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TRAZIONI ALLA SBARRA In questo articolo vorrei fare alcune osservazioni che riguardano uno degli esercizi più importanti ed utilizzati sia nel mondo del calisthenics ma anche in altre discipline sportive durante la preparazione atletica. Sto facendo riferimento alle “trazioni alla sbarra”. Nello specifico analizzerò le 3 tipologie di esecuzione più utilizzate di questo esercizio: A. Presa prona B. Presa neutra C. Presa inversa COME SI ESEGUONO PRESA PRONA Afferrare la sbarra con i palmi della mano rivolti in avanti. La distanza tra le mani è di circa 80 cm (superiore alla larghezza delle spalle). Comincia la salita (fase concentrica) tirando i gomiti contemporaneamente verso il basso e dietro. Si continua a salire portando la sbarra all’altezza del mento. Ritornare alla posizione di partenza lentamente fino a distendere completamente le braccia. Questa modalità di esecuzione può essere svolta anche portando la sbarra dietro la nuca, durante la fase di salita ma io la sconsiglio in quanto presenta rischi potenziali per l’articolazione della spalla. Nello specifico, si può creare l’IMPINGEMENT della cuffia dei rotatori a causa della diminuzione dello spazio acromiale. Muscoli coinvolti con la presa prona TARGET Gran dorsale SINERGICI STABILIZZATORE Brachiale Brachioradiale Bicipite brachiale Grande rotondo Deltoide posteriore Infraspinato Piccolo rotondo Elevatore della scapola Trapezio basso e medio Piccolo pettorale Capo lungo del tricipite PRESA NEUTRA Si esegue con i palme della mano rivolti l’uno verso l’altro ed i pollici sono rivolti verso il proprio corpo. L’impugnatura è più stretta rispetto all’altezza delle spalle. Sollevarsi cercando di portare la sbarra all’altezza del collo. Scendere controllando il movimento finchè braccia e spalle sono completamente distese. Questa presa aumenta il carico sui romboidi e sulla porzione bassa dei gran dorsali. Se la presa è molto stretta si fornirà un carico ancora maggiore per gli estensori delle spalle. Muscoli coinvolti con la presa neutra TARGET Gran dorsale SINERGICI STABILIZZATORE Tricipite capo lungo Brachiale Brachioradiale Bicipite brachiale Grande rotondo Elevatore della scapola Trapezio basso Gran pettorale (capo sternale) Piccolo pettorale PRESA INVERSA Si esegue con palmo delle mani rivolti verso il proprio corpo. La presa è all’altezza delle spalle. Le scapole si adducono. Se svolto con il troco perpendicolare rispetto alla sbarra ci sarà un maggior coinvolgimento dei muscoli delle braccia durante la fase concentrica. Se, invece, l’esecuzione avviene col petto in fuori, con avambracci e gomiti che restano sull’asse perpendicolare passante per la sbarra, ci sarà un maggior coinvolgimento dei muscoli dorsali. Muscoli coinvolti con la presa inversa TARGET Gran dorsale SINERGICI Brachiale Brachioradiale Coracobrachiale Grande rotondo Deltoide posteriore Romboide Elevatore della scapola Trapezio basso e medio Capo sternale del gran pettorale Piccolo pettorale STABILIZZATORE Bicipite brachiale Capo lungo del tricipite N.B. In tutte e tre le modalità di esecuzione bisogna ricordarsi di: ESPIRARE durante la fase di salita (fase concentrica) ed INSPIRARE durante la fase di discesa (fase eccentrica) ERRORI DA EVITARE Molto spesso durante l’esecuzione delle trazioni alla sbarra si vedono atleti che pur di riuscirsi a trazionare, cercando di sollevarsi quanto più possibile, commettono errori andando a creare squilibri muscolari o andando a compromettere le proprie articolazioni. Di seguito vi propongo alcuni accorgimenti da tener presente durante l’esecuzione delle trazioni. In particolare bisogna evitare di: Sollevarsi fino a far toccare la sbarra con lo stomaco; Portare i gomiti in avanti durante la fase di salita (fase concentrica), in questo caso mi riferisco alle trazioni con presa prona; Trazionarsi aumentando la cifosi dorsale, quindi aDDurre le scapole per evitare questa situazione; NON distendere le braccia completamente durante la fase di discesa (fase eccentrica); Darsi lo slancio con le gambe: in questo caso si ridurrebbe di molto il carico sui dorsali (il muscolo che dovremmo allenare); Incrociare le gambe, per evitare una postura scorretta che può provocare squilibri muscolari; Arrivare con la fronte all’altezza della sbarra e riscendere. Il movimento risulterebbe incompleto di conseguenza vi è un minor coinvolgimento delle fibre muscolari. Da quanto sopra riportato, si piò facilmente dedurre che le trazioni alla sbarra sono un esercizio completo. In quanto con in solo movimento si possono allenare diversi muscoli della parte superiore del corpo. È questo uno dei motivi per il quale viene utilizzato anche in altri sport (sia di situazione che da combattimento). Sicuramente è un esercizio tecnicamente difficile da eseguire in modo corretto, ed infatti molti non lo eseguono nella maniera giusta. Questo dipende, anche, dal fatto che bisogna sollevare il proprio peso corporeo solo con le braccia. Per cui un atleta non abituato a sollevare grandi carichi di lavoro farà molta fatica. Però se si eseguisse un programma di allenamento strutturato ed adeguato alle capacità specifiche dell’atleta si potranno ottenere buoni risultati. (di questo ne parlerò meglio nel prossimo articolo). Dott. Pietro Santagada Per info. [email protected]