Argelato, non solo Coop
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Argelato, non solo Coop
consumatori edizione reno n°6 luglio-agosto 2014 il mensile dei soci coop NOI E LORO Milioni di italiani hanno un animale in casa. Andiamo a scoprire pregi, problemi ed eccessi nel nostro rapporto con cani, gatti e c. 44 Argelato, non solo Coop È "condiviso" il punto vendita numero 38 di Coop Reno inaugurato a metà giugno. Ecco com'è nata l'operazione che ha portato al cambio d'insegna esprimersi in libertà 5 cent SMS & Chiamate a 5 cent al minuto verso tutti SMS & Chiamate a 1 cent al minuto verso tutti i numeri CoopVoce per chi è Socio Coop CHIAMATE E MESSAGGI. I VANTAGGI COOPVOCE SENZA COSTI FISSI. 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Andiamo a scoprire opportunità e problemi derivanti da questa scelta 44 Argelato, non solo Coop DI MARCO MANZOLI 46 Quella prima bevuta DI DANIELA DALPOZZO 47 A tutta scuola 12 La legalità possibile DI ALICE MUNERATO Il successo di Libera, la rete di 1.600 associazioni impegnate contro le mafie di cui è fondatare don Luigi Ciotti 18 Cooperazione, un nuovo inizio 51 Rieducare il violento psicologicamente DI GABRIELLA SAPORI Intervista a Mauro Lusetti, da poche settimane presidente di Legacoop e dell'Alleanza delle cooperative Italiane Coop Reno Telefono 051.8906011 www.coopreno.it 4 Lettere a Consumatori 6 Super amici a quattro zampe DI SILVIA FABBRI 9 La vignetta DI ELLE KAPPA 13 "Coltivare la speranza" DI DON LUIGI CIOTTI 17 Diffidate gente L'Amazzonia e noi DI EUGENIO DEL TOMA 21 DI MARIO TOZZI 11 Ciliegie e pollo fritto D I MASSIMO MONTANARI 30 Freschi sapori di Romagna DI HELMUT FAILONI 26 Proteine, sì ma vegetali 34 Italia... misteriosa 28 Calcio, un bel gioco che non finisce mai 36 Grafene e gomme sgonfie DI GIUSEPPE ORTOLANO DI CLAUDIO STRANO 22 Lo mangio se è buono... DI RITA NANNELLI DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO libri e dischi 36 Mostre, Tutti i concerti dell'estate DI G. OLDRINI E P. PACODA Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected] Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10 Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena) Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296 Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio. Il numero di giugno è stato stampato in 1.718.369 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questo prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione consumatori luglio-agosto 2014 4 L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è: redazione Consumatori, Viale Aldo Moro, 16, 40127 Bologna fax 051 6316908, oppure, [email protected] Coop, sulle etichette siamo più avanti Sulle indicazioni contenute nelle etichette dei prodotti ho letto che sono in arrivo novità derivanti da normative europee. Vorrei capire meglio di cosa si tratta e come Coop si muove su questo versante per garantire il massimo di trasparenza. odette rebechini - parma Risponde Claudio Mazzini responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia: Per il dicembre di quest'anno è previsto un nuovo passaggio legato alla progressiva entrata a regime (che si completerà a dicembre 2016) del regolamento europeo 1169 che stabilisce requisiti supplementari in tema di etichettatura dei prodotti con lo scopo di aiutare i consumatori a compiere scelte più consapevoli. Ecco alcuni esempi di cosa cambierà: diventerà obbligatorio (dal 2016) indicare le informazioni nutrizionali e di impatto sulla salute. Tali indicazioni dovranno essere presenti sull’imballaggio, se possibile come tabella (in modo da facilitarne la comprensione) e nel medesimo campo visivo. Diventa obbligatorio indicare la presenza di allergeni anche per gli alimenti offerti in vendita al consumatore finale non confezionati. Inoltre è espresso il divieto di riportare sulle confezioni indicazioni fuorvianti che inducano i consumatori in errore riguardo al prodotto. E ancora aspetto, descrizione e presentazione grafica saranno resi più comprensibili. Eccezioni alle nuove direttive solo per le bevande alcoliche, le confezioni regalo, i prodotti stagionali, e gli alimenti non imballati per il consumo immediato. Per il consumatore di prodotti a marchio Coop avere, attraverso l’etichetta, un’informazione trasparente e il più possibile completa su ciò che acquista non è certo una novità (l'etichetta nutrizionale l'abbiamo introdotta nel 1979). Molte delle modifiche introdotte dal regolamento Ue sulle etichette degli alimenti, infatti, sono per noi una realtà concreta già da parecchio tempo. Per questo accogliamo positivamente le modifiche che vengono ora recepite dalla normativa, anche se in alcuni casi ci saremmo aspettati maggiore coraggio dalle autorità europee, come ad esempio il rendere obbligatoria l’indicazione d’origine anche per altri prodotti oltre la carne. Ma tornando alle etichette Coop ecco nel dettaglio gli aspetti su cui la normativa era già stata anticipata dichiarando volontariamente sui propri prodotti a marchio: l’origine delle olive per la produzione dell’olio extravergine (nel 2001), l’origine del pomodoro (nel 2003) per pelati, passate e sughi, del latte microfiltrato (nel 2005), delle carni suine (nel 2009). In più Coop ha certificato la tracciabilità di numerose filiere animali e vegetali. Anche sugli “oli vegetali” l’operazione trasparenza di Coop è avanti: nei suoi prodotti a marchio, già era indicata la composizione delle varie tipologie di olio o grasso utilizzato ben prima del regolamento 1169. Anche sui grassi trans ad avviso di Coop si poteva fare di più: la Ue si riserva di decidere se rendere obbligatoria la segnalazione in etichetta solo tra tre anni. Coop, intanto, ha vietato nei suoi prodotti l’utilizzo di grassi idrogenati, che sono una fonte significativa di grassi trans. Anche la tabella nutrizionale non è certo una novità per Coop, infatti laddove lo spazio lo consente da tempo viene inserita la tabella nutrizionale estesa. E sebbene il regolamento non lo preveda coop ha deciso volontariamente di mantenere l’indicazione delle fibre. Un ulteriore obbligo sarà quello di evidenziare nella lista ingredienti, le sostanze allergizzanti. Però non essendoci nessun obbligo relativo agli impianti e alle linee di produzione per ridurre al minimo eventuali contaminazioni, non viene risolto il cronico problema legato all’uso un po’ troppo disinvolto della dicitura cautelativa ‘può contenere’ che riduce drasticamente le scelte alimentari di chi ha problemi di allergie. Coop infatti inserisce tale dicitura solo dopo un’attenta analisi del processo produttivo e solo laddove non sia possibile intervenire per eliminare le contaminazione inserisce tale dicitura. Nessuna novità per quanto riguarda l’etichetta Coop in merito all’indicazione di provenienza della carne suina, ovina, caprina e pollame. Indicazione inserita sui prodotti già a partire dal 2009. Inoltre ci sarà ora l’obbligo di riportare la parola ‘decongelato’ su quegli alimenti congelati o surgelati venduti scongelati. O ancora, l’obbligo di indicare se l’aggiunta di acqua supera il 5% così come – sempre a proposito di trasparenza – sarà obbligatorio dichiarare se l’involucro degli insaccati è commestibile o meno. Infine Coop in coerenza al primo dei suoi valori, la trasparenza, ha deciso di mantenere il nome e l’indirizzo completo del produttore sebbene non sia obbligatorio. 5 Angurie che bontà Il piacere del gelato Con il caldo dell'estate arriva il cocomero di cui sono un gran mangiatore. Ma non so molto di questo frutto... Qual è il segerto che rende così buono il gelato? dario liverani - pesaro Il gelato ci piace perché ha un sapore dolce e appagante, perché è fresco e ci trasferisce, soprattutto quando fa caldo, una sensazione di benessere, per la sua consistenza, cremosa, soffice, vellutata, oppure, per contrasto, croccante e dura. Questa esperienza multisensoriale è comune a tutti i consumatori di gelato, indipendentemente dall’età, dal sesso e da altre variabili. Lo ha dimostrato uno studio psicologicomotivazionale appena realizzato dalla Società di Ricerca Mesomark su un campione di uomini e donne giovani, adulti e anziani (dai 16 ai 60 anni) consumatori di gelato residenti in grandi città del nord, centro e sud d’Italia. Il gelato è un grande piacere ma è anche un alimento nutriente e digeribile che può entrare a buon diritto nella dieta di ogni giorno. Dagli ingredienti utilizzati per produrlo come il latte, le uova, la panna, lo zucchero, il cacao, il caffè, la frutta acquosa o secca derivano infatti proteine, carboidrati, grassi, minerali, vitamine, fibre. Il gelato inoltre contiene molta acqua e può quindi contribuire all’idratazione dell’organismo soprattutto nella stagione più calda. Per chi è intollerante al lattosio esistono gelati in cui non è presente. L’anguria, o cocomero, indica il frutto e la pianta di una specie della famiglia delle Cucurbitaceae. Molto voluminoso dalla forma ovale o rotonda, dalla polpa di colore rosso e ricca di semi, è costituita per oltre il 90% di acqua, ma contiene anche un discreto quantitativo di zuccheri, soprattutto fruttosio, e vitamine A, C (8.1 mg), B e B6. Contiene inoltre discrete quantità di sali minerali come potassio e magnesio, utili per combattere il senso di spossatezza che assale tipicamente a causa della calura estiva. Questa caratteristica, insieme all’elevato contenuto di acqua, rende l’anguria un alimento dissetante, disintossicante e diuretico, motivo per cui è indicata in caso di ritenzione idrica, ipertensione, e gonfiori alle gambe. In più, nonostante la dolcezza della polpa, il cocomero presenta un apporto calorico piuttosto modesto (solo 30 calorie per 100 grammi) ed è quindi particolarmente indicato in caso di dieta dimagrante o per uno spuntino light pomeridiano. Teresa Pozzi - Cremona A Bologna dal 6 al 9 settembre torna Sana Il salone del biologico con lo sconto per i soci Coop Anche quest’anno Coop parteciperà con un proprio stand a Sana 2014, in programma presso la Fiera di Bologna dal 6 al 9 settembre. Sana è il Salone internazionale del biologico e del naturale che arriva alla sua 26ª edizione. I soci Coop che (come tutti i visitatori) potranno entrare pagando solo 5 euro il sabato e la domenica, il lunedì e il martedì potranno invece usufruire di una riduzione sul biglietto d'ingresso (15 euro anziché 20 euro), presentando la carta socio Coop. Dopo il successo dell’edizione 2013, che ha registrato un record di visitatori (+ 20% rispetto al 2012) Sana vuol confermarsi come la più importante manifestazione fieristica in Italia per l’alimentazione biologica certificata, l’erboristica e la cosmetica naturale e bio, rivolta sia agli operatori del settore, ma anche ai tanti consumatori che a tavola preferiscono gli alimenti biologici. Il salone sarà strutturato in tre settori. Nei padiglioni dedicati all’Alimentazione saranno esposte le ultime novità in materia di prodotti biologici certificati, freschi e conservati. Nel settore Benessere saranno in mostra prodotti per la salute e la cura della persona: ad esempio cibi privi di glutine, per diabetici, per sportivi, cosmetici a base di ingredienti naturali e bio, erbe officinali, integratori alimentari e trattamenti naturali. Infine, nel settore Altri prodotti naturali dedicato al vivere quotidiano, si troveranno prodotti per la pulizia della casa naturali, capi di abbigliamento bio, componenti di arredamento e mobili non trattati con sostanze chimiche e prodotti per il tempo libero. Visto il successo ottenuto l’anno scorso, riaprirà i battenti Sana Shop, lo spazio in cui solo gli espositori potranno vendere i loro prodotti. Come sempre, Sana 2014 sarà accompagnata da un cartellone di seminari e convegni di approfondimento. 6 società Super amici a quattrozampe di silvia fabbri Amore, affetto, compagnia, amicizia, simpatia. Sono le parole che vengono in mente alla maggor parte degli italiani quando si parla dei loro animali. “Sì - conferma Emanuela Prato Previde, docente di psicologia all'Università degli Studi di Milano - nelle nostre società occidentali gli animali domestici, in particolare quelli che hanno capacità cognitive e comunicative complesse come cani e gatti, sono tenuti quasi esclusivamente per motivi di compagnia e affetto, data la loro capacità di fornire affetto e di essere fonte di sostegno sociale e psicologico. I nostri beniamini ci stanno vicini, attenuano la nostra solitudine, ci danno affetto, il tutto senza giudicarci per come siamo o quello che facciamo”. Famiglie con animali: il 55% Sarà per questo che, in questi tempi di fredde relazioni da social network, più della metà delle famiglie Radiografia del grande affetto che lega gli italiani a cani e gatti, presenti nel 55,3% delle nostre case. La psicologa: "Sono fonte di sostegno sociale psicologico. E formano forti legami affettivi e di attaccamento con gli umani". Per questo abbandonarli è un delitto. Punito dalla legge italiane, il 55,3%, ha un animale domestico. E che il 70% dei proprietari di un cane o di un gatto si dica disposto a qualsiasi sacrificio finanziario per curare il proprio animale. E anche che si litighi per l’affidamento degli animali di casa in caso di divorzio o separazione. Secondo la psicologa, responsabile anche del Canis Sapiens Lab che studia il comportamento animale e il rapporto uomo animale (www.comportamentoanimale.it) – sembra infatti essere in aumento "il numero di persone che vivono con uno o più animali, così come è in aumento la spesa per la salute e il benessere degli animali da compagnia. In più c’è sempre una maggiore attenzione per i temi riguardanti l’interazione tra l’uomo e gli altri animali, il benessere animale e lo status morale degli animali”. Ma non è una novità, per il genere umano. “La nostra capacità spiega Prato Previde - di formare legami affettivi anche molto intensi e duraturi con gli animali soprattutto mammiferi, ma anche varie specie di uccelli - non è recente ma ha radici molto lontane nella storia della nostra specie ed è una caratteristica tipica degli esseri umani. Diversi studi hanno infatti evidenziato che noi umani, in particolare le donne, abbiamo la tendenza innata a prenderci cura di individui che presentano caratteristiche infantili, come ad esempio cani e gatti. Come ha acutamente osservato Freud, il sentimento per i cani è lo stesso che nutriamo per i bambini”. Un legame affettivo che fa bene a tutti i bipedi in generale ed è perciò consigliabile: in particolare, fa camminare i pigri, fa sorridere i depressi, fa comunicare gli asociali, fa ringiovanire gli anziani, responsabilizza i bambini. “La relazione affettiva con un animale – spiega infatti Prato Previde continua a pagina 9 > consumatori luglio-agosto 2014 7 Pappa pronta, meno errori L'esperto di alimentazione animale: "No a cioccolato, cipolla e aglio. E attenzione al cibo in eccesso" Uno degli elementi decisivi per il benessere dei nostri quattrozampe è il cibo. Ma quale? Meglio quello industriale o quello fatto da noi? E che succede se i nostri amici hanno qualche problema di salute? Ci siamo tolti tutti questi dubbi intervistando uno che di diete feline e canine se ne intende: Giuliano Zaghini, ordinario di zootecnia e docente di allevamento degli animali da compagnia all'Università di Bologna. Professor Zaghini, meglio preparare il cibo per i nostri animali (cani e gatti) da soli, con materie prime scelte da noi, o somministrare loro pasti pronti, cioè scatolette, crocchette eccetera? L’alimentazione costituisce sicuramente un importante momento d’interazione con il proprio animale di casa e la possibilità di preparare i pasti in modo “casalingo”, con ingredienti freschi, rappresenta un’esperienza assai gratificante per il proprietario. Tuttavia, questa gestione alimentare può mostrare alcuni elementi di criticità, quali ad esempio l’aspetto igienico-sanitario ed il corretto soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali dell’animale. Per sopperire a questi potenziali limiti, una valida alternativa è rappresentata sicuramente dall’alimentazione industriale. In commercio esistono, infatti, prodotti sia secchi (croccantini) che umidi (patè, bocconcini) formulati ad hoc, igienicamente sicuri, facilmente conservabili ed in grado di offrire un’alimentazione completa e bilanciata e di soddisfare pienamente i fabbisogni del pet, nelle sue diverse declinazioni di specie, razza, taglia, età, e stile di vita. I cibi industriali devono essere eventualmente integrati con qualcosa di fresco ogni tanto? Gli alimenti preparati definiti “completi” soddisfano totalmente i fabbisogni nutrizionali del pet, se dati nelle corrette quantità. Qualora si desideri offrire al proprio cane o al proprio gatto una dieta mista (cioè in parte industriale ed in continua a pagina 8 > 8 parte “casalinga”), è necessario considerare l’apporto calorico e nutrizionale dell’una e dell’altra, per non incorrere nel rischio di offrire un’alimentazione sbilanciata, carente di alcuni nutrienti o, al contrario, eccedente il fabbisogno dell’animale. Quali sono gli errori da non fare? È necessario, in primo luogo, considerare i reali fabbisogni del proprio animale ed evitare un eccesso di alimento (in considerazione anche dei fuori pasto, che attualmente sono di gran moda) che in breve tempo è destinato a tradursi in condizioni di sovrappeso, o peggio ancora, di obesità, una vera e propria patologia destinata a peggiorare la qualità di vita dell’animale. Inoltre, è bene ricordare che alcuni ingredienti quali cioccolato, aglio e cipolla, risultano tossici per cani e gatti e, quindi, devono assolutamente essere evitati. Cosa fare, nel caso si debba far dimagrire i nostri animali? Con quali espedienti? Occorre in primo luogo rendere consapevole il proprietario che le condizioni di sovrappeso e di obesità possono compromettere nel tempo la salute dell’animale. È necessario quindi ridurre l’apporto calorico offerto con il cibo ed aumentare il dispendio energetico, incoraggiando l’attività fisica del nostro animale, proprio come si fa in campo umano (ad esempio, favorendo le passeggiate nel cane o stimolando il gioco nel gatto). Le leggi a tutela Legge 14 agosto 1991 n. 2181: Vieta l'abbandono degli animali e il maltrattamento dei randagi. In particolare vieta la sperimentazione su cani randagi catturati o prevenienti da canili e il maltrattamento di gatti che vivono in libertà e punisce chi fa commercio di cani o gatti al fine di sperimentazione. Legge 12 ottobre 1993 n. 413: “Norme sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale”. Questa legge salvaguardia il diritto all'obiezione di coscienza per quanti ritengano contrario ai propri principi l’utilizzo degli animali nell’attività scientifica. Legge 1° agosto 2004 n. 189: ha trasformato i reati contro gli animali in veri e propri delitti con conseguenze legali per chi li compie. Regolamento Europeo 24 settembre 2009 n. 1099 per la protezione e il benessere degli animali; introduce il concetto di indicatori del benessere animale. Legge 120/2010 di riforma del Codice della Strada: obbligo di soccorso agli animali vittime di incidenti, norma rafforzata nel 2012 dal Decreto n.289 per cui l'omissione di soccorso nei confronti di un animale ferito in un incidente stradale è per legge equiparata a quella nei confronti di un essere umano. consumatori luglio-agosto 2014 La gestione alimentare può essere facilitata attraverso l’offerta di alimenti industriali specificamente formulati, a densità energetica ridotta, in grado di garantire un’alimentazione completa e bilanciata ma, al tempo stesso, favorente il senso di sazietà. I nostri animali vivono molto più a lungo che in passato. Che tipo di accorgimenti mettere in atto nel caso di soggetti anziani? Per questa categoria di soggetti, che oggi è circa il 20% della popolazione animale, può essere ragionevole apportare alcune modifiche alimentari. In particolare, è necessario garantire un’alimentazione altamente digeribile, caratterizzata da un apporto limitato di grassi, da una quota proteica adeguata e di ottima qualità (per contenere la perdita di massa magra dell’animale) e da una certa quantità di fibra necessaria per evitare fenomeni di stipsi. Questi alimenti sono inoltre arricchiti di alcuni particolari nutrienti: acidi grassi omega 6 e 3, oligoelementi (zinco, ad esempio), vitamina E, carnitina, taurina (in particolare nel gatto) ed altri anti-ossidanti, in grado di supportare la funzionalità del sistema immunitario e cardio-circolatorio. Ancora, gli alimenti industriali per animali senior sono spesso integrati con precursori delle cartilagini (condroitin-solfato e glucosamina, in particolare) per migliorare la salute e la funzionalità del sistema articolare. Il manifesto dell'Enpa sulla legge n.189 del 2004 FAI UNA VACANZA BESTIALE! Sono tantissimi i siti che contengono una grande quantità di informazioni utili alla tutela e alla protezione degli animali, leggi comprese. Vi segnaliamo quello della Lav, Lega antivivisezione, e quello dell'Enpa, l'Ente nazionale protezioni animali. Di quest'ultimo sito, da visitare la sezione www.vacanzebestiali.org che contiene tutte le informazioni su regolamenti e indirizzi di hotel, campaggi, case in affitto a misura di quattrozampe. Per Lav: w ww.lav.it/cosa-facciamo/cani-e-gatti/invacanza-con-gli-animali primo piano società 9 LA VIGNETTA DI ELLEKAPPA - svolge un’azione diretta di sostegno e di rinforzo psicologico sull’individuo; risponde a un insieme di bisogni emozionali e affettivi, migliorando nel complesso lo stato di salute psicologica e di benessere psicofisico; inoltre, rappresenta un’occasione di socializzazione, divertimento, esplorazione del diverso e rilassamento. Per quanto possa suonare strano a coloro che non hanno mai avuto animali, l’animale di casa diventa a tutti gli effetti un membro della famiglia, la cui malattia e morte è fonte di grande sofferenza e stress”. Combattere la solitudine Infatti (dati Eurispes) il 41,7% di chi vive con un animale lo fa per colmare la solitudine e per avere qualcuno di cui prendersi cura (18,5%) mentre sono assai ridotte le percentuali di coloro che prendono un animale per difesa (5,3%) o per esprimere il bisogno di essere obbediti (0,9%). E comunque, per il 31%, vale l’assunto di base secondo il quale possedere un animale significa avere un amico. Oggi – e chi ha avuto un quattrozampe, lo sa - si arriva a volte a parlargli, a confidargli le nostre paure, a considerarlo un nostro simile; ma magari, facendo così, si commette un errore. “Credo – prosegue la psicologa – che l’errore più comune nel rapporto tra noi e loro sia quello di non conoscere abbastanza il loro comportamento e non rispettare il loro diritto a essere animali 'a pieno titolo' e quindi di non preoccuparsi delle loro reali esigenze o non garantirne il benessere a sufficienza. Altre volte invece le sue capacità affettive vengono sottovalutate, magari anche solo per ignoranza, e non ci si rende conto che possono soffrire o trovarsi in situazione di stress”. Insomma, meno moine e più corse e attività insieme, cari padroni di cani. E – cari padroni di gatti – non sgridate il felino se si fa le unghie sui divani. Vi prenderà per matto. Invece, comprare il guinzaglio borchiato al cucciolo – o un giocattolo al gatto, invece di una pallina di stracci – non è di per sé un sintomo di follia consumistica… “L’importante – ammette Prato Previde – è avere un senso del limite e sapere che quando compriamo qualcosa per il cane o per il gatto, o anche il criceto, spesso soddisfiamo principalmente i nostri bisogni e non i suoi”. C’è chi ama gli animali e gode del loro amore disinteressato, ma anche chi li maltratta. E sono sempre numerosissimi gli abbandoni estivi. Oggi abbiamo leggi che perseguono le persone che si macchiano di questi comportamenti, ma certo salta all’occhio questo dualismo della nostra società. “È lo stesso dualismo che troviamo anche nei rapporti tra esseri umani: abbandono, maltrattamenti e comportamenti violenti riempiono troppo e troppo spesso le nostre cronache. Ci sono tanti fattori che possono influire sul manifestarsi di comportamenti violenti nei confronti degli continua a pagina 11 > 10 primo piano società Il menù Coop per gli animali In arrivo le nuove crocchette per i gatti e la lettiera vegetale da smaltire nell'umido Li amiamo sempre di più i nostri animali. Li amiamo, li curiamo e li nutriamo. Infatti, nonostante la difficile situazione economica “gli italiani non rinunciano a garantire ai propri animali da compagnia una nutrizione sana e bilanciata. Come testimonia la continua crescita del mercato del pet food che ha raggiunto un 1 miliardo e 735 milioni di euro nel 2013, segnando una crescita del 2,1% per quanto riguarda gli alimenti per cani e gatti”, si legge nel rapporto Assalco (Associazione nazionale tre le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia). Ma quanto spendiamo? 932 milioni di euro per i gatti e 703 milioni per i cani. A cui vanno ad aggiungersi 99,9 milioni di snack funzionali e fuoripasto, categoria quasi interamente dedicata al cane. Anche gli accessori vivono un momento favorevole: giochi, cucce, ciotole, guinzagli, gabbie e trasportini che segnano un +2,4%. In questo quadro generale, i dati di vendita di Coop risaltano come particolarmente buoni: come spesso accade anche per altre categorie merceologiche, i consumatori si indirizzano sempre più spesso verso i marchi commerciali. “Coop anche sul cibo per animali – spiega Alessandro Gnudi di Coop Italia - , garantisce alta qualità e prezzi decisamente bassi, con una gamma di prodotti assai diversificata”. Prodotti che sono stati evidentemente premiati, tant’è vero che nel 2013 c’è stato un incremento delle vendite del 9% per il cibo per cani, e del 12% di quello per gatti. “Per quanto riguarda i cani hanno avuto molto successo – prosegue Gnudi – gli snack: uno di tipo funzionale, con sezione a stella che permette una corretta pulizia dei denti; l’altro, del genere biscottino-premio, in due gusti. Per i gatti, invece, l’ultimo prodotto arrivato, la lattina blu, più scura, di qualità decisamente elevata ma di prezzo assai competitivo rispetto ad analoghi prodotti, sta ricevendo un grande gradimento da parte dei consumatori”. Sul fronte degli accessori ha avuto uno straordinario successo (con oltre un milione di pezzi venduti) un tappetino per cani: qualità elevata e grande 99,9 milioni 1 miliardo e 735 milioni di euro spesi per l'acquisto di pet food nel 2013 in Italia +2,1% incremento vendita convenienza rispetto all’analogo prodotto “di marca”. Pochissimi i padroni di cani e gatti che preparano in casa il cibo per i loro animali, almeno a vedere i dati di vendita: “Sì, effettivamente il riso soffiato mescolato con crocchette a marchio Coop – continua il responsabile di linea di Coop Italia - che di solito viene acquistato da coloro che lo mescolano poi ad altri cibi freschi per preparare il classico pastone per cani, ha un trend negativo di vendite. Al contrario si afferma decisamente, come tendenza, la monoporzione che apro e do subito all’animale”. A conferma di questa tendenza Coop sta per lanciare un altro prodotto per gatti: le bustine da 50 grammi, cioè porzioni ancora più piccole di quelle classiche da 80. In arrivo novità – sempre sul fronte cibo per gatti, anche per quanto riguarda le crocchette: presto sugli scaffali anche quelle per gatti sterilizzati, meno caloriche e più adatte alla vita tutta casalinga dei nostri gattoni. E ancora, per i più golosi, ecco i croccantini snack (quelli con funzione di premio, insomma, o come fuoripasto quando proprio i miagolii sono insistenti). Ma la vera novità, che non potrà che far piacere ai proprietari di gatti attenti anche all’ambiente, sarà la lettiera Viviverde ecologica da smaltire completamente nell’umido. “Da tempo – racconta Alessandro Gnudi – ci siamo posti il problema, come Coop, di ovviare agli enormi costi di smaltimento che pesano sulla lettiera classica che è sostanzialmente composta di roccia proveniente dalla Turchia o dalla Spagna, che dunque va trasportato in Italia e poi smaltita dopo l’utilizzo… insomma ha un’impronta ambientale enorme”. Ma la novità Coop, analogamente agli altri nostri prodotti per animali è che questa lettiera ecologica sarà molto più conveniente rispetto a quelle già esistenti sul mercato. Un grande passo avanti per l'ambiente: ognuno dei nostri amici felini, che vive in casa, genera circa 220 kg di sola sabbietta minerale per i propri bisogni che finiscono nell sacco del rifiuto indifferenziato, con gli sbocchi obbligati finali in discarica (visto che il minerale nei forni inceneritori non brucia). snack funzionali e fuoripasto 932 milioni 703 milioni per i gatti per i cani +2,4% vendita accessori per animali consumatori luglio-agosto 2014 animali, e oggi alcuni studi suggeriscono l’esistenza di una relazione tra comportamenti violenti nei confronti delle persone e degli animali”. In Italia ci sono leggi specifiche che difendono gli animali (vedi box): ad esempio, oggi, l’omissione di soccorso di un animale ferito in un incidente stradale è punita come quella nei confronti di una persona. La Francia ha modificato l’impianto del proprio codice civile per dare agli animali lo statuto di “esseri viventi dotati di sensibilità” e smetterla di considerarli cose. Da noi, solo la Cassazione, per ora, ha affermato il principio per cui l’animale non può far parte delle “cose” ma deve essere riconosciuto come essere senziente. “Sono svolte importanti che esprimono un cambiamento culturale in corso – spiega Prato Previde – e ormai spero ben avviato; ed è anche perfettamente in linea con i dati che emergono dalle numerose ricerche scientifiche condotte sia da psicologi comparati che da etologi. Gli animali sono diversi dagli esseri umani, è ovvio. Ma è anche sempre più chiaro che hanno capacità cognitive a volte anche molto complesse, che consentono loro di apprrendere, ricordare, pensare. Molti studi etologici e psicologici dimostrano che sono esseri senzienti che provano dolore, piacere e anche emozioni. Per quanto riguarda il cane, ad esempio, oggi sappiamo che ha capacità sociocognitive e relazionali per diversi aspetti simili a quelle dei bambini preverbali e che forma legami affettivi e di attaccamento con gli umani che sono simili a quelli di un bambino piccolo nei confronti della madre. Dobbiamo quindi fare i conti con questa consapevolezza quando decidiamo di acquistarne uno oppure lo abbandoniamo o lo maltrattiamo”. ● 11 cibo è cultura di Massimo Montanari docente di storia medievale e di storia dell’alimentazione, Università di Bologna Se le ciliegie tolgono spazio al pollo fritto Ai primi di giugno sono stato a una sagra di paese sulle prime colline dell’Appennino romagnolo. Ingredienti, quelli classici di ogni manifestazione del genere: musica, giochi, bancarelle, uno stand gastronomico con polenta e pastasciutta, vino alla spina, pizza fritta, salumi. Sul prato, un chiosco con vino, birra e caffè. Di fianco (questa, una presenza meno ovvia) un lungo tavolo con grande scelta di dolci fatti in casa dalle famiglie del posto: crostate di fragole e di ciliegie, cheese cakes (chissà perché non le chiamano torte al formaggio), torte di mele, di cioccolato, di mandorle, di noci e ananas, eccetera eccetera. Un tripudio di sapori domestici. Ma ciò che maggiormente colpiva erano le ciliegie fresche, appena raccolte dall’albero, vendute assieme alle torte in cestini di carta, 50 centesimi l’uno. Ovviamente ne ho approfittato, gustandomi quella freschezza all’ombra di un pino, con il giornale e un libro fra le mani. Una cosa mi ha incuriosito: il cestino. Assolutamente incongruo con il suo contenuto. Dentro, squisiti frutti di stagione. Fuori, un packaging da fast-food, sottratto abusivamente alla sua destinazione naturale: pollo fritto. Colori forti e grafica aggressiva, con slogan quali: “Cerchi lo sballo? Cuccati il pollo!”. Non ho nulla contro il pollo fritto, che trovo – quando fritto bene, con grassi onesti e non riciclati – una squisitezza difficilmente imitabile. La cucina toscana, qualche decina di chilometri più in là, ne ha fatto un punto d’orgoglio e di identità. Ma di fronte a quei cestini di ciliegie non ho saputo resistere a un pensiero birichino, a un sorriso compiaciuto, quasi di complicità: ho pensato a mani furtive (così ho voluto immaginarle) che sottraggono spazio al pollo fritto consegnandolo alle ciliegie mature. Ho pensato a mani che costringono il cibo di strada ad abbandonare i percorsi più facili, e più battuti, per intraprendere il nuovo sentiero dei cibi freschi, della frutta e della verdura, che stanno tornando nelle grazie di molti. Piccola mutazione delle abitudini alimentari, che deve molto alle raccomandazioni di medici e dietologi, riannodando il legame (mai completamente interrotto) tra piacere e salute. Intanto, nello stand gastronomico, alcune mamme e babbi (a dire il vero, anche qualche nonna) richiamavano i figli e nipoti, ormai sazi e distratti, a terminare diligentemente la loro porzione di patatine fritte, lasciata a metà con il suo bel corredo di maionese e ketchup. La storia è piena di contraddizioni, e così pure le sagre di paese. ● 12 società A 19 anni dalla sua fondazione sono ormai 1.600 le realtà che fanno parte della rete di associazioni. Una battaglia difficile ma segnata da importanti successi. In primo piano le cooperative che operano sui terreni confiscati ai mafiosi La legalità possibile Contro le mafie, la straordinaria avventura di Libera di dario guidi Può sembrare un paradosso, proprio in settimane in cui le notizie su indagini della magistratura e su gravissimi ed estesi fenomeni di corruzione si susseguono, dire che la storia di Libera, la rete di associazioni (siamo a quota 1.600 adesioni) promossa da don Luigi Ciotti proprio per contrastare mafie e criminalità, sia la storia di un successo. Successo perché nei suoi 19 anni di attività Libera può vantare tanti risultati concreti, visibili che danno un senso positivo alla speranza di costruire un paese dove la legalità sia il primo valore ad essere rispettato. Il successo di Libera e della sua crescita, non significa certo che i problemi siano risolti, che le mafie e la criminalità si siano ritirate in buon ordine, che l’etica pubblica di questo paese stia fiorendo. No, significa solo che col lavoro, con l’impegno e la mobilitazione si può continuare a sfidare questi mostri che così invincibili non sono. “Del resto – spiega Enrico Fontana che di Libera è il coordinatore nazionale – chi, anche solo qualche anno fa, avrebbe mai potuto scommettere che sulle terre confiscate al boss Matteo Messina Denaro sarebbero stati al lavoro i giovani di una cooperativa? Perché di realtà che gestiscono beni della mafia oggi ne abbiamo censite più di 500. Oppure chi avrebbe detto che ai campi di lavoro e di legalità che Libera propone anche quest’estate parteciperanno oltre 6.000 persone, soprattutto giovani?”. Il viaggio di Libera L’avventura di Libera inizia dopo le stragi di mafia del 1992: prima il giudice Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e poi Paolo Borsellino, fatti saltare in aria con le loro scorte (Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi). Un anno dopo, nel primo anniversario della strage di Capaci, don Ciotti incontra la mamma di Montinaro, il caposcorta di Falcone, che gli chiede: “Quando, sui giornali e in televisione, faranno anche il nome di mio figlio oltre a quello del giudice Falcone?”. È la semplice, umana richiesta di un ricordo, di una memoria condivisa continua a pagina 14 > consumatori luglio-agosto 2014 13 info Per saperne di più Chi vuole saperne di più sulle molteplici campagne e attività di Libera può andare sul sito www.libera.it. In particolare ricordiamo i campi di lavoro estivi che si stanno svolgendo proprio in queste settimane. Per Libera Terra il sito è www.liberaterra.it Un'immagine della Giornata della memoria e dell'impegno. Nella pagina di sinistra i ragazzi ad un campo di lavoro e legalità. Le foto sono dell'archivio di Libera “Coltivare la speranza” Don ciotti, impegnarsi insieme partendo dalla costituzione Speranza è parola che tocca nel profondo le nostre vite. Non si può vivere senza sperare, perché ogni vita è iscritta nel “registro” del possibile. Speriamo per le cose grandi e le cose piccole, speriamo don luigi semplicemente che il domaciotti presidente ni sia migliore dell’oggi. di Libera Ma c’è una speranza collettiva che, invece di attendere le nostre vite, comincia da esse. È la speranza dell’impegno, del costruire le condizioni affinché chiunque possa guardare con serenità al futuro, nella certezza di non essere lasciato solo. È di questa speranza collettiva che oggi abbiamo più che mai bisogno, perché mai come oggi questa speranza è stata rapinata. Quanti ladri di speranza! Già perché non è una fatalità che oggi nel nostro Paese ci siano 9 milioni di persone in condizione di povertà relativa e 5 di povertà assoluta. Non è un caso che un’intera generazione di giovani abbia la porta del futuro sbarrata davanti a sé e che 6 milioni di persone siano così povere di strumenti culturali da rasentare l’analfabetismo. Non cade dal cielo il dilagare della corruzione – a vent’anni dalle premature, incaute speranze di Tangentopoli – né un rovescio della sorte la presenza (chiamiamola così, per favore, non più infiltrazione!) delle mafie nei territori, con i loro torbidi avamposti nella politica, nell’economia, nelle professioni. Tutto questo è frutto di un furto di speranze avvenuto in questi decenni sotto i nostri occhi, occhi per la verità a volte distratti o incantati dal corrispondente spaccio di illusioni che lo occultava. Ecco allora che quella speranza collettiva chiamata giustizia sociale – dignità e lavoro per tutti – deve cominciare da un risveglio delle coscienze e da una conseguente assunzione di responsabilità. Non possiamo continuare a puntare il dito, lamentarci di come vanno le cose, senza metterci in gioco per cambiarle. Non da soli, perché il cambiamento sociale non è cosa da navigatori solitari, ma insieme, corresponsabilmente, nell’aspirazione a quel bene che, proprio perché è comune, trascende le singole vite ma al tempo stesso le tutela e le nutre. Si è liberi con gli altri e per gli altri, e il primo compito che ci affida la vita è proprio quello d’impegnare la nostra libertà per liberare chi non è ancora libero, chi è senza speranza, disperato. Noi abbiamo già un testo, anzi un “vademecum”, una guida orientativa, che ci spiega cosa dobbiamo fare per coltivare la speranza, per disseminarla affinché tutti ne possano godere. Si chiama Costituzione. In essa ci sono tante grandi parole, ma ne mancano due: verità e speranza. Non è una negligenza, né una distrazione. Sono parole “implicite” nelle altre, presupposte nell’impegno che ci chiede la Costituzione per essere cittadini vivi e onesti. Un impegno che è al tempo stesso costruzione di speranza e ricerca di verità. 14 per tutte quelle vittime innocenti della mafia che rischiano altrimenti di venire dimenticate. Nasce da questo piccolo episodio l’idea di dare vita alla Giornata della memoria e dell'impegno (che si celebra il 21 marzo di tutti gli anni) proprio per ricordarle, una ad una, e pronunciarne il nome. Sarà uno dei primi passi di Libera, che nascerà formalmente il 25 marzo del 1995. Da allora con un lavoro paziente di costruzione e di dialogo la rete comincia a crescere: aderiscono gruppi locali e associazioni nazionali, parrocchie e cooperative sociali. Ognuno conservando la sua autonomia, ma tutti mobilitandosi e condividendo obiettivi di fondo e progetti concreti. Nel 1995 arrivano anche 1 milione di firme raccolte per sollecitare l’applicazione della legge Rognoni-La Torre sull’uso dei beni confiscati alla mafia, che diventerà l'anno dopo la legge 109/96. Partono anche interventi rivolti alle scuole e alle università, per portare testimonianze e memoria ai primo piano società più giovani, perché come ricordava sempre Antonino Caponnetto, che guidò il pool antimafia della Procura di Palermo con Falcone e Borsellino, “la mafia ha più paura della scuola che della giustizia”. arriva libera terra Poi, e siamo all’anno 2001, nasce con la cooperativa Placido Rizzotto-Libera Terra, la prima esperienza di riutilizzo dei beni confiscati a boss del calibro di Brusca e Riina. “Alla Placido Rizzotto – racconta sempre Enrico Fontana - seguono altre cooperative intitolate a don Peppe Diana, a Rosario Livatino, a Pio La Torre. La speranza di legalità diventa fatto ancor più concreto, diventa lavoro per tanti giovani, diventa pasta, vino. La mafia, che pure reagisce distrugge e danneggia più volte le attrezzature di queste cooperative, almeno su questo punto ha perso. Perché le cooperative, grazie alla determinazione di chi ci lavora e all’aiuto di tanti dall’esterno, sono ancora lì, a seminare, coltivare e dare lavoro”. Con gli anni proprio per dare ancora maggior solidità all’avventura di Libera terra, per commercializzare al meglio i prodotti delle cooperative è nato il consorzio Libera Terra Mediterraneo. Il rapporto con Coop e con la cooperazione è un elemento fondamentale di sostegno. Nasce l'Agenzia cooperare con Libera Terra, i prodotti dalle terre sottratte alle mafie finiscono nei supermercati e trovano un pubblico sempre più ampio. È un’altra scommessa vinta, ma nella natura di Libera non c’è certo la propensione ad adagiarsi sui risultati conseguiti. Così nascono gli stati generali dell’antimafia, una esperienza che ad ottobre di quest’anno arriverà al suo terzo appuntamento. “Si trattava di aumentare la condivisione tra le esperienze di tante realtà diverse. Così siamo riusciti a mettere in piedi questo appuntamento che è di grande valenza – spiega Fontana – Poi abbiamo anche preso in mano la questione della povertà, consumatori luglio-agosto 2014 15 Le cifre di Libera terra il sostegno del gruppo unipol Placido Rizzotto - Beppe Montana - Valle del Marro - Pio La Torre - Lavoro e non solo - Rosario Livatino - Terre di Puglia - Terre di don Peppe Diana - Terre Joniche. Più una, la cooperativa Rita Atria, in fase di costituzione in provincia di Trapani. Da oltre dieci anni anche il gruppo Unipol sostiene Libera. L’impegno di Unipol si concretizza in particolare nel progetto “Un euro per polizza e conto corrente”, attraverso il quale per ogni polizza sottoscritta o conto corrente aperto in Unipol banca, 1 euro viene destinato a Libera. Complessivamente, in sei anni, Unipol ha destinato alle Cooperative di Libera Terra e all’Associazione Libera oltre 1 milione di euro, favorendo la creazione di posti di lavoro per oltre 100 giovani. 9 le cooperative aderenti a Libera Terra 1.300 ettari circa di terreno coltivati confiscati alle mafie oltre 150 persone che lavorano circa più del 30% sono soggetti svantaggiati 1.000 posti di lavoro con le imprese dell'indotto 70 referenze tra i prodotti commercializzati tra vino, pasta, conserve, liquori, olio, succhi di frutta, taralli milioni di euro il fatturato 2013 del Consorzio Libera Terra Mediterraneo 5 5% del fatturato le vendite all'estero (e sono in costante crescita) lanciando la campagna “Miseria ladra”. I dati di questi anni di crisi in Italia sono drammatici e siccome sappiamo che le mafie si nutrono e sfruttano la povertà ci siamo mobilitati anche lì, con la stessa logica di rete, di confronto e condivisione”. Poi c’è la battaglia contro la corruzione, con la campagna intitolata “Riparte il futuro”, con 520 mila cittadini che hanno aderito, 76 sindaci eletti alle ultime amministrative che hanno accettato la sfida dei “braccialetti bianchi”, simbolo della trasparenza, ben 62 europarlamentari di 13 paesi europei, Italia compresa, che nel nuovo parlamento di Strasburgo porteranno avanti insieme un intergruppo proprio sulla lotta alle mafie e alla corruzione. C’è ancora tanto da fare Tanti progetti dunque, tanta strada fatta, partendo dal “semplice” tentativo di dare memoria alle vittime della mafia. “Siamo la dimostrazione che lavorare insieme nel segno della responsabilità è una cosa che paga e può consentire di ottenere risultati importanti – spiega Fontana – anche se sappiamo bene che di cose da fare ce ne sono tante. Oggi abbiamo oltre 270 presidi territoriali in giro per l’Italia, siamo radicati, facciamo attività in migliaia di scuole e abbiamo convenzioni con quasi tutte le Università, grazie al 5 per mille e alle donazioni tantissimi cittadini ci stanno dando il loro sostegno. Insomma, con tutti i nostri limiti e le nostre fatiche, grazie al lavoro di migliaia di volontari Libera è diventata una realtà importante, un segno di speranza. Ma l’esperienza di questi anni ci ha insegnato che spesso la forza delle mafie è fuori dalle mafie stesse. Sta nel clima culturale, nell’atteggiamento con cui si guarda a quei fenomeni. Sta nelle leggi che si fanno o si cancellano. Se si depenalizza il falso in bilancio è chiaro che la questione dei fondi neri si ripresenterà di continuo, se non si introduce il reato di auto riciclaggio, se non si inseriscono i reati contro l’ambiente nel Codice penale, ci si priva di armi fondamentali per prevenire la diffusione delle mafie. Oggi contro la corruzione serve una terapia d’urto e noi chiediamo misure precise, oltre al tema falso in bilancio e auto riciclaggio, chiediamo siano dati poteri precisi all’Autorità anticorruzione e che si blocchino i termini della prescrizione di un reato da quando parte l’azione penale. Perché la corruzione è un virus che diffonde le mafie. L’altra battaglia fondamentale su cui continueremo la nostra mobilitazione è quella che ho già accennato della lotta alla povertà. Dal blocco degli sfratti al reddito di cittadinanza, ai diritti dei senza fissa dimora ci sono proposte concrete su cui intendiamo lavorare per stimolare l’adozione di provvedimenti urgenti. Ce lo impone la realtà drammatica del nostro paese, con oltre 9 milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà”. 16 primo piano società Coop per Libera, cose fatte insieme Dai prodotti venduti nei supermercati alla partecipazione di soci e dipendenti ai campi di lavoro, dal sostegno organizzativo alla Giornata della memoria alle raccolte fondi. Ecco come Coop aiuta ogni giorno chi è impegnato per la legalità La collaborazione tra mondo Coop e Libera, nelle sue varie articolazioni e campagne, è cosa ormai consolidate e radicata. Anzi più che una collaborazione si può parlare di una compartecipazione che ha aiutato il decollo di progetti e attività. E l'intenzione è più che mai quella di proseguire e sviluppare ulteriormente una relazione entrata ormai stabilmente nella vita delle cooperative. Il mondo Coop si è mosso su più livelli che si sono spesso incrociati. Un primo livello è quello di diventare soci sovventori di alcune cooperative di Libera Terra e cioè di sostenere economicamente la nascita di queste realtà. Alcune realtà Coop hanno anche promosso raccolte fondi su progetti specifici o vendendo apposite carte dono (l’ultima esperienza è quella di Coop Adriatica che invita i propri soci a destinare il ristorno per sostenere la nascita della cooperativa Rita Atria a Trapani). Ma il capitolo più importante è l’aver portato sugli scaffali dei negozi Coop i prodotti Libera Terra, dai vini alla pasta, dalle conserve alle verdure, dall’olio ai succhi di frutta e altro ancora. A fine 2013 il fatturato annuo dei prodotti col marchio Libera Terra, nella rete Coop, ha raggiunto la cifra di 3 milioni e 796 mila euro. Con una crescita costante dai 528 mila euro di vendite dell’anno 2003, quando questa collaborazione iniziò. I prodotti di maggior successo sono i vini tipici che da soli coprono una quota di quasi 1 milione e mezzo di euro. Poi ci sono i diversi tipi di pasta di semola con 577 mila euro e via via le altre voci. Le vendite nell’ambito Coop rappresentano circa il 70% delle vendite totali del consorzio Libera Terra mediterraneo. A questa dimensione più commerciale Coop ha affiancato una serie di altre attività che vanno dal sostegno e partecipazione attiva alle diverse edizioni della Giornata della memoria da parte dei soci. Poi il tema della legalità è stato inserito nei percorsi con le scuole dedicati all’educazione al consumo consapevole. In più i comitati soci presenti hanno sviluppato incontri e iniziative di promozione e raccolte fondi sempre destinate a Libera. Negli ultimi anni molte cooperative si sono poi impegnate nel sostenere la partecipazione ai campi di lavoro promossi da Libera, proprio nelle cooperative che operano sui terreni confiscati alle mafie. In particolare Coop Adriatica e Novacoop promuovono la partecipazione di giovani soci, figli di soci e dei consiglieri di zona a questi campi, mentre Coop Lombardia ha coinvolto i propri dipendenti che, dopo la partecipazione ai campi, sono a loro volta diventati promotori di iniziative su questi temi. Un'ulteriore notazione, riferita all’insieme del mondo cooperativo è la costituzione, avvenuta nel 2006 dell'Agenzia cooperare con Libera terra. Una realtà, che vanta diverse decine di adesioni ed il cui scopo è quello di supportare concretamente lo sviluppo delle cooperative di Libera. consumatori luglio-agosto 2014 BenI ConfIsCatI aLLe mafIe, oCCorre agIre In fretta 17 alfabeto alimentare di Eugenio del Toma presidente onorario dell’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica Diffidate gente Serve più informazione e cultura Quello dell’utilizzo dei beni confiscati alle mafie è uno dei cardini dell’identità e dell’impegno di libera. il valore simbolico delle cooperative che ormai da anni lavorano le terre una volta in mano ai boss è straordinario. Ma dietro a questi successi esiste una realtà molto più ampia e complessa. infatti le indagini e gli accertamenti della magistratura e delle forze dell’ordine hanno portato alla confisca definitiva di ingenti patrimoni immobiliari (secondo gli ultimi dati disponibili si tratta di 11.238 immobili e 1.708 aziende). il tema è impedire che le lunghezze burocratiche e processuali portino a far deperire o fallire questi beni e a non consentire il loro utilizzo. oggi i beni sequestrati sono tre volte tanto rispetto a quelli per i quali la procedura di confisca è già stata completata. esiste un enorme patrimonio che deve essere gestito meglio. “bisogna rafforzare i tribunali delle misure di prevenzione, rendere trasparente l'albo degli amministratori giudiziari e dare forza all'agenzia per la gestione dei beni confiscati – spiega il coordinatore di libera, enrico Fontana – che è di fatto paralizzata in attesa che il governo definisca una sua riorganizzazione. il punto è che, ormai da diversi mesi nessuno dei beni sequestrati viene più affidato a chi invece sarebbe pronto a farlo rivivere. in particolare per le aziende il rischio è che queste falliscano, con la conseguente perdita del lavoro per tante persone”. Le Associazioni impegnate nella difesa dei Consumatori sono ormai molte e abbastanza agguerrite ma credo che l’Unione Nazionale Consumatori meriti, per le idee pionieristiche del suo primo ispiratore Vincenzo Dona e per l’operosità dell’attuale gruppo dirigente, di essere citata ad esempio dell’influenza che tutti noi consumatori possiamo e dobbiamo esercitare sull’industria alimentare attraverso la consapevolezza delle nostre scelte alimentari. Con questo spirito ho seguito a Roma non un vero e proprio Convegno ma una giornata di incontri promossa dall’UNC per discutere di argomenti basilari come alimentazione, benessere e salute ma anche risorse energetiche e Internet. Il titolo dell’incontro era attuale e intrigante: “Cose da non credere”. Purtroppo, non capita spesso che dei normali cittadini, accomunati dalla curiosità di domandare e di apprendere, possano incontrarsi con dei veri esperti o dei protagonisti ufficiali (NAS, garanti, direttori di giornali e TV) se non altro per non restare dei perdenti, plagiati da una comunicazione onnipotente ma non sempre chiara e veridica nelle sue contagiose affermazioni. Da incontri di questo tipo nascono proposte e denuncie (appunto “cose da non credere”) che riconfermano la vulnerabilità dei consumatori e la necessità di diffondere più informazione e cultura non solo sugli alimenti o sulle moderne tecnologie ma ancor prima sulla veridicità delle offerte su cui pende il sospetto del raggiro e della contraffazione. Troppi sprovveduti apprendisti non sanno districarsi nella giungla di Internet e sono attratti da affermazioni improbabili, non solo su diete miracolistiche, integratori, omeopatia e tisane, ma anche su qualsiasi ipotetico supporto al benessere psicofisico. Non è accettabile che nelle librerie o nei punti di ristoro e di smercio sulle autostrade figurino libri di diete antitetiche con le basi elementari della fisiopatologia e comunque all’insegna del dimagrire in pochi giorni con la dieta di illustri sconosciuti quando con una semplice ricerca sui siti delle Società scientifiche competenti o del Ministero della Salute si possono leggere le raccomandazioni davvero utili alla prevenzione (ma anche al dimagrimento piuttosto che al “deperimento”) formulate dagli esperti italiani o della OMS. Almeno in campo nutrizionale bisogna attenersi solo ai consigli o ai prodotti validati da un adeguato iter scientifico evitando l’auto-promozione e le scorciatoie commerciali di maghi e cialtroni privi dei necessari titoli di studio. “La legge non ammette ignoranza”, tanto meno in campo nutrizionale e invece la nostra società abbandona i più sprovveduti e sorvola su abusi e mistificazioni anche quando sono in gioco la prevenzione e la salute. ● 18 primo piano economia Cooperazione un nuovo inizio Intervista al nuovo presidente di Legacoop, Mauro Lusetti: "La nascita dell'A lleanza delle cooperative italiane è una sfida fondamentale che segna una svolta profonda per difendere e aggiornare i valori distintivi della cooperazione". Un impegno strarodinario contro la disoccupazione e per il lavoro ai giovani" di dario guidi “Abbiamo tanti temi da affrontare con urgenza, partendo da una idea di fondo e cioè che come cooperatori abbiamo il dovere di lasciare alle generazioni future non solo i conti a posto nelle aziende, ma anche di tutelare e promuovere con estremo rigore un sistema di valori, fatto di solidarietà e scambio mutualistico, che impedisca l’omologazione rispetto agli altri tipi di imprese”. Parola di Mauro Lusetti, modenese, una lunga esperienza come dirigente Conad, da maggio 2014 nuovo presidente nazionale di Legacoop e, poi, anche dell’Alleanza delle cooperative italiane. Lusetti nel tracciare un quadro del lavoro che lo attende parte proprio dal percorso di costruzione dell’Alleanza delle cooperative italiane, per dar vita ad un’unica struttura di rappresentanza che superi la storica consumatori luglio-agosto 2014 19 coop leader della grande distribuzione cresce e vale il 19,1% del mercato Coop mantiene la sua leadership nella grande distribuzione del nostro Paese raggiungendo la quota di mercato del 19,1% (era il 18,5% un anno fa) e assestandosi sui 12 miliardi e 724 mila di fatturato. Sono 1200 le strutture di vendita, 54.700 gli addetti, mentre continua a crescere la base sociale che ha superato gli 8 milioni (più 3,4% sul 2012). Successo confermato per il prodotto a marchio Coop, sintesi di convenienza e qualità, che ha superato quota 27% sul fatturato. Sono queste le cifre essenziali del bilancio di Coop Italia, approvato a fine giugno dall'asssemblea delle cooperative socie. Buoni risultati anche fuori dal core-business in virtù dell’allargamento dell’offerta in quei settori di mercato parzialmente liberalizzati: 119 i Coop Salute dove rispetto all’acquisto dello stesso paniere di prodotti presso le farmacie tradizionali, si è generato nel 2013 un risparmio per le famiglie di circa 11 milioni di euro, mentre Coop Voce, la telefonia mobile a marchio Coop, ha raggiunto 1 milione e 250mila attivazioni. Sono poi 13 gli impianti di carburante per un erogato complessivo nell’arco del 2013 pari a circa 230 articolazione tra le tre sigle di Legacoop, Confcooperative e Agci. “La costruzione dell’Alleanza non è un fatto burocratico, non può essere e non sarà la sommatoria di tre organizzazioni. Parliamo della costruzione della casa unitaria dei cooperatori italiani. Si tratta di un nuovo inizio, di una sfida che dobbiamo vivere in maniera emozionale ed emozionante. Dobbiamo ragionare dei temi strategici per il futuro del nostro mondo, di quale pensiamo debba essere la cooperazione del domani. Sono cose di cui dovremo discutere a cominciare dal congresso di Legacoop che terremo prima della fine dell’anno. Anche Confcooperative e Agci faranno passaggi analoghi nei prossimi mesi. Intanto il processo di strutturazione e consolidamento milioni di litri. Segnali interessanti arrivano anche dal comparto delle vendite on line dove Coop ha debuttato lo scorso autunno con Coop on line: oltre 3,2 milioni di visitatori, 200.000 iscritti alla newsletter mentre è in corso il rafforzamento dell’offerta del sito che raggiungerà a regime circa 11.000 prodotti. “In uno scenario di grande cambiamento che, per la prima volta dopo anni, fa registrare timidi segnali di risveglio – spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia- Coop va meglio della media del mercato della grande distribuzione, ma vuole ancora migliorare i suoi risultati non perdendo di vista la missione che è propria di una impresa cooperativa: la convenienza non disgiunta dai valori di sicurezza, qualità e trasparenza. Per rendere accessibile a tutti, e quindi anche alle famiglie meno abbienti, il cibo buono e sicuro”. Tra le altre novità la presenza nel Consiglio di Amministrazione di Coop Italia di tutte le 9 grandi cooperative e la nascita a fianco del Cda di un Comitato Commerciale Nazionale con i direttori commerciali delle stesse cooperative pesante nel settore delle cooperative di costruzioni rispetto alla nascita di nuove imprese nel campo della cooperazione sociale. Il secondo dato di fondo è che i segni della crisi si vedono comunque un po’ in tutti gli ambiti con cali delle vendite, riduzioni degli utili. Quale è lo stato di salute delle Dunque se il contesto sociale ed cooperative nella difficile fa- economico del paese non cambia se economica che il paese sta la prospettiva è decisamente difficile anche per noi. vivendo? Il sistema cooperativo, per come è fatto, ha una caratteristica di re- Anche alla luce dell’esito delsilienza, cioè la capacità di reagire le elezioni europee, che tipo di fronte ad eventi problematici. di situazione vede e quali soCiò è stato vero anche in questi no le priorità da affrontare nel anni, ma la lunga crisi che stiamo paese? vivendo ci consegna due elemen- Credo che dal voto sia uscito un ti nuovi. Il primo è che in alcuni messaggio che ha detto no ad avsettori si sono accentuate dina- venture e populismi. Si tratta di miche forti di segno anche mol- prerequisiti fondamentali per afto diverso, come la crisi davvero frontare un percorso di riforme dell’Alleanza va avanti: si sta completando la costituzione dei coordinamenti regionali, si è dato vita a 4 gruppi di lavoro intersettoriali. Insomma abbiamo davanti a noi una grande occasione che non dobbiamo sprecare”. continua a pagina 20 > 20 primo piano economia Le cifre dell'Alleanza delle cooperative Italiane... 42.000 imprese associate 12 milioni oltre di soci 1,2 milioni 140 miliardi 493mila 77,9 miliardi circa di occupati (52% è donna) di fatturato (di cui 8 provenienti dall’export) ... e quelle di Legacoop 15.000 imprese associate 8,9 milioni di soci oltre occupati di fatturato Tra 2007 e 2012 l'occupazione nell'insieme del mondo cooperativo è cresciuta dell'8% di cui c’è urgente bisogno. Si è accesa una speranza, ma è una speranza con una scadenza a breve. Il governo Renzi si è caricato di una grande responsabilità. E la prima grande sfida è quella di riuscire a ridurre la disoccupazione a partire dall’emergenza giovani: uno su due è senza lavoro. Un fatto contro cui anche noi intendiamo muoverci presentando proposte precise. Di cosa si tratta? Come Alleanza delle cooperative presenteremo al ministro Poletti un piano articolato puntando a siglare un protocollo col Governo proprio di garanzia verso i giovani. Come movimento cooperativo pensiamo di mettere in campo un sforzo straordinario. Tra le proposte che vogliamo avanzare c’è quella di una staffetta intergenerazionale per cui le imprese assumano degli under 40 a fronte del prepensionamento di persone tra i 64 ed i 66 anni. Si tratta di definire un meccanismo virtuoso il cui costo va ripartito tra l’impresa, lo Stato e il lavoratore che va in pensione, proprio a vantaggio dei più giovani. Altra cosa che proponiamo è di estendere i benefici fiscali oggi rivolti solo alle start up innovative, a tutte le nuove aziende. Alcune vicende di cronaca, come l’indagine della magistratura sull’Expo di Milano, hanno coinvolto il mondo cooperativo, riproponendo anche vecchi luoghi comuni sui rapporti con la politica. Come commenta queste situazioni? Nel rispetto per il lavoro della Magistratura, è opportuno attendere gli sviluppi delle indagini e rispettare l’azione di difesa degli accusati. A prescindere dagli esiti finali, è necessario però che tutte le cooperative interessate procedano alla massima distinzione tra le responsabilità dei singoli e quelle delle imprese. La priorità per noi è, infatti, tutelare le cooperative e l’occupazione e dare respiro a un modo nuovo di interpretare il rapporto tra imprese e istituzioni, tra imprese e politica, fondato sulla legalità e la promozione dei valori di cui da sempre siamo portatori. Anche per questo se le accuse dovessero essere confermate da sentenze o patteggiamenti, provvederemo ad assumere le misure conseguenti, fino alla richiesta di espulsione a carico di chi con il proprio comportamento ha arrecato un danno a tutta la cooperazione. Del resto la cooperazione sulla legalità ha fatto tante battaglie… Certo, perché noi stiamo bene e cresciamo in un mondo legalmente sano. Se avviene il contrario la cooperazione muore. Per questo abbiamo promosso e sottoscritto tanti protocolli di legalità con le istituzioni e altre realtà, siamo impegnati a promuovere cooperazione sui ben confiscati alle mafie. Ma ci battiamo anche per il rispetto dei contratti di lavoro, contro il dumping delle cooperative spurie o di privati che le regole le aggirano sistematicamente. La cooperazione in tanti settori è stata ed è fattore di crescita della legalità e dei diritti dei lavoratori. Evitare l’omologazione per noi consumatori luglio-agosto 2014 vuol dire queste cose precise e concrete. E siamo pronti, a ragionare con l’insieme della società, per costruire un mercato più etico. C’è un problema di regole più semplici, di efficienza dello Stato e di recupero del senso di responsabilità che per i cooperatori vale ancor di più. Pensando al futuro del nostro paese e al ruolo che la cooperazione può svolgere, cosa le viene in mente? Noi siamo quelli del lavoro, quelli che mettono al centro i soci e i dipendenti. Noi dobbiamo fare di più e meglio, partendo proprio da questo punto di riferimento. La cooperazione oggi è forte su mercati che sono più in difficoltà, perché i consumi interni soffrono e pure le risorse degli enti pubblici sono in calo. Dunque dobbiamo pensare a nuovi mercati ed avere capacità di attirare capitali. Penso che il tema del made in Italy sia decisivo e da guardare con grande attenzione partendo dalle opportunità enormi che la crescita dei paesi emergenti offre. Parlare di turismo, di ambiente e cultura, di alimentazione può offrire grandi spazi e possibilità, dentro e fuori dai nostri confini, ma occorre saper far rete per sviluppare una offerta adeguata e innovativa. Penso poi al tema della messa in sicurezza del territorio e della riqualificazione delle città. Lo sviluppo edilizio come lo abbiamo conosciuto negli ultimi decenni è finito. Dobbiamo pensare al risparmio energetico nelle case, a una mobilità sostenibile, a proteggere da terremoti, alluvioni e frane. Per farlo occorre uscire da logiche di costante emergenza. La politica deve definire scelte di fondo strategiche e la cooperazione deve esser pronta a fare la sua parte, nell’interesse del paese. 21 un pianeta da difendere di Mario Tozzi primo ricercatore Cnr - Igag e conduttore televisivo Amazzonia una storia che ci riguarda Ottantamila ettari sottratti al dominio delle paludi e riscattati dal lavoro di uomini, donne e bambini deportati in mezzo alle zanzare e alla malaria. Un patrimonio assoluto di ricchezza di vita totalmente stravolto, foreste planiziali prosciugate e uccise, specie animali estinte o comunque scacciate per sempre. Le dune intaccate e spianate, canali artificiali ovunque e pompe idrovore in funzione per decenni. Tutto questo per ottenere, alla fine, "colture trascurate, grano orribile, pieno d'erbacce e nessun contadino che si occupasse davvero del raccolto". Un insuccesso clamoroso, un danno ambientale senza fine, una perdita per sempre. Ma non siamo nel Sudamerica di oggi: siamo nell'Agro Pontino, Lazio meridionale, negli anni Trenta, e quelle sono le parole di Benito Mussolini, che constata l'insuccesso produttivo. Quella bonifica spaventosa è stata la nostra Amazzonia. Certo, decenni fa non si poteva conoscere il valore ecosistemico delle aree umide, che oggi vengono conservate gelosamente in tutto il mondo, né si conosceva il termine biodiversità, inteso come ricchezza della vita con tutti i servizi che gratuitamente fornisce agli umani. E, al di là dei risultati scarsi, di quell'epopea resta la fatica degli uomini, una fatica che avrebbe meglio potuto essere indirizzata verso altri risultati. Di Amazzonie perdute come quella pontina è disseminato il pianeta, ma una è rimasta, e sarebbe bene conservarla e tutelarla. Salvare l’Amazzonia dalla deforestazione è una garanzia per tutto il pianeta: quest’immensa foresta, estesa per 6,7 milioni di kmq, è un perno del complesso sistema climatico globale, capace di immagazzinare cinque volte le attuali emissioni globali di anidride carbonica. Ma, senza uno stop alla deforestazione, entro 25 anni si sarà superato il punto di non ritorno. Ogni anno sparisce una superficie di foresta Amazzonica pari a circa la metà della superficie dell'Italia. Come dire che ogni minuto viene distrutta una superficie di foresta amazzonica grande quanto tre campi e mezzo di calcio, e che, nonostante 53 milioni di ettari di foresta amazzonica nel solo Brasile siano protetti, ci vuole uno sforzo maggiore. Bisogna combattere la deforestazione puntando all'ambizioso obiettivo di "zero deforestazione netta", e proteggere il sistema di acque dolci intervenendo affinché le infrastrutture idrologiche, e in particolare le dighe, adottino criteri di sostenibilità e rispettino le caratteristiche ecologiche del territorio e i diritti delle comunità locali. La grande foresta Amazzonica ospita il 10% delle specie conosciute, ma, negli ultimi 50 anni, ha perso quasi un quinto della sua superficie, compresi animali e risorse naturali preziose per le popolazioni locali e il pianeta, come la specie simbolo dell'Amazzonia, il giaguaro. I nostri antenati hanno distrutto un patrimonio che solo oggi riconosciamo, comportandosi come gli odierni sfruttatori della foresta amazzonica. Ma almeno non potevano saperlo, noi, invece, che scusa abbiamo? ● 22 primo piano alimentazione lo mangio solo se è buono... la sfida dei bambini a tavola Una indagine Usa dice che i più piccoli scelgono il cibo che piace, non quello che fa bene. Attraverso il parere degli esperti scopriamo come i genitori possono affrontare il tema sperando di tenere insieme le scelte legate al palato con quelle sul piano della salute. Servono però attenzione, dialogo ed esempi pratici di rita nannelli Quelli più tranquilli scuotono la testa e serrano la bocca, i più agitati cacciano un urlo che non lascia dubbi: quello che gli avete messo nel piatto non lo vogliono. Perché il dolce deve essere dolce, il panino farcito di ogni bene, l’acqua frizzante o meglio ancora una bevanda colorata e zuccheratissima. Perché ai bimbi piace ciò che è buono, non ciò che è sano (e quindi cattivo). È quanto emerge da una ricerca della Booth School of Business dell’Università di Chicago: i bambini (in questo caso Usa) rifiutano gli alimenti nutrienti e sani, dando per scontato che proprio per questo non possano essere appetitosi. Spiega Ayelet Fishbach, professoressa di scienza del comportamento e marketing, che ha condotto l’indagine: «I bambini in età prescolare tendono a pensare che il cibo non può avere due scopi: non può essere qualcosa che li rende più sani e al tempo stesso buono da mangiare». E, infatti, lo studio ha dimostrato che l’interesse dei bambini diminuiva se veniva detto loro che gli alimenti li avrebbero aiutati a raggiungere un risultato, come diventare più forti o imparare a leggere. «Quindi, se diciamo che le carote li aiuteranno a crescere o a diventare più intelligenti, loro non vorranno mangiarle», aggiunge Fishbach. Dunque se vogliamo far mangiare a un bambino le carote - consigliano i ricercatori - bisogna dirgli che sono buone oppure non dire nulla. E, al contrario, che le patatine fritte, i gelati, gli snack fanno bene alla salute e fanno diventare grandi… Benservito Ma basterà questo per convertire un esercito di bambini affamati di hot dog al pinzimonio e alle verdure? «Bisogna far capire ai piccoli che mangiare sano è saporito. Spesso si crede che un’alimentazione corretta non sia buona, ma è un mito da sfatare. Per questo consiglio ai genitori di non dire ai propri figli “ti fa bene”, ma “assaggia quanto è buono” – risponde dalle colonne del sito alimentazionebambini.ecoop.it Margherita Caroli, pediatra esperta in nutrizione, consulente dell’Unione europea -. In più, mangiare in maniera corretta serve ad ampliare lo spettro dei sapori. Ma è necessario anche che i genitori diano l’esempio, mangiando ciò che propongono al bambino». E qui casca l’asino. «I genitori sono influenzati dalla cultura del piacere e del piacere nel mangiare. Per cui fanno fatica poi a trasmettere ai figli sani stili alimentari. E ancor più ad essere dei buoni esempi per i figli», spiega Carla Collicelli, sociologa e vice direttrice del Censis, autrice del saggio "Stili di vita e culture del bere in Italia". consumatori luglio-agosto 2014 23 centrale nell’infanzia, perché si vuole che i figli crescano bene, si manifesta un disturbo che è in realtà della relazione. Questo ci raccontano i tanti casi che vediamo negli ambulatori italiani: famiglie in cui i genitori lavorano, che hanno difficoltà a mettere delle regole in ogni ambito, compreso quello alimentare, che non riescono a modulare l’accettazione del cambiamento da parte del bambino (nel passare dallo svezzamento a un’alimentazione più evoluta, la nascita di un fratellino, l’inserimento all’asilo ecc.), rispettando i suoi tempi. Madri e padri che tendono ad assecondare sempre e comunque i figli – prosegue Russo - per il senso di colpa determinato dallo stare poco con loro e che, purché mangino qualcosa, accettano i “piccoli ricatti” di bambini alla ricerca d’attenzione». Il piatto piange La piccola abbuffata Nessuna meraviglia quindi che negli ultimi anni in Italia coesistano due tendenze contraddittorie «che vedono il diffondersi, da un lato, della consapevolezza e dell’importanza di una corretta alimentazione e di una lotta agli abusi e, dall’altro, quello di consumi rischiosi per la salute, sia nell’alimentazione che con le bevande e i farmaci». E l’analisi della sociologa chiarisce che cosa sta succedendo nella società contemporanea, per la verità non da ora: «Si acquista sempre meno per necessità e sempre più per il gusto e il piacere ed il consumatore ha raggiunto di fatto un notevole grado di saturazione nei confronti dei prodotti. E ciò comporta che sia cresciuto a dismisura il peso attribuito al valore estetico del prodotto e all’acquistare per piacere e non per bisogno. E i bambini si sono trasformati in piccoli consumatori che sanno quello che vogliono e come ottenerlo. Fin da piccolissimi. Ma per Susanna Russo, neuropsichiatra infantile presso l’Azienda ospedaliera “Luigi Sacco” di Milano e responsabile dell’ambulatorio dei disturbi del comportamento alimentare “Sacco pieno… sacco vuoto”, il vero problema sta altrove: «Lasciando da parte i risultati della ricerca dell’Università di Chicago che rimanda a una cultura alimentare diversa dalla nostra, direi che attraverso l’alimentazione che è tema “Mangio solo se…” : quale genitore non ha sentito almeno una volta questa frase uscire dalla bocca del figlio? «E un errore comune dei genitori è proprio offrire delle ricompense in cambio di un pranzo completo», rileva la neuropsichiatra infantile. E Giovanna Carlo, psicoterapeuta e segretario Arpa (Associazione per la ricerca in psicologia analitica) di Roma, completa il quadro: «Si sono chiariti i diritti dei bambini, ma non i doveri, come quello di obbedire ai genitori, seguire le regole ecc. Oggi i bambini, soprattutto italiani, sono accuditi come re, figli del piacere, abituati ad avere tutto e subito. Un fatto è certo: quella di orientare i gusti dei figli e resistere alle loro bizze ha tutta l’aria di una missione, quasi impossibile. «Dato che noi mangiamo prima con gli occhi e l’olfatto e solo dopo con la bocca, un consiglio utile per i genitori è quello di coinvolgere i figli durante la preparazione dei piatti – risponde Caroli, indicando la strada dei piccoli passi, concreti e giornalieri -, meglio se colorati e spiritosi. Così il bambino, divertito e spinto dalla curiosità, è più propenso ad assaggiare nuovi gusti. Un’altra raccomandazione è quella di dare ai bambini proprio gli alimenti più sgraditi quando sentono i primi morsi della fame, perché l’indice ipoglicemico, dettato appunto dalla fame, consente di apprezzare di più il gusto di ciò che hanno nel piatto. E poi introdurre cibi salutari all’interno dei piatti già noti ai bambini, avere orari stabili e precisi per pranzo e cena, non lasciare che mangino davanti alla televisione, dialogare con loro anche a tavola, non piegarsi ai loro capricci». Ecco qualche regola da seguire perché il pasto non resti sullo stomaco a tutta la famiglia. Questa rivista è un mensile. Ma su internet abbiamo novità ogni giorno “Consumatori”, tutti i sapori dell’informazione sul nostro sito trovi un notiziario sempre aggiornato www.consumatori.e-coop.it clicca mi piace alla pagina www.facebook.com/ ConsumatoriCoop seguici su twitter.com/ConsumatoriCoop con smartphone o tablet scarica le App gratuite da app store e google play consumatori il mensile dei soci coop consumatori luglio-agosto 2014 primo piano in breve ogm, Ipotesi di accordo ue: "ogni paese libero di dire no alla coltivazione" Ogni paese aderente alla Ue sarà libero di decidere autonomamente se coltivare o meno organismi Ogm sul proprio territorio. Il faticoso accordo (di cui ci siamo occupati nei numeri recenti di Consumatori), arrivato dopo anni di discussioni in sede di Consiglio dei ministri dell’Unione, dovrà ora passare al vaglio del Parlamento europeo per diventare operativo. Il Ministro dell’ambiente Gianluca Galletti ha ribadito la sua posizione e del Governo contraria alla coltivazione di questi prodotti nel nostro paese. Un parere fortemente critico su questo accordo è venuto da movimenti ambientalisti, che da anni si battono contro la contivazione di OGM. Secondo Greenpeace e Slow Food il testo attuale della cosiddetta “ri-nazionalizzazione” degli OGM rischia di trasformarsi in una trappola per i Paesi che non vogliono gli OGM. “Il testo dà poche garanzie di reggere in sede legale. Quei Paesi, come l’Italia, che vogliono dire no agli OGM sarebbero esposti alle ritorsioni legali delle aziende del settore biotech” dichiarano Greenpeace e Slow Food. Soddisfatto invece il ministro dell'agricoltura, Maurizio Martina: ““L’intesa raggiunta – ha sottolineato il Ministro – introduce la necessaria flessibilità che consente agli Stati membri di decidere in merito alla gestione della propria agricoltura. Ribadisco – ha aggiunto il Ministro Martina – l’importanza di un’adozione rapida della Direttiva, auspicando che il relativo iter possa concludersi durante il semestre di Presidenza italiana, quantomeno con il raggiungimento dell’accordo politico nella fase della co-decisione con il nuovo Parlamento europeo”. premio ilaria alpi a 20 anni dalla morte Sono passati vent’anni dalla morte di Ilaria Alpi, la giovane cronista Rai inviata in Somalia per seguire la guerra civile e uccisa in un attentato a Mogadiscio. Insieme a lei, fu assassinato anche il suo operatore, 25 Miran Hrovatin. Da allora, un premio giornalistico porta il suo nome, per ricordarne la passione per la ricerca della verità dei fatti. Al concorso partecipano infatti i reportage web e tv, locali e nazionali, che trattano di impegno civile e sociale. Il Premio Ilaria Alpi porterà anche quest’anno a Riccione incontri, proiezioni e dibattiti con grandi nomi del mondo dell’informazione, dal 4 al 7 settembre. A valutare i lavori, sarà una giuria presieduta da Luca Ajroldi, e composta tra gli altri, per la prima volta, anche dal direttore della “Stampa” Mario Calabresi. Tra le sezioni in gara, anche la categoria Coop Ambiente, sostenuta da Coop e riservata alle inchieste dedicate alle tematiche “verdi”: nel 2013, fu vinta da Domenico Iannacone e Luca Cambi con il documentario “La terra dei fuochi”. Tutte le informazioni sul premio e il programma sono sul sito www.premioilariaalpi.it. Alla storia di Ilaria e Miran sono dedicati anche diversi libri. Ne ricordiamo due, usciti da poco: “La ragazza che voleva raccontare l’inferno” di Gigliola Alvisi e “La strada di Ilaria” di Francesco Cavalli. film per la legalità: la rassegna "libera cinema in libera terra" Dire no alla mafia attraverso i film. Dal 15 luglio al 15 ottobre torna il festival internazionale itinerante “Libero cinema in Libera terra”, con proiezioni nelle piazze e nei luoghi confiscati alla criminalità, in Italia e all’estero, per promuovere la cultura della legalità. Tra le pellicole, “La mafia uccide solo d’estate” di Pif, “La mia classe” di Daniele Galaianone, “Mare Magnum” di Ester Sparatore. La “carovana” inizia il suo viaggio da Roma con l’appuntamento alla Casa del jazz (bene confiscato alla Banda della Magliana), facendo poi tappa in Campania sulle terre sottratte alla camorra: il 16 luglio a Castel Volturno (Na), il 17 a Casal di Principe (Na) e il 18 a Pollica (Sa). Proseguirà quindi in Sicilia, toccando anche Catania il 23 luglio con i volontari dei campi estivi di Libera. Toccate dal tour anche la Calabria e la Puglia, con tappa il 26 luglio a Bitonto (Ba), e il 27 a Mesagne (Br). Il viaggio si sposterà anche in Lombardia, a Galbiate (Lc) il 29, e in Emilia-Romagna, sostando a Rimini il 2 agosto e in ottobre a Ferrara. La manifestazione sarà per la prima volta a Berlino il 7 settembre e infine a Parigi il 14 e 15 ottobre. La rassegna, alla nona edizione, è organizzata dalla Fondazione Cinemovel e da Libera, ed è sostenuta, tra gli altri, anche da Coop Adriatica. Per tutte le tappe: www.cinemovel.tv. 26 prodotto coop Proteine, sì ma vegetali Più di 6 milioni di italiani hanno scelto di mangiare alimenti non di origine animale. La linea Vivi verde Coop ha arricchito la sua offerta nel segno della qualità, dell'ambiente e della convenienza Secondo alcune stime, gli italiani che, con motivazioni anche piuttosto diverse, hanno deciso di non mangiare più carne sono circa 6/7 milioni. Un 10% della popolazione complessiva. C'è chi ha fatto questa scelta per motivi etici, chi per motivi di rispetto dell'ambiente, c'è chi si dichiara vegetariano, chi vegano, chi, più semplicemente, ritiene che non mangiare proteine animali sia salutare, chi vuole solo alternare i menu, pur non disdegnando la carne. Un cocktail di motivazioni che, comunque la si pensi, è arrivato a rappresentare una quota decisamente consistente di consumatori italiani. Da un lato è chiaro che ci sono problematiche più generali, sui modelli di sviluppo del sistema agro-alimentare (di cui su Consumatori ci siamo anche di recente occupati) che del parere e delle scelte di tante persone devono in qualche modo tener conto. Ma, oltre al confronto sul piano delle strategie di sviluppo, c'è una concreta esigenza di offrire a questi milioni di consumatori risposte adeguate alle loro richieste ed esigenze, sul piano sia della qualità dei prodotti che della convenienza. "Coop, da anni ha creato la linea di prodotti Vivi verde che è la naturale risposta a questa nuova domanda che si è manifestata nel corso degli anni - spiega il responsabile di questo brand per Coop Italia, Vladimiro Adelmi -. I prodotti Vivi verde sono rappresentativi di valori che vanno dalla tutela dell'ambiente al rispetto degli animali, dall'innovazione alla scelta del biologico, dall'eticità a una filosofia di condivisione e socialità. Nella linea Vivi verde si ritrovano in pieno battaglie che Coop ha fatto proprie dalla tutela delle foreste a quella per garantire prodotti senza Ogm. Dentro a questo percorso generale abbiamo iniziato a costruire una linea di prodotti per vegetariani (e alcuni per vegani) che abbiamo ampliato proprio in queste settimane". Così ora ci sono otto nuove referenze (che sono descritte consumatori luglio-agosto 2014 in dettaglio nella scheda qui a fianco) che offrono a chi vuole mangiare proteine vegetali una serie di soluzioni diversificate e tutte nel segno della convenienza. Ai primi tre prodotti surgelati Vivi verde usciti nel 2013 ora si sono aggiunti tofu al naturale, seitan alla piastra, burger di soia, crocchette vegetali, spezzatino di soia con piselli, cotolette e crocchette di soia e lasagne vegetali. Per fornire una corretta informazione in funzione delle diverse esigenze, è stata inserita in etichetta un’indicazione circa l’eventuale presenza di ingredienti di origine animale come, nel nostro caso, l’albume d’uovo (presente su alcuni prodotti surgelati della linea). In questo caso, si tratta quindi di alimenti non graditi dai vegani ma ammessi dai vegetariani. Come tutti i prodotti Vivi verde, sono realizzati con ingredienti biologici, senza l’utilizzo di aromi e grassi tropicali e forzando così le valenze nutrizionali e salutistiche dei prodotti vegetali. Dato che l'interese verso questi cibi è subito sbarcato sul Web ed i social media, chi è in cerca o vuol condividere ricette, informazioni e consigli utili può andare sulla pagina web www.e-coop.it/viviverde o sulla pagina Facebook www.facebook.com/viviverdecoop. 27 Vivi verde per vegetariani e anche per vegani Prodotti refrigerati • Il tofu al naturale* (in confezione da 250 g) è ottenuto dalla cagliata del latte di soia e dalla successiva pressatura in forme. La soia è 100% di origine italiana. È un alimento ricco di proteine e a bassissimo contenuto di sodio. Il tofu è un ingrediente versatile che, grazie al suo gusto delicato, si presta ai più svariati abbinamenti. In cucina è un ottimo alleato anche per dare consistenza e struttura a impasti, ripieni e creme. • il seitan alla piastra* (in confezione da 200 g) è un ottimo sostituto della carne perché fonte di proteine ricavato dal glutine del grano tenero tipo “0”. Viene cotto e insaporito in acqua con salsa di soia ed è naturalmente privo di colesterolo e povero di grassi. È poco calorico e facilmente digeribile. • i burger di soia* (in confezione da 190 g) sono alimenti a base soia ricchi in proteine. Dall’ottima compattezza e dal gusto equilibrato, i burger di soia sono appetitosi e veloci da preparare. • le crocchette vegetali* (in confezione da 190 g) sono alimenti a base di tofu e spinaci, fonte di fibre e senza colesterolo. Nutrienti e gustose, sono realizzate con ingredienti biologici e senza l’utilizzo di aromi. Prodotti surgelati • lo spezzatino di soia con piselli* (in astuccio da 300 g) è un gradevole mix di straccetti di soia e piselli biologici, senza l’utilizzo di aromi. Un piatto completo, appetitoso e veloce da preparare. La consistenza dello spezzatino è quanto più possibile vicina a quella dello spezzatino di carne. • le cotolette di soia (in astuccio da 200 g), rappresentano una valida alternativa vegetale alla pietanza di carne. Vengono impanate e pre-fritte e contengono albume d’uovo. • le crocchette di soia (in astuccio da 200 g) sono sfiziose e gustose e sono caratterizzate da una impanatura croccante e da un interno morbido. Sono ideali per essere consumate come snack oppure come aperitivo e antipasto. Contengono albume d’uovo. • le lasagne vegetali* (in vaschetta da 300 g) sono preparate con un prelibato ragù a base di soia e una besciamella vegetale adagiati su sfoglia di pasta di semola di grano duro italiano, trafilata al bronzo. • i burger di soia surgelati (in astuccio 4x80g) sono appetitosi e veloci da preparare, si cuociono in padella, in forno oppure in microonde. Si caratterizzano per l’ottima compattezza, e per il gusto molto equilibrato. Grazie all’apporto della soia, i burger sono ricchi in proteine e hanno un basso tenore di acidi grassi saturi. Contengono albume d’uovo. • le polpettine di soia con verdure grigliate (in astuccio da 300g) sono un piatto pronto completo, appetitoso e veloce da preparare in padella in pochi minuti. Le polpettine, dalla consistenza simile a quella della carne, sono morbide ma allo stesso tempo compatte. Le verdure (zucchine, melanzane, peperoni, carote, cipolle) sono grigliate e tutte biologiche. Il piatto è ricco in proteine e ha un basso tenore di acidi grassi saturi. Contiene albume d’uovo. • il ragù vegetale a base di soia* surgelato (in busta da 300 gr) è condimento gustoso e innovativo, senza colesterolo, si presenta in «graniglia»: è quindi perfettamente dosabile e consente di saltare la pasta direttamente in padella, senza necessità di essere scongelato. Utilizza lo stesso procedimento di preparazione di un classico ragù. La soia viene brasata con verdure (sedano-carote-cipolla), ottenendo così un ottimo «ragù vegetale» dalla consistenza simile a quello di carne. Può essere preparato in padella o in microonde. *Quelli con l'asterisco sono alimenti adatti anche per vegani 28 consumare informati sport Calcio, un bel gioco che non finisce mai Si pratica ormai in tante forme e su tante superfici diverse. Pure in casa ci si può allenare a centrare il sette. Ecco come dare un seguito alla febbre del mundial che ha colpito tanti appassionati, vecchi e nuovi, di football di CLAUDIO STRANO le mani sul portafogli Come praticarlo anche a casa Scarpe da calcio Il modo fisicamente meno dispendioso di praticarlo è seduti a un tavolo con amici, sfidandosi a Subbuteo, che nell'ultima versione, "salt & pepper" (sale e pepe), strizza l'occhio alla moda del momento, la cucina: un evergreen tra i giochi da tavola di tutti i tempi, prediletto dagli... "overgreen". Per i più giovani, invece, date un'occhiata al portale Coop per gli acquisti (www. cooponline.it) e vi accorgerete che il football sa rimpicciolirsi pur di entrare nel perimetro domestico. Con il Campo da calcio gonfiabile da giardino, ad esempio – due porticine agli estremi, pallone e pompa inclusi (gonfiato misura cm 410x200, prezzo sui 50 euro) – si può duettare con un amico affinando la tecnica. Con un filo d'acqua e sapone il confronto si trasformerà in una divertente parodia del calcetto saponato. Per chi ha in testa le "maledette" alla Pirlo, ecco invece due porte da calcio con pannello bersaglio (sui 50 euro), sempre mignon. La porta da calcetto regolamentare, invece (cm. 300x120x205h) con i suoi gancetti tendirete e i 4 picchetti per il fissaggio al terreno, costa sui 90 euro ed è un passo ulteriore verso il gioco giocato. - fra i 50 e i 200 euro (la metà circa da bambini) Scarpe da calcetto - fra i 30 e i 120 euro (la metà circa da bambini) Palloni - da 10 euro del Pallone Solidal Coop (certificato Fairtrade) ai 130 euro del Brazuca, il pallone dei mondiali (17 euro la replica) Subbuteo e altri giochi - 30 euro il Subbuteo, 50 euro il campetto gonfiabile, idem le porte con pannello bersaglio I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato consumatori luglio-agosto 2014 29 Scarpe per tutti i campi Prodotti di base e accessori Gli scarpini bicolor di Buffon e Balotelli, le Converse All Star verdeoro in omaggio alla banderia carioca: questa è moda, folclore, affari del mundial. Ma le scarpe sono sostanza nel calcio, e non a caso sceglierle richiede una notevole dose di competenze. Il terreno di gioco ma anche il livello raggiunto, l'età e soprattutto le peculiarità di sport strettamente imparentati come il calcetto (o futsal, calcio al coperto, più noto in Italia come calcio a cinque) sono fattori di acquisto determinanti. Ma non i soli, perché accanto alle superfici naturali adesso stanno "prendendo piede" quelle sintetiche e sbagliare scarpa può risultare pericoloso per le caviglie. Quanto alla sensibilità al tocco, beh quella è una questione di piedi buoni più un aiuto che può essere dato da una tomaia aderente, in pelle di vitello o di canguro (il top). Cominciamo la nostra carrellata sugli scarpini dai terreni classici, dopo aver premesso che è importante calzare una taglia giusta senza pensare che, nei bimbi, il piede crescerà. Le FG (Firm Ground) a 11, 13 o 15 tacchetti in plastica sono adatte ai terreni naturali di media consistenza. Su quelli più duri (anche in erba sintetica) si fanno preferire le scarpe siglate HG (Hard Ground) o MG (Multi Ground) con tacchetti più numerosi e morbidi. Sui campi fangosi, invernali – come sanno bene i calciatori "di una volta" – si usano le 6 o 8 tacchetti, provviste di tasselli in nylon o in alluminio fissi o intercambiabili (SG, Soft Ground). Oggi c'è anche una variante interessante, i 4 tacchetti di poliuretano, più corti, che vengono aggiunti per evitare alla scarpa di appensantirsi troppo affondando nella malta (SG professional). Si accennava ai campi in erba sintetica. Per questi sono state concepite le AG (Artificial Ground) con tacchetti bassi e le TF (dove Turf sta per erba sintetica) indicate anche per allenamenti o su campi molto secchi. I tacchetti si abbassano fino a scompare del tutto, infine, nelle scarpette da futsal, il calcetto che viene praticato in palestra, dove la presa è un elemento decisivo e a garantirla è la suola piatta in gomma (scanalata, se il fondo è in cemento); in più c'è bisogno di un'ammortizzazione che soccorra le articolazioni sottoposte a uno stress maggiore. Tra gli accessori, le calze e i parastinchi ovviamente. Questi ultimi, obbligatori nelle partite ufficiali, sia a 11 che a 5, possono avere la cavigliera integrata o rimovibile a protezione dei tanto tartassati malleoli. Dopo lo Jabulani, il Brazuca. Dopo il pallone sudafricano incubo dei portieri, composto da otto pannelli termosaldati, quello carioca supertestato dalla Nasa che di pezze ne ha sei e una traiettoria migliore. Anche il design è più allegro, a meandri colorati, ispirato ai braccialetti di Bahia. Tornando con i piedi per terra, chi vuole dare calci a un pallone decente e risparmiare, magari, quei 130 euro che è il prezzo di un Brazuca originale, può accontentarsi di una replica ufficiale Adidas sotto i 20 euro, in vendita alla Coop, o di un pallone di cuoio classico comunque di buona qualità (o di cuoio sintetico per bambini), che di pentagoni o esagoni ne ha 32, capace di resistere ai calci, alle abrasioni e alle intemperie. La leggerezza unita al numero degli strati è indice di qualità. Un altro requisito importante è che il pallone sia "etico", cioè prodotto senza sfruttamento del lavoro minorile. Da questo punto di vista i palloni saldati termicamente o cuciti a macchina offrono le migliori garanzie, ma non sono i soli. Primo fra tutti per i suoi meriti va citato il pallone Solidal Coop (nella foto), certificato Fairtrade, il primo prodotto non alimentare equo e solidale della Coop, cucito a mano dalla cooperativa Vision Technologies in Pakistan. Nel 1998 Coop, in quel momento sola in Italia, acquistò i primi palloni equi che oltre ad essere rispettosi dei diritti dei bambini, lo sono di quelli dei lavoratori adulti che sostengono con un "prezzo giusto" riconosciuto ai produttori. Dal pallone ufficiale da calcio che ha il n° 5, e da calcetto n° 4 alle minipalle per bambini, per passare all'abbigliamento e agli accessori. In Brasile si è parlato dei micromassaggi prodotti dai tessuti high tech e di magliette ultra-aderenti. Ma anche qui chi pesta l'erba di casa sua potrà accontentarsi di magliette e pantaloncini con una buona traspirazione. In Coop t-shirt, maglie e calze sono referenze gestite localmente in merchandising dai punti vendita, con frequenti riassortimenti. Chi pratica il calcio avrà bisogno anche di borsoni e piccoli accessori come pettorine, fasce, bandierine, coni e ostacoli per gli allenamenti, tutto materiale acquistabile oggi nella grande distribuzione comprese le portine "volanti" (40 euro circa) per le partitelle. Naturale, sintetico, al coperto: Il "Brazuca" per Coop tanti tipi di tacchetti si chiama Solidal, il pallone per fare grip sul terreno giusto che rispetta i diritti 30 cucina un menu contro la crisi di Helmut Failoni Freschi sapori dalle colline di Romagna Lo chef Gianluca Gorini propone due piatti nel segno della freschezza: una battuta di manzo con verdure e maionese; poi tortelli di melanzane con squacquerone e pomodorini Questo mese ci spostiamo al fresco sui Colli Romagnoli e ci affidiamo alle preziose mani del giovane Gianluca Gorini, giovane chef di enorme talento. frutta e verdura LUGLIO/AGOSTO LA STAGIONE DI.. In questa stagione, esauriti i prodotti tipici di primavera, quali asparagi e carciofi, dovrete optare per i prodotti estivi. Barbabietole, melanzane, bietole, carote, piselli (che sono anche tipicamente primaverili: al meglio fino ai primi di luglio), porri, zucche, zucchine. E poi per quanto riguarda la frutta: albicocche (giugno e luglio), angurie (da maggio a settembre), banane, ciliegie (da maggio a luglio), meloni (da maggio a settembre), mirtilli, pesche (da maggio a settembre). ..................................... L'antipasto Battuta di manzo, giardiniera di verdura e maionese alla senape Ingredienti per 4 persone: 320 gr di scamone di manzo, 2 carote, 2 coste di sedano, 1 cipolla rossa fresca, 100 gr di aceto di vino bianco, 1/2 lt di acqua frizzante, 1 tuorlo d’uovo freschissimo, 200 cl olio di semi di girasole, 25 gr di senape, 50 gr di pangrattato, 5 gr di sesamo nero, 1 limone, sale di Cervia, olio di Brisighella (se possibile) Procedimento Per la giardiniera di verdura, pelare le carote e tagliarle a fettine di 1/2 centimetro di spessore, pelare le coste di sedano e tagliarle a tocchetti di 1 cm di larghezza; pulire la cipolla, tagliarla in 8 spicchi e sfogliarla. Scottare tutte le verdure in acqua salata bollente per circa 1 minuto e raffreddare in acqua e ghiaccio. Quando sono fredde sistemarle in un barattolo di vetro, versare i 100 cl di aceto bianco, 1/2 lt di acqua frizzante e chiudere il vaso con un tappo ermetico. Per la maionese: in una bacinella di acciaio mettere il tuorlo d’uovo e la senape, iniziare a montare con una frusta, aggiungendo l’olio. Incorporare tutto l’olio e alla fine aggiungere a piacimento del succo di limone nel quale avrete sciolto del sale. Per la carne battuta: tritare finemente la carne con un coltello, condire con olio e sale e lasciare marinare per 15 minuti. Nel frattempo tostare in forno a 180° il pan grattato condito con olio e sale. Quando avrà assunto un colore bruno, togliere dal forno e aromatizzare con sesamo, buccia di limone. La finitura del piatto: con la carne battuta formare delle palline e passarle su di un lato nel pan grattato, sistemare a piacimento in un piatto e aggiungere la giardiniera di verdura scolata dal proprio liquido e condita con olio e sale. Aggiungere la maionese di senape e rifinire il tutto con olio, qualche granello di sale e qualche fogliolina di rucola o sedano. consumatori luglio-agosto 2014 31 .......................................................... Il primo Tortelli di melanzane, salsa all’erba cipollina, squacquerone e pomodorini appassiti Ingredienti per 4 persone: 4 melanzane lunghe, 50 gr di erba cipollina, 50 gr di burro, 120 gr di squcquerone, 8 pomodorini datterini, 160 gr di farina “0”, 40 gr di semola grossa, 2 uova, sale di Cervia, zucchero, 20 gr di burro per saltare la pasta, Parmigiano grattato, olio di Brisighella Procedimento Avvolgere le melanzane con della carta alluminio e cuocerle in forno a 160° per 60 minuti. Poi tagliarle a metà, con l’aiuto di un cucchiaio prendere la polpa e tritare finemente al coltello. Condire con olio e sale a piacimento e tenere da parte. Lavare e tagliare i pomodorini a metà, condirli con sale e zucchero e lasciare asciugare in forno a 80° per 30 minuti circa. Nel frattempo impastare la farina con la semola e le due uova. Lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo e lasciare riposare almeno 30 minuti in un canovaccio umido. Dopo formare con il ripieno di melanzane 40 tortelli di forma rettangolare e tenere da parte. Lasciare lo squacquerone a temperatura ambiente frullare l’erba cipollina con il burro e passare il composto ad un setaccio, sistemare in un pentolino e fare fondere a fiamma dolce. Finitura del piatto: cuocere il tortelli in acqua salata bollente, scolarli, saltarli in padella con il burro, poca acqua di cottura e legare con il Parmigiano. In piatti da portata fondi, versare due cucchiai di salsa all’erba cipollina, aggiungere i tortelli, lo squacquerone aiutandosi con un cucchiaio e rifinire il tutto con i pomodorini appassiti. Un menu contro la crisi Le Giare di Montiano (FC) Via Al Castello, 368, tel. 0547 51430 Chef: Gianluca Gorini Ecco le ricette e quanto costa realizzarle a casa vostra L'antipasto Battuta di manzo, giardiniera di verdura e maionese alla senape (costo della materia prima: 10 euro) Il primo Tortelli di melanzane, salsa all’erba cipollina, squacquerone e pomodorini appassiti (costo della materia prima 8 euro) Formaggio di malga del Lagorai Il Lagorai è un gruppo montuoso trentino che si estende da passo Rolle - il valico che divide la val di Fiemme dalla zona del Primiero - alla zona del monte Calisio. In quest'area si affermò, già dal XII secolo, una grande tradizione casearia. Nel 1800 le malghe, tranne quelle allodiali, cioè quelle da sempre di proprietà privata (le migliori), passarono di diritto dai feudi ai comuni. In quegli anni il solo comune di Telve contava circa 40 malghe. Il formaggio prodotto nel Lagorai era utilizzato per lo più per la sussistenza dei numerosi contadini locali, i quali affidavano al capomalga i propri animali affinché trascorressero la stagione estiva in alpe. Il formaggio era però molto ricercato anche dagli affinatori di valle, che lo stagionavano nelle cantine buie e profonde dei paesi della Valsugana e lo commerciavano poi nella città di Trento e nel Veneto. Il formaggio del Lagorai è un formaggio di malga a latte crudo semigrasso, prodotto da giugno a settembre. Le forme variano da 4 a 6 kg. Il latte munto la sera, da vacche di razza grigio alpina, bruno alpina e pezzata rossa, viene scremato e lasciato in contenitori di acciaio nel casélo - un locale fresco e semibuio – e che, una volta scremato, sarà aggiunto a quello munto il mattino successivo. La caseificazione avviene solo con il caglio naturale, senza l'utilizzo di fermenti selezionati. La stagionatura del formaggio del Lagorai avviene nel casarìn - una cantina seminterrata, buia, fresca, fatta di pietra a vista - dove viene appoggiato su tavole di larice o di abete, senza l’impiego di nessun tipo di conservante. Con il passare del tempo e la nascita dei caseifici a valle, le malghe sono state man mano abbandonate e il bosco ha preso il sopravvento sui pascoli. Nel 2004 si è formata la “Libera associazione malghesi e pastori del Lagorai” che ha riunito alcune malghe nei comuni di Telve, Roncegno, Torcegno. I produttori aderenti si sono dati un disciplinare di produzione rigoroso e stanno portando avanti il recupero delle malghe, anche grazie all’appoggio dei Comuni. Slow Food ha istituito un Presidio per valorizzare questa produzione storica. Del Presidio fanno parte sei malghesi che si sono impegnati a stagionare il formaggio almeno quattro mesi e spuntare in questo modo un prezzo migliore rispetto all’attuale. Responsabili del Presidio: Laura Zanetti, tel. 349 5363542 [email protected]; Sergio Valentini, tel. 348 4020857 [email protected]. 34 vivere bene viaggi di Giuseppe Ortolano Italia... misteriosa In viaggio lungo la penisola tra mete avvolte da segreti e leggende Castelli abbandonati, ritrovi per vecchie streghe e credenze popolari. Magari proprio vicino alle località in cui siete in vacanza ci sono luoghi pieni di fascino che meritano una visita per motivi a volte un po' strani Solo pochi chilometri separano alcune delle principali località turistiche italiane da luoghi quasi sconosciuti, ricchi di storie e leggende. Sono un pezzo di quell'Italia segreta e misteriosa dove si incrociano riti ancestrali, miti, credenze e racconti. Un territorio spesso inesplorato, da scoprire con una simpatica gita durante la tradizionale vacanza al mare o ai monti. E partiamo proprio da questi ultimi. Arnad è un paese all'inizio della Valle d'Aosta, non lontano dalle principali mete turistiche, noto per l’unico lardo europeo a denominazione di origine protetta, al quale il borgo dedica una festa (www.festalardo.it), dal 29 al 31 agosto. Una strada di campagna conduce a un parcheggio ai piedi del suggestivo Santuario di Machaby, che la leggenda vuole edificato in un luogo abitato da una strega vipera e un diavolo con sette teste. Proseguendo per la mulattiera si arriva alla misteriosa pietra liscia alla quale sono stati assegnati poteri magici legati a un antico e misterioso rito della fertilità. Il vicino agriturismo (www.lodzerby.it) propone gustosissimi piatti tipici a base di prodotti quasi totalmente provenienti dalle coltivazioni della famiglia che lo gestisce. In Valtellina si trova invece il paese fantasma di Savogno, raggiungibile con una passeggiata di un paio di ore partendo dalle spettacolari cascate dell’Acquafraggia, nei pressi di Borgonuovo di Piuro. Su queste case aleggia una leggenda legata al periodo della peste e alla rivalità con il vicino borgo di Dasile. Durante la passeggiata si ammira un gigantesco torchio in legno del 1706 e ci si può rifocillare in un simpatico rifugio (www.rifugiosavogno.it), ricavato dalla ristrutturazione dell’ex scuola elementare. consumatori luglio-agosto 2014 La Val Sarentino (www.sarntal. com) si trova tra i monti dell'Alto Adige ed è dominata da leggendari uomini di pietra costruiti da mani ignote su un piccolo altopiano che a 2000 metri d’altezza domina il paese principale. E la leggenda vuole che nel Medioevo presso questi dolmen preistorici si ritrovassero le streghe. Anche Triora, un bel villaggio medievale dell’alta Valle Argentina, alle spalle della Riviera Ligure, è nota per le sue streghe. Nel 1587 il paese ospitò il più famoso e studiato processo alle streghe di tutta Liguria che coinvolse una ventina di umili donne che 35 abitavano la zona più povera del paese. Come ricorda il piccolo e curioso museo (www.museotriora.it) ospitato nelle vecchie carceri. L'isola di Pianosa (www.pianosa. net), nell'Arcipelago Toscano, si visita solo con le escursioni guidate con partenza da Piombino o Rio Marina, sull'Elba. Bella, selvaggia e ancora in parte sconosciuta, l’isola fu utilizzata come sanatorio e carcere e ha ospitato un piccolo e misterioso laboratorio batteriologico, dove si conducevano strani esperimenti. Poche decine di chilometri separano Offagna (www.laterradeicastelli.it) dalla Riviera del Conero, vicino ad Ancona. Il vicino Monte della Crescia fu prima luogo di insediamenti piceni e di villaggi celtici, poi centro amministrativo dell’antica Massa Afraniana, quindi sito di un antico castello medioevale distrutto e poi risorto, rifugio per un’insolita setta religiosa e infine, nel 1944, teatro di una sanguinosa battaglia per la conquista di Ancona tra tedeschi e alleati. Ma è anche un luogo magico e suggestivo, dove convergono misteriosi cunicoli che collegavano il monte ai centri abitati di Offagna e Santo Stefano, passando sotto altre tre colline, e dove si narra sia nascosto un tesoro protetto da un fantasma. I giardini di Pantelleria Metella, la città scomparsa Si chiamano giardini panteschi e la loro storia è vecchia almeno cinquemila anni. Uno dei più belli e intatti si trova ancora sull’isola di Pantelleria e appartiene al FAI, il Fondo Ambiente Italiano (tel. 0923-915649), che lo ha restaurato e aperto al pubblico. Il giardino era utilizzato per proteggere gli alberi di agrumi dal forte vento e dalla siccità. Infatti le particolari caratteristiche costruttive di questa specie di fortezza a usi agricoli permetteva di trattenere l’umidità della notte al suo interno e di difendere gli alberi dai forti venti. Ma il giardino pantesco aveva anche valori simbolici legati alla visione del mondo delle popolazioni pagane: rappresentava la vita e il grembo femminile, dalla quale essa nasceva. Quello che si visita sull’isola siciliana è uno dei pochi esemplari in buono stato di conservazione e accoglie un secolare arancio dolce Portogallo. La visita può essere abbinata a quella delle vicine cantine dell’azienda vitivinicola Donnafugata che in questa zona, conosciuta come contrada Khamma, da oltre cent’anni coltiva con piante di Zibibbo un antico vigneto terrazzato. Lungo la strada che attraversa il comune di Buggerru e conduce da Iglesias a Fluminimaggiore, un cartello arrugginito indica la deviazione che porta a Grugua. In questa fertile valle, ricca di acque e cosparsa di rovine romane, molti ubicano i resti di Metalla, mitica città eletta dai romani come capoluogo del distretto minerario dell’Iglesiente, dove venivano estratti prevalentemente piombo e argento. Una città scomparsa nel nulla, la cui esatta ubicazione rimane un mistero irrisolto, anche se alcuni la identificano proprio con le rovine di Gessa, nei pressi di Grugua, dove furono ritrovate sfere in ferro, monete, urne cinerarie, scalpelli e lampade. Last minute Non avete ancora prenotato le vostre prossime vacanze estive? Niente paura, siete in buona compagnia. Buona parte degli italiani sembra aver infatti preso l'abitudine di decidere le proprie vacanze all'ultimo minuto. Per trovare il viaggio o il soggiorno last minute più adatto alle vostre esigenze e tasche è possibile consultare le proposte per i soci COOP delle agenzie viaggio Robintur (www.robintur.it), Planetario Viaggi (www. planetarioviaggi.it) e Viaggia con Noi (www.viaggiaconnoi.it). Chi preferisce il fai da te può invece visitare i siti specializzati in affitto appartamenti come www.airbnb.it o www.homeaway. it o quelli con offerte per le strutture alberghiere, quali www. venere.it . Chi è alla ricerca di alloggi particolarmente economici, in Italia e nel mondo, può invece consultare www. hostelsclub.com. 36 vivere bene cultura e oltre a cura di Giorgio Oldrini mostre Matera e la scultura lucana La Milano di Pasolini in foto È una rivendicazione di orgoglio e insieme una proposta suggestiva quella che il circolo “La Scaletta” di Matera organizza mettendo in mostra nel suggestivo panorama dei Sassi, tra le chiese della Madonna della Virtù e di San Nicola dei Greci, le opere di diversi scultori lucani contemporanei. Una manifestazione ormai tradizionale, che viene dalla “carta di Matera” elaborata nel 1978 da alcuni dei maggiori scultori ed artisti della città e che ha prodotto a partire dal 1987 mostre suggestive in un ambiente assolutamente unico. Dario Carmentano, Franco Di Pede, Donato Linzalata, Francesco Marino di Teana, Francesco Mastroberti, Rocco Molinari, Margherita Serra e altri artisti materani si cimentano ora con la nuova edizione delle mostre di scultura ed offrono un panorama ampio della produzione scultorea della zona. Questa esposizione poi è anche una dimostrazione della legittimità della candidatura avanzata da Matera per essere Capitale della cultura europea nel 2019. È una mostra in due tempi quella che propone il Museo del Risorgimento di Milano prendendo spunto da una sceneggiatura del 1959 di Pier Paolo Pasolini per un film, “La Nebbiosa”, mai realizzato. Il corpo iniziale della esposizione è composto da fotografie di autori di quell’epoca, come Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Federico Garolla ed altri della agenzia Contrasto, che ci mostrano la città nel momento del boom economico, mentre dalle macerie della guerra nascono i quartieri poveri per gli immigrati meridionali e i grattacieli. Ad aprire il percorso espositivo le immagini fornite dal Museo della fotografia contemporanea (Mufoco). Le immagini sono scandite da didascalie che non sono altro che i brani della scenografia di Pasolini per il film mai nato. Sono esposte anche 1850 foto scattate tra il 1950 e il 1965 da comuni cittadini che le hanno fatte arrivare al Museo del Risorgimento e che danno così una immagine di una Milano ormai scomparsa rivista dai suoi abitanti. Scultura lucana contemporanea La Nebbiosa. Lo sguardo di Pasolini su una Milano ormai scomparsa Matera, tra le Chiese della Madonna della Virtù e di San Nicola dei Greci Fino al 18 ottobre Ingresso: 5 euro Info: tel. 0835336726, [email protected] Milano, Museo del Risorgimento Sino al 14 settembre Ingresso: libero. Info: Tel. 0288462330, [email protected] Italiani brava gente di Massimo Cirri e Filippo Solibello conduttori radiofonici Grafene e gomme sgonfie Una rivoluzione made in Italy che comincia in bicicletta Siete anche voi tra quelli che qualche mese fa, in previsione dell'estate, scendendo in cantina per tirar fuori la bicicletta, ci siete rimasti male, come sempre, guardando quelle gomme sgonfie? Voi le avete abbandonate al buio della cantina per sette, otto mesi, è vero, e adesso loro si vendicano presentandosi più sgonfie di un paracadute all'atterraggio. Poi avete cominciato a cercare, senza tro- varla, una pompa pensando a tutte quelle che avete comprato negli ultimi anni: pompe piccole, grandi, medie, portatili, automatiche, a pedale, a braccia, digitali. Tutte uguali nel fatto che quando servono non se ne trova una! Alla fine siete riusciti a estrarre la bici dall'ammasso di ferraglie della cantina e avete trovato un modo per rigonfiare le ruote. Ci siete balzati sopra e vi siete subito accorti di quanta fatica ci vuole per far rotolare quei consumatori luglio-agosto 2014 37 libri Il caso dell'ebreo Dreyfus raccontato da un inglese I viaggi di Omero ed Erodoto, il mondo tra realtà e fantasia In questi tempi segnati dal ritorno dell’antisemitismo, che ha prodotto anche sanguinosi attentati, non sarà male leggere il nuovo libro di Robert Harris che ricostruisce l’“affaire” Dreyfus nella Francia a cavallo tra '800 e '900. Non è certo il primo libro sul tema, ma ha il pregio di ricostruire con esattezza tutta britannica la vicenda e di saperlo fare con la scioltezza di uno scrittore che è anche sceneggiatore di film importanti. Con in più la malignità che spesso un autore inglese infila nella descrizione di vicende che riguardano i francesi. Il libro racconta l'”affaire” dal punto di vista dell’ufficiale Georges Picquart che, divenuto capo di una sezione dei servizi segreti francesi, scopre che tutte le accuse di tradimento che hanno portato alla condanna e alla terribile prigionia dell’ufficiale ebreo Alfred Dreyfus sono false. E lotta, a costo della propria carriera e anche della propria libertà, per affermare la verità. Fino a riuscirci, ma solo molti anni e tante sofferenze dopo. Ma in questa vicenda il fatto che l’ufficiale dell’esercito francese Dreyfus fosse ebreo diventa uno degli elementi principali delle false accuse contro di lui. Un libro intrigante e delizioso, come spesso succede con quelli di Eva Cantarella, è questo “Ippopotami e sirene”. Naturalmente anche qui si parla del mondo greco e si mettono a confronto i viaggi raccontati da due autori classici, Omero ed Erodoto. Il primo ha scritto il libro per eccellenza della ricerca e della esplorazione. Il suo Ulisse è diventato il paradigma assoluto di chi sfida l’ignoto per tornare, attraverso il percorso accidentato tra la barbarie, alla terra natia, finalmente la civile Grecia. Ma il suo è un viaggio immaginario, mentre quelli di Erodoto sono veri, realmente percorsi, anche se i racconti a volte diventano favolosi. Ci descrive luoghi dell’Iran, del Caucaso, della Libia, popoli poco o niente conosciuti fino ad allora, animali spesso immaginifici. Ecco dunque le differenze tra le sirene e gli ippopotami, ma anche tra chi affronta un viaggio immaginario avendo ben presente dove sta la civiltà, come l’Ulisse di Omero, e chi invece visita Paesi e popoli lontani e diversi convinto che ciascuno abbia le tradizioni e i costumi che preferisce, come Erodoto. Robert Harris L’ufficiale e la spia Eva Cantarella Ippopotami e sirene. I viaggi di Omero e di Erodoto Mondadori Editore - 438 pagine, 19 euro Utet editore - 142 pagine, 14 euro poveri pneumatici intorpiditi da mesi di inedia. Il concetto di scorrimento sembra loro alieno, come uno che ha messo i pattini da ghiaccio ma si accorge che doveva pattinare sul cemento. Così la prima pedalata della stagione diventa un piccolo tormento. Forse ora tutto questo è finito, come sempre grazie all'italico ingegno. C'è un'azienda del comasco, si chiama Directa Plus ed ha trovato il modo di aggiungere la mobilità e sono partiti dalle basi: dalla bicicletta. Il concetto è semplice: se funziona con le bici, funzionerà con tutto. E infatti funziona: grazie alla collaborazione con Vittoria, leader della produzione di pneumatici per biciclette da corsa, sono riusciti a ottenere prestazioni eccezionali. I loro pneumatici al grafene scorrono molto di più e stanno belli gonfi più a lungo. La resistenza al rotolamento è ridotta del 15% (immaginate cosa vuol dire per dei corridori professionisti che gareggiano sul filo dei secondi) e l'impermeabilità all'ossigeno è aumentata del 20%, che non vuol dire lasciare la bici in cantina per quasi tutto l'inverno e andare a riprenderla fregandosene della pompa. Dai pneumatici della bici a quelli dell'auto il passo sarà brevissimo e provate a pensare cosa significheranno questi numeri su scala globale per la riduzione dei consumi di combustibile: una rivoluzione. E visto che il grafene è il futuro quelli della Directa Plus hanno anche deciso di aprire a Lomazzo le Officine del Grafene, che ospiteranno il più grande impianto produttivo industriale di grafene in Europa. Altro che delocalizzazione. ● del grafene alla mescola degli pneumatici da bicicletta. È come quando qualcuno decise di mescolare il pomodoro alla pasta in bianco: la somma è superiore agli addendi. Il grafene è il materiale del futuro, lo si produce dalla grafite, è sottilissimo come un atomo, flessibile ma duro come un diamante. Quelli che lo hanno scoperto, dieci anni fa, hanno vinto il premio Nobel per la fisica e secondo molti scienziati il grafene servirà in una miriade di campi diversi, dall'elettronica alle biotecnologie. Sostituirà materiali costosi, rari e inquinanti. Ci sarà grafene nei nuovi computer più potenti e più piccoli e nei tablet pieghevoli da infilare nel taschino. Quei demoni della Directa Plus hanno pensato di usarlo per consumatori luglio-agosto 2014 38 a cura di Pierfrancesco Pacoda un'estate di festival e di musica Rock, blues, jazz e... Lucca Summer Festival 2-26 luglio Lucca Un festival che continua a offrire la migliore musica internazionale, il Lucca Summer Festival. Si inizia il 7 luglio, con il progetto speciale, creato per il festival "An Evening of Guitars", con i virtuosi della chitarra Jeff Beck e Robben Ford. Il 10 luglio gli inglesi The Prodigy, star dell’elettronica tra techno e rock e il 15 luglio, il concerto di Nile Rodgers, il chitarrista e fondatore degli Chic, uno dei più importanti musicisti e produttori della popular music. Imperdibile il 20 luglio, e si candida a diventare il concerto dell’estate, Stevie Wonder, protagonista assoluto della storia della musica afro americana. I concerti si tengono in Piazza Napoleone. Info: www.summer-festival.com Tel. 0584 46477 Un Altro Festival 14-15 luglio Milano Bologna Festival "doppio", con lo stesso programma in due diverse città a giorni alternati. Formula anglosassone che arriva a Milano al Circolo Magnolia e a Bologna al Fiera District, con concerti dedicati alle interpretazioni contemporanee del rock. Da MGMT a The Dandy Wharols, da The Horrors a Panda Bear. Prima edizione per una rassegna tra elettricità e sperimentazione. Info www.unaltrofestival.it Tel. 071 2900711 Villa Arconati Festival 7-24 luglio Villa Arconati (Milano) Uno splendido edificio del '700 lombardo fa da scenario a un festival che, da 18 anni, porta in Italia una attenta selezione di jazz, world music e rock d’avanguardia. Un programma eclettico che spazia dal rapporto tra canzone e rumore dei Mogwai e dei Mum (7 luglio) al latin jazz di George Benson (11 luglio) al bop moderno del quintetto di Paolo Fresu (19 luglio) al funk degli Incognito (24 luglio). Info: www.ponderosa.it tel 02 48194128 Locus Festival 25 luglio-10 agosto Locorotondo (Ba) A Locorotondo, in Valle d’Itria, si svolge la seconda edizione di uno dei più sofisticati festival italiani, il Locus. La rassegna è pensata come un catalogo dal vivo delle ultime frontiere della club culture. Da segnalare la presenza di Gilles Peterson, il dj e produttore della BBC che ha inventato l’acid jazz e l’afro funk del nigeriano Sean Kuti, che rilegge la frenesia ritmica tra metropoli e savana del padre Fela. Info: www.locusfestival.it Roero Music Fest 6-12 luglio Santa Vittoria d’Alba (Cn) In un’area carica di storia e di suggestioni letterarie si svolge la prima edizione di un festival che mette insieme un programma di concerti e una serie di seminari dove approfondire la propria conoscenza della musica afro americana. Per i più bravi ci sono le borse di studio per poter frequentare workshop estivi di festival gemellati. Il 6 luglio suona il Translate Jazz trio e l’11 il chitarrista Michael Rosen. Info: www.roeromusicfest.com Tel. 334 78 67 028 Pistoia Blues 10-17 luglio Pistoia Uno dei grandi appuntamenti europei con la musica del Delta del Mississippi, interpretata in un percorso sonoro che, dalla tradizione, percorre la storia della musica nera e delle sue influenze sino a oggi. Nella bellissima Piazza Duomo, dopo l’apertura del 10 luglio con i Negramaro, è atteso l’11 Robert Plant, il leader dei Led Zeppelin. Sarà a Pistoia con il suo nuovo gruppo, i Sensational Space Shifter. Il 13 sul palco ci saranno gli inglesi Morcheeba, con le loro visioni elettroniche del soul, mentre il 17 la piazza sarà invasa dal rock frenetico degli Arctic Monkeys. Ogni sera il blues sarà il protagonista anche dei concerti nei teatri della città. Info: www.pistoiablues.com Umbria Jazz 11-20 luglio Perugia Continua la ricerca sonora di Umbria Jazz, che da anni ha scelto, con successo, di presentare un panorama davvero ampio (ma sempre di grande rigore) di tutte le musiche generate dalla rivoluzione del jazz. Sfileranno nelle piazze e nei club di Perugia le superstar della black music e gli innovatori contemporanei, le radici e il futuro. Il 16 luglio, per la "Great Piano Night" si incontreranno Herbie Hancock e Wayne Shorter, mentre il 19 per la "hip hop Night" ci saranno The Roots. La novità di questa edizione è il Techno-logical dance music festival, ideato dal dj Ralf che il 12 porterà a Umbria Jazz i ritmi di sperimentatori della pista da ballo come Ellen Allien e Juan Atkins. Oltre a un suo spettacolo in compagnia di strumentisti come Gianluca Petrella. Info www.umbriajazz.com Tel. 075 5724838 39 vivere bene cultura e oltre ultime uscite Un quartetto che ha fatto la storia Per celebrare l’estate si può guardare a un’altra estate celebre, la "Summer of Love", California, 1967, quando la musica si colorò di tinte visionarie e le strade si riempirono di ragazzi che credevano davvero che le loro canzoni potessero cambiare il mondo. Crosby, Stills, Nash & Young sono stati il simbolo di quella generazione. Questo cofanetto contiene 3 cd con le registrazioni live di 40 brani suonati durante il loro tour del 1974, oltre a un dvd con le riprese di alcuni concerti. Tra aeree melodie acustiche, intrecci vocali che fanno sognare e la psichedelica elettrica, questi dischi ci fanno entrare in una dimensione magica, dove, per citare un frammento di una delle loro canzoni più belle, "Tutti dicono che la musica è amore". Crosby, Stills, Nash & Young CSNY 1974 - CSNY Records Il nostro giudizio: RRRR R Se ti piace ascolta: Jefferson Airplane, Pete Seeger Salento è Giamaica Torna Chrissie Hynde Grandi Beatles (in vinile) Cosa c’è di più estivo di un disco dei Sud Sound System? Ritmi giamaicani, radici salentine, una raccolta di canzoni fresche e ballabili che hanno la capacità di portare i tropici nelle nostre case. Ovunque ci troviamo. Per trasformare in un party un pomeriggio in spiaggia. La cantante dei Pretenders, una delle band protagoniste del rock anni 80, ritorna con un disco dove il punk incontra il pop. Tanta energia, una voce che racconta la bellezza delle periferie e ospiti particolari, come la leggenda del folk rock psichedelico Neil Young. "Un disco - come ha detto lei stessa - dove gli Abba incontrano John Lennon". Non c’è estate senza i falò sulla spiaggia e non ci sono falò senza il repertorio dei Beatles. Indispensabile, quindi, avere queste nuove versioni dei dischi classici dei quattro di Liverpool. Tutti in vinile, 12 lp rigorosamente rimasterizzati in mono negli studi di Abbey Road. Nel box è incluso un libro con rare foto del gruppo. Sud Sound System Sta Tornu - Black Keys Il nostro giudizio: RRR Se ti piace ascolta: Bob Marley, Studio One Sound System Chrissie Hynde Stockolm - Caroline Rec. Il nostro giudizio: RRR Se ti piace ascolta: Pretenders, Blondie beatles In Mono - Apple Il nostro giudizio: RRRRR Se ti piace ascolta: The Rolling Stones, Oasis R da dimenticare - RRsufficiente - RRRbuono - RRRRottimo - RRRRR capolavoro l'evento Collisioni: musica, parole e... Collisioni si è affermato come il più originale festival estivo italiano, per la sua capacità di far entrare in relazione la musica e la scrittura, cercarne e esaltarne i rapporti (le ‘collisioni’, appunto) in un posto di incantevole bellezza. Siamo a Barolo, nel cuore delle Langhe. Qui nelle piazze del paese, si susseguono i reading letterari e gli spettacoli dal vivo. Qui, il 19 luglio, sarà possibile ascoltare, unica data italiana, Neil Young and The Crazy Horse, il protagonista di una stagione che ha cambiato non solo la musica, ma anche la società. In programma anche i Deep Purple, le star dell’hard rock britannico (18 luglio), Suzanne Vega (il 19) Francesco de Gregori (il 20) e molti altri. Per la scrittura, tra gli ospiti, segnaliamo Mauro Corona (il 19), James Ellroy (sempre il 19), Jonathan Coe, Jeffery Deaver e Dario Fo (il 20). Tra i disegnatori, Milo Manara e Art Spiegelman (il 20), Info: www.collisioni.it - Tel. 389 2985454 40 le pagine di coop reno Cambio di passo La strada intrapresa dal Governo per rilanciare la domanda interna è quella giusta. Non ci nascondiamo, tuttavia, che la crisi continua a colpire duramente i consumi e l'uscita dal tunnel appare ancora lontana. Per quanto ci compete, la nostra strategia sarà di "attacco" e avrà bisogno per funzionare di un nuovo patto per lo sviluppo, con una forte dose di innovazione e discontinuità rispetto al passato DI MARIO CIFIELLO presidente del Consiglio di sorveglianza di Coop Reno La nostra economia sta attraversando un momento in cui si intrecciano speranze e difficoltà. Non c’è dubbio che alcune decisioni prese dal Governo vadano nella giusta direzione: minori tasse per i dipendenti dai redditi medio-bassi, sgravio Irpef per le imprese, e di converso una maggiore tassazione delle rendite finanziarie (adeguandole alla media europea). Il dato positivo di questa manovra, pur ancora insufficiente, è che si coglie la necessità assoluta di rilanciare la domanda interna e quindi i consumi. La posizione della Cooperazione è infatti sempre stata critica su strategie di Governo volte esclusivamente a manovre di “austerità” che di fatto portano a risultati catastrofici per l’economia reale del nostro paese. Ma pur sostenendo questi passi positivi, non possiamo nasconderci che la crisi continua a colpire duramente: i tassi di disoccupazione sono altissimi, e anche nei nostri territori tante, troppe famiglie conoscono livelli di povertà impensabili fino a pochi anni fa: tutto questo sta determinando anche per noi forti difficoltà nelle vendite. Dobbiamo quindi essere realisti e immaginare un percorso ancora lungo prima di uscire da questo tunnel negativo. Convenienza, si può fare ancora di più Detto questo, dobbiamo interrogarci sulla nostra capacità di reggere sia sotto il profilo aziendale che sotto il profilo della responsabilità sociale che contraddistingue la nostra “distintività”. Questa riflessione sta accomunando tutto il sistema cooperativo italiano. In primo luogo dobbiamo aumentare la “convenienza” della nostra offerta, a partire dai prezzi del prodotto a marchio Coop. Coop Reno negli ultimi anni ha investito tantissimo sui vantaggi da riservare ai clienti, ma soprattutto ai soci. Basti ricordare un dato: nel 2008 (l’anno che segna l’inizio di questa crisi) investivamo 5,7 milioni di euro per iniziative di convenienza per i soci. Nel 2013 questa cifra è salita a quasi 15 milioni di euro. Quest’anno abbiamo anche deciso di modificare in parte l’impostazione delle nostre offerte promozionali col concetto dello “Scegli tu”, cioè dando la possibilità a soci e clienti di farsi la propria promozione “su misura” utilizzando i bolloni con sconti dal 25% al 30% su prodotti da loro stessi decisi. Abbiamo fatto molto ma occorre fare ancora di più perché, come abbiamo detto, è consumatori luglio-agosto 2014 nei momenti di difficoltà che Coop Reno deve dare il massimo per corrispondere ai bisogni dei propri soci. Su queste cose torneremo a discuterne sulla base di idee e proposte su cui stiamo ragionando. Ma se dobbiamo investire ancora di più sulla convenienza, senza ovviamente abbassare la guardia sulla qualità e sicurezza dei prodotti, allora occorre essere ancora più efficienti e ridurre il più possibile i nostri costi: se non lo facciamo i rischi per la cooperativa non sono piccoli. Anche sulla strategia di efficienza ci siamo mossi con determinazione negli ultimi anni: basti pensare che negli utili di bilancio del 2013 oltre un milione di euro sono dovuti all’abbassamento dei costi. Su quest'ultimo punto vorrei soffermarmi. L'imperativo dello sviluppo Coop Reno intende affrontare questa pesante crisi economica con una strategia attiva e positiva: non vogliamo “piangerci addosso” o chiuderci in noi stessi in attesa di tempi migliori. Innanzitutto dobbiamo continuare a svilupparci: guai alle aziende che, spaventate da una fase economica recessiva, rinunciano allo sviluppo. Sviluppo significa consolidare le quote di mercato, rafforzare la capacità competitiva, contribuire all’efficientamento complessivo della cooperativa. Sviluppo significa anche e soprattutto nuova occupazione e nuovi soci e quindi un rafforzamento del nostro radicamento territoriale e della nostra responsabilità sociale. Quest’anno abbiamo già fatto cose molto importanti: è stato aperto un nuovo supermercato ad Argelato, sono stati ristrutturati due punti vendita (Silla e Vado) per migliorare ancora di più 41 il servizio ai soci. Completeremo poi la ristrutturazione di Poggio Renatico. Entro fine anno stiamo lavorando per una ulteriore nuova apertura. Per il 2015-2016 stiamo operando per realizzare tre nuovi supermercati. Un piano ambiziosissimo per noi, con un investimento complessivo che sfiorerà i 20 milioni di euro. E un piano molto coraggioso: molte imprese distributrici stanno rallentando lo sviluppo per le forti preoccupazioni rispetto all’attuale crisi economica. Noi invece vogliamo andare avanti. Strategia di attacco e discontinuità È però necessario che questa strategia “di attacco” sia legata a una altrettanto forte e coraggiosa strategia di cambiamento e discontinuità nel nostro modo di lavorare. per essere più efficaci e più efficienti. In sintesi: dobbiamo essere più convenienti per dare risposte ai bisogni dei nostri soci, fare sviluppo per investire sul futuro della cooperativa e ripensare alla nostra organizzazione e al nostro modo di lavorare per ridurre i costi. È quindi necessario scrivere pagine nuove nella storia di Coop Reno. Per fare questo dobbiamo lavorare per costruire un nuovo patto per lo sviluppo coinvolgendo la nostra base sociale, le istituzioni dei nostri territori, i nostri gruppi dirigenti e le organizzazioni sindacali. In particolare credo che i sindacati presenti in Coop Reno debbano essere parte integrante di questo nuovo patto, assieme e con coraggio dobbiamo non limitare il confronto alla pur necessaria e logica attività negoziale, ma in primo luogo descrivere i contorni e la cornice del futuro della cooperativa. Facciamolo ciascuno con coraggio e innovazione. Certamente sarà importante capire anche lo sviluppo del negoziato sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro che fornirà a tutti noi una nuova base di riferimento. Chiederemo un maggior coinvolgimento dei soci attivi sulle scelte che saremo chiamati a fare per rendere più conveniente e attrattiva la nostra politica di offerta: anche qui sarà sempre più necessario essere innovativi e capaci di fare scelte non conservatrici. Abbiamo davanti a noi mesi molto intensi in un lavoro che ci vedrà impegnati assieme a Coop Italia e quindi all’intero sistema Coop: non vogliamo sprecare questa grande occasione di cambiamento, dobbiamo condividerla con tutti i soggetti attivi, a partire dai soci, che costituiscono l’asse portante della nostra cooperativa. 42 primo piano coop reno Consigli di Sezione Soci: Sono 178 in totale nelle 18 sezioni soci di Coop Reno. Di questi, 100 donne e 78 uomini. Sezione soci n° 1 MOLINELLA Albertini, Franca Ceccardi, Maura Fabbri, Nadia Sacchetti. Presidente: Stefano Mantovani Sezione soci n° 5 PADULLE, S. AGATA BOLOGNESE Consiglieri: Gloria Rambaldi, Alessandro Montanari, Domenico Pillani, Cristina Zagni, Giorgio Golinelli, Arsenio Pola, Paolo Dolcini, Giorgio Turatti, Isabetta Gomedi, Daniele Dolcetti. Sezione soci n° 2 ALTEDO, BARICELLA, MINERBIO Presidente: Adriano Diolaiti Consiglieri di Altedo: Mario Baldini, Andrea Minozzi, Milla Mei, Lucia Brunello, Simona Bortolazzi. Consiglieri di Baricella: Bruno Ferranti, Maurizio Baietta, Augusto Storti. Consiglieri di Minerbio: Oscar Mazza, Giuliana Bignami, Gloria Lazzari, Silvia Righetti. Sezione soci n° 3 S. GIORGIO DI PIANO Presidente: Tiziana Argazzi Consiglieri: Valter Vannini, Mauro Orsini, Moreno Marchi, Gianluca Ansovini, Daniele Benfenati, Fabio Guerra, Graziella Landini, Barbara Bettucchi, Monica Lipparini. Sezione soci n° 4 S. PIETRO IN CASALE, S. VENANZIO Presidente: Andrea Palinuri Consiglieri di S. Pietro in Casale: Gianni Mezzetti, Alessandra Bergami, Rossella Ierardi, Laura De Titta, Gianni Poluzzi, Ivano Stagni. Consiglieri di S. Venanzio: Maria Consiglieri di Vado: Alessandra Fontana, Anna Marchi, Roberta Ventura, Sylva Voskova. Sezione soci n° 9 LOIANO, MONGHIDORO Presidente: Maria Carla Sassoli Presidente: Francesco Francia Consiglieri di Padulle: Vanessa Serafini, Giulia Vecchi, Andrea Marchesini, Marzia Govoni. Consiglieri di S. Agata Bolognese: Nerina Rubini, Fiorina Scalisi, Maria Rosaria Salvatore, Marco Gardosi. Consiglieri di Loiano: Ersilia Alvisi Sartoni, Milena Monari, Tiziana Gironi, Kanthe Elhadji. Consiglieri di Monghidoro: Maria Carrugi, Carmela Rizzuti, Walter Milani, Ivan Milani. Sezione soci n° 6 MONTEVEGLIO, PONTERIVABELLA Presidente: Lorenzo Collina Consiglieri di Monteveglio: Landi Monica, Vito Bacco, Remo Rinaldi. Consiglieri di Ponterivabella: Raffaella Jacoboni, Massimiliano Goberti, Cosetta Cumani, Alessandra Presepi, Nazzareno Pittelli, Geraldine Garzon Junka. Sezione soci n° 7 CASTIGLIONE DEI PEPOLI Presidente: Guerrino Lorenzoni Consiglieri: Paolo Ciani, Mario Santarini, Graziano Elmi, Sabina Caramalli, Maria Cristina Pareschi, Beatrice Lorenzoni, Franco Santi. Sezione soci n° 8 LE BRAINE, VADO Presidente: Giancarlo Marchi Consiglieri di Le Braine: Alice Benassi, Simona Passeri, Terezia Andrea Szalai. Sezione soci n° 10 MARZABOTTO, VERGATO Presidente: Gianluca Bedini Consiglieri di Marzabotto: Livio Moretti, Cosetta Michelini, Angela Venturi. Consiglieri di Vergato: Tiziana Quadri, Paride Barioni, Luciano Lambertini, Aldo Vitali, Dante Fini, Antonio Raffa, Vincenzo Tondolo. Sezione soci n° 11 PORRETTA TERME, SILLA Presidente: Patrizia Guidi Consiglieri di Porretta Terme: Maria Letizia Corsini, Fabrizio Uliani, Patrizia Benassi, Tiziana Salvi. Consiglieri di Silla: Angela Picchioni, Bernadetta Gervasi, Melania Chiosso, Amose Gaggioli, Luca Ori, Fabio Franzaroli. Sezione soci n° 12 BAGNARA DI ROMAGNA, CASTEL GUELFO, RIOLO TERME Presidente: Erika Montefiori consumatori luglio-agosto 2014 43 ecco tutti gli eletti La maggior parte pensionati o impiegati con una forte predisposizione al sociale Consiglieri di Bagnara di Romagna: Monica Fengite, Letizia Staffa, Michela Vicchi. Consiglieri di Castel Guelfo: Nerina Gavina, Valentina Savoia. Consiglieri di Riolo Terme: Caterina Collina, Simona Scheda, Franca Bertoni. Sezione soci n° 13 MEDICINA Presidente: Marco Brini Consiglieri: Avio Mezzetti, Leda Palmirani, Meri Olivieri, Piero Antonio Magnanini, Deanna Domenicali, Michela Vignoli, Ambra Rambaldi, Camilla Targher, Gianni Nobili, Emanuele Longhi, Mauro Cappellari. Sezione soci n° 14 CASALFIUMANESE Presidente: Bellini Floriana Consiglieri: Monica Tassinari, Nadia Ceroni, Stefania Tabanelli, Cinzia Montecuccoli, Lorena Bianconi, Angela Silvi, Alessandra Cenni. Sezione soci n° 15 CASTENASO, OSTERIA GRANDE Presidente: Maurizio Casolari Consiglieri di Castenaso: Leda Albertazzi, Marcella Giovagnoni, Ottavia Marmi, Tiziana Tagliavini. Consiglieri di Osteria Grande: Cinzia Maccaferri, Cinzia Carmagnini, Marco Negrini, Antonella Mirolli, Giuliano Luzzi. Sezione soci n° 16 FICAROLO, FIESSO UMBERTIANO, STIENTA Presidente: Sonia Pavanelli Consiglieri di Ficarolo: Claudio Marca, Luigina Zennaro Consiglieri di Fiesso Umbertiano: Biagio Boldrini, Fulvio Dal Ben Consiglieri di Stienta: Catia Paviera, Maria Luisa Lupato, Giuliana Villani Sezione soci n° 17 CASUMARO, POGGIO RENATICO, RENAZZO, S. AGOSTINO Presidente: Marco Merighi Consiglieri di Casumaro: Loretta Nalli, Luigi Barabani Consiglieri di Poggio Renatico: Gilberto Carlotti, Mila Carassiti, Leonarda Bego, Veronica Bergami Consiglieri ei Renazzo: Fausto Curati, Franco Palazzi Consiglieri di S. Agostino: Meris Ferioli, Milena Baietti Sezione soci n° 18 BERRA, BOSCO MESOLA, JOLANDA DI SAVOIA Presidente: Ermano Conti Consiglieri di Berra: Daniele Callegari, Luciano Galiani, Daniele Mantovani Consiglieri di Bosco Mesola: Alberto Paganini, Enrichetta Veronesi, Mirella Roma Consiglieri di Jolanda di Savoia: Diego Zaghi, Lisa Tumiati. 44 primo piano coop reno ARGELATO, NON SOLO COOP... È "condiviso" il punto vendita n° 38 di Coop Reno Nel negozio inaugurato il 15 giugno c'è un polo commerciale, “La Piazza della Cantina”, che comprende Coop, Supercarni Golinelli, Cantina di Argelato e Brico. Ecco la storia del piano sinergico che ha portato all'importante cambio d'insegna DI MARCO MANZOLI direttore commerciale di Coop Reno Domenica 15 giugno ad Argelato, in via Centese 15, è stato inaugurato e aperto alle vendite il 38° punto vendita di Coop Reno. Il supermercato, già esistente, era di proprietà della “Cantina di Argelato” con cui si è trovato un accordo attraverso il quale Coop Reno ha potuto aumentare la propria rete di vendita. La "Cantina di Argelato” nasce nel 1970 con l’intento di salvaguardare le antiche pratiche enologiche locali e recuperare e valorizzare vini storici di queste terre di pianura, vini come Reno Doc Montuni, Rosso dei Bentivoglio, che prende il nome dalla terra di origine degli antichi "signori" della Bologna rinascimentale; oppure il Reno Doc Pignoletto, vitigno autoctono del bolognese, e tanti altri ancora. La Cantina di Argelato è oggi forte di ben 350 soci viticoltori che conferiscono annualmente circa 50.000 quintali di uve provenienti da 300 ettari di vigneti. I viticoltori di Argelato sono quindi una importante realtà imprenditoriale fortemente radicata sul territorio. Durante gli anni, la Cantina ha esteso il proprio businnes anche ai supermercati, uno ad Argelato adiacente alla cantina stessa e uno a Ferrara. Sette anni fa fu costruito un supermercato di circa 1.000 metri quadrati, e l’area liberata ristrutturata per la vendita diretta dei propri vini sfusi e imbottigliati, nonché ampliata alla vendita di prodotti e attrezzature per l’enologia, il brico e il pet-food. Nasce così "La Piazza della Cantina". Va ricordato inoltre che all’interno del market della Cantina, la macelleria è sempre stata gestita da un imprenditore locale con laboratorio e punto vendita anche a Molinella. Cambio di insegna Gli anni recentemente trascorsi, con la crisi crescente e la concorrenza sempre più numerosa, hanno portato gli amministratori della Cantina a riflettere sui pericoli di un proseguimento dell’attività del market senza sinergie importanti con altre imprese che potessero, attraverso un potere contrattuale maggiore con i fornitori e una maggiore massa critica di vendite, garantire un futuro più tranquillo all’attività e preservare l’occupazione dei 14 dipendenti. In maniera intelligente e pragmatica gli amministratori della consumatori luglio-agosto 2014 45 Taglio del nastro con (da sinistra) il presidente del Consiglio di Sorveglianza di Coop Reno, Mario Cifiello, il sindaco di Argelato, Claudia Muzic, il presidente della Cantina Sociale di Argelato, Vincenzo Breviglieri, il direttore di Legacoop Bologna, Ethel Frasinetti, il presidente provinciale Confcooperative Bologna Daniele Passini, e Mauro Taddia, assessore alle Attività produttive del Comune di Argelato Cantina di Argelato hanno trovato queste sinergie in Coop Reno, cooperativa molto attenta ad intervenire sul territorio per sviluppare il fatturato e salvaguardare i livelli di occupazione. Attraverso un accordo tra le parti si è arrivati così al cambio di insegna del supermercato, che ora come detto è Coop. Un'altra grande novità è quella del mantenimento, all’interno, della gestione della macelleria da parte di Supercarni Golinelli a cui è stato ceduto anche il reparto gastronomia. Si è consolidato in questo modo un polo commerciale denominato “La Piazza della Cantina” che comprende Coop, Supercarni Golinelli, Cantina di Argelato e Brico, un esempio di come si possano creare sinergie importanti anche tra imprese profondamente diverse ma che insieme possono rafforzarsi e crescere. Il meglio di Coop Due numeri ora sul supermercato Coop: come detto i reparti carni e gastronomia e pane sono gestiti da Supercarni Golinelli, il resto del punto vendita per una superficie complessiva di 798 metri quadrati è gestito da Coop Reno. All’interno del supermercato si può trovare un assortimento ampio e profondo con più di 5.000 referenze di generi vari, surgelati, ortofrutta, latticini e salumi, prodotti take away. All’entrata, in bella vista, il meglio della cultura gastronomica italiana a marchio Coop “Fior Fiore “ e le altre eccellenze del marchio Coop. Nel punto vendita sono natural- mente presenti tutti i servizi offerti da Coop Reno, come prestito sociale, pagamento utenze e ticket sanitari, vendita di biglietti per eventi speciali, accettazione di buoni pasto, pagamento con carte di credito e Coopcard. Altre informazioni si trovano sul sito www.coopreno.it PUNTO RISTORO EQUO E SOLIDALE UN CAFFÈ "DIVERSO" NEL DISTRIBUTORE A cura di Punto Equo, una cooperativa che lavora per la promozione del commercio equo e solidale attraverso i distributori automatici, è a disposizione dei consumatori al Punto ristoro equo e solidale dove è possibile gustare un ottimo caffè espresso, un cappuccino, un tè o una cioccolata buoni non solo per il palato, ma anche perché costruiscono progetti di sviluppo con i produttori del sud del mondo. Il distributore automatico (nella foto) è personalizzato graficamente, per comunicare al consumatore che con quella tazzina di caffè sta contribuendo alla promozione del commercio equo e solidale. L’espresso erogato dalla macchina è una miscela “Equocaffè”, composta per il 50% da arabica proveniente dall’Honduras (cooperativa Cocafcal, che grazie al circuito Fairtrade sta potenziando il servizio sanitario, costruendo una biblioteca e promuovendo associazioni sportive giovanili in loco) e per il 50% da robusta dell’Indonesia (cooperativa Askogo, diffusa su 13 villaggi e che coltiva il caffè tra i 1.000 e 1.500 metri di altezza sul livello del mare). 46 consumare informati coop reno Quella prima bevuta La comunità Il Sorriso e il suo progetto “Non farti stendere" sull'alcolismo giovanile DI DANIELA DALPOZZO La comunità terapeutica Il Sorriso nasce nel 1982 dall'intuizione di alcuni volontari, per cercare di risolvere il problema della tossicodipendenza: un'iniziativa subito supportata, in una logica territoriale, dai comuni del circondario imolese. In oltre 30 anni di attività, ha seguito le evoluzioni delle dipendenze patologiche, attraverso progetti specialistici e innovativi e con personale sempre più specializzato. Trasferitasi a Fontanelice, la comunità ha visto la nascita nel 1987 della struttura maschile, poi nel 1996 di quella femminile denominata “Centro Virginia Woolf”, in cui sono accolte ragazze sole e donne con figli a carico e problemi di dipendenza patologica. Nel settembre 2000 diventa operativo il progetto “Bruno Bettelheim” sulla ricomposizione di un nucleo familiare o di una coppia con patologia da dipendenza, che ha dato fino ad oggi ottimi risultati. Sul finire del 2006 nasce il Progetto “Aria”, che, unico in Italia, si occupa di accogliere in cura transessuali tossicodipendenti. Nel 2011, infine, un modulo per persone sempre con problematiche di dipendenza in età avanzata, i cosiddetti cronici. Negli ultimi anni, spinti dalle richieste provenienti dal territorio, soprattutto riguardanti le emergenze legate al consumo smodato di alcolici con modalità importate dal nord Europa ("binge drinking", assunzione di più di 5 o 6 soluzioni alcoliche diverse nell’arco di una serata), da parte di giovani e giovanissimi, la comunità ha cercato di supportare le agenzie scolastiche nella prevenzione primaria e secondaria dell'abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Come conferma Francesco Grassi, responsabile del progetto "Non farti stendere" a cui Coop Reno ha devoluto 4.000 euro per la gestione di uno sportello per la prevenzione delle dipendenze e dei disagi all'interno di alcune scuole medie di Imola e della Vallata del Santerno. Una "droga ponte" L'età della prima assunzione si è via via abbassata, fino a toccare bambini di 10-11 anni. In Italia, la prima “bevuta” avviene in media a 13 anni; più dell’80% della popolazione studentesca ha consumato alcol nell’ultimo anno e il 65% negli ultimi trenta giorni. Tra questi, il 35,5% ha dichiarato di fare "binge drinking". La popolazione maschile è generalmente più coinvolta rispetto a quella femminile (71% contro 59%, ultimi 30 giorni). Le proporzioni di studenti che bevono aumentano con l’età partendo comunque da numeri importanti: il 47% ha 15 anni. Diverse evidenze scientifiche mostrano che l'alcol rappresenta oggi per molti giovani la "gateway drug", ovvero la "droga ponte" che facilita e favorisce il consumo di droghe illegali. Negli adolescenti, il consumo di alcol è associato a numerosi comportamenti a rischio come attività sessuale precoce, assenze scolastiche ingiustificate e riduzione delle prestazioni scolastiche, violenza, bullismo e possesso di armi. La positiva esperienza dello scorso anno ad Imola, grazie allo Sportello di Pronto Aiuto, e con le scuole primarie e secondarie della Vallata del Santerno, con interventi modulati sui diversi target di bambini e adolescenti, ha avuto l'obiettivo di costruire una rete per consentire l'individuazione precoce di disagi (scolastici, familiari e di contesto) che possano favorire l'abuso di alcol e di sostanze psicotrope e di comportamenti anti-sociali tra i giovani del territorio. Il progetto ha visto la presenza settimanale di un educatore o di uno psicologo (in base alle diverse tipologie di intervento), a partire da novembre 2013 e per tutto l'anno scolastico. Oltre a questo, anche attività di sportello per genitori e di prevenzione per le classi terze, con interventi frontali nelle classi con supporto di strumenti multimediali; inoltre formazione per docenti e genitori attraverso laboratori interattivi. L’altra parte del progetto ha previsto incontri con i ragazzi della scuola secondaria di primo grado e delle classi 4a e 5a della scuola primaria degli istituti di Borgo Tossignano, Castel del Rio, Fontanelice e Casalfiumanese. consumatori luglio-agosto 2014 47 A tutta scuola Concorsi e premiazioni, anche Coop Reno ha chiuso in bellezza l'anno scolastico DI ALICE MUNERATO Si sono conclusi in queste settimane due importanti progetti che hanno coinvolto Coop Reno e il mondo della scuola. In marzo la cooperativa ha lanciato il concorso “A scuola con te hai 2 nuovi amici”, che invitava tutti gli alunni a dare un nome alle due mascotte. Dopo una difficilissima scelta, la commissione giudicatrice ha scelto i due temi vincitori del concorso. Il primo tema è stato scritto da Matilde P. della classe 4ª B della scuola primaria G. Leopardi di Poggio Renatico, e ha come riferimento l’insegnante Concetta Russo. Il secondo tema è stato scritto da Benedetta V. della classe 5ªA della scuola Don Giovanni Fornasini di Porretta Terme e ha come riferimento l’insegnante Sabrina Angelini. Complimenti quindi alle due classi di Poggio Renatico e di Porretta Terme che si sono aggiudicate un computer portatile, ma un caloroso ringraziamento va anche a tutti i 459 partecipanti ai quali andrà un simpatico omaggio: un quaderno originale e personalizzato per l’occasione. Da oggi in poi i due bambini del collezionamento “Cari soci fate i buoni scuola” si chiameranno Nicolò ed Emma, i nomi dei due temi vincenti. Ecco alcuni passaggi dei due temi: “Emma scrisse che il suo nome viene dalla lingua tedesca e significa gentile e fraterno…”. “Nicolò…sentendo parlare di basket cominciò a parlare delle squadre… c’è voluto un po’ di tempo ma siamo diventati amici... È bello fare nuove amicizie...” I valori cooperativi Con una cerimonia-spettacolo si è conclusa, inoltre, la terza edizione del concorso "Coopyright junior", riservato agli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Bologna e provincia: un concorso di ricerca, promosso da Legacoop Bologna e dal Centro di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale, che finora ha coinvolto 14 istituti, 16 insegnanti e oltre 300 studenti. Ai ragazzi è stato chiesto di presentare una ricerca storico/sociale sul pensiero e sulle pratiche della solidarietà economica e cooperativa del territorio bolognese. Tra le varie classi che hanno partecipato – la 3ª E della scuola media Farini di Bologna, la 2ª D Rodari dell’istituto Rodari-Jussi di San Lazzaro di Savena, la 3ªA dell’Istituto Salvo D’Acquisto di Bologna, la 3ª F della scuola media Volta di Bologna, la 3ªA e 3ª B della scuola media Saffi di Bologna – una menzione è d'obbligo per la 3ª C della scuola media di San Giorgio di Piano, che ha portato come soggetto di ricerca la storia di Coop Reno. L'obiettivo di "Coopyright junior" è quello di avvicinare i giovanissimi ai valori della cooperazione e di diffondere la cultura cooperativa tra le nuove generazioni, quindi si inserisce perfettamente nel solco dello stretto rapporto stabilito da Coop Reno con la scuola. 48 vivere bene coop reno Morbo di Crohn e colite ulcerosa nei bambini Occorrono fondi per la ricerca su queste malattie che colpiscono oggi anche in età infantile. Coop Reno ha stanziato 5.000 euro grazie al ristorno DI GLORIA BELLISARIO E LISA LODI coordinatrici gruppo genitori volontari di Bologna L’Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino, AMICI Onlus, riunisce le persone affette da colite ulcerosa e da malattia di Crohn, i loro familiari e tutti coloro che condividono il valore della salute e il vincolo della solidarietà sociale. L’associazione non è legata ad alcun gruppo politico né ad associazioni o gruppi religiosi. AMICI nasce in Emilia Romagna nel 1987 e si costituisce come associazione nazionale onlus il 25 maggio 2010. Ha sedi in 15 regioni e aderisce a una federazione europea (EFCCA, www.efcca.org) che raccoglie 29 associazioni nazionali di 26 paesi e oltre 100 mila associati. L'’associazione si propone la soluzione dei problemi medici e sociali posti dalle malattie infiammatorie croniche intestinali, avvalendosi della collaborazione di comitati di medici specialisti che coordinano le iniziative a carattere medico-scientifico. Per raggiungere i propri fini, l'associazione si rivolge agli organismi politici e amministrativi, per ottenere una serie di risultati: un adeguato sostegno alla ricerca che promuova la conoscenza di queste malattie e ne faciliti la diagnosi precoce e cure efficaci; le provvidenze necessarie agli ammalati per contenere i disagi che la malattia comporta e in particolare la gratuità, la reperibilità e la facilità di approvvigionamento dei farmaci, la gratuità e tempestività delle prestazioni, l’assistenza sanitaria integrativa relativa ai prodotti dietetici e la nutrizione artificiale domiciliare. Altri obiettivi sono la possibilità di usufruire di assistenza infermieristica domiciliare, l’adeguatezza e la diffusione delle strutture sanitarie di riferimento, la tutela del posto di lavoro, il riconoscimento degli effetti invalidanti della malattia. AMICI si rivolge agli organismi sanitari la cui collaborazione è necessaria per ottenere la diffusione di posti letto per la degenza clinica e chirurgica e di ambulatori specialistici proporzionati alle necessità nelle diverse regioni; nonché la ridistribuzione degli ammalati in cura, che consenta ad ognuno di essi di recarsi presso la struttura specialistica più vicina al proprio domicilio. AMICI utilizza, infine, gli organi di stampa e i mass-media per un’adeguata informazione dell’opinione pubblica sui problemi clinici e sociali degli ammalati, che ne consenta un sereno inserimento nella vita familiare e di relazione. Il contatto con Coop Reno Coop Reno nell’ambito del sostegno a progetti di solidarietà, ha contattato nel gennaio 2014 l’associazione A.M.I.C.I. onlus, destinandole una somma di 5.000 euro per realizzare un progetto nel reparto di Gastroenterologia Pediatrica dell’Ospedale Maggiore di Bologna sulla ricerca degli anticorpi anti–TNF al fine di regolare meglio le terapie nei pazienti pediatrici. I ricercatori coinvolti nel progetto saranno la dottoressa Patrizia Alvisi (coordinatrice dello studio, Pediatria Ospedale Maggiore di Bologna) e la dottoressa Tania Silvestri (Laboratorio analisi, Ospedale Maggiore di Bologna). consumatori luglio-agosto 2014 49 È l'elemento cardine nella patogenesi e nella terapia del diabete. A rivelarlo un ormone come l'insulina che agisce a livello cerebrale Tutto parte dalla mente DI CHIARA ZAGLIA responsabile del progetto Secondo gli ultimi dati del World Health Organization, il diabete, una delle patologie metaboliche più diffuse e spesso correlata all’obesità, colpisce 366 milioni di persone nel mondo. In Italia, dati del 2004 stimavano in 5.374.000 (il 10% della popolazione) i malati di diabete. Gli studi più recenti (alcuni dell’Università di Bologna) evidenziano come un bersaglio chiave della funzione insulinica sia il sistema nervoso centrale, in particolare la VTA, un’area mesencefalica anteriore. Il diabete, quindi, dimostra di avere molte logiche neuroscientifiche nella sua patogenesi e ciò permette di rileggere in una nuova ottica sia la patologia diabetica stessa che tutti i risvolti terapeutici del caso, con prospettive più globali e al tempo stesso più mirate su ogni paziente. L’insulina agisce sul sistema nervoso centrale, soprattutto a livello del reward pathway (circuito della ricompensa), che collega risposte emotive alle funzioni che regolano i sistemi ormonali superiori; tale sistema vede come percorsi neurali circuiti mediati dalla dopamina, un neurotrasmettitore. Il circuito della ricompensa è un centro regolatore di meccanismi istintivi, comportamenti automatici o inconsci, reazioni vegetative e risposte emotive. Se nel paziente diabetico fosse mantenuto un livello sufficiente di dopamina, grazie a ricompense “alternative” correttamente raggiunte, lo squilibrio insulinico o non si avrebbe o avverrebbe in modo più controllato. Il fatto che l’ormone insulina agisca a livello cerebrale ci rivela come la mente diventi elemento cardine nella patogenesi e nella terapia della patologia diabetica, soprattutto quando associata a obesità. È possibile, pertanto, rivalutare il significato della dieta e dell’attività fisica, non più da intendere come sistema costrittivo funzionale a una terapia, ma da interpretare come due metodi di gratificazione che portano a un miglioramento non solo funzionale ma anche globale dell’individuo. L’integrazione della psicoterapia rappresenta l’approccio elettivo per ottenere un buon risultato in un tempo contenuto, oltre che fornire al paziente uno strumento da utilizzare anche autonomamente. 10.000 EURO PER LA RICERCA Coop Reno ha destinato 10 mila euro al finanziamento di una borsa di studio destinata a un professionista psicologo-psicoterapeuta con specifica formazione post-universitaria, al fine di implementare la ricerca sull'integrazione della psicoterapia dei pazienti affetti da diabete che afferiscono al Servizio di Psicologia Ospedaliera su invio della Dietologia e Nutrizione Clinica dell’Azienda USL di Bologna. Questa figura sarà utilizzata nell'Unità ospedaliera complessa di Psicologia ospedaliera con sede all'ospedale Bellaria di Bologna e svolgerà attività clinica con i pazienti. Già dal 2003 è presente, nell’Azienda USL Città di Bologna, l’Unità Operativa Complessa di Psicologia Ospedaliera del Bellaria. Il servizio è composto da psicologi in ruolo e da volontari e tirocinanti che collaborano nelle diverse attività della testistica e della raccolta dati. L’attività clinica e istituzionale è rivolta ai pazienti ospedalieri e loro familiari, oltre che al personale sanitario e non. I settori in cui l’intervento psicologico è strutturato riguardano il Dipartimento Oncologico, la Cardiologia, le Neuroscienze, l’Emergenza-Urgenza, la Dietologia e Nutrizione Clinica, la Dialisi, la Casa dei Risvegli. Negli anni, la Psicologia Ospedaliera dell’Azienda USL ha attivato molteplici interventi formativi, contribuendo allo sviluppo della cultura psicologica nell’istituzione sanitaria e favorendo la personalizzazione delle cure, attraverso il modello olistico unitario mente-corpo. La collaborazione con l'Unità di dietologia e nutrizione clinica risale al 2003 ed è centrata sulla consulenza e presa in carico psicologica dei pazienti con diagnosi di sovrappeso e obesità (anche grave), con l’obiettivo di migliorare la compliance alle cure. Benessere in Slovenia PROFUMO D’ESTATE - COOP -15 % DI SCONTO Prezzo in Euro: menti sui tutti i tratta ggi sa as m ro nt ce l de na iša “H a zz lle e be u” ik vn tra Terme Dobrna, Dobrna, Slovenia t: 00386 3 78 08 110 / e: [email protected] www.terme-dobrna.si 1/7/2014 - 7/8/2014 8/8/2014 - 31/8/2014 1 x mezza pensione a persona 1 x mezza pensione a persona HOTEL PARK *** camera doppia già a partire da già a partire da 35,90 EURO 42,00 EURO VILA HIGIEA **** camera doppia già a partire da già a partire da 37,90 EURO 44,00 EURO HOTEL VITA **** letto francese già a partire da già a partire da 39,90 EURO 46,00 EURO VANTAGGI PER I BAMBINI: GRATIS (permanenza e colazione) un bambino fino ai 6 anni d’età e un bambino fino ai 14 anni d’età in camera con almeno un adulto (adulta persona paga il supllemento per camera singola). COOP september 2013.indd 1 29.5.2014 15:07:39 www.rimske-terme.si VACANZE IN SLOVENIA PAGA 1 E SOGGIORNANO 2 ! 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Non è la pena in sé, infatti, a curare una psiche ferita o immatura, e nemmeno la consapevolezza degli effetti nefasti della violenza agita, ma solo un’adeguata rieducazione psico-socioaffettiva. Senza un recupero pieno, penso che il violento costituisca un pericolo sociale perché, oltre alla partner, diverse persone possono divenirne vittima: i figli, gli amici, i genitori, gli sconosciuti che venissero a un diverbio con lui. C’è ancora molto da fare, quindi, per affrontare il problema della violenza di genere nel modo più adeguato, e tutti siamo impegnati a riflettere e a sollecitare in tal senso l’opinione pubblica e la politica. Anche per questo sono contenta che non si concluda completamente l’esperienza del gruppo Genitorialità Condivisa che, finanziato da Coop Reno, per sei anni si è incontrato ogni quindici giorni a S. Giorgio di Piano per affrontare temi educativi. In questi anni "di gruppo" siamo tutti cresciuti nella consapevolezza di noi stessi e del nostro ruolo genitoriale. A volte ci siamo sentiti sconfitti, a volte abbiamo temuto di non riuscire a correggere i nostri errori, a volte siamo riusciti a vederli solo con l’aiuto degli altri. Abbiamo faticato a interrogarci, a scendere in profondità, a riconoscere i nostri limiti. Abbiamo usu- fruito tante volte della presenza del dottor Daniele Cibelli a cui va la nostra gratitudine per la pazienza con cui ha ascoltato e affrontato i problemi che gli abbiamo presentato. Ma soprattutto ringraziamo Coop Reno che, col suo contributo, ha reso possibile un’opportunità educativa unica in tutto il territorio di pianura. Anzi, più di un’opportunità educativa: un’esperienza di mutualità profonda di cui porteremo sempre il segno. Ci siamo interrogati sul rapporto che in sei anni si è stabilito tra noi componenti del Gruppo, e tutti abbiamo convenuto che non si tratta di amicizia, né di simpatia o complicità, ma di profonda solidarietà, tale che ciascuno di noi sa di poter contare sull’ascolto e sul sostegno degli altri. Il Gruppo, dopo la pausa estiva, si trasformerà in uno degli 80 Gruppi AMA (AutoMutuoAiuto) dell’area metropolitana di Bologna, coordinati dall’Azienda USL di Bologna. Due persone del gruppo Genitorialità Condivisa, infatti, si sono rese disponibili a frequentare un corso per facilitatore presso l’USL di Bologna, per portare avanti con competenza l’esperienza della mutualità educativa tra figure genitoriali. Tutte le attività del gruppo si troveranno, a partire dall’autunno, sul sito www.ausl.bologna. it>partecipazione>Gruppi di Auto Mutuo Aiuto. Per chi volesse informazioni, è attiva la Segreteria Facilitante dal lunedì al venerdì, dalle 9,30 alle 16. Prima dei saluti vacanzieri, mi preme ricordare che lo psicoterapeuta dottor Cibelli terrà, per il gruppo Genitorialità Condivisa e villeggianti, una conferenza a Tolè il 22 luglio (martedì), alle ore 21, presso la sede dell’Associazione culturale Pellegrini del Tauleto. Il tema, interessantissimo, sarà Ludopatia e dipendenze. Auguro a tutti una buona vacanza rigenerante. 52 cultura coop reno Libri a cura di Daniela Dalpozzo IL PERTINI LAUREATO TESI SUL MODELLO COOP L'Associazione per lo studio del mutualismo e dell'economia sociale (Ames) ha recuperato e pubblicato la tesi di laurea che Sandro Pertini discusse nel 1924 all'Istituto di Scienze Sociali “Cesare Alfieri” di Firenze. La presentazione del volume fornisce spunti di riflessione sulla straordinaria attualità dei valori del modello cooperativo che, soprattutto in momenti difficili, riveste un ruolo centrale. Sandro Pertini La cooperazione edizione a cura di Sebastiano Tringali SGARBI POESIA DI UN PADRE L'autore, farmacista, amante della poesia, grande cacciatore e padre di due protagonisti della nostra scena culturale come Vittorio ed Elisabetta Sgarbi, racconta le sue memorie – in una campagna antica e nobile al confine tra due terre ricche di storia come il Veneto e l'Emilia – in uno dei più famosi mulini dell’area del Po: il primo alimentato dall’elettricità e non dall’acqua. Un testo evocativo e coinvolgente che dalla fine della Grande Guerra arriva ai giorni nostri, rileggendo, senza mai perdere vivacità e freschezza, alcune tra le pagine più intense del nostro Novecento. Giuseppe Sgarbi, Lungo l'argine del tempo - Memorie di un farmacista Skira editore, 16 euro SAPORI IN CHIESA DOPO IL SISMA Dopo i danni riportati nel sisma del 2012, la chiesa è stata riaperta al pubblico nel dicembre 2013 anche se le pregevoli opere d'arte al suo interno attendono ancora il restauro. La pubblicazione di questo libro a cura dell'Associazione Amici di Minerbio, con il sostegno di Coop Reno, vuole contribuire alla conoscenza di quest'opera presente nel nostro territorio, presentandoci le immagini e la voce (l'organo storico appena restaurato) di un luogo d'arte e di fede di grande valore. Completa il testo un'intervista a Gabriella Sapori, storica conoscitrice della chiesa. La nostra chiesa parrocchiale di Minerbio - intervista a Gabriella Sapori LE GESTA DEL CAVALIERE EROTICO Un romanzo storico-erotico che narra le gesta del Chevalier d'Eon, diplomatico e spia per conto di Luigi XV, che percorse l'Europa giungendo fino in Russia. La particolarità del personaggio è però quella che si presentava come la bellissima dama Lia de Beumont accendendo passioni fra uomini e donne per la sua sensualità e causando guai a tutti coloro che incrociavano la sua strada. Una lettura piacevole e di evasione per le vacanze estive. Mauro Mazzoni Il segreto del Re Edizioni Pendragon, 16 euro PAHOR LO SLOVENO ITALIANO Pahor è uno dei più grandi scrittori sloveni di cittadinanza italiana. Durante la Seconda guerra mondiale aderì al Fronte di liberazione sloveno e fu deportato nei lager nazisti, esperienza cui ha dato voce in gran parte della sua produzione letteraria, in particolare nel capolavoro Necropoli (2008). Difensore della libertà e della dignità della persona, ha trovato negli umiliati e offesi i protagonisti della sua vicenda umana e della sua narrativa, come anche del suo pensiero storico e politico. Con lui e di lui ha scritto la studiosa di letteratura slovena Tatjana Rojc, co-autrice di questo libro. Tatijana Rojc e Boris Pahor Così ho vissuto Bompiani, 21 euro consumatori luglio-agosto 2014 53 San Lazzaro in fiera Dal giovedì 31 luglio a domenica 3 agosto va in scena la 184a edizione della celebre Fiera di San Lazzaro, rito popolare immortalato da Guccini DI ALESSANDRA GIOVANNINI È dal 1830 che ogni anno, ai primi di agosto, si consuma il rito popolare della Fiera di San Lazzaro. Ma le origini sono ancora più antiche. Alla fine del Settecento l’invasione delle truppe napoleoniche e gli eventi che ne erano seguiti l’avevano fatta cessare. Si dovette attendere l’atto del consiglio comunale del 28 aprile 1830 per la sua definitiva istituzione. Nel luglio di quell’anno, si stabilì che la Fiera di San Lazzaro sarebbe stata annuale e si sarebbe tenuta all’inizio di agosto per la durata di tre giorni. Per intrattenere i convenuti vi erano spettacoli, cantastorie, imbonitori, curiosità e quant’altro faceva di ogni fiera del tempo, oltre che il mezzo per realizzare economicamente il LA CANZONE (IN BOLOGNESE) A san stè a la fira ed San Lazer oili oilà A iò cumprè du bi pizòn cum i eran bi cum i eran bòn La selta fora na ragazola, oilì oilà Ma xa vli pri du pizòn cum i eran bi cum i eran bòn A la purtè dantr'a una porta, oili oilà Sò la stanela, zò i bragòn, cum i eran bi cum i eran bòn La selta fora na brotta vciàza oilì oilà Ban xa fev du spurcaciòn cum i eran bi cum i eran bòn Siamo qui che giochiamo alla merla oi... Sè la merla i mi quaiòn cum i eran bi cum i eran bòn Anca mè quand ai era giuvnàza oili oilà A n'ho ciapè di bi pzulòn cum i eran bi cum i eran... Anc ades ca san na vciaza oilì oilà Am la sfraig contr'i fitòn, cum i eran bi cum i eran bòn lavoro di un’annata e un’opportunità per rifornirsi di merci che difficilmente si sarebbero potute trovare in altri momenti, anche un’occasione per divertirsi. È tra fine Ottocento e inizio Novecento che la Fiera di San Lazzaro divenne importante al punto da richiamare compratori, oltre che dai dintorni e dalla vicina Bologna, anche dalla Romagna, dalla Toscana e persino dal napoletano. Dopo la seconda guerra mondiale San Lazzaro non era più un comune agricolo e, nonostante la rapida urbanizzazione, "la fiera di merci e bestiame" rimase sempre l’appuntamento dell’estate per eccellenza. Dai pochi banchi di ortofrutta di allora, la fiera è cresciuta accogliendo oggi circa 120 ambulanti, 60 artigiani, 25 antiquari e quattro aree per gli spettacoli. Ogni anno arrivano circa 150.000 visitatori e tutti cantano sulle note della famosa canzone di Francesco Guccini, La Fira ed San Lazer. IL PROGRAMMA È da sempre una fiera che sposa spettacolo e divertimento, tradizione e territorio. Durante tutte le giornate sono previsti mercatini, mostre, arte, antiquariato e negozi aperti. Ristoranti con le tipiche specialità, spettacoli, musica e intrattenimento. E poi naturalmente l’area fieristica che si sviluppa da Piazza Bracci e dal Parco 2 Agosto alle vie Emilia, San Lazzaro, Repubblica e Rimembranze. Nelle giornate di giovedì e venerdì l'orario di apertura va dalle 18 alle 24, il sabato e la domenica dalle 8 alle 24. SOCI CONVIENE DI PIÙ OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP RENO DAL 24 LUGLIO AL 6 AGOSTO NEI SUPERMERCATI COOP RENO SPECK MOSER sottovuoto stagionatura 5 mesi metà, circa 2,2 kg, al kg AAnzichè 11,70 € 7,20 € NTO SCO % SA 8 3 CAS A L L A un quarto, circa 1,2 kg, al kg FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. 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