Pellegrinaggio a Lourdes - Parrocchia San Pio X alla Balduina Roma

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Pellegrinaggio a Lourdes - Parrocchia San Pio X alla Balduina Roma
Parrocchia di San Pio X
Pellegrinaggio a Lourdes
4 – 8 ottobre 2009
“ La Grotta era il mio cielo “
AVE MARIA
Ave Maria, donna povera e umile, benedetta dall’Altissimo!
Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,
noi ci associamo al tuo cantico di lode
per celebrare le misericordie del Signore,
per annunciare la venuta del Regno e la piena liberazione dell’uomo.
Ave Maria, umile serva del Signore, gloriosa Madre di Cristo!
Vergine fedele, dimora santa del Verbo,
insegnaci a perseverare nell’ascolto della Parola,
a essere docili alla voce dello Spirito,
attenti ai suoi appelli nell’intimità della coscienza
e alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia.
Ave Maria, donna del dolore, Madre dei viventi!
Vergine sposa presso la Croce, Eva novella,
sii nostra guida sulle strade del mondo,
insegnaci a vivere e a diffondere l’amore di Cristo,
a sostare con te presso le innumerevoli croci
sulle quali tuo Figlio è ancora crocifisso.
Ave Maria, donna della fede, prima dei discepoli!
Vergine Madre della Chiesa,
aiutaci a rendere sempre ragione della speranza che è in noi,
confidando nella bontà dell’uomo e nell’amore del Padre.
Insegnaci a costruire il mondo dal di dentro:
nella profondità del silenzio e dell’orazione,
nella gioia dell’amore fraterno,
nella fecondità insostituibile della Croce.
Preghiera scritta da Giovanni Paolo II
in occasione del suo pellegrinaggio a Lourdes
(agosto 2004)
Domenica 4 ottobre
Dopo la celebrazione da parte di don Paolo della S. Messa nella Cripta della nostra Parrocchia,
partiamo per un lungo viaggio che ci porterà, in varie tappe, a Lourdes, dove arriviamo tardi e ci
aspettano per la cena. Siamo tutti abbastanza stanchi, ma pieni di entusiasmo e, dopo cena ………
Il primo incontro
ci rechiamo alla Grotta, attratti irresistibilmente dalla possibilità di salutare la Vergine Maria, di
trascorrere un po’ di tempo con lei, di recitare qualche preghiera davanti a lei o fermarci
semplicemente a guardarla in silenzio, come faremo nei giorni seguenti più volte al giorno,
appena possibile.
La Grotta
Quando l’11 febbraio 1858 Bernardette, in cerca di legna, si ferma sulla striscia di sabbia e
grossi ciottoli dove il fiume Gave e il canale del mulino di Savy si congiungono, vede davanti a sé
una alta massa rocciosa solcata da crepacci e anfratti grandi e piccoli; un arco naturale fa da
entrata ad una grotta, sopra di questa una nicchia dalla quale fa capolino un roseto selvatico che
copre un’antica pietra, che poi farà da piedistallo alla statua di marmo della Madonna.
La gente di Lourdes chiama questo luogo Massabielle (da Masse vieille = roccia vecchia); è un
posto selvatico e poco frequentato, rifugio temporaneo di qualche pastore o pescatore sorpreso
da un temporale, discarica del fiume che in quella ansa deposita parte dei rifiuti che vi
galleggiano. Non è facile arrivarci: sopra di essa c’è un monticello roccioso su cui passa un
sentiero franoso. L’unica strada sicura di accesso è quella seguita da Bernardette e compagne:
dopo aver percorso il sentiero che passa accanto al mulino di Savy, attraversare il canale.
La Grotta è il cuore di Lourdes, qui il pellegrino si ferma in preghiera e in contemplazione di
giorno e di notte, cullato dal dolce mormorio del Gave. La veduta che ha della Grotta è
decisamente cambiata rispetto a quella che ha avuto Bernardette, però l’essenziale è ancora lì. Il
pavimento è stato ripulito e piastrellato, il corso del fiume è stato spostato per creare uno spazio
più ampio, il canale del mulino di Savy coperto. E’ stato costruito un altare nel mezzo ed una
statua in marmo della Madonna a grandezza naturale, posta nel 1864 e realizzata seguendo le
indicazioni di Bernardette, troneggia dalla nicchia. Sotto la statuta la scritta “Que soy era
Immaculada Councepciou”, come rivelò la Vergine a Bernardette nella sedicesima apparizione il
25 marzo 1858. Davanti ad essa ardono in continuazione dei ceri posti su un’alta rastrelliera di
forma conica.
Pio IX definì il dogma dell’Immacolata Concezione l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis
Deus la cui formula centrale suona così: “La dottrina, la quale ritiene che la beatissima Vergine
Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e previlegio di Dio onnipotente
e in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, sia stata preservata da ogni
macchia della colpa originale, è rivelata da Dio e perciò da credersi fermamente e costantemente
da tutti i fedeli”.
Quando il pellegrino entra per visitare la Grotta, sul lato sinistro, nel pavimento, trova un vetro
che copre la sorgente, scavata dalle mani di Bernardette, e, poco più avanti, la “buca delle
lettere” dove si possono inserire tutte le richieste di chi è venuto fin qui da lontano. Passando
sotto la nicchia, il gesto più bello da fare è baciare la roccia come espressione di un atto di fede,
posarvi una mano e magari la fronte, come si posa la mano su una spalla di un amico per
appoggiarsi a lui e trarne conforto. Come ultimo gesto uscendo dalla Grotta, alzare gli occhi
verso la statua della Vergine, alzare gli occhi dalle cose terrene per vedere più in alto, cercare
“le cose di lassù”. Della Grotta Bernardette aveva detto “Era il mio cielo”. Anche noi pellegrini
siamo invitati a gustare questo pezzo di paradiso, a guardare oltre la nostra vita e a lasciarci
penetrare dalla luce che viene dall’alto.
Lunedì 5 ottobre
La mattina presto andiamo al Santuario, molto vicino e facilmente raggiungibile dal nostro
albergo, dove nella Cripta don Paolo celebra, con don Pietro, la S. Messa solo per il nostro
gruppo.
Il Santuario
La nostra entrata abituale è stata la Porta San Giuseppe perché più vicina all’albergo. Da questa
porta si procede direttamente verso la statua della Vergine Incoronata e verso l’esplanade, la
grande piazza antistante la Basilica del Rosario, che può contenere oltre quarantamila persone.
La Vergine Incoronata è situata su un altro piedistallo, ai suoi piedi, sulla barriera rotonda di
ferro che la circonda, i pellegrini appoggiano mazzi di fiori offerti in omaggio alla Vergine; i
fiori sono sempre freschi perché ogni sera vengono tolti e subito, la mattina seguente, sostituiti da
nuovi.
Basilica del Rosario. La facciata della Basilica fa da sfondo a tutte le grandi celebrazioni. Il suo
sagrato è decorato dalle statue di San Pietro, capo della Chiesa e di San Paolo, l’apostolo delle
genti. Sulle due grandi rampe una serie di santi: in basso San Remigio e San Martino, salendo
San Vincenzo de’ Paoli e San Luigi Maria Grignon de Montfort, più in alto San Gioacchino e
Sant’Anna, i genitori della Madonna; più in alto ancora due santi della spiritualità eucaristica:
San Bernardo e San Giacinto, infine in cima alle rampe San Giovanni Battista e San Giovanni
evangelista.
La Basilica è stata consacrata nel 1901, può contenere circa tremila persone, è stata concepita
come un piedistallo alle due chiese superiori. Sopra il portale d’ingresso una scultura che
rappresenta Maria Madre di Dio che, insieme al Figlio, offre una corona del rosario a San
Domenico, colui che ha propagato la preghiera del rosario come la conosciamo oggi. Lo stile
della Basilica è neo-romanico-bizantino, a croce greca e 4 navate, coperta da cupola. All’interno
le pareti sono divise in cappelle ornate da grandiosi mosaici ed arricchite da magnifici altari di
marmo ornati con bronzi e pietre preziose. Fin dall’ingresso nella Basilica, Maria Madre di Dio
accoglie il visitatore dalla volta dell’abside, a braccia aperte, mentre una scritta in latino
specifica il tema di tutte le figure in mosaico che l’abbelliscono: A Iesum per Mariam, a Gesù per
mezzo di Maria; è la dottrina del grande santo mariano francese San Luigi de Montfort che
propugna una devozione a Maria che deve necessariamente portare l’anima devota alla
contemplazione del Figlio, Gesù.
Cripta. Salendo per le maestose rampe, che danno il senso di un abbraccio, si arriva alla Cripta,
la prima costruzione realizzata al tempo del Parroco Peyramale, inaugurata nel 1866 alla
presenza di Bernardette. E’ scavata nella viva roccia sovrastante la Grotta, è nata già in partenza
come sostegno e fondamenta della Basilica Superiore con la quale crea un tutt’uno
architettonico. All’ingresso del corridoio che porta verso il cuore della Cripta, ci sono le statue di
San Pietro e di San Pio X, il promotore della Comunione frequente e colui che estese il culto
liturgico delle apparizioni di Lourdes a tutta la Chiesa, a ricordare la continuità della Chiesa.
Le pareti della Cripta sono rivestite da ex voto provenienti da ogni parte del mondo,
testimonianza delle numerose grazie ottenute per intercessione di Nostra Signora di Lourdes. A
destra, nella capella di San Giuseppe, sono esposte le reliquie di Santa Bernardette.
Basilica Superiore o Chiesa dell’Immacolata Concezione. Costruita tra il 1866 e il 1872 sopra
la Cripta, la sua abside è perpendicolare alla Grotta. L’alto campanile è situato a piombo sul
Gave, su di esso spicca un grande orologio di bronzo che scandisce i suoi rintocchi ogni quarto
d’ora, mentre ogni ora suona le note dell’Ave Maria di Lourdes.
In stile tardo-gotico, al di sopra della porta d’ingresso c’è il medaglione di Pio IX, il papa
dell’epoca di Bernardette che nel 1854 ha proclamato che Maria è stata “concepita senza
peccato” e quindi Immacolata per ogni istante della sua vita.
L’interno è a navata unica, ricco di marmi e di mosaici, le sue pareti basse sono tutte rivestite di
piccole lapidi di marmo con scritto Merci, Grazie, in ringraziamento di grazie ricevute. Le vetrate
delle cappelle laterali raccontano la storia delle Apparizioni, mentre quelle in alto illustrano la
storia biblica di Eva e di Maria
Segue una interessante catechesi tenuta da padre Mario, frate francescano, in una sala al I piano
del Centro Servizi, sulla storia di Bernardette e delle Apparizioni.
Dopo pranzo tempo libero per il bagno nelle piscine o altre attività individuali, come le
confessioni, dai nostri sacerdoti o all’apposita Cappella della Riconciliazione.
L’acqua
Il bagno nelle piscine è una risposta all’invito della Vergine Immacolata che disse a Bernardette
il 25 febbraio 1858: “Andate a bere e a lavarvi alla sorgente”. Ogni anno circa 400.000
pellegrini, sani o ammalati, si immergono nelle piscine, dopo aver fatto una lunga fila pregando e
cantando, aiutati dai volontari e avendo davanti agli occhi una immagine di Maria.
La sorgente della Grotta alimenta i rubinetti da cui bevono e riempiono vari recipienti i pellegrini
e le piscine, dove si va a fare l’immersione. L’acqua della Grotta non ha alcuna proprietà
curativa, è acqua normale, potabile, ricca di calcare perché proveniente dalle vene carsiche del
sottosuolo, e chi la definisce “miracolosa” è solo perché spera che, con la forza della fede,
questa possa compiere fatti prodigiosi. Il significato profondo dell’acqua di Lourdes è descritto
da una targa posta sopra le fontanelle: “lavati il volto, bevi di quest’acqua e prega il Signore
perché purifichi il tuo cuore”. Bere quest’acqua è riconoscere la nostra sete di Dio, è lasciare
che Cristo ci venga incontro, ci perdoni i nostri peccati, ci dia la possibilità di lavarci e di
purificarci. E’ dire un bel sì alla vita nuova che ci è proposta, una vita basata sull’amore.
Ci ritroviamo per la partecipazione alla Processione Eucaristica che termina nella Basilica
sotterranea dedicata a San Pio X.
La processione Eucaristica
Il pomeriggio intorno alle 17, presso un altare posto davanti alla Tenda dell’Adorazione, si
organizza il corteo. In testa si muove la Croce, segue il libro del Vangelo portato da un diacono e
attorniato da bandiere con i nomi dei quattro evangelisti, seguono i pellegrini che vogliono
partecipare preceduti dalle loro bandiere. Infine, preceduto dal corteo dei religiosi e dei
sacerdoti, nonchè da stendardi che riportano temi eucaristici, sfila il SS. Sacramento portato dal
celebrante che si trova sotto un baldacchino, in segno di rispetto, preceduto dall’incenso. Al
seguito ci sono i medici presenti in quel giorno a Lourdes e la folla chiude il corteo. Durante la
processione si alternano canti e invocazioni fino alla Basilica sotterranea dedicata a San Pio X
nella quale continuano canti e preghiere davanti al Santissimo esposto, per terminare con la
benedizione solenne.
La Basilica sotterranea San Pio X
Si trova sul lato destro dell’esplanade, con le spalle alla Basilica. E’ una colossale opera di
ardita architettura in cemento armato e si estende tutta sotto terra, può contenere anche ventimila
pellegrini. A forma ellittica, simile ad una carena di nave rovesciata (che vorrebbe ricordare la
barca di San Pietro), è circondata da grandi corridoi sulle pareti dei quali vi sono delle vetrate
colorate su cui sono illustrate le stazioni della Via Crucis, i misteri del Rosario e le 18
Apparizioni di Lourdes. Al centro domina l’altare per le concelebrazioni. In questa chiesa,
realizzata per le folle sempre più numerose, si celebra la suggestiva Messa Internazionale il
mercoledì e la domenica. Sei ampi ingressi distribuiti lungo tutto il perimetro per facilitare
l’ingresso e l’uscita dei tanti pellegrini
Dopo la cena in albergo, ci ritroviamo sulla riva destra del Gave, di fronte alla Grotta, per la recita
del Rosario.
Il papa Benedetto XVI ha detto del Rosario: “E’ una preghiera che restituisce serenità, che libera
dalle preoccupazioni e offre consolazione e ristoro. Penso che questa arcaica esperienza della
storia delle religioni della reiterazione, del ritmo, della parola collettiva, della coralità che mi
trascina e mi culla e riempie di sé lo spazio, che non mi tormenta, ma mi trasmette la calma, mi
consola, mi libera, è stata assunta pienamente dal Cristianesimo e ispira la preghiera e
l’interiorizzazione della preghiera nel contesto mariano e nella riproposizione della figura del
Cristo agli uomini, scavalcando l’intellettualismo a favore di una valorizzazione dell’effetto
rasserenante che produce il cullarsi dell’anima nelle parole della preghiera”.
Martedì 6 ottobre
La sveglia suona presto, dobbiamo trovarci alle 6,30 alla Grotta dove don Paolo e don Pietro
concelebrano con altri sacerdoti la S. Messa. E’ ancora notte quando la Messa inizia, poi piano
piano viene la luce e questo sembra avere un significato particolare, è molto bello.
Rientriamo in albergo per la colazione e poi ci ritroviamo, più tardi, per partecipare alla Via
Crucis.
La Via Crucis
La Via Crucis a Lourdes si snoda su un lungo percorso sulla collina di Espélugues, che sovrasta
le Basiliche, ed è chiamata la collina del Calvario. Percorrendola si è conquistati dalla bellezza
del luogo e si rivive intensamente la salita di Gesù al Calvario.
I malati non la possono percorrere, la via in salita è tortuosa e il suolo pieno di asperità, per loro
è stata allestita un’altra Via Crucis in piano sulla riva destra del Gave.
La prima stazione fa anche da “scala santa” e vi sono sempre pellegrini che la salgono in
ginocchio, pregando.
Con la XIV stazione finisce la Via Crucis tradizionale e terminano le monumentali statue dorate
che la rappresentano. Così la XV stazione, aggiunta negli ultimi anni, è rappresentata da una
grossa pietra rotonda, come quella ribaltata al sepolcro di Cristo, a significare la sua
resurrezione ed è piena di raggi a indicare la luce di Cristo.
Finita la Via Crucis siamo andati al Centro Servizi dove, sempre in una sala del I piano, ci siamo
riuniti con don Paolo e ognuno di noi ha parlato liberamente della propria personale esperienza a
Lourdes, ha fatto domande, fatto commenti, condiviso sensazioni ed emozioni.
Dopo pranzo, chi a piedi chi in autobus, siamo andati a visitare
I luoghi di Bernardette
Il Cachot. Per i Soubirous caduti in disgrazia, dopo lo sfratto non rimase che trasferirsi in una
cella della vecchia prigione, il Cachot, un’unica stanza umida e buia dove si fa tutto: dormire,
cucinare, mangiare, pregare. E’ da questo umile tugurio che Bernardette parte quell’11 febbraio
1858 per andare alla Grotta delle Apparizioni.
Oggi, entrando nella casa, si passa prima in una sala “dei ricordi”: foto d’epoca, un rosario di
Bernardette, uno dei suoi cappelli caratteristici dei Pirenei. In fondo alla stanza una statua di
Maria Immacolata, proveniente dalla vecchia chiesa parrocchiale, davanti alla quale
Bernardette, dopo le Apparizioni, amava pregare perché le ricordava “la Signora della Grotta”.
La Chiesa Parrocchiale. La costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale è iniziata nel 1875 e
terminata nel 1903, in sostituzione della precedente che, rovinata da un incendio, fu demolita. E’
dedicata al Sacro Cuore e conserva diversi ricordi della vecchia chiesa che era dedicata a San
Pietro.
Nella prima cappella della navata sinistra c’è il fonte battesimale in pietra dove Bernardette fu
battezzata il 9 gennaio 1844, oltre alle statue della Madonna e di San Giovanni Battista. Le
vetrate raffigurano la storia delle apparizioni. Nella Cripta è sepolto l’abbé Peyramale, il
parroco di Lourdes al tempo delle apparizioni, una sua statua è posta fuori dalla chiesa. Sotto il
campanile una statua di Bernardette.
Sulla via del ritorno, essendo andati a piedi, siamo passati accanto al Mulino di Boly.
Mulino di Boly. E’ la casa dove il 7 gennaio 1844 è nata Bernardette Soubirous, casa che i suoi
genitori Luisa e Francesco avevano in affitto e dove lei ha trascorso la sua infanzia. La famiglia
dovette lasciarla nel 1854 non riuscendo più a sostenere la spesa per l’affitto.
Dopo la cena in albergo andiamo alla Grotta per partecipare alla processione con i flambeaux.
La processione con i flambeaux
La sera intorno alle 21 si snoda, partendo dalla Grotta, la processione con le fiaccole. Ogni
pellegrino, portando una fiaccola, cammina nella notte fianco a fianco di innumerevoli altri, sani
o malati, provenienti da tutto il mondo, illuminato dalla luce del cero acceso che è il simbolo
della sua fede e della sua speranza nel Cristo risorto. La processione è accompagnata dal canto
dell’Ave Maria di Lourdes, composta nel 1873 su un’antica melodia dei Pirenei; è un canto che
ispira tranquillità e desiderio del cielo. Si recita il Rosario alternando le varie lingue, anche le
più remote e sconosciute.
Mercoledì 7 ottobre
Dopo la prima colazione in albergo, andiamo al Santuario per la celebrazione della S. Messa,
prevista per il nostro gruppo nella Cappella di San Michele, molto piccola, di fianco alla Cripta.
Celebra don Paolo e concelebra don Pietro.
E’ la festa della Madonna del Rosario e nel piazzale antistante la Basilica viene celebrata una
Messa solenne alla quale partecipano, oltre ai numerosi ammalati portati ed assistiti
amorevolmente dai volontari, migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo, alcuni con i loro
costumi tradizionali: è uno spettacolo molto bello ed emozionante, siamo stati fortunati ad essere
qui in questo giorno!
I malati
Il primo impatto che un visitatore, anche distratto, prova a Lourdes, è la presenza massiccia dei
malati a cui si deve, naturalmente, dare sempre la precedenza. Carrozzelle e lettighe
amorevolmente condotte da volontari di ogni nazione, affollano in certi momenti lo spazio dovanti
alla Grotta o il piazzale, i malati qui sono dei veri “protagonisti”.
Giovanni Paolo II nel messaggio per la Giornata Mondiale dell’Ammalato del 2004, celebrata a
Lourdes l’11 febbraio, dopo aver ricordato che la Vergine Maria appare a Bernardette
definendosi “Io sono l’Immacolata Concezione” scrive: “L’Immacolata Concezione è, pertanto,
l’alba promettente del giorno radioso di Cristo, il quale con la sua morte e risurrezione
ristabilirà la piena armonia fra Dio e l’umanità. Se Gesù è la sorgente della vita che vince la
morte, Maria è la madre premurosa che viene incontro alle attese dei suoi figli, ottenendo per essi
la salute dell’anima e del corpo. E’ questo il messaggio che il Santuario di Lourdes
costantemente ripropone a devoti e pellegrini, Questo è anche il significato delle guarigioni
corporali e spirituali che si registrano alla grotta di Massabielle.
Dal giorno dell’apparizione a Bernardette Soubirous, Maria in quel luogo ha “curato” dolori e
malattie, restituendo a tanti suoi figli anche la salute del corpo. Prodigi, però, ben più
sorprendenti ha operato nell’animo dei credenti, aprendo il loro animo all’incontro con il suo
figlio Gesù, risposta vera alle attese più profonde del cuore umano. Lo Spirito Santo, che la coprì
con la sua ombra al momento dell’Incarnazione del Verbo, trasforma l’animo di innumerevoli
malati che a Lei ricorrono. Anche quando non ottengono il dono della salute corporale, possono
sempre riceverne un altro ben più importante: la conversione del cuore, fonte di pace e di gioia
interiore. Questo dono trasforma la loro esistenza e li rende apostoli della croce di Cristo,
vessillo di speranza, pur fra le prove più dure e difficili”.
Tutti insieme siamo poi andati sulla riva destra del Gave, di fronte alla Grotta, dove don Paolo ci
ha parlato dell’Adorazione Eucaristica, della sua bellezza e della sua importanza; poi ognuno di
noi, liberamente, è entrato nella Cappella e si è fermato in preghiera davanti al SS. Sacramento
per il tempo che ha voluto.
L’Adorazione Eucaristica
La cappella dell’Adorazione Eucaristica fu inaugurata il 18 giugno 1995 dal Vescovo di Tarbes
e Lourdes e può contenere circa 150 persone. E’ stata concepita a partire da tre simboli biblici:
-
-
la tenda dell’incontro tra Dio e il suo popolo, simboleggiata dalla tela del soffitto;
la nuvola luminosa che conduceva il popolo di Dio verso la Terra Promessa, è
simboleggiata dalla colonna di legno dorato che contiene l’ostensorio con il SS.
Sacramento. Questa nuvola luminosa simboleggia oggi il Cristo risorto che lo conduce e
lo illumina;
la città nuova, simboleggiata dalla dodici colonne che rappresentano gli apostoli.
Signore mio Gesù Cristo che, per l’immenso tuo amore verso gli uomini, resti giorno e notte in
questo Sacramento, aspettando, chiamando e accogliendo tutti coloro che vengono a visitarti, io
ti credo presente, ti adoro dall’abisso del mio niente e ti ringrazio di tutte le grazie che mi hai
fatto; specialmente di avermi donato te stesso in questo Sacramento, di avermi dato per avvocata
la tua Santissima Madre e di avermi chiamato a visitarti in questo luogo.
Nel pomeriggio, dopo il pranzo in albergo e prima di andare al Centro Servizi per assistere alla
proiezione di un video sulla vita di Bernardette e sul Santuario, abbiamo visto passare la
processione della Madonna del Rosario. La grande folla che la mattina aveva assistito alla Messa
solenne avanti la Basilica, sfilava recitando il Rosario, i cui misteri erano riportati su stendardi
coloratissimi che intervallavano le persone.
Dopo cena andiamo sulla riva destra del Gave, davanti alla Grotta, a recitare il Rosario.
“Fin dai miei anni giovanili, scrive Giovanni Paolo II nella Rosarium Virginis Mariae, il Rosario
ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale, mi ha accompagnato nel tempo della gioia
e nel tempo della prova. Gli ho affidato numerose preoccupazioni. In esso ho sempre trovato
conforto. Il Rosario è la mia preghiera preferita. E’ una preghiera meravigliosa per semplicità e
profondità.”
Giovedì 8 ottobre
Andiamo presto alla celebrazione della S. Messa nella Cappella dedicata a Padre Kolbe, situata
nell’accueil Giovanni Paolo II, adiacente alla Cappella della Riconciliazione. La Messa è solo per
il nostro gruppo, viene celebrata da don Paolo e concelebrata da don Pietro.
Rientriamo in albergo per la colazione e poi c’è un po’ di tempo libero che noi utilizziamo per
“l’ultimo”saluto alla Vergine Maria alla Grotta. I pensieri in questo momento sono tanti, ma
estremamente personali e quindi gelosamente conservati dentro di noi.
Si parte verso le 11,30, il percorso è lo stesso, a ritroso, di quello fatto in andata. Dopo circa
dodici ore siamo in Piazza della Balduina, davanti alla nostra Chiesa da cui eravamo partiti
domenica mattina. Siamo sicuramente più stanchi di allora, ma più ricchi interiormente e più
sereni, pronti ad affrontare in modo diverso quello che ci attende.
Nostra Signora di Lourdes, prega per noi!
Santa Bernardette, prega per noi!
O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!
Un grazie affettuoso a tutti, speriamo di poter ripetere presto insieme questa bellissima esperienza.
Maria Luisa e Maurizio, ottobre 2009