comuncazione decesso sicurezza urbana
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comuncazione decesso sicurezza urbana
... SICUREZZA URBANA " SOMMARIO ~2007 ~ Hanno cOllaborato a questo numero • Maria Laura Barbera Vice Questore aggiunto sez. Polstrada Verona Sicurezza stradale: attivita di controllo ~f--~en~u~o~..:..:::ve:....:m:.:..:..::O:::d:..:a=.:l:.:.it::.:a=--=o:J:p:::e::.:r:..:a:.:t::.iv.:..e=-7 • Giuseppe Carmagnini Legge finanziaria 2007: modifiche al codice delIa strada Maria Laura Barbera Commissario - Vice Comandante polizia municipale di Casalgrande Lomissione di soccorso nel codice delIa strada • Claudio Malavasi Giuseppe Carmagnini Comandante del Corpo unico di polizia municipale delIe Terre Verdiane (Fidenza-PR) • Fabio Piccioni II prorocolIo operativo per gli accertamenti medici previsti dalI'articolo 186, comma 5, per guida in stato di ebbrezza 59 II protocolIo operativo per gli accertamenti medici previsri daIl' articolo 187 codice delIa strada 75 Paolo Girotti Avvocato, esperto e autore di pubblicazioni in materia • Luca Pietrantoni Giuseppe Carmagnini Piero Vergante • Paolo Girotti • Alessandro Mancini _ Decreto legge 20 ottobre 2006, n. 262 Le novita per il codice delIa strada Commissario polizia municipale di Praro Responsabile Ufficio giuridico e contenzioso Magistraro presso iI Tribunale di Forll Rivista giuridica di polizia Informazioni desumibili dagli atti di rilievo del sinistro stradale 85 Docente di Psicologia delI'emergenze e degli eventi cririci Universita degii studi di Bologna Claudio Malavasi I controlIi degli autosaloni, delIe rimesse e dei noleggi auto senza conducente ]0') • Gabriele Prati Fabio Piccioni Conseguenze derivanti da incidenci stradali (legge n. 102/2006) Psicologo, dottorando Universita degii studi di Bologna 12,3 • Ugo Terracciano Alessandro Mancini Le c.d. "frodi caroselIo" nel settore auromobilistico Dirigente Commissariato di pubblica sicurezza di Vasto 12.') • Piero Vt'1Xante Luca Pietrantoni e Gabriele Prati La comunicazione del decesso in caso di sinistro stradale Dirigente polizia municipale di Torino Giurisprudenza a cura di Ugo Terracciano I :>') Massimario in materia di sicurezza stradale -- Luca Pietrantoni Docente di Psicologia dell'emergenze e degli eventi critici Universita degli studi di Bologna Gabriele Prati Psicologo, dottorando Universita degli studi di Bologna La comunicazione del decesso in caso di sinistro stradale «... nello schianto dellauto contra ilpalo emorto il conducente. Nell'abitacolo non si sono trovati i documenti delta persona deceduta e quindi, nellattesa che si trovasse la famiglia da contattare, ho scortato il corpo del deceduto aU'obitorio deU'ospedale. All'interno dell'ospedale vengo avvicinato da una signora con i suoi tre figli, che si rivela poi essere la moglie della persona deceduta, alta quale avevano detto di rivolgersi a me per sapere in quale reparto dell'ospedale avevano ricoverato suo manto . .. ». ~ Intervista con un operatore di polizia Una recenre indagine dell'Aci in collaborazione con l'Istar ha rilevaro che nel 2005 vi e stato un leggero calo nel numero di morri per incidenre stradale. A fronre di quesra nora positiva, pero, emerge che nell'anno 2005 gli incidenri stradali sono stati 225.078 che hanno causato iI decesso di 5.426 persone, menrre altre 313.727 hanno subito lesioni di diversa gravita. Ogni giorno del 2005 Ie forze di polizia, ed in particolare la polizia stradale, hanno dovuto fronreggiare mediamenre 617 incidenri, con 15 morri e 860 feriti. I.:incidenralita stradale e causa di ingenri danni fisici (si pensi aile mortalita, ai ferimenri e aile disabilita) rna anche pesanri danni psicologici (il trauma del superstite all'incidenre 0 la sofferenza dei familiari del congiunto deceduto). Gli operatori di polizia in questo scenario si trovano nell'indesiderabile molo di essere "messaggeri" di cattive notizie. Possiamo stimare che in media ogn.i giorno, operatori delle Forze dell'ordine ad operatl~ri sanitari compiano ai familiari delle vittime ddlast:r2d.a LUCA PIETRANTONI e GABRIELE PRATI LA COMUNICAZIQNE DEL DECESSO IN CASD DI SINISTRO STRADALE 130 860 comunicazioni relative ad un ferimento piu 0 meno grave e 15 comunicazioni del decesso. Queste morti si distinguono da altre (ad es. morti a seguito di malattia cronica) perch!! tendono ad assumere Ie seguenti quattro caratteristiche riconducibili aII'acronimo Ipev: 1. Inattese, perdl<: tendono ad accadere in modo improvviso e senza avvertimento; 2. Premature, perche spesso riguardano persone che muoiono in modo precoce e innaturale; 3. Evitabili, perche essendo la diretta conseguenza di un comportamento negligente 0 scorretto di un altro attivano questioni relative aile responsabilita; 4. Violente, perche possono dar luogo ad effetti violenti e mutilanti sui corpo. La letteratura ha messo in evidenza come Ie persone che perdono familiari a causa di decessi con queste specifiche caratteristiche sono a maggior rischio di lutto complicato e disturbo post-traumatico da stress (Stewart, 1999). Per l'operatore di polizia questo tipo di compito comporta un'esperienza molto intensa sia a livello psicologico che professionale dal momenta che si confronta con la. morte ed illutto dei familiari, consapevole che, in questi casi, la notifica eun'esperienza . estremamente drammatica (Pietrantoni e Lori, 2006). A questo proposito una ricerca ha riscontrato che I' essere esposti al dolore dei familiari durante una comunicazione del decesso puo portare ad un aumento del malessere per I' operatore stesso (Bartone, Ursano, Wright e Ingraham, 1989). Tuttavia vogliamo sottolineare che la comunicazione del decesso non esolamente un compito gravoso e foriero di disagio rna e anche una sfida in cui I'operatore di polizia puo dimostrare Ie proprie competenze alia cittadinanza e creare Ie migliori condizioni per favorire il processo di "elaborazione dellutto" dei familiari. Se questa comunicazione viene eseguita con professionalita e sensibilita, infatti, si puo evitare nei familiari una seconda traumatizzazione legata al modo nel quale apprendono il fatto e si puo promuovere una migliore accettazione e fronteggiamento dell'accaduro. Dunque una appropriata comunicazione del decesso costituisce una opportunita di prevenzione secondaria che potrebbe ridurre la probabilita di un ulteriore danno psicologico. Non solo, rna vi sono studi che rilevano come una buona preparazione in questo compito possa avere benefici non solo per i familiari rna anche per I' operatore stesso che sente di aver portato a termine con competenza un compito emotivamente impegnativo (Stewart, 1999). La formazione, pertanto, si rivela come uno di quegli e1ementi chiave che puo fomire Ie conoscenze e competenze necessarie per avere una buona padronanza della situazione quando si effetrua una notifica del decesso. ~ La ricerca sulla comunicazione del decesso Date queste premesse estata svolta una ricerca con il Corpo di polizia municipale di Firenze (in particolare con la collaborazione del Servizio prevenzione e protezione, dott. Graziano Lori) volta a esplotate I' esperienza e Ie percezioni degli operatori in questa delicata mansione. Ci siamo posti diversi obiettivi di ricerca fra cui: 1. rilevare I' esperienza di eventi critici di servizio, in particolare nel caso di rilievi a sinistri mortali; 2. verificare la frequenza con la quale gli operatori nel corso della loro carriera hanno comunicato un decesso improvviso; 3. valurare i fattori cognitivi, emotivi e comportamentali associati al suo espletamento; 4. analizzare Ie difficolta percepite; 5. studiare quali potrebbero essere, dal punto di vista degli operatori, Ie buone pratiche. La ricerca ha coinvolto piu di cinquecento operatori del Comando di Firenze che costituiscono piu della meta del personale in servizio. Gli eventi critici di servizio percepiti come piu srressanti dagli appartenenti alia polizia munieipale sono stati il rilievo di incidenti stradali mortali, in particolare gli operatori di polizia hanno risposto di essere molto scossi qualora il sinisrro coinvolga bambini 0 adolescenti. In questi scenari, vi sono molti stimoli sensoriali intensi e negativi (Ie urla dei parenti, i lamenti della persona morente, il sangue, Ie ferite). Alcuni hanno evidenziato la casualita e l'imprevedibilita degli eventi, con gravi conseguenze per un evento banale ("in un attimo si passa da vita a morte"). Altri hanno evidenziato la mancanza di rispetto da parte di colora che si ammassano intomo al luogo dell'incidente ("i curiosi impertinenti di fronte alIa tragedia"). Un agente ha riferito di essere rimasto particolarmente colpito dalla "poverta di una borsetta di una signora deceduta"; infatti, nella fase del recupero degli effetti personali si personalizza la vittima, nell'avere a che fare con elementi appartenenti alia sua storia di vita, favorendo cosl un processo di identificazione. Parlando di comunicazione del decesso e emerso che circa un terzo degli operatori si era confrontato con questo compito almeno una volta nella carriera lavorativa. Questa percentuale non eelevata ma esignificativa dal momento che i ruoli ed i compiti che la polizia municipale ha in carico sono numerosi. Gli operatori che hanno svolto questo compito risultano essere pili a rischio di disturbi psicopatologici fra cui disturbo da stress post-traumatico, sintomi generali d'ansia, schemi cognitivi disadattivi (maggiore timore per la propria incolumira ed aumentata percezione di pericolosira del proprio lavoro) e maggiore frequenza di episodi di scatti d'ira con i familiari a causa dello stress accumularo sullavoro. 1i.trravia questo compito non si associa solo a problemariche psicologiche rna anche a LuCA PIETRANTONI e LA GABRIELE PRATI COMUNICAZIONE OEl DECESSO IN CASO Dl SINISTRO STAADAlE 132 cambiamenri positivi come una maggiore disponibilita ad ofFrire sostegno ai colleghi, una maggiore petcezione di autorevolezza e padronanza sullavoro ed una maggiore tendenza a senrirsi piu forti emotivamenre rispetto al momenta dell'assunzione. Questi cambiamenti in positivo possono essere iI frurto di un crescita personale e professionale innescara proprio dal confronto con eventi critici giudicati estremamente stressanti (Pietrantoni e Prati, 2006). Fra Ie difficolta maggiormente riportate nella notifica di un decesso troviamo risposte che fanno riferimento all'articolazione del messaggio-chiave, ossia la ricerca delle parole e degli interIocutori piu appropriati. Daile risposte emerge chiaramente che I'opetatore e consapevole dell'esttema importanza del compito e quindi avverte la necessita di scegliere Ie parole che leniscano una comunicazione gia di per se traumatica. Una seconda difficolta riguarda il timore per la possibile reazione dei familiari alIa notizia. Da una parte possiamo avere a che fare con familiari che hanno problemi di salute (es. infarto) e quindi a rischio di crisi. Dall'altra abbiamo l'incertezza di interagire con familiari che possono reagire nei modi piu disparati: rabbia, disperazione, stoicismo, aggressioni verbali all'operatore ritenuto iI responsabile dell'accaduto. Un'altra difficolta che vale la pena menzionare riguatda la pattecipazione dell'operatore al dolore dei familiari. Da una parte abbiamo operatori che fanno Fatica a non immedesimarsi nel dolore dei familiari sino a rimanerne coinvolti, dall'altra abbiamo operatori che cercano di andare oltre il distacco personale che il ruolo sembra imporre. La tematica della "giusta vicinanza" da tenere in questi casi equanto mai importante (ZuIiani e De Antoni, 2002). Le competenze comunicative ed emotive vengono chiamate in causa anche quando si parIa di buone pratiche nella comunicazione del decesso. Gli operatori, infatti, riportano numerose qualita come "tatto", "ascolto", "parte- cipazione", "calma~', "delicatezza") (comprension/', usensibilittt", immedesimazione" , U «umanit;l' e "vicinanza". A fronte di questi aspetti vi e anche una minoranza che ha ritenuto importante sottolineare l'importanza del distacco inteso come strategia volta a salvaguatdare l'emotivita sia dell'operatore che dei familiari. Un'altra minoranza di operatoti ritiene opportuno far ricorso ad una figura esterna che pub essere iI collega esperto, iI medico o 10 psicologo. In questo caso emerge iI bisogno di supervisione 0 di assistenza da patte di una perso na esperta. Una parte minore degli operatori ha indicato la necessita di acquisire una buona preparazione che Ii aiuti a portare a termine iI compito con professionalita ed a gestire il proprio carico emotivo. ~ Raccomandazioni generali sulla comunicazione del decesso In letteratura esistono diverse linee guida che riguardano la notifica del decesso. Lorganizzazione statunitense Madd - Madri Contro la Guida in stato di ebbrezza - ha pubblicato alcune indicazioni sulla comunicazione della morte improvvisa (Young et al, 1999) che sono state poi riprese e riadattate al contesto italiano da Zuliani (2006). II manuale piu famoso specificatamente dedicato alle Forze di polizia e quello elaboraro dalla polizia del Missouri in collaborazione con l'Universita che e sintetizzato dai seguenti principi: "In person" (di persona e non via telefono), "in time" (prima possibile e dopo aver raccolto e verificaro Ie infotmazioni), "In pairs" (due operatori di polizia per reciproco supporto logistico e relazionale), "In plain language" (con un linguaggio diretto e personalizzato), "With compassion" (con sensibilita, rispetto delle emozioni altrui). In quesro manuale/percorso formativo si descrive il processo di notifica del decesso nei diversi setting possibili: l'ospedale, la residenza, i1luogo di lavero 0 la strada. Come si evince da questa letteratura e difficile tuttavia tratteggiare una modalica "giusta" 0 "sbagliata" per comunicare un decesso improvviso e ogni suggerimento quindi dovca essere adattato ad ogni specifica situazione e persona coinvolta. Un primo punto riguarda "chi comunica", ossia la persona deputata a fornire la notizia ai familiari. Dal momento che una condizione essenziale per una buona comunicazione e la conoscenza in dettaglio dell'accaduro sarebbe auspicabile che venisse coinvolto nella notifica iI personale intervenuro sulla scena della morte. Se Ie condizioni non rendono possibile cib e necessario che vi sia un operatore, ben informato su tutti i dettagli dell'accaduto, che si assuma il compito. Da un punto di visra logistico-organizzarivo, sarebbe opportuno che I'operatore di poLizia addetto alIa comunicazione avesse tutto il tempo necessario per espletare tale compiro e per rimanere con i famiIiari per aiutarli a superare iI primissimo impatto emotivo. Un secondo punto concerne it destinatario, ossia it familiare che riceve la notifica del decesso. Requisito indispensabile a questo proposito eLa corretta identificazione del deceduro. Comunicazioni errate potrebbero causare sofferenze inutili per i familiari oltre che conseguenze negative per l'intera amminisrrazione. Un secondo requisito riguarda la necessita, ove sia possibile, di una raccolta di informazioni sulla composizione e sulle caratteristiche del nucleo familiare. In quesro modo si puo scegliere in anticipo il destinatario principale della notifica e si possono prevedere in anticipo reazioni particolarmente significative da parte dei familiari. Infine vi possono essere situazioni delicate a causa di particolari prablemi di salute del membra familiare piu vicino alIa persona deceduta: in questo caso si pub optare di coinvolgere prima altri soggetti. E ovvio che nella notifica non vadano coinvolri minori. LUCA PIETRANTONI e LA GABRIELE PRATI COMUNlCAZIONE DEL DECESSO IN CASO OJ SINJSTRO STRADALE 134 135 Una volta definiti questi punti iniziali si PUQ pensate alia preparazione delle condizioni piu adeguate in base aile quali si PUQ poi procedere alia notifica. Per prima cosa I'operatore di polizia potrebbe verificare se si sente 0 meno pronto al compito. L:esposizione alia scena 0 processi di identificazione con il familiare in base aile caratteristiche della vittima (es., edeceduta una signora che ha la stessa eta della moglie dell'agente) possono mettere a dura prova 10 stato emotivo dell'operatore. A questa proposito alcuni operatori trovano utile, prima di procedere alia notifica, esprimere Ie proprie emozioni personali sull'incidente con g1i altri colleghi che sonG intervenuti sui posto; quesro consente loro di concentrarsi maggiormente sulle reazioni dei membri della famiglia. Una buona comunicazione del decesso andrebbe fatta di persona, evitando di utilizzare, qualora non si tratti realmente dell'unica possibilita a disposizione, di altri mezzi quali ad esempio il telefono. Una volta di fronte aI membro familiare ritenuto piu opportuno si possono prima chiedere Ie sue generalita aI fine di tutelare la privacy ed evitare che i parenti della vittima siano informati del decesso in modo improprio. Non ci si PUQ permettere di rischiare equivoci in questa fase ed il mezzo migliore per accertarsi di parlare con gli interlocutori giusti equello di chiederlo direttamente, con frasi del tipo "Lei e il padre di ... ?", oppure "Lei e la moglie di ... ?". Appurato che ci si trova davanti la persona desiderata enecessario portarla in un ambiente tranquillo, lontano da rumori e non affollato. E importante far sedere la persona e sedersi vicino a lei, chiedendo, ove possibile, la presenza di un terzo, meglio se vicino affettivamente alia famiglia (un vicino, un amico, un parente, 0 un religioso). E possibile che la persona rimanga scioccata e, quindi, la presenza di un terzo consente all'operatore di non lasciarla da sola una volta terminato il proprio dovere. Infine prima dell'articolazione del messaggio chiave e importante presentarsi con chiarezza all'interessato attraverso nome, cognome e ruolo. Una comunicazione del decesso efficace /: semplice, diretta e completa. Un esempio potrebbe essere iI seguente: Operatore di polizia: "X stato coinvolto in incidente" Familiare: ''E mortof" Operatore di polizia: "St, X deceduto circa 30 minutifa. (pausa). Mi spiace molto. (pausa)". Se nella comunicazione della morte e preferibile essere diretti senza ritardare nell'illusione che possa essere accettata meglio, quando si spiegano i fatti ebene "dosare" Ie informazioni e ricorrere a pause per facilitare il processamento delle informazioni. Espressioni del tipo "spirato", "non e piu tra noi" potrebbero essere meno preferibili rispetto a "morto" 0 "deceduro" in quanto comunieano indirerramente il disagio dell'operatore. Le reazioni dei familiari possono essere Ie piu disparate: choc, e e incredulita, negazione, paralisi comportamentale, pensieri controfattuali e sensi di colpa specialmente nei genitori di giovani deceduti con cidomotori 0 motocidette ("se solo non gli avessi comprato ... "). In altri casi, si assiste ad una reazione di accettazione rassegnata 0 stoicismo, in altri di disperazione, aggtessivita, anche rivolta verso I'operatore di polizia, in altri ci potrebbe essere il rischio di gesti autolesionisti. Si fa presente che generalmente Ie reazioni piu intense avvengo entro i primi 15 minuti dalla notifica. Un caso estremo di reazione psicologica ela cosiddetta "dissociazione": la persona che ha ricevuto la notizia si estrania dalla realta che trova cosl assurda e difficile da comprendere, ad esempio si disconnette dall'operatore visivamente e nei comportamenti, diventa improvvisamente calmo 0 mostra un'espressione facciale vuota.ln questi casi, eopportuno non aggiungere dettagli sulla marte, separare la persona dagli altri in uno spazio piu tranquillo e riorientare la persona alia percezione di realra ricordando dove sono e con chi sono ("Ci troviamo all'ospedale X e io sono l'agente ... "). II familiare solitamente chiede maggiori spiegazioni: che cosa /: successo? Quando? Dove? Com'/: accaduto? Chi era presente? La persona ha detto quaIcosa? E morta suI colpo 0 ha sofferto? Ci sono stati tentativi di rianimarla? Dov/: adesso il corpo? In che condizioni /:? Loperatore di polizia in genere risponde adeguatamente spiegando il fatto attraverso una descrizione degli avvenimenti accertati senza aggiunte 0 interpretazioni e si dichiara disponibile ad acquisire Ie informazioni richieste nel caso non Ie sappia. Nella descrizione dell'evento e bene attenersi a quella che in gergo si chiama "dinamica sterile" del sinistro srradale senza entrare troppo nei dettagli, specialmente quelli cruenti, a nelle responsabilita dell'accaduto. Frasi fatte come "Era destino" 0 "La volonta di Dio" potrebbero risultare inadeguate ed evidenziare una collusione con Ie richieste del familiare di rispondere ad interrogativi esistenziali. I familiari in quel momento hanno una molteplicita di bisogni fondamentali: esprimere Ie loro emozioni anche in modo intenso, interagire con una persona rassicurante, capire cosa succedera dopo e progressivamente riacquisire controllo sulla situazione prendendo decisioni (ad esempio chi avvisare, cosa fare). In alcuni casi, I'operatore di polizia esprime il suo sostegno in modo molto semplice, stando vicino, ascoltando in silenzio, ribadendo la sua presenza e disponibilita ("cosa posso fare per lei?") a mostrando la sua comprensione ("deve essere proprio difficile"). Da un punto di vista comunicativo, la coerenza tra I'asperro verbale (Ia notizia) e la modalita non verbale (I'espressione facciale, il rono emotivo della voce, la postural che la accompagna e malta importante. Da un punto di vista relazionale e necessario ricercare un punto di equilibrio fra la distanza professionale e la partecipazione umana. LuCA PIETRANTONI e GABRIELE PRATI LA COMUNICAZIONE DEL DECESSO IN CASO OJ SINJSTRO STRADALE 136 La personalizzazione della vittima, per esempio attraverso !'utilizzo del nome della;; vittima piuttosro che di parole come "corpo", "salma", aiuta la persona ad affrontarej la realta ed a capire che ci si sta occupando di lei e non di un fatto burocratico. ' Alia fine della comunicazione del decesso I'operarore esprime Ie condoglianze, gesto che aiuta i familiari a passare dai fatti, ormai trascorsi e sui quali non si puo. pili far nulla, alle sensazioni. Alcuni operatori di polizia potrebbero sentirein modo molto forte illegame con la famiglia della persona deceduta. In genere gli operatori' prima di lasciare il familiare si accertano che abbia vicino a se qualche vicino, familiare 0 figura di riferimento e che non sia a rischio di forti scompensi psicologici (es., tentativo di suicidio). I'esigenza di mantenere da una parte un distacco, dal!'altra una partecipazione ed un interessamento. La valutazione dell'intervento formativo ha riguardato la percezione degli operatori di polizia nei confronti del corso e !'incremento di conoscenze e competenze. Un percorso formativo specifico sulla comunicazione del decesso improvviso e stato percepito come utile e necessario sia dagli operatori che dalla organizzazione la cui immagine e a volte compromessa in caso di eventi eclatanti di comportamenti inadeguati 0 insensibili. II corso ha visto la partecipazione di 111 operarori divisi in sei gruppi e ha contribuito all'avviamento di un secondo progetto di pili ampio respiro sui sostegno tra pari denominato "Cerchio Blu". ~ 11 corso sulla comunicazione del decesso ~ Alia ricerca sopra illustrata ha fatto seguito un intervento formativo sulla comunicazione del decesso rivolto agli stessi operatori appartenenti alia Polizia municipale di Firenze (Pietrantoni, Prati e Lori, 2006). Gli obiettivi formativi erano: 1. aumentare Ie conoscenze sulle reazioni dei familiari alia comunicazione del decesso per incidente stradale; 2. migliorare Ie abilita relazionali e comunicative per una comunicazione efficace; 3. identificare "buone pratiche". Fra Ie metodologie impiegate in questo corso ricordiamo: lezioni frontali, discussione di casi e buone pratiche, attivazioni su espressioni adeguate ed inadeguate, esercitazioni in piccoli gruppi su completamento di frasi, presentazione di video sulla comunicazione del decesso. II modulo formativo ha affrontaro vari argomenti fra cui la suddivisione dei compiti nel rilievo nel sinistro mortale, Ie caratteristiche specifiche delle morti da incidente stradale (modello Ipev, ossia morte inattesa, premarura, evitabile e violenta), i setting della notifica, la componente verbale, paraverbale, non verbale del messaggio-chiave, la gestione delle reazioni emotive dei familiari, la consegna degli effetti personali e Ie strategie di gestione dello stress negli operatori stessi. La durata rotale dell'intervento formativo estata di 12 ore suddivise in due giornate da sei ore ciascuna. Nello specifico Ie 12 ore sono state suddivise in quattro moduli: 1. Contesto delle comunicazioni del decesso, ossia relativo al!'analisi degli attori e del setting rilevanti quando si comunica un decesso; 2. II messaggio, concernente Ie linee guida e Ie modalita pili appropriate per articolare il messaggio e gestire la relazione con i familiari; 3. I bisogni dei familiari, relativo aile necessita di una persona in tale siruazione di elevaro stress; 4. I bisogni degli operarori, concernente la "giusta vicinanza", compromesso fra La comunicazione del decesso, essendo un evento difficile e indesiderato, pone una grande sfida alia quale gli operatori possono rispondere con grande professionalitil. Lalto tasso di incidenti stradali mortali nelle citta italiane e il crescente rischio di emergenze collettive richiedono una preparazione aile buone pratiche da attuare in questi casi. Siamo consapevoli che una notifica del decesso per quanto condotta in modo professionale non puo bloccare il dolore e 10 shock dei familiari. Siamo pero convinti che vi siano ampi spazi di miglioramento per offrire alia famiglia colpita Ull aiuto in questa fase usufruendo di un servizio adeguato e sensibile. Se da una parte risultano essere importanti qualitil personali dell'operatore come tatto, sensibilira, empatia e stabilita emotiva, dall'altra riteniamo che Ie competenze comunicarive, relazionali ed emotive necessarie allo svolgimenro del compiro possano essere significarivamenre migliorare rramire inrervenri formarivi. A nostro avviso la Forze di polizia locali sono sempre pili sensibili a quesre problemariche e quindi siamo fiduciosi sui fatto che la preparazione aile comperenze non recniche, cioe relarive aIle aree psicologiche e sociali, possano sempre pili essere presenti accanro alia formazione alle competenze di ripo recnico. Abbiamo visto come una notifica condotta con competenza possa avere benefici sia per it familiare che la riceve che per I'operatore che la esegue. Da una parte, infarri, abbiamo accennato ad una parte della lerrerarura che equipara una buona comunicazione del decesso ad un'azione di prevenzione secondaria nei confronti dellutto dei familiari per i quali !'informazione suI decesso rappresenta un evento che lascia una traccia nella memoria, una rortura nella sroria di vira che segna un prima e un dopo (Srewart, 1999). Dal!'altra, invece, non dobbiamo sottovalutare i rischi insiti in questo compito dal momenta che chi riceve questo incarico tende poi a presentare una serie di conseguenze in rermini di disagio come e emerso dalla nostra ricerca. Conclusioni LUCA PIETRANTONI e GABRIELE PRATI a cura di Ugo Terracciano Alia luce di questi fatti riteniamo opportuno sottolineare I'esigenza di promuovere nel percorso formativo dell'operatore di polizia Ie sue competenze comunicative roe, in caso di incidente stradale, sono estremamente importanti per i familiari e favoriscono la soddisfazione lavorativa aII'interno del corpo. A questa proposita, dato che abbiamo iniziato I'articolo con la citazione di un'esperienza di un operatore di polizia circa un caso delicato di comunicazione del decesso, vogliamo condudere con un'a1tra testimonianza dalla quale emerge roe adeguate competenze comunicative e una sensibilita umana possono costituire un gesto di grande valore per il cittadino oltre che indirettamente promuovere stima e gratitudine dei cittadini nei confronti delle Forze di polizia: «••• Poco tempo fa, mentre facevo servizio in centro, sono stata avvicinata da una persona alia quale avevo notijicato il decesso del coniuge tempo addietro. Mi ha ringraziato perche il modo rispettoso e sensibile con il quale Ie ho notijicato il decesso Ie ha permesso di affrontare meglio l'accaduto ... ». Bibliografia BARTONE P.T., URSANO RJ., WRIGHT K.M. e INGRAHAM L.H. (1989), The impact of military air disaster on the health ofassistance workers,Journal ofnervous and mental disease, 177,317-328. PIETRANTONI L., Lori G. 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(2002), II problema della comunicazione ai familiari del decesso improvviso di un congiunto, Emergency Oggi, anno VIII, novembre. ZULIANI A. (2006), Manuale di psicologia dell'emergenza, Maggioli Editore. II!JSICUREZZA STRADALE Guida in stato di ebbrezza - Certificato medico redatto secondo i protocolli della medicina d'urgenza - Valore probatorio. In tema di reato di guida in stato di ebbrezza, il certificato medico relativo agli esami del prelielJO ematico, effettuati secondo i normali protocolli medici dal pronto soccorso durante il ricovero in una struttura ospedaliera, eutilizzabik a fini probatori come documento, e quindi non necessita di alcun deposito a beneficio della difesa ex art. 366 c.p.p. durante Ie indagini preliminari e di alcuna confirma in sede testimoniale nel corso del dibattimento. (Annulla con rinvio, Giudice pace San Vito al Tagliamento, 27 ottobre 2004). (Cassazione penale, sez. IV, 14luglio 2006, n. 24382) Guida in stato di ebbrezza - Applicazione della causa di improcedibilitit di cui all'art. 34 del d.lgs. n. 34/2000 - Applicabilitit anche ai reati di pericolo astratto. Nel procedimento penak davanti al giudice di pace, Ia causa di improcedibilita di cui all'art. 34, tUgs. n. 274 del 2000 (particolare tenuita del fittto) trova applicazione anche in riferimento ai reati di pericolo astratto 0 presunto. percht anche per essi ilprincipio di necessaria offinsivita consente l'indilliduazione in concreto di un'offisa anche minima al bene protetto, epercht Ia particolare tenuita si appezza per mezzo di un giudizio sintetico suifittto concreto, elaborato alia luce di tutti gli elementi normativamente indieati e che si individuano nell'esiguita del danno 0 del perieolo, nell'oeeasionalita della condotta, nel basso grado di eolpevolezza e nell'eventuale pregiudizio soeiale per l'imputato. (In applieazione di tak principio la Corte ha ritenuto Ia sussistenza della causa di improcedibilita per una eondotta di guida in stato di ebbrezza, in ragione dell'esiguita del tasso aleolimetrieo, valutato unitamente agli altri indici di tenuita delfittto). (Annulla senza rinvio, Tribunale di Biella. 191uglio 2004). (Cassazione penale, sez. IV, 13 luglio 2006, n. 24249) Guida in stato di ebbrezza - Applicazione della causa di improcedibilitit di cui all'art. 34 del d.lgs. n. 34/2000 - Ricorrenza di indici normativi di occasionalitit della condotta. Nel procedimento penak datlanti al giudiee di pace, l'applicabilita della causa di improcedibilita di cui all'art. 34, d.1gs. 28 agosto 2000, n. 274 (partieolare tenuita del jimo), till apprezzatll atluto riguardo non solo alia esiguita del danno 0 del perieolo che ne ederitlato, rna anehe alia sussisten:w degli ulteriori indici normatitli della oeeasionalita della eondotta, del basso grado di colpetlolezza e deltetJentuaie pregiudizio sociale dell'imputato, i qual; ultimi non sono alternatilJi ma concurrenr; (on ilprimo. Ne consegue ehe nell'ipotesi in cui it danno 0 il pericolo non sia esiguo, alfine di esellidere III dichiarazione di improcedibilit2l. devono essere lld/utat; anchc gli altri pamnlftri di riferimento SOpTtl enunciati. (In applicazione di tale principio Ia S. C. ha annullato con rinvio la sentenza delgiudicr d: