SCHEDA PROGETTO PER L`IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO

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SCHEDA PROGETTO PER L`IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO
SENZA DIMORA ANCONA SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS ITALIANA La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. Nel 1977 ha stipulato la convenzione col Ministero della Difesa per accogliere obiettori di coscienza al servizio militare e nel 2001 è stata tra i primi enti a realizzare progetti di servizio civile nazionale. CARITAS DIOCESANA ANCONA‐OSIMO La Caritas Diocesana di Ancona ‐ Osimo è attiva dall’inizio degli anni ottanta e persegue gli stessi fini di Caritas Italiana: promuovere la testimonianza della carità nella comunità con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. Ha avuto la convenzione per gli obiettori di coscienza (circa 140 ragazzi in questi anni) e dal 2001 è attiva per il servizio civile di cui alla legge 64/01 con la gestione di un totale finora di circa 150 giovani. La Caritas Diocesana di Ancona ‐ Osimo è da sempre stata molto attiva nel settore del disagio adulto sia direttamente ‐ con la gestione ‐ e indirettamente ‐ con la promozione ‐ di opere e di centri di ascolto rivolte alle persone adulte in situazione di disagio. La Caritas Diocesana di Ancona – Osimo si è caratterizzata inoltre come soggetto privilegiato di osservazione e lettura del fenomeno con la pubblicazione di numerosi dossier al riguardo. L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è: Caritas Diocesana di Ancona Osimo Indirizzo: Via Podesti, 12 cap 60121 città Ancona Tel 071.201512 Fax 071.2079329 e‐mail: [email protected] Persona di riferimento: Andrea Tondi tel. 320.8880763 1
SENZA DIMORA ANCONA 2) Codice di accreditamento: NZ01752 3) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1° CLASSE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Senza dimora‐Ancona 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: ASSISTENZA Area di intervento: DISAGIO ADULTO Codice: A12 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il progetto SENZA DIMORA ANCONA è promosso dalla Caritas Diocesana di Ancona‐Osimo e viene realizzato all’interno di 4 (quattro) Da due Associazioni per un totale di 4 (quattro) sedi: NOME SEDE COD.HELIOS ASSOC. SS. ANNUNZIATA CENTRO DIURNO 115074 ASSOC. LA TENDA DI ABRAMO 2127 ASSOC. SS. ANNUNZIATA MENSA 115078 ASSOC. SS. ANNUNZIATA 69668 2
SENZA DIMORA ANCONA CONTESTO TERRITORIALE Il progetto della Caritas Diocesana di Ancona‐Osimo trova la sua attuazione nel comune di Ancona. 1
Ancona, capoluogo di provincia e di regione conta su una popolazione di 100.343 abitanti; la realtà del disagio adulto o disagio grave sta attraversando fasi di criticità acuta, conseguenza di molteplici fattori. Figura 1 Mappa della provincia di Ancona La città di Ancona – Nuove e vecchie povertà: i senza fissa dimora Ancona negli ultimi anni ha conosciuto processi di cambiamento molto rapidi che ne hanno ridisegnato nettamente i confini socio‐demografici. Rapida immigrazione, crisi lavorativa ,aumento di divorzi e separazioni, sono alcuni dei processi frenetici in rapido sviluppo che coinvolgono Ancona e la sua popolazione, creando difficoltà di risposta immediata e di contrasto alle vecchie e nuove povertà emerse. Il fenomeno della povertà, si contraddistingue per la sua natura multidimensionale, in effetti, problematiche di tipo lavorativo si intrecciano con quelle economiche, conflitti familiari hanno spesso ricadute importanti sulle condizioni socio‐sanitarie delle persone incontrate. Quello che si nota all’interno dei Centri di Ascolto della Caritas cittadina è un crescente numero di persone, immerse in percorsi di povertà, che sembrano diventare più contorti e complessi da affrontare; non si registra un incremento smodato del numero di persone incontrate, quanto un peggioramento delle condizioni generali della persone. La conseguenza di questo peggioramento si traduce nella necessità di un aumento di risorse, sia economiche, e soprattutto umane. Questa nuova condizione nel CdA della SS. Annunziata, è anche “raccontata” dai dati raccolti dall’Osservatorio delle Povertà della Caritas Diocesana. Gli incontri procapite, sono aumentati e con loro anche la spesa destinata ad ogni singolo utente. Possiamo quindi affermare che la drammatica direzione verso la quale sta andando la povertà, è quella di un acuirsi costante delle condizioni generali delle singoli persone, e come la strada di una eventuale uscita dalla povertà stessa si faccia sempre più contorta e complicata. Per concludere dall’analisi dei dati sopracitati , potremmo dire che affiancate alle ormai più storiche forme di povertà, ne stiano nascendo di nuove, collegate soprattutto alla mancanza o perdita del lavoro, a problemi legati all’immigrazione, alla condizione familiare, e alla condizione di dipendenza da sostanze, o sempre più spesso da gioco. 1
Dati Istat aggiornati al 01.01.2014 3
SENZA DIMORA ANCONA Analizzando dunque il contesto cittadino porremo particolare attenzione a queste categorie: - mancanza/perdita di lavoro - problemi di immigrazione - problematiche familiari (separazioni, divorzi allontanamento dal nucleo familiare) - dipendenze (da droga, da alcool e da gioco). Il lavoro ad Ancona Per il quinto anno consecutivo le previsioni occupazionali fornite dalle imprese italiane indicano una riduzione della forza lavoro; anche nella provincia di Ancona nel 2013 si delinea un ulteriore peggioramento delle condizioni generali del mercato del lavoro e il tasso di crescita complessivo raggiunge il suo punto più basso, pari a –3%. Le entrate previste sono 5.320, di cui 4.060 con contratti alle dirette dipendenze e altri 1.260 con forme flessibili; le uscite saranno invece 9.160 e il saldo negativo per 3.840 unità, in larga parte riconducibile proprio alle forme contrattuali più stabili. Sono previste circa 56 entrate ogni 100 uscite, mentre a livello nazionale il dato si attesta poco sotto a 70. Con il tasso di variazione negativo pari al 3% la provincia di Ancona si avvicina in modo preoccupante più alla situazione delle regioni meridionali che a quelle dell’Italia nord‐orientale cui è stata storicamente associata per la condivisione del modello fondato sui di stretti industriali e su una diffusa presenza di PMI. In Italia, come nelle Marche e nella provincia di Ancona, nel 2008 erano circa il 28% del totale le imprese che si dichiaravano intenzionate ad effettuare assunzioni; nel 2013, a seguito di una progressiva e pressoché costante tendenza alla diminuzione, sono circa il 13%. Quote di imprese intenzionate ad assumere sensibilmente più elevate si riscontrano a tutti i livelli territoriali per le imprese che accedono ai mercati esteri e per quelle innovatrici. Nella provincia di Ancona diminuiscono in misura molto consistente rispetto alla previsioni del 2012 le assunzioni stagionali: sono 1.480, il 26% in meno dell’anno precedente. Le assunzioni non stagionali dovrebbero tenere maggiormente, per effetto di un calo atteso del 4,8%. L’orizzonte temporale della maggior parte dei contratti si conferma limitato (7 assunzioni su 10 di quelle della provincia di Ancona, stagionali o meno); a tempo indeterminato sarà invece il 19% delle assunzioni totali (27% il valore nazionale). Le imprese italiane nel 2013 si sono mostrate intenzionate a investire più che in passato nella qualità delle risorse umane, anche per recuperare produttività e competitività attraverso l’integrazione di figure professionali qualificate funzionali all’innovazione e all’apertura ai mercati esteri. Nella provincia di Ancona la domanda di professionalità elevate è cresciuta negli anni che vanno dal 2010 al 2013 di circa 4 punti percentuali per arrivare a rappresentare il 24% della domanda complessiva di nuove assunzioni non stagionali (superiore alla media nazionale). All’innalzamento qualitativo delle professioni richieste corrisponde un incremento nel livello di scolarità che le imprese italiane cercano. Anche le imprese della provincia di Ancona sembrano orientarsi verso una scelta che tende a privilegiare profili di alto livello, rappresentati da personale in possesso del diploma di laurea o di scuola superiore. Considerati congiuntamente, questi due titoli di studio superano la metà delle assunzioni non stagionali programmate dalle imprese nel 2013 (58%). La gravità della situazione dei giovani nel mercato del lavoro è un fenomeno noto e dibattuto, basti pensare agli ultimi dati Istat sulla disoccupazione che, con riferimento ai giovanissimi (15‐24enni), supera il 40%. 2
Anche i dati dell’indagine Excelsior confermano le difficoltà che i giovani affrontano quando cercano un’occupazione: per il 2013 le previsioni di assunzioni delle imprese italiane riguarderà i giovani fino a 29 anni per il 33%, mentre nella provincia di Ancona tale percentuale sale al 41%. 2
Fonte Indagine Excelsior Bollettino Gennaio 2014
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SENZA DIMORA ANCONA L’immigrazione in città Ancona con il suo grande porto ed i cantieri navali rappresenta un importante polo di attrazione per lavoratori stranieri, richiamati nel territorio anche dagli altri settori industriali della regione. Il processo di immigrazione, in cui la città è coinvolta, ha profondamente ridisegnato i confini socio‐economici del capoluogo. I 11.388 abitanti stranieri regolari presenti sul territorio3 rappresentano l’11,3% della popolazione totale (contro il 7,4% a livello nazionale) e in alcuni quartieri della città (Piano San Lazzaro) la percentuale raggiunge valori del 30%4 Numerosi sono i fattori che determinano la concentrazione di gruppi specifici di immigrati in determinate zone della città: - prezzi delle abitazioni in compravendita e in locazione relativamente bassi in alcuni quartieri; - disponibilità di appartamenti e di case popolari; - presenza nella zona di mezzi pubblici (treni e autobus) che collegano la zona con il resto della città e con le zone limitrofe; - aree sottoposte a maggiore inquinamento atmosferico e acustico e quindi meno sfruttate degli autoctoni; - zone limitrofe al porto, che offre posti di lavoro nel settore della cantieristica e dell’indotto. Questo fenomeno di aggregazione di immigrati in determinati quartieri della città pone le basi per una possibile coesione tra gli appartenenti di questi gruppi, ma allo stesso tempo può causare una emarginazione rispetto alla popolazione locale. La rapida “colonizzazione” di Ancona da parte degli immigrati sta inevitabilmente innescando processi di cambiamento che richiederanno lunghi tempi di assestamento. La città ha dovuto affrontare questo fenomeno rapidamente (nel 1992 l’immigrazione era solo del 1,2% rispetto alla popolazione totale di Ancona5) e si è trovata parzialmente impreparata, sia da un punto di vista logistico che culturale. Per alcuni gruppi di immigrati si evidenzia la tradizionale traiettoria di progressivo radicamento, ampiamente studiata dagli studiosi di immigrazione, ma contemporaneamente sussistono situazioni migratorie ancora ai primissimi stadi. Accanto all’arrivo per motivi di lavoro assistiamo a importanti dinamiche di ricongiungimento familiare. Analizzando brevemente la situazione del lavoro degli immigrati nella provincia di Ancona, si nota che le assunzioni di personale immigrato potranno essere, nel periodo in esame, circa 180, una quarantina di unità in meno rispetto al trimestre precedente. La loro quota, tuttavia, si riduce drasticamente, passando dal 16% all'8% del totale. Nell'intera regione e a livello nazionale essi raggiungono quote più elevate,pari rispettivamente al 12% e al 17%. 6
Le caratteristiche della domanda di lavoro che si prospetta a Ancona nel 2° trimestre del 2013 penalizzano questa componente. La quota di immigrati risulterà molto differenziata tra i diversi settori. In particolare, gli immigrati potranno raggiungere la massima incidenza (più del 40%) nei trasporti e nella 3
Fonte http://demo.istat.it/strasa2013/index.html Fonte Rapporto sull’immigrazione in Ancona Fondazione Colocci,2007
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Fonte Dalla povertà alla speranza‐Caritas Diocesana Ancona‐Osimo 6
Fonte: Unioncamere ‐ Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2013 4
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SENZA DIMORA ANCONA logistica, e rappresentare una quota significativa (oltre 20%) nell'insieme delle "altre industrie", mentre troveranno poco spazio nel commercio e nel turismo e ristorazione. In relazione alle problematiche abitative, grazie alle informazioni degli Osservatori della Povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana, ci è possibile individuare tre tipologie di immigrazioni presenti sul territorio: la prima, che fa riferimento a gruppi etnici forti e ben consolidati che dispongono di reti amicali e/o parentali, si associa alla disponibilità di abitazione, anche se a volte precaria o inadeguata (es. per il Perù si hanno zero senza fissa dimora su 104 persone, per il Bangladesh 5 su 78, per il Ghana 2/42) Figura 2 Relazione tra numero di utenti totali e senza fissa dimora che si sono rivolti al CdA Caritas Diocesana nel 2013 la seconda, relativa a chi emigra per rispondere all’offerta del lavoro di “badante”, e che risolve al contempo sia il problema dell’impiego che quello dell’abitazione. La tendenza è molto marcata per paesi come la Repubblica Domenicana e in generale i paesi dell’Est Europa (Moldavia, Ucraina, Bulgaria, Polonia). Figura 3 Percentuale di badanti in relazione alla nazionalità degli utenti che si sono rivolti al Cda Caritas Diocesano nel 2013 6
SENZA DIMORA ANCONA la terza, relativa a chi emigra in risposta ad un disagio grave vissuto nella nazione di origine, spesso in maniera meno organizzata e priva di reti di conoscenze, e che con più facilità va incontro a percorsi di grave esclusione sociale (Romania, Marocco, Tunisia…). Problematiche familiari –Separazioni ad Ancona Per quello che riguarda la situazione dei padri separati in Ancona, non esistono dati ufficiali, per questo per compiere un’analisi approfondita del fenomeno a livello locale, ci rifacciamo ai dati dell’Osservatorio delle Risorse della Caritas di Ancona Osimo. Per correttezza di analisi dobbiamo prima definire una nota statistica. Il campione analizzato è composto unicamente da persone che si sono rivolte ai centri di ascolto cittadini della Caritas; inevitabilmente questo fa si che i dati analizzati diventino parziali in quanto non intercettano la totalità del campione, ma solamente quella parte che decide in maniera autonoma di rivolgersi ai centri Caritas . Fatta questa precisazione passiamo all’analisi dei dati del 2013. La prima cosa che abbiamo voluto verificare è lo stato civile dei nostri ospiti; la percentuale di persone che dichiara di essere separata o divorziata è pari al 12,9 % mentre la media nazionale è al pari al 7%. La prima conclusione che possiamo trarre è che tra le persone che si rivolgono alla Caritas abbiamo un tasso di separazione superiore di 6 punti percentuali a quello nazionale, e che quindi persone in queste condizioni familiari, sono più fragili. La seconda cosa che abbiamo analizzato è stata quella di vedere lo stato civile delle persone che si dichiarano senza dimora, e il dato preoccupante che abbiamo rilevato che questa percentuale sale al 35%, ed è considerata da parte degli utenti incontrati la seconda causa, dopo quella lavorativa, ad aver provocato la loro condizione di senza dimora. Infine di queste 160 persone, di sesso maschile, abbiamo verificato quante avessero fatto richiesta di un alloggio notturno. Il risultato di 132 persone su 160, l’82,5% del totale, descrive la drammaticità della situazione. Dipendenze – Situazione in Ancona Il fenomeno delle dipendenze patologiche, viene rilevato all’interno dei centri di ascolto con sempre maggiore frequenza negli ultimi anni. Spesso queste patologie sono associati a problematiche psichiatriche o comunque a doppia diagnosi. La ricerca della sostanza diventa a volte la fuga da situazioni di disagio psichico, familiare o di tipo lavorativo. Alcune dipendenze, quale quella da eroina o da alcool, rendono la persona facilmente riconoscibile ed etichettabile nella sua situazione di disagio e spesso emarginata dall’intera società, altre invece permettono alla persona di continuare uno stile di vita più o meno normale, fin quando non avviene la fase cosiddetta della resa in cui l’individuo dichiara la sua patologia e si affida prima a familiari ed amici e poi ai servizi. Proprio di questa seconda categoria fanno parte i dipendenti cronici dal gioco d’azzardo. Negli ultimi venti anni il gioco d’azzardo, in quanto comportamento che causa danni e/o sofferenze, è diventato oggetto di crescente interesse per quanti (strutture sanitarie o singoli professionisti) sono impegnati nelle professioni di aiuto. Come è avvenuto molti anni fa per le dipendenze da sostanze, più recentemente anche il gioco d’azzardo patologico è stato considerato come una malattia e non più solo come un vizio o come una trasgressione di una certa tipologia di persone. Analizzando i dati dell’osservatorio D.D.P. (dipartimento dipendenze patologiche) dell’Area vasta n.2 di Ancona, si nota che nel 2012, l’Asur cittadina ha incontrato 571 persone affette da dipendenza patologica; L’eroina rimane la sostanza maggiormente consumata dai frequentatori del Ser.t. 7
SENZA DIMORA ANCONA cittadino, seguita dall’alcool e dal Gambling. Proprio per contrastare questa nuova patologia del gioco d’azzardo, l’Asur ha attivato da due anni un percorso psicologico denominato “Games Over”. Sostanza abuso Presenze Eroina 236 Alcool 169 Cocaina 45 Cannabis 59 Gioco d'azzardo ‐ Gambling 62 Tot 571 Figura 4 Afferiti D.D.P. Asur Area Vasta n. 2 Ancona Distretto Centro per sostanza di abuso I‐ Anno 2012 Ben 302 utenti dei 571 incontrati, dichiarano di essere di senza fissa dimora. Questo fa comprendere come la strada, sia spesso uno degli effetti della dipendenza patologica, e di come questa due realtà, strada e dipendenza, sia strettamente ed inevitabilmente correlate fra loro. Non a caso, nel 68% delle persone senza fissa dimora, incontrata nei Centri di Ascolto diocesani, è stata rilevata una dipendenza patologica; il più delle volte la patologia è quella della dipendenza da alcool, sia per la facile reperibilità, sia per il basso prezzo della sostanza. CONTESTO SETTORIALE Disagio adulto e Senza fissa dimora Il numero dei Senza Fissa Dimora e delle persone che, per altri motivi, si rivolgono a strutture dedicate a coloro che versano in grave stato di emarginazione è in aumento, sia a livello nazionale, sia nel territorio di riferimento del progetto. Il quadro del disagio e dell’emarginazione socioeconomica è articolato e multifattoriale e vede emergere con forza nuove povertà accanto alle più tradizionali forme di esclusione. Per conoscere approfonditamente le caratteristiche del fenomeno, le fonti ufficiali non sono sufficienti. Le rilevazioni relative a povertà ed esclusione sociale in Italia hanno finora incluso solo marginalmente la popolazione immigrata (cfr. Commissione di indagine sull’esclusione sociale, Rapporto sulle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale – Anno 2004) ‐ che da alcune rilevazioni‐pilota (cfr. quella condotta in Lombardia dall’Osservatorio Regionale ISMU per l’Integrazione e la Multietnicità) appare dieci volte più esposta di quella italiana al rischio povertà ‐ ed escludono inoltre giocoforza la fascia di coloro che non appartengono alla popolazione residente e che ricadono pertanto nel “sommerso”: tutte le persone senza fissa dimora e coloro che versano in stato di clandestinità o permangono irregolarmente sul territorio italiano. Quando si affronta il mondo dell’emarginazione grave, cui spesso appartengono persone che sperimentano una forte deprivazione economica di lunga durata, va tuttavia osservato che la povertà monetaria (relativa o assoluta) è uno solo dei fattori di svantaggio che, per comprendere come si generino le situazioni di maggior disagio, va integrato con altri indicatori di esclusione sociale, legati perlopiù a condizioni di particolare vulnerabilità. Per molte forme di disagio estremo si può addirittura affermare che il punto di partenza non coincide necessariamente con la scarsità di risorse economiche quanto piuttosto con problemi personali o ambientali di altra natura (dipendenze, malattie, ecc.). L’emarginazione sociale va quindi senz’altro intesa come fenomeno non solo complesso, ma anche multidimensionale, spesso codeterminato da una pluralità di fattori e dalla concentrazione di più fonti di disagio che debilitano fortemente le capacità personali e familiari e, per gli effetti cumulativi che ne derivano, rischiano di intrappolare le persone in una via senza ritorno. 8
SENZA DIMORA ANCONA Nel caso specifico dei Senza Fissa Dimora, le “carriere di povertà” comprendono spesso una serie di eventi di rottura (separazione, perdita della condizione di “regolare”, perdita del lavoro…) a partire dai quali si sono innescati meccanismi di impoverimento, emarginazione ed isolamento della persona dalle reti sociali, dal mondo del lavoro e dai servizi. Povertà: domanda, offerta e analisi dei servizi L’analisi della povertà nel contesto locale ci porta a riflettere sulle condizioni che determinano l’esclusione sociale ed i fattori che incidono favorevolmente nel sostenere l’uscita del soggetto dal circuito del disagio più estremo. Molte situazioni di disagio infatti non possono essere ricondotte alla sola condizione di indigenza economica, quindi per giungere ad un’analisi adeguata del fenomeno, risulta necessaria la collaborazione con altri testimoni privilegiati che operano nel contesto sociale, sia pubblici che privati. Nel complesso sistema delle politiche rivolte all’esclusione sociale e alla povertà, le agenzie appartenenti al contesto del non profit partecipano con un ruolo propulsore. Oggi, in Ancona, il mondo del volontariato è un protagonista nella rete dei servizi rivolti alla persona, con un ruolo non più confinato al supporto caritativo ‐ assistenziale dei soggetti in stato di disagio, piuttosto di concertazione e partecipazione insieme alle Istituzioni pubbliche nella promozione di percorsi che comprendono strumenti di analisi/monitoraggio dei bisogni sociali oltre che azioni orientate al contrasto delle varie forme di povertà. L’esigenza che si avverte è quella di creare una rete strutturata che garantisca una possibile e reale presa in carico delle persone a 360 gradi garantendo servizi diversificati ed evitando inutili doppioni. In modo particolare notiamo una costante crescita di persone in gravi condizioni sia economiche che psicologiche; per questa tipologia di utenza si necessità un lavoro coordinato di rete che sia in grado di lavorare sull’integrità della persona, partendo dalla riduzione del danno, per poi intervenire in maniera progettuale, sia con azioni riguardanti le condizioni di salute dell’utente, sia quelle socio‐lavorative. Per questo analizzando le strutture presenti nel comune di Ancona, possiamo notare come già numerosi servizi lavorino in questa direzione. Analizzeremo ora con delle tabelle quali di questi già sono attivi sul territorio e i dati che li caratterizzano. DENOMINAZIONE Centro di Solidarietà e di Ascolto SS. Annunziata TIPOLOGIA Centro di ascolto/accoglienza/assistenza Centro di Ascolto (Le Grazie) Centro ascolto/accoglienza/assistenza Centro di Ascolto Torrette Centro ascolto/accoglienza/assistenza DISPONIBILITÀ RISORSE n°2357 n°1157 n°978 n°2200 n°578 n°459 30.000 € Ascolti Buoni viveri Vestiario Igiene personale Prest. Mediche P. Odontoiatriche Sost.economico n°150 n°200 n°280 n°816 n°867 n°208 6000€ Ascolto, pacchi viveri, vestiario, Ascolto Pacchi viveri vestiario, Sost.economico n°150 n°150 5000€ circa. Ascolto, pacchi viveri Sostegno economico Centro di Solidarietà Vincenziano Centro ascolto/accoglienza/Assistenza Tenda di Abramo Casa di Prima accoglienza n°13 Posti letto Un tetto per Tutti Coop La gemma Casa di Prima accoglienza n°20 Posti letto 9
SENZA DIMORA ANCONA Casa Vincenzo de Paoli Accoglienza uomini con regolare contratto di lavoro n°10 Posti letto Casa Accoglienza Dilva Baroni Casa Accoglienza per familiari di degenti n°45 Posti letto Casa di accoglienza “Le Grazie” Casa Accoglienza detenuti in permesso premio e familiari n°5 Posti letto Casa Zaccheo SS. Annunziata Casa di seconda accoglienza n°11 Posti letto Ass. Casa di Elisabetta Casa Accoglienza donne/famiglie n°3 Posti letto Appartamento San Paolo Casa Alloggio per lavoratori e studenti c/o Parrocchia S. Paolo n°1 Posti letto Ass. Free Woman Case Accoglienza donne vittime prostituzione/tratta n°20 Posti letto Coop. La Gemma Casa Rifugio per donne maltrattate e minori n°7 Posti letto Centro di Accoglienza Orizzonte Accoglienza soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione n°2 Posti letto Ambasciata dei Diritti Consulenza legale Orientamento diritti di cittadinanza Pronta accoglienza alberghi servizi sociali comune Ancona Prima accoglienza n°25 Accoglienze Accoglienza servizio immigrati Servizi per immigrati, rinnovo permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, orientamenti lavorativi ed abitativi. N°1896 Interventi Segretariato sociale per senza fissa dimora Prese in carico di persone senza fissa dimora n°121 Interventi Pronto Intervento sociale Presa in carico di persone senza fissa dimora n°48 Interventi Mensa n°20000 Pasti Mensa n°17000 Pasti Mensa del povero Mission. Francesc. Della carità Mensa del Centro Beato Ferreti SS.Annunziata Figura 5 Servizi presenti nel Comune di Ancona e nei sui comuni limitrofi nell’anno 2013 Ulteriori servizi presenti nel territorio non monitorati. - 2 sportelli immigrati presso i comuni di Ancona e Falconara; - Servizi sociali dei Comuni di Ancona e Falconara; - Associazioni delle varie etnie di immigrati; - Unità di strada per senza fissa dimora - Due uffici di promozione sociale nei comuni di Ancona e Falconara; - Sportelli delle varie sigle sindacali. Indicatori emersi dal contesto territoriale Nasce l’esigenza di consolidare il lavoro di rete per coordinare le forze presenti sul territorio in un’unica direzione, ottimizzando i servizi di ogni struttura, evitando di creare inutili doppioni; dall’analisi del territorio è stato possibile evincere che il disagio grave adulto e in particolar modo il fenomeno dei senza fissa dimora è in costante aumento nel nostro territorio. In realtà questo numero di persone è in crescita costante con il numero di servizi offerti, non solo perché spesso l’offerta stessa crea la domanda, ma anche perché i vari servizi gestiti non in rete rischiano di essere dei doppioni che si rivolgono allo stesso target di persone creando una sovrastima del fenomeno, nonché uno spreco di forze e un abbassamento di qualità del servizio offerto. Ci si pone come obbiettivo quello di creare percorsi di uscita dalla povertà passando per tre steps fondamentali: 1. l’intercettamento della persona tramite l’ascolto; 2. la riduzione del danno; 3. costruire progetti personali mirati al reinserimento sociale. 10
SENZA DIMORA ANCONA Ognuna delle 4 sedi avrà un compito preciso in questo percorso chi, con una soglia bassissima, rispondendo ai bisogni primari, chi invece, dove possibile lavorerà per creare progetti personalizzati 4 sedi per un unico progetto La povertà si caratterizza in quanto fenomeno complesso, non declinabile in una sola ed unica definizione,pertanto va affrontata su più campi: spesso le persone che ci si ritrovano sono coinvolte in processi multiproblematici. L’arma più efficace per combatterla è quella della collaborazione tra vari attori, ognuno con servizi e competenze differenziate. Per questo motivo il progetto viene proposto da 4 realtà differenti con compiti distinti nell’assistenza e nel recupero della persona nella sua totalità. Gli obbiettivi di questo progetto sono il frutto di un tavolo di lavoro a cui hanno partecipato i responsabili delle 4 sedi e su questi si getteranno le linee guida comuni che le guideranno per lo svolgimento del progetto. Differenti saranno invece gli indicatori, le attività,la formazione e le risorse messe in gioco da ogni sede per raggiungere questi obiettivi, appunto perché ognuna lavora in modo specifico e qualificato nel contrasto alla povertà. Il tavolo di lavoro sopracitato, verrà coordinato da un ufficio denominato “segretariato sociale” che avrà il compito di incontrare le persone e di offrire loro un ascolto periodico dedito alla progettazione e alla costante verifica del percorso intrapreso. Il progetto si avvarrà della presenza di due assistenti sociali che coordineranno il processo di progettazione individualizzata e che saranno punto di riferimento e di verifica per i responsabili delle sedi attuanti il progetto. Dettagliando il progetto possiamo indicare 8 possibili fasi da attuare con gli utenti senza dimora che verranno incontrati. La prima è quella dell’ascolto ad opera delle singole 4 sedi, che co‐progetteranno con l’ospite un percorso riabilitativo, laddove giudichino questo fattibile. Dopo un primo ascolto i casi verranno presentati all’interno del tavolo di segretariato sociale, dove con l’aiuto di due assistenti sociali, gli incaricati delle varie sedi, in base al livello di disagio dei singoli utenti incontrati, potranno offrire strumenti diversificati. Gli strumenti variano dai più semplici quali la mensa ed il dormitorio di prima accoglienza, per poi passare a quelli intermedi come la frequentazione del centro diurno e l’inserimento nella casa di seconda accoglienza (all’interno della quale sarà possibile avviare una progettazione riguardo la sfera occupazionale attraverso la proposta di borse lavoro) , fino alla eventuale ed auspicata uscita dalla casa di seconda accoglienza con la possibilità di sostenere le spese di locazione per i primi mesi degli stessi ospiti. Ascolto  Mensa  Casa di 1° Accoglienza  Centro Diurno  Casa di 2° Accoglienza  Borse lavoro  Accompagnamento all’uscita  Affitti agevolati. LE SEDI PROPONENTI: NOME SEDE COD.HELIOS ASSOC. SS. ANNUNZIATA CENTRO DIURNO 115074 ASSOC. LA TENDA DI ABRAMO 2127 ASSOC. SS. ANNUNZIATA MENSA 115078 ASSOC. SS. ANNUNZIATA 69668 11
SENZA DIMORA ANCONA ASSOC. SS. ANNUNZIATA CENTRO DIURNO 115074 IL centro diurno dell’Associazione SS. Annunziata è un luogo dedicato alle persone senza fissa dimora con le quali l’Associazione ha iniziato un percorso di presa in carico. Il centro diurno offre sì dei servizi e la possibilità di impiegare del tempo in maniera costruttiva, ma sempre nell’ottica di fornire agli ospiti, come valore aggiunto, un sostegno attivo (ascolto, amicizia, relazione, accompagnamento, ecc..), in vista di un possibile percorso di inclusione sociale. Il 2013 ha consolidato il gradimento degli ospiti per il Centro Diurno, che come nel 2012 è stato avvicinato da molti utenti: alcuni di passaggio ed altri invece divenuti ormai assidui e affezionati frequentatori. Durante gli orari di apertura (9:00 – 13:00 14:30 – 16:30) sono stati presi in carico 42 utenti secondo il dettaglio visibile in Fig 6. Per la prima volta, in occasione della stagione fredda, è stato sperimentato un orario aggiuntivo, per garantire un posto caldo dove passare alcune ore della giornata in modo attivo e porpostitivo. L’esperienza è tuttora in corso, ma già dimostra la sua validità in termini di qualità di vita delle persone, della loro serenità e dell’instaurarsi di relazioni/fiducia più profonde, tra ospiti, operatori e volontari. I membri del centro diurno hanno potuto utilizzare i seguenti servizi/attività: 1. colazione e merenda a base di tè, caffè, brioche, pizza, ecc.., ecc.. ; 2. lettura e commento dei principali quotidiani locali e nazionali; 3. postazioni PC con collegamento al web, (laboratorio di informatica); 4. laboratorio artistico, (creta, disegno, scrittura, decoupage); 5. laboratorio hobbistico, (modellismo statico e dinamico); 6. ludoteca, (giochi da tavolo, puzzle, carte, ascolto musica, visione film, ecc..); 7. servizio docce; 8. servizio lavanderia; 9. servizio guardaroba; 10. servizio mensa (pranzo); 11. brevi uscite di gruppo, in auto o a piedi; 12. sostegno, ascolto e accompagnamento individuale, a supporto dei percorsi di inclusione decisi dagli operatori sociali di riferimento, e con loro verificati settimanalmente nelle riunioni di equipe. I principali punti di forza del centro diurno si confermano essere i seguenti: 1. il centro diurno è un luogo “protetto/esclusivo/privilegiato” ed alternativo alla strada, dove fare amicizia, mettere in gioco sé stessi e condividere spontaneamente le proprie capacità/conoscenze; 2. evidenzia malesseri e disagi degli ospiti, prima che questi sfocino in situazioni eclatanti e fortemente problematiche per sé e per la comunità; 3. il tempo vissuto nel centro diurno attenua lo stress e le conflittualità nelle persone, che vivono realtà a grave rischio di emarginazione; 4. offre la presenza continua di un operatore (cinque/sei ore al gg.) e di alcuni volontari, il che consente di stabilire rapporti più profondi e sinceri di quelli che si instaurano durante i brevi colloqui con gli assistenti sociali del gruppo di Ascolto. Nel centro diurno gli ospiti si raccontano con maggiore facilità e apprezzano l’ambiente familiare, che tende a coinvolgerli (senza forzature) anche nella gestione di certe attività necessarie al mantenimento del centro diurno (pulizia, piccole 12
SENZA DIMORA ANCONA manutenzioni, personalizzazioni estetiche, ecc.., ecc..), per farli sentire utili e partecipi come qualsiasi volontario della struttura. 5. collaborazione con l’equipe (ass. soc., psicologi e operatori della casa) per la migliore riuscita dei progetti individuali pensati dagli operatori sociali di riferimento. In equipe l’operatore del centro diurno riporta, discute e analizza, i vissuti e i bisogni emersi durante i colloqui con gli utenti e questo, unito alle informazioni già in possesso dell’equipe, permette di avere un quadro più esatto di ogni singola situazione e di predisporre strumenti e provvedimenti di aiuto personalizzati e maggiormente efficaci. Al termine di questo quarto anno di attività è ormai certo che il centro diurno ha potenzialità superiori rispetto ai presupposti iniziali del progetto, che erano quelli di costituire un luogo in cui far passare del tempo serenamente a chi vive in strada, un po’ come potrebbe essere un bar, oppure un circolo privato. Tra gennaio e dicembre 2013 il centro diurno nella nuova sede di Via Astagno 74 (Largo, Beato Ferretti) ha erogato agli ospiti 4742 pasti; sono state effettuate 753 docce; lavati, asciugati e riutilizzati, 2259 Kg. tra indumenti e coperte, che altrimenti sarebbero stati gettati nella spazzatura generando inquinamento e nuove richieste al magazzino Caritas. SITUAZIONE UTENTI CD (gennaio ‐ dicembre 2013) Totale utenti nel periodo Media giornaliera presenze 42 25 Utenti assidui N° percorsi avviati % percorsi/orientamenti avviati rispetto al totale degli utenti % percorsi avviati rispetto alle presenze giornaliere 19 21 50,00% 84,0% Fig. 6 situazione utenti Centro diurno nell’anno 2013 ASSOC. LA TENDA DI ABRAMO 2127 La Tenda di Abramo di Falconara, aperta tutti i giorni dalle 18.30 alle 7 del mattino successivo, con un’interruzione di un mese all’anno, offre principalmente servizio di accoglienza a persone senza dimora. Durante la permanenza, gli ospiti ricevono gratuitamente la cena, un posto letto e del vestiario. Tale casa può ospitare 10 uomini e 3 donne per una durata di 10 giorni, prolungabili a circa 40 giorni per massimo 4 persone – nel caso di ospiti che lavorino regolarmente o che abbiano un progetto concreto di inserimento sociale. Gli ospiti si possono ripresentare trascorsi tre mesi dall’ultima permanenza. La Tenda di Abramo, oltre alla gestione della casa di prima accoglienza e’ impegnata nella gestione di due appartamenti per la cosiddetta “seconda accoglienza”, riservati ad ospiti con periodi di permanenza lunghi e spesso senza una scadenza prefissata e rigida. Entrambi sono finalizzati allo svolgimento di progetti di re‐
inserimento abitativo e/o lavorativo. Qui gli ospiti, quando ne hanno le possibilità economiche, contribuiscono in parte alle spese di questa casa e si auto gestiscono. In uno dei due appartamenti, in locazione, sono stati ospitati in casa alcuni ragazzi in tali condizioni: ogni anno, infatti, molti ragazzi minorenni arrivano da varie parti dell’africa e del Medio Oriente da soli, alla ricerca di lavoro o in fuga dal proprio paese: la legge obbliga i Comuni a prendersene cura fino a che sono minorenni, generalmente attraverso delle comunità educative. Raggiunta la maggiore età i Comuni non sono però obbligati a costruire percorsi di integrazione e, se la comunità educativa in cui erano ospiti non riesce a renderli economicamente autonomi, rischiano di finire in strada. Nel corso degli ultimi anni sono stati ospitati in casa quattro ragazzi diversi in tali condizioni:tutti hanno affrontato con successo le esperienze lavorative e formative che sono state proposte, prendendosi cura della casa in maniera adeguata, e tutti sono riusciti a raggiungere l’autonomia abitativa ed economica. Questo è stato possibile grazie al buon lavoro, anche di raccordo, fatto dalle comunità educative di provenienza e dall’assenza di problematiche complesse tipiche 13
SENZA DIMORA ANCONA delle altre persone senza dimora. Nell’altro appartamento è ospitata una persona in stato di marginalità di cui l’associazione si occupa ormai da quattro anni. Alcuni dati del 2012 7
Accoglienze nell’anno 2012: 337 Complessivamente dal 1990 sono state ospitate in Tenda 10.971 persone Principali tendenze: Principali tendenze: 1) si riduce la permanenza media degli ospiti che torna a un valore di 10 giorni (la permanenza massima al netto dei prolungamenti). Ciò è dovuta al venir meno, nell’anno, di situzioni di prolungamento molto lunghi, dovuti a specifici progetti. 2) Cresce l’età media degli ospiti; la fascia di età con più ospiti rimane quella tra i 36 e i 45 anni ma si registra un forte aumento degli ospiti tra i 46 e i 55 anni. 3) si conferma che l’età media delle donne è superiore a quella media totale; 4) Aumenta per il secondo anno di fila la presenza di ospiti italiani. Attività del gruppo di ascolto. Scopo dell’attività del gruppo di ascolto è quello di offrire all’ospite, momenti di ascolto e valutare la possibilità di intraprendere un percorso personalizzato di autonomia. il servizio è attivo un giorno alla settimana. Gli ospiti hanno segnalato difficoltà nel trovare alloggi anche se in possesso di un lavoro. Per tentare di dare una risposta a questa esigenza si è pensato di attivare una fase di seconda accoglienza della durata di circa 40 giorni in Tenda, inoltre vista la situazione di crisi economica generale che interessa il nostro paese, caratterizzata da un forte aumento di disoccupazione, la permanenza prolungata in struttura viene concessa anche in assenza di un lavoro ma in presenza di un progetto concreto di inserimento sociale (come ad esempio l’ingresso in un’altra struttura di seconda accoglienza). Durante il 2012 il gruppo ha ascoltato 123 ospiti diversi; è interessante notare che il 25% ha richiesto aiuto nella ricerca del lavoro ed il 14% ha chiesto sostegno per problemi di natura sanitaria; ben il 70% degli ospiti ha richiesto un prolungamento della permanenza. Dei prolungamenti concessi, il 9% è stato per motivi di lavoro ed il 24% finalizzato ad obiettivi precisi come la risoluzione della problematica abitativa (Casa in affitto) o la cura (ricoveri e comunità terapeutiche), o l’attesa dei documenti; resta una fetta importante dei prolungamenti quella concessa in relazione a progetti seguiti dagli operatori di Segretariato sociale (22%). 7
Fonte: Bilancio sociale 2012 “La Tenda di Abramo” 14
SENZA DIMORA ANCONA Nel corso degli anni il numero di persone seguite dal gruppo di ascolto è cresciuto sia in termini assoluti che relativi. Figura 7 Richieste degli ospiti al gruppo di ascolto Tenda di Abramo 2012 ASSOC. SS. ANNUNZIATA MENSA 115078 L’Associazione SS. Annunziata ha attivato un servizio di mensa dedicato alle persone bisognose presenti sul territorio. Ha una capienza massima di 60 persone ed è aperta 6 giorni su 7. Principalmente, si rivolgono alla mensa persone senza dimora l’89% ma anche quelle che pur avendo un tetto sotto cui dormire non sono in grado di prepararsi dei pasti. La grande maggioranza degli utenti sono cittadini stranieri il 73 %, di genere maschile (81%) con un’età media di 42,4 anni. Inoltre analizzando i dati del 2012 notiamo come la media dei passaggi per individuo sia di 14 cene all’anno. Il più assiduo ha frequentato la mensa 287 serate mentre ben il 19% vi si è recato solo una volta. La Mensa attivata, dal mese di ottobre 2011, per il pranzo degli ospiti del Centro Diurno e per la cena degli ospiti della Casa di Zaccheo ha visto nel mese di gennaio 2012 anche l’avvio della mensa serale. Nel corso del 2012 la mensa ha quindi fornito i pasti secondo quanto riepilogato nella tabella seguente: Servizio Numero pasti
apertura
Giorni apertura Centro Diurno 3.635 Dal lunedì al venerdì
227 Mensa Serale 9.443 Dal lunedì al venerdì
240 Casa Zaccheo 3.951 Tutti i giorni
365 TOTALE 17.029 In particolare il nuovo servizio della Mensa Serale ha visto una media di quasi 40 ospiti ogni sera ed il coinvolgimento di un nuovo e nutrito gruppo di volontari, circa 50 unità, ed ha incontrato un totale di 507 ospiti. Alcuni di questi ospiti sono nuovi rispetto al resto dei servizi offerti e questo rappresenta sicuramente uno stimolo per l’implementazione ed il coordinamento dei vari servizi. 15
SENZA DIMORA ANCONA ASSOC. SS. ANNUNZIATA 69668 Casa Zaccheo, offre una seconda accoglienza da non intendere come l'opportunità (una volta che si è concluso il periodo di permanenza in prima accoglienza) di trovare un altro "spazio‐letto", "un altro posto dove dormire"... ma la possibilità di trovare una casa dove sperimentare un nuovo "spazio per il sé". Casa Zaccheo offre uno "spazio per il sé", uno spazio fraterno dove ritrovarsi per ritrovare nuove motivazioni per sé, ritrovarsi per ritrovare un lavoro, un' appartamento condiviso con altri, una casa. La seconda accoglienza è destinata per 11 uomini (maggiorenni) con permesso di soggiorno/documento regolare. La permanenza nella Casa è per un tempo medio‐lungo. Il Centro d'Ascolto della Caritas diocesana, coadiuvato da un lavoro in rete con realtà associazionistiche locali, individua le persone che presentano le motivazioni di base per un potenziale ingresso. Queste persone vengono poi prese in carico dall'equipe della Casa formata dal responsabile della casa stessa, dal responsabile del CdA e da due volontari. Non essendo il fine principale della casa quello di rispondere alla richiesta di ospitalità immediata (che non consentirebbe di uscire dal modello unicamente emergenziale), il cammino per il riconoscimento delle opportune motivazioni all'ingresso può avvenire con tempi opportuni alla conoscenza e alla costruzione reciproca di fiducia tra l'ospite e l'equipe. Il compito dell'equipe non è certo facile: le decisioni devono essere prese all’unanimità da parte di tutti i suoi componenti. La gestione quotidiana della Casa viene affidata ai volontari, i quali pur nell'espletamento delle funzioni da semplice "mansionario" condividono con gli ospiti un percorso di consapevolizzazione dell'esperienza tale da portare ad un auspicabile cambiamento. Questo approccio deve inevitabilmente concretizzarsi in un reciproco riconoscimento costruito anche sulla narrazione delle reciproche vite, la quale può essere incentivata anche da scritture autobiografiche. Un approccio basato inoltre su una fraterna convivialità che trova i suoi momenti fondanti nella preparazione e condivisione del pasto nonché nel successivo riordino. Durante il pasto, in particolare, ognuno abbassa le proprie resistenze per dare spazio ad un libero scambio e ad un ascolto informale. Sia i volontari che gli ospiti possono apportare la propria originalità culturale nell'arricchimento dell'esperienza e nei diversi laboratori che si possono organizzare: tecniche di scrittura, momenti di lettura e confronto, di ascolto e animazione musicale, di gioco libero, cineforum, etc. Per aiutare gli ospiti ad aprirsi ad una nuova visione del mondo e di interazione del proprio sé con il mondo, viene loro proposta la frequenza di corsi formativi organizzati da altre associazioni e il coinvolgimento in attività di volontariato esterne alla Casa. Tutto ciò permette l'interazione con altre realtà e di impegnare in modo costruttivo i tempi diurni vissuti al di fuori del Centro. Il responsabile della casa, che vive anch'esso all'interno del Centro Caritativo, risulta quale punto di riferimento per tutti i volontari. Il suo ruolo è quello di mediare, incentivare la crescita responsabile di tutti, mettere a conoscenza. Un importante e fondamentale aiuto per gettare ponti con le istituzioni viene offerto dagli operatori dei vari progetti di rete. Essi possono in particolare accompagnare gli ospiti agli uffici preposti ai servizi sociali, prendere contatti con le assistenti, proporre al CdA i potenziali ingressi, etc. Lo stile d'accoglienza non deve comunque mai perdere di vista la vera finalità del percorso: l'uscita dalla casa dell'ospite per l'affermazione della propria autonomia. Alcuni dati: Nel corso del 2013 la Casa di Accoglienza Zaccheo ha gestito la sua prima annualità completa ripartendo dai 3 ospiti già presenti a fine 2011 e ha registrato un totale di 10 ingressi e 7 dimissioni per concludere l’anno con 6 presenze. In media gli ospiti durante il corso dei mesi sono stati 7,33. La media del pernottamento per gli ospiti del 2012 è pari a 189 giorni ovvero poco più di 6 mesi. La media relativa all’intera periodo da ottobre 2011 al 31 dicembre 2012 è di poco più di 201 giorni ovvero quasi 7 mesi. 16
SENZA DIMORA ANCONA 2011 2012 2013 TOTALE Ingressi 3 10 12 25 TABELLA RIASSUNTIVA Dimissioni Totale Totale ospiti pernottamenti 0
3
163
7
13
2.457
10
19
3221
17
25
5.841
Media Pernottamenti 54,33
189,00
169,52
233,64
Il servizio è aperto 365 giorni l’anno e prevede la presenza di un Responsabile che viene affiancato da un operatore e conta sul coinvolgimento di circa 35 volontari. Nel corso dell’anno 2012 sono stati presenti 6 volontari in servizio civile. Destinatari I destinatari del progetto SENZA DIMORA ANCONA sono come dice il titolo stesso le persone prive di abitazione o più correttamente tutte quelle che si trovano nella condizione di senza dimora; questo termine intende porre l'attenzione su un disagio che, pur essendo apparentemente contraddistinto da elementi immediatamente caratterizzati dalla condizione di estremo bisogno materiale, non si esaurisce esclusivamente in questa, ma coinvolge tutto il complesso e tutte le dimensioni della persona. Con questo termine non si intende alludere alla mancanza della casa (senzatetto), né alla condizione di stabilità (senza fissa dimora) della medesima, ma al disagio di una persona che ha perso in modo significativo un insieme di relazioni (sociali e territoriali) tali da condurla in una condizione di disagio e di bisogno estremo. La dimora, infatti, è più dell'abitazione in cui si vive: è il luogo nel quale avvengono le relazioni di auto e mutuo riconoscimento, nel quale si sviluppano le relazioni più profonde; nella dimora ci si sente protetti, inseriti in uno spazio proprio, privato, personale, uno spazio nel quale si riescono ad esprimere anche quelle dimensioni che non vengono e non possono esprimersi in pubblico. Le persone senza dimora non hanno questo spazio proprio, appaiono senza spazio, o meglio, in uno spazio ed in un tempo diversi da quelli del comune sentire. Vivono nello spazio pubblico in modo indifferenziato ed anonimo. Il termine "senza fissa dimora" è presente nella legislazione italiana in relazione alla questione. L'evidente nesso tra la questione anagrafica e la condizione di disagio vissuta dalle persone senza dimora ha fatto sì che nel tempo s'identificasse il disagio con uno dei fenomeni che ad esso frequentemente si associano (la mancanza di una residenza). BENEFICIARI Possiamo elencare 2 beneficiari principali: La società civile Grazie alla riduzione della problematiche delle persone a cui è rivolto il progetto si creano cittadini che possano contribuire in maniera attiva alla vita sociale della città. Le persone in stato di grave disagio, sono pessimi consumatori, e vanno a pesare sulle spese comunitarie senza però prenderne parte. Per questi motivi il miglioramento della loro condizioni di vita, è interesse dell’intera società civile. Le istituzioni pubbliche Le istituzione pubbliche locali si trovano quotidianamente davanti a richieste di interventi sempre maggiori, ma con finanziamenti dediti al sociale che diminuiscono di anno in anno. La riduzioni del numero di indigenti, il miglioramento della qualità della vita di questi, si trasformano a livello delle istituzioni in un abbassamento della spesa sociale, con la possibilità di un investimento mirato e più incisivo su un numero minori di casi. Nel anno 2004, come riporta il dossier “Povertà e disagio sociale grave nelle Marche: dimensioni e caratteristiche”, nel area di Ancona la spesa per trasferimenti “mirati” al contrasto della 17
SENZA DIMORA ANCONA povertà ha costituito il 3,9% del totale della spesa dei Comuni e il 22,8% del totale dei trasferimenti in denaro, con una spesa media per abitante di 4 €. Tipologia intervento Num volte Spesa unitaria* Pacchi Viveri 559 35 € 19.565 € Pacchi Vestiario 747 25 € 18.675 € Docce 2200 3 € 6.600 € Visite mediche e distribuzioni farmaci 560 30 € 16.800 € Aiuti economici € 20.000 € Accoglienza Tenda di Abramo 4342 23 € 99.866 € Accoglienza Casa Zaccheo 4015 23 € 92.345 € Pasti Mensa del Povero 20000 5 € 100.000 € Pasti Mensa Annunziata 12000 5 € 60.000 € Altri aiuti non specificati (studio dentistico, centro diurno ecc…) Totale spese Associazioni proponenti progetto 100.000 € 533.851 € Spesa annua Comune di Ancona Povertà e Disagio Adulto* 769.053 € *Dalle spese sono stati sottratti i costi dei dipendenti comunali e la valorizzazione dei volontari Nel 2013, valorizzando economicamente gli interventi compiuti da parte delle Associazioni proponenti il progetto, si raggiunge un valore indicativo pari a circa 530.000 €, che confrontati con la cifra destinata alla 8
Povertà e al disagio adulto da parte del Comune di Ancona , corrispondono al 69% della importo stanziato per contrastare questo fenomeno nel capoluogo dorico. Questo dato fa immediatamente comprendere come il lavoro svolto dalle Associazioni proponenti il progetto abbia un peso notevole nel contrasto al disagio adulto e alla povertà nell’intera cittadina, e di come questo lavoro ad oggi risulti, purtroppo, indispensabile, a causa della scarsità dei fondi dedicati a questa problematica. Fonti: Rapporti Rapporto Excelsior 2012 ,Camera di Commercio Ancona Rapporto Sociale 2007 ,Comune di Ancona Rapporto sull’immigrazione in Ancona, Fondazione Colocci Dalla povertà alla speranza, Caritas Diocesana Anona‐Osimo Povertà e disagio sociale grave nelle Marche: dimensioni e caratteristiche Divorzi e separazioni in Italia 2007 Piano di Ambito 2010‐2012 Ambito Sociale 11 Ancona Bilancio sociale 2012 “La Tenda di Abramo” Dalla povertà alla speranza‐Caritas Diocesana Ancona‐Osimo Archivi Archivi Anagrafe Comuni Archivio Statistiche Comune Ancona Archivio Caritas Diocesana Siti Internet www.operepadreguido.it www.Istat.it 8
Piano di Ambito 2010‐2012 Ambito Sociale 11 Ancona 18
SENZA DIMORA ANCONA 7) Obiettivi del progetto: PREMESSA Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile Nazionale come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi” nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Le Caritas diocesane si uniscono nell’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto‐riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi e fare nuove amicizie; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi. Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile nazionale, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO Le quattro sedi promuovono congiuntamente alla Caritas diocesana il progetto allo scopo di migliorare le condizioni e la qualità della vita, le pari opportunità, la non discriminazione, i diritti di cittadinanza, la prevenzione, l’eliminazione o la riduzione delle condizioni di esclusione sociale di coloro che versano da tempo in stato di disagio grave. Il progetto pone l’attenzione alle persone che si rivolgono ai suddetti centri andando oltre una semplice risposta d’emergenza ed attivando percorsi di facilitazione‐
accompagnamento all’inclusione, credendo fortemente che la via d’uscita dalla povertà passi per la relazione, e che solo la società stessa possa prendersi cura dei propri elementi maggiormente in difficoltà. 19
SENZA DIMORA ANCONA L’obiettivo generale del progetto è quello di creare percorsi personalizzati di uscita dalla povertà. L’attenzione sarà posta sui singoli utenti cercando di cogliere , in fase di coprogettazione con l’ospite stesso, i bisogni più intimi della persona, attuando azioni puntuali ed efficaci. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO In questa sezione del progetto passeremo ad analizzare gli obiettivi specifici da attuarsi nelle singole sedi. Il punto focale e di unione tra gli obiettivi e le attività delle diverse sedi sarà quello di coltivare nel quotidiano relazioni, sia con gli altri ospiti, sia con gli operatori e i volontari, che garantiscano all’utente la possibilità di attuare percorsi di cambiamento e reinserimento sociale. ASSOC. LA TENDA DI ABRAMO 2127 ASSOC. SS. ANNUNZIATA CENTRO DIURNO 115074 ASSOC. SS. ANNUNZIATA MENSA 115078 ASSOC. SS. ANNUNZIATA 69668 AREA DI INTERVENTO : Disagio Adulto SEDE: Assoc. Ss. Annunziata Centro Diurno Cod. Helios 69668 SITUAZIONE DI PARTENZA INDICATORI DI BISOGNO OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI Situazione di partenza Ad oggi le informazioni raccolte dai singoli servizi non vengono condivise se non in occasioni straordinarie. Indicatore di bisogno 1: Non è presente un’équipe di segretariato sociale che rielabori le informazioni raccolte dai singoli servizi, per poi proporre progetti individualizzati. Situazione di partenza Le persone senza dimora che frequentano il centro diurno sono lasciate libere di decidere se mettersi in gioco ed aprirsi agli altri. Non sono presenti ad oggi degli spazi strutturati dedicati alla relazione. Indicatore di bisogno 2 : Non sono presenti momenti definiti per stimolare la nascita di relazioni informali e di conoscenza fra i frequentatori del centro diurno. Obiettivo 1: Incontri di segretariato sociale Si pone l’obbiettivo di creare un’equipe stabile che si incontri una volta alla settimana, per discutere e condividere le informazioni raccolte sul singolo utente, e valutare possibili percorsi di intervento. Indicatore 1: Realizzare un incontro settimanale tra i responsabili delle quattro sedi attuanti il progetto. Obiettivo 2: Relazioni protette Offrire un momento a settimana in cui si favorisca la nascita di relazione tra gli ospiti improntata sul confronto e l’auto mutuo‐aiuto. Tramite l’ascolto delle varie storie di vita, di ogni singolo ospite, il facilitatore (responsabile del centro diurno) stimolerà gli ospiti a mettersi in gioco. Si cercherà di restituire uno spazio per la tutela del “se”, perso inevitabilmente nella solitudine della strada. Indicatore 2 : Una volta a settimana verrà attuato un incontro di auto mutuo aiuto coordinato dal responsabile del centro diurno. 20
SENZA DIMORA ANCONA Situazione di partenza All’interno del centro diurno è presente uno spazio adibito a laboratorio creativo che ad oggi non è stato ancora avviato. Il laboratorio dispone di strumenti necessari alla lavorazione del legno, della creta; inoltre sono presenti materiali per dipingere e cucire. Indicatore di bisogno 3: Oggi non è organizzata nessuna attività creativa. Obiettivo 3: Miglioramento delle proprie abilità personali Attraverso l’attivazione di corsi di manualità, si vuole aiutare gli ospiti sia a ritrovare l’appagamento che deriva dalla realizzazione di manufatti, sia a condividere con gli altri ospiti momenti creativi, ideati come spazi di socializzazione. Indicatore 3: Si prevede l’attivazione di due corsi di manualità. Situazione di partenza Ad oggi con le forze a disposizione degli operatori del centro diurno e possibile offrire agli ospiti solamente una doccia settimanale e l’utilizzo della lavanderia due volte a settimana Obiettivo 4: Rieducazione e cura di se Si punta in questo obiettivo di mantenerla possibilità di fare la doccia e di utilizzare la lavanderia tutti i giorni di apertura del centro diurno, così da lasciare libero l’ospite di decidere e di gestire come meglio creda i propri momenti dedicati alla cura del sé. Inoltre gli operatori saranno presenti con l’obiettivo di far comprendere l’importanza della cura di se, primo fattore di cambiamento e di riscatto della persona. Indicatore di bisogno 4: Ogni ospite può fare una docce a settimana e utilizzare la lavanderia due sole volte Indicatore 4: Passare da un momento alla settimana dedito alle docce ad una apertura quotidiana del servizio. Passare da due giorni a settimana dedicati all’utilizzo della lavanderia a un’apertura quotidiana del servizio. Situazione di partenza Ad oggi non vengono rilevati in maniera sistematica le presenze e gli interventi che si attuano all’interno del centro diurno. Indicatore di bisogno: Il progetto del centro diurno non è inserito all’interno della rilevazione diocesana dei fenomeni di povertà. Obiettivo 5: Osservatorio Utilizzare lo strumento condiviso “Ospoweb” (software di rilevazione statistica ad uso della Caritas diocesana), che permette di mettere in rete e condividere informazioni sugli ospiti incontrati. Indicatore 5: Utilizzo ed aggiornamento costante del software “Ospoweb”. 21
SENZA DIMORA ANCONA AREA DI INTERVENTO: Disagio Adulto SEDE: Assoc. La Tenda di Abramo – Cod. Helios 2127 SITUAZIONE DI PARTENZA INDICATORI DI BISOGNO OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI Situazione di partenza Ad oggi le informazioni raccolte dai singoli servizi non vengono condivise se non in occasioni straordinarie. Indicatore di bisogno 1: Non è presente un’équipe di segretariato sociale che rielabori le informazioni raccolte dai singoli servizi, per poi proporre progetti individualizzati. Situazione di partenza Il servizio dell’ascolto viene offerto agli ospiti della casa di accoglienza una volta a settimana. Le persone espongono i loro problemi, e vengono orientati ai servizi presenti sul territorio per provare a rispondere alle loro richieste. Inoltre nel turno dell’ascolto è possibile richiedere un’eventuale proroga per la permanenza all’interno della struttura. La problematica che si riscontra è l’unica apertura settimanale che non garantisce la puntualità degli interventi, in relazione ai bisogni espressi. Indicatore di bisogno 2: IL centro di ascolto rimane aperto una volta a settimana per un totale di 2 ore. Obiettivo 1: Incontri di segretariato sociale Si pone l’obbiettivo di creare un’equipe stabile che si incontri una volta alla settimana, per discutere e condividere le informazioni raccolte sul singolo utente, e valutare possibili percorsi di intervento. Indicatore 1: Realizzare un incontro settimanale tra i responsabili delle quattro sedi attuanti il progetto. Obiettivo 2: Migliorare e potenziare l’ascolto Si passerà dall’unico giorno di apertura, a due giorni di apertura settimanale, così da poter offrire un risposte immediate alle problematiche emerse durante i colloqui. Inoltre guidati dalla Caritas Diocesana di Ancona Osimo si terranno 4 incontri dedicati alla tecnica dell’ascolto per acquisire nuove competenze. Indicatore 2: Il centro di ascolto sarà aperto quattro ore settimanali, per un totale di due turni, contro le due ore settimanali attuali. 22
SENZA DIMORA ANCONA Situazione di partenza Ad oggi esiste solo un registro presenze dove vengono inseriti i nominativi delle persone presenti all’interno della casa di accoglienza, ma non esiste un osservatorio interno all’associazione in grado di studiare le caratteristiche principali degli ospiti della casa di accoglienza. Inoltre il sistema di raccolta dati è un sistema chiuso che non facilita il dialogo con le altre realtà che lavorano nel mondo del disagio adulto. Obiettivo 3: Attivazione Osservatorio Si passerà dall’attuale sistema di raccolta dati, ad una raccolta strutturata, e condivisa. La tenda di Abramo si doterà di uno strumento informatico (Ospoweb) attraverso il quale è possibile raccogliere dati delle persone accolte e rielaborare in aggregato le statistiche dei propri utenti, così da migliorare e ricalibrare il suo servizio. Inoltre questo passaggio ad ospoweb, garantirà la messa in rete delle informazione dei singoli casi. Indicatore 3: Attivazione di un osservatorio, istallazione e gestione del software ospoweb Indicatore di bisogno 3: Non è presente un osservatorio interno Situazione di partenza Uno degli anelli deboli della casa di accoglienza La tenda di Abramo è scuramente la scarsa socializzazione che avviene tra gli ospiti della casa. Due sono i motivi principali: il primo è il costante alternarsi di ospiti, in quanto l’accoglienza dura 15 giorni; il secondo, sul quale interverremo, è l’assenza di attività serali che possano fungere da collante tra gli ospiti, ma anche con i volontari. Obiettivo 4: Incentivare momenti di socializzazione Si organizzeranno 3 serate a settimana, dedicate alla socializzazione. Attraverso attività mirate si cercherà di far conoscere, e collaborare gli ospiti della casa. Si pensa che questa strategia relazionale, inibisca l’insorgere di contrasti tra gli ospiti della casa. Indicatore 4: Organizzazione di tre serate con attività atte alla socializzazione. Indicatore di bisogno 4: Non ci sono serate dedicate alla socializzazione 23
SENZA DIMORA ANCONA AREA DI INTERVENTO: SEDE: Disagio Adulto ASSOC. SS. ANNUNZIATA MENSA Cod. Helios : 115078 SITUAZIONE DI PARTENZA INDICATORI DI BISOGNO OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI Situazione di partenza Ad oggi le informazioni raccolte dai singoli servizi non vengono condivise se non in occasioni straordinarie. Obiettivo 1: Incontri di segretariato sociale Si pone l’obbiettivo di creare un’equipe stabile che si incontri una volta alla settimana, per discutere e condividere le informazioni raccolte sul singolo utente, e valutare possibili percorsi di intervento. Indicatore di bisogno 1: Non è presente un’équipe di segretariato sociale che rielabori le informazioni raccolte dai singoli servizi, per poi proporre progetti individualizzati. Indicatore 1: Realizzare un incontro settimanale tra i responsabili delle quattro sedi attuanti il progetto. Situazione di partenza Attualmente la mensa non prevede momenti di socializzazione al di fuori della condivisione del pasto e questo spesso crea momenti di tensione per l’elevato affollamento e per la scarsa conoscenza tra gli ospiti. Indicatore di bisogno 2: La mensa apre alle ore 18:30 in concomitanza della distribuzione del pasto. Obiettivo 2: Educare alla socializzazione – diminuire momenti di tensione Si ipotizza l’apertura della mensa alle ore 17:30, ovvero un’ora prima dell’inizio della cena. Verrà lasciata a disposizione degli ospiti la sala della mensa. Verranno proposte attività di socializzazione, quali i giochi da tavolo o il gioco delle carte, ed inoltre si chiederà agli ospiti di responsabilizzarsi partecipando alla apparecchiatura dei tavoli. Per tutto l’orario di apertura della mensa sarà presente un operatore. Indicatore 2: La mensa anticiperà il suo orario di apertura dalla ore 18:30 alle ore 17:30, così da offrire uno spazio di socialità. Situazione di partenza Al momento può capitare che i 60 posti disponibili alla mena dell’Ass. SS. Annunziata, non siano sufficienti per rispondere alla richiesta degli utenti. In queste situazioni, l’ospite viene rimandato a casa senza poter beneficiare di un pasto. Le persone del territorio che versano in situazione di difficoltà economica del territorio e che non sono in grado di recarsi alla mensa non vengono serviti dalla mensa. Indicatore di bisogno 3: Non sono previsti pasti da asporto per l’eventuale eccesso di ospiti della mensa. Obiettivo3: Realizzazione di pasti da asporto Realizzare fino a dieci pasti aggiuntivi da asporto, da erogare qualora tutti i 60 posti disponibili siano occupati. Inoltre si prevede la possibilità di consegnare pasti da asporto ad anziani residenti nel territorio che non sono in grado di recarsi alla mensa serale. Indicatore 3: Realizzazione di 10 pasti da asporto da suddividere tra gli anziani del territorio e gli eventuali ospiti in eccesso. 24
SENZA DIMORA ANCONA Situazione di partenza Attualmente le persone che usufruiscono del servizio della mensa vengono registrate in maniera cartacea con soventi errori derivati dall’imprecisione del metodo. Indicatore di bisogno: Non esiste un sistema di rilevazione informatica. Situazione di partenza L’accesso alla mensa serale attualmente è libero e non prevede il passaggio delle persone al Centro si Ascolto della Caritas Diocesana. Indicatore di bisogno 5: Il 35% delle persone che si rivolgono alla mensa non viene ascoltato dal centro di ascolto diocesano, sfuggendo così ad ogni eventuale presa in carico. Obiettivo4: Registrazione informatica e condivisione dati Si prevede di munire ogni ospite di un tesserino elettronico che permetta la rapida e precisa registrazione di ogni singolo passaggio e la condivisione dei dati raccolti attraverso il software OsPoWeb. Indicatore 4: Realizzazione dei tesserini magnetici e creazione di un database elettronico su OsPoWeb. Obiettivo 5: Dalla mensa all’ascolto Ad ogni utente verrà consegnata una tessera che garantisce la fruizione di 10 pasti, terminati i quali sarà necessario il passaggio al centro di ascolto diocesano per ottenere ulteriori 30 pasti. Questa azione permetterà l’incontro con quella fetta di persone che sfugge al centro di ascolto una volta al mese, così da poter progettare percorsi di presa in carico anche con loro. Indicatore 5: Si pensa di poter incontrare circa più della metà del 35% di persone che non si rivolgono al centro di ascolto. Questo metodo non garantisce l’incontro con la totalità dell’utenza, in quanto parte di essa utilizza meno di 10 pasti in un anno (persone di passaggio). 25
SENZA DIMORA ANCONA AREA DI INTERVENTO Disagio Adulto SEDE Assoc. Ss. Annunziata – Cod. Helios 69668 SITUAZIONE DI PARTENZA INDICATORI DI BISOGNO OBIETTIVI SPECIFICI E INDICATORI Situazione di partenza Ad oggi le informazioni raccolte dai singoli servizi non vengono condivise se non in occasioni straordinarie. Obiettivo 1: Incontri di segretariato sociale Si pone l’obbiettivo di creare un’equipe stabile che si incontri una volta alla settimana, per discutere e condividere le informazioni raccolte sul singolo utente, e valutare possibili percorsi di intervento. Indicatore di bisogno 1: Non è presente un’équipe di segretariato sociale che rielabori le informazioni raccolte dai singoli servizi, per poi proporre progetti individualizzati. Indicatore 1: Realizzare un incontro settimanale tra i responsabili delle quattro sedi attuanti il progetto. Obiettivo2: Accompagnare per condividere Curare la fase dell’accompagnamento degli ospiti sia ai servizi sia alle attività proposte, garantendo laddove necessario un abbassamento della soglia d’accesso e delle difficoltà di avviamento. Indicatore 2: Garantire ad ogni ospiti un periodo di accompagno sia ai servizi che alle attività proposte sia interne che esterne alla casa, che duri da un minimo di 5 g fino ad un massimo di 30 giorni. Alla fine del progetto ci si propone di rilevare almeno un’attività extralavorativa per ogni utenti. Situazione di partenza Viene fatto da parte della struttura un buon lavoro di orientamento ai servizi. Vengono inoltre segnalate agli ospiti della casa le attività culturali,di volontariato, attività formative, ricreative e sportive del territorio. Più difficoltoso risulta invece l’accompagnamento ai suddetti servizi. Questo spesso determina il fallimento delle attività di inserimento proposte. Inoltre la casa di accoglienza offre durante la giornata delle attività che vengono denominate “centro diurno” alle quali partecipano alcuni degli ospiti, ma spesso l’impossibilità di creare un rapporto uno a uno riduce l’efficacia di questo strumento. Indicatore di bisogno 2: Solo 4 dei 11 ospiti attualmente presenti pratica in maniera continuativa delle attività extra lavorative. 26
SENZA DIMORA ANCONA Situazione di partenza All’interno della casa di seconda accoglienza “Casa Zaccheo”, non sono previste attività serali strutturate. Indicatore di bisogno 3: Non sono previste attività serali strutturate Obiettivo3: Strutturare le attività serali per migliorare le relazioni Per tre sere a settimana si organizzeranno attività strutturate che permettano agli ospiti di mettersi in relazione. Le attività sia ludiche, che artistiche avranno la durata di 90 minuti, e la partecipazione sarà resa obbligatoria nel contratto di entrata degli ospiti nella casa. Principalmente si cercherà di offrire momenti di condivisione attraverso il fare. Indicatore 3: Organizzazione e gestione di attività strutturate per tre serate a settimana. Situazione di partenza Ad oggi non è presente un momento organizzato di confronto e verifica tra gli ospiti della casa. Le verifiche avvengono unicamente tra l’ospite e gli operatori, ma manca un momento di confronto e di verifica tra gli ospiti stessi. Indicatore di bisogno 4: Non è presente un momento strutturato di confronto e verifica tra gli ospiti Obiettivo4: Confrontarsi per correggersi Attraverso il confronto e la rielaborazione del proprio vissuto pensiamo che gli ospiti della casa possano trarre beneficio e chiarire eventuali atriti. La cadenza settimanali di questi incontri permetterà di affrontare i problemi con tempestività e puntualità. Indicatore 4: Una riunione a settimana di confronto e di auto mutuo aiuto. 27
SENZA DIMORA ANCONA 8)
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI AREA DI INTERVENTO : Disagio Adulto SEDE: Assoc. Ss. Annunziata Diurno – Cod. Helios 115074 OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Incontri di segretariato sociale 1.1 Ascolto degli ospiti Gli ospiti del centro diurno verranno ascoltati singolarmente una volta a settimana, in maniera strutturata per raccogliere informazione sulle condizioni della persona Durante le attività del centro diurno sarà premura degli operatori e dei volontari di creare momenti di ascolto informale con l’ospite. 1.2 Incontri di segretariato sociale Progettare con l’ospite 1.3 Partecipazione al tavolo di segretariato sociale Ogni singolo ospite del centro diurno avrà la possibilità di co‐pregettare con gli operatori del centro diurno il suo progetto. Con cadenza settimanale avverrà un incontro con i responsabili degli altri servizi partecipanti al progetto, per verificare i progressi degli utenti seguiti. Il tavolo avrà anche il compito di condividere fondamentali informazioni raccolte dai singoli servizi Infine il tavolo avrà il compito di individuare le azioni fondamentali da compiere con i singoli individui all’interno delle diverse sedi. OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Relazioni protette 2.1 Relazioni protette Incontro di auto mutuo aiuto 2.2 Diario degli incontri
Coordinati da un facilitatore gli ospiti del centro diurno si riuniranno una volta a settimana per un incontro di auto mutuo aiuto. In questo incontro ogni ospite racconterà, senza obbligo, la sua settimana e gli obiettivi raggiunti o meno nell’arco di tempo prefissato. Verrà realizzato un diario degli incontri di auto mutuo aiuto, che sarà sia la memoria storica dei singoli progetti, sia strumento utile di condivisione all’interno del tavolo di segretariato sociale sopracitato. 28
SENZA DIMORA ANCONA OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Miglioramento delle proprie abilità personali 3.1 Vengono messe a disposizioni degli ospiti 4 postazione informatiche dove tre volte a settimana verranno insegnate agli ospiti le tecniche fondamentali dell’utilizzo del computer. In modo particolare si lavorerà sull’insegnamento dell’utilizzo del pacchetto Lezioni di informatica office, della navigazione in internet (con particolare attenzione alla ricerca del lavoro telematica) ed infine della nozioni di utilizzo generico del sistema operativo di windows. 3.2 Per due giorni a settimana un maestro di modellazione (volontario del centro diurno) metterà a disposizione le sue conoscenze per insegnare agli ospiti le tecniche base della modellazione della creta e dell’argilla. Per i restanti giorni della settimana gli ospiti avranno a Laboratorio di disposizione il laboratorio artistico presente nella modellazione ceramica struttura che potranno utilizzare per esercitarsi. I manufatti realizzati verranno esposti in una esposizione che si terrà a fine anno all’interno dello stesso centro. 3.3 Con l’aiuto di una volontaria gli ospiti del centro diurno impareranno l’utilizzo della macchina da cucire, e Miglioramento delle realizzeranno manufatti quali presine, borse e Laboratorio di cucito proprie abilità personali semplici capi di abbigliamento. 3.4 lo scrapbooking è un mezzo per tramandare la storia sottoforma di fotografie, ritagli e ricordi contenuti in album decorati. Storicamente è una tradizione come l’arte di raccontar storie ma incentrata sull’aspetto visivo e materico piuttosto che su quello orale. Una maestra d’arte spiegherà le tecniche principali Laboratorio di dello scrapbooking, facendo poi realizzare ad ogni scrapbooking ospiti dei propri manufatti. La valenza di questa tecnica e doppia, in quanto prevede sia la funzione terapeutica delle attività manuali, sia quella di introspezione generata dalla scelta delle foto, dei ritagli di giornale scelti per realizzare l propria opera. 3.5 Il laboratorio di falegnameria prevede l’insegnamento delle tecniche fondamentali del restauro. Un volontario esperto terrà una lezione a settimana sulle principali tecniche necessarie per il restauro dei mobili Laboratorio di antichi. Dallo stuccare, al carteggiare fino alla stesura falegnameria della gomma lacca. Durante la settimana gli ospiti potranno esercitarsi nel laboratorio artistico del centro diurno. OBIETTIVO SPECIFICO N. 4: Rieducazione e cura di se
4.1 I volontari permetteranno all’ospite tutti i pomeriggi di poter effettuare una doccia. Compito del volontario sarà quello di preparare i materiali necessari per il corretto svolgimento della doccia, quali asciugamani e Rieducazione e cura di se materiale per la rasatura. Inoltre il volontario Gestione delle docce garantirà ordine nei turni per l’utilizzo della doccia e registrerà sulla scheda personale dell’ospite l’intervento. 29
SENZA DIMORA ANCONA 4.2 Gestione lavanderia 4.3 Gestione stireria Il volontario metterà a disposizione le lavatrici ed asciugatrici presenti all’interno del centro tutte le mattine dei giorni di apertura del centro. Vigilerà sul giusto utilizzo delle macchine fornendo saponi e prodotti necessari al lavaggio. Inoltre sarà compito del volontario registrare gli interventi di lavanderia erogati Infine sarà resa disponibili agli ospiti una tavola da stiro ed un ferro da stiro per stirare i propri abiti. Compito del volontario sarà quello di insegnare le tecniche dello stirare e di registrare gli interventi erogati. OBIETTIVO SPECIFICO N. 5: Osservatorio 5.1 Registrazione presenze Osservatorio 5.2 Registrazione interventi 5.3 Annotazioni particolari Sarà compito dei volontari registrare ogni mattina le presenze degli ospiti tramite il software ospoweb (software di proprietà di Caritas Italiana, utilizzato per la raccolta e la rilettura dei dati sulle povertà) .Ogni ospite sarà munito di un badge che verrà erogato il primo giorno di presenza all’interno del centro diurno. Il compito del volontario è quello di passare il badge sotto un apposito lettore e così facendo registrare la presenza. Ogni singolo intervento erogato al centro diurno dovrà essere registrato all’interno del software ospoweb, attraverso le sigle identificative ce lo contraddistinguono. Inoltre il volontario annoterà i risultati degli ascolti sia formali che informali effettuati con gli ospiti, così da poter condividere le informazioni con gli altri operatori del tavolo di segretariato sociale (il software in realtà è una applicazione web che permette lo scambio di informazioni in tempo reale.) Diagramma di GANTT Periodo di realizzazione (Mesi) OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° Incontri di segretariato sociale Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Attività 1.2 Progettare con l’ospite Attività 1.3 Partecipazione al tavolo di seg. Sociale OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° Relazioni protette Attività 2.1 Incontro di auto mutuo aiuto Attività 2.2 Diario degli incontri OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° Miglioramento delle proprie abilità personali Attività 3.1 Lezioni di informatica Attività 3.2 Laboratorio modellazione ceramica Attività 3.3 Laboratorio cucito Attività 3.4 Laboratorio scrapbooking Attività 3.5 Laboratorio falegnameria 10° 11° 10° 11° 10° 12° 12° 11° 12° 30
SENZA DIMORA ANCONA OBIETTIVO SPECIFICO N. 4: Rieducazione e cura del se Attività 4.1 Gestione delle docce Attività 4.2 Gestione lavanderia
Attività 4.3 Gestione stireria
OBIETTIVO SPECIFICO N. 5: Osservatorio Attività 5.1 Registrazione Presenza Attività 5.2 Registrazione interventi
Attività 5.3 Annotazioni particolari
1° 2° 1° 3° 2° 4° 3° 5° 4° 6° 5° 7° 6° 8° 7° 9° 8° 10° 9° 11° 10° 12° 11° 12° AREA DI INTERVENTO: Disagio Adulto SEDE: Assoc. La Tenda di Abramo – Cod. Helios 2127 OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Incontri di segretariato sociale 1.1 Ascolto degli ospiti 1.2 Incontri di segretariato sociale Progettare con l’ospite 1.3 Partecipazione al tavolo di segretariato sociale Gli ospiti della Tenda di Abramo verranno ascoltati singolarmente una volta a settimana, in maniera strutturata per raccogliere informazione sulle condizioni della persona Durante la permanenza all’interno della struttura sarà premura degli operatori e dei volontari creare momenti di ascolto informale con l’ospite. Ogni singolo ospite della struttura avrà la possibilità di co‐pregettare con gli operatori del centro diurno il suo progetto. Con cadenza settimanale avverrà un incontro con i responsabili degli altri servizi partecipanti al progetto, per verificare i progressi degli utenti seguiti. Il tavolo avrà anche il compito di condividere fondamentali informazioni raccolte dai singoli servizi Infine il tavolo avrà il compito di individuare le azioni fondamentali da compiere con i singoli individui all’interno delle diverse sedi. OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Migliorare e potenziare l’ascolto 2.1 Migliorare e potenziare l’ascolto Formazione sull’ascolto
2.2 Gestione turni In collaborazione con la Caritas Diocesana di Ancona Osimo verrà realizzato un corsi di formazione base sulle tecniche dell’ascolto. Il corso sarà diviso in 4 serate che tratteranno i seguenti temi: tecniche di ascolto, presa in carico. Inoltre parteciperanno al corso di formazione le Caritas parrocchiali della Parrocchia di San Gaspare del Bufalo e del Sacro Cuore di Gesù che riporteranno la loro esperienza di ascolto a livello Parrocchiale. L’ultimo incontro sarà invece curato dell’Istituto Teologico Marchigiano che tratterà il tema “Ascoltare il prossimo”. Una volta terminato il corso si realizzerà un agenda dei turni con raddoppiando il numero di ore di ascolto a disposizione degli ospiti, passando dalle attuali 2 ore alle 4 previste. 31
SENZA DIMORA ANCONA 2.3 Ascolto Due serate a settimana si offrirà agli ospiti uno spazio per essere ascolti, per comprendere i loro problemi e trovare eventuali azioni significati per contrastarli. 2.4 Compilazione schede utenti Durante l’ascolto gli operatori della Tenda di Abramo raccoglieranno le informazioni attenute nell’ascolto in una scheda di raccolta dati, condivisa con gli altri attori sociali che lavorano sul territorio. Questa scheda fungerà da cartella per raccogliere storie e documenti della persona ascoltata, e potrà essere condivisa con i responsabili delle altre sede presenti nel progetto all’interno del tavolo di segretariato sociale. OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Attivazione Osservatorio 3.1 Raccolta dati 3.2 Inserimento informatico 3.3 Obiettivo 3: Attivazione Osservatorio Attivazione gruppo di osservazione Gli utenti che si rivolgono all’ascolto vengono registrati tramite le apposite schede di raccolta OsPoWeb. Vengono trasferiti i dati delle schede utenti all’interno del software OsPoWeb. Creare un gruppo stabile in grado di organizzare la raccolta dati e con capacità di rilettura di questi. 3.4 Quali dati ci interrogano Creare un elaborato che offra degli spunti di riflessione sul fenomeno dei senza fissa dimora, frutto del lavoro di rilettura dei dati dell’intero anno OBIETTIVO SPECIFICO N. 4: 4.1 Obiettivo 4: Incentivare momenti di socializzazione Preparazione attività 4.2 Serate organizzate Nelle ore precedenti l’apertura della struttura i volontari si riuniranno per decidere delle attività di socializzazione da presentare agli ospiti della struttura. In base all’attività proposta, sarà compito dei volontari realizzare o procurarsi il materiale necessario allo svolgimento corrette delle attività stesse. Tre sere a settimana i volontari dell’associazione La tenda di Abramo proporranno attività volte alla socializzazione. Le attività saranno principalmente le seguenti: Cineforum, carte e giochi da tavolo, realizzazione di piccoli manufatti, ascolto di musica. 32
SENZA DIMORA ANCONA Diagramma di GANTT OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Incontri di segretariato sociale Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Attività 1.2 Progettare con l’ospite Attività 1.3 Partecipazione al tavolo di seg. Sociale OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Migliorare e potenziare l’ascolto Attività 2.1 Formazione sull’ascolto Attività 2.2 Gestione turni Attività 2.3 Ascolto Attività 2.4 Compilazione schede utenti OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Attivazione osservatorio Attività 3.1 Raccolta dati Attività 3.2 Inserimento informatico Attività 3.3 Attivazione gruppo di osservazione Attività 3.4 Quali dati ci interrogano OBIETTIVO SPECIFICO N. 4: Incentivare momenti di socializzazione Attività 4.1 Preparazione attività Attività 4.2 Serate organizzate
Periodo di realizzazione (Mesi) 1° 2° 1° 12° 11° 12° 11° 10° 12° 11° 10° 9° 11° 10° 9° 8° 10° 9° 8° 7° 9° 8° 7° 6° 8° 7° 6° 5° 7° 6° 5° 4° 6° 5° 4° 3° 5° 4° 3° 2° 4° 3° 2° 1° 2° 1° 3° 12° 33
SENZA DIMORA ANCONA AREA DI INTERVENTO Disagio Adulto SEDE Assoc. SS. Annunziata Mensa Cod. Helios 115078 OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Incontri di segretariato sociale 1.1 Ascolto degli ospiti Incontri di segretariato sociale Durante i pasti sarà premura degli operatori e dei volontari creare momenti di ascolto informale con l’ospite. 1.2 Partecipazione al tavolo di segretariato sociale
Con cadenza settimanale avverrà un incontro con i responsabili degli altri servizi partecipanti al progetto, per verificare i progressi degli utenti seguiti. Il tavolo avrà anche il compito di condividere fondamentali informazioni raccolte dai singoli servizi Infine il tavolo avrà il compito di individuare le azioni fondamentali da compiere con i singoli individui all’interno delle diverse sedi OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Educare alla socializzazione. Diminuire momenti di tensione 2.1 Apertura anticipata 2.2 Educare alla socializzazione. Diminuire momenti di tensione Giochi e momenti di socializzazione 2.3 Ascolto 2.4 Apparecchiatura L’ingresso alla mensa potrà essere effettuato nell’ora che precede la somministrazione dei pasti. Un volontario sarà responsabile dell’ingresso Nell’ora che precede il pasto verranno messi a disposizione degli ospiti il gioco delle carte, giochi da tavola e quotidiani. I volontari presenti avranno il compito di vigilare che le attività si svolgano in maniera consona, ed inoltra sfrutteranno questo momento per approfondire la conoscenza con gli ospiti realizzando ascolti informali. Verrà messa a disposizione della mensa una stanza per offrire un momento strutturato di ascolto, dove gli ospiti possano raccontare le loro problematiche. Inoltre in questo momento sarà premura dei volontari realizzare delle schede di raccolte dati condivise con le altre realtà del territorio, dove raccogliere informazioni sull’ospite. Gli ultimi 15 minuti antecedenti la somministrazione del pasto, gli ospiti guidati dai volontari presenti sistemeranno gli strumenti precedentemente utilizzati e provvederanno all’apparecchiatura della sala. 34
SENZA DIMORA ANCONA OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Realizzazione di pasti da asporto 3.1 Realizzazione dei pasti Realizzazione di pasti da asporto 3.2 Verranno realizzati 10 pasti da asporto supplementari, da utilizzare qualora il numero di persone superi la capienza della mensa. I pasti verranno consegnati all’interno di appositi contenitori precedentemente preparati. Distribuzione pasti in loco Un volontario distribuirà agli ospiti che non siano riusciti ad entrare alla mensa i pasti confezionati precedentemente. 3.3 Consegna pasti a domicilio Un volontario consegnerà i pasti agli anziani non autosufficienti residenti sul territorio, per un massimo di 5 pasti. OBIETTIVO SPECIFICO N. 4: Registrazione informatica e condivisione dati 4.1 Realizzazione badge 4.2 Registrazione informatica e condivisione dati Registrazione schedi utenti 4.3 Registrazione pasti erogati 4.4 Rilettura dei dati I volontari realizzeranno per ogni ospite della mensa un badge (tessera) con un codice a barre che sarà personale ed identificativo (contiene nome cognome e foto dell’assistito). Al momento della realizzazione del badge verrà “caricato” con 10 pasti di cui gli ospiti potranno fruire nei tre mesi successivi. Al momento della realizzazione del badge viene anche compilata una scheda di raccolta dati che viene poi inserita all’interno di una applicazione web “Ospoweb” necessaria alla condivisione dei dati su ogni singolo utente. Inoltre i volontari registreranno ,all’interno di ogni scheda, anche tutte le annotazione che verranno segnalate nel momento dell’ascolto. Ogni giorno un volontario avrà il compito di smarcare i badge sotto un apposito lettore che è n grado di registrare i singoli passaggi dell’utente Una volta al mese un volontario redigerà una sintesi sulle presenze in mensa, analizzando il numero di persone, la nazionalità, l’età media ed in generale i dati raccolti. OBIETTIVO SPECIFICO N. 5: Dalla mensa all’ascolto 5.1 Dalla mensa all’ascolto Segnalazione 5.2 Ascolto Ad ogni ospite viene ricaricato un badge con un numero limitato di pasti fruibili; 10 la prima volta poi i volontari dell’ascolto valutano caso per caso. Nel momento della registrazione del pasto tramite badge, che avviene davanti all’ospite, se all’ospite rimane solo un pasto di cui poter usufruire, il sistema segnala al volontario che l’ospite deve recarsi all’ascolto il giorno successivo per una verifica periodica dello stato personale e per un eventuale rinnovo. Sarà compito del volontario indirizzare l’ospite a rivolgersi all’ufficio dell’ascolto presente o all’interno della struttura stessa, a all’interno degli uffici di caritas diocesana. L’ospite viene ascolto, e viene fatta una verifica sulla sua condizione. I dati raccolti vengono registrati nelle apposite schede già precedentemente descritte. 35
SENZA DIMORA ANCONA Qualora il volontario dell’ascolto decida che l’ospite ancora necessita dell’utilizzo della mensa, perché le sue condizioni sono rimaste immutate o addirittura peggiorate, ricaricherà il badge con un numero di pasti che a lui sembri consono. Lì’operazione si ripeterà in maniera periodica così da poter creare una relazione efficace con l’ospite; pertanto il numero massimo di pasti caricabili in un solo ascolto è di 25. 5.3 Ricarica scheda Diagramma di GANTT OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Incontri di segretariato sociale Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Attività 1.2 Partecipazione al tavolo di seg. Sociale OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Educare alla socializzazione – diminuire tensioni Attività 2.1 Apertura anticipata Attività 2.2 Giochi e momenti di socializzazione Attività 2.3 Ascolto Attività 2.4 Apparecchiatura OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Realizzazione pasti da asporto Attività 3.1 Realizzazione dei pasti Attività 3.2 Distribuzione dei pasti in loco Attività 3.3 Consegna di e pasti a domicilio OBIETTIVO SPECIFICO N. 4: Registrazione informatica – condivisione dati Attività 4.1 Realizzazione badge Attività 4.2 Registrazione schede utenti
Attività 4.3 Registrazione pasti erogati Attività 4.4 Rilettura dati OBIETTIVO SPECIFICO N. 5: Dalla mensa all’ascolto Attività 5.1 Segnalazione Attività 5.2 Ascolto Attività 5.3 Ricarica scheda Periodo di realizzazione (Mesi) 1° 2° 1° 12° 11° 12° 11° 12° 11° 10° 12° 11° 10° 9° 10° 11° 10° 9° 8° 9° 8° 10° 9° 8° 7° 9° 8° 7° 6° 7° 6° 8° 7° 6° 5° 7° 6° 5° 4° 5° 4° 6° 5° 4° 3° 5° 4° 3° 2° 3° 2° 1° 4° 3° 2° 1° 2° 1° 3° 12° Diagramma di GANTT 36
SENZA DIMORA ANCONA AREA DI INTERVENTO Disagio Adulto SEDE Assoc. Ss. Annunziata – Cod. Helios 69668 OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Condividere, decidere, comunicare per educare 1.1 Ascolto degli ospiti 1.2 Incontri di segretariato sociale Cooprogettare 1.3 Partecipazione al tavolo di segretariato sociale
OBIETTIVO SPECIFICO N. 2 Gli ospiti di casa Zaccheo verranno ascoltati singolarmente una volta a settimana, in maniera strutturata per raccogliere informazione sulle condizioni della persona Durante la permanenza all’interno della struttura sarà premura degli operatori e dei volontari creare momenti di ascolto informale con l’ospite. Ogni singolo ospite della struttura avrà la possibilità di co‐pregettare con gli operatori del centro diurno il suo progetto. Con cadenza settimanale avverrà un incontro con i responsabili degli altri servizi partecipanti al progetto, per verificare i progressi degli utenti seguiti. Il tavolo avrà anche il compito di condividere fondamentali informazioni raccolte dai singoli servizi Infine il tavolo avrà il compito di individuare le azioni fondamentali da compiere con i singoli individui all’interno delle diverse sedi Accompagnare per condividere 2.1 Accompagnamento agli uffici - L’ospite viene accompagnato agli uffici per facilitarlo nello svolgimento di pratiche burocratiche. 2.2 Accompagnamento attività Accompagnamento 2.3 Accompagnamento attività lavorative 2.4 Accompagnamento all’uscita - L’ospite viene accompagnato alle attività propostogli (attività di volontariato, attività sportive ecc..) per un periodo che dura da 1 a 3 mesi garantendo una maggior percentuale di successo nell’inserimento della persona. - Come previsto dal progetto nella fase di “sgancio”, per alcuni ospiti sarà prevista la possibilità di realizzare dei percorsi lavorativi, attraverso la somministrazione di borse lavoro. - Il volontario si impegnerà ad abbattere le difficoltà di questo momento: agevolando l’ospite nei trasporti e rielaborando le difficoltà incontrate, organizzando appositi momenti di confronto. - Il volontario aiuterà l’ospite nella difficile ricerca di una sistemazione adatta alle proprie esigenze. Contatterà le agenzie immobiliari e accompagnerà l’ospite alla visita delle case. Inoltre sarà di supporto nella ricerca degli arredi e nel momento dello spostamento. 37
SENZA DIMORA ANCONA OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Strutturare le attività serali per migliorare le relazioni 3.1 Strutturare le attività serali per migliorare le relazioni Nelle ore precedenti l’apertura della struttura i volontari si riuniranno per decidere delle attività di socializzazione da presentare agli ospiti della struttura. In base all’attività proposta, sarà compito dei volontari realizzare o procurarsi il materiale necessario allo svolgimento corrette delle attività stesse. Tre sere a settimana gli operatori i volontari proporranno attività volte alla socializzazione. Le attività saranno principalmente le seguenti: Cineforum, carte e giochi da tavolo, realizzazione di piccoli manufatti, ascolto di musica. Preparazione attività 3.2 Serate organizzate OBIETTIVO SPECIFICO N. 4: Confrontarsi per correggersi 4.1 Coordinati da un facilitatore gli ospiti della struttura si riuniranno una volta a settimana per un incontro di auto mutuo aiuto. In questo incontro ogni ospite racconterà, senza obbligo, la sua settimana e gli obiettivi raggiunti o meno nell’arco di tempo prefissato. Confrontarsi per correggersi Incontro di auto mutuo aiuto 4.2 Verrà realizzato un diario degli incontri di auto mutuo aiuto, che sarà sia la memoria storica dei singoli progetti, sia strumento utile di condivisione all’interno del tavolo di segretariato sociale sopracitato. Diario degli incontri
Diagramma di GANTT OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Incontri di segretariato sociale Attività 1.1 Ascolto degli utenti*
Attività 1.2 Cooprogettazione* Attività 1.3 Partecipazione al tavolo di seg. Sociale OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Accompagnamento Attività 2.1 Accompagnamento agli uffici* Attività 2.2 Accompagnamento attività* Attività 2.3 Accompagnamento attività lavorative* Attività 2.4 Accompagnamento all’uscita* OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Strutturare le attività serali per migliori relazioni Attività 3.1 Preparazione attività Attività 3.2 Serate organizzate OBIETTIVO SPECIFICO N. 4: Confrontarsi per correggersi Attività 4.1 Incontri di auto mutuo aiuto Attività 4.2 Diario degli incontri
Periodo di realizzazione (Mesi) 1° 2° 1° 12° 11° 12° 11° 10° 12° 11° 10° 9° 11° 10° 9° 8° 10° 9° 8° 7° 9° 8° 7° 6° 8° 7° 6° 5° 7° 6° 5° 4° 6° 5° 4° 3° 5° 4° 3° 2° 4° 3° 2° 1° 2° 1° 3° 12° *(questo fasi del diagramma sono riferibili ad ogni singolo ospite e viene calcolato un anno dal suo ingresso nella casa) 38
SENZA DIMORA ANCONA 8.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ. AREA DI INTERVENTO : Disagio Adulto SEDE: Assoc. Ss. Annunziata Centro Diurno – Cod. Helios 115074 Attività Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Attività 1.2 Progettare con l’ospite Attività 1.3 Partecipazione al tavolo di segretariato sociale Attività 2.1 Incontro auto mutuo aiuto Attività 2.2 Diario degli incontri Attività 3.1 Lezioni di informatica Risorsa umana Cosa fa Responsabile Centro Diurno Operatori esperti nell’ascolto Operatori esperti del Centro Diurno Responsabile Centro Diurno
Operatori esperti nell’ascolto
Ascolta gli ospiti in maniera strutturata Ascoltano gli ospiti in maniera strutturata Ascoltano gli ospiti in maniera informale Assistente Sociale Assistente Sociale Responsabile Centro Diurno Psicologa/mediatrice Responsabile Centro Diurno Operatori esperti del Centro Diurno Psicologa/mediatrice Operatori esperti del Centro Diurno Operatore esperto informatico Operatori esperti del Centro Diurno Maestro d’arte di modellazione Attività 3.2 Laboratorio di modellazione ceramica Operatori esperti del Centro Diurno Maestro d’arte di cucito Attività 3.3 Laboratorio di cucito Operatori esperti del Centro Diurno Maestro d’arte di scrapbooking Attività 3.4 Laboratorio di Scrapbooking Operatori esperti del Centro Diurno Maestro d’arte di Falegnameria Attività 3.5 Laboratorio di falegnameria Operatori esperti del Centro Diurno Responsabile Centro Diurno Attività 4.1 Gestione delle docce Operatori esperti del Centro Diurno Responsabile Centro Diurno Attività 4.2 Getione lavanderia Operatori esperti del Centro Diurno Coordina la progettazione individualizzata Partecipano alla progettazione con l’ospite Offre il ventaglio di azioni possibili spendibili sul territorio per poter realizzare il progetto scelto. Inoltre funge da mediatore con i soggetti esterni, sia pubblici che privati. Raccoglie le informazioni sui singoli casi Riporta informazioni sugli utenti del cento diurno e ne verifica i progressi Media la riunione e gestisce i tempi del tavolo Gestisce l’incontro di auto mutuo aiuto Partecipano alla riunione in supporto degli ospiti Media l’incontro offrendo spunti di riflessione Hanno il compito di verbalizzare lì’incontro e di archiviarlo in appositi faldoni Insegna le tecniche principali dell’utilizzo del pc. Fungono da tutor, e affiancano gli ospiti durante gli esercizi proposti dal maestro Insegna agli ospiti le tecniche base della modellazione Affiancano gli ospiti aiutandoli laddove necessario e preparano gli strumenti necessari per lo svolgimento del corso Insegna agli ospiti le tecniche basi del cucito Affiancano gli ospiti aiutandoli laddove necessario e preparano gli strumenti necessari per lo svolgimento del corso Insegna le tecniche basi dello scrapbooking Affiancano gli ospiti aiutandoli laddove necessario e preparano gli strumenti necessari per lo svolgimento del corso Insegna le tecniche basi della falegnameria ed in modo particolare quelle del restauro Affiancano gli ospiti aiutandoli laddove necessario e preparano gli strumenti necessari per lo svolgimento del corso Gestisce gli ordini per il materiale necessario per l’igiene personale Forniscono agli ospiti il materiale necessario per la propria igiene (asciugamani, saponi, materiale per rasatura, ciabatte) Gestisce gli ordini per il materiale necessario al giusto funzionamento della lavanderia (saponi, ammorbidenti) Affiancano gli ospiti nel momento del lavaggio degli indumenti, garantendo il giusto utilizzo delle macchine. 39
SENZA DIMORA ANCONA Attività 4.3 Getione stireria Operatori esperti del Centro Diurno Responsabile Osservatorio Attività 5.1 Registrazione presenze Operatore esperto informatica Responsabile Osservatorio Attività 5.2 Registrazione interventi Operatore esperto informatica Responsabile Osservatorio Attività 5.3 Annotazioni particolari Operatore esperto informatica Affiancano gli ospiti nel momento della stiratura, aiutandoli ad imparare le tecniche basi. Forma gli operatori e vigila sul corretto funzionamento del sistema Inseriscono le presenze all’interno del software ospoweb Forma gli operatori e vigila sul corretto funzionamento del sistema Inseriscono le presenze all’interno del software ospoweb Forma gli operatori e vigila sul corretto funzionamento del sistema Inseriscono le presenze all’interno del software ospoweb Riepilogo AREA DI INTERVENTO : Disagio Adulto SEDE: Assoc. Ss. Annunziata Centro Diurno – Cod. Helios 115074 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto Operatori Retribuiti n. 1 Operatore esperto Centro Attività 1.1 – 2.1 – 2.2 – 3.1 – 3.2 – 3.3 – 3.4 – 3.5 – 4.1 – 4.2 – 4.3 Diurno n. 1 Responsabile Osservatorio delle Povertà e delle Attività 5.1 – 5.2 – 5.3 Risorse Caritas Diocesana Ancona‐Osi mo n. 2 Assistente Sociale Attività 1.2 – 1.3 (Operatore di rete) n. 1 Psicologa Attività 1.3 – 2.1 Operatori Volontari n. 1 n.4 n.6 n. 4 Responsabile del Centro Attività 1.1 – 1.2 – 1.3 – 2.1 – 4.2 – 4.3 Diurno Operatori esperti Attività 1.1 – 1.2 ‐ nell’ascolto Operatore esperto Centro Attività 1.1 – 2.1 – 2.2 – 3.1 – 3.2 – 3.3 – 3.4 – 3.5 – 4.1 – 4.2 – 4.3 Diurno Operatore esperto in Attività 3.1 – 5.1 – 5.2 – 5.3 informatica 40
SENZA DIMORA ANCONA n. 1 Maestro d’arte di modellazione Attività 3.2 n. 1 Maestro d’arte di cucito Attività 3.3 n. 1 Maestro d’arte di scrapbooking Attività 3.4 n. 1 Maestro d’arte di Falegnameria Attività 3.5 AREA DI INTERVENTO : Disagio Adulto SEDE: Assoc. La Tenda di Abramo – Cod. Helios 2127 Attività Risorsa umana Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Operatori esperti nell’ascolto Presidente Associazione Operatori esperti nell’ascolto Attività 1.2 Progettare con l’ospite Attività 1.3 Partecipazione al tavolo di segretariato sociale Assistente sociale Assistente Sociale Presidente Associazione
Psicologa/mediatrice Operatori Caritas Diocesana Attività 2.1 Formazione sull’ascolto Operatori esperti nell’ascolto Operatori Centro di ascolto Parrocchiale S. Gaspare del Bufalo Operatori Centro di ascolto Parrocchiale Sacro Cuore di Gesù Relatore Istituto Teologico Marchigiano Presidente Attività 2.2 Gestione turni Attività 2.3 Ascolto Attività 2.4 Compilazione schede utenti Operatori esperti nell’ascolto Operatori esperti nell’ascolto Operatori esperti informatica Attività 3.1 Raccolta dati Operatori esperti nell’ascolto Attività 3.2 Inserimento informatico Operatori esperti informatica Cosa fa Ascolto gli ospiti raccogliendo le loro problematiche e indirizzandoli ai servizi attivi sul territorio. Partecipa alla progettazione con l’ospite Partecipano alla progettazione con l’ospite Offre il ventaglio di azioni possibili spendibili sul territorio per poter realizzare il progetto scelto. Inoltre funge da mediatore con i soggetti esterni, sia pubblici che privati. Raccoglie le informazioni sui singoli casi Riporta informazioni sugli utenti del cento diurno e ne verifica i progressi Media la riunione e gestisce i tempi del tavolo Organizzano e gestiscono il corso di formazione Partecipano al corso di formazione Partecipano al corso di formazione
Partecipano al corso di formazione
Partecipano al corso di formazione
Rimodella gli orari dell’ascolto ed i turni dei volontari Gestiscono la segreteria dell’ascolto, assicurandosi che i turni dell’ascolto non siano mai scoperti Svolgono ascolti strutturati Compilano una scheda di rilevazione dati condivisa tra tutti gli attori del progetto Registrano quotidianamente le presenze, le richieste e gli interventi avvenuti sui singoli ospiti Inseriscono i dati all’interno dell’applicazione Ospoweb 41
SENZA DIMORA ANCONA Attività 3.3 Attivazione gruppo di osservazione Presidente Presidente Attività 3.4 Quali dati ci interrogano Operatori esperti dell’osservatorio Operatori esperti informatica Presidente Attività 4.1 Preparazione attività Operatori esperti della Tenda di Abramo Attività 4.2 Serate organizzate Operatori esperti della Tenda di Abramo Gestisce la raccolta dati delineando le linee guida Coordina il gruppo di osservazione Rileggono mensilmente i dati e realizzano un elaborato annuo Supportano il gruppo dal punto di vista tecnico, ripulendo i dati ed elaborando statistiche. Detta le linee guida e coordina le attività. Verifica inoltre che le proposte di attività sia coerenti e funzionali alla socializzazione. Ideano e realizzano le attività di socializzazione. Preparano i materiali necessari allo svolgimento delle attività. Realizzano le attività previste con gli ospiti Riepilogo AREA DI INTERVENTO: Disagio Adulto SEDE: Assoc. La Tenda di Abramo – Cod. Helios 2127 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto Operatori Retribuiti n. 2 Assistente Sociale (Operatore di rete) Attività 1.2 ‐1.3 n.1 Psicologa Attività 1.3 Operatori Volontari n. 1 n. 15 n. 4 n.150 Presidente Attività 1.2 – 1.3 – 2.2 – 3.3 – 3.4 – 3.5 Operatori esperti Attività 1.1 – 2.1 – 2.2 – 2.3 – 3.1 nell’ascolto Operatore esperto in Attività 2.4 – 3.2 – 3.4 informatica Operatori esperti della Attività 4.1 – 4.2 Tenda di Abramo n.4 Operatori Caritas Diocesana Attività 2.1 n.2 Operatori centro di ascolto Parrocchia S. Gaspare del Attività 2.1 Bufalo 42
SENZA DIMORA ANCONA n.2 Operatori centro di ascolto Parrocchia Sacro Cuore di Attività 2.1 Gesù n.1 Relatore Istituto Teologico Attività 2.1 Marchigiano AREA DI INTERVENTO : Disagio Adulto SEDE: Assoc. SS. Annunziata Mensa– Cod. Helios 115078 Attività Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Attività 1.2 Partecipazione al tavolo di segretariato sociale Attività 2.1 Apertura Anticipata Attività 2.2 Giochi e momenti di socializzazione Attività 2.3 Ascolto Attività 2.4 Aparecchiatura Attività 3.1 Realizzazione dei pasti Attività 3.2 Distribuzione pasti in loco Attività 3.3 Consegna pasti a domicilio Risorsa umana Cosa fa Responsabile Mensa Coordina le attività dell’ascolto. Ascoltano gli ospiti e compilano schede utenti. Raccoglie le informazioni sui singoli casi. Riporta informazioni sugli utenti del cento diurno e ne verifica i progressi. Media la riunione e gestisce i tempi del tavolo. Coordina gli operatori dell’accoglienza. Gestiscono le attività per gli ospiti. Gestiscono le attività per gli ospiti. Creano momenti di ascolto informale. Gestisco l’ascolto formale. Operatori esperti nell’ascolto Assistente Sociale Responsabile della mensa
Psicologa/mediatrice Responsabile della mensa Operatori esperti nell’accoglienza Operatori esperti nell’accoglienza Operatori esperti nell’ascolto Operatori esperti nell’ascolto Operatori servizio mensa Cuoco mensa Operatori servizio mensa Operatori servizio mensa Operatori servizio mensa Operatori esperti nell’ascolto Attività 4.1 Realizzazione Badge Attività 4.2 Registrazione schede utenti Attività 4.3 Registrazione pasti erogati
Attività 4.4 Rilettura dei dati
Operatori esperti informatica Operatori esperti informatica Operatori esperti informatica Responsabile osservatorio povertà Operatori esperti informatica Attività 5.1 Segnalazione
Operatori esperti nell’accoglienza Attività 5.2 Ascolto
Operatori esperti nell’ascolto Attività 5.3 Ricarica scheda
Operatori esperti nell’ascolto Operatori esperti informatica Aiutano gli ospiti nell’apparecchiatura della sala. Preparai pasti . Preparano le confezioni per il trasporto del cibo. Distribuiscono i pasti agli ospiti che non sono riusciti a prendere un posto a sedere. Consegnano a domicilio i pasti. Ascoltano l’ospite e ne valutano le condizioni generali. Realizzano il badge per l’ospite: scattano una foto, schedano la pratica e stampano la tessera servizi. Registrano i dati raccolti dagli operatori dell’ascolto. Registrano attraverso l’applicazione Ospoweb gli interventi erogati (numero di pasti). Si occupa della rilettura mensile deio dati prodotti dalla mensa. Realizzano statistiche e grafici. Segnalano all’ospite l’imminente scadenza della tessera servizi e la necessità di passare al centro di ascolto per il rinnovo. Gli operatori ascoltano l’ospite e valutano la eventuale necessità di prolungare l’erogazione dei pasti. Valutano la durata del periodo per il quale sarà necessario prolungare l’erogazione dei pasti. Ricaricano elettronicamente il badge con un numero di pasti corrispondente l’indicazione dei volontari dell’ascolto. 43
SENZA DIMORA ANCONA Riepilogo AREA DI INTERVENTO: Disagio Adulto SEDE: Assoc. SS. Annunziata Mensa – Cod. Helios 115078 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto Operatori Retribuiti n. 1 Responsabile Mensa Attività 1.1 – 1.2 – 2.1 n.1 Cuoco Attività 3.1 n.1 Responsabile Osservatorio Attività 4.4 povertà risorse n.2 Assistente Sociale (Operatore di rete) Attività 1.2 n.1 Psicologa Attività 1.2 Operatori Volontari n. 10 n.75 n. 4 n. 4 Operatori esperti Attività 2.1 – 2.2 – 5.1 nell’accoglienza Operatori servizio mensa Attività 2.4 – 3.1 – 3.2 – 3.3 Operatori esperti Attività 1.1 – 2.2 – 2.3 – 4.1 – 5.2 – 5.3 nell’ascolto Operatore esperto in Attività 4.1 – 4.2 – 4.3 – 5.3 informatica 44
SENZA DIMORA ANCONA AREA DI INTERVENTO : Disagio Adulto SEDE: Assoc. SS. Annunziata– Cod. Helios 69668 Attività Risorsa umana Cosa fa Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Responsabile Casa Zaccheo Assistente sociale Ascolta individualmente gli ospiti della casa Ascolta individualmente gli ospiti della casa Valuta insieme all’assistente sociale le capacità dell’ospite le possibili idee progettuali Offre il ventaglio di azioni possibili spendibili sul territorio per poter realizzare il progetto scelto. Inoltre funge da mediatore con i soggetti esterni, sia pubblici che privati. Raccoglie le informazioni sui singoli casi. Riporta informazioni sugli utenti del cento diurno e ne verifica i progressi. Media la riunione e gestisce i tempi del tavolo. Accompagnano gli ospiti agli uffici cercando di facilitarli nella gestione delle pratiche burocratiche Accompagnano gli ospiti nelle attività. Facilitano per il trasporto, e aiutano gli ospiti ad inserirsi nelle attività proposte. Accompagnamento dagli ospiti facilitandone i trasporti Fanno azione di tutoraggio nel primo periodo di inserimento lavorativo degli ospiti. Inoltre verificano i progressi e analizzano le difficoltà degli ospiti, Accompagna l’ospite nella scelta dell’uscita e lo indirizza Analizza la situazione dell’ospite e compie ascolti approfonditi. Cerca con l’ospite case ad affitti agevolati e lo aiuta nel trasferimento e nell’eventuale arredo dello stabile. Gli operatori preparano le attività serali e si premurano di preparare i materiali necessari Gli operatori propongono le attività agli ospiti e durante le stesse crecano di creare momenti di socialità Coordina il gruppo di auto mutuo aiuto Responsabile Casa Zaccheo Attività 1.2 Cooprogettare Assistente sociale Attività 1.3 Partecipare al tavolo di segretariato sociale Assistente Sociale Responsabile casa Zaccheo
Psicologa/mediatrice Attività 2.1 Accompagnamento agli uffici Operatori casa accoglienza Attività 2.2 Accompagnamento alle attività Operatori casa accoglienza Operatori casa accoglienza Attività 2.3 Accompagnamento attività lavorative Assistente sociale Responsabile casa Zaccheo
Attività 2.4 Accompagnamento all’uscita Assistente Sociale Operatori casa accoglienza Attività 3.1 Preparazione Attività Operatori casa accoglienza Attività 3.2 Serate organizzate Operatori casa accoglienza Attività 4.1 Incontri di auto mutuo aiuto Attività 4.2 Diario degli incontri Responsabile casa Zaccheo
Psicologa/mediatrice Responsabile casa Zaccheo
Media tra gli ospiti della casa e detta i tempi dell’ incontro Tiene un diario dell’incontro, e riporta le note principali all’incontri di segretariato sociale 45
SENZA DIMORA ANCONA Riepilogo AREA DI INTERVENTO: Disagio Adulto SEDE: Assoc. SS. Annunziata– Cod. Helios 69668 Numero Professionalità Elenco attività in cui è coinvolto Operatori Retribuiti n. 1 Responsabile Casa Zaccheo Attività 1.1 – 1.2 – 1.3 – 2.4 – 4.1 – 4.2 n.2 Assistente Sociale (Operatore di rete) Attività 1.1 – 1.2 – 1.3 – 2.3 n.1 Psicologa Attività 1.3 – 4.1 n.1 Operatori casa accoglienza Attività 2.1 – 2.2 ‐2.3 ‐2.4 – 3.1 – 3.2 Operatori Volontari n. 40 Operatori casa accoglienza Attività 2.1 – 2.2 ‐2.3 ‐2.4 – 3.1 – 3.2 46
SENZA DIMORA ANCONA 8.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL PROGETTO. Sede: Assoc. Ss. Annunziata Diurno – Cod. Helios 115074 Obiettivo 1: Incontri di segretariato sociale Codice e titolo attività Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Obiettivo 2: Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in servizio civile I Ragazzi del servizio civile affiancano gli operatori esperti nel momento dell’ascolto. Prenderanno nota delle fasi salienti del colloquio. I ragazzi del servizio civile parteciperanno agli incontri di auto mutuo aiuto. Al termine degli incontri riporteranno le loro impressioni al responsabile del centro diurno. Attività 2.2 Diario degli incontri I ragazzi del servizio civile si incaricheranno di verbalizzare l’incontro. 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Miglioramento delle proprie abilità personali Attività 3.1 Lezioni di informatica I ragazzi del servizio civile fungeranno da tutor nel momento delle lezioni affiancando gli utenti più in difficoltà. Inoltre una volta terminata la lezione si renderanno disponibili per eventuali chiarimenti con gli ospiti
Attività 3.2 Laboratorio Modellazione ceramica I ragazzi del servizio civile fungeranno da tutor nel momento delle lezioni affiancando gli utenti più in difficoltà. Inoltre una volta terminata la lezione si renderanno disponibili per eventuali chiarimenti con gli ospiti
Attività 3.3 Laboratorio cucito I ragazzi del servizio civile fungeranno da tutor nel momento delle lezioni affiancando gli utenti più in difficoltà. Inoltre una volta terminata la lezione si renderanno disponibili per eventuali chiarimenti con gli ospiti
Attività 3.4 Laboratorio di scrapbooking I ragazzi del servizio civile fungeranno da tutor nel momento delle lezioni affiancando gli utenti più in difficoltà. Inoltre una volta terminata la lezione si renderanno disponibili per eventuali chiarimenti con gli ospiti
Attività 3.5 Laboratorio di falegnameria I ragazzi del servizio civile fungeranno da tutor nel momento delle lezioni affiancando gli utenti più in difficoltà. Inoltre una volta terminata la lezione si renderanno disponibili per eventuali chiarimenti con gli ospiti
Obiettivo 4: Diagramma di Gantt 2 Relazioni protette Attività 2.1 Incontro di auto mutuo aiuto Obiettivo 3: Tempi (mesi) 1 1 1 1 1 Rieducazione e cura di se Attività 4.1 Gestione delle Docce I ragazzi del servizio civile affiancheranno i volontari nel momento delle docce, fornendo il materiale necessario aglio ospiti. 1 47
SENZA DIMORA ANCONA Attività 4.2 Gestione Lavanderia I ragazzi del servizio civile affiancheranno i volontari nel momento delle docce, fornendo il materiale necessario aglio ospiti. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 4.3 Gestione stireria I ragazzi del servizio civile affiancheranno i volontari nel momento delle docce, fornendo il materiale necessario aglio ospiti. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Obiettivo 5: Osservatorio Attività 5.1 Registrazione presenze I ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nell’inserimento delle presenze giornaliere 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 5.2 Registrazione interventi I ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nell’inserimento degli interventi erogati 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 5.3 Annotazioni particolari I ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nell’inserimento delle annotazioni rilevate. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Sede: Assoc. La tenda di Abramo – Cod. Helios 2127 Obiettivo 1: Incontri di segretariato sociale Codice e titolo attività Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Obiettivo 2: Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in servizio civile I Ragazzi del servizio civile affiancano gli operatori esperti nel momento dell’ascolto. Prenderanno nota delle fasi salienti del colloquio. Tempi (mesi) Diagramma di Gantt Migliorare e potenziare l’ascolto Attività 2.1 Formazione sull’ascolto I Ragazzi del servizio civile frequenteranno il corso di formazione offerto dalla Caritas Diocesana. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 2.3 Ascolto I Ragazzi del servizio civile affiancano gli operatori esperti nel momento dell’ascolto. Prenderanno nota delle fasi salienti del colloquio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 2.4 Compilazione schede utenti I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori dell’ascolto nella compilazione delle schede di colloquio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Obiettivo 3: Attivazione Osservatorio Attività 3.1 Raccolta dati I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori dell’ascolto nella compilazione delle schede di colloquio Attività 3.2 Inserimento I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nell’inserimento informatico 48
SENZA DIMORA ANCONA delle schede raccolte durante gli ascolti. informatico Obiettivo 1: Incentivare momenti di socializzazione Attività 4.1 Preparazione attività I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nell’ideazione e nello struttura mento delle attività serali. Inoltre si dedicheranno al reperimento e/o alla realizzazione dei materiali necessari al corretto svolgimento delle attività
Attività 4.2 Serate organizzate I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli ospiti durante le attività serali garantendo la buona riuscita delle stesse. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 Sede: Assoc. Ss. Annunziata Mensa– Cod. Helios 115078 Obiettivo 1: Incontri di segretariato sociale Codice e titolo attività Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Obiettivo 2: Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in servizio civile I Ragazzi del servizio civile affiancano gli operatori esperti nel momento dell’ascolto. Prenderanno nota delle fasi salienti del colloquio. Tempi (mesi) Diagramma di Gantt 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Educare alla socializzazione – diminuire i momenti di tensione Attività 2.1 Apertura anticipata I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nel momento dell’apertura, indirizzeranno gli ospiti e attueranno ascolto informali 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 2.2 Giochi e momenti di socializzazione I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nel ora precedente la somministrazione dei pasti e parteciperanno alle semplici attività di socializzazione. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 2.3 Ascolto I Ragazzi del servizio civile affiancano gli operatori esperti nel momento dell’ascolto. Prenderanno nota delle fasi salienti del colloquio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 2.4 Apparecchiatura I Ragazzi del servizio civile aiuteranno gli ospiti nell’apparecchiatura indirizzandoli e spiegando loro dove trovare il materiale necessario. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Obiettivo 3: Realizzazione di pasti da asporto Attività 3.2 Distribuzione pasti in loco I Ragazzi del servizio civile aiuteranno gli operatori nella distribuzione dei pasti alle persone che non siano riuscite a rientrare tra i 60 posti disponibili. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 3.3 Consegna pasti a domicilio I Ragazzi del servizio civile consegneranno dei asti a domicilio agli anziani del quartiere segnalati loro dal responsabile della mensa 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Obiettivo 4: Registrazione informatica e condivisione dei dati 49
SENZA DIMORA ANCONA Attività 4.1 Realizzazione badge I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori informatici nella realizzazione dei badge elettronici (foto, registrazione e stampa) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 4.2 Registrazione schede utenti I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nell’inserimento informatico delle schede raccolte durante gli ascolti 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 4.3 Registrazione pasti erogati I Ragazzi del servizio civile I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nell’inserimento informatico degli interventi di erogazione pasto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Obiettivo 5: Dalla mensa all’ascolto Attività 5.2 Ascolto I Ragazzi del servizio civile affiancano gli operatori esperti nel momento dell’ascolto. Prenderanno nota delle fasi salienti del colloquio. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 5.3 Ricarica scheda I Ragazzi del servizio civile si occuperanno di ricaricare le tessere mensa per un numero di giorni pari a quanto deciso dei volontari dell’ascolto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Sede: Assoc. Ss. Annunziata– Cod. Helios 69668 Obiettivo 1: Incontri di segretariato sociale Codice e titolo attività Attività 1.1 Ascolto degli ospiti Obiettivo 2: Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in servizio civile I Ragazzi del servizio civile affiancano gli operatori esperti nel momento dell’ascolto. Prenderanno nota delle fasi salienti del colloquio. Tempi (mesi) Diagramma di Gantt 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Accompagnamento Attività 2.1 Accompagnamento agli uffici I Ragazzi del servizio civile accompagnano gli ospiti facilitandone la svolgimento delle pratiche burocratiche 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 2.2 Accompagnamento attività I Ragazzi del servizio civile accompagnano gli ospiti nello svolgimento delle loro attività utilizzando i mezzi dell’associazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Attività 2.4 Accompagnamento all’uscita I Ragazzi del servizio civile aiuteranno gli ospiti nella ricerca e nella visita delle case, e aiuteranno gli stessi nella fase del trasloco 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Obiettivo 3: Strutturare le attività serali per migliorare le relazioni Attività 3.1 Preparazione attività I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nell’ideazione delle attività serali. Si preoccuperanno anche della realizzazione e del reperimento del materiale necessario. 50
SENZA DIMORA ANCONA Attività 3.2 Serate organizzate Obiettivo 4: I Ragazzi del servizio civile affiancheranno gli operatori nelle serate organizzate, aiutando gli ospiti nelle varie attività. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Confrontarsi per correggersi Attività 4.1 Incontri di auto mutuo aiuto I ragazzi del servizio civile parteciperanno agli incontri di auto mutuo aiuto. Al termine degli incontri riporteranno le loro impressioni al responsabile del centro diurno. Attività 4.2 Diario degli incontri I ragazzi del servizio civile si incaricheranno di verbalizzare l’incontro. 1 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: N. posti: 9 (nove) NOME SEDE COD.HELIOS N. posti per sede ASSOC. SS. ANNUNZIATA CENTRO DIURNO 115074 2 ASSOC. LA TENDA DI ABRAMO 2127 1 ASSOC. SS. ANNUNZIATA MENSA 115078 2 ASSOC. SS. ANNUNZIATA 69668 4 Totale posti 9 10) Numero posti con vitto e alloggio: N. posti: 0 (zero) 11) Numero posti senza vitto e alloggio: N. posti: 9 (nove) NOME SEDE COD.HELIOS N. posti per sede ASSOC. SS. ANNUNZIATA CENTRO DIURNO 115074 2 ASSOC. LA TENDA DI ABRAMO 2127 1 ASSOC. SS. ANNUNZIATA MENSA 115078 2 ASSOC. SS. ANNUNZIATA 69668 4 Totale posti 9 12) Numero posti con solo vitto: N. posti: 0 (zero) 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: N. ore: 30 (trenta) 51
SENZA DIMORA ANCONA 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): N. giorni 5 (cinque) 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: n.b. QUESTA VOCE HA SUBÌTO LIMITAZIONI IN SEDE DI VALUTAZIONE
Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali che, a seconda dei progetti approvati e finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, potranno essere organizzati anche d’intesa con altre Caritas diocesane della stessa regione, anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, in date e luoghi che verranno comunicati al Dipartimento prima dell’avvio del progetto. Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale‐mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali in date e luoghi che verranno tempestivamente comunicati al Dipartimento. Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione (es. 12 marzo: incontro nazionale giovani in servizio civile). 52
SENZA DIMORA ANCONA CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato N. vol. per sede Cognome e nome Data di nascita C.F. Cognome e nome Data di nascita C.F. 1 ASSOC. LA TENDA DI ABRAMO FALCONARA MARITTIMA VIA FLAMINIA 589 2127 1 SARTINI SARA RICCI FLAVIO
2 ASSOC. SS. ANNUNZIATA ANCONA VIA ASTAGNO 74 69668 4 GIRI FABIO RICCI FLAVIO
3 ASSOC. SS. ANNUNZIATA MENSA ANCONA VIA ASTAGNO 74 115078 2 DIEGO CARDINALI RICCI FLAVIO
4 ASSOC. SS. ANNUNZIATA DIURNO ANCONA VIA ASTAGNO 74 115074 2 MARCO CURZI RICCI FLAVIO
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SENZA DIMORA ANCONA 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale del servizio civile e del patrimonio dell’obiezione di coscienza di Caritas Italiana. La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. ATTIVITÀ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Sito Caritas Italiana www.caritas.it Foglio informativo quindicinale on line “InformaCaritas” di Caritas Italiana Mensile della Caritas Italiana “Italia Caritas” Sito del Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile www.esseciblog.it Sito www.antennedipace.org della Rete Caschi Bianchi (per il servizio all’estero) Stampa di pieghevoli, poster e altro materiale sul servizio civile. Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo). Marcia per la pace (31 dicembre) organizzata dall’Ufficio nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, Pax Christi, Azione Cattolica e Caritas Italiana. In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socio, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Incontri nelle scuole superiori della diocesi e partecipazione alle assemblee di Istituto numero 10x1h= 10h Incontri nelle parrocchie numero 10x1h= 10h 10h Articoli e testimonianze pubblicate su internet* o sul giornale diocesano ** Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 30h ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO 15h Incontri nelle scuole superiori della diocesi e partecipazione alle assemblee di Istituto numero 15x1h= 10h Incontri nelle parrocchie numero 10x1h= Incontri nelle Associazioni di Volontariato numero 5x1h= 5h Incontri regionali di Pastorale Giovanile numero 2x3h= 6h Partecipazione momenti regionali (marcia della Pace…) 2x2h= 04h 10h Articoli e testimonianze pubblicate su internet* o sul giornale diocesano ** 50h Totale ore dedicate durante il servizio civile: Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 30h Totale ore dedicate durante il servizio civile: 50h Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 80h *(Sito diocesano www.caritasanconaosimo.it e gruppo Facebook dedicato) *(“Presenza” mensile diocesano con tiratura 3000 copie) 54
SENZA DIMORA ANCONA 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento 19)
Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rinvia al sistema di monitoraggio e valutazione verificato in sede di accreditamento. Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in servizio civile si prevedono alcuni momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto: incontro di metà servizio (al 5°‐6° mese); incontri periodici (quindicinali o mensili) di alcune ore ciascuno svolti a livello diocesano; incontro di fine servizio (al 12° mese); Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza. Durante gli stessi momenti a inizio, metà e fine servizio, verrà distribuito un questionario come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato. 21)
Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 22)
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Non sono richiesti requisiti aggiuntivi. 23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: 24)
Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): NOME CATEGORIA
CODICE FISCALE COSA FA NEL PROGETTO Parrocchia Sacro Cuore di Passovarano No Profit 80007050422 Collabora nell’attività 2.1 della sede La Tenda di Abramo, organizzando una delle 4 tappe del corso di formazione all’ascolto, parlando della propria esperienza del Centro di Ascolto Parrocchiale 55
SENZA DIMORA ANCONA Parrocchia San Giuseppe Moscati Logica Computer di Davide Gregorini Errebi Grafiche Ripesi Srl Istituto di Scienze Religiose “Lumen gentium” No Profit 93030000421 Profit C.F.GRGDVD74R22A271H
P.I. 02574970428 Profit 00185410420 Università 80006130423 Collabora nell’attività 2.1 della sede La Tenda di Abramo, organizzando una delle 4 tappe del corso di formazione all’ascolto, parlando della propria esperienza del Centro di Ascolto Parrocchiale Applicando uno sconto del 20% sull’acquisto di materiali informatici e relativi materiali di consumo (cartucce, toner). Si impegna a fornire il seguente apporto alle attività del progetto applicando il 20% di sconto sulla stampa delle schede cartonate per la raccolta dati. Attività 2.1 per la sede Assoc. La Tenda di Abramo – Cod. Helios 2127, curando una serata di formazione del corso sull’ascolto con la tematica “Ascoltare il prossimo”. 25)
Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26)
Eventuali crediti formativi riconosciuti: Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini
professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo
Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di
Scienze Politiche
Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di
Civiltà e Forme del Sapere
Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”
27)
Eventuali tirocini riconosciuti : Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini
professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo
Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di
Scienze Politiche
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SENZA DIMORA ANCONA Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di
Civiltà e Forme del Sapere
Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”
28)
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato al Dipartimento da Caritas Italiana). La singola Caritas diocesana rilascia –su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge‐ ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediate il rilascio di un attestato da parte dell’Ente terzo CGM ‐ Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”, come da convenzione allegata. Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Italiana e dall’ente terzo CGM ‐ Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Mattarelli”: COMPETENZE TRASVERSALI ‐ Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall’associazione. ‐ Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia. ‐ Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere. ‐ Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non. ‐ Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari. ‐ Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. ‐ Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. ‐ Lavorare in team per produrre risultati collettivi. ‐ Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi. ‐ Collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi. COMPETENZE SPECIFICHE ‐ Conoscere le problematiche psico‐sociali relative all’emarginazione ed esclusione adulta e su modalità di intervento (bassa soglia – accompagnamento sociale – servizi di prossimità socio‐educativi ‐ domiciliarità) ‐ Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari) ‐ Collaborare a identificare metodologie di intervento e alla costruzione della rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio. ‐ Possedere una capacità di interazione con soggetti svantaggiati e in difficoltà socio economica e competenza nell’accompagnamento di tali soggetti in un percorso di autonomia e liberazione dal disagio ‐ Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari) ‐ Collaborare alla identificazione delle metodologie di intervento e alla costruzione della necessaria rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio. 57
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Applicare tecniche di animazione, socializzazione per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di accompagnamento nella soluzione del disagio. Possedere capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione. Avere la capacità di risposta a situazioni di ansia o disperazione. Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. Avere la capacità di entrare in rete e interagire con le realtà pubbliche e private che si occupano di disagio. Avere la capacità di accoglienza, ascolto e progettazione di percorsi di uscita dal disagio sociale attraverso la relazione di aiuto Essere in grado di lavorare in rete e in équipe Orientamento al lavoro e ricerca di opportunità lavorative per persone disagiate Saper organizzare e condurre un servizio di mensa per persone disagiate Essere in grado di accompagnare e supportare l’utente nelle attività ricreative. Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di socializzazione, di ricostruzione della rete relazionale. Collaborare all’utilizzo di tecniche specifiche di animazione: attività di intrattenimento (giochi, musica, film ecc …); attività occupazionali (disegno, patchwork, manipolazione creta, pittura) attività culturali (visite e gite, raccolta storie personali, drammatizzazione), sostegno ai legami familiari (feste, accompagnamento), supporto ad attività a valenza assistenziale (supporto nella deambulazione o nelle passeggiate – ginnastica di gruppo – aiuto nel momento del pasto e della merenda ‐ riattivazione individuale ‐ stimolazione cognitiva in senso lato). Accompagnare promuovere e sostenere i processi educativi e di crescita della persona in situazione di disagio. Possedere capacità di analisi delle richieste e lettura dei bisogni espressi e inespressi della persona Conoscere i principali aspetti della normativa sull’ immigrazione Saper progettare interventi atti alla reintegrazione dell’immigrato nel contesto sociale di origine Conoscere le tecniche e le modalità per il coinvolgimento del territorio per l’accoglienza dell’utenza Mediare tra la domanda di bisogno e la risposta della rete sociale Conoscere le problematiche psico‐sociali relative all’emarginazione ed esclusione adulta e su modalità di intervento (bassa soglia – accompagnamento sociale – servizi di prossimità socio‐educativi ‐ domiciliarità) Archiviare e catalogare su supporto elettronico materiale su supporto magnetico e pubblicazioni FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI 29)
Sede di realizzazione: La sede indicata per la formazione generale è il Centro Giovanni Paolo II, via Montorso Loreto 60025 (AN) (cod. Helios 62105) 30)
Modalità di attuazione: La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente 31)
Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI 32)
Tecniche e metodologie di realizzazione previste: 58
SENZA DIMORA ANCONA A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. 
Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: ‐ la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo ‐ dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà ‐ dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà ‐ dal saper fare al saper fare delle scelte ‐ dallo stare insieme al cooperare ed in relazione a questi livelli la dimensione: ‐ individuale della persona ‐ la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza ‐ la società, il mondo attraverso: ‐ lezioni frontali (non meno del 30% delle 42 ore); ‐ elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (non meno del 40% delle 42 ore); ‐ testimonianze e/o visite ad esperienze significative 
Articolazione della proposta di formazione previste; totale nei primi sei mesi dall’avvio del progetto: 42 ore. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da: corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio. incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1‐2 giornate ciascuno nei mesi successivi. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5° al 12° mese (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio. ‐
‐

Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti; Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo. 33)
Contenuti della formazione: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi: una prima fase di 36 ore circa che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. 59
SENZA DIMORA ANCONA Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante: Moduli Linee Guida Moduli Caritas Tempistica Modalità (1) 6 6i L’identità del gruppo in formazione Sostenere l’esperienza e la sua e patto formativo rielaborazione. Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni. Sostenere la motivazione. Sostenere l’orientamento per il futuro. Dall’obiezione di coscienza al Comprendere il significato di concorrere 2 2f servizio civile nazionale. alla difesa della patria Il dovere di difesa della Patria ‐
4 3f – 1i difesa civile non armata e nonviolenta La normativa vigente e la Carta di Conoscere il sistema del Servizio Civile 2 1f – 1i impegno etico Nazionale La formazione civica Le forme di cittadinanza La protezione civile La rappresentanza dei volontari nel servizio civile Presentazione dell’ente Il lavoro per progetti L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti Favorire l’educazione alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla pace e alla responsabilità ambientale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere la Caritas come ente Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale 3 3 3 1 2f – 1i 2f – 1i 2f – 1i 1i 3 2 2f – 1i 1f – 1i 2 2f 2 2f 3 3i Promuovere la prosocialità. Sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione. Favorire l’attenzione alla cura delle relazioni. Sostenere la motivazione. 36 20f – 17i (1) f: lezione frontale; I:dinamiche non formali Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 6 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. 60
SENZA DIMORA ANCONA Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta. 34)
Durata: Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore. FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI 35)
Sede di realizzazione: La formazione avrà luogo presso i locali della Caritas Diocesana di Ancona Osimo in via Podesti, 12 Ancona, nella sede accreditata Assoc. SS. Annunziata (cod. Helios 3093) 36)
Modalità di attuazione: La formazione specifica è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente 37)
Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Cognome e nome Data nascita Luogo di nascita Codice fiscale BRECCIA SIMONE CARDINALI DIEGO CURZI MARCO FERINI STEFANIA GIRI FABIO PAPA STEFANIA RICCI FLAVIO SARTINI SARA TONDI ANDREA 38)
39)
Competenze specifiche del/i formatore/i: Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Si rinvia alle tecniche e alle metodologie di realizzazione della formazione generale previste nel sistema di formazione verificato dall’ufficio nazionale per il servizio civile in sede di accreditamento. Questo aspetto viene curato in collaborazione con le sedi di attuazione del progetto ed ha come obiettivo un positivo inserimento del giovane nel contesto di servizio in modo da garantire la tutela sia dei volontari che dell’utente dello stesso servizio. in particolare il progetto prevede: ‐
lezioni frontali; 61
SENZA DIMORA ANCONA ‐
gruppi di approfondimento; ‐
confronto sulle motivazioni; ‐
riflessioni personali. Accompagnamento ed affiancamento personale stabile : - incontro di accoglienza iniziale: presentazione della sede, delle attività svolte, del ruolo e delle responsabilità dei volontari -
incontri di verifica e programmazione insieme agli operatori per confrontarsi sui casi e sulle difficoltà incontrate e per trasmettere i contenuti formativi specifici affinché il volontario possa raggiungere gli obiettivi previsti -
incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi al progetto -
partecipazione ai corsi di formazione rivolti agli operatori dei centri -
incontro di bilancio finale per effettuare una valutazione condivisa dell’esperienza del volontario; -
presentazione da parte dei volontari di una relazione di “fine servizio” per una “ restituzione” dell’esperienza. 40)
Contenuti della formazione: Assoc. Ss. Annunziata Diurno – Cod. Helios 115074 MODULO 1‐ IL PROGETTO Conoscenza del progetto Conoscenza della struttura * Conoscenza delle attività e delle procedure operative* Ruoli e figure all’interno della struttura* Verifica* COPERTURA ATTIVITÀ Necessaria per tutte attività FORMATORE SIMONE BRECCIA CURZI MARCO CURZI MARCO
CURZI MARCO
CURZI MARCO
10
2
2
2
2
2
FORMATORE SIMONE BRECCIA SARTINI SARA SARTINI SARA
SARTINI SARA
SARTINI SARA
10
2
2
2
2
2
Assoc. La Tenda di Abramo – Cod. Helios 2127 MODULO 1‐ IL PROGETTO Conoscenza del progetto Conoscenza della struttura* Conoscenza delle attività e delle procedure operative* Ruoli e figure all’interno della struttura* Verifica* COPERTURA ATTIVITÀ Necessaria per tutte attività Assoc. Ss. Annunziata Mensa – Cod. Helios 115078 MODULO 1‐ IL PROGETTO Conoscenza del progetto Conoscenza della struttura* Conoscenza delle attività e delle procedure operative* Ruoli e figure all’interno della struttura* Verifica* COPERTURA ATTIVITÀ Necessaria per tutte attività FORMATORE SIMONE BRECCIA DIEGO CARDINALI DIEGO CARDINALI
DIEGO CARDINALI
DIEGO CARDINALI
10
2
2
2
2
2
Assoc. Ss. Annunziata – Cod. Helios 69668 MODULO 1‐ IL PROGETTO Conoscenza del progetto Conoscenza della struttura* Conoscenza delle attività e delle procedure operative* Ruoli e figure all’interno della struttura* Verifica* COPERTURA ATTIVITÀ Necessaria per tutte attività FORMATORE SIMONE BRECCIA GIRI FABIO GIRI FABIO GIRI FABIO GIRI FABIO 10
2
2
2
2
2
Codice sede 62
SENZA DIMORA ANCONA MODULO 2‐ IL SETTORE DI IMPIEGO Introduzione alle tematiche del settore Conoscenza di varie tipologie di povertà: immigrati Conoscenza di varie tipologie di povertà: senza fissa dimora Uso del software OsPoWeb Addestramento al compito Acquisire competenze e abilità per lo svolgimento del servizio Risposte locali ai bisogni FORMATORE FLAVIO RICCI 34 2 PAPA STEFANIA 2 DIEGO CARDINALI 2 ANDREA TONDI 6 Necessaria per tutte attività PAPA STEFANIA Necessaria per tutte attività PAPA STEFANIA 6 2 115074 2127 115078 69668 Necessaria per tutte attività 1.1
2.1 2.2 1.1
2.3 4.2 1.1
2.3 5.2 1.1
2.1 2.2 1.1
2.3 4.2 1.1
2.3 5.2 5.1
5.2 5.3 3.1
3.2 4.1
4.2 4.3 5.1 5.3 1.1
2.1 2.2 4.1 1.1
2.1 2.2 4.1 4.2
1.1
2.1 1.1
2.3
1.1
2.3 5.2
1.1
2.1 2.2 4.1 Conoscenza delle leggi e delle politiche locali e nazionali nel settore di impiego 1.1
2.1 1.1
2.3 1.1
2.3 5.2
La rete dei servizi del territorio 1.1
1.1
2.3 1.1
2.3 5.2
1.1
2.3 1.1
2.3 5.2 1.1
2.1 2.2 4.1
1.1
2.1 2.2 4.1
1.1
2.1 2.2 4.1
Il ruolo dei servizi sociali Verifica MODULO 3‐ LA RELAZIONE EDUCATIVA La relazione d’aiuto La comunicazione efficace La gestione delle relazioni con gli utenti e con i volontari Lo stile di presenza: imparare a “saper essere” prima di “saper fare”
1.1
Necessaria per tutte attività 115074 2127 115078 69668 1.1
1.1
1.1
1.1
2.3 2.3 2.1 2.1 5.2 2.2 3.1 4.1 3.2 3.3 3.4 3.5 1.1
1.1
1.1
1.1
2.3 2.3 2.1 2.1 5.2 2.2 3.1 4.1 3.2 3.3 3.4 3.5 Necessaria per tutte attività Necessaria per tutte attività Necessaria per tutte attività verifica 115074 2127 115078 69668 MODULO 4‐ IL LAVORO DI GRUPPO Necessaria per tutte attività Le dinamiche di gruppo Il lavoro d’equipe: riconoscimento di ruoli e competenze, processi Necessaria per tutte attività di comunicazione e costruzione di sinergie Necessaria per tutte attività Verifica 115074 2127 115078 69668 MODULO 5‐ SICUREZZA SUL LAVORO Necessaria per tutte attività LA sicurezza nelle sedi di servizio 115074 2127 115078 69668 MODULO 6‐ LA RIELABORAZIONE Necessaria per tutte attività Verifica degli obiettivi raggiunti Revisione e verifica dell’esperienza di servizio in relazione al proprio Necessaria per tutte attività vissuto Necessaria per tutte attività Bilancio delle competenze personali Necessaria per tutte attività Verifica totale FLAVIO RICCI 2 DIEGO CARDINALI 2 DIEGO CARDINALI 2 DIEGO CARDINALI 2 SIMONE BRECCIA 2 FORMATORE 10 STEFANIA FERINI 2 STEFANIA FERINI 2 STEFANIA FERINI STEFANIA FERINI STEFANIA FERINI FORMATORE STEFANIA FERINI 2 2 2 8 3 STEFANIA FERINI 3 STEFANIA FERINI FORMATORE DIEGO CARDINALI FORMATORE SIMONE BRECCIA 2 8 4 10 3 SIMONE BRECCIA 3 SIMONE BRECCIA SIMONE BRECCIA 2 2 72 63
SENZA DIMORA ANCONA *I ragazzi i servizio civile svolgeranno tutta la formazione specifica insieme ad eccezione delle 8 ore del modulo 1 contraddistinte dall’asterisco (*). 41)
Durata: n. ore 72 (settantadue) ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE 42)
Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dal Dipartimento in sede di accreditamento 17/07/2014 Il Responsabile legale dell’ente Il direttore della Caritas diocesana Don Francesco Antonio Soddu Direttore Carlo Pesco _____________ ________________________ 64