Ottobre - associazione vecchia alassio
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Ottobre - associazione vecchia alassio
ANNO XLIV - N. 10 Venerdì 15 Ottobre 2004 € 1,40 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio aderente € 16,50 - Socio Sostenitore € 19,50 - Socio estero € 21,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected] Avvistamento e prevenzione incendi Luci ed ombre di un importante servizio L’avvistamento incendi che l’A.V.A. quest’anno ha organizzato con la determinante collaborazione e il coordinamento del Comando della Polizia Municipale ha dato buoni risultati. Infatti fino alla fine di settembre (anche il tempo a volte ci ha aiutato) non si sono sviluppati gravi incendi. Vi è stato qualche tentativo a Ferragosto ed a settembre, ma l’intervento tempestivo degli avvistatori, dei volontari antincendio e dei Vigili del Fuoco hanno bloccato il fuoco sul nascere. Oltre alla collaborazione essenziale del Comando Polizia Municipale è da evidenziare come i Volontari della Protezione Civile (A.I.B. Antincendio – Soc. Nazionale salvamento) con le forze dell’Ordine, della Forestale e della Comunità Montana (Enti che avevano ed hanno un servizio di controllo ed avvistamento autonomo tutto l’anno nell’ambito del territorio) è stata tenuta sotto osservazione una vasta zona. Parecchie Associazioni e privati cittadini hanno partecipato a questo servizio. Degni di nota sono la S.M.S. Fratellanza di Moglio, la S.A.M.S. di Solva, i Coltivatori Diretti, la ARES Don Bosco, il C.A.I., l’A.I.B. ed anche l’A.V.A., che con costanza hanno assicurato una vigilanza attenta ed efficace. Un contributo molto importante è stato dato dai cacciatori-cinghialisti. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno ritenuto utile e giusto partecipare. Ci dispiace rilevare che hanno brillato per la loro assenza coloro i quali pensavamo avrebbero affollato la collina per tutelare l’ambiente, il verde ed il paesaggio. Probabilmente ad Alassio non vi sono sufficienti ambientalisti. Forse per alcuni è mancata la televisione con i suoi primi piani. In ogni caso ci riteniamo abbastanza soddisfatti per essere riusciti a scalfire e a combattere quella che è l’indifferenza e l’immobilismo. Ci ripromettiamo di ripetere questa iniziativa il prossimo anno, migliorando, quanto sarà possibile migliorare (sono graditi suggerimenti), cercando di coinvolgere ancora di più i nostri concittadini, convinti come siamo che il turismo non è solo mare e spiaggia e che lasciare degradare e distruggere dal fuoco un paesaggio di incomparabile bellezza come le nostre colline sia un’offesa anche per le prossime generazioni e per il comune buon senso. A.V.A. PREMI ALASSIO 100 LIBRI “Un autore per l’Europa” a Paola Mastrocola “Un Editore per l’Europa” alla casa editrice Bollati Boringhieri La cerimonia. ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO Il giorno lunedì 13 dicembre 2004 presso la sede sociale di Via XX Settembre 7, Alassio è convocata L’Assemblea ordinaria dei Soci effettivi alle ore 20.30 in prima convocazione e alle ore 21.00 in seconda convocazione con il seguente Ordine del giorno 1) Relazione del presidente; 2) Relazione finanziaria; 3) Varie ed eventuali Confidando nella massiccia partecipazione dei Soci, porgo i migliori saluti. Il Presidente A.V.A. Carlo Cavedini (ARTICOLO A PAG. 8) CONSIGLIO COMUNALE del 30 settembre 2004 Apre la seduta il cons. Carlo Tomagnini con una dichiarazione di carattere politico, in riferimento alla notizia recentemente pubblicata dal quotidiano “La Stampa”, in occasione della riunione convocata dall’U.D.C., riguardante una verifica in seno alla maggioranza in C.C., in seguito all’uscita dello stesso e del cons. Lisandro Pellegrini dal Gruppo Civico “La Vespa”, con proposta di eventuale assegnazione di un assessorato. Precisa Tomagnini di non aver mai chiesto incarichi di governo, ne delegato alcuno a farlo, sebbene in passato gli sia stato offerto quello del Turismo e declinato l’invito. Per quanto riguarda la dichiarazione del Presidente della S.C.A. (Servizi Comunali Associati s.r.l.) per la gestione dell’acquedotto, dopo varie argomentazioni ne respinge il contenuto e chiede fermamente venga imposto alla Società stessa di pubblicare sul mensile “L’ALASSINO”, con l’acquisto di una pagina o due se non basta, il bilancio ultimo scaduto, ivi compresi gli stipendi erogati al personale, dagli operai ai dirigenti, per far conoscere ai cittadini quanto costa al Comune il mantenimento della S.C.A.. Segue intervento del cons. Pellegrini, capogruppo U.D.C., collocato autonomamente in questa maggioranza, per una comunicazione, con qualche punta polemica, sempre sull’articolo del 25/09 u.s. che, a detta dello stesso, è stato travisato e strumentalizzato da qualche componente della maggioranza. Chiede la parola il consigliere Carlo Vallega, per una richiesta di carattere locale e non politico: un invito a codesta Amministrazione per un riconoscimento alla nostra concittadina Sig.ra Silvia Craveri, campionessa di nuoto che, nonostante la non più giovane età, continua a mietere primati dando lustro non solo al Borgo Coscia ma all’intera Città. Risposta positiva del Sindaco. Si entra nel vivo degli argomenti all’O.d.G. con l’interrogazione relativa al nuovo parcheggio realizzato nel piazzale di risulta dell’Aurelia- bis, presentato dal cons. Agostino Testa del Gruppo “LA VESPA”; questo parcheggio, da indagini svolte dallo stesso cons. Testa, pare venga in parte utilizzato dalla Ditta Ponticelli per la sosta dei veicoli adibiti alla raccolta dei rifiuti; pone inoltre dubbi sulla staticità del muro di contenimento della rampa di accesso. Propone poi di intestare la stessa area, o piazza, al nome dell’operaio che ha perso la vita durante i lavori della galleria. La risposta dell’Ass. Salvo, almeno per quanto riguarda l’utilizzo del parcheggio, non soddisfa pienamente l’interrogante. Il 2° punto- Lettura e approvazione verbali sedute del 15 luglio e 12 agosto 2004-, viene approvato con 12 favorevoli ed 5 contrari. 3° punto- Ricognizione degli equilibri di bilancio - verifica stato di attuazione dei programmiinterventi a tutela degli equilibrivariazione al Bilancio di previsione per l’esercizio 2004. All’Assessore Fabrizio Calò il compito di relazionare in merito. Vari e animati gli interventi dei consiglieri del Gruppo di minoranza sui vari articoli di spesa, tra i quali il pagamento alla Ditta Ponticelli di euro .144.OO0, somma richiesta per variazione tariffe nel periodo di appalto scaduto (oggetto di contenzioso), nonché manchevolezze circa il servizio di pulizia e svuotamento dei cassonetti durante il periodo estivo. Risponde l’assessore Calò, che rimarca la difficoltà per garantire i servizi, evitando aumenti di tasse, gabelle ecc., mantenendo il Patto di stabilità. continua a pag. 2 È stato inaugurato il nuovo Sagrato dei Cappuccini Domenica 3 ottobre, alla presenza delle Autorità Civili e Religiose, nella Parrocchia di S.Maria Immacolata dei Padri Cappuccini, si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Nuovo Sagrato, artistica opera in ciottoli bianchi e grigi con decorazioni. La S. Messa è stata celebrata da Mons. Giorgio Brancaleoni, Vicario Generale della Diocesi a cui è seguita la benedizione del Sagrato. Parole di ringraziamento al Sindaco Arch. Marco Melgrati e all’Amministrazione Comunale sono state espresse da Padre Mariano Testa, Provinciale dei Cappuccini, Primo Parroco della Chiesa di S.Francesco dal 21 novembre 1972, data in cui la Chiesa dei Frati è stata innalzata a Parrocchia autonoma. Il festoso rito è stato animato dalla Corale S.Francesco diretta da Fra Remo Lupi, all’organo il M° Mauro Borri. A.V.A. Padre Ugolino, parroco della Chiesa dei Cappuccini introduce la cerimonia di inaugurazione del Sagrato, con l’intervento del Vicario Mons. Giorgio Brancaleone, del primo parroco frate Mariano, delle Autorità cittadine e della Comunità Parrocchiale. (FOTO SILVIO FASANO) Vita Associativa Società Mutuo Soccorso Alassio In seguito alle dimissioni presentate dal Consigliere PAOLO TORRE con motivazioni ritenute ampiamente giustificabili, il C.D., dopo averne preso atto ed accolte, viene integrato dal Socio CRISPINO VALDORA primo dei non eletti. Al nuovo Consigliere le felicitazioni del Direttivo in carica. Sabato 16 ottobre p.v. alle ore 10,30 nel cimitero capoluogo avverrà l’inaugurazione ufficiale della lapide che ricorda il 140° anniversario di fondazione. I soci ed i cittadini tutti sono invitati ad intervenire a questo storico evento. Angolo di Daniele La Corte Ubbidisce chi vuole Scrivo con la mano destra perché le monache, alla “Domus Aurea”, sostenevano che la sinistra appartenesse al diavolo. Bisognava ubbidire, era la regola. Forse un’assurda quanto violenta dimostrazione di insensibilità pedagogica che, nonostante tutto, ha influito sulla mia formazione culturale. Così ho scoperto più facilmente il metro con cui la gente è solita misurare la differenza tra belli e brutti, buoni e cattivi, intelligenti e ignoranti, onesti e disonesti ma soprattutto tra destra e sinistra: senza regole. Non c’è norma e se esistesse verrebbe cancellata. Oggi i disubbidienti sono in numero sempre crescente. Se guardiamo intorno a noi, a destra piuttosto che a manca, ci rendiamo conto che il caos rischia di impadronirsi di tutto, anche di buona parte della nostra città. Le regole sono scritte ma non vengono rispettate. Dalle piccole alle grandi cose: trasgredire, disubbidire diventa sfida aperta a tutti perché, intanto, nessuno paga. Allora il ciclista transita da ponente a levante, da corso Europa a corso Marconi, infischiandosene del divieto. Il gestore di stabilimento balneare invade la passeggiata fregandosene del fatto che la collettività ha speso fior di milioni di vecchie lire per pavimentare la strada. Molti cittadini sbattono per le vie i rifiuti perché aprire il cassonetto è faticoso. Ci sono le ordinanze che limitano all’area della spiaggia il girare in abiti succinti, ma non è difficile scorgere, anche oltre la virtuale linea rossa della via Aurelia, bellezze o carampane, passeggiare indisturbate in bikini improponibili per poi saltellare tra gli scaffali di questo o quell’altro negozio o supermercato. E l’ordinanza contro i rumori molesti? È una regola? I cantieri, quest’estate, iniziavano a lavorare anche prima delle sette. Tante, tantissime norme infrante anche da chi magari le ha sottoscritte. Così l’extracomunitario messo al bando dai figli e dai nipotini del Senatur diventa fornitore di borsette alla moda, rigorosamente fasulle, per la signora bene, la stessa che in salotto sbraita per cacciare i vù cumprà e non disdegna la polvere bianca per un “viaggio” alla maniera dei ricchi stupidi . Una volta, almeno, c’era la disciplina di partito, le regole dettate dai gruppi che, anche se non compatti, governavano democraticamente. Oggi ad Alassio le “vespe” lasciano l’alveare per entrare in una più comoda Casa o in città pseudo assolate. Postcomunisti si innamorano di ex leghisti mentre qualche berlusconiano fa già l’occhietto all’amico in carriera nel Centrosinistra. E il paese? Rotola sempre più verso il fondo. Siamo all’anarchia comportamentale, quella che porta a travolgere anche l’antico adagio popolare del comandi chi può, ubbidisca chi deve. Così tutti si trasformano in novelli Renzo, quello dei Promessi Sposi, che all’osteria durante i tumulti di Milano, dopo aver alzato troppo il gomito, gridò: «Comanda chi può e ubbidisce chi vuole». 2 «L'ALASSINO» CONSIGLIO COMUNALE (segue dalla prima pagina) Interviene l’Ass. Salvo per sostenere, riguardo agli appunti rivolti alla Ditta Ponticelli, che la città è pulita, contrariamente a quanto affermato dal cons. Fui che, nella replica, dichiara voto contrario. Esito della votazione: 12 favorevoli e 4 contrari. 4° punto- Deliberazione di G.C. n° 276 del 20/09/2004 all’oggetto: “Bilancio di previsione per l’esercizio 2004 – Variazioni”. Ratifica. - La relazione dell’Ass. Calò non convince i consiglieri di minoranza che votano contro. (12 favorevoli, 4 contrari) Il 5° punto, riguardante il progetto di ricostruzione del muro di sostegno di Via Michelangelo in località S. Rocco, già oggetto di interrogazioni e critiche, dopo la relazione del Vice Sindaco Aicardi sulle trattative concluse bonariamente con il proprietario del terreno confinante, viene approvato all’unanimità. 6° e ultimo punto: - Parcheggio pubblico aperto pluripiano da realizzarsi in Fraz. MoglioApprovazione progetto preliminare. Procede ad illustrare tale progetto il Sindaco Arch. Melgrati attraverso una serie di grafici, che dimostrano il raddoppio dei posti auto attualmente disponibili. Cons. FUI : Finalmente viene realizzato un parcheggio in una frazione di Alassio, non nascondendo perplessità circa l’elevato costo (440.000 euro) dato il numero limitato di posti auto risultanti. Intervento del cons. Angelo Iebole: Chiede venga inserito nel prossimo C.C., un O.d.G. con la proposta di realizzare una strada di collegamento tra Moglio e l’ingresso dell’Aurelia -bis, per evitare il transito degli abitanti della frazione nel centro cittadino. Il Sindaco riferisce che vi sono già contatti per risolvere questo problema, verrà discusso al più presto. Con voto unanime si conclude la seduta. A.V.A. Al “FIAT 500 Club Italia”, premio “Personaggio dell’anno 2004” Per ritirare il premio di “Personaggio dell’anno 2004” è arrivato a Garlenda il grande Renzo Arbore, ospite del Fiat 500 Club Italia, club fondato dal compianto medico alassino Gianpaolo De Capitani, e da Domenico Romano (socio dell’AVA). Anche un altro alassino ha retto le fila dei molti cinquecentisti arrivati per l’occasione. Dopo una cena offerta dal Comune, dalla Pro Loco e dal Club, Arbore ha ascoltato il sublime concerto della Jazz Ambassador Big Band di Imperia, non lesinando elogi ai musicisti. Invitato a unirsi alla band, Arbore ha accettato vo- Venerdì 15 Ottobre 2004 Precisazioni del Sindaco Oggetto: precisazioni circa la lettera apparsa sul numero di Agosto de “L’Alassino” in merito alle immagini del sig. Mimmo Ottonello. In relazione alla mia di agosto circa le immagini del Sig. Mimmo Ottonello, viste le precsazioni della redazione e la lettera del Sig. Claudio Comi, mi è doveroso fornire le seguenti precisazioni: premesso che non era assolutamente mia intenzione offendere il sig. Mimmo Ottonello, voglio prima di tutto chiedere scusa sia allo stesso che ai lettori dell’Alassino; infatti, l’uso della locuzione (sempre che si chiami così) “tal” non voleva essere offensiva, perlomeno nelle intenzioni dello scrivente, ma voleva evidenziare il fatto che purtroppo io non conosco personalmente il sig. Mimmo Ottonello; dispiace che l’uso non appropiato di questo “tal” possa essere stato letto come intenzione offensiva, e quindi rinnovo ancora le mie scuse. Chi mi conosce sa che l’educazione e il rispetto per gli altri sono parte del mio D.N.A., ereditato dalla mia famiglia, pur con il diritto di critica nei confronti di chi, magari con eccessi, lo applica a me stesso. Per quanto attiene il sig. Comi, che probabilmente non sa che esiste un progetto in Projet Financing del depuratore già ap- provato dal Comune di Alassio, e un progetto per la risistemazione di via Diaz che attende il finanziamento, sono a Sua disposizione per incontrarLo, quando vorrà. Son oaltresì a disposizione del sig. Mimmo Ottonello per prioritariamente avere il piacere di conoscerLo, e avre un confronto personale sulle cose che allo stesso parrebbero migliorabili. Voglio solo ricordare che, diversametne dal passato, questa Amministrazione ha imposto alla ditta Ponticelli tre passaggi al giorno pèer il ritiro dei rifiuti delle isole ecologiche, e che a d agosto ad Alassio si restrano circa 80.000 presenze; stranamente la stragrande maggioranza di turisti trova Alassio molto pulita; è strano che alcuni Alassini siano di parere contrario; Li invito a fare una passeggiata nelle città limitrofe (Albenga, Sanremo, Nizza ecc…)… Per quanto attiene poi al risparmio energetico, sempre indicato dal sig. Comi, sono stato il primo a mettere i graduatori notturni nei nuovi impianti di illuminazione pubblica, proprio per incrementare il risparmio nelle ore notturne. Rinnovando le mie scuse, ringrazio della disponibilià dello spazio la Redazione della Vecchia Alassio. Marco Melgrati Sindaco di Alassio Mostre alla Chiesa Anglicana Associazione Artistica “L’Impronta”: «L’acqua» del sodalizio, è il geometra Marco Maglietti. Ma torniamo ad Arbore. Cinquecentista da sempre, possessore di una piccola bicilindrica verde, è arrivato a Garlenda a portare la sua irresistibile simpatia, prestandosi volentieri a guidare una rombante 500. Non si è sottratto ai flash lentieri cantando un paio di canzoni insieme a loro. Entusiasta della giornata ligure ha salutato tutti con un arrivederci, pronto a tornare di nuovo per ritrovare i tanti amici cinquecentisti nel nome della comune passione per la piccola auto. L’Associazione Artistica Culturale Riviera di Ponente “L’Impronta” ha proposto una mostra a tema (dal 28 agosto al 16 settembre) di opere dei propri aderenti e amici, che hanno eseguito appositamente ispirandosi all’acqua. «Un bene prezioso che va salvaguardato» come ha evidenziato il Sindaco di Alassio arch. Marco Melgrati all’inaugurazione, insieme all’assessore alla Cultura dott. Monica Zioni. Il Presidente de “L’Impronta” Ettore Ghiringhelli ha parlato dell’attività dell’Associazione. Argomenti trattati anche in uno scritto esplicativo esposto all’inizio della mostra. Occorre evidenziare che tutti gli artisti, ciascuno col suo stile, hanno saputo egregiamente interpretare il tema. Ed ora l’elenco degli espositori e delle loro opere. Eliana Pelle: marine, tigre che fa il bagno. Astrid Hammond (vicepresidente de “L’Impronta): “Nell’acqua si nasce” (Bambino nel ventre materno), pioggia, … Franco Ravera: l’acqua fra figurazione e astrazione. Amedeo Bianco: panorami alassini, nudi, cascate, su conchiglie. Federico Bellenghi: l’acqua come pittura concettuale. Ettore Ghiringhelli: onde causate da sassolini e gocce di pioggia nel laghetto. Maria Rita Craviotto: albero in fiore si specchia nel lago, marina. Alberta Giudice: torrente, fontana, basilico in bottiglia come messaggio sulla spiaggia. Ettore Ghiringhelli ha anche eseguito un’installazione: una suggestiva cascata eseguita con bottiglie di plastica vuote. B.T. Gianni Penati: “Il maestro di Olympia” Fotografie 1956-1996 2a EDIZIONE DE “Un sogno nel cassetto” Ha preso il via il 15 settembre 2004 l’iniziativa “UN SOGNO NEL CASSETTO” a carattere regionale che ha per tema stimolare tutte quelle persone, di ogni età, sesso, nazionalità, che hanno scritto brevi racconti, fiabe, poesie, canzoni, insomma un poco di tutto e che desiderano almeno per una volta parlarne e coraggiosamente mettersi in mostra. Ora chiediamo a voi, di fare sapere a tutti questi sognatori, che possono inviarci i loro brevi dattiloscritti in triplice copia con: nome e cognome (magari anche il mestiere), indirizzo, telefono alla casella postale 153 - 17021 Alassio (SV) intestando a Mario Riboldi “IL SOGNO NEL CASSETTO” entro e non oltre il 15 novembre 2004. Possono partecipare gratuitamente alla selezione. Dopo un’attenta verifica di quanto pervenutoci sceglieremo i venti lavori a noi apparsi più significativi ed espressivi, gli autori saranno chiamati a partecipare alla serata finale che si terrà il venerdì 26 Novembre 2004 presso i Salesiani di Alassio (Sv) dove, innanzi ad una giuria formata da Giornalisti e da un noto critico letterario, sarà chiesto ai finalisti di presentarsi e leggere quanto da loro creato per meglio valutare il loro entusiasmo creativo e la loro vena letteraria e ad accompagnare musicalmente gli scrittori ci sarà il chitarrista Andrea Maiellano. Il Portale Degli Artisti, (diretto da Vilardo Gabriele) offre ai finalisti un Attestato di Merito ed ai tre lavori giudicati più espressivi l’inserimento gratuito al proprio Portale (sito internet) visitato in tutta Italia da ben più di 100.000 navigatori. Per l’informazioni: Mario Riboldi - cellulare 339 6362472 È in corso alla Chiesa anglicana una mostra di fotografie di altissimo livello estetico. L’autore, Gianni Penati, a incontralo in compagnia della signora, pare avere un che di misterioso, e misteriose erano rimaste finora le stupende fotografie ora esposte. Torinese, ma da molti anni residente sulla collina alassina, Penati è stato fotografo per la prestigiosa rivista “Vogue USA” e altri giornali. Le fotografie in mostra sono inedite e dimostrano una perizia tecnica e un gusto estetico assai rari. A parte le inquadrature un po’ surreali, come il particolare di locomotiva a vapore “Owl train”, lo scorcio d’interno “Hotel Beaujolais”, “La villa” e qualche altra, per la maggior parte sono donne dalla fanciullezza alla maturità: ritratti e nudi di grande suggestione. Oddone Camerana nell’introduzione, che fa un articolato discorso su Penati uomo e artista, parlando di queste donne fa un confronto con Giacomo Casanova. Giustissimo. Ma, se posso esprimere un mio modesto parere, toglierei una sillaba a questo cognome e il confronto lo sposterei su Antonio Canova: sono diverse, ma queste donne un po’ algide, dal corpo perfetto e dalle intense espressioni, mi ricordano il grande scultore neoclassico. UNITRE ALASSIO - Anno XXII Le iscrizioni al XXII Anno Accademico sono aperte: sede di via IV Novembre, 2 Lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 15 alle 17 Prolusione sabato 23 ottobre, ore 16 presso la Biblioteca Civica Deaglio Tema: “MARE APERTO” Relatrice la Ch.ma prof. Renata Cusmai Belardinelli dell’Università La Sapienza di Roma C. B. IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. I tombini dall’inizio di via Neghelli, palazzo Valverde compresi nel passaggio pedonale sono più bassi di alcuni centimetri del livello stradale pertanto pericolosi. Alcune persone, perlopiù anziane sono già inciampate, fortunatamente senza troppi danni. Via Pian del Moro dall’inizio fino alla fine verso la collina, per lunghi tratti presenta una vistosa linea di dislivello del manto stradale a causa del cedimento dello stesso, rendendo pericoloso il percorso specialmente ai veicoli a due ruote e anche alle automobili. Si tenga presente che in questa zona percheggiano i pullmann che trasportano i turisti degli alberghi. È un brutto biglietto da visita. Ci auguriamo vengano per entrambi i casi presi i dovuti provvedimenti. (Al momento di andare in stampa ci è stato segnalato che la prima parte di via Pian del Moro è stata asfaltata. Ci auguriamo che la restante parte venga sistemata quanto prima). Foto inviata all’AVA da un turista: non sarebbe più ovvio fornirsi di adeguati cassonetti? Apt Riviera delle Palme CITTÀ DI ALASSIO Assessorato alla Cultura 50° Corso serale di lingue estere Inglese e Tedesco Questa Amministrazione intende organizzare il 50° corso serale di Lingue estere nel periodo dicembre 2004 - 25 febbraio 2005 Coloro che fossero intenzionati a seguire i predetti corsi, sono pregati di iscriversi entro il 30 ottobre, versando la quota globale di € 65,00 presso la Biblioteca civica (Dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle 18). Per ulteriori informazioni: Biblioteca civica, Piazza Araldi e Durante, N° 7 - Tel. 0182.648078 ANNO XIV Arte e poesia al Santuario Sì, da 14 anni nell’ultima domenica di settembre (quella di fine estate) si celebra la festa degli Alassini al Santuario della Guardia. Tutto secondo copione: rassegna di pittura (egregiamente commentata dal Sig. Ghiringhelli) e Musica e Canto con il sax tenore Giuseppe Rossi, con le Romantos e Dino Ferrari, con la Corale di S. Ambrogio sempre armonica e applauditissima (con i Maestri Giovanni Puerari e Aldo Giardini) e con numerose poesie estemporanee dei “poeti” alassini, a celebrare, in dialetto o in lingua, la Madre celeste e le bellezze del golfo e delle colline incomparabili. Dall’alto, durante la Santa Messa di ringraziamento, ha ringraziato e benedetto gli artisti e i numerosi fedeli presenti il Parroco, Mons. Angelo. Ha presentato la manifestazione, fra commozione e applausi, ormai da 14 anni, il prof. Tommaso Schivo. Citare i nomi dei singoli artisti sarebbe lungo. Eravamo in tanti e tutti soddisfatti e, perché no?, pronti per la XV edizione! A.V.A. Venerdì 15 Ottobre 2004 3 «L'ALASSINO» CRONACA DI ANDATE: MESE DI OTTOBRE 2004 Complementarietà L’invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti d’America con tutto ciò che n’è seguito e segue e la reazione della Russia all’attentato ceceno sembrano due prove di forza, in realtà sono il contrario. I due fatti non rivelano solamente la mancanza di equilibrata saggezza dei governi americano e russo, ma una verità più dirompente: sta esaurendosi, dopo secoli, il sistema capitalistico, in quanto insapientemente è scivolato nell’ultra-capitalismo, nell’iper-liberalismo, che riduce gli uomini a cose e, quindi, è causa di profonde ingiustizie. Il capitalismo nella sua forma già esasperata e disperata ha ridicolizzato e ridicolizza l’etica. L’ultra-capitalismo costituisce l’alfa e l’omega della perdizione. I popoli oppressi (era così difficile prevederlo?) hanno iniziato la loro lunga ribellione, purtroppo in modo impazzito e rabbioso. Nulla nasce dal nulla. Tutto ha una motivazione: violenza genera violenza. Siamo di fronte (ecco perché abbiamo paura) ad un possibile conflitto globale degli esclusi contro i garanti. Le cause? I responsabili? Lontano o vicini nel tempo? Forse la lezione eschilea ci aiuta a capire. “Ubbis” non indica solo violenza, prepotenza, prevaricazione, ma significa passare a forza sopra i limiti segnati all’uomo dalla morale e dalle leggi. Depositiamo la maschera, ricordando il 1789 e il 1917, prima che il mondo diventi tutto un orrore. Il capitalismo deve ridursi alla moderazione e non calpestare più i diritti umani dei popoli, degli Stati, dei singoli uomini senza rinunciare, naturalmente, all’individualismo, purché non si deformi nel protagonismo, nell’egocentrismo, nel narcisismo, che, del resto, di- ventano risibili. L’individualismo è insito nella natura umana, ma non esaurisce la natura umana. L’individualismo non si realizza in solitudine, ma nella società e non v’è società senza libertà, pace, giustizia, solidarietà. Anche questi valori sono inscindibili della natura umana e di essi si è sostanziato il marxismo (l’onestà intellettuale non permette di confonderlo con lo stalinismo, che del pensiero marxiano ha rappresentato la degradazione e il tradimento. Un esempio? Marx non ha mai incitato alla violenza, se non una sola volta, in occasione de “La Comune di Parigi” nel 1870, se ben ricordo). Il Marxismo degenerato è giustamente e necessariamente fallito sul piano storico; ma ciò non potrà mai accadere sul piano ideologico ed esistenziale, in quanto i suoi valori sono patrimonio dell’umana natura (basta pensare alla giustizia ideale). Perciò il capitalismo moderato e il marxismo intelligente devono saper leggere la storia contemporanea e, quindi, dialogare fra loro per giungere alla concertazione, alla condivisione, alla cooperazione senza pretendere, con prudenza, di accordarsi su tutto, avversando, però, l’autoritarismo gratuito e l’astratto utopismo. Come individuo e società sono complementari perché non si realizzano se non “insieme” così il sistema capitalistico e il sistema marxismo sono costretti, oggi, alla collaborazione. Il Manicheismo è nato come eresia e tuttora è eresia. La legge della storia, che è scienza dell’uomo (o meglio degli uomini) e del cambiamento non ha scritto l’articolo dell’ “aut…aut”, ma quello dell’ “et…et” Inoltre capitalismo e marxismo, se separati, costituiscono filosofie parziali e incom- plete; applicate senza il concorso reciproco, si riducono o all’inerzia o al male. Il mio discorso (chiedo scusa per questa esagerata parola) non vuole essere idillico ed emotivo, ma pragmatico e utilitaristico: oggetto della politica è “l’utile”, ma solo dello Stato. Infine alcune cose, è vero, si oppongono, ma non si eliminano, anzi si integrano a vicenda: caso tipico di questo rapporto i due poli, positivo e negativo, della corrente elettrica. Insomma la mente umana deve guarire dalla malattia dell’unilateralità e prevalere coscienza e intelligenza che l’ottica degli altri ha gli stessi diritti di quella nostra. Comunque, per realizzare la grande scommessa i popoli hanno l’obbligo di crescere in cultura e, quindi, hanno bisogno di politici-scienziati (è dal 1513 che sappiamo che la politica è una scienza!) e non improvvisati e incapaci, ignoranti del passato e, perciò del presente. “Le origini delle cose presenti si ritrovano tra le cose passate” per cui “una realtà non la si comprende mai in modo migliore che tramite le sue cause” e ancora: “chi vorrà limitarsi al presente, all’attuale, l’attuale non lo comprenderà”. Infatti… L’errore, (questa è la lezione dantesca, galileiana, linsteiniana, calviniana), prima che dalla malizia, deriva dall’ignoranza, incapace, come è logico, di afferrare il vivente, nel quale è implicito anche un saggio principio pur valido per tutti gli uomini: «L’uomo ricco è colui che è molto, non colui che ha molto» (K. Marx - 1848) e «Non si tratta tanto di avere di più quanto di essere di più». (Giovanni Paolo II 1979). Le grandi menti si incontrano sempre. Gerolamo Bogliolo “Itinerari” di Luciana Olivieri Un prestigioso (Recensione di Tommaso Schivo) La nostra concittadina, prof. Luciana Oliveri Bernardinelli, ha pubblicato (G.C.N. Le Arti) il suo terzo volume di versi, “Itinerari”, suddiviso in due tempi o parti ben distinte: nella prima, come l’autrice stessa afferma in una nota, «dà voce a quanti non hanno voce, ai miseri, agli esclusi, ai vinti» e raccoglie le pagine più ricche di sentimento e di forza interiore, più sconvolgenti e sofferte. Ed ecco, scultorea e dolorosamente viva, “Ad un albero” abbattuto, con i suoi “rami neri (nella notte) e tesi a ghermire il ricordo del cielo” (7) o il “Nuovo Cantico di Simeone” con parole “avide come un laccio nell’aria” (13) o l’immagine sorprendente della rosa che “profuma la mano che la gualcisce” (14). Si direbbe che spesso la sua poesia gareggi con le arti stesse della pittura e della scultura, come in “Per Alberto”... “io sono il gioco perduto - appeso al chiodo dell’infanzia” (16) o in “Rivelazione” la strofetta intermedia “Ti amo, con lo stupore del bimbo - con la gioia e la paura del naufrago con l’incredulità del povero...”(20), o, ancora, in “Canzone nel buio” quella toccante e viva concezione dell’amore che è “soffocare l’orrore - nel giardi- no vietato - di un grembo di donna...”(22). Poesia dura nei sentimenti e nella valutazione dell’esistenza, ma graffiante e musicale insieme e non priva di luce e di speranza, come in “Forse… Il mio chicco di grano resta solo - ma è bastato a nutrire la rondine - che porta la primavera al tuo cuore” (24). Bello! La seconda parte è come una preghiera costante alla Vergine, alla sua dolcissima figura di Madre che “raccoglie i sospiri degli uomini... che trasforma le lacrime in perle” (40), che induce Gesù a mutare in vino l’acqua delle nozze di Cana. È come se Luciana Oliveri pregasse per noi “servitori forse non infedeli ma stanchi”, “vecchi muri segnati da vecchie crepe” (45). Ed ecco, dinanzi a Maria il cuore umano/ “una tenda nel desertosotto il peso del sole e l’insulto del vento” (55). Potrei continuare, perché le immagini che vibrano e toccano il cuore, le sensazioni che si provano, dentro, leggendo, sono molte. Un volume che fa onore alla poetessa, un libro con due temi portanti, l’umano e il divino, per così dire a due facce distinte come quelle di una moneta, ma di una moneta d’oro, tintinnante e preziosa. riconoscimento Sabato 25 settembre 2004, alle ore 15,30, presso il Salone/teatro del Metropole Palace Hotel di Montecarlo (principato di Monaco) il pittore Ettore Ghiringhelli (presidente dell’Associazione Culturale ed Artistica “L’Impronta” di Alassio) è stato premiato con l’Oscar dell’Arte 2004 “per essersi distinto con professionalità nel panorama artistico internazionale”. Si tratta di una manifestazione esclusiva il cui premio viene assegnato con cadenza quadriennale. Una giuria, composta da critici e storici dell’arte (italiani, francesi e spagnoli), ha consegnato al nostro artista il prestigioso trofeo unitamente alla motivazione, nella quale si legge: «Un gesto fluido che percepisce le reazioni emozionali della sua realtà filtrandone i contorni per portare alla luce la grande personalità artistica». Ci fa piacere e sempre ci lusinga riportare la notizia che un nostro concittadino si faccia onore e venga insignito di una prestigiosa onorificenza, in specie, come nel caso, nel campo culturale ed artistico. A.V.A. Nei mesi di giugno, ogni sera, per tutto il mese, una quantità straordinaria di fedeli, si recava nei giardini di Padre Pio, come testimonia la foto. La raccolta di fondi per Padre Giacinto che opera in Eritrea ha dato un ottimo risultato, unitamente alla cassetta delle offerte posta sul muretto. Padre Giacinto svolge la sua opera curandosi dei bimbi più sfortunati ed è una persona veramente straordinaria con un cuore grosso come una casa. ALMENO PROVIAMOCI Nell’ultimo numero dell’Andatino, un importante esercente di Andate, che ha ricoperto e ricopre cariche di responsabilità provinciale nel settore, ha la bontà di scrivere che apprezza queste mie corrispondenze e mi chiede cosa ne penso di un dibattito “serio e costruttivo” sul futuro turistico della città. La mia risposta è senza dubbio positiva ed entusiasta. È da tempo che io propongo, chiedo, supplico che magari nel periodo invernale, che invita alla riflessione, le categorie degli imprenditori che “fanno turismo” si riuniscano attorno ad un tavolo e, fatto un bilancio del passato, traccino un serio itinerario per il futuro; senza il quale itinerario non si va da nessuna parte. Ma ci siano tutti, attorno al tavolo: Albergatori, commercianti, esercenti, gestori di stabilimenti balneari e i rappresentanti di tutte le categorie che operano nel campo specifico, compresi i lavoratori del settore, i quali certamente sono in grado di collaborare con suggerimenti, proposte, idee utili alla discussione; ci sia anche il presidente della Vecchia Andate, una associazione che più di ogni altra ha sempre rappresentato la voce popolare. E si invitino anche i rappresentanti del Comune. Ma attenzione: questi ultimi stiano zitti, almeno per la prima parte della discussione; ascoltino attentamente e siano convitati di pietra. Perché, e su questo punto sono fermissimo, non è il Comune che deve dire quale turismo si deve fare ad Andate, sono le categorie degli imprenditori e dei lavoratori del settore che devono discutere, scegliere, proporre, immaginare, decidere. Poi il Comune, sentiti tutti, potrà dire: questo lo possiamo fare noi, su quest’altro possiamo darvi una mano, per quello non abbiamo fondi o non siamo d’accordo. È ora che si smetta di pensare che è il Comune che decide tutto, anche il nostro futuro, ed avanza come un rinoceronte sulla linea da esso scelta. Se gli imprenditori penseranno che chiudere gli alberghi, trasformarli in seconde case e soprattutto costruire dappertutto box-auto non serve a risolvere la evidente crisi del turismo, lo dicano a chiara voce e facciano proposte alternative. Se poi il Comune non capisce e continua a dare licenze per bucare il sottosuolo di Andate come una gigantesca gruviera, mentre i box di Andate continuano a costare più di un appartamento medio di alcune cittadine dell’interno della costa (ho le prove di ciò che affermo) allora va bene. Chi ama i buchi per terra continui a trapanare questo Emmenthal che era una volta la nostra bella terra: vediamo quanti turisti porterà: gli dovremo però far rileggere un articolo uscito sull’Andatino qualche mese fa e scritto da un esimio professore universitario esperto della materia il quale avvertiva accoratamente sui danni che i buchi nel sottosuolo possono portare in una città lacustre come Andate in cui il sottosuolo è intriso di acqua e in cui i danni ai manufatti già costruiti si vedranno fra anni. Ma si vedranno. Se invece gli andatini tutti saranno contenti di come vanno le cose turistiche, di come è andata la passata stagione, di come si pensa che vada la prossima o si limiteranno a chiedere il permesso di apertura di un ristorante per ogni stabilimento balneare, alla faccia di quelli che fanno turismo e pagano l’affitto per tutto l’anno, allora vorrà dire che “tutto va ben, madama la marchesa” come diceva la canzone popolare, e saremo tutti contenti. Ma prima mettetevi attorno ad un tavolo e discutete; non lasciate che siano altri (anche se uno di questi fosse il Comune) a decidere la vostra vita, il vostro futuro, o più modestamente, la vostra sopravvivenza. Sono stato chiaro? Spero proprio di sì; se no, magari, ve lo ripeto la prossima volta. Grazie e arrivederci. Luca Caravella Istituto di Istruzione Secondario di Primo Grado “M.M. Ollandini” Alassio-Andora Con l’occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico 2004/2005, vi inviamo immagini dell’ultimo “Saggio-Concerto di fine anno” che i nostri allievi hanno tenuto nel mese di Giugno nel salone della Chiesa Anglicana. Sarà un modo per ringraziare i musicisti che insegnano sia ai Corsi di Orientamento musicale, sia alla annessa Scuola di Musica “Ollandini”, frequentata da allievi ed allieve di tutte le età e provenienti da Comuni diversi del nostro territorio. La loro professionalità ed impegno ci hanno permesso di superare, lo scorso anno, i 130 allievi, i quali hanno dimostrato in numerose occasioni l’ottimo livello di preparazione raggiunto. Per quest’anno, la “Ollandini” propone una novità di grande rilievo, che non mancherà di interessare i nostri alunni, ma anche, ne siamo certi, tutti gli amanti del teatro e della recitazione: si tratta infatti della “Scuola di Teatro”, che inizierà a breve i corsi di dizione, recita- zione, allestimento scenico per quanti vorranno cimentarsi in tale entusiasmante attività. Ancora una volta, dalla esperienza e della fantasia degli Insegnanti della Scuola Media Statale “M. M. Ollandini” scaturiscono proposte che superano i confini scolastici e diventano un prezioso patrimonio della nostra città, per affermare un modo di fare cultura coinvolgente, di alto livello e, nello stesso tempo, alla portata di tutti: ci auguriamo che abbia lo stesso successo e valore delle tante iniziative che portiamo avanti nel campo dello Sport, delle Lingue straniere, della Musica e dell’Informatica, attività per le quali oggi la nostra Scuola è rinomata in tutta la Provincia e non solo. Vi ringraziamo per l’attenzione e porgiamo i migliori saluti e auguri. La Preside Prof.ssa Loredana Nattero Fondo Levi ad Alassio Un autorevole parere da Torino Il Centro “Pannunzio” ritiene di grande significato e valore il fatto che Antonio Ricci abbia acquistato a sue spese il Fondo “Carlo Levi” e lo abbia donato alla Pinacoteca “Carlo Levi” di Alassio. Il solo fatto che un privato doni ad un comune un fondo come quello di Levi è un qualcosa di importante. C’è stato chi astiosamente ha rilevato che Ricci ha donato il Fondo ad una “cittadina” come Alassio, non in grado di accoglierle in modo adeguato, queste preziose carte, per garantire che vengano messe al più presto a disposizione degli studiosi. È facile rispondere che Alassio ha già una pinacoteca con opere di Levi e le ha perché la vita di Levi è intrecciata ad Alassio dove Levi passava le sue estati a dipingere ed a scrivere. Il Comune di Alassio ha gli spazi, la competenza e l’esperienza per gestire in modo ottimale il Fondo Levi. L’operato dell’Assessore Zioni e la competenza del direttore della Biblioteca Baldassarre lo stanno a testimoniare in modo inequivocabile. Semmai ci sarebbe da rilevare come Torino, città natale di Levi, sia stata incapace di muoversi per acquisire il Fondo, ma il fatto che Torino non abbia finora saputo onorare il grande artista in modo adeguato rivela una certa disattenzione abbastanza sconcertante. Le dichiarazioni di chi avrebbe voluto tenere tutto a Roma rivela una visione romanocentrica della cultura che appare superata e priva di fondamenti. Il fatto stesso che Ricci voglia mettere a disposizione di Roma il Fondo nella sua versione informatica, rivela l’apertura di una scelta che è tutto fuorché una scelta “provinciale”. Al contrario, il voler trattenere, magari a spese d’altri, a Roma il Fondo Levi dimostra una visione che offende la realtà stessa: la vita di Levi si è dipanata tra Torino, la Lucania (il confino) e Alassio. Roma è stata importante essenzialmente per il Levi politico e parlamentare, un aspetto che, sulla lunga distanza, si rivela marginale. Non dimentichiamo che lo stes- so Ricci ha dichiarato che la “vivacità culturale di Alassio è sotto gli occhi di tutti”. Basta pensare alla Biblioteca di Alassio, al costruendo teatro, alle attività culturali di grande livello che vengono organizzate nel corso di tutto l’anno, per vedere che Alassio ha le carte in regola per accogliere il Fondo Levi, al di là delle opinioni peregrine di alcuni burocrati che ritengono di gestire tutto, senza in effetti dimostrare di saperlo fare per davvero. Lo Stato in tema di arte, cultura, monumenti, archivi deve mantenere un potere di controllo che risulta indispensabile e non è delegabile alle Regioni se non in minima parte. Ma ciò detto, va anche trovato il modo di rispettare la storia locale, le specificità, le tradizioni. E il nome di Levi risulta indiscutibilmente legato ad Alassio che l’artista e scrittore ha molto amato ed in cui prediligeva risiedere. Pier Franco Quaglieni, Presidente del Centro “Pannunzio” 4 «L'ALASSINO» Lettere del pubblico Venerdì 15 Ottobre 2004 riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) SPAZZATURA E ISOLE ECOLOGICHE Isole ecologiche e miasmi Si riceve… si pubblica… e si ribadisce SPETTABILE REDAZIONE DE L’ALASSINO Chi mi conosce sa che non amo le polemiche gratuite, ma leggendo la lettera del Sig. Mimmo Ottonello, mi sento in dovere di dare delle risposte. Ad una attenta osservazione delle fotografie pubblicate, si nota che esse sono state scattate in piena notte (notte del 13 agosto); se il fotografo le avesse scattate durante la giornata, avrebbe immortalato isole ecologiche perfettamente in ordine, in quanto la Ponticelli, azienda preposta allo spazzamento e raccolta rifiuti della nostra città effettua per l’intera stagione estiva tre passaggi giornalieri, al fine di svuotare e ripulire le isole ecologiche che vengono puntualmente lavate e disinfettate alle ore 08.30, ore 14.00, ore 21.00. Il servizio della Ponticelli si interrompe durante il periodo estivo alle ore 23.30, per ricominciare la mattina alle ore 06.00. va da sé che, dopo la chiusura notturna di ristoranti, bar e altri locali di intrattenimento con chiusura effettuata ben oltre tale orario, la pulizia e lo stato delle isole ecologiche sicuramente non appaiono al meglio. Vorrei inoltre sottolienare che, in altre località turistiche ben più importanti di Alassio come Londra, Parigi e Roma, durante le ore notturne, i marciapiedi vengono sommersi di rifiuti solidi urbani, prontamente rimossi la mattina presto dalle aziende che svolgono il servizio di raccolta. Tutto questo dimostra la non corretta informazione che le foto e l’articolo pubblicati trasmettono. Che dire poi delle didascalie che le immagini riportano? A dir poco esilaranti! Vorrei ricordare al Sig. Ottonello, a proposito del commento di una fotografia dove sostiene “Anche negli anni ’60 era così?” che negli anni ’60 la proporzione di rifiuti non raggiungeva la quantità odierna per diverse ragioni: 1) Date le inferiori possibilità economiche, si consumava molto meno di oggi basti pensare alle quantità di imballaggi e rifiuti che quotidianamente una famiglia produce. Probabilmente il Sig. Ottonello non ricorda quando si metterva fuori dalla porta di casa la bottiglia in vetro dove veniva poi depositato il latte di giornata, oggi chiunque faccia uso di latte è comunque costretto a smaltire quantità notevoli di contenitori di cartone. 2) Non esisteva la raccolta differenziata, qualsiasi tipo di rifiuto veniva gettato nei cassonetti e spariva completamente dalla vista, oggi per fortuna non è più così, attualmente si effettua la raccolta differenziata di carta, cartoni, vetro ed alluminio; dove ognuno di questi materiali ha un suo contenitore specifico. È evidente che i cartoni sono i più difficili da gestire, anche perché non vengono riposti negli appostiti roll in maniera corretta, vale a dire piegati, tagliati e legati come cita l’ordinanza specifica. Servirebbe quindi maggiore senso civico e in questo concordo con il Sig. Ottonello, sentimento però che non spetta solo a me trasferire al cittadino, bensì alla famiglia, alla scuola e agli insegnanti, ma dubito che in passato ciò sia stato fatto ed oggi ci troviamo nell’attuale situazione. Per quanto riguarda “Alassio sporca, unta, maleodorante”, forse il Sig. Ottonello ha confuso la nostra cittadina con qualche altro luogo da lui frequentato, perché mai come nell’estate appena trascorsa Alassio ha mostrato un volto così pulito e non si tratta di miei convincimenti, ma di testimonianze di turisti che ho avuto spesso la possibilità di incontrare; ciononostante ritengo ci sia ancora molto da fare per crescere e migliorare, però talvolta risulta arduo essere operativi in più luoghi contemporaneamente. Per quanto mi riguarda, gradirei ricevere segnalazioni precise, costruttive e non generiche che non significano nulla perché prive di utilità e fondamento, hanno forse l’unico scopo di dare una sorta di godimento a che le divulga. Un’ultima annotazione riguarda la “Alassio del futuro”… È vero noi viviamo nel presente, ma è nel presente che si costruisce un buon futuro, purtroppo lo scotto da pagare contempla qualche disagio come i vari cantieri aperti. Ma per quanti anni gli Alassino hanno atteso l’avvio di alcuni lavori come il Grand Hotel, il porto, la passeggiata e prossimamente il depuratore, solo per citarne alcuni, che, quando saranno terminati modificheranno ulteriormetne il volto della nostra amata città e la renderanno ancora più appetibile e competitiva sul mercato del turismo internazionale. Cordiali saluti. Marco Salvo Assessore all’Ambiente, Urbanistica, Edilizia Note stonate Spett. Associazione Vecchia Alassio, In questo periodo, sono stato nella vostra incantevole città, (alla quale ho dedicato la poesia che allego [N.d.R. Poesia già pubblicata nell’Alassino del 21 aprile u.s.]). Ho notato però due note stonate che vorrei porre alla vostra cortese attenzione. 1) Sulla passeggiata sul lungo mare, all’altezza dell’Hotel Spiaggia (quattro stelle), la pavimentazione nelle vicinanze della cabina telefonica, per intenderci, è ridotta alquanto male, ed ho assistito personalmente al capitombolo di un’anziana donna, la quale aveva inciampato sul terreno rialzato, tutto ciò è ben controllabile essendo sotto gli occhi di tutti. 2) Nella stessa zona, per consentire ai pedoni di scendere nella strada adiacente, vi sono alcuni gradini, ma… nella strada in questione vi sono le auto parcheggiate che ostruiscono il passaggio dei pedoni. Voglio sperare che chi di dovere, voglia prendere in considerazione i due piccoli problemi, onde evitare altre cadute di persone anziane e convinte di non trovare “barriere” sul loro passaggio. Grazie per l’attenzione. Gonnelli Giovanni – Biella Oggetto: Articolo pubblicato il 18/09/2004 Con riferimento all’articolo pubblicato sabato18/09 u.s. a pagina 11, toccandoci l’argomento direttamente, ci preme precisare quanto segue, pregandovi di darne pubblicazione. La scrivente Società Ponticelli S.r.l., operante sul territorio Alassino per il servizio integrato di N.U. sin dal 1997 ritiene di accogliere con gioia propositiva tutte le critiche da qualunque parte esse arrivino, tranne quelle pretestuose. Riteniamo infatti con un pizzico di amarezza che le fotografie esposte in bella mostra corredate da un articolo altrettanto ipocrita non solo non contribuiscono al giusto confronto tra utente e gestore, ma offuschino “ad arte” in maniera immeritevole, la bella immagine di Alassio. Si nota palesemente che le foto in questione sono state scattate di notte, molto dopo il passaggio dei nostri operatori. Infatti, per contribuire a migliorare la pulizia della città si è concordato con l’Assessorato competente di effettuare nel periodo estivo, durante tutto l’arco della giornata, tre svuotamenti totali di tutti i cassonetti portarifiuti della città ivi comprese le isole ecologiche sotterranee oggetto delle foto, tale passaggi, per la precisione, vengono effettuati alle ore 06,30 circa del mattino, alle ore 13,30 e intorno alle 18,00/19,00. Sinceramente faccio molta fatica a capire le gentili precisazioni fornite dall'Assessore e dalla Ditta incaricata. Ai residenti non risulta che le isole ecologiche vengano svuotate tre volte al giorno, né risulta che nei loro pressi si respiri aria balsamica. Non credo che importi molto sapere che Alassio nei periodi in cui conta undicimila abitanti sia pulita (anche se è ancora da dimostrare). Lo deve esse- È ovvio che effettuando la ricognizione di notte, non solo Alassio, ma qualunque altra città d’Europa come Milano, Nizza, Londra, e Parigi in tali ore si presentano esattamente come Voi avete visto Alassio. La notte, infatti, è il momento di maggior concentrazione di deposito rifiuti da parte di quei locali che contribuiscono all’afflusso turistico, soprattutto giovanile che dopo l’orario di chiusura abbandonano in maniera più o meno corretta i loro rifiuti. È una procedura assolutamente normale e, soprattutto è sempre esistita e, a meno di notevoli sforzi economici, per altro inutili, continuerà ad esserci. Non lo diciamo solo noi che ad Alassio si sta bene, lo dicono le migliaia di turisti che ogni anno, per fortuna, scelgono la nostra bella località per trascorrere le loro vacanze, e hanno risposto a un sondaggio di Datamedia con una soddisfazione per le cure e la pulizia della città intorno all’85%; un dato così entusiasta non si era mai registrato in nessuna città italiana. E non solo, sempre l’85% ha dichiarato che tornerebbe a soggiornare ad Alassio proprio per tali motivi. Quindi, respingiamo al mittente le accuse faziose, rispondendo col nostro lavoro costante. Restiamo a vostra completa disposizione per ogni chiarimento in merito a porgiamo distinti saluti. Ponticelli S.r.l. re soprattutto quando ne conta ottantamila: è allora che i turisti ci giudicano. Né mi pare che sia di consolazione conoscere che Nizza, Milano e compagnia siano nelle condizioni della nostra cittadella. Mi dispiace: il “mal comune mezzo gaudio” (sempre ammesso che sia così) è una vuota consolazione. Con gli auspici di un miglior lavoro. Mimmo Ottonello La malinconia dell’autunno L’autunno è già arrivato in tante regioni, aprendo delle ferite in montagna ed al mare. Nella nostra Alassio, ancora baciata dal sole, si sono affievoliti i rumori; la vita è meno febbrile, si comincia a ridere meno al pensiero di dover affrontare un autunno bollente per i prezzi che toccano già le stelle! Il progresso ha cambiato la nostra cittadina, ma ricordo che già da bambini facevamo bei castelli sulla sabbia che, poi, immancabilmente l’onda lunga portava via. Si cambiava d’umore proprio come adesso. Ricordo che mia nonna Teresa per sdrammatizzare l’accaduto, diceva a noi bambini: «Animo, matetti, che fin â morte u se gh’ariva vivi!». Adesso che è tempo di bilanci e di scadenze, ricordiamoci di salvare almeno il buon umore. Fernanda La lettera anonima Scrivere una lettera anonima per denunciare qualcosa è segno di viltà perché non si ha il coraggio delle proprie azioni. Se nella lettera si insulta qualcuno o gli si attribuiscono fatti non veri o che non possono essere ascritti a lui perché non ne è responsabile, allora alla viltà si aggiunge la falsa testimonianza, se In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. nella lettera anonima c’è sarcasmo ironico allora chi scrive è anche invidioso, iroso, stupido. E comunque la lettera anonima suscita in chi la legge compassione per il poveretto che l’ha scritta, che dovrebbe vergognarsi e confessarsi. Silvio Viglietti Caro Direttore, mi riferisco all’articolo intitolato “La parola alle immagini” di Mimmo Ottonello, ove si evidenzia la squallida situazione venutasi a creare con le cosiddette “isole ecologiche”, apparso a pag. 11 de “L’ALASSINO” dell’18 settembre 2004. Ciò che la foto dell’isola ecologica appena ultimata in prossimità dell’unica palma di via Dante non evidenzia, è che accanto a detta “isola” stazionano permanentemente anche due cassonetti adibiti, ad uso esclusivo, per la raccolta dei rifiuti della pescheria che si trova di fronte. Non è difficile immaginare i miasmi che emanano quei cassonetti esposti al sole, specie nella stagione estiva! Per i cittadini che depositano rifiuti nei cassonetti sono fissati degli orari di conferimento, perché tali orari non vengono fatti rispettare anche in questo caso? Data la particolare tipologia di rifiuto, non sarebbe più opportuno che l’utente trattenesse presso di sé i suoi cassonetti tirandoli fuori in prossimità dell’orario di raccolta? Ringraziando per quanto si potrà fare onde ovviare alla sgradevole situazione, invio cordiali saluti. Un Vs. affezionato lettore. Lettera firmata P.S. Ma i cartoni non dovrebbero essere schiacciati e legati? Il “povero turista” Genova, 23 settembre 2004 Caro Direttore, Le scrivo questa mia perché il mio povero cuore vecchio e malato ha avuto una frustata nel leggere a pagina 39 del “Il Secolo XIX” di oggi, una lettera alquanto offensiva nei confronti degli Alassini, da parte di un “povero turista” (o un turista povero?) che pretenderebbe “fare riposare le membra sulla spiaggia di Alassio” GRATIS. Spiaggia ovviamente larga quanto basta ad accogliere gente che non ha intenzione di sborsare un quattrino. “Democraticamente”. Desidero rispondere, attraverso l’amatissimo “L’ALASSINO” a questo simpatico, in fondo, signor Roberto Ferrari. Carissimo, si fa per dire, signor Ferrari, se come scrive “le piace molto la città di Alassio”, evidentemente, la conosce bene e, per tanto, non è la prima volta che ci va, considerando che Lei si è definito un “turista”. Forse è stata la prima volta che voleva mettere le gambe a bagno nel mare di Alassio, più che liberamente, gratuitamente? L’abbinamento “il povero turista” è alquanto infelice come idea perché un “turista” in quanto tale, dei soldi con sé li deve avere a seconda dove vuole andare. Mentre Lei, signor Ferrari, forse voleva intendere un “turi- sta povero” ma dà l’idea del girovago in bolletta, più che quella del “turista”. Inoltre volendo far “riposare le membra” non è assolutamente indispensabile portarle sulla spiaggia di Alassio: si possono far riposar, volendo, gratuitamente, in qualsiasi altro posto: su un prato, in campagna, montagna, su di una panchina, o a casa propria. Ma pretendere di volerle far riposare proprio e soltanto gratuitamente sulla spiaggia di Alassio, avendo difficoltà a “sborsare” anche un minimo di 15 € al giorno, mi pare voler fare della bassa politica mancina. Ci si deve accontentare: provi ad andare a Saint Tropez, sulla Costa Smeralda o a pranzo a Portofino, chi non ne ha, come il sottoscritto, c’è il panino o la pizza. Non credo poi, che gli Alassini siano gente da far capire “paga e vattene”: basta leggere “L’Alassino” per capire di che buona e semplice “STOFFA” siano: “STOFFA” d’altri tempi, ma ancora oggi. E il mare non c’è solo ad Alassio per il “turista”, come i ristoranti non vi sono soltanto a Portofino. Vorrei chiederle se ha capito; ma per rispetto, Le dico “forse non mi sono spiegato”. Cordialità, signor Ferrari. Stia bene: Anzi, meglio. Antonio Dubrovich (di Genova) Calano i turisti, sarà forse perché… Come già detto alla vostra segretaria al telefono, ripeto quanto mi è successo. Dopo tre mesi di vacanze, costì, dove possiedo un alloggio, mi sono recata, il 6 settembre u.s., come da diversi anni ho l’abitudine di fare, presso una Profumeria del centro storico per i soliti acquisti, oltre vari prodotti ho acquistato N. 3 rossetti marca Voirnet per Euro 39,00 (cad. Euro 13,00). Meraviglia!!!!! Nella mia abituale profumeria Mazzolari C.so Monforte a Milano ho acquistato lo stesso prodotto a euro 9,80 scontato al 20% euro 7,84. Pensando ad un probabile errore della Profumeria, ho telefonato facendo presente la notevole differenza di prezzo alla titolare con il risultato di essere insultata e con l’interruzione della comunicazione. Cosa pensare di questa signora che dice di essere in commercio da oltre quaranta anni? Non si meraviglino quindi gli enti turistici se il turismo diminuisce, mi sembra la logica conclusione a questo vergognoso approfittarsi. Con simpatia. Anna Landi Venerdì 15 Ottobre 2004 5 «L'ALASSINO» Rimme da noscia tèra Poesie vincitrici al Concorso “Beppin da Cà” dall’anno 1955 al 2002 Doppio Fiocco Rosa Rubrichetta mensile Un ricordo per... Il piccolo ANDREA DI MARI annuncia con gioia la nascita delle sorelline FRANCESCA e CHIARA nate il 4 settembre u.sc. ad Imperia, per la felicità di mamma Daniela e del papà Claudio, dei nonni Silvana e Aldo Fragola e nonno Giuseppe Di Mari. Quarcosa u l’è restou (Dialetto di Savona) Ognün u se porta serrou drentu au côe u tempu ciü bellu vissüu da figiôe; mi vöggiu parlâve de in briccu spellou che “au tempu di tempi” l’ea in boscu incantou. …e a votte, ogni tantu ghe vöggiu turnò, ma quanta fatiga pe pueighe rivò; perché questu postu servegu e scuntrusu l’è tüttu prutettu da’n mantu spinusu, lì trövan rifüggiu, lì fan a sö tan-a u rissu, a vinvera, u tasciu, a gazan-a… ognün segue a legge vusciüa de l’Eternu, chi canta, chi rüza, chi pensa a l’invernu. Alle neonate e ai famigliari tutti gli auguri vivissimi dell’Associazione Vecchia Alassio. E sempre t’ho ditu: «Stundoia Natüa ti è fêtu ogni giornu a tö stradda ciù düa!» Ma in mezu a stu sciâtu, tra urtighe e ruvei, l’éa l’ünicu moddu pe vive davvei! LAUREA Ma i passi de’n vegiu (de’n vegiu perdente) Sercôvan quarcosa confüsu in ta mente, e là, propriu là, davanti ai mae öggi cu’e sö povie reixe branchè in mezu ai scöggi cu’e ramme ormâi secche cu côe abbrustuliu u l’ea restò l’umbra de n’erbu sciuìu… Presso l’Ateneo di Pavia il 22 di Settembre u.sc. si è laureata a pieni voti in Ingegneria Edile e Architettura la nostra giovane concittadina TIZIANA RISSO Relatore il Ch.mo prof. Marco Morandotti – Tesi di laurea: “Progetto di un nuovo Teatro di prosa in Alassio” Alla neo dottoressa ad alla sua famiglia le più vive congratulazioni anche dell’Associazione Vecchia Alassio. …in’erbu u nu pârla, u nu dà cunfidensa ma u truncu u te cunta da söe sufferensa, ê gusse de roxa in se e vegie talèe che tantu sümeggian a lacrime vèe i spetan l’amigu cu posse capì a troppa stanchessa… a vöggia de muì! L’è alua che m’accostu pe fôse curaggiu e veddu che in tera, tra i büschi, tra u paggiu, quarcosa du tempu de alùa l’ea restou: due scorse… tre ciumme… e in nìu sparpaggiou. Stelvio Murialdo QUALCOSA È RIMASTO: Ognuno si porta chiuso dentro al cuore / il tempo più bello vissuto da bambino; / io voglio parlarvi di una collina spoglia / che “al tempo dei tempi” era un bosco incantato. / …E a volte, ogni tanto ci voglio tornare, / ma quanta fatica poterci arrivare; / perché questo posto selvatico e scontroso / è tutto protetto da un manto spinoso, / lì trovano rifugio, lì fanno la loro tana / il riccio, lo scoiattolo, il tasso, la ghiandaia,,, / ognuno segue la legge voluta dall’Eterno, / chi canta, chi litiga, chi pensa all’inverno. E sempre ti ho detto: «Stravagante natura / hai fatto ogni giorno la tua strada più dura!» / Ma in mezzo a ’sto caos, tra ortiche e rovi, / era l’unico modo per vivere davvero! Ma i passi di un vecchio (di un vecchio perdente) / cercavano qualcosa confuso nella mente, / e là, proprio là, davanti ai miei occhi / con le sue povere radici abbarbicate in mezzo ai sassi / con i rami ormai secchi col cuore arso / era rimasta l’ombra di un albero fiorito… Un albero non parla, non dà confidenza / ma il tronco racconta la sua sofferenza, / le gocce di resina sulle vecchie talee / che tanto assomigliano a lacrime vere / aspettano l’amico che possa capire / la troppa stanchezza… la voglia di morire! È allora che m’accosto per farci coraggio / e vedo che in terra tra sterpi e cespugli, / qualcosa del tempo d’allora è rimasto: / due gusci… tre piume… e un nido sparpagliato. GRUPPO GIARDINIERI NELL’ANNO 1965 Paolo Ferrari – Maggio Lo Primo – Gino Briozzo –Giacomo Pedemonte – Matteo Novaro – Ottavio Ballabio – Mimmo Porcella – Vincenzo Gandolfo – Tersiglio Dani – Adriano Degli Innocenti – Giuseppe Oliveti – Angelo Mantello _ Paolo Aonzo. Il fotografo era il mitico Giuseppe Nattero (Pin). (Assente il capogiardiniere Divizia) La banda musicale dei “Marinaretti” Ringrazio l’amico Schivo per i “frammenti” storici sulle Bande Musicali alassine e mi si conceda di ricordare qualche altro particolare su questo argomento. Negli anni 33-34 il maestro Candido Bavera, con la sua passione per la musica, con grande paziente tenacia, convinse un gruppo di giovani allievi della scuola “Morteo Ollandini”, dove teneva lezioni di solfeggio, ad accettare di suonare uno strumento musicale. Ogni sera i ragazzi tra i 13 ed i 18 anni si riunivano nel salone dell’ex cinema “CERRI” ed il M° Bavera impartiva le lezioni. Le Autorità di allora, consapevoli di questa bella iniziativa, acquistarono gli strumenti musicali dalla famosa fabbrica “ORSI” di Milano (gli eredi posseggono in Alassio un alloggio in Piazza Partigiani, ex Hotel Vittoria). Così nacque la piccola Banda musicale composta da 25 elementi guito in Piazza del mercato (ora Piazza Matteotti) nel 1935 con un programma vastissimo: dalla musica lirica a quella sinfonica, riscuotendo grandi applausi dal pubblico alassino. Durante la visita a Roma di Hitler, nel 1938, furono richiesti dalle autorità provinciali i migliori elementi della Banda di Alassio per essere di rinforzo a quella di Savona, alla quale, durante la permanenza di 15 giorni nel campo Roma di Centocelle, dopo essersi esibiti davanti ai “Grandi” di quell’epoca, venne assegnato il 1° Premio alle bande Italiane dei “Marinaretti”. Dirigeva il M° Bosca. Una parte di questi giovani alassini, invece, fu inserita nella “FANFARA” provinciale di Savona(strumenti ad ottone). Sempre in quell’occasione si riunirono 150 Fanfare per un grandioso concerto di trombe diretto dal famoso Maestro Blanc con la Sul podio al “Premio Nazionale Rivalto” In te l’andò du tèmpu Au “cip” de rundurine Ch’i arrivan parpellandu Ti t’accorzerai, o ommu, ch’u l’è zà primavera e dau cricchezzò di grilli da stài innamurai ti penserai che u tempu u va cumme saetta. Ti sentirai, allura, sunò quella fanfara ch’a te riporta in mènte u prufümmu di regordi cu-a so lanterna magica ch’a teggne aççesa a vitta E a sta cansun, ch’a söna, in te l’andò du tempu ch’u va e u nu returna, rassegnaù e convintu, ti accetterai tranquillu a sentenza de ‘n destin. Pessö Nell’andare del tempo - Al canto delle rondini / che giungono sfarfallando / ti accorgerai o uomo / che è già primavera / e dal canto dei grilli / nell’estate innamorati/ penserai che il tempo / cammina (velocissimo) come saetta. Sentirai allora, / suonare quella fanfara / che alla mente ti riporta / il profumo dei ricordi / con la sua lanterna magica / che tiene accesa la vita. / E a questa canzone che suona / nell’andare del tempo / che va e non ritorna / rassegnato e convinto / accetterai tranquillo / la sentenza d’un destino. Vortici 25 aprile 2000… Ascolti l’oratore… “quarantacinque milioni di morti…” È cominciato tutto da allora. Il vortice di morte s’è impossessato dei miei pensieri e mi ha portato dove non avrei mai voluto essere: nel gelo delle steppe russe, nel sole rovente delle dune africane, nelle città distrutte… a Marzabotto, a Bergen Belsen, mi ha portato nella guerra che avevo vissuto nell’infanzia, comprendendone allora il significato come può intendere un bambino; presto dimenticata, creduta rimossa. Le Torri Gemelle… il vortice riafferra, stringe, serra, stritola la serenità e la fiducia. Il G8… la fatalità di quella morte. Comincia il vortice dei “perché?”, che non ti dà pace, in cerca di possibili ragioni che non trovi e mille, giuste o sbagliate, girano. Le guerre d’Africa… Uomini che non si comprendono, che non accettano le diversità che si sono date… Perché? Israele… Palestina… Perché? Ho deciso allora di uscirne. Non ho voluto più sapere, nemmeno dell’Iraq. Oggi però il vortice si ripresenta più forte che mai e, dopo l’Ossezia, non riesco a starne fuori. Bimbi sorridenti, il vestito buono, mani colme di fiori, nonni, fratelli, genitori uniti per una festa di gioia che è divenuta morte. Perché? Maledetti uomini venuti dall’abisso degli abissi del male. Maledetti, odiati da chi vorrà vendetta in una interminabile catena che sembra non avere fine. Uomini che parlano con le armi e non ascoltano il linguaggio della ragione, dei sentimenti. Non sanno più ascoltare; chiusi. Prigionieri in una spessa corazza di ingiustizie patite e inflitte, errori portati da chi dovrebbe chiarire e portar pace, perché ne ha i mezzi e la statura. La storia non ha insegnato molto. Quarantacinque milioni di morti perché quattro cervelli marci, sangue di Caino, hanno scatenato il finimondo e chissà quando finirà. Vieni vortice, porta l’uragano, grandine per frantumare la dura crosta delle iniquità vento per spazzar via ogni residuo. Acqua per lavare tutto… e quando il piccolo seme del bene, l’infinitamente piccolo seme che è in ogni essere, tremerà nudo e indifeso come creatura appena nata, il calore l’avvolge e la faccia crescere. Sua culla la giustizia, la condivisione, l’ascolto, la comprensione, il perdono e finalmente l’amore. Quando! Dio lo sa. Noi possiamo pregare. m.m.m. Rivalto, 26/09/2004 Diogene Festa del 24 maggio 1935 – Da sinistra: Bruno del Ventisette, Badano, Mimmo Pedemonte, Pino Pesce, Giulio Filippi, Filippo Semini, Mario Vena (seminascosto), Lino Calvo, Mario e Giorgio Berrino, Lino Demichelis, …. A fianco, in divisa da cadetto Angelo Rossitto. dotati di clarini, saxofoni, trombe, tromboni, bassi e batteria. Col tempo le adesioni si moltiplicarono e permisero al M° Bavera di formare un grande complesso bandistico, composto da una cinquantina di suonatori che permisero di eseguire concerti pubblici, accompagnamento di cortei, processioni e trattenimenti vari. A Capodanno suonavano nelle ville della colonia inglese di Alassio per ricevere in cambio la famosa “strenna”. Il primo grande concerto fu ese- trionfale marcia dell’Aida (il M° Blanc aveva musicato anche la Marcia Reale). Alla morte del M° Bavera, ormai la Banda era stata decimata per il richiamo alle armi di molti componenti, ma, nonostante la guerra, un piccolo gruppo di musicanti riuscì ad accompagnare il corteo funebre del grande Maestro. Due alassini appassionati di musica furono anche il fotografo Elena ed il calzolaio Gallea che si offrirono per poco tempo di dirigere i pochi superstiti. Lino Calvo In pieno giorno andava per Atene tenendo una lanterna accesa in mano: “Io cerco l’Uomo, l’Uomo intelligente, soleva dire, cosa c’è di strano?” Viveva in una botte, in povertà; ma ad Alessandro il grande imperatore “Ti prego, disse, spostati più in là perché m’ oscuri il sole; ecco è il favore che mi puoi fare, nessun altro impegno!” che buon vecchio filosofo sapiente; oggi purtroppo non c’è più ritegno, comodità e denaro vuol la gente Scommetto che se oggi Berlusconi t’offrisse un sacco colmo di denari gli chiederesti in più i suoi calzoni la sua villa, il suo yacht e una Ferrari Silvio Viglietti 6 «L'ALASSINO» Venerdì 15 Ottobre 2004 FRAMMENTI DI STORIA NOSTRANA PREMI FEDELTÀ (a cura di Tommaso Schivo) (Foto Ciccioni) CAP. 32° - I GIARDINIERI COMUNALI Spesso una fotografia può risvegliare ricordi e pensieri lontani,utili per ricreare la giusta atmosfera di un “frammento” di storia nostrana, di storia proprio nostra insomma, che il tempo vorace tende a distruggere, ma che la conoscenza ha il compito di richiamare in vita, quando può, e di lasciarne memoria anche per le future generazioni. Così una fotografia dei quindici giardinieri comunali degli anni 60 del secolo ormai passato (foto che ci ha fornito il Consigliere Carlo Tomagnini), mi ha invogliato a parlarne, come ho fatto, nel capitolo precedente per le varie “Bande” musicali. Oggi i giardini, i viali, le aiuole della città sono, forse, più numerosi di un tempo e l'organico degli addetti ai lavori è dimezzato, tant'è che molti si lamentano, e a ragione, che (eccettuato il centro, per lo più curatissimo) il resto del paese è troppo spesso trasandato, trascurato, poverissimo di fiori e di cure idonee. Forse ciò è vero; forse allora c'erano meno vandali distruttori di passaggio e meno gente vogliosa di strappare un fiore o una pianticella da portare...sul proprio terrazzo o su un mobile, quando non addirittura, il giorno del ritorno a casa, su, su nel continente, come ricordo della Riviera! Forse. Sta di fatto che i tredici della fotografia, riportata in altra pagina del giornale, (è assente in essa uno solo, naturalmente, l'autore dello scatto fotografico, proprio il grande “Capo”, il compianto Cav. Giuseppe Nattero, più conosciuto in paese come il mitico Pin). Era un uomo “perfetto”: preciso, ordinato, attentissimo ai particolari più minuti, cui nulla sfuggiva dell'intenso lavoro dei “suoi” uomini, tutto il giorno e tutti i giorni. Vestiva in modo accurato e distinto, ostentando i suoi “baffetti” sempre a puntino ed era sempre disponibile a dare a chiunque li chiedesse suggerimenti, consigli, nozioni sul “come” o sul “quando” si doves- te alle speranze e ai desideri dell'oggi, ci sarebbe proprio da augurarci che i nostri Amministratori (tutti, naturalmente) sentissero vivo il bisogno, l'impegno politico di tornare all'antico decoro della città, come Anna e Franco Pusterla. Bouganville, ortensie, gerani, ciclamini, rose… sero trattare le bouganville o le ortensie, i gerani o i ciclamini,le rose o i crisantemi, le spalliere fiorite o il prato verde. L’intera città era tutta un fiore; persino i balconi gareggiavano spesso con le aiuole pubbliche! Allora Alassio (con Sanremo e Bordighera) era considerata davvero la “perla” della Riviera dei fiori e MOSTRE D’ARTE (a cura di Carlo Bertolino) Lucia Busacca, siciliana di nascita, piemontese di adozione, è tornata ad esporre alla “Carletti”, vive e dipinge a Leinì (To). La sua novità di quest’ anno sono i fiori giganti: papaveri, tulipani, orchidee; ma si è rinnovata anche nelle nature morte con grandi angurie, pere, pesche. Ripropone anche paesaggi, vedute (frequenti quelle di Alassio), castelli, torri, campi di grano e di lavanda. Poi le figure di donne evanescenti, dagli abiti lunghi, vaporosi, molto romantiche. Pure le ceramiche, che sono una sua gli stessi giardinieri “comunali” erano dei veri professionisti invidiabili, guidati dall'Azienda Autonoma di Soggiorno, che aveva come emerito Presidente l'amico Giannetto Beniscelli. I quindici giardinieri del 1965 di- specialità, sono dipinte con grazia minuziosa: oggetti di uso comune e piccole lastre con fiori, uccellini e anche un viso di Cristo. Scrive di lei il critico M. Battaglia: «…Riesce ad entrare con raffinatezza e stile “dentro” le cose per coglierne l’essenza più genuina e trasferirla visivamente con una tavolozza serena ed equilibrata… L’artista rende allo spettatore ciò che vede trasfigurato da una sensibilità artistica che le fa cogliere l’anima delle cose in un crescendo di stupenda poesia…». ventarono venti nel 1990, ma oggi, pur con l'accrescimento enorme della città, sono soltanto otto, costretti evidentemente a fare i proverbiali “salti mortali”. “Bei tempi quelli” si dirà, ma (sotto questo profilo) li erano davvero e, sebbene la storia (sia quella grande, sia quella minuta) resti lontana o indifferen- (DISEGNO DI GIBBA) una volta e di mantenerlo, dando l'aiuto necessario ai pochi giardinieri attuali nel loro impegno, sotto certi aspetti, davvero improbo. Sarebbe un “fiore all'occhiello” e un vanto, un onore per gli Amministratori e per tutti gli Alassini che amano questo paese. Luciana Levi di Chieri e Luigia Battezzato di Vercelli. SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) Giuseppe Ferrando ha lo studio ad Albenga e abita a Ceriale. Ha già esposto in passato alla “Carletti”. La sua pittura, robusta e dai colori intensi, è varia ed espressiva: scorci paesaggistici, velieri, cavalli, cigni, nudi; ritratti (stupendo quello di un arabo dalla “kefiah” rossa), ma anche di personaggi celebri come Madre Teresa di Calcutta e Marilyn Monroe; non mancano soggetti originali, come uno “scheletro” d’albero sulla spiaggia e una maschera veneziana circondata da fiori. Ecco un giudizio del critico Adriana Bolchini: «…Le sue opere sono una lirica visiva che affascina e coinvolge il fruitore, porgendosi con estrema grazia e gentilezza, quasi avesse paura di disturbare esprimendo con ciò la sua timidezza e la sua sensibilità…Belle le donne che realizza…tutte colte in un attimo estatico: alcune rappresentate come ancelle di bellezza e di soavità, altre nascoste dietro una maschera che le rende impenetrabili, ma su tutte aleggia l’amore che questo pittore non riesce a dissimulare per la figura femminile…». George Franziska e Paul Van Dem Ilse e Karl Friedrich Laidig. I Cantarasce a Solva Canzoni e applausi! Giovedì 23 settembre 2004 sono tornati a Solva, nello splendido scenario sotto la Chiesa, i Cantarasce di Bruno, Luciano e Mario, ormai affer- mato trio musicale alassino, magistrali esecutori di canzoni popolari liguri ed alassine. Lo avevano promesso durante il loro precedente spettacolo del 24 luglio scorso. Nel corso della serata, alla presenza dell’intero paese, si è avuta una gradita sorpresa, l’esibizione canora del Presidente della SOAMS di Solva, in gioventù valido interprete di canzoni di successo. Tutte le canzoni sono state gradite e lungamente applaudite dal numeroso pubblico presente. La serata si è svolta in un clima festoso e di grande amicizia che ci auguriamo possa ripetersi in futuro. S.O.A.M.S. Solva Venerdì 15 Ottobre 2004 Rapprensentazione teatrale a Solva Martedì sette settembre u.s. in un terreno sottostante la Chiesa Parrocchiale di Solva si è svolta, organizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso della Solva una serata teatrale con la partecipazione della Compagnia teatrale Dialettale Alassina diretta da Augusto Soldi. All’inizio della rappresentazione il presidente della SOAMS, rag. Gianni Ardissone ha rivolto ai numerosissimi presenti le seguenti parole: 7 «L'ALASSINO» La parola alle immagini di Mimmo Ottonello chi per bambini. Voglio sperare che continui a concederlo a lungo. Comunico che lo proporrò quale socio benemerito del sodalizio. Buon divertimento». È iniziata quindi, presentata da Andrea Gallea, la recita della commedia di Gianni Croce “Na seirona a veggiò” nel recente rifacimento che fonde in una sola due precedenti commedie di Croce. Lavoro brillantissimo è stato presentato nel Tranne quelle nei giardini pubblici in prossimità del Palazzo Comunale, le opere donate alla Città dallo scultore Giorgio Bassani, versano in condizioni un pochetto… arrugginite! Non si può far nulla, vero? Bivio Solva-S. Croce: una volta qui c’era una fontanella. Poi si è dissecata. Ora è un luogo di discarica autorizzata con tanto di contenitori per la differenziata. Buon gusto nessuno. Eppure il nostro primo cittadino dovrebbe transitare quasi tutti i giorni per questa strada! Evviva Alassio che fa innamorare la rumenta! Come sempre… applausi finali per tutti. «A nome della SOAMS di Solva, che mi onoro di presiedere, porgo un cordiale saluto a tutti gli ospiti intervenuti: alla dott.sa Loretta Zavaroni, Assessore all’associazionismo e al volontariato, in rappresentanza del Sindaco, ai funzionari. Un saluto ai rappresentanti delle Società consorelle di Alassio, Moglio, Circolo la Fenarina, Associazione Vecchia Alassio; a Don Mario Tedoldi, parroco di Solva fino allo scorso luglio e a tutti gli altri ospiti. Un ringraziamento agli Amici della Compagnia Teatrale Alassina che hanno voluto portare in quel di Solva la commedia dialettale “Na seirona a veggiò”, che ci apprestiamo a gustare. Un grazie ai colleghi che guidati dal nostro attivissimo direttore dei lavori Bruno Gazzano hanno permesso che la commedia si potesse rappresentare. Voglio ringraziare infine una persona assente per precedenti impegni: si tratta del Sig. Amato Godfrin, proprietario del terreno circostante, che dal 1990 ha concesso in comodato gratuito alla SOAMS per attività sociali, sagre, gio- corso dell’estate in una mini tournèe della Compagnia Teatrale Alassina prima a Leverone e poi a Villanova d’Albenga, con grande successo di pubblico. Vogliamo ricordare soltanto i nomi degli attori che hanno dato vita ad una serata veramente indovinata e sono stati applauditi dal folto pubblico presente a Solva: Lina Nattero, Pierino Bogliolo, Giorgio Gioberti, Marisa Gaibisso, Mimmo Bogliolo, Rina Benvenuto, Nino Moirano, Nino Bruzzone, Augusto Bogliolo, Silvana Vella, Nino Brusco, Laura Armato, Carlo Bertolino. La regia era di Augusto Soldi, le scene di Astrid Hammond, il trucco teatrale di Marisa Brusco, le luci e i microfoni dei fratelli Croce; suggeritore Andrea Gallea. Al termine della recita la SOAMS ha offerto ai componenti della compagnia una graditissima cenetta preparata e servita dalle socie e dai soci, a base di porchetta arrosto magistralmente cucinata dal cuoco solvese (di adozione) Ettore Pani. L. C. Che incredibile convivenza! Che gli alberi sul territorio alassino non siano particolarmente amati, molti lo sostengono, altri lo negano. Ma la realtà un’altra volta parla chiaro. Quelli che vedete sono povere piante d’alto fusto barbaramente potate, o meglio decapitate, in nome di chissà quale principio e sicuramente per il loro bene! Recatevi sulla strada per il porto all’altezza degli ex ruderi Adelasia e ammiratele. Offrono un ottimo esempio di rispetto per il verde pubblico. Un film di Marta Gervasutti Narra una storia reale che ha come sfondo Milano, Monza e Bergamo, ma anche Laigueglia con riprese nel borgo marinaro e sulla spiaggia inondata di sole. Il film “Nuvole basse d’agosto” è la drammatica storia di due adolescenti e delle loro due amiche. L’intenzione (ha detto il co-produttore Marcello Siena) è di presentare il film in un prossimo festival importante. Il cast del film ha trovato nei laiguegliesi, e nelle persone presenti in spiaggia, molta disponibilità e l’A.V.A. è orgogliosa di ribadire che la regista è una alassina di adozione. E concludiamo con una foto che lascia spazio alla speranza, una speranza che, ancora una volta, non deriva dall’uomo, ma dalla Natura. Avete visto che spiaggia? Uno splendore. Merito di una stagione particolarmente favorevole? Peccato che ora si parli di ripascimento con una parte del materiale di risulta proveniente dagli scavi di piazza Partigiani. Speriamo in bene. Non vorremmo un giorno rimpiangere una foto così. Lasciamo che sia la Natura a ripascere. L’abbiamo già disturbata troppo. O no? Frittelle di mele a Borgo Coscia Italia Nostra sulla donazione Ricci ORIGINALITÀ E STUPORE Contenuti in una fortunosa istantanea scattata dall’imbarcazione di un diportista in navigazione nel tratto di mare tra la Gallinara e Punta Murena. Foto gentilmente fornita all’AVA dal Socio Giovanni Maglione. La sezione di Alassio di Italia Nostra desidera esprimere il proprio apprezzamento per la generosa iniziativa di Antonio Ricci, che ha voluto acquistare e donare al nostro Comune una porzione dell’Archivio Carlo Levi. Ricci ha offerto un bell’esempio di comportamento civile. Il suo atto fa sì che un materiale di notevole interesse documentario e letterario, già ap- partenente a privati e a rischio di ulteriori dispersioni, possa diventare di proprietà pubblica, tutelato da seri vincoli conservativi e scientifici ed aperto alla fruizione collettiva. Alassio, luogo di elezione per lo scrittore-pittore torinese e sede della Pinacoteca Levi, si trova di fronte a nuove responsabilità culturali: è un’occasione da non perdere. Borgo Coscia sta preparando le frittelle di mele; da sinistra: Vanda, Lina, Teresa (nascosta), Carolina, Nella, Rosita, Anna, Marisa. Un gruppo di cosciarelle all’annuale festa delle frittelle di mele. 8 «L'ALASSINO» INCONTRI CULTURALI OMAGGIO A GIUSEPPE PONTIGGIA Daniela Marcheschi (a cura di): Giuseppe Pontiggia ”Opere” Ed. Mondadori Presentazione di Gino Ruozzi Riccardo Rovescalli: Video sullo scrittore - Presentazione di Giuliano Vigini In occasione dell’edizione di un volume che ne raccoglie tutta l’opera letteraria, Alassio ha voluto commemorare un personaggio che qui «ha avuto un ruolo assai importante», come ha dichiarato l’assessore alla Cultura dott. Monica Zioni. Infatti Giuseppe Pontiggia presentò nel 1996, nell’ambito degli “Incontri con l’autore”, il suo romanzo “L’isola volante”, nel 1999 entrò a far parte della Giuria del “Premio Alassio 100 libri-Un Editore per l’Europa” e il 24 febbraio 2001 tenne il discorso ufficiale per l’inaugurazione della nuova sede della Biblioteca civica “Renzo Deaglio”. Scrittore di fama internazionale (i suoi libri sono stati tradotti in molte lingue), dal suo romanzo “Nati due volte” il regista Gianni Amelio ha tratto il film “Le chiavi di casa”, presentato al recente Festival di Venezia e candidato al premio Oscar. Pontiggia morì il 27 giugno 2003. La sera del 3 settembre scorso, presenti la vedova signora Lucia Pontiggia e la dott. Daniela Marcheschi, il prof. Gino Ruozzi, docente all’Università di Bologna e scrittore, ha parlato del Pontiggia uomo e letterato, se ne propone un breve resoconto. «Pontiggia è stato un grande sperimentatore, la sua ricerca è stata ininterrotta, ha conosciuto molti ruoli, cosa rara per uno scrittore. Narratore di romanzi e di racconti, sempre attento sia alla frase che alla parola, fu autore anche di saggi, scritti come romanzi, letterari e morali, mantenendo l’identità dei generi. Aveva una grande capacità nel rendere il dialogo, la concisione, l’autoironia, la fine satira, la leggerezza…Fu grande lettore e bibliofilo». Poi il prof. Giuliano Vigini, presidente della Giuria del premio “Un Editore per l’Europa”, presenta il filmato “Provvisorio”, realizzato dal prof. Riccardo Rovescalli dell’Università Cattolica di Milano. «Un filmato con molti suoi amici, persone che gli hanno voluto bene: è una sua diretta testimonianza. C’è tutta l’esperienza di Pontiggia viaggiatore all’interno del libro, la sua grande biblioteca, ricca di opere diverse, ma sostanzialmente unitaria. Risalta il suo tratto distintivo, la semplicità, l’umiltà…». Il video viene proiettato, inizia con la lapide sulla tomba dello scrittore, con una sola parola: “provvisorio”; è un “collage” di interviste a Pontiggia in diversi periodi, nella sua casa, nella biblioteca, sul terrazzo; stupendamente montato: Ecco alcune frasi significative pronunciate dallo scrittore: “Scrittore si diventa…nascendo”; “Il mio libro preferito (dopo attenta riflessione) è la Commedia di Dante”; “Ogni parola è un mondo e non ci si possono permettere distrazioni”. CENTRO PANNUNZIO ALASSIO & LE BAIE DEL SOLE Francesco Forte - Pier Franco Quaglieni - Anna Ricotti: Presentazione del libro di Oriana Fallaci “La forza della Ragione”, in occasione del terzo anniversario dell’attentato alle Torri gemelle Nel terzo anniversario esatto, l’11 settembre scorso, per iniziativa del “Centro Pannunzio”, Alassio ha commemorato la distruzione delle Torri gemelle di New York e la conseguente strage. Nell’Auditorium della Biblioteca civica, dopo il saluto del sindaco arch. Marco Melgrati, che ha proposto un minuto di silenzio per le vittime, la dottoressa Anna Ricotti, Vice presidente del “Centro”, ha introdotto l’argomento parlando del nuovo libro della celebre giornalista e scrittrice Oriana Fallaci. «Sono passati tre anni e quell’azione è ancora in atto: Irak, Ossezia, Madrid, con rapimenti e uccisioni. In questa sede abbiamo presentato della Fallaci “La rabbia e l’orgoglio”, ora con questa sua nuova opera “La forza della ragione”, dichiara che la rabbia la sostituisce con la ragione. Rabbia e orgoglio sono aumentati, si sono sposati e hanno generato lo sdegno. Fa un’analisi minuziosa dell’aumento della popolazione araba in Europa, con tutte le conseguenze che ne derivano. Si dichiara atea ma fondamentalmente cristiana». Ha proseguito il prof. Pier Franco Quaglieni, Presidente del Centro Pannunzio: «L’onda degli avvenimenti di questi giorni ci avrebbe portati all’invettiva, ora non più praticata, una tradizione che risaliva a Dante e alla quale Oriana Fallaci si riallaccia. I suoi libri vendono milioni di copie, eppure la sua opera non ha risonanza presso gli intellettuali italiani. Oriana ha gravi problemi di salute, mi ha invitato ad andare a trovarla a New York dove vive, vi andrò». Il prof. Francesco Forte, economista, docente, senatore, ex mini- stro, ha concluso: «I libri della Fallaci hanno una grande importanza culturale, lo dimostra il successo di vendita eccezionale, anche in considerazione che in questo caso si tratta di un saggio. Finora solo nei film si paventava la possibilità che piccole organizzazioni terroristiche tenessero in scacco grandi potenze. Perché si è concretizzata? La Fallaci dà una risposta “L’Islam (o parte di esso) si è arrogato il compito di imporre la propria religione e la propria cultura a tutto l’Occidente”. Le sue invettive, al momento nel quale ha scritto il libro, sono state superate dagli ultimi attentati terroristici. Dobbiamo condividere le opinioni espresse dalla Fallaci per difendere le nostre istituzioni e la nostra civiltà, il suo messaggio deve convincerci a non fare passi indietro». C. B. INCONTRI CON L'AUTORE Nanni Delbecchi: “I favolosi anni zero” Ed. Marsilio Nanni Delbecchi ha già presentato qui “Lo zapping furioso”, ironica denuncia della televisione maniacale. Lucchese, vive fra Milano e Alassio, come giornalista è cresciuto alla scuola di Indro Montanelli, “Ha un’idea artigianale e controcorrente del giornalismo che ha perseguito anche nei suoi libri”. In questo parla delle contraddizioni comportamentali dei giovani (e meno giovani) di oggi. Il professor Franco Gallea, come di consueto, presenta l’opera. «È un diario acronico: due i modi di lettura, tradizionale e capitolo per capitolo. Si basa su una rivista inesistente: il prota- gonista si inserisce nella redazione composta da tipi alquanto strani. Il libro non si prefigge un fine morale. I temi sono: telefoninomania, C.D. erotici, linguaggio anglofilo, gusto dell’eufemismo, pubblicità, manie, cibernetica, professionalità, personalizzazione, settimana verde, chat-line, ecc.». Delbecchi: «Sono un po’ alassino. Montanelli è stato un “maestro-preside” burbero, ha lasciato un’impronta nel giornalismo italiano; avere iniziato la carriera con lui è un grande pregio, ha insegnato la chiarezza e la concisione. Mi considero un giornalista con ambizione letteraria. La storia del libro è di fantasia, ma basata su fatti reali. Gli anni sono quelli del 2000. Siamo bombardati dalle mode: divertiamoci, ma non ci lasciamo sopraffare. Con tutti i mezzi di comunicazione odierni non siamo mai stati così soli, noi abbiamo troppe cose e non riusciamo a capire quali sono le più importanti. Come umorista nel libro faccio emergere la comicità. I giovani forse hanno dei principi morali, ma nel caos di mode attuale non sanno che pesci prendere. La crisi del linguaggio è evidente e si sta perdendo la memoria culturale anche recente». Carlo Bertolino CONCERTO “CORI” Cantorion Creigiau - Coro Capomele - Corale Alassina Il 3° Festival musicale della Riviera dei Fiori, organizzato dal Comune di Alassio e dall’Associazione “E.W.Elgar”, si è concluso il 18 settembre scorso nella Parrocchia di Snt’Ambrogio con un concerto del Coro “Cantorion Creigiau” (piccolo paese vicino a Cardiff in Gran Bretagna), Misto Polifonico di 70 elementi, diretto da un Soprano, la signora May Roberts; insieme al Coro Capomele e alla Corale Alassina diretti dal M° Bruno Parodi. I cori “nostrani” hanno eseguito tre brani del loro vasto repertorio. Il Coro di Creigiau si è esibito in una vasta gamma di brani fra i più disparati: da canti popolari inglesi e gaelici a Inni biblici e del Nuovo Testamento. Singolare l’esecuzione di canzoni italiane regionali come “No poto reposare” in sardo, e quelle napoletane, da “Torna Surriento” a “Core ingrato” con pronuncia e canto esemplari. Sono stati cantati anche brani classici da parte di soli- sti facenti parte del coro, con accompagnamento pianistico (“Lume in ciel” dall’Adriana Lecouvreur, “Vergine degli Angeli” dalla Forza del destino) in italiano, per concludere con due versioni di “Santa Lucia”: nordica e napoletana, cantata in inglese. La presidente dell’Associazione Elgar dott. Naso ha ringraziato il parroco Mons. Angelo De Canis e gli esecutori. Numeroso il pubblico che ha tributato calorosi, meritatissimi applausi. Venerdì 15 Ottobre 2004 PREMI “ALASSIO 100 LIBRI” Un autore per l’Europa - Un editore per l’Europa Nei giardini del Palazzo Comunale, gremiti di pubblico, sono stati consegnati il 4 settembre scorso i premi “Alassio-100 libri”. Il popolare presentatore televisivo Jerry Scotti ha presentato con la sua migliore comunicativa. Erano presenti molti personaggi della cultura non solo liguri: a a sua volta ricorda di aver partecipato all’asta dell’archivio in incognito, ma la notizia è filtrata, causando una polemica da parte di chi non conosce l’attività culturale di Alassio e il legame che ne aveva Levi. Gianni Plinio porge il saluto anche da parte del Presidente della Regione Liguria Sandro Biasotti e afferma che Il Sindaco si complimenta con Nathalie Caldonazzo. enumerarli si rischia di dimenticarne qualcuno; basti ricordare il vice Presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria Gianni Plinio e la signora Luigia Pontiggia, vedova del noto scrittore. All’inizio della manifestazione Jerry Scotti propone un minuto di silenzio per i morti della strage di Beslan, legge un telegramma inviato dal ministro Claudio Scajola e passa la parola al sindaco di Alassio arch. Marco Melgrati, il quale porge il benvenuto e accenna all’imminente inizio dei lavori per il nuovo teatro. L’assessore alla cultura dott. Monica Zioni ricorda il successo della presentazione di libri e autori nella Biblioteca civica e ringrazia Antonio Ricci per la sua donazione dell’archivio di Carlo Levi; che Alassio si avvia a diventare un centro culturale di primaria importanza che interessa tutta la Liguria. Ed è venuto il momento della consegna dei premi. Il prof. Giuliano Vigini, direttore dell’Editrice Bibliografica e presidente della Giuria del premio “Un Editore per l’Europa”, ne legge la motivazione: «Alla Casa Editrice Bollati Boringhieri… Per il ruolo svolto nella diffusione dei testi fondamentali della saggistica scientifica internazionale…Per il contributo dato alla formazione di una cultura scientifica in Italia…Per la ricchezza di proposte...i numerosi aspetti, temi e problemi della cultura…». Il professor Alberto Conte in rappresentanza dell’Editrice premiata ritira il premio, ringrazia e ricor- da il pioniere Paolo Boringhieri e Giulio Bollati che ne ha proseguito l’opera. Il premio “Un Autore per l’Europa” è stato assegnato a Paola Mastrocola per il suo romanzo “Una barca nel bosco” (vedi L’Alassino N° 7-agosto 2004); la motivazione viene letta dal prof . Giovanni Bogliolo, Rettore magnifico dell’Università di Urbino, Presidente della Giuria tecnica che ha scelto la rosa dei sei candidati e di quella degli italianisti delle Università di tutta Europa che ha votato il vincitore: «…”Una barca nel bosco” è la storia di un Candide remissivo…che si scontra con la vita nelle sue forme istituzionalizzate della scuola, dell’università, del lavoro, rilucenti bolle di sapone che nascondono il vuoto della didattica, l’assurdità del consumismo, lo squallore dei comportamenti gregari, la rigorosa ingiustizia dei meccanismi premianti…l’unica salvezza… sta nella trasgressione dei limiti della razionalità, dell’efficienza, della ricerca del successo o anche soltanto del più banale e confortante benessere». Poi il prof. Nello Simoncini ne espone la trama. Alcuni brani del libro vengono letti dagli attori Nathalie Caldonazzo e Pino Quartullo, quindi il prof. Franco Gallea annuncia che il libro è stato adottato da una scuola alassina, poi si rivolge alla vincitrice: «Nel tuo libro c’è l’ironia, ma anche un po’ di amarezza per la scuola com’è oggi». Paola Mastrocola risponde: «Non pensavo che all’estero capissero la situazione della scuola italiana, ma forse anche loro hanno di questi problemi; ci rimane un po’ di speranza». Jerry Scotti conclude (con un po’ d’ironia): «Spegnete la televisione e leggete un libro, andate a teatro e al cinema». Il pianista Pino Caratozzolo ha eseguito alcuni brani musicali. A Paola Mastrocola è stato poi assegnato anche il “Premio Campiello”. C. B. A PEAGNA XXIIIa Rassegna “Libri di Liguria” 2004 Dal 28 agosto al 5 settembre scorsi si è svolta la XXIIIª Rassegna del libro di Liguria a Peagna. All’inaugurazione il sindaco di Ceriale dott. Pietro Revetria ha affermato che la manifestazione acquista sempre maggiore importanza. Il professor Franco Gallea, che dall’inizio ne è il principale esponente, dice che occorre superare il provincialismo: la Liguria deve essere unita non per chiudersi in se stessa, ma per estendere la sua cultura oltre i confini della regione, anche in considerazione del fatto che in Liguria si legge un po’ più della media nazionale. Nell’esposizione a palazzo Girardenghi faceva bella mostra fra le edizioni recenti il volume “Alassio in vetrina”, curato da Tommaso Schivo, edito dall’A.V.A. Nelle serate culturali nell’auditorium dell’Oratorio si sono susseguite conversazioni-dibattito su vari argomenti: dalla Letteratura gialla in Liguria a “Memorie di storia religiosa”, da “Avvenimenti e personaggi di Liguria” alla Fondazione Mario Novaro, “Storie di mare”, per finire con la Cultura nell’Entroterra ligure, che hanno visto la partecipazione di illustri personalità. La giornata conclusiva è stata molto intensa: è stato assegnato il “Premio di pittura città di Ceriale”, sono state presentate le novità editoriali della Camera di Commercio di Savona; sono stati consegnati i Premi Anthia 2004: “Libro ligure dell’anno” a “Guerrieri e Mercanti - Storie del Medioevo genovese” di Gabriella Araldi, docente all’università di Genova, albenganese di origini alassine; “Giornalismo, Pubblicistica e Critica letteraria” alla Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia; “Arti figurative” al pittore Aurelio Caminati. È seguita la Tavola rotonda dedicata allo scrittore ligure dell’ ’800, quest’anno Giulio Cesare Abba, in collaborazione (Gallea dice molto stretta) col Comune di Alassio, assessorato alla Cultura e Biblioteca civica, con la partecipazione degli italianisti giurati del premio “Un autore per l’Europa”. L’assessore alla cultura (di Alassio) dott. Monica Zioni parla delle iniziative alassine: «I premi Autore ed Editore per l’Europa stanno crescendo, la Pinacoteca Carlo Levi si arricchisce dell’archivio del pittore e scrittore, l’attività editoriale prosegue, i rapporti col Comune di Ceriale sono ottimi (è stata una scelta fortunata)». Ha preso poi la parola il prof. Lorenzo Mondo (per improvvisi impegni del prof. Giovanni Bogliolo): «Abba è stato uno scrittore celeberrimo, ora un po’ dimenticato: nato a Cairo Montenotte, frequenta il liceo a Carcare, segue a Genova corsi d’Arte, si arruola nei Garibaldini; fu sindaco di Carcare e deputato. La sua opera principale è il resoconto della spedizione dei Mille “Da Quarto al Volturno”». Seguono i giudizi degli italianisti. Manuel Carrera Diaz (Spagna): «Sembra un racconto semplice, in realtà è un diario, un resoconto, un libro di viaggio, una fiaba per adolescenti. Addolcisce con la poesia la crudeltà di una guerra». Elina Suomela-Härmä (Finlandia): «Un fotografo ritrasse molti dei Mille, Abba li descrive belli e biondi, forse esagera, ma per lui “bello” ha anche una connotazione morale». Michael Rössner (Germania): «Sono qui per la Germania, ma sono austriaco; nel libro gli Austriaci non appaiono, ma ci sono gli Ungheresi, tutti graduati, gli servono per confrontarli con gli Italiani; i Siciliani non li pone in buona luce». Giuditta Isotti Rosowsky (Francia): «Si sofferma sulla forma letteraria, dal “taccuino” e dalle “notarelle” scritte venti anni dopo». Peter Hainsworth (Gran Bretagna): «Abba fa un uso eccellente dei nomi propri, 150 di Garibaldini, questo crea qualche difficoltà al lettore, ma questi personaggi confluiscono nel fatto collettivo. Abba parla anche di donne, dolci e belle fanciulle, ma senza dar loro un nome». Piotr Salwa (Polonia): «È soprattutto un libro che parla di una guerra. Abba rielabora un taccuino per renderlo piacevole e accessibile al lettore: uno stile che oggi non sarebbe accettabile, ma rimane un documento storico, se pure idealizzato». Luc Devoldere (Belgio): «Vengo dal Belgio, un Paese complicato come l’Italia. Il libro ci fa riflettere sulla “costruzione” della nazione Italia, è un luogo di memoria. Vi invidio questo Garibaldi». C. B. Venerdì 15 Ottobre 2004 Oltre lo spazio Primo convegno di astrofisica ad Alassio Organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Alassio, ideato e realizzato da Simonetta Vandone e Niccolò Podestà, si è svolto nell’Auditorium della Bibliteca civica il primo convegno nazionale di astrofisica il 22 e 23 settembre scorso. Coordinati dalla nota giornalista scientifica della R.A.I., inviata speciale, conduttrice del telegiornale scientifico “Leonardo”, Silvia Rosa-Brusin, hanno parlato: prof. Franco Pacini, dell’Osservatorio Europeo (in Sud America) e direttore dell’Osservatorio di Arcetri; prof. Padre George Coyne, direttore della Specola vaticana; prof. Piero Galeotti, docente di Fisica sperimentale all’Università di Torino e prof. Walter Ferreri, responsabile dell’Osservatorio astronomico di Torino. La sala era gremita di pubblico, in particolare studenti e insegnanti di Alassio e del circondario. L’assessore alla Cultura dott. Monica Zioni ha porto il saluto e annunciato che questo convegno si ripeterà ogni anno, quindi la giornalista e scrittrice Simonetta Vandone ha affermato che si sta parlando di astrofisica ad altissimo livello; la parola è passata alla dott. Silvia Rosa-Brusin: «Ad Alassio siete fortunati, avete un Comune disponibile per le manifestazioni culturali. I relatori sono scienziati che sanno spiegare la materia facendosi capire da tutti. Gli astrofili hanno un ruolo fondamentale nella ricerca scientifica, specialmente nella scoperta di comete». Sarebbe troppo lungo fare un resoconto completo del convegno, se ne propongono alcune parti essenziali, chiedendo scusa per qualche eventuale inesattezza. Il prof. Franco Pacini ha parlato dell’“Astronomia oggi e domani”, IN LIBRERIA ANNA MARIA LARCHER …ad Alassio c’era un Viale nuova edizione È uscita la nuova edizione del libro di Anna Maria Larcher “…ad Alassio c’era un Viale”, con l’aggiunta di nuovi quattro capitoli: Gli inglesi - L’ultima recita - I giardinetti - Una zitella. definendosi “un becchino delle stelle”, ne studia la morte. Dice che la nostra epoca si può paragonare a quella di Galileo per le scoperte scientifiche: fino a cento anni fa ci si occupava solo della nostra galassia, dagli anni ’20 sono state scoperti altri 20 milioni di galassie. L’astronomia oggi studia tutti i tipi di radiazioni. “Le frontiere dello spazio: la realtà di oggi” è stato il tema dell’intervento di padre prof. George Coyne. Fa una premessa sulle caratteristiche geografiche adatte al posizionamento degli osservatori: territorio omogeneo, monti alti, poche precipitazioni, mancanza di popolazione; le Alpi non sono adatte. «Sono un eremita come uomo e come astronomo». Parla poi dell’evoluzione dell’Universo: paragonando uno dei nostri anni alla vita del Cosmo, dal “Big bang” ad oggi, la vita dell’uomo sulla Terra si riduce a pochi giorni; all’inizio c’era solo idrogeno, addensandosi causò la formazione di stelle, con reazioni nucleari che lo trasformarono in elio, poi a poco a poco si sono formati gli elementi più pesanti, che diedero vita a pianeti e satelliti. «Con la scienza moderna siamo arrivati a mettere l’Universo nel nostro cervello». Il prof. Piero Galeotti ha parlato di “Astrofisica particellare”, cioè dello studio degli astri attraverso le particelle infinitesimali. Dopo una concisa ma completa storia dell’Astronomia, afferma che lo studio delle particelle permette di “vedere” al di fuori della luce percepita dall’occhio. Ne arrivano molte sulla Terra, parte vengono trattenute dall’atmosfera, altre dalla crosta terrestre, altre (le più piccole) attraversano da parte a parte il nostro pianeta, si studiano nel Centro Sperimentale del Gran Sasso (sottoterra), sotto i ghiacci (Polo Sud), in certe miniere (Canada e Giappone) sotto il mare (davanti a Tolone). Lo studio dell’Universo dalla sua origine (relativa) non può che essere fatto dalle particelle, coordinato da altre scienze fisiche. Domandarsi cosa c’era prima non ha senso. “I grandi fenomeni astronomici e il pubblico” è stato l’argomento del prof. Walter Ferreri. Ha cominciato a parlare di comete, meteoriti e asteroidi. Questi ultimi si trovano principalmente fra le orbite di Marte e di Giove, in questi giorni ne transita uno nelle vicinanze della Terra (non c’è pericolo); le comete sono piuttosto frequenti, anche se molte passano inosservate (non agli astronomi); quando la Terra attraversa residui di comete si ha il fenomeno delle Meteore (stelle cadenti), alcuni frammenti possono raggiungere la superficie terrestre, sono chiamati meteoriti. Il Gruppo Astroflili “G.A.V.I. Vega” di Albenga ha allestito una mostra di fotografie astronomiche nella caffetteria della Biblioteca, ha curato la proiezione di diapositive con relativo commento; in particolare Andrea Curto ha parlato di asteroidi, Roberto Curletti delle comete e Carlo Scola di astrofotografia. Gli astrofili hanno anche posizionato sulla sommità del pontile Bestoso ben sette telescopi la sera del 27 e due quella del 28: molti appassionati hanno potuto osservare la luna, stelle e nebulose. La manifestazione è stata resa possibile anche grazie a numerosi “sponsor”. A.V.A. Scuola di Musica Don Bosco Stanno per iniziare i Corsi della Scuola di Musica Don Bosco presso l’Istituto Salesiano di Alassio. Sotto l’egida dell’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Alassio, sono organizzati dall’Associazione Professionale “Adelasiae Musici” diretta dalla professoressa Eleonora Mantovani, che oltre all’attività didattica promuove un’attività artistica di Concerti e Rassegne, in particolare la 9 «L'ALASSINO» “Rassegna In Alassio”. I Corsi si articolano nell’insegnamento delle seguenti materie: Pianoforte, Pianoforte Jazz, Tastiera, Flauto traverso, Clarinetto, Sassofono, Tromba, Canto moderno, Canto per bambini, Chitarra classica, chitarra elettrica, Basso elettrico, Batteria, Dizione e recitazione, Storia del Cinema, Canto su movimento (Teoria e solfeggio, Analisi musicale, Armonia fun- zionale, Armonia Jazz, Improvvisazione, Musica d’insieme, Teoria della musica, Semiotica della musica, Metodologia dell’educazione musicale, Tecniche del suono e di registrazione, Corsi di perfezionamento e Master, Laboratori con artisti ed esperti. Informazioni ed iscrizioni: Via Don Bosco, 12 - Prof. Eleonora Mantovani, cell. 348 2268675 Sito: www.musicalassio.it. Quattro poeti protagonisti ad Albenga ALBENGA – Una serata dedicata al cinema ed alla poesia si è svolta nel Salone dell’ex Convento di San Domenico ad Albenga. In programma la proiezione di quattro film dedicati ad altrettanti grandi poeti liguri: Francesco Biamonti, Enrico Bonino, Antonio Boscione e Renzo Villa. A fare da padrone di casa l’assessore Gerry Delfino che ha punteggiato la serata di interessanti episodi personali legati all’incontro o alla frequentazione con questi quattro poeti. A realizzare il primo film, dedicato a Biamonti, sono stati gli studenti della classe III C della Scuola d’Arte di Imperia, mentre gli altri tre sono opera del noto regista alassino Beppe Rizzo. «Biamonti – ha detto Franco Gallea, presidente della Consulta ligure per la cultura – era un uomo amabile e sensibile. Il film realizzato dagli studenti imperiesi è un documento importantissimo per chi in futuro vorrà approfondire questo poeta. Si tratta di un monologo di Biamonti che parlando del mare racconta del poetare da Sbarbaro a Montale, da Paul Valery ad Omero, a Colbiert fino ad Ezra Pound». Mentre Biamonti e Villa ci hanno lasciato pochi anni or sono gli altri due poeti a cui era dedicata la serata, Bonino e Boscione, erano presenti ad Albenga. «Sono lusingato – ha detto Bonino – per tutto ciò che è stato detto questa sera. Un merito va riconosciuto al regista Rizzo perché è difficile entrare così a fondo nel cuore dei poeti come ha saputo fare lui. Le immagini di commento alle poesie erano frutto di una grande ricerca e la dimostrazione di come Rizzo stesso sia un poeta». Il film di Beppe Rizzo è stata anche una occasione per fare un omaggio a grandi personaggi come Angelo Barile, che fu il primo editore di Bonino o a grandi artisti come Gigi Caldanzano ed Eliseo Salino, che ne furono i primi illustratori. «Boscione – ha concluso Gallea – è l’esempio dell’intellettuale impegnato nella società: ex partigiano, descrive la vita alla macchia, l’ansia quotidiana della ricerca degli ideali delle cose belle e sante che lo porteranno a divenire poi anche romanziere». Antonio Boscione, alassino, noto più come poeta dialettale che in lingua italiana, dopo la proiezione del film a lui dedicato, dal titolo “Da Scrite a Dite” ha declamato la poesia “Rondini” denotando una forte capacità espressiva e comunicativa. «Boscione vive ad Alassio – ha detto Gallea – ed è molto amante della cultura e delle tradizioni locali. Pur essendo molto noto come poeta dialettale ha prodotto valide raccolte in lingua italiana». Al ventimigliese Renzo Villa, Beppe Rizzo ha dedicato infine il film dal titolo “Soliloqui”. Villa, che viveva nei giardini Hanbury della Mortola ed era figlio di uno dei giardinieri di Thomas Hanbury, scrisse diciottenne una serie di poesie e riflessioni su quel luogo così colorato e profumato. Quelle poesie rimasero in un cassetto per trent’anni poi uscirono in una raccolta intitolata “Soliloqui” che ebbe un grande successo. Nel film Rizzo ci offre l’occasione di percorrere quel giardino magico e profumato in compagnia di Villa la cui vitalità e profondità poetica è sbalorditiva. Visto il grande successo delle serate svoltesi durante l’estate e la grande risposta di questa sera, penso che sarà una occasione culturale da non perdere». Claudio Almanzi Paola Maestri espone ad Albenga in Piazza dei Leoni ALBENGA - L’artista alassina Paola Maestri esporrà nel centro storico di Albenga (in piazza dei Leoni, 1) a partire da sabato prossimo fino al 9 ottobre. La personale della Maestri è stata organizzata dall’Ucai di Albenga in collaborazione con l’assessorato alla Cultura, l’Istituto culturale Monsignor Palmarini di Albenga e la diocesi ingauna. Per l’artista che attualmente vive ed ha il laboratorio a Testico si tratta della terza mostra del 2004. Per la rinomata grafica e scultrice dopo la mostra ingauna inizieranno i lavori per la realizzazione di un Murales ad Arnasco, la nota località dell’entroterra ingauno che ospita decine di opere di importanti artisti contemporanei fra i quali Arnaldo Fontana, Reiner Kriester e Lucia Casti. Ma per l’artista alassina, che è anche una valida ceramista, c’è in programma ancora entro la fine dell’anno un altro importante evento: una sua piastrella verrà affissa al celebre Muretto di Alassio. La personale della Maestri è l’ultima di una lunga serie di mostre che sono state ospitate quest’anno da Albenga. La prima in ordine di tempo e senza dubbio la più bella è stata la stupenda personale dedicata al vignettista della prima pagina del Secolo XIX Stefano Rolli (alla Villetta XXV aprile). Poi anche grazie all’impegno dell’assessore alla cultura Gerry Delfino ed al direttore delle personali Ucai Gino Pisanello, Albenga ha poi inanellato tutta una serie di altri fortunati appuntamenti artistici: hanno esposto con successo lo scultore Flavio Furlani ed i pittori Manuela e Giuseppe Ferrando, Gino Pisanello e Giulio Moirano. Presso il Museo Navale si è svolta la personale di Jean Gaudaire Thor, mentre Palazzo Peloso Cipolla ha ospitato la mostra di sculture “Le terre di Ilaria” ispirate ad Ilaria del Carretto e realizzate da Anna Maria Màttola. Altre personali ospitate ad Albenga sono state quelle dedicate a Luca Crema (allestita nei saloni dell’ex Convento di San Domenico), Ezio Rossin, Nerina Strizioli (Chiostro degli Artisti) Manuela Ferrando (insieme ai suoi allievi). Migliaia i visitatori anche nelle importanti personali allestite durante l’estate in piazza dei leoni nella sede dell’Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) da Giovanni Di Vita, Adele Carzaniga, Ezio Rossin, Ciso Risso, Franco Grassi, Renzo Rigato, Anna Minasi, Giuseppe Ferrando e Giuseppina Mammetti. Molto interessante è stata anche la presenza nel centro storico ingauno (in piazza delle Erbe) delle installazioni realizzate dall’artista tedesca Martina Einrichs. L’alassino Berrino, Gioberti e Padovani vincono importanti concorsi ALASSIO - Mario Berrino il famoso artista alassino inventore del celebre Muretto si è aggiudicato il più importante appuntamento annuale ligure di arte estemporanea: la trentottesima edizione dell’Anguria d’oro a Bordighera. Berrino ha preceduto Mauro Calvini (di Ospedaletti), Monica Zambon (Sanremo) e Gabriele Sandrone (Torino), classificati dalla giuria tutti e tre secondi a pari merito. Quello di Berrino, che ha avuto la meglio su oltre duecento concorrenti, non è stato nei giorni scorsi l’unico successo degli artisti del Ponente savonese. A Salea infatti, nell’ambito della tradizionale Rassegna si è svolto il concorso di pittura: “Bevendo e ridendo” che è stato vinto da Fabrizio Gioberti di Albenga. La giuria popolare ha invece preferito le vignette di un altro artista albenganese, Umberto Padovani. Il milanese Roberto Cremonesi ha vinto invece il Premio di pittura “Città di Ceriale”, una delle principali manifestazioni artistiche collaterali alla XXIII Rassegna del Libro di Peagna. Tra i locali il meglio piazzato è risultato il loanese Vincenzo De Rosa, sesto. Questi i nomi dei premiati. A Salea: l) Fabrizio Gioberti (Albenga); 2) Maurizio Galliano (Ceva); 3) Luciano Fossati (Salea); 4) Alessia Cassettai (Cogoleto); 5) Giovanni Roccatagliata (Finale Ligure). Città di Ceriale: l) Roberto Cremonesi (Milano); 2) Vito Tibollo (Pavia); 3) Angela Pansini (Torino); 4) Max Oddone (Alessandria); 5) Giuseppe Ghisleri (Casale Monferrato); 6) Vincenzo De Rosa (Loano); 7) Eugenio Cozza (Mondovì); 8) Franco Beria (Milano); 9) Luciano Zunino (Tovo San Giacomo); 10) Gabriele Sandroni (Torino). Claudio Almanzi ECO-AMBIENTE A Laigueglia, durante la seconda edizione di ECO-AMBIENTE (2004) presentata da Daniele Piombi e da Maria Teresa Ruta, è nata la “Carta di Laigueglia” per un corretto dialogo fra l’Amministrazione Comunale e i Media. Presenti autorità provinciali e regionali, la “Carta” ha definito gli impegni degli enti locali e dei Media per una corretta e trasparente comunicazione sulle tematiche ambientali. Sono stati individuati i finalisti del Premio Laigueglia. Infine il convegno “Turismo costiero” ha riunito esperti di Enti, Istituti di ricerca e società operanti nell’ambito del Turismo costiero. Tra i vari nuovi progetti quello del “Bagnino ecologico” e “i cento enti di certificazione e la gestione del demanio”, presentata dall’Assessore Regionale Franco Orsi. Una “tre giorni” veramente importante. Claudio Almanzi A.V.A. MEMORIAL GALLERY Pinacoteca Richard West e Fondo Librario inglese Viale Hanbury, 17 - tel/fax 0182.643029 Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica ore 15,00-18,00 PINACOTECA Carlo Levi Palazzo Morteo Venerdì, Sabato e Domenica dalle ore 15,15 alle ore 17,45 INGRESSO LIBERO 10 «L'ALASSINO» Basket Europeo ad Alassio Nell’ultimo week-end di settembre Alassio è stata teatro, in esclusiva nazionale, della Prima Alassio Cup Over 40, torneo europeo di basket per veterani, dedicato alla memoria di Mario FAZIO. La manifestazione ha portato nella nostra città, giocatori provenienti da Bratislava (Slovacchia), Kaunas (Lituania), Nova Gorica e Lubiana (Slovenia); a hanno ceduto per 76 a 70. Sono stati tre giorni di sport giocato ad altissimi livelli, nonostante l’età dei protagonisti, ma anche tre giorni di festa e di aggregazione, con giocatori e famigliari uniti sotto un’unica bandiera, quella dell’amicizia. Anche le favorevoli condizioni meteorologiche hanno contribuito alla riuscita del Torneo, dando di Alassio un’immagine completare il lotto delle squadre partecipanti c’erano le rappresentative di Padova, Finale Ligure e l’Over35Team di Alassio, detentrice del titolo italiano di categoria. Nella cornice del Palalassio “L. Ravizza”, le squadre, divise in due gironi, si sono date battaglia già dalle prime partite, iniziate venerdì sera e proseguite nella giornata di sabato. Nella finale per il terzo e quarto posto si sono affrontate i Beer Bears di Bratislava e il KK Prule Lubiana, con la vittoria di quest’ultimi per 43 a 39. Ben più combattuta la finale per il primo posto che ha visto contrapporsi l’Over35Team Alassio all’Atskalunas Kaunas. Non sono bastati i tempi regolamentari, conclusisi sul 65 pari, per decidere la vincitrice del torneo. Dopo un tempo supplementare i Lituani hanno prevalso sull’estro e la voglia di ben figurare dei padroni di casa, che ideale come luogo di vacanza. Le delegazioni straniere hanno lasciato Alassio nel tardo pomeriggio di domenica, non prima di aver espresso, agli organizzatori ed ai rappresentanti delle Istituzioni Locali, i loro compiacimenti per il perfetto allestimento della manifestazione, e la promessa di un loro ritorno per le edizioni a venire. Un ringraziamento particolare va alla Famiglia Fazio, per l’attenzione e la partecipazione con cui ha seguito l’evolversi della manifestazione e per il tributo che ha voluto dare all’Over35Team durante la premiazione finale. Unica nota negativa è stata la quasi totale assenza di pubblico, nonostante la manifestazione fosse stata pubblicizzata sin dai primi giorni di agosto (e proseguita per tutta l’estate), e l’ingresso fosse gratuito. Un arrivederci a tutti quanti alla prossima edizione. Venerdì 15 Ottobre 2004 Grandi giornate nautiche ad Alassio L’ANGOLO DEL PERCHÉ 7 Grande successo di visitatori per il “1° CAYMAN DAY TEST” che si è svolto nel porticciolo turistico Luca Ferrari di Alassio, nelle giornate del 24, 25 e 26 settembre u.s. La presentazione della gamma di imbarcazioni CAYMAN YACHTS è stata curata dalla società FLAG MARINE – azienda costruttrice delle barche del prestigioso marchio italiano. Alla manifestazione sono state portate sei imbarcazioni, di lunghezza compresa tra i 30 e i 58 piedi(da 9 a 18 metri), in rappresentanza della gamma prodotta dal cantiere italiano, che si completa con il 62 piedi “CYBER” e il “68 SPORT”. Nella giornata di venerdì 24, nonostante il tragico bollettino meteo (erano previsti 40 nodi di vento!!) fin dal mattino si sono avute le prime visite, per conoscere e provare i vari modelli ormeggiati in banchina. Il tempo, fortunatamente, non ha rispettato le previsioni funeste, ma anzi, ha contribuito all’ottima riuscita dell’evento. Durante le visite gli ospiti hanno avuto anche l’opportunità di conoscere le molte agevolazioni che la nuova Legge per lo sviluppo della nautica ha comportato, come ad esempio il leasing agevolato, l’abolizione della tassa di stazionamento, l’aumento fino a 10 metri del limite oltre il quale è obbligatoria l’immatricolazione, e molte altre. Nella giornata di sabato i visitatori hanno potuto provare – “sul campo” – che le barche CAYMAN non sono soltanto belle ed eleganti, ma hanno grandi doti di navigazione. Infatti, la scelta dei materiali costruttivi e delle essenze di legni pregiati usati per gli interni, sono asso- lutamente ricalcate nella fluidità e robustezza della struttura dello scafo, che fa di una barca CAYMAN un mezzo veloce, stabile e sicuro. Le linee d’acqua – progettate dal celebre studio NUVOLARI & LEONARD – conferiscono una semplicità di manovra ed una stabilità assoluta, con qualunque condizione di vento e mare. La serata di sabato 25 ha poi visto gli invitati ospiti di un buffet, offerto per loro nel noto locale SANDON’S YACHTING CLUB. La serata è stata una meravigliosa occasione per suggellare il successo della manifestazione, nel caldo ed accogliente locale della “patron” Monica, splendida padrona di casa. In chiusura la FLAG MARINE ha voluto ringraziare tutti i partecipanti con un simpatico ricordo dell’evento. La giornata di domenica ha superato – in termini di affluenza – le più rosee aspettative degli organizzatori. Il pubblico – allietato anche da una meravigliosa giornata di sole settembrino – è accorso numerosissimo a visitare una manifestazione che – a detta di tutti – non ha precedenti nella nostra cittadina. Da sottolineare il fatto che ancora alle 18,30 – quando ormai il sole calava dietro le colline alassine – si è svolta l’ultima prova in mare….!! La FLAG MARINE ringrazia tutti i visitatori per la loro partecipazione, ed in modo particolare la società MARINA di ALASSIO nella persona del suo Direttore, che ne ha permesso lo svolgimento in un momento critico per la carenza di spazi, prodigandosi affinché tutto si svolgesse nel pieno della sicurezza e disponibilità. Un successo nel successo Si sono riuniti ad Alassio per parlare di nuove tecnologie in ambito di commercio marittimo, di sicurezza ma non solo, per dare il via alle nuove strategie per i prossimi due anni. Sono gli operatori della Wallenius Wilhelmsen, compagnia di navigazione con sede a Stoccolma leader mondiale che opera nel settore del trasporto veicoli quali Mercedes, Toyota, Bmw, Jaguar, Ford e altri. Organizzatore del meeting, che si è svolto a settembre al Diana Grand Hotel, un nostro importante e stimato concittadino: Luca Barbera. La sua ottima organizzazione ha permesso uno svolgimento fluido degli incontri ufficiali ma ha dato anche la possibilità ai conferenzieri di godere di un breve soggiorno nella nostra città. «Questo meeting era relativo all’area del Mediterraneo della quale sono il direttore generale – spiega Luca Barbera – ed ha visto coinvolti i Port Captain e Agenti marittimi Generali dei maggiori porti quali Spagna, Grecia, Turchia, Slovenia, Italia e via telefonica per Algeria, Libia, Siria. Anche i controllori del carico di varie provenienze hanno partecipato dando il loro valido contributo al fine di garantire il massimo livello di qualità nel servizio offerto alle case costruttrici. Della Compagnia hanno preso parte anche il Vice presidente Com.te Mattsson, il Direttore Generale per tutta l’Europa della qualità e operazioni portuali e il Direttore Generale della pianificazione delle navi». Ma i responsabili della Wallenius Wilhelmsen hanno potuto conoscere da vicino una cittadina che non conoscevano. Spiega ancora Luca «Ho voluto far conoscere la nostra bella cittadina a coloro che girano tutto il mondo, ma che non sapevano cosa significa passeggiare anche solo un minuto sulla nostra sabbia ed ammirare un sorgere del sole quando le colline si riflettono sul mare del nostro golfo.... il successo è stato grande ed ho ottenuto la promessa di un loro ritorno in vacanza». Un successo nel successo quindi per il Capitano Luca Barbera, un altro alassino che sa farsi apprezzare anche fuori dai confini italiani per la sua serietà e per il suo lavoro, rendendo orgogliosi la moglie ma anche e soprattutto mamma Jole e papà Enzo. Barbara Testa «E Chi se’ regorda ciù? In tu cantu u gh’era “Tibulin” u bancarò» «Ma ti ghe pensi su l’avesse savuu de purtò in nomme de urigine latina cumme “bancalarius”…poveru Tibulin cu’ u so pignatin cin de colla» «E u Gustin e Mendula …i barbei…Baldi u caregò… Becchi cun i giurnali… Portodimare… a Lina a pesciara…» «…e i matetti davanti ai oggi de tutti chi zigovan a “pimpirinella” o a u “pappa”…bin bum ba …pari e dispari …man zugghela…». «È vero: ogni piazza era un mondo e il mondo era un paese». «Perché “era”? La Piazza si trova ancora in un paese che si affaccia sul mare e sulla spiaggia ed è (ancora?) circondata da verdeggianti colline». «La spiaggia però, scusami se riprendo a dire “era”, la spiaggia era più stretta di adesso davanti alla piazza; certe volte non ci si potevano, neanche, tirare a secco i gozzi da pesca… si… anche d’estate; gli scivoli in calcestruzzo che contenevano i terrapieni dove si ergevano, titubanti quasi, le case del borgo, erano sempre scoperti». «Quante sghielle … t’e regordi?». «Vuoi dire, allora, che la spiaggia si è allungata da sola? Naturalmente?». «Tutti parlano di erosione galoppante e pericolosa; sistemi sublimati di salvaguardia, studio di tecnici “foresti”, ripascimento e uso continuo delle ruspe e… tu parli di allargamento naturale? Ma allora?» «Allora se è vero quello che affermi avremo finora buttato… in mare tanti soldi…» «Ma e palanche i eran de papè e… i se sun desfaite e… i sun vegnue in tera cun u tempu bon, cumme l’arena fina e gianca da noscia marina…» «Io non dico quello che tu hai capito; Ti posso citare quanto a scritto il M. Ipp. Riccardo Gallo nel “Trattato delle Origini” di Alassio: “Colui che scrive d’istoria e vuol essere creduto, è in obbligo di accertarsi in ogni modo possibile dell’autenticità dei fatti che va narrando…”». E in questo modo, con meticolosa cura, accerta i fatti che sostengono la sua teoria. Per affermare che «…la moderna piana alassina nei secoli in discorso, fosse ricoperta dalle acque…». Cita: «Il profondo geologo e non mai abbastanza encomiato Agostino Bianchi, ci dimostra a chiare note come fin’oltre 1242 le spiagge liguri non fossero abitate, non per timore dei nemici, ma perché non esistevano». Riporta documenti come la Tavola Peuntingeriana e L’itinerario di Antonino per far vedere il tracciato della via Aurelia da Vado Sabatha ad Arelatun (Arles); consulta il “De bello Gethico “di Claudiano; legge attentamente gli Annali del Giustiniano e di Murat; riporta scritti del Rossi e del Panero ma soprattutto, e questo, per me è la cosa più importante afferma che: «Verso la metà del presente secolo il mare minacciosamente ingrossato, inondò come al solito il paese e si spinse fino alla Parrocchia di Sant’Ambrogio. Costernati da tale disastro, gli alassini reclamarono l’esposizione dei santi corpi dei SS Martiri…». E più ancora enuncia una sua diretta constatazione come: «Per chi voglia osservarlo, è facile notare che nelle costruzioni di antica data si scorgono ancora da uno a due gradini da salire e anche più, tanto sull’entrata dei fondachi, quanto su quella delle case… non è questo accorgimento per lusso, quanto per ripararsi dalle inondazioni marine». (Alassio, lì 15 marzo 1879). «U piccettu de la Scià Andria u l’ha cagau in sci ‘na pria. In sci ‘na bursa de dinai…» «Che cosa significano… il pettirosso, la pietra… la borsa dei soldi… non lo capisco. Non importa. Dopo l’attenta lettura di un libro di Pascal Acot, filosofo di formazione e ricercatore di Storia di ecologia “Storia del Clima” mi è venuto da pensare che Napoleone, Hitler e Stalin avevano una cosa in comune (fra le tante…): non davano importanza al “clima”. Mi dirai che cosa c’entra con la spiaggia di Alassio l’ignoranza di questi personaggi? Niente; solo per dire che dal grande freddo polare al declino dell’Impero Romano, dalla fine della Fronda alle disfatte militari in Russia attribuite al Generale Inverno, dal fallimento dei piani quinquennali cinesi e alle carestie è stata, anche, l’incompetenza dei Capi in fatto di climatologia a caratterizzare i passaggi storici della società umana. E quante lacrime, e quanto dolore… quanto sangue…» «…e i fan mille zuramenti…» «Basta cun u Piccettu de la Scià Andria… ti hai parlau de ripascimentu ti o sai che a tera e u fangu i fan murì e Pusidonie…» «Non abbiamo bisogno di sentire le tue battute… ad Alassio buttiamo in mare solo la sabbia… neanche le pietre: solo la sabbia, quella fina e bianca come quella che da sempre tempo è compresa, tra i rizomi delle piante acquatiche e la battigia». «Sta sicuro…». Dante Schivo UOMINI DIVERSI 22 a cura di Dante Schivo «U murtò u sa sempre d’aggiu» (Nel mortaio, recipiente di marmo, immancabile utensile delle case dei Liguri dove, con apposito pestello, si amalgamano gli ingredienti per il “pesto”). (Il mortaio “odora” sempre d’aglio). È vero? Ognuno conserva le qualità che gli ha fornito la natura? È facilmente dimostrabile. Il “differente” sentire di certi uomini, di qualche “popolo” viene direttamente dalle proprie radici. Ecco, con un aneddoto, un aspetto dei Liguri spesso banalizzato ma che, ancor più, mette in evidenza una delle loro diversità. “I Liguri ridono raramente”, dice un proverbio, “ma quando lo fanno sono geniali”. Al punto di aver inventato i pagliacci, i clowns, per dirla all’inglese. Fu, infatti Joe Grimaldi il primo “pagliaccio” della storia! Giunto a Londra al seguito del padre, denti- sta della Regina, Joe recitava come “arlecchino” ed insegnava danza. Era un tipo dalla faccia seria, segnata dalla mestizia che, inspiegabilmente, albergava nel suo cuore. Come sono i veri clowns (famosa, ormai, dopo il celebre film “Il Grande Circo”, è la loro immagine mediatica) al di sotto delle maschere gioiose! Un medico, per curarlo della sua melanconia gli consigliò di andare allo spettacolo dei “clowns” Grimaldi, assicurandogli che si sarebbe divertito: «Ma sono io Grimaldi» fu la risposta. Fu in quell’occasione, per la prima volta, che i pazienti in attesa, sentirono il loro dottore, solitamente compassato e flemmatico, ridere a crepapelle. Questo a Londra, nel 1760. L’elemento primario della (continua a pagina 11) Venerdì 15 Ottobre 2004 UOMINI DIVERSI 22 (segue da pagina 10) diversità è senz’altro il genio. È senz’altro l’intelligenza straordinaria, la capacità di creare qualcosa di nuovo, l’estro, l’imprevedibilità, l’inventiva fantasiosa che decretano, in un uomo, queste qualità. È il caso di un altro grande Ligure: Nicolò Paganini. Era gracile, magro e spilungone, quarto figlio (di sei) di un “ligaballe” in porto che gli insegnò a suonare il mandolino; aveva un aspetto misteriosamente arcigno che ben si adattava al nome del luogo dove nacque il 27 ottobre del 1782: vico della Gattamora (l’angusto “caruggiu” era nel cuore di via “Madre di Dio”, nella vecchia Genova, (da poco scomparsa, demolita per la creazione del “centro dei Liguri”). Neppure a 11 anni si esibì nel più importante teatro cittadino il “Sant’Agostino” (attuale teatro della Tosse) con una sua composizione “Variazione alla Campagnola”, per finanziarsi le lezioni di violino presso il famoso maestro Alessandro Rolla, a Parma. Ma sia per Rolla, come per i precedenti maestri, Nicolò si dimostrò trop- 11 «L'ALASSINO» po bravo. Nel 1797 si trasferisce ad Livorno dove ha inizio la sua vera vita. Da quel momento cominciava per Paganini una carriera concertistica di inarrivabile successo che, per il trentennio della sua attività, gli consentì il guadagno di somme favolose. La figura allampanata, il volto scavato ed illuminato da occhi neri e spiritati, i meravigliosi effetti ottenuti, con le sue lunghissime dita, sulle corde del violino, la credenza che non studiasse mai e che usasse lo strumento solo davanti al pubblico, fecero fiorire su di lui la leggende del “violinista maledetto”. Di certo v’è comunque che i suoi virtuosismi erano eccezionali, specie quando eseguiva brani famosi trasportandoli sulla quarta corda, ottenendo tuttavia la pienezza di suono di un’orchestra intera. “Un angelo” lo definì Schubert! Fu diabolico anche nel crearsi la sua immagine di divo. Gli tornava comodo far credere che il suo virtuosismo fosse alimentato dalle fiamme dell’infermo. Viaggiava molto, a dispetto della sua salute poco buona, del suo fisico da trampoliere e con quel suo naso a becco sembrava veramente il diavolo. I suoi “amori” furono inquie- tanti. Fu amato perdutamente dalla sorella di Napoleone, Elisa Baiocchi, contessa di Lucca e finì in carcere per l’eccessivo trasporto con cui si invaghì di una quattordicenne genovese. Davvero era un diavolo? Era solo un geniale violinista e un musicista di valore. Compose 24 “Capricci” per violino che vennero giudicati impossibili da eseguire per un essere umano. Come uomo Nicolò Paganini si sforzo in ogni modo di essere un buon padre per l’amato figlio Achillino. Guadagnò molto, ma non morì ricco. Tanto per contraddire la fama di avarizia dei Liguri regalò 20.000 franchi, una somma enorme per quei tempi, al musicista povero Hector Berlioz che componeva musica poco sentita dai Francesi suoi contemporanei, ma apprezzata dall’artista genovese. Paganini si esibiva nel famoso “trillo del diavolo” però non si professò mai ateo. Nel testamento lasciò la somma necessaria per la celebrazione di cento messe e affidò “la sua anima all’immensa misericordia del suo Creatore”. Nonostante queste precauzioni, (sembrava che lo immaginasse), al momento del trapasso (27 maggio 1840 - aveva 57 anni) il vescovo di Nizza proibì la sepoltura religiosa. Nella speranza che il prelato cambiasse la sua decisione, la salma stette per un po’ nella cantina del dottore che eseguì l’imbalsamazione, poi fu collocata nell’ospedale di Nizza, poi nel lazzaretto di Villafranca; indi spedita a Marsiglia. Nel 1876 ottenuto il permesso di seppellimento in terra consacrata venne interrato nel vecchio cimitero di Parma e nel 1896 fu trasferito in un bel monumento eretto nel nuovo ospedale di questa città. Da vivo Pagannini aveva viaggiato per poco più di quarant’anni, da morto lo hanno fatto viaggiare per 56 anni. Può sembrare uno scherzo, ma qualcuno ha pensato seriamente di far riprendere il viaggio a Pagannini per collocarlo in un monumento della sua città natale. (A proposito, lo sapevate che i Liguri, oltre alla mania per la casa hanno anche quella per la tomba?). Il suo violino, il famoso “cannone”, un Guarnieri del Gesù del 1742, fu lasciato per testamento alla città di Genova: lo strumento è custodito a palazzo Tursi, sede del Comune. UOMINI DIVERSI - continua LUTTI CITTADINI E NECROLOGI DOMENICO DE MARIA Anniversari ELIO MOIRANO GIULIO BEY 12/2/1935 - 31/7/2001 “MIMMO” MARIA MANZINI LARCHER 1984 - 2004 Dopo una grave malattia il 5 agosto u.s. all’età di 79 anni si è spento Elio Moirano. Dopo una vita di lavoro come apprezzato meccanico, lascia la moglie, il figlio e la nuora che lo ricordano, con tanto affetto, a tutti coloro che gli vollero bene. Gli amici della “Fenarina” e l’A.V.A. porgono ai famigliari le più sentite condoglianze. GIORGIO SABBI 19/5/1931 - 20/8/2004 Sei andato via un giorno di inizio autunno in cui splendeva il sole e il tuo mare era calmo e tranquillo, sei andato via troppo presto per te e per noi, non eravamo pronti, tante cose ancora da dire, tante da donare e ricevere, ma il disegno della vita non può essere ne corretto ne cancellato. Inutile dirti l’amore e l’affetto che abbiamo già tu lo conosci e come è stato per ieri, com’è oggi sarà domani, sarà ancora e sempre più grande. Ciao Mimmo tua cugina Emanuela. L’A.V.A. porge le più sentite condoglianze alla mamma e parenti tutti. ANGELA BASSO VED. BOTTELLI Mamma Sono passati 20 anni da quando ci hai lasciato:il ricordo di te è sempre vivo ed è quello che spesso ci ha aiutato a superare le difficoltà della vita. Capita spesso che nel parlare di te, molti ti ricordino per il tuo dolce sorriso, le parole buone che sapevi dire a tutti e la tua grande straordinaria disponibilità sia verso la tua famiglia sia verso gli altri. Questo fatto ci riempie il cuore di una gioia immensa perché nonostante tu non ci sia più, sei ricordata per quello che sei stata: una persona buona e sincera con un grande cuore. Veglia sempre su di noi. Non passa giorno senza che io pensi a te... Il silenzio è nemico insopportabile da quando la tua voce ha smesso di parlarmi e la tua assenza avvolge il mio cuore in uno scuro manto di malinconia e dolore... Voglio ringraziarti per l’immenso Amore che mi hai regalato e ricordare in ogni istante quanto tu fossi meravigliosamente eccezionale ed unico... Non sai quanto mi manchi.... Daniela VINCENZO BARBERA “ENZO” 12/10/2003 - 12/10/2004 Tua figlia Anna Maria e tua nipote Didi 26/2/1912 - 2004 BEPPE E ROBERTO AONZO Ciao Giorgio, ti penso e… ricordo. Quarantatre anni insieme; 73 anni i tuoi. Il buon Dio ci ha dato tanto tempo; lo so, non basta mai, ad altri non è stato concesso. Lodiamo Dio. 43 anni di rispetto reciproco, di onestà di pensiero e di azione, di concretezza, di lavoro, di dignità di vita. Principi basilari che insieme, abbiamo cercato di trasmettere ai ragazzi come valori assoluti. Eri troppo intelligente per non capire; sapevi che piano piano stavi allontanandoti da noi e, ogni giorno, mi mandavi un messaggio: pacato, preciso, diretto, come era il tuo stile. Io non capivo, o meglio non volevo capire: confusa, pregavo. Nonna Lena, i tuoi genitori e gli amici che ti hanno preceduto e ti avranno accolto offrendoti pace, amore e conforto. Questa certezza che avverto e che si chiama fede in Dio consolidata dal dolore mi consola ricordandoti giorno dopo giorno. “L’uomo giusto sarà ricordato in sempiterno” Nuccia, Gian Luca, Francesca Alla moglie, ai figli e famigliari tutti l’Associazione Vecchia Alassio porge le più sentite condoglianze. Giovane era scesa dalle alture di Erli, l’ultimo paese della provincia di Savona, il successivo, Cerisola appartiene alla provincia Grande di Cuneo. In Alassio aveva incontrato Nanni, figlio del noto sarto per uomo Giuseppe dal riuscito taglio delle stoffe inglesi che facevano bella mostra nella vetrina di Via Vittorio Veneto. Si erano sposati in circostanze di estremo pericolo. Poi erano venuti i figli e tornata la serenità, assieme al marito aveva condotto il bar del porto turistico. Un’esistenza di lavoro e di dedizione alla famiglia. L’avevo incontrata poco tempo prima del decesso ancora vispa e gioiosa malgrado il peso degli anni, invitandomi ad andarla a trovare nella sua casa di Moglio. Di lei vogliamo ricordare il luminoso sorriso, la sua affabilità, la dinamicità e soprattutto la bontà genuina del suo animo. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce al ricordo fatto dall’amico Carossino e porge le più sentite condoglianze ai famigliari tutti. C’è una stella nuova in cielo da un anno. Quella stupenda stella che brilla, ci guida e ci protegge sei tu Ci manchi tanto Giuliana, Giorgio e Alessandra MESE DI SETTEMBRE 2004 Beppe, trascorsi ormai 10 anni dalla tua scomparsa, il tuo ricordo rimane vivo in noi come nei momenti in cui eri ancora al nostro fianco. Un doveroso ricordo va anche al nostro caro Roberto dopo 8 anni da quando ci ha lasciati. Liliana, Anna ed Elena vi pensano con tutto l’affetto possibile. AGOSTINI Agostino BALOCCO Margherita BASSO Angela CANAVESE Giuseppe CATERINA Enrico FRATTINI Silvana LOMANTO Francesco MARCHESINI Daniela MEAZZI Marzio MONCHIERI Maddalena NANUT Silvano PARKER JOYCE Alberta SILVANI Luciana ZAMPONE Teresio anni 49 anni 80 anni 92 anni 91 anni 35 anni 64 anni 45 anni 40 anni 66 anni 85 anni 82 anni 73 anni 83 anni 85 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari. 12 «L'ALASSINO» Specie ittiche della Baia del Sole Salpa (Boops salpa) - (Sòrpia) Vive prevalentemente nelle scogliere. Peso massimo g. 600, lunghezza cm. 35. È anche chiamata "indorata" perché nel tronco ha 10 strisce longitudinali giallo-dorate sul fondo azzurro o verde. Si ciba di alghe verdi di scogliera (lactu- ca). Nel Ponente ligure si pesca fasciando l’amo con tali erbe. Ha dentatura tagliente. Si pesca con canna fissa o bolognese. Carne accettabile. Esca: tutte – Armatura: f/g/h Amo: 10/16 – Filo: 010/018 MARE PULITO 2004 Una manifestazione all’insegna della qualità dei prodotti del golfo Con il patrocinio della Regione Liguria e del comune di Alassio, coordinato dall’ufficio ambiente, nella cittadina del muretto, organizzato dalla Società Nazionale di Salvamento e dalla Protezione Civile hanno dato vita alla manifestazione di “Progetto Mare Pulito” e il 31 Luglio per tutta la giornata è stato un susseguirsi di promozioni turistiche per il diportista, culminate con l’importante kermesse cu- Salpa DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO Valide terapie dei nonni La polivalente ortica Precisiamo che fra le specie di questa pianta indichiamo l’Urtica divica L. (Alassio: Èrba gatta) le cui foglie sono cosparse, nella lamina inferiore, di peli urticanti di forma conica che hanno alla base un bulbo e terminano con una vescichetta contenente un minuscolo deposito di liquido che introdotto nel derma provoca la nota sensazione di bruciore. Per tale proprietà, ancora agli inizi del secolo scorso, tanti ammalati di gotta e di reumatismi si portavano nudi su questa erba per combattere la disfunzione. Si racconta anche che anticamente i paralitici e i sofferenti di reumatismi venivano flagellati con rami di questa pianta e frizionati con foglie pestate. Anche l’arte culinaria dei nonni, a scopo salutare, utilizzava in più piatti quest’erba perché era già noto che conteneva tannino, nitrato di calcio, acido gallico, acido formico, silice, sali di sodio, di potassio, di manganese, zolfo, cloro. Già si era certi che la pianta aveva benefici effetti nel fegato e sulla milza e facilitava le ossidazioni del sangue. Ancora oggi molti luminari della scienza, alle proprietà qui indicate, credono. Allora i nostri avi per lodare i pregi di una donna usavano dire che: “Ha l’ha ciü doti lei dell’erba gatta”. Frutti d’autunno Fotografati in una vigna di Alassio. Pessö Venerdì 15 Ottobre 2004 linaria in piazza del comune che ha visto la partecipazione di un folto e soddisfatto pubblico alla scoperta dei prodotti locali di alta qualità. Ma veniamo alla cronaca della giornata: un gazebo della Regione posto all’ingresso del porto turistico “Ferrari” di Alassio ha accolto i primi turisti con brochure informative sul mare, la sua salvaguardia e la sicurezza per il diportista, iniziativa lodevole e fortemente voluta dagli organizzatori ma in particolare modo, di estrema importanza quando ad inizio stagione spesso si tende a dimenticare quali siano le basilari norme di comportamento in mare, troppo spesso infatti ci si dimentica delle nostre imbarcazioni per tutta la stagione invernale e con esse di tutte le norme e le procedure che avevamo imparato con cura durante i corsi per la patente, molti poi sono alla conduzione di unità prive di obbligo patente e spesso ignorano le normali procedure e i segnali che si possono incontrare in mare, con grave pericolo per sé e gli altri. Molte informazioni anche e soprattutto sulla salvaguardia, il mare è un patrimonio immenso, un museo naturale da difendere e da preservare, mille segreti, mille colori, mille sfaccettature di turchino celano un sesto continente sempre meno conosciuto e rispettato, minacciato giornalmente dall’incuria dell’uomo. Iniziative di questo tipo accompagnano il turista per mano alla scoperta di emozioni, colori e dei suoi abitanti, per questo gli organizzatori hanno predisposto il gommone della società Salvamento e sono usciti in mare a fare promozione e informazione direttamente alle imbarcazioni nel golfo. Il clou della manifestazione però si è avuto in serata presso i giardi- ni Charlie Chaplin adiacenti il palazzo comunale, dove è stata allestita una vera e propria cucina da campo messa a disposizione di Mimmo Bogliolo e Cesare Caviglia, abili e conosciuti cuochi Alassini, che con pazienza e dovizia hanno sfilettato gli splendidi branzini cresciuti proprio nelle acque del Golfo presso l’allevamento Aquarius, branzini d’allevamento, ma dall’aspetto e dal sapore sicuramente unico, gli ospiti hanno potuto gustarne le carni e anche gli Alassini D.O.C. hanno assaporato finalmente un prodotto che qualitativamente non ha eguali su territorio nazionale, il tutto innaffiato da buon vino di Liguria e da prodotti gentilmente offerti dall’oleificio Sommaria di Albenga tra i quali l’ottimo paté di olive bianco e nero e l’olio extravergine. Buona la risposta di pubblico che ha gremito la piazza e seguito tutte le fasi di preparazione del pesce,che dopo essere stato sfilettato è stato passato nelle farina e fritto in un velo d’olio di oliva, una punta di sale e pepe, una leggera spruzzata di vino bianco,e il gioco è fatto, una vera prelibatezza!… Non me ne vogliano i cuochi se ho svelato il loro segreto ma vorrei che tutti avessero l’opportunita di gustare questo prodotto come ho fatto io e se non vogliono aspettare la manifestazione del prossimo anno, quale occasione migliore per fornire la ricetta e la località di provenienza del pesce! Soddisfazione finale da parte di turisti e “addetti ai lavori” ma an- Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco SETTEMBRE 2004 Settembre 2004: un mese… (esagerando un po’)… “alla grande”! Confrontiamo alcuni dati meteorologici con quelli registrati dal 1999. 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Ore di Eliofania 214,0 208,4 215,6 225,6 267,6 261,0 giorni sereni 18 17 13 17 23 21 giorni coperti 2 5 2 2 1 1 millimetri pioggia 219,4 48,8 74,6 51,6 9,6 21,4 temperatura media °C 23,5 °C 22,9 °C 20,3 °C 22,3 °C 23,3 °C 23,9 °C Gli ultimi giorni del mese sono stati anche caratterizzati da un cielo carico di umidità (addensamenti) provocata dalle buone temperature associate a bonaccia (specie nelle ore notturne). Qualche altro particolare della nostra meteorologia. Pressione media mensile: 761,0 mmHg. Temperatura media (già indicata): 23,9 °C; Valori medi decadici: 26,0 °C nella prima decade; 23,5 °C nella seconda; 22,1 °C nella terza. Temperatura minima assoluta del mese: 18,8 °C registrata alle ore 6 del giorno 25. Umidità media: 60%; 55% nella prima decade; 66% nella seconda; 59% nell’ultima. Per la pioggia: 21,2 millimetri nella seconda decade; 0,2 millimetri nella terza. Per l’eliofania (sole limpido) abbiamo i seguenti valori decadici: 10,2 ore ogni giorno nella prima decade; 7,9 ore nella seconda; 8,0 ore nella terza. Il valore medio mensile è di 8,7 ore di limpido sole ogni giorno. È bene ricordare un particolare astronomico sempre ricorrente nel mese di settembre: L’equinozio autunnale. Quest’anno, a causa del “29 febbraio”, il sole ha raggiunto lo zenit sull’equatore quando i nostri orologi indicavano le ore 17,30 del giorno 22 settembre e non il “23” come avviene quando l’anno non è bisestile. In quel giorno abbiamo avuto 12 ore di sole sopra l’orizzonte (12 ore di dì), e 12 ore di sole sotto l’orizzonte (12 ore di notte): il giorno è costituito dal dì e dalla notte! Dal 22 settembre 2004 al 21 marzo 2005 la durata della notte prevarrà sulla durata del dì, rispettando il perpetuo ciclo delle stagioni. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi presentazione, è semplicemente il signore dell’olio, marchio di qualità e serietà contraddistinta da amore per la propria terra. In un momento critico per la pesca a livello mondiale, a causa del che dagli Alassini, contenti perché tramite queste iniziative Alassio si riscopre, si apre verso l’esterno per far conoscere le potenzialità che possiede. Sponsor principali della manifestazione, l’oleificio Sommariva di Albenga e la cooperativa Aquarius di Alassio, ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta: Sommariva è una presenza costante sul nostro territorio, sinonimo di qualità all’insegna di antichi sapori, conosciuti i suoi olii e i suoi prodotti a base di olive, come i raffinati pate bianchi e neri. Ai più questo nome non ha bisogno di Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne «L'Alassino» del mese successivo. A.V.A. drastico impoverimento delle risorse ittiche nei nostri mari, l’acquacoltura pare l’unica possibile alternativa per l’approvvigionamento di proteine animali, importanti per il nostro organismo. Nello splendido golfo di Alassio trova collocazione l’impianto della Coop Acquarius con allevamento di Branzini, Saraghi e Orate. Il golfo di Alassio è luogo ideale, famoso per le sue acque pulite e le correnti costanti, fa si che il pesce allevato abbia peculiarità uniche, con alta certificazione di qualità e bontà, e non ultimo, il fatto che questo tipo di allevamento possa contribuire alla salvaguardia delle risorse marine e al ripopolamento del nostro mare. A testimonianza di ciò le centinaia di persone che durante la manifestazione hanno assaporato questo prodotto con soddisfazione e piacevolmente sorpresi che venga allevato a due passi da casa! Alberto Balbi Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Fausto Buffarello EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Sandro Pesato Associato all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana