Le malattie professionali e correlate al lavoro: inquadramento ed
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Le malattie professionali e correlate al lavoro: inquadramento ed
Ospedale di Legnago Sala Riello Mercoledì 6 giugno 2012 dalle ore 14.00 alle 18.00 Le malattie professionali e correlate al lavoro: inquadramento ed elementi particolari. • Prof. Luigi Perbellini • Medicina del Lavoro - Dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità – Università di Verona Sintesi di questa relazione-discussione • La “VECCHIA” Medicina del Lavoro - le pneumopatie professionali (silicosi, asbestosi..) l’intossicazione da Piombo (saturnismo) l’intossicazione da mercurio (Malattia di Minamata) Le polineuropatie periferiche dei calzaturieri • La “PERSISTENTE” Medicina del Lavoro - le neoplasie professionali Le allergie professionali • La “RECENTE e PROSPETTICA” Medicina del Lavoro - le malattie professionali muscolo-scheletriche emergenti (lombalgie, tendiniti, S. del tunnel carpale …) - le psicopatologie professionali Lavorazioni che comportano rischio di inalare polveri con silice cristallina • Industrie estrattive (miniere e cave di vari materiali, gallerie per strade, ferrovie, dighe, industrie dei marmi…) • Industrie siderurgiche (fonderie di prima fusione o di seconda fusione, la sabbia silicea dei rivestimenti di forni, siviere, forme, distaffatura). • Industrie di laterizi, refrattari e ceramiche. • Industrie degli abrasivi, del vetro Intossicazione clinica da piombo • COLICHE ADDOMINALI • ANEMIA (da ridotta produzione di emoglobina e da modica emolisi). • ORLETTO GENGIVALE DI BURTON (solfuro di Pb: linea bleuardesia di 1 mm sul bordo della gengiva degli incisivi e canini, da reazione tra il Pb ematico e l’idrogeno solforato proveniente da detriti alimentari) • NEUROPATIE PERIFERICHE (paralisi del n radiale) • NEFROPATIA (Rene grinzo saturnino) Malattia di Minamata • • Il metilmercurio passa facilmente attraverso la placenta; circa il 50% dei bimbi con questo tipo di intossicazione hanno avuto la necessità di assistenza pressochè continuativa per il resto della vita. • Intossicazione causata da mercurio che sversato da alcune industrie nelle acque ha provocato un progressivo aumento delle concentrazioni di mercurio nel pesce: molti pescatori e loro familiari hanno presentato segni di gravi interferenze sulla funzione del S.N.C con disturbi della parola, difficoltà di deambulazione, alterazioni dello stato di coscienza e numerosi decessi. Le attuali (forse mai sufficienti) attenzioni sulla qualità dei cibi in particolare del pesce ne è una testimonianza. Anche molti lavoratori esposti a mercurio hanno lamentato pesanti interferenze sulla funzione del S.N.C. MALATTIA PROFESSIONALE -INAIL: le malattie professionali sono quelle dovute all'azione nociva, lenta e protratta nel tempo, di un lavoro o di materiali o di fattori negativi presenti nell'ambiente in cui si svolge l'attività lavorativa. Il D.L. 38/2000 ribadisce l’ l’obbligo per ogni medico di denunciare all’ all’ULS, all’ all’INAIL ed alla Direzione Provinciale del Lavoro le malattie che possono aver aver avuto la loro causa in un’ un’attività attività lavorativa … La “Tabella delle malattie professionali” dell’INAIL” (aggiornata nel 2008) identifica specifiche condizioni che sono associabili all’attività lavorativa o a un fattore di rischio lavorativo – rischio specifico. La tabella definisce 3 parametri basilari: 1 - il tipo di patologia 2 - i tipi di lavorazione 3 – periodo massimo di indennizzabilità Nella G.U. n. 169 del 21 luglio 2008 sono state pubblicate le "Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura". MALATTIA PROFESSIONALE Malattia che può essere provocata unicamente dall’attività lavorativa o da un fattore di rischio lavorativo – rischio specifico (ad esempio silicosi, asbestosi, rumore, intossicazione da piombo …) Malattia che può riconoscere anche altre cause presenti al di fuori dell’ambiente di lavoro – rischio generico aggravato (ad esempio le cosiddette malattie correlate al lavoro (work related diseases) : sono malattie presenti nella popolazione generale, ma molto più frequenti in alcune categorie di lavoratori). Malattie già esistenti aggravate dall’esposizione a prodotti presenti nell’ambiente di lavoro (ad esempio asma bronchiale da allergeni comuni) "Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura“ (2008). Tipi di patologie rilevate tra il 2007 e 2009 nel Servizio di Medicina del Lavoro di Verona (oltre 800 pazienti) 50 45 40 39,5 35 % 30 25 25,7 20 15 8,3 8,1 10 5 7,6 6,6 3,7 0,6 0 p lo g o t a ie sc mu ol o- s el ch ic etr he d i urb ist ns d' a ia ipo ip a si e cu en ert s e ion ar ios ter a re a lt p ) titi ali ari a c … n i e c o rm ti pa ves de o lm o p o r u ie he ne og l tic n o a t à it ep pa es ie b g o ( lo gie ato o p l ato Tipi di Patologie muscolo-scheletriche 27,6 lombalgie aspecifiche 21,4 lombalgie con discopatie P. muscolo-scheletriche multiple 12,4 S. del Tunnel carpale 10,2 esiti di infortuni 8,0 6,5 cervico-brachialgie 4,6 P. della cuffia dei rotatori epicondiliti 2,5 gonalgie 1,9 rizoartrosi 1,9 1,2 confilitto acromion-claveare morbo di De Querven 0,6 dito a scatto 0,6 spondilolistesi 0,6 0 % 5 10 15 20 25 30 Classificazione clinica delle lombalgie Lombalgia acuta Lombalgia sub-acuta Lombalgia cronica <6 settimane 6-12 settimane >12 settimane Le linee guida definiscono un limite per differenziare una lombalgia acuta da una cronica di 12 settimane N.B. La maggior parte delle lombalgie acute si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni EPIDEMIOLOGIA - Prevalenza nell’arco della vita: 80% della popolazione generale soffre di almeno un episodio nella vita - Il picco di prevalenza e tra 35-55 anni; uomini e donne in ugual misura - I sintomi, la presenza di patologie e le alterazioni radiologiche sono scarsamente correlati tra di loro: nell’85% dei casi il dolore non è associato a patologie rilevabili; - Nel 4% delle lombalgie rilevate si riscontrano alterazioni significative e nell’1% neoplasie. - L’ernia discale è rilevabile nel 1-3% delle lombalgie acute. Sono stati identificati alcuni fattori di rischio, ma in molti casi essi non sono noti: Lavoro pesante con frequenti flessioni lombari, rotazioni del busto, sollevamenti e spinte, lavori ripetitivi, posture statiche, vibrazioni; Fattori psicosociali come distress, ansia, depressione, insoddisfazioni lavorative sono fattori che in modo rilevante favoriscono la cronicizzazione delle lombalgie! Un basso livello di “supporto sociale” sul posto di lavoro ed una “scarsa soddisfazione lavorativa” sono importanti fattori di rischio per favorire la cronicizzazione del dolore lombare. Le lombalgie acute si autolimitano e guariscono per il 90% entro 6 settimane; circa il 2-7% delle persone sviluppano un dolore tendenzialmente cronico o ricorrente: tra il 75 e 85% dell’assenteismo sul lavoro è associato a queste condizioni I costi economici delle lombalgie sono molto elevati: - In vari paesi d’Europa (Olanda, Regno Unito e Svezia – dove hanno valutato il problema) è stato rilevato che i costi variano tra 2 e 4 bilioni di Euro all’anno. Circa il 90% dei costi sono di tipo indiretto e cioè associati all’astensione dal lavoro e alla disabilità: tali caratteristiche sono tipiche della popolazione lavorativa. Le patologie osteo-muscolo-tendineo di possibile origine professionale Alle spalle: • Tendinopatia della cuffia dei rotatori • Periartrite calcifica (M. di Duplay) • Tendinopatia del capo lungo del bicipite • Borsite Polsi/mani/dita: • Tendinite e Tenosinovite dei muscoli flessori ed estensori • Dito a scatto • Cisti tendinea • Malattia di De Quervain Gomiti/avambraccia: • Epicondilite laterale • Epicondilite mediale (epitrocleite), • Tendinopatia dell'inserzione distale del tricipite • Borsite olecranica NEUROPATIE PERIFERICHE DA COMPRESSIONE • Sindrome dello stretto toracico • Sindrome del tunnel cubitale • Sindrome del pronatore rotondo • Sindrome del tunnel carpale • Sindrome del canale di Guyon Lista I, contiene malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità; Gruppo 2 – Malattie da agenti fisici (G.U. n. 169 del 21 luglio 2008) AGENTI MICROTRAUMI E POSTURE INCONGRUE A CARICO DEGLI ARTI SUPERIORI PER ATTIVITÀ ESEGUITE CON RITMI CONTINUI E RIPETITIVI PER ALMENO LA METÀ DEL TEMPO DEL TURNO LAVORATIVO MALATTIE CODICE (*) IDENTIFICATIVO SINDROME DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DELLA SPALLA: TENDINITE DEL SOVRASPINOSO (o tendinite cuffia rotatori) I.2.04 M75.1 TENDINITE CAPOLUNGO BICIPITE I.2.04 M75. 2 TENDINITE CALCIFICA (MORBO DI DUPLAY) I.2.04 M75. 3 BORSITE I.2.04 M75. 5 SINDROME DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEL GOMITO: EPICONDILITE I.2.04 M77.0 EPITROCLEITE I.2.04 M77.1 BORSITE OLECRANICA I.2.04 M70. 2 SINDROME DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO POLSOMANO: TENDINITI FLESSORI/ESTENSORI (POLSODITA) I.2.04 M65. 8 SINDROME DI DE QUERVAIN I.2.04 M65. 4 DITO A SCATTO I.2.04 M65. 3 SINDROME DEL TUNNEL CARPALE I.2.04 G56. 0 Sindrome del tunnel carpale Deriva dalla compressione del nervo mediano nel tunnel carpale Sintomi: parestesie alle prime tre Posizioni estreme dell’articolazione del polso dita ed a metà del quarto dito della mano, con insorgenza notturna. E’ Aumento pressione nel tunnel possibile l’irradiazione carpale parestesie all’avambraccio braccio. delle e al Nelle fasi più avanzate Stiramento tendini e fibre nervose compaiono parestesie diurne, ipoestesia, dolore al polso irradiato Reazione infiammatoria alla mano ed all’avambraccio, ipostenia, ipotrofia dell’eminenza Ridotta dimensione del “tunnel” con compressione di tendini e fibre nervose tenar. • SINDROME DEL TUNNEL CARPALE RR / OR Studi di Coorte Ostriche e Crostacei 14.8 Macelleria Carne 13.8 Confezionamento 36.0 Studi Caso-controllo Flessione del Polso 8.7 Estensione del Polso Strumenti Vibranti (20 a) 5.4 4.8 Compiti Ripetitivi(20 a) 4.6 • • Confezionamento della frutta • Lavorazione della carne e del pesce • Lavorazione della plastica • Edilizia e fabbriche di ceramiche • Uso di VDT – industrie elettroniche • Fast Food • Fabbriche di abbigliamento • Macellazione • Fabbriche di scarpe Lavori che comportano movimenti ripetuti e prolungati dei muscoli estensori e flessori della mano, con flesso-estensione del polso o di presa della mano Lavori che comportano operazioni sia di appoggio prolungato sul polso, sia una pressione prolungata o ripetuta sulla parte inferiore del palmo della mano Sindrome di De Quervain: Tenosinovite stenosante caratterizzata da una forma infiammatoria dei tendini dei muscoli abduttore lungo ed estensore breve del pollice a livello del primo canale osteofibroso del carpo in corrispondenza dello stiloide radiale. Questa affezione, chiamata anche distorsione della lavandaia, insorge di solito in seguito all’uso ripetitivo (specialmente in torsione) del polso. - Spiccata preferenza per il sesso femminile - per determinate attività professionali; - generalmente monolaterale. sintomatologia soggettiva: dolore in corrispondenza dello stiloide radiale, spesso irradiato sulla faccia esterna dorsale del pollice (zona della cosidetta “tabacchiera anatomica”). associato spesso a limitazione della forza di presa. Il dolore è scatenato all’inizio dal movimento del polso, specie deviazione ulnare e/o radiale del pollice; poi diviene continuo e talvolta notturno. Epicondilite Epicondilitelaterale: laterale: tendinopatia tendinopatia inserzionale dei m. estensori inserzionale dei m. estensoridella dellamano mano (t. dell’estensore radiale lungo e breve del carpo, dell’estensore (t. dell’estensore radiale lungo e breve del carpo, dell’estensore comune delle dita e del supinatore, dell’estensore proprio del V° dito e comune delle dita e del supinatore, dell’estensore proprio del V° dito e dell’estensore ulnare del carpo alla loro inserzione all’epicondilo dell’estensore ulnare del carpo alla loro inserzione all’epicondilo èècaratterizzata caratterizzatadalla dallapresenza presenzadididolore doloresulla sulla faccia facciaesterna esternadel delgomito, gomito,spesso spessocon conirradiazione irradiazioneverso versolala omerale). omerale). faccia faccialaterale lateralel’avambraccio l’avambraccioeelalamano manosino sinoalaldito ditomedio medioee all’anulare. all’anulare. Queste Questepatologie patologiesono sonopiù piùfrequenti frequentiinin lavoratori: lavoratori: •addetti •addettialaltaglio tagliodelle dellecarni carni •addetti •addettialalconfezionamento confezionamentodidipacchi pacchi •addetti •addetti ad adattività attivitàdidisartoria. sartoria. IlIldolore può essere sia spontaneo, sia provocato da dolore può essere sia spontaneo, sia provocato da un’intensa attività lavorativa e/o da alcuni gesti della un’intensa attività lavorativa e/o da alcuni gesti della vita vitaquotidiana. quotidiana. IlIlmovimento movimentodidimassima massimaestensione estensionedel delgomito gomitopuò può essere limitato per la comparsa di dolore. essere limitato per la comparsa di dolore. Epicondilite Epicondilitemediale medialeooepitrocleite: epitrocleite: tendinopatia tendinopatiadei deim. m.flessori flessoridella dellamano mano (t. del flessore radiale ed ulnare del carpo, t. del flessore comune (t. del flessore radiale ed ulnare del carpo, t. del flessore comune superficiale delle dita, tendine del muscolo pronatore rotondo, tendine superficiale delle dita, tendine del muscolo pronatore rotondo, tendine del muscolo palmare lungo) del muscolo palmare lungo) IlIldolore doloresisilocalizza localizzaaalivello livellodella dellasuperficie superficiemediale medialedel del gomito, è possibile una sua irradiazione aa livello livello della della gomito, è possibile una sua irradiazione faccia facciamediale medialedell’avambraccio. dell’avambraccio. Il dolore oltre che spontaneo, può essere evocato dalla Il dolore oltre che spontaneo, può essere evocato dalla palpazione in corrispondenza dell’epitroclea e dalla palpazione in corrispondenza dell’epitroclea e dalla flessione flessionedel delpolso polsoeedelle delledita ditacontro controresistenza resistenzaed edinfine infine dalla dallapronazione pronazionecontro controresistenza. resistenza. INCIDENZA DELL'EPICONDILITE in varie popolazioni di lavoratori. TASSO/100 p.a. POPOLAZIONE GENERALE MACELLAI (maschi) INSACCATI (femmine) CONFEZIONAMENTO (femmine) < 1.0 6.4 11.3 7.0 I dolori alle spalle La struttura, la funzione e la stabilità delle spalle è garantita da varie strutture capsulo legamentose e dai muscoli che originano quei tendini (la cuffia dei rotatori è una delle principali strutture tendinee con i tendini del m. sovraspinato superiormente, del m. sottoscapolare anteriormente e dei m sottospinato e piccolo rotondo posteriormente) Principali patologie delle spalle associate all’attività lavorativa: •Tendinite della cuffia dei muscoli rotatori • Rottura della cuffia dei rotatori • Tendiniti calcifiche • Capsulite adesiva o “spalla congelata” • Tendinite del capo lungo del m. bicipite • Patologia degenerativa dell’articolazione acromionclaveare o di quella gleno-omerale Tendinite della spalla: dati in ambito lavorativo STUDI TRASVERSALI RR / OR Navalmeccanica Industria Compiti ripetitivi Confezionamento Maglieria Pulizie e Servizi Input Data STUDI CASO CONTROLLO Mansioni con mani sopra testa 12.0 5.4 2.5 2.1 1.9 0.5 11 ••saldatori, saldatori, ••montatori, montatori, ••addetti addettialalconfezionamento confezionamentodi di pacchi, pacchi, ••lavoratori lavoratoriesposti espostiad adelevati elevatiritmi ritmi ripetitivi ripetitivieecon conrichiesta richiestadi dielevata elevata applicazione applicazionedi diforza forza ••addetti addettiaalavori lavoriche cherichiedono richiedonodi di mantenere mantenerelelemani maniall’altezza all’altezzadelle delle spalle. spalle. Numero di lavoratori pervenuti per patologie polmonari 25 21 20 15 15 8 10 5 1 0 Pneumoconiosi silicosi Asma bronchiale Patologie irritative delle prime vie aeree Patologie da Amianto (Mesoteliomi, placche pleuriche neoplasie polmonari) “Sono gli aspetti legati alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione del lavoro, nonché ai rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni fisici o psicologici” (Cox and Griffith, 1995) RISCHI PSICO-SOCIALI Quali forme di disagio lavorativo causano disturbi mentali? DISTRESS LAVORATIVO Quali patologie psichiche possono nascere in relazione al lavoro? SALUTE Condizioni di disagio lavorativo Mobbing Costrittività Organizzativa Distress Lavorativo VIOLENZE PSICOLOGICHE PROTRATTE (spesso rivolte in modo programmato a persone di 40-50 anni molto preparate dal punto di vista professionale …) LE AZIONI VESSATORIE RIGUARDANO LA SFERA ORGANIZZATIVA (marginalizzazione, demansionamenti, trasferimenti ingiustificati, svuotamenti di mansione, attività dequalificanti … DISFUNZIONE NEL CONTENUTO E NEL CONTESTO LAVORATIVO con carichi di lavoro eccessivi che il dipendente volontariamente si assume, ma …… Disagio Lavorativo Aspecifico MALESSERE E DISAGIO SOGGETTIVO INERENTE IL LAVORO con conflitti interindividuali o insoddisfazione non ben gestiti dall’amministrazione Molestia Sessuale COMPORTAMENTI A SFONDO SESSUALE DI NATURA FISICA O VERBALE DISTURBI PSICHICI DI POSSIBILE ORIGINE PROFESSIONALE (DSM-IV) DISTURBO DI ADATTAMENTO DISTURBO ANSIOSO DISTURBO DEPRESSIVO DISTURBO MISTO ANSIOSODEPRESSIVO Patologie psichiatriche in relazione causale con l’attività lavorativa svolta dai pazienti % 60 51,6 D.misto ansioso-depressivo 40 20 0 17,9 D.Depressivi 16,9 DDA 12,1 D.ansiosi 1,5 DPTS Disturbi associati Disturbi del sonno 84,8% Disturbi gastrointestinali 45,5% Disturbi della sfera alimentare 44% Disturbi cardiovascolari 39,4% Disturbi muscolo-scheletrici 15,9% Disturbi della sfera sessuale 15,5% Disturbi dermatologici 5,8% Disturbi ginecologici 5,8% VI E’ UNA NECESSITA’ URGENTE PER STRUMENTI VALIDATI CHE PERMETTANO DI VALUTARE I RISCHI PSICO-SOCIALI Problemi posti dalla diagnostica dei disturbi psicologico psichiatrici di origine lavorativa • Necessità di lavoro interdisciplinare (medici del lavoro, psicologi clinici, psicologi del lavoro, psichiatri) e collaborazioni con il Medico Curante, con figure aziendali quali il responsabile della sicurezza e il direttore del personale. • I disturbi psicologico-psichiatrici non hanno un’unica causa e il concetto tossicologico di causa-effetto non è applicabile a questo tipo di patologie. • Queste patologie sono attribuibili ad interferenze su un complesso equilibrio in cui molteplici dimensioni lavorative (senso di ingiustizia, eccessivo carico di lavoro, comunicazione inadeguata …) sono coinvolte. Il laboratorio chimico e biochimico di Medicina del Lavoro • La richiesta di analisi di igiene industriale (misura di prodotti chimici, misura di agenti fisici e misura di agenti biologici) continua anche se con minore intensità di un tempo: l’inquinamento degli ambienti di lavoro (da metalli, solventi e vari altri tipi di inquinanti) è stato ridotto anche se persistono situazioni specifiche a cui porre attenzione (esposizioni a Pb, Co, farmaci antiblastici...) • Sono aumentate le richieste per valutare l’assorbimento da parte di numerosi gruppi di lavoratori di sostanze con effetti sul Sistema Nervoso (alcool, stupefacenti …) Considerazioni conclusive • La Medicina del Lavoro negli ultimi anni ha avuto un’evoluzione scientifico-culturale molto profonda; • L’Igiene industriale che per un lungo periodo è stato il cardine della Medicina del Lavoro, viene seguito prevalentemente dal personale della prevenzione (ingegneri, chimici, tecnici della prevenzione) e solo in modo limitato, seppur non trascurabile, dal Medico del Lavoro; • Come in un passato piuttosto lontano, prima degli anni ’70, al Medico del Lavoro vengono richieste competenze prevalentemente di tipo sanitario: con la classica pneumologia professionale, è necessaria una formazione anche di tipo ortopedico-fisiatrico e psicologico-psichiatrico. • Non si può non rincorrere l’evoluzione scientifico-culturale … anche se a volte sembra troppo rapida!