Leggi tutto l`articolo
Transcript
Leggi tutto l`articolo
incontri progetto TRENDY Quel che c’è di nuovo Design, materiali e finiture: questi i fattori che, in linea con la domanda attuale, devono caratterizzare l’evoluzione del prodotto porta. Così, nello show room, accanto alle collezioni tradizionali, non deve mai mancare la porta “contemporanea”. 2009 Susanna de Ciechi sr1 92 Le collezioni Tiziano Rubini comprendono una ricca gamma di proposte e lasciano ampio spazio alla possibilità di personalizzazione. Stefano Luciani, responsabile commerciale Tiziano Rubini. Il marchio Tiziano Rubini (www.tizianorubini.com), propostosi fin dagli esordi come un elemento di novità distinguendosi nel settore delle porte in laminato, ora fa il punto e riparte verso nuovi traguardi. Dice Stefano Luciani, responsabile commerciale: “Come è noto, la nostra azienda applica una politica di attenzione al prodotto, ciò sta a significare che utilizziamo sempre i migliori materiali puntando al design, per offrire un ampio ventaglio di collezioni ampiamente personalizzabili. Ora vogliamo andare oltre, guardando al concetto di unicità del progetto”. La porta, oggetto contemporaneo La Tiziano Rubini, emanazione del Gruppo Plastinfissi, è caratterizzata dal prodotto e dalle caratteristiche del progetto che sta dietro questa griffe che ha incontrato un elevato livello di gradimento da parte del mercato. L’azienda marchigiana ha saputo interpretare una domanda che, anche per le porte per interni, oggi si aggiorna velocemente ed esige soprattutto soluzioni in linea con i trend. “Il mercato non accetta più la proposta di una porta in tranciato di tre colori differenti per telaio, coprifili e pannello, infatti, la non omogeneità della finitura non rientra più nelle dinamiche del compratore - spiega Luciani -. Il prodotto porta in linea con la domanda deve interpretare il concetto di evoluzione per design, materiali e finiture. Per questo, nello show room non deve mancare la porta ‘contemporanea’, sia essa di laminato o di qualsiasi altro materiale: legno, vetro, alluminio e altro”. Dunque, è una questione di mode: le porte di legno tradizionali, di stile classico, sono presenti in larga misura in qualsiasi show room e sono loro che fino ad oggi hanno guidato le vendite: “Ora appaiono come un prodotto ‘datato’. Il cliente che decide di ristrutturare casa vuole una porta diversa, nuova, altrimenti perché dovrebbe desiderare di cambiare? Noi vogliamo concentrarci sul prodotto che si venderà domani e sarà sempre e comunque la porta contemporanea”. Se pensiamo alla maggior parte degli show room in cui l’aggiornamento delle porte in esposizione avviene, se va bene, una volta l’anno e di solito solo per alcuni modelli, ci rendiamo conto di quale sforzo d’immaginazione, oltre che organizzativo, può richiedere un approccio tanto diverso. Del resto Stefano Luciani sottolinea la brevità, ma anche la pericolosità, dei cicli che accompagnano le evoluzioni del mercato: sei mesi e non di più, più o meno come nel mondo della moda. È da notare, comunque, che, nonostante i terremoti finanziari e la crisi dei consumi, nella moda continuano a tenere i fatturati di brand come Zara, H&M e simili, che si sono imposti rinnovando ogni pochi mesi l’offerta di capi d’abbigliamento all’ultimo grido con prezzi competitivi. L’affermasi sul mercato di un marchio giovane come quello di Tiziano Rubini, che dichiara una crescita a due cifre (+20% nel 2008 sull’anno precedente), porta a riflettere: dunque, anche il futuro delle porte per interni deve essere letto in chiave di “democratizzazione del lusso”, ovvero un buon prodotto al prezzo giusto. Ma non solo: l’oggetto porta deve durare meno nel programma di miglioramento della casa, che oggi ha un ciclo di rinno- 2009 La democratizzazione del lusso vo rapido. Proprio per questo i prodotti devono essere studiati per costare meno e poter essere sostituiti con una spesa sostenibile. “Questa necessità - sostiene Luciani - è in linea con gli attuali stili di vita: il lavoro ci porta a cambiare città diverse nell’arco di pochi anni, i rapporti non sono più ‘per sempre’ e la casa non è più così centrale e inamovibile nelle nostre vite. Si cambia! Anche la distribuzione deve adeguarsi: lo show room deve proporre pochi prodotti con un approccio al mercato dinamico, deve dare la massima attenzione ai trend e immediatamente adeguare l’offerta espositiva. Se non lo fa, mette a rischio la sua stessa sopravvivenza”. Design di tendenza e low coast Se i vari Zara, H&M - marchi che ormai sono diventati delle case history per la velocità e i ritmi di crescita - per contenere i prezzi possono contare su produzioni distribuite in Paesi come Cina,Turchia o India. Per le porte il discorso è, ovviamente, diverso: occorre ottimizzare le scelte produttive, i materiali e i processi costruttivi e adeguare le strategie di vendita. La Tiziano Rubini ha iniziato a percor- sr1 93 2009 rere nuove strade: “A partire da febbraio, andremo a differenziare in modo evidente la nostra offerta - prosegue Stefano Luciani -. L’area Tiziano Rubini rappresenta il marchio con cui ci rivolgiamo ai grandi centri dell’Its, ai ceramisti, ai centri edili evoluti, agli show room specializzati e alle falegnamerie, oltre che ai serramentisti. A tutti questi sr1 canali proponiamo un prodotto 94 definito, industrializzato, per il quale abbiamo predisposto una serie di varianti al modello base che consentono al cliente di personalizzare uno stile all’interno di un’offerta di qualità. Ciò funziona nell’ambito della personalizzazione di massa a un prezzo coerente. Questa è la prima parte del nostro programma e, in un certo senso, rappresenta la matrice originale del nostro marchio. A essa si affianca la logica del nuovo brand Rubini Lab, che è quella del progetto”. Rubini Lab per il progettista Rubini Lab si rivolge solo all’architetto offrendo massima disponibilità nei confronti del progetto. L’azienda marchigiana mette in campo tutto il proprio know-how: esperienza, tecnologia, sperimentazione di nuovi materiali che saranno la base del progetto funzionale alle necessità di ciascun cliente, architetto o società di contract. “Con Rubini Lab mettiamo al servizio del progettista la tecnologia che ruota attorno alla porta per realizzare progetti dell’intervento dell’architetto se non in misura marginale. E ciò rappresenta indubbiamente un limite”. È l’ora del No Name ad hoc. Il nostro programma verrà reso noto nei dettagli in occasione dell’evento che organizzeremo a Milano dal 4 al 7 febbraio, gli stessi giorni in cui avrà luogo Made expo, in una prestigiosa location nel cuore della città. Infatti, quest’anno abbiamo scelto di sottrarci al circuito Fiera, cui pure abbiamo partecipato con soddisfazione negli ultimi anni, per dare la giusta visibilità al nostro nuovo progetto. Il nostro obiettivo è quello di entrare in relazione con quella quota di pubblico fatta di società di contract, progettisti e architetti interessati a una proposta diversa da quella prodotta da un evento espositivo, di solito riferita a prodotti definiti a catalogo. Infatti, il cliente può acquistare un prodotto appartenente a una collezione predefinita in qualunque show room, da quello specializzato al centro edile, al flag ship store; questo tipo di scelta, però, non è mai espressione Oggi il mercato patisce il condizionamento delle griffe che propongono prodotti molto riconoscibili, c’è bisogno d’altro, di prodotti unici, “no name”, ovvero non firmati “Per questo vogliamo offrire al progettista la possibilità di realizzare un prodotto solo suo. In tale contesto, Rubini Lab è un progetto che non guarda ai volumi, piuttosto è attento al mercato, alla riconoscibilità e alla marginalità. Inoltre, riteniamo che la nostra idea possa contribuire allo sviluppo delle vendite dei prodotti Tiziano Rubini. Infatti, è ipotizzabile che ciascun progetto di cantiere utilizzi solo alcuni pezzi da realizzare a disegno, mentre i più potranno essere scelti tra le soluzioni proposte a catalogo”. La Tiziano Rubini, con Rubini Lab, pare ben decisa a ritagliarsi un proprio spazio in cui divenire importante sia pure per un piccolo, ma strategico, pubblico. Anche per questo, ha iniziato ad articolare una serie di campagne esclusive nelle diverse regioni, utili per entrare in relazione con potenziali clienti e avviare nuove partnership: “L’obiettivo ora è quello di dare corso a un progetto che deve essere condiviso - conclude Luciani -. Ai nostri partner offriamo omogeneità presso i punti vendita, formazione sul prodotto e piano di lavoro per le iniziative sul territorio”.