SANGHA - Il Quaderno di Mauro Scardovelli
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SANGHA - Il Quaderno di Mauro Scardovelli
18 ottobre, fondazione di Aleph 3, Sangha Cari Amici, desidero comunicare a tutti voi una notizia molto importante: qui a casa Aleph stanno succedendo cose davvero meravigliose. Si sta realizzando il mio sogno e il sogno di Carolina. Abbiamo finalmente costituito una sorta di piccola comunità, che lavora quotidianamente per realizzare il progetto e la mission di Aleph: lo sviluppo della consapevolezza umana, individuale e di gruppo, con gli strumenti della PNL umanistica. In un contesto dove si lavora per promuovere le qualità dell’essere, e tenere fuori gli inquinanti, le barriere, gli aspetti egoici (vita dura per l’Ego, e anche per noi che ne siamo abitati, se perdiamo anche solo per un attimo la capacità di discernere). Marta Cerutti, da febbraio risiede stabilmente qui. Dallo stesso periodo Gianluca Minella ci frequenta regolarmente, e siamo sempre in contatto. Entrambi fanno parte del movimento dei ricostruttori, e ne hanno interiorizzato lo spirito. Con loro abbiamo avviato un rapporto di formazione e collaborazione veramente profondo, dal quale ne siamo tutti stati trasformati. Da un mese è venuto da noi anche Dario Cardone. Attualmente ha casa in Danimarca, ma vuole fare il trainer di PNL umanistica. Si è subito integrato con il gruppo, portandoci il contributo della sua esperienza in comunità e la sua formazione nelle filosofie orientali. Nonché le sue irresistibili doti di humor, leggerezza, gioco. La nostra attività quotidiana alterna momenti di ricerca e lavoro personale in gruppo, lettura, studio, preparazione di seminari e conferenze, elaborazione di scritti, registrazione di video, classificazione dei materiali, aggiornamento del sito ecc, in un clima ludico e rilassato, dove l’attenzione al bene comune costituisce la nota dominante. Per la nostra salute mentale, non trascuriamo l’attività fisica e la meditazione. In questi ultimi giorni si è trasferita da noi Chiara Tondini, e purtroppo, devo dire, l’aspetto ludico ne ha risentito in modo esageratamente positivo. Chiara si fermerà da noi fino a giugno. Da quando Marta è qui, ho finalmente avuto una compagna di studio entusiasta, affidabile e presente, con cui ho condiviso passo a passo il lavoro di ricerca, di terapia e di formazione. Grazie alle sue capacità di ascolto e riflessione, abbiamo potuto approfondire e sistematizzare il pensiero Aleph. Le tracce di questo lavoro si trovano sul mio quaderno on line, che comincia ad essere frequentato e apprezzato, non solo dai soci Aleph. Abbiamo inoltre messo a punto una serie di nuove tecniche rivoluzionarie, basate sul metamodello 2, che sono l’espressione dell’ultimo pensiero Aleph e verranno presto insegnate nei corsi. Camogli è un luogo incatevole ove vivere. Ma io e Carolina eravamo troppo isolati. Ora, grazie anche all’allargamento di casa nostra, stiamo unendo la bellezza del luogo alla compagnia di persone meravigliose. Non si può chiedere di più. Perché vi scrivo tutto questo? Perché, uscendo dall’isolamento e dalla sofferenza che comportava, dispongo di nuove energie per fare ciò a cui tengo di più: tenermi in contatto con tutti voi, che non potete essere qui, ma che siete nel nostro cuore. Siete le persone che sentiamo più vicine, che si sono tenute più in collegamento, che hanno collaborato con noi, e con le quali vogliamo condividere l’esperienza del Sangha. Il campo dismorfico collettivo, nel quale siamo immersi, senza neppure accorgercene, ci porta a pensare ed agire in maniera individualista. Individualmente possiamo anche raggiungere livelli di eccellenza. Ma non è di questa eccellenza che la nostra anima e l’anima del mondo ha bisogno. Ciò di cui ha bisogno la nostra anima e l’anima collettiva è lo sviluppo di una capacità che si va sempre più perdendo: quella di pensare al bene comune, sentendosi uniti nello stesso progetto e nella stessa mission. La distanza, il moltiplicarsi degli impegni, la complicazione della vita di tutti i giorni, fanno sì che ci distraiamo facilmente da ciò che è più essenziale: la connessione tra noi, e tra noi e gli altri esseri. Il Sangha è uno strumento imprescindibile nel cammino evolutivo. La via è la meta. Il Sangha è la meta e la via. Durante i corsi accadono momenti fantastici, in cui il livello di connessione è altissimo, e grande diventa la possibilità di evoluzione e trasformazione per chi partecipa con il cuore aperto. Le qualità dell’essere sono palpabili nell’aria. Ma tra un corso e l’altro non siamo fino ad oggi riusciti a conservare lo spirito di gruppo. Le persone tornano a casa, e l’influenza del quotidiano, immerso nel campo dismorfico collettivo che ci vuole competitor gli uni con gli altri, è potentissima. OK, cominciamo da qui, da quello che si può fare adesso. Se siete d’accordo, e non volete ritirarvi dalla lista, riceverete, da me e dal nostro gruppo, frequenti messaggi, che, se verranno letti da tutti nello stesso momento, ci terranno uniti anche a distanza. E’ questo l’impegno che vi chiedo per partecipare al Sangha. Noi, che in questo periodo abbiamo la fortuna di vivere insieme e partecipare a questa avventura, sentiamo il desiderio di condividerla, per quanto è possibile, con tutti voi. Immagino che siamo seduti nella stessa stanza, come accade durante i corsi. Siamo certi che questo innescherà un cambiamento profondo in tutta Aleph. Devo a Giacomo Volpengo e a Rocco Giordano, nelle nostre conversazioni a Chamonix, l’idea di far partire questo progetto. Un abbraccio da me e Carolina, Marta, Gianluca, Dario, Chiara.