Documento Valutazione Rischi

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Documento Valutazione Rischi
ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE)
Documento di Valutazione dei Rischi
PREMESSA–PRINCIPI-CRITERI
(Testo Unico D. Lgs. 81/08)
Rev. 2 26/11/2011
ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE)
Indice
1.
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29.
30.
Premessa
Dati generali sull’Istituto
Dati generali sugli edifici
Definizione delle figure di riferimento all'interno del Servizio di Prevenzione e Protezione
Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione
Organizzazione del Documento – Valutazione delle Strutture
Linee di fondo del Documento
Criteri di identificazione delle sorgenti di rischio (pericoli), individuazione dei rischi di esposizione e stima dei
rischi di esposizione ai rischi residui.
La Valutazione dei Rischi.
Definizione delle Emergenze
Analisi delle mansioni
Preposti – Definizione del ruolo
Distribuzione del Rischio nelle diverse figure professionali
Interventi di Prevenzione e di Protezione
Monitoraggio sullo stato della sicurezza
Verifiche Periodiche degli impianti
Procedure di rinnovo delle nomine
Rischio fumo
Rischio alcool
Rischio per condizioni microclimatiche
Rischio biologico
Rischio cancerogeno
Lavoratrici in stato di gravidanza
Rischi connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi
Altri rischi
Medico competente
Pronto soccorso
Cantieri e interventi appaltati o svolti all’interno dell’Istituto
Informazione ai lavoratori
Formazione dei lavoratori
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1. Premessa
Il presente Documento sulla Valutazione dei Rischi è riferito all’ ISISS SCARAMBONE con sede centrale a Lecce in
Via Pozzuolo e Sede Staccata in Leverano, Via Turati
2. Dati generali sull'Istituto
Denominazione Istituto: ISISS SCARAMBONE
Sede legale Via Pozzuolo – Lecce – Sede Staccata: Via turati – Leverano (LE)
Telefono/Fax 0832305919
Cod Fiscale: 800121110757
• Numero totale studenti Anno Scolastico 2011-2012 Lecce n° 500 di cui: Lecce Diurno: n° 115, Lecce
Serale:189 – Sezione Staccata Leverano n° 54
3. Dati generali sugli edifici
Lecce: Sede di nuova costruzione. Si sviluppa su tre piani fuori terra. L’edificio è in comunione d’uso con la succursale
del Liceo Scientifico “C. De Giorgi”. Alla data del 26/11/2011 all’interno dell’immobile trovano posto n° 2 classi del
Liceo “C. De Giorgi” al 2 Piano La suddivisione degli ambienti è descritta negli allegati del Piano di Emergenza di
Evacuazione
Leverano: l’immobile destinato alla scuola si sviluppa su un piano fuori terra. La suddivisione degli ambienti è descritta
negli allegati del Piano di Emergenza di Evacuazione
4. Definizione delle figure di riferimento all'interno del Servizio di Prevenzione e Protezione
Dirigente Scolastico
Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza
Addetti Pronto Soccorso
Responsabili di sede e loro sostituti
Addetti all’Antincendio e all’Evacuazione
Addetti al Pronto Soccorso
Addetti all’interruzione delle erogazioni
Addetti alla Chiamata di soccorso
5. Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione
Il Capo d’Istituto ha provveduto ad organizzare internamente il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi (SPP),
costituito per elaborare e condurre le strategie di protezione atte a garantire la sicurezza e l’igiene sul luogo di lavoro.
Le caratteristiche del Servizio scaturiscono dalle esigenze dell’istituto scolastico e dalla dotazione dell’organico.
Raccolta delle informazioni
La raccolta delle informazioni relative alla sicurezza nell' ambiente scolastico è stata effettuata attraverso le seguenti
attività di consultazione:
• consultazione diretta del Dirigente Scolastico;
• consultazione diretta del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza;
• consultazione del personale;
• indagine diretta sui luoghi di lavoro;
• consultazione della documentazione già presente agli atti.
6. Organizzazione del Documento – Valutazione delle Strutture
Il Documento sulla Valutazione dei Rischi, in riferimento alle problematiche di tipo strutturale e legate agli edifici,
considerata la strutturazione dell'Istituto in due sedi dislocate sul territorio è stata costruita seguendo una medesima
impostazione che ricalca le seguenti linee generali:
󲐀 Dati generali sull'edificio, sull'utenza e sull'ambiente circostante
󲐀 Documentazione esistente sull'edificio
󲐀 Valutazione dei rischi per fattori di diversa tipologia
󲐀 Situazione riscontrata
󲐀 Rilevazione delle situazioni di pericolo e valutazione del rischio
󲐀 Individuazione di misure per eliminare o ridurre il rischio
󲐀 Redazione del Piano di intervento, contenente le misure attuative da porre in atto
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7. Linee di fondo del Documento
Il Documento recepisce i dati emersi durante una fase di indagine e di ispezione nelle strutture e circa le procedure di
lavoro. Per sua stessa natura, il Documento è in evoluzione costante e viene integrato via via con i risultati di nuove
analisi, con le variazioni che si instaurano e con gli effetti del lavoro di intervento sulle strutture e sulle procedure. Il
Documento è composto da una serie di testi che permettono la visione delle problematiche di igiene e sicurezza sul
lavoro da più punti di vista: le strutture, l’organizzazione del SPP, l’analisi delle procedure di lavoro, l’analisi dei rischi
per tipologia, la gestione delle emergenze.
In particolare, il quadro operativo del Servizio di Prevenzione e Protezione si esplica
nell’applicazione dei seguenti :
• Documento sulla Valutazione dei Rischi (Documento introduttivo) Raccoglie i dati e li interpreta. Offre i
criteri di valutazione, e il quadro generale della situazione attuale. Prospettando le linee guida per la
definizione delle strategie di intervento per migliorare il livello di sicurezza e igiene sul lavoro.
• Documento di Analisi dei Rischi Analizza le lavorazioni presenti nell’Istituto; valuta i lavoratori interessati e la
frequenza, descrive gli ambienti in cui avvengono. Evidenzia i rischi tipici per ciascuna lavorazione e propone
le misure di prevenzione e protezione, i DPI, le misure di controllo e i possibili interventi in prospettiva per un
ulteriore miglioramento delle condizioni di sicurezza.
• Documenti sulla Riduzione dei Rischi Analizzano le diverse tipologie di rischio presenti ed individuate dal
Documento di Valutazione e definiscono gli interventi di prevenzione e protezione da attuare.
• Piano di Emergenza ed evacuazione Stabilisce le modalità pratiche per l’evacuazione di emergenza della
struttura.
8.
Criteri di identificazione delle sorgenti di rischio (pericoli), individuazione dei rischi di esposizione e
stima dei rischi di esposizione ai rischi residui.
DEFINIZIONI
Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (materiali, attrezzature, metodi di lavoro) avente il
potenziale di provocare danni.
Rischio: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione
nonché dimensioni possibili del danno stesso.
L’identificazione delle sorgenti di rischio presenti negli ambienti di lavoro della scuola è stata effettuata attraverso
l’osservazione dello stato dei luoghi, delle procedure di lavoro, delle macchine e attrezzature adoperate durante l’attività
lavorativa. In questa fase si è tenuto conto principalmente di quelle sorgenti che nel loro impiego possono provocare,
obiettivamente, un potenziale rischio di esposizione sia esso di tipo infortunistico che igienico ambientale. Sono stati
inoltre considerati i cosiddetti rischi trasversali (o rischi per la salute e la sicurezza). Per l’individuazione dei pericoli
effettivamente presenti si sono utilizzate liste di controllo predisposte in relazione alle attività che si svolgono
nell’istituto. Inoltre, al fine di individuare il maggior numero di pericoli e di censire le attrezzature e le sostanze
pericolose, è stata prevista la distribuzione ai lavoratori di un questionario, in cui possano essere riferite quelle
situazioni considerate direttamente da chi opera come potenziali fonti di pericolo. Le sorgenti di rischio che comportano
rischi di natura infortunistica sono responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o
menomazioni fisiche. Le cause di questi rischi sono da ricercare in un non idoneo assetto delle caratteristiche di
sicurezza delle macchine, attrezzature, impianti, modalità operative, organizzazione del lavoro ecc. (carenze strutturali
dell’ambiente e delle macchine, manipolazione di sostanze pericolose, carenza di sicurezza elettrica, incendio e/o
esplosioni).
Le sorgenti di rischio che comportano rischi di natura igienico ambientale sono responsabili della potenziale
compromissione dell’equilibrio biologico del personale. Le cause di tali rischi sono da ricercare nella presenza di fattori
di rischio ambientale generati da lavorazioni e/o modalità operative ( agenti fisici, chimici, biologici, microclima,
radiazioni, illuminazione ecc.).
I rischi trasversali dipendono essenzialmente dall’organizzazione del lavoro, da fattori di natura psicologica (es.
ripetitività del lavoro), da fattori ergonomici e da condizioni difficili.
Allo scopo di individuare tutti i potenziali pericoli, la valutazione, oltre ai rischi dell’attività che si svolgono in un certo
ambiente, è stata estesa anche alle singole mansioni.
Per individuare i rischi di esposizione sono state esaminate:
- le modalità operative seguite per lo svolgimento delle varie attività che si svolgono nell’Istituto;
- l’organizzazione delle attività in relazione al tempo di permanenza nell’ambiente di lavoro;
- contemporaneo svolgimento di altri compiti;
- disponibilità o meno di misure di sicurezza e/o sistemi di sicurezza e protezione per lo
svolgimento delle attività;
- il registro degli infortuni
- documentazioni e certificazioni esistenti nei carteggi dell’Istituto o dell’Ente proprietario.
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La stima del rischio di esposizione ai rischi residui, cioè i rischi che permangono tenuto conto delle modalità operative
attuate dalle caratteristiche di esposizione e soprattutto dalle misure di prevenzione e protezione in essere, è stata
effettuata nel modo seguente:
- verifica della conformità alle norme di sicurezza di legge e/o di buona tecnica
prevenzionistica delle macchine, attrezzature di lavoro e impianti (anche mediante
l’acquisizione di documentazioni e certificazioni esistenti)
- verifica dell’idoneità dei luoghi di lavoro in relazione alle attività che si svolgono;
- misura dei parametri di rischio (rumore, temperatura , umidità ecc.)
- quantificazione del rischio (R) attribuendo ad ogni anomalia riscontrata, nei limiti delle
specifiche conoscenze scientifiche attuali, un livello di rischio sulla base della frequenza o
probabilità (P) di accadimento dell’evento potenzialmente dannoso e dell’entità o magnitudo (M) del danno prodotto. In
questa fase si è operato seguendo tre passaggi fondamentali:
1. definizione delle scale semiqualitative di valutazione e matrice del rischio (vedi tabelle 1 e 2);
2. stima della probabilità del verificarsi dell’evento e contemporanea stima della magnitudo
del danno;
Tab. 1 – Scala semiqualitativa delle probabilità dell’evento (P)
VALORE LIVELLO
DEFINIZIONE/CRITERI
4 Molto probabile
- Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata
ed il
verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori
- Si sono già verificati danni per la stessa mancanza
rilevata, nella
stessa scuola o in situazioni operative simili
- La probabilità di incidente è superiore a 1E-1 per
persona e per
anno
- Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata
non
susciterebbe alcun stupore nella scuola
- La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se
non in
modo automatico o diretto
3 Probabile
- E' noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto
seguire un
danno
- Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una
moderata
sorpresa nella scuola
- La probabilità di incidente è compresa tra 1E-1 e 1E-2
per
persona e per anno
- La mancanza rilevata può provocare un danno solo in
circostanze
sfortunate
2 Poco
probabile
- Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi
- Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande
sorpresa
- La probabilità di incidente è compresa tra 1E-2 e 1E-3
per
persona e per anno
- La mancanza rilevata può provocare un danno per la
concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti
1 Improbabile
- Non sono noti episodi già verificatisi o si sono verificati
con
frequenza rarissima
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- Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità
- La probabilità di incidente è inferiore a 1E-3 per persona
e per
anno
Tab. 2 – Scala semiqualitativa dell'entità del danno o magnitudo (M)
VALORE LIVELLO
DEFINIZIONE/CRITERI
4 Notevole
- Infortunio o episodio di esposizione con effetti letali o di
invalidità
totale
- Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente
invalidanti
3 Molto grave
- Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di
invalidità
parziale
- Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o
parzialmente
invalidanti
2 Grave
- Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità
reversibile
- Esposizione cronica con effetti reversibili
1 Lieve
- Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità
rapidamente
reversibile (alcuni giorni)
- Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili
(alcuni giorni)
- Sono presenti sostanze o preparati moderatamente
nocivi
3. collocazione nella matrice del rischio
Matrice del rischio
La valutazione numerica e cromatica del rischio consente di identificare una scala di priorità degli interventi così
strutturata:
R =1 󲐀 Il rischio può essere ritenibile (rischio lieve) pertanto gli interventi migliorativi sono da valutare in fase di
programmazione;
2≤R≤3 󲐀 Il rischio necessita di modesta attenzione (rischio medio) pertanto gli interventi correttivi e/o migliorativi
sono da valutare nel breve medio termine;
4≤R≤8 󲐀 Il rischio necessita di alta attenzione (rischio grave) pertanto le azioni correttive sono da programmare con
urgenza;
R>8 󲐀 Il rischio necessita di altissima attenzione (rischio gravissimo) pertanto gli interventi correttivi sono
indilazionabili.
9. La Valutazione dei rischi, in concreto
Nel concreto, la procedura di valutazione dei rischi ha considerato le seguenti tipologie, per ciò che concerne l’analisi di
ambienti ed edifici:
⇒ STRUTTURALI, concernenti i requisiti degli ambienti di lavoro (altezza, cubatura e superficie, pavimenti, finestre,
porte, scale, seminterrati e simili, impiantistica, condutture di acqua e gas, centrali termiche);
⇒ ANTINCENDIO (percorsi di evacuazione, vie di emergenza, porte di sicurezza, dispositivi antincendio, etc...)
⇒ ELETTRICO (impianti sotto tensione, apparecchiature connesse alla rete elettrica, dispositivi tecnologici, etc…)
⇒ CHIMICO (utilizzo di sostanze chimiche potenzialmente pericolose, procedure di lavoro nei laboratori, utilizzo di
prodotti per la pulizia, stoccaggio di materiali chimici, etc…)
⇒ IGIENICO/AMBIENTALE (servizi igienici, spogliatoi, condizione di salubrità dei locali,
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microclima, influenze dell'ambiente esterno, etc…)
⇒ CONDIZIONI DI LAVORO (valutazione delle condizioni particolari in cui possono trovarsi lavoratori e studenti,
uso di videoterminali, postazioni di lavoro in luoghi critici, mansioni con caratteristiche particolari)
⇒ BARRIERE ARCHITETTONICHE (accessibilità agli edifici e ai diversi locali e servizi per persone con handicap
motori)
⇒ SEGNALETICA DI EMERGENZA E INFORMATIVA (cartellonistica prescritta: presenza,
chiarezza, leggibilità, utilità; informazioni per la sicurezza e le procedure di emergenza, etc).
Criteri seguiti:
Si è mantenuta come base di riferimento la stesura dei documenti di valutazione del rischio esistenti. In aggiunta, è stato
effettuato un attento monitoraggio delle attività svolte attraverso la visita dei luoghi di lavoro da parte dei membri del
SPP. Con la partecipazione ed il contributo di alcuni lavoratori interessati, il Responsabile del Servizio è stato posto
nelle condizioni di “coordinare” la valutazione e di “redigere” il presente documento.
Si è operato attraverso l’osservazione sistematica e diretta dell’attività lavorativa, degli ambienti e delle attrezzature di
lavoro con questionari e griglie di valutazione predisposti allo scopo e con consultazione delle osservazioni già raccolte
in tempi precedenti.
Per quanto riguarda l'aspetto informativo/formativo, il Documento prende atto della situazione attuale della
cartellonistica e segnaletica d'emergenza, della presenza di indicazioni informative accessibili a studenti e lavoratori, e
fissa le procedure da attuare per rispondere alle necessità di sicurezza e tutela di lavoratori e studenti.
Si ribadisce come l’attività di formazione, in un quadro di educazione al rischio, debba essere parte integrante
dell’attività didattica dell’insegnante.
Il Documento procede ora in prima istanza, ad una attenta definizione delle Emergenze, per proseguire poi con la parte
dedicata ai contenuti, organizzati secondo le analisi delle mansioni e degli edifici.
10. Definizione delle Emergenze
Sulla base delle caratteristiche strutturali degli edifici, della loro ubicazione, delle attività in essi svolte, del numero di
persone presenti e delle possibili variabili, si definiscono le possibili emergenze che possono verificarsi, sulla base di
incidenti o eventi non controllabili.
Per ciascuna di esse il Servizio di Prevenzione e Protezione stabilirà una procedura di gestione che possa essere
applicata in caso di necessità, raccogliendo queste disposizioni nel Documento di Gestione delle Emergenze.
Le Emergenze definite sono:
• Incendio (Interno,Esterno)
• Terremoto
• Allagamento
• Frana
• Malore/infortunio
• Neve
• Nube tossica
• Segnalazione ordigno
La trattazione degli interventi di protezione, come già sopra accennato, è compresa nel Piano di Emergenza ed
Evacuazione.
11. Analisi delle mansioni
In questa sezione vengono presi in considerazione i compiti lavorativi tipici delle diverse figure operanti nell’Istituto, in
ordine all’effettuazione di un’analisi dei rischi connessi alle mansioni, individuando le misure da adottare per eliminare
o ridurre il rischio.
Sono attive le seguenti figure professionali:
Ricopre il ruolo di datore di lavoro, ai sensi della normativa. Attività di dirigenza
e coordinamento svolta in prevalenza nella Sede Centrale (Ufficio di
A Dirigente Scolastico
Presidenza), ma con frequenti spostamenti verso gli altri edifici o trasferte anche
su distanze notevoli.
B
Direttore dei Servizi
Generali e Amministrativi
Coordina e dirige la gestione amministrativa e del personale non docente. Svolge
la propria funzione prevalentemente presso il proprio ufficio in Sede Centrale.
Spostamenti verso le altre sedi e trasferte sono relativamente poco frequenti.
C
Assistenti Amministrativi
Svolgono lavoro di tipo amministrativo negli uffici di Segreteria presso la Sede
Centrale.
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D
E
F
G
Assistenti Tecnici
Collaboratori Scolastici
Insegnanti
Studenti
Svolgono lavoro di conduzione tecnica dei laboratori e delle attrezzature
tecnologiche della scuola in prevalenza nei laboratori di competenza (Istituto
Professionale e Sede Alta), ma il loro intervento li porta spesso a muoversi verso
altre sedi o talvolta ad affrontare trasferte.
Svolgono lavoro di sorveglianza, pulizia dei locali e all’occorrenza di piccola
manutenzione delle strutture. Ciascuno di essi ha una sede di servizio fissa, a
meno di sostituzioni di colleghi assenti. Sono previsti spostamenti nel paese per
commissioni o piccoli acquisti.
Svolgono lavoro di docenza nelle classi o aule speciali e per molti di essi sono
previsti spostamenti per raggiungere sedi diverse. Caso particolare è il servizio in
viaggio di istruzione.
Pur non essendo lavoratori della Scuola, fruendo in modo continuativo dei
servizi, dei locali e delle attrezzature vengono obbligatoriamente presi in
considerazione in questa analisi. Organizzati in classi, le quali dispongono
ciascuna di un’aula fissa, si spostano comunque con una certa frequenza per
raggiungere aule speciali, laboratori, etc… spesso in altra sede da quella di
pertinenza. Quando impegnati in attività di laboratorio sono equiparati ai
lavoratori (T.U. D. Lgs. 81/08).
In aggiunta a questa tabella, viene predisposto un documento sull’Analisi dei Rischi che esamina le mansioni e le
lavorazioni presenti nell’Istituto, fornendone un inquadramento complessivo, evidenziandone i rischi ed indicando le
misure di prevenzione e protezione da adottare.
Il Documento di Analisi dei Rischi rappresenta il cuore della Valutazione dei Rischi per quanto attiene alle procedure di
lavoro e deve dar luogo alla concreta organizzazione delle mansioni.
12. Preposti – Definizione del ruolo
In questo paragrafo si definisce la figura del Preposto nelle diverse eventualità di lavoro in
riferimento all’Art. 2, comma 1, lettera e del T.U. D. Lgs. 81/08 che individua obblighi di vigilanza del rispetto delle
norme in capo ai preposti.
Il Preposto ha l’obbligo di vigilare sulla corretta applicazione dei provvedimenti di salute e
sicurezza sul lavoro da parte dei lavoratori, in riferimento alle norme vigenti ed alle procedure di lavoro individuate;
particolare attenzione va posta al corretto e puntuale uso dei Dispositivi di Protezione Individuale ed all’applicazione
del contenuto del Documento per la Riduzione del Rischio e del Documento l’Analisi dei Rischi.
Qualunque situazione di lavoro, ove siano coinvolte più di una persona, prevede che uno dei lavoratori assuma la
funzione di preposto, anche senza indicazione formale: egli è infatti il lavoratore di riferimento.
Per esplicitare questo tipo di figura, si evidenziano i criteri di individuazione del preposto in
diverse situazioni lavorative.
• Lavoro tra pari-grado: in caso di lavoro in cui siano presenti lavoratori tutti facenti parte della medesima qualifica, è
considerato preposto quello con contratto a tempo indeterminato con maggiore anzianità di servizio nell’Istituto. In
mancanza di un lavoratore con contratto a tempo indeterminato, sarà preposto quello con il contratto a scadenza più
lontana.
• Lavoro tra lavoratori aventi qualifiche di diverso grado: è considerato preposto il lavoratore avente qualifica superiore;
in caso di presenza di più lavoratori con medesima qualifica, valgono le regole del punto precedente (lavoro tra parigrado).
Alcuni casi particolari ed esemplificativi:
• Codocenze (lavoratori interessati: due o più Docenti): è considerato preposto il Docente di maggiore anzianità di
servizio nell’Istituto in caso tutti e due abbiano lo stesso tipo di contratto (tempo indeterminato o determinato); in caso
di contratto difforme, sarà preposto il Docente con il contratto a scadenza più lontana, con preminenza del contratto a
tempo indeterminato.
• Lezione di Laboratorio (lavoratori interessati: uno o più Docenti e uno o più Assistenti Tecnici): è considerato
preposto il Docente; in caso di presenza di più Docenti, vale il punto precedente (codocenze).
• Lavoro di Ufficio (lavoratori interessati: Direttore S.G.A. e Assistenti Amministrativi): è
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considerato preposto il Direttore S.G.A. per motivi di qualifica superiore; in caso di sua assenza è preposto l’Assistente
Amministrativo con contratto a tempo indeterminato con maggiore anzianità di servizio nell’Istituto. In mancanza di un
lavoratore con contratto a tempo indeterminato, sarà preposto quello con il contratto a scadenza più lontana.
• Lavori di pulizia e manutenzione (lavoratori interessati: Collaboratori Scolastici e eventualmente Assistenti Tecnici):
in caso di presenza di lavoratori appartenenti alle due qualifiche, sarà preposto l’Assistente Tecnico; in caso di presenza
di più Assistenti Tecnici, sarà preposto quello con contratto a tempo indeterminato con maggiore anzianità di servizio
nell’Istituto. In mancanza di un Assistente Tecnico con contratto a tempo indeterminato, sarà preposto quello con il
contratto a scadenza più lontana. In caso di presenza di soli Collaboratori Scolastici valgono le regole esposte per il
lavoro tra pari grado.
13. Distribuzione del Rischio nelle diverse figure professionali
All’interno delle mansioni affidate ad ogni profilo si riconoscono le seguenti tipologie di rischio possibili:
Rischio elettrico Tipologie di
rischio
Rischio chimico
Rischio rumore
Utilizzo di apparecchi in tensione, riparazione di
apparecchi elettrici Mansioni che possono essere
interessate
Utilizzo di sostanze chimiche, solventi, detersivi
Lavoro in ufficio, Lezione in Aula, Lezione di
Educazione Fisica
D, E Figure
professionali
coinvolte
D, E
B, C, F, G
Rischio condizioni microclimatiche
Condizione non verificata – Le singole eccezioni sono
trattate a livello di Analisi dei Rischi nelle Mansioni
(Documento di Analisi dei Rischi)
Rischio Biologico
Rischio Cancerogeno
Rischio per movimentazione carichi
Condizione non verificata
Condizione non verificata
Spostamenti di materiali all’interno degli edifici,
stoccaggio di approvvigionamenti
Rischio legato all’uso di
attrezzature
Operazioni di piccola manutenzione, pulizia locali e
attrezzature, utilizzo di apparecchiature, attività di
Laboratorio
Rischio per operazioni di piccola
manutenzione
Operazioni di ritinteggiatura, fissaggio di oggetti alle
pareti, pulizia di parti a distanza dal suolo superiore ai
due metri, sostituzione lampade, …
Rischio infortuni in strada
Spostamenti tra le sedi, in particolare in inverno con neve
Rischio infortuni da cadute
Spostamenti durante pulizia pavimenti e possibilità di
scivolare; pulizia di vetri e altro ad altezze non
raggiungibili senza scala
E
Rischio infortuni per cadute o
traumi sportivi
Attività dei docenti di Educazione Fisica; attività degli
studenti impegnati nell’Educazione Fisica
F, G
Rischio VDT
Lavoro amministrativo; conduzione delle attrezzature
informatiche; utilizzo didattico delle attrezzature
informatiche
A, B, C, D, F, G
Rischio legato alle posture
Rischi psico-sociali (stress, burnout, mobbing)
Utilizzo di VDT
Tutte le tipologie di lavoro, specialmente quelle a
maggiore responsabilità, o con contatto diretto con il
pubblico
E
D, E, F, G
E
A, B, D, E, F, G
A, B, C, D, F, G
A, B, C, D, F, G
14. Interventi di Prevenzione e di Protezione
Per ciascuna tipologia di rischio si individuano alcuni interventi da attuare; vengono qui riportate le indicazioni
principali, mentre un’analisi dettagliata è rimandata ai diversi Documenti sulla Riduzione del Rischio, citati di volta in
volta per ciascuna delle casistiche individuate.
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•
•
•
Rischio elettrico: Individuazione di personale autorizzato all’utilizzo ed alla piccola manutenzione che verrà
opportunamente formato sui rischi. Adozione di procedure per la manutenzione volte a garantire la sicurezza.
(Vedi Documento sulla riduzione del rischio elettrico)
Rischio chimico: Individuazione di personale autorizzato all’utilizzo di sostanze chimiche, solventi, reagenti e
detersivi; formazione sui rischi diretta al personale scelto. Procedura di acquisizione materiali che preveda
l’obbligatorietà della scheda tecnica di ogni sostanza e conservazione di queste in modo ordinato.
Coinvolgimento degli Addetti al Primo Soccorso, per quanto concerne le sostanze usate. Dotazione di DPI
adeguati.
Rischio rumore: Si considera come potenzialmente problematico il fattore rumore all’interno degli uffici di
Segreteria
Da un’analisi qualitativa, visti anche i tempi di utilizzo delle periferiche più rumorose, non si considera sussistente il
rischio rumore; viene comunque definito un Documento sulla riduzione del rischio rumore, che suggerisce alcune
procedure atte a migliorare la qualità degli ambienti interessati.
• Rischio per movimentazione carichi: Individuazione di personale autorizzato alla movimentazione dei carichi, cui
viene fornita adeguata formazione sui rischi.
Posizionamento di locali di stoccaggio ai piani bassi e possibilmente in zone agevoli. Dotazione di DPI ritenuti idonei.
(Vedi Documento sulla riduzione del rischio per movimentazione carichi)
• Rischio legato all’uso di attrezzature: si configura come particolarmente pericoloso l’utilizzo di utensili per la piccola
manutenzione. Sono a disposizione del personale incaricato le seguenti attrezzature:
o Scale mobili
o Utensili meccanici (cacciaviti, martelli, pinze, chiavi inglesi, tenaglie, cutter, forbici)
o Utensili elettrici (trapano, seghetto alternativo, saldatore a stagno)
o Prolunghe di cavo elettrico
Per la prevenzione di infortuni si dispone l’individuazione di personale cui viene consentito l’utilizzo delle attrezzature
di manutenzione; il personale viene opportunamente formato sui rischi e addestrato all’utilizzo; si forniscono i DPI
necessari (guanti, scarpe, occhiali). Per quanto riguarda l’utilizzo di apparecchiature per la pulizia (aspirapolveri,
aspiraliquidi, …) esse sono ad utilizzo esclusivo dei Collaboratori Scolastici, ai quali andranno fornite le indicazioni
circa l’utilizzo e i rischi connessi; gli apparecchi saranno dati in consegna al
personale, che avrà cura di provvedere al corretto mantenimento e di segnalare al Servizio ogni anomalia o necessità di
riparazione. Si conserva un elenco di queste attrezzature.
• Rischio per operazioni di piccola manutenzione: Riguarda tutte quelle situazioni in cui, con l’utilizzo o meno di
attrezzature specifiche, il lavoratore si trova ad operare in condizioni di potenziale pericolo dovuto all’altezza da terra,
ai movimenti legati al tipo di lavoro, alla possibilità di venire investito da oggetti, e così via… Per l’esistenza di questa
tipologia di rischio si definisce il personale autorizzato a procedere a questo tipo di mansioni, il quale andrà formato ed
addestrato. Avrà in dotazione i relativi DPI e dovrà attenersi a specifiche procedure di lavoro; in particolare verranno
identificate le procedure di lavoro legate ai casi di operazioni di piccola manutenzione più comuni. (Vedi Documento
sulla riduzione del rischio per operazioni di piccola manutenzione)
• Rischio infortuni in strada: Trattandosi di percorsi su pubblica via, esclusi dalla possibilità di intervento di questo
Istituto, si rivela impossibile agire su questo tipo di rischio, se non per quanto riguarda gli studenti, per i quali gli
spostamenti tra edifici durante le ore di lezione, andranno sempre seguiti da personale della scuola, con il compito di
vigilanza, specialmente nei confronti del traffico di veicoli. • Rischio infortuni da cadute: Individuazione delle
procedure ammesse nel lavoro di pulizia dei locali e formazione sui rischi connessi. Dotazione dei necessari DPI.
• Rischio infortuni per cadute o traumi sportivi: Si richiede agli insegnanti di Educazione Fisica di sensibilizzare gli
studenti sull’argomento e di porre la massima attenzione nell’impostazione degli esercizi proposti, sulla base anche
della qualità delle attrezzature a disposizione.
• Rischio VDT: Determinazione del tempo trascorso nell’utilizzo di VDT da parte del personale Amministrativo,
Tecnico e degli Insegnanti di materie direttamente legate all’uso di personal computer, tramite somministrazione di
questionario. Sulla base del questionario si rilevano i seguenti dati:
o Il Personale impegnato in attività amministrative e tecniche (Assistenti Amministrativi, Assistenti Tecnici) rivela
un’esposizione ai VDT inferiore alle 20 ore settimanali.
o Il Personale Insegnante, non configura una situazione di permanenza continuativa alla
postazione, in quanto la natura stessa dell’attività prevede spostamenti nell’aula.
Viene redatto un Documento sulla riduzione del rischio legato ai VDT, cui fare riferimento
per l’adozione di provvedimenti e procedure di lavoro idonei.
• Rischio legato alle posture: Utilizzo dello stesso questionario relativo al tempo di utilizzo dei VDT per determinare la
qualità degli arredi che costituiscono le postazioni di lavoro.
Definizione di un documento che individua gli interventi da attuare..
• Rischi psico-sociali: vedi capitoli su Rischio Stress, Rischio Burn-out e Rischio Mobbing nel Documento sulla
Riduzione del Rischio.
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15. Monitoraggio sullo stato della sicurezza
Viene predisposto un servizio di monitoraggio di 1° Livello che, in relazione agli standard ed alle procedure fissate dai
Documenti di Valutazione del Rischio, per l’Analisi dei Rischi, per la Riduzione dei Rischi, per la Gestione delle
Emergenze e in base alle normative, riporti il grado di conformità delle strutture e delle procedure di lavoro.
E’ definito un questionario, redatto in tre tipologie diverse: per Responsabili di Sede, per Addetti all’Antincendio ed
Evacuazione, per Addetti al Primo Soccorso.
Ogni Responsabile ed ogni Addetto (sia quelli di riferimento che i sostituti) devono restituire compilato con attenzione
il documento.
Sulla base delle risultanze dei questionari il RSPP, sentito il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, predisporrà
le modifiche al Documento di Valutazione dei Rischi e le proposte da sottoporre al Dirigente Scolastico.
16. Verifiche periodiche degli impianti
Viene predisposto un piano per l’effettuazione delle prescritte verifiche periodiche degli impianti.
Accertata la diretta competenza in merito degli locali proprietari, si individua quale compito
dell’Istituto la richiesta di verifica da inoltrare all’amministrazione competente. La richiesta verrà inoltrata secondo i
consueti canali delle comunicazioni ufficiali protocollate.
Tipo di verifica
Intervallo tra due verifiche
Note
Verifica dell’impianto di messa
5 anni
DPR 462/2001
a terra e di protezione contro
le scariche atmosferiche
Manutenzione dell’impianto e
1 anno
Verifiche previste dai contratti
verifica di rendimento della
di manutenzione con le ditte
combustione
incaricate
Verifica dei dispositivi
antincendio (estintori, idranti)
Rinnovo
Certificato
Prevenzione
Incendi
6 mesi
Secondo la
scadenza del
documento
Verifiche previste dai contratti
di manutenzione con le ditte
incaricate
Per le sedi che necessitano di CPI
Sulla base della documentazione attualmente disponibile in Istituto e al fine di rendere
omogenee le scadenze per le varie sedi, si considera la necessità di richiedere una prima verifica sugli impianti di messa
a terra immediatamente, in seguito alla quale dare seguito al calendario sopra indicato.
17. Procedure di rinnovo delle Nomine
Al fine di garantire la necessaria continuità delle funzioni legate alla sicurezza, visto l’elevato turnover di personale,
particolarmente con scadenza 31 Agosto / 1 Settembre (date di fine ed inizio dei rapporti di lavoro per nomina
temporanea annuale o per trasferimento), si definisce una
procedura per il rinnovo degli incarichi; questa prevede che il Dirigente Scolastico, sentito il Responsabile del SPP e il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, designa e nomina entro il 31 Dicembre di ogni anno i Responsabili di
Sede, gli Addetti all’Antincendio ed Evacuazione, gli Addetti al Primo Soccorso, le eventuali altre figure previste dal
Documento di Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, le figure sensibili individuate dai piani di
emergenza ed evacuazione. La nomina va espressa per iscritto; una copia sarà consegnata al lavoratore interessato, il
quale ne firmerà una seconda copia per ricevuta che resterà agli atti dell’Istituto. Sulla nomina dovranno essere
specificati i compiti richiesti al lavoratore.
18. Rischio fumo
Accertata la reale pericolosità per la salute del fumo di sigaretta, si evidenzia la non sussistenza del rischio in oggetto a
causa delle norme vigenti che vietano il fumo in tutti i locali scolastici. Il presente documento rinnova l’invito a vigilare
per il rispetto di questo divieto in ordine alla tutela della salute dei lavoratori, degli studenti e dei visitatori, nonché al
fine di eliminare un possibile fattore di rischio incendio e prende atto in modo positivo delle iniziative attuate dalla
Dirigenza, con l’istituzione del servizio di vigilanza e la nomina dei relativi Addetti.
19. Rischio alcool
La Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol-correlati (n. 125/01) all’art. 15 (Disposizioni per la sicurezza dei
lavoratori) prevede che nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la
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sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi sia fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e
superalcoliche. L’elenco delle attività individuate è stato emanato con il Provvedimento 16 Marzo 2006 della
Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni.
Tra le altre, considera attività a rischio (per le quali vale il divieto assoluto di alcolici) al punto 6 le “attività di
insegnamento nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado”. Dal momento che la norma si riferisce al rischio
per l’incolumità propria e di terzi, si considera di estendere il divieto di assunzione di alcolici a tutto il personale
dell’Istituto.
20. Rischio per condizioni microclimatiche
Essendo tutti gli ambienti adeguatamente riscaldati nella stagione fredda, non verificandosi particolari problematiche
legate al caldo nella stagione estiva (data l’ubicazione geografica della scuola), non verificandosi neppure particolari
condizioni di disagio relativamente alle condizioni
ambientali, viene considerato non sussistente il rischio microclimatico nell’Istituto. Parziale
eccezione risiede nel lavoro in Palestra e durante le attività sportive; questo tipo di rischio viene affrontato nell’Analisi
dei Rischi legata alle mansioni (Documento di Analisi dei Rischi).
21. Rischio biologico
Non essendo presenti laboratori o impianti di microbiologia, patologia o lavorazioni che
comportino la manipolazione o il contatto (anche accidentale) con agenti biologici, viene
considerato non sussistente il rischio biologico nell’Istituto.
22. Rischio cancerogeno
Non essendo presenti laboratori, impianti o lavorazioni che comportino la manipolazione o il contatto (anche
accidentale) con agenti a rischio cancerogeno, viene considerato non
sussistente il rischio cancerogeno nell’Istituto.
23. Lavoratrici in stato di gravidanza
Ai fini di una necessaria e corretta tutela della salute delle lavoratrici in stato di gravidanza,
vengono adottate tutte le misure previste dal D. Lgs. 151/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di
tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”, in
particolare per quanto espresso dagli artt. 6, 7, 8.
Il presente capitolo della Valutazione dei Rischi si intende rivolto (art. 6, D. Lgs. 151/2001) alle “lavoratrici durante il
periodo di gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio, che hanno informato il datore di lavoro del proprio stato,
conformemente alle disposizioni vigenti”.
Si evidenzia in primis, che non sono previste nell’Istituto mansioni particolarmente gravose che possono riguardare
lavoratrici in stato di gravidanza.
In ogni caso, per tutte le lavoratrici e con particolare riferimento alle Collaboratrici Scolastiche (per la tipologia di
mansioni affidate), si determina l’esenzione assoluta dal trasporto e sollevamento pesi, nonché dai lavori pericolosi,
faticosi o insalubri, anche se svolti in via isolata o occasionale.
La consistenza percentuale oraria di dette mansioni gravose è talmente bassa da non richiedere particolari
provvedimenti organizzativi, se non la temporanea sostituzione da parte di un altro/a collega e il contemporaneo
affidamento della lavoratrici in stato di gravidanza ad altra mansione compatibile.
Non sono previste mansioni che comportino l’esposizione a radiazioni ionizzanti (art. 8 D. Lgs. 151/2001).
L’obbligo di applicazione e vigilanza di queste disposizioni di sicurezza spetta al Direttore dei Servizi Generali ed
Amministrativi, per quanto riguarda il personale non-docente ed al Dirigente Scolastico per quanto riguarda il personale
docente.
24. Rischi connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi
Nell’ambiente di lavoro scolastico i rischi connessi alle differenze di genere, di età ed alla
provenienza da altri paesi sono molto ridotti e si possono condensare in pochi punti.
Il primo (differenze di genere) riguarda l’eventuale stato di gravidanza delle lavoratrici, per il quale esiste una apposita
valutazione con conseguenti misure di tutela e prevenzione.
Un secondo punto riguarda l’eventuale difficoltà di comprensione delle disposizioni in materia di sicurezza e salute da
parte di lavoratori provenienti da altri paesi. Queste difficoltà sono, a dire il vero, limitate a docenti stranieri in visita o
scambio culturale, i quali sono però sempre seguiti e coordinati da personale della scuola in grado di comunicare con
loro. I docenti stranieri in organico (conversatori di lingue, ad esempio) vista la loro attività di docenza, sono sempre in
grado di comprendere la lingua italiana in modo preciso.
Per eventuali altri lavoratori provenienti da paesi diversi, l’Istituto porrà in essere procedure di traduzione delle
disposizioni di sicurezza, avvalendosi delle professionalità presenti (docenti di lingue o altri).
In ogni caso è garantita la possibilità di fornire istruzioni in modo che vengano certamente
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comprese.
25. Altri Rischi
Per tutti i rischi non riportati sopra, sussistendo situazioni riscontrate, si rimanda al Documento per la Riduzione dei
Rischi o al Documento di Analisi delle Strutture che trattano rispettivamente l’analisi e le misure di prevenzione e
protezione in relazione a ciascun rischio specifico e la valutazione degli ambienti di lavoro. Su fascicolo a parte viene
trattata la valutazione del rischio
rumore, ai sensi del D. Lgs. 195/2006.
26. Medico Competente
Sulla base delle indagini e delle valutazioni espresse nei capitoli precedenti, in riferimento agli standard fissati dalla
normativa vigente non si riscontra la sussistenza delle condizioni per attivare una sorveglianza sanitaria. nei confronti
esposizione di almeno 20 ore settimanali.
27. Pronto Soccorso
In ogni sede dell’Istituto è stabilita una squadra di Primo Soccorso formata almeno da un Addetto più un suo sostituto.
Gli Addetti ricevono formazione secondo quando dettato dalla normativa (Legge 388/03).
E’ a disposizione degli Addetti una Cassetta di Pronto Soccorso contenente il materiale sanitario come riportato dalla
normativa.
Per i casi di uscite didattiche o di attività fuori sede è prevista la disponibilità di uno zainetto contenente il pacchetto di
medicazione composto secondo le prescrizioni di legge.
Lo zainetto dovrà sempre essere portato durante le uscite e la responsabilità è a carico del
docente referente.
28. Cantieri e interventi appaltati o svolti all’interno dell’Istituto
La sicurezza, nel caso di lavori eseguiti in aree di pertinenza dell’Istituto, viene gestita ed assicurata in accordo con
l’art. 26 del T.U. D. Lgs. 81/08.
A questo fine la materia è demandata all’apposito Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze
(DUVRI), parte integrante della Valutazione dei Rischi.
29. Informazione ai lavoratori (Art. 36 T.U. D. Lgs. 81/08)
Ai fini della prevenzione del rischio e per la tutela della salute dei lavoratori viene disposto un piano di informazione ai
lavoratori sui seguenti temi:
⇒ Conoscenza del Servizio di Prevenzione e Protezione
⇒ Conoscenza dei componenti del SPP
⇒ Riferimenti nominativi in caso di necessità in ordine ai temi della sicurezza
⇒ Conoscenza della struttura scolastica e delle sedi di servizio
⇒ Conoscenza della documentazione che regolamenta le procedure di lavoro, di riduzione
del rischio e di gestione delle emergenze
⇒ Conoscenza dei piani di evacuazione relativi alle sedi di servizio
Informazione resa disponibile:
In tutte le sedi dell’Istituzione Scolastica dovranno essere resi disponibili per la consultazione i
seguenti documenti: Piano di Evacuazione, Documento per la Riduzione dei Rischi, Documento per la Gestione delle
Emergenze, Organizzazione del SPP.
Informazioni per gli Studenti.
Al fine di garantire una corretta informazione sulle procedure di sicurezza e di emergenza e sui comportamenti per la
riduzione dei rischi, dovrà essere disponibile in ogni classe una bacheca informativa che riporti: le vie di fuga per
l’evacuazione, le modalità di evacuazione, indicazioni sui comportamenti di tenere in caso di emergenza, ulteriori
notizie utili per il corretto svolgimento delle operazioni di sfollamento o di interesse per la riduzione del rischio.
30. Formazione dei lavoratori (Art. 37 T.U. D. Lgs. 81/08)
E’ previsto un piano formativo per i lavoratori al fine di fornire le necessarie istruzioni operative
per l’adozione di comportamenti professionali finalizzati alla maggior riduzione possibile dei rischi
residui negli ambienti di lavoro.
La formazione è prevista nei seguenti casi:
⇒ Per i lavoratori neoassunti
⇒ Per i lavoratori interessati da cambio di sede di servizio o di mansioni
⇒ Per i lavoratori impiegati in sedi di servizio interessate da importanti modifiche, strutturali,
organizzative, etc…
⇒ Per i lavoratori che operano in strutture interessate da importanti lavori di manutenzione,
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ristrutturazione o adeguamento che interferiscano con il normale svolgimento delle
attività e per i quali siano previste procedure di contenimento del rischio
⇒ Per i lavoratori inquadrati tra le figure sensibili del Servizio di Prevenzione e Protezione o individuati all’interno dei
paini di emergenza e/o di evacuazione
⇒ Per tutti i lavoratori con cadenza almeno annuale sulla natura dei rischi e sui
provvedimenti di prevenzione e protezione, evidenziati nei documenti sull’Analisi dei
Rischi e sulla Riduzione dei Rischi.
La formazione viene erogata sui seguenti contenuti:
⇒ Formazione generalista sui rischi dell’ambito lavorativo scolastico, sulle normative di riferimento e sui
comportamenti utili per la riduzione del rischio. A questo scopo, come materiale di supporto e a seguito di attività
formativa in aula, viene utilizzato il cd-rom interattivo predisposto appositamente dal Ministero dell’Istruzione, che
andrà fruito da ciascun lavoratore in autonomia, avendo cura di produrre al termine il documento che attesti l’avvenuta
formazione. Il documento sarà vidimato dal Dirigente Scolastico e potrà fornire prova di avvenuta formazione,
particolarmente per quelle unità di personale a tempo determinato che si trovino a svolgere più periodi di lavoro non
continuativi. A questo scopo viene considerato valido un attestato di fruizione vidimato anche da un’altra istituzione
scolastica.
⇒ Formazione sull’inquadramento del lavoratore e sulle sue eventuali responsabilità di
preposto.
⇒ Formazione sui rischi propri dell’attività del lavoratore in riferimento all’ambiente di lavoro specifico in cui andrà a
trovarsi. Dovranno essere comunicati i rischi legati alle mansioni del lavoratore, quelli legati alle procedure e quelli
legati alle strutture. Verranno spiegati e discussi i comportamenti da attuare, l’eventuale uso di DPI, fornendo tutte le
indicazioni necessarie per un corretto approccio al lavoro dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene.
⇒ Formazione sulle procedure di emergenza e di evacuazione per la gestione di eventi di
crisi quali incendio, terremoto, infortuni, etc…
⇒ (Solo per figure sensibili del SPP e incaricati nei piani di emergenza e/o evacuazione) Formazione per l’adempimento
dei propri compiti individuati all’interno del Servizio di Prevenzione e Protezione o nelle procedure di emergenza e/o
evacuazione. Particolare
attenzione viene data alla formazione specifica degli Addetti al Primo Soccorso e
all’Antincendio/Evacuazione in ottemperanza alle norme che ne regolano i contenuti, la durata e la forma.
Formazione per gli Studenti.
Gli Studenti che partecipino ad attività tecnico-pratiche, per le quali si configura per essi l’equiparazione al ruolo del
lavoratore, dovranno essere adeguatamente formati sui rischi connessi all’attività, sulle procedure di riduzione del
rischio e sui comportamenti idonei da tenere.
Inoltre è prevista attività di sensibilizzazione e informazione sui temi della sicurezza intesa come parte integrante
dell’Offerta Formativa.
Il presente testo rappresenta il della Valutazione dei Rischi, in unione con i Documenti collegati.
Lecce, 26/11/2011
Firma del Datore di Lavoro
(Prof. Dario Cillo)
_____________________________
Firma del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
(Ing. Antonio SIGNORE)
_______________________________
Firma del Rappresentante dei Lavori per la Sicurezza
(Prof. Cupiraggi Massimo)
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_________________________________
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Allegati: Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali (Docente, Assistente
Amministrativo, Collaboratore Scolastico, Assistente Tecnico )
Profilo: Docente
In questo documento informativo vengono indicati per ciascuna mansione professionale gli aspetti di rischio, con
l’obiettivo di individuare delle misure utili a garantire la piena sicurezza dei lavoratori.
Viene indicato anche l’indice di rischio secondo la formula [Probabilità x Danno = Rischio], utilizzando una matrice
4x4 come previsto dallo standard del Documento di Valutazione dei Rischi di Istituto.
Le misure indicate, i comportamenti e l’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale descritti
rappresentano obblighi per il lavoratore che è tenuto alla loro scrupolosa osservanza.
Mansioni per le quali è stato previsto e valutato il rischio:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Lezione frontale in aula
Lezione in Laboratorio Informatico, Sala Video, Proiezioni
Lezione di Educazione Fisica
Accompagnamento di studenti in visita o viaggio di istruzione
Accompagnamento di studenti da e verso la Palestra, sedi diverse
Lavoro al Videoterminale
Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici
esterni
1 – Lezione frontale in aula
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2)
2. Rischio derivante dall’utilizzo e dal collegamento all’alimentazione di registratori e piccoli apparecchi elettrici; da
non trascurare il pericolo di inciampo dovuto al cavo di alimentazione (1 x 3 = 3)
3. Presenza di polvere di gesso o inalazione di solventi dai pennarelli per lavagna (1 x 2 = 2)
4. Rischio di inciampo o caduta accidentale dovuto alla presenza di oggetti nei passaggi tra i banchi (zainetti e borse)
(1 x 3 = 3)
5. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2)
6. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle
classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
2. Vengono forniti solo apparecchi a norma (marchio CE) e in buona efficienza; ai Docenti viene erogata la
formazione in riferimento all’uso degli apparecchi ed alla loro connessione alla rete elettrica, con riferimento
all’eventuale utilizzo di prolunghe o riduttori. Le prese di corrente vengono mantenute in piena efficienza.
3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
4. Viene fatta formazione ai Docenti per evidenziare questo tipo di rischio; laddove possibile si mantengano corridoi
di passaggio sufficientemente ampi. Da parte dei Docenti dovrà essere fatta sensibilizzazione verso gli Studenti
per il posizionamento di zaini e borse in luoghi sicuri.
5. Il basso livello di rischio viene definito sulla base dell’esperienza comune e dell’evidente assenza di macchine
fonti di rumore negli ambienti presi in esame. Si rimanda alle “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure
di sicurezza” per proporre più approfonditi controlli.
6. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto
istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di
costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
2 – Lezione in Laboratorio Informatico, Sala Video, Proiezioni
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Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2)
2. Utilizzo massiccio di strumentazione elettronica (1 x 3 = 3)
3. Presenza di polvere di gesso o inalazione di solventi dai pennarelli per lavagna (1 x 2 = 2)
4. Rischio di inciampo o caduta accidentale dovuto alla presenza di oggetti nei passaggi interni al Laboratorio
(zainetti e borse) (1 x 3 = 3)
5. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2)
6. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle
classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3)
7. Operazioni su postazioni con videoterminali svolte in condizioni non ottimali di postura (1 x 3 = 3)
8. Utilizzo di apparecchiature dotate di elementi molto caldi, con conseguente pericolo di ustioni (videoproiettori,
proiettori dia, lavagne luminose) (1 x 3 = 3)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
2. Vengono forniti solo apparecchi a norma (marchio CE) e in buona efficienza; ai Docenti viene erogata la
formazione in riferimento all’uso degli apparecchi ed alla loro connessione alla rete elettrica, con riferimento
all’eventuale utilizzo di prolunghe o riduttori. Le prese di corrente vengono mantenute in piena efficienza.
3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di
eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”.
4. Viene fatta formazione ai Docenti per evidenziare questo tipo di rischio; laddove possibile si mantengano corridoi
di passaggio sufficientemente ampi. Da parte dei Docenti dovrà essere fatta sensibilizzazione verso gli Studenti
per il posizionamento di zaini e borse in luoghi sicuri. In ogni caso, evitare il più possibile che gli studenti portino
zaini, borse e giacche nei Laboratori.
5. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. Il basso livello di rischio viene definito
sulla base dell’esperienza comune e dell’evidente assenza di macchine fonti di rumore negli ambienti presi in
esame.
6. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto
istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di
costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici.
7. Si evidenzia la possibilità che il Docente possa intervenire sulle postazioni pc in modo sporadico per spiegazioni,
con la conseguente assunzione di posture non adeguate e potenzialmente pericolose in particolare per le
conseguenze sull’apparato muscolo-scheletrico. Per rimuovere questo tipo di rischio si individua la formazione ai
Docenti come scelta efficace, al fine di indurre l’attuazione di comportamenti che tendano a minimizzare le
situazioni di rischio; ad esempio, si può richiedere al Docente di sedersi in posizione consona ogni volta che il suo
intervento sulla postazione sia previsto di durata superiore ai 30 secondi. Si può inoltre evidenziare la minore
problematicità di posture a schiena diritta e gambe piegate che non viceversa.
8. Viene effettuata la necessaria formazione ai lavoratori, indicando le parti calde degli apparecchi che non vanno
avvicinate. Viene ribadito il divieto di intervenire sugli apparecchi nel caso si presentassero anomalie o
malfunzionamenti. Tale facoltà è riservata agli Assistenti Tecnici i quali seguono le indicazioni dettate dal
Documento sulla Riduzione dei Rischi da Piccola Manutenzione.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
3 – Lezione di Educazione Fisica
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2)
2. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2)
3. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle
classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3)
4. Utilizzo di attrezzi sportivi che possono provocare lesioni o infortuni durante il loro utilizzo (1 x 3 = 3)
5. Spostamento di attrezzi sportivi per il loro utilizzo dal locale di magazzino alla palestra e viceversa
(movimentazione manuale di carichi, caduta di oggetti) (2 x 2 = 4)
6. Esecuzione di esercizi fisicamente impegnativi (giochi, sport) con conseguente affaticamento (1 x 4 = 4)
7. Esposizione a bruschi sbalzi di temperatura, specie nella stagione fredda; microclima della palestra caratterizzato
da temperature relativamente basse (14-16° C) specie nelle fasi della lezione in cui viene richiesto lavoro statico.
(2 x 2 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
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ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE)
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto
istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di
costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici.
E’ preso in considerazione l’alto livello di formazione che i Docenti di Educazione Fisica hanno nell’utilizzo delle
attrezzature sportive, per le quali sono essi stessi formatori. Questo aspetto rappresenta una misura di prevenzione,
in quanto mette il lavoratore in condizione di usare gli strumenti nel modo ottimale, minimizzando dunque i rischi.
Per la movimentazione dell’attrezzatura sportiva, al fine di minimizzare i rischi si fa riferimento alle norme sulla
movimentazione manuale dei carichi ed al Documento in proposito stilato da questo Istituto. Si ricorda qui il limite
imposto di peso massimo trasportabile di 30 Kg per gli uomini e 20 Kg per le donne. Considerate però le
dimensioni di alcune attrezzature (cavallo, materassi, aste, pedane) viene richiesto che lo spostamento sia
effettuato da due persone (il Docente e il Collaboratore Scolastico in servizio presso la Palestra). Per garantire una
buona presa si richiede l’utilizzo di guanti antiscivolo.
E’ preso in considerazione, anche per questa lavorazione, l’alto livello di formazione che i Docenti di Educazione
Fisica hanno nell’utilizzo delle attrezzature sportive, per le quali sono essi stessi formatori. Questo aspetto
rappresenta una misura di prevenzione, in quanto mette il lavoratore in condizione di usare gli strumenti nel modo
ottimale, minimizzando dunque i rischi.
Anche in questo caso viene preso in considerazione l’alto livello di formazione che i Docenti di Educazione Fisica
hanno per quanto riguarda la difesa dagli sbalzi termici durante le attività sportive. Viene richiesto ad essi di
dotarsi di adeguato abbigliamento “a strati” in modo da potersi facilmente coprire/scoprire a seconda dell’attività
svolta.
Definizione degli eventuali DPI
Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni:
• Guanti di protezione antiscivolo in cuoio o materiale traspirante
4 – Accompagnamento di studenti in visita o viaggio di istruzione
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2)
2. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle
classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3)
3. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc…
(1 x 4 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
2. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto
istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di
costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici.
3. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità
di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere
esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente di lavoro solo
nel senso che questa lavorazione è di per se stessa svolta all’interno dei normali ritmi di vita, portandosi dunque
all’interno tutte le situazioni di rischio proprie dell’esistenza quotidiana. La misura di prevenzione scelta è quella
dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione
avvenga il più possibile su base volontaria.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
5 – Accompagnamento di studenti da e verso la Palestra/sedi diverse
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2)
2. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc…
(1 x 4 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
2. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità
di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere
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esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui
si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e
formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di
spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
6 – Lavoro al videoterminale (VDT)
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2)
2. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle vicinanze
delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza di tende
schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è predisposta la
prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
2. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie,
tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore,
riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è
sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
3. PROCEDURA PER UNA CORRETTA POSTURA. Al fine di garantire una corretta postura, mantenendo
condizioni di comodità nel lavoro, vengono offerte in opzione due procedure alternative per l’adozione di una
corretta postura al videoterminale. I lavoratori potranno scegliere di adottare l’una o l’altra delle due.
Procedura 1: per una corretta posizione dell’avambraccio è obbligatorio l’uso della sedia ergonomica con
bracciolo. L’avambraccio andrà a poggiare parte sul piano di lavoro, parte sul bracciolo.
Procedura 2: la sedia ergonomica non è dotata di bracciolo, ma la posizione di tastiera e mouse è molto avanzata
sul tavolo, il lavoratore posiziona la sedia molto vicina al tavolo e l’avambraccio poggia completamente sul piano
di lavoro; la schiena deve comunque restare diritta.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
7 – Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici
esterni
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Il rischio movimentazione manuale dei carichi non è configurabile per questo tipo di spostamenti. (1 x 1 = 1)
2. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc…
(1 x 4 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
2. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità
di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere
esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui
si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e
formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di
spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria.
Definizione degli eventuali DPI
Non
viene
percepita
l’esigenza
di
DPI
per
queste
lavorazioni.
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Profilo: Assistente Amministrativo e D.S.G.A.
In questo documento informativo vengono indicati per ciascuna mansione professionale gli aspetti di rischio, con
l’obiettivo di individuare delle misure utili a garantire la piena sicurezza dei lavoratori.
Viene indicato anche l’indice di rischio secondo la formula [Probabilità x Danno = Rischio], utilizzando una matrice
4x4 come previsto dallo standard del Documento di Valutazione dei Rischi di Istituto.
Le misure indicate, i comportamenti e l’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale descritti
rappresentano obblighi per il lavoratore che è tenuto alla loro scrupolosa osservanza.
Mansioni per le quali è stato previsto e valutato il rischio:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Lavoro di ufficio
Lavoro al Videoterminale
Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti e altro lavoro al Centro Stampa
Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici
esterni
Archiviazione documenti
Consultazione di documenti in archivio
1 – Lavoro di ufficio
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2)
2. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6)
3. Lavoro di scrivania: rischi posturali (2 x 3 = 6)
4. Lavoro di sportello: rischio per stress legato alle possibili situazioni di pressione esercitate dal contatto con il
pubblico (1 x 3 = 3)
5. Presenza di rumore dovuto alle voci delle persone presenti in ufficio, al funzionamento delle apparecchiature, al
telefono, etc… Più che fonte di possibili danni all’udito, il rumore si configura come elemento di disturbo e stress
(2 x 2 = 4)
6. Rischio legato alla movimentazione di documenti e quindi collegabile alla movimentazione manuale dei carichi (1
x 3 = 3)
7. Rischio di infortuni o contusioni nell’accesso alla documentazione per possibili urti contro cassetti, scrivanie o
altro (1 x 3 = 3)
8. Rischio di inciampo per la presenza di canaline a pavimento (1 x 3 = 3)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle vicinanze
delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza di tende
schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è predisposta la
prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
2. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie,
tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore,
riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è
sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
3. Le scrivanie e le sedie hanno caratteristiche di ergonomicità; le postazioni di lavoro devono garantire spazio
adeguato. Viene fatta formazione ai lavoratori.
4. Il lavoro di sportello viene svolto a turno dal personale di segreteria. Per le situazioni di particolare pressione viene
prevista la possibilità di effettuare delle pause su richiesta del lavoratore, assentandosi dai locali di segreteria.
5. L’utilizzo delle stampanti ad aghi deve avvenire in modo non contemporaneo (mai più di una stampante ad aghi in
azione per volta); viene previsto uno spazio all’ingresso degli uffici per il ricevimento del pubblico, precludendo
ad esso l’accesso alla parte più interna dei locali di segreteria. La postazione centralino viene confinata in uno
spazio a sé stante per eliminare il più possibile gli effetti del telefono. Viene richiesto agli addetti di usare un tono
di voce moderato.
6. I lavoratori vengono formati sulle modalità migliori per il sollevamento di carichi; le movimentazioni maggiori
avvengono comunque al di fuori degli uffici (da e verso l’archivio) e sono svolte dai Collaboratori Scolastici,
opportunamente formati e per i quali si rimanda ai rischi legati alla movimentazione manuale dei carichi.
7. Vengono disposti gli arredi in modo da non creare pericolose barriere o interazioni; cassetti e porte di armadi non
vanno mai lasciati aperti; viene formato il personale al riguardo.
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8.
La canalina va segnalata con apposito nastro di colore giallo/nero; va fatta adeguata formazione ai lavoratori.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
2 – Lavoro al videoterminale (VDT)
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
3. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2)
4. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6)
Definizione delle misure di prevenzione
4. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle vicinanze
delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza di tende
schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è predisposta la
prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
5. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie,
tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore,
riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è
sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
6. PROCEDURA PER UNA CORRETTA POSTURA. Al fine di garantire una corretta postura, mantenendo
condizioni di comodità nel lavoro, vengono offerte in opzione due procedure alternative per l’adozione di una
corretta postura al videoterminale. I lavoratori dovranno scegliere obbligatoriamente di adottare l’una o l’altra
delle due.
Procedura 1: per una corretta posizione dell’avambraccio è obbligatorio l’uso della sedia ergonomica con
bracciolo. L’avambraccio andrà a poggiare parte sul piano di lavoro, parte sul bracciolo.
Procedura 2: la sedia ergonomica non è dotata di bracciolo, ma la posizione di tastiera e mouse è molto avanzata
sul tavolo, il lavoratore posiziona la sedia molto vicina al tavolo e l’avambraccio poggia completamente sul piano
di lavoro; la schiena deve comunque restare diritta.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
3 – Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Fotocopiatrice: valgono i rischi legati particolarmente alla sostituzione del toner, all’alimentazione della carta, alla
rimozione degli inceppamenti. Questi rischi sono descritti nel Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”, cui si rimanda. (1 x 2 = 2)
2. Manipolazione della carta: possibilità di procurarsi piccole ferite da taglio nel maneggiare la carta. (2 x 1 = 2)
3. Distruzione documenti: possibilità di innescare un surriscaldamento della macchina con rischio incendio. (1 x 4 =
4)
4. Lavoro con strumenti quali forbici, pinzatrici, spinzatrici, rilegatrici: sono possibili movimenti maldestri che
possono provocare ferite alle dita di lieve entità. (2 x 1 = 2)
5. Utilizzo della taglierina: possibilità di taglio, anche profondo sulle dita, mani e arti superiori. (2 x 2 = 4)
6. Centro Stampa: possibilità di condizioni microclimatiche non ottimali dovute al riscaldamento generato dalle
macchine fotocopiatrici. (2 x 1 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
1. L’indice di rischio < 3 segnala la mancanza di preoccupazione relativamente a questo tipo di rischio; si rimanda
comunque alle precauzioni indicate nel Documento sulla Riduzione del Rischio – Appendice “Toner”. Formazione
al personale.
2. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
3. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Si raccomanda di NON superare il numero di fogli massimo
inseribile per volta; la macchina dovrà essere spenta ogni qualvolta non venga usata. In caso di evidente
surriscaldamento o di percezione di odore di bruciato, emissione di fumo… scollegare immediatamente la
macchina dalla presa di corrente, allontanare la macchina da carta o altri materiali infiammabili, avendo cura di
indossare preventivamente i guanti di protezione.
4. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
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5.
6.
I lavoratori andranno adeguatamente formati. Non dovranno essere rimossi schermi protettivi. Le taglierine senza
schermo protettivo dovranno essere dismesse, non più usate e sostituite con altre possibilmente con lama rotante
nascosta.
Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
Va comunque prevista la disponibilità di guanti monouso in lattice e di camice, utili per le operazioni di sostituzione
toner.
Nel Centro Stampa va inoltre prevista la disponibilità di almeno un paio di guanti per la protezione contro il calore da
utilizzarsi in caso di emergenze legate al surriscaldamento di macchine.
4 – Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici
esterni
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
3. Il rischio movimentazione manuale dei carichi non è configurabile per questo tipo di spostamenti. (1 x 1 = 1)
4. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc…
(1 x 4 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
4. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità
di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere
esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui
si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e
formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di
spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
5 – Archiviazione documenti
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Movimentazione manuale dei carichi. (3 x 2 = 6)
2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4)
3. Operazioni in quota: la necessità di prendere o riporre documenti sugli scaffali ad altezza non raggiungibile da
pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8)
4. Nei locali di archivio può essere presente una certa quantità di polvere che può generare sensazioni di malessere.
(2 x 1 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione
del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al
minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi. Per le sedi dove le
movimentazioni sono più frequenti (la Sede Centrale, in particolare) è opportuno prevedere l’acquisizione e l’uso
di un carrello.
2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le
mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti
bagnati o scivolosi. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno
essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano.
3. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di
perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non
specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una
disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un
secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento
sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno
adeguatamente formati.
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4.
Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque di
mantenere il più possibile puliti anche i locali di archivio; i lavoratori che dovessero denunciare sofferenza per
l’ambiente polveroso sono invitati ad informare il Direttore S.G.A. che potrà dispensarli da questa mansione.
Definizione degli eventuali DPI
Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni:
• Scarpe con punta rinforzata e suola antiscivolo
• A scelta del lavoratore, potranno essere utilizzati guanti protettivi in lattice o altro materiale.
6 – Consultazione di documenti in archivio
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Movimentazione manuale dei carichi, quando i documenti vengono asportati per la consultazione fuori
dall’archivio. (3 x 2 = 6)
2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4)
3. Operazioni in quota: la necessità di prendere o riporre documenti sugli scaffali ad altezza non raggiungibile da
pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8)
4. Nei locali di archivio può essere presente una certa quantità di polvere che può generare sensazioni di malessere.
(2 x 1 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione
del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al
minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi. Per le sedi dove le
movimentazioni sono più frequenti (la Sede Centrale, in particolare) è opportuno prevedere l’acquisizione e l’uso
di un carrello.
2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le
mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti
bagnati o scivolosi. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno
essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano.
3. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di
perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non
specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una
disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un
secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento
sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno
adeguatamente formati.
4. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque di
mantenere il più possibile puliti anche i locali di archivio.
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Profilo: Collaboratore Scolastico
In questo documento informativo vengono indicati per ciascuna mansione professionale gli aspetti di rischio, con
l’obiettivo di individuare delle misure utili a garantire la piena sicurezza dei lavoratori.
Viene indicato anche l’indice di rischio secondo la formula [Probabilità x Danno = Rischio], utilizzando una matrice
4x4 come previsto dallo standard del Documento di Valutazione dei Rischi di Istituto.
Le misure indicate, i comportamenti e l’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale descritti
rappresentano obblighi per il lavoratore che è tenuto alla loro scrupolosa osservanza.
Mansioni per le quali è stato previsto e valutato il rischio:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Lezione di Educazione Fisica
Accompagnamento di studenti da e verso la Palestra/sedi diverse
Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti
Pulizia e lavaggio di pavimenti, arredi, vetrate, scale
Sorveglianza degli spazi scolastici
Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici
esterni
Spostamento di arredi, banchi, sedie
Archiviazione documenti
Consultazione di documenti in archivio
Piccola manutenzione di arredi, porte, finestre ed altro
1 – Lezione di Educazione Fisica
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
8. Spostamento di attrezzi sportivi per il loro utilizzo dal locale di magazzino alla palestra e viceversa
(movimentazione manuale di carichi, caduta di oggetti) (2 x 2 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
8. Per la movimentazione dell’attrezzatura sportiva, al fine di minimizzare i rischi si fa riferimento alle norme sulla
movimentazione manuale dei carichi ed al Documento in proposito stilato da questo Istituto. Si ricorda qui il limite
imposto di peso massimo trasportabile di 30 Kg per gli uomini e 20 Kg per le donne. Considerate però le
dimensioni di alcune attrezzature (cavallo, materassi, aste, pedane) viene richiesto che lo spostamento sia
effettuato da due persone (il Docente e il Collaboratore Scolastico in servizio presso la Palestra). Per garantire una
buona presa si richiede l’utilizzo di guanti antiscivolo.
Definizione degli eventuali DPI
Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni:
• Guanti di protezione antiscivolo in cuoio o materiale traspirante
2 – Accompagnamento di studenti da e verso la Palestra/sedi diverse
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
3. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2)
4. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc…
(1 x 4 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
4. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità
di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere
esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui
si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e
formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di
spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria.
Definizione degli eventuali DPI
Rev. 2 26/11/2011
ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE)
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
3 – Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
7. Fotocopiatrice: valgono i rischi legati particolarmente alla sostituzione del toner, all’alimentazione della carta, alla
rimozione degli inceppamenti. Questi rischi sono descritti nel Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”, cui si rimanda. (1 x 2 = 2)
8. Manipolazione della carta: possibilità di procurarsi piccole ferite da taglio nel maneggiare la carta. (2 x 1 = 2)
9. Distruzione documenti: possibilità di innescare un surriscaldamento della macchina con rischio incendio. (1 x 4 =
4)
10. Lavoro con strumenti quali forbici, pinzatrici, spinzatrici, rilegatrici: sono possibili movimenti maldestri che
possono provocare ferite alle dita di lieve entità. (2 x 1 = 2)
11. Utilizzo della taglierina: possibilità di taglio, anche profondo sulle dita, mani e arti superiori. (2 x 2 = 4)
12. Centro Stampa: possibilità di condizioni microclimatiche non ottimali dovute al riscaldamento generato dalle
macchine fotocopiatrici. (2 x 1 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
7. L’indice di rischio < 3 segnala la mancanza di preoccupazione relativamente a questo tipo di rischio; si rimanda
comunque alle precauzioni indicate nel Documento sulla Riduzione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”.
Formazione al personale.
8. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di
eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”.
Viene comunque offerta ai lavoratori la possibilità di lavorare con guanti protettivi.
9. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Si raccomanda di NON superare il numero di fogli massimo
inseribile per volta; la macchina dovrà essere spenta ogni qualvolta non venga usata. In caso di evidente
surriscaldamento o di percezione di odore di bruciato, emissione di fumo… scollegare immediatamente la
macchina dalla presa di corrente, allontanare la macchina da carta o altri materiali infiammabili, avendo cura di
indossare preventivamente i guanti di protezione.
10. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di
eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”.
11. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Non dovranno essere rimossi schermi protettivi. Le taglierine senza
schermo protettivo dovranno essere dismesse, non più usate e sostituite con altre possibilmente con lama rotante
nascosta.
12. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di
eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”.
Viene comunque suggerito di aerare il locale periodicamente, aprendo la finestra presente.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
Va comunque prevista la disponibilità di guanti monouso in lattice e di camice, utili per le operazioni di sostituzione
toner.
Nel Centro Stampa va inoltre prevista la disponibilità di almeno un paio di guanti per la protezione contro il calore da
utilizzarsi in caso di emergenze legate al surriscaldamento di macchine.
4 – Pulizia e lavaggio di pavimenti, arredi, vetrate, scale
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Lavaggio dei pavimenti: le superfici bagnate possono generare cadute per scivolamento; questo tipo di rischio
investe anche le persone non addette al lavoro e che si trovino a transitare nell’area. (2 x 3 = 6)
2. Utilizzo di detergenti: i prodotti possono causare fenomeni di allergia. (1 x 3 = 3)
3. Utilizzo di detergenti: i prodotti possono risultare nocivi per contatto con la pelle o per inalazione. (1 x 3 = 3)
4. Utilizzo di detergenti: i prodotti possono venire a contatto con gli occhi. (1 x 3 = 3)
5. Operazioni in quota: la necessità di pulire superfici non raggiungibili da pavimento, richiede l’utilizzo di scale che
può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Contro la possibilità di scivolare vengono prese le seguenti misure: il lavaggio andrà fatto evitando di bagnare
eccessivamente le superfici, i prodotti utilizzati dovranno essere idonei e non particolarmente scivolosi, è
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interdetto l’uso di cera e altri prodotti molto scivolosi, l’operatore dovrà calzare scarpe con suola antiscivolo
durante le operazioni di lavaggio, l’operatore dovrà apporre in modo visibile i cartelli che indicano il pericolo di
caduta, il lavaggio dei pavimenti dovrà essere fatto nelle ore di scarsa o nulla presenza/affluenza di persone nei
locali, i corridoi dovranno essere lavati metà per volta nel senso longitudinale in modo da lasciare sempre un
percorso di passaggio. I lavoratori dovranno essere formati sui rischi.
2. I prodotti impiegati dovranno essere meno aggressivi possibile; a questo scopo opera l’ufficio acquisti, preferendo
sempre prodotti che garantiscano i minori rischi e acquisendone le schede tecniche. Per evitare fenomeni di
sensibilizzazione i lavoratori dovranno utilizzare guanti protettivi in lattice o altro materiale idoneo.
3. I prodotti impiegati dovranno essere meno aggressivi possibile; a questo scopo opera l’ufficio acquisti, preferendo
sempre prodotti che garantiscano i minori rischi e acquisendone le schede tecniche. Per evitare possibili incidenti i
lavoratori dovranno utilizzare guanti protettivi in lattice o altro materiale idoneo e un camice per la protezione
degli indumenti.
4. I prodotti impiegati dovranno essere meno aggressivi possibile; a questo scopo opera l’ufficio acquisti, preferendo
sempre prodotti che garantiscano i minori rischi e acquisendone le schede tecniche. Per evitare possibili incidenti i
lavoratori dovranno utilizzare occhiali protettivi nel momento in cui diluiscono i detergenti in acqua; l’uso degli
occhiali può essere indicato, ma non rappresenta obbligo durante le operazioni di lavaggio con prodotto già diluito,
in quanto la concentrazione dei possibili agenti nocivi risulta essere talmente bassa da non generare rischi
sensibili.
5. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. Qualora sia necessario effettuare pulizie che
richiedano comunque l’innalzamento da terra (entro il metro e mezzo) dovranno essere preferiti, quando possibile,
strumenti che permettano il lavoro da terra (prolunghe ai manici, etc…). Se proprio è necessario innalzarsi da
terra, non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non specificamente
progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una disposizione
perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un secondo operatore
a terra.
Definizione degli eventuali DPI
Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni:
• Scarpe con suola antiscivolo
• Occhiali protettivi
• Guanti di protezione in lattice
• Camice protettivo
5 – Sorveglianza degli spazi scolastici
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Insorgenza di situazioni di stress dovute al rapporto con gli allievi in situazioni di sorveglianza; il compito di dover
mantenere la disciplina (specie in assenza dei Docenti nelle aule) senza avere una deterrenza adeguata può
risultare frustrante. (1 x 2 = 2)
2. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari
2. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
6 – Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici
esterni
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
5. Il rischio movimentazione manuale dei carichi non è configurabile per questo tipo di spostamenti. (1 x 1 = 1)
6. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc…
(1 x 4 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
5. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
6. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità
di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere
esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui
si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e
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formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di
spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
6 – Spostamento di arredi, banchi, sedie
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Movimentazione manuale dei carichi. (3 x 2 = 6)
2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, scontro con altri operatori etc... (3 x 2 = 6)
3. Rischio per condizioni microclimatiche: correnti d’aria, sbalzi di temperatura. (2 x 1 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione
del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al
minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi.
2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le
mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti
bagnati o scivolosi. I lavoratori dovranno essere coordinati in squadre in modo da lavorare in gruppo, ma facendo
attenzione a non creare pericolosi soprannumeri che possono facilitare gli urti e gli scontri fortuiti. In nessun caso
sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare,
stabile, di mano in mano.
3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque l’adozione
di indumenti adeguati al clima ed alla temperatura, tenendo conto dello sforzo fisico.
Definizione degli eventuali DPI
Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni:
• Scarpe con punta rinforzata e suola antiscivolo
• Elmetto di protezione
• Camice per la protezione degli indumenti
• Guanti per la protezione delle mani da urti e schiacciamenti e con superficie di presa antiscivolo
7 – Archiviazione documenti
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
5. Movimentazione manuale dei carichi. (3 x 2 = 6)
6. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4)
7. Operazioni in quota: la necessità di prendere o riporre documenti sugli scaffali ad altezza non raggiungibile da
pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8)
8. Nei locali di archivio può essere presente una certa quantità di polvere che può generare sensazioni di malessere.
(2 x 1 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
5. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione
del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al
minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi.
6. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le
mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti
bagnati o scivolosi. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno
essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano.
7. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di
perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non
specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una
disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un
secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento
sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno
adeguatamente formati.
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8.
Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque di
mantenere il più possibile puliti anche i locali di archivio.
Definizione degli eventuali DPI
Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni:
• Scarpe con punta rinforzata e suola antiscivolo
• A scelta del lavoratore, potranno essere utilizzati guanti protettivi in lattice o altro materiale.
8 – Consultazione di documenti in archivio
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
5. Movimentazione manuale dei carichi, quando i documenti vengono asportati per la consultazione fuori
dall’archivio. (3 x 2 = 6)
6. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4)
7. Operazioni in quota: la necessità di prendere o riporre documenti sugli scaffali ad altezza non raggiungibile da
pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8)
8. Nei locali di archivio può essere presente una certa quantità di polvere che può generare sensazioni di malessere.
(2 x 1 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
5. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione
del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al
minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi. Per le sedi dove le
movimentazioni sono più frequenti (la Sede Centrale, in particolare) è opportuno prevedere l’acquisizione e l’uso
di un carrello.
6. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le
mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti
bagnati o scivolosi. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno
essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano.
7. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di
perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non
specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una
disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un
secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento
sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno
adeguatamente formati.
8. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque di
mantenere il più possibile puliti anche i locali di archivio.
Definizione degli eventuali DPI
Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni:
• Scarpe con punta rinforzata e suola antiscivolo
• A scelta del lavoratore, potranno essere utilizzati guanti protettivi in lattice o altro materiale.
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9 – Piccola manutenzione di arredi, porte, finestre ed altro
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Movimentazione manuale dei carichi, per l’eventuale trasporto di materiali oggetto della riparazione o per lo
spostamento di arredi o altre situazioni necessarie per l’intervento. (3 x 2 = 6)
2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4)
3. Operazioni in quota: la necessità di lavorare non a livello pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare
rischio di cadute. (2 x 4 = 8)
4. L’uso di attrezzi e utensili può comportare il rischio di infortunio per incidente dovuto a imperizia, disattenzione,
malfunzionamento delle attrezzature, o altre cause fortuite. (3 x 2 = 6)
5. L’uso del trapano o di altre attrezzature può dar luogo al rischio di proiezione di frammenti negli occhi. (2 x 2 = 4)
6. Rischio elettrico: nell’utilizzo di attrezzature elettriche, prolunghe o lavorando in prossimità di punti in tensione (2
x 4 = 8)
7. Possibilità di ferirsi per la presenza di oggetti o parti taglienti. (2 x 3 = 6)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione
del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Per le movimentazioni particolarmente
impegnative o pesanti sarà necessario richiedere l’intervento di personale esterno tipicamente addetto a
movimentazioni di carichi.
2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le
mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti
bagnati o scivolosi.
3. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di
perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non
specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una
disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un
secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento
sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno
adeguatamente formati.
4. I lavoratori vanno adeguatamente formati all’utilizzo delle attrezzature, le quali vanno usate esclusivamente per i
compiti per cui sono state progettate. Riferirsi al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio
Operazioni di Piccola Manutenzione e Rischio per Uso di Attrezzature. In nessun caso sarà possibile lanciare o
gettare oggetti o attrezzi i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in
mano. Le attrezzature devono essere a norma e tenute in stato di perfetta conservazione ed efficienza. E’ compito
del Collaboratore Scolastico addetto alla Piccola Manutenzione occuparsi di questo aspetto. Gli interventi vanno
effettuati in zona non aperta al pubblico, agli studenti o ad altri lavoratori.
5. I lavoratori vanno adeguatamente formati. Le attrezzature fornite devono essere a norma e mantenute in perfetta
conservazione ed efficienza. E’ compito del Collaboratore Scolastico addetto alla Piccola Manutenzione occuparsi
di questo aspetto. Gli interventi vanno effettuati in zona non aperta al pubblico, agli studenti o ad altri lavoratori.
6. I lavoratori vanno adeguatamente formati sul rischio elettrico. L’uso di prolunghe per i collegamenti elettrici va
fatto con attenzione, solo quando necessario e riferendosi scrupolosamente al Documento sulla Riduzione del
Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature / Prolunghe elettriche. I lavori vanno eseguiti togliendo tensione
dagli apparecchi o elementi su cui si sta lavorando o ubicati in prossimità dell’intervento. In caso di fori con
trapano, accertarsi che non si possano incontrare cavi elettrici in tensione; in caso di dubbio togliere corrente nella
zona interessata e alimentare il trapano da altre prese. Non lasciare attrezzature o utensili elettrici collegati alla rete
di alimentazione quando non utilizzati. Riferirsi al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio
Elettrico.
7. I lavoratori vanno adeguatamente formati e devono poter disporre di un luogo adatto per effettuare l’intervento. E’
richiesto l’utilizzo di guanti antitaglio.
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Profilo: Assistente Tecnico
In questo documento informativo vengono indicati per ciascuna mansione professionale gli aspetti di rischio, con
l’obiettivo di individuare delle misure utili a garantire la piena sicurezza dei lavoratori.
Viene indicato anche l’indice di rischio secondo la formula [Probabilità x Danno = Rischio], utilizzando una matrice
4x4 come previsto dallo standard del Documento di Valutazione dei Rischi di Istituto.
Le misure indicate, i comportamenti e l’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale descritti
rappresentano obblighi per il lavoratore che è tenuto alla loro scrupolosa osservanza.
Mansioni per le quali è stato previsto e valutato il rischio:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Lezione in Laboratorio Informatico, Sala Video, Proiezioni
Accompagnamento di studenti in visita o viaggio di istruzione
Lavoro di ufficio
Lavoro al Videoterminale
Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti
Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici
esterni
Piccola manutenzione di apparecchi elettrici ed elettronici
1 – Lezione in Laboratorio Informatico, Sala Video, Proiezioni
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2)
2. Utilizzo massiccio di strumentazione elettronica (1 x 3 = 3)
3. Presenza di polvere di gesso o inalazione di solventi dai pennarelli per lavagna (1 x 2 = 2)
4. Rischio di inciampo o caduta accidentale dovuto alla presenza di oggetti nei passaggi interni al
Laboratorio (zainetti e borse) (1 x 3 = 3)
5. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2)
6. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al
comportamento delle classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3)
7. Operazioni su postazioni con videoterminali svolte in condizioni non ottimali di postura (1 x 3 = 3)
8. Utilizzo di apparecchiature dotate di elementi molto caldi, con conseguente pericolo di ustioni
(videoproiettori, proiettori dia, lavagne luminose) (1 x 3 = 3)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
2. Vengono forniti solo apparecchi a norma (marchio CE) e in buona efficienza; ai Docenti viene erogata
la formazione in riferimento all’uso degli apparecchi ed alla loro connessione alla rete elettrica, con
riferimento all’eventuale utilizzo di prolunghe o riduttori. Le prese di corrente vengono mantenute in
piena efficienza.
3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
4. Viene fatta formazione ai Docenti per evidenziare questo tipo di rischio; laddove possibile si
mantengano corridoi di passaggio sufficientemente ampi. Da parte dei Docenti dovrà essere fatta
sensibilizzazione verso gli Studenti per il posizionamento di zaini e borse in luoghi sicuri. In ogni
caso, evitare il più possibile che gli studenti portino zaini, borse e giacche nei Laboratori.
5. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. Il basso livello di rischio
viene definito sulla base dell’esperienza comune e dell’evidente assenza di macchine fonti di rumore
negli ambienti presi in esame. Si rimanda alle “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di
sicurezza” per proporre più approfonditi controlli.
6. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più
pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile,
costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti
motivati e “diluendo” i singoli più problematici.
Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali - Profilo: Assistente Tecnico
7. Si evidenzia la possibilità che il Docente possa intervenire sulle postazioni pc in modo sporadico per
spiegazioni, con la conseguente assunzione di posture non adeguate e potenzialmente pericolose in
particolare per le conseguenze sull’apparato muscolo-scheletrico. Per rimuovere questo tipo di rischio
si individua la formazione ai Docenti come scelta efficace, al fine di indurre l’attuazione di
comportamenti che tendano a minimizzare le situazioni di rischio; ad esempio, si può richiedere al
Docente di sedersi in posizione consona ogni volta che il suo intervento sulla postazione sia previsto
di durata superiore ai 30 secondi. Si può inoltre evidenziare la minore problematicità di posture a
schiena diritta e gambe piegate che non viceversa.
8. Viene effettuata la necessaria formazione ai lavoratori, indicando le parti calde degli apparecchi che
non vanno avvicinate. Viene ribadito il divieto di intervenire sugli apparecchi nel caso si
presentassero anomalie o malfunzionamenti. Tale facoltà è riservata agli Assistenti Tecnici i quali
seguono le indicazioni dettate dal Documento sulla Riduzione dei Rischi da Piccola Manutenzione.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
2 – Accompagnamento di studenti in visita o viaggio di istruzione
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2)
2. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle
classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3)
3. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici,
etc… (1 x 4 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di
eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di
sicurezza”.
2. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti;
confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi
cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più
problematici.
3. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in
prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore
possono avere esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri
dell’ambiente di lavoro solo nel senso che questa lavorazione è di per se stessa svolta all’interno dei normali
ritmi di vita, portandosi dunque all’interno tutte le situazioni di rischio proprie dell’esistenza quotidiana. La
misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; la scelta di
personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
3 – Lavoro di ufficio
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2)
2. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6)
3. Lavoro di scrivania: rischi posturali (2 x 3 = 6)
4. Lavoro di sportello: rischio per stress legato alle possibili situazioni di pressione esercitate dal contatto con il
pubblico (1 x 3 = 3)
5. Presenza di rumore dovuto alle voci delle persone presenti in ufficio, al funzionamento delle apparecchiature,
al telefono, etc… Più che fonte di possibili danni all’udito, il rumore si configura come elemento di disturbo e
stress (2 x 2 = 4)
6. Rischio legato alla movimentazione di documenti e quindi collegabile alla movimentazione manuale dei
carichi (1 x 3 = 3)
7. Rischio di infortuni o contusioni nell’accesso alla documentazione per possibili urti contro cassetti, scrivanie o
altro (1 x 3 = 3)
8. Rischio di inciampo per la presenza di canaline a pavimento (1 x 3 = 3)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle
vicinanze delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza
30
Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali - Profilo: Assistente Tecnico
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
di tende schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è
predisposta la prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie,
tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore,
riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è
sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
Le scrivanie e le sedie hanno caratteristiche di ergonomicità; le postazioni di lavoro devono garantire spazio
adeguato. Viene fatta formazione ai lavoratori.
Il lavoro di sportello viene svolto a turno dal personale di segreteria. Per le situazioni di particolare pressione
viene prevista la possibilità di effettuare delle pause su richiesta del lavoratore, assentandosi dai locali di
segreteria.
L’utilizzo delle stampanti ad aghi deve avvenire in modo non contemporaneo (mai più di una stampante ad
aghi in azione per volta); viene previsto uno spazio all’ingresso degli uffici per il ricevimento del pubblico,
precludendo ad esso l’accesso alla parte più interna dei locali di segreteria. La postazione centralino viene
confinata in uno spazio a sé stante per eliminare il più possibile gli effetti del telefono. Viene richiesto agli
addetti di usare un tono di voce moderato.
I lavoratori vengono formati sulle modalità migliori per il sollevamento di carichi; le movimentazioni maggiori
avvengono comunque al di fuori degli uffici (da e verso l’archivio) e sono svolte dai Collaboratori Scolastici,
opportunamente formati e per i quali si rimanda ai rischi legati alla movimentazione manuale dei carichi.
Vengono disposti gli arredi in modo da non creare pericolose barriere o interazioni; cassetti e porte di armadi
non vanno mai lasciati aperti; viene formato il personale al riguardo.
La canalina va segnalata con apposito nastro di colore giallo/nero; va fatta adeguata formazione ai lavoratori.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
4 – Lavoro al videoterminale (VDT)
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2)
2. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle
vicinanze delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la
presenza di tende schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la
settimana è predisposta la prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
2. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti
(sedie, tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al
lavoratore, riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la
settimana è sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori.
3. PROCEDURA PER UNA CORRETTA POSTURA. Al fine di garantire una corretta postura, mantenendo
condizioni di comodità nel lavoro, vengono offerte in opzione due procedure alternative per l’adozione di
una corretta postura al videoterminale. I lavoratori dovranno scegliere obbligatoriamente di adottare l’una
o l’altra delle due. Procedura 1: per una corretta posizione dell’avambraccio è obbligatorio l’uso della
sedia ergonomica con bracciolo. L’avambraccio andrà a poggiare parte sul piano di lavoro, parte sul
bracciolo. Procedura 2: la sedia ergonomica non è dotata di bracciolo, ma la posizione di tastiera e mouse
è molto avanzata sul tavolo, il lavoratore posiziona la sedia molto vicina al tavolo e l’avambraccio poggia
completamente sul piano di lavoro; la schiena deve comunque restare diritta.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
5 – Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Fotocopiatrice: valgono i rischi legati particolarmente alla sostituzione del toner, all’alimentazione della carta,
alla rimozione degli inceppamenti. Questi rischi sono descritti nel Documento sulla Riduzione del Rischio
nella sezione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”, cui si rimanda. (1 x 2 = 2)
2. Manipolazione della carta: possibilità di procurarsi piccole ferite da taglio nel maneggiare la carta. (2 x 1 = 2)
3. Distruzione documenti: possibilità di innescare un surriscaldamento della macchina con rischio incendio. (1 x 4
= 4)
31
Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali - Profilo: Assistente Tecnico
4. Lavoro con strumenti quali forbici, pinzatrici, spinzatrici, rilegatrici: sono possibili movimenti maldestri che
possono provocare ferite alle dita di lieve entità. (2 x 1 = 2)
5. Utilizzo della taglierina: possibilità di taglio, anche profondo sulle dita, mani e arti superiori. (2 x 2 = 4)
6. Centro Stampa: possibilità di condizioni microclimatiche non ottimali dovute al riscaldamento generato dalle
macchine fotocopiatrici. (2 x 1 = 2)
Definizione delle misure di prevenzione
1. L’indice di rischio < 3 segnala la mancanza di preoccupazione relativamente a questo tipo di rischio; si
rimanda comunque alle precauzioni indicate nel Documento sulla Riduzione del Rischio Chimico – Appendice
“Toner”. Formazione al personale.
2. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di
eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di
sicurezza”. Viene comunque offerta ai lavoratori la possibilità di lavorare con guanti protettivi.
3. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Si raccomanda di NON superare il numero di fogli massimo
inseribile per volta; la macchina dovrà essere spenta ogni qualvolta non venga usata. In caso di evidente
surriscaldamento o di percezione di odore di bruciato, emissione di fumo… scollegare immediatamente la
macchina dalla presa di corrente, allontanare la macchina da carta o altri materiali infiammabili, avendo cura di
indossare preventivamente i guanti di protezione.
4. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di
eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di
sicurezza”.
5. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Non dovranno essere rimossi schermi protettivi. Le taglierine
senza schermo protettivo dovranno essere dismesse, non più usate e sostituite con altre possibilmente con lama
rotante nascosta.
6. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di
eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di
sicurezza”. Viene comunque suggerito di aerare il locale periodicamente, aprendo la finestra presente.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
Va comunque prevista la disponibilità di guanti monouso in lattice e di camice, utili per le operazioni di sostituzione
toner.
Nel Centro Stampa va inoltre prevista la disponibilità di almeno un paio di guanti per la protezione contro il calore da
utilizzarsi in caso di emergenze legate al surriscaldamento di macchine.
6 – Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici
esterni
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
7. Il rischio movimentazione manuale dei carichi non è configurabile per questo tipo di spostamenti. (1 x 1 = 1)
8. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc…
(1 x 4 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
7. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari.
8. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità
di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere
esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui
si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e
formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di
spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria.
Definizione degli eventuali DPI
Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni.
7 – Piccola manutenzione di apparecchi elettrici ed elettronici
Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R)
1. Movimentazione manuale dei carichi, per l’eventuale trasporto di materiali oggetto della riparazione o per lo
spostamento di componenti o altre situazioni necessarie per l’intervento. (3 x 2 = 6)
2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4)
3. Operazioni in quota: la necessità di lavorare non a livello pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare
rischio di cadute. (2 x 4 = 8)
32
Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali - Profilo: Assistente Tecnico
4.
5.
6.
7.
L’uso di attrezzi e utensili può comportare il rischio di infortunio per incidente dovuto a imperizia, disattenzione,
malfunzionamento delle attrezzature, o altre cause fortuite. (3 x 2 = 6)
Rischio elettrico: nell’utilizzo di attrezzature elettriche, prolunghe o lavorando in prossimità di punti in tensione (2
x 4 = 8)
Rischio elettrico: nella necessità di lavorare su apparecchiature elettriche e nella necessità di provarle e collaudarle
prima, durante e dopo gli interventi. (2 x 4 = 8)
Presenza di parti taglienti che possono provocare ferite. (2 x 2 = 4)
Definizione delle misure di prevenzione
1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione
del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi.
2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le
mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella
sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti
bagnati o scivolosi.
3. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di
perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non
specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una
disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un
secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento
sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno
adeguatamente formati.
4. I lavoratori vanno adeguatamente formati all’utilizzo delle attrezzature, le quali vanno usate esclusivamente per i
compiti per cui sono state progettate. Riferirsi al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio
Operazioni di Piccola Manutenzione e Rischio per Uso di Attrezzature. In nessun caso sarà possibile lanciare o
gettare oggetti o attrezzi i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in
mano. Le attrezzature devono essere a norma e tenute in stato di perfetta conservazione ed efficienza. E’ compito
dell’Assistente Tecnico addetto a ciascun laboratorio occuparsi di questo aspetto.
5. I lavoratori vanno adeguatamente formati sul rischio elettrico. L’uso di prolunghe per i collegamenti elettrici va
fatto con attenzione, solo quando necessario e riferendosi scrupolosamente al Documento sulla Riduzione del
Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature / Prolunghe elettriche. I lavori vanno eseguiti togliendo tensione
dagli apparecchi o elementi su cui si sta lavorando o ubicati in prossimità dell’intervento. Non lasciare attrezzature
o utensili elettrici collegati alla rete di alimentazione quando non utilizzati.
6. I lavoratori vanno adeguatamente formati sul rischio elettrico. Riferirsi al Documento sulla Riduzione del Rischio
nella sezione Rischio Elettrico. I lavori vanno eseguiti togliendo tensione dagli apparecchi o elementi su cui si sta
lavorando. Gli interventi vanno effettuati in zona non aperta al pubblico, agli studenti o ad altri lavoratori.
7. I lavoratori vanno adeguatamente formati e devono poter disporre di un luogo adatto per effettuare l’intervento. E’
richiesto l’utilizzo di guanti antitaglio.
33
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
Documento riduzione del Rischio
Il presente documento raccoglie le valutazioni sui rischi presenti in Istituto a partire dall’analisi dei rischi
codificati per tipologia
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
Elenco dei rischi contemplati dal presente documento
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Rischio elettrico
Rischio chimico
Rischio rumore
Rischio vibrazioni
Rischio movimentazione manuale dei carichi
Rischio legato all’uso di attrezzature (utensili vari)
Rischio per operazioni di piccola manutenzione
Rischio per infortuni in strada
Rischio per infortuni da cadute
Rischio per l’uso di videoterminali
Rischio per burn-out
Rischio per mobbing
Sono stati inseriti alcuni rischi “specifici”, legati a mansioni particolari (uso di attrezzature,
piccola manutenzione, infortuni in strada) per la rilevanza all’interno della realtà lavorativa
in esame e per la necessità di provvedimenti particolari.
N.B.: I rischi non presenti in questo documento sono trattati all’interno del Documento
Principale della Valutazione dei Rischi. Ciò avviene per i rischi valutati come non rilevati
all’interno dell’Istituto.
Rev. 02 26/11/2011
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DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO
a seguito della Valutazione dei Rischi
Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione
del rischio di natura elettrica si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui dovranno
attenersi scrupolosamente gli addetti individuati:
1. Definizione dei lavoratori ammessi all’utilizzo di apparecchi elettrici in
tensione:
Sono autorizzati ad utilizzare e connettere alla rete elettrica apparecchi elettrici di uso
comune (televisori, videoregistratori, apparecchi radio e registratori a cassette, proiettori di
diapositive, lavagne luminose, personal computer e periferiche di tipo informatico) le
seguenti figure professionali (come da tabella presente nel Documento di valutazione dei
rischi):
A, B, C, D, E, F
Ad essi sarà fornito un documento con le disposizioni di sicurezza relative alla
connessione/disconnessione di apparecchi elettrici.
Si sottolinea di conseguenza che gli Studenti NON SONO AUTORIZZATI ad effettuare
simili operazioni.
2. Definizione dei lavoratori ammessi alla piccola manutenzione di apparecchi
elettrici:
Sono autorizzati a procedere ad operazioni di piccola manutenzione su apparecchi elettrici
di proprietà della scuola le seguenti figure professionali:
Assistenti Tecnici, Collaboratori Scolastici con funzione aggiuntiva legata alla
manutenzione
Si specificano le condizioni entro cui dovranno avvenire gli interventi:
• Apparecchi non coperti da garanzia
• Interventi che non prevedano la modifica di parti dell’apparecchio
• Sono esclusi gli interventi su apparecchi che contengano elementi funzionanti ad
alta tensione (ad esempio, monitor e televisori)
• Ogni intervento andrà eseguito RIGOROSAMENTE in assenza di tensione
(l’apparecchio andrà prima di ogni altra cosa scollegato dalla rete elettrica)
• L’intervento andrà svolto in condizioni adatte e in un luogo appartato dalle altre
attività di Istituto
• Il collaudo a termine dell’intervento dovrà avvenire in presenza di un altro lavoratore
anch’egli abilitato a questo tipo di interventi e lontano dal resto del personale e degli
studenti
• In nessun caso sono ammesse prove di funzionamento senza aver riassemblato
completamente l’apparecchio oggetto di intervento.
Al personale autorizzato a questo tipo di operazione andrà fornito un documento formativo
sulle procedure e sui rischi connessi.
Rev. 02 26/11/2011
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DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO CHIMICO
a seguito della Valutazione dei Rischi
La valutazione del rischio chimico viene trattata nel dettaglio in un Documento
specifico allegato alla Valutazione dei rischi: “Documento di Valutazione del Rischio
Chimico”, redatto in ottemperanza al D. Lgs. 25/2002 così come modificato dal
D.Lgs. 81/08.
In questo capitolo sono comunque indicate le procedure di sicurezza da tenere nell’utilizzo
di toner e cartucce per stampanti
TONER
Pur non rappresentando sostanze di particolare pericolosità, i toner di fotocopiatrici e delle
stampanti laser, vanno trattati con particolare cautela.
Ecco le disposizioni che vengono date per ridurre al minimo i rischi legati a questi prodotti.
1. Definizione dei lavoratori ammessi alla manipolazione e sostituzione di
Toner:
Sono autorizzati a procedere alle operazioni di sostituzione dei toner i Collaboratori
Scolastici, gli Assistenti Amministrativi e gli Assistenti Tecnici; per gli Assistenti
Amministrativi l’autorizzazione è valida solo per le macchine di loro diretto utilizzo.
2. Provvedimenti di prevenzione e protezione:
Viene previsto un addestramento al personale coinvolto circa i rischi specifici e le
operazioni da effettuare.
3. Procedure di lavoro:
I toner andranno maneggiati rispettando le regole che seguono:
a. Il materiale andrà conservato in luogo chiuso a chiave e non accessibile alle
persone non autorizzate
b. Durante la sostituzione delle cartucce si avrà cura di evitare lo spargimento di
toner nell’ambiente, procedendo con cautela e attenendosi con scrupolosa cura
alle disposizioni date dal costruttore
c. Prestare attenzione a che il toner non venga a contatto con gli indumenti poiché
può macchiare in modo indelebile; in caso di contatto seguire le indicazioni del
costruttore e comunque non lavare con acqua calda (che fisserebbe
irrimediabilmente la polvere)
d. La cartuccia sostituita andrà smaltita secondo le eventuali procedure definite, in
ogni caso avendo cura che essa non possa venire a contatto con le persone
e. Si consiglia l’uso di guanti e camice durante l’operazione di sostituzione del toner
f. Prestare attenzione a non venire in contatto con parti della macchina che
potrebbero essere ustionanti o in tensione: attenersi alle disposizioni date dal
costruttore della macchina!
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
g. In caso di incidente (ingestione, contatto con occhi, pelle, etc…) attivare le
procedure di emergenza infortunio, indicando ai soccorritori il tipo di prodotto
utilizzato.
DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO RUMORE
a seguito della Valutazione dei Rischi
(ai sensi del titolo VIII capo II del D.Lgs. 81/08)
Introduzione
La valutazione del rischio rumore, qui riportata, è stata effettuata conformemente al titolo
VIII capo II del D.Lgs. 81/08, tenendo in considerazione le caratteristiche proprie
dell'attività in oggetto, sulla scorta di dati derivanti da una serie di rilevazioni strumentali
e/o di letteratura (Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione degli Infortuni, l'Igiene
e l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia in numerosi cantieri, uffici, magazzini e officine
variamente ubicati a seguito di una specifica ricerca sulla valutazione del rumore durante il
lavoro sulle attività edili condotta negli anni 1991 - 1993 ed aggiornata negli anni 1999
2000).
Nella valutazione dei livelli di esposizione al rumore sono stati presi in esame, ove
necessario, i valori di attenuazione offerti dai DPI consegnati ai propri lavoratori e indicati
nella sezione dell'anagrafica aziendale.
Valutazione del rischio rumore e misure di prevenzione e protezione
• Valori di esposizione giornaliera al rumore Lex,8h < 80 dB(A)
Nei confronti dei lavoratori esposti a valori inferiori a Lex,8h < 80 dB(A) non si attuerà
alcuna misura di prevenzione in quanto tale livello di rumore non è reputato pericoloso
dalla legislazione. I lavoratori, comunque, sono informati dei rischi per la salute
conseguente all'esposizione al rumore e delle cautele di base per limitarne gli effetti.
• Valori di esposizione giornaliera al rumore Lex,8h tra 80 e 85 dB(A)
Sono esposti a valori di Lex,8h compresi tra 80 e 85 dB(A) i seguenti lavoratori:
Nessun lavoratore
Nei confronti dei lavoratori esposti a livelli compresi tra 80 e 85 dB(A) si adotteranno le
seguenti misure.
DPI
- sono messi a disposizione dei lavoratori esposti i dispositivi di protezione individuale
dell'udito specificati nella sezione dell'anagrafica dell'azienda.
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
- i lavoratori esposti sono informati sui rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con
particolare riferimento:
a) alla natura di detti rischi;
b) alle misure adottate in applicazione del titolo VIII capo II del D.Lgs. 81/08 volte a
eliminare o ridurre al minimo il rischio rumore;
c) ai valori limite di esposizione e ai valori di azione di cui all'articolo 189 del D.Lgs. 81/08;
d) ai risultati delle valutazioni e misurazioni del rumore effettuate in applicazione
dell'articolo 190 del D.Lgs. 81/08 insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi
potenziali;
e) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale dell'udito;
f) all'utilità e ai mezzi impiegati per individuare e segnalare sintomi di danni all'udito;
g) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto ad una sorveglianza sanitaria e
all'obiettivo della stessa;
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
h) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore.
ADDESTRAMENTO
- i lavoratori esposti sono stati addestrati all'uso dei DPI per l'udito loro consegnati.
SORVEGLIANZA SANITARIA
I lavoratori esposti sono sottoposti a sorveglianza sanitaria solo su loro richiesta o qualora
il medico competente ne confermi l'opportunità.
MISURE ORGANIZZATIVE
I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei
valori compresi tra 80 e 85 dB(A) sono indicati da appositi segnali; dette aree sono
delimitate con limitazione d'accesso se tecnicamente possibile e giustificato dal rischio
d'esposizione.
MISURE TECNICHE
Sono adottate misure tecniche per evitare il superamento del valore massimo della
pressione acustica istantanea ponderata in frequenza "C" ppeak = 137 dB(C).
• Per valori di esposizione giornaliera al rumore Lex,8h tra 85 e 87
Sono esposti a valori di Lex,8h compresi tra 85 e 87 dB(A) i seguenti lavoratori:
Nessun lavoratore
Nei confronti dei lavoratori esposti a livelli compresi tra 85 e 87 dB(A) si adotteranno le
seguenti misure.
DPI
- sono messi a disposizione dei lavoratori esposti i dispositivi di protezione individuale
dell'udito specificati nella
sezione dell'anagrafica dell'azienda e si accerterà il loro effettivo utilizzo.
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
- i lavoratori esposti sono informati sui rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con
particolare riferimento:
a) alla natura di detti rischi;
b) alle misure adottate in applicazione del titolo VIII capo II del D.Lgs. 81/08 volte a
eliminare o ridurre al minimo il
rischio rumore;
c) ai valori limite di esposizione e ai valori di azione di cui all'articolo 189 del D.Lgs. 81/08;
d) ai risultati delle valutazioni e misurazioni del rumore effettuate in applicazione
dell'articolo 190 del D.Lgs. 81/08
insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi potenziali;
e) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale dell'udito;
f) all'utilità e ai mezzi impiegati per individuare e segnalare sintomi di danni all'udito;
g) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto ad una sorveglianza sanitaria e
all'obiettivo della stessa;
h) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore.
SORVEGLIANZA SANITARIA
I lavoratori esposti a valori compresi tra 85 e 87 dB(A) sono sottoposti a sorveglianza
sanitaria, che comprende accertamenti preventivi e periodici. La periodicità è stabilita dal
medico competente.
MISURE ORGANIZZATIVE
I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei
valori compresi tra 85 e 87 dB(A) sono indicati da appositi segnali; dette aree sono
delimitate con limitazione d'accesso se tecnicamente possibile e giustificato dal rischio
d'esposizione.
MISURE TECNICHE
Sono adottate misure tecniche per evitare il superamento del valore massimo della
pressione acustica istantanea ponderata in frequenza "C" ppeak = 140 dB(C).
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
LEGENDA
Lex,8h = valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto
ore in dB(A)
A = valore dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore in dB(A)
L'ex,8h = valore effettivo dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore in dB(A)
DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
a seguito della Valutazione dei Rischi
Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione
del rischio legato alla movimentazione dei carichi dispongono le seguenti procedure di
lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati.
PREMESSA SULLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
• Sulla base di quanto riportato al Titolo VI del D.Lgs 81/08 si parla di
movimentazione manuale dei carichi per attività lavorative che comportano per i
lavoratori patologie da sovraccarico bio-meccanico in particolare dorso – lombari.
3. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio movimentazione dei carichi:
Non esistono figure professionali per le quali è prevista la mansione di movimentazione
carichi in modo continuo e rilevante; nonostante ciò, in situazioni occasionali, sono
particolarmente i Collaboratori Scolastici a provvedere allo spostamento di oggetti. Ne
sono esempi il ricevimento di partite di rifornimenti (prodotti per la pulizia, ad esempio), il
trasporto di banchi, sedie ed arredi scolastici in genere, lo spostamento di attrezzature e
sussidi.
4. Provvedimenti di prevenzione e protezione e procedure di lavoro:
Considerato il livello non elevato di rischio, dovuto all’occasionalità degli interventi ed alla
bassa entità dei carichi movimentati, si individuano alcune istanze utili a garantire la
sicurezza dei lavoratori.
Provvedimenti di prevenzione e protezione:
a. Il personale che movimenta carichi dovrà indossare guanti di protezione e scarpe con
puntale rinforzato ed antiscivolo
b. I locali magazzino andranno ricavati preferibilmente al piano terra o comunque
laddove non debbano essere raggiunti mediante scale
c. In prospettiva, si dovrà dotare ogni piano delle sedi più grandi (sedi di maggiore
movimentazione) di un apposito carrello su ruote pivottanti per gli spostamenti dei
materiali.
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
d. Per le movimentazioni importanti si richiederà l’intervento di personale attrezzato
quale, ad esempio, gli operai comunali.
Nella movimentazione di carichi si dovranno osservare le seguenti procedure:
a. Non superare il limite di carico massimo, fissato in 15 Kg per le donne e 25 Kg per gli
uomini
b. Utilizzare i DPI prescritti
c. Il lavoro di movimentazione dei carichi non potrà essere protratto per più di due ore in
una giornata di lavoro e comunque per non più di un’ora consecutivamente.
DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO
LEGATO ALL’USO DI ATTREZZATURE
a seguito della Valutazione dei Rischi
Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione
del rischio legato all’uso di attrezzature si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui
dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati:
1. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio legato all’uso di attrezzature:
Premettendo che l’utilizzo di computer e postazioni informatiche viene trattato in un
documento specifico (uso di videoterminali), e che l’utilizzo delle attrezzature del
laboratorio di cucina venogno analizzate nel documento “Procedure di sicurezza per lo
svolgimento delle esercitazioni lLaboratorio di cucina” , le attrezzature vengono utilizzate
dai Collaboratori Scolastici, dagli Assistenti Tecnici e dagli occupati nell’azenda agricola.
Sono autorizzati all’utilizzo di attrezzature non elettriche (scale mobili, utensili meccanici
(cacciaviti, martelli, pinze, chiavi inglesi, tenaglie, cutter, forbici), prolunghe elettriche tutti i
Collaboratori Scolastici e gli Assistenti Tecnici.
Sono autorizzati all’utilizzo di utensili elettrici (trapano, seghetto alternativi, saldatore a
stagno) i Collaboratori Scolastici individuati per le funzioni di piccola manutenzione e gli
Assistenti Tecnici.
Sono autorizzati all’uso di apparecchi per l’espletamento di operazioni di pulizia
(aspirapolveri, aspiraliquidi, …) tutti i Collaboratori Scolastici.
Sono autorizzati all’uso di attrezzature e sussidi didattici di Laboratorio (Laboratorio di
Fisica e Chimica) gli Assistenti Tecnici, i docenti di discipline scientifiche e gli studenti solo
in presenza dei suddetti Assistenti Tecnici e Docenti (Vedi per le attrezzeture del
laboratorio cdi chimica il Regolamento di sicurezza nei Laboratori)
2. Provvedimenti di prevenzione e protezione:
Considerato il livello di rischio, malgrado l’occasionalità con cui queste attrezzature
vengono utilizzate, si individuano alcune istanze utili a garantire la sicurezza dei lavoratori.
I lavoratori autorizzati all’uso di attrezzature devono essere opportunamente formati sui
rischi connessi e sulle modalità operative. Le attrezzature devono rispondere ai requisiti di
legge ed essere in piena efficienza. Andranno forniti i DPI necessari (guanti da lavoro,
occhiali di protezione, scarpe antiscivolo).
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
3. Procedure di lavoro:
Alcune norme generali:
a. Le attrezzature vanno custodite in un luogo chiuso a chiave e inaccessibile alle
persone non addette
b. Durante il lavoro le attrezzature non vanno lasciate incustodite o abbandonate
c. E’ cura di chi le utilizza riporre le attrezzature al loro posto, segnalando eventuali
anomalie, malfunzionamenti o altri difetti riscontrati, in particolare quando possano
proporsi come fonte di rischio
d. Le attrezzature non vanno utilizzate in presenza di attività didattiche, o dove siano
presenti molte persone (es.: durante l’intervallo)
e. Le attrezzature vanno usate per lo scopo specifico per cui sono state progettate e
non per altro (esempio: le viti si svitano con il cacciavite, non con un coltello!)
f. Tutti i lavoratori e gli studenti non espressamente autorizzati da questo documento
o da uno equivalente non possono in alcun caso utilizzare le attrezzature oggetto di
procedure particolari ed elencate di seguito.
Norme riguardanti attrezzature particolari
Scale mobili a libro:
a. Sincerarsi del buono stato della struttura della scala, della presenza e della buona
efficienza degli elementi antisdrucciolo ai piedi della scala, del dispositivo che ne
evita la completa apertura, dell’elemento di trattenuta che deve sovrastare l’ultimo
gradino e fornire un appoggio sicuro all’operatore
b. Posizionare la scala in modo stabile, senza che questa sia soggetta a
ondeggiamenti; prestare attenzione a che i piedini della scala non possano trovarsi
in corrispondenza di buchi, avvallamenti, scalini determinandone lo sbilanciamento
c. Posizionare la scala in modo da non doversi sbilanciare per effettuare il lavoro
d. E’ necessaria la presenza di un secondo operatore a terra che tenga saldamente la
scala
e. Evitare di movimentare carichi eccessivi sulla scala
Utensili meccanici (cacciaviti, martelli, pinze, chiavi inglesi, tenaglie, cutter, forbici):
a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza
b. Utilizzare gli utensili in modo proprio e solo per gli scopi per cui sono stati progettati
c. Indossare guanti ed eventualmente occhiali di protezione
Utensili elettrici (trapano, seghetto alternativo, saldatore a stagno):
a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’attrezzo e del cavo
elettrico
b. Evitare per quanto possibile l’uso di prolunghe elettriche; quando si rendano
necessarie attenersi alle prescrizioni specifiche per questo tipo di attrezzatura
c. Operare sempre in presenza di un altro lavoratore, in grado di intervenire in caso di
bisogno
d. Adottare tutte le cautele necessarie nell’azionamento degli apparecchi
e. Mantenere una postura adeguata per poter maneggiare correttamente l’utensile
f. Prestare attenzione alle parti calde che possono provocare ustioni
g. Proteggere mani, occhi e vie respiratorie con gli idonei DPI (guanti, occhiali,
mascherina)
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
h.
i.
j.
k.
Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico
TRAPANO: sincerarsi di utilizzare punte idonee e di averle fissate nel modo corretto
SEGHETTO ALTERNATIVO: assicurarsi di aver fissato la lama in modo opportuno
SALDATORE A STAGNO: evitare di respirare i fumi sprigionati dal saldatore
Prolunghe elettriche:
a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’attrezzo e del cavo
elettrico
b. Collegare la prolunga direttamente ad una presa dell’impianto, senza ulteriori
mediazioni di riduzioni, altre prolunghe, etc…
c. Sincerarsi sulla portata massima della prolunga e non superare per nessun motivo
il carico ammesso
d. Posizionare la prolunga in modo tale che il cavo non costituisca pericolo per sé e
per gli altri
e. Non calpestare il cavo elettrico
f. Segnalare la presenza della prolunga se utilizzata in luogo dove possano passare
altre persone
g. Non lasciare incustodita o collegata una prolunga quando non più usata
h. Al termine dell’uso, riavvolgere la prolunga con cura, badando a non danneggiare il
cavo
i. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico.
Apparecchi per operazioni di pulizia (aspirapolveri, aspiraliquidi, …):
a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’apparecchiatura e del
cavo elettrico
b. Non utilizzare su acqua a meno che l’apparecchio non sia stato espressamente
progettato per l’aspirazione o il trattamento di liquidi
c. Evitare per quanto possibile l’uso di prolunghe elettriche; quando si rendano
necessarie attenersi alle prescrizioni specifiche per questo tipo di attrezzatura
d. Adottare tutte le cautele necessarie nell’azionamento degli apparecchi
e. Mantenere una postura adeguata per poter maneggiare correttamente l’utensile
f. Se l’uso dell’apparecchio prevede una procedura di lavoro che richiede il lavaggio
di superfici di camminamento, confinare l’area per evitare pericolo di scivolamento
per sé e per altri
g. Se l’uso dell’apparecchio prevede una procedura di lavoro che richiede il lavaggio
di superfici di camminamento, indossare scarpe antiscivolo
h. Non lasciare le attrezzature incostodite e riporle al loro posto dopo l’utilizzo
i. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico.
Attrezzature e sussidi didattici di Laboratorio:
a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’apparecchiatura e
dell’eventuale cavo elettrico o dei dispositivi di alimentazione
b. Evitare per quanto possibile l’uso di prolunghe elettriche; quando si rendano
necessarie attenersi alle prescrizioni specifiche per questo tipo di attrezzatura
c. Adottare tutte le cautele necessarie nell’azionamento degli apparecchi
d. Mantenere una postura adeguata per poter maneggiare correttamente l’utensile
e. Seguire scrupolosamente le procedure di utilizzo indicate dal costruttore
f. Non lasciare le attrezzature incostodite e riporle al loro posto dopo l’utilizzo
g. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico.
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Attrezzature azienda agricola(macchina trattrice, macchine operatrici accoppiabili
con la trattrice, tagliasiepi, decespugliatore, motosega):
a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’apparecchiatura e
dell’eventuale cavo elettrico o dei dispositivi di alimentazione
b. Adottare tutte le cautele necessarie nell’azionamento degli apparecchi
c. Mantenere una postura adeguata per poter maneggiare correttamente l’utensile
d. Seguire scrupolosamente le procedure di utilizzo indicate dal costruttore
e. Non lasciare le attrezzature incostodite e riporle al loro posto dopo l’utilizzo
f. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico.
DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO
PER OPERAZIONI di PICCOLA MANUTENZIONE
a seguito della Valutazione dei Rischi
Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione
del rischio legato alle operazioni di piccola manutenzione si dispongono le seguenti
procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati:
1. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio per operazioni di piccola
manutenzione:
Malgrado le operazioni di piccola manutenzione rappresentino un evento sporadico, legato
per lo più ad interventi di semplice esecuzione e di basso rischio intrinseco, va comunque
rilevata questa tipologia di mansioni come possibile fonte di pericolo.
Sono autorizzati all’esecuzione di interventi di piccola manutenzione soltanto i
Collaboratori Scolastici individuati per questa mansione.
E’ fatto espresso divieto al resto del personale di intraprendere operazioni di questo tipo,
con la sola eccezione degli Assistenti Tecnici, impegnati in interventi sulle apparecchiature
in dotazione ai loro Laboratori (vedi rischio elettrico). Per questi può applicarsi la casistica
qui rappresentata ed essi andranno informati del contenuto di questo documento.
2. Provvedimenti di prevenzione e protezione:
Considerato il livello di rischio, malgrado la già menzionata occasionalità con cui queste
operazioni vengono eseguite, si individuano alcune istanze utili a garantire la sicurezza dei
lavoratori.
I lavoratori autorizzati all’espletamento di interventi di piccola manutenzione devono
essere opportunamente formati sui rischi connessi e sulle modalità operative. Le
attrezzature eventualmente usate devono rispondere ai requisiti di legge ed essere in
piena efficienza. Andranno forniti i DPI necessari (guanti da lavoro, occhiali di protezione,
scarpe antiscivolo, mascherine, casco).
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3. Procedure di lavoro:
Alcune norme generali:
• Le operazioni di piccola manutenzione vanno eseguite soltanto laddove si abbiano le
competenze e l’esperienza necessarie per procedere all’intervento
• Le operazioni non dovranno essere eseguite su apparecchi ancora coperti da garanzia
o per i quali esista un contratto di manutenzione con ditta incaricata
• Le operazioni non dovranno prevedere la modifica di parti di strutture, apparecchi,
impianti
• Sono esclusi gli interventi su apparecchi che contengano elementi funzionanti ad alta
tensione (ad esempio, monitor e televisori)
• Ogni intervento che possa interferire con impianti elettrici andrà eseguito
RIGOROSAMENTE solo in assenza di tensione (l’impianto andrà prima di ogni altra
cosa scollegato dalla rete elettrica)
• L’intervento, ove possibile, andrà svolto in condizioni adatte e in un luogo appartato
dalle altre attività di Istituto
• In caso di impossibilità ad ottemperare al punto precedente, il luogo dell’intervento
dovrà essere opportunamente confinato e sorvegliato per evitare che persone
estranee possano avere accesso all’area dei lavori
• Un eventuale collaudo a termine dell’intervento dovrà avvenire in presenza di un altro
lavoratore anch’egli abilitato a questo tipo di interventi e lontano dal resto del
personale e degli studenti.
• Tutti i lavoratori e gli studenti non espressamente autorizzati da questo documento o
da uno equivalente non possono in alcun caso effettuare operazioni di piccola
manutenzione di alcun tipo.
• I LAVORATORI ADDETTI ALLE PICCOLE MANUTENZIONI NON POSSONO
EFFETTUARE INTERVENTI DI NATURA DIVERSA DA QUELLI RIPORTATI IN
QUESTO DOCUMENTO NEI CAPITOLI SEGUENTI. Ogni deroga a questa
disposizione andrà richiesta al Servizio di Prevenzione e Protezione che potrà
decidere in merito. Sono pareri vincolanti quelli espressi dal Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza e dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione.
Norme riguardanti operazioni particolari
Al personale autorizzato a questo tipo di operazioni andrà fornito un documento formativo
sulle procedure e sui rischi connessi.
Tinteggiatura di pareti e interventi di decorazione
a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato
b. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature
c. Utilizzare prodotti il più possibile atossici; saranno da preferirsi, ad esempio,
laddove se ne richieda l’uso, gli smalti ad acqua piuttosto che a solvente sintetico
d. In caso di operazioni in ambiente chiuso, aerare il locale durante l’esecuzione del
lavoro
e. Laddove sia necessario smontare arredi, corpi illuminanti o altro per procedere alle
operazioni di lavoro, attenersi alle norme relative, riportate in questo documento
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f. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le
quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per
evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di
dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia,
con una persona a reggere la scala da terra
g. Nelle operazioni su scala fissare in modo stabile il recipiente con la vernice per
evitare che possa cadere e investire il lavoratore intento a reggere la scala
h. In caso di stesura di teloni a protezione del pavimento, prendere tutte le precauzioni
per evitare rischi di inciampo e cadute
i. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’
FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL
METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi
dell’operatore)
j. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro
k. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare
opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio
effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano
verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive,
superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a
notevoli quantità di polveri, etc…)
l. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro
m. Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; in caso siano stati
smontati e rimontati arredi, corpi illuminanti o altro controllare che questi siano stati
riassemblati a regola d’arte, che siano regolarmente funzionanti, che non
presentino pericoli per l’utilizzatore o altri e che non abbiano parti che possano
costituire fonti di rischio (vedi le norme relative al montaggio e smontaggio, riportate
in questo documento). Verificare che l’area in cui si è svolto l’intervento sia
perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o alterazioni ad altri
sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere
n. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei
dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area
o. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina, scarpe antiscivolo, casco
di protezione (in caso di operazioni su scala o comunque con rischio di caduta),
occhiali (in caso di verniciatura a spruzzo).
Manutenzione su finestre, porte, serrature, avvolgibili, ante, balconate
a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato
b. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature
c. Posizionare gli elementi su cui si opera nella posizione di minimo rischio (ad
esempio: se si opera su un avvolgibile, abbassarlo completamente per evitare che
possa in qualche modo sganciarsi e colpire l’operatore)
d. In caso non sia possibile attuare la misura precedente, mettere in sicurezza le parti
che potrebbero accidentalmente colpire l’operatore (nell’esempio precedente: se
non è possibile abbassare l’avvolgibile, puntellarlo opportunamente così che in
caso di sgancio fortuito esso non non possa cadere)
e. L’esempio riportato ai punti precedenti ha il solo scopo di integrare la spiegazione e
non è da considerare esaustivo, in quanto la norma va applicata per tutti gli oggetti
che nel corso dell’attività di manutenzione potrebbero accidentalmente staccarsi,
cadere, scivolare, abbassarsi, ruotare, essere richiamati da molla, etc…
f. Se si opera in presenza di elementi elettrici, riferirsi alle norme specifiche sul rischio
elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE
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g. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le
quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per
evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di
dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia,
con una persona a reggere la scala da terra
h. Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature
utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala
i. In caso di stesura di teloni a protezione di oggetti o del pavimento, prendere tutte le
precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute
j. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’
FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL
METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi
dell’operatore)
k. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro
l. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare
opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio
effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano
verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive,
superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a
notevoli quantità di polveri, etc…)
m. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro
n. Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; controllare che il
dispositivo interessato dall’operazione di manutenzione sia regolarmente
funzionante, che non presenti pericoli per l’utilizzatore o altri, che non abbia parti
che possano costituire fonti di rischio. Verificare che l’area in cui si è svolto
l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o
alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere
o. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei
dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area
p. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina (se si prevede l’emissione
di polveri), occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione (in caso di operazioni su
scala o comunque con rischio di caduta).
Sostituzione lampade, corpi illuminanti, plafoniere
a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato
b. Riferirsi al documento sul rischio elettrico e comunque INTERROMPERE
L’EROGAZIONE DI CORRENTE ELETTRICA
c. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature
d. Prestare attenzione ai componenti in vetro (lampade, plafoniere), evitando di farli
cadere
e. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le
quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per
evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di
dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia,
con una persona a reggere la scala da terra
f. Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature
utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala
g. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’
FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL
METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi
dell’operatore)
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h. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro
i. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare
opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio
effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano
verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive,
superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a
notevoli quantità di polveri, etc…)
j. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro
k. Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; controllare che il
dispositivo interessato dall’operazione di manutenzione sia regolarmente
funzionante, che non presenti pericoli per l’utilizzatore o altri, che non abbia parti
che possano costituire fonti di rischio. Verificare che l’area in cui si è svolto
l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o
alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere
l. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei
dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area
m. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, scarpe antiscivolo, casco di protezione
(in caso di operazioni su scala o comunque con rischio di caduta).
Pulizia di vetri, corpi illuminanti e di tutte le parti per le quali è necessario l’uso
della scala
a. Effettuare operazioni di questo tipo solo se ci si sente sicuri, avendo piena
coscienza dei propri limiti e delle proprie possibilità
b. NON effettuare operazioni di questo tipo se ci si sente in non perfette condizioni
fisiche e di lucidità mentale
c. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato
d. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature
e. Se si opera in presenza di elementi elettrici, riferirsi alle norme specifiche sul rischio
elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE
f. Operando su scala in prossimità di finestre, balconate o aperture per le quali è
possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per evitare
una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di dispositivi
utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia, con una
persona a reggere la scala da terra
g. Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature
utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala
h. In caso di stesura di teloni a protezione di oggetti o del pavimento, prendere tutte le
precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute
i. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’
FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL
METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi
dell’operatore)
j. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro
k. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare
opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio
effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano
verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive,
superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a
notevoli quantità di polveri, etc…)
l. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro
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m. Terminato il lavoro, in caso siano stati smontati e rimontati arredi, corpi illuminanti o
altro controllare che questi siano stati riassemblati a regola d’arte, che siano
regolarmente funzionanti, che non presentino pericoli per l’utilizzatore o altri e che
non abbiano parti che possano costituire fonti di rischio (vedi le norme relative al
montaggio e smontaggio, riportate in questo documento). Verificare che l’area in cui
si è svolto l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato
danni o alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere
n. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei
dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area
o. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina, occhiali, scarpe
antiscivolo, casco di protezione (in caso di operazioni su scala o comunque con
rischio di caduta)
p. E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO EFFETTUARE LA PULIZIA DEI VETRI O ALTRO
RIMANENDO IN BILICO SUI DAVANZALI, SPORGENDOSI, MANTENENDOSI IN
EQUILIBRIO PRECARIO. Queste particolari procedure possono essere effettuate
solo dietro precisa autorizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, avendo
adottato tutte le precauzioni necessarie ad evitare una possibile caduta (utilizzo di
dispositivi di ritenuta con corde e imbragature assicurate solidamente alla struttura)
q. A QUESTO PARTICOLARE TIPO DI INTERVENTO SONO AUTORIZZATI TUTTI I
COLLABORATORI SCOLASTICI, tenendo presente il primo e il secondo punto di
queste norme.
Fissaggio di oggetti alle pareti: lavagne, bacheche, pensili, etc…
a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato
b. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature
c. Per l’utilizzo di attrezzature come trapani e altro, riferirsi al documento sull’uso di
attrezzature
d. Se si opera in presenza di elementi elettrici, riferirsi alle norme specifiche sul rischio
elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE
e. Nel caso ci si disponga a operare dei fori nelle pareti, accertarsi che non vi siano
tubature dell’acqua, tubazioni con cavi elettrici o altro, in modo da non provocare
danno e da non esporsi al pericolo di folgorazioni
f. Mettere in sicurezza tutte le parti che nel corso dell’attività di manutenzione
potrebbero accidentalmente staccarsi, cadere, scivolare, abbassarsi, ruotare,
essere richiamati da molla, etc…
g. Nel sollevamento degli oggetti, tenere presenti le norme sulla movimentazione dei
carichi e disporre la presenza di un numero di persone sufficiente (comunque non
meno di due)
h. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le
quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per
evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di
dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia,
con una persona a reggere la scala da terra
i. Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature
utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala
j. In caso di stesura di teloni a protezione di oggetti o del pavimento, prendere tutte le
precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute
k. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’
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METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi
dell’operatore)
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l. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro
m. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare
opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio
effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano
verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive,
superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a
notevoli quantità di polveri, etc…)
n. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro
o. Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; controllare che il
dispositivo interessato dall’operazione di manutenzione sia regolarmente
funzionante, che non presenti pericoli per l’utilizzatore o altri, che non abbia parti
che possano costituire fonti di rischio. Verificare che l’area in cui si è svolto
l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o
alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere
p. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei
dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area
q. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina (se si prevede l’emissione
di polveri), occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione.
Montaggio e smontaggio di arredi, attrezzature, dispositivi in genere
a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato
b. In caso di utilizzo di scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di
attrezzature
c. Per l’utilizzo di attrezzature come trapani e altro, riferirsi al documento sull’uso di
attrezzature
d. Se si opera in presenza di elementi elettrici, riferirsi alle norme specifiche sul rischio
elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE
e. Nel caso ci si disponga a operare dei fori nelle pareti, accertarsi che non vi siano
tubature dell’acqua, tubazioni con cavi elettrici o altro, in modo da non provocare
danno e da non esporsi al pericolo di folgorazioni
f. Mettere in sicurezza tutte le parti che nel corso dell’attività di manutenzione
potrebbero accidentalmente staccarsi, cadere, scivolare, abbassarsi, ruotare,
essere richiamati da molla, etc…
g. Nel sollevamento degli oggetti, tenere presenti le norme sulla movimentazione dei
carichi e disporre la presenza di un numero di persone sufficiente (comunque non
meno di due)
h. Prestare attenzione, nel movimentare le parti, a non urtare accidentalmente gli altri
operatori
i. Durante lo smontaggio avere cura nel conservare le parti in modo ordinato,
eventualmente prendendo nota della funzione e disposizione di ogni pezzo
j. Le operazioni di montaggio vanno eseguite ESCLUSIVAMENTE SECONDO LE
MODALITA’ IMPARTITE DAL COSTRUTTORE; non assemblare dispositivi in
modo diverso da quello originariamente previsto
k. In caso di montaggio di scaffalature o simili, queste andranno obbligatoriamente
fissate al muro
l. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le
quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per
evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di
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m.
n.
o.
p.
q.
r.
s.
t.
u.
v.
dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia,
con una persona a reggere la scala da terra
Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature
utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala
In caso di stesura di teloni a protezione di oggetti o del pavimento, prendere tutte le
precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute
Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’
FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL
METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi
dell’operatore)
Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro
In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare
opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio
effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano
verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive,
superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a
notevoli quantità di polveri, etc…)
Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro
Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; controllare che il
dispositivo interessato dall’operazione di montaggio sia regolarmente funzionante,
che non presenti pericoli per l’utilizzatore o altri, che non abbia parti che possano
costituire fonti di rischio. Verificare che l’area in cui si è svolto l’intervento sia
perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o alterazioni ad altri
sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere
In caso di smontaggio, riporre le parti in luogo sicuro, non accessibile, prestando
attenzione a posizionare le parti in modo stabile, per evitare che possano cadere,
scivolare, staccarsi, causando danno a persone o cose
Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei
dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area
Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina (se si prevede l’emissione
di polveri), occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione.
Piccola manutenzione su apparecchi elettrici
Vedi la sezione dedicata all’interno del Documento sul rischio elettrico
Reggere la scala ad un operatore impegnato in un intervento
a. Verificare l’idoneità della scala utilizzata; in caso di anomalie, avvisare l’operatore e
invitarlo a non usare quella scala
b. Conoscere le procedure di utilizzo di scale mobili a libro riportate nel documento
sull’utilizzo di attrezzature
c. Afferrare saldamente la scala con entrambe le mani, mantenendosi in posizione di
massima stabilità a gambe leggermente divaricate
d. Prestare attenzione allo svolgimento del lavoro da parte dell’operatore intento
e. Prestare attenzione a che la scala si mantenga stabile e ferma
f. Prestare attenzione alle possibili cadute di oggetti durante l’intervento
g. Terminato il lavoro, riporre la scala al proprio posto, cioè in luogo sicuro, non
accessibile ad estranei, disposta in modo da non rappresentare rischio per caduta o
scivolamento
h. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina (se nell’intervento si
prevede l’emissione di polveri), occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione.
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DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO INFORTUNI IN
STRADA
a seguito della Valutazione dei Rischi
Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione
del rischio legato alla possibilità del verificarsi di infortuni in strada si dispongono le
seguenti procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti
individuati:
1. Definizione delle situazioni ritenute a rischio infortuni in strada:
Sono considerati in questa tipologia di rischio tutti i movimenti del personale che
avvengono tra sedi diverse di servizio, all’interno dell’orario di servizio o “in itinere”. Va
tenuto presente che rientrano in questa categoria anche gli spostamenti in auto o su mezzi
di trasporto pubblico per il raggiungimento di sedi distanti.
2. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio infortuni in strada:
Sono tutti i lavoratori che per motivi di servizio devono spostarsi tra sedi diverse; rientrano
nel caso anche gli studenti quando si muovono autorizzati per fruire dei locali di un altro
plesso dell’Istituto.
3. Provvedimenti di prevenzione e protezione e procedure di lavoro:
Considerata la tipologia di rischio, non propriamente legata ad una procedura di lavoro,
ma più in generale allo “spostarsi”, non è possibile individuare particolari accorgimenti atti
a limitare o ridurre la pericolosità dell’evento.
Si propongono così alcuni comportamenti utili e validi in linea di massima per qualunque
situazione di mobilità personale:
a. STUDENTI SINGOLI O CLASSI POSSONO RAGGIUNGERE SEDI DIVERSE
SOLO SE ACCOMPAGNATI DA UNITA’ DI PERSONALE DELLA SCUOLA
b. Durante il tragitto mantenere un andamento compatto, in fila indiana, prestando
attenzione al traffico stradale, evitando di correre e di invadere l’area destinata al
transito dei veicoli
c. In caso di neve, prestare attenzione a tratti scivolosi, ghiacciati o insicuri
d. Utilizzare l’auto solo quando necessario, preferendo gli spostamenti a piedi là ove
possibile
e. In caso di infortunio in prossimità di una sede dell’Istituto, far scattare la procedura
di emergenza infortunio, così come descritta nel Documento di Gestione delle
Emergenze.
DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO
INFORTUNI DA CADUTE
a seguito della Valutazione dei Rischi
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione
del rischio legato ad infortuni da cadute si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui
dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati:
1. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio infortuni da cadute:
Questa tipologia di infortuni può riguardare principalmente le cadute accidentali che
possono accadere all’interno delle strutture o nelle immediate vicinanze; particolarmente
significativi al riguardo potrebbero essere quegli eventi legati alle operazioni di pulizia dei
pavimenti, riguardanti sia il personale addetto alle pulizie, sia eventuali passanti (lavoratori
dell’Istituto, studenti o visitatori esterni).
Stante questa premessa sono interessati a questo tipo di rischio in prima persona i
Collaboratori Scolastici (in quanto effettuano il lavaggio dei pavimenti) e tutti gli altri
occupanti degli edifici.
2. Provvedimenti di prevenzione e protezione:
Per quanto riguarda le operazioni di pulizia, il personale incaricato allo svolgimento di
questo compito, dovrà fare in modo che i pavimenti vengano resi scivolosi il meno
possibile, adottando adeguate procedure. La principale e più efficace consiste, laddove
possibile, di effettuare il lavaggio solo in orari in cui non vi è presenza di studenti e afflusso
di pubblico; laddove ciò non sia possibile, si suggerisce di operare il lavaggio solo per una
metà (in senso longitudinale) della superficie lasciando al transito la rimanente metà. In
ogni caso, indipendentemente dalla presenza di utenza nei locali, la superficie sottoposta
a pulizia, lavaggio, inceratura o qualsiasi altro trattamento che possa rendere
sdrucciolevole il piano di calpestìo, dovrà essere sempre segnalata
Quanto detto vale particolarmente per corridoi e scale. In ogni caso, le superfici rese
scivolose vanno segnalate ed inibite al passaggio degli altri lavoratori, degli studenti e del
pubblico. L’addetto al lavaggio dovrà calzare scarpe antiscivolo.
Nei confronti di tutte gli altri possibili rischi di cadute, si raccomanda la tenuta in buone
condizioni di praticabilità di tutti i passaggi, la rimozione di oggetti dai luoghi di transito, il
mantenimento in efficienza delle porte e dei mancorrenti.
Segnalazione specifica va fatta per le cadute all’esterno degli edifici a causa della neve,
per le quali si raccomanda cautela al personale, ribadendo la necessità di porre in atto, da
parte del personale preposto, gli interventi previsti dalla procedura di emergenza neve.
I suddetti cartelli per la segnalazione di pavimento scivoloso andranno utilizzati anche in
tutte quelle situazioni (diverse dalle operazioni di pulizia) dove si presentino condizioni di
pericolo per superfici sdrucciolevoli; esempi sono dati da perdite d’acqua, condensa,
ghiaccio, neve, etc… anche all’esterno dell’edificio ,in prossimità delle vie di accesso
all’Istituto.
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DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO
VIDEOTERMINALI (VDT)
a seguito della Valutazione dei Rischi
Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione
del rischio legato all’utilizzo di videoterminali (VDT) si dispongono le seguenti procedure di
lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati:
1. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio VDT:
Sono interessati al rischio VDT tutti quei lavoratori che utilizzano anche sporadicamente
postazioni informatiche.
2. Provvedimenti di prevenzione e protezione:
Per assicurare misure di prevenzione e protezione nei confronti di questo tipo di rischio, si
fa riferimento diretto alla normativa vigente e in particolare al Decreto 2 Ottobre 2000 –
Linee guida d’uso dei videoterminali (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18
Ottobre 2000).
Si riporta qui di seguito il testo del provvedimento, che andrà tradotto nella pratica sia per
quanto concerne la dotazione di attrezzature e di arredi, sia per l’adozione di
comportamenti e procedure di lavoro adeguate. Questo testo andrà fornito in copia ai
lavoratori addetti ai VDT ed esposto nei Laboratori di Informatica.
LINEE GUIDA D'USO DEI VIDEOTERMINALI
1. Introduzione.
La guida che segue è stata messa a punto per fornire le indicazioni fondamentali per lo svolgimento
dell'attività al videoterminale al fine di prevenire l'insorgenza dei disturbi muscoloscheletrici,
dell'affaticamento visivo e della fatica mentale che possono essere causati dall'uso del videoterminale. Per
la redazione della presente guida si è fatto riferimento a norme tecniche nazionali (CEI, UNI), comunitarie
(CENELEC, CEN) e internazionali (IEC, ISO) che forniscono la regola dell'arte sull'utilizzo dei videoterminali.
Va chiarito, preliminarmente, che tutti gli studi e le indagini epidemiologiche sinora svolti portano ad
escludere, per i videoterminali, rischi specifici derivanti da radiazioni, ionizzanti e non ionizzanti, sia a carico
dell'operatore sia della prole. In particolare, nei posti di lavoro con videoterminale le radiazioni ionizzanti si
mantengono a livelli rilevabili nei comuni ambienti di vita e di lavoro. Per quanto si riferisce ai campi
elettromagnetici, la presenza della marcatura CE sul videoterminale comporta che tali campi siano mantenuti
al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili nei comuni ambienti di vita ove sono utilizzate
apparecchiature elettriche e televisive.
Nelle lavoratrici gestanti sono presenti variazioni posturali legate alla gravidanza che potrebbe favorire
l'insorgenza di disturbi dorso-lombari atti a giustificare la modifica temporanea delle condizioni o dell'orario di
lavoro, ai sensi del decreto legislativo n. 645/1996, concernente il miglioramento della sicurezza e della
salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti.
Al fine di prevenire i disturbi che talvolta si accompagnano ad una utilizzazione dei videoterminali è
necessario attenersi alle indicazioni di seguito elencate.
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2. Indicazioni sulle caratteristiche dell'arredo della postazione del video terminale.
Il piano di lavoro (scrivania) deve:
a) avere una superficie sufficientemente ampia per disporre i materiali necessari e le attrezzature (video,
tastiera, ecc.) nonché consentire un appoggio per gli avambracci dell'operatore davanti alla tastiera, nel
corso della digitazione;
b) avere una profondità tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo, tenendo presente che
schermi di grandi dimensioni richiedono tavoli di maggiore profondità;
c) avere il colore della superficie chiaro, possibilmente diverso dal bianco, ed in ogni caso non riflettente;
d) essere stabile e di altezza, fissa o regolabile, indicativamente fra 70 e 80 cm;
e) avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento e la movimentazione degli arti inferiori e per infilarvi
il sedile.
Il sedile deve:
f) essere di tipo girevole, saldo contro slittamento e rovesciamento, dotato di basamento stabile o a cinque
punti di appoggio;
g) disporre del piano e dello schienale regolabili in maniera indipendente così da assicurare un buon
appoggio dei piedi ed il sostegno della zona lombare;
h) avere i bordi del piano smussati, in materiale non troppo cedevole, permeabile al vapore acqueo e
pulibile;
i) essere facilmente spostabile anche in rapporto al tipo di pavimento;
l) qualora fosse necessario, essere dotato di un poggiapiedi separato, per far assumere una postura
adeguata agli arti inferiori dell'operatore.
3. Indicazioni sugli ambienti.
In sede di predisposizione degli ambienti di lavoro ove ubicare postazioni munite di videoterminale occorre
prevedere:
a) per quanto riguarda il rumore, la eliminazione di eventuali problemi di rumore determinati in fase di
stampa dalle stampanti ad impatto procedendo alla loro segregazione o insonorizzazione;
b) per quanto riguarda il microclima, il lavoro al videoterminale non richiede il rispetto di parametri diversi da
quelli normalmente assunti per il comune lavoro d'ufficio. E' necessario che nella postazione di lavoro la
velocità dell'aria sia molto ridotta, evitando la presenza di correnti d'aria provenienti da porte, finestre,
bocchette di condizionamento, ventilatori, apparecchiature poste in vicinanza ecc. E' importante che l'aria
non sia troppo secca per evitare possibili irritazioni degli occhi.
Altrettanta precauzione andrà posta per evitare fonti di calore radiante poste nelle immediate vicinanze della
postazione, quali impianti di riscaldamento ma anche finestre che possano essere colpite da irraggiamento
solare diretto ecc.;
c) per quanto riguarda l'illuminazione, al fine di evitare riflessi sullo schermo, abbagliamenti dell'operatore ed
eccessivi contrasti di luminosità la postazione di lavoro va correttamente orientata rispetto alle finestre
presenti nell'ambiente di lavoro. L'illuminazione artificiale dell'ambiente deve essere realizzata con lampade
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provviste di schermi ed esenti da sfarfallio, poste in modo che siano al di fuori del campo visivo degli
operatori; in caso di lampade a soffitto non schermate, la linea tra l'occhio e la lampada deve formare con
l'orizzonte un angolo non inferiore a 60° (figura 1). Va in ogni modo evitato l'abbagliamento dell'operatore e
la presenza di riflessi sullo schermo qualunque sia la loro origine.
4. Indicazioni atte ad evitare l'insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici.
Per la prevenzione di tale tipologia di disturbi occorre:
a) assumere la postura corretta di fronte al video, con piedi ben poggiati al pavimento e schiena poggiata
allo schienale della sedia nel tratto lombare, regolando allo scopo l'altezza della sedia e l'inclinazione dello
schienale;
b) posizionare lo schermo del video di fronte in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di
regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un pò più in basso dell'orizzontale che passa per
gli occhi dell'operatore e ad una distanza dagli occhi pari a circa 50-70 cm. (figura 2);
c) disporre la tastiera davanti allo schermo (figura 3), salvo che lo schermo non sia utilizzato in maniera
saltuaria, e il mouse, od eventuali altri dispositivi di uso frequente, sullo stesso piano della tastiera ed in
modo che siano facilmente raggiungibili;
d) eseguire la digitazione e utilizzare il mouse evitando irrigidimenti delle dita e del polso, curando di tenere
gli avambracci appoggiati sul piano di lavoro in modo da alleggerire la tensione dei muscoli del collo e delle
spalle;
e) evitare, per quanto possibile, posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati. Nel caso ciò fosse inevitabile si
raccomanda la pratica di frequenti esercizi di rilassamento (collo, schiena, arti superiori ed inferiori).
5. Indicazioni atte ad evitare l'insorgenza di problemi visivi.
A tale scopo si dovrà:
a) illuminare correttamente il posto di lavoro, possibilmente con luce naturale, mediante la regolazione di
tende o veneziane, ovvero con illuminazione artificiale. Le condizioni di maggiore comfort visivo sono
raggiunte con illuminamenti non eccessivi e con fonti luminose poste al di fuori del campo visivo e che non si
discostino, per intensità, in misura rilevante da quelle degli oggetti e superfici presenti nelle immediate
vicinanze, in modo da evitare contrasti eccessivi;
b) orientare ed inclinare lo schermo per eliminare, per quanto possibile, riflessi sulla sua superficie;
c) assumere la postura corretta di fronte al video in modo tale che la distanza occhi-schermo sia pari a circa
50-70 cm;
d) disporre il porta-documenti, se presente, alla stessa altezza e distanza dagli occhi, dello schermo,
ricorrendo ai meccanismi di regolazione;
e) distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre
l'affaticamento visivo;
f) durante le pause ed i cambiamenti di attività previsti, è opportuno non dedicarsi ad attività che richiedano
un intenso impegno visivo, come ad esempio la correzione di un testo scritto;
g) cura della pulizia periodica di tastiera, mouse e schermo;
h) si raccomanda l'utilizzo di eventuali mezzi di correzione della vista se prescritti.
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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
6. Indicazioni atte ad evitare disturbi da affaticamento mentale.
Nel lavoro al videoterminale è possibile riscontrare una certa difficoltà degli operatori a seguire
adeguatamente il continuo aggiornamento dei software. L'attività al videoterminale richiede pertanto che
essa sia preceduta da un adeguato periodo di formazione all'uso dei programmi e procedure informatiche.
E' utile, al riguardo:
a) seguire le indicazioni e la formazione ricevuti per l'uso dei programmi e delle procedure informatiche;
b) disporre di tempo sufficiente per acquisire le necessarie competenze ed abilità;
c) rispettare la corretta distribuzione delle pause;
d) utilizzare software per il quale si è avuta l'informazione necessaria, ovvero facile da usare;
e) in caso di anomalie del software e delle attrezzature, è bene che l'operatore sappia di poter disporre di un
referente per la soluzione del problema.
Infine, si ricorda che la conoscenza del contesto in cui si colloca il risultato del lavoro al videoterminale, è un
elemento utile per l'attenuazione di uno dei possibili fattori di affaticamento mentale.
DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO
BURN-OUT
a seguito della Valutazione dei Rischi
Sulla base dei dati di letteratura che indicano la professione scolastica – specialmente per
la qualifica Docente – interessata dal rischio del burn-out, si è proceduto alla valutazione
di questa tipologia di rischio.
Si dispongono quindi una serie di provvedimenti e comportamenti di lavoro volti a
prevenire ed eventualmente ad arginare il problema.
1. Definizione del rischio
“Sindrome di esaurimento emozionale, di spersonalizzazione e di riduzione delle capacità
professionali che può presentarsi in soggetti che per mestiere si occupano degli altri e si
esprime in una costellazione di sintomi quali somatizzazioni, apatia, eccessiva
stanchezza, risentimento, incidenti” (definizione tratta dal Progetto di Legge 4562 del 2
maggio 2000).
Edelwich e Brodsky (1980) definiscono il burnout come una progressiva perdita di
idealismo, energia e scopi, vissuta da operatori sociali, professionali e non, come risultato
delle condizioni in cui lavorano.
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Occorre distinguere il burnout dallo stress: il burnout può manifestarsi in concomitanza
dello stress e lo stress può esserne una concausa, ma non necessariamente quando c'è
una situazione di stress c'è anche burnout. Quando si parla di burnout si parla di una
sindrome, cioè di una costellazione di sintomi e segni.
Il burnout è diverso anche dalle nevrosi: si tratta di una patologia comportamentale più che
di un disturbo della personalità.
La sindrome del burnout è caratterizzata da particolari stati d'animo (ansia, irritabilità,
esaurimento fisico, panico, agitazione, senso di colpa, negativismo, ridotta autostima,
empatia e capacità d’ascolto), somatizzazioni (emicrania, sudorazioni, insonnia, disturbi
gastrointestinali, ecc.) e reazioni comportamentali (assenze o ritardi frequenti, distacco
emotivo, ridotta creatività, ecc.).
2. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio burn-out:
Questa tipologia di rischio può riguardare principalmente le mansioni con maggiori carichi
di coinvolgimento personale, tra cui spicca la figura dell’insegnante.
La figura classica dell'insegnante che soffre di burnout è quella di un giovane che si è
sentito portato all'insegnamento, che ha visto il suo futuro lavoro quasi come una
missione, che lo ha caricato di ideali e di aspettative, ma che poi negli anni si è trovato di
fronte a un lavoro diverso da quello che si aspettava, più difficile, più stancante, retribuito
poco rispetto alle energie che richiede. Spesso l'insegnante adulto per anni ha dovuto
combattere contro un sistema che non funziona, contro le resistenze al cambiamento,
contro burocrazie.
Tra i fattori relazionali può aver trovato difficoltà nel rapporto con gli studenti o con i
genitori, classi troppo numerose, un'eccessiva competitività con i colleghi.
Oppure (o in aggiunta) può essere incappato in fattori professionali tipici del suo lavoro: la
situazione di precariato, l'ambiguità di ruolo, la costante necessità di aggiornamento, un
sistema retributivo insoddisfacente, richieste eccessive.
Oltre ai fattori già nominati, vi è una quarta categoria, direttamente legata ai cambiamenti
sociali e culturali dell'ambiente in cui viviamo. Essi sono: il susseguirsi continuo di riforme,
il passaggio al lavoro d'équipe, il mancato riconoscimento della professione, la scarsa
considerazione da parte dell'opinione pubblica, l'avvento dell'era informatica e della
società multiculturale.
Ad un livello di rischio simile si pone la figura del Direttore dei Servizi Generali ed
Amministrativi (DSGA) per il livello di responsabilità del lavoro svolto.
Minore incidenza di rischio è riferibile ai profili degli Assistenti Amministrativi e Tecnici.
Riassumendo, sono interessati a questo tipo di rischio principalmente i Docenti ed il DSGA
e secondariamente gli Assistenti Amministrativi e Tecnici.
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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
3. Provvedimenti di prevenzione e protezione:
Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le
situazioni più pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per
quanto possibile, costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino
sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici.
Per quanto riguarda i lavoratori non-docenti interessati dal rischio, il dialogo ed il confronto
tra i colleghi, istituzionalizzato nelle Assemblee del Personale ATA, dovrà creare le
premesse per scongiurare il fenomeno ed eventualmente far emergere situazioni di
disagio.
La presenza di situazioni di burnout in divenire dovrà attivare immediatamente la
costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc coinvolgendo almeno uno specialista che possa
supportare il soggetto nel proprio lavoro.
DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO
MOBBING
a seguito della Valutazione dei Rischi
Sulla base dei dati di letteratura che indicano la professione scolastica anch’essa
interessata dal rischio del mobbing, si è proceduto alla valutazione di questa tipologia di
rischio.
Si dispongono quindi una serie di provvedimenti e comportamenti di lavoro volti a
prevenire ed eventualmente ad arginare il problema.
1. Definizione del rischio
Una definizione abbastanza aperta è quella elaborata nel 2001 dai Medici del Lavoro,
suscettibile di vasta applicazione, e pubblicata nel n. 1 – vol. 92 “La medicina del Lavoro”:
“il mobbing è comunemente definito una forma di violenza psicologica esercitata quasi
sempre con intenzionalità lesiva, ripetuta in modo iterativo con modalità polimorfe; l’azione
persecutoria è intrapresa per un periodo determinato, arbitrariamente stabilito in almeno
sei mesi, ma con ampia variabilità dipendente dalle modalità di attuazione e dei tratti della
personalità dei soggetti, con la finalità o la conseguenza dell’estromissione del soggetto da
quel
posto
di
lavoro”.
Si riporta anche la definizione del Comitato ristretto della Commissione Lavoro del Senato
del 2 febbraio 2005:
“1. Ai fini della presente legge, si intende per violenza o persecuzione psicologica ogni atto
o comportamento adottati dal datore di lavoro, dal committente, da superiori ovvero da
colleghi di pari grado o di grado inferiore, con carattere sistematico, intenso e duraturo,
finalizzati a danneggiare l’integrità psico-fisica della lavoratrice o del lavoratore”.
Rev. 02 26/11/2011
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE”
2. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio mobbing:
Questa tipologia di rischio può riguardare sostanzialmente tutte le figure presenti
all’interno della scuola: Docenti, DSGA, Assistenti, Collaboratori.
3. Provvedimenti di prevenzione e protezione:
Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe e confronto istituzionalizzato all’interno
delle riunioni periodiche. Per quanto riguarda i lavoratori non-docenti interessati dal
rischio, il dialogo ed il confronto tra i colleghi, istituzionalizzato nelle Assemblee del
Personale ATA, avrà un ruolo simile.
Viene considerata importante un’attività informativa, con la diffusione di notizie attraverso
pubblicazioni interne, e formativa con il supporto di esperti anche esterni in riunioni aperte
ai lavoratori.
Rev. 02 26/11/2011