Ottobre - associazione vecchia alassio

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Ottobre - associazione vecchia alassio
ANNO XLIV - N. 10
Venerdì 15 Ottobre 2004
€ 1,40
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio aderente € 16,50 - Socio Sostenitore € 19,50 - Socio estero € 21,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected]
Avvistamento e prevenzione incendi
Luci ed ombre di un importante servizio
L’avvistamento incendi che
l’A.V.A. quest’anno ha organizzato con la determinante collaborazione e il coordinamento
del Comando della Polizia Municipale ha dato buoni risultati.
Infatti fino alla fine di settembre
(anche il tempo a volte ci ha aiutato) non si sono sviluppati gravi incendi. Vi è stato qualche
tentativo a Ferragosto ed a settembre, ma l’intervento tempestivo degli avvistatori, dei volontari antincendio e dei Vigili
del Fuoco hanno bloccato il fuoco sul nascere. Oltre alla collaborazione essenziale del Comando Polizia Municipale è da
evidenziare come i Volontari
della Protezione Civile (A.I.B.
Antincendio – Soc. Nazionale
salvamento) con le forze dell’Ordine, della Forestale e della Comunità Montana (Enti che avevano ed hanno un servizio di
controllo ed avvistamento autonomo tutto l’anno nell’ambito
del territorio) è stata tenuta sotto osservazione una vasta zona.
Parecchie Associazioni e privati cittadini hanno partecipato
a questo servizio. Degni di nota
sono la S.M.S. Fratellanza di
Moglio, la S.A.M.S. di Solva, i
Coltivatori Diretti, la ARES Don
Bosco, il C.A.I., l’A.I.B. ed anche
l’A.V.A., che con costanza hanno
assicurato una vigilanza attenta
ed efficace. Un contributo molto
importante è stato dato dai cacciatori-cinghialisti. Un grazie di
cuore a tutti coloro che hanno ritenuto utile e giusto partecipare. Ci dispiace rilevare che hanno brillato per la loro assenza
coloro i quali pensavamo avrebbero affollato la collina per tutelare l’ambiente, il verde ed il paesaggio.
Probabilmente ad Alassio non
vi sono sufficienti ambientalisti.
Forse per alcuni è mancata la televisione con i suoi primi piani.
In ogni caso ci riteniamo abbastanza soddisfatti per essere
riusciti a scalfire e a combattere
quella che è l’indifferenza e l’immobilismo.
Ci ripromettiamo di ripetere
questa iniziativa il prossimo anno, migliorando, quanto sarà
possibile migliorare (sono graditi suggerimenti), cercando di
coinvolgere ancora di più i nostri concittadini, convinti come
siamo che il turismo non è solo
mare e spiaggia e che lasciare
degradare e distruggere dal fuoco un paesaggio di incomparabile bellezza come le nostre colline sia un’offesa anche per le
prossime generazioni e per il comune buon senso.
A.V.A.
PREMI ALASSIO 100 LIBRI
“Un autore per l’Europa” a Paola Mastrocola
“Un Editore per l’Europa” alla casa editrice Bollati Boringhieri
La cerimonia.
ASSOCIAZIONE
VECCHIA ALASSIO
Il giorno lunedì 13 dicembre 2004
presso la sede sociale
di Via XX Settembre 7, Alassio è convocata
L’Assemblea ordinaria dei Soci effettivi
alle ore 20.30 in prima convocazione e alle ore 21.00
in seconda convocazione con il seguente
Ordine del giorno
1) Relazione del presidente;
2) Relazione finanziaria; 3) Varie ed eventuali
Confidando nella massiccia partecipazione dei Soci, porgo i migliori saluti.
Il Presidente A.V.A. Carlo Cavedini
(ARTICOLO A PAG. 8)
CONSIGLIO COMUNALE
del 30 settembre 2004
Apre la seduta il cons. Carlo
Tomagnini con una dichiarazione di carattere politico, in riferimento alla notizia recentemente pubblicata dal quotidiano
“La Stampa”, in occasione della
riunione convocata dall’U.D.C.,
riguardante una verifica in seno
alla maggioranza in C.C., in seguito all’uscita dello stesso e
del cons. Lisandro Pellegrini dal
Gruppo Civico “La Vespa”, con
proposta di eventuale assegnazione di un assessorato. Precisa
Tomagnini di non aver mai
chiesto incarichi di governo, ne
delegato alcuno a farlo, sebbene in passato gli sia stato offerto quello del Turismo e declinato l’invito.
Per quanto riguarda la dichiarazione del Presidente della
S.C.A. (Servizi Comunali Associati s.r.l.) per la gestione
dell’acquedotto, dopo varie argomentazioni ne respinge il contenuto e chiede fermamente
venga imposto alla Società stessa di pubblicare sul mensile
“L’ALASSINO”, con l’acquisto di
una pagina o due se non basta, il
bilancio ultimo scaduto, ivi compresi gli stipendi erogati al personale, dagli operai ai dirigenti,
per far conoscere ai cittadini
quanto costa al Comune il mantenimento della S.C.A..
Segue intervento del cons.
Pellegrini, capogruppo U.D.C.,
collocato autonomamente in
questa maggioranza, per una comunicazione, con qualche punta polemica, sempre sull’articolo del 25/09 u.s. che, a detta dello stesso, è stato travisato e strumentalizzato da qualche componente della maggioranza.
Chiede la parola il consigliere
Carlo Vallega, per una richiesta
di carattere locale e non politico: un invito a codesta Amministrazione per un riconoscimento alla nostra concittadina Sig.ra
Silvia Craveri, campionessa di
nuoto che, nonostante la non
più giovane età, continua a mietere primati dando lustro non
solo al Borgo Coscia ma all’intera Città. Risposta positiva del
Sindaco.
Si entra nel vivo degli argomenti all’O.d.G. con l’interrogazione relativa al nuovo parcheggio realizzato nel piazzale di risulta dell’Aurelia- bis, presentato dal cons. Agostino Testa del
Gruppo “LA VESPA”; questo parcheggio, da indagini svolte dallo
stesso cons. Testa, pare venga
in parte utilizzato dalla Ditta
Ponticelli per la sosta dei veicoli
adibiti alla raccolta dei rifiuti;
pone inoltre dubbi sulla staticità
del muro di contenimento della
rampa di accesso. Propone poi
di intestare la stessa area, o piazza, al nome dell’operaio che ha
perso la vita durante i lavori della galleria. La risposta dell’Ass.
Salvo, almeno per quanto riguarda l’utilizzo del parcheggio,
non soddisfa pienamente l’interrogante.
Il 2° punto- Lettura e approvazione verbali sedute del 15 luglio
e 12 agosto 2004-, viene approvato con 12 favorevoli ed 5 contrari.
3° punto- Ricognizione degli
equilibri di bilancio - verifica stato di attuazione dei programmiinterventi a tutela degli equilibrivariazione al Bilancio di previsione per l’esercizio 2004.
All’Assessore Fabrizio Calò il
compito di relazionare in merito.
Vari e animati gli interventi dei
consiglieri del Gruppo di minoranza sui vari articoli di spesa,
tra i quali il pagamento alla Ditta
Ponticelli di euro .144.OO0, somma richiesta per variazione tariffe nel periodo di appalto scaduto (oggetto di contenzioso), nonché manchevolezze circa il servizio di pulizia e svuotamento
dei cassonetti durante il periodo
estivo. Risponde l’assessore
Calò, che rimarca la difficoltà
per garantire i servizi, evitando
aumenti di tasse, gabelle ecc.,
mantenendo il Patto di stabilità.
continua a pag. 2
È stato inaugurato il nuovo Sagrato dei Cappuccini
Domenica 3 ottobre, alla presenza delle
Autorità Civili e Religiose, nella Parrocchia di S.Maria Immacolata dei Padri
Cappuccini, si è svolta la cerimonia di
inaugurazione del Nuovo Sagrato, artistica opera in ciottoli bianchi e grigi con decorazioni.
La S. Messa è stata celebrata da Mons.
Giorgio Brancaleoni, Vicario Generale della Diocesi a cui è seguita la benedizione
del Sagrato. Parole di ringraziamento al
Sindaco Arch. Marco Melgrati e all’Amministrazione Comunale sono state espresse da Padre Mariano Testa, Provinciale
dei Cappuccini, Primo Parroco della
Chiesa di S.Francesco dal 21 novembre
1972, data in cui la Chiesa dei Frati è stata
innalzata a Parrocchia autonoma. Il festoso rito è stato animato dalla Corale
S.Francesco diretta da Fra Remo Lupi,
all’organo il M° Mauro Borri.
A.V.A.
Padre Ugolino, parroco della Chiesa dei Cappuccini introduce
la cerimonia di inaugurazione del Sagrato, con l’intervento del
Vicario Mons. Giorgio Brancaleone, del primo parroco frate
Mariano, delle Autorità cittadine e della Comunità Parrocchiale.
(FOTO SILVIO FASANO)
Vita Associativa
Società Mutuo Soccorso Alassio
In seguito alle dimissioni presentate dal Consigliere PAOLO TORRE
con motivazioni ritenute ampiamente giustificabili, il C.D., dopo averne
preso atto ed accolte, viene integrato dal Socio CRISPINO VALDORA
primo dei non eletti. Al nuovo Consigliere le felicitazioni del Direttivo in carica.
Sabato 16 ottobre p.v. alle ore 10,30 nel cimitero capoluogo avverrà
l’inaugurazione ufficiale della lapide che ricorda
il 140° anniversario di fondazione.
I soci ed i cittadini tutti sono invitati ad intervenire a questo storico evento.
Angolo
di
Daniele La Corte
Ubbidisce
chi vuole
Scrivo con la mano destra perché le monache, alla “Domus Aurea”, sostenevano che la sinistra
appartenesse al diavolo. Bisognava ubbidire, era la regola.
Forse un’assurda quanto violenta dimostrazione di insensibilità
pedagogica che, nonostante tutto, ha influito sulla mia formazione culturale. Così ho scoperto
più facilmente il metro con cui la
gente è solita misurare la differenza tra belli e brutti, buoni e
cattivi, intelligenti e ignoranti,
onesti e disonesti ma soprattutto tra destra e sinistra: senza regole.
Non c’è norma e se esistesse
verrebbe cancellata. Oggi i disubbidienti sono in numero sempre crescente. Se guardiamo intorno a noi, a destra piuttosto
che a manca, ci rendiamo conto
che il caos rischia di impadronirsi di tutto, anche di buona parte
della nostra città.
Le regole sono scritte ma non
vengono rispettate. Dalle piccole alle grandi cose: trasgredire,
disubbidire diventa sfida aperta
a tutti perché, intanto, nessuno
paga. Allora il ciclista transita da
ponente a levante, da corso
Europa a corso Marconi, infischiandosene del divieto. Il gestore di stabilimento balneare
invade la passeggiata fregandosene del fatto che la collettività
ha speso fior di milioni di vecchie lire per pavimentare la strada. Molti cittadini sbattono per
le vie i rifiuti perché aprire il cassonetto è faticoso. Ci sono le ordinanze che limitano all’area della spiaggia il girare in abiti succinti, ma non è difficile scorgere,
anche oltre la virtuale linea rossa della via Aurelia, bellezze o carampane, passeggiare indisturbate in bikini improponibili per
poi saltellare tra gli scaffali di
questo o quell’altro negozio o supermercato.
E l’ordinanza contro i rumori
molesti? È una regola? I cantieri,
quest’estate, iniziavano a lavorare anche prima delle sette.
Tante, tantissime norme infrante anche da chi magari le ha
sottoscritte. Così l’extracomunitario messo al bando dai figli e
dai nipotini del Senatur diventa
fornitore di borsette alla moda,
rigorosamente fasulle, per la signora bene, la stessa che in salotto sbraita per cacciare i vù
cumprà e non disdegna la polvere bianca per un “viaggio” alla
maniera dei ricchi stupidi .
Una volta, almeno, c’era la disciplina di partito, le regole dettate dai gruppi che, anche se non
compatti, governavano democraticamente. Oggi ad Alassio le
“vespe” lasciano l’alveare per
entrare in una più comoda Casa
o in città pseudo assolate. Postcomunisti si innamorano di ex leghisti mentre qualche berlusconiano fa già l’occhietto all’amico
in carriera nel Centrosinistra.
E il paese? Rotola sempre più
verso il fondo.
Siamo all’anarchia comportamentale, quella che porta a travolgere anche l’antico adagio popolare del comandi chi può, ubbidisca chi deve. Così tutti si trasformano in novelli Renzo, quello dei Promessi Sposi, che
all’osteria durante i tumulti di
Milano, dopo aver alzato troppo
il gomito, gridò: «Comanda chi
può e ubbidisce chi vuole».
2
«L'ALASSINO»
CONSIGLIO COMUNALE (segue dalla prima pagina)
Interviene l’Ass. Salvo per sostenere, riguardo agli appunti
rivolti alla Ditta Ponticelli, che
la città è pulita, contrariamente
a quanto affermato dal cons. Fui
che, nella replica, dichiara voto
contrario. Esito della votazione:
12 favorevoli e 4 contrari.
4° punto- Deliberazione di
G.C. n° 276 del 20/09/2004 all’oggetto: “Bilancio di previsione
per l’esercizio 2004 – Variazioni”. Ratifica. - La relazione
dell’Ass. Calò non convince i
consiglieri di minoranza che votano contro. (12 favorevoli, 4
contrari)
Il 5° punto, riguardante il progetto di ricostruzione del muro
di sostegno di Via Michelangelo
in località S. Rocco, già oggetto
di interrogazioni e critiche, dopo la relazione del Vice Sindaco
Aicardi sulle trattative concluse
bonariamente con il proprietario del terreno confinante, viene
approvato all’unanimità.
6° e ultimo punto: - Parcheggio pubblico aperto pluripiano
da realizzarsi in Fraz. MoglioApprovazione progetto preliminare. Procede ad illustrare tale
progetto il Sindaco Arch.
Melgrati attraverso una serie di
grafici, che dimostrano il raddoppio dei posti auto attualmente disponibili. Cons. FUI :
Finalmente viene realizzato un
parcheggio in una frazione di
Alassio, non nascondendo perplessità circa l’elevato costo
(440.000 euro) dato il numero limitato di posti auto risultanti.
Intervento del cons. Angelo
Iebole: Chiede venga inserito nel
prossimo C.C., un O.d.G. con la
proposta di realizzare una strada
di collegamento tra Moglio e l’ingresso dell’Aurelia -bis, per evitare il transito degli abitanti della frazione nel centro cittadino.
Il Sindaco riferisce che vi sono
già contatti per risolvere questo
problema, verrà discusso al più
presto.
Con voto unanime si conclude
la seduta.
A.V.A.
Al “FIAT 500 Club Italia”, premio
“Personaggio dell’anno 2004”
Per ritirare il premio di “Personaggio dell’anno 2004” è arrivato a Garlenda il grande Renzo
Arbore, ospite del Fiat 500 Club
Italia, club fondato dal compianto medico alassino Gianpaolo
De Capitani, e da Domenico Romano (socio dell’AVA). Anche
un altro alassino ha retto le fila
dei molti cinquecentisti arrivati
per l’occasione. Dopo una cena
offerta dal Comune, dalla Pro
Loco e dal Club, Arbore ha
ascoltato il sublime concerto
della Jazz Ambassador Big Band
di Imperia, non lesinando elogi
ai musicisti. Invitato a unirsi alla band, Arbore ha accettato vo-
Venerdì 15 Ottobre 2004
Precisazioni del Sindaco
Oggetto: precisazioni circa la
lettera apparsa sul numero di
Agosto de “L’Alassino” in merito alle immagini del sig. Mimmo
Ottonello.
In relazione alla mia di agosto
circa le immagini del Sig. Mimmo Ottonello, viste le precsazioni della redazione e la lettera del
Sig. Claudio Comi, mi è doveroso fornire le seguenti precisazioni:
premesso che non era assolutamente mia intenzione offendere il sig. Mimmo Ottonello, voglio prima di tutto chiedere scusa sia allo stesso che ai lettori
dell’Alassino; infatti, l’uso della
locuzione (sempre che si chiami
così) “tal” non voleva essere offensiva, perlomeno nelle intenzioni dello scrivente, ma voleva
evidenziare il fatto che purtroppo io non conosco personalmente il sig. Mimmo Ottonello;
dispiace che l’uso non appropiato di questo “tal” possa essere stato letto come intenzione
offensiva, e quindi rinnovo ancora le mie scuse.
Chi mi conosce sa che l’educazione e il rispetto per gli altri
sono parte del mio D.N.A., ereditato dalla mia famiglia, pur con il
diritto di critica nei confronti di
chi, magari con eccessi, lo applica a me stesso.
Per quanto attiene il sig. Comi,
che probabilmente non sa che
esiste un progetto in Projet
Financing del depuratore già ap-
provato dal Comune di Alassio,
e un progetto per la risistemazione di via Diaz che attende il finanziamento, sono a Sua disposizione per incontrarLo, quando
vorrà.
Son oaltresì a disposizione del
sig. Mimmo Ottonello per prioritariamente avere il piacere di
conoscerLo, e avre un confronto personale sulle cose che allo
stesso parrebbero migliorabili.
Voglio solo ricordare che, diversametne dal passato, questa
Amministrazione ha imposto alla ditta Ponticelli tre passaggi al
giorno pèer il ritiro dei rifiuti
delle isole ecologiche, e che a d
agosto ad Alassio si restrano circa 80.000 presenze; stranamente la stragrande maggioranza di
turisti trova Alassio molto pulita; è strano che alcuni Alassini
siano di parere contrario; Li invito a fare una passeggiata nelle
città limitrofe (Albenga, Sanremo, Nizza ecc…)…
Per quanto attiene poi al risparmio energetico, sempre indicato dal sig. Comi, sono stato
il primo a mettere i graduatori
notturni nei nuovi impianti di illuminazione pubblica, proprio
per incrementare il risparmio
nelle ore notturne.
Rinnovando le mie scuse, ringrazio della disponibilià dello
spazio la Redazione della
Vecchia Alassio.
Marco Melgrati
Sindaco di Alassio
Mostre alla Chiesa Anglicana
Associazione Artistica “L’Impronta”:
«L’acqua»
del sodalizio, è il geometra Marco Maglietti. Ma torniamo ad
Arbore. Cinquecentista da sempre, possessore di una piccola
bicilindrica verde, è arrivato a
Garlenda a portare la sua irresistibile simpatia, prestandosi volentieri a guidare una rombante
500. Non si è sottratto ai flash
lentieri cantando un paio di canzoni insieme a loro. Entusiasta
della giornata ligure ha salutato
tutti con un arrivederci, pronto
a tornare di nuovo per ritrovare
i tanti amici cinquecentisti nel
nome della comune passione
per la piccola auto.
L’Associazione Artistica Culturale Riviera di Ponente “L’Impronta” ha proposto una mostra
a tema (dal 28 agosto al 16 settembre) di opere dei propri aderenti e amici, che hanno eseguito appositamente ispirandosi
all’acqua.
«Un bene prezioso che va salvaguardato» come ha evidenziato il Sindaco di Alassio arch.
Marco Melgrati all’inaugurazione, insieme all’assessore alla
Cultura dott. Monica Zioni. Il
Presidente de “L’Impronta” Ettore Ghiringhelli ha parlato
dell’attività dell’Associazione.
Argomenti trattati anche in uno
scritto esplicativo esposto
all’inizio della mostra. Occorre
evidenziare che tutti gli artisti,
ciascuno col suo stile, hanno saputo egregiamente interpretare
il tema.
Ed ora l’elenco degli espositori e delle loro opere. Eliana Pelle: marine, tigre che fa il bagno.
Astrid Hammond (vicepresidente de “L’Impronta): “Nell’acqua si nasce” (Bambino nel ventre materno), pioggia, …
Franco Ravera: l’acqua fra figurazione e astrazione. Amedeo
Bianco: panorami alassini, nudi,
cascate, su conchiglie. Federico
Bellenghi: l’acqua come pittura
concettuale. Ettore Ghiringhelli: onde causate da sassolini e
gocce di pioggia nel laghetto.
Maria Rita Craviotto: albero in
fiore si specchia nel lago, marina. Alberta Giudice: torrente,
fontana, basilico in bottiglia come messaggio sulla spiaggia.
Ettore Ghiringhelli ha anche eseguito un’installazione: una suggestiva cascata eseguita con
bottiglie di plastica vuote.
B.T.
Gianni Penati: “Il maestro di Olympia”
Fotografie 1956-1996
2a EDIZIONE DE
“Un sogno nel cassetto”
Ha preso il via il 15 settembre 2004 l’iniziativa “UN SOGNO
NEL CASSETTO” a carattere regionale che ha per tema stimolare tutte quelle persone, di ogni età, sesso, nazionalità, che
hanno scritto brevi racconti, fiabe, poesie, canzoni, insomma
un poco di tutto e che desiderano almeno per una volta parlarne e coraggiosamente mettersi in mostra.
Ora chiediamo a voi, di fare sapere a tutti questi sognatori,
che possono inviarci i loro brevi dattiloscritti in triplice copia
con:
nome e cognome (magari anche il mestiere),
indirizzo, telefono
alla casella postale 153 - 17021 Alassio (SV)
intestando a Mario Riboldi “IL SOGNO NEL CASSETTO”
entro e non oltre il 15 novembre 2004.
Possono partecipare gratuitamente alla selezione. Dopo
un’attenta verifica di quanto pervenutoci sceglieremo i venti
lavori a noi apparsi più significativi ed espressivi, gli autori saranno chiamati a partecipare alla serata finale che si terrà il
venerdì 26 Novembre 2004 presso i Salesiani di Alassio (Sv)
dove, innanzi ad una giuria formata da Giornalisti e da un noto critico letterario, sarà chiesto ai finalisti di presentarsi e
leggere quanto da loro creato per meglio valutare il loro entusiasmo creativo e la loro vena letteraria e ad accompagnare musicalmente gli scrittori ci sarà il chitarrista Andrea
Maiellano.
Il Portale Degli Artisti, (diretto da Vilardo Gabriele) offre ai
finalisti un Attestato di Merito ed ai tre lavori giudicati più
espressivi l’inserimento gratuito al proprio Portale (sito internet) visitato in tutta Italia da ben più di 100.000 navigatori.
Per l’informazioni: Mario Riboldi - cellulare 339 6362472
È in corso alla Chiesa anglicana una mostra di fotografie di altissimo livello estetico. L’autore, Gianni Penati, a incontralo in
compagnia della signora, pare
avere un che di misterioso, e misteriose erano rimaste finora le
stupende fotografie ora esposte.
Torinese, ma da molti anni residente sulla collina alassina,
Penati è stato fotografo per la
prestigiosa rivista “Vogue USA”
e altri giornali. Le fotografie in
mostra sono inedite e dimostrano una perizia tecnica e un gusto
estetico assai rari. A parte le inquadrature un po’ surreali, come il particolare di locomotiva a
vapore “Owl train”, lo scorcio
d’interno “Hotel Beaujolais”, “La
villa” e qualche altra, per la maggior parte sono donne dalla fanciullezza alla maturità: ritratti e
nudi di grande suggestione.
Oddone Camerana nell’introduzione, che fa un articolato discorso su Penati uomo e artista,
parlando di queste donne fa un
confronto con Giacomo Casanova. Giustissimo. Ma, se posso
esprimere un mio modesto parere, toglierei una sillaba a questo cognome e il confronto lo
sposterei su Antonio Canova:
sono diverse, ma queste donne
un po’ algide, dal corpo perfetto
e dalle intense espressioni, mi ricordano il grande scultore neoclassico.
UNITRE ALASSIO - Anno XXII
Le iscrizioni al XXII Anno Accademico sono aperte:
sede di via IV Novembre, 2
Lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 15 alle 17
Prolusione sabato 23 ottobre, ore 16
presso la Biblioteca Civica Deaglio
Tema: “MARE APERTO”
Relatrice la Ch.ma prof. Renata Cusmai Belardinelli
dell’Università La Sapienza di Roma
C. B.
IN BREVE, AI NOSTRI
AMMINISTRATORI
SEGNALIAMO CHE…
RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A.
I tombini dall’inizio di via Neghelli, palazzo Valverde compresi nel
passaggio pedonale sono più bassi di alcuni centimetri del livello stradale pertanto pericolosi. Alcune persone, perlopiù anziane sono già
inciampate, fortunatamente senza troppi danni. Via Pian del Moro
dall’inizio fino alla fine verso la collina, per lunghi tratti presenta una
vistosa linea di dislivello del manto stradale a causa del cedimento dello stesso, rendendo pericoloso il percorso specialmente ai veicoli a
due ruote e anche alle automobili.
Si tenga presente che in questa zona percheggiano i pullmann che
trasportano i turisti degli alberghi. È un brutto biglietto da visita. Ci auguriamo vengano per entrambi i casi presi i dovuti provvedimenti.
(Al momento di andare in stampa ci è stato segnalato che la prima
parte di via Pian del Moro è stata asfaltata. Ci auguriamo che la restante parte venga sistemata quanto prima).
Foto inviata all’AVA da un turista: non sarebbe più ovvio
fornirsi di adeguati cassonetti?
Apt Riviera
delle Palme
CITTÀ DI ALASSIO
Assessorato
alla Cultura
50° Corso serale di lingue estere
Inglese e Tedesco
Questa Amministrazione intende organizzare
il 50° corso serale di Lingue estere nel periodo
dicembre 2004 - 25 febbraio 2005
Coloro che fossero intenzionati a seguire i predetti corsi,
sono pregati di iscriversi entro il 30 ottobre, versando la quota
globale di € 65,00 presso la Biblioteca civica (Dal martedì
al sabato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle 18).
Per ulteriori informazioni: Biblioteca civica,
Piazza Araldi e Durante, N° 7 - Tel. 0182.648078
ANNO XIV
Arte e poesia al Santuario
Sì, da 14 anni nell’ultima domenica di settembre (quella di
fine estate) si celebra la festa
degli Alassini al Santuario della
Guardia.
Tutto secondo copione: rassegna di pittura (egregiamente
commentata dal Sig. Ghiringhelli) e Musica e Canto con il
sax tenore Giuseppe Rossi, con
le Romantos e Dino Ferrari, con
la Corale di S. Ambrogio sempre armonica e applauditissima (con i Maestri Giovanni
Puerari e Aldo Giardini) e con
numerose poesie estemporanee dei “poeti” alassini, a celebrare, in dialetto o in lingua, la
Madre celeste e le bellezze del
golfo e delle colline incomparabili. Dall’alto, durante la Santa
Messa di ringraziamento, ha
ringraziato e benedetto gli artisti e i numerosi fedeli presenti
il Parroco, Mons. Angelo. Ha
presentato la manifestazione,
fra commozione e applausi, ormai da 14 anni, il prof. Tommaso Schivo.
Citare i nomi dei singoli artisti sarebbe lungo. Eravamo in
tanti e tutti soddisfatti e, perché no?, pronti per la XV edizione!
A.V.A.
Venerdì 15 Ottobre 2004
3
«L'ALASSINO»
CRONACA DI ANDATE: MESE DI OTTOBRE 2004
Complementarietà
L’invasione dell’Iraq da parte
degli Stati Uniti d’America con
tutto ciò che n’è seguito e segue
e la reazione della Russia all’attentato ceceno sembrano due
prove di forza, in realtà sono il
contrario. I due fatti non rivelano solamente la mancanza di
equilibrata saggezza dei governi americano e russo, ma una
verità più dirompente: sta esaurendosi, dopo secoli, il sistema
capitalistico, in quanto insapientemente è scivolato nell’ultra-capitalismo, nell’iper-liberalismo, che riduce gli uomini a
cose e, quindi, è causa di profonde ingiustizie. Il capitalismo
nella sua forma già esasperata e
disperata ha ridicolizzato e ridicolizza l’etica. L’ultra-capitalismo costituisce l’alfa e l’omega
della perdizione. I popoli oppressi (era così difficile prevederlo?) hanno iniziato la loro
lunga ribellione, purtroppo in
modo impazzito e rabbioso.
Nulla nasce dal nulla. Tutto ha
una motivazione: violenza genera violenza. Siamo di fronte (ecco perché abbiamo paura) ad
un possibile conflitto globale
degli esclusi contro i garanti. Le
cause? I responsabili? Lontano
o vicini nel tempo? Forse la lezione eschilea ci aiuta a capire.
“Ubbis” non indica solo violenza, prepotenza, prevaricazione,
ma significa passare a forza sopra i limiti segnati all’uomo dalla morale e dalle leggi.
Depositiamo la maschera, ricordando il 1789 e il 1917, prima
che il mondo diventi tutto un orrore. Il capitalismo deve ridursi
alla moderazione e non calpestare più i diritti umani dei popoli, degli Stati, dei singoli uomini senza rinunciare, naturalmente, all’individualismo, purché non si deformi nel protagonismo, nell’egocentrismo, nel
narcisismo, che, del resto, di-
ventano risibili. L’individualismo è insito nella natura umana,
ma non esaurisce la natura umana. L’individualismo non si realizza in solitudine, ma nella società e non v’è società senza libertà, pace, giustizia, solidarietà. Anche questi valori sono inscindibili della natura umana e
di essi si è sostanziato il marxismo (l’onestà intellettuale non
permette di confonderlo con lo
stalinismo, che del pensiero
marxiano ha rappresentato la
degradazione e il tradimento.
Un esempio? Marx non ha mai
incitato alla violenza, se non
una sola volta, in occasione de
“La Comune di Parigi” nel 1870,
se ben ricordo). Il Marxismo degenerato è giustamente e necessariamente fallito sul piano storico; ma ciò non potrà mai accadere sul piano ideologico ed esistenziale, in quanto i suoi valori
sono patrimonio dell’umana natura (basta pensare alla giustizia ideale). Perciò il capitalismo
moderato e il marxismo intelligente devono saper leggere la
storia contemporanea e, quindi,
dialogare fra loro per giungere
alla concertazione, alla condivisione, alla cooperazione senza
pretendere, con prudenza, di
accordarsi su tutto, avversando, però, l’autoritarismo gratuito e l’astratto utopismo. Come
individuo e società sono complementari perché non si realizzano se non “insieme” così il sistema capitalistico e il sistema
marxismo sono costretti, oggi,
alla collaborazione. Il Manicheismo è nato come eresia e tuttora è eresia. La legge della storia,
che è scienza dell’uomo (o meglio degli uomini) e del cambiamento non ha scritto l’articolo
dell’ “aut…aut”, ma quello dell’
“et…et” Inoltre capitalismo e
marxismo, se separati, costituiscono filosofie parziali e incom-
plete; applicate senza il concorso reciproco, si riducono o
all’inerzia o al male. Il mio discorso (chiedo scusa per questa esagerata parola) non vuole
essere idillico ed emotivo, ma
pragmatico e utilitaristico: oggetto della politica è “l’utile”, ma
solo dello Stato. Infine alcune
cose, è vero, si oppongono, ma
non si eliminano, anzi si integrano a vicenda: caso tipico di questo rapporto i due poli, positivo
e negativo, della corrente elettrica. Insomma la mente umana
deve guarire dalla malattia
dell’unilateralità e prevalere coscienza e intelligenza che l’ottica degli altri ha gli stessi diritti
di quella nostra.
Comunque, per realizzare la
grande scommessa i popoli hanno l’obbligo di crescere in cultura e, quindi, hanno bisogno di
politici-scienziati (è dal 1513
che sappiamo che la politica è
una scienza!) e non improvvisati e incapaci, ignoranti del passato e, perciò del presente. “Le
origini delle cose presenti si ritrovano tra le cose passate” per
cui “una realtà non la si comprende mai in modo migliore
che tramite le sue cause” e ancora: “chi vorrà limitarsi al presente, all’attuale, l’attuale non
lo comprenderà”. Infatti… L’errore, (questa è la lezione dantesca, galileiana, linsteiniana, calviniana), prima che dalla malizia, deriva dall’ignoranza, incapace, come è logico, di afferrare
il vivente, nel quale è implicito
anche un saggio principio pur
valido per tutti gli uomini: «L’uomo ricco è colui che è molto,
non colui che ha molto» (K.
Marx - 1848) e «Non si tratta tanto di avere di più quanto di essere di più». (Giovanni Paolo II
1979). Le grandi menti si incontrano sempre.
Gerolamo Bogliolo
“Itinerari” di Luciana Olivieri Un prestigioso
(Recensione di Tommaso Schivo)
La nostra concittadina, prof.
Luciana Oliveri Bernardinelli,
ha pubblicato (G.C.N. Le Arti) il
suo terzo volume di versi,
“Itinerari”, suddiviso in due
tempi o parti ben distinte: nella
prima, come l’autrice stessa afferma in una nota, «dà voce a
quanti non hanno voce, ai miseri, agli esclusi, ai vinti» e raccoglie le pagine più ricche di sentimento e di forza interiore, più
sconvolgenti e sofferte. Ed ecco,
scultorea e dolorosamente viva, “Ad un albero” abbattuto,
con i suoi “rami neri (nella notte) e tesi a ghermire il ricordo
del cielo” (7) o il “Nuovo Cantico
di Simeone” con parole “avide
come un laccio nell’aria” (13) o
l’immagine sorprendente della
rosa che “profuma la mano che
la gualcisce” (14). Si direbbe
che spesso la sua poesia gareggi con le arti stesse della pittura
e della scultura, come in “Per
Alberto”... “io sono il gioco perduto - appeso al chiodo dell’infanzia” (16) o in “Rivelazione” la
strofetta intermedia “Ti amo,
con lo stupore del bimbo - con la
gioia e la paura del naufrago con l’incredulità del povero...”(20), o, ancora, in “Canzone nel buio” quella toccante e
viva concezione dell’amore che
è “soffocare l’orrore - nel giardi-
no vietato - di un grembo di donna...”(22). Poesia dura nei sentimenti e nella valutazione
dell’esistenza, ma graffiante e
musicale insieme e non priva di
luce e di speranza, come in
“Forse… Il mio chicco di grano
resta solo - ma è bastato a nutrire la rondine - che porta la primavera al tuo cuore” (24). Bello!
La seconda parte è come una
preghiera costante alla Vergine,
alla sua dolcissima figura di
Madre che “raccoglie i sospiri
degli uomini... che trasforma le
lacrime in perle” (40), che induce Gesù a mutare in vino l’acqua
delle nozze di Cana. È come se
Luciana Oliveri pregasse per
noi “servitori forse non infedeli ma stanchi”, “vecchi muri segnati da vecchie crepe” (45). Ed
ecco, dinanzi a Maria il cuore
umano/ “una tenda nel desertosotto il peso del sole e l’insulto
del vento” (55).
Potrei continuare, perché le
immagini che vibrano e toccano
il cuore, le sensazioni che si provano, dentro, leggendo, sono
molte. Un volume che fa onore
alla poetessa, un libro con due
temi portanti, l’umano e il divino, per così dire a due facce distinte come quelle di una moneta, ma di una moneta d’oro, tintinnante e preziosa.
riconoscimento
Sabato 25 settembre 2004, alle ore 15,30, presso il Salone/teatro del Metropole Palace
Hotel di Montecarlo (principato di Monaco) il pittore Ettore
Ghiringhelli
(presidente
dell’Associazione Culturale ed
Artistica “L’Impronta” di
Alassio) è stato premiato con
l’Oscar dell’Arte 2004 “per essersi distinto con professionalità nel panorama artistico internazionale”. Si tratta di una
manifestazione esclusiva il cui
premio viene assegnato con
cadenza quadriennale. Una
giuria, composta da critici e
storici dell’arte (italiani, francesi e spagnoli), ha consegnato al nostro artista il prestigioso trofeo unitamente alla motivazione, nella quale si legge:
«Un gesto fluido che percepisce le reazioni emozionali della sua realtà filtrandone i contorni per portare alla luce la
grande personalità artistica».
Ci fa piacere e sempre ci lusinga riportare la notizia che
un nostro concittadino si faccia onore e venga insignito di
una prestigiosa onorificenza, in
specie, come nel caso, nel campo culturale ed artistico.
A.V.A.
Nei mesi di giugno, ogni sera, per tutto il mese, una quantità straordinaria di fedeli, si recava nei giardini di Padre Pio,
come testimonia la foto. La raccolta di fondi per Padre Giacinto che opera in Eritrea ha dato un ottimo risultato, unitamente alla cassetta delle offerte posta sul muretto. Padre Giacinto svolge la sua opera curandosi dei bimbi più sfortunati ed è una persona veramente straordinaria con un cuore grosso come una casa.
ALMENO PROVIAMOCI
Nell’ultimo numero dell’Andatino, un importante esercente di Andate, che ha ricoperto e
ricopre cariche di responsabilità provinciale nel settore, ha la
bontà di scrivere che apprezza
queste mie corrispondenze e mi
chiede cosa ne penso di un dibattito “serio e costruttivo” sul
futuro turistico della città. La
mia risposta è senza dubbio positiva ed entusiasta. È da tempo
che io propongo, chiedo, supplico che magari nel periodo invernale, che invita alla riflessione, le categorie degli imprenditori che “fanno turismo” si riuniscano attorno ad un tavolo e,
fatto un bilancio del passato,
traccino un serio itinerario per
il futuro; senza il quale itinerario
non si va da nessuna parte. Ma
ci siano tutti, attorno al tavolo:
Albergatori, commercianti,
esercenti, gestori di stabilimenti balneari e i rappresentanti di
tutte le categorie che operano
nel campo specifico, compresi i
lavoratori del settore, i quali
certamente sono in grado di collaborare con suggerimenti, proposte, idee utili alla discussione; ci sia anche il presidente della Vecchia Andate, una associazione che più di ogni altra ha
sempre rappresentato la voce
popolare.
E si invitino anche i rappresentanti del Comune. Ma attenzione: questi ultimi stiano zitti,
almeno per la prima parte della
discussione; ascoltino attentamente e siano convitati di pietra.
Perché, e su questo punto sono fermissimo, non è il Comune
che deve dire quale turismo si
deve fare ad Andate, sono le categorie degli imprenditori e dei
lavoratori del settore che devono discutere, scegliere, proporre, immaginare, decidere. Poi il
Comune, sentiti tutti, potrà dire:
questo lo possiamo fare noi, su
quest’altro possiamo darvi una
mano, per quello non abbiamo
fondi o non siamo d’accordo. È
ora che si smetta di pensare che
è il Comune che decide tutto,
anche il nostro futuro, ed avanza come un rinoceronte sulla linea da esso scelta. Se gli imprenditori penseranno che
chiudere gli alberghi, trasformarli in seconde case e soprattutto costruire dappertutto
box-auto non serve a risolvere
la evidente crisi del turismo, lo
dicano a chiara voce e facciano
proposte alternative. Se poi il
Comune non capisce e continua
a dare licenze per bucare il sottosuolo di Andate come una gigantesca gruviera, mentre i box
di Andate continuano a costare
più di un appartamento medio
di alcune cittadine dell’interno
della costa (ho le prove di ciò
che affermo) allora va bene. Chi
ama i buchi per terra continui a
trapanare questo Emmenthal
che era una volta la nostra bella
terra: vediamo quanti turisti
porterà: gli dovremo però far rileggere un articolo uscito
sull’Andatino qualche mese fa e
scritto da un esimio professore
universitario esperto della materia il quale avvertiva accoratamente sui danni che i buchi
nel sottosuolo possono portare
in una città lacustre come
Andate in cui il sottosuolo è intriso di acqua e in cui i danni ai
manufatti già costruiti si vedranno fra anni. Ma si vedranno.
Se invece gli andatini tutti saranno contenti di come vanno le
cose turistiche, di come è andata la passata stagione, di come
si pensa che vada la prossima o
si limiteranno a chiedere il permesso di apertura di un ristorante per ogni stabilimento balneare, alla faccia di quelli che
fanno turismo e pagano l’affitto
per tutto l’anno, allora vorrà dire che “tutto va ben, madama la
marchesa” come diceva la canzone popolare, e saremo tutti
contenti. Ma prima mettetevi attorno ad un tavolo e discutete;
non lasciate che siano altri (anche se uno di questi fosse il
Comune) a decidere la vostra vita, il vostro futuro, o più modestamente, la vostra sopravvivenza. Sono stato chiaro? Spero
proprio di sì; se no, magari, ve lo
ripeto la prossima volta. Grazie
e arrivederci.
Luca Caravella
Istituto di Istruzione Secondario di Primo
Grado “M.M. Ollandini” Alassio-Andora
Con l’occasione dell’inizio del
nuovo
anno
scolastico
2004/2005, vi inviamo immagini
dell’ultimo “Saggio-Concerto di
fine anno” che i nostri allievi hanno tenuto nel mese di Giugno nel
salone della Chiesa Anglicana.
Sarà un modo per ringraziare i
musicisti che insegnano sia ai
Corsi di Orientamento musicale,
sia alla annessa Scuola di Musica
“Ollandini”, frequentata da allievi ed allieve di tutte le età e provenienti da Comuni diversi del
nostro territorio. La loro professionalità ed impegno ci hanno
permesso di superare, lo scorso
anno, i 130 allievi, i quali hanno
dimostrato in numerose occasioni l’ottimo livello di preparazione raggiunto.
Per quest’anno, la “Ollandini”
propone una novità di grande rilievo, che non mancherà di interessare i nostri alunni, ma anche, ne siamo certi, tutti gli
amanti del teatro e della recitazione: si tratta infatti della
“Scuola di Teatro”, che inizierà
a breve i corsi di dizione, recita-
zione, allestimento scenico per
quanti vorranno cimentarsi in
tale entusiasmante attività.
Ancora una volta, dalla esperienza e della fantasia degli
Insegnanti della Scuola Media
Statale “M. M. Ollandini” scaturiscono proposte che superano
i confini scolastici e diventano
un prezioso patrimonio della
nostra città, per affermare un
modo di fare cultura coinvolgente, di alto livello e, nello stesso tempo, alla portata di tutti: ci
auguriamo che abbia lo stesso
successo e valore delle tante iniziative che portiamo avanti nel
campo dello Sport, delle Lingue
straniere, della Musica e
dell’Informatica, attività per le
quali oggi la nostra Scuola è rinomata in tutta la Provincia e
non solo.
Vi ringraziamo per l’attenzione e porgiamo i migliori saluti e
auguri.
La Preside
Prof.ssa Loredana Nattero
Fondo Levi ad Alassio
Un autorevole parere da Torino
Il Centro “Pannunzio” ritiene di
grande significato e valore il fatto
che Antonio Ricci abbia acquistato a sue spese il Fondo “Carlo Levi” e lo abbia donato alla Pinacoteca “Carlo Levi” di Alassio. Il solo fatto che un privato doni ad un
comune un fondo come quello di
Levi è un qualcosa di importante.
C’è stato chi astiosamente ha rilevato che Ricci ha donato il
Fondo ad una “cittadina” come
Alassio, non in grado di accoglierle in modo adeguato, queste preziose carte, per garantire che vengano messe al più presto a disposizione degli studiosi. È facile rispondere che Alassio ha già una
pinacoteca con opere di Levi e le
ha perché la vita di Levi è intrecciata ad Alassio dove Levi passava le sue estati a dipingere ed a
scrivere. Il Comune di Alassio ha
gli spazi, la competenza e l’esperienza per gestire in modo ottimale il Fondo Levi. L’operato dell’Assessore Zioni e la competenza del
direttore della Biblioteca Baldassarre lo stanno a testimoniare in
modo inequivocabile.
Semmai ci sarebbe da rilevare
come Torino, città natale di Levi,
sia stata incapace di muoversi per
acquisire il Fondo, ma il fatto che
Torino non abbia finora saputo
onorare il grande artista in modo
adeguato rivela una certa disattenzione abbastanza sconcertante. Le dichiarazioni di chi avrebbe
voluto tenere tutto a Roma rivela
una visione romanocentrica della
cultura che appare superata e priva di fondamenti. Il fatto stesso
che Ricci voglia mettere a disposizione di Roma il Fondo nella sua
versione informatica, rivela
l’apertura di una scelta che è tutto fuorché una scelta “provinciale”. Al contrario, il voler trattenere, magari a spese d’altri, a Roma
il Fondo Levi dimostra una visione che offende la realtà stessa: la
vita di Levi si è dipanata tra
Torino, la Lucania (il confino) e
Alassio. Roma è stata importante
essenzialmente per il Levi politico
e parlamentare, un aspetto che,
sulla lunga distanza, si rivela marginale.
Non dimentichiamo che lo stes-
so Ricci ha dichiarato che la “vivacità culturale di Alassio è sotto gli
occhi di tutti”. Basta pensare alla
Biblioteca di Alassio, al costruendo teatro, alle attività culturali di
grande livello che vengono organizzate nel corso di tutto l’anno,
per vedere che Alassio ha le carte
in regola per accogliere il Fondo
Levi, al di là delle opinioni peregrine di alcuni burocrati che ritengono di gestire tutto, senza in effetti
dimostrare di saperlo fare per davvero.
Lo Stato in tema di arte, cultura,
monumenti, archivi deve mantenere un potere di controllo che risulta indispensabile e non è delegabile alle Regioni se non in minima parte. Ma ciò detto, va anche
trovato il modo di rispettare la storia locale, le specificità, le tradizioni. E il nome di Levi risulta indiscutibilmente legato ad Alassio
che l’artista e scrittore ha molto
amato ed in cui prediligeva risiedere.
Pier Franco Quaglieni,
Presidente del Centro “Pannunzio”
4
«L'ALASSINO»
Lettere del pubblico
Venerdì 15 Ottobre 2004
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
SPAZZATURA E ISOLE ECOLOGICHE
Isole ecologiche e miasmi
Si riceve… si pubblica… e si ribadisce
SPETTABILE REDAZIONE DE
L’ALASSINO
Chi mi conosce sa che non amo
le polemiche gratuite, ma leggendo la lettera del Sig. Mimmo Ottonello, mi sento in dovere di dare
delle risposte.
Ad una attenta osservazione delle fotografie pubblicate, si nota
che esse sono state scattate in piena notte (notte del 13 agosto); se il
fotografo le avesse scattate durante la giornata, avrebbe immortalato isole ecologiche perfettamente
in ordine, in quanto la Ponticelli,
azienda preposta allo spazzamento e raccolta rifiuti della nostra
città effettua per l’intera stagione
estiva tre passaggi giornalieri, al fine di svuotare e ripulire le isole
ecologiche che vengono puntualmente lavate e disinfettate alle ore
08.30, ore 14.00, ore 21.00.
Il servizio della Ponticelli si interrompe durante il periodo estivo
alle ore 23.30, per ricominciare la
mattina alle ore 06.00. va da sé che,
dopo la chiusura notturna di ristoranti, bar e altri locali di intrattenimento con chiusura effettuata ben
oltre tale orario, la pulizia e lo stato delle isole ecologiche sicuramente non appaiono al meglio.
Vorrei inoltre sottolienare che,
in altre località turistiche ben più
importanti di Alassio come
Londra, Parigi e Roma, durante le
ore notturne, i marciapiedi vengono sommersi di rifiuti solidi urbani, prontamente rimossi la mattina
presto dalle aziende che svolgono
il servizio di raccolta.
Tutto questo dimostra la non
corretta informazione che le foto e
l’articolo pubblicati trasmettono.
Che dire poi delle didascalie che
le immagini riportano? A dir poco
esilaranti!
Vorrei ricordare al Sig. Ottonello, a proposito del commento
di una fotografia dove sostiene
“Anche negli anni ’60 era così?”
che negli anni ’60 la proporzione
di rifiuti non raggiungeva la
quantità odierna per diverse ragioni:
1) Date le inferiori possibilità economiche, si consumava molto meno di oggi basti pensare alle quantità di imballaggi e rifiuti che quotidianamente una famiglia produce.
Probabilmente il Sig. Ottonello
non ricorda quando si metterva
fuori dalla porta di casa la bottiglia
in vetro dove veniva poi depositato il latte di giornata, oggi chiunque faccia uso di latte è comunque
costretto a smaltire quantità notevoli di contenitori di cartone.
2) Non esisteva la raccolta differenziata, qualsiasi tipo di rifiuto veniva gettato nei cassonetti e spariva
completamente dalla vista, oggi per
fortuna non è più così, attualmente
si effettua la raccolta differenziata
di carta, cartoni, vetro ed alluminio;
dove ognuno di questi materiali ha
un suo contenitore specifico.
È evidente che i cartoni sono i
più difficili da gestire, anche perché non vengono riposti negli appostiti roll in maniera corretta, vale a dire piegati, tagliati e legati come cita l’ordinanza specifica.
Servirebbe quindi maggiore senso civico e in questo concordo con
il Sig. Ottonello, sentimento però
che non spetta solo a me trasferire
al cittadino, bensì alla famiglia, alla
scuola e agli insegnanti, ma dubito
che in passato ciò sia stato fatto ed
oggi ci troviamo nell’attuale situazione.
Per quanto riguarda “Alassio
sporca, unta, maleodorante”, forse
il Sig. Ottonello ha confuso la nostra cittadina con qualche altro
luogo da lui frequentato, perché
mai come nell’estate appena trascorsa Alassio ha mostrato un volto così pulito e non si tratta di miei
convincimenti, ma di testimonianze di turisti che ho avuto spesso la
possibilità di incontrare; ciononostante ritengo ci sia ancora molto
da fare per crescere e migliorare,
però talvolta risulta arduo essere
operativi in più luoghi contemporaneamente. Per quanto mi riguarda, gradirei ricevere segnalazioni
precise, costruttive e non generiche che non significano nulla perché prive di utilità e fondamento,
hanno forse l’unico scopo di dare
una sorta di godimento a che le divulga.
Un’ultima annotazione riguarda
la “Alassio del futuro”… È vero noi
viviamo nel presente, ma è nel presente che si costruisce un buon futuro, purtroppo lo scotto da pagare contempla qualche disagio come i vari cantieri aperti. Ma per
quanti anni gli Alassino hanno atteso l’avvio di alcuni lavori come il
Grand Hotel, il porto, la passeggiata e prossimamente il depuratore,
solo per citarne alcuni, che, quando saranno terminati modificheranno ulteriormetne il volto della
nostra amata città e la renderanno
ancora più appetibile e competitiva sul mercato del turismo internazionale.
Cordiali saluti.
Marco Salvo
Assessore all’Ambiente,
Urbanistica, Edilizia
Note stonate
Spett. Associazione Vecchia
Alassio,
In questo periodo, sono stato
nella vostra incantevole città,
(alla quale ho dedicato la poesia che allego [N.d.R. Poesia già
pubblicata nell’Alassino del 21
aprile u.s.]). Ho notato però
due note stonate che vorrei
porre alla vostra cortese attenzione.
1) Sulla passeggiata sul lungo
mare, all’altezza dell’Hotel
Spiaggia (quattro stelle), la pavimentazione nelle vicinanze
della cabina telefonica, per intenderci, è ridotta alquanto male, ed ho assistito personalmente al capitombolo di un’anziana
donna, la quale aveva inciampato sul terreno rialzato, tutto
ciò è ben controllabile essendo
sotto gli occhi di tutti.
2) Nella stessa zona, per consentire ai pedoni di scendere
nella strada adiacente, vi sono
alcuni gradini, ma… nella strada in questione vi sono le auto
parcheggiate che ostruiscono il
passaggio dei pedoni. Voglio
sperare che chi di dovere, voglia prendere in considerazione
i due piccoli problemi, onde evitare altre cadute di persone anziane e convinte di non trovare
“barriere” sul loro passaggio.
Grazie per l’attenzione.
Gonnelli Giovanni – Biella
Oggetto: Articolo pubblicato il
18/09/2004
Con riferimento all’articolo
pubblicato sabato18/09 u.s. a pagina 11, toccandoci l’argomento
direttamente, ci preme precisare
quanto segue, pregandovi di darne pubblicazione.
La scrivente Società Ponticelli
S.r.l., operante sul territorio
Alassino per il servizio integrato
di N.U. sin dal 1997 ritiene di accogliere con gioia propositiva
tutte le critiche da qualunque
parte esse arrivino, tranne quelle pretestuose. Riteniamo infatti
con un pizzico di amarezza che le
fotografie esposte in bella mostra corredate da un articolo altrettanto ipocrita non solo non
contribuiscono al giusto confronto tra utente e gestore, ma offuschino “ad arte” in maniera immeritevole, la bella immagine di
Alassio.
Si nota palesemente che le foto
in questione sono state scattate
di notte, molto dopo il passaggio
dei nostri operatori. Infatti, per
contribuire a migliorare la pulizia della città si è concordato con
l’Assessorato competente di effettuare nel periodo estivo, durante tutto l’arco della giornata,
tre svuotamenti totali di tutti i
cassonetti portarifiuti della città
ivi comprese le isole ecologiche
sotterranee oggetto delle foto,
tale passaggi, per la precisione,
vengono effettuati alle ore 06,30
circa del mattino, alle ore 13,30 e
intorno alle 18,00/19,00.
Sinceramente faccio molta fatica a capire le gentili precisazioni fornite dall'Assessore e
dalla Ditta incaricata. Ai residenti non risulta che le isole ecologiche vengano svuotate tre
volte al giorno, né risulta che nei
loro pressi si respiri aria balsamica. Non credo che importi
molto sapere che Alassio nei periodi in cui conta undicimila abitanti sia pulita (anche se è ancora da dimostrare). Lo deve esse-
È ovvio che effettuando la ricognizione di notte, non solo
Alassio, ma qualunque altra città
d’Europa come Milano, Nizza,
Londra, e Parigi in tali ore si presentano esattamente come Voi
avete visto Alassio.
La notte, infatti, è il momento
di maggior concentrazione di deposito rifiuti da parte di quei locali che contribuiscono all’afflusso turistico, soprattutto giovanile che dopo l’orario di chiusura
abbandonano in maniera più o
meno corretta i loro rifiuti.
È una procedura assolutamente normale e, soprattutto è sempre esistita e, a meno di notevoli
sforzi economici, per altro inutili, continuerà ad esserci.
Non lo diciamo solo noi che ad
Alassio si sta bene, lo dicono le
migliaia di turisti che ogni anno,
per fortuna, scelgono la nostra
bella località per trascorrere le
loro vacanze, e hanno risposto a
un sondaggio di Datamedia con
una soddisfazione per le cure e la
pulizia della città intorno all’85%;
un dato così entusiasta non si era
mai registrato in nessuna città
italiana. E non solo, sempre l’85%
ha dichiarato che tornerebbe a
soggiornare ad Alassio proprio
per tali motivi.
Quindi, respingiamo al mittente le accuse faziose, rispondendo
col nostro lavoro costante.
Restiamo a vostra completa
disposizione per ogni chiarimento in merito a porgiamo distinti
saluti.
Ponticelli S.r.l.
re soprattutto quando ne conta
ottantamila: è allora che i turisti
ci giudicano. Né mi pare che sia
di consolazione conoscere che
Nizza, Milano e compagnia siano nelle condizioni della nostra
cittadella. Mi dispiace: il “mal
comune mezzo gaudio” (sempre
ammesso che sia così) è una
vuota consolazione. Con gli auspici di un miglior lavoro.
Mimmo Ottonello
La malinconia dell’autunno
L’autunno è già arrivato in
tante regioni, aprendo delle ferite in montagna ed al mare.
Nella nostra Alassio, ancora baciata dal sole, si sono affievoliti
i rumori; la vita è meno febbrile,
si comincia a ridere meno al
pensiero di dover affrontare un
autunno bollente per i prezzi
che toccano già le stelle! Il progresso ha cambiato la nostra
cittadina, ma ricordo che già da
bambini facevamo bei castelli
sulla sabbia che, poi, immancabilmente l’onda lunga portava
via. Si cambiava d’umore proprio come adesso. Ricordo che
mia nonna Teresa per sdrammatizzare l’accaduto, diceva a
noi bambini: «Animo, matetti,
che fin â morte u se gh’ariva vivi!». Adesso che è tempo di bilanci e di scadenze, ricordiamoci di salvare almeno il buon
umore.
Fernanda
La lettera anonima
Scrivere una lettera anonima
per denunciare qualcosa è segno di viltà perché non si ha il
coraggio delle proprie azioni. Se
nella lettera si insulta qualcuno
o gli si attribuiscono fatti non veri o che non possono essere
ascritti a lui perché non ne è responsabile, allora alla viltà si aggiunge la falsa testimonianza, se
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
nella lettera anonima c’è sarcasmo ironico allora chi scrive è
anche invidioso, iroso, stupido.
E comunque la lettera anonima
suscita in chi la legge compassione per il poveretto che l’ha
scritta, che dovrebbe vergognarsi e confessarsi.
Silvio Viglietti
Caro Direttore,
mi riferisco all’articolo intitolato “La parola alle immagini” di
Mimmo Ottonello, ove si evidenzia la squallida situazione
venutasi a creare con le cosiddette “isole ecologiche”, apparso a pag. 11 de “L’ALASSINO”
dell’18 settembre 2004.
Ciò che la foto dell’isola ecologica appena ultimata in prossimità dell’unica palma di via
Dante non evidenzia, è che accanto a detta “isola” stazionano
permanentemente anche due
cassonetti adibiti, ad uso esclusivo, per la raccolta dei rifiuti
della pescheria che si trova di
fronte.
Non è difficile immaginare i
miasmi che emanano quei cassonetti esposti al sole, specie
nella stagione estiva!
Per i cittadini che depositano
rifiuti nei cassonetti sono fissati degli orari di conferimento,
perché tali orari non vengono
fatti rispettare anche in questo
caso? Data la particolare tipologia di rifiuto, non sarebbe più
opportuno che l’utente trattenesse presso di sé i suoi cassonetti tirandoli fuori in prossimità dell’orario di raccolta?
Ringraziando per quanto si
potrà fare onde ovviare alla
sgradevole situazione, invio
cordiali saluti.
Un Vs. affezionato lettore.
Lettera firmata
P.S. Ma i cartoni non dovrebbero essere schiacciati e legati?
Il “povero turista”
Genova, 23 settembre 2004
Caro Direttore,
Le scrivo questa mia perché
il mio povero cuore vecchio e
malato ha avuto una frustata
nel leggere a pagina 39 del “Il
Secolo XIX” di oggi, una lettera
alquanto offensiva nei confronti degli Alassini, da parte di un
“povero turista” (o un turista
povero?) che pretenderebbe
“fare riposare le membra sulla
spiaggia di Alassio” GRATIS.
Spiaggia ovviamente larga
quanto basta ad accogliere gente che non ha intenzione di
sborsare
un
quattrino.
“Democraticamente”.
Desidero rispondere, attraverso l’amatissimo “L’ALASSINO” a questo simpatico, in fondo, signor Roberto Ferrari.
Carissimo, si fa per dire, signor Ferrari, se come scrive “le
piace molto la città di Alassio”,
evidentemente, la conosce bene e, per tanto, non è la prima
volta che ci va, considerando
che Lei si è definito un “turista”.
Forse è stata la prima volta
che voleva mettere le gambe a
bagno nel mare di Alassio, più
che liberamente, gratuitamente?
L’abbinamento “il povero turista” è alquanto infelice come
idea perché un “turista” in
quanto tale, dei soldi con sé li
deve avere a seconda dove vuole andare.
Mentre Lei, signor Ferrari,
forse voleva intendere un “turi-
sta povero” ma dà l’idea del girovago in bolletta, più che quella del “turista”.
Inoltre volendo far “riposare
le membra” non è assolutamente indispensabile portarle sulla
spiaggia di Alassio: si possono
far riposar, volendo, gratuitamente, in qualsiasi altro posto:
su un prato, in campagna, montagna, su di una panchina, o a
casa propria.
Ma pretendere di volerle far
riposare proprio e soltanto gratuitamente sulla spiaggia di
Alassio, avendo difficoltà a
“sborsare” anche un minimo di
15 € al giorno, mi pare voler fare della bassa politica mancina.
Ci si deve accontentare: provi ad andare a Saint Tropez, sulla Costa Smeralda o a pranzo a
Portofino, chi non ne ha, come
il sottoscritto, c’è il panino o la
pizza.
Non credo poi, che gli
Alassini siano gente da far capire “paga e vattene”: basta leggere “L’Alassino” per capire di
che buona e semplice “STOFFA” siano: “STOFFA” d’altri
tempi, ma ancora oggi. E il mare non c’è solo ad Alassio per il
“turista”, come i ristoranti non
vi sono soltanto a Portofino.
Vorrei chiederle se ha capito;
ma per rispetto, Le dico “forse
non mi sono spiegato”.
Cordialità, signor Ferrari. Stia
bene: Anzi, meglio.
Antonio Dubrovich
(di Genova)
Calano i turisti,
sarà forse perché…
Come già detto alla vostra segretaria al telefono, ripeto
quanto mi è successo. Dopo tre
mesi di vacanze, costì, dove
possiedo un alloggio, mi sono
recata, il 6 settembre u.s., come
da diversi anni ho l’abitudine di
fare, presso una Profumeria del
centro storico per i soliti acquisti, oltre vari prodotti ho acquistato N. 3 rossetti marca
Voirnet per Euro 39,00 (cad.
Euro 13,00).
Meraviglia!!!!! Nella mia abituale profumeria Mazzolari
C.so Monforte a Milano ho acquistato lo stesso prodotto a
euro 9,80 scontato al 20% euro
7,84. Pensando ad un probabile
errore della Profumeria, ho telefonato facendo presente la
notevole differenza di prezzo
alla titolare con il risultato di
essere insultata e con l’interruzione della comunicazione.
Cosa pensare di questa signora
che dice di essere in commercio da oltre quaranta anni?
Non si meraviglino quindi gli
enti turistici se il turismo diminuisce, mi sembra la logica conclusione a questo vergognoso
approfittarsi.
Con simpatia.
Anna Landi
Venerdì 15 Ottobre 2004
5
«L'ALASSINO»
Rimme da noscia tèra
Poesie vincitrici al Concorso “Beppin da Cà”
dall’anno 1955 al 2002
Doppio
Fiocco
Rosa
Rubrichetta mensile
Un ricordo per...
Il piccolo ANDREA DI MARI
annuncia con gioia la nascita
delle sorelline
FRANCESCA e CHIARA
nate il 4 settembre u.sc. ad
Imperia, per la felicità di mamma Daniela e del papà Claudio,
dei nonni Silvana e Aldo Fragola
e nonno Giuseppe Di Mari.
Quarcosa u l’è restou
(Dialetto di Savona)
Ognün u se porta serrou drentu au côe
u tempu ciü bellu vissüu da figiôe;
mi vöggiu parlâve de in briccu spellou
che “au tempu di tempi” l’ea in boscu incantou.
…e a votte, ogni tantu ghe vöggiu turnò,
ma quanta fatiga pe pueighe rivò;
perché questu postu servegu e scuntrusu
l’è tüttu prutettu da’n mantu spinusu,
lì trövan rifüggiu, lì fan a sö tan-a
u rissu, a vinvera, u tasciu, a gazan-a…
ognün segue a legge vusciüa de l’Eternu,
chi canta, chi rüza, chi pensa a l’invernu.
Alle neonate e ai famigliari tutti gli auguri vivissimi dell’Associazione Vecchia Alassio.
E sempre t’ho ditu: «Stundoia Natüa
ti è fêtu ogni giornu a tö stradda ciù düa!»
Ma in mezu a stu sciâtu, tra urtighe e ruvei,
l’éa l’ünicu moddu pe vive davvei!
LAUREA
Ma i passi de’n vegiu (de’n vegiu perdente)
Sercôvan quarcosa confüsu in ta mente,
e là, propriu là, davanti ai mae öggi
cu’e sö povie reixe branchè in mezu ai scöggi
cu’e ramme ormâi secche cu côe abbrustuliu
u l’ea restò l’umbra de n’erbu sciuìu…
Presso l’Ateneo di Pavia il 22
di Settembre u.sc. si è laureata a
pieni voti in Ingegneria Edile e
Architettura la nostra giovane
concittadina
TIZIANA RISSO
Relatore il Ch.mo prof. Marco
Morandotti – Tesi di laurea:
“Progetto di un nuovo Teatro di
prosa in Alassio” Alla neo dottoressa ad alla sua famiglia le più
vive congratulazioni anche
dell’Associazione
Vecchia
Alassio.
…in’erbu u nu pârla, u nu dà cunfidensa
ma u truncu u te cunta da söe sufferensa,
ê gusse de roxa in se e vegie talèe
che tantu sümeggian a lacrime vèe
i spetan l’amigu cu posse capì
a troppa stanchessa… a vöggia de muì!
L’è alua che m’accostu pe fôse curaggiu
e veddu che in tera, tra i büschi, tra u paggiu,
quarcosa du tempu de alùa l’ea restou:
due scorse… tre ciumme… e in nìu sparpaggiou.
Stelvio Murialdo
QUALCOSA È RIMASTO: Ognuno si porta chiuso dentro al cuore / il
tempo più bello vissuto da bambino; / io voglio parlarvi di una collina
spoglia / che “al tempo dei tempi” era un bosco incantato. / …E a volte, ogni tanto ci voglio tornare, / ma quanta fatica poterci arrivare; / perché questo posto selvatico e scontroso / è tutto protetto da un manto
spinoso, / lì trovano rifugio, lì fanno la loro tana / il riccio, lo scoiattolo, il tasso, la ghiandaia,,, / ognuno segue la legge voluta dall’Eterno, /
chi canta, chi litiga, chi pensa all’inverno.
E sempre ti ho detto: «Stravagante natura / hai fatto ogni giorno la tua
strada più dura!» / Ma in mezzo a ’sto caos, tra ortiche e rovi, / era l’unico modo per vivere davvero!
Ma i passi di un vecchio (di un vecchio perdente) / cercavano qualcosa confuso nella mente, / e là, proprio là, davanti ai miei occhi / con le
sue povere radici abbarbicate in mezzo ai sassi / con i rami ormai secchi col cuore arso / era rimasta l’ombra di un albero fiorito…
Un albero non parla, non dà confidenza / ma il tronco racconta la sua
sofferenza, / le gocce di resina sulle vecchie talee / che tanto assomigliano a lacrime vere / aspettano l’amico che possa capire / la troppa
stanchezza… la voglia di morire!
È allora che m’accosto per farci coraggio / e vedo che in terra tra sterpi e cespugli, / qualcosa del tempo d’allora è rimasto: / due gusci… tre
piume… e un nido sparpagliato.
GRUPPO GIARDINIERI NELL’ANNO 1965
Paolo Ferrari – Maggio Lo Primo – Gino Briozzo –Giacomo Pedemonte – Matteo Novaro
– Ottavio Ballabio – Mimmo Porcella – Vincenzo Gandolfo – Tersiglio Dani – Adriano
Degli Innocenti – Giuseppe Oliveti – Angelo Mantello _ Paolo Aonzo.
Il fotografo era il mitico Giuseppe Nattero (Pin). (Assente il capogiardiniere Divizia)
La banda musicale dei “Marinaretti”
Ringrazio l’amico Schivo per i
“frammenti” storici sulle Bande
Musicali alassine e mi si conceda di
ricordare qualche altro particolare
su questo argomento.
Negli anni 33-34 il maestro Candido Bavera, con la sua passione
per la musica, con grande paziente
tenacia, convinse un gruppo di giovani allievi della scuola “Morteo
Ollandini”, dove teneva lezioni di
solfeggio, ad accettare di suonare
uno strumento musicale. Ogni sera
i ragazzi tra i 13 ed i 18 anni si riunivano nel salone dell’ex cinema
“CERRI” ed il M° Bavera impartiva
le lezioni. Le Autorità di allora, consapevoli di questa bella iniziativa,
acquistarono gli strumenti musicali dalla famosa fabbrica “ORSI” di
Milano (gli eredi posseggono in
Alassio un alloggio in Piazza Partigiani, ex Hotel Vittoria).
Così nacque la piccola Banda
musicale composta da 25 elementi
guito in Piazza del mercato (ora
Piazza Matteotti) nel 1935 con un
programma vastissimo: dalla musica lirica a quella sinfonica, riscuotendo grandi applausi dal pubblico
alassino.
Durante la visita a Roma di
Hitler, nel 1938, furono richiesti
dalle autorità provinciali i migliori
elementi della Banda di Alassio per
essere di rinforzo a quella di Savona, alla quale, durante la permanenza di 15 giorni nel campo Roma
di Centocelle, dopo essersi esibiti
davanti ai “Grandi” di quell’epoca,
venne assegnato il 1° Premio alle
bande Italiane dei “Marinaretti”.
Dirigeva il M° Bosca. Una parte di
questi giovani alassini, invece, fu
inserita nella “FANFARA” provinciale di Savona(strumenti ad ottone). Sempre in quell’occasione si
riunirono 150 Fanfare per un grandioso concerto di trombe diretto
dal famoso Maestro Blanc con la
Sul podio al “Premio Nazionale Rivalto”
In te l’andò du tèmpu
Au “cip” de rundurine
Ch’i arrivan parpellandu
Ti t’accorzerai, o ommu,
ch’u l’è zà primavera
e dau cricchezzò di grilli
da stài innamurai
ti penserai che u tempu
u va cumme saetta.
Ti sentirai, allura,
sunò quella fanfara
ch’a te riporta in mènte
u prufümmu di regordi
cu-a so lanterna magica
ch’a teggne aççesa a vitta
E a sta cansun, ch’a söna,
in te l’andò du tempu
ch’u va e u nu returna,
rassegnaù e convintu,
ti accetterai tranquillu
a sentenza de ‘n destin.
Pessö
Nell’andare del tempo - Al canto delle rondini / che giungono sfarfallando
/ ti accorgerai o uomo / che è già primavera / e dal canto dei grilli / nell’estate innamorati/ penserai che il tempo / cammina (velocissimo) come saetta. Sentirai allora, / suonare quella fanfara / che alla mente ti riporta / il profumo dei ricordi / con la sua lanterna magica / che tiene accesa la vita. / E
a questa canzone che suona / nell’andare del tempo / che va e non ritorna
/ rassegnato e convinto / accetterai tranquillo / la sentenza d’un destino.
Vortici
25 aprile 2000…
Ascolti l’oratore… “quarantacinque milioni di morti…”
È cominciato tutto da allora.
Il vortice di morte s’è impossessato dei miei pensieri e mi
ha portato dove non avrei mai
voluto essere: nel gelo delle
steppe russe, nel sole rovente
delle dune africane, nelle città
distrutte… a Marzabotto, a
Bergen Belsen, mi ha portato
nella guerra che avevo vissuto
nell’infanzia, comprendendone
allora il significato come può
intendere un bambino; presto
dimenticata, creduta rimossa.
Le Torri Gemelle… il vortice
riafferra, stringe, serra, stritola
la serenità e la fiducia.
Il G8… la fatalità di quella
morte.
Comincia il vortice dei “perché?”, che non ti dà pace, in
cerca di possibili ragioni che
non trovi e mille, giuste o sbagliate, girano.
Le guerre d’Africa… Uomini
che non si comprendono, che
non accettano le diversità che
si sono date… Perché?
Israele… Palestina… Perché?
Ho deciso allora di uscirne.
Non ho voluto più sapere, nemmeno dell’Iraq.
Oggi però il vortice si ripresenta più forte che mai e, dopo
l’Ossezia, non riesco a starne
fuori. Bimbi sorridenti, il vestito buono, mani colme di fiori,
nonni, fratelli, genitori uniti per
una festa di gioia che è divenuta morte. Perché?
Maledetti uomini venuti
dall’abisso degli abissi del male. Maledetti, odiati da chi vorrà vendetta in una interminabile catena che sembra non avere
fine.
Uomini che parlano con le armi e non ascoltano il linguaggio della ragione, dei sentimenti. Non sanno più ascoltare;
chiusi. Prigionieri in una spessa corazza di ingiustizie patite
e inflitte, errori portati da chi
dovrebbe chiarire e portar pace, perché ne ha i mezzi e la
statura.
La storia non ha insegnato
molto. Quarantacinque milioni
di morti perché quattro cervelli marci, sangue di Caino, hanno scatenato il finimondo e
chissà quando finirà. Vieni vortice, porta l’uragano, grandine
per frantumare la dura crosta
delle iniquità vento per spazzar
via ogni residuo.
Acqua per lavare tutto… e
quando il piccolo seme del bene, l’infinitamente piccolo seme che è in ogni essere, tremerà nudo e indifeso come
creatura appena nata, il calore
l’avvolge e la faccia crescere.
Sua culla la giustizia, la condivisione, l’ascolto, la comprensione, il perdono e finalmente l’amore.
Quando! Dio lo sa. Noi possiamo pregare.
m.m.m.
Rivalto, 26/09/2004
Diogene
Festa del 24 maggio 1935 – Da sinistra: Bruno del Ventisette, Badano,
Mimmo Pedemonte, Pino Pesce, Giulio Filippi, Filippo Semini, Mario Vena
(seminascosto), Lino Calvo, Mario e Giorgio Berrino, Lino Demichelis, ….
A fianco, in divisa da cadetto Angelo Rossitto.
dotati di clarini, saxofoni, trombe,
tromboni, bassi e batteria. Col tempo le adesioni si moltiplicarono e
permisero al M° Bavera di formare
un grande complesso bandistico,
composto da una cinquantina di
suonatori che permisero di eseguire concerti pubblici, accompagnamento di cortei, processioni e trattenimenti vari.
A Capodanno suonavano nelle
ville della colonia inglese di Alassio
per ricevere in cambio la famosa
“strenna”.
Il primo grande concerto fu ese-
trionfale marcia dell’Aida (il M°
Blanc aveva musicato anche la
Marcia Reale). Alla morte del M°
Bavera, ormai la Banda era stata
decimata per il richiamo alle armi
di molti componenti, ma, nonostante la guerra, un piccolo gruppo
di musicanti riuscì ad accompagnare il corteo funebre del grande
Maestro. Due alassini appassionati
di musica furono anche il fotografo
Elena ed il calzolaio Gallea che si
offrirono per poco tempo di dirigere i pochi superstiti.
Lino Calvo
In pieno giorno andava per Atene
tenendo una lanterna accesa in mano:
“Io cerco l’Uomo, l’Uomo intelligente,
soleva dire, cosa c’è di strano?”
Viveva in una botte, in povertà;
ma ad Alessandro il grande imperatore
“Ti prego, disse, spostati più in là
perché m’ oscuri il sole; ecco è il favore
che mi puoi fare, nessun altro impegno!”
che buon vecchio filosofo sapiente;
oggi purtroppo non c’è più ritegno,
comodità e denaro vuol la gente
Scommetto che se oggi Berlusconi
t’offrisse un sacco colmo di denari
gli chiederesti in più i suoi calzoni
la sua villa, il suo yacht e una Ferrari
Silvio Viglietti
6
«L'ALASSINO»
Venerdì 15 Ottobre 2004
FRAMMENTI DI STORIA NOSTRANA
PREMI FEDELTÀ
(a cura di Tommaso Schivo)
(Foto Ciccioni)
CAP. 32° - I GIARDINIERI COMUNALI
Spesso una fotografia può risvegliare ricordi e pensieri lontani,utili per ricreare la giusta
atmosfera di un “frammento” di
storia nostrana, di storia proprio nostra insomma, che il tempo vorace tende a distruggere,
ma che la conoscenza ha il compito di richiamare in vita, quando può, e di lasciarne memoria
anche per le future generazioni.
Così una fotografia dei quindici giardinieri comunali degli anni 60 del secolo ormai passato
(foto che ci ha fornito il Consigliere Carlo Tomagnini), mi ha
invogliato a parlarne, come ho
fatto, nel capitolo precedente
per le varie “Bande” musicali.
Oggi i giardini, i viali, le aiuole
della città sono, forse, più numerosi di un tempo e l'organico
degli addetti ai lavori è dimezzato, tant'è che molti si lamentano, e a ragione, che (eccettuato il centro, per lo più curatissimo) il resto del paese è troppo
spesso trasandato, trascurato,
poverissimo di fiori e di cure
idonee. Forse ciò è vero; forse
allora c'erano meno vandali distruttori di passaggio e meno
gente vogliosa di strappare un
fiore o una pianticella da portare...sul proprio terrazzo o su un
mobile, quando non addirittura,
il giorno del ritorno a casa, su,
su nel continente, come ricordo
della Riviera! Forse. Sta di fatto
che i tredici della fotografia, riportata in altra pagina del giornale, (è assente in essa uno solo, naturalmente, l'autore dello
scatto fotografico, proprio il
grande “Capo”, il compianto
Cav. Giuseppe Nattero, più conosciuto in paese come il mitico
Pin).
Era un uomo “perfetto”: preciso, ordinato, attentissimo ai
particolari più minuti, cui nulla
sfuggiva dell'intenso lavoro dei
“suoi” uomini, tutto il giorno e
tutti i giorni. Vestiva in modo accurato e distinto, ostentando i
suoi “baffetti” sempre a puntino
ed era sempre disponibile a dare a chiunque li chiedesse suggerimenti, consigli, nozioni sul
“come” o sul “quando” si doves-
te alle speranze e ai desideri
dell'oggi, ci sarebbe proprio da
augurarci che i nostri Amministratori (tutti, naturalmente)
sentissero vivo il bisogno, l'impegno politico di tornare all'antico decoro della città, come
Anna e Franco Pusterla.
Bouganville, ortensie, gerani, ciclamini, rose…
sero trattare le bouganville o le
ortensie, i gerani o i ciclamini,le
rose o i crisantemi, le spalliere
fiorite o il prato verde. L’intera
città era tutta un fiore; persino i
balconi gareggiavano spesso
con le aiuole pubbliche! Allora
Alassio (con Sanremo e Bordighera) era considerata davvero
la “perla” della Riviera dei fiori e
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
Lucia Busacca, siciliana di nascita, piemontese di adozione, è
tornata ad esporre alla “Carletti”, vive e dipinge a Leinì (To). La
sua novità di quest’ anno sono i
fiori giganti: papaveri, tulipani,
orchidee; ma si è rinnovata anche nelle nature morte con grandi angurie, pere, pesche. Ripropone anche paesaggi, vedute
(frequenti quelle di Alassio), castelli, torri, campi di grano e di lavanda. Poi le figure di donne evanescenti, dagli abiti lunghi, vaporosi, molto romantiche. Pure le
ceramiche, che sono una sua
gli stessi giardinieri “comunali”
erano dei veri professionisti invidiabili, guidati dall'Azienda
Autonoma di Soggiorno, che
aveva come emerito Presidente
l'amico Giannetto Beniscelli. I
quindici giardinieri del 1965 di-
specialità, sono dipinte con grazia minuziosa: oggetti di uso comune e piccole lastre con fiori,
uccellini e anche un viso di
Cristo. Scrive di lei il critico M.
Battaglia: «…Riesce ad entrare
con raffinatezza e stile “dentro”
le cose per coglierne l’essenza
più genuina e trasferirla visivamente con una tavolozza serena
ed equilibrata… L’artista rende
allo spettatore ciò che vede trasfigurato da una sensibilità artistica che le fa cogliere l’anima
delle cose in un crescendo di stupenda poesia…».
ventarono venti nel 1990, ma oggi, pur con l'accrescimento enorme della città, sono soltanto
otto, costretti evidentemente a
fare i proverbiali “salti mortali”.
“Bei tempi quelli” si dirà, ma
(sotto questo profilo) li erano
davvero e, sebbene la storia
(sia quella grande, sia quella minuta) resti lontana o indifferen-
(DISEGNO DI GIBBA)
una volta e di mantenerlo, dando l'aiuto necessario ai pochi
giardinieri attuali nel loro impegno, sotto certi aspetti, davvero improbo.
Sarebbe un “fiore all'occhiello” e un vanto, un onore per gli
Amministratori e per tutti gli
Alassini che amano questo
paese.
Luciana Levi di Chieri e Luigia Battezzato di Vercelli.
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Giuseppe Ferrando ha lo studio ad Albenga e abita a Ceriale.
Ha già esposto in passato alla
“Carletti”. La sua pittura, robusta e dai colori intensi, è varia
ed espressiva: scorci paesaggistici, velieri, cavalli, cigni, nudi;
ritratti (stupendo quello di un
arabo dalla “kefiah” rossa), ma
anche di personaggi celebri come Madre Teresa di Calcutta e
Marilyn Monroe; non mancano
soggetti originali, come uno
“scheletro” d’albero sulla
spiaggia e una maschera veneziana circondata da fiori. Ecco
un giudizio del critico Adriana
Bolchini: «…Le sue opere sono
una lirica visiva che affascina e
coinvolge il fruitore, porgendosi con estrema grazia e gentilezza, quasi avesse paura di disturbare esprimendo con ciò la
sua timidezza e la sua sensibilità…Belle le donne che realizza…tutte colte in un attimo
estatico: alcune rappresentate
come ancelle di bellezza e di
soavità, altre nascoste dietro
una maschera che le rende impenetrabili, ma su tutte aleggia
l’amore che questo pittore non
riesce a dissimulare per la figura femminile…».
George Franziska e Paul Van Dem Ilse e Karl Friedrich Laidig.
I Cantarasce a Solva
Canzoni e applausi!
Giovedì 23 settembre 2004
sono tornati a Solva, nello
splendido scenario sotto la
Chiesa, i Cantarasce di Bruno,
Luciano e Mario, ormai affer-
mato trio musicale alassino,
magistrali esecutori di canzoni
popolari liguri ed alassine. Lo
avevano promesso durante il
loro precedente spettacolo del
24 luglio scorso.
Nel corso della serata, alla
presenza dell’intero paese, si è
avuta una gradita sorpresa,
l’esibizione canora del Presidente della SOAMS di Solva,
in gioventù valido interprete di
canzoni di successo.
Tutte le canzoni sono state
gradite e lungamente applaudite dal numeroso pubblico presente.
La serata si è svolta in un clima festoso e di grande amicizia
che ci auguriamo possa ripetersi in futuro.
S.O.A.M.S. Solva
Venerdì 15 Ottobre 2004
Rapprensentazione teatrale
a Solva
Martedì sette settembre u.s.
in un terreno sottostante la
Chiesa Parrocchiale di Solva si
è svolta, organizzata dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso della Solva una serata teatrale con la partecipazione della Compagnia teatrale Dialettale Alassina diretta da Augusto Soldi. All’inizio della rappresentazione il presidente
della SOAMS, rag. Gianni Ardissone ha rivolto ai numerosissimi presenti le seguenti parole:
7
«L'ALASSINO»
La parola alle immagini
di Mimmo Ottonello
chi per bambini. Voglio sperare che continui a concederlo a
lungo. Comunico che lo proporrò quale socio benemerito
del sodalizio. Buon divertimento».
È iniziata quindi, presentata
da Andrea Gallea, la recita della commedia di Gianni Croce
“Na seirona a veggiò” nel recente rifacimento che fonde in
una sola due precedenti commedie di Croce. Lavoro brillantissimo è stato presentato nel
Tranne quelle nei giardini pubblici in prossimità del Palazzo Comunale, le
opere donate alla Città dallo scultore Giorgio Bassani, versano in condizioni
un pochetto… arrugginite! Non si può far nulla, vero?
Bivio Solva-S. Croce: una volta qui c’era una fontanella. Poi si è dissecata.
Ora è un luogo di discarica autorizzata con tanto di contenitori per la differenziata. Buon gusto nessuno. Eppure il nostro primo cittadino dovrebbe
transitare quasi tutti i giorni per questa strada! Evviva Alassio che fa innamorare la rumenta!
Come sempre… applausi finali per tutti.
«A nome della SOAMS di Solva,
che mi onoro di presiedere,
porgo un cordiale saluto a tutti gli ospiti intervenuti: alla
dott.sa Loretta Zavaroni, Assessore all’associazionismo e
al volontariato, in rappresentanza del Sindaco, ai funzionari. Un saluto ai rappresentanti
delle Società consorelle di
Alassio, Moglio, Circolo la Fenarina, Associazione Vecchia
Alassio; a Don Mario Tedoldi,
parroco di Solva fino allo scorso luglio e a tutti gli altri ospiti.
Un ringraziamento agli Amici
della Compagnia Teatrale Alassina che hanno voluto portare
in quel di Solva la commedia
dialettale “Na seirona a veggiò”, che ci apprestiamo a gustare. Un grazie ai colleghi che
guidati dal nostro attivissimo
direttore dei lavori Bruno
Gazzano hanno permesso che
la commedia si potesse rappresentare. Voglio ringraziare
infine una persona assente per
precedenti impegni: si tratta
del Sig. Amato Godfrin, proprietario del terreno circostante, che dal 1990 ha concesso in
comodato gratuito alla SOAMS
per attività sociali, sagre, gio-
corso dell’estate in una mini
tournèe della Compagnia Teatrale Alassina prima a Leverone e poi a Villanova d’Albenga, con grande successo di
pubblico. Vogliamo ricordare
soltanto i nomi degli attori che
hanno dato vita ad una serata
veramente indovinata e sono
stati applauditi dal folto pubblico presente a Solva: Lina
Nattero, Pierino Bogliolo, Giorgio Gioberti, Marisa Gaibisso,
Mimmo Bogliolo, Rina Benvenuto, Nino Moirano, Nino Bruzzone, Augusto Bogliolo, Silvana
Vella, Nino Brusco, Laura Armato, Carlo Bertolino.
La regia era di Augusto
Soldi, le scene di Astrid Hammond, il trucco teatrale di Marisa Brusco, le luci e i microfoni dei fratelli Croce; suggeritore Andrea Gallea. Al termine
della recita la SOAMS ha offerto ai componenti della compagnia una graditissima cenetta
preparata e servita dalle socie
e dai soci, a base di porchetta
arrosto magistralmente cucinata dal cuoco solvese (di adozione) Ettore Pani.
L. C.
Che incredibile convivenza!
Che gli alberi sul territorio alassino non siano particolarmente amati, molti lo sostengono, altri lo negano. Ma la realtà un’altra volta parla chiaro. Quelli che
vedete sono povere piante d’alto fusto barbaramente potate, o meglio decapitate, in nome di chissà quale principio e sicuramente per il loro bene! Recatevi
sulla strada per il porto all’altezza degli ex ruderi Adelasia e ammiratele. Offrono un ottimo esempio di rispetto per il verde pubblico.
Un film di Marta Gervasutti
Narra una storia reale che ha
come sfondo Milano, Monza e
Bergamo, ma anche Laigueglia
con riprese nel borgo marinaro
e sulla spiaggia inondata di sole. Il film “Nuvole basse d’agosto” è la drammatica storia di
due adolescenti e delle loro due
amiche. L’intenzione (ha detto
il co-produttore Marcello Siena) è di presentare il film in un
prossimo festival importante. Il
cast del film ha trovato nei laiguegliesi, e nelle persone presenti in spiaggia, molta disponibilità e l’A.V.A. è orgogliosa di
ribadire che la regista è una
alassina di adozione.
E concludiamo con una foto che lascia spazio alla speranza, una speranza
che, ancora una volta, non deriva dall’uomo, ma dalla Natura. Avete visto che
spiaggia? Uno splendore. Merito di una stagione particolarmente favorevole? Peccato che ora si parli di ripascimento con una parte del materiale di risulta proveniente dagli scavi di piazza Partigiani. Speriamo in bene. Non vorremmo un giorno rimpiangere una foto così. Lasciamo che sia la Natura a ripascere. L’abbiamo già disturbata troppo. O no?
Frittelle di mele a Borgo Coscia
Italia Nostra
sulla donazione Ricci
ORIGINALITÀ E STUPORE
Contenuti in una fortunosa istantanea scattata dall’imbarcazione di un diportista in navigazione nel tratto di mare tra la Gallinara e Punta Murena.
Foto gentilmente fornita all’AVA dal Socio Giovanni Maglione.
La sezione di Alassio di Italia
Nostra desidera esprimere il
proprio apprezzamento per la
generosa iniziativa di Antonio
Ricci, che ha voluto acquistare
e donare al nostro Comune una
porzione dell’Archivio Carlo
Levi. Ricci ha offerto un bell’esempio di comportamento civile. Il suo atto fa sì che un materiale di notevole interesse documentario e letterario, già ap-
partenente a privati e a rischio
di ulteriori dispersioni, possa
diventare di proprietà pubblica, tutelato da seri vincoli conservativi e scientifici ed aperto
alla fruizione collettiva. Alassio, luogo di elezione per lo
scrittore-pittore torinese e sede della Pinacoteca Levi, si trova di fronte a nuove responsabilità culturali: è un’occasione
da non perdere.
Borgo Coscia sta preparando le frittelle di mele; da sinistra: Vanda, Lina,
Teresa (nascosta), Carolina, Nella, Rosita, Anna, Marisa. Un gruppo di cosciarelle all’annuale festa delle frittelle di mele.
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«L'ALASSINO»
INCONTRI CULTURALI
OMAGGIO A GIUSEPPE PONTIGGIA
Daniela Marcheschi (a cura di): Giuseppe Pontiggia ”Opere” Ed. Mondadori
Presentazione di Gino Ruozzi
Riccardo Rovescalli: Video sullo scrittore - Presentazione di Giuliano Vigini
In occasione dell’edizione di
un volume che ne raccoglie tutta
l’opera letteraria, Alassio ha voluto commemorare un personaggio che qui «ha avuto un ruolo assai importante», come ha dichiarato l’assessore alla Cultura dott.
Monica Zioni. Infatti Giuseppe
Pontiggia presentò nel 1996,
nell’ambito degli “Incontri con
l’autore”, il suo romanzo “L’isola
volante”, nel 1999 entrò a far parte della Giuria del “Premio
Alassio 100 libri-Un Editore per
l’Europa” e il 24 febbraio 2001
tenne il discorso ufficiale per
l’inaugurazione della nuova sede
della Biblioteca civica “Renzo
Deaglio”. Scrittore di fama internazionale (i suoi libri sono stati
tradotti in molte lingue), dal suo
romanzo “Nati due volte” il regista Gianni Amelio ha tratto il film
“Le chiavi di casa”, presentato al
recente Festival di Venezia e candidato al premio Oscar. Pontiggia
morì il 27 giugno 2003.
La sera del 3 settembre scorso, presenti la vedova signora
Lucia Pontiggia e la dott. Daniela
Marcheschi, il prof. Gino Ruozzi,
docente all’Università di Bologna e scrittore, ha parlato del
Pontiggia uomo e letterato, se ne
propone un breve resoconto.
«Pontiggia è stato un grande sperimentatore, la sua ricerca è stata ininterrotta, ha conosciuto
molti ruoli, cosa rara per uno
scrittore. Narratore di romanzi e
di racconti, sempre attento sia
alla frase che alla parola, fu autore anche di saggi, scritti come romanzi, letterari e morali, mantenendo l’identità dei generi.
Aveva una grande capacità nel
rendere il dialogo, la concisione,
l’autoironia, la fine satira, la leggerezza…Fu grande lettore e bibliofilo».
Poi il prof. Giuliano Vigini, presidente della Giuria del premio
“Un Editore per l’Europa”, presenta il filmato “Provvisorio”,
realizzato dal prof. Riccardo
Rovescalli dell’Università Cattolica di Milano. «Un filmato con
molti suoi amici, persone che gli
hanno voluto bene: è una sua diretta testimonianza. C’è tutta
l’esperienza di Pontiggia viaggiatore all’interno del libro, la sua
grande biblioteca, ricca di opere
diverse, ma sostanzialmente unitaria. Risalta il suo tratto distintivo, la semplicità, l’umiltà…». Il video viene proiettato, inizia con la
lapide sulla tomba dello scrittore, con una sola parola: “provvisorio”; è un “collage” di interviste
a Pontiggia in diversi periodi, nella sua casa, nella biblioteca, sul
terrazzo; stupendamente montato: Ecco alcune frasi significative
pronunciate dallo scrittore:
“Scrittore si diventa…nascendo”; “Il mio libro preferito (dopo
attenta riflessione) è la Commedia di Dante”; “Ogni parola è
un mondo e non ci si possono
permettere distrazioni”.
CENTRO PANNUNZIO ALASSIO & LE BAIE DEL SOLE
Francesco Forte - Pier Franco Quaglieni - Anna Ricotti:
Presentazione del libro di Oriana Fallaci “La forza della Ragione”,
in occasione del terzo anniversario dell’attentato alle Torri gemelle
Nel terzo anniversario esatto,
l’11 settembre scorso, per iniziativa del “Centro Pannunzio”, Alassio ha commemorato la distruzione delle Torri gemelle di New
York e la conseguente strage.
Nell’Auditorium della Biblioteca
civica, dopo il saluto del sindaco
arch. Marco Melgrati, che ha proposto un minuto di silenzio per le
vittime, la dottoressa Anna Ricotti, Vice presidente del “Centro”, ha introdotto l’argomento
parlando del nuovo libro della celebre giornalista e scrittrice
Oriana Fallaci.
«Sono passati tre anni e
quell’azione è ancora in atto: Irak,
Ossezia, Madrid, con rapimenti e
uccisioni. In questa sede abbiamo
presentato della Fallaci “La rabbia e l’orgoglio”, ora con questa
sua nuova opera “La forza della
ragione”, dichiara che la rabbia la
sostituisce con la ragione. Rabbia
e orgoglio sono aumentati, si sono sposati e hanno generato lo
sdegno. Fa un’analisi minuziosa
dell’aumento della popolazione
araba in Europa, con tutte le conseguenze che ne derivano. Si dichiara atea ma fondamentalmente cristiana».
Ha proseguito il prof. Pier
Franco Quaglieni, Presidente del
Centro Pannunzio: «L’onda degli
avvenimenti di questi giorni ci
avrebbe portati all’invettiva, ora
non più praticata, una tradizione
che risaliva a Dante e alla quale
Oriana Fallaci si riallaccia. I suoi libri vendono milioni di copie, eppure la sua opera non ha risonanza presso gli intellettuali italiani.
Oriana ha gravi problemi di salute, mi ha invitato ad andare a trovarla a New York dove vive, vi andrò».
Il prof. Francesco Forte, economista, docente, senatore, ex mini-
stro, ha concluso: «I libri della
Fallaci hanno una grande importanza culturale, lo dimostra il successo di vendita eccezionale, anche in considerazione che in questo caso si tratta di un saggio.
Finora solo nei film si paventava
la possibilità che piccole organizzazioni terroristiche tenessero in
scacco grandi potenze. Perché si
è concretizzata? La Fallaci dà una
risposta “L’Islam (o parte di esso)
si è arrogato il compito di imporre la propria religione e la propria
cultura a tutto l’Occidente”. Le
sue invettive, al momento nel quale ha scritto il libro, sono state superate dagli ultimi attentati terroristici. Dobbiamo condividere le
opinioni espresse dalla Fallaci per
difendere le nostre istituzioni e la
nostra civiltà, il suo messaggio deve convincerci a non fare passi indietro».
C. B.
INCONTRI CON L'AUTORE
Nanni Delbecchi: “I favolosi anni zero” Ed. Marsilio
Nanni Delbecchi ha già presentato qui “Lo zapping furioso”, ironica denuncia della televisione
maniacale. Lucchese, vive fra
Milano e Alassio, come giornalista è cresciuto alla scuola di
Indro Montanelli, “Ha un’idea artigianale e controcorrente del
giornalismo che ha perseguito
anche nei suoi libri”. In questo
parla delle contraddizioni comportamentali dei giovani (e meno
giovani) di oggi.
Il professor Franco Gallea, come di consueto, presenta l’opera. «È un diario acronico: due i
modi di lettura, tradizionale e capitolo per capitolo. Si basa su
una rivista inesistente: il prota-
gonista si inserisce nella redazione composta da tipi alquanto
strani. Il libro non si prefigge un
fine morale. I temi sono: telefoninomania, C.D. erotici, linguaggio
anglofilo, gusto dell’eufemismo,
pubblicità, manie, cibernetica,
professionalità, personalizzazione, settimana verde, chat-line,
ecc.».
Delbecchi: «Sono un po’ alassino. Montanelli è stato un “maestro-preside” burbero, ha lasciato un’impronta nel giornalismo
italiano; avere iniziato la carriera
con lui è un grande pregio, ha insegnato la chiarezza e la concisione. Mi considero un giornalista con ambizione letteraria. La
storia del libro è di fantasia, ma
basata su fatti reali. Gli anni sono
quelli del 2000. Siamo bombardati dalle mode: divertiamoci, ma
non ci lasciamo sopraffare. Con
tutti i mezzi di comunicazione
odierni non siamo mai stati così
soli, noi abbiamo troppe cose e
non riusciamo a capire quali sono le più importanti. Come umorista nel libro faccio emergere la
comicità. I giovani forse hanno
dei principi morali, ma nel caos
di mode attuale non sanno che
pesci prendere. La crisi del linguaggio è evidente e si sta perdendo la memoria culturale anche recente».
Carlo Bertolino
CONCERTO “CORI”
Cantorion Creigiau - Coro Capomele - Corale Alassina
Il 3° Festival musicale della
Riviera dei Fiori, organizzato dal
Comune di Alassio e dall’Associazione “E.W.Elgar”, si è concluso il 18 settembre scorso nella
Parrocchia di Snt’Ambrogio con
un concerto del Coro “Cantorion
Creigiau” (piccolo paese vicino a
Cardiff in Gran Bretagna), Misto
Polifonico di 70 elementi, diretto
da un Soprano, la signora May
Roberts; insieme al Coro
Capomele e alla Corale Alassina
diretti dal M° Bruno Parodi.
I cori “nostrani” hanno eseguito tre brani del loro vasto repertorio. Il Coro di Creigiau si è esibito in una vasta gamma di brani
fra i più disparati: da canti popolari inglesi e gaelici a Inni biblici e
del Nuovo Testamento. Singolare
l’esecuzione di canzoni italiane
regionali come “No poto reposare” in sardo, e quelle napoletane,
da “Torna Surriento” a “Core ingrato” con pronuncia e canto
esemplari. Sono stati cantati anche brani classici da parte di soli-
sti facenti parte del coro, con accompagnamento pianistico (“Lume in ciel” dall’Adriana Lecouvreur, “Vergine degli Angeli” dalla Forza del destino) in italiano,
per concludere con due versioni
di “Santa Lucia”: nordica e napoletana, cantata in inglese.
La presidente dell’Associazione Elgar dott. Naso ha ringraziato il parroco Mons. Angelo De
Canis e gli esecutori. Numeroso il
pubblico che ha tributato calorosi, meritatissimi applausi.
Venerdì 15 Ottobre 2004
PREMI “ALASSIO 100 LIBRI”
Un autore per l’Europa - Un editore per l’Europa
Nei giardini del Palazzo Comunale, gremiti di pubblico, sono stati consegnati il 4 settembre
scorso i premi “Alassio-100 libri”.
Il popolare presentatore televisivo Jerry Scotti ha presentato
con la sua migliore comunicativa.
Erano presenti molti personaggi
della cultura non solo liguri: a
a sua volta ricorda di aver partecipato all’asta dell’archivio in incognito, ma la notizia è filtrata,
causando una polemica da parte
di chi non conosce l’attività culturale di Alassio e il legame che
ne aveva Levi. Gianni Plinio porge
il saluto anche da parte del Presidente della Regione Liguria
Sandro Biasotti e afferma che
Il Sindaco si complimenta con Nathalie Caldonazzo.
enumerarli si rischia di dimenticarne qualcuno; basti ricordare il
vice Presidente e assessore alla
Cultura della Regione Liguria
Gianni Plinio e la signora Luigia
Pontiggia, vedova del noto scrittore.
All’inizio della manifestazione
Jerry Scotti propone un minuto di
silenzio per i morti della strage di
Beslan, legge un telegramma inviato dal ministro Claudio Scajola
e passa la parola al sindaco di
Alassio arch. Marco Melgrati, il
quale porge il benvenuto e accenna all’imminente inizio dei lavori
per il nuovo teatro. L’assessore
alla cultura dott. Monica Zioni ricorda il successo della presentazione di libri e autori nella
Biblioteca civica e ringrazia
Antonio Ricci per la sua donazione dell’archivio di Carlo Levi; che
Alassio si avvia a diventare un
centro culturale di primaria importanza che interessa tutta la
Liguria.
Ed è venuto il momento della
consegna dei premi. Il prof. Giuliano Vigini, direttore dell’Editrice Bibliografica e presidente
della Giuria del premio “Un
Editore per l’Europa”, ne legge la
motivazione: «Alla Casa Editrice
Bollati Boringhieri… Per il ruolo
svolto nella diffusione dei testi
fondamentali della saggistica
scientifica internazionale…Per il
contributo dato alla formazione
di una cultura scientifica in
Italia…Per la ricchezza di proposte...i numerosi aspetti, temi e
problemi della cultura…». Il professor Alberto Conte in rappresentanza dell’Editrice premiata
ritira il premio, ringrazia e ricor-
da il pioniere Paolo Boringhieri e
Giulio Bollati che ne ha proseguito l’opera.
Il premio “Un Autore per
l’Europa” è stato assegnato a
Paola Mastrocola per il suo romanzo “Una barca nel bosco” (vedi L’Alassino N° 7-agosto 2004); la
motivazione viene letta dal prof .
Giovanni Bogliolo, Rettore magnifico dell’Università di Urbino,
Presidente della Giuria tecnica
che ha scelto la rosa dei sei candidati e di quella degli italianisti
delle Università di tutta Europa
che ha votato il vincitore:
«…”Una barca nel bosco” è la storia di un Candide remissivo…che
si scontra con la vita nelle sue forme istituzionalizzate della scuola, dell’università, del lavoro, rilucenti bolle di sapone che nascondono il vuoto della didattica, l’assurdità del consumismo, lo squallore dei comportamenti gregari,
la rigorosa ingiustizia dei meccanismi premianti…l’unica salvezza… sta nella trasgressione dei limiti della razionalità, dell’efficienza, della ricerca del successo
o anche soltanto del più banale e
confortante benessere». Poi il
prof. Nello Simoncini ne espone
la trama. Alcuni brani del libro
vengono letti dagli attori Nathalie
Caldonazzo e Pino Quartullo,
quindi il prof. Franco Gallea annuncia che il libro è stato adottato da una scuola alassina, poi si rivolge alla vincitrice: «Nel tuo libro
c’è l’ironia, ma anche un po’ di
amarezza per la scuola com’è oggi». Paola Mastrocola risponde:
«Non pensavo che all’estero capissero la situazione della scuola
italiana, ma forse anche loro hanno di questi problemi; ci rimane
un po’ di speranza».
Jerry Scotti conclude (con un
po’ d’ironia): «Spegnete la televisione e leggete un libro, andate a
teatro e al cinema». Il pianista
Pino Caratozzolo ha eseguito alcuni brani musicali. A Paola
Mastrocola è stato poi assegnato
anche il “Premio Campiello”.
C. B.
A PEAGNA
XXIIIa Rassegna “Libri di Liguria” 2004
Dal 28 agosto al 5 settembre
scorsi si è svolta la XXIIIª Rassegna del libro di Liguria a Peagna.
All’inaugurazione il sindaco di
Ceriale dott. Pietro Revetria ha
affermato che la manifestazione
acquista sempre maggiore importanza. Il professor Franco Gallea,
che dall’inizio ne è il principale
esponente, dice che occorre superare il provincialismo: la Liguria deve essere unita non per
chiudersi in se stessa, ma per
estendere la sua cultura oltre i
confini della regione, anche in
considerazione del fatto che in
Liguria si legge un po’ più della
media nazionale.
Nell’esposizione a palazzo Girardenghi faceva bella mostra fra
le edizioni recenti il volume “Alassio in vetrina”, curato da Tommaso Schivo, edito dall’A.V.A.
Nelle serate culturali nell’auditorium dell’Oratorio si sono susseguite conversazioni-dibattito
su vari argomenti: dalla Letteratura gialla in Liguria a “Memorie
di storia religiosa”, da “Avvenimenti e personaggi di Liguria” alla Fondazione Mario Novaro,
“Storie di mare”, per finire con la
Cultura nell’Entroterra ligure, che
hanno visto la partecipazione di
illustri personalità.
La giornata conclusiva è stata
molto intensa: è stato assegnato il
“Premio di pittura città di Ceriale”, sono state presentate le novità editoriali della Camera di
Commercio di Savona; sono stati
consegnati i Premi Anthia 2004:
“Libro ligure dell’anno” a “Guerrieri e Mercanti - Storie del Medioevo genovese” di Gabriella Araldi, docente all’università di Genova, albenganese di origini alassine; “Giornalismo, Pubblicistica e
Critica letteraria” alla Biblioteca
Aprosiana di Ventimiglia; “Arti
figurative” al pittore Aurelio
Caminati.
È seguita la Tavola rotonda dedicata allo scrittore ligure dell’
’800, quest’anno Giulio Cesare
Abba, in collaborazione (Gallea
dice molto stretta) col Comune di
Alassio, assessorato alla Cultura
e Biblioteca civica, con la partecipazione degli italianisti giurati del
premio “Un autore per l’Europa”.
L’assessore alla cultura (di Alassio) dott. Monica Zioni parla delle iniziative alassine: «I premi
Autore ed Editore per l’Europa
stanno crescendo, la Pinacoteca
Carlo Levi si arricchisce dell’archivio del pittore e scrittore, l’attività editoriale prosegue, i rapporti col Comune di Ceriale sono
ottimi (è stata una scelta fortunata)». Ha preso poi la parola il prof.
Lorenzo Mondo (per improvvisi
impegni del prof. Giovanni Bogliolo): «Abba è stato uno scrittore celeberrimo, ora un po’ dimenticato: nato a Cairo Montenotte,
frequenta il liceo a Carcare, segue
a Genova corsi d’Arte, si arruola
nei Garibaldini; fu sindaco di
Carcare e deputato. La sua opera
principale è il resoconto della
spedizione dei Mille “Da Quarto al
Volturno”». Seguono i giudizi degli italianisti. Manuel Carrera
Diaz (Spagna): «Sembra un racconto semplice, in realtà è un diario, un resoconto, un libro di viaggio, una fiaba per adolescenti.
Addolcisce con la poesia la crudeltà di una guerra». Elina
Suomela-Härmä (Finlandia): «Un
fotografo ritrasse molti dei Mille,
Abba li descrive belli e biondi, forse esagera, ma per lui “bello” ha
anche una connotazione morale».
Michael Rössner (Germania):
«Sono qui per la Germania, ma sono austriaco; nel libro gli Austriaci non appaiono, ma ci sono gli
Ungheresi, tutti graduati, gli servono per confrontarli con gli
Italiani; i Siciliani non li pone in
buona luce». Giuditta Isotti Rosowsky (Francia): «Si sofferma
sulla forma letteraria, dal “taccuino” e dalle “notarelle” scritte venti anni dopo». Peter Hainsworth
(Gran Bretagna): «Abba fa un uso
eccellente dei nomi propri, 150 di
Garibaldini, questo crea qualche
difficoltà al lettore, ma questi personaggi confluiscono nel fatto
collettivo. Abba parla anche di
donne, dolci e belle fanciulle, ma
senza dar loro un nome». Piotr
Salwa (Polonia): «È soprattutto
un libro che parla di una guerra.
Abba rielabora un taccuino per
renderlo piacevole e accessibile
al lettore: uno stile che oggi non
sarebbe accettabile, ma rimane
un documento storico, se pure
idealizzato». Luc Devoldere
(Belgio): «Vengo dal Belgio, un
Paese complicato come l’Italia. Il
libro ci fa riflettere sulla “costruzione” della nazione Italia, è un
luogo di memoria. Vi invidio questo Garibaldi».
C. B.
Venerdì 15 Ottobre 2004
Oltre lo spazio
Primo convegno di astrofisica ad Alassio
Organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Alassio,
ideato e realizzato da Simonetta
Vandone e Niccolò Podestà, si è
svolto nell’Auditorium della Bibliteca civica il primo convegno nazionale di astrofisica il 22 e 23 settembre scorso.
Coordinati dalla nota giornalista scientifica della R.A.I., inviata
speciale, conduttrice del telegiornale scientifico “Leonardo”, Silvia
Rosa-Brusin, hanno parlato: prof.
Franco Pacini, dell’Osservatorio
Europeo (in Sud America) e direttore dell’Osservatorio di Arcetri;
prof. Padre George Coyne, direttore della Specola vaticana; prof.
Piero Galeotti, docente di Fisica
sperimentale all’Università di
Torino e prof. Walter Ferreri, responsabile dell’Osservatorio
astronomico di Torino. La sala era
gremita di pubblico, in particolare
studenti e insegnanti di Alassio e
del circondario.
L’assessore alla Cultura dott.
Monica Zioni ha porto il saluto e
annunciato che questo convegno
si ripeterà ogni anno, quindi la giornalista e scrittrice Simonetta
Vandone ha affermato che si sta
parlando di astrofisica ad altissimo
livello; la parola è passata alla dott.
Silvia Rosa-Brusin: «Ad Alassio siete fortunati, avete un Comune disponibile per le manifestazioni culturali. I relatori sono scienziati che
sanno spiegare la materia facendosi capire da tutti. Gli astrofili hanno
un ruolo fondamentale nella ricerca scientifica, specialmente nella
scoperta di comete».
Sarebbe troppo lungo fare un
resoconto completo del convegno,
se ne propongono alcune parti essenziali, chiedendo scusa per qualche eventuale inesattezza.
Il prof. Franco Pacini ha parlato
dell’“Astronomia oggi e domani”,
IN LIBRERIA
ANNA MARIA LARCHER
…ad Alassio c’era un Viale
nuova edizione
È uscita la nuova edizione del libro di Anna Maria Larcher “…ad Alassio
c’era un Viale”, con l’aggiunta di nuovi quattro capitoli: Gli inglesi - L’ultima
recita - I giardinetti - Una zitella.
definendosi “un becchino delle
stelle”, ne studia la morte. Dice che
la nostra epoca si può paragonare
a quella di Galileo per le scoperte
scientifiche: fino a cento anni fa ci
si occupava solo della nostra galassia, dagli anni ’20 sono state scoperti altri 20 milioni di galassie.
L’astronomia oggi studia tutti i tipi
di radiazioni.
“Le frontiere dello spazio: la
realtà di oggi” è stato il tema
dell’intervento di padre prof.
George Coyne. Fa una premessa
sulle caratteristiche geografiche
adatte al posizionamento degli osservatori: territorio omogeneo,
monti alti, poche precipitazioni,
mancanza di popolazione; le Alpi
non sono adatte. «Sono un eremita
come uomo e come astronomo».
Parla poi dell’evoluzione dell’Universo: paragonando uno dei nostri
anni alla vita del Cosmo, dal “Big
bang” ad oggi, la vita dell’uomo
sulla Terra si riduce a pochi giorni;
all’inizio c’era solo idrogeno, addensandosi causò la formazione di
stelle, con reazioni nucleari che lo
trasformarono in elio, poi a poco a
poco si sono formati gli elementi
più pesanti, che diedero vita a pianeti e satelliti. «Con la scienza moderna siamo arrivati a mettere
l’Universo nel nostro cervello».
Il prof. Piero Galeotti ha parlato
di “Astrofisica particellare”, cioè
dello studio degli astri attraverso
le particelle infinitesimali. Dopo
una concisa ma completa storia
dell’Astronomia, afferma che lo
studio delle particelle permette di
“vedere” al di fuori della luce percepita dall’occhio. Ne arrivano
molte sulla Terra, parte vengono
trattenute dall’atmosfera, altre
dalla crosta terrestre, altre (le più
piccole) attraversano da parte a
parte il nostro pianeta, si studiano
nel Centro Sperimentale del Gran
Sasso (sottoterra), sotto i ghiacci
(Polo Sud), in certe miniere (Canada e Giappone) sotto il mare (davanti a Tolone). Lo studio dell’Universo dalla sua origine (relativa)
non può che essere fatto dalle particelle, coordinato da altre scienze
fisiche. Domandarsi cosa c’era prima non ha senso.
“I grandi fenomeni astronomici
e il pubblico” è stato l’argomento
del prof. Walter Ferreri. Ha cominciato a parlare di comete, meteoriti e asteroidi. Questi ultimi si trovano principalmente fra le orbite
di Marte e di Giove, in questi giorni
ne transita uno nelle vicinanze della Terra (non c’è pericolo); le comete sono piuttosto frequenti, anche se molte passano inosservate
(non agli astronomi); quando la
Terra attraversa residui di comete
si ha il fenomeno delle Meteore
(stelle cadenti), alcuni frammenti
possono raggiungere la superficie
terrestre, sono chiamati meteoriti.
Il Gruppo Astroflili “G.A.V.I. Vega” di Albenga ha allestito una
mostra di fotografie astronomiche nella caffetteria della Biblioteca, ha curato la proiezione di
diapositive con relativo commento; in particolare Andrea Curto ha
parlato di asteroidi, Roberto
Curletti delle comete e Carlo
Scola di astrofotografia. Gli astrofili hanno anche posizionato sulla
sommità del pontile Bestoso ben
sette telescopi la sera del 27 e due
quella del 28: molti appassionati
hanno potuto osservare la luna,
stelle e nebulose. La manifestazione è stata resa possibile anche
grazie a numerosi “sponsor”.
A.V.A.
Scuola di Musica Don Bosco
Stanno per iniziare i Corsi della Scuola di Musica Don Bosco
presso l’Istituto Salesiano di
Alassio. Sotto l’egida dell’assessorato alle Politiche Giovanili
del Comune di Alassio, sono organizzati dall’Associazione Professionale “Adelasiae Musici” diretta dalla professoressa Eleonora Mantovani, che oltre all’attività didattica promuove un’attività artistica di Concerti e
Rassegne, in particolare la
9
«L'ALASSINO»
“Rassegna In Alassio”.
I Corsi si articolano nell’insegnamento delle seguenti materie: Pianoforte, Pianoforte Jazz,
Tastiera, Flauto traverso, Clarinetto, Sassofono, Tromba, Canto moderno, Canto per bambini, Chitarra classica, chitarra
elettrica, Basso elettrico, Batteria, Dizione e recitazione, Storia del Cinema, Canto su movimento (Teoria e solfeggio,
Analisi musicale, Armonia fun-
zionale, Armonia Jazz, Improvvisazione, Musica d’insieme,
Teoria della musica, Semiotica
della musica, Metodologia
dell’educazione
musicale,
Tecniche del suono e di registrazione, Corsi di perfezionamento e Master, Laboratori con
artisti ed esperti.
Informazioni ed iscrizioni: Via
Don Bosco, 12 - Prof. Eleonora
Mantovani, cell. 348 2268675 Sito: www.musicalassio.it.
Quattro poeti
protagonisti ad Albenga
ALBENGA – Una serata dedicata
al cinema ed alla poesia si è svolta
nel Salone dell’ex Convento di San
Domenico ad Albenga.
In programma la proiezione di
quattro film dedicati ad altrettanti
grandi poeti liguri: Francesco
Biamonti, Enrico Bonino, Antonio
Boscione e Renzo Villa.
A fare da padrone di casa l’assessore Gerry Delfino che ha punteggiato la serata di interessanti episodi personali legati all’incontro o alla frequentazione con questi quattro poeti.
A realizzare il primo film, dedicato a Biamonti, sono stati gli studenti della classe III C della Scuola
d’Arte di Imperia, mentre gli altri
tre sono opera del noto regista alassino Beppe Rizzo.
«Biamonti – ha detto Franco
Gallea, presidente della Consulta ligure per la cultura – era un uomo
amabile e sensibile. Il film realizzato dagli studenti imperiesi è un documento importantissimo per chi
in futuro vorrà approfondire questo poeta. Si tratta di un monologo
di Biamonti che parlando del mare
racconta del poetare da Sbarbaro a
Montale, da Paul Valery ad Omero,
a Colbiert fino ad Ezra Pound».
Mentre Biamonti e Villa ci hanno
lasciato pochi anni or sono gli altri
due poeti a cui era dedicata la serata, Bonino e Boscione, erano presenti ad Albenga.
«Sono lusingato – ha detto Bonino – per tutto ciò che è stato detto
questa sera. Un merito va riconosciuto al regista Rizzo perché è difficile entrare così a fondo nel cuore
dei poeti come ha saputo fare lui. Le
immagini di commento alle poesie
erano frutto di una grande ricerca e
la dimostrazione di come Rizzo
stesso sia un poeta».
Il film di Beppe Rizzo è stata anche una occasione per fare un
omaggio a grandi personaggi come
Angelo Barile, che fu il primo editore di Bonino o a grandi artisti come
Gigi Caldanzano ed Eliseo Salino,
che ne furono i primi illustratori.
«Boscione – ha concluso Gallea –
è l’esempio dell’intellettuale impegnato nella società: ex partigiano,
descrive la vita alla macchia, l’ansia
quotidiana della ricerca degli ideali
delle cose belle e sante che lo porteranno a divenire poi anche romanziere».
Antonio Boscione, alassino, noto
più come poeta dialettale che in lingua italiana, dopo la proiezione del
film a lui dedicato, dal titolo “Da
Scrite a Dite” ha declamato la poesia
“Rondini” denotando una forte capacità espressiva e comunicativa.
«Boscione vive ad Alassio – ha
detto Gallea – ed è molto amante
della cultura e delle tradizioni locali. Pur essendo molto noto come
poeta dialettale ha prodotto valide
raccolte in lingua italiana».
Al ventimigliese Renzo Villa,
Beppe Rizzo ha dedicato infine il
film dal titolo “Soliloqui”.
Villa, che viveva nei giardini
Hanbury della Mortola ed era figlio
di uno dei giardinieri di Thomas
Hanbury, scrisse diciottenne una
serie di poesie e riflessioni su quel
luogo così colorato e profumato.
Quelle poesie rimasero in un cassetto per trent’anni poi uscirono in
una raccolta intitolata “Soliloqui”
che ebbe un grande successo.
Nel film Rizzo ci offre l’occasione
di percorrere quel giardino magico
e profumato in compagnia di Villa la
cui vitalità e profondità poetica è
sbalorditiva.
Visto il grande successo delle serate svoltesi durante l’estate e la
grande risposta di questa sera, penso che sarà una occasione culturale da non perdere».
Claudio Almanzi
Paola Maestri espone ad
Albenga in Piazza dei Leoni
ALBENGA - L’artista alassina
Paola Maestri esporrà nel centro
storico di Albenga (in piazza dei
Leoni, 1) a partire da sabato prossimo fino al 9 ottobre.
La personale della Maestri è stata organizzata dall’Ucai di Albenga
in collaborazione con l’assessorato alla Cultura, l’Istituto culturale
Monsignor Palmarini di Albenga e
la diocesi ingauna.
Per l’artista che attualmente vive ed ha il laboratorio a Testico si
tratta della terza mostra del 2004.
Per la rinomata grafica e scultrice dopo la mostra ingauna inizieranno i lavori per la realizzazione di
un Murales ad Arnasco, la nota località dell’entroterra ingauno che
ospita decine di opere di importanti artisti contemporanei fra i quali
Arnaldo Fontana, Reiner Kriester e
Lucia Casti.
Ma per l’artista alassina, che è
anche una valida ceramista, c’è in
programma ancora entro la fine
dell’anno un altro importante evento: una sua piastrella verrà affissa
al celebre Muretto di Alassio.
La personale della Maestri è l’ultima di una lunga serie di mostre
che sono state ospitate quest’anno
da Albenga.
La prima in ordine di tempo e
senza dubbio la più bella è stata la
stupenda personale dedicata al vignettista della prima pagina del
Secolo XIX Stefano Rolli (alla
Villetta XXV aprile). Poi anche grazie all’impegno dell’assessore alla
cultura Gerry Delfino ed al direttore delle personali Ucai Gino
Pisanello, Albenga ha poi inanellato tutta una serie di altri fortunati
appuntamenti artistici: hanno
esposto con successo lo scultore
Flavio Furlani ed i pittori Manuela e
Giuseppe Ferrando, Gino Pisanello
e Giulio Moirano.
Presso il Museo Navale si è svolta la personale di Jean Gaudaire
Thor, mentre Palazzo Peloso Cipolla ha ospitato la mostra di sculture
“Le terre di Ilaria” ispirate ad Ilaria
del Carretto e realizzate da Anna
Maria Màttola.
Altre personali ospitate ad Albenga sono state quelle dedicate a
Luca Crema (allestita nei saloni
dell’ex Convento di San Domenico), Ezio Rossin, Nerina Strizioli
(Chiostro degli Artisti) Manuela
Ferrando (insieme ai suoi allievi).
Migliaia i visitatori anche nelle
importanti personali allestite durante l’estate in piazza dei leoni nella sede dell’Ucai (Unione Cattolica
Artisti Italiani) da Giovanni Di Vita,
Adele Carzaniga, Ezio Rossin, Ciso
Risso, Franco Grassi, Renzo Rigato,
Anna Minasi, Giuseppe Ferrando e
Giuseppina Mammetti.
Molto interessante è stata anche
la presenza nel centro storico ingauno (in piazza delle Erbe) delle
installazioni realizzate dall’artista
tedesca Martina Einrichs.
L’alassino Berrino,
Gioberti e Padovani
vincono importanti
concorsi
ALASSIO - Mario Berrino il famoso artista alassino inventore del celebre Muretto si è aggiudicato il più
importante appuntamento annuale ligure di arte estemporanea: la
trentottesima edizione dell’Anguria d’oro a Bordighera.
Berrino ha preceduto Mauro
Calvini (di Ospedaletti), Monica
Zambon (Sanremo) e Gabriele
Sandrone (Torino), classificati dalla giuria tutti e tre secondi a pari
merito.
Quello di Berrino, che ha avuto
la meglio su oltre duecento concorrenti, non è stato nei giorni
scorsi l’unico successo degli artisti
del Ponente savonese.
A Salea infatti, nell’ambito della
tradizionale Rassegna si è svolto il
concorso di pittura: “Bevendo e ridendo” che è stato vinto da Fabrizio Gioberti di Albenga.
La giuria popolare ha invece preferito le vignette di un altro artista
albenganese, Umberto Padovani.
Il milanese Roberto Cremonesi
ha vinto invece il Premio di pittura
“Città di Ceriale”, una delle principali manifestazioni artistiche collaterali alla XXIII Rassegna del Libro
di Peagna.
Tra i locali il meglio piazzato è risultato il loanese Vincenzo De
Rosa, sesto.
Questi i nomi dei premiati. A
Salea: l) Fabrizio Gioberti (Albenga); 2) Maurizio Galliano (Ceva); 3)
Luciano Fossati (Salea); 4) Alessia
Cassettai (Cogoleto); 5) Giovanni
Roccatagliata (Finale Ligure).
Città di Ceriale: l) Roberto
Cremonesi (Milano); 2) Vito Tibollo (Pavia); 3) Angela Pansini (Torino); 4) Max Oddone (Alessandria);
5) Giuseppe Ghisleri (Casale Monferrato); 6) Vincenzo De Rosa (Loano); 7) Eugenio Cozza (Mondovì);
8) Franco Beria (Milano); 9) Luciano Zunino (Tovo San Giacomo); 10)
Gabriele Sandroni (Torino).
Claudio Almanzi
ECO-AMBIENTE
A Laigueglia, durante la seconda edizione di ECO-AMBIENTE
(2004) presentata da Daniele
Piombi e da Maria Teresa Ruta, è
nata la “Carta di Laigueglia” per
un corretto dialogo fra l’Amministrazione Comunale e i Media.
Presenti autorità provinciali e regionali, la “Carta” ha definito gli
impegni degli enti locali e dei
Media per una corretta e trasparente comunicazione sulle tematiche ambientali.
Sono stati individuati i finalisti
del Premio Laigueglia. Infine il
convegno “Turismo costiero” ha
riunito esperti di Enti, Istituti di ricerca e società operanti nell’ambito del Turismo costiero. Tra i vari
nuovi progetti quello del “Bagnino
ecologico” e “i cento enti di certificazione e la gestione del demanio”, presentata dall’Assessore
Regionale Franco Orsi.
Una “tre giorni” veramente importante.
Claudio Almanzi
A.V.A.
MEMORIAL GALLERY
Pinacoteca Richard West e Fondo Librario inglese
Viale Hanbury, 17 - tel/fax 0182.643029
Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica ore 15,00-18,00
PINACOTECA
Carlo Levi
Palazzo Morteo
Venerdì, Sabato e Domenica dalle ore 15,15 alle ore 17,45
INGRESSO LIBERO
10
«L'ALASSINO»
Basket Europeo ad Alassio
Nell’ultimo week-end di settembre Alassio è stata teatro,
in esclusiva nazionale, della
Prima Alassio Cup Over 40, torneo europeo di basket per veterani, dedicato alla memoria
di Mario FAZIO.
La manifestazione ha portato
nella nostra città, giocatori provenienti da Bratislava (Slovacchia), Kaunas (Lituania), Nova
Gorica e Lubiana (Slovenia); a
hanno ceduto per 76 a 70.
Sono stati tre giorni di sport
giocato ad altissimi livelli, nonostante l’età dei protagonisti, ma
anche tre giorni di festa e di aggregazione, con giocatori e famigliari uniti sotto un’unica
bandiera, quella dell’amicizia.
Anche le favorevoli condizioni meteorologiche hanno contribuito alla riuscita del Torneo,
dando di Alassio un’immagine
completare il lotto delle squadre partecipanti c’erano le rappresentative di Padova, Finale
Ligure e l’Over35Team di Alassio, detentrice del titolo italiano
di categoria.
Nella cornice del Palalassio
“L. Ravizza”, le squadre, divise
in due gironi, si sono date battaglia già dalle prime partite, iniziate venerdì sera e proseguite
nella giornata di sabato.
Nella finale per il terzo e quarto posto si sono affrontate i Beer
Bears di Bratislava e il KK Prule
Lubiana, con la vittoria di quest’ultimi per 43 a 39.
Ben più combattuta la finale
per il primo posto che ha visto
contrapporsi l’Over35Team
Alassio all’Atskalunas Kaunas.
Non sono bastati i tempi regolamentari, conclusisi sul 65 pari,
per decidere la vincitrice del
torneo. Dopo un tempo supplementare i Lituani hanno prevalso sull’estro e la voglia di ben figurare dei padroni di casa, che
ideale come luogo di vacanza.
Le delegazioni straniere hanno lasciato Alassio nel tardo pomeriggio di domenica, non prima di aver espresso, agli organizzatori ed ai rappresentanti
delle Istituzioni Locali, i loro
compiacimenti per il perfetto allestimento della manifestazione, e la promessa di un loro ritorno per le edizioni a venire.
Un ringraziamento particolare va alla Famiglia Fazio, per l’attenzione e la partecipazione
con cui ha seguito l’evolversi
della manifestazione e per il tributo che ha voluto dare
all’Over35Team durante la premiazione finale.
Unica nota negativa è stata la
quasi totale assenza di pubblico, nonostante la manifestazione fosse stata pubblicizzata sin
dai primi giorni di agosto (e proseguita per tutta l’estate), e l’ingresso fosse gratuito.
Un arrivederci a tutti quanti
alla prossima edizione.
Venerdì 15 Ottobre 2004
Grandi giornate nautiche ad Alassio L’ANGOLO DEL PERCHÉ 7
Grande successo di visitatori
per il “1° CAYMAN DAY TEST”
che si è svolto nel porticciolo turistico Luca Ferrari di Alassio,
nelle giornate del 24, 25 e 26 settembre u.s.
La presentazione della gamma di imbarcazioni CAYMAN
YACHTS è stata curata dalla società FLAG MARINE – azienda
costruttrice delle barche del
prestigioso marchio italiano.
Alla manifestazione sono state portate sei imbarcazioni, di
lunghezza compresa tra i 30 e i
58 piedi(da 9 a 18 metri), in rappresentanza della gamma prodotta dal cantiere italiano, che si
completa con il 62 piedi “CYBER” e il “68 SPORT”.
Nella giornata di venerdì 24,
nonostante il tragico bollettino
meteo (erano previsti 40 nodi di
vento!!) fin dal mattino si sono
avute le prime visite, per conoscere e provare i vari modelli ormeggiati in banchina. Il tempo,
fortunatamente, non ha rispettato le previsioni funeste, ma anzi, ha contribuito all’ottima riuscita dell’evento.
Durante le visite gli ospiti hanno avuto anche l’opportunità di
conoscere le molte agevolazioni
che la nuova Legge per lo sviluppo della nautica ha comportato, come ad esempio il leasing
agevolato, l’abolizione della tassa di stazionamento, l’aumento
fino a 10 metri del limite oltre il
quale è obbligatoria l’immatricolazione, e molte altre.
Nella giornata di sabato i visitatori hanno potuto provare –
“sul campo” – che le barche
CAYMAN non sono soltanto belle ed eleganti, ma hanno grandi
doti di navigazione. Infatti, la
scelta dei materiali costruttivi e
delle essenze di legni pregiati
usati per gli interni, sono asso-
lutamente ricalcate nella fluidità
e robustezza della struttura dello scafo, che fa di una barca
CAYMAN un mezzo veloce, stabile e sicuro. Le linee d’acqua –
progettate dal celebre studio
NUVOLARI & LEONARD – conferiscono una semplicità di manovra ed una stabilità assoluta,
con qualunque condizione di
vento e mare.
La serata di sabato 25 ha poi
visto gli invitati ospiti di un buffet, offerto per loro nel noto locale SANDON’S YACHTING
CLUB. La serata è stata una meravigliosa occasione per suggellare il successo della manifestazione, nel caldo ed accogliente
locale della “patron” Monica,
splendida padrona di casa. In
chiusura la FLAG MARINE ha voluto ringraziare tutti i partecipanti con un simpatico ricordo
dell’evento.
La giornata di domenica ha superato – in termini di affluenza –
le più rosee aspettative degli organizzatori. Il pubblico – allietato anche da una meravigliosa
giornata di sole settembrino – è
accorso numerosissimo a visitare una manifestazione che – a
detta di tutti – non ha precedenti nella nostra cittadina.
Da sottolineare il fatto che ancora alle 18,30 – quando ormai il
sole calava dietro le colline alassine – si è svolta l’ultima prova
in mare….!!
La FLAG MARINE ringrazia
tutti i visitatori per la loro partecipazione, ed in modo particolare la società MARINA di ALASSIO nella persona del suo
Direttore, che ne ha permesso lo
svolgimento in un momento critico per la carenza di spazi, prodigandosi affinché tutto si svolgesse nel pieno della sicurezza e
disponibilità.
Un successo nel successo
Si sono riuniti ad Alassio per
parlare di nuove tecnologie in
ambito di commercio marittimo,
di sicurezza ma non solo, per dare il via alle nuove strategie per i
prossimi due anni. Sono gli operatori della Wallenius Wilhelmsen, compagnia di navigazione
con sede a Stoccolma leader
mondiale che opera nel settore
del trasporto veicoli quali Mercedes, Toyota, Bmw, Jaguar, Ford e
altri. Organizzatore del meeting,
che si è svolto a settembre al
Diana Grand Hotel, un nostro importante e stimato concittadino:
Luca Barbera. La sua ottima organizzazione ha permesso uno
svolgimento fluido degli incontri
ufficiali ma ha dato anche la possibilità ai conferenzieri di godere
di un breve soggiorno nella nostra città. «Questo meeting era relativo all’area del Mediterraneo
della quale sono il direttore generale – spiega Luca Barbera – ed ha
visto coinvolti i Port Captain e
Agenti marittimi Generali dei
maggiori porti quali Spagna,
Grecia, Turchia, Slovenia, Italia e
via telefonica per Algeria, Libia,
Siria. Anche i controllori del carico di varie provenienze hanno
partecipato dando il loro valido
contributo al fine di garantire il
massimo livello di qualità nel servizio offerto alle case costruttrici.
Della Compagnia hanno preso
parte anche il Vice presidente
Com.te Mattsson, il Direttore
Generale per tutta l’Europa della
qualità e operazioni portuali e il
Direttore Generale della pianificazione delle navi». Ma i responsabili della Wallenius Wilhelmsen
hanno potuto conoscere da vicino una cittadina che non conoscevano. Spiega ancora Luca «Ho
voluto far conoscere la nostra
bella cittadina a coloro che girano tutto il mondo, ma che non sapevano cosa significa passeggiare anche solo un minuto sulla nostra sabbia ed ammirare un sorgere del sole quando le colline si
riflettono sul mare del nostro
golfo.... il successo è stato grande
ed ho ottenuto la promessa di un
loro ritorno in vacanza». Un successo nel successo quindi per il
Capitano Luca Barbera, un altro
alassino che sa farsi apprezzare
anche fuori dai confini italiani per
la sua serietà e per il suo lavoro,
rendendo orgogliosi la moglie ma
anche e soprattutto mamma Jole
e papà Enzo.
Barbara Testa
«E Chi se’ regorda ciù? In tu cantu u gh’era “Tibulin” u bancarò»
«Ma ti ghe pensi su l’avesse savuu
de purtò in nomme de urigine latina cumme “bancalarius”…poveru Tibulin cu’ u so pignatin cin
de colla» «E u Gustin e Mendula
…i barbei…Baldi u caregò…
Becchi cun i giurnali… Portodimare… a Lina a pesciara…» «…e
i matetti davanti ai oggi de tutti
chi zigovan a “pimpirinella” o a
u “pappa”…bin bum ba …pari e
dispari …man zugghela…». «È
vero: ogni piazza era un mondo
e il mondo era un paese».
«Perché “era”? La Piazza si trova
ancora in un paese che si affaccia sul mare e sulla spiaggia ed è
(ancora?) circondata da verdeggianti colline». «La spiaggia
però, scusami se riprendo a dire
“era”, la spiaggia era più stretta
di adesso davanti alla piazza;
certe volte non ci si potevano,
neanche, tirare a secco i gozzi
da pesca… si… anche d’estate;
gli scivoli in calcestruzzo che
contenevano i terrapieni dove si
ergevano, titubanti quasi, le case del borgo, erano sempre scoperti». «Quante sghielle … t’e regordi?». «Vuoi dire, allora, che la
spiaggia si è allungata da sola?
Naturalmente?». «Tutti parlano
di erosione galoppante e pericolosa; sistemi sublimati di salvaguardia, studio di tecnici “foresti”, ripascimento e uso continuo delle ruspe e… tu parli di allargamento naturale? Ma allora?» «Allora se è vero quello che
affermi avremo finora buttato…
in mare tanti soldi…» «Ma e palanche i eran de papè e… i se sun
desfaite e… i sun vegnue in tera
cun u tempu bon, cumme l’arena
fina e gianca da noscia marina…» «Io non dico quello che tu
hai capito; Ti posso citare quanto a scritto il M. Ipp. Riccardo
Gallo nel “Trattato delle Origini”
di Alassio: “Colui che scrive
d’istoria e vuol essere creduto, è
in obbligo di accertarsi in ogni
modo possibile dell’autenticità
dei fatti che va narrando…”». E
in questo modo, con meticolosa
cura, accerta i fatti che sostengono la sua teoria. Per affermare
che «…la moderna piana alassina nei secoli in discorso, fosse
ricoperta dalle acque…». Cita:
«Il profondo geologo e non mai
abbastanza encomiato Agostino
Bianchi, ci dimostra a chiare note come fin’oltre 1242 le spiagge
liguri non fossero abitate, non
per timore dei nemici, ma perché non esistevano». Riporta documenti come la Tavola Peuntingeriana e L’itinerario di Antonino per far vedere il tracciato
della via Aurelia da Vado Sabatha ad Arelatun (Arles); consulta il “De bello Gethico “di Claudiano; legge attentamente gli
Annali del Giustiniano e di Murat; riporta scritti del Rossi e del
Panero ma soprattutto, e questo, per me è la cosa più importante afferma che: «Verso la
metà del presente secolo il mare
minacciosamente ingrossato,
inondò come al solito il paese e
si spinse fino alla Parrocchia di
Sant’Ambrogio. Costernati da
tale disastro, gli alassini reclamarono l’esposizione dei santi
corpi dei SS Martiri…». E più ancora enuncia una sua diretta
constatazione come: «Per chi
voglia osservarlo, è facile notare
che nelle costruzioni di antica
data si scorgono ancora da uno
a due gradini da salire e anche
più, tanto sull’entrata dei fondachi, quanto su quella delle case… non è questo accorgimento
per lusso, quanto per ripararsi
dalle inondazioni marine».
(Alassio, lì 15 marzo 1879). «U
piccettu de la Scià Andria u l’ha
cagau in sci ‘na pria. In sci ‘na
bursa de dinai…» «Che cosa significano… il pettirosso, la pietra… la borsa dei soldi… non lo
capisco. Non importa. Dopo l’attenta lettura di un libro di Pascal
Acot, filosofo di formazione e ricercatore di Storia di ecologia
“Storia del Clima” mi è venuto da
pensare che Napoleone, Hitler e
Stalin avevano una cosa in comune (fra le tante…): non davano importanza al “clima”. Mi dirai che cosa c’entra con la spiaggia di Alassio l’ignoranza di questi personaggi? Niente; solo per
dire che dal grande freddo polare al declino dell’Impero Romano, dalla fine della Fronda alle disfatte militari in Russia attribuite al Generale Inverno, dal fallimento dei piani quinquennali cinesi e alle carestie è stata, anche, l’incompetenza dei Capi in
fatto di climatologia a caratterizzare i passaggi storici della
società umana. E quante lacrime, e quanto dolore… quanto
sangue…» «…e i fan mille zuramenti…» «Basta cun u Piccettu
de la Scià Andria… ti hai parlau
de ripascimentu ti o sai che a tera e u fangu i fan murì e
Pusidonie…» «Non abbiamo bisogno di sentire le tue battute…
ad Alassio buttiamo in mare solo la sabbia… neanche le pietre:
solo la sabbia, quella fina e bianca come quella che da sempre
tempo è compresa, tra i rizomi
delle piante acquatiche e la battigia». «Sta sicuro…».
Dante Schivo
UOMINI DIVERSI 22
a cura di Dante Schivo
«U murtò u sa sempre d’aggiu»
(Nel mortaio, recipiente di marmo,
immancabile utensile delle case
dei Liguri dove, con apposito pestello, si amalgamano gli ingredienti per il “pesto”). (Il mortaio
“odora” sempre d’aglio). È vero?
Ognuno conserva le qualità che gli
ha fornito la natura? È facilmente
dimostrabile. Il “differente” sentire di certi uomini, di qualche “popolo” viene direttamente dalle
proprie radici. Ecco, con un aneddoto, un aspetto dei Liguri spesso
banalizzato ma che, ancor più,
mette in evidenza una delle loro
diversità. “I Liguri ridono raramente”, dice un proverbio, “ma
quando lo fanno sono geniali”. Al
punto di aver inventato i pagliacci,
i clowns, per dirla all’inglese. Fu,
infatti Joe Grimaldi il primo “pagliaccio” della storia! Giunto a
Londra al seguito del padre, denti-
sta della Regina, Joe recitava come “arlecchino” ed insegnava danza. Era un tipo dalla faccia seria,
segnata dalla mestizia che, inspiegabilmente, albergava nel suo
cuore. Come sono i veri clowns
(famosa, ormai, dopo il celebre
film “Il Grande Circo”, è la loro immagine mediatica) al di sotto delle
maschere gioiose! Un medico, per
curarlo della sua melanconia gli
consigliò di andare allo spettacolo
dei “clowns” Grimaldi, assicurandogli che si sarebbe divertito: «Ma
sono io Grimaldi» fu la risposta. Fu
in quell’occasione, per la prima
volta, che i pazienti in attesa, sentirono il loro dottore, solitamente
compassato e flemmatico, ridere a
crepapelle. Questo a Londra, nel
1760. L’elemento primario della
(continua a pagina 11)
Venerdì 15 Ottobre 2004
UOMINI DIVERSI 22
(segue da pagina 10)
diversità è senz’altro il genio. È
senz’altro l’intelligenza straordinaria, la capacità di creare qualcosa di nuovo, l’estro, l’imprevedibilità, l’inventiva fantasiosa che decretano, in un uomo, queste qualità. È il caso di un altro grande
Ligure: Nicolò Paganini. Era gracile, magro e spilungone, quarto figlio (di sei) di un “ligaballe” in porto che gli insegnò a suonare il mandolino; aveva un aspetto misteriosamente arcigno che ben si adattava al nome del luogo dove nacque il 27 ottobre del 1782: vico della Gattamora (l’angusto “caruggiu” era nel cuore di via “Madre di
Dio”, nella vecchia Genova, (da
poco scomparsa, demolita per la
creazione del “centro dei Liguri”).
Neppure a 11 anni si esibì nel più
importante teatro cittadino il
“Sant’Agostino” (attuale teatro
della Tosse) con una sua composizione “Variazione alla Campagnola”, per finanziarsi le lezioni di
violino presso il famoso maestro
Alessandro Rolla, a Parma. Ma sia
per Rolla, come per i precedenti
maestri, Nicolò si dimostrò trop-
11
«L'ALASSINO»
po bravo. Nel 1797 si trasferisce ad
Livorno dove ha inizio la sua vera
vita. Da quel momento cominciava per Paganini una carriera concertistica di inarrivabile successo
che, per il trentennio della sua attività, gli consentì il guadagno di
somme favolose. La figura allampanata, il volto scavato ed illuminato da occhi neri e spiritati, i meravigliosi effetti ottenuti, con le
sue lunghissime dita, sulle corde
del violino, la credenza che non
studiasse mai e che usasse lo strumento solo davanti al pubblico, fecero fiorire su di lui la leggende del
“violinista maledetto”. Di certo v’è
comunque che i suoi virtuosismi
erano eccezionali, specie quando
eseguiva brani famosi trasportandoli sulla quarta corda, ottenendo
tuttavia la pienezza di suono di
un’orchestra intera. “Un angelo”
lo definì Schubert!
Fu diabolico anche nel crearsi la
sua immagine di divo. Gli tornava
comodo far credere che il suo virtuosismo fosse alimentato dalle
fiamme dell’infermo. Viaggiava
molto, a dispetto della sua salute
poco buona, del suo fisico da
trampoliere e con quel suo naso a
becco sembrava veramente il diavolo. I suoi “amori” furono inquie-
tanti. Fu amato perdutamente dalla sorella di Napoleone, Elisa
Baiocchi, contessa di Lucca e finì
in carcere per l’eccessivo trasporto con cui si invaghì di una quattordicenne genovese. Davvero era
un diavolo? Era solo un geniale
violinista e un musicista di valore.
Compose 24 “Capricci” per violino
che vennero giudicati impossibili
da eseguire per un essere umano.
Come uomo Nicolò Paganini si
sforzo in ogni modo di essere un
buon padre per l’amato figlio
Achillino. Guadagnò molto, ma
non morì ricco. Tanto per contraddire la fama di avarizia dei
Liguri regalò 20.000 franchi, una
somma enorme per quei tempi, al
musicista povero Hector Berlioz
che componeva musica poco sentita dai Francesi suoi contemporanei, ma apprezzata dall’artista genovese. Paganini si esibiva nel famoso “trillo del diavolo” però non
si professò mai ateo. Nel testamento lasciò la somma necessaria
per la celebrazione di cento messe
e affidò “la sua anima all’immensa
misericordia del suo Creatore”.
Nonostante queste precauzioni,
(sembrava che lo immaginasse),
al momento del trapasso (27 maggio 1840 - aveva 57 anni) il vescovo
di Nizza proibì la sepoltura religiosa. Nella speranza che il prelato
cambiasse la sua decisione, la salma stette per un po’ nella cantina
del dottore che eseguì l’imbalsamazione, poi fu collocata nell’ospedale di Nizza, poi nel lazzaretto
di Villafranca; indi spedita a
Marsiglia. Nel 1876 ottenuto il permesso di seppellimento in terra
consacrata venne interrato nel
vecchio cimitero di Parma e nel
1896 fu trasferito in un bel monumento eretto nel nuovo ospedale
di questa città. Da vivo Pagannini
aveva viaggiato per poco più di
quarant’anni, da morto lo hanno
fatto viaggiare per 56 anni.
Può sembrare uno scherzo, ma
qualcuno ha pensato seriamente
di far riprendere il viaggio a
Pagannini per collocarlo in un monumento della sua città natale. (A
proposito, lo sapevate che i Liguri,
oltre alla mania per la casa hanno
anche quella per la tomba?).
Il suo violino, il famoso “cannone”, un Guarnieri del Gesù del
1742, fu lasciato per testamento alla città di Genova: lo strumento è
custodito a palazzo Tursi, sede del
Comune.
UOMINI DIVERSI - continua
LUTTI CITTADINI E NECROLOGI
DOMENICO DE MARIA Anniversari
ELIO MOIRANO
GIULIO BEY
12/2/1935 - 31/7/2001
“MIMMO”
MARIA MANZINI
LARCHER
1984 - 2004
Dopo una grave malattia il 5
agosto u.s. all’età di 79 anni si è
spento Elio Moirano. Dopo una
vita di lavoro come apprezzato
meccanico, lascia la moglie, il figlio e la nuora che lo ricordano,
con tanto affetto, a tutti coloro
che gli vollero bene. Gli amici della “Fenarina” e l’A.V.A. porgono ai
famigliari le più sentite condoglianze.
GIORGIO SABBI
19/5/1931 - 20/8/2004
Sei andato via un giorno di inizio
autunno in cui splendeva il sole e il
tuo mare era calmo e tranquillo, sei
andato via troppo presto per te e
per noi, non eravamo pronti, tante
cose ancora da dire, tante da donare e ricevere, ma il disegno della vita non può essere ne corretto ne
cancellato.
Inutile dirti l’amore e l’affetto che
abbiamo già tu lo conosci e come è
stato per ieri, com’è oggi sarà domani, sarà ancora e sempre più
grande.
Ciao Mimmo tua cugina Emanuela.
L’A.V.A. porge le più sentite condoglianze alla mamma e parenti tutti.
ANGELA BASSO
VED. BOTTELLI
Mamma
Sono passati 20 anni da quando ci
hai lasciato:il ricordo di te è sempre
vivo ed è quello che spesso ci ha aiutato a superare le difficoltà della vita. Capita spesso che nel parlare di
te, molti ti ricordino per il tuo dolce
sorriso, le parole buone che sapevi
dire a tutti e la tua grande straordinaria disponibilità sia verso la tua
famiglia sia verso gli altri.
Questo fatto ci riempie il cuore di
una gioia immensa perché nonostante tu non ci sia più, sei ricordata per quello che sei stata: una persona buona e sincera con un grande
cuore.
Veglia sempre su di noi.
Non passa giorno senza che io
pensi a te...
Il silenzio è nemico insopportabile da quando la tua voce ha smesso
di parlarmi e la tua assenza avvolge
il mio cuore in uno scuro manto di
malinconia e dolore...
Voglio ringraziarti per l’immenso
Amore che mi hai regalato e ricordare in ogni istante quanto tu fossi
meravigliosamente eccezionale ed
unico...
Non sai quanto mi manchi....
Daniela
VINCENZO BARBERA
“ENZO”
12/10/2003 - 12/10/2004
Tua figlia Anna Maria
e tua nipote Didi
26/2/1912 - 2004
BEPPE E ROBERTO
AONZO
Ciao Giorgio, ti penso e… ricordo.
Quarantatre anni insieme; 73 anni i tuoi. Il buon Dio ci ha dato tanto tempo; lo so, non basta mai, ad
altri non è stato concesso.
Lodiamo Dio.
43 anni di rispetto reciproco, di
onestà di pensiero e di azione, di
concretezza, di lavoro, di dignità
di vita.
Principi basilari che insieme, abbiamo cercato di trasmettere ai ragazzi come valori assoluti.
Eri troppo intelligente per non capire; sapevi che piano piano stavi allontanandoti da noi e, ogni giorno,
mi mandavi un messaggio: pacato,
preciso, diretto, come era il tuo stile. Io non capivo, o meglio non volevo capire: confusa, pregavo.
Nonna Lena, i tuoi genitori e gli
amici che ti hanno preceduto e ti
avranno accolto offrendoti pace,
amore e conforto. Questa certezza
che avverto e che si chiama fede in
Dio consolidata dal dolore mi consola ricordandoti giorno dopo
giorno.
“L’uomo giusto sarà ricordato in
sempiterno”
Nuccia, Gian Luca, Francesca
Alla moglie, ai figli e famigliari tutti l’Associazione Vecchia Alassio
porge le più sentite condoglianze.
Giovane era scesa dalle alture di
Erli, l’ultimo paese della provincia
di Savona, il successivo, Cerisola appartiene alla provincia Grande di
Cuneo. In Alassio aveva incontrato
Nanni, figlio del noto sarto per uomo Giuseppe dal riuscito taglio delle stoffe inglesi che facevano bella
mostra nella vetrina di Via Vittorio
Veneto. Si erano sposati in circostanze di estremo pericolo. Poi erano venuti i figli e tornata la serenità,
assieme al marito aveva condotto il
bar del porto turistico. Un’esistenza
di lavoro e di dedizione alla famiglia.
L’avevo incontrata poco tempo prima del decesso ancora vispa e gioiosa malgrado il peso degli anni, invitandomi ad andarla a trovare nella
sua casa di Moglio. Di lei vogliamo
ricordare il luminoso sorriso, la sua
affabilità, la dinamicità e soprattutto la bontà genuina del suo animo.
L’Associazione Vecchia Alassio si
unisce al ricordo fatto dall’amico
Carossino e porge le più sentite condoglianze ai famigliari tutti.
C’è una stella nuova in cielo
da un anno.
Quella stupenda stella
che brilla, ci guida e ci protegge
sei tu
Ci manchi tanto
Giuliana, Giorgio e Alessandra
MESE DI SETTEMBRE 2004
Beppe, trascorsi ormai 10 anni
dalla tua scomparsa, il tuo ricordo
rimane vivo in noi come nei momenti in cui eri ancora al nostro fianco. Un doveroso ricordo va anche al
nostro caro Roberto dopo 8 anni da
quando ci ha lasciati.
Liliana, Anna ed Elena vi pensano
con tutto l’affetto possibile.
AGOSTINI Agostino
BALOCCO Margherita
BASSO Angela
CANAVESE Giuseppe
CATERINA Enrico
FRATTINI Silvana
LOMANTO Francesco
MARCHESINI Daniela
MEAZZI Marzio
MONCHIERI Maddalena
NANUT Silvano
PARKER JOYCE Alberta
SILVANI Luciana
ZAMPONE Teresio
anni 49
anni 80
anni 92
anni 91
anni 35
anni 64
anni 45
anni 40
anni 66
anni 85
anni 82
anni 73
anni 83
anni 85
L’A.V.A. da queste colonne esprime
ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro familiari.
12
«L'ALASSINO»
Specie ittiche della
Baia del Sole
Salpa
(Boops salpa) - (Sòrpia)
Vive prevalentemente nelle scogliere. Peso massimo g. 600, lunghezza cm. 35. È anche chiamata
"indorata" perché nel tronco ha 10
strisce longitudinali giallo-dorate
sul fondo azzurro o verde. Si ciba
di alghe verdi di scogliera (lactu-
ca). Nel Ponente ligure si pesca fasciando l’amo con tali erbe. Ha
dentatura tagliente. Si pesca con
canna fissa o bolognese. Carne accettabile.
Esca: tutte – Armatura: f/g/h
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MARE PULITO 2004
Una manifestazione all’insegna
della qualità dei prodotti del golfo
Con il patrocinio della Regione
Liguria e del comune di Alassio,
coordinato dall’ufficio ambiente,
nella cittadina del muretto, organizzato dalla Società Nazionale di
Salvamento e dalla Protezione
Civile hanno dato vita alla manifestazione di “Progetto Mare Pulito”
e il 31 Luglio per tutta la giornata è
stato un susseguirsi di promozioni
turistiche per il diportista, culminate con l’importante kermesse cu-
Salpa
DISEGNO DI PATRIZIA PEZZUOLO
Valide terapie dei nonni
La polivalente ortica
Precisiamo che fra le specie di
questa pianta indichiamo l’Urtica
divica L. (Alassio: Èrba gatta) le cui
foglie sono cosparse, nella lamina
inferiore, di peli urticanti di forma
conica che hanno alla base un bulbo e terminano con una vescichetta contenente un minuscolo deposito di liquido che introdotto nel
derma provoca la nota sensazione
di bruciore. Per tale proprietà, ancora agli inizi del secolo scorso,
tanti ammalati di gotta e di reumatismi si portavano nudi su questa
erba per combattere la disfunzione. Si racconta anche che anticamente i paralitici e i sofferenti di
reumatismi venivano flagellati con
rami di questa pianta e frizionati
con foglie pestate.
Anche l’arte culinaria dei nonni,
a scopo salutare, utilizzava in più
piatti quest’erba perché era già noto che conteneva tannino, nitrato
di calcio, acido gallico, acido formico, silice, sali di sodio, di potassio,
di manganese, zolfo, cloro.
Già si era certi che la pianta aveva benefici effetti nel fegato e sulla
milza e facilitava le ossidazioni del
sangue.
Ancora oggi molti luminari della
scienza, alle proprietà qui indicate,
credono.
Allora i nostri avi per lodare i pregi di una donna usavano dire che:
“Ha l’ha ciü doti lei dell’erba gatta”.
Frutti d’autunno
Fotografati in una vigna di Alassio.
Pessö
Venerdì 15 Ottobre 2004
linaria in piazza del comune che ha
visto la partecipazione di un folto e
soddisfatto pubblico alla scoperta
dei prodotti locali di alta qualità.
Ma veniamo alla cronaca della
giornata: un gazebo della Regione
posto all’ingresso del porto turistico “Ferrari” di Alassio ha accolto i
primi turisti con brochure informative sul mare, la sua salvaguardia e
la sicurezza per il diportista, iniziativa lodevole e fortemente voluta
dagli organizzatori ma in particolare modo, di estrema importanza
quando ad inizio stagione spesso si
tende a dimenticare quali siano le
basilari norme di comportamento
in mare, troppo spesso infatti ci si
dimentica delle nostre imbarcazioni per tutta la stagione invernale e
con esse di tutte le norme e le procedure che avevamo imparato con
cura durante i corsi per la patente,
molti poi sono alla conduzione di
unità prive di obbligo patente e
spesso ignorano le normali procedure e i segnali che si possono incontrare in mare, con grave pericolo per sé e gli altri. Molte informazioni anche e soprattutto sulla salvaguardia, il mare è un patrimonio
immenso, un museo naturale da difendere e da preservare, mille segreti, mille colori, mille sfaccettature di turchino celano un sesto continente sempre meno conosciuto e
rispettato, minacciato giornalmente dall’incuria dell’uomo. Iniziative
di questo tipo accompagnano il turista per mano alla scoperta di
emozioni, colori e dei suoi abitanti,
per questo gli organizzatori hanno
predisposto il gommone della società Salvamento e sono usciti in
mare a fare promozione e informazione direttamente alle imbarcazioni nel golfo.
Il clou della manifestazione però
si è avuto in serata presso i giardi-
ni Charlie Chaplin adiacenti il palazzo comunale, dove è stata allestita una vera e propria cucina da
campo messa a disposizione di
Mimmo Bogliolo e Cesare Caviglia,
abili e conosciuti cuochi Alassini,
che con pazienza e dovizia hanno
sfilettato gli splendidi branzini cresciuti proprio nelle acque del Golfo
presso l’allevamento Aquarius,
branzini d’allevamento, ma
dall’aspetto e dal sapore sicuramente unico, gli ospiti hanno potuto gustarne le carni e anche gli
Alassini D.O.C. hanno assaporato
finalmente un prodotto che qualitativamente non ha eguali su territorio nazionale, il tutto innaffiato
da buon vino di Liguria e da prodotti gentilmente offerti dall’oleificio Sommaria di Albenga tra i quali
l’ottimo paté di olive bianco e nero
e l’olio extravergine.
Buona la risposta di pubblico
che ha gremito la piazza e seguito
tutte le fasi di preparazione del pesce,che dopo essere stato sfilettato è stato passato nelle farina e fritto in un velo d’olio di oliva, una
punta di sale e pepe, una leggera
spruzzata di vino bianco,e il gioco
è fatto, una vera prelibatezza!…
Non me ne vogliano i cuochi se ho
svelato il loro segreto ma vorrei
che tutti avessero l’opportunita di
gustare questo prodotto come ho
fatto io e se non vogliono aspettare
la manifestazione del prossimo anno, quale occasione migliore per
fornire la ricetta e la località di provenienza del pesce!
Soddisfazione finale da parte di
turisti e “addetti ai lavori” ma an-
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
SETTEMBRE 2004
Settembre 2004: un mese… (esagerando
un po’)… “alla grande”!
Confrontiamo alcuni dati meteorologici
con quelli registrati dal 1999.
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Ore di
Eliofania
214,0
208,4
215,6
225,6
267,6
261,0
giorni
sereni
18
17
13
17
23
21
giorni
coperti
2
5
2
2
1
1
millimetri
pioggia
219,4
48,8
74,6
51,6
9,6
21,4
temperatura
media °C
23,5 °C
22,9 °C
20,3 °C
22,3 °C
23,3 °C
23,9 °C
Gli ultimi giorni del mese sono stati anche caratterizzati da
un cielo carico di umidità (addensamenti) provocata dalle
buone temperature associate a bonaccia (specie nelle ore
notturne).
Qualche altro particolare della nostra meteorologia.
Pressione media mensile: 761,0 mmHg.
Temperatura media (già indicata): 23,9 °C;
Valori medi decadici: 26,0 °C nella prima decade; 23,5 °C
nella seconda; 22,1 °C nella terza. Temperatura minima assoluta del mese: 18,8 °C registrata alle ore 6 del giorno 25.
Umidità media: 60%; 55% nella prima decade; 66% nella seconda; 59% nell’ultima.
Per la pioggia: 21,2 millimetri nella seconda decade; 0,2
millimetri nella terza.
Per l’eliofania (sole limpido) abbiamo i seguenti valori decadici: 10,2 ore ogni giorno nella prima decade; 7,9 ore nella
seconda; 8,0 ore nella terza. Il valore medio mensile è di 8,7
ore di limpido sole ogni giorno.
È bene ricordare un particolare astronomico sempre ricorrente nel mese di settembre:
L’equinozio autunnale. Quest’anno, a causa del “29 febbraio”, il sole ha raggiunto lo zenit sull’equatore quando i nostri orologi indicavano le ore 17,30 del giorno 22 settembre e
non il “23” come avviene quando l’anno non è bisestile.
In quel giorno abbiamo avuto 12 ore di sole sopra l’orizzonte (12 ore di dì), e 12 ore di sole sotto l’orizzonte (12 ore
di notte): il giorno è costituito dal dì e dalla notte!
Dal 22 settembre 2004 al 21 marzo 2005 la durata della notte prevarrà sulla durata del dì, rispettando il perpetuo ciclo
delle stagioni.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
presentazione, è semplicemente il
signore dell’olio, marchio di qualità e serietà contraddistinta da
amore per la propria terra.
In un momento critico per la pesca a livello mondiale, a causa del
che dagli Alassini, contenti perché
tramite queste iniziative Alassio si
riscopre, si apre verso l’esterno
per far conoscere le potenzialità
che possiede.
Sponsor principali della manifestazione, l’oleificio Sommariva di
Albenga e la cooperativa Aquarius
di Alassio, ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta:
Sommariva è una presenza costante sul nostro territorio, sinonimo di qualità all’insegna di antichi
sapori, conosciuti i suoi olii e i suoi
prodotti a base di olive, come i raffinati pate bianchi e neri. Ai più
questo nome non ha bisogno di
Gli articoli e le lettere
devono pervenire
alla Redazione
entro la fine
di ogni mese
per la pubblicazione
ne «L'Alassino»
del mese successivo.
A.V.A.
drastico impoverimento delle risorse ittiche nei nostri mari, l’acquacoltura pare l’unica possibile
alternativa per l’approvvigionamento di proteine animali, importanti per il nostro organismo. Nello
splendido golfo di Alassio trova
collocazione l’impianto della Coop
Acquarius con allevamento di
Branzini, Saraghi e Orate. Il golfo di
Alassio è luogo ideale, famoso per
le sue acque pulite e le correnti costanti, fa si che il pesce allevato abbia peculiarità uniche, con alta certificazione di qualità e bontà, e non
ultimo, il fatto che questo tipo di allevamento possa contribuire alla
salvaguardia delle risorse marine e
al ripopolamento del nostro mare.
A testimonianza di ciò le centinaia
di persone che durante la manifestazione hanno assaporato questo
prodotto con soddisfazione e piacevolmente sorpresi che venga allevato a due passi da casa!
Alberto Balbi
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RESPONS.: Fausto Buffarello
EDITORE: A.V.A.
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REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Sandro Pesato
Associato all'USPI
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