Cronaca
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Cronaca
UFFICIO MOBILITA’ ETNICA E SETTORE TRATTA Incontri formativi e informativi Padova, 22 novembre 2008 – Roma, 31 gennaio 2009 Gli Uffici dell’USMI Nazionale Tratta e Mobilità Etnica hanno promosso tre incontri a livello nazionale – Padova, Roma, Lamezia Terme - il cui tema centrale, è in sintonia con quello dell’ultimo Sinodo dei Vescovi Le Religiose leggono e interpretano la storia alla luce della Parola di Dio A PADOVA, il 22 novembre 2008, in stretta collaborazione con l’USMI della regione Triveneto, Nord Est, e più ancora con l’USMI Diocesana si è realizzato la prima tappa di questo tour. A questo primo incontro hanno partecipato oltre 80 religiose provenienti da varie parti dell’Italia del Nord. Due sono state le relazioni di fondo della mattinata: La prima di don Giovanni Sandonà, Direttore della Caritas di Vicenza, dal tema: “Dove è tuo fratello? Dov’è tua sorella?” Aspetti legislativi e operativi. Relazione è stata vivace, stimolante e assai inerente alle tematiche sociali e di grande attualità. La seconda relazione fu tenuta da Sr. Mimma Scalera, a.s.c., Specialista di Pianificazione in Politiche Sociali, su “Le nuove povertà oggi e la pastorale del Vangelo della strada”: Aspetti socioculturali e pastorali. Anche questa seconda relazione è stata molto apprezzata per la semplicità di esposizione ma di una grande profondità e attualità di contenuti. La seconda tappa si è svolta presso la sede dell’USMI Nazionale - ROMA, sabato 31 gennaio 2009. Sr M. Rosario Bolanos all’accoglienza Hanno partecipato 75 religiose provenienti dal Lazio, ma anche dalla Toscana, dalla Campania, dalla Lombardia. Era presente anche Don Andrea Laregina, della Caritas Italiana molto interessato a questo nostro incontro per meglio conoscere organizzazioni, esperienze e forze operative di religiose nei diversi campi. La mattinata è stata scandita dalla preghiera con l’ascolto del Vangelo delle Beatitudini (Mc 5: 1-12) e il leit motiv “Beata tu donna che…” ed una serie di motivi per lodare il Signore per la capacità delle donne di mettere a disposizione la loro vita, di essere disponibile con le loro risorse umane e spirituali per gli altri. Sono seguite due relazioni. La prima relazione “Dove è tuo fratello? Dov’è tua sorella?” Aspetti legislativi e operativi, tenuta da Don Baldassare Pernice (Direttore Caritas di Frascati). La seconda relazione “Le nuove povertà oggi e la pastorale del Vangelo della strada” Aspetti socioculturali e pastorali, è stata esposta da sr. Mimma Scalera (Adoratrice del sangue di Cristo), la quale a mo’ di ventaglio ha spaziato avendo come sottofondo l’icona dal Buon Samaritano; raggiunti dalla Bellezza del Vangelo siamo spinti alla carità pastorale, che non ha confini, che porta immancabilmente agli ultimi, ai nuovi poveri di oggi, nel nostro caso agli immigrati e alle vittime della tratta. Gli interventi che si sono succeduti hanno fatto emergere con chiarezza i motivi per cui oggi le persone volontariamente o involontariamente partono. Sono proprio la povertà, la disoccupazione o la guerra che spingono la gente a partire. Altri motivi, tra cui la ricchezza, la democrazia o le migliori opportunità di lavoro, attirano in Occidente queste stesse persone. Spesso la nostra presenza, in dialogo e in collaborazione con le istituzioni sia civili (comune, questure…) che ecclesiali (caritas, parrocchie) funge da ponte per superare la difficoltà inerenti alla coniugazione del rispetto dei tempi burocratici o alla mancanza di fondi economici. La nostra passione apostolica deve essere quindi espressa come prossimità e come fraternità nella gratuità, come compassione, simpatia ed empatia; come inclusione alla società. Il nostro servizio richiede soprattutto autenticità, essenzialità, povertà, fedeltà. Il pomeriggio ha avuto come protagoniste le partecipanti, le quali hanno raccontato in modo appassionato, convinto, con un linguaggio coinvolgente il servizio che svolgono. Al tavolo di presidenza si sono succedute tante voci di testimonianza sia di singole Congregazioni che per carisma di fondazione, chiamate ad operare nel mondo della tratta o del servizio evangelico ai migranti, ai poveri e agli ultimi. Abbiamo pure ascoltato i il racconto di un’esperienza inter-congregazionale di religiose di diverse congregazioni e provenienti da tanti paesi che offrono settimanalmente un servizio di pastorale al centro di permanenza a Ponte Galeria (Roma) per donne immigrate in attesa di espulsione perché trovare in Italia prive di documenti. Si sono alternate pure suore che lottano contro la tratta di donne e minori, suore che operano in centri di ascolto a favore degli immigrati, suore che vivono in case di accoglienza, suore che visitano i carcerati. Un bel ventaglio di suore in posti di sfida, con esperienze non statiche, non ripetitive, dove possiamo sempre annunciare l’amore di Dio per ogni uomo e donna. Crediamo nel lavoro in rete, per potenziare i beni umani ed economici, per sviluppare la capacità di dialogo, per superare la tentazione dell’autosufficienza, per sensibilizzare la società a una cultura della rispetto della persona. Ma resta centrale il principio cristologico: come donne consacrate dobbiamo essere segno di comunione, eredità che il Signore Gesù ci ha lasciato, per non seppellire i suoi doni e rischiare che ci venga tolto quell’unico regalo dell’intelligenza della carità che sa adattarsi, incarnarsi e generare vita come sa fare la donna. L’assemblea presente è stata toccata anche da tre testimonianze forti sia a livello emotivo, sia come compartecipazione a esperienze spirituali che tre delle presenti hanno vissuto, di cui ne vale la pena scrivere. Era presente una consorella di sr. Laura Mainetti, uccisa nel 2000 da tre giovani, che andò incontro a loro di notte, perché la carità non ha ore; ha dato la sua testimonianza una suora che ha avuto in affido nella sua comunità una delle tre giovani che ha ucciso sr. Laura; Era presente sabato 31 gennaio all’incontro sr. Carla, segretaria generale della Congregazione delle suore Domenicane, sorella di p. Giuseppe Bertaina, Missionario della Consolata, ucciso in Kenya pochi giorni fa. Si è creato in sala un silenzio carico di partecipazione, di empatia che ha superato i ricordi dei fatti, visti in televisione attraverso immagini e linguaggio aggressivo. Al termine di questo secondo incontro, misto di zelo apostolico e vita vissuta, che ha coinvolto più Congregazioni e regioni, non è facile fare sintesi, perché ogni parola detta, ogni attività raccontata, ogni conoscenza nuova fatta, ogni appello alzato ha aperto a percorsi e progetti nuovi. Vogliamo tenere vivo il movimento di carità esistente, consolidare il lavoro in rete a livello intercongregazionale, coltivare la passione per questa umanità ferita della mobilità umana, cogliere il servizio a cui siamo chiamate per diventare noi stesse “Kairòs”. La nostra vocazione da consacrate e l’inserimento in una missione concreta, che difende, promuove, ama la donna vittima o migrante, ha toccato anche un gruppo di novizie congolesi presenti: è una scia che abbiamo lasciato, è pastorale vocazionale. Anche loro ed altre potranno dire: “manda me”. Questo è il futuro delle nostre Congregazioni. Sr. Etra Modica, mscs Responsabile Ufficio Mobilità Etnica Sr. Eugenia Bonetti Responsabile Settore Tratta