Documento Valutazione Rischi
Transcript
Documento Valutazione Rischi
ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) Documento di Valutazione dei Rischi PREMESSA–PRINCIPI-CRITERI (Testo Unico D. Lgs. 81/08) Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) Indice 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. Premessa Dati generali sull’Istituto Dati generali sugli edifici Definizione delle figure di riferimento all'interno del Servizio di Prevenzione e Protezione Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione Organizzazione del Documento – Valutazione delle Strutture Linee di fondo del Documento Criteri di identificazione delle sorgenti di rischio (pericoli), individuazione dei rischi di esposizione e stima dei rischi di esposizione ai rischi residui. La Valutazione dei Rischi. Definizione delle Emergenze Analisi delle mansioni Preposti – Definizione del ruolo Distribuzione del Rischio nelle diverse figure professionali Interventi di Prevenzione e di Protezione Monitoraggio sullo stato della sicurezza Verifiche Periodiche degli impianti Procedure di rinnovo delle nomine Rischio fumo Rischio alcool Rischio per condizioni microclimatiche Rischio biologico Rischio cancerogeno Lavoratrici in stato di gravidanza Rischi connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi Altri rischi Medico competente Pronto soccorso Cantieri e interventi appaltati o svolti all’interno dell’Istituto Informazione ai lavoratori Formazione dei lavoratori Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 1. Premessa Il presente Documento sulla Valutazione dei Rischi è riferito all’ ISISS SCARAMBONE con sede centrale a Lecce in Via Pozzuolo e Sede Staccata in Leverano, Via Turati 2. Dati generali sull'Istituto Denominazione Istituto: ISISS SCARAMBONE Sede legale Via Pozzuolo – Lecce – Sede Staccata: Via turati – Leverano (LE) Telefono/Fax 0832305919 Cod Fiscale: 800121110757 • Numero totale studenti Anno Scolastico 2011-2012 Lecce n° 500 di cui: Lecce Diurno: n° 115, Lecce Serale:189 – Sezione Staccata Leverano n° 54 3. Dati generali sugli edifici Lecce: Sede di nuova costruzione. Si sviluppa su tre piani fuori terra. L’edificio è in comunione d’uso con la succursale del Liceo Scientifico “C. De Giorgi”. Alla data del 26/11/2011 all’interno dell’immobile trovano posto n° 2 classi del Liceo “C. De Giorgi” al 2 Piano La suddivisione degli ambienti è descritta negli allegati del Piano di Emergenza di Evacuazione Leverano: l’immobile destinato alla scuola si sviluppa su un piano fuori terra. La suddivisione degli ambienti è descritta negli allegati del Piano di Emergenza di Evacuazione 4. Definizione delle figure di riferimento all'interno del Servizio di Prevenzione e Protezione Dirigente Scolastico Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza Addetti Pronto Soccorso Responsabili di sede e loro sostituti Addetti all’Antincendio e all’Evacuazione Addetti al Pronto Soccorso Addetti all’interruzione delle erogazioni Addetti alla Chiamata di soccorso 5. Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione Il Capo d’Istituto ha provveduto ad organizzare internamente il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi (SPP), costituito per elaborare e condurre le strategie di protezione atte a garantire la sicurezza e l’igiene sul luogo di lavoro. Le caratteristiche del Servizio scaturiscono dalle esigenze dell’istituto scolastico e dalla dotazione dell’organico. Raccolta delle informazioni La raccolta delle informazioni relative alla sicurezza nell' ambiente scolastico è stata effettuata attraverso le seguenti attività di consultazione: • consultazione diretta del Dirigente Scolastico; • consultazione diretta del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza; • consultazione del personale; • indagine diretta sui luoghi di lavoro; • consultazione della documentazione già presente agli atti. 6. Organizzazione del Documento – Valutazione delle Strutture Il Documento sulla Valutazione dei Rischi, in riferimento alle problematiche di tipo strutturale e legate agli edifici, considerata la strutturazione dell'Istituto in due sedi dislocate sul territorio è stata costruita seguendo una medesima impostazione che ricalca le seguenti linee generali: Dati generali sull'edificio, sull'utenza e sull'ambiente circostante Documentazione esistente sull'edificio Valutazione dei rischi per fattori di diversa tipologia Situazione riscontrata Rilevazione delle situazioni di pericolo e valutazione del rischio Individuazione di misure per eliminare o ridurre il rischio Redazione del Piano di intervento, contenente le misure attuative da porre in atto Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 7. Linee di fondo del Documento Il Documento recepisce i dati emersi durante una fase di indagine e di ispezione nelle strutture e circa le procedure di lavoro. Per sua stessa natura, il Documento è in evoluzione costante e viene integrato via via con i risultati di nuove analisi, con le variazioni che si instaurano e con gli effetti del lavoro di intervento sulle strutture e sulle procedure. Il Documento è composto da una serie di testi che permettono la visione delle problematiche di igiene e sicurezza sul lavoro da più punti di vista: le strutture, l’organizzazione del SPP, l’analisi delle procedure di lavoro, l’analisi dei rischi per tipologia, la gestione delle emergenze. In particolare, il quadro operativo del Servizio di Prevenzione e Protezione si esplica nell’applicazione dei seguenti : • Documento sulla Valutazione dei Rischi (Documento introduttivo) Raccoglie i dati e li interpreta. Offre i criteri di valutazione, e il quadro generale della situazione attuale. Prospettando le linee guida per la definizione delle strategie di intervento per migliorare il livello di sicurezza e igiene sul lavoro. • Documento di Analisi dei Rischi Analizza le lavorazioni presenti nell’Istituto; valuta i lavoratori interessati e la frequenza, descrive gli ambienti in cui avvengono. Evidenzia i rischi tipici per ciascuna lavorazione e propone le misure di prevenzione e protezione, i DPI, le misure di controllo e i possibili interventi in prospettiva per un ulteriore miglioramento delle condizioni di sicurezza. • Documenti sulla Riduzione dei Rischi Analizzano le diverse tipologie di rischio presenti ed individuate dal Documento di Valutazione e definiscono gli interventi di prevenzione e protezione da attuare. • Piano di Emergenza ed evacuazione Stabilisce le modalità pratiche per l’evacuazione di emergenza della struttura. 8. Criteri di identificazione delle sorgenti di rischio (pericoli), individuazione dei rischi di esposizione e stima dei rischi di esposizione ai rischi residui. DEFINIZIONI Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (materiali, attrezzature, metodi di lavoro) avente il potenziale di provocare danni. Rischio: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione nonché dimensioni possibili del danno stesso. L’identificazione delle sorgenti di rischio presenti negli ambienti di lavoro della scuola è stata effettuata attraverso l’osservazione dello stato dei luoghi, delle procedure di lavoro, delle macchine e attrezzature adoperate durante l’attività lavorativa. In questa fase si è tenuto conto principalmente di quelle sorgenti che nel loro impiego possono provocare, obiettivamente, un potenziale rischio di esposizione sia esso di tipo infortunistico che igienico ambientale. Sono stati inoltre considerati i cosiddetti rischi trasversali (o rischi per la salute e la sicurezza). Per l’individuazione dei pericoli effettivamente presenti si sono utilizzate liste di controllo predisposte in relazione alle attività che si svolgono nell’istituto. Inoltre, al fine di individuare il maggior numero di pericoli e di censire le attrezzature e le sostanze pericolose, è stata prevista la distribuzione ai lavoratori di un questionario, in cui possano essere riferite quelle situazioni considerate direttamente da chi opera come potenziali fonti di pericolo. Le sorgenti di rischio che comportano rischi di natura infortunistica sono responsabili del potenziale verificarsi di incidenti o infortuni ovvero di danni o menomazioni fisiche. Le cause di questi rischi sono da ricercare in un non idoneo assetto delle caratteristiche di sicurezza delle macchine, attrezzature, impianti, modalità operative, organizzazione del lavoro ecc. (carenze strutturali dell’ambiente e delle macchine, manipolazione di sostanze pericolose, carenza di sicurezza elettrica, incendio e/o esplosioni). Le sorgenti di rischio che comportano rischi di natura igienico ambientale sono responsabili della potenziale compromissione dell’equilibrio biologico del personale. Le cause di tali rischi sono da ricercare nella presenza di fattori di rischio ambientale generati da lavorazioni e/o modalità operative ( agenti fisici, chimici, biologici, microclima, radiazioni, illuminazione ecc.). I rischi trasversali dipendono essenzialmente dall’organizzazione del lavoro, da fattori di natura psicologica (es. ripetitività del lavoro), da fattori ergonomici e da condizioni difficili. Allo scopo di individuare tutti i potenziali pericoli, la valutazione, oltre ai rischi dell’attività che si svolgono in un certo ambiente, è stata estesa anche alle singole mansioni. Per individuare i rischi di esposizione sono state esaminate: - le modalità operative seguite per lo svolgimento delle varie attività che si svolgono nell’Istituto; - l’organizzazione delle attività in relazione al tempo di permanenza nell’ambiente di lavoro; - contemporaneo svolgimento di altri compiti; - disponibilità o meno di misure di sicurezza e/o sistemi di sicurezza e protezione per lo svolgimento delle attività; - il registro degli infortuni - documentazioni e certificazioni esistenti nei carteggi dell’Istituto o dell’Ente proprietario. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) La stima del rischio di esposizione ai rischi residui, cioè i rischi che permangono tenuto conto delle modalità operative attuate dalle caratteristiche di esposizione e soprattutto dalle misure di prevenzione e protezione in essere, è stata effettuata nel modo seguente: - verifica della conformità alle norme di sicurezza di legge e/o di buona tecnica prevenzionistica delle macchine, attrezzature di lavoro e impianti (anche mediante l’acquisizione di documentazioni e certificazioni esistenti) - verifica dell’idoneità dei luoghi di lavoro in relazione alle attività che si svolgono; - misura dei parametri di rischio (rumore, temperatura , umidità ecc.) - quantificazione del rischio (R) attribuendo ad ogni anomalia riscontrata, nei limiti delle specifiche conoscenze scientifiche attuali, un livello di rischio sulla base della frequenza o probabilità (P) di accadimento dell’evento potenzialmente dannoso e dell’entità o magnitudo (M) del danno prodotto. In questa fase si è operato seguendo tre passaggi fondamentali: 1. definizione delle scale semiqualitative di valutazione e matrice del rischio (vedi tabelle 1 e 2); 2. stima della probabilità del verificarsi dell’evento e contemporanea stima della magnitudo del danno; Tab. 1 – Scala semiqualitativa delle probabilità dell’evento (P) VALORE LIVELLO DEFINIZIONE/CRITERI 4 Molto probabile - Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori - Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata, nella stessa scuola o in situazioni operative simili - La probabilità di incidente è superiore a 1E-1 per persona e per anno - Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcun stupore nella scuola - La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto 3 Probabile - E' noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguire un danno - Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa nella scuola - La probabilità di incidente è compresa tra 1E-1 e 1E-2 per persona e per anno - La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate 2 Poco probabile - Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi - Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa - La probabilità di incidente è compresa tra 1E-2 e 1E-3 per persona e per anno - La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti 1 Improbabile - Non sono noti episodi già verificatisi o si sono verificati con frequenza rarissima Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) - Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità - La probabilità di incidente è inferiore a 1E-3 per persona e per anno Tab. 2 – Scala semiqualitativa dell'entità del danno o magnitudo (M) VALORE LIVELLO DEFINIZIONE/CRITERI 4 Notevole - Infortunio o episodio di esposizione con effetti letali o di invalidità totale - Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti 3 Molto grave - Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale - Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti 2 Grave - Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile - Esposizione cronica con effetti reversibili 1 Lieve - Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile (alcuni giorni) - Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili (alcuni giorni) - Sono presenti sostanze o preparati moderatamente nocivi 3. collocazione nella matrice del rischio Matrice del rischio La valutazione numerica e cromatica del rischio consente di identificare una scala di priorità degli interventi così strutturata: R =1 Il rischio può essere ritenibile (rischio lieve) pertanto gli interventi migliorativi sono da valutare in fase di programmazione; 2≤R≤3 Il rischio necessita di modesta attenzione (rischio medio) pertanto gli interventi correttivi e/o migliorativi sono da valutare nel breve medio termine; 4≤R≤8 Il rischio necessita di alta attenzione (rischio grave) pertanto le azioni correttive sono da programmare con urgenza; R>8 Il rischio necessita di altissima attenzione (rischio gravissimo) pertanto gli interventi correttivi sono indilazionabili. 9. La Valutazione dei rischi, in concreto Nel concreto, la procedura di valutazione dei rischi ha considerato le seguenti tipologie, per ciò che concerne l’analisi di ambienti ed edifici: ⇒ STRUTTURALI, concernenti i requisiti degli ambienti di lavoro (altezza, cubatura e superficie, pavimenti, finestre, porte, scale, seminterrati e simili, impiantistica, condutture di acqua e gas, centrali termiche); ⇒ ANTINCENDIO (percorsi di evacuazione, vie di emergenza, porte di sicurezza, dispositivi antincendio, etc...) ⇒ ELETTRICO (impianti sotto tensione, apparecchiature connesse alla rete elettrica, dispositivi tecnologici, etc…) ⇒ CHIMICO (utilizzo di sostanze chimiche potenzialmente pericolose, procedure di lavoro nei laboratori, utilizzo di prodotti per la pulizia, stoccaggio di materiali chimici, etc…) ⇒ IGIENICO/AMBIENTALE (servizi igienici, spogliatoi, condizione di salubrità dei locali, Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) microclima, influenze dell'ambiente esterno, etc…) ⇒ CONDIZIONI DI LAVORO (valutazione delle condizioni particolari in cui possono trovarsi lavoratori e studenti, uso di videoterminali, postazioni di lavoro in luoghi critici, mansioni con caratteristiche particolari) ⇒ BARRIERE ARCHITETTONICHE (accessibilità agli edifici e ai diversi locali e servizi per persone con handicap motori) ⇒ SEGNALETICA DI EMERGENZA E INFORMATIVA (cartellonistica prescritta: presenza, chiarezza, leggibilità, utilità; informazioni per la sicurezza e le procedure di emergenza, etc). Criteri seguiti: Si è mantenuta come base di riferimento la stesura dei documenti di valutazione del rischio esistenti. In aggiunta, è stato effettuato un attento monitoraggio delle attività svolte attraverso la visita dei luoghi di lavoro da parte dei membri del SPP. Con la partecipazione ed il contributo di alcuni lavoratori interessati, il Responsabile del Servizio è stato posto nelle condizioni di “coordinare” la valutazione e di “redigere” il presente documento. Si è operato attraverso l’osservazione sistematica e diretta dell’attività lavorativa, degli ambienti e delle attrezzature di lavoro con questionari e griglie di valutazione predisposti allo scopo e con consultazione delle osservazioni già raccolte in tempi precedenti. Per quanto riguarda l'aspetto informativo/formativo, il Documento prende atto della situazione attuale della cartellonistica e segnaletica d'emergenza, della presenza di indicazioni informative accessibili a studenti e lavoratori, e fissa le procedure da attuare per rispondere alle necessità di sicurezza e tutela di lavoratori e studenti. Si ribadisce come l’attività di formazione, in un quadro di educazione al rischio, debba essere parte integrante dell’attività didattica dell’insegnante. Il Documento procede ora in prima istanza, ad una attenta definizione delle Emergenze, per proseguire poi con la parte dedicata ai contenuti, organizzati secondo le analisi delle mansioni e degli edifici. 10. Definizione delle Emergenze Sulla base delle caratteristiche strutturali degli edifici, della loro ubicazione, delle attività in essi svolte, del numero di persone presenti e delle possibili variabili, si definiscono le possibili emergenze che possono verificarsi, sulla base di incidenti o eventi non controllabili. Per ciascuna di esse il Servizio di Prevenzione e Protezione stabilirà una procedura di gestione che possa essere applicata in caso di necessità, raccogliendo queste disposizioni nel Documento di Gestione delle Emergenze. Le Emergenze definite sono: • Incendio (Interno,Esterno) • Terremoto • Allagamento • Frana • Malore/infortunio • Neve • Nube tossica • Segnalazione ordigno La trattazione degli interventi di protezione, come già sopra accennato, è compresa nel Piano di Emergenza ed Evacuazione. 11. Analisi delle mansioni In questa sezione vengono presi in considerazione i compiti lavorativi tipici delle diverse figure operanti nell’Istituto, in ordine all’effettuazione di un’analisi dei rischi connessi alle mansioni, individuando le misure da adottare per eliminare o ridurre il rischio. Sono attive le seguenti figure professionali: Ricopre il ruolo di datore di lavoro, ai sensi della normativa. Attività di dirigenza e coordinamento svolta in prevalenza nella Sede Centrale (Ufficio di A Dirigente Scolastico Presidenza), ma con frequenti spostamenti verso gli altri edifici o trasferte anche su distanze notevoli. B Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi Coordina e dirige la gestione amministrativa e del personale non docente. Svolge la propria funzione prevalentemente presso il proprio ufficio in Sede Centrale. Spostamenti verso le altre sedi e trasferte sono relativamente poco frequenti. C Assistenti Amministrativi Svolgono lavoro di tipo amministrativo negli uffici di Segreteria presso la Sede Centrale. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) D E F G Assistenti Tecnici Collaboratori Scolastici Insegnanti Studenti Svolgono lavoro di conduzione tecnica dei laboratori e delle attrezzature tecnologiche della scuola in prevalenza nei laboratori di competenza (Istituto Professionale e Sede Alta), ma il loro intervento li porta spesso a muoversi verso altre sedi o talvolta ad affrontare trasferte. Svolgono lavoro di sorveglianza, pulizia dei locali e all’occorrenza di piccola manutenzione delle strutture. Ciascuno di essi ha una sede di servizio fissa, a meno di sostituzioni di colleghi assenti. Sono previsti spostamenti nel paese per commissioni o piccoli acquisti. Svolgono lavoro di docenza nelle classi o aule speciali e per molti di essi sono previsti spostamenti per raggiungere sedi diverse. Caso particolare è il servizio in viaggio di istruzione. Pur non essendo lavoratori della Scuola, fruendo in modo continuativo dei servizi, dei locali e delle attrezzature vengono obbligatoriamente presi in considerazione in questa analisi. Organizzati in classi, le quali dispongono ciascuna di un’aula fissa, si spostano comunque con una certa frequenza per raggiungere aule speciali, laboratori, etc… spesso in altra sede da quella di pertinenza. Quando impegnati in attività di laboratorio sono equiparati ai lavoratori (T.U. D. Lgs. 81/08). In aggiunta a questa tabella, viene predisposto un documento sull’Analisi dei Rischi che esamina le mansioni e le lavorazioni presenti nell’Istituto, fornendone un inquadramento complessivo, evidenziandone i rischi ed indicando le misure di prevenzione e protezione da adottare. Il Documento di Analisi dei Rischi rappresenta il cuore della Valutazione dei Rischi per quanto attiene alle procedure di lavoro e deve dar luogo alla concreta organizzazione delle mansioni. 12. Preposti – Definizione del ruolo In questo paragrafo si definisce la figura del Preposto nelle diverse eventualità di lavoro in riferimento all’Art. 2, comma 1, lettera e del T.U. D. Lgs. 81/08 che individua obblighi di vigilanza del rispetto delle norme in capo ai preposti. Il Preposto ha l’obbligo di vigilare sulla corretta applicazione dei provvedimenti di salute e sicurezza sul lavoro da parte dei lavoratori, in riferimento alle norme vigenti ed alle procedure di lavoro individuate; particolare attenzione va posta al corretto e puntuale uso dei Dispositivi di Protezione Individuale ed all’applicazione del contenuto del Documento per la Riduzione del Rischio e del Documento l’Analisi dei Rischi. Qualunque situazione di lavoro, ove siano coinvolte più di una persona, prevede che uno dei lavoratori assuma la funzione di preposto, anche senza indicazione formale: egli è infatti il lavoratore di riferimento. Per esplicitare questo tipo di figura, si evidenziano i criteri di individuazione del preposto in diverse situazioni lavorative. • Lavoro tra pari-grado: in caso di lavoro in cui siano presenti lavoratori tutti facenti parte della medesima qualifica, è considerato preposto quello con contratto a tempo indeterminato con maggiore anzianità di servizio nell’Istituto. In mancanza di un lavoratore con contratto a tempo indeterminato, sarà preposto quello con il contratto a scadenza più lontana. • Lavoro tra lavoratori aventi qualifiche di diverso grado: è considerato preposto il lavoratore avente qualifica superiore; in caso di presenza di più lavoratori con medesima qualifica, valgono le regole del punto precedente (lavoro tra parigrado). Alcuni casi particolari ed esemplificativi: • Codocenze (lavoratori interessati: due o più Docenti): è considerato preposto il Docente di maggiore anzianità di servizio nell’Istituto in caso tutti e due abbiano lo stesso tipo di contratto (tempo indeterminato o determinato); in caso di contratto difforme, sarà preposto il Docente con il contratto a scadenza più lontana, con preminenza del contratto a tempo indeterminato. • Lezione di Laboratorio (lavoratori interessati: uno o più Docenti e uno o più Assistenti Tecnici): è considerato preposto il Docente; in caso di presenza di più Docenti, vale il punto precedente (codocenze). • Lavoro di Ufficio (lavoratori interessati: Direttore S.G.A. e Assistenti Amministrativi): è Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) considerato preposto il Direttore S.G.A. per motivi di qualifica superiore; in caso di sua assenza è preposto l’Assistente Amministrativo con contratto a tempo indeterminato con maggiore anzianità di servizio nell’Istituto. In mancanza di un lavoratore con contratto a tempo indeterminato, sarà preposto quello con il contratto a scadenza più lontana. • Lavori di pulizia e manutenzione (lavoratori interessati: Collaboratori Scolastici e eventualmente Assistenti Tecnici): in caso di presenza di lavoratori appartenenti alle due qualifiche, sarà preposto l’Assistente Tecnico; in caso di presenza di più Assistenti Tecnici, sarà preposto quello con contratto a tempo indeterminato con maggiore anzianità di servizio nell’Istituto. In mancanza di un Assistente Tecnico con contratto a tempo indeterminato, sarà preposto quello con il contratto a scadenza più lontana. In caso di presenza di soli Collaboratori Scolastici valgono le regole esposte per il lavoro tra pari grado. 13. Distribuzione del Rischio nelle diverse figure professionali All’interno delle mansioni affidate ad ogni profilo si riconoscono le seguenti tipologie di rischio possibili: Rischio elettrico Tipologie di rischio Rischio chimico Rischio rumore Utilizzo di apparecchi in tensione, riparazione di apparecchi elettrici Mansioni che possono essere interessate Utilizzo di sostanze chimiche, solventi, detersivi Lavoro in ufficio, Lezione in Aula, Lezione di Educazione Fisica D, E Figure professionali coinvolte D, E B, C, F, G Rischio condizioni microclimatiche Condizione non verificata – Le singole eccezioni sono trattate a livello di Analisi dei Rischi nelle Mansioni (Documento di Analisi dei Rischi) Rischio Biologico Rischio Cancerogeno Rischio per movimentazione carichi Condizione non verificata Condizione non verificata Spostamenti di materiali all’interno degli edifici, stoccaggio di approvvigionamenti Rischio legato all’uso di attrezzature Operazioni di piccola manutenzione, pulizia locali e attrezzature, utilizzo di apparecchiature, attività di Laboratorio Rischio per operazioni di piccola manutenzione Operazioni di ritinteggiatura, fissaggio di oggetti alle pareti, pulizia di parti a distanza dal suolo superiore ai due metri, sostituzione lampade, … Rischio infortuni in strada Spostamenti tra le sedi, in particolare in inverno con neve Rischio infortuni da cadute Spostamenti durante pulizia pavimenti e possibilità di scivolare; pulizia di vetri e altro ad altezze non raggiungibili senza scala E Rischio infortuni per cadute o traumi sportivi Attività dei docenti di Educazione Fisica; attività degli studenti impegnati nell’Educazione Fisica F, G Rischio VDT Lavoro amministrativo; conduzione delle attrezzature informatiche; utilizzo didattico delle attrezzature informatiche A, B, C, D, F, G Rischio legato alle posture Rischi psico-sociali (stress, burnout, mobbing) Utilizzo di VDT Tutte le tipologie di lavoro, specialmente quelle a maggiore responsabilità, o con contatto diretto con il pubblico E D, E, F, G E A, B, D, E, F, G A, B, C, D, F, G A, B, C, D, F, G 14. Interventi di Prevenzione e di Protezione Per ciascuna tipologia di rischio si individuano alcuni interventi da attuare; vengono qui riportate le indicazioni principali, mentre un’analisi dettagliata è rimandata ai diversi Documenti sulla Riduzione del Rischio, citati di volta in volta per ciascuna delle casistiche individuate. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) • • • Rischio elettrico: Individuazione di personale autorizzato all’utilizzo ed alla piccola manutenzione che verrà opportunamente formato sui rischi. Adozione di procedure per la manutenzione volte a garantire la sicurezza. (Vedi Documento sulla riduzione del rischio elettrico) Rischio chimico: Individuazione di personale autorizzato all’utilizzo di sostanze chimiche, solventi, reagenti e detersivi; formazione sui rischi diretta al personale scelto. Procedura di acquisizione materiali che preveda l’obbligatorietà della scheda tecnica di ogni sostanza e conservazione di queste in modo ordinato. Coinvolgimento degli Addetti al Primo Soccorso, per quanto concerne le sostanze usate. Dotazione di DPI adeguati. Rischio rumore: Si considera come potenzialmente problematico il fattore rumore all’interno degli uffici di Segreteria Da un’analisi qualitativa, visti anche i tempi di utilizzo delle periferiche più rumorose, non si considera sussistente il rischio rumore; viene comunque definito un Documento sulla riduzione del rischio rumore, che suggerisce alcune procedure atte a migliorare la qualità degli ambienti interessati. • Rischio per movimentazione carichi: Individuazione di personale autorizzato alla movimentazione dei carichi, cui viene fornita adeguata formazione sui rischi. Posizionamento di locali di stoccaggio ai piani bassi e possibilmente in zone agevoli. Dotazione di DPI ritenuti idonei. (Vedi Documento sulla riduzione del rischio per movimentazione carichi) • Rischio legato all’uso di attrezzature: si configura come particolarmente pericoloso l’utilizzo di utensili per la piccola manutenzione. Sono a disposizione del personale incaricato le seguenti attrezzature: o Scale mobili o Utensili meccanici (cacciaviti, martelli, pinze, chiavi inglesi, tenaglie, cutter, forbici) o Utensili elettrici (trapano, seghetto alternativo, saldatore a stagno) o Prolunghe di cavo elettrico Per la prevenzione di infortuni si dispone l’individuazione di personale cui viene consentito l’utilizzo delle attrezzature di manutenzione; il personale viene opportunamente formato sui rischi e addestrato all’utilizzo; si forniscono i DPI necessari (guanti, scarpe, occhiali). Per quanto riguarda l’utilizzo di apparecchiature per la pulizia (aspirapolveri, aspiraliquidi, …) esse sono ad utilizzo esclusivo dei Collaboratori Scolastici, ai quali andranno fornite le indicazioni circa l’utilizzo e i rischi connessi; gli apparecchi saranno dati in consegna al personale, che avrà cura di provvedere al corretto mantenimento e di segnalare al Servizio ogni anomalia o necessità di riparazione. Si conserva un elenco di queste attrezzature. • Rischio per operazioni di piccola manutenzione: Riguarda tutte quelle situazioni in cui, con l’utilizzo o meno di attrezzature specifiche, il lavoratore si trova ad operare in condizioni di potenziale pericolo dovuto all’altezza da terra, ai movimenti legati al tipo di lavoro, alla possibilità di venire investito da oggetti, e così via… Per l’esistenza di questa tipologia di rischio si definisce il personale autorizzato a procedere a questo tipo di mansioni, il quale andrà formato ed addestrato. Avrà in dotazione i relativi DPI e dovrà attenersi a specifiche procedure di lavoro; in particolare verranno identificate le procedure di lavoro legate ai casi di operazioni di piccola manutenzione più comuni. (Vedi Documento sulla riduzione del rischio per operazioni di piccola manutenzione) • Rischio infortuni in strada: Trattandosi di percorsi su pubblica via, esclusi dalla possibilità di intervento di questo Istituto, si rivela impossibile agire su questo tipo di rischio, se non per quanto riguarda gli studenti, per i quali gli spostamenti tra edifici durante le ore di lezione, andranno sempre seguiti da personale della scuola, con il compito di vigilanza, specialmente nei confronti del traffico di veicoli. • Rischio infortuni da cadute: Individuazione delle procedure ammesse nel lavoro di pulizia dei locali e formazione sui rischi connessi. Dotazione dei necessari DPI. • Rischio infortuni per cadute o traumi sportivi: Si richiede agli insegnanti di Educazione Fisica di sensibilizzare gli studenti sull’argomento e di porre la massima attenzione nell’impostazione degli esercizi proposti, sulla base anche della qualità delle attrezzature a disposizione. • Rischio VDT: Determinazione del tempo trascorso nell’utilizzo di VDT da parte del personale Amministrativo, Tecnico e degli Insegnanti di materie direttamente legate all’uso di personal computer, tramite somministrazione di questionario. Sulla base del questionario si rilevano i seguenti dati: o Il Personale impegnato in attività amministrative e tecniche (Assistenti Amministrativi, Assistenti Tecnici) rivela un’esposizione ai VDT inferiore alle 20 ore settimanali. o Il Personale Insegnante, non configura una situazione di permanenza continuativa alla postazione, in quanto la natura stessa dell’attività prevede spostamenti nell’aula. Viene redatto un Documento sulla riduzione del rischio legato ai VDT, cui fare riferimento per l’adozione di provvedimenti e procedure di lavoro idonei. • Rischio legato alle posture: Utilizzo dello stesso questionario relativo al tempo di utilizzo dei VDT per determinare la qualità degli arredi che costituiscono le postazioni di lavoro. Definizione di un documento che individua gli interventi da attuare.. • Rischi psico-sociali: vedi capitoli su Rischio Stress, Rischio Burn-out e Rischio Mobbing nel Documento sulla Riduzione del Rischio. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 15. Monitoraggio sullo stato della sicurezza Viene predisposto un servizio di monitoraggio di 1° Livello che, in relazione agli standard ed alle procedure fissate dai Documenti di Valutazione del Rischio, per l’Analisi dei Rischi, per la Riduzione dei Rischi, per la Gestione delle Emergenze e in base alle normative, riporti il grado di conformità delle strutture e delle procedure di lavoro. E’ definito un questionario, redatto in tre tipologie diverse: per Responsabili di Sede, per Addetti all’Antincendio ed Evacuazione, per Addetti al Primo Soccorso. Ogni Responsabile ed ogni Addetto (sia quelli di riferimento che i sostituti) devono restituire compilato con attenzione il documento. Sulla base delle risultanze dei questionari il RSPP, sentito il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, predisporrà le modifiche al Documento di Valutazione dei Rischi e le proposte da sottoporre al Dirigente Scolastico. 16. Verifiche periodiche degli impianti Viene predisposto un piano per l’effettuazione delle prescritte verifiche periodiche degli impianti. Accertata la diretta competenza in merito degli locali proprietari, si individua quale compito dell’Istituto la richiesta di verifica da inoltrare all’amministrazione competente. La richiesta verrà inoltrata secondo i consueti canali delle comunicazioni ufficiali protocollate. Tipo di verifica Intervallo tra due verifiche Note Verifica dell’impianto di messa 5 anni DPR 462/2001 a terra e di protezione contro le scariche atmosferiche Manutenzione dell’impianto e 1 anno Verifiche previste dai contratti verifica di rendimento della di manutenzione con le ditte combustione incaricate Verifica dei dispositivi antincendio (estintori, idranti) Rinnovo Certificato Prevenzione Incendi 6 mesi Secondo la scadenza del documento Verifiche previste dai contratti di manutenzione con le ditte incaricate Per le sedi che necessitano di CPI Sulla base della documentazione attualmente disponibile in Istituto e al fine di rendere omogenee le scadenze per le varie sedi, si considera la necessità di richiedere una prima verifica sugli impianti di messa a terra immediatamente, in seguito alla quale dare seguito al calendario sopra indicato. 17. Procedure di rinnovo delle Nomine Al fine di garantire la necessaria continuità delle funzioni legate alla sicurezza, visto l’elevato turnover di personale, particolarmente con scadenza 31 Agosto / 1 Settembre (date di fine ed inizio dei rapporti di lavoro per nomina temporanea annuale o per trasferimento), si definisce una procedura per il rinnovo degli incarichi; questa prevede che il Dirigente Scolastico, sentito il Responsabile del SPP e il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, designa e nomina entro il 31 Dicembre di ogni anno i Responsabili di Sede, gli Addetti all’Antincendio ed Evacuazione, gli Addetti al Primo Soccorso, le eventuali altre figure previste dal Documento di Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, le figure sensibili individuate dai piani di emergenza ed evacuazione. La nomina va espressa per iscritto; una copia sarà consegnata al lavoratore interessato, il quale ne firmerà una seconda copia per ricevuta che resterà agli atti dell’Istituto. Sulla nomina dovranno essere specificati i compiti richiesti al lavoratore. 18. Rischio fumo Accertata la reale pericolosità per la salute del fumo di sigaretta, si evidenzia la non sussistenza del rischio in oggetto a causa delle norme vigenti che vietano il fumo in tutti i locali scolastici. Il presente documento rinnova l’invito a vigilare per il rispetto di questo divieto in ordine alla tutela della salute dei lavoratori, degli studenti e dei visitatori, nonché al fine di eliminare un possibile fattore di rischio incendio e prende atto in modo positivo delle iniziative attuate dalla Dirigenza, con l’istituzione del servizio di vigilanza e la nomina dei relativi Addetti. 19. Rischio alcool La Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol-correlati (n. 125/01) all’art. 15 (Disposizioni per la sicurezza dei lavoratori) prevede che nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) sicurezza, l’incolumità o la salute di terzi sia fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. L’elenco delle attività individuate è stato emanato con il Provvedimento 16 Marzo 2006 della Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni. Tra le altre, considera attività a rischio (per le quali vale il divieto assoluto di alcolici) al punto 6 le “attività di insegnamento nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado”. Dal momento che la norma si riferisce al rischio per l’incolumità propria e di terzi, si considera di estendere il divieto di assunzione di alcolici a tutto il personale dell’Istituto. 20. Rischio per condizioni microclimatiche Essendo tutti gli ambienti adeguatamente riscaldati nella stagione fredda, non verificandosi particolari problematiche legate al caldo nella stagione estiva (data l’ubicazione geografica della scuola), non verificandosi neppure particolari condizioni di disagio relativamente alle condizioni ambientali, viene considerato non sussistente il rischio microclimatico nell’Istituto. Parziale eccezione risiede nel lavoro in Palestra e durante le attività sportive; questo tipo di rischio viene affrontato nell’Analisi dei Rischi legata alle mansioni (Documento di Analisi dei Rischi). 21. Rischio biologico Non essendo presenti laboratori o impianti di microbiologia, patologia o lavorazioni che comportino la manipolazione o il contatto (anche accidentale) con agenti biologici, viene considerato non sussistente il rischio biologico nell’Istituto. 22. Rischio cancerogeno Non essendo presenti laboratori, impianti o lavorazioni che comportino la manipolazione o il contatto (anche accidentale) con agenti a rischio cancerogeno, viene considerato non sussistente il rischio cancerogeno nell’Istituto. 23. Lavoratrici in stato di gravidanza Ai fini di una necessaria e corretta tutela della salute delle lavoratrici in stato di gravidanza, vengono adottate tutte le misure previste dal D. Lgs. 151/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”, in particolare per quanto espresso dagli artt. 6, 7, 8. Il presente capitolo della Valutazione dei Rischi si intende rivolto (art. 6, D. Lgs. 151/2001) alle “lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio, che hanno informato il datore di lavoro del proprio stato, conformemente alle disposizioni vigenti”. Si evidenzia in primis, che non sono previste nell’Istituto mansioni particolarmente gravose che possono riguardare lavoratrici in stato di gravidanza. In ogni caso, per tutte le lavoratrici e con particolare riferimento alle Collaboratrici Scolastiche (per la tipologia di mansioni affidate), si determina l’esenzione assoluta dal trasporto e sollevamento pesi, nonché dai lavori pericolosi, faticosi o insalubri, anche se svolti in via isolata o occasionale. La consistenza percentuale oraria di dette mansioni gravose è talmente bassa da non richiedere particolari provvedimenti organizzativi, se non la temporanea sostituzione da parte di un altro/a collega e il contemporaneo affidamento della lavoratrici in stato di gravidanza ad altra mansione compatibile. Non sono previste mansioni che comportino l’esposizione a radiazioni ionizzanti (art. 8 D. Lgs. 151/2001). L’obbligo di applicazione e vigilanza di queste disposizioni di sicurezza spetta al Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, per quanto riguarda il personale non-docente ed al Dirigente Scolastico per quanto riguarda il personale docente. 24. Rischi connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi Nell’ambiente di lavoro scolastico i rischi connessi alle differenze di genere, di età ed alla provenienza da altri paesi sono molto ridotti e si possono condensare in pochi punti. Il primo (differenze di genere) riguarda l’eventuale stato di gravidanza delle lavoratrici, per il quale esiste una apposita valutazione con conseguenti misure di tutela e prevenzione. Un secondo punto riguarda l’eventuale difficoltà di comprensione delle disposizioni in materia di sicurezza e salute da parte di lavoratori provenienti da altri paesi. Queste difficoltà sono, a dire il vero, limitate a docenti stranieri in visita o scambio culturale, i quali sono però sempre seguiti e coordinati da personale della scuola in grado di comunicare con loro. I docenti stranieri in organico (conversatori di lingue, ad esempio) vista la loro attività di docenza, sono sempre in grado di comprendere la lingua italiana in modo preciso. Per eventuali altri lavoratori provenienti da paesi diversi, l’Istituto porrà in essere procedure di traduzione delle disposizioni di sicurezza, avvalendosi delle professionalità presenti (docenti di lingue o altri). In ogni caso è garantita la possibilità di fornire istruzioni in modo che vengano certamente Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) comprese. 25. Altri Rischi Per tutti i rischi non riportati sopra, sussistendo situazioni riscontrate, si rimanda al Documento per la Riduzione dei Rischi o al Documento di Analisi delle Strutture che trattano rispettivamente l’analisi e le misure di prevenzione e protezione in relazione a ciascun rischio specifico e la valutazione degli ambienti di lavoro. Su fascicolo a parte viene trattata la valutazione del rischio rumore, ai sensi del D. Lgs. 195/2006. 26. Medico Competente Sulla base delle indagini e delle valutazioni espresse nei capitoli precedenti, in riferimento agli standard fissati dalla normativa vigente non si riscontra la sussistenza delle condizioni per attivare una sorveglianza sanitaria. nei confronti esposizione di almeno 20 ore settimanali. 27. Pronto Soccorso In ogni sede dell’Istituto è stabilita una squadra di Primo Soccorso formata almeno da un Addetto più un suo sostituto. Gli Addetti ricevono formazione secondo quando dettato dalla normativa (Legge 388/03). E’ a disposizione degli Addetti una Cassetta di Pronto Soccorso contenente il materiale sanitario come riportato dalla normativa. Per i casi di uscite didattiche o di attività fuori sede è prevista la disponibilità di uno zainetto contenente il pacchetto di medicazione composto secondo le prescrizioni di legge. Lo zainetto dovrà sempre essere portato durante le uscite e la responsabilità è a carico del docente referente. 28. Cantieri e interventi appaltati o svolti all’interno dell’Istituto La sicurezza, nel caso di lavori eseguiti in aree di pertinenza dell’Istituto, viene gestita ed assicurata in accordo con l’art. 26 del T.U. D. Lgs. 81/08. A questo fine la materia è demandata all’apposito Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI), parte integrante della Valutazione dei Rischi. 29. Informazione ai lavoratori (Art. 36 T.U. D. Lgs. 81/08) Ai fini della prevenzione del rischio e per la tutela della salute dei lavoratori viene disposto un piano di informazione ai lavoratori sui seguenti temi: ⇒ Conoscenza del Servizio di Prevenzione e Protezione ⇒ Conoscenza dei componenti del SPP ⇒ Riferimenti nominativi in caso di necessità in ordine ai temi della sicurezza ⇒ Conoscenza della struttura scolastica e delle sedi di servizio ⇒ Conoscenza della documentazione che regolamenta le procedure di lavoro, di riduzione del rischio e di gestione delle emergenze ⇒ Conoscenza dei piani di evacuazione relativi alle sedi di servizio Informazione resa disponibile: In tutte le sedi dell’Istituzione Scolastica dovranno essere resi disponibili per la consultazione i seguenti documenti: Piano di Evacuazione, Documento per la Riduzione dei Rischi, Documento per la Gestione delle Emergenze, Organizzazione del SPP. Informazioni per gli Studenti. Al fine di garantire una corretta informazione sulle procedure di sicurezza e di emergenza e sui comportamenti per la riduzione dei rischi, dovrà essere disponibile in ogni classe una bacheca informativa che riporti: le vie di fuga per l’evacuazione, le modalità di evacuazione, indicazioni sui comportamenti di tenere in caso di emergenza, ulteriori notizie utili per il corretto svolgimento delle operazioni di sfollamento o di interesse per la riduzione del rischio. 30. Formazione dei lavoratori (Art. 37 T.U. D. Lgs. 81/08) E’ previsto un piano formativo per i lavoratori al fine di fornire le necessarie istruzioni operative per l’adozione di comportamenti professionali finalizzati alla maggior riduzione possibile dei rischi residui negli ambienti di lavoro. La formazione è prevista nei seguenti casi: ⇒ Per i lavoratori neoassunti ⇒ Per i lavoratori interessati da cambio di sede di servizio o di mansioni ⇒ Per i lavoratori impiegati in sedi di servizio interessate da importanti modifiche, strutturali, organizzative, etc… ⇒ Per i lavoratori che operano in strutture interessate da importanti lavori di manutenzione, Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) ristrutturazione o adeguamento che interferiscano con il normale svolgimento delle attività e per i quali siano previste procedure di contenimento del rischio ⇒ Per i lavoratori inquadrati tra le figure sensibili del Servizio di Prevenzione e Protezione o individuati all’interno dei paini di emergenza e/o di evacuazione ⇒ Per tutti i lavoratori con cadenza almeno annuale sulla natura dei rischi e sui provvedimenti di prevenzione e protezione, evidenziati nei documenti sull’Analisi dei Rischi e sulla Riduzione dei Rischi. La formazione viene erogata sui seguenti contenuti: ⇒ Formazione generalista sui rischi dell’ambito lavorativo scolastico, sulle normative di riferimento e sui comportamenti utili per la riduzione del rischio. A questo scopo, come materiale di supporto e a seguito di attività formativa in aula, viene utilizzato il cd-rom interattivo predisposto appositamente dal Ministero dell’Istruzione, che andrà fruito da ciascun lavoratore in autonomia, avendo cura di produrre al termine il documento che attesti l’avvenuta formazione. Il documento sarà vidimato dal Dirigente Scolastico e potrà fornire prova di avvenuta formazione, particolarmente per quelle unità di personale a tempo determinato che si trovino a svolgere più periodi di lavoro non continuativi. A questo scopo viene considerato valido un attestato di fruizione vidimato anche da un’altra istituzione scolastica. ⇒ Formazione sull’inquadramento del lavoratore e sulle sue eventuali responsabilità di preposto. ⇒ Formazione sui rischi propri dell’attività del lavoratore in riferimento all’ambiente di lavoro specifico in cui andrà a trovarsi. Dovranno essere comunicati i rischi legati alle mansioni del lavoratore, quelli legati alle procedure e quelli legati alle strutture. Verranno spiegati e discussi i comportamenti da attuare, l’eventuale uso di DPI, fornendo tutte le indicazioni necessarie per un corretto approccio al lavoro dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene. ⇒ Formazione sulle procedure di emergenza e di evacuazione per la gestione di eventi di crisi quali incendio, terremoto, infortuni, etc… ⇒ (Solo per figure sensibili del SPP e incaricati nei piani di emergenza e/o evacuazione) Formazione per l’adempimento dei propri compiti individuati all’interno del Servizio di Prevenzione e Protezione o nelle procedure di emergenza e/o evacuazione. Particolare attenzione viene data alla formazione specifica degli Addetti al Primo Soccorso e all’Antincendio/Evacuazione in ottemperanza alle norme che ne regolano i contenuti, la durata e la forma. Formazione per gli Studenti. Gli Studenti che partecipino ad attività tecnico-pratiche, per le quali si configura per essi l’equiparazione al ruolo del lavoratore, dovranno essere adeguatamente formati sui rischi connessi all’attività, sulle procedure di riduzione del rischio e sui comportamenti idonei da tenere. Inoltre è prevista attività di sensibilizzazione e informazione sui temi della sicurezza intesa come parte integrante dell’Offerta Formativa. Il presente testo rappresenta il della Valutazione dei Rischi, in unione con i Documenti collegati. Lecce, 26/11/2011 Firma del Datore di Lavoro (Prof. Dario Cillo) _____________________________ Firma del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (Ing. Antonio SIGNORE) _______________________________ Firma del Rappresentante dei Lavori per la Sicurezza (Prof. Cupiraggi Massimo) Rev. 2 26/11/2011 _________________________________ ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) Allegati: Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali (Docente, Assistente Amministrativo, Collaboratore Scolastico, Assistente Tecnico ) Profilo: Docente In questo documento informativo vengono indicati per ciascuna mansione professionale gli aspetti di rischio, con l’obiettivo di individuare delle misure utili a garantire la piena sicurezza dei lavoratori. Viene indicato anche l’indice di rischio secondo la formula [Probabilità x Danno = Rischio], utilizzando una matrice 4x4 come previsto dallo standard del Documento di Valutazione dei Rischi di Istituto. Le misure indicate, i comportamenti e l’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale descritti rappresentano obblighi per il lavoratore che è tenuto alla loro scrupolosa osservanza. Mansioni per le quali è stato previsto e valutato il rischio: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Lezione frontale in aula Lezione in Laboratorio Informatico, Sala Video, Proiezioni Lezione di Educazione Fisica Accompagnamento di studenti in visita o viaggio di istruzione Accompagnamento di studenti da e verso la Palestra, sedi diverse Lavoro al Videoterminale Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici esterni 1 – Lezione frontale in aula Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2) 2. Rischio derivante dall’utilizzo e dal collegamento all’alimentazione di registratori e piccoli apparecchi elettrici; da non trascurare il pericolo di inciampo dovuto al cavo di alimentazione (1 x 3 = 3) 3. Presenza di polvere di gesso o inalazione di solventi dai pennarelli per lavagna (1 x 2 = 2) 4. Rischio di inciampo o caduta accidentale dovuto alla presenza di oggetti nei passaggi tra i banchi (zainetti e borse) (1 x 3 = 3) 5. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2) 6. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 2. Vengono forniti solo apparecchi a norma (marchio CE) e in buona efficienza; ai Docenti viene erogata la formazione in riferimento all’uso degli apparecchi ed alla loro connessione alla rete elettrica, con riferimento all’eventuale utilizzo di prolunghe o riduttori. Le prese di corrente vengono mantenute in piena efficienza. 3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 4. Viene fatta formazione ai Docenti per evidenziare questo tipo di rischio; laddove possibile si mantengano corridoi di passaggio sufficientemente ampi. Da parte dei Docenti dovrà essere fatta sensibilizzazione verso gli Studenti per il posizionamento di zaini e borse in luoghi sicuri. 5. Il basso livello di rischio viene definito sulla base dell’esperienza comune e dell’evidente assenza di macchine fonti di rumore negli ambienti presi in esame. Si rimanda alle “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza” per proporre più approfonditi controlli. 6. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 2 – Lezione in Laboratorio Informatico, Sala Video, Proiezioni Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2) 2. Utilizzo massiccio di strumentazione elettronica (1 x 3 = 3) 3. Presenza di polvere di gesso o inalazione di solventi dai pennarelli per lavagna (1 x 2 = 2) 4. Rischio di inciampo o caduta accidentale dovuto alla presenza di oggetti nei passaggi interni al Laboratorio (zainetti e borse) (1 x 3 = 3) 5. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2) 6. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3) 7. Operazioni su postazioni con videoterminali svolte in condizioni non ottimali di postura (1 x 3 = 3) 8. Utilizzo di apparecchiature dotate di elementi molto caldi, con conseguente pericolo di ustioni (videoproiettori, proiettori dia, lavagne luminose) (1 x 3 = 3) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 2. Vengono forniti solo apparecchi a norma (marchio CE) e in buona efficienza; ai Docenti viene erogata la formazione in riferimento all’uso degli apparecchi ed alla loro connessione alla rete elettrica, con riferimento all’eventuale utilizzo di prolunghe o riduttori. Le prese di corrente vengono mantenute in piena efficienza. 3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”. 4. Viene fatta formazione ai Docenti per evidenziare questo tipo di rischio; laddove possibile si mantengano corridoi di passaggio sufficientemente ampi. Da parte dei Docenti dovrà essere fatta sensibilizzazione verso gli Studenti per il posizionamento di zaini e borse in luoghi sicuri. In ogni caso, evitare il più possibile che gli studenti portino zaini, borse e giacche nei Laboratori. 5. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. Il basso livello di rischio viene definito sulla base dell’esperienza comune e dell’evidente assenza di macchine fonti di rumore negli ambienti presi in esame. 6. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici. 7. Si evidenzia la possibilità che il Docente possa intervenire sulle postazioni pc in modo sporadico per spiegazioni, con la conseguente assunzione di posture non adeguate e potenzialmente pericolose in particolare per le conseguenze sull’apparato muscolo-scheletrico. Per rimuovere questo tipo di rischio si individua la formazione ai Docenti come scelta efficace, al fine di indurre l’attuazione di comportamenti che tendano a minimizzare le situazioni di rischio; ad esempio, si può richiedere al Docente di sedersi in posizione consona ogni volta che il suo intervento sulla postazione sia previsto di durata superiore ai 30 secondi. Si può inoltre evidenziare la minore problematicità di posture a schiena diritta e gambe piegate che non viceversa. 8. Viene effettuata la necessaria formazione ai lavoratori, indicando le parti calde degli apparecchi che non vanno avvicinate. Viene ribadito il divieto di intervenire sugli apparecchi nel caso si presentassero anomalie o malfunzionamenti. Tale facoltà è riservata agli Assistenti Tecnici i quali seguono le indicazioni dettate dal Documento sulla Riduzione dei Rischi da Piccola Manutenzione. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 3 – Lezione di Educazione Fisica Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2) 2. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2) 3. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3) 4. Utilizzo di attrezzi sportivi che possono provocare lesioni o infortuni durante il loro utilizzo (1 x 3 = 3) 5. Spostamento di attrezzi sportivi per il loro utilizzo dal locale di magazzino alla palestra e viceversa (movimentazione manuale di carichi, caduta di oggetti) (2 x 2 = 4) 6. Esecuzione di esercizi fisicamente impegnativi (giochi, sport) con conseguente affaticamento (1 x 4 = 4) 7. Esposizione a bruschi sbalzi di temperatura, specie nella stagione fredda; microclima della palestra caratterizzato da temperature relativamente basse (14-16° C) specie nelle fasi della lezione in cui viene richiesto lavoro statico. (2 x 2 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 2. 3. 4. 5. 6. 7. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici. E’ preso in considerazione l’alto livello di formazione che i Docenti di Educazione Fisica hanno nell’utilizzo delle attrezzature sportive, per le quali sono essi stessi formatori. Questo aspetto rappresenta una misura di prevenzione, in quanto mette il lavoratore in condizione di usare gli strumenti nel modo ottimale, minimizzando dunque i rischi. Per la movimentazione dell’attrezzatura sportiva, al fine di minimizzare i rischi si fa riferimento alle norme sulla movimentazione manuale dei carichi ed al Documento in proposito stilato da questo Istituto. Si ricorda qui il limite imposto di peso massimo trasportabile di 30 Kg per gli uomini e 20 Kg per le donne. Considerate però le dimensioni di alcune attrezzature (cavallo, materassi, aste, pedane) viene richiesto che lo spostamento sia effettuato da due persone (il Docente e il Collaboratore Scolastico in servizio presso la Palestra). Per garantire una buona presa si richiede l’utilizzo di guanti antiscivolo. E’ preso in considerazione, anche per questa lavorazione, l’alto livello di formazione che i Docenti di Educazione Fisica hanno nell’utilizzo delle attrezzature sportive, per le quali sono essi stessi formatori. Questo aspetto rappresenta una misura di prevenzione, in quanto mette il lavoratore in condizione di usare gli strumenti nel modo ottimale, minimizzando dunque i rischi. Anche in questo caso viene preso in considerazione l’alto livello di formazione che i Docenti di Educazione Fisica hanno per quanto riguarda la difesa dagli sbalzi termici durante le attività sportive. Viene richiesto ad essi di dotarsi di adeguato abbigliamento “a strati” in modo da potersi facilmente coprire/scoprire a seconda dell’attività svolta. Definizione degli eventuali DPI Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni: • Guanti di protezione antiscivolo in cuoio o materiale traspirante 4 – Accompagnamento di studenti in visita o viaggio di istruzione Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2) 2. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3) 3. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc… (1 x 4 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 2. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici. 3. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente di lavoro solo nel senso che questa lavorazione è di per se stessa svolta all’interno dei normali ritmi di vita, portandosi dunque all’interno tutte le situazioni di rischio proprie dell’esistenza quotidiana. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 5 – Accompagnamento di studenti da e verso la Palestra/sedi diverse Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2) 2. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc… (1 x 4 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 2. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 6 – Lavoro al videoterminale (VDT) Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2) 2. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6) Definizione delle misure di prevenzione 1. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle vicinanze delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza di tende schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è predisposta la prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. 2. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie, tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore, riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. 3. PROCEDURA PER UNA CORRETTA POSTURA. Al fine di garantire una corretta postura, mantenendo condizioni di comodità nel lavoro, vengono offerte in opzione due procedure alternative per l’adozione di una corretta postura al videoterminale. I lavoratori potranno scegliere di adottare l’una o l’altra delle due. Procedura 1: per una corretta posizione dell’avambraccio è obbligatorio l’uso della sedia ergonomica con bracciolo. L’avambraccio andrà a poggiare parte sul piano di lavoro, parte sul bracciolo. Procedura 2: la sedia ergonomica non è dotata di bracciolo, ma la posizione di tastiera e mouse è molto avanzata sul tavolo, il lavoratore posiziona la sedia molto vicina al tavolo e l’avambraccio poggia completamente sul piano di lavoro; la schiena deve comunque restare diritta. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 7 – Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici esterni Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Il rischio movimentazione manuale dei carichi non è configurabile per questo tipo di spostamenti. (1 x 1 = 1) 2. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc… (1 x 4 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 2. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) Profilo: Assistente Amministrativo e D.S.G.A. In questo documento informativo vengono indicati per ciascuna mansione professionale gli aspetti di rischio, con l’obiettivo di individuare delle misure utili a garantire la piena sicurezza dei lavoratori. Viene indicato anche l’indice di rischio secondo la formula [Probabilità x Danno = Rischio], utilizzando una matrice 4x4 come previsto dallo standard del Documento di Valutazione dei Rischi di Istituto. Le misure indicate, i comportamenti e l’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale descritti rappresentano obblighi per il lavoratore che è tenuto alla loro scrupolosa osservanza. Mansioni per le quali è stato previsto e valutato il rischio: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Lavoro di ufficio Lavoro al Videoterminale Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti e altro lavoro al Centro Stampa Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici esterni Archiviazione documenti Consultazione di documenti in archivio 1 – Lavoro di ufficio Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2) 2. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6) 3. Lavoro di scrivania: rischi posturali (2 x 3 = 6) 4. Lavoro di sportello: rischio per stress legato alle possibili situazioni di pressione esercitate dal contatto con il pubblico (1 x 3 = 3) 5. Presenza di rumore dovuto alle voci delle persone presenti in ufficio, al funzionamento delle apparecchiature, al telefono, etc… Più che fonte di possibili danni all’udito, il rumore si configura come elemento di disturbo e stress (2 x 2 = 4) 6. Rischio legato alla movimentazione di documenti e quindi collegabile alla movimentazione manuale dei carichi (1 x 3 = 3) 7. Rischio di infortuni o contusioni nell’accesso alla documentazione per possibili urti contro cassetti, scrivanie o altro (1 x 3 = 3) 8. Rischio di inciampo per la presenza di canaline a pavimento (1 x 3 = 3) Definizione delle misure di prevenzione 1. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle vicinanze delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza di tende schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è predisposta la prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. 2. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie, tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore, riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. 3. Le scrivanie e le sedie hanno caratteristiche di ergonomicità; le postazioni di lavoro devono garantire spazio adeguato. Viene fatta formazione ai lavoratori. 4. Il lavoro di sportello viene svolto a turno dal personale di segreteria. Per le situazioni di particolare pressione viene prevista la possibilità di effettuare delle pause su richiesta del lavoratore, assentandosi dai locali di segreteria. 5. L’utilizzo delle stampanti ad aghi deve avvenire in modo non contemporaneo (mai più di una stampante ad aghi in azione per volta); viene previsto uno spazio all’ingresso degli uffici per il ricevimento del pubblico, precludendo ad esso l’accesso alla parte più interna dei locali di segreteria. La postazione centralino viene confinata in uno spazio a sé stante per eliminare il più possibile gli effetti del telefono. Viene richiesto agli addetti di usare un tono di voce moderato. 6. I lavoratori vengono formati sulle modalità migliori per il sollevamento di carichi; le movimentazioni maggiori avvengono comunque al di fuori degli uffici (da e verso l’archivio) e sono svolte dai Collaboratori Scolastici, opportunamente formati e per i quali si rimanda ai rischi legati alla movimentazione manuale dei carichi. 7. Vengono disposti gli arredi in modo da non creare pericolose barriere o interazioni; cassetti e porte di armadi non vanno mai lasciati aperti; viene formato il personale al riguardo. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 8. La canalina va segnalata con apposito nastro di colore giallo/nero; va fatta adeguata formazione ai lavoratori. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 2 – Lavoro al videoterminale (VDT) Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 3. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2) 4. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6) Definizione delle misure di prevenzione 4. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle vicinanze delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza di tende schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è predisposta la prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. 5. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie, tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore, riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. 6. PROCEDURA PER UNA CORRETTA POSTURA. Al fine di garantire una corretta postura, mantenendo condizioni di comodità nel lavoro, vengono offerte in opzione due procedure alternative per l’adozione di una corretta postura al videoterminale. I lavoratori dovranno scegliere obbligatoriamente di adottare l’una o l’altra delle due. Procedura 1: per una corretta posizione dell’avambraccio è obbligatorio l’uso della sedia ergonomica con bracciolo. L’avambraccio andrà a poggiare parte sul piano di lavoro, parte sul bracciolo. Procedura 2: la sedia ergonomica non è dotata di bracciolo, ma la posizione di tastiera e mouse è molto avanzata sul tavolo, il lavoratore posiziona la sedia molto vicina al tavolo e l’avambraccio poggia completamente sul piano di lavoro; la schiena deve comunque restare diritta. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 3 – Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Fotocopiatrice: valgono i rischi legati particolarmente alla sostituzione del toner, all’alimentazione della carta, alla rimozione degli inceppamenti. Questi rischi sono descritti nel Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”, cui si rimanda. (1 x 2 = 2) 2. Manipolazione della carta: possibilità di procurarsi piccole ferite da taglio nel maneggiare la carta. (2 x 1 = 2) 3. Distruzione documenti: possibilità di innescare un surriscaldamento della macchina con rischio incendio. (1 x 4 = 4) 4. Lavoro con strumenti quali forbici, pinzatrici, spinzatrici, rilegatrici: sono possibili movimenti maldestri che possono provocare ferite alle dita di lieve entità. (2 x 1 = 2) 5. Utilizzo della taglierina: possibilità di taglio, anche profondo sulle dita, mani e arti superiori. (2 x 2 = 4) 6. Centro Stampa: possibilità di condizioni microclimatiche non ottimali dovute al riscaldamento generato dalle macchine fotocopiatrici. (2 x 1 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 1. L’indice di rischio < 3 segnala la mancanza di preoccupazione relativamente a questo tipo di rischio; si rimanda comunque alle precauzioni indicate nel Documento sulla Riduzione del Rischio – Appendice “Toner”. Formazione al personale. 2. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 3. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Si raccomanda di NON superare il numero di fogli massimo inseribile per volta; la macchina dovrà essere spenta ogni qualvolta non venga usata. In caso di evidente surriscaldamento o di percezione di odore di bruciato, emissione di fumo… scollegare immediatamente la macchina dalla presa di corrente, allontanare la macchina da carta o altri materiali infiammabili, avendo cura di indossare preventivamente i guanti di protezione. 4. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 5. 6. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Non dovranno essere rimossi schermi protettivi. Le taglierine senza schermo protettivo dovranno essere dismesse, non più usate e sostituite con altre possibilmente con lama rotante nascosta. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. Va comunque prevista la disponibilità di guanti monouso in lattice e di camice, utili per le operazioni di sostituzione toner. Nel Centro Stampa va inoltre prevista la disponibilità di almeno un paio di guanti per la protezione contro il calore da utilizzarsi in caso di emergenze legate al surriscaldamento di macchine. 4 – Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici esterni Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 3. Il rischio movimentazione manuale dei carichi non è configurabile per questo tipo di spostamenti. (1 x 1 = 1) 4. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc… (1 x 4 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 4. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 5 – Archiviazione documenti Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Movimentazione manuale dei carichi. (3 x 2 = 6) 2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4) 3. Operazioni in quota: la necessità di prendere o riporre documenti sugli scaffali ad altezza non raggiungibile da pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8) 4. Nei locali di archivio può essere presente una certa quantità di polvere che può generare sensazioni di malessere. (2 x 1 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi. Per le sedi dove le movimentazioni sono più frequenti (la Sede Centrale, in particolare) è opportuno prevedere l’acquisizione e l’uso di un carrello. 2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti bagnati o scivolosi. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano. 3. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno adeguatamente formati. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 4. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque di mantenere il più possibile puliti anche i locali di archivio; i lavoratori che dovessero denunciare sofferenza per l’ambiente polveroso sono invitati ad informare il Direttore S.G.A. che potrà dispensarli da questa mansione. Definizione degli eventuali DPI Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni: • Scarpe con punta rinforzata e suola antiscivolo • A scelta del lavoratore, potranno essere utilizzati guanti protettivi in lattice o altro materiale. 6 – Consultazione di documenti in archivio Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Movimentazione manuale dei carichi, quando i documenti vengono asportati per la consultazione fuori dall’archivio. (3 x 2 = 6) 2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4) 3. Operazioni in quota: la necessità di prendere o riporre documenti sugli scaffali ad altezza non raggiungibile da pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8) 4. Nei locali di archivio può essere presente una certa quantità di polvere che può generare sensazioni di malessere. (2 x 1 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi. Per le sedi dove le movimentazioni sono più frequenti (la Sede Centrale, in particolare) è opportuno prevedere l’acquisizione e l’uso di un carrello. 2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti bagnati o scivolosi. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano. 3. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno adeguatamente formati. 4. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque di mantenere il più possibile puliti anche i locali di archivio. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) Profilo: Collaboratore Scolastico In questo documento informativo vengono indicati per ciascuna mansione professionale gli aspetti di rischio, con l’obiettivo di individuare delle misure utili a garantire la piena sicurezza dei lavoratori. Viene indicato anche l’indice di rischio secondo la formula [Probabilità x Danno = Rischio], utilizzando una matrice 4x4 come previsto dallo standard del Documento di Valutazione dei Rischi di Istituto. Le misure indicate, i comportamenti e l’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale descritti rappresentano obblighi per il lavoratore che è tenuto alla loro scrupolosa osservanza. Mansioni per le quali è stato previsto e valutato il rischio: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Lezione di Educazione Fisica Accompagnamento di studenti da e verso la Palestra/sedi diverse Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti Pulizia e lavaggio di pavimenti, arredi, vetrate, scale Sorveglianza degli spazi scolastici Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici esterni Spostamento di arredi, banchi, sedie Archiviazione documenti Consultazione di documenti in archivio Piccola manutenzione di arredi, porte, finestre ed altro 1 – Lezione di Educazione Fisica Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 8. Spostamento di attrezzi sportivi per il loro utilizzo dal locale di magazzino alla palestra e viceversa (movimentazione manuale di carichi, caduta di oggetti) (2 x 2 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 8. Per la movimentazione dell’attrezzatura sportiva, al fine di minimizzare i rischi si fa riferimento alle norme sulla movimentazione manuale dei carichi ed al Documento in proposito stilato da questo Istituto. Si ricorda qui il limite imposto di peso massimo trasportabile di 30 Kg per gli uomini e 20 Kg per le donne. Considerate però le dimensioni di alcune attrezzature (cavallo, materassi, aste, pedane) viene richiesto che lo spostamento sia effettuato da due persone (il Docente e il Collaboratore Scolastico in servizio presso la Palestra). Per garantire una buona presa si richiede l’utilizzo di guanti antiscivolo. Definizione degli eventuali DPI Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni: • Guanti di protezione antiscivolo in cuoio o materiale traspirante 2 – Accompagnamento di studenti da e verso la Palestra/sedi diverse Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 3. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2) 4. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc… (1 x 4 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 4. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria. Definizione degli eventuali DPI Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 3 – Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 7. Fotocopiatrice: valgono i rischi legati particolarmente alla sostituzione del toner, all’alimentazione della carta, alla rimozione degli inceppamenti. Questi rischi sono descritti nel Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”, cui si rimanda. (1 x 2 = 2) 8. Manipolazione della carta: possibilità di procurarsi piccole ferite da taglio nel maneggiare la carta. (2 x 1 = 2) 9. Distruzione documenti: possibilità di innescare un surriscaldamento della macchina con rischio incendio. (1 x 4 = 4) 10. Lavoro con strumenti quali forbici, pinzatrici, spinzatrici, rilegatrici: sono possibili movimenti maldestri che possono provocare ferite alle dita di lieve entità. (2 x 1 = 2) 11. Utilizzo della taglierina: possibilità di taglio, anche profondo sulle dita, mani e arti superiori. (2 x 2 = 4) 12. Centro Stampa: possibilità di condizioni microclimatiche non ottimali dovute al riscaldamento generato dalle macchine fotocopiatrici. (2 x 1 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 7. L’indice di rischio < 3 segnala la mancanza di preoccupazione relativamente a questo tipo di rischio; si rimanda comunque alle precauzioni indicate nel Documento sulla Riduzione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”. Formazione al personale. 8. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”. Viene comunque offerta ai lavoratori la possibilità di lavorare con guanti protettivi. 9. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Si raccomanda di NON superare il numero di fogli massimo inseribile per volta; la macchina dovrà essere spenta ogni qualvolta non venga usata. In caso di evidente surriscaldamento o di percezione di odore di bruciato, emissione di fumo… scollegare immediatamente la macchina dalla presa di corrente, allontanare la macchina da carta o altri materiali infiammabili, avendo cura di indossare preventivamente i guanti di protezione. 10. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”. 11. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Non dovranno essere rimossi schermi protettivi. Le taglierine senza schermo protettivo dovranno essere dismesse, non più usate e sostituite con altre possibilmente con lama rotante nascosta. 12. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”. Viene comunque suggerito di aerare il locale periodicamente, aprendo la finestra presente. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. Va comunque prevista la disponibilità di guanti monouso in lattice e di camice, utili per le operazioni di sostituzione toner. Nel Centro Stampa va inoltre prevista la disponibilità di almeno un paio di guanti per la protezione contro il calore da utilizzarsi in caso di emergenze legate al surriscaldamento di macchine. 4 – Pulizia e lavaggio di pavimenti, arredi, vetrate, scale Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Lavaggio dei pavimenti: le superfici bagnate possono generare cadute per scivolamento; questo tipo di rischio investe anche le persone non addette al lavoro e che si trovino a transitare nell’area. (2 x 3 = 6) 2. Utilizzo di detergenti: i prodotti possono causare fenomeni di allergia. (1 x 3 = 3) 3. Utilizzo di detergenti: i prodotti possono risultare nocivi per contatto con la pelle o per inalazione. (1 x 3 = 3) 4. Utilizzo di detergenti: i prodotti possono venire a contatto con gli occhi. (1 x 3 = 3) 5. Operazioni in quota: la necessità di pulire superfici non raggiungibili da pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8) Definizione delle misure di prevenzione 1. Contro la possibilità di scivolare vengono prese le seguenti misure: il lavaggio andrà fatto evitando di bagnare eccessivamente le superfici, i prodotti utilizzati dovranno essere idonei e non particolarmente scivolosi, è Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) interdetto l’uso di cera e altri prodotti molto scivolosi, l’operatore dovrà calzare scarpe con suola antiscivolo durante le operazioni di lavaggio, l’operatore dovrà apporre in modo visibile i cartelli che indicano il pericolo di caduta, il lavaggio dei pavimenti dovrà essere fatto nelle ore di scarsa o nulla presenza/affluenza di persone nei locali, i corridoi dovranno essere lavati metà per volta nel senso longitudinale in modo da lasciare sempre un percorso di passaggio. I lavoratori dovranno essere formati sui rischi. 2. I prodotti impiegati dovranno essere meno aggressivi possibile; a questo scopo opera l’ufficio acquisti, preferendo sempre prodotti che garantiscano i minori rischi e acquisendone le schede tecniche. Per evitare fenomeni di sensibilizzazione i lavoratori dovranno utilizzare guanti protettivi in lattice o altro materiale idoneo. 3. I prodotti impiegati dovranno essere meno aggressivi possibile; a questo scopo opera l’ufficio acquisti, preferendo sempre prodotti che garantiscano i minori rischi e acquisendone le schede tecniche. Per evitare possibili incidenti i lavoratori dovranno utilizzare guanti protettivi in lattice o altro materiale idoneo e un camice per la protezione degli indumenti. 4. I prodotti impiegati dovranno essere meno aggressivi possibile; a questo scopo opera l’ufficio acquisti, preferendo sempre prodotti che garantiscano i minori rischi e acquisendone le schede tecniche. Per evitare possibili incidenti i lavoratori dovranno utilizzare occhiali protettivi nel momento in cui diluiscono i detergenti in acqua; l’uso degli occhiali può essere indicato, ma non rappresenta obbligo durante le operazioni di lavaggio con prodotto già diluito, in quanto la concentrazione dei possibili agenti nocivi risulta essere talmente bassa da non generare rischi sensibili. 5. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. Qualora sia necessario effettuare pulizie che richiedano comunque l’innalzamento da terra (entro il metro e mezzo) dovranno essere preferiti, quando possibile, strumenti che permettano il lavoro da terra (prolunghe ai manici, etc…). Se proprio è necessario innalzarsi da terra, non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un secondo operatore a terra. Definizione degli eventuali DPI Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni: • Scarpe con suola antiscivolo • Occhiali protettivi • Guanti di protezione in lattice • Camice protettivo 5 – Sorveglianza degli spazi scolastici Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Insorgenza di situazioni di stress dovute al rapporto con gli allievi in situazioni di sorveglianza; il compito di dover mantenere la disciplina (specie in assenza dei Docenti nelle aule) senza avere una deterrenza adeguata può risultare frustrante. (1 x 2 = 2) 2. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari 2. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 6 – Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici esterni Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 5. Il rischio movimentazione manuale dei carichi non è configurabile per questo tipo di spostamenti. (1 x 1 = 1) 6. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc… (1 x 4 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 5. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 6. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 6 – Spostamento di arredi, banchi, sedie Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Movimentazione manuale dei carichi. (3 x 2 = 6) 2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, scontro con altri operatori etc... (3 x 2 = 6) 3. Rischio per condizioni microclimatiche: correnti d’aria, sbalzi di temperatura. (2 x 1 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi. 2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti bagnati o scivolosi. I lavoratori dovranno essere coordinati in squadre in modo da lavorare in gruppo, ma facendo attenzione a non creare pericolosi soprannumeri che possono facilitare gli urti e gli scontri fortuiti. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano. 3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque l’adozione di indumenti adeguati al clima ed alla temperatura, tenendo conto dello sforzo fisico. Definizione degli eventuali DPI Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni: • Scarpe con punta rinforzata e suola antiscivolo • Elmetto di protezione • Camice per la protezione degli indumenti • Guanti per la protezione delle mani da urti e schiacciamenti e con superficie di presa antiscivolo 7 – Archiviazione documenti Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 5. Movimentazione manuale dei carichi. (3 x 2 = 6) 6. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4) 7. Operazioni in quota: la necessità di prendere o riporre documenti sugli scaffali ad altezza non raggiungibile da pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8) 8. Nei locali di archivio può essere presente una certa quantità di polvere che può generare sensazioni di malessere. (2 x 1 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 5. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi. 6. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti bagnati o scivolosi. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano. 7. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno adeguatamente formati. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 8. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque di mantenere il più possibile puliti anche i locali di archivio. Definizione degli eventuali DPI Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni: • Scarpe con punta rinforzata e suola antiscivolo • A scelta del lavoratore, potranno essere utilizzati guanti protettivi in lattice o altro materiale. 8 – Consultazione di documenti in archivio Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 5. Movimentazione manuale dei carichi, quando i documenti vengono asportati per la consultazione fuori dall’archivio. (3 x 2 = 6) 6. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4) 7. Operazioni in quota: la necessità di prendere o riporre documenti sugli scaffali ad altezza non raggiungibile da pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8) 8. Nei locali di archivio può essere presente una certa quantità di polvere che può generare sensazioni di malessere. (2 x 1 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 5. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Si insiste sulla necessità di ridurre al minimo questi spostamenti, pianificando con cura e lungimiranza gli interventi. Per le sedi dove le movimentazioni sono più frequenti (la Sede Centrale, in particolare) è opportuno prevedere l’acquisizione e l’uso di un carrello. 6. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti bagnati o scivolosi. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti, i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano. 7. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno adeguatamente formati. 8. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si raccomanda comunque di mantenere il più possibile puliti anche i locali di archivio. Definizione degli eventuali DPI Vengono individuati i seguenti DPI necessari per le relative mansioni: • Scarpe con punta rinforzata e suola antiscivolo • A scelta del lavoratore, potranno essere utilizzati guanti protettivi in lattice o altro materiale. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE VIA POZZUOLO LECCE (LE) 9 – Piccola manutenzione di arredi, porte, finestre ed altro Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Movimentazione manuale dei carichi, per l’eventuale trasporto di materiali oggetto della riparazione o per lo spostamento di arredi o altre situazioni necessarie per l’intervento. (3 x 2 = 6) 2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4) 3. Operazioni in quota: la necessità di lavorare non a livello pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8) 4. L’uso di attrezzi e utensili può comportare il rischio di infortunio per incidente dovuto a imperizia, disattenzione, malfunzionamento delle attrezzature, o altre cause fortuite. (3 x 2 = 6) 5. L’uso del trapano o di altre attrezzature può dar luogo al rischio di proiezione di frammenti negli occhi. (2 x 2 = 4) 6. Rischio elettrico: nell’utilizzo di attrezzature elettriche, prolunghe o lavorando in prossimità di punti in tensione (2 x 4 = 8) 7. Possibilità di ferirsi per la presenza di oggetti o parti taglienti. (2 x 3 = 6) Definizione delle misure di prevenzione 1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. Per le movimentazioni particolarmente impegnative o pesanti sarà necessario richiedere l’intervento di personale esterno tipicamente addetto a movimentazioni di carichi. 2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti bagnati o scivolosi. 3. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno adeguatamente formati. 4. I lavoratori vanno adeguatamente formati all’utilizzo delle attrezzature, le quali vanno usate esclusivamente per i compiti per cui sono state progettate. Riferirsi al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Operazioni di Piccola Manutenzione e Rischio per Uso di Attrezzature. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti o attrezzi i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano. Le attrezzature devono essere a norma e tenute in stato di perfetta conservazione ed efficienza. E’ compito del Collaboratore Scolastico addetto alla Piccola Manutenzione occuparsi di questo aspetto. Gli interventi vanno effettuati in zona non aperta al pubblico, agli studenti o ad altri lavoratori. 5. I lavoratori vanno adeguatamente formati. Le attrezzature fornite devono essere a norma e mantenute in perfetta conservazione ed efficienza. E’ compito del Collaboratore Scolastico addetto alla Piccola Manutenzione occuparsi di questo aspetto. Gli interventi vanno effettuati in zona non aperta al pubblico, agli studenti o ad altri lavoratori. 6. I lavoratori vanno adeguatamente formati sul rischio elettrico. L’uso di prolunghe per i collegamenti elettrici va fatto con attenzione, solo quando necessario e riferendosi scrupolosamente al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature / Prolunghe elettriche. I lavori vanno eseguiti togliendo tensione dagli apparecchi o elementi su cui si sta lavorando o ubicati in prossimità dell’intervento. In caso di fori con trapano, accertarsi che non si possano incontrare cavi elettrici in tensione; in caso di dubbio togliere corrente nella zona interessata e alimentare il trapano da altre prese. Non lasciare attrezzature o utensili elettrici collegati alla rete di alimentazione quando non utilizzati. Riferirsi al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Elettrico. 7. I lavoratori vanno adeguatamente formati e devono poter disporre di un luogo adatto per effettuare l’intervento. E’ richiesto l’utilizzo di guanti antitaglio. Rev. 2 26/11/2011 ISISS SCARAMBONE - VIA POZZUOLO LECCE (LE) Profilo: Assistente Tecnico In questo documento informativo vengono indicati per ciascuna mansione professionale gli aspetti di rischio, con l’obiettivo di individuare delle misure utili a garantire la piena sicurezza dei lavoratori. Viene indicato anche l’indice di rischio secondo la formula [Probabilità x Danno = Rischio], utilizzando una matrice 4x4 come previsto dallo standard del Documento di Valutazione dei Rischi di Istituto. Le misure indicate, i comportamenti e l’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale descritti rappresentano obblighi per il lavoratore che è tenuto alla loro scrupolosa osservanza. Mansioni per le quali è stato previsto e valutato il rischio: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Lezione in Laboratorio Informatico, Sala Video, Proiezioni Accompagnamento di studenti in visita o viaggio di istruzione Lavoro di ufficio Lavoro al Videoterminale Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici esterni Piccola manutenzione di apparecchi elettrici ed elettronici 1 – Lezione in Laboratorio Informatico, Sala Video, Proiezioni Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2) 2. Utilizzo massiccio di strumentazione elettronica (1 x 3 = 3) 3. Presenza di polvere di gesso o inalazione di solventi dai pennarelli per lavagna (1 x 2 = 2) 4. Rischio di inciampo o caduta accidentale dovuto alla presenza di oggetti nei passaggi interni al Laboratorio (zainetti e borse) (1 x 3 = 3) 5. Presenza di rumore dovuto alle voci degli Studenti ed a eventuali movimenti (1 x 2 = 2) 6. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3) 7. Operazioni su postazioni con videoterminali svolte in condizioni non ottimali di postura (1 x 3 = 3) 8. Utilizzo di apparecchiature dotate di elementi molto caldi, con conseguente pericolo di ustioni (videoproiettori, proiettori dia, lavagne luminose) (1 x 3 = 3) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 2. Vengono forniti solo apparecchi a norma (marchio CE) e in buona efficienza; ai Docenti viene erogata la formazione in riferimento all’uso degli apparecchi ed alla loro connessione alla rete elettrica, con riferimento all’eventuale utilizzo di prolunghe o riduttori. Le prese di corrente vengono mantenute in piena efficienza. 3. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 4. Viene fatta formazione ai Docenti per evidenziare questo tipo di rischio; laddove possibile si mantengano corridoi di passaggio sufficientemente ampi. Da parte dei Docenti dovrà essere fatta sensibilizzazione verso gli Studenti per il posizionamento di zaini e borse in luoghi sicuri. In ogni caso, evitare il più possibile che gli studenti portino zaini, borse e giacche nei Laboratori. 5. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. Il basso livello di rischio viene definito sulla base dell’esperienza comune e dell’evidente assenza di macchine fonti di rumore negli ambienti presi in esame. Si rimanda alle “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza” per proporre più approfonditi controlli. 6. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici. Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali - Profilo: Assistente Tecnico 7. Si evidenzia la possibilità che il Docente possa intervenire sulle postazioni pc in modo sporadico per spiegazioni, con la conseguente assunzione di posture non adeguate e potenzialmente pericolose in particolare per le conseguenze sull’apparato muscolo-scheletrico. Per rimuovere questo tipo di rischio si individua la formazione ai Docenti come scelta efficace, al fine di indurre l’attuazione di comportamenti che tendano a minimizzare le situazioni di rischio; ad esempio, si può richiedere al Docente di sedersi in posizione consona ogni volta che il suo intervento sulla postazione sia previsto di durata superiore ai 30 secondi. Si può inoltre evidenziare la minore problematicità di posture a schiena diritta e gambe piegate che non viceversa. 8. Viene effettuata la necessaria formazione ai lavoratori, indicando le parti calde degli apparecchi che non vanno avvicinate. Viene ribadito il divieto di intervenire sugli apparecchi nel caso si presentassero anomalie o malfunzionamenti. Tale facoltà è riservata agli Assistenti Tecnici i quali seguono le indicazioni dettate dal Documento sulla Riduzione dei Rischi da Piccola Manutenzione. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 2 – Accompagnamento di studenti in visita o viaggio di istruzione Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Utilizzo continuativo della voce anche a volume medio-alto, con possibile sforzo vocale (1 x 2 = 2) 2. Rischio di burn out dovuto alla possibile insorgenza di situazioni di forte stress legato al comportamento delle classi o di alcuni studenti (1 x 3 = 3) 3. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc… (1 x 4 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 1. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”. 2. Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici. 3. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente di lavoro solo nel senso che questa lavorazione è di per se stessa svolta all’interno dei normali ritmi di vita, portandosi dunque all’interno tutte le situazioni di rischio proprie dell’esistenza quotidiana. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 3 – Lavoro di ufficio Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2) 2. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6) 3. Lavoro di scrivania: rischi posturali (2 x 3 = 6) 4. Lavoro di sportello: rischio per stress legato alle possibili situazioni di pressione esercitate dal contatto con il pubblico (1 x 3 = 3) 5. Presenza di rumore dovuto alle voci delle persone presenti in ufficio, al funzionamento delle apparecchiature, al telefono, etc… Più che fonte di possibili danni all’udito, il rumore si configura come elemento di disturbo e stress (2 x 2 = 4) 6. Rischio legato alla movimentazione di documenti e quindi collegabile alla movimentazione manuale dei carichi (1 x 3 = 3) 7. Rischio di infortuni o contusioni nell’accesso alla documentazione per possibili urti contro cassetti, scrivanie o altro (1 x 3 = 3) 8. Rischio di inciampo per la presenza di canaline a pavimento (1 x 3 = 3) Definizione delle misure di prevenzione 1. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle vicinanze delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza 30 Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali - Profilo: Assistente Tecnico 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. di tende schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è predisposta la prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie, tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore, riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. Le scrivanie e le sedie hanno caratteristiche di ergonomicità; le postazioni di lavoro devono garantire spazio adeguato. Viene fatta formazione ai lavoratori. Il lavoro di sportello viene svolto a turno dal personale di segreteria. Per le situazioni di particolare pressione viene prevista la possibilità di effettuare delle pause su richiesta del lavoratore, assentandosi dai locali di segreteria. L’utilizzo delle stampanti ad aghi deve avvenire in modo non contemporaneo (mai più di una stampante ad aghi in azione per volta); viene previsto uno spazio all’ingresso degli uffici per il ricevimento del pubblico, precludendo ad esso l’accesso alla parte più interna dei locali di segreteria. La postazione centralino viene confinata in uno spazio a sé stante per eliminare il più possibile gli effetti del telefono. Viene richiesto agli addetti di usare un tono di voce moderato. I lavoratori vengono formati sulle modalità migliori per il sollevamento di carichi; le movimentazioni maggiori avvengono comunque al di fuori degli uffici (da e verso l’archivio) e sono svolte dai Collaboratori Scolastici, opportunamente formati e per i quali si rimanda ai rischi legati alla movimentazione manuale dei carichi. Vengono disposti gli arredi in modo da non creare pericolose barriere o interazioni; cassetti e porte di armadi non vanno mai lasciati aperti; viene formato il personale al riguardo. La canalina va segnalata con apposito nastro di colore giallo/nero; va fatta adeguata formazione ai lavoratori. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 4 – Lavoro al videoterminale (VDT) Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Lavoro al videoterminale: rischi per la vista/radiazioni elettromagnetiche (1 x 2 = 2) 2. Lavoro al videoterminale: rischi posturali (2 x 3 = 6) Definizione delle misure di prevenzione 1. Le postazioni vengono dotate di monitor a bassa emissione di radiazioni. Le postazioni di lavoro, nelle vicinanze delle finestre, sono disposte a 90° rispetto alla sorgente di luce naturale; viene garantita la presenza di tende schermanti. Per quanto riguarda il personale che vi è impegnato per almeno 20 ore la settimana è predisposta la prescritta sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. 2. Le postazioni di lavoro ai videoterminali vengono dotate di arredi ergonomici secondo le norme vigenti (sedie, tavoli); le postazioni di lavoro devono garantire una perfetta centratura del monitor rispetto al lavoratore, riducendo al minimo le torsioni di busto e collo. Il personale impegnato per almeno 20 ore la settimana è sottoposto a sorveglianza sanitaria. E’ prevista la formazione ai lavoratori. 3. PROCEDURA PER UNA CORRETTA POSTURA. Al fine di garantire una corretta postura, mantenendo condizioni di comodità nel lavoro, vengono offerte in opzione due procedure alternative per l’adozione di una corretta postura al videoterminale. I lavoratori dovranno scegliere obbligatoriamente di adottare l’una o l’altra delle due. Procedura 1: per una corretta posizione dell’avambraccio è obbligatorio l’uso della sedia ergonomica con bracciolo. L’avambraccio andrà a poggiare parte sul piano di lavoro, parte sul bracciolo. Procedura 2: la sedia ergonomica non è dotata di bracciolo, ma la posizione di tastiera e mouse è molto avanzata sul tavolo, il lavoratore posiziona la sedia molto vicina al tavolo e l’avambraccio poggia completamente sul piano di lavoro; la schiena deve comunque restare diritta. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 5 – Esecuzione di fotocopie, distruzione di documenti Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Fotocopiatrice: valgono i rischi legati particolarmente alla sostituzione del toner, all’alimentazione della carta, alla rimozione degli inceppamenti. Questi rischi sono descritti nel Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”, cui si rimanda. (1 x 2 = 2) 2. Manipolazione della carta: possibilità di procurarsi piccole ferite da taglio nel maneggiare la carta. (2 x 1 = 2) 3. Distruzione documenti: possibilità di innescare un surriscaldamento della macchina con rischio incendio. (1 x 4 = 4) 31 Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali - Profilo: Assistente Tecnico 4. Lavoro con strumenti quali forbici, pinzatrici, spinzatrici, rilegatrici: sono possibili movimenti maldestri che possono provocare ferite alle dita di lieve entità. (2 x 1 = 2) 5. Utilizzo della taglierina: possibilità di taglio, anche profondo sulle dita, mani e arti superiori. (2 x 2 = 4) 6. Centro Stampa: possibilità di condizioni microclimatiche non ottimali dovute al riscaldamento generato dalle macchine fotocopiatrici. (2 x 1 = 2) Definizione delle misure di prevenzione 1. L’indice di rischio < 3 segnala la mancanza di preoccupazione relativamente a questo tipo di rischio; si rimanda comunque alle precauzioni indicate nel Documento sulla Riduzione del Rischio Chimico – Appendice “Toner”. Formazione al personale. 2. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”. Viene comunque offerta ai lavoratori la possibilità di lavorare con guanti protettivi. 3. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Si raccomanda di NON superare il numero di fogli massimo inseribile per volta; la macchina dovrà essere spenta ogni qualvolta non venga usata. In caso di evidente surriscaldamento o di percezione di odore di bruciato, emissione di fumo… scollegare immediatamente la macchina dalla presa di corrente, allontanare la macchina da carta o altri materiali infiammabili, avendo cura di indossare preventivamente i guanti di protezione. 4. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”. 5. I lavoratori andranno adeguatamente formati. Non dovranno essere rimossi schermi protettivi. Le taglierine senza schermo protettivo dovranno essere dismesse, non più usate e sostituite con altre possibilmente con lama rotante nascosta. 6. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari, ma si rimanda alla definizione di eventuali procedure migliorative riportate tra le “Misure per il miglioramento nel tempo delle misure di sicurezza”. Viene comunque suggerito di aerare il locale periodicamente, aprendo la finestra presente. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. Va comunque prevista la disponibilità di guanti monouso in lattice e di camice, utili per le operazioni di sostituzione toner. Nel Centro Stampa va inoltre prevista la disponibilità di almeno un paio di guanti per la protezione contro il calore da utilizzarsi in caso di emergenze legate al surriscaldamento di macchine. 6 – Recapito, ricevimento o trasporto documenti e materiali di piccole dimensioni tra sedi dell’Istituto o uffici esterni Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 7. Il rischio movimentazione manuale dei carichi non è configurabile per questo tipo di spostamenti. (1 x 1 = 1) 8. Rischio generico derivante dall’attività fuori sede e dagli spostamenti su strade, ferrovie, con mezzi pubblici, etc… (1 x 4 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 7. Stante l’indice di rischio < 3 non vengono individuate misure particolari. 8. L’indice di rischio non bassissimo (4) deriva dal fatto che un incidente stradale o la fortuita presenza in prossimità di situazioni pericolose totalmente indipendenti dalla volontà/imperizia/disattenzione del lavoratore possono avere esiti anche molto gravi o mortali. D’altro canto sono fattori di rischio che sono propri dell’ambiente esterno in cui si integra la presente lavorazione. La misura di prevenzione scelta è quella dell’adeguata informazione e formazione ai lavoratori; inoltre, si dovranno strutturare gli orari al fine di limitare il più possibile questo tipo di spostamenti; la scelta di personale per questo tipo di lavorazione avvenga il più possibile su base volontaria. Definizione degli eventuali DPI Non viene percepita l’esigenza di DPI per queste lavorazioni. 7 – Piccola manutenzione di apparecchi elettrici ed elettronici Individuazione delle situazioni di rischio (P x D = R) 1. Movimentazione manuale dei carichi, per l’eventuale trasporto di materiali oggetto della riparazione o per lo spostamento di componenti o altre situazioni necessarie per l’intervento. (3 x 2 = 6) 2. Possibilità di infortunarsi con il carico per cadute del carico, inciampo, etc... (2 x 2 = 4) 3. Operazioni in quota: la necessità di lavorare non a livello pavimento, richiede l’utilizzo di scale che può generare rischio di cadute. (2 x 4 = 8) 32 Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle mansioni professionali - Profilo: Assistente Tecnico 4. 5. 6. 7. L’uso di attrezzi e utensili può comportare il rischio di infortunio per incidente dovuto a imperizia, disattenzione, malfunzionamento delle attrezzature, o altre cause fortuite. (3 x 2 = 6) Rischio elettrico: nell’utilizzo di attrezzature elettriche, prolunghe o lavorando in prossimità di punti in tensione (2 x 4 = 8) Rischio elettrico: nella necessità di lavorare su apparecchiature elettriche e nella necessità di provarle e collaudarle prima, durante e dopo gli interventi. (2 x 4 = 8) Presenza di parti taglienti che possono provocare ferite. (2 x 2 = 4) Definizione delle misure di prevenzione 1. Il personale andrà opportunamente formato e dovrà attenersi alle specifiche dettate dal Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. 2. Il personale – opportunamente formato – dovrà lavorare avendo tempi adeguati per svolgere in sicurezza le mansioni senza doversi affrettare; andrà preso come riferimento il Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi. La lavorazione non potrà essere eseguita su pavimenti bagnati o scivolosi. 3. Vanno evitate le operazioni a più di un metro e mezzo da terra. E’ obbligatorio l’uso di scale in condizioni di perfetta efficienza. Non sarà mai permesso salire su davanzali, sedie, tavoli o altri arredi o elementi non specificamente progettati per lo scopo; le scale dovranno essere posizionate in modo saldo e fermo, con una disposizione perpendicolare alla superficie da pulire. In caso di lavoro su scala è necessaria la presenza di un secondo operatore a terra. Per tutti i dettagli procedurali sull’utilizzo delle scale si faccia riferimento al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature – Scale mobili a libro. I lavoratori vanno adeguatamente formati. 4. I lavoratori vanno adeguatamente formati all’utilizzo delle attrezzature, le quali vanno usate esclusivamente per i compiti per cui sono state progettate. Riferirsi al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Operazioni di Piccola Manutenzione e Rischio per Uso di Attrezzature. In nessun caso sarà possibile lanciare o gettare oggetti o attrezzi i quali – se ricorre il caso – dovranno essere passati in modo lineare, stabile, di mano in mano. Le attrezzature devono essere a norma e tenute in stato di perfetta conservazione ed efficienza. E’ compito dell’Assistente Tecnico addetto a ciascun laboratorio occuparsi di questo aspetto. 5. I lavoratori vanno adeguatamente formati sul rischio elettrico. L’uso di prolunghe per i collegamenti elettrici va fatto con attenzione, solo quando necessario e riferendosi scrupolosamente al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Uso di Attrezzature / Prolunghe elettriche. I lavori vanno eseguiti togliendo tensione dagli apparecchi o elementi su cui si sta lavorando o ubicati in prossimità dell’intervento. Non lasciare attrezzature o utensili elettrici collegati alla rete di alimentazione quando non utilizzati. 6. I lavoratori vanno adeguatamente formati sul rischio elettrico. Riferirsi al Documento sulla Riduzione del Rischio nella sezione Rischio Elettrico. I lavori vanno eseguiti togliendo tensione dagli apparecchi o elementi su cui si sta lavorando. Gli interventi vanno effettuati in zona non aperta al pubblico, agli studenti o ad altri lavoratori. 7. I lavoratori vanno adeguatamente formati e devono poter disporre di un luogo adatto per effettuare l’intervento. E’ richiesto l’utilizzo di guanti antitaglio. 33 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” Documento riduzione del Rischio Il presente documento raccoglie le valutazioni sui rischi presenti in Istituto a partire dall’analisi dei rischi codificati per tipologia Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” Elenco dei rischi contemplati dal presente documento • • • • • • • • • • • • Rischio elettrico Rischio chimico Rischio rumore Rischio vibrazioni Rischio movimentazione manuale dei carichi Rischio legato all’uso di attrezzature (utensili vari) Rischio per operazioni di piccola manutenzione Rischio per infortuni in strada Rischio per infortuni da cadute Rischio per l’uso di videoterminali Rischio per burn-out Rischio per mobbing Sono stati inseriti alcuni rischi “specifici”, legati a mansioni particolari (uso di attrezzature, piccola manutenzione, infortuni in strada) per la rilevanza all’interno della realtà lavorativa in esame e per la necessità di provvedimenti particolari. N.B.: I rischi non presenti in questo documento sono trattati all’interno del Documento Principale della Valutazione dei Rischi. Ciò avviene per i rischi valutati come non rilevati all’interno dell’Istituto. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO a seguito della Valutazione dei Rischi Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione del rischio di natura elettrica si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati: 1. Definizione dei lavoratori ammessi all’utilizzo di apparecchi elettrici in tensione: Sono autorizzati ad utilizzare e connettere alla rete elettrica apparecchi elettrici di uso comune (televisori, videoregistratori, apparecchi radio e registratori a cassette, proiettori di diapositive, lavagne luminose, personal computer e periferiche di tipo informatico) le seguenti figure professionali (come da tabella presente nel Documento di valutazione dei rischi): A, B, C, D, E, F Ad essi sarà fornito un documento con le disposizioni di sicurezza relative alla connessione/disconnessione di apparecchi elettrici. Si sottolinea di conseguenza che gli Studenti NON SONO AUTORIZZATI ad effettuare simili operazioni. 2. Definizione dei lavoratori ammessi alla piccola manutenzione di apparecchi elettrici: Sono autorizzati a procedere ad operazioni di piccola manutenzione su apparecchi elettrici di proprietà della scuola le seguenti figure professionali: Assistenti Tecnici, Collaboratori Scolastici con funzione aggiuntiva legata alla manutenzione Si specificano le condizioni entro cui dovranno avvenire gli interventi: • Apparecchi non coperti da garanzia • Interventi che non prevedano la modifica di parti dell’apparecchio • Sono esclusi gli interventi su apparecchi che contengano elementi funzionanti ad alta tensione (ad esempio, monitor e televisori) • Ogni intervento andrà eseguito RIGOROSAMENTE in assenza di tensione (l’apparecchio andrà prima di ogni altra cosa scollegato dalla rete elettrica) • L’intervento andrà svolto in condizioni adatte e in un luogo appartato dalle altre attività di Istituto • Il collaudo a termine dell’intervento dovrà avvenire in presenza di un altro lavoratore anch’egli abilitato a questo tipo di interventi e lontano dal resto del personale e degli studenti • In nessun caso sono ammesse prove di funzionamento senza aver riassemblato completamente l’apparecchio oggetto di intervento. Al personale autorizzato a questo tipo di operazione andrà fornito un documento formativo sulle procedure e sui rischi connessi. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO CHIMICO a seguito della Valutazione dei Rischi La valutazione del rischio chimico viene trattata nel dettaglio in un Documento specifico allegato alla Valutazione dei rischi: “Documento di Valutazione del Rischio Chimico”, redatto in ottemperanza al D. Lgs. 25/2002 così come modificato dal D.Lgs. 81/08. In questo capitolo sono comunque indicate le procedure di sicurezza da tenere nell’utilizzo di toner e cartucce per stampanti TONER Pur non rappresentando sostanze di particolare pericolosità, i toner di fotocopiatrici e delle stampanti laser, vanno trattati con particolare cautela. Ecco le disposizioni che vengono date per ridurre al minimo i rischi legati a questi prodotti. 1. Definizione dei lavoratori ammessi alla manipolazione e sostituzione di Toner: Sono autorizzati a procedere alle operazioni di sostituzione dei toner i Collaboratori Scolastici, gli Assistenti Amministrativi e gli Assistenti Tecnici; per gli Assistenti Amministrativi l’autorizzazione è valida solo per le macchine di loro diretto utilizzo. 2. Provvedimenti di prevenzione e protezione: Viene previsto un addestramento al personale coinvolto circa i rischi specifici e le operazioni da effettuare. 3. Procedure di lavoro: I toner andranno maneggiati rispettando le regole che seguono: a. Il materiale andrà conservato in luogo chiuso a chiave e non accessibile alle persone non autorizzate b. Durante la sostituzione delle cartucce si avrà cura di evitare lo spargimento di toner nell’ambiente, procedendo con cautela e attenendosi con scrupolosa cura alle disposizioni date dal costruttore c. Prestare attenzione a che il toner non venga a contatto con gli indumenti poiché può macchiare in modo indelebile; in caso di contatto seguire le indicazioni del costruttore e comunque non lavare con acqua calda (che fisserebbe irrimediabilmente la polvere) d. La cartuccia sostituita andrà smaltita secondo le eventuali procedure definite, in ogni caso avendo cura che essa non possa venire a contatto con le persone e. Si consiglia l’uso di guanti e camice durante l’operazione di sostituzione del toner f. Prestare attenzione a non venire in contatto con parti della macchina che potrebbero essere ustionanti o in tensione: attenersi alle disposizioni date dal costruttore della macchina! Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” g. In caso di incidente (ingestione, contatto con occhi, pelle, etc…) attivare le procedure di emergenza infortunio, indicando ai soccorritori il tipo di prodotto utilizzato. DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO RUMORE a seguito della Valutazione dei Rischi (ai sensi del titolo VIII capo II del D.Lgs. 81/08) Introduzione La valutazione del rischio rumore, qui riportata, è stata effettuata conformemente al titolo VIII capo II del D.Lgs. 81/08, tenendo in considerazione le caratteristiche proprie dell'attività in oggetto, sulla scorta di dati derivanti da una serie di rilevazioni strumentali e/o di letteratura (Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione degli Infortuni, l'Igiene e l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia in numerosi cantieri, uffici, magazzini e officine variamente ubicati a seguito di una specifica ricerca sulla valutazione del rumore durante il lavoro sulle attività edili condotta negli anni 1991 - 1993 ed aggiornata negli anni 1999 2000). Nella valutazione dei livelli di esposizione al rumore sono stati presi in esame, ove necessario, i valori di attenuazione offerti dai DPI consegnati ai propri lavoratori e indicati nella sezione dell'anagrafica aziendale. Valutazione del rischio rumore e misure di prevenzione e protezione • Valori di esposizione giornaliera al rumore Lex,8h < 80 dB(A) Nei confronti dei lavoratori esposti a valori inferiori a Lex,8h < 80 dB(A) non si attuerà alcuna misura di prevenzione in quanto tale livello di rumore non è reputato pericoloso dalla legislazione. I lavoratori, comunque, sono informati dei rischi per la salute conseguente all'esposizione al rumore e delle cautele di base per limitarne gli effetti. • Valori di esposizione giornaliera al rumore Lex,8h tra 80 e 85 dB(A) Sono esposti a valori di Lex,8h compresi tra 80 e 85 dB(A) i seguenti lavoratori: Nessun lavoratore Nei confronti dei lavoratori esposti a livelli compresi tra 80 e 85 dB(A) si adotteranno le seguenti misure. DPI - sono messi a disposizione dei lavoratori esposti i dispositivi di protezione individuale dell'udito specificati nella sezione dell'anagrafica dell'azienda. INFORMAZIONE E FORMAZIONE - i lavoratori esposti sono informati sui rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare riferimento: a) alla natura di detti rischi; b) alle misure adottate in applicazione del titolo VIII capo II del D.Lgs. 81/08 volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio rumore; c) ai valori limite di esposizione e ai valori di azione di cui all'articolo 189 del D.Lgs. 81/08; d) ai risultati delle valutazioni e misurazioni del rumore effettuate in applicazione dell'articolo 190 del D.Lgs. 81/08 insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi potenziali; e) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale dell'udito; f) all'utilità e ai mezzi impiegati per individuare e segnalare sintomi di danni all'udito; g) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto ad una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” h) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore. ADDESTRAMENTO - i lavoratori esposti sono stati addestrati all'uso dei DPI per l'udito loro consegnati. SORVEGLIANZA SANITARIA I lavoratori esposti sono sottoposti a sorveglianza sanitaria solo su loro richiesta o qualora il medico competente ne confermi l'opportunità. MISURE ORGANIZZATIVE I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori compresi tra 80 e 85 dB(A) sono indicati da appositi segnali; dette aree sono delimitate con limitazione d'accesso se tecnicamente possibile e giustificato dal rischio d'esposizione. MISURE TECNICHE Sono adottate misure tecniche per evitare il superamento del valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza "C" ppeak = 137 dB(C). • Per valori di esposizione giornaliera al rumore Lex,8h tra 85 e 87 Sono esposti a valori di Lex,8h compresi tra 85 e 87 dB(A) i seguenti lavoratori: Nessun lavoratore Nei confronti dei lavoratori esposti a livelli compresi tra 85 e 87 dB(A) si adotteranno le seguenti misure. DPI - sono messi a disposizione dei lavoratori esposti i dispositivi di protezione individuale dell'udito specificati nella sezione dell'anagrafica dell'azienda e si accerterà il loro effettivo utilizzo. INFORMAZIONE E FORMAZIONE - i lavoratori esposti sono informati sui rischi provenienti dall'esposizione al rumore, con particolare riferimento: a) alla natura di detti rischi; b) alle misure adottate in applicazione del titolo VIII capo II del D.Lgs. 81/08 volte a eliminare o ridurre al minimo il rischio rumore; c) ai valori limite di esposizione e ai valori di azione di cui all'articolo 189 del D.Lgs. 81/08; d) ai risultati delle valutazioni e misurazioni del rumore effettuate in applicazione dell'articolo 190 del D.Lgs. 81/08 insieme a una spiegazione del loro significato e dei rischi potenziali; e) all'uso corretto dei dispositivi di protezione individuale dell'udito; f) all'utilità e ai mezzi impiegati per individuare e segnalare sintomi di danni all'udito; g) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto ad una sorveglianza sanitaria e all'obiettivo della stessa; h) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l'esposizione al rumore. SORVEGLIANZA SANITARIA I lavoratori esposti a valori compresi tra 85 e 87 dB(A) sono sottoposti a sorveglianza sanitaria, che comprende accertamenti preventivi e periodici. La periodicità è stabilita dal medico competente. MISURE ORGANIZZATIVE I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori compresi tra 85 e 87 dB(A) sono indicati da appositi segnali; dette aree sono delimitate con limitazione d'accesso se tecnicamente possibile e giustificato dal rischio d'esposizione. MISURE TECNICHE Sono adottate misure tecniche per evitare il superamento del valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza "C" ppeak = 140 dB(C). Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” LEGENDA Lex,8h = valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore in dB(A) A = valore dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore in dB(A) L'ex,8h = valore effettivo dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore in dB(A) DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI a seguito della Valutazione dei Rischi Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione del rischio legato alla movimentazione dei carichi dispongono le seguenti procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati. PREMESSA SULLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI • Sulla base di quanto riportato al Titolo VI del D.Lgs 81/08 si parla di movimentazione manuale dei carichi per attività lavorative che comportano per i lavoratori patologie da sovraccarico bio-meccanico in particolare dorso – lombari. 3. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio movimentazione dei carichi: Non esistono figure professionali per le quali è prevista la mansione di movimentazione carichi in modo continuo e rilevante; nonostante ciò, in situazioni occasionali, sono particolarmente i Collaboratori Scolastici a provvedere allo spostamento di oggetti. Ne sono esempi il ricevimento di partite di rifornimenti (prodotti per la pulizia, ad esempio), il trasporto di banchi, sedie ed arredi scolastici in genere, lo spostamento di attrezzature e sussidi. 4. Provvedimenti di prevenzione e protezione e procedure di lavoro: Considerato il livello non elevato di rischio, dovuto all’occasionalità degli interventi ed alla bassa entità dei carichi movimentati, si individuano alcune istanze utili a garantire la sicurezza dei lavoratori. Provvedimenti di prevenzione e protezione: a. Il personale che movimenta carichi dovrà indossare guanti di protezione e scarpe con puntale rinforzato ed antiscivolo b. I locali magazzino andranno ricavati preferibilmente al piano terra o comunque laddove non debbano essere raggiunti mediante scale c. In prospettiva, si dovrà dotare ogni piano delle sedi più grandi (sedi di maggiore movimentazione) di un apposito carrello su ruote pivottanti per gli spostamenti dei materiali. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” d. Per le movimentazioni importanti si richiederà l’intervento di personale attrezzato quale, ad esempio, gli operai comunali. Nella movimentazione di carichi si dovranno osservare le seguenti procedure: a. Non superare il limite di carico massimo, fissato in 15 Kg per le donne e 25 Kg per gli uomini b. Utilizzare i DPI prescritti c. Il lavoro di movimentazione dei carichi non potrà essere protratto per più di due ore in una giornata di lavoro e comunque per non più di un’ora consecutivamente. DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO LEGATO ALL’USO DI ATTREZZATURE a seguito della Valutazione dei Rischi Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione del rischio legato all’uso di attrezzature si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati: 1. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio legato all’uso di attrezzature: Premettendo che l’utilizzo di computer e postazioni informatiche viene trattato in un documento specifico (uso di videoterminali), e che l’utilizzo delle attrezzature del laboratorio di cucina venogno analizzate nel documento “Procedure di sicurezza per lo svolgimento delle esercitazioni lLaboratorio di cucina” , le attrezzature vengono utilizzate dai Collaboratori Scolastici, dagli Assistenti Tecnici e dagli occupati nell’azenda agricola. Sono autorizzati all’utilizzo di attrezzature non elettriche (scale mobili, utensili meccanici (cacciaviti, martelli, pinze, chiavi inglesi, tenaglie, cutter, forbici), prolunghe elettriche tutti i Collaboratori Scolastici e gli Assistenti Tecnici. Sono autorizzati all’utilizzo di utensili elettrici (trapano, seghetto alternativi, saldatore a stagno) i Collaboratori Scolastici individuati per le funzioni di piccola manutenzione e gli Assistenti Tecnici. Sono autorizzati all’uso di apparecchi per l’espletamento di operazioni di pulizia (aspirapolveri, aspiraliquidi, …) tutti i Collaboratori Scolastici. Sono autorizzati all’uso di attrezzature e sussidi didattici di Laboratorio (Laboratorio di Fisica e Chimica) gli Assistenti Tecnici, i docenti di discipline scientifiche e gli studenti solo in presenza dei suddetti Assistenti Tecnici e Docenti (Vedi per le attrezzeture del laboratorio cdi chimica il Regolamento di sicurezza nei Laboratori) 2. Provvedimenti di prevenzione e protezione: Considerato il livello di rischio, malgrado l’occasionalità con cui queste attrezzature vengono utilizzate, si individuano alcune istanze utili a garantire la sicurezza dei lavoratori. I lavoratori autorizzati all’uso di attrezzature devono essere opportunamente formati sui rischi connessi e sulle modalità operative. Le attrezzature devono rispondere ai requisiti di legge ed essere in piena efficienza. Andranno forniti i DPI necessari (guanti da lavoro, occhiali di protezione, scarpe antiscivolo). Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” 3. Procedure di lavoro: Alcune norme generali: a. Le attrezzature vanno custodite in un luogo chiuso a chiave e inaccessibile alle persone non addette b. Durante il lavoro le attrezzature non vanno lasciate incustodite o abbandonate c. E’ cura di chi le utilizza riporre le attrezzature al loro posto, segnalando eventuali anomalie, malfunzionamenti o altri difetti riscontrati, in particolare quando possano proporsi come fonte di rischio d. Le attrezzature non vanno utilizzate in presenza di attività didattiche, o dove siano presenti molte persone (es.: durante l’intervallo) e. Le attrezzature vanno usate per lo scopo specifico per cui sono state progettate e non per altro (esempio: le viti si svitano con il cacciavite, non con un coltello!) f. Tutti i lavoratori e gli studenti non espressamente autorizzati da questo documento o da uno equivalente non possono in alcun caso utilizzare le attrezzature oggetto di procedure particolari ed elencate di seguito. Norme riguardanti attrezzature particolari Scale mobili a libro: a. Sincerarsi del buono stato della struttura della scala, della presenza e della buona efficienza degli elementi antisdrucciolo ai piedi della scala, del dispositivo che ne evita la completa apertura, dell’elemento di trattenuta che deve sovrastare l’ultimo gradino e fornire un appoggio sicuro all’operatore b. Posizionare la scala in modo stabile, senza che questa sia soggetta a ondeggiamenti; prestare attenzione a che i piedini della scala non possano trovarsi in corrispondenza di buchi, avvallamenti, scalini determinandone lo sbilanciamento c. Posizionare la scala in modo da non doversi sbilanciare per effettuare il lavoro d. E’ necessaria la presenza di un secondo operatore a terra che tenga saldamente la scala e. Evitare di movimentare carichi eccessivi sulla scala Utensili meccanici (cacciaviti, martelli, pinze, chiavi inglesi, tenaglie, cutter, forbici): a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza b. Utilizzare gli utensili in modo proprio e solo per gli scopi per cui sono stati progettati c. Indossare guanti ed eventualmente occhiali di protezione Utensili elettrici (trapano, seghetto alternativo, saldatore a stagno): a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’attrezzo e del cavo elettrico b. Evitare per quanto possibile l’uso di prolunghe elettriche; quando si rendano necessarie attenersi alle prescrizioni specifiche per questo tipo di attrezzatura c. Operare sempre in presenza di un altro lavoratore, in grado di intervenire in caso di bisogno d. Adottare tutte le cautele necessarie nell’azionamento degli apparecchi e. Mantenere una postura adeguata per poter maneggiare correttamente l’utensile f. Prestare attenzione alle parti calde che possono provocare ustioni g. Proteggere mani, occhi e vie respiratorie con gli idonei DPI (guanti, occhiali, mascherina) Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” h. i. j. k. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico TRAPANO: sincerarsi di utilizzare punte idonee e di averle fissate nel modo corretto SEGHETTO ALTERNATIVO: assicurarsi di aver fissato la lama in modo opportuno SALDATORE A STAGNO: evitare di respirare i fumi sprigionati dal saldatore Prolunghe elettriche: a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’attrezzo e del cavo elettrico b. Collegare la prolunga direttamente ad una presa dell’impianto, senza ulteriori mediazioni di riduzioni, altre prolunghe, etc… c. Sincerarsi sulla portata massima della prolunga e non superare per nessun motivo il carico ammesso d. Posizionare la prolunga in modo tale che il cavo non costituisca pericolo per sé e per gli altri e. Non calpestare il cavo elettrico f. Segnalare la presenza della prolunga se utilizzata in luogo dove possano passare altre persone g. Non lasciare incustodita o collegata una prolunga quando non più usata h. Al termine dell’uso, riavvolgere la prolunga con cura, badando a non danneggiare il cavo i. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico. Apparecchi per operazioni di pulizia (aspirapolveri, aspiraliquidi, …): a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’apparecchiatura e del cavo elettrico b. Non utilizzare su acqua a meno che l’apparecchio non sia stato espressamente progettato per l’aspirazione o il trattamento di liquidi c. Evitare per quanto possibile l’uso di prolunghe elettriche; quando si rendano necessarie attenersi alle prescrizioni specifiche per questo tipo di attrezzatura d. Adottare tutte le cautele necessarie nell’azionamento degli apparecchi e. Mantenere una postura adeguata per poter maneggiare correttamente l’utensile f. Se l’uso dell’apparecchio prevede una procedura di lavoro che richiede il lavaggio di superfici di camminamento, confinare l’area per evitare pericolo di scivolamento per sé e per altri g. Se l’uso dell’apparecchio prevede una procedura di lavoro che richiede il lavaggio di superfici di camminamento, indossare scarpe antiscivolo h. Non lasciare le attrezzature incostodite e riporle al loro posto dopo l’utilizzo i. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico. Attrezzature e sussidi didattici di Laboratorio: a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’apparecchiatura e dell’eventuale cavo elettrico o dei dispositivi di alimentazione b. Evitare per quanto possibile l’uso di prolunghe elettriche; quando si rendano necessarie attenersi alle prescrizioni specifiche per questo tipo di attrezzatura c. Adottare tutte le cautele necessarie nell’azionamento degli apparecchi d. Mantenere una postura adeguata per poter maneggiare correttamente l’utensile e. Seguire scrupolosamente le procedure di utilizzo indicate dal costruttore f. Non lasciare le attrezzature incostodite e riporle al loro posto dopo l’utilizzo g. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” Attrezzature azienda agricola(macchina trattrice, macchine operatrici accoppiabili con la trattrice, tagliasiepi, decespugliatore, motosega): a. Sincerarsi del buono stato di conservazione ed efficienza dell’apparecchiatura e dell’eventuale cavo elettrico o dei dispositivi di alimentazione b. Adottare tutte le cautele necessarie nell’azionamento degli apparecchi c. Mantenere una postura adeguata per poter maneggiare correttamente l’utensile d. Seguire scrupolosamente le procedure di utilizzo indicate dal costruttore e. Non lasciare le attrezzature incostodite e riporle al loro posto dopo l’utilizzo f. Considerare tutte le precauzioni indicate nella prevenzione del rischio elettrico. DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO PER OPERAZIONI di PICCOLA MANUTENZIONE a seguito della Valutazione dei Rischi Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione del rischio legato alle operazioni di piccola manutenzione si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati: 1. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio per operazioni di piccola manutenzione: Malgrado le operazioni di piccola manutenzione rappresentino un evento sporadico, legato per lo più ad interventi di semplice esecuzione e di basso rischio intrinseco, va comunque rilevata questa tipologia di mansioni come possibile fonte di pericolo. Sono autorizzati all’esecuzione di interventi di piccola manutenzione soltanto i Collaboratori Scolastici individuati per questa mansione. E’ fatto espresso divieto al resto del personale di intraprendere operazioni di questo tipo, con la sola eccezione degli Assistenti Tecnici, impegnati in interventi sulle apparecchiature in dotazione ai loro Laboratori (vedi rischio elettrico). Per questi può applicarsi la casistica qui rappresentata ed essi andranno informati del contenuto di questo documento. 2. Provvedimenti di prevenzione e protezione: Considerato il livello di rischio, malgrado la già menzionata occasionalità con cui queste operazioni vengono eseguite, si individuano alcune istanze utili a garantire la sicurezza dei lavoratori. I lavoratori autorizzati all’espletamento di interventi di piccola manutenzione devono essere opportunamente formati sui rischi connessi e sulle modalità operative. Le attrezzature eventualmente usate devono rispondere ai requisiti di legge ed essere in piena efficienza. Andranno forniti i DPI necessari (guanti da lavoro, occhiali di protezione, scarpe antiscivolo, mascherine, casco). Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” 3. Procedure di lavoro: Alcune norme generali: • Le operazioni di piccola manutenzione vanno eseguite soltanto laddove si abbiano le competenze e l’esperienza necessarie per procedere all’intervento • Le operazioni non dovranno essere eseguite su apparecchi ancora coperti da garanzia o per i quali esista un contratto di manutenzione con ditta incaricata • Le operazioni non dovranno prevedere la modifica di parti di strutture, apparecchi, impianti • Sono esclusi gli interventi su apparecchi che contengano elementi funzionanti ad alta tensione (ad esempio, monitor e televisori) • Ogni intervento che possa interferire con impianti elettrici andrà eseguito RIGOROSAMENTE solo in assenza di tensione (l’impianto andrà prima di ogni altra cosa scollegato dalla rete elettrica) • L’intervento, ove possibile, andrà svolto in condizioni adatte e in un luogo appartato dalle altre attività di Istituto • In caso di impossibilità ad ottemperare al punto precedente, il luogo dell’intervento dovrà essere opportunamente confinato e sorvegliato per evitare che persone estranee possano avere accesso all’area dei lavori • Un eventuale collaudo a termine dell’intervento dovrà avvenire in presenza di un altro lavoratore anch’egli abilitato a questo tipo di interventi e lontano dal resto del personale e degli studenti. • Tutti i lavoratori e gli studenti non espressamente autorizzati da questo documento o da uno equivalente non possono in alcun caso effettuare operazioni di piccola manutenzione di alcun tipo. • I LAVORATORI ADDETTI ALLE PICCOLE MANUTENZIONI NON POSSONO EFFETTUARE INTERVENTI DI NATURA DIVERSA DA QUELLI RIPORTATI IN QUESTO DOCUMENTO NEI CAPITOLI SEGUENTI. Ogni deroga a questa disposizione andrà richiesta al Servizio di Prevenzione e Protezione che potrà decidere in merito. Sono pareri vincolanti quelli espressi dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Norme riguardanti operazioni particolari Al personale autorizzato a questo tipo di operazioni andrà fornito un documento formativo sulle procedure e sui rischi connessi. Tinteggiatura di pareti e interventi di decorazione a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato b. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature c. Utilizzare prodotti il più possibile atossici; saranno da preferirsi, ad esempio, laddove se ne richieda l’uso, gli smalti ad acqua piuttosto che a solvente sintetico d. In caso di operazioni in ambiente chiuso, aerare il locale durante l’esecuzione del lavoro e. Laddove sia necessario smontare arredi, corpi illuminanti o altro per procedere alle operazioni di lavoro, attenersi alle norme relative, riportate in questo documento Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” f. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia, con una persona a reggere la scala da terra g. Nelle operazioni su scala fissare in modo stabile il recipiente con la vernice per evitare che possa cadere e investire il lavoratore intento a reggere la scala h. In caso di stesura di teloni a protezione del pavimento, prendere tutte le precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute i. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’ FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi dell’operatore) j. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro k. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive, superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a notevoli quantità di polveri, etc…) l. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro m. Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; in caso siano stati smontati e rimontati arredi, corpi illuminanti o altro controllare che questi siano stati riassemblati a regola d’arte, che siano regolarmente funzionanti, che non presentino pericoli per l’utilizzatore o altri e che non abbiano parti che possano costituire fonti di rischio (vedi le norme relative al montaggio e smontaggio, riportate in questo documento). Verificare che l’area in cui si è svolto l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere n. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area o. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina, scarpe antiscivolo, casco di protezione (in caso di operazioni su scala o comunque con rischio di caduta), occhiali (in caso di verniciatura a spruzzo). Manutenzione su finestre, porte, serrature, avvolgibili, ante, balconate a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato b. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature c. Posizionare gli elementi su cui si opera nella posizione di minimo rischio (ad esempio: se si opera su un avvolgibile, abbassarlo completamente per evitare che possa in qualche modo sganciarsi e colpire l’operatore) d. In caso non sia possibile attuare la misura precedente, mettere in sicurezza le parti che potrebbero accidentalmente colpire l’operatore (nell’esempio precedente: se non è possibile abbassare l’avvolgibile, puntellarlo opportunamente così che in caso di sgancio fortuito esso non non possa cadere) e. L’esempio riportato ai punti precedenti ha il solo scopo di integrare la spiegazione e non è da considerare esaustivo, in quanto la norma va applicata per tutti gli oggetti che nel corso dell’attività di manutenzione potrebbero accidentalmente staccarsi, cadere, scivolare, abbassarsi, ruotare, essere richiamati da molla, etc… f. Se si opera in presenza di elementi elettrici, riferirsi alle norme specifiche sul rischio elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” g. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia, con una persona a reggere la scala da terra h. Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala i. In caso di stesura di teloni a protezione di oggetti o del pavimento, prendere tutte le precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute j. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’ FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi dell’operatore) k. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro l. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive, superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a notevoli quantità di polveri, etc…) m. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro n. Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; controllare che il dispositivo interessato dall’operazione di manutenzione sia regolarmente funzionante, che non presenti pericoli per l’utilizzatore o altri, che non abbia parti che possano costituire fonti di rischio. Verificare che l’area in cui si è svolto l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere o. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area p. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina (se si prevede l’emissione di polveri), occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione (in caso di operazioni su scala o comunque con rischio di caduta). Sostituzione lampade, corpi illuminanti, plafoniere a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato b. Riferirsi al documento sul rischio elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE ELETTRICA c. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature d. Prestare attenzione ai componenti in vetro (lampade, plafoniere), evitando di farli cadere e. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia, con una persona a reggere la scala da terra f. Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala g. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’ FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi dell’operatore) Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” h. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro i. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive, superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a notevoli quantità di polveri, etc…) j. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro k. Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; controllare che il dispositivo interessato dall’operazione di manutenzione sia regolarmente funzionante, che non presenti pericoli per l’utilizzatore o altri, che non abbia parti che possano costituire fonti di rischio. Verificare che l’area in cui si è svolto l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere l. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area m. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, scarpe antiscivolo, casco di protezione (in caso di operazioni su scala o comunque con rischio di caduta). Pulizia di vetri, corpi illuminanti e di tutte le parti per le quali è necessario l’uso della scala a. Effettuare operazioni di questo tipo solo se ci si sente sicuri, avendo piena coscienza dei propri limiti e delle proprie possibilità b. NON effettuare operazioni di questo tipo se ci si sente in non perfette condizioni fisiche e di lucidità mentale c. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato d. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature e. Se si opera in presenza di elementi elettrici, riferirsi alle norme specifiche sul rischio elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE f. Operando su scala in prossimità di finestre, balconate o aperture per le quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia, con una persona a reggere la scala da terra g. Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala h. In caso di stesura di teloni a protezione di oggetti o del pavimento, prendere tutte le precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute i. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’ FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi dell’operatore) j. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro k. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive, superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a notevoli quantità di polveri, etc…) l. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” m. Terminato il lavoro, in caso siano stati smontati e rimontati arredi, corpi illuminanti o altro controllare che questi siano stati riassemblati a regola d’arte, che siano regolarmente funzionanti, che non presentino pericoli per l’utilizzatore o altri e che non abbiano parti che possano costituire fonti di rischio (vedi le norme relative al montaggio e smontaggio, riportate in questo documento). Verificare che l’area in cui si è svolto l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere n. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area o. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina, occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione (in caso di operazioni su scala o comunque con rischio di caduta) p. E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO EFFETTUARE LA PULIZIA DEI VETRI O ALTRO RIMANENDO IN BILICO SUI DAVANZALI, SPORGENDOSI, MANTENENDOSI IN EQUILIBRIO PRECARIO. Queste particolari procedure possono essere effettuate solo dietro precisa autorizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, avendo adottato tutte le precauzioni necessarie ad evitare una possibile caduta (utilizzo di dispositivi di ritenuta con corde e imbragature assicurate solidamente alla struttura) q. A QUESTO PARTICOLARE TIPO DI INTERVENTO SONO AUTORIZZATI TUTTI I COLLABORATORI SCOLASTICI, tenendo presente il primo e il secondo punto di queste norme. Fissaggio di oggetti alle pareti: lavagne, bacheche, pensili, etc… a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato b. Per le scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature c. Per l’utilizzo di attrezzature come trapani e altro, riferirsi al documento sull’uso di attrezzature d. Se si opera in presenza di elementi elettrici, riferirsi alle norme specifiche sul rischio elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE e. Nel caso ci si disponga a operare dei fori nelle pareti, accertarsi che non vi siano tubature dell’acqua, tubazioni con cavi elettrici o altro, in modo da non provocare danno e da non esporsi al pericolo di folgorazioni f. Mettere in sicurezza tutte le parti che nel corso dell’attività di manutenzione potrebbero accidentalmente staccarsi, cadere, scivolare, abbassarsi, ruotare, essere richiamati da molla, etc… g. Nel sollevamento degli oggetti, tenere presenti le norme sulla movimentazione dei carichi e disporre la presenza di un numero di persone sufficiente (comunque non meno di due) h. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia, con una persona a reggere la scala da terra i. Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala j. In caso di stesura di teloni a protezione di oggetti o del pavimento, prendere tutte le precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute k. Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’ FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi dell’operatore) Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” l. Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro m. In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive, superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a notevoli quantità di polveri, etc…) n. Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro o. Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; controllare che il dispositivo interessato dall’operazione di manutenzione sia regolarmente funzionante, che non presenti pericoli per l’utilizzatore o altri, che non abbia parti che possano costituire fonti di rischio. Verificare che l’area in cui si è svolto l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere p. Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area q. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina (se si prevede l’emissione di polveri), occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione. Montaggio e smontaggio di arredi, attrezzature, dispositivi in genere a. Utilizzare attrezzature conformi alle necessità di lavoro e in buono stato b. In caso di utilizzo di scale mobili a libro, riferirsi al documento sull’utilizzo di attrezzature c. Per l’utilizzo di attrezzature come trapani e altro, riferirsi al documento sull’uso di attrezzature d. Se si opera in presenza di elementi elettrici, riferirsi alle norme specifiche sul rischio elettrico e comunque INTERROMPERE L’EROGAZIONE DI CORRENTE e. Nel caso ci si disponga a operare dei fori nelle pareti, accertarsi che non vi siano tubature dell’acqua, tubazioni con cavi elettrici o altro, in modo da non provocare danno e da non esporsi al pericolo di folgorazioni f. Mettere in sicurezza tutte le parti che nel corso dell’attività di manutenzione potrebbero accidentalmente staccarsi, cadere, scivolare, abbassarsi, ruotare, essere richiamati da molla, etc… g. Nel sollevamento degli oggetti, tenere presenti le norme sulla movimentazione dei carichi e disporre la presenza di un numero di persone sufficiente (comunque non meno di due) h. Prestare attenzione, nel movimentare le parti, a non urtare accidentalmente gli altri operatori i. Durante lo smontaggio avere cura nel conservare le parti in modo ordinato, eventualmente prendendo nota della funzione e disposizione di ogni pezzo j. Le operazioni di montaggio vanno eseguite ESCLUSIVAMENTE SECONDO LE MODALITA’ IMPARTITE DAL COSTRUTTORE; non assemblare dispositivi in modo diverso da quello originariamente previsto k. In caso di montaggio di scaffalature o simili, queste andranno obbligatoriamente fissate al muro l. Laddove si operi su scala e in prossimità di finestre, balconate o aperture per le quali è possibile cadere da altezze considerevoli, adottare tutte le precauzioni per evitare una possibile caduta. Se finestra, chiudere gli avvolgibili. In mancanza di Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” m. n. o. p. q. r. s. t. u. v. dispositivi utili, installare una protezione provvisoria. Lavorare comunque in coppia, con una persona a reggere la scala da terra Nelle operazioni su scala prendere ogni precauzione per evitare che le attrezzature utilizzate possano cadere e colpire il lavoratore intento a reggere la scala In caso di stesura di teloni a protezione di oggetti o del pavimento, prendere tutte le precauzioni per evitare rischi di inciampo e cadute Considerato il mansionario standard degli addetti e le attrezzature disponibili, E’ FATTO ESPRESSO DIVIETO DI OPERARE AD ALTEZZE SUPERIORI AL METRO E MEZZO (intendendo con questo l’altezza dal suolo dei piedi dell’operatore) Chiudere ai non addetti l’area presso cui si sta svolgendo il lavoro In caso di operazioni svolte in luogo di passaggio (corridoio, scala, etc…) confinare opportunamente l’area di lavoro, tenendo presente non solo lo spazio effettivamente occupato dal lavoratore, ma anche eventuali aree dove possano verificarsi situazioni di rischio per il passante (caduta di oggetti, esalazioni nocive, superfici scivolose o a rischio di inciampo, proiezione di oggetti, esposizione a notevoli quantità di polveri, etc…) Il confinamento dell’area di lavoro andrà svolto a cura di chi effettua il relativo lavoro Terminato il lavoro, sincerarsi della buona riuscita dell’intervento; controllare che il dispositivo interessato dall’operazione di montaggio sia regolarmente funzionante, che non presenti pericoli per l’utilizzatore o altri, che non abbia parti che possano costituire fonti di rischio. Verificare che l’area in cui si è svolto l’intervento sia perfettamente agibile e che il lavoro non abbia causato danni o alterazioni ad altri sistemi, dispositivi, macchine o apparecchi in genere In caso di smontaggio, riporre le parti in luogo sicuro, non accessibile, prestando attenzione a posizionare le parti in modo stabile, per evitare che possano cadere, scivolare, staccarsi, causando danno a persone o cose Sarà cura di chi effettua il lavoro disporre, al termine di esso, la rimozione dei dispositivi di confinamento e rendere nuovamente agibile l’area Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina (se si prevede l’emissione di polveri), occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione. Piccola manutenzione su apparecchi elettrici Vedi la sezione dedicata all’interno del Documento sul rischio elettrico Reggere la scala ad un operatore impegnato in un intervento a. Verificare l’idoneità della scala utilizzata; in caso di anomalie, avvisare l’operatore e invitarlo a non usare quella scala b. Conoscere le procedure di utilizzo di scale mobili a libro riportate nel documento sull’utilizzo di attrezzature c. Afferrare saldamente la scala con entrambe le mani, mantenendosi in posizione di massima stabilità a gambe leggermente divaricate d. Prestare attenzione allo svolgimento del lavoro da parte dell’operatore intento e. Prestare attenzione a che la scala si mantenga stabile e ferma f. Prestare attenzione alle possibili cadute di oggetti durante l’intervento g. Terminato il lavoro, riporre la scala al proprio posto, cioè in luogo sicuro, non accessibile ad estranei, disposta in modo da non rappresentare rischio per caduta o scivolamento h. Utilizzare i DPI forniti e in particolare: guanti, mascherina (se nell’intervento si prevede l’emissione di polveri), occhiali, scarpe antiscivolo, casco di protezione. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO INFORTUNI IN STRADA a seguito della Valutazione dei Rischi Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione del rischio legato alla possibilità del verificarsi di infortuni in strada si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati: 1. Definizione delle situazioni ritenute a rischio infortuni in strada: Sono considerati in questa tipologia di rischio tutti i movimenti del personale che avvengono tra sedi diverse di servizio, all’interno dell’orario di servizio o “in itinere”. Va tenuto presente che rientrano in questa categoria anche gli spostamenti in auto o su mezzi di trasporto pubblico per il raggiungimento di sedi distanti. 2. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio infortuni in strada: Sono tutti i lavoratori che per motivi di servizio devono spostarsi tra sedi diverse; rientrano nel caso anche gli studenti quando si muovono autorizzati per fruire dei locali di un altro plesso dell’Istituto. 3. Provvedimenti di prevenzione e protezione e procedure di lavoro: Considerata la tipologia di rischio, non propriamente legata ad una procedura di lavoro, ma più in generale allo “spostarsi”, non è possibile individuare particolari accorgimenti atti a limitare o ridurre la pericolosità dell’evento. Si propongono così alcuni comportamenti utili e validi in linea di massima per qualunque situazione di mobilità personale: a. STUDENTI SINGOLI O CLASSI POSSONO RAGGIUNGERE SEDI DIVERSE SOLO SE ACCOMPAGNATI DA UNITA’ DI PERSONALE DELLA SCUOLA b. Durante il tragitto mantenere un andamento compatto, in fila indiana, prestando attenzione al traffico stradale, evitando di correre e di invadere l’area destinata al transito dei veicoli c. In caso di neve, prestare attenzione a tratti scivolosi, ghiacciati o insicuri d. Utilizzare l’auto solo quando necessario, preferendo gli spostamenti a piedi là ove possibile e. In caso di infortunio in prossimità di una sede dell’Istituto, far scattare la procedura di emergenza infortunio, così come descritta nel Documento di Gestione delle Emergenze. DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO INFORTUNI DA CADUTE a seguito della Valutazione dei Rischi Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione del rischio legato ad infortuni da cadute si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati: 1. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio infortuni da cadute: Questa tipologia di infortuni può riguardare principalmente le cadute accidentali che possono accadere all’interno delle strutture o nelle immediate vicinanze; particolarmente significativi al riguardo potrebbero essere quegli eventi legati alle operazioni di pulizia dei pavimenti, riguardanti sia il personale addetto alle pulizie, sia eventuali passanti (lavoratori dell’Istituto, studenti o visitatori esterni). Stante questa premessa sono interessati a questo tipo di rischio in prima persona i Collaboratori Scolastici (in quanto effettuano il lavaggio dei pavimenti) e tutti gli altri occupanti degli edifici. 2. Provvedimenti di prevenzione e protezione: Per quanto riguarda le operazioni di pulizia, il personale incaricato allo svolgimento di questo compito, dovrà fare in modo che i pavimenti vengano resi scivolosi il meno possibile, adottando adeguate procedure. La principale e più efficace consiste, laddove possibile, di effettuare il lavaggio solo in orari in cui non vi è presenza di studenti e afflusso di pubblico; laddove ciò non sia possibile, si suggerisce di operare il lavaggio solo per una metà (in senso longitudinale) della superficie lasciando al transito la rimanente metà. In ogni caso, indipendentemente dalla presenza di utenza nei locali, la superficie sottoposta a pulizia, lavaggio, inceratura o qualsiasi altro trattamento che possa rendere sdrucciolevole il piano di calpestìo, dovrà essere sempre segnalata Quanto detto vale particolarmente per corridoi e scale. In ogni caso, le superfici rese scivolose vanno segnalate ed inibite al passaggio degli altri lavoratori, degli studenti e del pubblico. L’addetto al lavaggio dovrà calzare scarpe antiscivolo. Nei confronti di tutte gli altri possibili rischi di cadute, si raccomanda la tenuta in buone condizioni di praticabilità di tutti i passaggi, la rimozione di oggetti dai luoghi di transito, il mantenimento in efficienza delle porte e dei mancorrenti. Segnalazione specifica va fatta per le cadute all’esterno degli edifici a causa della neve, per le quali si raccomanda cautela al personale, ribadendo la necessità di porre in atto, da parte del personale preposto, gli interventi previsti dalla procedura di emergenza neve. I suddetti cartelli per la segnalazione di pavimento scivoloso andranno utilizzati anche in tutte quelle situazioni (diverse dalle operazioni di pulizia) dove si presentino condizioni di pericolo per superfici sdrucciolevoli; esempi sono dati da perdite d’acqua, condensa, ghiaccio, neve, etc… anche all’esterno dell’edificio ,in prossimità delle vie di accesso all’Istituto. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO VIDEOTERMINALI (VDT) a seguito della Valutazione dei Rischi Sulla base dei dati raccolti ed emersi dalla Valutazione dei rischi, in ordine alla riduzione del rischio legato all’utilizzo di videoterminali (VDT) si dispongono le seguenti procedure di lavoro cui dovranno attenersi scrupolosamente gli addetti individuati: 1. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio VDT: Sono interessati al rischio VDT tutti quei lavoratori che utilizzano anche sporadicamente postazioni informatiche. 2. Provvedimenti di prevenzione e protezione: Per assicurare misure di prevenzione e protezione nei confronti di questo tipo di rischio, si fa riferimento diretto alla normativa vigente e in particolare al Decreto 2 Ottobre 2000 – Linee guida d’uso dei videoterminali (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 Ottobre 2000). Si riporta qui di seguito il testo del provvedimento, che andrà tradotto nella pratica sia per quanto concerne la dotazione di attrezzature e di arredi, sia per l’adozione di comportamenti e procedure di lavoro adeguate. Questo testo andrà fornito in copia ai lavoratori addetti ai VDT ed esposto nei Laboratori di Informatica. LINEE GUIDA D'USO DEI VIDEOTERMINALI 1. Introduzione. La guida che segue è stata messa a punto per fornire le indicazioni fondamentali per lo svolgimento dell'attività al videoterminale al fine di prevenire l'insorgenza dei disturbi muscoloscheletrici, dell'affaticamento visivo e della fatica mentale che possono essere causati dall'uso del videoterminale. Per la redazione della presente guida si è fatto riferimento a norme tecniche nazionali (CEI, UNI), comunitarie (CENELEC, CEN) e internazionali (IEC, ISO) che forniscono la regola dell'arte sull'utilizzo dei videoterminali. Va chiarito, preliminarmente, che tutti gli studi e le indagini epidemiologiche sinora svolti portano ad escludere, per i videoterminali, rischi specifici derivanti da radiazioni, ionizzanti e non ionizzanti, sia a carico dell'operatore sia della prole. In particolare, nei posti di lavoro con videoterminale le radiazioni ionizzanti si mantengono a livelli rilevabili nei comuni ambienti di vita e di lavoro. Per quanto si riferisce ai campi elettromagnetici, la presenza della marcatura CE sul videoterminale comporta che tali campi siano mantenuti al di sotto dei limiti raccomandati e riscontrabili nei comuni ambienti di vita ove sono utilizzate apparecchiature elettriche e televisive. Nelle lavoratrici gestanti sono presenti variazioni posturali legate alla gravidanza che potrebbe favorire l'insorgenza di disturbi dorso-lombari atti a giustificare la modifica temporanea delle condizioni o dell'orario di lavoro, ai sensi del decreto legislativo n. 645/1996, concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti. Al fine di prevenire i disturbi che talvolta si accompagnano ad una utilizzazione dei videoterminali è necessario attenersi alle indicazioni di seguito elencate. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” 2. Indicazioni sulle caratteristiche dell'arredo della postazione del video terminale. Il piano di lavoro (scrivania) deve: a) avere una superficie sufficientemente ampia per disporre i materiali necessari e le attrezzature (video, tastiera, ecc.) nonché consentire un appoggio per gli avambracci dell'operatore davanti alla tastiera, nel corso della digitazione; b) avere una profondità tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo, tenendo presente che schermi di grandi dimensioni richiedono tavoli di maggiore profondità; c) avere il colore della superficie chiaro, possibilmente diverso dal bianco, ed in ogni caso non riflettente; d) essere stabile e di altezza, fissa o regolabile, indicativamente fra 70 e 80 cm; e) avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento e la movimentazione degli arti inferiori e per infilarvi il sedile. Il sedile deve: f) essere di tipo girevole, saldo contro slittamento e rovesciamento, dotato di basamento stabile o a cinque punti di appoggio; g) disporre del piano e dello schienale regolabili in maniera indipendente così da assicurare un buon appoggio dei piedi ed il sostegno della zona lombare; h) avere i bordi del piano smussati, in materiale non troppo cedevole, permeabile al vapore acqueo e pulibile; i) essere facilmente spostabile anche in rapporto al tipo di pavimento; l) qualora fosse necessario, essere dotato di un poggiapiedi separato, per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori dell'operatore. 3. Indicazioni sugli ambienti. In sede di predisposizione degli ambienti di lavoro ove ubicare postazioni munite di videoterminale occorre prevedere: a) per quanto riguarda il rumore, la eliminazione di eventuali problemi di rumore determinati in fase di stampa dalle stampanti ad impatto procedendo alla loro segregazione o insonorizzazione; b) per quanto riguarda il microclima, il lavoro al videoterminale non richiede il rispetto di parametri diversi da quelli normalmente assunti per il comune lavoro d'ufficio. E' necessario che nella postazione di lavoro la velocità dell'aria sia molto ridotta, evitando la presenza di correnti d'aria provenienti da porte, finestre, bocchette di condizionamento, ventilatori, apparecchiature poste in vicinanza ecc. E' importante che l'aria non sia troppo secca per evitare possibili irritazioni degli occhi. Altrettanta precauzione andrà posta per evitare fonti di calore radiante poste nelle immediate vicinanze della postazione, quali impianti di riscaldamento ma anche finestre che possano essere colpite da irraggiamento solare diretto ecc.; c) per quanto riguarda l'illuminazione, al fine di evitare riflessi sullo schermo, abbagliamenti dell'operatore ed eccessivi contrasti di luminosità la postazione di lavoro va correttamente orientata rispetto alle finestre presenti nell'ambiente di lavoro. L'illuminazione artificiale dell'ambiente deve essere realizzata con lampade Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” provviste di schermi ed esenti da sfarfallio, poste in modo che siano al di fuori del campo visivo degli operatori; in caso di lampade a soffitto non schermate, la linea tra l'occhio e la lampada deve formare con l'orizzonte un angolo non inferiore a 60° (figura 1). Va in ogni modo evitato l'abbagliamento dell'operatore e la presenza di riflessi sullo schermo qualunque sia la loro origine. 4. Indicazioni atte ad evitare l'insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici. Per la prevenzione di tale tipologia di disturbi occorre: a) assumere la postura corretta di fronte al video, con piedi ben poggiati al pavimento e schiena poggiata allo schienale della sedia nel tratto lombare, regolando allo scopo l'altezza della sedia e l'inclinazione dello schienale; b) posizionare lo schermo del video di fronte in maniera che, anche agendo su eventuali meccanismi di regolazione, lo spigolo superiore dello schermo sia posto un pò più in basso dell'orizzontale che passa per gli occhi dell'operatore e ad una distanza dagli occhi pari a circa 50-70 cm. (figura 2); c) disporre la tastiera davanti allo schermo (figura 3), salvo che lo schermo non sia utilizzato in maniera saltuaria, e il mouse, od eventuali altri dispositivi di uso frequente, sullo stesso piano della tastiera ed in modo che siano facilmente raggiungibili; d) eseguire la digitazione e utilizzare il mouse evitando irrigidimenti delle dita e del polso, curando di tenere gli avambracci appoggiati sul piano di lavoro in modo da alleggerire la tensione dei muscoli del collo e delle spalle; e) evitare, per quanto possibile, posizioni di lavoro fisse per tempi prolungati. Nel caso ciò fosse inevitabile si raccomanda la pratica di frequenti esercizi di rilassamento (collo, schiena, arti superiori ed inferiori). 5. Indicazioni atte ad evitare l'insorgenza di problemi visivi. A tale scopo si dovrà: a) illuminare correttamente il posto di lavoro, possibilmente con luce naturale, mediante la regolazione di tende o veneziane, ovvero con illuminazione artificiale. Le condizioni di maggiore comfort visivo sono raggiunte con illuminamenti non eccessivi e con fonti luminose poste al di fuori del campo visivo e che non si discostino, per intensità, in misura rilevante da quelle degli oggetti e superfici presenti nelle immediate vicinanze, in modo da evitare contrasti eccessivi; b) orientare ed inclinare lo schermo per eliminare, per quanto possibile, riflessi sulla sua superficie; c) assumere la postura corretta di fronte al video in modo tale che la distanza occhi-schermo sia pari a circa 50-70 cm; d) disporre il porta-documenti, se presente, alla stessa altezza e distanza dagli occhi, dello schermo, ricorrendo ai meccanismi di regolazione; e) distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti lontani, al fine di ridurre l'affaticamento visivo; f) durante le pause ed i cambiamenti di attività previsti, è opportuno non dedicarsi ad attività che richiedano un intenso impegno visivo, come ad esempio la correzione di un testo scritto; g) cura della pulizia periodica di tastiera, mouse e schermo; h) si raccomanda l'utilizzo di eventuali mezzi di correzione della vista se prescritti. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” 6. Indicazioni atte ad evitare disturbi da affaticamento mentale. Nel lavoro al videoterminale è possibile riscontrare una certa difficoltà degli operatori a seguire adeguatamente il continuo aggiornamento dei software. L'attività al videoterminale richiede pertanto che essa sia preceduta da un adeguato periodo di formazione all'uso dei programmi e procedure informatiche. E' utile, al riguardo: a) seguire le indicazioni e la formazione ricevuti per l'uso dei programmi e delle procedure informatiche; b) disporre di tempo sufficiente per acquisire le necessarie competenze ed abilità; c) rispettare la corretta distribuzione delle pause; d) utilizzare software per il quale si è avuta l'informazione necessaria, ovvero facile da usare; e) in caso di anomalie del software e delle attrezzature, è bene che l'operatore sappia di poter disporre di un referente per la soluzione del problema. Infine, si ricorda che la conoscenza del contesto in cui si colloca il risultato del lavoro al videoterminale, è un elemento utile per l'attenuazione di uno dei possibili fattori di affaticamento mentale. DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO BURN-OUT a seguito della Valutazione dei Rischi Sulla base dei dati di letteratura che indicano la professione scolastica – specialmente per la qualifica Docente – interessata dal rischio del burn-out, si è proceduto alla valutazione di questa tipologia di rischio. Si dispongono quindi una serie di provvedimenti e comportamenti di lavoro volti a prevenire ed eventualmente ad arginare il problema. 1. Definizione del rischio “Sindrome di esaurimento emozionale, di spersonalizzazione e di riduzione delle capacità professionali che può presentarsi in soggetti che per mestiere si occupano degli altri e si esprime in una costellazione di sintomi quali somatizzazioni, apatia, eccessiva stanchezza, risentimento, incidenti” (definizione tratta dal Progetto di Legge 4562 del 2 maggio 2000). Edelwich e Brodsky (1980) definiscono il burnout come una progressiva perdita di idealismo, energia e scopi, vissuta da operatori sociali, professionali e non, come risultato delle condizioni in cui lavorano. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” Occorre distinguere il burnout dallo stress: il burnout può manifestarsi in concomitanza dello stress e lo stress può esserne una concausa, ma non necessariamente quando c'è una situazione di stress c'è anche burnout. Quando si parla di burnout si parla di una sindrome, cioè di una costellazione di sintomi e segni. Il burnout è diverso anche dalle nevrosi: si tratta di una patologia comportamentale più che di un disturbo della personalità. La sindrome del burnout è caratterizzata da particolari stati d'animo (ansia, irritabilità, esaurimento fisico, panico, agitazione, senso di colpa, negativismo, ridotta autostima, empatia e capacità d’ascolto), somatizzazioni (emicrania, sudorazioni, insonnia, disturbi gastrointestinali, ecc.) e reazioni comportamentali (assenze o ritardi frequenti, distacco emotivo, ridotta creatività, ecc.). 2. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio burn-out: Questa tipologia di rischio può riguardare principalmente le mansioni con maggiori carichi di coinvolgimento personale, tra cui spicca la figura dell’insegnante. La figura classica dell'insegnante che soffre di burnout è quella di un giovane che si è sentito portato all'insegnamento, che ha visto il suo futuro lavoro quasi come una missione, che lo ha caricato di ideali e di aspettative, ma che poi negli anni si è trovato di fronte a un lavoro diverso da quello che si aspettava, più difficile, più stancante, retribuito poco rispetto alle energie che richiede. Spesso l'insegnante adulto per anni ha dovuto combattere contro un sistema che non funziona, contro le resistenze al cambiamento, contro burocrazie. Tra i fattori relazionali può aver trovato difficoltà nel rapporto con gli studenti o con i genitori, classi troppo numerose, un'eccessiva competitività con i colleghi. Oppure (o in aggiunta) può essere incappato in fattori professionali tipici del suo lavoro: la situazione di precariato, l'ambiguità di ruolo, la costante necessità di aggiornamento, un sistema retributivo insoddisfacente, richieste eccessive. Oltre ai fattori già nominati, vi è una quarta categoria, direttamente legata ai cambiamenti sociali e culturali dell'ambiente in cui viviamo. Essi sono: il susseguirsi continuo di riforme, il passaggio al lavoro d'équipe, il mancato riconoscimento della professione, la scarsa considerazione da parte dell'opinione pubblica, l'avvento dell'era informatica e della società multiculturale. Ad un livello di rischio simile si pone la figura del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA) per il livello di responsabilità del lavoro svolto. Minore incidenza di rischio è riferibile ai profili degli Assistenti Amministrativi e Tecnici. Riassumendo, sono interessati a questo tipo di rischio principalmente i Docenti ed il DSGA e secondariamente gli Assistenti Amministrativi e Tecnici. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” 3. Provvedimenti di prevenzione e protezione: Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe per riconoscere e discutere le situazioni più pesanti; confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto possibile, costruzione delle classi cercando di costituire gruppi che presentino sempre presenza di studenti motivati e “diluendo” i singoli più problematici. Per quanto riguarda i lavoratori non-docenti interessati dal rischio, il dialogo ed il confronto tra i colleghi, istituzionalizzato nelle Assemblee del Personale ATA, dovrà creare le premesse per scongiurare il fenomeno ed eventualmente far emergere situazioni di disagio. La presenza di situazioni di burnout in divenire dovrà attivare immediatamente la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc coinvolgendo almeno uno specialista che possa supportare il soggetto nel proprio lavoro. DOCUMENTO SULLA RIDUZIONE DEL RISCHIO MOBBING a seguito della Valutazione dei Rischi Sulla base dei dati di letteratura che indicano la professione scolastica anch’essa interessata dal rischio del mobbing, si è proceduto alla valutazione di questa tipologia di rischio. Si dispongono quindi una serie di provvedimenti e comportamenti di lavoro volti a prevenire ed eventualmente ad arginare il problema. 1. Definizione del rischio Una definizione abbastanza aperta è quella elaborata nel 2001 dai Medici del Lavoro, suscettibile di vasta applicazione, e pubblicata nel n. 1 – vol. 92 “La medicina del Lavoro”: “il mobbing è comunemente definito una forma di violenza psicologica esercitata quasi sempre con intenzionalità lesiva, ripetuta in modo iterativo con modalità polimorfe; l’azione persecutoria è intrapresa per un periodo determinato, arbitrariamente stabilito in almeno sei mesi, ma con ampia variabilità dipendente dalle modalità di attuazione e dei tratti della personalità dei soggetti, con la finalità o la conseguenza dell’estromissione del soggetto da quel posto di lavoro”. Si riporta anche la definizione del Comitato ristretto della Commissione Lavoro del Senato del 2 febbraio 2005: “1. Ai fini della presente legge, si intende per violenza o persecuzione psicologica ogni atto o comportamento adottati dal datore di lavoro, dal committente, da superiori ovvero da colleghi di pari grado o di grado inferiore, con carattere sistematico, intenso e duraturo, finalizzati a danneggiare l’integrità psico-fisica della lavoratrice o del lavoratore”. Rev. 02 26/11/2011 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “L. SCARAMBONE” 2. Definizione dei lavoratori interessati dal rischio mobbing: Questa tipologia di rischio può riguardare sostanzialmente tutte le figure presenti all’interno della scuola: Docenti, DSGA, Assistenti, Collaboratori. 3. Provvedimenti di prevenzione e protezione: Dialogo costante all’interno del Consiglio di Classe e confronto istituzionalizzato all’interno delle riunioni periodiche. Per quanto riguarda i lavoratori non-docenti interessati dal rischio, il dialogo ed il confronto tra i colleghi, istituzionalizzato nelle Assemblee del Personale ATA, avrà un ruolo simile. Viene considerata importante un’attività informativa, con la diffusione di notizie attraverso pubblicazioni interne, e formativa con il supporto di esperti anche esterni in riunioni aperte ai lavoratori. Rev. 02 26/11/2011