B3 Alla sera

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B3 Alla sera
09/03/12
Alla sera - Wikipedia
Alla sera
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Alla e a è un sonetto composto da Ugo Foscolo nel 1803 e inserito dallo stesso in testa ai dodici sonetti nella
definitiva edizione delle Poesie. Esso rappresenta infatti una sorta di premessa generale al momento di disagio
umano e politico che Foscolo sta attraversando.
La sera offre un'immagine momentanea dello sparire di ogni forma di vita nel silenzio immobile della sera, non è
più sentita dal poeta come una drammatica sfida al destino ma come il perdersi dolce di una vita.
Indice
1 Introduzione
2 Metrica
3 Analisi e commento
4 Bibliografia critica
5 Voci correlate
6 Collegamenti esterni
7 Altri progetti
Introdu ione
L'autore sembra essersi già posto implicitamente delle domande che il lettore può forse solo immaginare dopo
aver letto gli ultimi versi. Il poeta, in un difficile periodo di vita personale e della sua patria, è lacerato da uno
spirito ribelle che tormenta il suo animo, ma al calar della sera questo sentimento si assopisce perché la sera è
un'immagine di dolcezza e concede la vista agli uomini del sonno eterno. Si può osservare che il sonetto
foscoliano esce dallo schema consueto che associa la sera placida alla pace interiore (come nella "Mia sera" di
Giovanni Pascoli). Anche la sera tempestosa o cupa dell'inverno è pur sempre, in quanto immagine di morte,
portatrice di serenità. Foscolo fa una sorta di analisi della sua esistenza nel momento in cui viene la sera, come
quando la giornata finisce e si fa un bilancio di ciò che si è vissuto. Inoltre l'ultimo verso della poesia esprime la
forza della sera di placare qualunque cosa; in questo caso l'anima guerriera di Foscolo.
Metrica
La struttura del sonetto fedele alla tradizione viene internamente modificata con alcuni enjambement ai versi 5/6,
7/8, 10/11, 11/12. Quest'ultimo è particolarmente forte in quanto cade fra una terzina e l'altra, dove di solito
invece si pone una pausa marcata. Anche tra le quartine, invece della pausa, c'è continuità sintattica, sottolineata
dal parallelismo "E quando...e quando...". Il sonetto segue lo schema metrico ABAB ABAB CDC DCD.
Analisi e commento
V.1. Forse[...]qu ete: quiete per antonomasia designa la morte, secondo un uso classico (ad es. Properzio, II,
28, 25: "Quod si forte tibi properarint fata quietem").
V.2. tu[...]immago: somigli. Ripreso forse da Marino, nel sonetto rivolto al "sonno gentil": "Che se in te la
sembianza onde son vago/ non m'è dato goder, godrò pur io / de la morte ch'io bramo almen l'immago" (nel
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"Parnaso italiano")oppure da Ippolito Pindemonte, I, La Sera,1: "Immagine di questa umana vita".
Vv.3-6. E[...]meni: Pindemonte, I, La Sera, 49-55: " Ma o sia che rompa d'improvviso un nembo,/che a te
spruzzi il ben crin, la Primavera,/o il sen nuda, e alla veste alzando il lembo/l'Estate incontro a te mova leggiera,/o
che l'Autunno di foglie il casto grembo/goda a te ricolmar,te,dolce Sera,/canterò pur[...]" dove il variare delle
stagioni è del pari ininfluente sullo stato d'animo del poeta.
Vv.3-4.E[...]estive: l'immagine è ripresa dall'Ortis (1802): "Pur verrà dì che Dio ritirerà il suo sguardo da te, e
tu pure cadrai nel vano antico del caos: né più allora le nubi corteggeranno i tuoi raggi cadenti".
Vv.5-6. nevoso[...]meni: d'inverno(nevoso aere) conduci sull'universo tenebre che incutono timore (inquiete)
e che durano a lungo (lunghe); ma inquiete potrebbe valere anche, etimologicamente, tempestose.
V.7. sempre [...]invocata: sembra risentire dell'accorata apostrofe di Properzio, Elegie, I, 10,1-4, non a una
notte in generale, ma a una notte affatto privata, gelosamente custodita dalla memoria: "O iucunda quies, primo
cum testis amori/adfueram vestris conscius in lacrimis!/O noctem memisse mihi iocunda voluptas,/ o quotiens
votis illa vocanda meis".
Vv.7-8. secrete [...]vie: meglio intendere piuttosto che "occupi", "percorri".
V.9. Vagar[...]orme: Marino, nel sonetto citato sopra scrive: " sonno gentil, per le cui tacit'orme/son l'alme al
ciel d'Amor spesso condotte"(vv.3-4).
Vv.10-11. intanto[...]tempo: la classica immagine del tempus edax è permeata da prestigiose, quasi
concomitanti memorie antiche: "[...]Dum loquimur/fugerit invida aetas[...]", Orazio, Odi (Orazio), I, 11, 7-8.
Vv.11-12. e[...]cure: per il significato dicura bisogna rifarci al commento alla Chioma di Berenice,VI,327:
"Prepotente desiderio che vive in noi, pieno di speranze e di timori".
V.12. onde: in mezzo a cui
V.14.spirto guerrier: non battagliero, ma inquieto, travagliato, agitato, e combattuto da furiose passioni. Il
sintagma ricorre tra l'altro nel Giovanni Della Casa, Rime (Della Casa),XLVIII,1: "Feroce spirito un tempo ebbi
e guerriero"; oppure nel Tasso, III,[723],224,46-48:"né freddo e pigro dorme/spirto d'amor guerriero/nel
cervo[...]"; o anche Alfieri nella tragedia Saul (Alfieri), atto IV, scena IV, 141-142:"[...]Rinvigorir mi sento/da
tue minacce ogni guerrier mio spirto".
Bibliografia critica
Foscolo, Sepolcri. Odi. Sonetti, a cura di Donatella Martinelli, Milano, Oscar Mondadori 1987
Ugo Foscolo, Alla sera in I sonetti - Sepolcri-Sonetti,cur. Luise M. C., Bonacci, 1995, Classici italiani
per stranieri,52 p; Euro 5,20
Voci correlate
Ugo Foscolo
Opere di Ugo Foscolo
Collegamenti esterni
Analisi critica di Alla Se a (http://www.italialibri.net/opere/allasera.html)
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Categorie: Sonetti Componimenti poetici italiani Opere di Ugo Foscolo
Ultima modifica per la pagina: 18:21, 30 gen 2012.
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