Lavoreremo alla della luce
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Lavoreremo alla della luce
IL CAFFÈ 23 febbraio 2014 La tecnologia La banda larga Lavoreremo alla velocità della luce L’improrogabile sfida della connessione ultra rapida, dalla sanità all’e-government il futuro viaggia online Broadband nergia, domotica, edilizia, wifi pubblico, sanità, mobilità urbana, e-government, ricerca e formazione, sicurezza, telelavoro, e-commerce. L’accesso ai servizi internet più avanzati e di nuova generazione non può prescindere dalla “banda larga”, sempre che si voglia vivere e lavorare in un cantone a “prova di futuro”, perché solo facendo viaggiare i dati alla velocità della luce si rende possibile l’accesso alle nuove applicazioni digitali. E non solo quelle che passano dal computer, ma anche tutte le possibili interazioni con altri strumenti e servizi, trasformando la regione in una sofisticata piattaforma, a tutto vantaggio dei cittadini, capace di offrire opportunità, utilities e strumenti che migliorano l’efficienza e la competitività delle imprese, aumentano la coesione territoriale e sociale, semplificando pure burocrazia e rapporti istituzionali. Nonostante la Svizzera sia considerata all’avanguardia nell’impiego a banda larga, non sfuggono i limiti del “digital divide” riscontrabili in Ticino, dove il divario esistente tra le aree urbane più ricche e le periferie sprovviste di efficienti sistemi di connessione è evidente. Un divario che anche il mondo politico avverte, e non è un caso se il Plrt abbia da tempo presentato una mozione che fin dal titolo, rappresenta una sfida per il futuro: “Promuovere la banda larga in Ticino”. Insomma, se come “smart city” viene identificata la città intelligente con l’informazione giusta nel posto giusto, al momento giusto per prendere la decisione giusta, la banda larga ci trasformerebbe in un “cantone smart” pronto a cogliere tutte le opportunità di un futuro sempre più imminente. In un cantone in cui si lamenta, giustamente, la mancanza di progettualità, la proposta del Plrt offre uno sguardo lungo su nuovi scenari di crescità. Sempre che la politica si rimbocchi davero le maniche. “Anche perché da un punto di vista dell’innovazione tecnologica ormai si parla di banda ultralarga - osserva l’imprenditore Davide Gai, già patron di TicinoInformatica -. Tra l’altro la Svizzera, che sia in fibra ottica, cavo o altro sistema, nella connessione a banda larga è all’avanguar- Trasmissione e ricezione di dati inviati e ricevuti simultaneamente e con maggior qualità, sfruttando un’ampiezza di banda superiore LTE Long Term Evolution, detto anche 4G, la più recente evoluzione degli standard di telefonia per l’accesso mobile alla banda larga Cloud È un insieme di tecnologie che permettono di archiviare ed elaborare dati utilizzando risorse distribuite e virtualizzate in rete Mbps megabit x secondo Un milione di bit. È l’unità di misura che indica la capacità (quindi velocità) di trasmissione dei dati su una rete informatica E dalle singole entità, che già non sfruttano o non sanno usare la tecnologia di cui dispongono. “Penso, ad esempio, alle banche dati sempre più affidate al ‘cloud’, e dalla ‘nuvola’ presto utilizzeremo programmi e software noleggiandoli giu- dia, basta pensare che l’80% della popolazione è coperto da Long Term Evolution (Lte), la più recente evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare conosciuto come 4G”. Ma il problema, secondo Gai, è che le iniziative dipendono LARICHIESTA La trasmissione dati è la frontiera della nuova crescita A LA PROPOSTA DEL PLRT Christian Vitta, capogruppo plrt, nel 2013 sollecita con una mozione la banda larga in tutto il Ticino lla fine del 1800 è stata la rete ferroviaria a dare il più forte impulso allo sviluppo del Ticino. Un secolo dopo, negli anni 1970-80, un altro grande salto in avanti è stato fatto grazie all’autostrada che ha posizionato strategicamente il cantone sul principale asso di transito europeo nord-sud. Oggi la sfida è nel trasporto dei dati, la nuova via della comunicazione senza cui è impossibile restare competitivi. È da queste premesse che muove la mozione presentata dal gruppo parlamentare plrt, guidato da Christian Vitta, che chiede di promuovere la banda larga in tutto il Ticino (vedi articolo a pagina 9). Una mozione già accolta positivamente dal governo, che recentemente è stato sollecitato dallo stesso gruppo plrt ad avviare il grande cantiere. “ Oggi non disporre della banda larga significa rimanere isolati - ribadisce il Plrt-, significa disincentivare l’insediamento di nuove ed innovative attività, bloccare sul nascere il telelavoro e non frenare lo spopolamento delle valli”. l.d.a. LATENDENZA Un indice per valutare l’innovazione delle città intelligenti Entrati in una nuova era... la “broadband economy” S iamo entrati nell’era della “broadband economy”, l’economia a banda larga. Dopo il Pil e i vari indicatori economici dell’Ocse, presto bisognerà fare i conti con l’Ic Index, che valuta le “Intelligent communities”: una classifica basata sull’economia e sul business innovativo generato delle città che hanno adottato la connetti- LE CONNESSIONI vità veloce assicurata dalla banda 34% 32% 31% larga. Purtroppo per ora non c’è alcuna città svizzera nella graduatoria stilata dall’Intelligent Community 22% Forum, che lavora dal 2002 a una vi15% sione più business delle comunità intelligenti mondiali. Il primato, nel 6.7% 2013, è spettato a Taichung, Taiwan, 5.0% incoronata Intelligent Community dell’anno. In Europa, invece, si sono distinte l’olandese Eindhoven, la capitale svedese Stoccolma, quella scozzese, Edimburgo, più Glasgow, unite ad altre città europee capaci di classificarsi, seppure non ai vertici: la greca Héraklion, Oulu in Finlandia, l’estone Tallin, Issy-les-Moulineaux in Francia (che ha più o meno gli stessi abitanti di Lugano) e Sunderland nel Regno Unito.Il metro di valutazione, pur organizzato attorno all’adozione integrale della banda larga, non è tanto basato sulla diffusione della stessa, ma sulla sua economia e sul conseguente potenziale di crescita per le città connesse. an Bre tag na EZIO ROCCHI BALBI Sv ez ia Es ton i Slo a va cc h No ia rve gia Un gh eri a Sv izz era Gr leparole