Anteprima gratuita - Matisklo Edizioni
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Fabrizio Sebastian Caleffi D’Alistàl ANNUARIO DEGLI ATTORI E DEI GRANDI AMORI «Comete» Collana di poesia Questa è un'anteprima gratuita di Annuario degli attori e dei grandi amori © 2014 Fabrizio Sebastian Caleffi D’Alistàl © 2014 Matisklo Edizioni Matisklo Edizioni www.matiskloedizioni.com ISBN: 978-88-98572-15-1 Matisklo Edizioni S.N.C. di Oddera Cesare & Vico Francesco Via Eremita 14 17045 Mallare (SV) [email protected] www.matiskloedizioni.com La compagnia ancora una volta riunita (PREFAZIONE DI ORSINO ORSINI DEL BALZO NEL GIORNO DI SAN PATRIZIO E DI UN COMPLEANNO E QUALCHE GIORNO DOPO) Ora fra i tronchi di Strelher passerà un treno allegro minuscolo come l’infanzia. Ti dipingeremo un accento circonflesso sul ceffo. Sarai uno sgargiante ciliegio che muore. E dopo la recita tutti a casa di Cechov Angelo Maria Ripellino Se tutta la Russia è il nostro giardino, il suo giardino è la nostra Russia. Del resto, lui ha radici anche là. E una casa sulla Mojka. Una giornata troppo lunga è pur sempre troppo corta. Oggi è il Saint Patrick’s Day: il giorno di San Patrizio, il suo pozzo schiumante di birra tracima sussurri. Sono le voci impostate dei morti, che si fanno via via sempre più forti. E i vivi, i vivi! C’è qualcuno più vivace di lui, che tanti anni fa, quando era quasi già il ragazzino che sarebbe diventato, vide il Giardino a Milano, dove sarebbe poi diventato lui Leonid Gaev: oggi è il giorno di San Patrizio e il suo compleanno e lui si chiama in tanti modi, soprattutto Fabrizio, mai però Patrizio. Gli ho appena fatto gli auguri e lui, Fabrizio Sebastian, mi ha detto un paio di cose. Di guardare in TV quel giardino creato da Strehler, che l’avrebbe poi scritturato; di leggere il suo «Annuario» e di scrivergli la prefazione, questa che mi metto subito a fare; di spedirgli un soggetto, cosa che farò più avanti; di raggiungerlo per il vernissage della primavera. Bene, che cos’è mai dunque una prefazione? A un libro di poesia poi! Ho qualche anno meno di lui e, da quando lo conosco, ho sempre inseguito la sua profonda leggerezza: ci conoscemmo a teatro, al «Piccolo Teatro» di via Rovello. In visita da Roma ai parenti del nord, venni accompagnato da uno zio architetto, zio anche di Babik, nickname infantile di Fabrizio, ad assistere al table read della sua primissima commedia, «La profezia del mammuth», scritta da un Sebastian non ancora maggiorenne. Quando gli domandai come mai gli fosse venuto in mente di scrivere una pièce, rispose che si faceva più in fretta, perché si andava sempre a capo. Lo stesso discorso vale per la poesia. Abitavo in Costa Azzurra quando il Caleffi già due volte vincitore del maggior premio italiano per la drammaturgia andava in scena al teatro Litta di Milano con la regia del suo lavoro «Casi di Emergenza», alla cui prima assistetti seduto accanto a Fabrizio, in platea. Stavo a Parigi quando Fab, già fabulous, ci venne per capodanno con la bella girlfriend Patrizia e insieme cenammo chez «Procope». Non c’ero, invece, quando, a Parigi, partecipò al festival «Polyphonix» con un reading insieme a Lawrence Ferlinghetti. La sua poesia, come potete constatare da soli, va in un’altra direzione, ma il poeta Fabrizio, subito fabuleux, individuò nel giro della «City Lights» e in Dylan Thomas il suo milieu. Sto da un anno a Melbourne, Australia. Ma mi trovavo a Parigi e ieri, primo giorno di primavera, ho raggiunto Fab che sta a mezz’ora da Milano e a dieci minuti dalla Svizzera. Due principi in giardino, «vanno e vengono parlando di Pound e Dylan Thomas», per parafrasare T. S. Eliot. Con il primo, Fabrizio nuotava ai «Bagni Tigullio» di Rapallo. Sul secondo, il suo preferito, scrisse e diresse un film per Rai2 e una commedia, «Come un ragazzo grasso sotto un’acquazzone», andata perduta, sul viaggio a Genova e nel Levante del Gallese, che suscitò l’interesse di Luigi Squarzina, allora direttore dello «Stabile» genovese. Ora, nel centenario del Bardo di Swansea, ha un nuovo progetto teatrale. Riparto dalla Malpensa per l’Australia. Riporto da un Giardino senza Ciliegi il ricordo di una Riunione di Compagnia in un frusciar di foglie sfogliate come un copione. È la compagnia di Strehler: una compagnia di Giganti. Parte dei versi di questo «Annuario» sono stati composti nel corso della tournée della Montagna. In un’atmosfera piuttosto joyciana (by the way, Joyce si chiamava la cagnolina shi tzu di Fabrizio e Patrizia), anche il Maestro triestino s’è ancora una volta riunito con la giovanissima Anja Guerritore e la giovanissima Maddalena pirandelliana, corda pazza del principe del Piccolo, anche un po’ Piccolo Principe e la Grande Giulia sia Varja che Sgricia e il caro Carraro e Renato e... E Joyce ha giocato col Ciro. E con gli altri, da Potemkin a Rolex, a Bacio, a Tiffany. Cani, cavalli e corse: anche gli zoccoli sul turf hanno risuonato per anni sul palcoscenico personale di Fabrizio. Di casa a San Siro come a Auteil, ippodromi assai letterari. Dal racconto «Mio padre» ambientato da Hemingway nella Milano del suo primo amore (Agnes, ribattezzata Catherine in «Addio alle armi») Fabrizio ha tratto un altro film per Rai2. Tout se tient e tutto si ritrova in questa raccolta della memoria ricordata a memoria. Ora è tempo di andare: Sebastian (il middle name che il poeta usa quando si sposa) mi accompagna all’aeroporto. Volo EK 0092 per aeroporto di Tullamarine (Mel- bourne) con scalo a Dubai: imbarco immediato. Saluto Fab, che mi ricorda il soggetto richiesto. Glielo manderò da Dubai, promesso. DXB: ho ancora 2h e 50 minuti d’attesa dell’EK 0406 per l’Australia. Li passo a Citofonare Dio. «DIAL "O" 4 GOD», original plot by Orsino Orsini Del Balzo. Questo, come le parti precedenti, lo tradurrà Fabrizio: l’italiano lo parlo, ma non lo scrivo più. Lui è più bilingue di me. Dice dunque il soggetto in pillola: c’è un acattolico con il vizio e il vezzo di frequentar confessionali, mettendo alla prova preti su colpe probabilmente solo vagheggiate; uno spretato che lo tiene d’occhio, lo segue, lo avvicina, per coinvolgerlo poi in un triangolo alla «Jules et Jim» con una ragazza che da ragazzina, come tante un tempo e adesso chissà, fantasticava di farsi sorella suora. Si sviluppi, ambientando nella provincia, preferibilmente francese; comunque, in provincia. In Provenza (il mare, il suol) ebbe origine dei Del Balzo il caro progenitor. Poetic Land: landa poetica. Avendo scritto anch’io in dissoluta vita mia almeno una poesia (nella lingua madre, non in senso letterale, essendo italiano solo il babbo, in specifico romano) colgo l’occasione di porla qui in calce alla mia prefazione: quando mi ricapita l’occasione? Valga da introduzione alla Fab Poetry che segue. E ritornano in porto i peccatori ritirate hanno alfin le reti e le mogli le voglie le gatte e i preti li aspettano al mercato del pesce dove i peccatori di perle le offriranno ai porci che i sorci gli corrono tra i piedi poi sen vanno a coricare i marinai pronti a salpare ancora il vasto eppur angusto mare per fiocinare i demoni palombari o dolce naufragare. Orsino Orsini Del Balzo ANNUARIO DEGLI ATTORI E DEI GRANDI AMORI DIETRO I SIPARI Ut pictura poiesis Ho conosciuto Fabrizio Caleffi all’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università Statale. È già passato qualche anno, ma sostanzialmente lui non è cambiato molto. Già allora recitava, si occupava di teatro, scriveva e aveva già pubblicato almeno un libro. I racconti abbagliati di Fabrizio nascono tenui come un gioco teatrale e hanno spesso sipari semichiusi e set cinematografici come sfondo. E fondali di città come teatro... Adriano Altamira, Milano, Settembre 2006 * Ah che vorrei ancora un altro amore parigino di corsa di corsa nel vento del mattino veloce nel retro del bistrò – un amore in argot con Zazie dans le metrò croccante come un croque-monsieur poi d’estate a Saint Tropez avec toi a la Cave du Roi Johanna Dark adolescente, tu lux di sole sorgente un amore francese e un altro amore londinese a seminar baci nel laghetto di Hyde Park un amore inglese eppoi un altro amore milanese passeggiando in via Brera / le 10 la sera dietro un paio di gambe nude a primavera. Ah che vorrei un altro amore newyorkese le mani sui tuoi seni mentre sottoterra tremano treni: quando la Moglie è in Vacanza i Mariti hanno il cielo in una Stanza. Ah che vorrei un altro amore kitsch un amore a Marrakech di serpenti incantati e cimbali spaiati e un amore a Kuta Beach e un amore berlinese a Pechino e una storia cinese a Torino! Londra 2006 * Arruolate angeli! Servono angeli! Dalle mani leggere. Per sollevare per sollevare bare. Vivo o morto un indio pesa quanto un bambino. Quando spara il suo fucilino? Di legno. E quando spara che spera? Di sera. Che non si riconoscano gli angeli. Che neppure i preti entrano nelle chiese del Chiapas dalla facciata churrasca nell’ocra polvere della burrasca. Servono angeli, ma con penne di gallina. Dove ogni gallina s’atteggia a condor. I preti no, ma le galline entrano in chiesa nel Chiapas. Le galline, i cani – i cani più piccoli del mondo le galline, i cani, i santi di legno gli dei impietriti davanti ai carri armati con lo stesso stupore come dinanzi ai cavalli sconosciuti. Arruolate angeli! Che nello Zocalo anche tu sei solo. San Cristobal de Las Casas, 1994 * In tutte in tutte le piazze sempre la stessa domanda: come sono qui le ragazze? Sono illusioni – il pubblico. D’ogni amore spezzato come del braccio fratturato: fa male ogni tanto quando piove. Attori sazi, ben nutriti, pasciuti eppur sempre spaventati: avviliti sparuti timidamente sperduti. Siamo solo uomini guida per cani ciechi. Se cade il copione battilo tre volte se ti caccian col falcone non farti lepreconiglio e quando incontri un coglione non chiedergli consiglio. Ciak, si gira: prendi bene la mira. In tournée con I Giganti, 1995 * Canto la bellezza degli annegati immenso è il loro lenzuolo nuziale il mare li gonfia di livido blu orrore per noi che guardiamo ma essi non conosceranno l’orrore. Epidauro, 1985 * Ed io con i miei passi perduti compro stivali per te lucidissimi sui tuoi passi incalpestati. Milano, 1993 L’AUTORE Fabrizio Sebastian Caleffi d’Alistàl Del Balzo, milanese di nascita, europeo d’aristocratico lignaggio, d’origine paterna provenzal-fiorentina che annovera tra i suoi avi la cognata dell’Alighieri e un cardinal reggente del Soglio pontificio, nonché il principe Jussupov e materna sefardita, cosmopolita di formazione, vinti premi di drammaturgia, teatro e poesia, ne ha poi dispensati come giurato, dirigendo spettacoli, film, giornali, festival, pubblicando romanzi e saggi, calcando il palcoscenico come attore, anche cinematografico e televisivo. In Annuario degli attori e dei grandi amori figurano lavori pubblicati in forma cartacea (Dietro i sipari grandi amori, Rossella Bigi Editore, Milano 2006), materiali per Reading (l’autore ha tra l’altro partecipato a Parigi al festival «Polyphonix» con Lawrence Ferlinghetti) e composizioni inedite. INDICE LA COMPAGNIA ANCORA UNA VOLTA RIUNITA (Prefazione di Orsino Orsini Del Balzo nel giorno di San Patrizio e di un compleanno e qualche giorno dopo) DIETRO I SIPARI (UT PICTURA POIESIS) Ah che vorrei ancora un altro amore parigino Arruolate angeli! Servono angeli! In tutte Canto la bellezza degli annegati Ed io Da uno squarcio del marcio pantalone Fece l’amore come un rimprovero Simonetta al ginnasio, Simona a teatro IN OMERICA 1. TITOLI DI TESTA 2. PRIMA BOBINA 3. SECONDA BOBINA 4. TERZA BOBINA 5. STORYBOARD SAN FRANCISCO YELLOW PAGES Sonnambulo sul mare-ghiaccio L’amore è una lametta Il mio amore è vuoto Bianco cavallo nel tuo recinto che scalci Sempre andrai farfallone amoroso Ah fetido foco ch’affionda L’apocalisse c’è è pioggia sulla spiaggia Come educati montanari antichi Esposto al silenzio degli eventi Le natiche della morte han gonfiato Le nostre voci suonano Quando i cani della forza L’acqua cinguetta nelle tubature Mi hai lasciato Sonante baldracca di monete molli TULIPANO BIONDO 1. Le gambe nude 2. Le mie gambe nude 3. Biondine tettine 4. Mi vorrei toccare 5. Cerulei gli occhi 6. Scoprite i culetti 7. Foga di fuga 8. Giovinezza 9. Donne du du du 10. La linea della tua schiena 11. Luciana al liceo 12. A vent’anni 13. Lazzarina lazzarona 14. Goduria lussuria 15. Rapina a mano amata 16. Tristi Tropici 17. Milano Porta Romana 18. L’Accademia IL PROUST DEI NAVIGLI Alle Colonne di Milano ULTIMA CENA BOLIVARIANA PER ERNESTO CHE GUEVARA CON GIUDA FIDEL 1. Una scritta apparsa sui muri 2. Nella jungla boliviana 3. La lucha revolutionaria 4. Nella lotta tra Coca e Coca-Cola 5. Castro Fidel prese la falce 6. Poi spezzò il pane e disse 7. Ernesto ha sbagliato America! 8. Padre Nostro che sei Hemingway 9. Venezia era di là dal mare 10. Mai stato a Venezia, compañero? FOGLI SPARSI Io che faccio opinione Come trotta la trota se non ha gambe? Ritratto d’attrice morfinomane Don Giovanni? Deh, trasite Sorcio, poeta! Li senti? Stelle cenciose, stelle vanitose Angeli meritevoli, assassini stanchi Amputato, alzatevi! LACRIME ARTIFICIALI COME TUTTO IL RESTO 1. Da tempo e giorni 2. Libertà su cauzione 3. Dai da bere al tuo occhio 4. In nome di Dante controcorrente FOGLIE GIALLE SIPARIO, RINGRAZIAMENTI TITOLI DI CODA L’AUTORE