Manual - IT with final layout

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Manual - IT with final layout
“PROTECT THE WORKERS”
FORMAZIONE DEGLI ADDETTI AI NEBULIZZATORI
TECNICA DI NEBULIZZAZIONE, AMBIENTE
E SICUREZZA
Con il sostegno della Commissione europea
DG Occupazione, affari sociali e pari opportunità
EMPL/1422/01/00-IT
Introduzione.
Il presente manuale è il prodotto di una cooperazione fra GEOPA ed EFA e descrive le linee direttrici che le
organizzazioni ritengono gli addetti ai nebulizzatori debbano conoscere prima di utilizzare i pesticidi.
In agricoltura vengono impiegati vari prodotti chimici sono impiegati quali pesticidi allo scopo di distruggere
organismi indesiderabili che contrastano con gli interessi dell’uomo e sono quindi considerati nocivi,
particolarmente per le diverse colture agricole. La maggior parte dei pesticidi sono velenosi o pericolosi anche
per l’uomo e/o gli altri animali che vivono nel nostro stesso ambiente.
Nondimeno, l’impiego di detti pesticidi fa parte dell’attività professionale di diverse categorie di lavoratori in
ambiente rurale e in varie mansioni nel campo dell’agricoltura, dell’orticoltura, della silvicoltura, oltre a
interessare le autorità locali.
Il manuale è destinato a tutte le persone che, per ragioni professionali, sono in contatto con queste sostanze.
Pensiamo in particolare ai fornitori di pesticidi, ai tecnici incaricati di applicarli, agli acquirenti di pesticidi per le
imprese ditte ecc.
Il testo presenta anche una rassegna della legislazione applicabile in materia, assieme a informazioni su come
maneggiare i pesticidi, sulle loro ripercussioni sulla salute e sull’ambiente, ecc.
Il contenuto del manuale è a cura del sig. Jesper Lund-Larsen (EFA) ed è pubblicato con il contributo della DG
V.
1.
LEGISLAZIONE, comprese le norme dell’UE e i regolamenti nazionali
2.
CONOSCENZA E MANEGGIO DI PESTICIDI, compresa la valutazione del rischio e le norme
di sicurezza
3.
AMBIENTE DI LAVORO, compresi i rischi per la salute, le attrezzature protettive, le istruzioni per
l'uso sul luogo di lavoro
4.
PESTICIDI, compresi i vari tipi di pesticidi, l’influsso del clima, periodi attivi/periodi del oraccolto.
5.
RIPERCUSSIONI SULL’AMBIENTE, tra cui: decomposizione, rischi di inquinamento,
conseguenze sulle piante e sugli animali
6.
CONOSCENZE IN MATERIA DI NEBULIZZAZIONE, compresa la tecnica di impiego dei
nebulizzatori, pulizia e manutenzione, impiego di indumenti protettivi e di diversi tipi di ugelli, ecc.
1.
LEGISLAZIONE, comprese le norme dell’UE e i regolamenti nazionali.
-2-
Introduzione.
La legislazione, le norme, i codici di buona prassi riguardo all’impiego di pesticidi in condizioni di sicurezza
variano in grande misura tra un paese e l’altro. Le direttive europee in questo settore si fondano sulla
convenzione dell’OIL che è considerata da tutti la massima autorità sulla salute e la sicurezza in campo
professionale, secondo la quale vale il principio che si debba eliminare o ridurre l’esposizione dei lavoratori ai
pesticidi pericolosi. Questo obiettivo deve essere attuato secondo la seguente procedura articolata in varie fasi:
1.
Valutazione dei rischi
Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare una valutazione del rischio prima che i lavoratori siano esposti
a sostanze pericolose. La valutazione del rischio si fonda sui fattori seguenti:
2.
Prevenzione
Eliminazione: il datore di lavoro deve valutare se sia possibile prevenire l’esposizione agli effetti dei
pesticidi, per cui - relativamente ai pesticidi - vale la domanda: "È proprio necessario impiegare un
pesticida?". In caso contrario, si potrà farne a meno.
Sostituzione: qualora si riconosca la necessità di impiegare un determinato pesticida, si dovrà
provvedere a sostituirlo con la formula o l’ingrediente attivo meno tossici.
3.
Controllo
Se non è possibile prevenire l’esposizione per eliminazione o sostituzione, valgono i seguenti principi:
Si dovranno adottare principi tecnici e concettuali di controllo per ridurre l’esposizione. Citiamo fra
questi i metodi di miscelazione e di riempimento dei vari ingredienti in contenitori chiusi, i sistemi di
ventilazione delle cabine dei trattori, i sistemi stagni di ritorno nei contenitori.
I controlli operativi comportano le buone prassi di lavoro che servono a ridurre l’esposizione,
attraverso la messa in opera di segnalazioni di pericolo a vantaggio di terzi, i controlli di stoccaggio in
condizioni di sicurezza, la messa in atto di impianti e attrezzature di lavaggio.
Le attrezzature di protezione personale costituiscono l’ultima linea di difesa, cui si fa ricorso dopo che
sono stati presi tutti gli altri provvedimenti di cui sopra. Le attrezzature in questione devono soddisfare
tutte le caratteristiche stabilite dalle direttive CE.
4.
Manutenzione
I datori di lavoro hanno l’obbligo di far rispettare le prassi relative alla manutenzione delle varie
attrezzature e di verificare che siano mantenuti i registri delle manutenzioni periodiche su tutte le
attrezzature di controllo.
5.
Monitoraggio
I datori di lavoro hanno l’obbligo di provvedere alla sorveglianza del corretto funzionamento di tutte le
misure di controllo e delle concentrazioni di agenti inquinanti presenti nell’aria.
6.
Sorveglianza sanitaria
Per talune sostanze, quali i composti organici del fosforo, dovranno essere poste in atto misure di
sorveglianza sanitaria.I datori di lavoro devono assicurarsi che i dipendenti non siano esposti a
sostanze tossiche quando nebulizzano pesticidi.
-3-
7.
Registrazione dei dati
I datori di lavoro devono provvedere a registrare i dati relativi alle operazioni di nebulizzazione. Questi
dati devono indicare i tipi di pesticidi impiegati, il luogo di applicazione, la quantità per ettaro, la data
di impiego e il nominativo del tecnico che li ha nebulizzati.
8.
Informazione
I datori di lavoro sono tenuti a fornire ai loro dipendenti tutte le informazioni relative ai dati raccolti,
alla formazione professionale, alla valutazione del rischio, nonché a fornire loro le note tecniche e le
descrizioni presentate sulle etichette, riguardanti la sicurezza dei prodotti.
9.
Formazione
Dovrà essere fornita una adeguata formazione in materia di misure di controllo, attrezzature protettive,
procedure di emergenza nonchè metodi di controllo dei parassiti e delle malattie delle piante che non
prevedono l’impiego di agenti chimici.
Approvazione dei pesticidi
L’approvazione dei pesticidi posti in commercio avviene sia in base a norme comuni dell’UE sia in base a norme
nazionali.
Scopo dell’approvazione comunitaria è di coordinare le varie norme di approvazione degli Stati membri.
Queste norme sono contenute nella direttiva n. 91/414/CE (Cfr. allegato 1).
La direttiva stessa ha assunto forma definitiva, ma non tutti gli allegati sono ancora pronti.
Prima di approvare nuovi prodotti chimici, la sostanza attiva in essi contenuta deve essere inserita nell’elenco
delle sostanze approvate. Tutti i paesi dell’UE contribuiscono a decidere se una determinata sostanza attiva
debba essere inserita o meno nell'elenco.
Il primo elenco positivo doveva essere pronto entro il 1º giugno 1997, ma non è ancora in fase di elaborazione.
L'elenco dei pesticidi di prossima valutazione è già stato elaborato (cfr. allegato 2).
Nell’ambito dell’abolizione degli ostacoli agli scambi commerciali tra i singoli Stati membri dell’UE, deve aver
luogo un riconoscimento comune degli esperimenti svolti nei singoli Stati membri. Questa norma si applica
soltanto a condizione che gli esperimenti siano stati eseguiti su coltivazioni e in condizioni climatiche comparabili
a quelle di un altro Stato membro.
Se un prodotto è stato approvato, ad esempio, in Portogallo o in Italia, paesi in cui le condizioni climatiche e di
coltura sono simili a quelle della Spagna, sarà difficile che quest’ultimo paese ne rifiuti l’approvazione. Se il
prodotto deve essere invece venduto in Danimarca, sarà richiesta una ulteriore documentazione, dato che i metodi
di coltivazione e il clima sono molto diversi tra la Danimarca e l’Europa meridionale.
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2.
IMPIEGO DI PESTICIDI
Leggete sempre l’etichetta - che deve essere scritta nella vostra lingua!
Classi e simboli di tossicità
Norme di classificazione dell’UE per classi di tossicità, valutazione dei rischi e obiettivi di sicurezza.
Normativa di magazzinaggio dei pesticidi
Le norme che riguardano il magazzinaggio dei pesticidi sono state stabilite allo scopo di evitare che le persone
inesperte entrino volutamente o senza volerlo in contatto con tali sostanze.
Magazzinaggio di pesticidi "tossici" e "fortemente tossici".
I pesticidi tossici e fortemente tossici dovranno in ogni caso essere conservati in ambienti o contenitori chiusi a
chiave, per esempio in una stanza o in un armadio che non devono essere in alcun modo accessibili se non si è in
possesso della relativa chiave.
Gli altri pesticidi devono essere conservati fuori dalla portata dei bambini e non devono essere riposti assieme a
generi alimentari, bevande e mangimi. Ciò significa che, in linea di principio, anche questi pesticidi devono essere
riposti in stanze o armadi chiusi a chiave.
In casi di magazzinaggio di pesticidi tossici e fortemente tossici, le stanze o gli armadi in cui sono contenuti
devono essere evidenziati da un apposito contrassegno di pericolo.
Sarebbe comunque positivo apporre un contrassegno di pericolo anche nelle stanze o negli armadi in cui si
conservano gli altri tipi di pesticidi.
I pesticidi devono essere sempre conservati nell’imballaggio originale, per cui non è ammessa la possibilità di
trasferirli in contenitori di tipo diverso.
Qualora il locale adibito a magazzino di pesticidi sia anche impiegato per miscelarli tra di loro, dovrà essere
dotato di una adeguata condotta di ventilazione o meglio di una ventola di estrazione dell’aria.
Se il locale è dotato di un pavimento opportunamente rivestito, esso non dovrà recare alcun tipo di scarico, in
modo da evitare che le eventuali dispersioni di pesticidi passino poi nelle fognature. Altrimenti sarà preferibile
collegare l’eventuale scarico ad un serbatoio sotterraneo che consentirà di asportare le sostanze pericolose che vi
si verranno a raccogliere.
Se i pesticidi sono trasportati sulle zone di coltura in vista di operazioni di nebulizzazione e qualora debbano
essere riposti temporaneamente in loco, dovranno essere immagazzinati nello stesso modo previsto per gli edifici,
ad esempio in una "cassa di trasporto" che dovrà essere chiusa a chiave.
Il deposito dei pesticidi deve essere situato lontano da zone abitate e contenere:
- un caricatore di rifiuti,
- un estintore esterno,
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- un sistema antirefrigerante,
- un impianto elettrico a norma di legge,
- assi di sopraelevazione rispetto al suolo,
- materiali assorbenti in caso di perdita da recipienti,
- segnaletica di divieto di fumare
Eliminazione dei residui di pesticidi e degli imballaggi vuoti
Le imprese che operano nel campo dell’agricoltura, della silvicoltura e dell’orticoltura e che impiegano pesticidi,
hanno la responsabilità dell’asporto degli imballaggi vuoti e di tutti i residui dei pesticidi, nel rispetto delle
condizioni di sicurezza.
I pesticidi possono essere rimossi in molti modi diversi, comunque l’aspetto più importante consiste
nell’assicurarsi che tale operazione abbia luogo nel rispetto delle esigenze dell’ambiente.
Questa esigenza può essere rispettata affidando i residui e gli imballaggi vuoti a imprese specializzate nella
rimozione di residui tossici, oppure seguendo le istruzioni fornite dal fabbricante. Qualora la presenza di tali
istruzioni non sia obbligatoria, in caso di dubbio, occorrerà rivolgersi al produttore o all’importatore per
chiedergli quale sia il sistema migliore per eliminare i pesticidi in questione.
Pulitura degli imballaggi vuoti
Prima di procedere alla discarica degli imballaggi, si dovrà controllare che essi siano completamente vuoti e
puliti. Quando si prepara il liquido da nebulizzare, l’imballaggio deve essere risciacquato tre volte, in modo da
far sì che tutti gli agenti chimici siano raccolti nel serbatoio del nebulizzatore.
Le operazioni di sciacquatura delle superfici interne e/o esterne di imballaggi fortemente inquinati devono essere
eseguite in un luogo dove si è certi che il liquido di lavaggio non può entrare nelle canalizzazioni di scarico e non
può entrare in contatto con l’acqua di falda, eventuali corsi d’acqua, laghi, canalizzazioni di drenaggio, ecc.
È particolarmente importante evitare che l’acqua di sciacquatura entri nei pozzi, ecc.
Magazzinaggio di imballaggi vuoti
Gli imballaggi vuoti devono essere immagazzinati con le stesse precauzioni di quelli pieni o parzialmente pieni,
prima di essere posti in discarica nel rispetto delle condizioni di sicurezza.
Trasporto di pesticidi
La movimentazione e il trasporto di pesticidi dalle fabbriche ai magazzini o ai luoghi di impiego è sottoposto a
norme che stabiliscono la quantità che può essere trasportata senza precauzioni particolari, a seconda della
tossicità e/o dell’infiammabilità dei prodotti.
La quantità ammessa al trasporto in tali condizioni deve essere indicata nelle istruzioni d’uso fornite dal
fabbricante, che deve comunque provvedere a fornire, eventualmente in altro modo, queste informazioni. La
quantità ammessa liberamente al trasporto è stata definita in base alla convenzione europea per il trasporto di
merci pericolose sulle autostrade e conformemente a determinate norme di portata nazionale.
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Per le imprese che operano nel campo dell’agricoltura, della silvicoltura e dell’orticoltura vi sarà solo in rari casi
l’esigenza di trasportare quantità così grandi di pesticidi chimici da superare le quantità ammesse al libero
trasporto.
È ovvio che i pesticidi chimici non devono essere trasportati assieme a generi alimentari, bevande e mangimi.
Se i pesticidi sono trasportati a bordo di trattori o di altri mezzi, è opportuno impiegare una cassetta dotata di
serratura per riporli quando non se ne fa uso.
Le miscele trasportate nel serbatoio del nebulizzatore non sono coperte dalle norme suddette, per cui in tale sede
possono essere trasportate quantità illimitate di pesticidi, ferme restando le dimensioni del serbatoio e nel rispetto
delle norme di sicurezza.
Segnaletica
Si raccomanda di porre in opera segnalazioni indicanti la data di nebulizzazione, il tipo di pesticida impiegato e
la data in cui potrà essere ripreso l’accesso alle zone trattate.
3.
AMBIENTE DI LAVORO
Rischi per la salute derivanti dai pesticidi
I pesticidi sono sostanze biologicamente attive e come tali possono causare danni a organismi, piante, ecc. diversi
da quelli destinati ad essere distrutti o regolati. Il loro impiego comporta quindi vari rischi.
La tossicità acuta di un pesticida si verifica in base alla classe di tossicità in cui esso è iscritto e alla valutazione
del rischio. Si deve comunque tener presente che il rischio dovuto ad alcuni tipi di intossicazioni causate da un
impiego ripetuto di un determinato prodotto è molto più difficile da determinare rispetto al rischio di
intossicazione acuta.
Rischi per la salute dell’addetto al nebulizzatore
I rischi per la salute dell’addetto al nebulizzatore derivano in parte dal rischio di intossicazione acuta, che si
evidenzia attraverso sintomi e segni di malessere subito dopo che l’interessato ha lavorato con il prodotto in
questione e in parte attraverso effetti a lungo termine, p.es. il cancro o altri gravi disturbi sulla capacità di
riproduzione. Possono infatti verificarsi effetti su determinati organi, come il fegato, le reni, il cervello o il
sistema nervoso.
È comunque IMPORTANTE tenere presente che il pericolo per la salute derivato dall’impiego di pesticidi può
essere più o meno eliminato a patto che l’utente agisca con attenzione, si serva di indumenti protettivi e osservi le
norme di sicurezza stabilite per ogni singolo prodotto.
Rischi per la salute di altre persone e/o di animali
I rischi per la salute di altre persone derivano principalmente dal pericolo di intossicazione grave, che può
verificarsi in caso di errato magazzinaggio del pesticida, ad esempio quando esso è riposto in una dispensa o
assieme a medicinali, oppure quando è trasferito in un altro contenitore. Possono anche verificarsi intossicazioni
quando i nebulizzatori o le altre attrezzature professionali sono momentaneamente abbandonate in una casa di
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campagna o su una strada, oppure quando i contenitori vuoti non ripuliti sono stati abbandonati in luoghi alla
portata di tutti.
Anche le tracce di pesticidi su veicoli o attrezzature possono causare intossicazioni. Si sono verificati infatti casi
di disturbi alla salute provocati da trattori e da altri macchinari inviati in officina per riparazioni senza prima
essere stati ripuliti.
Si noti che i nebulizzatori e le relative attrezzature non devono MAI essere lasciati senza sorveglianza.
Principali vie e sintomi di intossicazione
L’uomo e gli animali possono assorbire sostanze velenose in tre modi:
1.
2.
3.
attraverso la bocca (assunzione orale)
attraverso la pelle (assunzione cutanea/dermica)
attraverso i polmoni (assunzione per inalazione)
Inoltre, anche gli occhi sono spesso esposti, ma non li si considera alla stregua di una via di ingresso di agenti
intossicanti, dato che hanno una scarsa capacità di assorbimento, per cui i danni possono “limitarsi” soltanto ad
essi.
L’intossicazione grave e acuta da pesticidi è causata in molti casi da un assorbimento non intenzionale né
volontario attraverso la bocca e, in una minor misura, dall’inalazione o dall’assorbimento della sostanza tossica
attraverso la pelle.
La procedura di nebulizzazione comprende sia la preparazione del liquido che la sua vaporizzazione, per cui
l’addetto sarà esposto ai pesticidi sia attraverso un loro contatto diretto con il corpo, cioè con la pelle, che
attraverso un contatto con le attrezzature di protezione. L’addetto inala inoltre goccioline, aerosoli ed eventuali
vapori di pesticidi, fra cui eventuali solventi organici.
Vari studi hanno dimostrato che in sede di impiego di un nebulizzatore idraulico normale, circa il 90% della
quantità di agente tossico che colpisce l'addetto deriva dalle manipolazioni per la miscelazione e la preparazione
del liquido, mentre solo il 10% si deposita durante la vera e propria fase di nebulizzazione.
Durante le operazioni di miscelatura e di preparazione, sono principalmente le mani ad essere esposte, seguite dal
torso, in particolare dal petto.
Durante la fase di nebulizzazione, la parte del corpo più esposta risultano essere le mani.
Allo scopo di ridurre il rischio di intossicazione da pesticidi, l’addetto può impiegare attrezzature di
nebulizzazione dotate di tutta una serie di accorgimenti tecnici per ridurre il rischio di impiego. Citiamo fra
questi: sistemi speciali di riempimento del serbatoio, estensore idraulico a braccio funzionante nei due sensi,
valvole antigocciolamento, filtri autopulenti, sistemi di sciacquatura automatica del serbatoio e telecomandi.
Uno studio ha dimostrato che l’intossicazione dell’addetto può essere ridotta di circa il 75% qualora si
impieghino attrezzature di nebulizzazione telecomandate e altri accorgimenti particolari.
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La combinazione di attrezzature di nebulizzazione telecomandate specialmente concepite e un uso più corretto
degli abiti di protezione possono garantire all’addetto buone condizioni di sicurezza nella maggior parte dei casi.
Gli studi di cui sopra hanno avuto per oggetto addetti che impiegavano impianti di nebulizzazione montati su
trattori. Altri studi hanno dimostrato che se si impiegano serbatoi portati sulla schiena sono soprattutto le gambe
ad essere esposte, dato che l’addetto cammina sul luogo che ha appena nebulizzato.
Altri studi realizzati nel Regno Unito hanno dimostrato che questi sistemi di nebulizzazione "a zaino" fanno
correre più rischi di tutti gli altri. Non dimentichiamo che, inoltre, risulta pericoloso anche il fatto di dover
portare un peso considerevole sulla schiena
Sintomi di intossicazione
I sintomi di una intossicazione acuta dipendono dal grado di avvelenamento, cioè - in altri termini - dalla quantità
di veleno assorbita e dal modo in cui il veleno svolge la sua opera.
Una situazione di intossicazione inizia di norma con un senso generale di malessere, cui fanno seguito dolori
anche di grande intensità (p. es.: mal di testa o mal di stomaco), talvolta accompagnati da sudorazione, difficoltà
respiratorie più o meno gravi, confusione mentale e/o una situazione di tensione o di paura. A mano a mano che
il veleno svolge la sua azione, i sintomi diventano sempre più evidenti e a questi se ne possono aggiungere altri.
Una intossicazione grave può condurre al coma e alla morte se non sono prestate le debite cure in tempo.
Le persone che non godono di una salute perfetta non devono mai lavorare con pesticidi, in quanto può darsi il
caso che non siano in grado di osservare i primi sintomi di intossicazione, perché potrebbero credere che
dipendono dai loro disturbi. Di norma, i sintomi di intossicazione devono essere indicati sulle etichette o nel foglio
di istruzioni fornito dal fabbricante.
Le etichette e i fogli di istruzioni del fabbricante devono comprendere informazioni riguardo al pronto
soccorso
Pronto soccorso
In circostanze normali, seguendo tutte le istruzioni del caso e impiegando indumenti e attrezzature di protezione
personale sarà possibile eseguire lavori di nebulizzazione senza che vi siano conseguenze nefaste.
Se una persona è vittima di intossicazione, è importante avviare una procedura di pronto soccorso nel più breve
tempo possibile.
Per pronto soccorso si intende il primo intervento, talvolta in grado di salvare la vita della vittima, dopo un
incidente, una intossicazione o un malessere improvviso. L’aiuto amministrato in modo rapido e corretto nei
primi minuti può fare la differenza tra la vita e la morte.
Pronto soccorso
·
·
·
·
Portare la vittima di intossicazione all’aria aperta
Togliere tutti gli indumenti contaminati
Lavare la pelle su cui si sono depositati i pesticidi chimici con acqua e sapone
Se vi è contatto dei pesticidi con gli occhi, risciacquarli prontamente con acqua abbondante
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·
Richiedere assistenza medica
Una informazione precisa sulla procedura di pronto soccorso deve figurare sull’etichetta o sulle istruzioni fornite
dal fabbricante.
Se una persona è intossicata con sostanze "fortemente tossiche", non si potrà procedere alla respirazione bocca a
bocca, ma si dovrà impiegare un altro sistema, come ad esempio un’apposita maschera per porre in atto questa
tecnica, dato che altrimenti vi è il rischio che il soccorritore rimanga anch’esso intossicato.
In caso di malessere di un addetto all’impiego di pesticidi, si dovrà richiedere una assistenza medica al più presto
possibile. Se non vi è un medico disponibile sul posto si deve allora contattare l’ospedale più vicino.
Il medico deve essere posto a conoscenza della denominazione della sostanza impiegata, per cui sarà necessario
portare con sé l’etichetta, l’imballaggio o le istruzioni del fabbricante.
Attrezzatura di pronto soccorso
L’attrezzatura di pronto soccorso per i casi di intossicazione è relativamente semplice. Tra gli articoli più
importanti ricordiamo una bottiglia per sciacquare gli occhi e una buona provvista di acqua e sapone per lavare
le zone del corpo su cui si sono depositati i pesticidi.
Si dovrà portare sul campo una buona riserva d’acqua, per un rapido lavaggio della pelle.
Scelta delle attrezzature di protezione
Durante le operazioni di miscelatura e di nebulizzazione dei pesticidi, di norma si dovranno impiegare
attrezzature di protezione personale e indumenti speciali.
È importante che tutti questi sistemi di protezione siano impiegati in modo corretto e siano delle giuste
dimensioni, in modo da offrire una protezione ottimale.
Attrezzature di protezione per le operazioni di pulitura delle attrezzature di nebulizzazione
Durante le operazioni di pulitura del nebulizzatore, gli addetti devono impiegare stivali, guanti, occhiali di
sicurezza e preferibilmente un grembiule. Se durante le operazioni di nebulizzazione sono stati impiegati altri
indumenti di sicurezza, è opportuno tenerli addosso anche in fase di pulitura.
Se si impiega una lancia ad alta pressione per la pulitura delle attrezzature, gli addetti dovranno impiegare una
tuta completa e una mezza maschera con filtro tipo P2, in grado di bloccare gli aerosol liquidi.
Il motivo per cui si deve impiegare un sistema di protezione dell’apparato respiratorio deriva dal fatto che la
sporcizia e i pesticidi liberati durante le operazioni di pulizia possono venirsi a trovare in sospensione nell’aria.
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Attrezzature di protezione personale e loro qualità
La scelta delle attrezzature di protezione non è soltanto dettata da criteri di adeguatezza, ma deve tenere anche
conto di un’esigenza fondamentale di qualità, dato che solo in tal caso si potrà avere la certezza di una buona
protezione lungo tutto l’arco di vita del materiale.
Guanti
Vari studi dimostrano che le mani sono tra le parti del corpo più esposte, non soltanto durante le operazioni di
miscelatura per la preparazione del liquido da nebulizzare, ma anche nella vera e propria fase di nebulizzazione. I
guanti hanno quindi una grandissima importanza, specialmente in relazione alla preparazione delle miscele, dato
che in tale caso vi è il rischio di un contatto diretto tra la pelle e i prodotti chimici concentrati.
Quando si acquistano guanti per uso professionale, si dovrà indicare al fornitore i tipi di pesticidi che saranno poi
impiegati, in modo da scegliere il tipo più giusto di guanti sul mercato. Allo stesso modo sarà opportuno chiedere
al fornitore dei pesticidi, quali siano i guanti migliori da impiegare.
La migliore protezione possibile si ottiene quando si usano guanti in concomitanza con l’impiego di pesticida per
il quale è noto il tempo di penetrazione e l’addetto riesce a togliersi i guanti prima che sia trascorso il tempo di
penetrazione indicato.
Bisogna comunque ricordare che sono noti i tempi di penetrazione di determinati pesticidi solo in relazione ad un
numero assai ridotto di modelli di guanti.
Indipendentemente dal tipo di guanti usati, sarà comunque preferibile portare guanti di cotone sotto a quelli
protettivi in gomma, in modo da far sì che le mani rimangano asciutte, dato che il sudore sulle mani aumenta
l’assorbimento di sostanze tossiche.
I guanti destinati ad un impiego ripetuto devono essere sciacquati prima di sfilarli dalle mani e ogni volta in cui
sono sporchi di pesticidi.
I guanti su cui si rilevano buchi o strappi devono essere gettati via.
I guanti monouso devono essere gettati dopo ogni impiego, cioè dopo la prima volta che sono sfilati dalle mani.
È una buona abitudine iniziare la giornata indossando un paio di guanti nuovi.
Stivali
Si ritiene che gli stivali resistenti all’azione di agenti chimici e di idrocarburi siano quelli più adatti, Comunque si
potranno usare anche robusti stivali normali di gomma. Se gli addetti indossano gambali o tute, essi vanno
portati al di fuori degli stivali, in modo da evitare che i pesticidi entrino in questi ultimi.
È opportuno che gli addetti indossino calze di cotone pesante quando portano gli stivali, in modo da far sì che i
piedi non sudino eccessivamente. Le calze di cotone devono essere cambiate almeno una volta al giorno e devono
essere lavate dopo essere state poste in ammollo in acqua e sapone. Gli stivali devono essere impiegati solo in
relazione al lavoro di nebulizzazione e vanno gettati via al termine della stagione.
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I pantaloni normali vanno portati all’interno degli stivali, dato che altrimenti potrebbero comportarsi come
assorbenti e risucchiare i pesticidi.
Gli stivali che non siano in perfette condizioni dovranno essere gettati via.
Tute di protezione
L’impiego di tute di protezione serve ad evitare che rimangano sugli abiti ordinari di lavoro tracce di pesticidi e a
bloccarne il passaggio sulla pelle, attraverso gli abiti.
Se si impiega un pesticida liquido, le tute di protezione devono essere impermeabili.
Anche un robusto impermeabile offre una buona protezione, ma sarà spesso scomodo da portare. Le tute
impermeabili monouso risultano invece più confortevoli.
In taluni casi, le tute di protezione devono essere dotate di un cappuccio.
Sarà comunque opportuno rendersi conto del fatto che, anche impiegando tute impermeabili, i pesticidi riescono
comunque a penetrare al loro interno. Non esistono né tute, né calzoni per i quali sono stati esaminati i tempi di
penetrazione.
Assicuratevi che gli abiti portati sotto le tute o li impermeabili siano sempre bene asciutti e indossate abiti di
lavoro puliti ogni giorno.
Grembiule
In taluni casi un grembiule impermeabile può essere sufficiente a offrire una buona protezione contro gli spruzzi.
Il grembiule deve essere abbastanza lungo da coprire il bordo superiore dello stivale.
Visiera
La visiera deve impedire agli addetti di ricevere spruzzi sul viso e sugli occhi. La visiera deve essere trasparente e
tale da essere indossata agevolmente, inoltre può essere impiegata assieme ad un respiratore.
Occhiali di sicurezza
Gli occhiali di sicurezza devono abbracciare il viso senza difficoltà lungo tutto il campo di visione e devono
essere di tipo antiappannamento.
Respiratore
Il respiratore ha il compito di filtrare l’aria ambiente o l’aria in arrivo da una bombola. Quando si lavora con i
pesticidi è spesso necessario impiegare una maschera a filtro. Nei casi in cui l’attività lavorativa comporta
l’impiego di un nebulizzatore o di una lancia nebulizzatrice, l’impiego di un autorespiratore potrà essere
necessario.
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I respiratori a filtro sono costituiti da una maschera a tutta faccia o a mezza faccia, con filtri per la polvere o il
gas. Quando è necessario proteggersi sia dalla polvere che dal gas, si deve impiegare un filtro combinato.
I filtri antigas sono suddivisi in classi e tipi, in cui le classi esprimono la capacità del filtro e i tipi indicano i vari
tipi di gas che possono essere bloccati dai filtri in questione.
I filtri antigas sono suddivisi in tre classi:
·
classe 1 (filtri a bassa capacità)
·
classe 2 (filtri a media capacità)
·
classe 3 (filtri a alta capacità)
Respiratore, maschera completa
Se si deve impiegare un filtro antigas in relazione ad un lavoro con pesticidi, si tratterà di un filtro della classe 2.
Il tipo di filtro sarà indicato con una lettera e, di norma, le singole lettere saranno in relazione a determinati
colori.
I filtri antigas più comuni sono:
·
filtro tipo A (marrone) che protegge da vapori derivanti da solventi organici. Vi è anche un filtro A
impiegato nel lavoro con pesticidi.
·
filtro tipo B (grigio) che protegge dal cloro, dall’acido cianidrico, ecc.
·
filtro tipo E (giallo) che protegge dall’anidride solforosa,ecc.
·
filtro tipo K (verde) che protegge dall’ammoniaca, ecc.
Un filtro antigas è in grado di assorbire una determinata quantità di inquinamento atmosferico, dopo di che gli
elementi inquinanti attraverseranno il filtro, se non sarà stato sostituito con uno nuovo.
Talvolta non è possibile avvertire la presenza di elementi inquinanti con l’odorato. Se la maschera funziona in
modo giusto, il filtro deve essere sostituito prima che si notino tracce di odore di elementi inquinanti.
Si raccomanda di sostituire qualsiasi tipo di filtro ogni giorno, se non si conosce la durata di vita di un filtro.
Alcuni fornitori sono in grado di indicare dati sulla durata di vita probabile del filtro, una volta che siano note le
concentrazioni di elementi inquinanti e il carico di lavoro. Il filtro deve essere sostituito molto prima del limite
calcolato di durata.
In qualsiasi caso è importante controllare che il respiratore aderisca perfettamente al viso. Per assicurarsene è
possibile realizzare un semplice test; Si tratta di bloccare il filtro con un foglio di plastica o con la mano. Provate
poi a vedere se la maschera mantiene una sovrapressione o una depressione per 10 secondi. Si può anche provare
la tenuta della maschera spargendo nell’aria una sostanza profumata innocua e verificando poi se all’interno
della maschera si avverte tale profumo.
-13-
Un respiratore a filtro deve essere impiegato per non oltre tre ore durante una giornata di lavoro. La regola delle
3 ore deriva dall’esigenza di non sottoporre gli organi respiratori a sollecitazioni eccessive che possono introdurre
acqua nei polmoni dopo un certo periodo di utilizzazione..
Se il lavoro con il respiratore dura oltre tre ore in una giornata di lavoro, dovrà essere impiegato un respiratore
dotato di soffiante o di motore ausiliario (attrezzatura a turbina) dal momento in cui si inizia il turno di lavoro.
Questo tipo di respiratore non deve essere confuso con l’autorespiratore.
Respiratori con alimentazione indipendente d’aria
Se la concentrazione degli elementi inquinanti è così elevata da rendere insufficiente un respiratore a filtro, è
necessario servirsi di un respiratore con alimentazione indipendente d’aria. ve ne sono vari tipi:
·
respiratori alimentati da un compressore o da un serbatoio fisso sotto pressione. La fornitura di aria
non è limitata nel tempo e il respiratore è leggero, ma i movimenti dell’addetto sono limitati dal tubo
flessibile di alimentazione.
·
respiratori alimentati da bombole sotto pressione portate sulla schiena. Le bombole pesano da 5 a 18
chili e la riserva d’aria è limitata nel tempo, tuttavia l’addetto può muoversi liberamente.
·
maschere ad alimentazione autonoma, con le quali l’addetto respira attraverso un tubo flessibile che
sbocca in una zona dove l’aria è pulita. Questo sistema è meno sicuro dei precedenti e di norma non
deve essere scelto.
Alla consegna, i respiratori devono essere corredati dalle istruzioni del fabbricante, nella vostra lingua, riguardo
alle qualità di protezione, adattamento, impiego, manutenzione e magazzinaggio.
Una maschera con filtro antipolvere è una maschera dotata di filtro sostituibile, oppure una mascherina a filtro
fisso. Il filtro antipolvere non è tuttavia in grado di proteggere da gas e vapori. I filtri antipolvere sono suddivisi
in tre categorie:
• P1 (filtri a basso effetto), in grado di proteggere soltanto dalla polvere più grossa. Il filtro non dev’essere
impiegato qualora il valore limite sia inferiore a 5 mg/m3.
• P2 (filtro a effetto medio), che protegge dalla maggior parte delle polveri.
• P3 (filtro a effetto elevato), in grado di fornire una protezione come le maschere della categoria P2, oltre a
proteggere dalle polveri radioattive, dai batteri e dai virus.
Quando il filtro è coperto da uno strato di polvere, la respirazione diventa più difficoltosa. Esso deve quindi
essere sostituito in tale caso.
Pulizia e magazzinaggio delle attrezzature di protezione personale
Dopo l’impiego, le attrezzature di protezione personale devono essere pulite conformemente alle istruzioni del
fabbricante. Se non vi sono istruzioni, vale la norma generale di lavarle con acqua e sapone e asciugarle con
cura. Le attrezzature di protezione devono essere sempre pulite dopo l’uso, anche se il giorno successivo si dovrà
continuare il lavoro.
-14-
Ci si deve assicurare con grande precisione che tutti i residui di pesticidi siano stati rimossi dalle superfici interne
degli stivali e degli abiti. Se si portano guanti o stivali aderenti, la pelle si riscalda e suda, per cui diviene più
morbida e viene quindi facilitata la penetrazione da parte dei pesticidi. Per la stessa ragione si dovrà evitare
l’impiego di indumenti e stivali che presentino fori o tagli.
La manutenzione dei respiratori deve essere particolarmente curata. Si dovranno seguire strettamente le istruzioni
del fabbricante e i respiratori dovranno essere riposti in locali bui e stagni, in modo da facilitare il mantenimento
dell’elasticità delle parti in gomma e da garantire la durata dei filtri.
Le attrezzature di protezione personale e gli abiti speciali da lavoro devono essere tenuti in locali separati dagli
altri abiti di lavoro, in modo da evitarne l’inquinamento da pesticidi. Le attrezzature di protezione e gli abiti
speciali da lavoro non devono essere riposti assieme ai pesticidi.
Le attrezzature di protezione personale impiegate in rapporto alle operazioni di miscelatura di pesticidi e che non
sono impiegate per la nebulizzazione non devono essere riposte nella cabina del trattore, bensì in un contenitore
chiuso al suo esterno.
Istruzioni per l'uso del fornitore e documentazione tecnica
Il fornitore di pesticidi deve assicurarsi che questi ultimi siano accompagnati da istruzioni per l'uso di facile
comprensione all'atto della consegna. Le istruzioni per l'uso devono contenere una serie di punti specifici.
Di norma, le istruzioni del fabbricante devono essere elaborate per tutti i pesticidi che devono essere classificati.
In altri termini, ciò vale per i pesticidi che sono contraddistinti dai simboli di pericolo di colore arancione.
Inoltre, il fabbricante deve elaborare istruzioni per l'uso dei pesticidi che non sono contrassegnati con simboli
colorati, ma che in base ad altre norme sono ritenuti pericolosi o il cui impiego deve comunque essere attuato in
determinate condizioni.
Per i pesticidi che non sono stati classificati nelle categorie di pericolo, non si richiede che i prodotti siano
corredati di istruzioni per l'uso del fornitore. Ciò non significa che non debbano essere prese precauzioni anche
per il loro impiego.
Il motivo è che la Commissione CE ha adottato una direttiva riguardante l’armonizzazione delle leggi e dei
regolamenti che riguardano le sostanze (preparati) pericolose. La direttiva formula anche requisiti riguardo in
materia di istruzioni per l'uso del fornitore (documentazione tecnica/dati sulla sicurezza).
Contenuto delle istruzioni per l'uso del fornitore
La formulazione e il contenuto delle nuove schede recanti i dati di sicurezza si presentano come segue:
1.
Identificazione della sostanza o del preparato e della ditta o impresa. Sono definiti a questa voce la
denominazione commerciale dei pesticidi, il loro tipo, il numero di registrazione del prodotto e/o il
numero di registrazione dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente. Sono inoltre indicati il nome,
l’indirizzo completo e il numero di telefono dell’impresa responsabile della commercializzazione del
prodotto, nonché il nome e il numero di telefono di tutti i consulenti e anche le coordinate del centro di
informazione sulle sostanze tossiche dell’ospedale universitario statale. Anche la classe di tossicità del
pesticida deve essere indicata analogamente al punto 1.
-15-
2.
Informazioni sulla composizioe dei pesticidi. Devono essere fornite informazioni atte a consentire
all’utente di stabilire quali rischi siano collegati all’impiego del pesticida in questione. Devono esservi
inoltre informazioni riguardo al contenuto di solventi e di sostanze carcinogene, se del caso.
3.
Identificazione del pericolo. A questa voce devono essere indicati i maggiori rischi derivanti
dall’impiego del pesticida, anche in rapporto alle persone e all’ambiente. Analogamente, devono essere
descritti gli effetti più gravi sulla salute delle persone e i sintomi che si possono verificare durante
l’impiego e in caso di abuso del prodotto, per quanto sia ragionevolmente possibile prevedere. Si
dovranno citare a questa voce anche gli effetti pericolosi a lungo termine, qualora ve ne siano.
4.
Misure di pronto soccorso. A questa voce devono essere descritte le misure di pronto soccorso in
caso di intossicazione dal pesticida in questione.
5.
Misure antincendio. Devono essere fornite informazioni riguardo alla lotta antincendio, in caso di
infiammazione del pesticida, con riferimento alle attrezzature antincendio più opportune, per far fronte
allo sviluppo di gas tossici e dal punto di vista delle attrezzature di protezione personale da impiegarsi,
se del caso.
6.
Precauzioni contro perdite accidentali. A questa voce deve essere indicata la possibilità di risolvere i
problemi derivanti da fughe accidentali di pesticidi e le modalità di asporto di eventuali perdite e
residui contenenti il pesticida.
7.
Movimentazione e magazzinaggio. A questa voce devono essere indicati i requisiti riguardanti il
magazzinaggio del pesticida in armadi o locali chiusi a chiave, con i relativi contrassegni.
8.
Controllo dell’esposizione/attrezzature di protezione personale. Descrizione delle attrezzature di
protezione personale che devono essere impiegate nelle varie fasi del lavoro di nebulizzazione. Quando
si sceglie l’attrezzatura di protezione personale, occorre fare spesso riferimento alle istruzioni
dell’Ispettorato nazionale del lavoro sul tema "Sicurezza e pesticidi" o alle istruzioni dell’ente preposto
alla sicurezza in agricoltura, sul tema della scelta di tali attrezzature, nonchè al parere del fabbricante
del pesticida.
9.
Proprietà fisiche e chimiche. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche del pesticida, sulla sua
apparenza, odore e varie altre qualità.
10.
Stabilità e reattività. Descrizione del modo in cui il pesticida reagisce chimicamente e fisicamente
qualora esposto ad elevate temperature o ad alta pressione, o se entra in contatto con altre sostanze e
materiali.
11.
Informazioni tossicologiche. Descrizione degli effetti tossicologici (pericoli per la salute) che possono
derivare da un contatto fra utente e pesticida.
12.
Informazioni sull’ambiente. Informazioni riguardo agli effetti possibili del pesticida, alle reazioni e al
comportamento nell’ambiente, con riferimento alla sua persistenza e decomposizione, nonché alla sua
mobilità e tossicità nell’acqua.
-16-
13.
Rimozione. Sono indicate le modalità secondo cui devono essere rimossi i residui e gli imballaggi
vuoti.
14.
Informazioni relative al trasporto. Descrizione delle precauzioni alle quali deve essere familiarizzato
l’utente e che devono essere osservate riguardo alle operazioni di trasporto, sia in sede, che all’esterno
dell’impresa.
15.
Informazioni riguardo alle normative. Informazioni sulla classificazione del pesticida, sulle serie R e
serie S, sul contenuto di sostanze che devono essere contrassegnate, ecc., nonché su tutte le altre
normative che riguardano il pesticida.
16.
Altre informazioni. Informazioni sulla necessaria formazione professionale, p.es.: esigenza di ottenere
un diploma di nebulizzatore professionale. Impieghi e limiti di impiego raccomandati, con relative
restrizioni, se del caso, per i giovani al di sotto dei 18 anni di età.
Istruzioni per l'uso relative al luogo di lavoro
Spetta alla responsabilità del datore di lavoro far sì che i dipendenti che impiegano pesticidi abbiano accesso alle
informazioni riguardanti i pericoli in relazione al loro impiego e che, in modo particolare, conoscano le
precauzioni da porre in atto per minimizzare questi pericoli. In tutti i luoghi di lavoro devono quindi essere
disponibili istruzioni per l'uso adeguate.
Spetta al datore di lavoro l’incombenza di preparare pannelli e cartelli recanti istruzioni per l'uso da apporre
sul luogo di lavoro.
Elaborazione di istruzioni per l'uso sul luogo di lavoro
Le istruzioni per l'uso sul luogo di lavoro si fondano in linea di massima sulle istruzioni fornite dal fabbricante,
integrate da alcune informazioni specifiche all’attività dell’impresa.
Le istruzioni per l'uso sul luogo di lavoro devono essere considerate quali un supplemento all’obbligo del datore
di lavoro di fornire istruzioni per l'uso adeguate. In base alle normative vigenti è comunque chiaro il fatto che la
messa in atto di cartelli o altro sul luogo di lavoro non sostituisce l’obbligo di fornire istruzioni per l'uso adeguate
al personale.
Alcuni pesticidi sono identici, in quanto contengono lo stesso ingrediente attivo, e sono venduti da vari fornitori
sotto denominazioni commerciali differenti. Questi pesticidi possono essere forniti con le stesse identiche
istruzioni.
Alcuni fornitori hanno previsto la possibilità che le imprese aggiungano informazioni specifiche, per cui le
istruzioni del fabbricante sono trasformate in tal modo in istruzioni per l'uso sul luogo di lavoro.
Le informazioni specifiche alle imprese devono comprendere gli elementi seguenti:
1.
Campo di applicazione. Denominazione della persona responsabile presso l’impresa, qualora vi siano
dubbi riguardanti l’applicazione del prodotto.
-17-
2.
Limitazioni dell’applicazione. Si tratta di limiti propri all’impresa, se del caso, che riguardano
l’impiego del pesticida. Essi devono essere specificati con chiarezza.
Se l’impresa ha stabilito limiti di questo tipo, essi devono essere chiaramente evidenziati. In caso
contrario, dovrà essere apposta la seguente dicitura: "Nessun limite ulteriore".
3.
Esigenze riguardanti una formazione professionale speciale. Le istruzioni nel catalogo contengono
le esigenze, basate su norme legislative.
Spetta all’impresa il compito di aggiungere tutte le norme interne, qualora, ad esempio, sia stato
stabilito che solo gli addetti che hanno partecipato ad un corso di formazione specifica possono
svolgere operazioni di nebulizzazione.
4.
Precauzioni per la movimentazione del pesticida. L’impresa deve indicare in quale ambiente
debbano essere riposte le attrezzature personali di protezione e in qual modo queste attrezzature siano
rese disponibili ai dipendenti.
5.
Pronto soccorso. Le imprese devono indicare il tipo di attrezzature di pronto soccorso disponibili
presso le loro sedi e i luoghi in cui si trovano.
Obbligo della disponibilità di istruzioni per l'uso sul luogo di lavoro
Le istruzioni per l'uso sul luogo di lavoro devono essere di facile accessibilità ai dipendenti e per tale ragione
vanno poste in una zona di grande passaggio, ad esempio nella stanza del personale o simili. Sarà opportuno
porre in opera un cartello recante le istruzioni anche sugli armadi o sul locale in cui si conservano i pesticidi.
Esecuzione dell'opera di nebulizzazione
Sotto il profilo ecologico, il lavoro con i pesticidi deve essere programmato e organizzato in modo da poter essere
eseguito senza porre in alcun modo a rischio la sicurezza e la salute degli interessati. Prima di iniziare le
operazioni di nebulizzazione, si deve procedere alla valutazione del pesticida in riferimento all’etichetta presente
sull’imballaggio e alle istruzioni per l'uso fornite dal fabbricante.
Precauzioni speciali prima delle operazioni di nebulizzazione
Prima di iniziare l’applicazione di pesticidi ci si deve assicurare che non siano presenti altre persone nella zona in
cui si impiegheranno gli stessi. Per le serre vale inoltre che non debbano esserevi altre persone nella serra da
trattare con pesticidi. Qualora sia necessaria la presenza nel settore di nebulizzazione (all’aperto o in serra)di
altre persone, esse devono portare le stesse attrezzature di protezione impiegate dagli addetti.
Inoltre, si dovranno prendere speciali precauzioni per proteggere le lavoratrici incinte, alle quali dovranno essere
affidate altre mansioni che non comportano rischi di esposizione ai pesticidi o contatto con colture
preventivamente trattate con queste sostanze.
Se questo non è possibile, la donna incinta deve assentarsi per malattia.
-18-
Prova delle attrezzature di nebulizzazione
Prima di iniziare il lavoro, è necessario procedere ad una prova delle attrezzature di nebulizzazione servendosi di
acqua pulita. In questo modo si eviterà di entrare in contatto con il pesticida, qualora si senta la necessità di
sostituire gli ugelli o si riscontrino perdite sui flessibili o le guarnizioni.
Preparazione dei liquidi
Le operazioni di miscelatura e di preparazione dei liquidi da nebulizzare devono aver luogo all’aperto o in
ambienti ben ventilati. Gli attrezzi impiegati per la miscelazione e la preparazione dei liquidi devono essere puliti
immediatamente dopo l’uso e non devono essere impiegati per altri lavori.
Si dovrà preparare soltanto la quantità di liquido strettamente necessaria , in modo da evitare che rimanga una
parte di liquido nel serbatoio del nebulizzatore al termine del trattamento della zona prevista. Tutta la miscela
deve poi essere nebulizzata nello stesso giorno.
Non si prepari quindi più liquido di quanto è necessario
Al termine delle operazioni di miscelatura, riporre gli imballaggi vuoti in una zona non accessibile ai bambini. Si
legga a tale proposito il capitolo sulla pulitura dei residui chimici e sulla messa in discarica degli imballaggi
vuoti. Non si dovrà mai lasciare senza sorveglianza un nebulizzatore pieno di liquido.
Nebulizzazione
Le operazioni di nebulizzazione non dovranno aver luogo in caso di forte vento o se vi sia un rischio di
spostamento della nube nebulizzata, in modo da evitare che essa entri in contatto con zone adiacenti coltivate,
siepi, giardini, passaggi pedonali, corsi d’acqua, ecc. Quando si attua una nebulizzazione lungo linee di confine o
lungo direttrici stradali, si deve fare sempre in modo che la nube nebulizzata non si sposti sulle strade, dove
potrebbe costituire un pericolo sia per i pedoni che per gli automobilisti.
È necessario poi fare molta attenzione ai gas di scarico dei motori a benzina quando ci si trova in spazi confinati,
come ad esempio le fungaie e le serre.
Precauzioni in caso di funzionamento scadente del materiale
Qualora si riscontri un cattivo funzionamento del materiale durante la nebulizzazione su terreni agricoli e sia
necessario uscire dal trattore, si consiglia di continuare la corsa almeno altri cinque metri con i nebulizzatori
chiusi, in modo da evitare di scendere a terra sulla zona appena trattata. Le necessarie riparazioni comportano un
forte rischio di contatto con il pesticida, per cui si devono sempre portare guanti.
Evitare ogni contatto con il liquido di nebulizzazione
Se con un nebulizzatore automatico all’interno di una serra non funziona correttamente, prima di entrare nella
serra per le riparazioni è necessario indossare le attrezzature di protezione personale e assicurarsi che l’impianto
non riparta inavvertitamente durante la riparazione.
-19-
Pulitura delle attrezzature di nebulizzazione
È buona precauzione pulire le attrezzature di nebulizzazione al termine di ogni giornata lavorativa. Sulla parte
esterna delle attrezzature possono trovarsi tracce concentrate ed essiccate di liquido che sono pericolose sia per
l’uomo che per gli animali. Sulle superfici interne possono trovarsi residui o depositi che sono dannosi per le
colture. È quindi importante pulire con grande attenzione, sia all’interno che all’esterno, le attrezzature di
nebulizzazione.
Se si lasciano essiccare i residui di liquido, sarà poi molto difficile lavarli via. È quindi necessario procedere ad
una accurata pulizia delle attrezzature al più presto possibile dopo il loro impiego. Se questo non è possibile, le
attrezzature devono almeno essere risciacquate con attenzione o riempite d’acqua e riposte fino a quando sarà
possibile ripulirle.
L’acqua di lavaggio non deve essere evacuata attraverso le canalizzazioni di scarico, i corsi d’acqua, eventuali
laghetti, pozzi o altro. Se non si può fare di meglio, è opportuno disperderla su una zona coltivata dove il
particolare tipo di pesticida non farà danni, oppure su un terreno non coltivato.
Non si dovranno effettuare operazioni di lavaggio sempre sullo stesso posto per un lungo periodo di tempo, dato
che l’acqua contaminata potrà inquinare il terreno e farsi strada verso pozzi e canalizzazioni di scarico.
Si noti che vi sono procedure speciali di pulitura per taluni pesticidi, che sono indicate sulle etichette.
Igiene personale
È ovviamente assai importante che le attrezzature di protezione personale siano in ordine, ma esse potranno
offrire una protezione veramente efficace soltanto se il loro impiego sarà combinato con un elevato livello di
igiene personale. Ciò vale, in particolare, nel caso di lavoro con pesticidi che possono penetrare attraverso la
pelle.
Fate un bagno/una doccia e cambiatevi OGNI GIORNO
L’igiene personale comporta la necessità di lavarsi le mani e il viso e di togliere le atrezzatue protettiva prima di
mangiare, bere o fumare.
Qualora vi sia un contatto tra il liquido di nebulizzazione e la pelle è necessario procedere ad un immediato
lavaggio con acqua e sapone abbondanti della zona interessata. Anche gli abiti contaminati devono essere tolti e
lavati al più presto possibile. Per questo motivo è necessario avere sempre con sé acqua pulita e sapone quando
si lavora su zone all’aperto.
Al termine delle operazioni di nebulizzazione si raccomanda di fare un bagno e di indossare abiti puliti. È
necessario controllare che anche gli indumenti di lavoro siano lavati, in modo da essere certi di non indossare
abiti contaminati all’inizio del turno di lavoro.
Occorre inoltre lavarsi le mani prima e dopo dell’impiego dei locali igienici.
-20-
4.
PESTICIDI
Tipi di pesticidi
Per “pesticidi” si intendono sostanze biologicamente attive destinate ad eliminare insetti nocivi o altri agenti che
causano malattie, ad allontanarli da determinate piante o a regolare le funzioni di vegetazione delle stesse.
Mezzi di protezione delle piante = pesticidi
Per gli agricoltori, i pesticidi sono di norma identici ai mezzi di la protezione delle piante e costituiscono la
grande maggioranza degli erbicidi, dei fungicidi e degli insetticidi.
I pesticidi più noti e di più largo impiego sono gli erbicidi, i fungicidi, e gli insetticidi. Questa ultima categoria
non comprende soltanto i pesticidi impiegati contro gli insetti e gli acari sulle piante, ma anche contro gli insetti
nelle case, nei magazzini, sui tessuti e i pesticidi impiegati contro i parassiti del legname e dei manufatti in legno,
ecc.
Le sostanze regolatrici della crescita sono pesticidi destinati a inibire la crescita, a stimolare lo sviluppo delle
radici, a inibire la germinazione, a promuovere la fioritura e la produzione di frutta. Come esempi di queste
sostanze citiamo: Cerone o Cycocel (CCC), impiegato in agricoltura nel settore dei cereali sui quali agisce
favorendo o inibendo la crescita delle brattee e impedendo quindi disturbi di crescita della pianta. Il CCC è inoltre
usato in frutticoltura come regolatore dl numero di fiori e quindi di frutti.
Altri gruppi comprendono pesticidi contro i nematodi (nematicidi), come ad esempio il verme della patata o
pesticidi contro i roditori (ratticidi), come ad esempio i prodotti contro i conigli, i criceti, le talpe, i ratti e i topi.
Vi sono inoltre vari deterrenti (repellenti), cioè pesticidi che servono a impedire il danno da parte di organismi
nocivi in quanto li tengono lontani dai luoghi e dalle colture in cui possono causare danni.
I pesticidi biologici, che trovano soprattutto impiego in orticoltura, sono soggetti alle stesse leggi che interessano
gli altri pesticidi.
Il concetto di chimico comprende poi molti altri pesticidi, ad esempio pesticidi contro la crescita delle alghe,
pesticidi per la disinfezione del terreno, ecc.)
Pesticidi e loro funzione
Pesticidi sistemici e che agiscono per contatto
I pesticidi sistemici sono assorbiti dalla pianta e trasportati dalla linfa
Gli erbicidi sistemici sono assorbiti attraverso le superfici fuori terra della pianta e/o attraverso le radici e
possono essere trasportati verso l’alto o verso il basso fino ai punti di crescita.
Gli erbicidi si suddividono in pesticidi ad azione fogliare ed ad azione sul terreno, a seconda che siano assorbiti
dalle parti fuori terra della pianta o attraverso le radici. Si noti comunque che molti erbicidi sono assorbiti sia
dalle une che dalle altre.
-21-
I pesticidi che agiscono per contatto si fissano sulla superficie esterna della pianta e agiscono solo quando
entrano in contatto con questa. Essi riescono anche a penetrare lo strato ceroso. Quando si usa questo tipo di
pesticidi è necessario proteggere le altre piante che non si devono trattare. Tra i pesticidi che agiscono per
contatto, i più noti sono: Maneb, Mancozeb, zolfo e piretroidi.
Influssi climatici
L’effetto dei pesticidi può variare a seconda delle condizioni del tempo al momento della nebulizzazione, in parte
anche a seconda delle condizioni atmosferiche che si sono avute nel periodo di crescita precedente.
Temperatura e umidità dell’aria
Sia la temperatura che l’umidità dell’aria hanno considerevoli effetti sull’assorbimento, il trasporto e il risultato
generale dell’impiego dei pesticidi. In generale, il loro effetto aumenta in caso di alta temperatura ed elevata
umidità atmosferica.
Pioggia
Se piove immediatamente dopo le operazioni di nebulizzazione, è probabile che i pesticidi siano lavati via dalle
piante. Ciò vale soprattutto per i pesticidi idrosolubili. Alcuni di essi riescono comunque a sopportare la pioggia,
a patto che essa cada dopo un certo tempo dalla nebulizzazione, dato che sono assorbiti molto rapidamente dalle
piante. La resistenza dei pesticidi all’acqua può essere variata impiegando additivi.
Si raccomanda di effettuare le operazioni di nebulizzazione al mattino o alla sera, perché l’addetto può
lavorare in tale caso con maggiore comodità e in migliori condizioni di sicurezza.
Vento
Il vento è un elemento di disturbo durante le operazioni di nebulizzazione. Esso può infatti spostare la nube in
sospensione nell’aria e danneggiare quindi le colture circostanti, oltre ad esercitare un effetto sulla deposizione
dei prodotti sulle foglie e ad aumentare l’evaporazione dalle stesse.
Durata d’azione dell’agente chimico
la durata d’azione del pesticida dipende dal suo tempo di decomposizione e anche, in ampia misura, dalle
circostanze in cui è stato impiegato.
Formula chimica
Un pesticida è costituito da una o più sostanze attive, da un solvente o da altri additivi. La composizione chimica
del prodotto è la sua formula.
Vi è una grande varietà di formule chimiche, le cui qualità sono di grande importanza dal punto di vista della
sicurezza dell’addetto.
Si impiegano inoltre del fumiganti per impieghi speciali, sia nelle serre, sia nelle gallerie sotterranee scavate da
roditori e talpe.
-22-
Coadiuvanti
I produttori impiegano diversi tipi di materiali secondari per far sì che i pesticidi siano stabilizzati durante il
trasporto, il magazzinaggio e l’impiego e per migliorarne l’efficacia.
Nei pesticidi liquidi, il solvente ha un’importanza fondamentale e può avere un volume pari o superiore alla metà
del prodotto. In passato, si usavano molto spesso solventi organici, ma dopo che ci si è resi conto degli effetti
dannosi di questi solventi si sono impiegati in misura sempre crescente i solventi a base d’acqua.
Allo scopo di favorire la durata dei prodotti, cioè per assicurare che le sostanze attive non precipitino in
condizioni normali di magazzinaggio e che una volta diluite con l’acqua non si impacchino e blocchino gli ugelli
delle attrezzature di nebulizzazione, trovano impiego vari agenti di dispersione o sostanze sotto forma di gel.
Si veda anche in proposito la voce “additivi”.
Per impedire che i prodotti congelino in vari casi si aggiungono additivi anticongelamento ed anche un agente
antischiuma per impedire che il liquido faccia schiuma al momento della diluizione. Infine, si aggiunge spesso un
battericida sia ai prodotti solidi che a quelli liquidi.
In tutti i prodotti confezionati "a secco", cioè sotto forma di: polveri, pastiglie e granulati, sia per la
nebulizzazione che per la sospensione in acqua, la sostanza attiva viene miscelata con un’altra sostanza
cosiddetta veicolante, che alla fine dei conti costituisce una percentuale assai ampia del prodotto. Molto spesso
sono aggiunte piccole quantità di sostanze innocue, come calce, acido silicico, talco, argilla, ecc.
Tutte queste sostanze sono presentate sotto forma di polvere e i prodotti possono quindi essere abbastanza
sgradevoli da manipolare. Tutte le polveri e i granulati per impiego con nebulizzatori in sospensione nell’acqua
contengono agenti di umidificazione che facilitano la loro miscelazione nell’acqua e aiutano quindi a garantire
una distribuzione omogenea nel liquido di nebulizzazione.
Additivi
Per migliorare l’effetto dei pesticidi e dato che non tutti i prodotti sopportano le quantità richieste di derivati nella
formula vera e propria, potrà essere necessario aggiungere additivi al momento della preparazione della miscela
da nebulizzare. Potrà trattarsi di sostanze tensioattive che saranno oli minerali o vegetali. Questi prodotti
serviranno quindi come agenti di diffusione.
Agenti di dispersione
Le sostanze tensioattive esercitano un effetto di dispersione in quanto influenzano la tensione superficiale del
liquido, per cui le goccioline nebulizzate si appiattiscono maggiormente sulla superficie delle foglie e si crea in tal
modo una superficie di contatto più ampia tra le foglie e il prodotto nebulizzato. Allo stesso tempo, il liquido di
nebulizzazione aderisce meglio alle foglie, dato che vi si attacca un numero maggiore di goccioline, per cui tutti
questi fattori aumentano la penetrazione nelle foglie, il che consente eventualmente di ridurre il dosaggio di
trattamento.
-23-
Oli di penetrazione o adesivi di dispersione
Possono essere aggiunti oli per facilitare la penetrazione delle sostanze attive e aumentare anche la resistenza alla
pioggia, per cui l’impiego dei nebulizzatori diviene meno dipendente dalle condizioni atmosferiche al momento
del lavoro.
Si dovrà evitare di aggiungere oli di penetrazione o altri additivi a meno che questa prassi non sia
raccomandata nelle istruzioni
Miscelabilità dei prodotti
In base alle istruzioni contenute sull’etichetta si vedrà se sia possibile o meno miscelare al prodotto chimico in
questione anche altri prodotti.
Qualora invece vi sia una miscelazione arbitraria si potranno ottenere gravi effetti indesiderabili o persino danni.
Quando si miscelano agenti chimici si potranno variare le condizioni di stabilità degli stessi, ma potranno anche
verificarsi reazioni tra i principi attivi, oppure tra un principio attivo di un prodotto e uno o più additivi presenti
in un altro.
-24-
Spiegazione di alcune espressione impiegate in tossicologia
Termine
Spiegazione
Modalità
Valore LD-50
Indica la tossicità acuta di una sostanza. Il
valore indica la quantità (mg per kg di
peso corporeo) che ha ucciso il 50% degli
animali impiegati in fase di sperimen
tazione (quasi sempre ratti).
Il valore è definito durante brevi
esperimenti, nei quali si somministrano
dosi elevate, spesso-sotto forma di
iniezioni.
Valore di effetto O
Indica il livello (dose) in cui gli animali
impiegati negli esperimenti non hanno
dimostrato alcun cambiamento, malgrado
una somministrazione talvolta molto lunga
(Spesso fino a due anni).Tutti gli organi
interni sono esaminati per evidenziare
eventuali cambiamenti.
Il valore è definito mediante una
somministrazione di piccole dosi per
lunghi periodi, spesso nel cibo o
nell’acqua.
Valore ADI
Valore di somministrazione giornaliera Il valore stabilito di effetto O è diviso per
accettabile per l’uomo, qualora la sostanza un fattore di sicurezza spesso pari a 100.
sia assorbita per tutto l’arco di vita.
Questo valore si impiega per il calcolo del
valore limite per i residui nei generi
alimentari.
Periodo d’azione
Si tratta del periodo che intercorre fra la Il periodo di tempo è stabilito in base alle
data di trattamento per nebulizzazione e la curve di decomposizione.
data del raccolto. Per raccolto si possono
intendere in questo contesto varie
operazioni quali: falciatura del fieno,
raccolta del grano, falciatura a strisce dei
cereali, raccolta della frutta.
Allo scopo di compensare l’incertezza che esiste comunque in ogni caso, si devono valutare gli effetti sull’uomo
basandosi sugli effetti riscontrati negli studi su animali. Nella categoria "uomo" sono compresi sia i bambini che
gli adulti, sia i soggetti sani che quelli malati, sia i giovani che i vecchi, per cui si impiega un fattore di sicurezza
che di norma è pari a 100, ma in taluni casi può essere anche pari a 1000.
ADI: quantità di un agente chimico che una persona può assorbire attraverso l’alimentazione, ogni giorno
per tutta la sua vita, senza conseguenze negative
Questo valore è impiegato dalle autorità per stabilire un valore limite massimo per la sostanza attiva nei raccolti,
in cui è consentito l’impiego della sostanza in questione. Nei calcoli in materia si considera la percentuale di
impiego di un determinato prodotto agricolo nella dieta giornaliera di una persona media. Se ne deriveranno poi i
valori relativi ai residui dei pesticidi nei cereali, nelle patate, nelle mele e in altri cibi di largo consumo, mentre si
-25-
terrà in minor conto i valori relativi ad altri legumi o piante impiegati in piccole quantità, come l’erba cipollina o
il prezzemolo. I valori limite massimi sono definiti in mg di agente chimico per kg di ortaggio raccolto.
Valore limite massimo = quantità massima di un agente chimico che può essere rilevata in un determinato
prodotto agricolo
Anche in sede di Unione europea sono stati definiti valori limite allo scopo di impedire che siano impiegati come
ostacoli artificiosi alla libera circolazione delle merci, dato che è noto che taluni Stati membri hanno volutamente
definito valori limite molto bassi in modo da respingere le derrate agricole di importazione mentre non si sono
preoccupati di analizzare con la medesima precisione gli stessi prodotti agricoli interni.
Periodo d’azione: periodo di tempo che deve trascorrere dal momento della nebulizzazione a quello del
raccolto
Per periodo d’azione si intende il periodo di tempo che deve trascorrere dal momento in cui la coltura è trattata
per nebulizzazione al momento in cui si può procedere alle operazioni di raccolto. Per raccolto in questo caso si
comprende la falciatura del fieno, la falciatura a strisce dei cereali, il raccolti e l’ammasso di frutta, ecc.
Il periodo d’azione sarà quasi sempre quanto più lungo è tecnicamente possibile in modo da garantire che non vi
siano eccessivi residui sul cibo.
La superficie particolarmente liscia dei pomodori aiuta a far sì che il periodo d’azione sia di norma di soli pochi
giorni. Anche il ribes nero ha una superficie liscia, ma manifesta una capacità elevata di assorbimento di
sostanze esterne, per cui è richiesto il calcolo di un periodo d’azione assai più lungo, di norma pari a diverse
settimane.
Per la stessa ragione, un prodotto chimico può manifestare periodi d’azione diversi a seconda del tipo di coltura.
Il periodo d’azione non è direttamente correlato alla tossicità dei prodotti, bensì dipende innanzitutto dal tempo
di decomposizione della sostanza all’interno o all’esterno della pianta. Vi sono alcuni prodotti fortemente tossici
con un periodo d’azione che varia da 0 a 2 giorni, mentre altri prodotti che non rientrano nemmeno nella
categoria di prodotti tossici possono avere periodi d’azione anche di tre mesi.
Questo parametro è stato definito quindi allo scopo principale di evitare che persistano quantità eccessive di
residui di pesticidi nei generi alimentari o nei mangimi e sono previste sanzioni per gli utenti in caso di mancato
rispetto delle norme.
Ripresa del lavoro nelle serre
In relazione all’impiego di pesticidi nelle serre, ci si deve assicurare che non siano presenti altre persone, oltre
all’addetto. Qualora si renda necessaria la presenza di altre persone durante le operazioni di nebulizzazione nelle
serre, esse dovranno portare le stesse attrezzature di protezione impiegate dagli addetti.
Dopo il trattamento per nebulizzazione delle colture in serra, si evidenzia un altro aspetto relativo alla sicurezza,
e cioè ci si chiede quando non saranno più presenti nell’aria residui di prodotti chimici, per cui si potrà riprendere
il lavoro senza impiegare attrezzature di protezione personale.
-26-
Questi problemi di ripresa del lavoro non sono ancora stati risolti in quanto le condizioni sono molto diverse tra
una serra e l’altra e si è riusciti a determinare solo per pochissimi prodotti il momento in cui si può ricominciare a
lavorare sulle piante trattate senza che vi sia pericolo per gli addetti (re-entry).
Nebulizzazione aerea
La nebulizzazione di pesticidi dall'aria può essere eseguita soltanto da imprese debitamente autorizzate.
5.
IMPATTO AMBIENTALE DELL'IMPIEGO DI PESTICIDI
Introduzione
Sia nel settore dell’agricoltura che nella società nel suo insieme vi sono grandi preoccupazioni riguardo
all’impiego di agenti chimici, dato che essi sono spesso pericolosi anche per organismi viventi diversi da quelli
destinati al trattamento, quali le erbacce, gli insetti nocivi o i funghi che si desiderano distruggere.
Come valutare gli effetti sull’ambiente?
Non è possibile dare una chiara presentazione dei rischi ambientali dovuti all’impiego di agenti chimici.
Disponiamo comunque di molte informazioni riguardo alle singole sostanze, e al modo in cui esse hanno influito
sull’ambiente negli ultimi anni.
I.
Agenti chimici nell’ambiente
a)
Decomposizione
b)
Inquinamento dei generi alimentari
c)
inquinamento delle acque di superficie, delle acque di falda e delle acque potabili.
II.
Conseguenze sull’ambiente
a)
Effetti sulle piante selvatiche nei campi
b)
Cambiamenti dalla fauna avicola
c)
Reazioni a catena
d)
Avvelenamento delle api
e)
Conseguenze sugli animali amici
f)
Conseguenze sui microrganismi del terreno
g)
Conseguenze sugli organismi presenti nell’acqua
-27-
Eliminazione dei pesticidi
Una certa durata di vita degli agenti chimici sulle piante o nel terreno è spesso un requisito fondamentale delle
sostanze impiegate. Ciò deriva dalla ragione che la coltura deve essere protetta dagli attacchi di aggressori per un
certo periodo, oppure non vi devono essere erbacce sul terreno fino a quando la coltura lo copre e può quindi
farvi fronte.
Le sostanze stabili all’interno o all’esterno delle piante lasceranno residui sul raccolto e la loro stabilità nel
terreno potrà danneggiare gli organismi che vivono nel suolo o un raccolto successivo. Vi potrà anche essere il
rischio che alcuni residui siano lavati via e terminino quindi nell’acqua di falda. In ogni modo, vi è un rischio di
effetti indesiderati assai maggiore quando sono in gioco pesticidi che si decompongono assai lentamente.
È quindi importante che le sostanze chimiche impiegate scompaiano quando hanno prodotto l’effetto voluto.
La ragione più importante della scomparsa degli agenti chimici risiede nel fatto che vari milioni di batteri e
funghi che vivono nel terreno sono in grado di eliminare i pesticidi nella stessa maniera in cui trasformano residui
di piante, radici e altro materiale organico in decomposizione. In un cucchiaino da caffè di terra si trovano
centinaia di milioni di batteri e oltre 100 metri di tessuto fungoso, mentre nello strato fertile di un ettaro di terreno
vi sono da 4 a 8 tonnellate di questi microrganismi.
I batteri e i funghi presenti nel suolo hanno un’importanza particolare per la decomposizione degli agenti
chimici
Se un terreno agricolo è trattato con uno degli erbicidi che ha un effetto ormonale, si riscontrerà un numero più
elevato di organismi in grado di decomporlo.
La decomposizione dell’ormone MCPA è quindi più rapida in un terreno trattato in precedenza con la sostanza
MCPA, perché vi sono ora più organismi in grado di decomporlo. Si può dire che il terreno in questione è stato
"arricchito" con l’apporto di questi microrganismi specializzati.
La maggior parte degli agenti chimici sono però assai difficili da decomporre. Anche se è vero che esistono
microrganismi in grado di scomporli, i microrganismi non vivono di questi prodotti chimici. In altri termini, non
si riscontrerà un aumento di determinati microrganismi nel terreno trattato.
Per gli agenti chimici che si eliminano lentamente, si deve tener presente che il terreno è in grado di decomporre
solo una determinata quantità di pesticidi per ettaro. Si dovrà quindi procedere con grande attenzione sia nel
rispettare le dosi prescritte, che nell’evitare una sovrapposizione di nebulizzazioni se si vuole evitare che i
microrganismi presenti nel terreno siano esposti per un periodo troppo lungo all’azione dell’agente chimico o che
esso danneggi il raccolto successivo.
Si impiega spesso l’espressione " periodo di semi-trasformazione" per indicare per quanto tempo si rileva la
presenza di un agente chimico nel terreno. Il periodo di semi-trasformazione indica quanto tempo trascorre prima
che si verifichi la scomparsa di metà dell’agente chimico. Al termine di quattro periodi di semi-trasformazione, si
riscontra in media la permanenza del solo 5% dell’agente chimico.
L’espressione "persistenza" si impiega sia per indicare la resistenza che la durata di attività di una sostanza nel
terreno, p.es. per quanto tempo esso è in grado di danneggiare una coltura successiva.
-28-
Periodo di semi-trasformazione = tempo che trascorre prima della scomparsa di metà dell’agente chimico
Persistenza = resistenza dell’agente chimico nel terreno: corrisponde spesso a 4 - 5 periodi di semitrasformazione
Rischio di inquinamento degli alimenti
Se i pesticidi sono stabili nelle piante o sulle loro superfici esterne, oppure se la nebulizzazione ha luogo solo
poco tempo prima del raccolto, vi è il rischio che i prodotti agricoli contengano residui dell’agente chimico
impiegato.
Allo scopo di proteggere i consumatori da questo rischio, l’Agenzia di protezione dell’ambiente definisce norme
per i pesticidi che possono essere impiegati e fissa il periodo di tempo che deve intercorrere fra il trattamento e il
raccolto, per i diversi tipi di colture.
Si osservino i tempi di nebulizzazione indicati sull’etichetta per evitare che rimangano eccessive quantità di
residui di pesticidi nel raccolto.
Per appurare il rispetto delle norme, si eseguono controlli su 1.500-2.000 campioni di prodotti agricoli destinati
al consumo, ogni anno. Si noti che sono stati rilevati campioni in cui manifestamente erano stati superati i limiti
di impiego dei pesticidi.
In generale le norme erano state superate soltanto di poco. Si può quindi affermare che in linea di massima vi è
un soddisfacente grado di rispetto delle normative, ma è ovvio che si deve cercare di ridurre al minimo le tracce
di pesticidi limitando il numero delle operazioni di nebulizzazione.
Pesticidi nell’atmosfera, loro precipitazione e rischio di deriva
L’impiego di pesticidi può comportare danni anche alle zone circostanti, situate quindi al di fuori delle zone
destinate al trattamento.
Si notano spesso danni alle siepi, ai giardini e alle serre situate in prossimità dei terreni nebulizzati. Questi danni
si verificano assai spesso vicino ai campi destinati alla coltura di cereali su cui si nebulizzano preparati ormonali
in primavera (MCPA, dicloroprop, ecc.). Vi possono quindi essere danni anche gravi a colture sensibili situate in
prossimità. Il cosiddetto danno da deriva della nube di nebulizzazione è causato principalmente dai diserbanti in
sospensione nell’aria, spostati dal vento durante la nebulizzazione. Il problema è particolarmente grave quando la
nebulizzazione è molto fine e quando vi sono colpi di vento durante le operazioni. La maggior parte di questi
danni su scala locale possono essere evitati facendo un po’ di attenzione. È importante che si evitino questi danni
sia perché comportano gravi danni economici per compensare le vittime, sia perché possono dare origine a
reazioni spesso violente da parte dei proprietari dei giardini, ecc.
-29-
Inquinamento dell’acqua da parte di pesticidi
Negli ultimi anni si è rilevata la presenza di pesticidi nell’acqua di falda e nell'acqua potabile, nelle acque reflue,
nei corsi d’acqua e nei laghi, mentre in alcuni casi si sono visti fenomeni di inquinamento grave di pozzi e
sorgenti. I pesticidi non devono entrare in contatto con l’acqua, per cui sono state elaborate norme assai rigorose
per evitarne la presenza nell’acqua potabile. Alcuni organismi che vivono nei corsi d’acqua e nei laghi sono
molto sensibili a determinati pesticidi, per cui vi sono evidenti ragioni che ci spingono a difendere e a proteggere
l’ambiente acquatico.
Negli Stati membri dell’UE è ammessa una quantità massima di 1 g (microgrammo) di pesticida per litro. Ciò
corrisponde ad 1 grammo di pesticida su 10.000 m3 d’acqua, cioè 1 grammo in una vasca ideale delle dimensioni
di 1 ettaro e della profondità di 1 m. Queste norme sono state definite perché si vuole evitare l’inquinamento
dell’acqua dovuto all’azione di pesticidi.
Inquinamento delle acque di superficie
Durante le operazioni di trattamento, i pesticidi possono finire in ruscelli e laghi, in conseguenza di fenomeni di
deriva della nube in sospensione o perché il braccio di nebulizzazione è posto troppo vicino alla zona d’acqua. Vi
può inoltre essere una forma di inquinamento dell’acqua dovuta al lavaggio e alla sciacquatura delle attrezzature
di nebulizzazione, oppure per percolazione dai campi trattati, in particolare qualora vi siano forti precipitazioni
subito dopo il trattamento.
È necessario evitare la nebulizzazione in prossimità di ruscelli e laghi e si deve tener conto dei fenomeni di
deriva dovuti alle correnti d’aria e dei fenomeni di dilavamento
Le misurazioni effettuate nei corsi d’acqua, nei laghi e nelle acque reflue dimostrano spesso la presenza di alcuni
residui.
Il miglior sistema per ridurre l’inquinamento delle acque di superficie consiste nel mantenersi a distanza dalle
stesse quando di effettuano operazioni di nebulizzazione. La distanza da laghi e corsi d'acqua dev essere di
almeno 10 metri.
Si deve poi evitare che l’acqua impiegata per il lavaggio e la sciacquatura delle attrezzature di nebulizzazione e
del trattore penetri nelle condutture di scarico, per cui si dovrà preferire una zona erbosa quale filtro per l’acqua
di lavaggio. Sarà meglio ancora servirsi, ove disponibile, di una zona di lavaggio dotata di un serbatoio
sotterraneo in cui si raccoglierà l’acqua inquinata, che sarà poi nebulizzata su una zona opportuna.
Inquinamento dell’acqua di falda
Cause di inquinamento dell’acqua di falda da pesticidi
L’inquinamento dell’acqua di falda può aver luogo in molti modi diversi:
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Inquinamento diretto dei pozzi e dei condotti di trivellazione
Dilavamento proveniente da siti impiegati per il lavaggio dei trattori e delle attrezzature di
nebulizzazione
Dilavamento da discariche pubbliche e da piccole discariche private
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·
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Dilavamento di pesticidi nebulizzati
Dilavamento da settori particolarmente vulnerabili (ferrovie, ecc.)
L’inquinamento di pozzi e condotte di trivellazione da parte di pesticidi è un fenomeno che si verifica
regolarmente. Il rischio è particolarmente elevato, perché in caso di riempimento, sciacquatura o lavaggio delle
attrezzature di nebulizzazione in prossimità di pozzi e condotte di trivellazione, o di nebulizzazione di erbe
infestanti in prossimità degli stessi, potranno verificarsi fenomeni del genere. L’inquinamento può anche essere
grave perché le quantità in causa possono anche essere molto grandi. L’inquinamento potrà anche avere
conseguenze assai gravi da un punto di vista igienico ed economico, ad esempio qualora vi sia un contatto diretto
con l’acqua di falda. In caso di inquinamento dell’acqua di distribuzione, potranno essere necessarie importanti
operazioni di lavaggio prima che la percentuale di pesticida presente nell’acqua ritorni entro i limiti stabiliti per
l’acqua potabile.
Precauzioni per evitare l’inquinamento dei pozzi
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Il riempimento dei serbatoi dei nebulizzatori con pesticidi non deve aver luogo in prossimità di pozzi e
condotte di trivellazione
Il lavaggio e la pulitura delle attrezzature di nebulizzazione non deve avere luogo in prossimità di pozzi
e di condotte di trivellazione
L’attrezzatura di nebulizzazione deve essere dotata di una valvola antiriflusso, in modo da far si che
l’acqua non ritorni nel pozzo
Il tubo flessibile di riempimento non deve essere immerso nel serbatoio del nebulizzatore, bensì deve
essere fissato ad una staffa, in modo da evitare un effetto di sifone in caso di bloccaggio della pompa
dell’acqua
È consigliabile sorvegliare il riempimento del serbatoio da vicino, in modo da evitare una fuoriuscita
del liquido
Non impiegare erbicidi a meno di 10 metri da pozzi e condotte di trivellazione
Assicurarsi che il coperchio del pozzo sia a tenuta stagna ed evitare ogni ingresso nei pozzi di acqua
dal terreno trattato
Inquinamento dovuto ai siti di lavaggio e di riempimento dei serbatoi
Il riempimento dei serbatoi dei nebulizzatori e il lavaggio delle attrezzature si svolgono molto spesso nello stesso
luogo anno dopo anno, per motivi legati alla facilità di accesso ad un punto di rifornimento d’acqua. I pesticidi
presenti nell’acqua di lavaggio delle attrezzature ed eventuali eccessi di pesticidi diluiti finiscono spesso in questi
posti, per cui si possono rilevare elevate concentrazioni nel terreno. Nei casi in cui i siti di lavaggio sono dotati di
canalizzazioni di scarico, si sono visti perfino esempi di inquinamento di corsi d’acqua.
Per limitare il rischio di dispersione di pesticidi dai luoghi di lavaggio e di riempimento dei serbatoi sono stati
attrezzati in Svezia a questo scopo determinati luoghi. Ciò consente un aumento parziale della t decomposizione
dei residui chimici e, d’altra parte, ne aumenta l’assorbimento. Un esempio di queste strutture è costituito da un
piano inclinato posto al di sopra di uno scavo della profondità di 50 cm rivestito di argilla e in cui sono stati posti
strati successivi di un miscuglio formato da 50% di paglia, 25% di torba e 25% di terreno contenente humus,
fino a costituire il cosiddetto "biobed" su cui è stata poi seminata l'erba.
Si ricordi che i residui di pesticidi contenuti nel serbatoio devono essere diluiti e nebulizzati sul campo. Non vi
deve essere una canalizzazione di scarico sul sito di lavaggio, per evitare che l’acqua inquini ruscelli e laghi.
-31-
È quindi preferibile raccogliere l’acqua di lavaggio in un serbatoio sotterraneo per porla poi in discarica nel
rispetto delle condizioni di sicurezza.
Scorie chimiche
In passato gli agricoltori, i giardinieri, i meccanici che si occupano della manutenzione dei trattori e altre
categorie professionali non avevano alcun modo di sbarazzarsi delle scorie chimiche, sia che si trattasse di
pesticidi, che di olio, di vernici o di solventi organici. Sono state quindi realizzate molte discariche private in
pozzi o cave in cui sono stati depositati tutti i tipi di rifiuti. Questo sistema è considerato oggi altamente
pericoloso ed è di norma illegale.
Attenzione! Si fa obbligo di osservare le eventuali norme speciali per lo smaltimento di scorie chimiche, che
debbano per esempio essere consegnate presso determinati centri comunali.
Effetti dei pesticidi su piante e animali
L’obiettivo del trattamento con nebulizzatori è di eliminare funghi, insetto o piante indesiderabili. Ci si deve poi
porre la domanda di quali siano i danni sulle specie animali e vegetali che non si intendevano trattare, cioè ci si
deve chiedere a che punto gli effetti del trattamento divengano inaccettabili per distruzione delle piante o per una
diminuzione del cibo disponibile agli uccelli o agli insetti predatori.
Conseguenze sugli animali utili e sugli animali nocivi
Animali utili = predatori/insetti
In molti casi gli animali nocivi sono combattuti da insetti e acari che possono quindi essere considerati animali
utiliamici. La coccinella che si nutre di afidi è uno dei migliori esempi di questa situazione. In altri termini è in
corso nei campi una guerra biologica naturale permanente. Quando si combattono gli animali nocivi con
insetticidi si possono anche danneggiare gli animali utili, mentre i fungicidi e gli erbicidi possono limitarne la
potenza d’azione.
L'impiego di animali utili può spesso sostituire i pesticidi nelle serre = controllo biologico.
Uno studio sugli effetti di 84 pesticidi diversi su determinati predatori/insetti ha dimostrato che la maggior parte
degli insetticidi oggi impiegati non solo eliminano gli organismi infestanti, ma anche molti dei predatori/insetti.
Solo alcuni fungicidi hanno questo effetto, mentre la metà degli erbicidi presi in esame produce gravi
conseguenze sui predatori/insetti. È chiaro che, per ottenere il controllo naturale più efficace possibile abbiamo
tutto l’interesse di impiegare sostanze quanto più innocue possibile per gli animali utili.
Vediamo quali sono alcuni animali utili per la lotta contro gli afidi: coccinelle, crisope, carabi, stafilinidi,
icneumoni e ragni
Si possono oggi ottenere buoni consigli sul tipo di pesticidi da impiegare nelle serre per non danneggiare gli
animali utili, mentre sono in corso studi per realizzare nuovi insetticidi ad impiego specifico, sempre per lo stesso
motivo. È poi prassi ormai comune la distribuzione di animali utili che riescono a controllare gli animali nocivi
-32-
senza fare ricorso a pesticidi. Un esempio di questa prassi è rappresentato dalla encarsia formosa che è utile
contro i parassiti dei pomodori.
Tra le sostanze che risultano innocue per gli animali amici nelle serre ricordiamo: Torque, Applaud e
Bacillus thuringensis.
I lombrichi sono un’altra categoria di animali terrestri che è opportuno proteggere. Si è visto che tutta una serie
di pesticidi sono velenosi per i lombrichi e sono quindi necessarie informazioni riguardo alla tossicità di nuovi
pesticidi su questa categoria di animali, prima della loro approvazione.
Animali nocivi
L’obiettivo di un trattamento con insetticidi consiste nel ridurre il numero di animali nocivi, in modo da evitare
che essi costituiscano un onere economico per gli agricoltori. Non possiamo, né vogliamo sterminare questi
organismi, anche perché gli animali utili possono essere danneggiati durante le operazioni di trattamento e inoltre
rimangono dubbi quanto alla possibilità che in questo modo siano state create condizioni di vita migliori per gli
animali nocivi sopravvissuti, rispetto a quanto avveniva in passato, quando non si usavano pesticidi.
Microrganismi presenti nel suolo
I batteri e i funghi presenti nel suolo sono importanti per il processo di decomposizione. I pesticidi nebulizzati
possono influenzare il numero delle diverse specie di funghi presenti nel terreno, ma a quanto sembra non
danneggiano il processo di decomposizione
Conseguenze sulla vita nei corsi d’acqua e nei laghi
Il danno più grave alla vita animale e vegetale è stato rilevato nei casi in cui l’acqua impiegata per la
sciacquatura o il lavaggio delle attrezzature di nebulizzazione è stata scaricata in un corso d’acqua attraverso il
sistema di canalizzazione delle acque reflue. La concentrazione di liquido inquinato nell’acqua può causare gravi
danni alla vita dell’ambiente acquatico. Di norma, l’inquinamento dovuto ai fenomeni di deriva e di dilavazione
in provenienza da campi appena trattati o da un ingresso dovuto a percolamento nelle acque reflue sarà
nettamente inferiore, ma in taluni casi avrà comunque conseguenze sulla vita del corso d’acqua. Per alcuni
insetticidi si è visto, ad esempio, che anche a concentrazioni molto basse vi sonno danni alla fauna, quando le
specie animali più sensibili vengono a galla per cercare di porsi in salvo dall’inquinamento.
La più grave forma di inquinamento è dovuta alle operazioni di riempimento, vuotamento e sciacquatura delle
attrezzature di nebulizzazione
Gli insetticidi che fanno parte del gruppo dei piretroidi sono particolarmente velenosi per i pesci ed altri
organismi acquatici.
-33-
6.
CONOSCENZE IN MATERIA DI NEBULIZZAZIONE
Dopo aver tenuto conto di quanto descritto nelle pagine precedenti è venuto il momento di passare all’azione e di
impiegare quindi il nebulizzatore di pesticidi. Si parte ovviamente dal presupposto che il datore di lavoro (il capo)
o un suo delegato che ne ha il potere, abbiano deciso che è comunque necessario procedere alla nebulizzazione di
un pesticida.
In molti paesi la legislazione in vigore impone l'obbligo di partecipazione ad un corso adeguato di formazione
all’impiego di pesticidi e il superamento di un esame finale sancito dal conferimento di un diploma. Inoltre, è di
norma prevista una età minima di 18 anni, prima di poter lavorare con i pesticidi.
Prima dell’impiego dei pesticidi è opportuno procedere ad un rapido esame dei seguenti importanti punti:
1.
È veramente necessario impiegare un pesticida?
2.
Esiste un agente chimico meno tossico, cioè meno pericoloso, che possa dare un risultato parimenti
efficace?
3.
Si è tenuto conto del periodo di sicurezza obbligatorio prima del raccolto?
4.
Le condizioni meteorologiche sono favorevoli alle operazioni di nebulizzazione
Vento, pioggia, caldo, freddo.
5.
Le attrezzature sono in soddisfacenti condizioni di funzionamento? Si notano perdite o danni ai tubi?
6.
Sono stati posti in opera gli ugelli adatti al tipo di lavoro previsto?
7.
Le altre persone/gli altri colleghi sono stati avvisati che devono allontanarsi ed è stato detto loro di non
ritornare in loco fino a quando non sarà più pericoloso farlo? Non si dimentichino i passaggi aperti al
pubblico e i diritti di transito.
8.
Si è fatto tutto il possibile per impedire agli animali domestici, comprese le api, di entrare nella zona o
di ritornarvi?.
9.
Valutate o meglio ancora calcolate quanto materiale è necessario per portare a termine il lavoro, in
modo da non ritrovarvi con liquido in eccesso alla fine del vostro turno.
10.
Assicuratevi di avere a vostra disposizione tutte le attrezzature di protezione personale richieste e gli
abiti corretti per svolgere il lavoro.
11.
Preparate e miscelate il materiale nel modo giusto.
12.
Dopo aver nebulizzato il pesticida, ripulite tutte le attrezzature e i macchinari con grande attenzione,
compreso il vostro abbigliamento protettivo.
Chiudete a chiave i pesticidi residui nel locale apposito. Provvedete a porre in discarica secondo le
norme i contenitori vuoti.
-34-
13.
14.
Annotate ciò che avete fatto, cioè quale settore e quale coltura sono stati trattati, quale pesticida avete
usato e in quale quantità, nonché quanto tempo vi è occorso per eseguire il vostro lavoro.
Prendete quindi un bagno o una doccia e indossate abiti puliti.
7.
ALTERNATIVE ALL’IMPIEGO DEI PESTICIDI
Nell’ambito dei vari metodi di produzione vi sono diverse circostanze nelle quali è possibile l’impiego di metodi
di controllo alternativi, in luogo dei pesticidi.
Il primo passo nell’esame dell’impiego potenziale di metodi alternativi rispetto ai pesticidi, consiste nel definire i
livelli di controllo desiderati sia per i parassiti che per le erbe infestanti.
È inoltre importante stabilire nella fase di pianificazione se sia possibile o meno coltivare le zone in oggetto senza
l’impiego di pesticidi.
Se ciò risulta possibile, si sarà già compiuto un grande progresso in vista della riduzione dell’impiego di pesticidi.
Ecco un elenco delle possibilità nei diversi settori.
Superfici compattate o rivestite e aiole
Controllo delle erbe infestanti
Strade, marciapiedi e altre superfici compattate o rivestite
È possibile l’impiego di spazzole meccaniche e scope, oppure di bruciatori a gas per il controllo delle erbe
infestanti. Si possono inoltre impiegare reti di raccolta, rastrelli, ecc., sulle zone coperte di ghiaia.
È in corso di messa a punto una macchina che impiega il vapore per l’eliminazione delle erbe infestanti e
vedremo nel prossimo futuro se darà risultati apprezzabili.
Aiuole
È possibile l’impiego di cortecce d’albero tritate o di piante tappezzanti; tra i filari di piante si può far ricorso al
diserbo meccanico.
Lotta contro gli animali nocivi e le malattie
Non si tratta di gravi problemi, per cui non si sente il bisogno di un loro controllo.
Silvicoltura
Piante verdi per uso decorativo e alberi di Natale
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Controllo delle erbe infestanti:
È possibile impiegare metodi di controllo meccanici e servirsi di animali, p.es. di pecore, per brucare l’erba tra gli
alberi.
Lotta contro gli animali nocivi e le malattie
I rischi possono essere ridotti attraverso l’eliminazione di vecchie ceppaie, l’aiuto al mantenimento di popolazioni
di buon numero di uccelli di piccole dimensioni e la rotazione delle colture.
Floricultura in serra
Controllo delle erbe infestanti:
Le erbe infestanti non costituiscono il problema fondamentale, per cui possono essere rimosse meccanicamente o
a mano.
Lotta contro gli animali nocivi e le malattie
L’esperienza insegna che vi sono molte opportunità di impiego di metodi di controllo biologico e di varietà
resistenti.
Centri di giardinaggio e frutteti
Controllo delle erbe infestanti
Le erbe infestanti possono essere eliminate ricorrendo a mezzi meccanici. Anche i bruciatori a gas sono risultati
efficaci.
Lotta contro gli animali nocivi e le malattie
Le malattie possono essere ridotte impiegando specie resistenti e culture in rotazione.
8. Allegato 1 Direttiva 91/414/CEE
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:31991L0414:IT:HTML
9. Allegato 2 Regolamento 451/2000/CE
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2000:055:0025:0052:IT:PDF
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