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Centro Formazione nelle Artiterapie Scuola di musicoterapia 1° ANNO DISPENSA MODELLI IN MUSICOTERAPIA Docente: M.Cristina Gerosa Modello GIM (Guided Imagery Music), Modello di Musicoterapia Analitica secondo Mary Priesltley “Un metodo può essere definito come un sistema completo di pratica consistente in: principi teorici, finalità, indicazioni e controindicazioni, procedure e tecniche metodologiche, linee guida per la relazione all‟interno della pratica, aspettative nel processo di sviluppo, requisiti formativi e competenze” (Bruscia 1987). BIBLIOGRAFIA A.A.V.V.: Guided Imagery and Music: The Bonny Method and Beyond, Barcelona Publishers, 2002 Kenneth E.Bruscia: Modelli di improvvisazione in musicoterapia, Ismez Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia GUIDED IMAGERY AND MUSIC THE BONNY METHOD CENNI BIOGRAFICI DI H.BONNY Infanzia con molte fiabe e racconti. Famiglia di musicisti, studia violino, la sorella flauto, il fratello violoncello, alla sera tutti intorno al pianoforte. Si diploma in violino e sposa Oscar Bonny un ministro con idee teologiche e liberali. Incontra il mistico Frank Laubach per il quale accompagna con il violino delle serate di preghiera facendo esperienze interiori molti forti che la porteranno a ideare il metodo. Si interessa alla psicologia umanistica di Ma slow e all‟ipnosi e poi si diploma in musicoterapia. E‟ interessata agli stadi di coscienza e fa parte di un gruppo di ricerca in un gruppo che lavora in un ospedale del Maryland occupandosi di tossicodipendenza e degli effetti del LSD. ESPERIENZA ALLO SPRING GROVE RESEARCH Esperimenti con la musica consistenti in varie sessioni preparatorie fino ad arrivare a quella in cui si somministrava un‟alta dose di LSD. Paziente sul divano ascolta in cuffia a occhi coperti per favorire il ritiro dei sensi all‟interno e la meditazione. Dopo la sessione seguivano colloqui allo scopo di integrare quanto esperito all‟interno della vita quotidiana e di ritorno alla realtà. Vennero messi a confronto esperienze di mistici (descritte in 9 categorie) e quelle avute con la somministrazione di LSD. L‟esperienza si rivelò entusiasmante e venne praticata su pazienti terminali o senza speranza di guarigione con lo scopo di fornire un‟esperienza trascendente apportatrice di fede in grado di poter cambiare radicalmente la vita dei pazienti. La musica si rivelava un elemento variabile dell‟esperienza molto importante in quanto: aiutava il pz a rilasciare il controllo e ad entrare più profondamente nell‟esperienza interiore facilitava lo sciogliersi di emozioni intense contribuiva al raggiungimento del culmine “peak” , momento importante nel metodo dava continuità e forma alla sensazione di essere fuori dal tempo (attraverso il ritmo) direzionava e strutturava l‟esperienza senza dover utilizzare le parole la sequenza e la scelta dei brani era di massima importanza, così come la qualità estetica ed esecutiva. STORIA E ORIGINE DEL METODO INIZI anni „70 Centro di ricerca psichiatrica di Baltimora. Sviluppo di un metodo di ascolto per investigare stati di coscienza alterati in questioni psicoterapiche. PRIMA PUBBLICAZIONE Con Louis Savary: Music and you mind. Listening with a new consiousness. 1973 Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia Il libro contiene molti esercizi individuali e di gruppo per esplorare livelli di creatività, interiorità, autorealizzazione, profonda memoria, inconscio, il transpersonale, la religione. La tecnica indicata consisteva nel guidare e indurre un ascolto profondo seguito dal ritorno alla coscienza normale seguito da riflessioni. Il gruppo poteva essere formato in ambito educativo, sociale, spirituale e non necessariamente con scopi terapeutici. A differenza della forma individuale, il gruppo non era guidato attivamente dal conduttore durante l‟ascolto. Nel 1973 Bonny fondò l‟Istituto per Coscienza e Musica (ICM) a Baltimora e iniziò a dare corsi per formare facilitatori in GIM. Pubblicazione ristretta di altri 3 libri, guida al metodo da lei fondato. ANNI „80 Il centro venne portato avanti da Marilyn Clarke e Linda Kaiser Mardis e venne ribattezzato nel 1980 con IMI (Istituto per Musica e Immaginazione). Pubblicazione di un testo da parte delle 2 fondatrici, Nel 1988 il centro chiude. ANNI „90 Parecchie pubblicazioni tra cui una di Bruscia. 1991 Journal of the Association for Music Imagery. SVILUPPI DEL METODO Chi ha continuato il suo metodo non ha però sempre seguito queste tracce. C‟è chi ha continuato il metodo e lo ha unito alle teorie della Gestalt, chi a quelle Junghiane. Bruscia ha tentato l‟unione con la psicologia dinamica, altri con forme di spiritualità. La corrente junghiana è forse quella che meglio si lega al metodo originale. DEFINIZIONI E PUNTI CHIAVE GIM si riferisce a tutte le forme “d‟immaginazione musicale” in uno stato di coscienza allargato incluse quelle forme che non rientrano nelle forme di gruppo data dal metodo stesso. Dove c‟è un tentativo di immaginazione con la musica e uno stato di coscienza alterato si può parlare di GIM. Il metodo originale prevede il gruppo ma anche il rapporto individuale GIM non include le tecniche solitamente utilizzate dalla musicoterapia Il metodo orginale ha per sigla BM GIM: Bonny Method Guided Imagery Music GIM è stato utilizzato da vari autori con differenti orientamenti sia nella fomra individuale che di gruppo con variazioni rispetto al metodo originale. PECULIARI SCOPERTE DEL METODO Helen Bonny e il metodo GIM scoprirono: Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia che aiutando la persona ad aprire il suo stato di coscienza prima dell‟ascolto incentiva la responsabilità della persona all‟ascolto e al contatto profondo con il suo mondo immaginifico che se una persona ascolta per un periodo esteso di tempo la sua coscienza continua ad espandersi e ad andare in profondità. Che COSCIENZA – MUSICA – IMMAGINAZIONE sono gli ingredienti che formano un metodo unico e innovativo BASI TEORICHE Metodo legato alla psicologia umanistica di Maslow e a quella transpersonale e alla spiritualità. MASLOW E LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE Verso la fine della sua vita egli postulò la teoria della quarta forza in psicologia: la teoria freudiana e le altre psicologie del profondo costituivano la prima forza; il comportamentismo la seconda; la sua teroia umanistica, inclusi gli esitenzialisti europei, erano la terza forza. La quarta forza era quindi la psicologia transpersonale , la quale prese idee dalle filosofie orientali, nell‟investigazione di tecniche quali la meditazione, gli stadi superiori di coscienza, e i fenomeni parapiscologici. Il miglior psicologo trasnpersonale oggi vievente è probabilemtne Ken Wilber, autori di testi quali: The Atman Project and The History of Everything. “La vita degli esseri umani non potrà mai essere compresa se viene esclusa la considerazioni delle aspirazioni più alte. Crescita, autorelizzazione, anelito al benessere, il problema dell’identà e autonimia, il desiderio per il meglio di sè (a in altri termini lo sforzo per “ascendere") debbono essere accettati e considerati come antecedenti a qualsiasi problematica e diffusi se non addirittura comuni a tutta l’umanità. Ci sono però altre tendenze regressive come scarsa stima di sè, paure ecc.., e questo comporta la dimenticanza di quanto sopra soprattutto nei giovani. Dobbiamo considerare che molti individui scelgono il peggio anzichè il meglio, così che il processo di crescita diviene molto doloroso..” Abraham Maslow, Motivation and Personality Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia Teoria Maslow fondò la sua teoria avvalendosi di una scala di bisogni gerarchici che ogni individuo secondo l‟ordine qui esposto: SCALA DEI BISOGNI AUTOREALIZZAZIONE Bisogno di stima Bisogno di “appartenenza” Bisogno di sicurezza Bisogni fisiologici DEFICIT DI BISOGNI 1. I bisogni fisiologici. Include i bisogni naturali di ossigeno, acqua, proteine, sali, zucchero, calcio e altri minerali e vitamine. Include anche il bisogno di mantenere il ph i equilibrio e così la temperatura. Include il bisogno di essere attivi, di riposto, di sonno, di evacuazione, di esitamento del pericolo e di desiderio di sesso. 2. I bisogni di sicurezza. Il secondo stadio dei bisogni emerge solo quando sono stati soddisfatti i bisogni del primo L‟individuo cercherà allora la sicurezza, la stabilità e la protezione. In questo stadio vi sono anche i bisogni di ordine, legge, struttura. 3. I bisogni di amore e di appartenenza. Il terzo stadio si manifesterà solo quando I bisogni dei primi due sono stati soddisfatti; compariranno allora i bisogni di amicizia, calore, bambini, nonché la malinconia del sentirsi soli e un particolare tipo di ansietà sociale 4. I bisogni di stima. I bisogni di autostima si dividono in due classi: una inferiore e una superiore. L‟inferiore contempla il bisogno di rispetto degli altri, di posizione sociale, di fama, glorai, riconoscimenti, attenzione, reputazione, apprezzamento, dignità e anche dominanza. I bisogni appartenenti al livello superiore includono: il rispetto di se stessi, confidenza e sentimento di sé, competenza, raggiungimenti, indipendenza e libertà. Questo secondo livello presuppone un rispetto di se stessi consolidato che non viene dall‟esterno ma che è radicato dentro di noi. La versione negativa di questi bisogni è data dalla scarsa stima di sé, senso di inferiorità , complessi, Maslow suggerì che si debba chiedere alle persone la loro “filosofia del futuro” cioè quanto è desiderabile nei propri ideali di vita per poter comprendere e avere informazioni rispetto ai bisogni delle persone (raggiunti e non). 5. Autorealizzazione. L‟ultimo stadio è leggermente differente. Maslow ha usato molti modi per descriverlo: lo ha chiamato il bisogno di crescita, di motivazione alla crescita in contrasto con il bisogno di affermazione. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia I bisogni “guida” Maslow individuò la parte positiva e negativa dei bisogni che debbono essere valutati per diventare delle linee guida della vita. Verità, al posto della disonestà. Bontà, bene, invece del male. Bellezza, al posto di bruttezza e volgarità. Unità, interezza, e superamento degli opposti, al posto di arbitrarietà e divisione. Vitalità, al posto di decadenza o meccanizzazione della vita. Unicità, e non uniformità negativa. Perfezione e essenzialità, non mollezza, inconsistenza, o casualità. Completezza, invece che incompletezza. Giustizia e ordine, non ingiustizia e mancanza di legge. Semplicità, al posto di una complessità inutile. Ricchezza, al posto di un ambiente deprivato. Minimo sforzo, al posto di tensione. Gaiezza, non cupezza, umore basso, monotonia. Autonomia, non dipendenza. Pienezza invece di mancanza di scopi e significati UTENZA H.Bonny considerava il metodo adatto per quasi tutti i tipi di problemi psichiatrici e per quelle persone che ricercavano una profonda conoscenza di se stessi. TIPO DI TRATTAMENTO INDIVIDUALE: modalità di terapia che coinvolge spontaneamente immagini, stati alterati di coscienza, programmi pre-stabiliti di musica classica, dialogo durante l‟ascolto con immagini, guida non direttiva. DI GRUPPO: modalità di sviluppo personale che coinvolge l‟emergere spontaneo di immagini, stati espansi di coscienza, diversi stili di musica scelti dal terapista – guida, no dialogo né guida durante l‟ascolto – immagine. RUOLI DI MUSICA- TERAPISTA – PAZIENTE - RELAZIONE RUOLO DELLA MUSICA NEL PROCESSO DI AUTOGUARIGIONE Per Helene Bonny la musica era più importante del terapeuta che aveva solo ruolo di facilitatore di un processo nel quale il paziente portava a coscienza processi inconsci per essere poi esaminati e risolti. La sua convinzione era che il paziente aveva in sé forze di autoguarigione nutrite dalla musica. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia La musica è centrale nel processo terapeutico in quanto potente ponte per la guarigione e la spiritualità Le selezioni musicali sono importanti per la lettura e il soddisfacimento dei bisogni interiori dei paziente La musica crea un ambiente dove possono emergere profonde emozioni La qualità dei brani e delle esecuzioni è fondamentale RUOLO DEL MUSICOTERAPISTA NELLA RELAZIONE Il terapista è una GUIDA ed è empaticamente attivo per contribuire a creare un profondo livello di fiducia e di positività Il paziente viene chiamato VIAGGIATORE, il terapista GUIDA. La GUIDA incoraggia il soggetto ad aprirsi a nuove esperienze e a comprendere il processo in atto Il terapista deve essere formato Il musicoterapista è definito la “guida” e ha appunto il compito di guidare il paziente alla ricerca delle sue parti e zone di guarigione. I principi fondamentali alla base dell‟ atteggiamento della guida devono essere: accettazione della persona e della sua vita non cercare di risolvere i problemi del pazienti ma lasciar emergere il materiale del paziente non interpretare e analizzare durante l‟ascolto: le immagini hanno una loro vita che va lasciata scorrere e fluire liberamente mantenere dentro di sé reazioni, giudizi, credenze, rimanendo aperti al paziente fidarsi e confidare nella musica e nel suo potere di guarigione, imparare la sua struttura e potenziarla non analizzare tutto subito ma lasciare che il tempo possa costruire un disegno che la psiche vuol fare emergere CARATTERISTICHE DELLA GUIDA VERBALE Non direttiva: le immaginazioni sono quelle che guidano il processo Non analitica: la guida non fa domande che possano portare ad intellettualizzare quanto sta emergendo Basato sulla musica: la guida contestualizza ogni intervento a seconda della musica Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia TRATTAMENTO INDIVIDUALE NELLA FORMA BMGIM OBIETTIVI: incoraggiare l‟esplorazione di problemi, difficoltà, speranze, fantasie e desideri per il futuro. CARATTERISTICHE: processo multidimensionale e integrativo nel quale immagini e simboli che emergono possono venir sperimentati su differenti livelli dal concreto all‟astratto, dal personale al transpersonale UTENZA: indicato per quelle persone in grado di esplorare i processi interiori e con la volontà di farlo. INTERVISTA INIZIALE prima dell‟inizio dei trattamenti. Vengono richieste le seguenti informazioni: nome e indirizzo data e luogo di nascita storia medica famiglia di origine amicizie e legami credenze religiose e spirituali educazione e istruzione hobby motivo della richiesta di terapia esperienze musicali esperienze di stati alterati di coscienza Il terapista introduce il paziente al trattamento spiegando come verrà condotto indicando brevi definizioni del metodo e dando le seguenti raccomandazioni: la musica è programmata cerchi di ascoltare senza intellettualizzare cerchi di liberare le emozioni si senta libero di muoversi o cambiare posizione come e quando lo desidera cerchi di aderire ai simboli e sentimenti che sorgono liberamente lasci che sia la musica ad orientarla nei cambiamenti di immagini infine come punto più importante: gioisca, gioisca! Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia FASI DELLA SEDUTA INDIVIDUALE BMGIM La seduta dura circa 2 ore ed è caratterizzata da tre fasi: PRIMA FASE DELLA SEDUTA: Preparazione: colloquio e induzione al rilassamento Durata di circa 30 minuti. COLLOQUIO Avviene all‟inizio di ogni seduta quando il paziente entra nella stanza. Il paziente può raccontare quanto emerso nella seduta precedente in termini di problematiche e può condividere sogni, scritti o lavori artistici. Il terapista usa questo tempo per valutare le problematiche emerse in connessione con la musica. Il terapista osserva il livello energetico del paziente. Il terapista aiuta il paziente a focalizzare i temi di maggior rilevanza connessi alla musica. Tutto questo avviene verbalmente e non verbalmente. INDUZIONE Si chiede al paziente di rilassare la muscolatura e di focalizzare gli effetti fisiologici dell‟ascolto. Questa induzione è data al fine di poter escludere gli stimoli provenienti dall‟esterno e di indurre uno stato di coscienza alterato che può avvenire a vari livelli. Gli effetti sono rilevabili dalla percezione differente di spazio, tempo ed energia. La coscienza può essere simili allo stato di dormiveglia o sogno. Questo stato è spesso raggiunto ancora prima dell‟ingresso nella stanza per quei pazienti che hanno già avuto trattamenti L‟induzione vocale del terapista ricalca energia, linguaggio e immagini del paziente SECONDA FASE DELLA SEDUTA: ascolto in tre fasi con somministrazione di brani con descrizione da parte del pz di cosa emerge, la guida supporta il processo Durata di circa 30-50 minuti PRELUDIO Caratterizzato da immagini che permettono al paziente l‟ingresso in uno stato di coscienza alterato e la condizione per affrontare le problematiche individuali PONTE Caratterizzato da immagini ed esperienze interiori che permettono al paziente di ascendere e discendere in profondi stati di coscienza CUORE Contiene i temi e le problematiche specifiche di quella singola sessione Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia La peak experience Gli ultimi stadi, così come la parte migliore di ciascun stadio può portare l‟individuo all‟esperienza “culmine” , la “peak experience”. La “peak experience” consiste in uno stadio di coscienza per il quale la persona può avere l‟esperienza di sentirsi molto dilatato nello spazio e molto piccolo e concentrato in poco spazio ed è un esperienza che si accompagna ad un sentimento di unicità con Dio e/o la natura, al alla sensazione di sentirsi parte dell‟infinito. Questo stato di coscienza “allargato” e particolare è simile alle esperienze descritti nella mistica e nelle tradizioni orientali. TERZA FASE DELLA SEDUTA di circa 30 minuti Chiusura: la guida assiste al ritorno e all‟integrazione con quanto emerso Terminato l‟ascolto il terapista assiste il cliente al ritorno con attenzione alla realtà esterna Il paziente ha l‟opportunità di rivedere il processo creativo Il linguaggio simbolico dello spirito che emerge è considerato uno dei maggior benefici del metodo In questa fase la condivisione può avvenire a livello verbale o essere integrata con forme di produzione artistica (mandala, creta, collage, ecc..), scritti (diari, poesie). Al termine si prendono accordi per la seduta successiva e si provvede al pagamento FASI DELLA SEDUTA NEI DETTAGLI: Dopo l‟inizio della seduta la guida incoraggia il pz viaggiatore a stendersi su un divano o tappetino con l‟opzione di coprire gli occhi e ascoltare in cuffia Vengono date istruzioni di rilassamento attraverso induzioni appropriate per il singolo soggetto Con l‟introduzione della musica inizia spontaneamente il processo immaginativo che è preferibilmente lasciato libero al fine di permettere all‟inconscio di rispondere alla musica naturalmente Il dialogo è utile e aperto. La guida incoraggia , supporta, suggerisce, ripete, osserva, registra. Il contatto fisico, come il semplice tener la mano, così come un massaggio energetico in punti precisi aiuta a rilasciare le emozioni. La guida rimane aperta alle esperienze del viaggiatore e non forza il momento culmine dell‟esperienza Alla fine del periodo di ascolto la guida aiuta il viaggiatore a ritornare allo stato di coscienza e ad integrare l‟esperienza compiuta La guida può incoraggiare il viaggiatore a disegnare un mandala e/o a scrivere l‟esperienza fatta La terapia individuale inizia con una conoscenza del background del paziente inclusa: storia personale, raggiungimenti, aspirazioni, attitudini filosofiche e religiose, preferenze musicali. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia INDICAZIONI PER LE SCELTE MUSICALI Utilizzati da autori diversi da Bonny che hanno a loro volta creato dei nuovi programmi di ascolto ALTEZZA: altezze elevate possono innalzare le emozioni, senso religioso, trascendenza. Basse frequenze sviluppano qualità sotterranee, terrestrità, morte, tristezza, pesantezza, calore, sicurezza, senso di supporto. TEMPO è associato alla velocità di una attività immaginaria e al tempo interno del viaggiatore. Tempi veloci facilitano le immagini, mentre tempi lenti incoraggiano la contemplazione, sguardo interiore, viaggio nel mondo interno del viaggiatore. Tempi fermi danno stabilità, sicurezza, struttura, rassicurazione, prevedibilità; variazioni nel tempo rappresentano instabilità e sono controindicati dal metodo. TIMBRO e qualità del suono possono rappresentare il carattere del viaggiatore che può su di esso proiettare la propria identità. Timbri vocali possono indurre a sentimenti di vicinanza, relazione, umanità. Cambiamenti di timbro sono associati alla gamma potenziale delle emozioni e sentimenti, così come alla gamma della struttura potenziale legata alla capacità di negoziazione interna in grado di affrontare i conflitti. MELODIA è associata alla direzionalità dell‟immaginario e ai processi psicologici connessi. I PROGRAMMI MUSICALI Quelli originali (BMGIM) utilizzati da Helene Bonny sono 18 creati nell‟arco di tempo di 16 anni. Altri programmi sono stati creati da chi ha continuato e utilizzato il metodo GIM. AFFECT RELEASE Rilascio emozionale. Durata totale: 26.46 1. Holst: The Planets (Marte). Durata 7.11. In questo ascolto il paziente va supportato nelle emozioni che emergono in maniera significativa che possono essere caratterizzate da rabbia, frustrazione. 2. Bach: Toccata e fuga in re minore. Durata: 9.32. Il paziente viene incoraggiato e supportato nel far emergere, uscire ed espandere emozioni 3. Orff: Carmina Burana: O fortuna – Fortuna plango vulnera – Ave formosissima – O fortuna. Durata: 10.13. Il paziente viene accompagnato a celebrare e sperimentare unione e integrazione. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia COSMIC – ASTRAL Cosmico Astrale. Durata totale: 37.37. 1. Strauss R.: Così parlò Zarathustra. Durata: 11.09. 2. Scriabin: Poeme of Ectasy. Durata: 19.28 3. Holst: The Planets (Nettuno). Durata: 7.00 Programma utilizzato poco e rimosso perché considerato troppo forte con possibili effetti destabilizzanti. ESPRESSIONE EMOZIONALE 1 Durata totale: 47.21 1. Brahms: Concerto per pianoforte e orchestra n° 2: Allegro non troppo. Durata: 17.52. Richiede tanto coinvolgimento in quanto ricco di tensione con brevi momenti di relax. 2. Brahms: Requiem tedesco: parte 1 e 5. Durata: 16.49. Musica quieta, lirica, lenta che contrasta con l‟ascolto precedente. Melodia semplice con voci maschili e femminili ben equilibrate che inducono processi interiori di integrazione. Il soprano solo presente nella parte 5 invita ad esperienze interiori personali profonde. 3. Brahms: Sinfonia n° 4: Andante moderato. Durata: 12.40. Brano strutturato con ritmo regolare che suggerisce l‟idea di cammino o marcia. Il secondo tema porta calore ed emozione, la chiusura è dolce. Per i pazienti depressi l‟ordine veniva cambiato: 1° brano sinfonia, 2° Concerto per pf e orch., 3° Requiem tedesco. FORMAZIONE La formazione attuale consiste in 3 livelli: iniziale – medio – avanzato. I livelli hanno lezioni intensive teoriche, pratiche, tirocinio e supervisione. La formazione della guida include almeno sei sedute del metodo al fine di aprire la coscienza del terapista ed entrare in contatto con le sue parti più profonde e le sue potenzialità terapeutiche. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia MUSICOTERAPIA ANALITICA METODO PRIESTLEY SCHEDA TECNICA Ideatori: Mary Priestley, Peter Wright, Marjorie Wardle Paese: Gran Bretagna, anni ‟70. Sviluppi: Germania, Danimarca, Canada, Stati Uniti (circa 40 allievi formati) Definizione: Musicoterapia come uso delle parole e delle improvvisazioni musicali simboliche da parte del paziente e terapeuta allo scopo di esplorare la vita interiore del paziente e fornirgli una propensione alla crescita. Utenza: pazienti adulti psichiatrici istituzionalizzati, criminali, adulti nevrotici in comunità, adulti normali e coppie con problemi di relazione, bambini normali. Patologia: depressione, depressione maniacali, isteria, schizofrenia catatonica, personalità borderline, nevrosi ossessiva, problemi psicosomatici, disturbi sessuali, fobie. Controindicazioni: sordità, insufficienza mentale (QI al di sotto del 90), cioè senza capacità di simbolizzazione, psicosi deliranti, pazienti senza uso del verbale. Requisiti necessari: udito normale, capacità simboliche, uso del verbale. Tipo di intervento: individuale e di gruppo, più usato e adottato di tipo individuale. Il gruppo lavora su questioni di identità e relazione con i coetanei per pazienti normali, nevrotici, borderline, numero limitato che possa consentire a ciascun partecipante di poter parlare ed esprimersi. Obiettivo principale: rimuovere ostacoli alla crescita personale. Rimuovere ostacoli che impediscono al paziente di realizzare in pieno le proprie potenzialità e di raggiungere obiettivi personali. Le tecniche sono al servizio di tre obiettivi metodologici: esplorare il materiale conscio, avere accesso al materiale inconscio, rafforzare il dominio dell‟io. Stesura degli obiettivi: solo dopo le prime sedute in seguito ai bisogni manifestati del paziente. Gli obiettivi individualizzati vengono decisi insieme al paziente. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia BASI TEORICHE DEL METODO Teorie psicodinamiche: Freud Jung Adler Klein Lowen Maggior influenza Freud e Klein Freud: Klein: Jung: Modello topologico della psiche: conscio, pre-conscio, inconscio Modello strutturale della psiche: Io, Es, SuperIo Modello psicosessuale di sviluppo: stadio orale, stadio anale, stadio fallico e genitale. Strutture motivazionali: coazione a ripetere, principi di piacere/realtà Teoria dei meccanismi di difesa Modello dinamico della relazione pz/ter: transfer, controtransfert e alleanza di lavoro. Posizione di scissione (esperienze buone e cattive) Posizione evolutiva depressiva paranoie e schizoide Identificazione proiettiva Nozioni su colpa, riparazione, invidia, e gratitudine Miti Lowen (bioenergetica): Teoria delle emozioni congelate e loro manifestazione in rigidità corporee. IL METODO TECNICHE Tecnica di indagine: Si distinguono due tipi di lavoro. Un LAVORO CENTRALE che riguarda il mondo interno del paziente e un LAVORO PERIFERICO che riguarda il mondo di relazione del paziente. La mente del paziente è vista come un fiume inarrestabile con pozze stagnanti individuate in atteggiamenti infantili congelati in eterno da emozioni dolorose inespresse. TECNICA PER ESPLORARE IL MATERIALE CONSCIO Contenimento (accompagnamento musicale che sostiene ma non costringe) Scissione (attraverso scambio dei ruoli di parti buone e cattive) Indagine dell‟investimento emotivo (improvvisazione del paziente su due persone importanti della sua vita) Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia Entrare in comunicazione somatica (il pz improvvisa il sintomo e il terapista improvvisa il paziente con eventuale scambio dei ruoli) TECNICA PER AVERE ACCESSO AL MATERIALE INCONSCIO Immaginario guidato (es: ingresso in una caverna, salire su di una montagna, ecc..), In cui il paziente sceglie lo strumento per improvvisare la scena data e il terapista ascolta Miti (si affronta un mito e si improvvisa su di esso) Sogni (affrontati attraverso la libera associazione e poi improvvisati per parti) TECNICA PER RAFFORZARE L‟IO Ripetizioni della realtà (il paziente immagina e improvvisa una decisione importante per la sua vita) Interezza (il paziente suona da solo e improvvisa una perfetta conciliazione con se stesso) Esplorare le relazioni (descrizione musicale e improvvisata musicalmente di persone) Affermazioni/celebrazioni ( si affermano e celebrano musicalmente improvvisando risultati e tappe raggiunte nel processo terapeutico) Comunicazioni sub verbali (improvvisazioni senza titolo e verbalizzazione di emozioni imbarazzanti o per problemi tra pz/ter) Modelli di significato (improvvisazioni di sentimenti ed emozioni legati a importanti eventi della vita come ad esempio nascita, matrimonio, ecc..) Regressione programmata (guidata e indotta dal terapista ad una fase passata della vita attraverso l‟improvvisazione) TECNICHE DI COPPIA Il compagno ideale Cosa non va con il mio compagno Ascoltarsi Non ascoltarsi Pulizia profonda per liberarsi dei sentimenti negativi Matrimonio Spettro emotivo TECNICHE DI GRUPPO Come mi sento bene ora Conchiglie, pietre, sabbia e suoni La mia vacanza più felice Il mio ricordo più amaro Cosa mi sento di dire al gruppo Catena ostile Punti comuni che emergono Meccanismi comuni di difesa TECNICA MUSICALE: duetti di improvvisazione tra paziente e terapeuta. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia SETTING Il setting è fisso. Si consiglia uno spazio diviso in 2 aree, una adibita all‟improvvisazione e un‟altra alla verbalizzazione. Paziente e terapeuta siedono uno di fronte all‟altro ad una distanza di 4-5 metri. Durante l‟improvvisazione il paziente sta di fronte agli strumenti (xilofono, piatto, gong, piccoli strumenti), il terapista in genere sta al pianoforte. E‟ importante vi possa essere un contatto visivo tra paziente e terapeuta. Il terapista armonizza e accompagna al pianoforte la melodia del paziente suonata allo xilofono. Il ruolo del terapista è quindi quello di imporre struttura e controllo alla melodia del paziente. L‟arredo è neutro, il colore neutro per permettere l‟accoglienza e la non interferenza di qualsiasi emozione, pochi quadri alle pareti, luci regolabili, presenza di fiori come simbolo del sé che si dischiude. STRUMENTI Xilofono contralto cromatico Tam tam 16‟‟ Piatto sospeso 12‟‟ Gong Melodica Campanelli Tamburelli Strumenti a percussione Canto Pianoforte (terapista) Scelta dello strumento da parte del paziente a seconda del titolo dell‟improvvisazione. Molto spesso è però il terapeuta a scegliere strumenti e ruoli nell‟improvvisazione dopo aver individuato i “nodi problematici” CARATTERISTICHE DELL’IMPROVVISAZIONE Ruolo dell‟improvvisazione: l‟improvvisazione del paziente è spesso stimolata e guidata da sentimenti, idee, immagini, fantasie, ricordi, eventi, situazioni che paziente e terapeuta hanno individuato come NODI PROBLEMATICI. Le improvvisazioni acquisiscono un TITOLO SIMBOLICO che si riferisce sia alla natura e caratteristiche della musica ma anche ai contenuti interiori del paziente. La musicoterapia è MUSICALE e VERBALE: paziente e terapeuta discutono su contenuti che emergono e insieme danno il TITOLO alle improvvisazioni. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia FASI DELL’IMPROVVISAZIONE: improvvisazione ascolto della registrazione discussione eventuale utilizzo del disegno o del movimento per meglio individuare il nodo problematico INDICAZIONI MUSICALI PER L’IMPROVVISAZIONE RITMO stimola e rilassa il corpo. I ritmi vivaci spezzano la tensione e liberano. I ritmi indefiniti stimolano la curiosità e possono avere effetto calmante. I ritmi doppi e irregolari sviluppano sentimenti di energia incessante. ARMONIA provoca e contiene le emozioni. La tonalità e la consonanza organizzano e rassicurano, l‟atonalità e la dissonanza catalizzano la sofferenza. Il maggiore calma e rafforza, il minore provoca dolore e struggimento MODI Usati il dorico e eolio per evocare sentimenti di pace, accettazione e continuità. Il pentatonico per provocare allegria senza dissonanze. L‟orientale per provocare frenesia controllata. MELODIA ha un richiamo intellettuale, induce il ricordo, organizza l‟armonia e quindi contiene e ordina i sentimenti. CARATTERISTICHE DELLA RELAZIONE PAZIENTE/TERAPEUTA ELEMENTI DINAMICI Paziente – terapista – musica – parole Paziente e terapista hanno una relazione musicale e una verbale. Uso di musica e parole sono egualmente necessari. La musica e le parole si potenzino l‟un l‟altra. La musica ha accesso ai sentimenti inconsci, le parole portano al conscio e all‟introspezione. RUOLO DEL TERAPISTA Elemento maggiormente necessario rispetto alla musica, molto più attivo rispetto alla psicoanalisi. “quando ci sono soltanto due elementi; cioè il paziente e la musica, l‟esperienza può essere terapeutica ma non c‟è terapia nel senso di curarsi o guarire. Il rapporto umano costituisce un ingrediente essenziale affinché ciò accada”. La relazione pz/ter è l‟elemento più importante e fautrice del CAMBIAMENTO TERAPEUTICO. E‟ analizzata e descritta in termini musicali e psicoanalitici (transfer e controtransfert e alleanza terapeutica). Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia FUNZIONI DEL TERAPISTA “Essere un punto nodale” Il terapista in quanto “punto nodale” rimane fermo e permette al pz di esprimersi liberamente contenendo e proteggendo il pz e tenendolo ancorato alla realtà esterna. Empatizzare con il paziente. Ascolto profondo del paziente vibrando alla stessa frequenza empaticamente sia musicalmente che verbalmente. Esplorare la vita interiore del pz attraverso la musica “Ricevere e custodire tesori e restituirli quando necessario” Offrire risposte sincere manifestandosi come persona vera e completa manifestando, se necessario le proprie convinzioni, valori e sentimenti. Stimolare la crescita terapeutica fungendo da catalizzatore per sbloccare rigidità e difese. “Sopravvivere con amabile integrità alla parte oscura del pz” mantenendo l‟equilibrio interiore pur rimanendo molto vicino alla psiche del pz che invece ha ceduto alla malattia psichica. STADI DELLA TERAPIA Stadio uno: stabilire una relazione nella quale il pz si affidi al terapista confidando e affidandogli i propri segreti che verranno accolti e contenuti dal terapista Stadio due: lavoro sul centro dell‟essere, lavoro “sul centro” attraverso un indagine della vita interiore del pz che apporterà cambiamenti nella sua vita abituale Stadio tre: separazione. La terapia arriva ad uno stadio che porta equilibrio e integrazione tra mondo interno ed esterno del paziente. Lo stadio viene raggiunto portando alla fine della terapia quando la relazione diviene tra adulto e adulto e l‟equilibrio tra vita interiore ed esteriore viene raggiunto. PROCEDURE DI TRATTAMENTO Raccolta dati anamnestici usate come linee guida per dirigere le sedute. Struttura della seduta: LAVORO CENTRALE centrato sulla scoperta delle emozioni congelate e i blocchi di energia (Lowen) che si ripetono diventando (attraverso la coazione a ripetere – Freud) i NODI PROBLEMATICI, il cui trattamento e indagine costituisce e basa la continuità delle sedute. La continuità è data dunque dalla presenza ripetitiva dei contenuti emotivi e non dall‟uso ripetuto della musica che può invece cambiare ogni volta. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia FASI DELLA SEDUTA INDIVIDUARE IL NODO PROBELMATICO che può essere uno specifico problema, un‟ansia, un conflitto emotivo su diversi piani: a livello dell‟ES lo individuiamo nell‟energia e negli impulsi, a livello dell‟IO nei pensieri, sentimenti e azioni, a livello del SUPERIO nella coscienza e moralità. Il problema può manifestarsi a livello conscio e quindi attraverso il verbale, o a livello inconscio e quindi più a livello corporeo. DEFINIRE I RUOLI analizzato il problema paziente e terapista improvvisano impersonando diversi ruoli. IMPROVVISARE IL TITOLO Il terapista lo suggerisce dopo aver individuato il nodo problematico. Il paziente deve essere in contatto musicalmente con le proprie emozioni e il terapista in contatto con le emozioni del paziente. Può accadere che in prima fase non si riesca a far verbalizzare il paziente, in questo caso si improvvisa senza aver deciso il titolo dell‟improvvisazione. DISCUTERE L‟IMPROVVISAZIONE Si parla delle emozioni emerse, il terapista cerca di provocare la discussione verbale. Si ascolta la registrazione dell‟improvvisazione per approfondire la discussione. I contenuti della discussione riguardano emozioni, ricordi, reazioni sensoriali avute durante l‟improvvisazione e/o l‟ascolto, immagini emerse, ecc.. INTERAZIONE CON ALTRE TECNICHE Si può ricorrere all‟utilizzo del disegno, del movimento, del ballo per approfondire i contenuti delle emozioni. ACCERTAMENTO E VALUTAZIONE Analisi e interpretazione delle risposte del paziente Raccolta dati anamnestici e colloquio Sedute documentate attraverso cartelle cliniche compilate dopo ogni intervento contenenti il titolo assegnato alle improvvisazioni, i contenuti delle verbalizzazioni, del materiale onirico COLLOQUIO INIZIALE Storia personale del paziente attraverso colloqui informale con richiesta di descrizione delle difficoltà attuali senza domande che interrompono o che diano troppa struttura. Informazioni personali (età, sesso, indirizzo, occupazione, figli, partner Informazioni sulla famiglia (componenti, occupazione, retroterra musicale, stato sociale, miti, modelli comportamentali) Affiliazioni (religione, associazioni, questioni sociali, morali Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia Informazioni riguardanti il ricorso alla terapia (motivo, problematiche, ecc..) Autovalutazione ed obiettivi personali Retroterra musicale ed espressivo (musica, meditazione, sonno, vita sessuale, abitudini fisiche per predire eventuali problemi psicosomatici) Lutti di persone care Piano di pagamento (se è possibile) Altro SPETTRO EMOTIVO Indagine sulle emozioni basato su una mappa delle emozioni ricavata dai lavori di B.Bettelheim e Lowen. Sono state identificate emozioni importanti con 2 polarità che le identificano in positive o negative. Le 3 emozioni principali sono associate all‟accordo di triade e ai gradi 1°, 3°, 5°. Le tre emozioni principali: AMORE : capacità di amare, incapacità di amare; GIOIA: piacere gioia, eccessivo, entusiasmo; PACE: serenità, apatia DOLORE: lutto appropriato, autocommiserazione COLPA: autorecriminazione appropriata, umiliazione distruttiva e ingiustificata RABBIA: giusta indignazione, rabbia e distruttività PAURA DIFENSIVA: autoprotezione di adattamento, difesa rigida e inappropriata PAURA – VOLO: fuga ed esitamento appropriati, fuga irragionevole GELO – PAURA: temporanea inattività come risposta di adattamenti ad una situazione minacciosa, inattività paralizzante e continua ANALISI DELLA RESISTENZA Basata sull‟analisi di pieno/vuoto energetico. Il vuoto viene considerato come “lo spazio psichico creato dalla mancanza di un legame tra l‟emozione e il pensiero” che si esprime in una rigidità. ANALISI DELLE DIFESE DEL‟IO Individuate 32 difese dell‟io che si manifestano verbalmente, nella musica, nel corpo. Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia ANALISI DEGLI STADI PSICOSESSUALI Si individua un collegamento tra certe musiche e stadi psicosessuali. Musica orale legata a musiche liete, fusione, reciprocità con scarsa consapevolezza dell‟ “altro”. Musica anale: collegata alle lotte per il potere spesso manifestata attraverso i tamburi, tempi rapidi interruzioni brusche. Musica fallica e genitale: consapevolezza e reciprocità cosciente, interscambio delle parti, strumenti curvi con suoni simili a quelle delle cavallette che producono suoni per attirare il maschio. Tendenza al suonare in coppia. RISULTATI GENERALI OSSERVATI Comunicazione verbale più libera, maggior capacità di interazione, maggior motivazione, più scopi nella vita, maggior consapevolezza emotiva, maggior controllo delle emozioni e delle pulsioni, più tolleranza per le proprie frustrazioni, miglior distensione sessuale, miglioramento dei problemi di insonnia, maggior consapevolezza in generale. FORMAZIONE Qualifiche del musicoterapista sono determinanti per i risultati da ottenere. Importante la psicoterapia analitica e l‟Interterapia (tipo di formazione al modello Priesltey) Richiesta la supervisione da uno psicoterapeuta qualificato Richiesta di supervisione da musicoterapisti analitici per i psicoterapeuti Richiesto diploma di musica con accenti sulle abilità pianistiche La formazione consiste in 5 fasi: Esprimere emozioni improvvisando Saper improvvisare su emozioni altrui Saper improvvisare in risposta ad altra/e persona/e attraverso duetti, trii, quartetti. Imparare da un musicoterapista analitico Lavoro tra 2 studenti che turnano nell‟avere ruolo di paziente e terapeuta sotto supervisione Inoltre sono consigliate letture. La formazione è data da Mary Priestley in persona a Londra Centro di Formazione nelle Artiterapie “La linea dell‟arco” Scuola di Musicoterapia