Seriate, in centro il mercato nero dei posti letto
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Seriate, in centro il mercato nero dei posti letto
Hinterland 27 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 21 GIUGNO 2011 a Seriate, in centro il mercato nero dei posti letto Tra le vie Tasca, Colombo, Decò e Canetta «Un materasso costa 100 euro, 150 con doccia» A Seriate BENEDETTA RAVIZZA I piedi restano incollati sul pavimento. Mattonelle unte di olio e grasso. Alle pareti poster sbiaditi di Gullit e Baresi. Una branda sfatta e una trentina di paia di scarpe, segno di un viavai molto più numeroso. In mezzo alla camerata un caos fatto di pile di vestiti gettate ovunque, anche su un asse da stiro; la ciotola di un cane che abbaia vicino a un piatto e un pezzo di pane lasciato lì da chissà chi; un motorino per l’elettricità; un cellulare in ricarica. Via Tasca Al piano terra di via Tasca 6, nel centro storico di Seriate, per entrare basta citofonare. Non sappiamo chi ci apre il cancello, ma una volta varcata la soglia, nell’ex vetreria sulla sinistra può accedere chiunque, perché non esistono porte. Ed è lì che si assiste a una scena disumana: affittata o occupata, non è dato sapere, l’ala di questo palazzo diroccato è abitata, senza che abbia la minima parvenza di agibilità. Saliamo le scale del ballatoio. Cartelli con le «regole condominiali»: pulire la propria parte di pianerottolo, separare l’immondizia, tenere basso il volume della radio. All’ultimo piano ci accoglie Hela, tunisina di 23 anni, un viso bambino, sorridente come quello dei suoi due pargoli riccioli, che giocano tra sacchi di immondizia. Vive qui da un anno per 350 euro al mese, dichiara. Dice che sono in quattro, solo lei e la sua famiglia, ma nell’unica stanza da letto, oltre a un matrimoniale, ci sono una serie di materassi accatastati. «Per i miei figli», spiega. Al numero civico vicino si fa incontro un nugolo di nigeriane. Dicono di abitare qui, in due, di non fare niente di male. Un’excusatio non petita. Ci fanno vedere la porta murata di un edificio accanto, e un ballatoio «dove, fino a poco tempo fa, dormiva pure quell’uomo che ha massacrato di botte un’italiana». Il fatto risale agli inizi di giugno: un marocchino ha aggredito la donna in una casa abbandonata di corso Roma, un po’ più lontano da qui. Si avvicina un omone che ci allontana scocciato. «È lui che gestisce il giro», ci segnala un vicino. Quale giro? «Di prostituzione. Le caricano qui, le nigeriane, e poi le smistano in tutta la provincia». La mappa Da via Colombo a piazza Bolognini, passando per via Decò e Canetta, questo quartiere di Seriate, alle 17, sembra un suk arabo o un sobborgo africano. Ogni corte ha la sua «nazionalità»: Nigeria, Ghana, Egitto, Tunisia, Pakistan. Nei cortili di giorno si La situazione di degrado dell’ex vetreria di via Tasca 6 e dintorni, nel centro storico di Seriate, dove in luoghi fatiscenti e in precarie condizioni igieniche vivono anche delle famiglie con minori FOTO ZANCHI Il piano terra di via Tasca, tra ammassi di vestiti e il pavimento cosparso di unto e grasso Le testimonianze A «C’è anche chi è in regola Tenta di vivere con decoro» A Nella maggior parte dei casi, sono tutti molto gentili nel centro storico di Seriate. Una famiglia di pakistani ci apre senza problemi la sua casa di via Colombo. Anzi, fiera ci mostra l’ordine con cui tiene sala, cucina e due grandi camere da letto. Le tre donne vestono sgargianti abiti tradizionali, l’unico ragazzo fa gli onori all’insolito ospite, ci guida tra le stanze. «Abitiamo qui da cinque-sei anni. Ci troviamo bene», è la scarna didascalia della visita che ci offre. Più chiacchierone è un gruppo di ghanesi, tutti uomini con una bimba. Ci riprendono quando fotografiamo il cortile del loro vicino marocchino. «Dovete chiedergli prima il permesso». Lui sembra essersi appena svegliato e precisa Piazzati anche i posti in cortile, nelle autorimesse o sui ballatoi Affittate per 650 euro anche case fatiscenti. Poi c’è il subaffitto chiacchiera, «perché con la crisi c’è meno lavoro anche per noi», racconta un ghanese, seduto con cinque o sei amici. Nessuno, oggi, sembra abitare a Seriate. Dicono tutti di essere venuti da fuori (Ponteranica, Berbenno, addirittura Verona), di essere venuti a trovare dei conoscenti e di essere loro ospiti. Un modo per allontanare il sospetto di vivere tutti sotto lo stesso tetto, quando questo tetto non potrebbe accoglierli. Perché è di notte che si scatena il «mercato dei materassi». Si dorme nelle autorimesse, sui ballatoi, sui divani messi nei cortili, finché c’è posto sul pavimento. «In quanti vivete qui?», chiediamo in ogni corte. «Tre, quattro per appartamento», rispondono tutti. «Quanto pagate di affitto»? «200 o 350 euro al mese», è la versione ripetuta quasi a memoria, come se avessero ricevuto istruzioni ben precise. Tra i tanti «non parlo italiano, non capisco», infatti, sono gli unici dati che tornano pari pari in ogni via. Il sistema Finché qualcuno non cede, non svela il meccanismo di questo sistema di subaffitti, con turnover continui degli inquilini e situazioni di sovraffollamento in pochi metri quadri. Anche tra gli stranieri c’è chi è stanco di un malcostume che fa del centro storico una «zona franca». Solo qualche tempo fa, in Consiglio comunale, un gruppo di extracomunitari ha letto un documento contro la «ghettizzazione». «In altri quartieri – racconta K. L., egiziano – una situazione del genere non verrebbe mai tollerata, si chiederebbero certificati, autorizzazioni. Qui, invece, fa comodo. Ma è impossibile continuare così». Si parla di politica, dell’Italia «che non aiuta chi è in difficoltà anche se paga le tasse ed è in regola». E allora iniziano a fidarsi, il muro dell’omertà comincia a sbriciolarsi. «Qui ci affittano un bilocale mezzo rotto per 600-650 euro al mese», escono i veri numeri. Chi li affitta? «Immobiliari, ma anche privati che vivono a Seriate, ma non qui nel centro storico». Prezzi troppo alti, impegni a cui non si riesce a far fronte. «Quindi – spiega un altro africano – inizia il "tam tam" dei posti liberi». Posti letto, s’intende. «Cento euro a settimana, 150 se si vuole anche l’uso che è egiziano. Quanto paga per la casa? «Non pago io», risponde, indicando dietro la finestra i due letti a castello, ancora sfatti. In veranda ha un divano e persino un solleva-pesi con cuscino. Nei cortili cartelli multilingue con semplici indicazioni: «Si prega di lasciare pulito; non depositare immondizia per l’igiene di tutti». Ma poi, accatastato, c’è un vario bric-à-brac, che va da sacchi pieni zeppi di bottiglie di birra vuote, mobili, carcasse di motorini, valigie di chi è abituato a spostarsi, un giorno è qua, l’altro chissà dove. Tra i panni e i tappeti stesi, spuntano le paraboliche. I cartelli «Vendesi»: anche 90 mila euro per un bilocale. C’è anche chi, in mezzo a tante e tali situazioni di promiscuità, segnala che qui a ogni pioggia è un disastro. Le fogne non scaricano bene e ci si ritrova con le cantine allagate. «Quando le cantine non vengono usate per altri scopi». della doccia». «Si vede tanta gente girare, sempre diversa», racconta una signora anziana, una dei pochi residenti originari rimasti nel centro storico. Preferisce restare anonima, anche se dice di non avere paura. Ha infatti la porta-balcone aperta, sul passaggio, dove vanno avanti e indietro i boliviani dell’impresa di pulizie condominiale. «Per far girare un po’ d’aria, adesso che iniziano i primi caldi. Sa – racconta – quand’ero giovane, il sabato e la domenica le mie amiche venivano a trovarmi in treno, da Albano, da altri paesi vicini. Per loro il "centro" era quello di Seriate, non certo quello di Bergamo. C’era tutto nel centro di Seriate. Era un po’ come andare a Londra per voi giovani d’oggi». ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA