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FEDERPOL
Federazione Italiana degli Istituti Privati per le Investigazioni, le Informazioni e la Sicurezza
Ufficio Stampa
INTERVISTA – ANTONINO RESTINO
titolare AZ Holding S.p.A.
Nell’ambito di un tessuto economico-aziendale come quello italiano, caratterizzato dalla
netta prevalenza di piccole (se non piccolissime) e medie imprese, Federpol ha il piacere e
l’orgoglio di raccontare a tutti i suoi associati che, per la prima volta in Italia, la società di
investigazioni di un associato si appresta ad un percorso che potrebbe portare in pochi anni ad
essere una società quotata in borsa.
Stiamo parlando del Socio Restino Antonino, titolare della AZ Holding S.p.A. che il 7 maggio 2014,
a Piazza Affari alla presenza dell’A.D. di Borsa Italiana, Jerusalemi, è stata ammessa al
prestigioso programma ELITE in cui, al fianco delle migliori aziende italiane, verrà accompagnata
in un percorso di crescita, cambiamento e leadership.
AZ Holding S.p.A. è entrata così a pieno titolo nella rosa delle 197 eccellenze italiane targate
ELITE, accomunate da un forte orientamento all'espansione.
Seppur la Federazione annovera altri soci che gestiscono brillantemente delle pregevoli realtà di
rilevanza nazionale mai nessuno era arrivato al “grande passo”.
Chi meglio del sig. Restino può raccontarci la storia di questo successo?
D: Sig. Restino con questa breve intervista vorremmo ripercorrere la storia della Sua azienda da
“semplice” agenzia di investigazioni private ad holding quotata in borsa. Come era composta e
organizzata la Sua agenzia agli inizi e quali erano i servizi che allora erano maggiormente
richiesti?
R: La nostra azienda è una classica azienda individuale nata da una mia intuizione e poi
cresciuta nel corso dei suoi 40 anni di storia.
La società nasce nel 1974 a Napoli con il nome A-Zeta, anno in cui cominciai a lavorare nel
settore investigativo.
Erano tempi lontani rispetto alla molteplicità dei campi di applicazione che la professione
dell’investigatore ha oggi, gli investigatori si interessavano maggiormente di infedeltà
coniugale e di informazioni commerciali che erano i servizi maggiormente richiesti dal
mercato e l’informatizzazione era ancora lontana. Naturalmente, quella “informazione
commerciale” era solo l’antenata storica degli attuali business reports e big data.
D: Quali sono stati il settore e le politiche aziendali che hanno dato all’attività il primo decisivo
impulso di crescita?
R: L’informazione commerciale inizialmente consisteva in una vera e propria attività
investigativa. Veniva eseguita direttamente dagli operatori sul territorio che dopo aver fatto
una serie di accertamenti, rientravano in sede e consegnavano le loro risultanze, queste
ultime venivano integrate con varie altre attività (visure, protesti, visure camerali etc.).
La prassi di utilizzare le informazioni commerciali si diffuse ed il mercato cominciò a
crescere e cambiarono le esigenze dei clienti. Le richieste di informazione diventarono
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sempre più numerose e la carta vincente fu quella di aggregare all’attività investigativa delle
risorse umane quella tecnologica ed informatica.
La prima risposta “tecnologica” di A-Zeta fu l’acquisto (con enorme coraggio) di macchine
da scrivere elettroniche capaci di contenere piccoli testi standard e quindi di accelerare la
capacità produttiva a parità di tempo. Mentre i concorrenti scrivevano con le classiche
Olivetti meccaniche, io ho investito i pochi risparmi dell’attività in due prodigi, per quei
tempi, della tecnologia.
D: Quali sono state le politiche di gestione dell’azienda, anche intese come focalizzazione
dell’attività in certi settori, che l’hanno differenziata e valorizzata rispetto agli altri colleghi?
R: La strategia tecnologica si rivelò vincente, coniugata ad un’attenzione verso le risorse
umane specializzate che fu pioniera per i tempi. Le mie politiche di gestione si sono basate
su questi due binari fondamentali: gestione del team e digitalizzazione.
Con lungimiranza imprenditoriale ho saputo correre dei rischi seguendo il mercato.
AZ ha saputo rispondere tempestivamente alle sfide richieste grazie ad enorme flessibilità e
capacità di gestione digitale dei dati in un mercato che si ampliò diventando da cittadino a
nazionale in pochi anni.
D: Quali sono stati i settori in cui ha deciso di concentrare la sua attività e quali i relativi “segnali” di
mercato che evidentemente ha saputo cogliere prima o meglio di altri?
R: Negli anni, durante l’espansione delle attività di lavorazione di informazioni commerciali
e investigative, si aprì un’opportunità di business nell’area del recupero credito. Decisi di
entrare in questo settore poiché avendo un team di investigatori molto esperti sul territorio,
fu per me un valore aggiunto impiegarli anche nel recupero dei crediti, che mi consentì di
ottenere ottimi risultati. Ad oggi gran parte delle attività di AZ sono rivolte al mondo del
credito. Inoltre un settore di enorme espansione dell’azienda fu quello dell’antifrode
assicurativa, che negli anni è diventato uno dei fiori all’occhiello del gruppo.
D: Tra questi settori, quali sono stati quelli che Le hanno dato maggiori soddisfazioni?
R: I settori che mi hanno reso più orgoglioso sono sicuramente quello delle investigazioni
private e commerciali dove ho condotto personalmente con successo importanti indagini
per conto di aziende multinazionali, personaggi dello spettacolo e per società sportive
come il Napoli che ci richiese di fare attività di intelligence su Maradona e sulle sue
frequentazioni.
Inoltre nonostante i grandi pregiudizi sul Sud e sul modo di fare impresa nella nostra città, i
miei dipendenti locali sono stati la mia più grande risorsa e soddisfazione. Molti dei miei più
fedeli collaboratori storici, radicati nel territorio napoletano, sono ancora al mio fianco con
l’intento comune di continuare a far crescere l’azienda.
D: Il passare degli anni ed il mutare delle condizioni economiche e sociali del nostro paese hanno
influito sull’assetto aziendale imponendone un adattamento?
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R: Questi ultimi anni sono stati per il nostro Paese molto difficili sia a livello economico che
sociale, gli italiani si sono sempre più impoveriti e abbiamo visto il mondo del credito
bancario essere sempre più in crisi. AZ ha saputo offrire un servizio cruciale in questo
senso, occupandosi di recupero del credito e di profilazione dei debitori a servizio di realtà
bancarie e finanziarie facilitando i processi decisionali delle stesse. L’assetto del nostro
gruppo si è plasmato su questo settore nuovo rendendoci esperti di non performing loans,
le cosiddette sofferenze bancarie, permettendoci di diventare un riferimento per le realtà
bancarie e finanziarie del nostro paese e di molti fondi di investimento esteri.
D. Quali sono state le maggiori difficoltà che ha dovuto fronteggiare nel percorso di crescita e
come le ha risolte?
R: Crescere significa mettersi in gioco ed investire, provengo da una famiglia umile che
però mi ha dato la ricchezza dell’insegnamento che lavorare e sacrificarsi è la regola. Ho
seguito questo esempio, ho sempre creduto in quello che facevo. All’inizio la mancanza di
liquidità per investire è stata una difficoltà e poteva essere un freno ma ho sempre portato
avanti l’idea che con tenacia e passione e con l’investimento di ogni singolo centesimo in
AZ potessi raggiungere dei grandi obiettivi. Così è stato.
D: Arriviamo ai giorno nostri. Ci descriva in poche parole il suo gruppo dal un punto di vista delle
peculiarità tecnico-organizzative.
R: Oggi il Gruppo è organizzato in una holding societaria, con capogruppo AZ Holding
S.p.a. che controlla cinque società, ognuna specializzata per tipologia di settore. Questa
organizzazione ci permette una facilità di gestione delle attività sia a livello operativo che
amministrativo rispondendo perfettamente alla nostra caratteristica numero uno: la
flessibilità. Per ogni cliente e ogni prodotto offriamo soluzioni ad hoc e know how radicato
nel tempo.
D: Cosa l’ha spinta a intraprendere il percorso finalizzato alla quotazione in borsa?
R: Elite di borsa italiana rappresenta un gruppo di aziende d’eccellenza dell’imprenditoria
italiana e volevamo raggiungerlo per poter avvicinarci al prestigio di Piazza Affari e in un
secondo momento alla quotazione. La nostra priorità è la crescita culturale aziendale che
questo percorso ci sta permettendo di fare grazie all’enorme apporto di know how di cui
stiamo beneficiando.
Il percorso di quotazione rappresenta sicuramente per un’azienda il veicolo primario per
l’accesso ai capitali di grandi investitori nazionali ed internazionali, cruciale per la crescita,
ma il nostro primo interesse è che il Gruppo cresca nel suo insieme come realtà
imprenditoriale. Abbiamo intrapreso questo percorso con la motivazione di portare al
gradino più alto del podio la nostra società.
D. Questa scelta sta cambiando l’organizzazione dell’azienda?
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R: Grazie all’ingresso in Elite abbiamo cominciato a strutturare la nostra azienda con un
management rinnovato volto ad ampliare la governance e la visibilità del brand.
Abbiamo aumentato gli investimenti in due settori cruciali, quello tecnologico per la
gestione dei bigdata e quello delle risorse umane dove stiamo facendo rectruting di
importanti professionisti.
D: Quali i prossimi passi?
R: I prossimi passi saranno sicuramente quelli di posizionare il nostro Gruppo a livello
internazionale nel settore del credit management. Abbiamo cominciato a relazionarci con
grossi gruppi stranieri, miriamo ad essere specialisti sugli NPL italiani in diversi asset
class. Stiamo potenziando anche il settore antifrode assicurativo con importanti sistemi
tecnologici digitali per consolidare la posizione di leadership già acquisita sul mercato.
D: Ci sono dei consigli che si sentirebbe di dare ai colleghi nell’indirizzo del proprio business?
R: Consiglio di essere caparbi ed inseguire con determinazione gli obiettivi. Questo è un
settore dove è richiesta grande professionalità, riservatezza e precisione da saper
coniugare con tenacia alla flessibilità dei bisogni dei clienti.
Gli investimenti sono la chiave per far crescere un business e trasformarlo in un successo
soprattutto nel nostro settore dove la digitalizzazione farà la differenza tra chi sarà al passo
delle nuove sfide e chi no.
Essere veri imprenditori vuol dire utilizzare i guadagni per reinvestire nella crescita
aziendale, avere quindi la capacità di determinare valore.
D: Ultima domanda. Se potesse, cosa farebbe che non ha fatto e cosa non rifarebbe?
R: La cosa che non rifarei è un’iniziativa di diversificazione su servizi si marketing avanzato
che avviai nel 1994. Volevo passare da impresa familiare ad azienda manageriale, già allora,
e assunsi un consulente per poterlo fare. Decidemmo di entrare in un business ancora non
maturo che sarebbe divenuto poi realtà quasi 10 anni dopo. Ero troppo in anticipo sui tempi
e dovetti fare marcia indietro rifocalizzando l’azienda sul suo core business. Fare
innovazione ma non eccessivamente. Non farsi prendere la mano.
Quello che invece mi sentirei di consigliare a me e a tutti quelli che lavorano con me è di
studiare, approfondire, non essere superficiali: oggi il mondo degli affari vive di iper
specializzazioni e per competere bisogna essere bravi per davvero.
Ringrazio la Federpol per le opportunità che mi ha dato, nel mio percorso come
investigatore e come imprenditore. Grazie allo scambio continuo di informazioni con
colleghi da tutta Italia, sono cresciuto e con me anche AZ Holding. Il confronto continuo
negli anni tra tutti noi associati ha messo in piedi un processo di osmosi di informazioni
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che ha favorito la crescita di chi ha saputo cogliere questa opportunità che l’associazione ci
ha dato.
A nome della Federazione Le faccio i più sinceri complimenti per come, anche in un periodo di
forte crisi del mercato, ha saputo condurre la Sua azienda verso il successo, auspicando che sia
d’esempio e stimolo per altri colleghi nel loro quotidiano impegno alla crescita.
Roma, 10.11.2015
Il Responsabile Ufficio Stampa
Dott. Michele Romanelli
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