nascita ed evoluzione delle auto blindate
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nascita ed evoluzione delle auto blindate
LATECNICA NASCITA ED EVOLUZIONE DELLE AUTO BLINDATE Dall’attentato a Francesco Ferdinando che scatenò la prima guerra mondiale all’assassinio di John Kennedy Oggi, auto coperte e uso di nuove tecnologie per renderle il più possibile sicure di Gianni Rogliatti D a molto tempo ormai i personaggi più importanti dei vari settori - politici, religiosi, industriali e militari - viaggiano più o meno protetti a seconda delle loro posizioni ed incarichi, a bordo di auto blindate, sia che si tratti di mezzi singoli sia di cortei formati come minimo da due veicoli, uno per il personaggio ed uno per la scorta, che possono diventare anche tre o quattro, e senza limiti nel caso del Presidente degli Stati Uniti, che quando si muove è accompagnato almeno da una mezza dozzina di veicoli dai vetri oscurati. Veicoli che per gli sposta34 menti all’estero richiedono a loro volta una otta di Hercules per il trasferimento in loco. Le precauzioni non sono mai troppe, come è stato dimostrato da una serie di attentati: i rischi per i personaggi in vista ci sono sempre stati e l’impiego dei veicoli blindati si è sviluppato nel tempo per salvare il salvabile. L’attentato che ha fatto più “rumore”, è il caso di dirlo, è quello avvenuto a Sarajevo il 28 giugno 1914, quando Gavrilo Princip con due soli colpi di pistola uccise l’arciduca Francesco Ferdinando e la moglie Soa, e praticamente scatenò la prima LaManovella/giugno2008 man_giug08_034_039.indd 34 21-05-2008 12:44:39 LATECNICA guerra mondiale. E’ interessante notare che in quella occasione la comitiva imperiale aveva scelto di fare una sorta di s lata su 6 auto scoperte, operazione imprudente in una zona delicata come la BosniaErzegovina, percorsa da movimenti irredentisti. Per la cronaca, quella dell’arciduca Francesco Ferdinando era una Gräf und Stift, modello Double Phaeton 1911, con un grosso motore a 4 cilindri in linea e ponte De Dion. A quei tempi non si pensava ancora alla blindatura, come si vede sull’auto esposta al Museo di Storia Militare a Vienna, che mostra il foro del proiettile che colpì Soa all’addome. La marca austriaca era nata nel 1902 ed aveva raggiunto un livello qualitativo alla pari con le migliori dell’epoca: non a caso era la vettura della famiglia imperiale. Negli Stati Uniti, il primo presidente ad adottare l’automobile come mezzo di trasporto, certamente senza pensare alla blindatura, fu William Taft, che comprò a proprie spese una White a vapore, modello M del 1909. La White è una delle più antiche marche americane che per anni ha prodotto auto a vapore, passando poi al motore a scoppio ed in ne agli autocarri. Nei primi anni del secolo scorso il motore a vapore faceva concorrenza a quello a combustione interna, perché era facile da avviare, più silenzioso e dolce come funzionamento. Grazie all’invenzione del “ash boiler” - ossia la caldaia a pressione (quasi) istantanea - non esisteva il problema del tempo morto per scaldare la caldaia, comune alle grandi motrici a vapore. Con il “ash boiler” non c’era una grande massa di acqua da portare in ebollizione, bensì la necessaria quantità veniva iniettata nei tubi già scaldati dal bruciatore a petrolio. Tornando ai presidenti americani, è curioso il destino di Abramo Lincoln, colpito alla nuca mentre era a teatro da un attore fanatico sudista con un pistola a un solo colpo e morto il 15 aprile 1865. Lincoln ovviamente non ha conosciuto le automobili ma il suo nome è stato utilizzato per una marca famosa ancor oggi e facente parte del gruppo Ford: per molti anni le auto presidenziali sono state delle Lincoln, poi delle Cadillac mentre oggi non si può più parlare di una precisa marca perché le auto presidenziali sono costruite appositamente con componenti speciali, sia pure di derivazione industriale di serie. Storicamente negli Stati Uniti l’attenzione all’auto blindata per il presidente si fa coincidere con l’attacco a sorpresa dei giapponesi a Pearl Harbour: presi impreparati, i servizi segreti americani decisero che, per evitare un attacco alla persona del presidente, era meglio farlo viaggiare su auto blindate. Da allora sono i servizi stessi a controllare la progettazione e la costruzione delle auto presidenziali, delle quali non Nella pagina a sinistra, la Lincoln Continental Towne Limousine del 1962 usata da J. F. Kennedy. Montava un motore V8 con 300 CV e cambio automatico a tre rapporti. In questa pagina, in alto, la Gräf und Stift del 1911 su cui venne assassinato il conte Francesco Ferdinando con la moglie Soa: evento che scatenò la prima guerra mondiale. In basso, la White M del 1909 del presidente William Taft. si sa nulla se non molto dopo la loro dismissione dal servizio effettivo. Alcune delle foto che illustrano questo articolo si riferiscono a vetture vecchie come fabbricazione. Quelle moderne, da cui vediamo a volte emergere George Bush, sono super segrete e certamente sono dotate del meglio in fatto di protezione e comunicazione. Se si osservano le immagini del presidente quando scende dalla vettura, si nota che lo spessore delle portiere appare enorme e che esiste una “battuta”, cioè la parte interna su cui va a poggiare la porta quando chiude, di dimensioni altrettanto fuor del comune. Per evidenti motivi di sicurezza i modelli più recenti delle auto blindate dei presidenti americani non sono vendute ma alcuni esemplari superati sono passati tra le mani della casa d’aste canadese RM che ce ne ha fornito le fotograe. Le auto dei personaggi celebri, infatti, rappresentano un settore importante del collezionismo. Purtroppo, però, anche la delinquenza di ogni tipo, politica o comune, ha alzato il tiro e come si è visto qualche volta anziché colpire con armi la vettura LaManovella/giugno2008 man_giug08_034_039.indd 35 35 21-05-2008 12:44:41 LATECNICA In alto la Lincoln H series del 1942 a sette posti, il propulsore era un 12 cilindri con 130 CV. In basso, ancora la Lincoln Continental del 1962. Nella pagina a destra, Harry S. Truman esce dalla sua Lincoln limousine blindata. la si fa saltare con cariche enormi di esplosivo nascoste sotto la strada. Ne abbiamo avuto la prova con la strage in cui ha perso la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e sette uomini della scorta, ma molto prima la stessa tecnica era stata usata dalla ETA in Spagna per eliminare il ministro Carrero Blanco il 36 20 dicembre 1973. Una carica di 80 chili di esplosivo venne sistemata sotto alla strada, attraverso un tunnel scavato da una cantina presa in aftto, e l’esplosione lanciò la macchina a 20 metri di altezza (oltre un palazzo di 5 piani). La macchina era blindata ed il ministro non morì subito, ma ore dopo. E’ probabile che non esista protezione contro questo tipo di delitti se non le auto civetta. Per l’attentato del 23 maggio 1992, non a caso de nito la strage di Capaci, la maa volle andare sul sicuro ed in lò cinque quintali di esplosivo in un cunicolo sotto alla strada, e l’esplosione distrusse l’auto di Falcone e le due della scorta, lasciando un cratere enorme. Questo stato di cose e la sempre maggiore irrequietezza del mondo fanno sì che oggi i personaggi importanti non viaggino più su auto aperte: la svolta, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, è avvenuta venerdì 22 novembre 1963 a Dallas, quando John Fitzgerald Kennedy, che viaggiava su una limousine aperta con la moglie Jacqueline ed il governatore del Texas, John Connally anche lui accompagnato dalla moglie, ha perso la vita. Con precisione incredibile il tiratore (sulla cui vera identità si discute ancora) colpì il presidente con due pallottole, una delle quali mortale perché gli massacrò la testa. Così oggi è estremamente raro vedere i personaggi illustri su auto scoperte ed anche la bella Flaminia presidenziale italiana ben difcilmente sarà utilizzata ancora. Vittima illustre è stato anche il Pontece Giovanni Paolo II colpito da una revolverata LaManovella/giugno2008 man_giug08_034_039.indd 36 21-05-2008 12:44:43 LATECNICA LaManovella/giugno2008 man_giug08_034_039.indd 37 37 21-05-2008 12:44:45 LATECNICA 38 LaManovella/giugno2008 man_giug08_034_039.indd 38 21-05-2008 12:44:47 LATECNICA e scampato alla morte (per sua stessa ammissione) perché protetto dalla Madonna alla quale era devoto. Da allora la vettura papale è dotata di un cubo di vetro antiproiettile. L’industria della blindatura è naturalmente una che non soffre di crisi e che non si pubblicizza affatto: chi ha bisogno di una macchina blindata sa dove procurarsela. Nel tempo le tecniche di protezione si sono afnate ed i materiali perfezionati: là dove si utilizzava solamente la lamiera di acciaio al manganese, oggi si usano strati di materiali non metallici, altrettanto resistenti dell’acciaio ma assai più leggeri. In questo modo la macchina non perde troppa agilità. Poi ci sono naturalmente le gomme che funzionano anche se bucate, i sistemi antincendio e probabilmente anche quelli antigas. Le parti più ingombranti rimangono sempre i vetri che sono realizzati con strati sovrapposti di vetro e materiali sintetici con spessori che possono anche arrivare ai 6 cm. Se non altro i costruttori non hanno il problema di muoverli, perché i vetri delle auto blindate sono rigorosamente ssi. Le industrie che blindano le auto sono presenti nei principali Paesi costruttori e molto spesso lavorano in stretto contatto coi fabbricanti dei modelli di maggior prestigio, Italia compresa. E stupisce che molti, troppi, personaggi italiani illustri viaggino su auto blindate di marche estere quando la Maserati Quattroporte viene prodotta Nella pagina a sinistra, in alto, J.F. Kennedy esce dalla Lincoln Continental; in basso la Lancia Flaminia Presidenziale. In questa pagina, in alto, la “Papamobile”, una Campagnola appositamente allestita usata negli anni Ottanta, la stessa sulla quale Papa Wojtyla subirà l’attentato il 13 maggio 1981; in basso, l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con Luca Cordero di Montezemolo accanto alla Maserati Quattroporte. anche in versione blindata. Presentando il primo esemplare che la Casa offriva al Presidente della Repubblica, Luca Cordero di Montezemolo raccomandava ai personaggi italiani di scegliere questa macchina. Da quanto è dato vedere non molti lo hanno ascoltato. LaManovella/giugno2008 man_giug08_034_039.indd 39 39 26-05-2008 14:32:54