Corno d`Africa... Programma

Transcript

Corno d`Africa... Programma
disperati? Chi muove quei Paesi uno
contro l’altro e quali nuovi interessi
sono in campo?
Terra di confine tra il mondo arabo-
PRESIDENZA NAZIONALE
musulmano e l’Africa, il Corno risente,
Dipartimento Internazionale
Immigrazione
essendone teatro, dei cambiamenti
geo-politici e dei complessi conflitti di
interesse che attorno a quelli si
CORNO D’AFRICA
In fuga da guerre senza nome
e senza fine
giocano.
L’incontro vuole mettere a confronto
prospettive diverse per individuare
chiavi di lettura utili ad una migliore
In collaborazione con:
conoscenza e comprensione della
situazione nel Corno d’Africa,
particolarmente delle dinamiche più
controverse, come il conflitto Eritreoetiopico, l’evoluzione del terrorismo
“islamico” di al Shabaab in Somalia e in
Kenya, l’impatto della politica
americana nella regione dopo la fine del
patto di Varsavia o, meglio, dopo la
caduta del Muro di Berlino…
Segreteria organizzativa
Tiziana Basili
Tel. 06 / 58.40.261
E-mail: [email protected]
Roma, 24 giugno 2015
Ore 9.30 – 13.00
Sede nazionale ACLI
Co-finanziato con risorse 5 x 1000
IRPEF Anno 2012
Via G. Marcora 18/20
“Immigrazione, più che triplicati arrivi
da Siria e Corno d’Africa”. Così titola il
Sole 24 Ore del 26 aprile scorso. “Nel
corso del 2014 - precisa l’articolo - sono
sbarcati sulle coste dell'Italia
meridionale 170.000 persone. Più che
triplicato il flusso di siriani (da 11.307 a
42.323) e quello proveniente da Paesi
del Corno d'Africa, segnatamente
Somalia ed Eritrea (da 13.097 a
40.085)…”.
“Un popolo in fuga: quello eritreo”. Così
il 5 maggio si legge sul sito
dell’Huffington Post. “Provengono da
questo inferno la maggioranza delle
vittime dei “viaggi della morte”. Viaggi
che sempre più si trasformano in
tragedie immani… Degli oltre 35mila
sbarchi di migranti registrati in Italia
nel corso dei primi dieci mesi del 2013,
oltre un terzo provengono da Somalia
ed Eritrea, due paesi a lungo trascurati
dagli affari internazionali e lasciati in
balìa di processi di deriva geopolitica
che hanno trasformato il primo nello
stato fallito più degradato del mondo ed
il secondo nella peggiore dittatura
africana contemporanea. L’Eritrea, in
particolare, nonostante abbia appena 6
milioni di abitanti e disti oltre 7.000
chilometri dalle nostre coste
mediterranee, ha avuto nel 2013 il
triste primato di produrre all’incirca lo
CORNO D’AFRICA
In fuga da guerre senza
nome e senza fine
Programma
Introduce
Introduce
Antonio Russo, responsabile
Immigrazione - Presidenza nazionale ACLI
Intervengono
Gian Paolo Calchi Novati,
africanista ed esperto di colonialismo, già
direttore dell’Ipalmo e della rivista «Politica
Internazionale», responsabile
dell’Osservatorio sull’Africa dell’ISPI
Padre Mussie Zerai, fondatore e
presidente dell’agenzia Habeshia,
candidato al Premio Nobel per la Pace
Interventi
Interventi programmati
Conclude
Michele Consiglio, responsabile
Politica Estera - Presidenza nazionale ACLI
Sono stati invitati a partecipare
rappresentanti delle comunità
eritrea, etiopica, keniota, somala
e sudanese in Italia
E’ previsto un video-intervento
dell’on. Cécile Kyenge
stesso numero di profughi che fuggono
dalla guerra civile siriana… Il 90% per
cento delle vittime del Sinai – l’altra
rotta seguita dai trafficanti di esseri
umani - è eritreo, il restante 10%
somalo e sudanese…”.
“Per chi vuole scappare dal Corno
d’Africa oggi c’è una ricca offerta di
servizi, tutti basati in Sudan. È qui che si
è sviluppato il ricchissimo business dello
sfruttamento dei migranti. Caricati a
forza sui barconi o presi in ostaggio dai
beduini in Sudan, gli eritrei sono forse i
migranti più disgraziati, perché non
hanno scampo, in qualsiasi luogo della
terra o del mare. Amnesty International
stima che ogni mese 3 mila eritrei
tentino di scappare dal proprio paese e
sostiene che il regime di Asmara sia uno
dei più dittatoriali e isolati del mondo…”.
Così scrive il 18 maggio scorso Cecilia
Tosi su Limes online.
Quanti sanno che l’Eritrea è il secondo
paese di provenienza dei migranti che
approdano in Italia, appena dopo la
Siria? E quanti conoscono la situazione
di quel Paese e più in generale del
Corno d’Africa, una vasta area in cui si
è esercitato il passato coloniale
dell’Italia?
Che cosa spinge migliaia e migliaia di
persone ad intraprendere viaggi così