ComunicatoConferenzaExportADICI

Transcript

ComunicatoConferenzaExportADICI
COMUNICATO STAMPA
“INCONTRO PUBBLICO SULL’ANDAMENTO DELL’EXPORT CALZA”
A.DI.CI. - Associazione Distretto Calza e Intimo presenta l’analisi dei dati ISTAT 2013 relativi
all’export delle principali tipologie di prodotto della calzetteria femminile e maschile
28 aprile 2014 – La presentazione dei dati ISTAT sull’andamento dell’export 2013 della calzetteria da parte di
ADICI – Associazione Distretto Calza e Intimo è diventata un appuntamento annuale per tutti gli operatori del
settore. Quest’anno l’incontro pubblico ha avuto luogo il 28 Aprile nella sala consigliare del municipio di Castel
Goffredo (capitale storica del distretto della calzetteria femminile). Molte le autorità istituzionali e politiche presenti
in sala, dal sindaco di Castel Goffredo Alfredo Posenato, agli onorevoli Giovanna Martelli e Marco Carra, al
vicepresidente della Provincia di Mantova Francesca Zaltieri, al presidente API Mantova Francesco Ferrari e il
presidente CNA-Federmoda Lombardia Giuseppe Braga a testimonianza di come ADICI sia riuscita nel corso degli
anni ad avvicinare sempre più le componenti rappresentative del distretto alle difficoltà che il settore sta vivendo in
questa difficile congiuntura economica. Il dott. Gallesi, vicepresidente di ADICI, ha evidenziato, nella prima parte
del sua intervento, la necessità di andare oltre il concetto del distretto storico della calzetteria femminile di Castel
Goffredo e di fare piuttosto riferimento ad un cluster produttivo Lombardo della calzetteria. Nella nostra regione
infatti sono registrate 946 aziende di produzione di calzetteria di cui 376 in provincia di Mantova, 349 in provincia di
Brescia e 22 a Cremona. Solo uscendo dai particolarismi locali e ragionando in termini di comparto produttivo la
calzetteria può avere la massa critica necessaria per affrontare la crisi e le sfide del nuovo mercato. L’andamento della
calzetteria femminile (produzione più concentrata nel mantovano) registra anche nel 2013 un calo significativo
dell’export (-5,28 %) che sommato a quello del 2012 (-9,7%) fa si che in 2 anni si siano persi ben 101 milioni di euro
di fatturato. A ciò va sommato il dato negativo del mercato italiano che dal 2011 ad oggi ha perso ulteriori 38 milioni
di euro di fatturato. L’export della calzetteria femminile cala in tutti i paesi, sia quelli storici che in quelli dell’est
europeo. Gli unici dati positivi riguardano Germania e Inghilterra, cioè le sole economie del vecchio continente in
crescita. Pesantissimo è invece il dato dell’export verso la Russia, solo in parte spiegabile con la delocalizzazione della
produzione in Serbia. Proprio nell’ottica del cluster produttivo della calzetteria ADICI ha elaborato quest’anno anche
i dati i dell’andamento dell’export della calzetteria maschile che è una produzione tipicamente del bresciano. I
numeri in questo caso sono invece positivi. Nel 2013, fa rivelare il dott. Gallesi, l’export della calzetteria maschile
cresce del 6,2% attestandosi ad un valore di 119 milioni di euro. Positiva l’Europa (+5,4 %) ma anche l’America e
l’Asia seppur caratterizzate da volumi di fatturato più limitati. L’Europa rappresenta il 90,2% del fatturato export
complessivo , l’America il 7,5% e l’Asia il 2,5% Perciò che riguarda le categorie merceologiche la parte più rilevante
e’ costituita dai prodotti in cotone (67,1%) mente i prodotti in lana (17,7 %) e in altre fibre tessili naturali (15,2%)
hanno minore peso. Molto interessante l’analisi dei vari paesi verso i quali l’export della calzetteria maschile è rivolto.
La Francia è il paese che importa di più dall’ Italia (27 milioni di Euro) seguito dalla Germania (quasi 12 milioni di
Euro) e dalla Spagna (11,7 milioni di Euro). Al quarto posto gli USA con 7,3 milioni di Euro e con un + 63%
rispetto al 2012. La calzetteria maschile, contrariamente a quella femminile, ha poi la caratteristica di essere un
settore nel quale sono molto alte le importazioni di merce che arriva nel nostro paese. Dalla Cina vengono importati
quasi 27,5 milioni di Euro, dalla Turchia 20,5 milioni di Euro, dalla Croazia 25,1 milioni di Euro, dall’’Olanda 13,4
milioni di Euro e dal Belgio 10,8 milioni di Euro. Parte della merce importata va direttamente al consumo ma è
rilevante anche l’import che le stesse aziende di calzetteria bresciane effettuano da paesi quali Cina e Turchia,
soprattutto di prodotti di primo prezzo, che vengono poi confezionati e rivenduti dalle stesse aziende. Accanto,
dunque, alla produzione di articoli di alto di gamma e pregiati che le aziende bresciane continuano a fabbricare, le
imprese abbinano spesso una attività tipo commerciale di prodotti più economici che importano. Al tavolo dei
relatori sono intervenuti inoltre Luca Bondioli, presidente ADICI, e Alessandra Taraschi, in rappresentanza di
Noemi Trust, per presentare i progetti e le proposte condivise dalle entrambe le realtà e il dott. Lamberto Castellotti,
consigliere delegato del Consorzio Brescia Export sul tema servizi e strumenti per l’internazionalizzazione.
Particolarmente rilevante l’intervento dell’on. Patrizia Toia, Vicepresidente Commissione per l'industria, la ricerca e
l'energia che ha aggiornato i presenti riguardo le iniziative del Parlamento Europeo a difesa e per il rilancio del
manifatturiero, approfondendo in particolare le implicazioni della risoluzione legislativa del Parlamento europeo
approvata in prima lettura il 15 aprile 2014 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio
sulla sicurezza dei prodotti di consumo e che abroga la direttiva 87/357/CEE del Consiglio e la direttiva
2001/95/CE (COM(2013)0078 – C7-0042/2013 – 2013/0049(COD)).
ADICI – Associazione Distretto Calza e Intimo
[email protected] – www.adici.it