press book UV Il segreto dell`acqua

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press book UV Il segreto dell`acqua
RAI FICTION e MAGNOLIA FICTION
presentano
Riccardo Scamarcio
Valentina Lodovini
Michele Riondino
in
regia di
Renato De Maria
una co-produzione
MAGNOLIA FICTION RAI FICTION
prodotta da
Rosario Rinaldo
Sceneggiatura
Umberto Contarello, Filippo Gravino, Sara Mosetti, Marco Pettenello
Direttore della Fotografia
Marco Onorato
miniserie in 6 puntate da 100 minuti per Rai Uno
CAST TECNICO
Regia
Sceneggiatori
Direttore Fotografia
Scenografia
Supervisione ai costumi
Costumi
Montaggio
Renato De Maria
Umberto Contarello, Filippo Gravino, Sara Mosetti,
Marco Pettenello
Marco Onorato
Ludovica Ferrario
Eva Coen
Chiara Nobile
Angelo Nicolini
Musica
Teho Teardo
Casting
Francesco Vedovati
Barbara Giordani
Organizzatore generale
Produzione
Marco Greco
MAGNOLIA FICTION
– RAI FICTION
Prodotto da
Rosario Rinaldo
per MAGNOLIA FICTION
Alessandra Ottaviani e Fania Petrocchi
per RAI FICTION
Ufficio Stampa
Studio PUNTOeVIRGOLA
Tel. +39.06.39388909
[email protected]
CAST ARTISTICO
Angelo Caronia
Daniela Gemma
Blasco Santocastro
Sergio Basso
Riccardo Scamarcio
Valentina Lodovini
Michele Riondino
Dario Aita
Ettore Borghesan
Natalino Balasso
Marcello Ascalone
Max Mazzotta
Andrea Corallo
Ruggero Santocastro
Sabino Tomei
Adele Diamante
Prof. Treves
Ennio Gaudieri
Luigi Lo Jacona
Emanuela Ferrante
Vito Ascalone
Rosaria
Mancino
Nino Corallo
Cosimo Racalbuto
Ottavio Maturi
Antonella Lo Jacona
Dott.ssa Mancuso
Salvatore Cantalupo
Luigi Burruano
Ninni Bruschetta
Lucia Sardo
Roberto Herlitzka
Rosario Tedesco
Fabrizio Ferracane
Dajana Roncione
Adriano Chiaramida
Federica De Cola
Lino Guanciale
Christian Campagna
Giovanni Calcagno
Tony Palazzo
Emanuela Ventura
Roberta Caronia
SINOSSI
Angelo Caronia è un giovane e brillante detective del Servizio Centrale Operativo di
Roma. Affascinante, sicuro di sé, colto e razionale, Caronia ha successo nel lavoro e
con le donne. Ma ha un carattere spigoloso ed è incapace di legare con i colleghi, di
lavorare in gruppo. All’ennesimo episodio di arroganza viene trasferito a Palermo.
Le sue sicurezze iniziano a vacillare quando si trova a fare i conti con il suo passato.
Palermo per Caronia significa infatti tornare alla città violenta in cui è nato e cresciuto,
al ricordo dei crimini adolescenziali commessi con Blasco, con cui non ha rapporti da
anni e con il quale avrà, dopo un lungo e pesante silenzio, un chiarimento. Ma il suo
ritorno vuol dire soprattutto affrontare il padre naturale che non lo ha mai
riconosciuto, Ruggero Santocastro, all’epoca uno spregiudicato boss mafioso, con
cui ha rotto ogni legame tanti anni prima.
Sarà un periodo non semplice e nelle notti insonni Angelo confida le sue angosce al
dottor Treves, lo psicanalista che lo affiancherà nel delicato percorso personale e
professionale che dovrà affrontare.
Angelo si ritrova immerso in una città segnata da violente manifestazioni di protesta
per la mancanza d’acqua e a investigare su una serie di crimini. A pochi giorni dal suo
arrivo si verificano due omicidi, apparentemente non collegati fra loro: il corpo senza
vita di un giovane africano viene ritrovato sulla spiaggia e un esperto fontaniere,
coinvolto nell’ambiente delle corse clandestine di cavalli, viene trovato morto in una
cisterna. Inoltre, un importante imprenditore palermitano muore in circostanze poco
chiare.
Affiancato dalla sua nuova squadra, che solo dopo una fase critica e ostile riuscirà ad
apprezzare, Angelo arriva alla verità dei fatti dopo un’ampia e intricata indagine, che
lo porta da Palermo alla Tunisia, fino a una piccola isola delle Egadi. Ci riesce grazie al
suo personalissimo metodo, basato sull’intuito investigativo e anche su spunti letterari
derivati dalle tante letture.
Angelo scopre passo dopo passo che gli omicidi sono collegati tra loro e connessi alla
cronica mancanza d’acqua a Palermo, soprattutto del quadrante est della città del
quale è misteriosamente sparita la mappa idrica. Su questo, Angelo chiede aiuto ad
Adele Diamante, la professoressa che lo ha salvato dal crimine spingendolo a
lasciare la Sicilia quand’era adolescente e che per lui è come una madre. Adele fa
subito delle ricerche parallele e viene a conoscenza di fatti sorprendenti, di legami
pericolosi.
Tra inseguimenti, false piste, colluttazioni e tradimenti, Angelo e la sua squadra, col
prezioso intervento di Adele, arrivano a risolvere i casi di omicidio e a fare luce sul
“segreto dell’acqua”.
Ma se il lavoro al Commissariato di Tracina si rivela complicato e avvincente, la vita
privata di Angelo a Palermo non è da meno. A partire dal suo rapporto con la collega
Daniela Gemma, che fa breccia nel suo cuore come mai era successo prima e che
presto scopre essere la fidanzata di Blasco.
Angelo si ritrova così a dover fare i conti con un passato che ritorna e che chiede
risposte al suo sentimento per Daniela e alla sua voglia di rinascita.
NOTE DI REGIA
La prima lettura della sceneggiatura è stato un colpo di fulmine. Per la storia e per il
personaggio. Un poliziotto che ama Caravaggio e va dallo psicanalista, con un passato
misterioso e torbido, che è intelligente, molto intelligente, ma scorbutico e immaturo
nei rapporti personali: un antipatico che piace. Bello e impossibile.
E poi una storia complessa, piena di colpi di scena, che va dritta dalla prima puntata
all’ultima, senza fermate, senza divagazioni. Insomma un unico film di più di nove
ore, suddiviso in sei capitoli.
Una soluzione narrativa tutta in orizzontale che
rappresenta una novità. In America è una tendenza da pochi anni. Un esempio per
tutti “Boardwalk Empire”, prodotto da Scorsese. O la celeberrima “Lost”. Per un
regista è una grande sfida. Dare ritmo e corpo a personaggi che non scompaiono mai,
ma restano in scena dall’inizio alla fine, ognuno con una evoluzione complessa e
delicata. Gli autori, Contarello & c., l’hanno scritta senza nessuna concessione agli
stereotipi e con dialoghi sorprendenti mai scontati. Amore, investigazione, amicizia e
tradimento, commedia, azione. Tutti i generi sono abilmente mescolati, non ci siamo
fatti mancare niente.
Io lo definirei un poliziesco psicologico, indaghiamo nella Palermo di oggi su un
piccolo caso che poi si trasforma in un groviglio complesso di crimine e rapporti
affettivi e parentali molto forti, da tragedia greca. Per il protagonista, Angelo Caronia,
l’indagine e la sua forzata permanenza a Palermo diventano una appassionante ricerca
di identità e così per Daniela, amore conteso tra Angelo e il suo più grande
amico/nemico, e per tutti i protagonisti. Su tutti l’ombra di un grande vecchio, un
padre che opprime e schiaccia con la sua ingombrante e misteriosa presenza.
Questa ricerca d’identità collettiva assume i contorni di un viaggio che da Palermo si
sposta nelle campagne fino al mare, attraverso un percorso inedito e visivamente
potente che attraversa anche il sottosuolo della città. Una sorta di antro buio
dell’anima.
Ovviamente intorno a una storia così complessa è stato divertente costruire un cast
adeguato. Il protagonista non poteva non essere sfacciatamente bello, giovane e dallo
sguardo impunito. Riccardo Scamarcio, appunto, che in questo personaggio credo
abbia dimostrato tutta la sua bravura e raggiunta maturità d’attore.
E poi due vere scoperte per me. Valentina Lodovini è un’attrice che unisce bellezza e
intensità, che si fa amare sempre. Il suo carisma davanti alla macchina da presa è
assoluto. Michele Riondino. Un grande attore, che ha uno stile di recitazione preciso,
affilato, tagliente. Va sempre a bersaglio.
E poi c’è la meravigliosa squadra del commissariato con fior di attori. Max Mazzotta,
incontenibile, Natalino Balasso, delicato ed elegante, Cantalupo, di una fortissima
umanità, e il giovane Dario Aita, faccia e talento per emergere. Non posso nominarli
tutti, ma credo veramente che il cast tutto sia una fonte di forza narrativa e verità di
racconto.
Mi sono divertito tantissimo a girare con la amata arriflex sr 16 mm. La troupe guidata
da Marco Onorato è stata eccellente. Dalla Tunisia a Palermo a Roma. E’ stato un
viaggio alla ricerca di identità per tutti noi. Lo abbiamo fatto con molto amore. Per il
nostro lavoro e per il gusto, tutto artigianale, di raccontare una bella storia.
Renato de Maria
SINOSSI PRIMA PUNTATA - “Il ritorno”
Dopo un’accesa lite con i colleghi nella sede dello SCO di Roma, Angelo Caronia viene
trasferito per un mese Palermo, a dirigere un piccolo commissariato nella periferia di
Tracina.
Il declassamento è duro da accettare. Appena atterrato a Palermo, Caronia si trova a
gestire una manifestazione contro la mancanza d’acqua, lui che non ha mai fatto
queste operazioni, lui, l’acuto investigatore intellettuale divoratore di libri e amante
del Caravaggio. Lo aiuta Daniela Gemma, agente, con la quale scatta improvvisa
un’attrazione. I due fanno l’amore nel luogo in cui poche ore prima hanno svolto
un’azione di polizia: la casa della professoressa Adele Diamante, attivista del
movimento di lotta per l’acqua.
Per Angelo e Daniela si è trattato di un vero colpo di fulmine, sùbito vissuto e presto
archiviato, almeno apparentemente. Daniela confessa infatti ad Angelo di essere
felicemente fidanzata e di non voler più tradire il suo uomo.
In commissariato Angelo conosce la squadra che dovrà dirigere: si tratta di un gruppo
di agenti demotivati e subito apertamente ostili al perfezionismo e ai metodi
puntigliosi del loro nuovo superiore. Oltre a Daniela Gemma, la sua vice, bella e
intelligente, ci sono Ascalone, giovane testa calda dai metodi spicci e violenti;
Borghesan, vecchia gloria della Mobile con passato d’alcolista; Corallo, burocrate
poliziotto da ufficio; Basso, il più giovane e scanzonato.
Il primo caso su cui lavorano è la morte di un africano ritrovato sulla spiaggia di
Mongerbino. Per il capo della Mobile, Sabino Tomei, con il quale Caronia entra subito
in contrapposizione, si tratta di uno dei tanti pescatori clandestini morto annegato. Per
Angelo non è così. La sua ricerca della verità prende le mosse da una cicatrice notata
sullo zigomo del cadavere. In realtà non è una semplice cicatrice, bensì un segno
tribale di una popolazione del Mali dedita all'agricoltura, quindi senza alcuna
consuetudine con la pesca. Angelo ha visto giusto.
Ma se i primi risultati investigativi sono confortanti, sul piano privato Caronia incontra
delle difficoltà di ambientamento. La mancanza d'acqua lo rende nervoso e
insofferente verso l’intera città. E lo è ancora di più quando scopre che il fidanzato di
Daniela è il fratellastro Blasco, suo compagno d’avventura nella “carriera” criminale
giovanile al soldo di Santocastro.
Anche Blasco ha chiuso col padre e col malaffare e ha aperto una fabbrica di biciclette.
Ma questo non facilita il riavvicinamento tra i due, anche perché Blasco è geloso, teme
il fascino di Angelo, mentre Angelo non ha mai detto a Blasco del legame fraterno che
li unisce.
Intanto le indagini continuano. Si appura che l’africano si chiamava Hamed e che era
un operaio. L’autopsia conferma la morte per annegamento, ma in acqua dolce. Si
battono tutti i cantieri che hanno una piscina in costruzione e si arriva a quello del
noto costruttore Elio Ferrante, il quale, messo in difficoltà, confessa che Hamed è
effettivamente affogato nella piscina del suo cantiere, ma si è trattato di un incidente
sul lavoro. E per evitare problemi e denunce, Ferrante ha messo in scena
l'annegamento in mare.
Il caso è chiuso, anche se nel sottosuolo palermitano, Elio Ferrante, in attesa di
processo per occultamento di cadavere, continua a dirigere clandestinamente degli
abusi all'acquedotto, con l’aiuto di due uomini molto spaventati dalla morte di Hamed.
Ferrante li rassicura solo a parole; per loro sembra aver in mente qualcosa di tutt’altro
che rassicurante.
Con la soluzione del caso di Hamed si chiude il periodo punitivo in Sicilia di Caronia.
Arriva però un nuovo ordine inaspettato. Mancino comunica ad Angelo che il
commissario di Tracina che ha sostituito fino ad allora si è aggravato e non tornerà più
al suo posto. Angelo Caronia deve restare a Palermo.
SINOSSI SECONDA PUNTATA - “La città assetata”
Angelo Caronia è costretto a rimanere a Palermo.Per cominciare, decide di capire cosa
asseta la parte est di Palermo, ma viene presto chiamato a indagare su un nuovo
omicidio: Antonio Gaudieri, idraulico esperto, è stato ucciso con 15 coltellate.
Spronando i suoi uomini, Caronia viene a scoprire che Gaudieri praticava abitualmente
l'usura.
Daniela Gemma, amante di una notte e fidanzata del fratellastro, è molto stimolata
dai nuovi metodi di Caronia. Questo produce però tensione con Blasco che, pur non
sapendo nulla del tradimento, continua a essere geloso di Angelo. E in effetti, tra
Daniela e Angelo è palpabile una grande attrazione.
Intanto le indagini portano alla luce un rapporto tra l'idraulico ucciso e le corse di
cavalli clandestine, sulle quali la squadra sta indagando da tempo senza successo.
Ottenuti data e luogo dell’ultima corsa, Ascalone, Borghesan Basso e Gemma si
preparano per la retata. Dagli interrogatori dei fermati e dalle verifiche degli alibi
rispetto all'omicidio di Gaudieri emerge la figura di un tossicomane, Carlo Giuffrida,
che ha contratto con l'idraulico ucciso forti debiti. In mancanza di prove, Giuffrida
viene rilasciato.
Caronia nel frattempo è venuto a conoscenza di nuovi elementi sui motivi della
mancanza d’acqua a Palermo. A quanto pare gli interventi di manutenzione sono resi
impossibili dal furto della mappa delle condutture del quadrante est. Angelo riesce a
procurarsi dei documenti accessori e li porta ad Adele chiedendole aiuto.
Per il caso Gaudieri, Caronia torna con Ascalone a casa di Giuffrida. Qui Ascalone nota
uno strano odore. Lo stesso “odore di malattia” che purtroppo è presente anche in
casa sua. Ascalone vive infatti con un padre malato, costretto da anni sulla sedia a
rotelle.
Questo indizio porta la squadra a scoprire che Giuffrida ha una sorella gravemente
malata, ricoverata in una clinica in Toscana, dove Angelo, Ascalone e Daniela
scoprono che ad accompagnare la sorella di Giuffrida è stato un uomo senza un
orecchio e che le spese mediche sono a carico di Elio Ferrante, l'imprenditore che ha
occultato il cadavere di Hamed. Ma da Giuffrida non fanno in tempo ad avere
spiegazioni: l’uomo si uccide al loro arrivo lanciandosi dal balcone della camera della
sorella.
Il tragico gesto non impedisce però a Caronia di provare a ricostruire gli eventi:
Ferrante ha chiesto a Giuffrida di uccidere Gaudieri in cambio di cure per la sorella.
Resta però da scoprire perché Ferrante ha voluto la morte di Gaudieri.
Intanto, di ritorno dal viaggio di lavoro, Blasco, geloso e amareggiato, lascia Daniela.
SINOSSI TERZA PUNTATA - “La mappa scomparsa”
Poco prima di essere interrogato, Elio Ferrante, l'imprenditore che Caronia sospetta
essere l'assassino di Hamed e il mandante dell'omicidio di Gaudieri, muore al Circolo
del tennis mentre gioca a squash. Il capo della squadra mobile, Sabino Tomei, è
convinto che si tratti d'infarto. Angelo invece sospetta che la morte di Ferrante sia
connessa in qualche modo ai due casi su cui ha lavorato finora.
Durante l’interrogatorio, uno dei migliori amici di Ferrante, il dottor Maturi, dichiara
che mentre prestava soccorso all'amico gli è parso di avvertire un tonfo, come di
qualcuno che si lancia nel vuoto e scappa. Sembra aprirsi una pista che dà ragione ad
Angelo, ma l'autopsia dimostra invece che Ferrante è morto per un infarto al
miocardio.
Gli uomini di Angelo, fino ad allora recalcitranti ai metodi del nuovo superiore, si
rifiutano di gettare la spugna, vogliono capire chi c'era quella sera al Circolo del
tennis. Angelo, soddisfatto di questo risultato, dedica un po' del suo tempo ad Adele
che sta lavorando sulla questione della mancanza d'acqua e, sostenuto dal suo
psicanalista incontra il padre, Ruggero Santocastro, oggi uomo pacificato, che non ha
più niente a che fare con la mafia. O almeno così sembra. Parlano di Blasco e del fatto
che non è ancora arrivato il momento di rivelargli il legame fraterno che li unisce.
Intanto, Daniela si è trasferita a casa di una vecchia amica. E con Angelo s'impegna a
capire le cause della scomparsa della mappa idrica dell'acquedotto est. Vengono a
conoscenza che l'unico a conoscere a memoria quell’area era Gaudieri. Angelo ha
un’intuizione: Ferrante potrebbe aver fatto uccidere Gaudieri perché ha interesse a
non risolvere la crisi idrica della città.
Caronia cerca conferme anche tra gli scatti di una famosa fotografa palermitana e si
trova di fronte, con sorpresa, a una foto che immortala Hamed e la figlia di Ferrante,
Emanuela. I due ragazzi sono stati fidanzati.
Angelo corre dalla figlia di Ferrante e la costringe a confessare. La ragazza ammette la
relazione e soprattutto l'insofferenza del padre, tanto forte da spingerlo ad affogare
Hamed nella piscina di casa dopo un forte diverbio. Si chiude così l'indagine
sull'omicidio Hamed. Nel frattempo, però, Borghesan ha fatto analizzare un
frammento di tessuto rinvenuto sulla rete del Circolo scavalcata presumibilmente dalla
persona da identificare e scopre che contiene un rarissimo metallo che viene estratto
nel Mali, lo stesso paese di Hamed.
Dopo una serie di ricerche e collegamenti si arriva a Buabré: padre di Hamed arrivato
in Italia per vendicarsi della morte del figlio senza però riuscirci. Infatti, mentre stava
per colpire Ferrante, confessa Buabré a Caronia, l’uomo si è accasciato a terra colpito
da un infarto. Durante l’interrogatorio, Buabré fa anche il nome di un ingegnere, Luigi
Lo Jacona, l'uomo che ha portato Hamed in Italia e con il quale suo figlio lavorava.
Ecco finalmente qualcuno che può dare ad Angelo e ai suoi uomini le risposte che
cercano: Luigi Lo Jacona va trovato. E non è un caso se la notte stessa Daniela viene
seguita e minacciata.
SINOSSI QUARTA PUNTATA - “La Natività”
Dopo aver subito minacce da parte di uno sconosciuto, Daniela rivela all'amica di
temere di essere incinta e di non sapere chi sia il padre: il fidanzato Blasco, con cui
non sta più insieme, o il suo capo Angelo, con cui ha fatto l'amore una volta soltanto.
Angelo, dopo aver assegnato una scorta a Daniela, prosegue nella ricerca di Luigi Lo
Jacona, sparito nel nulla. La moglie afferma di essersi separata da lui e di non avere
sue notizie da tempo. Ma qualcosa non convince Caronia. E quando nell’elenco degli
oggetti rinvenuti in casa di Lo Jacona, Borghesan nomina un libro, “Il lungo addio” di
Raymond Chandler, Angelo ricorda di averne visto una copia anche a casa della
moglie. Questa coincidenza gli appare da non trascurare.
Intanto si delinea meglio il profilo del ricercato: ingegnere titolato, responsabile della
costruzione di importanti opere idrauliche nel Maghreb, in particolare nel paese
tunisino di Refah. Per Angelo, abituato a trasformare le sensazioni in prove, è
plausibile che Lo Jacona, sentendosi in pericolo, si sia rifugiato proprio lì. Parte allora
con Daniela e Basso, ma arrivano tardi: Lo Jacona è dichiarato morto nell’incendio che
ha appena colpito Refah. La Polizia tunisina consegna ad Angelo gli effetti personali
della vittima, tra cui spicca un tubo metallico contenente le mappe dell'acquedotto di
Palermo, quelle scomparse.
La vicinanza che si crea con Daniela in questo viaggio di lavoro spinge Angelo a farsi
avanti, anche perché sa che con Blasco è tutto finito. Ma Daniela lo gela: è incinta, ha
fatto il test, e quel figlio potrebbe essere suo, ma non ne è certa. Angelo si irrita,
vorrebbe che Daniela dicesse tutto a Blasco, anche di ciò che accaduto fra loro.
Daniela è in difficoltà.
La trasferta tunisina porta alla luce anche il ricatto che lega Basso e un uomo senza
orecchio, Romano. Ricatto di cui nessuno sospetta nulla.
A Palermo, con la guida della mappa del quadrante est, la squadra scende
nell’acquedotto alla ricerca del perché di quelle morti e di quelle fughe. La scoperta
sarà sorprendente: arrotolata a terra trovano la Natività del Caravaggio, rubata 40
anni prima dalla mafia. La notizia fa il giro del mondo: Angelo Caronia diventa un
eroe. Il Direttore dello SCO, Mancino, lo promuove e gli comunica che l’esilio forzato a
Palermo è finito: può tornare a Roma.
La notizia della partenza di Angelo scuote gli agenti del commissariato, ormai
affezionati al loro capo, ma allo stesso tempo dà la forza a Daniela di compiere una
scelta. La donna decide infatti di tornare da Blasco, a cui confessa di aspettare un
figlio da lui, anche se in realtà non ne è certa.
Tornato a Roma, Angelo incontra il suo psicanalista e proprio durante la seduta gli
torna in mente il particolare del libro di Chandler. Prende quel libro e va al passaggio
in cui si racconta la finta morte di uno dei personaggi. E' un'illuminazione: Lo Jacona
ha solo finto di morire.
Angelo vola in Tunisia dove ottiene la conferma alla sua ipotesi. Ora deve tornare a
Palermo: il legame tra i delitti e lo stato dell'acquedotto di Palermo è evidente e
bisogna scovare Luigi Lo Jacona, l’unico che conosce il “segreto dell’acqua”.
SINOSSI QUINTA PUNTATA - “Il vecchio e le pietre”
Mentre Angelo Caronia è in volo verso Palermo, con la conferma che Luigi Lo Jacona è
ancora vivo, Adele Diamante scopre che il vecchio acquedotto arabo potrebbe
nascondere le risposte alla crisi idrica della città. Adele informa Sergio Basso, ignara
che il giovane poliziotto sia una talpa in seno al commissariato. Così, quando la donna
si spinge nel sottosuolo in cerca di prove, viene sorpresa e uccisa da Romano, il
malvivente che è dietro tutti i delitti, l’uomo senza orecchio.
Angelo si allarma subito per la sparizione della sua ex professoressa. Dopo un giorno
di ricerche affannose rinviene il suo cadavere in un lago artificiale. Per Angelo è un
dolore terribile, lenito soltanto dalla profonda vicinanza che dei suoi uomini.
Alla fine del funerale di Adele la squadra ha una chiamata urgente: alla fabbrica di
Blasco uno degli operai è salito sul tetto e minaccia di buttarsi di sotto. A scatenare
questa decisione è il piano dei licenziamenti previsto da Blasco per salvare l’azienda
dal fallimento. Caronia e i suoi uomini, compresa Daniela, si precipitano sul posto e
grazie a un suggerimento di Angelo, Blasco riesce a calmare l’operaio con la drastica
decisione di cedere la sua fabbrica ai dipendenti: è il cognome mafioso Santocastro ad
aver mandato a rotoli le vendite all’estero.
Daniela ha un mancamento e viene portata in ospedale. La sentenza dei medici è
inappellabile: se non vuole perdere il bambino, deve mettersi a riposo.
Questi avvenimenti distolgono l’attenzione di Angelo e della squadra dalla ricerca di Lo
Jacona. A dare nuovo impulso alle indagini è la scoperta che l’imprenditore Elio
Ferrante stava realizzando un’enorme speculazione edilizia nella località di Pietre
Varate, il paese di infanzia di Angelo, da sempre afflitto dalla mancanza d’acqua. E in
particolare, Angelo scopre che dietro questo progetto si nasconde l’ombra inquietante
di suo padre.
Nel frattempo, Sergio Basso non riesce più a sopportare il peso del proprio tradimento
e decide di togliersi la vita. Borghesan, che ha seguito il collega di nascosto, riesce a
fermarlo. Basso gli confessa il suo doppio gioco e le sue responsabilità nella morte di
Adele. Ma alla fine, in preda al panico, colpisce Borghesan con una pietra e fugge via.
Caronia è andato di nuovo a Pietre Varate in cerca di risposte. Nel buio della notte
vede un uomo accasciarsi a terra: è suo padre colto da un attacco cardiaco. Grazie al
soccorso di Angelo, il vecchio Santocastro riesce a salvarsi. Blasco, di fronte alla
notizia del ricovero di Santocastro, rompe un silenzio lungo diversi anni e va al suo
capezzale.
Si tratta di un ricongiungimento a tutti gli effetti. Santocastro infatti approfitta
abilmente del momento di difficoltà di Blasco, che oltretutto ha appena saputo da
Daniela del suo tradimento con Angelo e della possibilità che quindi il figlio può non
essere suo.
Blasco accetta di trasferirsi nella tenuta del padre e di aiutarlo a terminare il suo
progetto imprenditoriale. Non ha più nulla ormai. Daniela lo segue con riluttanza nella
casa di quello che reputa ancora un mafioso.
SINOSSI SESTA PUNTATA - “Due fratelli”
Le ricerche di Sergio Basso, dopo la confessione del suo tradimento, non danno
risultati. Inaspettata arriva una sua telefonata nella quale avverte Angelo che
Romano, il killer che lo tiene sotto scacco, gli terrà un’imboscata per ucciderlo. Nello
scontro a fuoco tra la squadra di Caronia e Romano, Sergio finisce per fare da scudo
ad Angelo, morendo ai suoi piedi. Angelo si dispera, si getta all’inseguimento del
criminale senza però riuscire a bloccarlo. Sarà Borghesan a premere il grilletto e a
farlo fuori.
Quando Daniela scopre della morte di Basso abbandona la tenuta di Ruggero
Santocastro e si precipita in commissariato per condividere il dolore con i colleghi. Ha
così modo di parlare qualche minuto con Angelo, al quale comunica di nutrire forti
sospetti sulla nuova attività di Blasco, impegnato giorno e notte, al fianco del padre. E
quando Angelo la riaccompagnerà avrà da lui una risposta che la manda in crisi: sì
quella somiglianza che lei ha notato fra Angelo e Blasco è la somiglianza di due
fratelli.
Angelo torna al lavoro. Sente che il vecchio Santocastro è coinvolto fino al collo, ma
servono delle prove per dimostrarlo. Decide di trovare a tutti i costi Lo Jacona: è
l’unico a conoscere la verità. Grazie a un’intuizione di Corallo si scopre che l’uomo si
nasconde sull’isola siciliana di Levanzo. Purtroppo, all’arrivo della Polizia l’ingegnere
inizia una fuga folle verso il mare: precipita e muore tra gli scogli.
Il viaggio a Levanzo non è però inutile: tra gli oggetti di Lo Jacona, Angelo rinviene un
lucido che contiene un tracciato enigmatico. Lo stesso che poche ore dopo troverà
anche tra le carte che Adele stava studiando prima di essere uccisa. Caronia
sovrappone i lucidi sulla mappa dell’acquedotto cittadino e finalmente comprende che
l'acquedotto di Palermo est è stato segretamente modificato affinché riprendesse il
percorso dell'antico acquedotto arabo e dirottasse l’acqua verso il complesso turistico
in costruzione a Pietre Varate. Hamed, Gaudieri e Lo Jacona lavoravano
evidentemente a questa deviazione sotterranea e a un certo punto devono aver
provato a ricattare i costruttori minacciando di denunciare l’abuso. Questo il probabile
motivo che ha determinato la condanna a morte di Hamed e Gaudieri e la fuga di Lo
Jacona che temeva di fare la stessa fine.
Ma chi dirige questa grande speculazione ai danni dei palermitani? Ferrante quasi
sicuramente, ma anche Ruggero Santocastro? Bisogna provarlo. Angelo si introduce
nottetempo nell’acquedotto. Uno degli uomini di Santocastro però lo vede e avverte
Santocastro che, armato, si precipita nelle condotte assieme a Blasco. Angelo li sta
aspettando con la pistola in pugno. Si minacciano a vicenda. Angelo urla a Blasco di
essere suo fratello. Blasco, sconvolto, gli spara, ma lo manca. D’improvviso, l’arrivo di
un fiume d’acqua investe i due fratelli: Angelo, più forte, cerca di salvare Blasco.
L’arrivo di Borghesan e Ascalone sarà provvidenziale.
Viene avviato un processo che potrebbe fare piena luce sui delitti avvenuti, ma tutto
dipende dalla testimonianza di Blasco: parlerà o non parlerà?
Per quanto riguarda le vicende private, Angelo e Daniela avranno tempo per chiarirsi.
Anche Daniela e Blasco. E sarà Daniela a scegliere cosa sarà più giusto per il figlio che
sta per nascere.