Rassegna stampa del giorno 13/12/2005 sulla uccisione
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Rassegna stampa del giorno 13/12/2005 sulla uccisione
Ha voluto indossare i suoi occhiali fino alla fine Le ultime ore, con i messaggi e un po' di latte La ricostruzione degli ultimi istanti di vita di Stanley «Tookie» Williams nel racconto dei testimoni. «Non ha opposto resistenza» Il carcere di San Quintino (Ap) SACRAMENTO (CALIFORNIA) - Sono state tranquille le ultime ore di vita di Stanley «Tookie» Williams, 51 anni, giustiziato con un'iniezione letale nel carcere di San Quentin in California. Sereno fino alla fine, ha sopportato senza una parola di addio i 12 minuti necessari per trovare la vena giusta per l'iniezione letale. Avrebbe solo chiesto agli addetti: «Non l'avete ancora trovata?». Poi l'agonia, e la morte. LATTE E MESSAGGI - Nella sua ultima giornata, Williams ha incontrato diverse persone prima di essere trasferito in una cella vicina alla camera a gas, dove gli sarebbe poi stato somministrato il cocktail di veleni. In serata ha letto i messaggi di solidarietà che gli sono arrivati da tutti gli Stati Uniti e anche da altri paesi, tra cui l'Italia, ha bevuto un bicchiere di latte rifiutando la cena, e si è ritirato in cella a guardare la tv, che con un'insistenza inusitata per le emittenti americane parlava quasi esclusivamente della sua condanna. NESSUNA RESISTENZA - Trentanove persone hanno assistito all'esecuzione di Williams, presenti anche 17 giornalisti e cinque testimoni scelti dal condannato. «È entrato nella stanza della morte senza opporre alcun tipo di resistenza, lo hanno legato alla brandina, lui non ha mostrato in alcun modo il tehntativo di opporsi», ha raccontato uno dei cronisti presenti, Steve Lopez. Il reverendo Jesse Jackson, che lunedì aveva incontrato Williams per 25 minuti pregando con lui, aveva riferito di averlo trovato «colmo di pace interiore». Fonti carcerarie avevano confermato che continuava ad apparire molto calmo, sereno più che rassegnato. L'iniezione ha avuto luogo con circa mezz'ora di ritardo rispetto al previsto, a mezzanotte e 35 minuti ora locale, le 9.35 in Italia. Il condannato ha voluto indossare fino alla fine i suoi occhiali e non ha voluto pronunciare nessuna parola. 12 MINUTI PER TROVARE LA VENA - I testimoni hanno riferito che sono passati 12 minuti prima che le guardie infilassero l'ago nella vena del braccio sinistro di Williams. Il condannato parlava di tanto in tanto con gli addetti, finché ha chiesto: «Non l'avete ancora trovata?». Prima di morire «Tookie» ha sollevato più volte la testa, in particolare per guardare Barbara Becnel, che ha pubblicato i suoi libri e che ha contribuito a fare conoscere la causa del condannato, opponendosi alla sua morte. 13 dicembre 2005 http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/12_Dicembre/13/williams.shtml 13/12/2005 - 10:32 PENA DI MORTE: GIUSTIZIATO WILLIAMS, PROTESTE FUORI CARCERE (AGE) SAN QUENTIN, CALIFORNIA - All'annuncio ufficiale dell'esecuzione avvenuta di Stanley Tookie Williams, migliaia di manifestanti che attendevano fuori del carcere di San Quentin hanno espresso la loro rabbia protesta. ''E' finita ma non finisce qui'', ha detto il reverendo Jesse Jackson, un sostenitore della causa di Williams, riferendosi alla lotta dell'ex capo gang condannato a morte contro la violenza giovanile. Secondo la testimonianza di Steve Lopez, un giornalista del Los Angeles Times che ha assistito all'esecuzione, Williams ''ha lasciato che facessero, senza opporre nessuna resistenza'', ed ''ha alzato la testa alcune volte, mentre i secondini lo legavano alla poltrona, prima di iniettargli il cocktail letale. (AGE) RED-CENT http://www.agenews.it/notizia.php?c=4&in=31620 Condanna Williams eseguita : no di Schwarzenegger alla grazia di Rico Guillermo Alla fine Schwarzenneger non ha concesso la grazia e Stanley Tookie Williams, cofondatore della Crips gang e condannato per quattro omicidi e' stato giustiziato a San Quintino, in California, con una iniezione letale. Il caso di Williams ha infiammato gli animi aprendo un vero dibattito nazionale sulla pena di morte e sulla rieducazione della pena. Anche le star di Hollywood hanno preso posizione, e molti, fra cui il vicesindaco di Newark, ritenevano che la pena capitale potesse essere commutata in ergastolo, permettendo a Tookie di continuare la sua opera anti-gang ed antiviolenza fra i giovani. La cantante Joan Baez, gli attori Mike Farrell e Jamie Foxx, il rev. Jesse Jackson e Bianca Jagger erano fra le celebrita' che si opponevano all'esecuzione. Ma la Corte Suprema ha negato la riapertura del caso e Arnold Schwarzenegger ha negato la grazia al condannato. Nella motivazione, il governatore ha scritto che la presunta redenzione di Tookie Williams - che ha ispirato anche un film - potrebbe non essere stata genuina, poiche' egli non ha mostrato un autentico rimorso per i brutali omicidi commessi dai Crips. Ma Williams - condannato per l'uccisione, nel 1979, di un impiegato e di tre persone in un motel di Pico Rivera - si dichiarava innocente, protestando che prove imperfette lo avevano collegato ad almeno tre degli omicidi. I testimoni al processo hanno invece detto che Williams si era vantato ridendo riguardo alle uccisioni e che in un caso aveva scelto di sparare due volte alle spalle di una delle vittime. Circa 1.000 persone si sono raccolte fuori della prigione per attendere l'esecuzione. Oltre agli innocentisti ed a coloro che erano convinti che Tookie potesse compiere un'opera di prevenzione fra i giovani, vi erano gli avversari della pena di morte, cioe' coloro secondo i quali tale pratica deve essere abolita, indipendentemente dalla colpevolezza del condannato. http://www.osservatoriosullalegalita.org/05/acom/12dic2/1313ricopenamors.ht m Esecuzione Williams. Nessuno tocchi Caino: "giustizia senza pietà, senza grazia e senza speranza" News del 13-12-2005 Appresa la notizia della esecuzione in California di Stanley Tookie Williams, il Segretario di Nessuno tocchi Caino, Sergio D'Elia, ha dichiarato: "Uccidere una persona che ha passato 25 anni in un braccio della morte, equivale ad uccidere un innocente, una persona che forse - sottolineo forse - non era estranea al delitto, sicuramente però una persona diversa da quella del delitto. E' una giustizia letteralmente spietata quella che non sa cogliere la diversità, l'innocenza ritrovata dell'uomo della pena rispetto a quello del delitto". "Che giustizia è quella che dopo un quarto di secolo entra in una cella, afferra un uomo che negli anni ha maturato un distacco netto e profondo dal suo passato e non costituisce più una minaccia per nessuno, lo lega a un lettino e lo giustizia a sangue freddo?". "E' una giustizia elementare, primordiale, banale; è una giustizia senza pietà, senza grazia e senza speranza. Una giustizia che non abbia in sé il dono della grazia non è una giustizia forte, è una giustizia debole, monca, incompleta". red http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=5840 USA, GRAZIA NEGATA: GIUSTIZIATO 'TOOKIE' WILLIAMS 13- 12- 2005 09:57 Articoli a tema | Tutte le Top News Roma, 13 dic. (Apcom) - Stanley "Tookie" Williams è stato giustiziato. L'ex fondatore della sanguinaria banda criminale dei Crips è stato giustiziato nella prigione di San Quintino. Naufragata l'ultima possibilità di salvezza, affidata alla clemenza del governatore della California Arnold Schwarzenegger (e dopo il 'no' finale della Corte Supre ma) "Tookie" è stato ucciso con un'iniezione letale un minuto dopo la mezzanotte (le 9 del mattino in Italia). Williams ha rifiutato di consumare l'ultimo pasto in carcere e ha voluto cinque testimoni ad assistere all'esecuzione. Oltre 2500 manifestanti - militanti contro la pena di morte, esponenti di organizzazioni afroamericane, intellettuali e artisti, semplici cittadini - si erano riuniti nella notte ai cancelli del carcere di San Quintino illuminando la notte con un'ultima fiaccolata. A nulla è valsa dunque la mobilitazione di stelle di Hollywood e celebrità del rap, opinionisti e attivisti per i diritti civili, che nelle ultime settimane avevano attirato l'attenzione dei media e del pubblico sul caso Williams, chiedendo che la vita gli venisse risparmiata in virtù dei meriti conquistati in carcere: 12 anni spesi a lottare contro la criminalità giovanile, diventando un simbolo per molti giovani afroamericani dei quartieri più degradati degli Usa. Williams, più volte candidato al Nobel per la letteratura, aveva anche avuto un premio dallo stesso presidente Bush. La decisione di Schwarzenegger non ha colto di sorpresa: a suggerire intransigenza c'erano ragioni politiche e legali. In conferenza stampa, Schwarzenegger ha citato solo le seconde: "In assenza dell'ammissione delle proprie colpe e di una richiesta di perdono per degli omicidi insensati e brutali, non ci può essere alcuna redenzione". Williams, infatti, ha sempre negato di essere l'assassino di un'intera famiglia (padre, madre e figlia) edi un commesso di un grande magazzino, nel 1979. Reati per i quali è stato riconosciuto colpevole nel 1981. http://notizie.virgilio.it/sitesearch/index.html?filter=foglia&nsid=11804323&mod=foglia&pmk=hpstr1_2?pmk=mailwp Terminator respinge la grazia. Giustiziato "Tookie" Williams di red. Stanley “Tookie” Williams è stato giustiziato. La sua condanna è stata eseguita con un'iniezione letale, nel carcere di San Quentin, in California. A nulla è valsa l'imponente mobilitazione popolare con cui si è tentato di salvare “Tookie” - ex capo di una delle più feroci “gang” di Los Angeles, da 24 anni nel braccio della morte, diventato negli anni un celebre scrittore e più volte candidato al Nobel per la pace - dalla condanna. Il governatore dello stato, Arnold Schwarzennegger, ha negato il provvedimento di grazia per Williams, condannato per l'omicidio di quattro persone, e la Corte Suprema ha respinto i tentativi dell'ultimo minuto dei suoi legali di ottenere almeno un rinvio dell'esecuzione. L'avvenuta esecuzione di Williams è stata annunciata ufficialmente mezz’ora dopo la mezzanotte (le 9.30 italiane). Migliaia di persone si sono assiepate davanti al penitenziario californiano. I dimostranti hanno letteralmente ostruito i 48 chilometri della stretta strada che conduce alla prigione in riva all'Oceano Pacifico, molti reggendo nelle mani candele accese, altri brandendo cartelli con sopra scritto «Salvate Tookie» o «La risposta è l'amore»; c'era anche un enorme pupazzo che effigiava il Mahatma Gandhi, simbolo della non-violenza. Una piccola costruzione prospiciente il carcere è stata in pratica “sommersa” dalla folla. Trentanove persone hanno assistito all'esecuzione di Williams, tra cui 17 giornalisti e cinque testimoni scelti dal condannato. Nella sua ultima giornata, Williams aveva incontrato diverse persone, prima di essere trasferito in una cella vicina alla vecchia camera a gas, dove gli è stato somministrato il letale cocktail di veleni. Prima di morire aveva letto messaggi di solidarietà che gli erano giunti da tutti gli Stati Uniti, e anche dall'Italia, aveva bevuto un bicchiere di latte (rifiutando l'ultima cena) e guardato la televisione. È il dodicesimo condannato giustiziato da quando la pena di morte è stata ripristinata nella California, e cioè nel 1992. L'Unità 13-12-05 12.12.2005 La grazia, la scelta più difficile per "Terminator" d i red. L'uomo diventato famoso nel mondo come "Terminator" è alle prese con un dilemma. Dopo aver ascoltato accusa e difesa sul caso del condannato a morte, il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, sta valutando se concedere o meno una grazia basata non su elementi giudiziari, ma sulla propria coscienza e su una buona dose di valutazioni politiche. Giovedì scorso, per un'ora, dividendosi mezz'ora a testa l'attenzione del governatore, gli avvocati di Williams e i procuratori che vogliono farlo morire martedì prossimo con un'iniezione letale, hanno spiegato le ragioni pro o contro l'esecuzione. A differenza della stragrande maggioranza delle richieste di clemenza che i governatori affrontano negli Usa, quella di Williams si basa solo in minima parte su considerazioni legate a colpevolezza o innocenza dell'ex fondatore della gang dei Crips o su perizie mediche sulle sue condizioni mentali. Per i difensori del condannato e per i promotori di una campagna per la sua salvezza diventata ormai internazionale, il detenuto merita invece di vivere per come è cambiato in carcere e per l'impatto che ha avuto nel cercare di frenare la violenza di quelle gang di cui è stato uno dei protagonisti. Al termine della rara udienza a porte chiuse concessa alle parti, Schwarzenegger ha preso tempo per una decisione che può arrivare anche negli ultimi minuti prima dell'appuntamento di Williams con il boia, previsto un minuto dopo la mezzanotte di martedì nel carcere di San Quintino (dalle 9 del 13 dicembre in Italia). Il governatore, hanno fatto sapere i suoi collaboratori, non farà alcun annuncio pubblico, ma si limiterà a diffondere via email una dichiarazione con la propria decisione. I difensori del condannato hanno deciso di giocare il tutto per tutto sulla "redenzione" che Williams avrebbe attraversato in questi anni, dopo essere stato condannato per quattro omicidi avvenuti nel 1979. «Se non riusciamo nel nostro scopo, un uomo morirà », ha commentato alla fine dell'incontro Peter Fleming, che guida lo staff legale che assiste il condannato. Gli avvocati hanno tra l'altro presentato a Schwarzenegger un video con testimonianze di giovani che sostengono di aver cambiato vita grazie all'operato del condannato a morte, protagonista in carcere di campagne contro la violenza giovanile. Per come gli è stata posta la questione, Schwarzy non deve pronunciarsi sul sistema della pena capitale e sui rischi di errori giudiziari, come ha fatto per esempio il suo collega della Virginia Mark Warner, concedendo una grazia giorni fa per il timore che non fossero stati rispettati i diritti legali di un condannato, Robin Lovitt. Nel caso della California, il governatore deve invece valutare Williams come persona e decidere se merita o meno misericordia. Una scelta nella quale alla fine potrebbe avere un peso anche la moglie di Schwarzy, Maria Shriver, cresciuta nel clan dei Kennedy, un ambiente contrario alla pena capitale. «È una delle decisioni più difficili che deve prendere un governatore», ha detto la portavoce di Schwarzenegger, Margita Thompson. Gli esperti di vicende giudiziarie e politiche concordano in pieno, convinti che nel caso in particolare del governatore repubblicano della California si tratta di una scelta comunque costosa. Se deciderà per il perdono, si attirerà le ire di larghe fette del proprio elettorato conservatore e difficilmente guadagnerà voti tra i liberal che si battono contro la pena capitale. Se non fermerà il boia, dovrà fare i conti con le conseguenze in termini di popolarità in un anno segnato per Schwarzenegger da ripetute sconfitte politiche. Il mondo di Hollywood che è sceso in campo in forze per Williams - l'attore Jamie Foxx e il rapper Snoop Dogg guidano la campagna per salvare il condannato - avrebbe un ulteriore motivo per lanciare la corsa di un anti-Schwarzy (il regista Rob Reiner si è appena tirato indietro, mentre Warren Beatty potrebbe essere una possibilità). Alcune decine di persone hanno manifestato a Sacramento durante l'udienza, per chiedere di annullare la condanna. Schwarzenegger ha sempre espresso riserve sulla pena di morte, ma ha respinto due precedenti richieste di grazia avanzate da condannati a morte da quando è governatore. L'ultimo governatore a concedere una grazia in California fu un altro attore, Ronald Reagan, che nel 1967 salvò dal boia Calvin Thomas, un ritardato mentale. La procura distrettuale di Los Angeles insiste sul fatto che il detenuto non ha mai ammesso le proprie responsabilità nell'uccisione del cassiere di un negozio e nella strage di una famiglia durante una rapina. Williams inoltre, secondo l'accusa, non ha mai collaborato alle indagini e la sua “creatura”, la gang dei Crips, è diventata una piaga nazionale, estendendosi da Los Angeles a molte periferie americane. I difensori di Williams invece pongono l'accento sulla campagna contro la violenza che il condannato conduce dal carcere dal 1994 (dopo essere stato per più di un decennio un detenuto tutt'altro che modello), sui nove libri per bambini che ha scritto e sulle tregue che dalla cella è riuscito a ottenere in guerre tra gang in California e in New Jersey. Un gesto di grazia gli costerebbe infatti il rapporto, già incrinato, con la base repubblicana e il governatore non sembra disporre del capitale politico per affrontare anche questa crisi. L'opinione pubblica in California e negli Stati Uniti appare intanto profondamente divisa sulla sorte di Williams, condannato per l'omicidio di quattro persone nel corso di una serie di rapine avvenute nel 1979. Williams ha sempre sostenuto la sua innocenza, ma nessuna delle corti che hanno esaminato il suo dossier ha accettato di riaprire il caso. http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=TOOKIE&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=46219 12.12.2005 Cento parlamentari italiani per fermare il boia d i red. Anche in Italia, ci si mobilita per la salvezza di Williams. Sono oltre 100 i parlamentari italiani che hanno firmato l'appello di Nessuno tocchi Caino , rivolto al governatore della California, Arnold Schwarzenegger, per fermare l'esecuzione della condanna a morte di Stanley Williams, l'ex «gang boy» detenuto da 25 anni nel braccio della morte del carcere di San Quintino che potrebbe essere giustiziato domani se Swarzenegger non fermerà il boia. Tra i firmatari, Pietro Folena, che ha raccolto le firme, il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, i vicepresidenti della Camera Biondi, Fiori e Mussi, Enzo Carra (Margherita), Filippo Mancuso (Misto), Antonio Meccanico (Margherita), Giuseppe Giulietti (Ds), Ugo Intini (capogruppo Sdi), Armando Cossutta (Pdci), Russo Spena (Prc), Alfoso Gianni (Prc), Marco Boato (capogruppo gruppo Misto), Luciano Malabarba (capogruppo Prc al Senato), Luciano Violante (capogruppo Ds), Stefano Boco (capogruppo Verdi Senato), Melchiorre Cirami (An), Chiara Moroni (N.Psi), Donato Bruno (Fi, pres. Commissione Affari Costituzionali della Camera). APPELLO DI NESSUNO TOCCHI CAINO PER STANLEY WILLIAMS All’Illustrissimo Governatore della California Signor Arnold Swarzenegger Signor Governatore, ci rivolgiamo a Lei per chiederle di fermare la morte del detenuto Stanley Willliams, fissata il 13 dicembre nel penitenziario di San Quintino. Stanley 'Tookie' Williams L’appello che Le inviamo è motivato dalla forza che un suo gesto di compassione rappresenterebbe per tutti quei cittadini che credono nella vita e nella capacità di riscatto che c’è in ogni essere umano quando gli viene offerta la possibilità di cambiare. E’ il caso del detenuto Williams che in questi venticinque anni di carcere ha fatto della sua prigionia un esempio di riflessione critica per i tanti ragazzi che avrebbero potuto emularlo e seguirlo sulla strada senza ritorno delle gangs giovanili. La sua vita in carcere in questo modo ha avuto un senso, la sua morte non aiuterebbe nessuno di quei ragazzi a fare la cosa giusta quando si troveranno a scegliere da che parte stare. Il signor Williams ha avuto bravi avvocati e regolari processi, ma se nella sua esistenza arrivasse un gesto di misericordia allora anche per ogni ragazzo l’esempio della sua condanna a vita significherebbe che c’è un modo per lo Stato della California di essere più forti. Nella Bibbia non c’è scritto solo “occhio per occhio, dente per dente”, c’è scritto anche: “Il Signore pose su Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato”. Nessuno tocchi Caino vuol dire giustizia senza vendetta. Noi crediamo che il vero deterrente non sia l’entità della pena ma la certezza di dover rispondere dei propri crimini di fronte ad una corte. Se la vita del signor Williams non verrà interrotta egli non sarà mai libero, ma resterà in carcere per il resto dei suoi giorni e, come sta facendo da anni, potrà continuare a spiegare a chi è venuto dopo di lui perché oggi non è più il capo di una terribile gang ma sta dalla parte delle madri che nella guerra tra bande hanno perso i loro figli. Nel form di take action troverai la traduzione inglese. TAKE ACTION STATI UNITI D'AMERICA 13/12/2005 10.29 GIUSTIZIATO ‘TOOKIE’ WILLIAMS: 22 MINUTI DI AGONIA PRIMA DI MORIRE Diritti Umani, Brief Ha impiegato 22 minuti a fare il suo effetto l’iniezione letale praticata al condannato a morte Stanley 'Tookie' Williams, giustiziato poco dopo la mezzanotte ora locale nel carcere di San Quintino, circa 30 chilometri a nord di San Francisco. In 39 hanno assistito agli ultimi minuti di vita dell’uomo, 51 anni, condannato a morte per un quadruplice omicidio che avrebbe compiuto nel 1979, quando era a capo della banda giovanile dei ‘Crips’, da lui fondata. Fino all’ultimo Williams ha negato ogni responsabilità nella morte delle quattro persone, riconoscendo e denunciando però il suo passato criminale, che aveva cercato di emendare con una condotta cristallina in carcere e con un instancabile impegno a favore dei bambini e contro la criminalità, valsogli alcune candidature per il premio Nobel per la pace. ‘Tookie’ Williams – per la cui salvezza si sono mobilitate centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo – non aveva più speranze dopo che ieri il governatore della California, l’exattore repubblicano d’origini austriache Arnold Schwarzenegger, gli aveva negato la grazia, e la Corte Suprema dello stato aveva respinto un suo ultimo appello. [LL] Copyright © MISNA Riproduzione libera citando la fonte. Inviare una copia come giustificativo a: Redazione MISNA Via Levico 14 00198 Roma [email protected] STATI UNITI D'AMERICA 12/12/2005 23.23 CASO WILLIAMS: RESPINTA LA GRAZIA, TRA POCHE ORE SARÀ GIUSTIZIATO Diritti Umani, Brief Il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha respinto oggi la richiesta di grazia per il condannato a morte Stanley Tookie Williams. Nelle prossime ore – le 9:00 del mattino in Italia – al detenuto verrà iniettata una sostanza letale nel carcere di San Quintino. La richiesta di sospendere l’esecuzione di Williams, sottoscritta da circa 50.000 persone, è stata negata con una comunicazione via email, nella quale ha spiegato che non vi sono elementi per ribaltare il verdetto. Williams, capo della cosiddetta gang dei Crips, durante gli anni di carcere – è detenuto del 1979 – aveva iniziato a scrivere libri contro la violenza giovanile ed era anche stato candidato al Premio Nobel per la pace. Ha sempre respinto l’accusa di aver ucciso quattro persone a sangue freddo. I suoi avvocati affermano che un nuovo testimone avrebbe potuto scagionare il condannato, ma oggi, prima del verdetto di Schwarzenegger - l’Alta Corte della California aveva respinto una richiesta di sospendere l’esecuzione. Un altro ex-attore diventato governatore della California – Ronald Reagan, poi presidente degli Stati Uniti – è stato l’ultimo a concedere una grazia in questo Stato. L’attuale inquilino della Casa Bianca, George W. Bush, nelle sue vesti di governatore del Texas ha approvato 152 condanne a morte, concedendo la grazia una sola volta. [EB] Copyright © MISNA Riproduzione libera citando la fonte. Inviare una copia come giustificativo a: Redazione MISNA Via Levico 14 00198 Roma [email protected]