Rassegna dei problemi ambientali nell`area a sud

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Rassegna dei problemi ambientali nell`area a sud
ALLEGATO 2 Rassegna dei problemi ambientali nell’area a sud di Rovereto Il Gassificatore verrà costruito a circa 1,5 Km dalla Ex Alumetal o Montecatini Sebbene siano vicende indubbiamente diverse, ​
gli abitanti di Marco, Mori, Chizzola e non solo ​
, particolarmente quelli di una certa eta’, ​
ricordano​
ancora bene​
il fenomeno delle “”macchie blu” ​
causate dalla Montecatini (vedi es.​
http://www.canestrinilex.it/pdf/montecatini.pdf​
.) – (​
http://www.ambientetrentino.it/urbancenter/alumetal/storia.html​
​
) e sono quindi maggiormente attenti riguardo le conseguenze di scelte delle quali ​
non si e’ in grado​
(nel medio e lungo periodo) ​
di garantire la ​
non​
nocivita’​
per le persone e l’ambiente. Ci sarebbe poi da discutere sull’utilita’ di un impianto del genere che non noi, ma persone più autorevoli, hanno definito obsoleto. E’ chiaro dunque che le localizzazioni d’impatto, riguardano almeno l’intera Vallagarina. (http://www.notavmammemarco.it/sito/?p=2270) MONTECATINI La storia della Montecatini inizia nel 1925, quando l'industria milanese annunciò,con la richiesta di utilizzare elettricità in Vallagarina, la volontà di costruire uno stabilimento sulla 1/6 sponda destra dell'Adige, all'altezza di Mori. L'idea si concretizzò due anni dopo con la costruzione della centrale da parte della Società elettrica Alto Adige, affiliata Montecatini. Lo stabilimento vero e proprio, ultimato nel 1929, fu costruito dalla partner commerciale tedesca Vaw (Vereignte Aluminium Werke). Insieme le due costituivano la Sida. Alcuni numeri: l'impianto elettrico era capace di produrre cento milioni di Kwo annui. Accanto alla centrale, il fabbricato dei forni (Sala A) conteneva tre sistemi tipo Heroult di 60 unità l'uno. A questo corpo se ne aggiunsero altri: nel 1930 fu costruita la nuova sala forni (Sala B) di 120 forni. Nel 1937 fu la volta della Sala C con 88 forni, portati nel 1942 a 132. Sul fronte dell'energia nel 1953 la centrale venne dismessa e l'elettricità importata dalle centrali che la Montecatini aveva in Alto Adige. Nel 1934 ci fu la rottura tra la società italiana e quella tedesca che portò alla messa all'asta dello stabilimento di Mori, rilevato dalla Società Nazionale dell'Alluminio (Snal), costituita dal Gruppo Montecatini. Nel '73 il passaggio alla Montedison e il battesimo in Alumetal. Il taglio di quello che era considerato un ramo secco avvenne nel 1983. a cura di Manuel Valduga LE MACCHIE BLU La Montecatini, stabilimento che tanto ha dato dal punto di vista economico alla Vallagarina, risollevando molte famiglie dagli anni bui del Dopoguerra, ​
è stata anche oggetto di numerose polemiche e scontri di piazza a causa dei danni provocati dalle emissioni nell'aria​
, ​
compromettendo la resa agricola delle terre fino alla manifestazione delle macchie blu nelle popolazioni dei paesi vicini. Il fenomeno, comparso negli anni Trenta e alla fine dei Sessanta, a fasi ripetute portò alla sospensione della produzione e a scontri sociali tra lavoratori e persone colpite da queste manifestazioni. (dal sito del Comune di Mori) Avv Sandro Canestrini, Il processo delle macchie blu (I parte) Pubblicato il 03 giu 2014 Il processo delle "macchie blu", così detto per il colore delle eruzioni cutanee della popolazione di Mori (TN) che veniva in contato con (i fumi del)lo stabilimento della Montecatini nel paese, ha innovato i diritto penale, avendo formulato un giudizio di causalità in tutti quei casi in cui il legame tra determinate condotte e determinati eventi non fosse certo ma solo statisticamente probabile (caso tratto da Trib. Rovereto, 17 gennaio 1969, in Riv. it. dir. proc. pen., 1971, 1021). Infatti, a breve tempo dall'apertura i fumi emanati dalla fabbrica avevano intaccato le campagne del Basso Trentino, corrodendo gelsi e vigne, e generato quelle alterazioni della salute, specialmente in bambini e donne, che portarono alla chiusura imposta dal governo fascista,​
fino a quando soluzioni tecniche efficaci non vi posero rimedio. Alla metà degli anni '60 l'incubo si ripresentò, con effetti più vistosi e conflitti ancor più drammatici. Azienda e popolazione locale, operai e contadini, interessi immediati e diritti vitali entrarono in una contraddizione tanto più penosa, quanto a patirla furono i medesimi nuclei famigliari, le medesime comunità. Politica e istituzioni si collocarono un po' di qua un po' di là, perfino l'onnipotente Dc trentina di allora ne fu 2/6 lacerata. (..) Il video di Tait fornisce ora una ricostruzione corale attraverso interviste ai testimoni e l'innesto di stralci di un servizio Rai del 1967. Sono documenti preziosi per le parole che raccolgono, ma soprattutto per i volti, la gestualità, gli atteggiamenti che recuperano alla nostra visione: l'esasperazione delle donne di Chizzola, l'astuzia leguleia di qualche uomo dell'azienda, la nervosa unilateralità della difesa operaia, la ferma dignità del medico e delle assistenti sociali che condivisero le denunce di quelle mamme. Lo spazio specifico del mezzo audiovisivo nel «fare storia» ci pare interpretato in modo convincente, con una partecipazione civile avvertibile quanto lontana da enfatizzazioni retoriche. (Lo spezzone dell'intervista all'Avv. Sandro Canestrini tratto da «La Montecatini di Mori. Salute e lavoro nelle lotte dei contadini e degli operai», Serena Tait, Rai 3; il testo da Fabrizio Rasera, "Montecatini la cattedrale profanata", l'Adige 7 gennaio 2012). (https://www.youtube.com/watch?v=fcn7QNMAjDY) Questa grande industria non rappresentò però solo ricchezza e orgoglio: il cosiddetto fenomeno delle "macchie blu", presentatosi in due riprese nel periodo 1930­1935 e negli anni 1965­1966 e causato dall'inquinamento prodotto dai propri impianti su persone, animali e piante fu una delle pagine più dolorose dell'intera vicenda produttiva di questa fabbrica e del territorio circostante. (http://www.ambientetrentino.it/urbancenter/alumetal/storia.html) Ci sono zone da bonificare : http://www.bonifiche.provincia.tn.it/bonifiche_siti/ex_alumental/ http://www.bonifiche.provincia.tn.it/bonifiche_siti/cipriani/ MARANGONI Già da alcuni anni, alla fabbrica Marangoni (produttrice di pneumatici) sono in funzione 2 inceneritori nati per smaltire i rifiuti interni: copertoni non più utilizzabili per la ricopertura e scarti della lavorazione. Questi bruciatori sono collegati al Teleriscaldamento che rifornisce d’acqua calda le strutture pubbliche di Rovereto e le abitazioni private circostanti. La necessità di avere costantemente enormi quantitativi di rifiuti da bruciare per mantenere attivo il servizio, ha portato la Marangoni ad accettare di smaltire copertoni provenienti da tutta Europa. Le tele metalliche dei pneumatici vengono drogate con aggrappanti radioattivi per favorire l’aderenza dei polimeri della gomma alla carcassa. Bruciando i pneumatici verrebbero emesse nano­particelle radioattive. (http://officinambiente.blogspot.it/2008/07/sandoz­merda.html) SANDOZ CON CHI ABBIAMO A CHE FARE: CHI E' LA SANDOZ? 3/6 Nel 1938, all’interno dei Laboratori Sandoz di Basilea, Albert Hoffmann sintetizzava per la prima volta l’LSD. La Sandoz si prodigò nel diffondere gratuitamente questa sostanza psicotropa, largamente usata in seguito nel tentativo di curare disagi mentali come schizofrenia, autismo, depressione e alcoolismo. L’LSD fu sperimentato anche dai servizi segreti di vari paesi come sostanza per gli interrogatori e il controllo mentale. Nel 1986, un incendio distrusse un deposito dell’azienda chimica Sandoz a Schweizerhalle, nel cantone di Basilea, Svizzera. Venti tonnellate di insetticidi, fungicidi ed erbicidi si riversarono nel Reno, inquinandolo gravemente fino in Olanda. Si diffuse un odore acre, l’acqua si tinse di rosso, morirono più di 150.000 pesci e 1.200 persone si recarono dal medico per disturbi della respirazione ed irritazione agli occhi. Per tornare ad una situazione ambientale accettabile ci sono voluti 20 anni, 60 miliardi di € investiti in impianti di depurazione ed una forte mobilitazione politica e popolare. Un’inquietante analogia è stata riscontrata anche a Rovereto. ​
In prossimità della Sandoz passa il rio Costa che attraversa Lizzana e la zona industriale, per poi sfociare nel fiume Adige. In alcune occasioni le acque di questo rio sono state viste diventare di colore rosso. La Sandoz rientra nella direttiva Seveso​
, che regolamenta le ​
fabbriche ad alto rischio, ed è situata poco distante da un grande fiume e circondata da paesi e quartieri popolosi. Un’industria che ​
i Vigili del Fuoco di Verona​
definiscono: la “​
CHERNOBYL di Rovereto​
”. Nel 1996 la multinazionale chimica Sandoz si fonde con la Ciba­Geigy dando vita alla Novartis. Oggi la Sandoz produce il RITALIN: uno psicofarmaco da somministrare ai bambini irrequieti per sedarli e renderli passivamente “attenti”. In questi bambini “trattati” è stata riscontrata una forte tendenza al suicidio. (http://officinambiente.blogspot.it/2008/07/sandoz­merda.html) OSSERVAZIONI Citazioni di Civettini: ­ ​
15/03/2010 ​
...​
con il concesso raddoppio del biodigestore del Navicello (devastante per la puzza di Sacco e non solo), della concessione dell’inceneritore alla Sandoz, i due inceneritori Marangoni e la disposizione che la discarica dei Lavini, diventi la pattumiera del Trentino, forse per mesi o forse per molto più!... gennaio 2015​
­ Nel breve tratto dell’asta dell’Adige che scorre tra Borgo Sacco e Mori, ricorda Civettini, «sono posizionati l’ancora attivo centro alla Pasina, di puzzolente memoria, il neo biodigestore sorto nelle immediate adiacenze, il depuratore comprensoriale e ben tre inceneritori che tra Marangoni e Sandoz, sembrerebbero 4/6 operare a pieno ritmo, nell’interesse legittimo dei privati e, per completare, a poche centinaia di metri in linea d’area, la discarica di Marco». A questi, va aggiunta la concessione, rilasciata nel 2014 a seguito di un investimento di 5 milioni di euro, ad Aquaspace, che ha creato una divisione per la depurazione di acque reflue per conto terzi per un totale a regime di 160 mila tonnellate di rifiuti liquidi all'anno. Un sistema complesso, una concentrazione che pare addirittura anomala, che Civettini chiede sia contestualizzata, «perché di fatto sta facendo diventare la Vallagarina, in particolare Borgo Sacco e Mori, il polo del rifiuto», con tutte le conseguenze che potrebbero derivarne poi in termini di sicurezza sanitaria, ambientale e di proiezione futura del territorio. CONCLUSIONI : Per quanto riguarda inceneritori o altre ditte non si trovano dati certi tranne quelli forniti dagli interessati, o dai comitati contro, vedi relazioni della Sandoz o Marangoni, quindi risulta difficile studiarli. Va ricordato che nella zona della Vallagarina, ​
nel breve tratto dell’asta dell’Adige che scorre tra Borgo Sacco e Mori​
ci sono altre ditte soggette a problematiche ambientali, quali Sandoz con 1 inceneritore e Marangoni con 2 inceneritori. Si sa per certo che gli Inceneritori creano emissioni di NANOPARTICELLE che causano malattie quali TUMORI, MALFORMAZIONI FETALI etc. Gli inceneritori di ultima generazione con le loro alte temperature nei forni contribuiscono grandemente alla immissione nell’ambiente di polveri finissime che costituiscono un rischio sanitario ben più grave delle note ​
polveri PM10​
. L’incenerimento dei rifiuti, fra tutte le tecniche di smaltimento, è quella più dannosa per l’ambiente e la salute umana​
. Gli inceneritori producono ceneri (sono un terzo del peso dei rifiuti in ingresso e si devono smaltire in discariche speciali) e immettono nell’atmosfera milioni di metri cubi al giorno di fumi inquinanti, contenenti polveri grossolane (PM10) e fini (​
PM2,5​
) costituite da ​
nanoparticelle di metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine, estremamente pericolose perché persistenti e accumulabili negli organismi viventi. Queste “​
nanopolveri​
“, sfuggendo ai filtri dell’inceneritore, non vengono nemmeno rilevate dagli attuali sistemi di monitoraggio delle emissioni degli inceneritori e ​
non sono previste dai limiti di legge​
cui gli impianti devono sottostare. Inoltre a fronte di emissioni cancerogene identificate da tempo dai ricercatori (diossine, furani, metalli pesanti) gli inceneritori emettono centinaia di sostanze di cui è sconosciuto l’impatto sulla salute umana, così come risultano non ancora indagati gli effetti della combinazione di vari inquinanti. La combustione trasforma anche i rifiuti innocui, come imballaggi e scarti di cibo, in ​
composti tossici e pericolosi​
, sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili e residue che richiedono costosi sistemi per la neutralizzazione e lo stoccaggio. Perciò ​
è opportuno che si incentivi una politica della produzione, raccolta differenziata, riciclaggio, recupero per i rifiuti​
. Le micro e nanoparticelle, prodotte in qualsiasi modo, una volta entrate nell’organismo innescano tutta una serie di reazioni che possono tramutarsi in malattie. ​
Le forme patologiche più comuni sono le ​
forme tumorali​
, ma ci sono anche ​
malformazioni fetali​
, malattie infiammatorie allergiche e perfino ​
neurologiche​
. Si tratta di particelle inorganiche, ​
non biodegradabili né biocompatibili​
. (​
http://www.cittadinirovereto.it/diario/i­medici­dicono­che­lincenerimento­e­il­metodo­piu­dannoso­per­lo­smaltimento­
dei­rifiuti/​
) I più soggetti a queste malattie sono i bambini e le donne. 5/6 Tutto ciò comporta un aumento al nostro sistema sanitario in termini economici, quindi più soldi richiesti al singolo cittadino, più spese. Creare un nuovo Gassificatore/Inceneritore aumenterebbe soltanto la percentuale di emissioni di NANOPARTICELLE, quindi aumenterebbe SICURAMENTE la percentuale di ammalarsi di queste malattie. Ricordiamo che questo impianto verrà costruito vicino al Fiume Adige, già soggetto negli anni ad inquinamenti vari, sicuramente è un motivo di preoccupazione per tutta la cittadinanza, quindi questo impianto andrà ad influire negativamente su ARIA con emissioni di nanoparticelle e potrebbe sull'ACQUA a causa di malfunzionamenti o perdite. FONTI MONTECATINI http://www.bonifiche.provincia.tn.it/binary/pat_bonifiche/ex_alumental/Presentazione_Aluminia_WE
B_2.1211548172.pdf http://www.comune.mori.tn.it/La­citta/Storia­e­punti­di­interesse/Storia/Montecatini http://www.ambientetrentino.it/urbancenter/alumetal/storia.html http://www.notavmammemarco.it/sito/?p=2270 http://www.canestrinilex.it/pdf/montecatini.pdf http://www.confindustria.tn.it/confindustria/trento/TnInd.nsf/webindexnum/239AD458A5694902C12
5726E0059AFD3?OpenDocument https://www.youtube.com/watch?v=fcn7QNMAjDY SANDOZ E MARANGONI http://officinambiente.blogspot.it/2008/07/sandoz­merda.html SANDOZ http://www.cittadinirovereto.it/diario/incontro­con­il­dott­gasperetti­dellappa­sullinceneritore­sandoz/ CARTIERA DI VILLA ACQUASPACE INCENERIRE MALATTIE http://www.cittadinirovereto.it/diario/i­medici­dicono­che­lincenerimento­e­il­metodo­piu­dannoso­pe
r­lo­smaltimento­dei­rifiuti 6/6