Relazione Previsionale e Programmatica 2012

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Relazione Previsionale e Programmatica 2012
Introduzione alla Relazione Previsionale e Programmatica
al Bilancio di Previsione 2012
1. – PREMESSA
Il Bilancio di Previsione per l’Esercizio Finanziario 2012 non può non risentire degli
sconvolgimenti socio-economici che si sono consumati nel corrente anno e che ci
accompagneranno per i prossimi anni.
La situazione è molto più complessa di quello appare : l’esecuzione delle opere pubbliche,
per tagli o per rispetto del patto di stabilità, subisce un netto ridimensionamento; le azioni
di presidio sociale e di accompagnamento allo sviluppo non potranno più svilupparsi a 360
gradi, come in passato. La nostra precarietà e l'incertezza nel futuro che riguarda le
province italiane non consente di sviluppare appieno una politica programmatica.
Per questo la Giunta è stata costretta a riprogrammare interamente l'azione di governo.
Riprogrammare significa “scegliere”: scegliere che cosa finanziare con risorse via via più
scarse, scegliere le procedure più utili per allentare le morse vincolistiche, scegliere la
soglia di contenimento della spesa che non deprima la qualità dei servizi, scegliere di
attuare un rigoroso programma di risparmio.
Tali operazioni si rendono necessarie sia per i drammatici tagli alle spese operati dalle
ultime finanziarie sia per le norme che tendono a svuotare l'ente intermedio e che
sembrano, ad oggi, scelte irrevocabili del Governo.
2. – L’AGGIORNAMENTO DEL PROGETTO DI BILANCIO DOPO LA CONVERSIONE
DEL “DECRETO MONTI”
Il Decreto Monti (D.L. 6 dicembre 2011, n. 201) ha previsto – senza entrare nel merito di
altre considerazioni – ulteriori tagli a danno delle Province d’Italia e ha posto da subito il
problema del mantenimento della buona prassi amministrativa di procedere
all’approvazione del nuovo bilancio prima dell’inizio del relativo esercizio, senza far capo
alle moratorie legislativamente disposte.
Tale problematicità si è manifestata ancora più intensa con la conversione in legge del
Decreto Monti (legge 22 dicembre 2011, n. 214) ed ha convinto gli organi esecutivi della
Provincia di Rieti a rinviare l’adozione dello schema di Bilancio al mese di febbraio 2012
(in sintonia con l’orientamento delle altre Province d’Italia), dopo l’elaborazione di un 2°
progetto di bilancio rispettoso degli ultimi atti della manovra.
Tale rinvio risulta già legittimato dalla moratoria disposta per tutti gli Enti Locali con
Decreto Ministero dell’Interno 21 dicembre 2011, che ha differito al 31 marzo 2012 il
termine per l’approvazione del bilancio 2012.
La Giunta Provinciale non intende però portare sino alle estreme conseguenze tale
moratoria e, d’intesa con i competenti uffici provinciali, ha disposto l’approvazione
dell’azione correttiva (nuovo progetto di bilancio) per la seduta odierna.
Al riguardo occorre evidenziare che ancora oggi – a causa di una tecnica legislativa
pressappochista legata all’urgenza della manovra “salva Italia” – non è stabilito con
chiarezza l’entità pro-ente di tali tagli, ma, usando i principi di prudenza previsionale e di
veridicità contabile già utilizzati per il primo progetto di bilancio, gli stessi possono stimarsi
in 7,645 milioni di euro rispetto all’annualità 2010, derivanti dalla riduzione del fondo
sperimentale di riequilibrio, voce che nel 2012 dovrebbe assorbire tutti i precedenti
trasferimenti erariali aventi carattere di generalità e permanenza (trasferimenti D. Lgs.
112/98; compartecipazione IRPEF), nonché l’ormai soppressa addizionale sul consumo
dell’energia elettrica..
Va subito detto – perché qui non si parla solo tra di noi, ma si parla all’opinione pubblica –
che con queste ulteriori riduzioni non si tratta più di tagliare la carne, ma di intaccare la
struttura ossea dell’Ente Provincia, annullandone di fatto ogni possibilità di
programmazione dello sviluppo.
3. – I “TAGLI” PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2012
Un primo dato che va fornito – sia pur sinteticamente - all’Organo Consigliare e all’intera
comunità provinciale è quello dei tagli al bilancio provinciale, rispetto alle risorse 2010, per
effetto delle diverse manovre governative che si sono succedute nel tempo e per effetto
delle vicende dei mercati, che siamo ormai abituati a monitorare quotidianamente.
3.1. – I tagli erariali
Prosegue l’inesorabile erosione dei contributi erariali sancita dal D. L. n. 78/2010: dopo il
taglio di € 3.932.065,27, già operato sull’esercizio finanziario 2011, si è concretizzata
un’ulteriore riduzione di € 2.613.747,04, per un totale di minori trasferimenti erariali rispetto
all’anno 2010 pari a € 6.545.812,31.
Con la manovra Monti si aggiungono – come già detto – ulteriori tagli stimati per €
1.100.000 riconducibili all’eliminazione della restituzione dell’addizionale sull’energia
elettrica prevista dal Decreto sul federalismo provinciale, per cui il totale dei minori
trasferimenti rispetto all’anno 2010 è pari per il 2012 ad € 7.645.812,31.
Si tratta di una botta poderosa alla parte corrente del bilancio, che l’anno scorso si è
fronteggiata col sistema dei “tagli lineari” (dopo aver messo in sicurezza alcuni servizi
strategici, come il trasporto pubblico locale), ma che quest’anno necessita di un
contenimento di spesa più selettivo e di una politica di entrata più mirata.
Si tenga altresì presente che il dato dei tagli erariali 2012 è stato stimato sulle scorta delle
disposizioni normative del D. L. 78, in quanto ancora oggi l’importo non è stato
ufficialmente pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno
Va pure ricordato infine che tali nuovi (e più ridotti) contributi erariali, aventi i caratteri di
generalità e permanenza, assieme al gettito dell’addizionale sull’energia elettrica,
confluiscono dal Bilancio 2012 nella risorsa “Fondo sperimentale statale di riequilibrio”,
come previsto dai decreti sul federalismo fiscale.
3.2. - I tagli regionali
Va subito premesso che già nell’esercizio finanziario 2011 i trasferimenti regionali di
carattere generale hanno subito una drastica riduzione (-43%) rispetto all’anno 2010.
Pertanto, se si guarda al bilancio di riferimento “pre-crisi” (2010) mancano all’appello nel
2012 ingenti trasferimenti regionali, anche se la parte più grossa è stata già assorbita nel
bilancio 2011, ma con rinunce che dovranno consolidarsi nel bilancio 2012.
Resta da dire che per gli esercizi 2013 e 2014 è prevista la fiscalizzazione dei contributi
regionali aventi carattere di generalità e permanenza, tramite la loro sostituzione con il
gettito proveniente alla compartecipazione alle tasse automobilistiche regionali.
Il rapporto con la Regione sul versante dei finanziamenti è ulteriormente aggravato dalle
difficoltà economico-finanziarie in cui si trova, che rendono praticamente quasi nulli gli
stanziamenti a favore degli enti locali con addirittura il contemporaneo inasprimento delle
procedure, teso a recuperare anche le somme già assegnate.
3.3. – i tagli complessivi
Per avere un’idea complessiva dei tagli sul Bilancio 2012, sinteticamente descritti ai
paragrafi precedenti e necessitati dalle condizioni normative e di mercato ivi descritte,è
sufficiente anticipare il totale a pareggio dello stesso bilancio e raffrontarlo con quello dei
due bilanci precedenti
Bilancio 2010 - Assestato
Prev. Definitive
Bilancio 2011 - Assestato
Prev. Definitive
Bilancio 2012 - Previsione
€ 163.803.879,00
€ 151.339.894,24
€ 91.464.837,42
4. – IL PATTO DI STABILITA
Le difficoltà legate al Patto di stabilità sono state contenute grazie ad una accorta politica
finanziaria, tanto da consentire i pagamenti alle imprese in tempi strettissimi con la piena
soddisfazione degli operatori economici.
5. – LE POLITICHE DI BILANCIO PER L’ESERCIZIO 2012
Alcune “scelte” sono già state accennate nei capitoli precedenti, ma andiamo con ordine:
5.1. – Approvazione del Bilancio di Previsione entro il primo mese dell’esercizio
Come già detto, la contemporaneità dell’ultima seduta parlamentare per la conversione in
legge del Decreto Monti con la prevista seduta consiliare di fine anno per l’approvazione
del bilancio (22 dicembre) ha indotto l’esecutivo a rinviare l’approvazione dello stesso a
gennaio 2012, soprattutto per evitare pasticci contabili e tenere assetti omogenei a livello
regionale e nazionali.
L’esecutivo comunque non intende (tenuto conto delle festività natalizie) andare oltre la
fine del mese di gennaio, in quanto un prolungato ricorso all’esercizio provvisorio con gli
impegni in dodicesimi non risulta consono al panorama finanziario appena descritto e non
permette – peraltro – l’elaborazione tempestiva del Piano Esecutivo di Gestione (PEG)
con la consegna di obiettivi coerenti alla Dirigenza dell’Ente.
Le uniche politiche di bilancio che abbiamo potuto attuare riguardano essenzialmente gli
stanziamenti per la chiusura di opere in corso ed il mantenimento di stanziamenti relativi a
scelte strategiche a cui non abbiamo voluto rinunciare (Conservatorio, Università, Cultura).
Del resto anche il ventaglio delle possibili opzioni a disposizione delle Province ha un
angolo molto più stretto di quello offerto ai Comuni con le recenti riforme e neppure soffre
delle incertezze di questi giorni sulle eventuali ulteriori leve allo studio per i Comuni (si
pensi ad es. alla ventilata reintroduzione dell’ICI).
5.2. – Scrupoloso rispetto dei principi contabili
A ben vedere, non sarebbe neppure una scelta, ma un adempimento doveroso.
Intendiamo invece citarlo, perché a fronte di artifici (più o meno legittimi) che
amministratori e funzionari locali si vanno inventando un po’ in tutta Italia per sopravvivere
nello scenario sopra descritto, questo Esecutivo ritiene di dover fornire assicurazione che il
Bilancio 2012 è redatto nel pieno rispetto dei principi contabili, ed in particolare di quelli
della veridicità degli elementi e della prudenza previsionale (postulati 38 e 68 del
Documento12 marzo 2008 dell’Osservatorio per la Finanza Locale presso il Ministero
dell’Interno).
In altri termini la Giunta Provinciale ha “scelto” di presentare – anche attraverso decisioni
dolorose – un bilancio “asciutto”, privo di suggestioni e/o di dubbi, evitando di ritrovarsi
successivamente di fronte a disastri gestionali e lasciando alla naturale dinamicità del
bilancio la possibilità della sua successiva implementazione attraverso provvedimenti di
variazione per la contabilizzazione di risorse “certe”.
Gli effetti di questa scelta sono stati in parte già accennati al precedente cap. 3. e si sono
sostanziati nella stima “prudente” dei trasferimenti regionali aventi carattere di generalità.
5.3. – Implementazione delle entrate proprie
Come già accennato al precedente cap. 4. la politica di bilancio dell’elevazione delle
entrate proprie si rende indispensabile non tanto per compensare i tagli dei diversi
trasferimenti, che trovano la loro sistemazione attraverso tagli di spesa ed utilizzo di
maggiori entrate direttamente discendenti da disposizioni normative (ad es. aumento
RCA), quanto piuttosto per corrispondere alle seguenti esigenze:
rifornimento di cassa per sopperire alle “storture” del patto di stabilità vigente e, quindi,
consentire – per quanto possibile - pagamenti tempestivi in conto capitale, evitando
effetti depressivi montanti nell’economia locale;
destinazione prioritaria di tali nuove risorse proprie all’abbattimento dell’indebitamento
pregresso (anche attraverso l’estinzione anticipata di mutui) al fine di alleviare la
morsa del patto di stabilità; tale orientamento strategico iniziale si è inevitabilmente
affievolito con i nuovi tagli della manovra Monti e necessita di nuove riflessioni alle
luce dell’annunciato trasferimento delle funzioni provinciali ad altri Enti;
utilizzo delle stesse per il cofinanziamento di progetti comunitari e/o regionali, i cui fondi
diversamente andrebbero persi;
utilizzo provvisorio delle stesse per esigenze gestionali pressanti, in attesa che maturino le
“certezze” di altre fonti di cofinanziamento (come accennato al paragrafo precedente).
Allo stato attuale e nel rispetto dell’ordinamento vigente in tema di finanza locale le uniche
leve che si possono significativamente utilizzare per l’elevazione delle entrate proprie
sono:
la leva fiscale, limitata per la Provincia alla sola possibilità significativa di aumento
dell’aliquota dell’imposta sull’assicurazione della RCA (responsabilità civile
automobilistica);
la leva delle alienazioni del patrimonio pubblico provinciale
5.4. – La leva fiscale
La Giunta Provinciale con deliberazione n. 83 del 7.6.2011, pubblicata sul sito del
Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e Finanze, ha incrementato per
l’anno 2012 l’aliquota dell’imposta sull’assicurazione della RCA del 3,5%, portando
l’aliquota complessiva al 16%.
Per l’anno 2012 è stato ipotizzato un maggior gettito di circa € 1.300.000, a fronte di tagli
pari a circa € 3.700.000 rispetto al 2011; mentre sono rimaste inalterate le altre leve.
5.5. – La leva delle alienazioni
La dismissione del patrimonio pubblico provinciale, nel contesto critico descritto nei capitoli
precedenti, rappresenta l'unico strumento che ci consente di programmare qualche
investimento e per questo l'obiettivo resta l'accelerazione delle procedure.
Ovviamente si parla del patrimonio inutilizzato, inefficiente o destinato a funzioni non
propriamente dell’Ente od orientato a progetti irrealizzabili nell’attuale contesto socioeconomico, per il quale negli anni scorsi – non si ha difficoltà ad ammetterlo – c’è stata
scarsa attenzione strategica e gestionale.
5.6. – Il contenimento della spesa
E’ stata condotta un’accurata opera di spending review al fine di garantire adeguati
standard qualitativi pur in presenza di significative riduzioni di risorse.
E’ stata, altresì, verificata la corrispondenza dei dati di bilancio con le esigenze di equilibrio
economico dello stesso, nonché l’aderenza ai vincoli di finanza pubblica (patto di stabilità,
spese di personale, riduzione di alcune categorie di spesa ecc.).
Come più volte ribadito, l’impostazione del bilancio di previsione è stata estremamente
prudenziale in presenza di variabili di entrata molto difficilmente prevedibili e quantificabili,
logicamente la prudenza nell’entrata si traduce in una minore possibilità di spesa, che
potrà essere rivista in aumento se, dal monitoraggio delle entrate, dovessero scaturire
maggiori risorse.
Certo è che, in un quadro di risorse così scarse, la possibilità di spesa dovrà
maggiormente concentrarsi in quelle che l’art. 21 comma 4 della legge 5.5.2009, n. 42
definisce come funzioni fondamentali delle Province.
Pertanto in sede di costruzione del bilancio di previsione sono stati privilegiati gli interventi
sui settori più sensibili, quali la manutenzione delle strade, del patrimonio scolastico, ecc..
6. – CONCLUSIONI
Dopo la conversione in legge del Decreto Monti ed in particolare dell’art. 23, commi 14 e
segg., che riguardano le Province – la prospettiva di continuità aziendale è stata
calpestata e, a prima vista, non esisterebbero neppure più sfide da accettare: ... chi
potrebbe criticare un’ Amministrazione Provinciale che tirasse i remi in barca, in attesa
della legge statale e della legge regionale che proprio entro il 2012 dovrebbero trasferire le
sue funzioni ai Comuni e, in via residuale, alla stessa Regione? Soprattutto quando tutto
questo viene fatto senza alcuna concertazione, in spregio alla leale collaborazione tra le
Istituzioni della Repubblica disposta dalla riforma del titolo V della Costituzione, sulla
scorta di grossolani errori tecnico-giuridici (probabilmente) causati dalla decretazione
d’urgenza e senza toccare i grandi (e ben diversi!) sprechi degli apparati ministeriali,
regionali e dei numerosi enti inutili che ancora sopravvivono dai tempi del fascismo!
Non serve – in questa sede - dilungarsi su tali considerazioni e neppure motivarle
puntualmente, perché l’Esecutivo della Provincia fa propri tutti i documenti elaborati
dall’UPI (Unione delle Province d’Italia) e pubblicati sul relativo sito istituzionale
(www.upinet.it).
Preme invece a questo Esecutivo mantener fermo – nonostante tutto - il proprio livello di
lealtà istituzionale e mantenere – nonostante le incertezze indotte dalle nuove norme – gli
impegni assunti per prepararsi all’uscita dalla crisi; e questo almeno per un paio di buone
ragioni:
anzitutto perché tutte le Istituzioni hanno il diritto/dovere di esercitare al meglio le proprie
funzioni fino all’ultimo giorno della relativa titolarità e di evitare aggravi alle Istituzioni
che succederanno nell’esercizio delle stesse (... soprattutto quando tutti gli esperti
concordano nel prevedere, a seguito della riforma Monti, almeno un decennio di caos
istituzionale per imprese e cittadini con gravi disordini procedurali ed inevitabili
contenziosi!);
in secondo luogo perché non si crede che proprio un governo “tecnico” - fuori dall’ansia
della decretazione d’urgenza - possa rimanere ancora sordo rispetto a tutti gli errori, le
storture e le incongruenze denunciate dall’Unione delle Province d’Italia e proseguire
lungo una strada irta di violazioni costituzionali: c’è solo una strada istituzionalmente e
costituzionalmente corretta ed è quella del riordino complessivo delle Istituzioni della
Repubblica, riordino non solo delle Province, ma anche degli apparati statali, delle Regioni
e dei Comuni, facendo tesoro degli errori del passato (... anche delle Province!), ma senza
sovvertire con un colpo di mano l’impianto costituzionale della rappresentatività popolare.
L’Amministrazione Provinciale di Rieti combatterà questa battaglia sul piano tecnico,
giuridico e politico assieme all’UPI e alle altre Province d’Italia, ma soprattutto s’impegnerà
per contrastare la campagna di disinformazione che negli anni scorsi si è consumata ai
danni delle Province d’Italia, diffondendo nella comunità provinciale i documenti-verità
pubblicati dall’UPI e manifestando, soprattutto ai sindaci dei Comuni medio-piccoli, i grandi
pericoli ancora poco evidenti del “Decreto Monti.
L’effetto più rischioso delle nuove norme – come paventano alcuni costituzionalisti –
potrebbe essere quello dell’affievolimento della rappresentatività popolare dei Comuni
medio-piccoli, che trovavano nell’elezione a suffragio universale del Consiglio Provinciale
la possibilità di incidere sulle politiche di area vasta.
Sembra farsi strada, invece, un nuovo disegno di Repubblica, costituita da Stato, Regioni
e Città medio-grandi, che dopo aver soppresso gli organi dell’ente intermedio liberamente
eletti dal popolo, finirà per stritolare la capacità di incidenza dei Comuni medio-piccoli tra
funzioni regionali e funzioni “adeguate” delle Città medio-grandi.
E a nulla serve ricordare che ci sarà il nuovo organo composto da dieci (... non più di
dieci!) consiglieri provinciali eletti dai Comuni del territorio, perché si tratta di un Ente (... fin
quando ci sarà!) privo di funzioni (ripartite tra Regioni e Città) e privo di rappresentatività
popolare diretta! Cioè incapace di incidere e incapace di rispondere agli elettori!
Il Presidente
Dott. Fabio MELILLI
PRESIDENZA
Società strumentali
In relazione alle società strumentali dell’Ente, Risorse Sabine Spa, istituita con DCP n. 42
del 01/08/2005 e Rieti Turismo Spa istituita con DCP n. 41 del 01/08/2005, ad un anno
dalla istituzione del comitato di controllo analogo giusta delibera consiliare n. 42 del
29.11.2010, si registrano notevoli difficoltà da parte dello stesso organismo a reperire i dati
necessari ad un’efficace azione di controllo anche preventivo, così come stabilito dalla
giurisprudenza costante della Corte di Giustizia UE.
Al riguardo, allo scopo di importare buone prassi all’interno dell’Amministrazione
provinciale di Rieti, si è proceduto a verificare la praticabilità della soluzione organizzativa
e gestionale ideata dalla Provincia di Roma e supportata dall’applicativo Sistema
Informativo Provincia (SIP). Essa si fonda sulla considerazione che il controllo analogo
non può che essere un controllo interno, atteso il rapporto di delegazione interorganica
esistente tra l’ente e le proprie società strumentali e, pertanto, demandato alle medesime
strutture preposte ai controlli interni.
Si ritiene, pertanto, di dare mandato alla Giunta provinciale, attraverso una modifica al
regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei servizi, di disciplinare il sistema dei
controlli interni e dei controlli nei confronti delle società strumentali mutuando per quanto
possibile l’organizzazione ed i sistemi gestionali sottesi all’applicativo Sistema Informativo
Partecipate.
Il regolamento sul controllo analogo delle società strumentali approvato con DCP n. 24
del 22/04/2009, modificato con DCP n. 86 del 22/12/2009, è conseguentemente abrogato
a decorrere dalla data di entrata in vigore delle modifiche al Regolamento
sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi nei sensi sopra esplicitati.
Con riferimento al novellato art. 13 del Decreto Legge 223/2006, convertito con
modificazioni in Legge 248/2006, si è convenuto, infatti, di adottare le procedure dell’in
house nella gestione degli affidamenti a favore delle società interamente partecipate dal
socio pubblico Provincia di Rieti. La nascita e lo sviluppo di questi nuovi soggetti di natura
imprenditoriale ha rappresentato una fase importante di modernizzazione gestionale delle
attività svolte dalla Provincia di Rieti e, in molti casi, ha consentito di realizzare una
maggiore flessibilità organizzativa e gestionale nonché importanti obiettivi istituzionali.
L’affidamento delle attività alle società in house, effettuato mediante singoli contratti di
servizio provenienti dai diversi centri di responsabilità dell’amministrazione, non ha
tuttavia consentito di formalizzare una visione strategica pluriennale per le società stesse,
base fondamentale per la predisposizione di un efficace piano industriale. Quest’ultimo
costituisce strumento necessario per la puntuale enunciazione delle strategie competitive
dell’azienda e delle azioni da realizzare per il raggiungimento degli obiettivi strategici.
Le modalità di affidamento diretto alle Società in house attualmente in uso, infatti, benché
adottate secondo uno schema uniforme, non forniscono un quadro certo di risorse
finanziarie su cui poter elaborare un attendibile piano industriale. Tali modalità, inoltre, non
costituiscono un efficace strumento ai fini dell’attuazione dei principi del controllo analogo.
Atteso che si rende pertanto necessario definire nuove modalità di esercizio dell’in house
providing, che possano consentire una più efficace disciplina dei rapporti giuridici
patrimoniali tra socio pubblico e società in house ed una più stretta correlazione tra
procedure e strumenti di programmazione e controllo, si ritiene che tali finalità possano
essere realizzate attraverso lo strumento del “Contratto quadro”, le cui caratteristiche
sono:
• rafforzamento del rapporto interorganico tra socio pubblico e società;
• visione strategica pluriennale del socio nel governo delle società;
• maggiore consistenza ed efficacia del piano industriale;
• definizione delle regole di governance anche attraverso il rinvio implicito contenuto nel
contratto quadro Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi modificato
secondo quanto sopra stabilito.
Attraverso il contratto quadro saranno disciplinate le modalità di esercizio delle “attività
ricorrenti” che le società in house svolgono per l’Amministrazione, nel rispetto del
combinato disposto degli articoli 13, commi 1 e 2, del D.L. 223/2006 e 3, commi 27-29,
della L. 244/2007; in esso sarà altresì regolamentato l’esercizio delle “attività generali”,
consistenti principalmente in analisi, ricerche, studi ed indagini condotte dalle Società in
house sulla organizzazione dell’intera struttura provinciale.
La quantificazione economica pluriennale delle risorse assegnate attraverso
l’approvazione del contratto quadro potrà consentire alle società in house la formulazione
di un più efficace piano industriale, fornendo contemporaneamente maggiore coerenza
rispetto ai programmi provinciali individuabili nel sistema di bilancio dell’ente e assicurando
una maggiore attendibilità al sistema di programmazione complessivo del gruppo ente
locale, conformandosi pienamente a quanto espresso dalla Corte dei Conti in relazione
alle esigenze di monitoraggio sui soggetti partecipati (Corte dei Conti Sez. Reg. Piemonte
deliberazione n. 14 del 02/03/2010).
Con lo stesso strumento la Giunta provvederà a definire ex ante i volumi di spesa di
personale ammissibili ai sensi dell’articolo 76, comma 7, del DL 112/08, conv., con
modificazioni, nella L. 133/08, da parte di ciascuna società strumentale, nonché regimi
autorizzatori per l’attivazione di volumi di spesa ulteriori.
Istituzione formativa
Considerazioni analoghe a quanto sopra esplicitato in relazione alle società strumentali,
inducono a ritenere non più procrastinabile la creazione di istituti di assegnazione
preventiva di budget dettagliati nei confronti dell’IFR, da allegare al PEG, da definire
attraverso il regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi, mediante un’apposita
appendice allo stesso per la quale si da mandato alla Giunta di operare in modo da
garantire la definizione del budget sin dall’esercizio 2012.
Piano triennale della trasparenza e dell'integrità
L' art. 11 del Decreto legislativo n. 150/2009 contiene rilevanti disposizioni aventi lo scopo
di garantire l'attuazione del principio della trasparenza nell'attività amministrativa e di
promuovere lo sviluppo della cultura della legalità e dell'integrità e in particolare dispone
che ogni amministrazione adotti un Programma triennale per la trasparenza e l'integrità,
da aggiornare annualmente, che individui le iniziative volte a garantire:
1) un adeguato livello di trasparenza, anche sulla base delle linee-guida elaborate dalla
Commissione ex art. 13 D.Lgv. 150 cit. (cfr. Delibera n. 105/2010 CIVIT);
2) la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità.
L'art. 11 citato dispone, inoltre, che il Programma triennale specifichi le modalità, i tempi di
attuazione, le risorse dedicate e gli strumenti di verifica dell'efficacia delle iniziative di cui al
comma 2; la disposizione de qua impone di pubblicare sul sito istituzionale, in apposita
sezione, tale Programma triennale e il relativo stato di attuazione.
Le linee-guida sono:

l'obbligo della trasparenza nei confronti dei cittadini e della collettività, al fine di
assicurare i valori costituzionali dell'imparzialità e del buon andamento
dell'amministrazione pubblica e per favorire il controllo sociale sull'azione amministrativa
ed il rispetto del principio di legalità;

il rispetto degli obblighi di trasparenza anche come strumento di prevenzione e di
lotta alla corruzione, di facilitatore della diffusione di informazioni e conoscenze e di
comparazione fra le diverse esperienze amministrative.
Il Piano per la Trasparenza e l’integrità 2011-12-13, già in corso di attuazione, sarà oggetto
di aggiornamento da parte della Giunta nell’anno 2012.
Il Presidente
Dott. Fabio MELILLI
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Assessorato al Bilancio, Patrimonio e Politiche Scolastiche
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
L’ASSESSORE
Enzo Antonacci
PRESENTAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2012
La formazione del bilancio 2012 è avvenuta sulla base di un articolato complesso di disposizioni
normative:
Legge 220 del 13 dicembre 2010 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011)”;
comma 2 dell’art. 14 del D.L. 78/2010 convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 30 luglio
2010;
Legge 12 luglio 2011 n. 106 di conversione del D.L. 70/2011 (decreto sviluppo);
Legge 15 luglio 2011 n. 111 di conversione del D.L. 98/2011 (manovra correttiva 2011);
Legge 14 settembre 2011 n. 148 di conversione del D.L. 138/2011 (manovra bis);
D. Lgs. n. 68/2011 ( federalismo regionale e provinciale)
Legge 12 novembre 2011 n. 183 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2012);
D.L. n. 201 del 6 dicembre 2011 – Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento
dei conti pubblici.
Si tratta come vedremo di norme rivoluzionarie che se da una parte non cambiano radicalmente le
metodologie di calcolo del patto di stabilità, pur peggiorandone notevolmente i saldi e introducendo
un vago concetto di “virtuosità” cui ancorare l’obiettivo finale, dall’altra parte assestano un colpo
pesantissimo non solo al sistema dei trasferimenti erariali, ma soprattutto mettono in discussione il
ruolo stesso delle Amministrazioni Provinciali.
Innanzitutto però, prima di procedere all’analisi delle variabili che hanno influenzato la stesura del
bilancio di previsione 2012, occorre definire il quadro economico generale di riferimento; come
sappiamo l’economia internazionale e quella italiana in particolare stanno attraversando un periodo
di crisi profonda, lo spread italiano già nel corso del secondo semestre 2011 ha raggiunto livelli che
prima di allora sembravano inverosimili costringendo lo stato italiano a reperire risorse finanziarie
sul mercato internazionale ad un costo estremamente elevato rispetto ad altri partners europei che
vengono ritenuti più affidabili dagli investitori internazionali.
Ci sono stati momenti, ancora forse non scongiurati del tutto, che hanno fatto temere addirittura il
default dello stato italiano; il declassamento da parte delle agenzia di rating internazionali – che
ricordiamo ha portato anche al declassamento degli enti locali italiani, ivi compresa la Provincia di
Rieti - insieme al tentativo di anticipare il pareggio del bilancio dello stato dal 2014 al 2013 hanno
determinato la necessità per il legislatore di intervenire pesantemente attraverso tutta una serie di
misure finalizzate al contenimento della spesa pubblica ed al riassetto istituzionale del paese al fine
di restituire fiducia ai mercati internazionali.
Come sempre le misure adottate di fretta ed in un clima di contingenza hanno portato a dei
paradossi ed alla emanazione di norme non sempre coerenti e comprensibili, che hanno contribuito
a creare una situazione di incertezza e di poca chiarezza anche a livello interistituzionale.
Col Decreto n. 68 del 6 maggio 2011 “Federalismo Regionale e Provinciale” sono stati fissati i
principi, nelle more del riassetto istituzionale delle province stesse, cui avrebbe dovuto ispirarsi la
legislazione italiana per affrontare le modalità organizzative e gestionali delle amministrazioni
provinciali; all’interno di questo provvedimento, al capo II dagli articoli da 16 a 22, sono state
introdotte significative se non addirittura rivoluzionarie norme concernenti le autonomie
provinciali.
Analizziamo brevemente quelle più importanti e con riflessi sul bilancio delle province stesse.
Fin dall’esercizio 2012 l’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile costituisce
tributo proprio derivato delle province, dando fin dal 2011 la possibilità agli enti provinciali
maggiormente colpiti dal taglio dei trasferimenti, di aumentare l’ aliquota dell’imposta stessa, fino a
quel momento stabilità dal legislatore nella misura fissa del 12,5%; tale opportunità peraltro è stata
già utilizzata dall’Amministrazione Provinciale di Rieti che con Deliberazione di Giunta
Provinciale n. 83 del 07/06/2011 e ratificata con Deliberazione di Consiglio provincialle n. 21 del
21/06/2011 di variazione al bilancio di previsione ha innalzato l’imposta dal 12,5% al 16%.
Nel medesimo dispositivo normativo abbiamo poi una serie di modifiche tecniche in tema di
riscossione delle maggiori imposte provinciali quali Rc auto ed IPT che nelle intenzioni del
legislatore dovrebbero portare ad un incremento del gettito di tali tributi; peraltro bisogna
riconoscere, dai primi dati in possesso per il 2012, che il trend in leggera crescita auspicato dal
legislatore potrebbe in effetti essere mantenuto.
Di assoluta importanza è la previsione stabilita all’art.18 del decreto 68/2011 laddove si prevede la
soppressione dei trasferimenti statali alle province con contestuale attribuzione di quote di
compartecipazione provinciale all’irpef ovvero attraverso l’attribuzione di quote del fondo
sperimentale di riequilibrio provinciale previsto dall’art. 21 del decreto.
Ancora significativi sono i commi 5 e 6 dell’articolo 18 del decreto 68 laddove si prevede
l’abolizione dell’addizionale provinciale sull’energia elettrica (il cui gettito torna nelle mani dello
stato) e l’attribuzione alle province (comma 6) di un gettito corrispondente a quello della soppressa
addizionale provinciale da realizzarsi attraverso il fondo sperimentale di riequilibrio.
Si tratta di provvedimenti rivoluzionari, almeno dal punto di vista formale e delle classificazioni di
bilancio, in quanto in luogo dei consolidati capitoli afferenti i trasferimenti erariali viene previsto un
unico capitolo che è rappresentato dal fondo sperimentale di riequilibrio, capitolo che, come
vedremo, avrebbe dovuto sostituire in toto anche i proventi rivenienti dall’addizionale sull’energia
elettrica sottratta alla competenza delle province.
A partire poi dall’esercizio 2013, ai sensi dell’articolo 19 del decreto 68/2011 viene prevista,
analogamente alla soppressione dei trasferimenti erariali, la soppressione dei trasferimenti dalle
regioni a statuto ordinario alle province con attribuzione alle stesse di una compartecipazione alla
tassa automobilistica regionale; in sostanza viene assicurata la soppressione di tutti i trasferimenti
regionali alle province che abbiano carattere di generalità e permanenza sia di parte corrente sia,
laddove non siano finanziati dalle regioni col ricorso all’indebitamento, in conto capitale,
assicurando però un gettito equivalente alle province sotto forma di attribuzione di quota parte del
bollo auto incassato dalle regioni.
Anche qui si tratta di una norma estremamente significativa per le conseguenze che genera sia a
livello di bilancio con la fiscalizzazione dei trasferimenti regionali che passano dal titolo II delle
entrate al titolo I e, almeno formalmente, contribuiscono a rafforzare l’autonomia tributarie degli
enti provinciali, sia a livello di rapporti interistituzionali tra regioni e province: è già partito infatti
lo scontro tra le regioni che tenderanno a sottostimare i trasferimenti generalizzati e ricorrenti da
fiscalizzare col bollo auto da trasferire alle province sia per “risparmiare” tentando di cristallizzare
una situazione di partenza che sia per loro la più favorevole possibile, sia perché mentre oggi le
regioni a causa dei noti problemi finanziari tendono a centellinare quanto più possibile l’erogazione
dei trasferimenti alle province , domani con l’attribuzione di quota parte del gettito del bollo auto
alle province i pagamenti alle stesse dovranno necessariamente avere la stessa dinamica degli
incassi del bollo auto regionale.
Dall’altra parte abbiamo le province che invece tenderanno, per quanto possibile, ad ampliare
l’elenco dei trasferimenti regionali generali e ricorrenti perché temono - cosa peraltro già avvenuta
nel 2011 con alcune materie di competenza regionale delegate o attribuite alle province che sono
state improvvisamente de-finanziate pur se continuano ad essere svolte dalle province stesse - che le
regioni tendano a sottostimare i trasferimenti da fiscalizzare con l’obiettivo di scaricare sulle
province una buona parte dei tagli imposti dal legislatore alle realtà regionali.
Mentre entravano in vigore queste norme che tentavano, seppur con qualche incertezza ed
incoerenza, di ridisegnare l’assetto istituzionale delle autonomie locali, il paese si avviava verso una
crisi finanziaria ancor più profonda, che determinava, da parte del legislatore, la necessità di
intervenire più volte al fine di contenere la spesa pubblica: in quest’ottica ha cominciato a essere
diffusa l’idea che il ridisegno istituzionale finalizzato al risparmio di spesa dovesse necessariamente
passare attraverso l’abolizione delle province.
L’idea ha ampliato i suoi consensi tra le forze politiche ed è stata presentata all’opinione pubblica
quasi come la panacea per risolvere i problemi della spesa pubblica, peraltro tralasciando , come
sappiamo, tutta una serie di enti o agenzie o consorzi che pur non avendo alcun rilievo
costituzionale a differenza delle province, sono passati indenni sotto la scure agitata dal legislatore
in nome di un generico quanto forse inefficace nei fatti - se riferito esclusivamente all’abolizione
delle province -, contenimento della spesa pubblica .
E’ in questo clima che dopo diversi interventi normativi proposti dal legislatore prima fatti e poi
ritirati che si è arrivati al Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 dove, all’articolo 23, dedicato
alla riduzione dei costi degli apparati, sono state definitivamente incluse le province.
Essendo come sappiamo le province enti di rango costituzionale, per la cui abolizione definitiva
sarebbe necessaria una legge di riforma costituzionale, si è scelto attraverso il legislatore ordinario
di intervenire per svuotarle di fatto delle loro funzioni, lasciandole solo titolari di generiche funzioni
di indirizzo e di coordinamento nei limiti indicati da legge statale o regionale, mantenendo come
organi solo il Presidente ed il Consiglio, peraltro scelti tra gli eletti dei consigli dei comuni ricadenti
nel territorio provinciale; le modalità di elezione saranno stabilite dal legislatore entro il 31
dicembre 2012 mentre le funzioni attribuite alle province saranno oggetto di intervento da parte del
legislatore statale e regionale, ciascuno per le rispettive competenze, che dovranno definire
l’attribuzione delle funzioni ai comuni ovvero alle regioni stesse.
L’orizzonte è dunque molto confuso, non si sa quali saranno le funzioni, che le eserciterà, chi
eventualmente acquisirà personale e patrimonio delle province e comunque pendono sull’articolo
23 del decreto 201/2011 gravi indizi di violazione della costituzione; si è tentato, sostengono molti
autorevoli giuristi, di aggirare e modificare la Costituzione con norme ordinarie smantellando il
sistema delle province che è previsto nella carta fondamentale e solo con modifiche a quest’ultimo
può essere cambiato.
Ciliegina sulla torta prevista nel D.L. 201/2011 è l’articolo 28 relativo al concorso alla manovra
degli enti locali dove per le province è stato previsto un ulteriore taglio per altri 415 milioni di euro
del fondo sperimentale di riequilibrio che ricordiamo rappresenta oramai l’unico fondo dal quale
vengono assegnati alle province i trasferimenti erariali, nonché la soppressione del comma 6
dell’articolo 18 del d. lgs. 68/2011 sul federalismo provinciale laddove venivano previsti
trasferimenti aggiuntivi a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio tali da assicurare un gettito
equivalente compensativo dell’eliminazione dell’addizionale provinciale sull’energia elettrica.
Oltre a queste norme “rivoluzionarie” per il sistema delle province ci sono poi le norme più
squisitamente tecniche sulle quali, seppur con qualche incertezza, si è impostato il bilancio di
previsione 2012 nonché il pluriennale 2012/2014; incertezza che deriva dai numerosi provvedimenti
che hanno riguardato nel 2011 le province e che sono o difficilmente conciliabili tra loro,ovvero, in
alcuni casi, in palese contrasto col testo unico sugli enti locali n. 267/2000.
In particolare le disposizioni relative al patto di stabilità per il triennio 2012-2014, sono contenute
negli art. 30 e 31, della legge n. 183 del 12 novembre 2011.
La Legge di Stabilità ha infatti fissato regole almeno in parte nuove per il calcolo del’obiettivo del
Patto di stabilità: a decorrere dall’anno 2012, così come già avvenuto per il 2011, i comuni con
popolazione superiore a 5.000 abitanti e le province conseguono l’obiettivo strutturale del patto di
stabilità interno realizzando un saldo finanziario espresso in termini di competenza mista calcolato
in base alla spesa corrente media sostenuta nel periodo 2006 – 2008.
Come già previsto per il 2011 nel triennio infatti 2012 – 2014 ogni ente dovrà, quindi, conseguire
un saldo di competenza mista non inferiore al valore della propria spesa corrente media registrata
negli anni 2006 – 2008 moltiplicata per una percentuale fissata per ogni anno del triennio; al fine
poi di evitare che il maggior sforzo sia sostenuto dagli enti maggiormente dipendenti dai
trasferimenti statali, all’obiettivo, definito come quota della spesa corrente media 2006 – 2008, sarà
detratto un valore pari alla riduzione dei trasferimenti erariali determinata dal comma 2 dell’articolo
14 del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio
2010, n. 122.
Sono invece notevolmente peggiorati, come vedremo, i coefficienti in percentuale da applicare alla
media delle spese correnti del triennio considerato; l’elemento fondamentale di novità è dato dal
fatto che le percentuali da applicare non sono le stesse per tutti gli enti del medesimo comparto:
vengono introdotti dei parametri di virtuosità che aiutano o penalizzano gli enti in un’ottica che
dovrebbe essere di trasformazione in senso federalista del sistema delle autonomie.
Tra i parametri di virtuosità così come emersi nei D.L. 98/2011 e 138/2011 abbiamo ad esempio la
convergenza tra spesa storica e fabbisogni standard, il rispetto nel tempo del patto di stabilità,
l’incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente, l’autonomia finanziaria, l’equilibrio di
parte corrente, il tasso di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale, rapporto tra spesa in
conto capitale finanziata con risorse proprie e spesa corrente ecc…; data l’artificiosità e le difficoltà
di calcolo di alcuni di questi parametri in sede di legge di stabilità è stato deciso di classificare gli
enti locali, per il 2012, in due uniche classi: enti virtuosi e enti non virtuosi in considerazione di soli
quattro parametri che sono rispettivamente il rispetto del patto di stabilità negli anni precedenti,
l’equilibrio di parte corrente, l’autonomia finanziaria ed il rapporto tra le entrate di parte corrente
accertate e riscosse.
Con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ai sensi dell’art.20 commi 2, 2 bis e 2 ter
del D.L. 98/2011 convertito nella L. 111/2011 gli enti dovrebbero venir collocati in una di queste
due classi di virtuosità e, ove risultassero non virtuosi, sono tenuti ad applicare le percentuali più
penalizzanti.
Il decreto ministeriale non ha ancora visto la luce ma visti i parametri considerati è da ritenere che
solamente tre o quattro province potranno rientrare tra quelle virtuose mentre tutte le altre dovranno
sostenere anche il peso del patto di quelle virtuose, trovandosi ad applicare i coefficienti più
penalizzanti in termini di patto.
La procedura per la determinazione del saldo obiettivo per l’anno 2012, può essere articolata in tre
fasi:
1. Determinazione del saldo obiettivo come percentuale data dalla spesa media – Il comma 88,
lettere a) e b), dell’articolo 1 della legge n. 220/2010, prevedeva che, per ciascuno degli anni
2012, 2013 e 2014, gli enti soggetti al patto di stabilità interno applicano alla media degli
impegni della propria spesa corrente registrata nel triennio 2006 – 2008, così come desunta
dai certificati ai bilanci consuntivi, le percentuali prevista nel citato comma 88, riportate
nella tabella sottostante:
Province
Anno 2012
Anno 2013
Anno 2014
8,3%
10,7%
10,7%
11,4%
14,0%
14,0%
Comuni con
pop. Superiore
a 5.000 abitanti
Queste percentuali, nel caso delle Province, sono state notevolmente peggiorate con la legge n. 183
del 12 novembre 2011 (legge di stabilità 2012) e sono le seguenti:
Province Virtuose
Province non Virtuose
Anno 2012
16,5%
16,9%
Anno 2013
19,7%
20,1%
Anno 2014
19,7%
20,1%
2. Determinazione del saldo obiettivo al netto dei trasferimenti – Il successivo comma 91
dispone che il valore annuale, determinato secondo la procedura di cui alla prima fase, è
ridotto, per ogni anno di riferimento, di un valore pari alla riduzione dei trasferimenti erariali
disposta dal comma 2 dell’articolo 14 del decreto legge n. 78/2010 e riconfermato dall’art.
31 comma 4 della L. 183/2011 pur non essendo ancora chiaro, ad oggi, l’effettivo taglio dei
trasferimenti erariali per l’anno 2012;
3 Determinazione del saldo obiettivo 2012 rideterminato (patto regionale) – La normativa
conferma anche per il 2012, a differenza di quanto avveniva precedentemente al 2011, due
tipologie di patto regionale:
A) Patto regionale “Verticale”: disciplinato dal comma 138, dell’articolo 1, della legge n.
220/2010, concerne la possibilità per le regioni, di autorizzare gli enti locali ricadenti nel
proprio territorio di peggiorare il saldo programmatico attraverso un aumento dei pagamenti
in conto capitale. Tale peggioramento è compensato da una riduzione, per lo stesso importo,
dell’obiettivo programmatico della regione stessa, in termini di cassa o di competenza. Le
regioni, in sede di certificazione (ai sensi del comma 145, dell’articolo 1 della l.220/2010),
dovranno dichiarare che la rideterminazione del proprio obiettivo di cassa è stata realizzata
attraverso una riduzione dei pagamenti finali in conto capitale soggetti ai limiti del patto di
stabilità, e che la rideterminazione del proprio obiettivo di competenza è stata realizzata
attraverso una riduzione degli impegni correnti soggetti ai limiti del patto;
B) Patto regionale “Orizzontale”: disciplinato dal comma 141, dell’articolo 1, della legge
di stabilità, prevede la possibilità, per le regioni di integrare le regole e modificare gli
obiettivi posti dal legislatore nazionale, in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie
esistenti, fermi restando le disposizioni statali in materia di monitoraggio e di sanzioni e
l’importo dell’obiettivo complessivamente determinato in applicazione dei commi da 87 a
124 per gli enti locali della regione. Ai sensi del successivo comma 142, è previsto che le
regioni definiscano e comunichino agli enti locali il nuovo obiettivo annuale del patto si
stabilità interno, determinato anche sulla base dei criteri stabiliti in sede di Consiglio delle
Autonomie Locali.
Il saldo obiettivo 2012 del patto di stabilità da considerare sarà dunque quello risultante
dalla somma fra saldo obiettivo finale e la eventuale variazione determinata in base al patto
regionale, verticale od orizzontale.
Le regole del Patto di stabilità per il 2012, di fatto, confermando il metodo della competenza mista,
hanno risolto il problema di destinazione dell’avanzo di amministrazione in competenza, mentre
hanno lasciato irrisolti ancora una volta i problemi relativi alla cassa investimenti.
Ma oltre alle regole del patto di stabilità una portata dirompente, sul sistema delle Autonomie
Locali, è data dall’ulteriore concorso alla manovra, in termini di tagli ai trasferimenti erariali,
contenuta nel comma 2 dell’articolo 14 del D.L. 78/2010 convertito con modificazioni nella Legge
n. 122 del 30 luglio 2010 e che continua ad estrinsecare i suoi effetti anche per il 2012.
In particolare il concorso alla manovra degli territoriali è determinato secondo la tabella di seguito
riportata:
(dati in milioni di
2011
2012
2013
euro)
Regioni a statuto
4.000
4.500
4.500
ordinario
Regioni a statuto
500
1.000
1.000
speciale
Province
300
500
500
Comuni sopra ai
1.500
2.500
2.500
5.000 abitanti
Totale
6.300
8.500
8.500
Ai sensi dell’articolo 14, comma 2, del D.L. 78/2010 approvato con modificazioni dalla L.
122/2010, le riduzioni dei trasferimenti da effettuarsi a carico delle province e dei comuni,
dovevano essere ripartite secondo criteri predeterminati in sede di Conferenza Stato – città ed
Autonomie locali, privilegiando dei criteri meritocratici in tema di rispetto del patto di stabilità
negli anni precedenti, incidenza delle spese del personale rispetto alla media nazionale,
conseguimento di indici di autonomia finanziaria.
In caso di mancato accordo la riduzione dei trasferimenti erariali sarebbe avvenuta con Decreto del
Ministero dell’Interno, ripartendo la riduzione in maniera proporzionale tra i vari enti.
Come sappiamo non è stato raggiunto alcun accordo in sede di Conferenza Unificata Stato – Città
ed Autonomie Locali per cui il criterio utilizzato dal Ministero dell’Interno, su proposta del
Ministero dell’Economia, è stato quello del taglio proporzionale dei trasferimenti 2010 spettanti alla
data del 16 ottobre 2010; siffatto meccanismo di taglio si è dimostrato, in particolare per le
province, estremamente penalizzante per tutti quegli enti, tra i quali la Provincia di Rieti, ancora
fortemente dipendenti dai trasferimenti erariali.
Infatti come è noto, l’autonomia impositiva delle Province è estremamente ridotta; alle stesse,
storicamente, fu trasferito il gettito di alcuni tributi statali (quali RC auto, Addizionali ecc…) che
sono fortemente collegate al dinamismo economico dell’ambito territoriale di riferimento. Man
mano che il gettito di questi tributi cresceva, in maniera del tutto indipendente da qualsiasi politica
fiscale da parte delle province ma collegato solo al dinamismo socio economico del territorio di
riferimento (vedi nel caso del Lazio la Provincia di Roma), i trasferimenti erariali spettanti e
predeterminati diminuivano di pari passo, fino ad arrivare al paradosso che alcune province
restituiscono gettito allo Stato; per tutte quelle province il cui gettito, a causa anche qui di
condizioni socio economiche tutt’altro che dinamiche, rimaneva sostanzialmente il medesimo nel
corso degli anni, si provvedeva ad integrare il gettito stesso fino al livello predeterminato e
considerato sufficiente al funzionamento della Provincia, attraverso i trasferimenti erariali attinti dai
vari capitoli dei spesa del fondo ordinario presso il Ministero dell’Interno.
Proseguire dunque con un taglio di 500 milioni di euro nel 2012 (e di 500 milioni a regime dal 2013
in poi) dopo aver visto la penalizzazione arrecata alle province più piccole sul 2011 con il taglio dei
300 milioni sui fondi ordinari, significa di fatto deprimere ulteriormente solo quelle province che, a
causa di un contesto economico sfavorevole, sono pesantemente dipendenti dai trasferimenti
erariali, senza alcuna distinzione meritocratica sull’efficacia e sull’efficienza dell’azione
amministrativa..
Il taglio stimato dei trasferimenti erariali per la Provincia di Rieti stabilito nel D.L. 78/2010 per
l’anno 2012, applicando il medesimo meccanismo proporzionale già applicato dal Ministero
dell’Interno per il 2011 e salvo che non vi siano conguagli nel ripartire la mancata restituzione del
gettito dell’addizionale provinciale all’energia elettrica abolita, è pari ad €. 6.545.812,31.
Abbiamo già avuto modo di sottolineare nel 2011 la sproporzione dei tagli tra le Province del Lazio,
soprattutto se pensiamo alle dimensioni territoriali, demografiche ed economiche, nonché alle
specificità dei vari territori in termini orografici o socio-economici è palese.
Ai tagli imposti dal legislatore col D.L. 78/2010 ai trasferimenti erariali diretti alle Province occorre
aggiungere poi i tagli che deriveranno dai trasferimenti regionali in tema di funzioni delegate e/o
trasferite; infatti abbiamo visto come il comparto delle regioni a statuto ordinario si vedrà, a sua
volta, tagliare pesantemente i trasferimenti : sarà quindi inevitabile per il 2012, così come già
avvenuto in parte per il 2011, che una notevole parte del tagli imposti alla Regione Lazio si
ripercuota sulla Provincia di Rieti come su tutti gli enti del territorio regionale.
Quindi al danno imposto dal taglio diretto dei trasferimenti statali e dal nuovo meccanismo di
calcolo del patto di stabilità, che richiedono enormi sforzi alle Amministrazioni provinciali e
comunali, va aggiunto il danno derivante dai sicuri minori trasferimenti regionali rispetto alle
funzioni delegate e/o trasferite nonché sul finanziamento delle attività progettuali.
Il rapporto con la Regione Lazio in tema di patto di stabilità peraltro nel 2011 è stato molto
proficuo, infatti attraverso il tavolo tecnico - politico coi rappresentanti della Regione e delle
Province, si è riusciti a realizzare anche per il 2011 il patto regionalizzato attraverso il quale la
regione in un’ottica di patto verticale, in cambio di minori pagamenti agli enti in termini di cassa, ha
ceduto quota parte del suo obiettivo di patto, consentendo agli enti locali con cassa in ordine di
effettuare pagamenti in conto capitale in misura maggiore rispetto a quelli consentiti dai rispettivi
obiettivi di patto di stabilità inizialmente attribuiti; per mezzo di questo strumento, che ha visto le
province assumere un ruolo di coordinamento nell’ambito del territorio di rispettiva competenza,
sono aumentati i pagamenti per opere pubbliche ed infrastrutture, nonché a garantire il
raggiungimento degli obiettivi di patto di stabilità per tutti gli enti assoggettati allo stesso.
Nel caso particolare dell'Amministrazione Provinciale di Rieti nel 2011 è stato possibile realizzare il
patto di stabilità regionale “orizzontale”: la Provincia di Rieti ha ceduto, grazie all’inclusione tra gli
incassi ed i pagamenti delle operazioni afferenti la ex gestione commissariale del sisma 1997-2001,
12 milioni di euro alla Regione Lazio che ha ripartito questo margine tra gli enti soggetti al patto del
territorio provinciale e regionale consentendo al sistema delle autonomie di effettuare pagamenti in
conto capitale per 12 milioni di euro aggiuntivi rispetto a quelli messi direttamente sul piatto del
patto regionale da parte della Regione Lazio, con una notevole ricaduta sull’economia dell’edilizia e
delle infrastrutture nonché sull’indotto; in sostanza l’Amministrazione Provinciale nel 2011 ha
effettuato pagamenti diretti per spese d’investimento per oltre 20 milioni di euro e consentito sia
agli enti del territorio provinciale sia ad altri del territorio regionale di fare un ulteriore surplus di
pagamenti per 12 milioni di euro, divenendo, di fatto, l’ente più virtuoso del territorio della Regione
Lazio.
Il saldo ceduto nel 2011 dalla Provincia di Rieti alla Regione Lazio sarà recuperato nel 2012 in
termini di maggiori pagamenti in conto capitale che saranno consentiti alla Provincia stessa.
Chiaramente, l’ulteriore forte taglio dei trasferimenti erariali imposto anche alla Regione Lazio, che
si va ad aggiungere alle note difficoltà regionali in campo sanitario può seriamente mettere in
pericolo l’ipotesi di patto regionale anche per il 2012, e questo potrebbe rappresentare un problema
per la Provincia di Rieti che nel 2012 si aspetta dalla Regione i pagamenti degli stati d’avanzamento
della Rieti – Torano – che è opera strategica e con un forte impatto finanziario sul bilancio
provinciale -, con forti ricadute sulle le imprese fornitrici di lavori o servizi che operano sul
territorio che hanno contratti in essere con l’Amministrazione Provinciale.
Anche perché, giova ricordarlo, per le province, la dipendenza strutturale dalle regioni è enorme in
tema di trasferimento di risorse di cassa e nel caso di regioni come il Lazio, in fortissima crisi di
liquidità, è molto difficile riuscire a programmare con certezza flussi in entrata.
Il bilancio 2012 dunque è stato costruito alla luce del forte taglio di oltre il 6 milioni e mezzo di
euro dei trasferimenti erariali già previsto dal D.L. 78/2010 cui si aggiunge l’abolizione
dell’addizionale provinciale sull’energia elettrica che vale circa 2 milioni di euro e che il taglio del
fondo sperimentale di riequilibrio arrivato col D.L. 201/2011 non consentirà più di recuperare per
intero come si sperava in una prima fase, nonché sulle nuove stringenti regole di patto; arrivare alla
quadratura non è stato affatto semplice: fatte salve le funzioni fondamentali attribuite alle Provincia
di Rieti nonché il supporto agli obiettivi ritenuti strategici dall’Amministrazione Provinciale quali
Università, Conservatorio di Villa Battistini nonché la progressiva amplificazione del ruolo delle
società partecipate, con l’utilizzo delle società strumentali Risorse Sabine s.p.a. e Rieti Turismo
s.p.a. per tutti quegli ambiti di attività in cui le stesse possono concretamente rappresentare una
efficace ed efficiente modalità di gestione operativa, fatte salve queste attività e funzioni dicevamo,
il resto dei capitoli di spesa ha subito fortissimi tagli e ridimensionamenti.
D’altra parte, con un taglio complessivo ai trasferimenti così pesante, seppur in parte compensato
dall’aumento del gettito della Rc auto derivante dalla riconferma dell’aliquota al 16% così come
avvenuto per il 2011, non era francamente possibile fare di più.
Come già per il 2011 il bilancio di previsione degli enti locali soggetti al patto di stabilità interno
dovrà essere approvato iscrivendo le previsioni di entrata e spesa di parte corrente in misura tale
che, unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrata e spesa in conto capitale, al netto delle
riscossioni e delle concessioni di crediti, sia garantito il rispetto delle regole che disciplinano il patto
medesimo. A tal fine, gli enti locali sono tenuti ad allegare al bilancio di previsione un apposito
prospetto contenente le previsioni di competenza e di cassa degli aggregati rilevanti ai fini del patto
di stabilità interno.
Da un punto di vista generale, fermo restando la gravità della crisi nazionale ed internazionale che
tanto fortemente penalizza le imprese, la manovra 2012-2014 dovrebbe essere alleggerita, pena
innanzitutto le difficoltà enormi in termini di pagamenti in conto capitale che ancora una volta
finirebbero per penalizzare le imprese; inoltre, alla luce del taglio così profondo ai trasferimenti
soprattutto per gli anni 2012 e seguenti, se si vorrà far rispettare il patto di stabilità a livello di
comparto – consentendo allo stato italiano di raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel
2013 - e consentire che le province economicamente meno dinamiche sopravvivano, si dovrebbe
almeno:
consentire l’utilizzo e l’impiego degli avanzi di amministrazione per il finanziamento delle
spese di investimento (eventualmente stralciandolo dalle spese monitorate dal patto);
alleggerire il taglio dei trasferimenti erariali, già draconiano per il 2011 ma francamente
insostenibile per il 2012 e gli anni successivi, in particolare facendo un riparto del taglio su
tutte le province, prevedendo dei meccanismi di perequazione che tengano conto dei
contesti socio – economici di riferimento e riportino un po’ del peso della manovra anche
sulle grandi città economicamente ricche che, per come sono stati fino ad oggi concepiti i
trasferimenti alle province, non partecipano minimamente alla manovra della L. 122/2010;
favorire ulteriormente, rispetto a quanto già previsto del D. Lgs. 68/2011 in tema di entrate
tributarie delle province, meccanismi di controllo e di recupero dell’evasione dando agli
enti la possibilità di controllare i gettiti che di fatto, ad oggi, sono certificati e controllati da
soggetti che tendono a fornire alle province pochissime informazioni (Agenzia delle
Dogane, Isvap ecc…)
Il bilancio della Provincia di Rieti, così come prevede il TUEL, è stato redatto considerando sia
l’orizzonte temporale annuale che quello triennale, e non poteva doverosamente e legittimamente
che essere così, nonostante l’ipotesi di svuotamento delle funzioni delle province paventato dal D.L.
201/2011; d’altra parte i meccanismi operativi di questo processo sono tutti da definire, pendono
sulla legittimità del provvedimento diversi dubbi di incostituzionalità e, in ultimo, il legislatore è
più volte tornato indietro, in quest’ultimo anno sull’argomento assetto istituzionale delle province.
La Provincia di Rieti relativamente agli obiettivi programmatici del patto di stabilità per il triennio
2012 – 2014 si trova nella seguente situazione:
2012 programmazione coerente con ridotte possibilità di pagamenti in conto capitale
2013 programmazione coerente ma con ridottissime possibilità di pagamento delle spese in conto
capitale
2014 programmazione coerente, ma con ridottissime possibilità di pagamento delle spese in conto
capitale.
Ciò comporterà sicuramente un rallentamento del pagamento degli investimenti, anche se nel 2012
i pagamenti dovrebbero tenere in virtù dell’operazione patto orizzontale realizzata nel 2011 con la
Regione Lazio che consentirà un recupero del margine ceduto in termini di pagamenti in conto
capitale.
Chiaramente nel caso peraltro remoto che, la manovra per gli enti locali dovesse essere alleggerita,
ovvero dovessero cambiare i meccanismi di riparto dei tagli rispetto a quanto avvenuto nel 2011, la
programmazione andrà modificata tenendo opportunamente conto di ogni novità in tema di finanza
pubblica ovvero di riassetto istituzionale delle autonomie provinciali.
Il bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012-2014, nonostante ciò, sono stati redatti comunque
nel pieno rispetto degli obiettivi fissati dalle regole sul patto di stabilità interno dettati dalla L.
183/2011.
Per tutte le ragioni già esposte arrivare a definire la manovra di bilancio in tempi rapidi non è stato
semplice per motivi che potremmo definire da un lato strutturali e dall’altro congiunturali: dal punto
di vista strutturale alla luce del pesante taglio ai trasferimenti erariali mancavano per l’annualità
2012 oltre 6 milioni di euro rispetto al 2010 e circa 3 milioni rispetto al 2011, oltre a dover essere
ridefinito tutto il quadro delle entrate provinciali alla luce del decreto 68/2011 sul federalismo; da
un punto di vista congiunturale si è dovuto tener conto della sostanziale tenuta delle entrate
tributarie nonostante la crisi , segno che la vitalità del contesto socio economico della Provincia di
Rieti è talmente bassa da reggere, paradossalmente meglio delle realtà più dinamiche, in periodi di
crisi generale profonda.
Quest’anno, ancor più che negli esercizi precedenti, da un punto di vista strutturale le esigenze
manifestate dagli assessorati e dalla dirigenza dell’Ente sono stati, fisiologicamente, superiori alle
risorse a disposizione della Provincia. Per pervenire alla quadratura del bilancio sono state fatte
scelte che hanno inciso sui capitoli di nuova istituzione e su quelli il cui utilizzo è maggiormente
discrezionale.
Di fatto i capitoli a carattere discrezionale sono stati quasi totalmente azzerati.
Così come già avvenuto per il 2011 sono state applicate, benché neanche minimamente sufficienti a
coprire l’entità del taglio dei trasferimenti, tutte le norme di contenimento della spesa previste nel
D.L. 78/2010 convertito con modificazioni nella L. 122/2010 quali: la conferma del blocco triennale
degli stipendi del personale dipendente delle pubbliche amministrazioni; il taglio degli emolumenti
del 10% di alcuni organi di vigilanza e controlli;
il taglio del 3% degli emolumenti degli
amministratori; la possibilità di effettuare nel 2011 solo il 20% degli incarichi di consulenza
conferiti nel 2009; il divieto di sponsorizzazioni nonché l’abbattimento del 80% delle spese per
mostre, relazioni e convegni; la riduzione del 50% delle spese di formazione del personale
dipendente nonché la riduzione delle spese di manutenzione per le autovetture.
Si è tenuto conto, nella redazione del bilancio 2012, del piano dei risparmi attuato con
Deliberazione di Giunta provinciale n. 148 del 27/09/2011; sono stati ridotti tutti i capitoli relativi ai
consumi, puntando sull'efficientamento
delle risorse e su alcuni accorgimenti di carattere
infrastrutturale che dovrebbero generare dei cospicui risparmi già nel breve periodo per assestarsi
strutturalmente nel medio periodo.
Si è tenuto conto dei diversi pensionamenti e/o cessazioni del personale avvenuti nel 2011 che, a
regime dal 2012, comportano sensibili economie di spesa.
Anche per quanto riguarda l’esercizio 2012 nel servizio la viabilità si punterà su appalti misti,
relativi a interventi sia di manutenzione ordinaria che straordinaria, per efficientare le risorse
disponibili.
Nelle previsioni si è tenuto conto, almeno per il 2012 mentre per il 2013 ci dovrebbe essere la
fiscalizzazione dei trasferimenti regionali ricorrenti,delle funzioni trasferite o delegate all'Ente
Provincia comprese quelle regionali meglio dettagliate all'interno della relazione previsionale e
programmatica tecnica.
Anche nel 2012 continuerà la gestione dei fondi rivenienti dell’ordinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri n. 3916 de 30 dicembre 2010, pubblicata in G.U. n. 6 del 10 gennaio 2011,
relativi alle competenze finali del Commissario Delegato al Sisma.
Le Entrate tributarie, in via di principio, sono state previste perlopiù sulla base del trend degli
accertamenti avvenuti nell'anno precedente, tenendo però opportunamente conto delle modifiche
intervenute in materia di federalismo fiscale.
L' addizionale energia elettrica è stata infatti abolita ai sensi del comma 5 dell’articolo 18 del
decreto legislativo 68/2011 e parte del gettito è confluita nel fondo sperimentale di riequilibrio.
L'addizionale sull'IPT è stata confermata con atto della Giunta provinciale, ai valori dell’anno
precedente; il gettito è stato previsto in aumento, conformemente a quanto già avvenuto nell’ultima
parte del 2011 in quanto gli atti soggetti ad iva non sono più soggetti all’IPT in misura fissa ma in
proporzione ai cavalli fiscali così come avviene per le altre immatricolazioni ai sensi dell’articolo
17 del decreto legislativo n. 68/2011.
L’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile è stata confermata dalla
Giunta Provinciale nella misura del 16%, e la previsione relativa a gettito è stata confermata, su
base annua, sulla scorta delle previsioni definitivamente accertate nell'esercizio precedente tenendo
conto che l’aumento dell’aliquota ha influito solo per circa 3 mesi del 2011, portando dunque ad un
incremento di circa 1 milione e 300 mila euro delle previsioni 2012 su quelle 2011.
Le previsioni relative ai trasferimenti tengono conto del D.L. 78/2010 convertito con modificazioni
nella L. 122/2010, nonché del D. Lgs. 68/2011 e del D.L. 201/2011.
Le entrate Extratributarie riguardano
principalmente quelle relative ai servizi a domanda
individuale "impianti sportivi" e “palestre annesse agli Istituti di Istruzione Superiore” per i quali si
rilevano costi per complessivi € 544.827 e ricavi stimati per €. 264.000,00 e quindi con una
copertura del servizio a preventivo pari al 48,46% nei limiti di legge; tra i costi sono stati previsti
anche gli ammortamenti.
Tra le entrate extratributarie sono stati reintrodotti i proventi per violazioni al Codice della Strada,
al fine di migliorare la sicurezza stradale ed in accordo con le amministrazioni locali, destinati per il
50% al miglioramento della viabilità.
Nel bilancio 2012 sono state correttamente previste le spese relative ai servizi indispensabili e
quelle di carattere ripetitivo.
Nel bilancio pluriennale 2012 - 2014 sono state previste le spese per l'ammortamento dei mutui
contratti nell'anno 2011 come previsto nel piano delle OO.PP..
Per quanto riguarda i compensi per il personale, la previsione ha tenuto conto del blocco degli
stipendi dei dipendenti pubblici in attuazione del D.L. 78/2010 convertito con modificazioni nella
L. 122 del 30 luglio 2010.
Nel complesso le spese per il personale previste nel bilancio 2012 ammontano a complessivi €
12.785.218 oltre IRAP + 895.847 (formazione professionale Amatrice) + 97.814 formazione
professionale,in linea con la politica di contenimento del costo del personale prevista dal comma
557 della L. 296/2006, mentre contemporaneamente si sta completando il monitoraggio previsto
dall’articolo 76 comma 7 del D.L.112/2008 convertito con modificazioni nella L. 133/2008 e
recentemente modificato dalla L. 201/2001 relativo all’inclusione delle spese di personale delle
partecipate con riferimento a predeterminate percentuali rispetto alla spesa corrente.
Per gli investimenti collegati al programma triennale delle opere pubbliche, viene garantita la
copertura finanziaria sulla base delle entrate previste
e viene mantenuto
il rispetto
dell'indebitamento dell'ente nei limiti stabiliti dall'art. 204 del D.Lgs. 267/00, della legge 133/2008,
del comma 108 dell’articolo 1 della L. 220 del 13 dicembre 2010 nonché dell’articolo 8 comma 1
della L. 183/2011 (legge di stabilità 2012).
Quest’ultimo provvedimento ha ulteriormente abbassato le percentuali di indebitamento consentite
agli enti locali rispettivamente dell’8% per il 2012, del 6% per il 2013 3 del 4 % per il 2014 come
spesa degli interessi per l’ammortamento del debito sul totale delle entrate correnti:
l’Amministrazione Provinciale di Rieti risulta dunque essere ampiamente dentro i margini
consentiti dal legislatore; come abbiamo già indicato il piano di riferimento temporale è
necessariamente triennale e per quanto attiene le opere finanziate con ricorso all’indebitamento
sono state inserite nel programma 2012 o quelle relative ad opere che debbono essere completate
ovvero opere che potranno essere realizzate entro il termine dell’esercizio, consentendo la traenza
delle somme connesse al mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti presumibilmente entro il termine
dell’esercizio.
Occorre infine precisare che relativamente alle funzioni trasferite o delegate i fondi non sono più
sufficienti e che si è reso necessario integrare i finanziamenti ricevuti con risorse proprie per
garantirne i servizi.
Per quanto riguarda la definizione di obiettivi strategici per il II Settore l’esercizio 2012 si presenta
con caratteristiche estremamente peculiari: incertezza sull’orizzonte temporale di riferimento, implementazione del federalismo provinciale in un’ottica di riduzione complessiva delle risorse, implementazione del federalismo regionale a partire dal 1 gennaio 2013 e maggiore incisività riconosciuta dal legislatore nell’attività di riscossione delle entrate proprie; tutti questi fattori fanno si che
il servizio finanziario dovrà, nel 2012, accompagnare il processo di federalismo fiscale delle entrate
provinciale con un’attenta attività di controllo sull’effettivo contenimento della spesa al fine di garantire la tenuta complessiva del sistema di bilancio della Provincia di Rieti in un anno così importante e di passaggio nell’ambito del riassetto complessivo delle autonomie provinciali e locali.
PIANO DELLE ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI
Il principale strumento di programmazione oggi a disposizione dell’Ente
per orientare le politiche di gestione e valorizzazione del patrimonio, è
rappresentato dal “Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari“
introdotto dall’articolo 58 del Decreto-legge n° 112, del 25 giugno 2008,
convertito, con modificazioni, dalla legge 133/08.
Il piano viene approvato ogni anno contestualmente al bilancio di
esercizio dal Consiglio Provinciale e contiene l’elenco degli immobili non
strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali dell’Ente e
“suscettibili di valorizzazione ovvero dismissione”.
Per la Provincia l’importanza di tale documento è notevole in quanto
l’inclusione di un immobile nel piano produce i seguenti rilevanti effetti
concreti:
l’immobile inserito nel piano di valorizzazione quale immobile da
dismettere, passa automaticamente nel patrimonio disponibile dell’ente;
l’inclusione di un bene immobile nell’elenco ha effetto dichiarativo della
proprietà, al punto che, in assenza di precedenti trascrizioni, si producono gli
effetti della trascrizione di cui all’art. 2644 c.c., nonché effetti sostitutivi
dell’iscrizione in catasto.
Considerate le rilevanti conseguenze che l’inclusione nell’elenco potrebbe
avere nei confronti di eventuali terzi che vantino diritti sugli immobili, viene
consentita la possibilità di ricorrere in via amministrativa nel termine di 60 gg.
dalla pubblicazione fermo restante gli altri rimedi di legge.
Il piano redatto dalla Provincia di Rieti oltre a contenere gli immobili
suscettibili di alienazione (in virtù dell’esigenza di omologare procedure di
dismissione di beni patrimoniali già attivate nel periodo antecedente alle nuove
disposizioni legislative) contiene una prima ricognizione dei beni di proprietà
dell’Ente e per i quali viene mantenuta la funzione, ma per ciascuno sono
indicati i principali criteri di valorizzazione e gestione secondo le competenze
consiliari.
La consistenza patrimoniale della Provincia di Rieti si compone quindi
delle proprietà immobiliari riportate nel piano e che possono raggrupparsi in 6
categorie:
a) edifici scolastici transitati al patrimonio o realizzati direttamente;
b) edifici ancora adibiti o già adibiti a caserme dei carabinieri transitate al
patrimonio provinciale;
c) edifici provenienti da strutture sanitarie e sedi istituzionali transitate al
patrimonio provinciale;
d) demanio stradale e relativi edifici (case cantoniere);
e) impianti sportivi realizzati direttamente o acquisiti al patrimonio;
f) altre strutture intestate alla Provincia
in qualità di ente attuatore o
acquisiti al patrimonio.
Per ogni categoria l’Amministrazione Provinciale svolge i compiti che
competono all’ente proprietario provvedendo a destinare risorse per la
manutenzione e, se di competenza, per la conduzione dell’immobile.
Il piano di valorizzazione per l'anno 2012 contiene già molti elementi utili
alla comprensione delle modalità di governo e gestione del patrimonio
provinciale.
Nel piano sono infatti riportati:

i beni suscettibili di essere alienati ovvero quei beni che non sono più
considerati funzionali al servizio e ai compiti istituzionali della provincia;

i beni che sono stati concessi in uso ai Comuni o a istituzioni operanti nel
sociale sotto la forma del comodato d’uso gratuito – (questi beni spesso sono
stati concessi in cattivo stato di manutenzione e con gli oneri di sistemazione a
carico del beneficiario)

i beni che sono stati dati in affitto e per i quali la provincia percepisce un
canone

i beni funzionali alla erogazione di servizi a domanda individuale che
sono gestiti in proprio o attraverso lo strumento della concessione d’uso
onerosa

I beni per i quali non sono previste azioni di valorizzazione di tipo
patrimoniale e sociale in quanto adibiti a funzioni ineludibili e per i quali
occorre razionalizzare i costi di gestione e manutenzione (fra questi rientrano
le sedi istituzionali e gli edifici scolastici)
Particolare attenzione sarà dedicata al passaggio del Patrimonio (TerreniEdifici Scolastici) della scuola Agraria di Cittaducale alla Provincia di Rieti ai
sensi della L. 23/96. Questo ci consentirà di avviare una politica di
programmazione degli interventi strutturali e di manutenzione su tutto il
complesso scolastico.
Il piano non riporta in forma dettagliata la consistenza patrimoniale
derivante dal demanio stradale in quanto l’estensione della rete stradale
provinciale e la circostanza che in molti casi la stessa non risulta correttamente
inserita nelle mappe catastali rendono ancora non attendibile una elencazione
puntuale.
Vengono comunque introdotti alcuni elementi di valorizzazione che
possono contribuire a restituire valore patrimoniale al bene demaniale laddove
questo risulti non più funzionale al servizio e quindi essere dichiarato alienabile
secondo certe condizioni.
L’inserimento nel piano dei criteri di gestione, alienazione e
sdemanializzazione rappresenta quindi uno strumento concreto con la quale il
Consiglio provinciale, esercita la propria competenza esclusiva in merito al
patrimonio provinciale.
Veniamo ad analizzare nel dettaglio gli intendimenti programmatici più
significativi:
I beni che appartengono al demanio stradale della Provincia mantengono
il proprio carattere di bene pubblico in senso oggettivo fino a che perduri, in
senso concreto, la sua attitudine a soddisfare l'interesse alla pubblica
circolazione.
Il piano di valorizzazione, in linea con le precedenti indicazioni espresse
nella passata consigliatura, contiene la possibilità di alienazione delle ex case
cantoniere già identificate come non più strumentali al servizio viabilità o che
non possono essere utilizzate per altri fini sociali o pubblici.
Nel programma delle alienazione predisposto per il 2012 è inoltre
contenuta la possibilità di procedere alla alienazione dei beni demaniali
classificabili come “relitti stradali”.
L’alienazione dei relitti stradali si basa sul principio che una volta che
venga definitivamente a cessare l'idoneità di una strada (o parte di essa) a
realizzare l'interesse alla pubblica circolazione il bene perde il proprio carattere
demaniale e, se soggettivamente pubblico, passa nel patrimonio disponibile
dell'Ente proprietario ed il loro inserimento nel piano valorizzazione ha valore
dichiarativo della sdemanializzazione.
Con l’approvazione del piano di valorizzazione immobiliare 2012 da parte
del Consiglio provinciale, si autorizza l’alienazione della generalità dei beni
demaniali non più strumentali al servizio viabilità e, contestualmente si
identificano i criteri informatori a partire dalla possibilità di procedere alla
alienazione diretta in favore degli eventuali proprietari espropriati (quale
permuta dei terreni acquisiti), oppure ai proprietari confinanti (salvaguardando
il diritto di prelazione) oppure, in assenza di diretti interlocutori, ad altri
soggetti individuati attraverso normali procedure di vendita.
EDILIZIA SCOLASTICA – IMPIANTI SPORTIVI
I piani ed i programmi che impegneranno l’Amministrazione provinciale in settori strategici
quali l’edilizia scolastica e la gestione degli impianti sportivi provinciali si pongono in continuità
con quanto avviato, e in buona parte attuato, nei precedenti esercizi finanziari.
Nel dettaglio si espongono i principali indirizzi programmatici per il prossimo esercizio
finanziario
Impianti sportivi e infrastrutture turistiche
La Provincia di Rieti è proprietaria e gestisce nel Comune di Rieti, una serie di immobili
suscettibili di una gestione economica e precisamente:

Palazzetto dello sport “Palasojourner” ed area pertinenziale e parcheggio

Complesso sportivo del Pattinodromo e campo di calciotto

Piscina provinciale

Palazzetto dello sport “Palamalfatti”
Fra le infrastrutture di gestione provinciale o facenti parte del patrimonio sono entrate di diritto
anche importanti strutture a rete di tipo turistico ricettivo, alcune di recente costruzione o
istituzione:

Piste da sci di fondo il loc. Cinque confini

Rete di piste ciclabili sulla piana reatina

Cammino delle Fedi – Via Francigena di san Francesco
Attualmente gli impianti sportivi provinciali sono gestiti strumentalmente dalla RISORSE
SABINE S.P.A, Società a totale partecipazione della Provincia.
La gestione da parte della società Risorse Sabine ha consentito alla Provincia di rendere più
flessibile e più efficace la gestione degli impianti, laddove le attività di custodia e manutenzione si
sono svolte con continuità ed efficienza, ed hanno consentito di ampliare la qualità dei servizi
erogati.
Anche sul versante degli incassi si sono realizzati notevoli risultati, recuperando risorse
rispetto agli anni passati e rendendole più adeguate ai servizi erogati.
Alla luce dei risultati ottenuti, è possibile affermare che gli obiettivi strategici che avevano
sostenuto l’affidamento “in house” dei servizi strumentali sono stati raggiunti.
Il Contratto di servizio in scadenza il mese di ottobre del 2012, dovrà sicuramente essere
rinnovato e se del caso ampliato, in linea con gli stanziamenti previsti dal bilancio e nella misura in
cui fosse assicurato l’equilibrio finanziari fra costo del servizio direttamente sostenuto dalla Società
in House e indirettamente dalla Provincia, i corrispettivi della gestione e gli incassi derivanti dalla
riscossione delle tariffe, ovvero dalle altre fonti di finanziamento e/o canoni previste dal contratto di
servizio.
Anche per il presente esercizio finanziario, pur con leggeri aumenti derivanti dall’aumento
delle aliquote IVA stabilito dal governo,
sono previsti criteri di tariffazione differenziati in
relazione alla natura del soggetto utilizzatore (società sportive, enti o associazioni non aventi scopo
di lucro, imprenditori commerciali) nonché alle diverse tipologie d’uso degli impianti (allenamenti,
gare di campionato, manifestazioni sportive, manifestazioni non sportive) con previsione di tariffe
agevolate per particolari categorie di manifestazioni e tipologie di utenti.
La necessità di non gravare eccessivamente sugli utenti ha consigliato comunque di non
intervenire in misura eccessiva sulle tariffe in vigore, tanto che ancora oggi restano stabilite in
misura tale da non consentire il pieno recupero dei costi di gestione sostenuti.
Altro importante strumento di programmazione e sviluppo delle funzioni legate alla
promozione sportiva è costituito dall’introduzione, nell’ambito dei servizi a domanda individuale,
delle tariffe relative all’uso delle palestre scolastiche al di fuori degli orari scolastici.
Le tariffe terranno conto delle spese sostenute per le utenze la custodia e la manutenzione e
risulteranno distinte per immobile, tipologia d’uso e servizi erogati.
In continuità con quanto già stabilito per il patrimonio, i servizi di custodia e manutenzione
delle palestre scolastiche, in occasione dell’utilizzazione da parte di soggetti esterni alle istituzioni
scolastiche, saranno affidate alla società Risorse Sabine s.p.a.
Tali affidamenti saranno uniformati ed adattati alle peculiarità degli immobili, mediante
successive deliberazioni dell’organo esecutivo dell’Amministrazione che dovrà stabilire i criteri
generali di assegnazione da attuarsi da parte della società affidataria.
Gestione patrimonio e interventi sull’edilizia scolastica
La provincia di Rieti è competente nella gestione e nella manutenzione degli istituti di
istruzione superiore.
Le attività di manutenzione ordinaria degli edifici scolastici, sono state affidate attraverso le
convenzioni CONSIP Energia e CONSIP facility management.
L’entrata a regime delle suddette convenzioni ha consentito l’unificazione delle procedure di
intervento secondo i protocolli delle convenzioni.
Il risultati da punto di vista tecnico sono evidenti:
Servizio energia:
Dopo tre anni dall’attivazione della convenzione (che riguarda oltre alle scuole, gli edifici
istituzionali e il Palasojourner), tutte le centrali termiche delle scuole sono state collegate ad un
sistema di telegestione che ne consente il controllo e la modulazione a distanza.
Tutte le centrali termiche sono state messe a norma ed in taluni casi completamente
ristrutturate con un investimento complessivo che supera il milione di euro.
Per tramite del personale stanziato presso la provincia le centrali termiche di tutti gli edifici
scolastici, vengono continuamente monitorate controllate dal manutentore che svolge la funzione di
terzo responsabile.
La particolare modalità di corresponsione del servizio prevista dalla convenzione CONSIP
energia consente alla Provincia di verificare giornalmente l’accensione e lo spegnimento degli
impianti e le varie richieste degli istituti didattici.
Inoltre, le modalità di calcolo dei corrispettivi consente alla Provincia di essere coperta
anche sul fronte dell’aumento della bolletta energetica laddove i rincari del gas vengono posti in
parte a carico del gestore che provvede direttamente al pagamento.
Servizio “Facility management”
Dopo un anno di attivazione della convenzione (che riguarda oltre alle scuole, gli edifici
istituzionali), sono state poste in essere le attività di anagrafica degli impianti e di manutenzione
programmata. Inoltre risultano attivi:
1. il servizio di “call center” mediante numero verde per la richiesta di intervento da parte degli
stessi istituti scolastici
2. il portale internet per il controllo degli interventi, e per l’aggiornamento dell’anagrafica
Per quanto concerne le manutenzioni non comprese nel convenzione di FM, (edilizie, infissi,
ecc..), in continuità con quanto attuato lo scorso anno è stato previsto nel programma un mutuo per
finanziare l’attivazione di uno specifico “accordo quadro” ai sensi dell’art. 59 del D.lgs. 163/06
Piani di adeguamento edilizia scolastica
Per rispondere alle esigenze di razionalizzazione e ottimizzazione dell’edilizia scolastica
provinciale, è stato già avviato per tramite della soc. CEDIT s.a.s. (titolare R.S.P.P. della Provincia)
un sistematico e proficuo lavoro di ricognizione edilizia e analisi logistica e dei fabbisogni sugli
istituti scolastici provinciali.
Sulla scorta dei dati e delle analisi svolte, è stato possibile adottare proposte di
ricollocamento degli istituti che hanno consentito di ottimizzare la distribuzione degli spazi
riducendo, dove possibile, le interferenze logistiche ed evitando, in taluni casi, il ricorso ad
immobili in affitto.
In relazione ai risultati ottenuti e in previsione di una compiuta attuazione delle azioni di
razionalizzazione connesse al mutare dei fabbisogni ed al grado di utilizzazione degli spazi, si
ritiene pertanto necessario nell’ambito del programma amministrativo:
− di riconfermare le attività di ricognizione e monitoraggio anche per la programmazione dell’uso
degli spazi per l’anno scolastico 2011-2012
− di intervenire sulle criticità strutturali e sul livello ed il grado di sicurezza di ciascun immobile,
attraverso al predisposizione di veri e propri “Piani delle misure adeguamento” che, a partire da
un analisi delle certificazioni di sicurezza disponibili e sulla scorta dei documenti di valutazione
dei rischi redatti dai singoli Dirigenti scolastici, fornisca la base tecnica e progettuale, oltre che
le necessarie indicazioni operative ed economiche, volte alla definitiva messa a norma degli
edifici rispetto alle normative sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Infrastrutture per la telecomunicazione
Nel corso del precedente anno finanziario, è stata realizzata la rete intranet provinciale.
Tale infrastruttura, unitamente al collegamento alla Banda Larga, hanno consentito all’Ente
di dotarsi di un sistema di trasmissione dati fra le diversi sedi autonomo rispetto alle reti di
trasmissioni dati offerte dai diversi gestori.
Ciò ha consentito di risparmiare nei canoni di gestione, ampliando nel contempo le
possibilità di utilizzazione e le performance della rete dati provinciale
Per il prossimo esercizio finanziario è previsto di utilizzare la rete dati anche per la
telefonia
(VOIP) attraverso una rete unica integrata fissa e mobile.
Tali servizi forniti in via esclusiva da Vodafone e con tariffazione ridotta rispetto alle tariffe
CONSIP, pertanto si opterà per tale soluzione.
Inoltre, mediante l’ampliamento della rete di telecomunicazioni è possibile collegare alla
rete intranet provinciale anche le istituzioni scolastiche che potranno così usufruire sia del
collegamento alla banda larga (affrancandosi dalla ADSL) che della telefonia VOIP, con evidenti e
notevoli risparmi nei canoni di esercizio.
In via esemplificativa si elencano i risparmi di spesa che si sono ottenuti o che si potrebbero
ottenere con la massa in esercizio delle nuove infrastrutture di telecomunicazione
Voci di spesa per telecomunicazioni
Costo Annuo per telefonia fissa e mobile
Costo Annuo per collegamenti e reti dati
Costo Annuo per telefonia dati edifici scolastici
Totale
Spesa attuale
135.000,00
84.000,00
85.000,00
304.000,00
Spesa attesa
90.000,00
44.000,00
36.000,00
170.000,00
Gestione e razionalizzazione degli immobili scolastici
In data 22/04/2011 il Presidente della Provincia ed il Sindaco di Rieti, su mandato dei
rispetti organi esecutivi (DGP n° 34 in data 29/03/2011 e DGC n° 61 in data 03/03/2011) hanno
sottoscritto un protocollo di intesa quadro per lo svolgimento di azioni congiunte e condivise
nell’abito dell’edilizia scolastica e valorizzazione del rispettivo patrimonio immobiliare.
In particolare furono previsti l’attuazione in forma congiunta e di collaborazione fra istituzioni,
dei seguenti interventi:

Scheda 1 – Edificio scolastico Campoloniano

Scheda 2 – Nuovo istituto alberghiero

Scheda 3 – Polo didattico di Rieti

Scheda 4 – Edificio della Sacchetti Sassetti

Scheda 5 – Liceo scientifico di Rieti

Scheda 6 - Edificio dell’Arpa
In esecuzione del predetto protocollo d’intesa la Provincia ha provveduto:
 all’affidamento all’appalto per la realizzazione dell’edificio scolastico in loc. Campoloniano con
un investimento pari a €. 2.230.000,00 (scheda 1), coperti interamente da un finanziamento
regionale;
 all’affidamento dell’appalto per la realizzazione della nuova sede dell’istituto alberghiero, da
realizzarsi presso il nuovo convitto, per un investimento pari ad € 4.500.000,00 (scheda 2)
coperti interamente da un finanziamento regionale;
 all’affidamento dell’appalto con nuova localizzazione della Palestra (€. 1.270.000,00); alla
realizzazione rotatoria di accesso al comprensorio USL (€. 100.000,00) ed alla sistemazione
della corte interna del Polo scolastico di Rieti (€. 336.400,00) (scheda 3)
 allo stanziamento da parte del sub-commissario al Sisma (ora di competenza provinciale) per
interventi di completamento dei lavori di miglioramento sismico del complesso di San Fabiano
da destinarsi a nuova sede della succursale del Liceo scientifico (scheda 5)
 allo stanziamento da parte del sub-commissario al Sisma (ora di competenza provinciale) per
interventi di completamento dei lavori di miglioramento sismico della scuola Sacchetti Sassetti,
fronte palazzo degli studi (scheda 4)
Oltre agli interventi di natura strategica volti al riassetto immobiliare e logistico dell’edilizia
scolastica del capoluogo concordati con il Comune di Rieti, è intenzione dell’Amministrazione
continuare nel percorso già intrapreso nel corso dei predenti esercizi finanziari, finalizzato alla
razionalizzazione degli spazi e degli immobili disponibili cercando, dove possibile, di ridurre il
ricorso ad immobili in affitto:
•
ricollocazione dell’istituto agrario presso il polo didattico con conseguente disdetta della
locazione dell’immobile presso il nucleo industriale;
•
nuova sede del provveditorato agli studi presso immobile sede di uffici pubblici (€. 167.400,00)
di Via Verani con riduzione del canone di locazione;
•
ricollocazione delle succursali del liceo pedagogico e del liceo classico con consegnate disdetta
della locazione dell’immobile di via Mose di gaio, 5
•
ricollocazione dei convitti presso la nuova sede di via Salaria e conseguenti disdette delle
locazioni delle attuali sedi,
Altri interventi di ammodernamento e razionalizzazione logistica continueranno ad interessare i
Poli Didattici, di cui i più significativi:

a Poggio mirteto, con la rassegnazione degli spazi fra gli istituti secondo criteri più adeguati ai
fabbisogni; realizzazione della nuova strada di accesso (€. 1.187.850,00) e sistemazione della
palestra (€. 41.174,00)

a Passo Corese con la prevista realizzazione delle nuove aule (€. 265.000,00) e la
Ristrutturazione della Palestra (€. 100.000,00)
Opere e investimenti sull’edilizia scolastica
Nel corso dell’anno vedranno definitiva attuazione (alcuni sono già conclusi) gli interventi
già programmati negli esercizi precedenti:
-
Istituto Tecnico commerciale di Rieti (€. 400.800,00)
-
Liceo Scientifico "Carlo Jucci" Rieti (€. 417.600,00)
-
Polo Didattico Poggio Mirteto (€. 360.000,00)
-
Adeguamento sismico ITC Magliano (€. 380.000,00)
-
Adeguamento sismico ITG Rieti (€. 1.000.000,00)
-
Adeguamento sismico IPSIA Vanoni Rieti (€. 500.000,00)
-
Sistemazione area esterna polo didattico di Rieti (€ 336.400,00)
-
Riqualificazione area di pertinenza Palazzo degli studi di Rieti (€. 200.000,00)
-
Accordo quadro per manutenzioni scolastiche annualità 2011 (€. 230.000,00)
-
Accordo quadro per fornitura arredi scolastico (€. 200.000,00 + 40.000,00)
-
Interventi e forniture completamento sede convittuale (€. 250.000,00)
Pur nella ristrettezza di dei fondi a disposizione e nell’incertezza circa il ruolo e le funzioni che
Provincie assumeranno in relazione agli stravolgimenti istituzionali in corso di attuazione da parte
del governo, anche per il prossimo esercizio finanziario sono previsti interventi sull’edilizia
scolastica:
•
Interventi di ampliamento, adeguamento funzionale e normativo degli edifici ee delle istituzioni
didattiche provinciali per €. 268.000,00
•
Accordo quadro ex art. 59/dlgs. 163/2006 per interventi di manutenzione, miglioramento
funzionale e valorizzazione degli istituti didattici provinciali per €. 200.000,00
•
Commissario delegato al sisma 1997 - Attuazione intervento di riparazione miglioramento
sismico dell'edificio denominato palazzo degli studi di Rieti per €. 700.000,00
Politiche Scolastiche
Gli uffici nel corso dell’anno saranno impegnati nell’espletamento dei consueti adempimenti atti
a garantire :

rapporti con le scuole di ogni ordine e grado del territorio provinciale;

gestione delle locazioni degli immobili adibiti ad edifici scolastici (pagamento tasse annuali
di registro e canoni di locazione, con relativi aggiornamenti ISTAT);

gestione del servizio di assistenza specialistica agli alunni con grave disabilità frequentanti
gli Istituti superiori del territorio provinciale;

attuazione del dimensionamento della rete scolastica provinciale, prevista per ogni anno
scolastico, e conseguenti rapporti con la Consulta Provinciale, col Comitato Tecnico
Provinciale e con l’Osservatorio Regionale;
Verrà inoltre posta in essere l’attività di concertazione per la programmazione dell’offerta
d’istruzione alla luce della nuova riforma dei licei e dei percorsi triennali di IeFP.
 Dimensionamento scolastico 2012/2013
Nell’ultimo bimestre del 2011 sono stati esperiti tutti gli incontri con i Sindaci del territorio, con le
parti sociali e datoriali nonché con i Dirigenti scolastici degli Istituti e Scuole di ogni ordine e grado
così come previsto nelle linee guida di cui alla richiamata delibera adottata dalla G.R. del Lazio n.
377 del 02.09.2011 ad oggetto “atto di indirizzo sulla programmazione della rete scolastica per l’a.s.
2012/2013”. Dai predetti incontri è unanimemente scaturita la necessità di rispettare la specificità e
le vocazioni di questo territorio provinciale mediante il mantenimento dell’organizzazione della rete
delle istituzioni scolastiche esistente, così come previsto dall’art. 2, comma 7, del D.P.R. n. 233/98.
E’ emersa, altresì, la necessità di mantenere il funzionamento dei plessi sottodimensionati tenendo
in considerazione che gli stessi risultano:
idonei e/o in fase di messa a norma dal punto di vista strutturale e della presenza di laboratori,
palestre, adeguatezza degli edifici, ecc.;
collocati in un territorio particolarmente isolato e carente di collegamenti adeguati con i territori
limitrofi;
situati in comuni montani collocati ad una altitudine superiore ai 600 m. slm;
posizionati, rispetto al plesso e/o punto di erogazione viciniore, ad una distanza superiore a 15, 30 e
45 minuti rispettivamente per le scuole dell’infanzia e primarie, secondaria di I^ grado e
secondaria di II^ grado.
Tale necessità è stata ulteriormente ribadita nella riunione della Consulta Provinciale Permanente
sulle Politiche Educative e Formative tenuta il 17.10.2011 insieme all’Assemblea dei Sindaci della
Provincia, dei Dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado e dai Componenti della 7°
Commissione Consiliare nonché dell’Assessore Regionale alle Politiche Scolastiche
Acquisito, in merito, il parere espresso nelle riunioni del Comitato Consultivo Provinciale all’uopo
costituito, giusta delibera della G.R. del Lazio n. 760 del 12.10.2007, in data 8/11/2011 e
21/11/2011, è stata formulata la proposta alla Regione Lazio di organizzare l'Offerta Formativa del
territorio provinciale apportando le seguenti modifiche all’offerta formativa già esistente in
attuazione del piano programmatico degli interventi di cui all’art. 64 del D.L. 25.06.2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 06.08.2008, n.133 e della legge 15 luglio n.111 e art.19,
così come modificato dall'art.4 della legge183 del 12 novembre 2011, nel seguente modo:
a) aggregare la Direzione Didattica di Fara Sabina (906/alunni) alla scuola Media di Fara
(436/alunni);
Sabina
b) riorganizzare la rete scolastica e l'O.F. all'interno del Comune di Rieti, che preveda la costituzione di
quattro Istituti Comprensivi rispetto alle attuali 6 istituzioni autonome già esistenti: 2 Istituti Com prensivi, 3 Direzioni Didattiche e 1 Scuola Media, con la soppressione di 2 istituzioni autonome e
pertanto si propone di :
- Aggregare la scuola media Sacchetti Sassetti e la Direzione Didattica del 1° Circolo di Rieti, che de terminerà l'Istituzione del nuovo Istituto Comprensivo Marconi – Sacchetti” con la contemporanea soppressione dell’attuale Istituto comprensivo “Sacchetti Sassetti” ;
- Istituire un nuovo Istituto Comprensivo denominato ” I.C. Minervini – Sisti ” costituito dall’aggregazione dell’attuale scuola media “Sisti” e dai seguenti plessi della Direzione Didattica Minervini:
Scuola infanzia e primaria Minervini.
- Aggregare all'attuale ”Istituto Comprensivo Pascoli” i nuovi plessi di seguito indicati: Infanzia e Primaria Poggio Fidoni, Infanzia e Primaria Quattro Strade;
- Istituire un nuovo Istituto Comprensivo denominato “Istituto Comprensivo di Villa Reatina” che
comprende i plessi dell’attuale 3° Circolo di Rieti ed una scuola media di nuova istituzione necessaria per garantire un processo di continuità didattica nel territorio e rispondere al nuovo dettato
normativo.
c) attivare un Liceo musicale e coreutico-Sezione musicale presso l'Istituto Magistrale di Rieti
(parere favorevole del Consiglio d'Istituto del 08.09.2011);
d) istituire una sezione di liceo linguistico ( parere favorevole Consiglio d'Istituto del
27.09.2011) presso il Liceo Classico – Scientifico di Passo Corese;
e) attivare l'indirizzo “Turismo” nel settore Economico e dell'indirizzo “Elettronica ed
Elettrotecnica” nel settore Tecnologico
(parere favorevole Consiglio d'Istituto del
12.09.2011) presso l'I.I.S. “P. Bonfante” di Poggio Mirteto;
f) attivare un corso serale per il conseguimento del diploma di Perito in Amministrazione
Finanza e Marketing (progetto Sirio) presso l'Istituto Omnicomprensivo di Borgorose;
g) attivare un indirizzo Liceo dello Sport denominato anche Liceo Scientifico
sezione ad
indirizzo sportivo presso la sede di Via A.M. Ricci 35/A; dell'articolazione Geotecnico per
l'indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio in aggiunta all'articolazione al
terzo anno
Costruzioni Ambiente e Territorio, presente per confluenza dell'ex. Indirizzo geometra; delle
articolazioni “Produzioni e trasformazioni” e “Gestione dell'ambiente e del territorio” al
terzo anno per il Tecnico Agraria Agroalimentare e Agroindustria presso l' I.I.S. “ U.
Ciancarelli” di Rieti;
h) attivare un corso serale per adulti presso l' Istituto I.P.S.S.A.R. “Costaggini” di Rieti;
i) attivare un Liceo Sportivo presso l' I.I.S. “Luigi di Savoia” di Rieti.
In questi giorni è in corso di approvazione la proposta di dimensionamento formulata
Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (C.I.P.I.A.).
Centri Territoriali Permanenti (CTP) sono stati istituiti dal Min. P.I. (O.M 455/97) come centri di
servizio del sistema di istruzione deputati all'attuazione dell'offerta formativa integrata, attraverso
raccordi di scuole di diverso ordine e grado.
Essi realizzano interventi mirati all'educazione degli adulti nel sistema di istruzione quali:
Corsi per adulti finalizzati all'alfabetizzazione culturale (istruzione elementare)
Corsi di scuola media per adulti
Corsi per adulti negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado
Percorsi di alfabetizzazione funzionale degli adulti
Percorsi integrati di istruzione/formazione e progetti pilota per l'integrazione
Per l’anno scolastico 2012/2013 si prevede l’attivazione dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli
Adulti (C.I.P.I.A.).
I Centri costituiscono una tipologia di Istituzione scolastica autonoma, dotata di specifico assetto
didattico ed organizzativo, articolata in reti territoriali di servizio, di norma su base provinciale.
In sostanza godono della stessa autonomia attribuita alle Istituzioni scolastiche vigenti.
Agli stessi sono ricondotti gli attuali Centri Provinciali Permanenti per l’istruzione e formazione
(C.T.P.) ed i Corsi Serali.
Ai Centri possono iscriversi sia gli adulti di età lavorativa che non hanno assolto l’obbligo
scolastico o che non sono in possesso di titoli di studio di scuola secondaria superiore, sia coloro
che hanno compiuto il sedicesimo anno di età e che non sono in possesso del titolo di studio
conclusivo del primo ciclo di istruzione o che non hanno assolto l’obbligo di istruzione.
Il piano della Regione Lazio prevede la costituzione di n° 10 Centri di cui n° 6 interprovinciali.
Alla Provincia di Rieti spetta un Centro interprovinciale da condividere con la Provincia di Roma.
La L.R. n. 29/92
Per l’anno scolastico 2011/2012 la somma assegnata a questa Provincia dalla Regione Lazio con
DGR n° 351 del 29.07.2011 ammonta a complessivi 1.820.500,00 €, somma inferiore rispetto a
quella dell’anno precedente di € 50.500,00.
In questo anno, per la prima volta, la Regione ha istituito un organismo denominato “Cabina di
Regia” con lo scopo di curare la comunicazione e dare adeguata visibilità alle iniziative che le
Province pongono in essere con i fondi integrativi corrispondenti al 15% di quelli messi a
disposizione oltre che per garantire una qualificata analisi e valutazione dei progetti proposti dalle
Province medesime.
Tale organismo è composto da un rappresentante dell’assessorato regionale all’istruzione e un
rappresentante per ciascuna delle province del Lazio.
I costi derivanti dall’attività di comunicazione, posta in essere da tale organismo, hanno l’incidenza
del 2% sull’intero finanziamento regionale a totale carico delle Province (49.650,00 €);
La somma a carico di questo Ente ammonta ad € 5.461,50.
Con la medesima DGR e con successiva determinazione direttoriale sono stato assegnati ulteriori
66.000,00 € finalizzati alla concessione di contributi ai Comuni per l’acquisto di scuolabus
ecologici.
Al fine di dare attuazione al programma 2011/2012, allo stato, è stata conclusa l’istruttoria delle
richieste di finanziamento pervenute dai Comuni ed Istituti Scolastici ai sensi della L.R. n. 29/92
“Norme per l'attuazione del diritto allo studio”, ed in conformità alla delega di funzioni
amministrative conferita alle Province dall’art. 27 della citata disposizione normativa.
Il Piano per il diritto allo studio è lo strumento operativo, proposto annualmente dalla Provincia alla
Regione Lazio, attraverso il quale l’amministrazione regionale intende esprimere la sua capacità di
intervento sul sistema educativo del territorio regionale, attraverso l’attuazione di interventi diretti
al raggiungimento di obiettivi strategici e in particolare:
1) Promozione della conoscenza ed il rispetto delle diverse identità e radici culturali degli studenti e
arricchendo le competenze comunicative in lingua italiana e in lingua inglese;
2) Promozione di tutte le misure necessarie all’integrazione scolastica e la piena realizzazione al
diritto allo studio, con particolare attenzione agli alunni/studenti con disabilità e con disturbi
specifici dell’apprendimento;
3) Attuazione di interventi diretti ad evitare l’insorgenza di fattori che possano creare situazioni di
disagio esistenziale e/o sociale in età evolutiva.
Il riparto, tra le Province del Lazio, del finanziamento per l’esercizio delle funzioni delegate, è
effettuato confermando le percentuali storiche di riparto delle risorse disponibili. I criteri storici
prendono in considerazione tra l’altro i seguenti parametri previsti all’art. 13 della L.R. n. 29/92:
1. somma assegnata allo stesso titolo nell'anno precedente;
2. numero dei frequentanti le scuole in ogni ordine e grado ubicate nel territorio Comunale;
3. numero dei frequentanti le scuole materne nel territorio comunale;
4. rapporto tra popolazione totale residente in ciascun Comune, esclusa quella dei centri urbani, ed
il totale dei residenti;
5. rapporto tra popolazione residente in età compresa tra 10-19 anni e totale popolazione residente;
6. superficie territoriale di ciascun Comune;
7. fasce di utenza disagiate presenti sul territorio comunale.
Le linee guida di indirizzo cui la Provincia dovrà uniformarsi, nell’esercizio delle funzioni delegate
e nell’utilizzazione dei finanziamenti regionali, individuate in relazione alle finalità ed agli obiettivi
della L.R. n. 29/92, sono le seguenti:
a) il riparto dei fondi relativi alle funzioni attribuite ai Comuni ai sensi degli art. 42 e 45 del D.P.R.
616/77 dovrà avvenire, per l’85% delle risorse assegnate, ed essere utilizzati per assolvere le finalità
indicate dall’art. 4 della L.R. n. 29/92, tenendo opportunamente conto delle specificità del territorio
di riferimento, privilegiando interventi diretti al riequilibrio territoriale ed alla maggiore efficienza,
efficacia e funzionalità dei servizi per il diritto allo studio in relazione alle esigenze prioritarie
connesse alla razionalizzazione della rete scolastica ed al riordino delle istituzioni educative,
nonché all’elevazione a 16 anni dell’obbligo scolastico e al potenziamento del livello delle
conoscenze e delle competenze negli studenti. In particolare si dovrà tener conto dei seguenti
obiettivi:
• promuovere interventi mirati a garantire a tutti il diritto all’istruzione fino a 16 anni;
• attuazione di iniziative mirate a garantire l'accesso alla formazione agli studenti con disabilità, agli
studenti immigrati, extracomunitari e giovani provenienti dai paesi che hanno recentemente aderito
alla UE;
sostegno alle attività di integrazione scolastica, con riguardo a:
- interventi integrativi in favore delle fasce di utenza disagiate, ad alto rischio educativo o
comunque che esigono interventi formativi/educativi specifici;
• promozione di iniziative e progetti finalizzati all’orientamento scolastico con riferimento alla
prevenzione ed al contrasto dell'abbandono e della dispersione scolastica e al sostegno delle
politiche di diritto allo studio;
• potenziamento dei servizi collettivi, in particolare il trasporto scolastico, con attenzione ai Comuni
che, a seguito della soppressione delle sedi scolastiche per effetto della riorganizzazione della rete
scolastica, devono affrontare il problema del trasporto degli alunni presso Comuni vicini;
• innalzamento dei livelli di qualità complessiva del sistema educativo e sostegno dei processi di
integrazione europea e del miglioramento dell’istruzione tecnica e professionale;
• arricchimento dell’offerta formativa degli Istituti secondari di 2° grado, con particolare attenzione
agli istituti tecnici e professionali.
b) Il restante 15 % dei fondi è utilizzato per finanziare gli interventi di cui alla L.R. 29/92 artt.: 16
(iniziative di aggiornamento); 17 (educazione permanente); 18 (realizzazione progetti); 19
(promozione e diffusione esperienza educativa); 21 (istruzione tecnica e professionale); 23
(contributo per acquisto scuolabus); 24 (contributo per acquisto attrezzature per cucine e refettori
scolastici) e 25 (interventi integrativi)
In questo anno si intende garantire l’espletamento delle procedure in conformità alla tempistica ed
agli adempimenti richiesti dalla vigente normativa regionale ed in particolare:
 Istruttoria della documentazione prodotta dalle scuole di ogni ordine e grado e dai Comuni
relativa al rendiconto delle attività svolte per la realizzazione di complessivi n. 42 progetti
finanziari ai sensi della L.R. n. 29/92 relativi all’a.s. 2010/2011;
 Istruttoria dei rendiconti prodotti dai Comuni beneficiari del contributo per l’acquisto di
scuolabus relativi agli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011;
 Approvazione del rendiconto generale delle attività svolte relativamente all’anno scolastico
2009/2010, ai sensi della L.R. n° 29/92;
 Riparto dei fondi ordinari ai Comuni ai sensi della L.R. n. 29/92 per l’a.s. 2011/2012 che
avviene, successivamente, all’analisi dettagliata del programma DAS rimesso da ognuno dei
n. 73 Comuni;
 Riparto dei fondi integrativi a scuole di ogni ordine e grado e Comuni ai sensi della L.R. n.
29/92 per l’a.s. 2011/2012 attraverso l’esame di n. 22 progetti oltre a quelli previsti all’art.
21 riguardanti il concorso nella spesa di realizzazione del laboratorio odontotecnico presso
l’I.I.S. L. di Savoia e del laboratorio CAD presso l’I.I.S. U. Ciancarelli, nonché all’art 25
consistenti nel concorso nella spesa delle rette a favore delle famiglie meno abbienti degli
alunni frequentanti i Convitti;
 Avviso pubblico per la concessione di contributi ai Comuni per l’acquisto di scuolabus per
l’a.s. 2011/2012 con criteri e modalità da stabilire;
 Pagamento canoni di locazione e tasse annuali di registro, con relativi aggiornamenti ISTAT,
dei contratti in essere;
 Predisposizione di atti per l’avvio delle procedure finalizzate al dimensionamento ottimale
della rete scolastica per l’a.s. 2013/2014.
L’ITS nel settore della Mobilità sostenibile
la Regione Lazio con la DGR. n.569 del 4.12.2010, avente ad oggetto Istruzione e formazione
tecnica superiore – Finanziamento regionale per la costituzione di istituti tecnici superiori”,
stabiliva di procedere alla costituzione di un ITS nella provincia di Rieti, fissando, con la DGR
n.607 del 17.12.2010, il termine per la presentazione alla Regione della candidatura prescelta dalla
provincia di Rieti al 31.12.2010.
In data 16.12.2010 veniva attivata la procedura mediante avviso pubblico per la presentazione delle
candidature finalizzate alla costituzione di un Istituto Tecnico Superiore, con scadenza al
27.12.2010
In data 28.12.2010 la Commissione, appositamente costituita, procedeva alla verifica del rispetto
delle modalità e dei termini di presentazione della proposta dell’unica candidatura pervenuta
dall’Istituto di Istruzione Superiore Statista Aldo Moro sito in Passo Corese e del possesso dei
requisiti, nonché alla valutazione della candidatura in applicazione dei criteri di cui all’Avviso
Pubblico del 16.12.2010.
La procedura veniva quindi definita con deliberazione G.P. n. 263 del 30.12.2010 con la quale
veniva approvata la proposta di candidatura prodotta dall’ Istituto di Istruzione Superiore Statista
Aldo Moro sito in Passo Corese di Fara in Sabina Lazio per la costituzione dell’ istituto Tecnico
Superiore nel settore della Mobilità sostenibile, chiedendone l’accoglimento alla Regione Lazio ai
sensi del DPCM 25 gennaio 2008.
L’accoglimento della candidatura è stato disposto dalla Regione Lazio con determinazione n. B0668
del 2 febbraio u.s., prevedendo un finanziamento di €.480.000,00, la cui erogazione resta
subordinata al riconoscimento della personalità giuridica della costituenda Fondazione e
all’inserimento dell’ITS nel Piano Nazionale da parte del MIUR.
Nel mese di febbraio si è tenuto un primo incontro con tutti i partner partecipanti per la definizione
dello statuto e di ogni adempimento propedeutico alla costituzione della Fondazione, cui la
Provincia di Rieti partecipa in qualità di socio fondatore. Tali incontri si sono succeduti con la
partecipazione dei soci fondatori fino alla definizione dello Statuto della costituenda Fondazione di
partecipazione per la Mobilità e la Logistica denominata “Fondazione Mo.Log.”, con sede nella
provincia di Rieti, che si compone di n. 20 articoli.
Nella seduta del 12.4.2011 lo schema di Statuto veniva regolarmente sottoposto all’esame della VII
commissione "Politiche turistiche - Cultura - Università - Politiche Scolastiche” per poi sottoporlo
all’approvazione del Consiglio Provinciale nella seduta del 15.4.2011 (deliberazione C.P. n.13).
la Provincia di Rieti è fra i soci fondatori della suddetta Fondazione, unitamente a: Istituto di
Istruzione Superiore “Statista Aldo Moro", Istituto di Istruzione Superiore "Celestino Rosatelli",
Isfort Istituto Superiore Formazione e Ricerca per i Trasporti , Università La Sapienza, En.A.I.P.,
Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti nonché le imprese Eta Beta S.r.L.,
SGL Logistica S.r.L. e Value Up S.r.L.;
 gli organi della Fondazione sono:
- il Consiglio di indirizzo
- il Presidente
- il Comitato tecnico-scientifico
- l’Assemblea di partecipazione
- la Giunta Esecutiva
- il Revisore dei Conti ;

Il patrimonio della Fondazione è composto:
- dal fondo di dotazione costituito dai conferimenti - in proprietà, uso o possesso a qualsiasi titolo - di
denaro o beni mobili e immobili, o altre utilità impiegabili per il perseguimento degli scopi, effettuati
all’atto della costituzione ovvero successivamente dai Fondatori e dai Partecipanti;
- dai beni mobili e immobili che pervengano o perverranno a qualsiasi titolo alla Fondazione;
- dalle elargizioni fatte da enti o da privati con espressa destinazione a incremento del patrimonio;
- da contributi attribuiti al patrimonio dall’Unione europea, dallo Stato, da Enti territoriali o da altri
Enti pubblici;

La Fondazione non persegue fini di lucro e non può distribuire utili;

Le finalità della Fondazione si esplicano nell’ambito regionale e nazionale, anche con
riferimento ad iniziative dell’Ue.

La Fondazione persegue le finalità di promuovere la diffusione della cultura tecnica e
scientifica, di sostenere le misure per lo sviluppo dell’economia e le politiche attive del lavoro.
La Provincia di Rieti, in qualità di socio fondatore, nella presentazione della candidatura
determinava di mettere a disposizione della suddetta Fondazione alcuni beni immobili in uso per
ospitare la sede legale e una sala convegni.
Acquisiti tutti gli atti di approvazione dello Statuto da parte dei soci fondatori, si è provveduto in
data 15.11.2011 al perfezionamento dell’atto costitutivo.
In data 28.11.2011 sono stati nominati tutti gli organi dell’ITS.
Nel corso del corrente anno verranno perfezionati gli adempimenti per ottenere l’inserimento nel
Piano Nazionale dell’Offerta Formativa, propedeutico al riconoscimento della personalità giuridica
della costituita Fondazione da parte della Prefettura.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Assessorato alla Viabilità e Lavori Pubblici
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
L’ASSESSORE
Antonio Ventura
Premessa
Il Programma di Governo mette in chiara evidenza la capitale importanza del sistema
infrastrutturale per qualsiasi processo di sviluppo economico e sociale e come una politica
mirata all’ordinato potenziamento del sistema infrastrutturale costituisca uno dei principali
elementi della più complessa politica di contesto anche al fine di mettere in condizione il
sistema produttivo di trovare la possibilità di eliminare o quanto meno alleggerire il peso di
quelle “esternalità” che si riflettono negativamente sui costi di produzione e quindi sulla
capacità di competizione delle nostre aziende ; evidenzia in conseguenza la necessità di
una elevata efficienza del sistema di trasporto tale da abbassarne significativamente i
costi.
Il Programma parte altresì dalla constatazione della esistenza di gravi insufficienze di
sistema e dalla carenza di infrastrutture nodali evidenziando, con tale premessa l’impegno
di promuovere la realizzazione di sistemi intermodali efficienti e capaci di mettere in
relazione funzionale stretta le varie categorie di infrastrutture presenti e con un impegno
forte per il completamento e l’adeguamento di alcune di fondamentale importanza., non
senza evidenziare, che, in molti casi, piuttosto che costruire nuovi sistemi infrastrutturali è
sufficiente valorizzare ed ottimizzare quelle già esistenti.
In questo, come in altri Settori, il Programma di Governo prefigura un’azione della
Provincia non già confinata all’interno delle proprie specifiche competenze istituzionali, ma
un ruolo più ampio tale da prefigurare la coordinazione attiva e di relazione intensa con
tutti quei soggetti preposti allo sviluppo della infrastrutturazione territoriale, dal governo
centrale all’ANAS, dalla Regione ai Consorzi industriali, dai comuni ai patti territoriali
insomma un sistema nel quale la Provincia svolga un ampio e variegato ruolo attivo di
coordinazione istituzionale.
Il Programma di Governo fornisce indicazioni programmatiche articolate finalizzate
ad una nuova Politica infrastrutturale : una politica che da un lato sia in grado di evitare,
attraverso una politica di prevenzione e di attenzione ai problemi che in occasione di
calamità naturali, intere comunità restino isolate dal resto del mondo; e che dall’altro
prefigura obiettivi di più ampia portata.
Tuttavia, si impone una profonda rivisitazione delle strategie di fondo alla luce del
drastico e lineare taglio di risorse finanziarie che incide pesantemente sulle attività
manutentive.
Tale circostanza impone di operare scelte strategiche che, con l’obiettivo di
garantire un adeguato servizio di manutenzione, si fondino su processi riorganizzativi di
mezzi e risorse tali da garantire una riduzione dei costi e delle spese di funzionamento.
Il contesto funzionale della rete viaria e le necessità
La rete viaria provinciale è notoriamente caratterizzata da una struttura morfologica
e geologica che ne espone la stabilità a molteplici fattori di rischio.
In linea generale, anche alla luce di quanto è possibile verificare a livello nazionale,
la tenuta idrogeologica del territorio provinciale appare certamente superiore a quella di
altre regioni, grazie anche al costante ed efficace lavoro di manutenzione delle opere di
regimazione che negli ultimi due anni ha visto impegnato il settore.
Se, dunque, pur in una situazione di costante allerta ed emergenza, la tenuta
idrogeologica appare essere una fattore di rischio contenuto o contenibile, nuove
emergenze si delineano nel panorama funzionale della rete viaria.
In particolare, è del tutto improcrastinabile un significativo ammodernamento della
segnaletica orizzontale lungo l’intera rete, in un’ottica di programmazione pluriennale degli
interventi che conduca ad una radicale rivisitazione della segnaletica stessa.
Del pari, alla luce dell’impossibilità finanziaria di intraprendere generali e
complessivi interventi di messa in sicurezza della rete viaria, è necessario intervenire sulla
stessa in termini di adeguata indicazione dei pericoli potenziali e attuali, attraverso un
massiccio e meticoloso lavoro di ricognizione delle esigenze che, con rigore scientifico,
consenta di attuare un piano di segnalamento efficace.
La fondamentale tensione verso la sicurezza della rete viaria, impone di
funzionalizzare
ogni
attività
o
strategia
verso
tale
obiettivo,
nella
immanente
consapevolezza che ogni piano o programma non possa che passare per il reperimenti di
risorse di finanziamento o nuovi risparmi. In quest’ottica si punterà alla realizzazione di un
apposito ufficio per la sicurezza stradale che abbia spessore e carattere altamente
scientifico e contribuisca, così come previsto dai numerosi bandi nazionali e comunitari, ad
aumentare le possibilità di accesso ai finanziamenti.
Organizzazione
Come sopra accennato, le scelte organizzative saranno al centro di un nuovo
percorso che dovrà tentare di coniugare risparmi ed efficienza, così da fronteggiare la
drastica incidenza dei tagli finanziari alle attività manutentive.
In questa prospettiva sarà necessario implementare nuove soluzioni che
razionalizzino i costi di esercizio dei mezzi, attraverso un efficace ed attento monitoraggio
della loro utilizzazione e individuando soluzioni che consentano di economizzare
ulteriormente sui costi di manutenzione e sui carburanti.
Anche sotto il profilo delle risorse umane sarà necessario garantire un’utilizzazione
del personale che sia più flessibile possibile in funzione delle esigenze manutentive,
attuando istituti contrattuali che, nel rispetto delle relazioni sindacali e delle norme di
riferimento, consentano di ottenere il massimo delle prestazioni esigibili dal personale
dipendente.
In questa prospettiva, quindi, dovranno realizzarsi interventi che garantiscano la
massima efficienza delle dotazioni strumentali al minor costo, rivolgendosi al mercato ogni
qual volta ciò appaia più economico ed efficace.
Le strategie operative della manutenzione
Quanto sin qui detto non lascia dubbi circa il fatto che ogni strategia operativa del
servizio manutentivo della rete viaria debba incanalarsi in una precisa direzione che
coniughi ristrettezze economiche e sicurezza stradale.
In questa prospettiva, dovrà sfruttarsi la concorrenzialità del mercato per tutte quelle
attività che non possano essere, per qualificazione e dotazione tecnica, svolte dal
personale dipendente. Per altro, la progressiva contrazione di risorse umane e
l’impossibilità di procedere a nuove assunzioni, impone di circoscrivere le attività in forma
diretta a quelle di natura emergenziale e finalizzate alla vigilanza della rete stradale.
Un significativo supporto, in questa direzione, potrà venire dalle relazioni in house
con le strutture societarie di questa Amministrazione alle quali potranno essere affidate
molteplici attività a prezzi di mercato.
Il valore della ricerca
La felice esperienza maturata nell’ambito della collaborazione con l’Università di
Roma TRE e con il CRISS (Centro ricerche interuniversitario sulla sicurezza stradale) non
può non condurre ad una prosecuzione e strutturazione dello stesso.
In questo senso, appare quanto mai necessario sfruttare la potenzialità di tale
collaborazione anche al fine di accedere a finanziamenti interni ed europei che,
solitamente, attribuiscono un canale preferenziale a quegli Enti che hanno costituito
l’Ufficio per la sicurezza stradale.
Questa strategia di sistema con il mondo universitario si palesa come foriera di
plurimi vantaggi: sia per questo Ente che si avvarrà di collaborazioni altamente
specializzate e aggiornate, potendo vantare tale rapporto in sede di accesso ai
finanziamenti; sia per i giovani laureati e laureandi che, nell’ambito di tale collaborazione
avranno preziose occasioni di confronto con il mondo pubblico e privato.
Gli obiettivi annuali e pluriennali
Nonostante la contingente situazione finanziaria non consenta di pianificare
interventi organici e strutturali, l’attività del settore cercherà di orientarsi per obbietti e
programmi, secondo una doverosa coerenza con i principi di contabilità pubblica.
Va segnalato, per altro, come per gli anni precedenti, la frequente necessità di
rimodulare in corso di esercizio le proprie strategie a seguito di eventi calamitosi che
hanno imposto uno stravolgimento finanziario.
Nonostante le numerose variabili ed una strutturale carenza di risorse rispetto ai
fabbisogni, dunque, si tenderà ad una stretta relazione funzionale tra documento
finanziario e Piano Esecutivo di Gestione attraverso la definizione di obiettivi che siano
coerenti con le linee contenute nella presente relazione e nei relativi appostamenti di
bilancio.
Questa chiave di lettura, infatti, conduce prioritariamente a proseguire le azioni e
misure disegnate nel PEG 2011 con respiro pluriennale, quali quelle connesse alla
manutenzione delle opere di regimazione, di riorganizzazione strutturale del settore e di
messa a regime della riscossione del COSAP.
A tali obiettivi si aggiungono quelli strettamente aderenti alla gestione 2012 e
funzionalmente collegati ai temi e programmi di cui alla presnete relazione. In particolare si
procederà:
− razionalizzazione dei costi di esercizio dei mezzi e della loro manutenzione;
− organizzazione delle competenze e delle attività del personale con valorizzazione delle
relazioni in house providing;
− istituzione dell’Ufficio Sicurezza stradale in collaborazione con il CRISS e l’Università di
Roma TRE;
− realizzazione di un piano di segnalamento verticale per l’intera rete viaria provinciale;
− pianificazione degli interventi di ripristino della segnaletica orizzontale nel triennio e
attuazione della prima annualità;
− generazione banca dati dei passi carrabili ai fini della ruolizzazione
Ex Ufficio del Commissario al Sisma 1997/1998 e 2001
Fondo ex art. 10 L. R. n. 17 del 20 maggio 2009
Premessa
L’Amministrazione provinciale di Rieti, ai sensi dell’Ordinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri 3916 del 30.12.2010 è stata individuata quale soggetto deputato al
completamento del programma di interventi di recupero e miglioramento sismico conseguenti agli
eventi sismici del 1997/1998 e 2001.
Nell’ambito di questa attività, terminata la complessa procedura di accertamento
dei residui ed iscrizione degli stessi nel bilancio provinciale, avranno seguito le attività necessarie
alla regolare esecuzione degli interventi.
Per quanto concerne i fondi ex art. 10 della L.R 17/2009 si procederà a conferire gli
incarichi di progettazione sulla base delle risultanze del bando di selezione espletato nell’anno
2011.
Obiettivi relativi al programma dell’Ex Commissario al Sisma
Interventi relativi ad edifici privati
Questo ambito di attività rappresenta quello caratterizzato da maggior priorità di
attenzione in quanto le relative procedure risentono di un forte ritardo nella gestione degli interventi
da parte dei Comuni.
Si rende necessario, in particolare, acquisire una puntuale conoscenza dello stato di
avanzamento dei singoli interventi attraverso un puntuale scambio di informazioni con i comuni
erogatori dei contributi.
Tale attività preliminare rappresenta il punto centrale e necessario per poter poi
procedere ad una definizione amministrativa delle relative istanze, provvedendo, ove necessario,
anche alla revoca dei contributi stanziati.
Questa attività, per la complessità e vastità che la caratterizza richiederà un
impegno rilevante in termini di conoscenze tecniche e adempimenti amministrativi e, stante
l’impellente necessità di definirne gli esiti, si ricorrerà ad ogni tipo di meccanismo che possa
fungere da supporto agli uffici, privilegiando l’utilizzo di relazioni in house.
Interventi demandati ai soggetti attuatori
Nel corso del 2011 si è proceduto ad un pressoché integrale monitoraggio di tutti
gli interventi demandati a soggetti attuatori terzi, dando puntualità e certezza al regime finanziario
degli stessi. Nel corso del 2012 si procederà ad ultimare il quadro conoscitivo degli interventi e a
dare completa coerenza e puntualità attuativa agli stessi.
Interventi ad attuazione diretta
Gli interventi di recupero precedentemente gestiti in via diretta dall’ex
Commissario al Sisma hanno trovato puntale ottimizzazione e ricognizione. Nel corso dell’anno si
procederà a concludere tutte le procedure relative a tali interventi che consentano di completare gli
stessi ovvero di darvi esecuzione.
INFRASTRUTTURE E OPERE PEBBLICHE
Programma Triennale Opere Pubbliche 2012 - 2014
Premesse:
La redazione del programma opere pubbliche di aggiornamento annuale per l’anno 2012 e
previsionale per l’annualità 2013/14, non può non tener conto, dei mutamenti degli assetti
istituzionali che investiranno in misura sostanziale le attribuzioni e le competenze delle Provincie,
già a partire da questo esercizio finanziario.
La prevista riduzione delle competenze delle Provincie in favore di maggiori attribuzioni
alle Regioni ed ai Comuni ha inciso pesantemente sulla redazione e sulla interpretazione del
programma che, evidentemente rischia di non avere più quella prospettiva di sviluppo pluriennale
che negli anni passati ha consentito alla Provincia di Rieti di essere l’Amministrazione più prolifica
in termini di appalti e cantieri attivati della Regione Lazio.
In questi ultimi anni sono stati intrapresi ed attuati azioni e progetti importanti sul versante
delle opere pubbliche, distinguendo l’ordinaria amministrazione ovvero quelle opere di
manutenzione periodica e programmata che consentono di salvaguardare i beni amministrati, dalle
opere più propriamente di sviluppo e svolgono la funzione di volano per l’economia locale,
interventi strategici che hanno riguardato in maniera distinta ed equilibrata tutti i diversi ambiti
territoriali amministrati dalla Provincia di Rieti.
In questo quadro è emerso ed è risultato evidente all’interno dei piani e dei programmi
attuati negli scorsi anni quanto la Provincia di Rieti ha messo in campo nel comparto, per esempio,
delle infrastrutture per la viabilità e per il turismo, settori nevralgici per lo sviluppo socio
economico di questa provincia, oppure per le infrastrutture per l’istruzione superiore altro comparto
importate per lo sviluppo sociale e la crescita civile della Provincia.
Importanti risultati si sono avuti mediante l’implementazione di buone pratiche
amministrative, dove l’introduzione di importanti innovazioni e semplificazioni procedurali hanno
consentito di ottenere risposte sempre più celeri ed efficaci.
Queste innovazioni nella gestione amministrativa delle opere pubbliche hanno consentito di
fronteggiare rapidamente le emergenze di ordinaria e straordinaria manutenzione, attraverso lo
strumento dell’appalto aperto di manutenzione ora mutuato all’interno delle procedure di Accordo
quadro; oppure di rispondere con efficacia alle richieste di sostegno da parte dei Comuni, attraverso
lo strumento dell’accordo di programma; ma anche di ottenere importanti risultati sul versante della
programmazione e della gestione amministrativa attraverso un diffuso ricorso allo strumento della
conferenza dei servizi, anche per l’approvazione e delle varianti urbanistiche semplificate.
Appalti e cantieri in corso:
L’illustrazione del programma delle opere pubbliche non può quindi da una descrizione
sintetica delle opere più importati per le quali risultano appaltati i relativi lavori e che, pur non
essendo ricomprese della programmazione, è opportuno elencare in forma sintetica in quanto
impegneranno l’Amministrazione nel corso del prossimo esercizio finanziario,
Appalti in corso sulla viabilità:
-
La realizzazione del completamento della superstrada Rieti Torano nel tratto Grotti-Ville grotti;
-
Il IV lotto dei lavori di ammodernamento della strada Turanense nel tratto fra il bivio di Collalto
e Turania
-
Gli interventi relativi all’Accordo quadro di manutenzione per le strade provinciali e Regionali
-
La realizzazione dei lavori di messa in sicurezza della SR 313 tratto passo Corese Poggio
Mirteto scalo con interventi significativi all’interno dei centri abitati di Passo corese, Ponte
sfondato Colonnetta, Poggio Mirteto scalo
-
I lavori di messa in sicurezza della SP Terminillo Leonessa
-
La messa in sicurezza e l’ammodernamento della rotatoria di Passo Corese
-
I lavori per la realizzazione del parcheggio nella stazione di Stimigliano scalo
Appalti in corso sulla edilizia scolastica:
 l’attivazione del nuovo convitto studentesco, mediante il completamento delle relative forniture
degli arredi e delle attrezzature
 la realizzazione della nuova sede dell’istituto alberghiero
 la realizzazione della nuova scuola in loc. Campoloniano
 I lavori di ristrutturazione della palazzetto dello sport di Passo Corese
 La realizzazione di nuove aule prefabbricate all’interno del Polo didattico di Passo Corese
 La realizzazione della nuova strada di accesso al polo didattico di Poggio Mirteto
 La sistemazione dell’area esterna del Palazzo degli studi di Rieti
Appalti in corso sul patrimonio:

La sistemazione locali sottostanti i giardini del Vignola presso il palazzo del governo

La realizzazione rete di piste ciclabili monte piano reatino IV lotto

Il restauro ex caserma carabinieri di via Cintia

Il completamento lavori di sistemazione Villa Battistini

La realizzazione Polo della sicurezza di Poggio Mirteto
Quadro delle risorse disponibili:
La scheda 1 allegata al programma e sotto riportata, illustra la composizione delle risorse
finanziarie che compongono il programma pluriennale nelle diverse annualità di riferimento:
Arco temporale di validità del Programma
2012
Disponibilità
finanziaria
44.955.135.44
3.440.000.00
1.400.000.00
RISORSE DISPONIBILI
Opere già finanziate in esercizi precedenti
Entrate aventi destinazione vincolata per legge
Entrate acquisite mediante contrazione di mutuo
Entrate acquisite mediante apporti di capitali
20.235.000.00
privati
Alienazione Immobili
868.000.00
Stanziamenti di bilancio
1.347.218.36
Totali 72.245.353.80
2013
Disponibilità
finanziaria
2014
Disponibilità
finanziaria
85.169.750.49
2.470.000.00
52.338.441.74
2.150.000.00
900.000.00
1.347.218.36
89.886.968.85
200.000.00
1.347.218.36
56.035.660.10
Opere già finanziate in esercizi precedenti
La maggior parte delle risorse sono relative ad opere già finanziate in esercizi precedenti che
vengono mantenute all’interno del piano fino all’aggiudicazione definitiva dei relativi appalti.
Fra questi interventi in via di attuazione quello di maggiore importanza è sicuramente il progetto
per il completamento della Superstrada Rieti-Torano nel tratto da Grotti a Rieti.
Questo intervento si pone in
relazione, anche finanziaria, con quello già in corso di
realizzazione nel tratto Ville Grotti Grotti del quale costituisce la necessaria continuazione.
La progettazione dell’opera di completamento, finanziato dalla Regione Lazio con uno
stanziamento pluriennale che parte dal 2008, è giunta ad un avanzato stato di progettazione almeno
a livello di studi e alternative progettuali preliminari.
Purtroppo, sono note le difficoltà che sono nel frattempo emerse nella condivisione del
tracciato all’altezza della frazione di Casette nel Comune di Rieti, difficoltà che hanno rallentato la
procedura e imposto una richiesta di proroga alla Regione Lazio per l’individuazione del contraente.
Nel corso del prossimo esercizio finanziario si auspica di trovare una soluzione
possibilmente condivisa senza però perdere di vista la necessità di rispettare i termini del
finanziamento, che se non venissero attuati porrebbero mettere la Regione Lazio, già in evidenti
difficoltà finanziarie, nelle condizioni di dirottare altrove i finanziamenti, con gravi danni per
l’Amministrazione Provinciale che ha già anticipato risorse sul progetto.
Altra partita importante nel quadro delle opere già finanziate e che saranno attuate con la
predisposizione dei relativi progetti è quella relativa agli interventi previsti per fronteggiare le
conseguenze degli eventi sismici che nel 2009 hanno coinvolto diversi Comuni della Provincia di
Rieti.
Si tratta di venti interventi di riparazione e miglioramento sismico locale su edifici e
strutture pubbliche nei Comuni compresi nella Delibera regionale di concessione del finanziamento:
Amatrice, Accumuli, Borbona, Posta, Micigliano, Antrodoco, Castel Sant’angelo, Cittaducale,
Fiamignano, Pescorocchiano e Borgorose.
Infine troveranno compimento o avvio gli interventi già finanziati sulla viabilità locale da
realizzarsi mediante accordi di programma, quali le opere di completamento del collegamento
intervallivo fra i Laghi Salto e Turano e le opere di ammodernamento della strada che collega
Monteleone e Scandriglia.
Opere da finanziarsi con stanziamenti di bilancio e mutui
In merito alle opere finanziate con il prossimo esercizio finanziario è possibile rilevare la
drastica riduzione degli stanziamenti di bilancio derivante dal taglio operato dal Governo ai
trasferimenti cosiddetti ex Anas.
Le risorse residue, poco oltre il milione trecentomila euro, sono state destinate per la
maggior parte al finanziamento delle manutenzioni stradali mediante l’attivazione di Accordi
quadro di manutenzione sulle strade provinciali e regionali.
Altra fonte di finanziamento del programma delle opere pubbliche è rappresentato dalla
accensione di mutui.
Anche su questo versante di investimento, pesano le incertezze connesse all’arco temporale
oggi previsto per l’attuazione dei nuovi assetti istituzionali e che prevedono, già dal prossimo
esercizio finanziario, oltre che il ridimensionamento della rappresentanza politica delle Provincie la
drastica riduzione delle loro competenze che comporterebbe di fatto una soppressione di fatto delle
Provincie stesse.
Per tale ragione anche l’opportunità di attivare mutui pluriennali da parte delle Provincie è
stata messa in discussione.
Nel programma per il prossimo esercizio finanziario sono stati pertanto previsti nuovi mutui
per un milione e quattrocentomila euro da destinare piuttosto che alla realizzazione di nuovi
interventi (evidentemente con tempi di attuazione più lunghi), al completamento di quelle già
avviate oppure ad interventi che possono trovare attuazione nell’arco dell’anno.
Viene pertanto previsto un mutuo per il completamento e la messa in esercizio della nuova
Piscina provinciale del Terminillo e confermato il mutuo per gli Accordi Quadro sulle manutenzioni
degli edifici scolastici che già nel corso del precedente esercizio finanziario ha dato buoni risultati
in termini procedurali.
Opere aventi destinazione vincolata a specifici finanziamenti
Non sono presenti nel piano interventi da realizzarsi mediante nuovi finanziamenti.
La Regione Lazio, in passato molto attiva in tal senso, da oltre due anni non concede
finanziamenti alla Provincia di Rieti e questo incide in maniera pesante anche sul programma
attuale.
Sono invece comprese nel programma tutte le opere per le quali sono stati effettuati gli studi
e le richieste di finanziamento nel corso del precedente esercizio finanziario in materia di edilizia
scolastica e viabilità.
In questo quadro sono particolarmente rilevanti gli interventi sulle infrastrutture strategiche
e sugli edifici sensibili: scuole, caserme, edifici pubblici e ponti stradali ecc… e oggetto delle
Verifiche sismiche previste dalla Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministrai n° 3274/03 e
che si sono concluse nel 2011.
In taluni casi tali edifici hanno evidenziato problemi in ordine alla risposta sismica per i
quali sarebbero opportuni interventi di adeguamento o miglioramento sismico. Sono comunque in
corso da parte della provincia ulteriori approfondimenti tecnici per verificare la presenza anche di
problemi di natura statica ciò al fine di procedere, se necessario, ad interventi locali di
consolidamento. Tutti questi interventi sono stati inseriti nel piano e, sebbene compresi in un
apposita delibera regionale, non risultano oggetto di finanziamenti da parte della Regione.
Risultano poi confermate importanti opere sulla viabilità, ambiziose e molto auspicate dalle
Amministrazioni locali.
Tali interventi, perlopiù ricompresi all’interno della previsione triennale, possono essere
oggetto di puntuali richieste di finanziamento laddove in taluni casi sono in corso di redazione i
progetti o gli studi di fattibilità. Fra le opere comprese in questa fattispecie si elencano le seguenti:
Ammodernamento strada provinciale SP 30b
Ammodernamento strada provinciale SP 42d (Montopoli)
Collegamento superstrada Rieti- Terni con ex Strada statale 79 Ternana e realizzazione nuovo
svincolo
Completamento viabilità Turania - depuratore - Pozzaglia
S.P. 30/a “Salto-Cicolana-Roccaranieri-Osteria Mattioni”: Allargamento sede stradale e
regimazione acque meteoriche.
Collegamento viario Tarano - Montebuono - Magliano - Campana Realizzazione collegamento Fiumata - fraz Mercato
Valorizzazione ai fini della balneazione delle spiagge dei laghi salto e turano
Realizzazione collegamento SR 578 svincolo Capradosso SP 67 (diga salto)
Adeguamento ponti sulla SP Turanense (protocollo di intesa con provincie di Roma e l'Aquila)
Realizzazione eliporti per protezione civile e servizio sanitario
Interventi per la valorizzazione dei Laghi Salto, Turano e Paterno
Realizzazione Museo San Francesco e sistemazione chiostro
Altre forme di finanziamento delle opere pubbliche
Per il finanziamento degli interventi previsti dal programma pluriennale delle opere
pubbliche, fra cui possono rientrare in parte quelle elencate in precedenza, è previsto il ricorso a
risorse derivanti dalle alienazioni immobiliari.
Sulla scorta del vigente programma delle valorizzazioni immobiliari, le risorse ricavabili
mediante le alienazioni immobiliari e destinante al finanziamento di opere pubbliche sono state
valutate in circa due milioni di euro nell’arco del triennio.
E’ altresì prevista l’accensione di mutui con previsione pluriennale per un importo medio di
due milioni annui.
Su questa forma di finanziamento gravano comunque le riserve già dette circa la possibilità
per le province di impegnarsi sul veramente dell’indebitamento anche per il 2013 e 2014.
Non meno importanti dal punto di vista delle forme di finanziamento previste dal piano sono
le opere per le quali è previsto il ricorso alla finanza di progetto oppure alle concessioni di
costruzione e gestione.
Fermo restando le ulteriori proposte che potranno intervenire nel corso dell’anno in
attuazione della normativa in materia di finanza di progetto, si elencano in questa fattispecie i
seguenti interventi:
- Finanza di progetto per ampliamento complesso sportivo il loc. La valletta
-
Interventi di miglioramento e potenziamento degli impianti sportivi provinciali di Rieti
“Cittadella dello sport”
-
Concessione per lavori di completamento funzionale e gestione della Residenza sanitaria
assistita di Rieti
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Assessorato alle Politiche Ambientali e Vincolo Idrogeologico
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
L’ASSESSORE
Michele Beccarini
TUTELA DEI CORPI IDRICI E DISCIPLINA DEGLI SCARICHI
Controllo e autorizzazione degli scarichi in corpi idrici ai sensi del D. Lvo 152/06 e s.m. e i.
(dall’art.100 all’art.132) e della deliberazione di Consiglio Regionale n. 42 del 27.09.07 “Piano
Regionale di Tutela delle Acque”. Alla Provincia compete l’autorizzazione, il controllo e il
monitoraggio degli scarichi in corpi idrici superficiali e sul suolo di acque reflue urbane, industriali
e civili di Privati, Comuni, Imprese Artigiane ed Industriali.
Gli scarichi sono normati, oltre che dal dlgs 152/2006 dal Piano Regionale di Tutela delle Acque
(Deliberazione di Consiglio Regionale n. 42 del 27.09.07) che prevede si adottino misure di
controllo anche per gli scarichi di piccoli insediamenti, case sparse, edifici isolati e prevede ulteriori
limiti di emissione per gli scarichi di acque reflue sia per gli agglomerati urbani superiori a 2000
A.E. (per i quali sono anche previste modifiche alle modalità di prelievo e controllo degli effluenti)
sia per gli agglomerati urbani inferiori a 2000 A.E.
Ad esso si aggiungono le prescrizioni dettate dalla D.G.R. n. 318 del 11.04.2003 che individua la
quasi totalità del territorio della Provincia di Rieti come “Area Sensibile” a rischio di
eutrofizzazione, che comportano un particolare controllo dei livelli di azoto e fosforo negli scarichi.
I limiti previsti comportano una trasformazione ed un adeguamento degli impianti di depurazione
presenti nella provincia di Rieti che nella maggior parte dei casi sono stati realizzati prima
dell’emanazione del Piano Regionale di Tutela delle Acque.
Suddetti limiti di emissione degli scarichi possono essere raggiunti attraverso sistemi di depurazione
di tipo biologico o trattamenti naturali dei reflui (fitodepurazione) in osservanza delle linee guida
emate dalla Regione Lazio con delibera di G. R. n. 219 del 13.05.2011 che suggerisce i criteri per
la progettazione e il controllo di impianti di fitodepurazione da adottarsi per un n° di abitanti
equivalenti inferiore a 300 AE.
Le attività svolte dal settore in questo campo riguardano:
Rilascio delle autorizzazioni agli scarichi di acque reflue domestiche, urbane e industriali, nei tempi
previsti dalla legge, e relativo controllo;
Aggiornamento del catasto degli scarichi urbani – industriali – civili;
Monitoraggio della qualità degli specchi d’acqua presenti nel territorio provinciale anche in
riferimento agli interventi di disinquinamento realizzati dall’amministrazione sui principali
specchi d’acqua.
Sull'argomento, al fine di favorire l'adeguamento degli impianti di depurazione attaualmente
esistenti attraverso l'adozione del trattamento di fitodepurazione, si procederà alla organizzazione di
un corso rivolto ai tecnici comunali e liberi professionisti.
TUTELA DELL'ARIA E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA
L’attività del settore consiste nell'autorizzazione e controllo delle emissioni in atmosfera ai sensi del
D.Lvo 152/06 (dall’art 267 all’art.278) attraverso lo svolgimento di una Conferenza di Servizi (art.
269) per le autorizzazioni di impianti in via ordinaria o attraverso procedimenti semplificati come
nel caso di attività a “ridotto inquinamento” per le quli si procede ai sensi dell'art. 272 comma 2 del
D.Lvo 152/06.
In questo secondo caso si procede nei modi previsti dalla deliberazione della G.R. n. 776 del
24.12.2008 che norma le autorizzazioni cosiddette in via “generale” definendone il campo di
applicazione.
L’attività di controllo sulle ditte autorizzate avviene attraverso ARPA LAZIO, che provvede alla
verifica presso la ditta autorizzata delle prescrizioni enunciate nell'atto autorizzativo.
Alle competenze descritte si connettono le seguenti attività:
aggiornamento del censimento delle emissioni con la redazione di una mappa delle emissioni ai fini
della valutazione di particolari concentrazioni dovute alla distribuzione dei punti di emissione sul
territorio e all’eventuale sovrapposizione con condizioni climatiche che ne possono favorire
l’amplificazione;
Monitoraggio della qualità dell’aria con particolare riguardo alle situazioni evidenziatesi come
critiche e alla valutazione delle eventuali misure di tutela adottate in coordinamento e collaborazione
con COMUNI, ARPA e ASL.
IMPIANTI TERMICI DI USO CIVILE
È competenza delle Province l’attività di controllo sul rendimento ed il risparmio energetico degli
impianti termici e l’uso razionale dell’energia per i territori dei comuni con popolazione inferiore a
40.000 abitanti. Per la Provincia di Rieti si traduce in una competenza da esercitare su tutti i comuni
tranne il capoluogo.
I riferimenti normativi per tali attività sono: Legge 10/91 - D.P.R. 412/93 - D.P.R 551/99 - L.R.
14/99 - D.L.vo 152/05 - D.L.vo 192/05 - D.L.vo 311/06
Nel dettaglio l’attività tecnico–amministrativa di controllo sugli impianti termici di qualsiasi
potenza, svolta dalla Provincia, consiste in:

raccolta e archiviazione cartacea della documentazione tecnica relativa ad ogni singolo
impianto (gli impianti complessivamente presenti sul territorio sono stimati in circa 40.000).

periodica campagna di informazione e sensibilizzazione tipo “caldaia sicura” e “riduzione
delle emissioni”;

Attività di formazione e aggiornamento per installatori e manutentori;

passaggio dall’archivio cartaceo ad un catasto informatico degli impianti (catalogati per
comuni con classificazione dei dati per tipologia, potenza, combustibile impiegato);

ricerca degli impianti non dichiarati attraverso l’incrocio dei dati del suddetto Catasto con i
dati forniti dalle società di distribuzione (Snam – Italgas ecc.);

Sollecito attraverso l’invio di lettere agli utenti inadempienti;
Per l’efficace svolgimento delle azioni previste l’ente si avvale del supporto della Società, a totale
partecipazione pubblica, Risorse Sabine s.r.l. cui sono affidate, attraverso un contratto di servizi,
gran parte delle attività sopra elencate.
Inoltre l'Ente per poter esercitare il controllo ispettivo sugli impianti termici ha provveduto alla
redazione di un apposito regolamento avente lo scopo di definire indirizzi e procedure riguardanti le
attività di ispezione e verifica, sia documentale che in sito, sulle attività obbligatorie di controllo dei
fumi di scarico che sulla periodica manutenzione degli impianti termici da parte dei manutentori.
L'adozione del regolamento consentirà l'attivazione del servizio di ispezione con un sensibile
aumento dei soggetti che provvederanno ad una corretta gestione dell'impianto.
GESTIONE DEI RIFIUTI E BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI
Le attività in materia di rifiuti riguardano:
1) Autorizzazione e Controllo delle attività di recupero rifiuti in procedura c.d. semplificata ai
sensi degli artt214 e 215 del D.Lvo 152/06 come modificato dal D. L.vo n. 4/08 nonché dal D. Lvo
128/2010, che assegna alle Province la tenuta del registro delle imprese che effettuano attività di
recupero rifiuti;
2) Autorizzazione e Controllo delle attività di gestione rifiuti in c.d. procedura ordinaria art. 208
dello stesso testo normativo;
3) Partecipazione ai procedimenti di bonifica dei siti contaminati e rilascio delle certificazioni di
avvenuta bonifica ai sensi degli artt 239 e seguenti del dlgs 152/2006 e s.m.e i.
Le modalità di svolgimento dei procedimenti relativi alle attività di recupero rifiuti sono definiti
dalla deliberazione di G. R. n. 239 del 18.04.2008 che specifica altresì le competenze delle Province
a rilasciare autorizzazioni alla realizzazione e messa in esercizio degli impianti di gestione dei rifiuti
sotto riportati:
•
impianti per il recupero di rifiuti pericolosi non di competenza regionale (operazioni R10,
R11, R12, R13, R14);
•
impianti di trattamento di rifiuti non pericolosi ad eccezione di quelli con capacità
produttiva > 50 tonnellate/giorno che effettuano eliminazione di rifiuti attraverso operazioni D8 e/o
D9 come richiamati nel D.Lgs. 59/05;
•
stazioni di trasferimento dei rifiuti
•
il rilascio dell’autorizzazione per l’uso agricolo dei fanghi.
Tra le attività di maggiore rilievo connesse a queto campo di attività si sottolinea la partecipazione
ai procedimenti di bonifica delle aree industriali dismesse (Ex SNIA –Ex Montecatini – Ex
Zuccherificio- praticamente concluso-) e di altre aree contaminate da rifiuti (ad esempio: ex ZEPA
– ex MASAN di Magliano Sabina), o dal versamento di Idrocarburi (fenomeno tipico dei punti
vendita carburanti) o infine da rifiuti abbandonati in discariche abusive.
Il procedimento consiste nella partecipazione alle Conferenze di Servizi, convocate dai comuni, e
nel monitoraggio del livello di inquinanti presenti nelle matrici ambientali e quindi nella verifica
dell’adeguatezza dei metodi di indagine e bonifica adottati ai vari stati di avanzamento delle
attività che vanno dalla definizione del Piano di Caratterizzazione del sito fino alla conclusione
dell’intervento di bonifica vero e proprio.
Per la relativa attività di monitoraggio la Provincia si avvale del supporto tecnico – scientifico di
ARPA Lazio con la quale è stata sottoscritta una convenzione sul modello di quella prevista nella
deliberazione di G.R. n. 451 del 2008.
SANZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI RIFIUTI
In relazione all’inosservanza delle disposizioni in materia di rifiuti, il nuovo Testo Unico
Ambientale (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.), stabilisce il ruolo delle Province alle quali assegna la
competenza all'accertamento degli illeciti amministrativi nonché alla irrogazione delle sanzioni
amministrative pecuniarie previste dalla parte IV del citato decreto legislativo, come disposto
dall’art. 262, ad eccezione delle sanzioni previste dall’articolo 261, comma 3 relativo al divieto di
cui all’articolo 226, comma 1 per le quali è competente il Comune.
L’applicazione delle sanzioni amministrative riguarda le seguenti trasgressioni, relative al D.Lgs
152/2006:
•
Abbandono e o deposito incontrollato di Rifiuti, (art. 255 comma 1, in relazione all’art. 192
comma 1);
•
Immissione nelle acque di rifiuti solidi liquidi, (art. 255 comma 1, in relazione all’art. 192
comma 1);
•
Immissione nel normale circuito di raccolta dei rifiuti urbani imballaggi terziari, (art. 255
comma 1 in relazione all’art. 226 comma 2);
•
Mancata consegna del veicolo al centro di raccolta autorizzato da parte del proprietario
dello stesso, ( art. 255 comma 1 in relazione all’arti. 231 comm1, 2);
•
Mancata tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti, o compilazione incompleta dello
stesso, da parte dei soggetti di cui all’art. 189 comma 3, che svolgono le operazioni di recupero e di
smaltimento dei rifiuti (art. 258 comma 2 in relazione all’art. 190 comma 1);
•
Trasporto di rifiuti senza il prescritto formulario di identificazione dei rifiuti o indicazione di
dati incompleti o inesatti sullo stesso (art. 258 comma 2 in relazione all’art. 193).
L’Ufficio procede nella gestione del contenzioso, ai sensi della Legge 689/1981, e con particolare
riferimento a quanto di seguito riportato:
− esame dei verbali di accertamento e contestazione di illecito amministrativo elevati dagli organi
addetti al controllo (Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato,
Polizia Locale, ARPA ASL) sull’osservanza delle disposizioni in materia ambientale;
− gestione della fase istruttoria con disamina della documentazione pervenuta alla Provincia
(verbali, scritti difensivi, audizione personale) fino all’emissione della conclusiva ordinanza di
ingiunzione, archiviazione, revoca e/o annullamento;
− predisposizione dei ruoli esattoriali nelle ipotesi di mancato pagamento della sanzione
amministrativa pecuniaria, comminata con ordinanza-ingiunzione, nei termini previsti dalla legge;
− notifica degli atti ingiuntivi a mezzo Ufficio N.E.P. del Tribunale, qualora il contravventore
risulti essere irreperibile;
− alla trasmissione all’Ufficio contenzioso di Questa Amministrazione Provinciale, degli atti
necessari alla rappresentanza in giudizio dell’Ente in caso di opposizione giudiziale all’OrdinanzaIngiunzione.
Considerato il cospicuo articolato normativo e l'entità delle sanzioni, che colpiscono
prevalentemente le piccole imprese ed imprese artigiane che ne richiedono costantemente la
rateizzazione per le condizioni di crisi in cui versa l'economia locale, si ritiene necessario dotarsi di
uno strumento che dettagli l'applicazione degli artt. 8 -8 Bis, 11, 16 e 26 della legge 689 del 1981.
A tale scopo si è proceduto nella stesura di un “regolamento per l’applicazione delle sanzioni
amministrative pecuniarie in materia ambientale di competenza provinciale”.
Il regolamento definisce le modalità operative secondo le quali comminare le sanzioni
amministrative derivanti dai Processi Verbali elevati dagli Organi di controllo, (Guardia di Finanza,
Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Locale, ARPA, ASL) e i criteri per
la determinazione dell’entità delle sanzioni amministrative, nel caso di reiterazione dell’illecito,
ammissibilità del minimo edittale, condizioni per la concessione del pagamento rateale delle
sanzioni.
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (A.I.A.)
Ai sensi del D.M. 59/05 e D. Lvo 152/06. come modificato dal D.Lvo n. 4/08 e dal D.Lvo128/2006
Nell’anno 2010 sono stati conclusi, entro i termini stabiliti dalla Regione Lazio e dal Ministero
dell’Ambiente i procedimenti per il rilascio dell’A.I.A. alle Imprese che ne avevano fatto richiesta.
Proseguiranno pertanto i controlli previsti dalla normativa vigente sugli impianti autorizzati in
collaborazione con ARPA Lazio mentre si procederà al rilascio delle nuove autorizzazioni o alla
modifica sostanziale delle esistenti.
Le competenze provinciali in materia di autorizzazione integrata ambientale sono state di recente
ridefinite dalla L. R. n. 16/2011 che non ha apportato significative variazioni.
ZONIZZAZIONE ACUSTICA
La legge regionale 3 AGOSTO 2001 n.18 stabilisce che sono di competenza delle Province

il controllo e la vigilanza in materia di inquinamento acustico, negli ambiti territoriali
ricadenti

nel territorio di più comuni;
la gestione dei dati di monitoraggio acustico forniti dall’Arpa Lazio nell’ambito di una
banca dati provinciale del rumore;

La valutazione dei piani di risanamento acustico comunali e la formulazione, sulla base
degli
stessi di proposte alla Regione ai fini della predisposizione del Piano Regionale;

La Verifica sulla base del piano Regionale dei piani di risanamento acustico proposti dai
comuni;

Il coordinamento delle azioni di contenimento del rumore attuate dai comuni nel caso di
inquinamento acustico di aree ricadenti nel territorio di più comuni;

pianificazione relativa a sorgenti di rumore diffuse e di rilievo sovra comunale tipo strade
RISORSE IDRICHE E DIFESA IDRAULICA
DIFESA IDRAULICA
La Legge Regionale n. 53 del 1998 “organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione
della Legge 18 maggio 1989, n. 183” ha delegato alle province le attività amministrative e di
controllo, con i connessi compiti di polizia idraulica, sui corsi d’acqua secondari – ovvero sul
reticolo idrografico provinciale ad esclusione dei corsi d'acqua principali (nel caso della nostra
provincia: il Velino da Antrodoco in poi – i fiumi Salto, Turano e Tronto a valle delle dighe).
Con riferimento al R.D. n. 523 /1904, ed in particolare all’art. 93, la provincia rilascia sui corsi
d'acqua secondari una autorizzazione ai soli fini idraulici sulle opere in alveo (attraversamenti –
scarichi - occupazioni di aree del demanio idrico) basata su un'attività di controllo dei progetti e
sulla verifica diretta, attraverso sopralluoghi, della compatibilità idraulica degli interventi proposti.
Le modalità di rilascio di tali autorizzazioni sono uniformate alle procedure previste dalla delibera
di Giunta Regionale del Lazio n. 4757 del 14.09.1999 così come previste dal Regolamento
Provinciale che prevede peraltro delle spese di istruttoria che comportano un incasso annuo di circa
5.000 euro.
L’attività di sorveglianza e polizia idraulica è altresì regolamentata dall’art. 96 del R.D. 523/1904
che definisce le attività vietate intorno ai corsi d’acqua.
I numerosi controlli e verifiche idrauliche eseguiti hanno comportato il coinvolgimento della Polizia
Locale per l'accertamento delle trasgressioni e l’emissione dei relativi verbali finalizzati
all’applicazione delle sanzioni.
La stessa L.R. 53/98 delega alle Provincie il controllo sull'attività dei Consorzi della Bonifica,
individuati quali enti attuatori degli interventi di manutenzione sui corsi d’acqua soggetti al servizio
pubblico di manutenzione elencati dalle Delibere di Giunta Regionale n. 4938/1999 n. 334/2005 e
119/2006 e delle opere di preminente interesse regionale.
La provincia partecipa alla individuazione degli interventi prioritari, stilando un programma delle
opere che nel corso delle funzioni di controllo si evidenziano come più urgenti, e vigila sulla loro
attuazione sulla base di quanto previsto nella convenzione appositamente sottoscritta con il
consorzio di bonifica che comporta altresì l'erogazione al consorzio stesso delle somme
appositamente trasferite dalla Regione Lazio per lo svolgimento delle predette attività.
La convenzione con il consorzio di bonifica ha una durata di anni cinque e allo stato attuale risulta
prorogata ma quanto neli prossimi mesi si dovrà procedere ad una nuova sottoscrizione tenendo
conto degli indirizzi e modifiche che gli uffici regionali hanno apportato alla stessa.
USO E TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE
La Provincia secondo l'art. 9 della medesima L.R. 53/98 è inoltre delegata dalla Regione alla
“tutela, uso e valorizzazione delle risorse idriche”. Le relative attività autorizzative e concessorie,
normate dal R.D. 1775/1933 e dalla Legge n. 36/94, si riassumono di seguito:
Le concessioni di piccole derivazioni di acqua pubblica. Per le quali una volta ammesse ad
istruttoria si attivano le procedure del T.U. per le richieste di utilizzazione di acque pubbliche
finalizzate all’uso irriguo, idroelettrico igienico ecc.
Il controllo all'escavazione di Pozzi per uso domestico così come definiti dall’art. 93 del R.D.
1775/1933 confermato dalla Legge 36/94. Mediamente ogni anno si ricevono circa n. 30
comunicazioni alle quali è dato tempestivo riscontro previo controllo dell’ammissibilità e verifica
dei requisiti.
L'autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee (pozzi per uso diverso dal domestico) art. 95 e
seguenti R.D. 1775/1933.
Licenze annuali di attingimento art. 56 R.D. 1775/1933. Le licenze annuali di attingimento sono
concesse secondo procedure che comportano verifiche di compatibilità, richieste di versamenti,
controlli finanziari e registrazione degli atti. Nell’ambito di tali attività sono eseguiti numerosi
riscontri e controlli su richiesta degli organi di Polizia.
ADDIZIONALE REGIONALE
La legge Regionale n. 9 del 17 febbraio 2005 attribuisce alle Provincie la riscossione e l’introito
dell’addizionale regionale, prevista dalla L.R. 28/1998, sui canoni derivanti dall’utilizzo di acque
pubbliche. L’addizionale è determinata nella misura del 10% dell’importo del canone la cui
riscossione è di competenza regionale.
Gli importi dovuti, debbono essere rideterminati annualmente in base al tasso di inflazione
programmato, e in virtù di questi nell'ultimo anno risultano incassati circa 7.500 euro.
A supporto e corredo delle attività di ordinaria amministrazione sono inoltre in corso di
realizzazione le seguenti attività:
Piano per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua minori. Sulla base di uno studio
precedentemente condotto sono stati individuati dei corsi d'acqua per i quali il ripristino delle
sezioni idrauliche potrebbe essere ottenuto attraverso l'estrazione di materiali impiegabili come
materiali da costruzione. In considerazione delle osservazioni avanzate dall’Autorità di Bacino del
Fiume Tevere, è stata attivata una convenzione con L’Università “La Sapienza” per uno studio
sedimentologico dei corsi d'acqua interssati, necessario alla valutazione dell'impatto che tali attività
potrebbero avere sull'equilibrio e la conservazione dell'alveo, completato il quale sarà possibile
attivare il piano di attività sopra menzionato;
Cantiere scuola per l'applicazione di tecniche di ingegneria naturalistica. Attraverso un accordo di
programma con la Regione Lazio si vuole promuovere l'uso di tecniche di ingegneria naturalistica
nella stabilizzazione di versanti in frana e nella realizzazione di opere di difesa spondale di corsi
d'acqua. Il progetto prevede il coinvolgimento diretto degli operatori di altri settori
dell'amministrazione provinciale ed è stato finanziato dalla Regione Lazio in settembre con uno
specifico provvedimento.
Stipula della convenzione prevista dalla L.R. 53/98 e scaduta il 31.12.2009, con il Consorzio della
Bonifica Reatina verificando la possibilità di sviluppare con il Consorzio un protocollo di
attivazione della vigilanza idraulica e de pronto intervento nelle emergenze connesse al rischio
idraulico sui corsi d'acqua minori.
Costituzione di un SIT dei corsi d'acqua minori e di una correlata banca dati sull'utilizzazione delle
acque da impiegare come sistema di valutazione del rischio associato ad ogni corso d'acqua e banca
dati per la redazione di un progetto preliminare di manutenzione straordinaria dell'alveo.
FORESTAZIONE
Il territorio della Provincia di Rieti è costituito per circa il 51% da soprassuoli forestali i
quali sono una risorsa economica rilevante per le ditte operanti nel settore e per l’indotto. I boschi
sono generalmente governati a ceduo semplice, composto ed a fustaia: l’Ufficio Forestazione si
occupa della gestione delle tre citate tipologie in collaborazione e frequente confronto con il C.F.S.
(Coordinamento Provinciale di Rieti). Per ogni stagione silvana vengono istruite circa 60 richieste
di taglio relative a superfici boschive superiori a tre ettari secondo le modalità stabilite dal
Regolamento Regionale (approvato con deliberazione del Consiglio Regionale del Lazio n.7/2005).
L’istruttoria si compone della valutazione cartacea dei progetti di taglio supportata da una
verifica sul campo dei presupposti alla base delle scelte progettuali. Riscontrata la conformità alla
normativa vigente e ad una gestione sostenibile del bosco si procede all'emissione
dell’autorizzazione al taglio.
Nel caso in cui le superfici boscate ricadano in Parchi o/e Siti Natura 2000 per il rilascio
dell'autorizzazione è necessario acquisire il nulla osta del Parco o il parere di Valutazione di
Incidenza della Regione Lazio (Area Natura 2000). Inoltre nel caso in cui il bosco sia costituito da
cedui di età elevata, come disposto dall’art. 41 del Regolamento Regionale n.7/2005, è vincolante il
parere della Regione Lazio Dipartimento Ambiente - Area Foreste. Il C.F.S. coordina l’attività di
controllo per evitare qualsivoglia danno ambientale causato da abusi durante le fasi di utilizzazione.
La ricchezza del patrimonio locale in ambito forestale fanno si che il territorio della provincia sia
potenzialmente una delle zone italiane e certamente del Lazio, maggiormente proiettate verso uno
sviluppo fortemente improntato alla valorizzazione e alla gestione sostenibile del bosco. La
superficie distrettuale censita a bosco è pari a 144.390,1 ha, che rappresentano più della metà
dell’estensione totale ma anche il 21,81% della superficie boscata della Regione Lazio e l’1.25%
della superficie boscata dell’intero territorio nazionale.
In tale quadro risulta quanto mai opportuna la creazione di uno strumento generale di
coordinamento e gestione dell’intera dimensione forestale della zona, da coordinare con altri
strumenti di pianificazione d’area rispetto al tema delle energie rinnovabili, tema direttamente
connesso alla gestione delle biomasse forestali e per i quali, le notizie rilevabili sul territorio sono
ancora approssimate e scarsamente utilizzabili;
Considerato che le politiche e le misure programmate dal programma europeo per il cambiamento
climatico (ECCP) suggeriscono di coinvolgere nell’implementazione del Protocollo di Kyoto oltre
ai governi nazionali anche amministrazioni territoriali e comunali; l’Amministrazione Provinciale di
Rieti, nell’ambito delle funzioni e dei compiti attribuitigli dalla norma, intende impegnarsi nel
perseguimento degli obiettivi comunitari, nazionali e regionali anche attraverso la valorizzazione e
la gestione compatibile del patrimonio boschivo provinciale, iniziando da quello pubblico.
E' noto che uno dei maggiori assorbitori di gas serra, ed in particolare dell’anidride carbonica, è
costituito da piante, alberi e, in generale dall’accumolo di biomassa, attraverso al crescita vegetale.
Nell’ambito del Protocollo di Kyoto la promozione di attività che aumentino o conservino queste
riserve viene vista come un supporto alle strategie di contenimento e riduzione delle emissioni nei
settori energetici e produttivi, in attesa che si diffondano tecnologie pulite e alternative ai
combustibili fossili. Uno degli strumenti messi in campo dallo Sportello di Kyoto è la “Emission
trading”, vale a dire la commercializzazione dei diritti di emissione. Nella convinzione che
modifiche gestionali nella conduzione dei boschi in particolare di proprietà pubblica possano avere
per il nostro territorio ricadute ambientali, paesaggistiche e di reddito molto positive verrà
sviluppata una analisi quantitativa e qualitativa del patrimonio boschivo pubblico dei Comuni della
Provincia di Rieti al fine di predisporre un progetto pilota di gestione forestale eco-compatibile.
RETE NATURA 2000
La Direttiva Comunitaria 92/43/CEE (Habitat) del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla
conservazione degli Habitat naturali, seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, prevede la
costituzione di una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione, denominata
“Natura 2000”, formata dai siti in cui si trovano tipi di habitat naturali e seminaturali, tra cui le zone
di protezione speciale (ZPS) classificate dagli stati membri a norma della direttiva 79/409/CEE
(Uccelli) del Consiglio del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
L’Amministrazione Provinciale di Rieti ha contribuito, con la sottoscrizione di accordi specifici alla
attuazione:
-
- dei Programmi di “Tutela e gestione degli ecosistemi naturali” finanziati con fondi
DOCUP Ob. 2 – Lazio 2000-2006 - Misura I.1 – Sottomisura I.1.2.e per cui sono stati attuati gli
interventi di riqualificazione e tutela ambientale nella ZPS dei Monti Reatini;
-
- del III Accordo Integrativo dell’Accordo di Programma Quadro “Aree sensibili: parchi e
riserve” (APQ7) – per cui si è provveduto alla “Predisposizione di misure di conservazione per la
tutela delle Zone di Protezione Speciale (ZPS)” ai sensi della Direttiva comunitaria 79/409/CEE;
-
- del V° Accordo Integrativo dell’Accordo di Programma Quadro “Aree sensibili: parchi e
riserve (APQ7)” per cui nell’ambito del Progetto di Rete Ecologica Regionale – “Interventi di
conservazione e riqualificazione del Fiume Velino”, nel 2008 è stato redatto il progetto di fattibilità
relativo agli interventi di ricostituzione degli elementi di interesse ecologico.
nel corso del 2011 sono previste le seguenti azioni:
“Interventi di conservazione e riqualificazione del Fiume Velino”- Progetto di Rete Ecologica
Regionale - per un importo di euro 200.000,00 – a conclusione dell'iter di approvazione si procederà
all’indizione della gara per la realizzazione dei lavori.
Interventi di riqualificazione e tutela della batracofauna nella ZPS dei Monti Reatini
Nell’anno 2011 si è provveduto alla esecuzione dei lavori e alla sua conclusione. Nel 2012 si provvederà
alla pubblicazione di una brochure informativa al fine di far conoscere i valori naturalistici associati alla
RETE NATURA 2000.
“Predisposizione misure di conservazione della ZPS dei Monti Reatini”. Si provvederà
all’ultimazione delle attività previste in progetto riguardanti la pubblicizzazione rivolta alle categorie di
settore e ai portatori di interesse locale. Di seguito si provvederà alla redazione del provvedimento di
approvazione del rendiconto finale da sottoporre a verifica da parte della Regione Lazio per
l’erogazione del saldo del contributo concesso pari al restante 30% (Euro 13.500,00) e all’approvazione
definitiva e adozione delle misure di conservazione da parte della Regione Lazio.
“Predisposizione misure di conservazione della ZPS Monte Elci e Monte Grottone”
Si provvederà all’ultimazione delle attività previste in progetto riguardanti la pubblicizzazione rivolta
alle categorie di settore e ai portatori di interesse locale. Inoltre si provvederà alla redazione di studi di
fattibilità e/o progetti preliminari di interventi per la conservazione di habitat e specie ed all’attività di
monitoraggio aggiornamento e verifica del quadro conoscitivo naturalistico del sito. Di seguito, si
provvederà alla redazione del provvedimento di approvazione del rendiconto finale da sottoporre a
verifica da parte della Regione Lazio per l’erogazione del saldo del contributo concesso pari al restante
30% (Euro 9.000,00) e all’approvazione definitiva e adozione delle misure di conservazione da parte
della Regione Lazio.
“Predisposizione misure di conservazione della ZPS Fiume Farfa Corso Medio Alto”
Si provvederà all’ultimazione delle attività previste in progetto riguardanti la pubblicizzazione rivolta
alle categorie di settore e ai portatori di interesse locale. Inoltre verrà ultimata la programmazione di
interventi e lavori a favore della conservazione di habitat e specie presenti nel territorio della ZPS,
all’attività di monitoraggio aggiornamento e verifica del quadro conoscitivo naturalistico del sito. Di
seguito, si provvederà alla redazione del provvedimento di approvazione del rendiconto finale da
sottoporre a verifica da parte della Regione Lazio per l’erogazione del saldo del contributo concesso
pari al restante 30% (Euro 9.000,00)
e all’approvazione definitiva e adozione delle misure di
conservazione da parte della Regione Lazio.
“Predisposizione misure di conservazione della ZPS Monte Tancia Monte Pizzuto”
Si provvederà all’ultimazione delle attività previste in progetto riguardanti la pubblicizzazione rivolta
alle categorie di settore e ai portatori di interesse locale. Inoltre verrà ultimata la fase degli studi di
fattibilità e/o progetti preliminari per la conservazione di habitat e specie ed all’attività di monitoraggio
aggiornamento e verifica del quadro conoscitivo naturalistico del sito. Di seguito, si provvederà alla
redazione del provvedimento di approvazione del rendiconto finale da sottoporre a verifica da parte
della Regione Lazio per l’erogazione del saldo del contributo concesso pari al restante 30% (Euro
36.000,00) e all’approvazione definitiva e adozione delle misure di conservazione da parte della
Regione Lazio.
“Misure di conservazione ZPS S. Vittorino Sorgenti del Peschiera” – fondi PSR.
Avendo la Provincia nel corso del 2011 richiesto il finanziamento di Euro 60.000,00 previsto dal
Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2007/2013 (Delibera di G.P. 172/2010) e tenuto conto
dell'attribuzione dello stesso in data 28 giugno 2011, nel corso del 2012 si procederà all’avvio delle
attività per la redazione delle misure di conservazione suddette.
“Misure di conservazione ZPS Bosco Pago” – fondi PSR
Avendo la Provincia nel corso del 2011 richiesto il finanziamento di Euro 30.000,00 previsto dal
Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2007/2013 (Delibera di G.P. 168/2010) e tenuto conto
dell'attribuzione dello stesso in data 28 giugno 2011 nel corso del 2012 si procederà all’avvio delle
attività per la redazione delle misure di conservazione suddette.
“Misure di conservazione ZPS Pareti rocciose del Salto e del Turano” – fondi PSR .
Avendo la Provincia nel corso del 2011 richiesto il finanziamento di Euro 30.000,00 previsto dal
Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2007/2013 (Delibera di G.P. 169/2010) e tenuto conto
dell'attribuzione dello stesso in data 28 giugno 2011nel corso del 2012 si procederà all’avvio delle
attività per la redazione delle misure di conservazione suddette.
“Misure di conservazione ZPS Lecceta del Convento Francescano di Greccio” – fondi PSR
Avendo la Provincia nel corso del 2011 richiesto il finanziamento di Euro 30.000,00 previsto dal
Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2007/2013 (Delibera di G.P. 170/2010) e tenuto conto
dell'attribuzione dello stesso in data 28 giugno 2011 nel corso del 2012 si procederà all’avvio delle
attività per la redazione delle misure di conservazione suddette.
Proposta di istituzione del Monumento Naturale “Basso corso del Fiume Farfa”.
Si procederà con l’iter amministrativo di legge per l’istituzione del Monumento Naturale, ai sensi della
L.R. 29/97, anche sulla base della proposta di perimetrazione presentata dall’Associazione Giardino
Faunistico di Piano dell’Abatino, di concerto con i comuni interessati e la Regione Lazio.
Proposta di istituzione del Parco fluviale del Fiume Velino
Si procederà, alla redazione di una delibera di approvazione degli studi effettuati e alla ridefinizione
della perimetrazione del tratto fluviale del Velino al fine di avviare la fase di concertazione con i
portatori di interesse locale, e proseguire con l'iter amministrativo, ai sensi della L.R. 29/97.
L’Ufficio preposto è altresì coinvolto nella istruttoria relativa ai sinistri stradali causati da
fauna selvatica con l'accertamento della prossimità di aree naturali protette al luogo del sinistro.
PROGETTO EUROPEO INTERREG IV C “SURF - NATURE”
Si proseguirà inoltre con la partecipazione al Programma Comunitario Interreg IV C Progetto
denominato Surf-Nature che vede la sua naturale scadenza nel dicembre 2012.
Il progetto Surf – Nature, come già ricordato nella passata relazione programmatica è finanziato dal
Programma Comunitario Interreg IV C, ha come obiettivi la promozione e la conservazione del
patrimonio naturale attraverso il miglioramento dell'utilizzo dei fondi FESR per la tutela
ambientale. La partnership è formata da 14 enti provenienti da 9 paesi europei (centri di ricerca,
università, autorità ed enti pubblici) direttamente coinvolti nella gestione ed utilizzo del Fondi
Europei di Sviluppo Regionale per la tutela ambientale e della biodiversità, e nella gestione della
Rete Natura 2000
MICOLOGIA
La normativa di riferimento è la legge regionale n. 32 del 05 Agosto 1998 “ Disciplina della raccolta
e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei e di altri prodotti del sottobosco”.
Dall’entrata in vigore della legge regionale n. 32/98 la Provincia di Rieti ad oggi ha rilasciato circa
15.000 tesserini di autorizzazione alla raccolta dei funghi epigei spontanei di cui un congruo
numero per i raccoglitori provenienti dalle Regioni limitrofe (Umbria, Marche, Abruzzo).
Per praticare la raccolta dei funghi il raccoglitore oltre al possesso del tesserino di autorizzazione è
tenuto al versamento del contributo annuale di € 25,82 alla Provincia di Rieti; dal contributo sono
esenti i raccoglitori che abbiano compiuto il sessantacinquesimo anno di età come stabilito dalla
legge regionale n. 4 del 28/04/2006.
Con le somme incassate vengono finanziate iniziative per la promozione e valorizzazione dei
prodotti del bosco e sottobosco quali funghi, tartufi, castagne, asparagi e promosse attività
finalizzate a migliorare la fruizione del bosco e a sviluppare il turismo montano che ha come
elementi di attrazione l’ambiente, la cultura delle aree montane e i prodotti alimentari del bosco e
del sottobosco.
Vengono inoltre concessi contributi finanziari per lo svolgimento di corsi di formazione micologica
in particolare quelli organizzati dalle scuole medie superiori (come il Liceo Scientifico “ C. Jucci “
di Rieti e dal Liceo biologico dell’Istituto Tecnico Industriale “ C. Rosatelli “ di Rieti) anche
nell’ottica di avvicinare gli studenti alla conoscenza dei sistemi ambientali e alla tutela degli
ecosistemi naturali in cui si sviluppano i funghi epigei spontanei e gli altri prodotti del bosco e
sottobosco.
Particolare attenzione è rivolta all’insorgere di eventi epidemiologici rilevanti nel territorio
provinciale, come è stato per il mal d’inchiostro del castagno che ha colpito in passato i territori
della Valle del Salto, che possono colpire il patrimonio boschivo produttivo con un danno alle
economie locali. In tali casi vengono sostenuti interventi di monitoraggio e studio con istituti
operanti sul territorio in materia di fitopatologie.
Tra le attività previste:
E' stata formulata una proposta di legge per regolamentare il prelievo dei funghi spontanei che prevede
una revisione dei calendari (eliminando la limitazione a tre giornate la settimana) – delle tariffe e
modalità di tesseramento di coloro che provengono da altre regioni.
La proposta è già stata ampiamente discussa in commissione ambiente con l'approvazione di un testo da
sottoporre al Consiglio Provinciale.
Interventi a favore dei prodotti del bosco e sottobosco
Educazione alla fruizione degli ambienti naturali
Piano dei sentieri - ricognizione dei sentieri montani e naturalistici ai fini della fruizione turistica dei
boschi e degli ambienti naturali - sviluppo di connessioni fisiche e tematiche tra i percorsi
PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
Interlocutori privilegiati delle attività di educazione ambientale sono ovviamente le scuole di ogni
ordine e grado con le quali vengono sviluppati progetti sia con interventi a favore della conoscenza
dell’ambiente naturale della flora e della fauna sia con interventi di educazione alla salvaguardia e
alla tutela degli elementi naturali con sensibilizzazione a temi come tutela di acqua e aria, rifiuti,
cambiamenti climatici.
Oltre alle iniziative di carattere divulgativo vengono realizzate opere che favoriscono la
fruizione dell'ambiente e il rispetto della natura:
Progetto del Planetario del Monte Terminillo - percorso didattico con allestimenti illustrativi delle
costellazioni e dei pianeti che costituiscono il sistema solare. Ispirato ad una analoga esperienza realizzata a
Selva di Val Gardena è stato proposto da diverse associazioni: Club Alpino Italiano – Circolo Astrofili di Rieti
– Rotary Club ed è stato progettato con le scuole: Liceo Scientifico di Rieti e Istituto d'Arte.
Il Parco Canile - Nell'ambito della tutela degli animali da affezione (cani, gatti) e della prevenzione del
randagismo, i Comuni con popolazione superiore a ventimila abitanti devono provvedere alla costruzione di
canili rifugio, mentre i Comuni con popolazione inferiore a ventimila abitanti hanno, allo stesso scopo,
l'obbligo di consorziarsi. Spetta all'Amministrazione provinciale definire il numero dei Consorzi ed i Comuni
che li compongono.
La Provincia ha il compito di promuovere, facilitare e coordinare tali attività ed in tale quadro sta procedendo
nell'aggiornamento del piano sul randagismo.
L'Amministrazione Provinciale quale intervento sul randagismo ha inoltre ipotizzato di realizzare un progetto
pilota per un canile "parco" in cui oltre alla custodia degli animali si sviluppino forme di gestione condivise
con le associazioni animaliste, attente ai diritti degli animali e a supporto di progetti di educazione ambientale
integrati con progetti di rieducazione e di affido degli animali.
Parco Piano Dell'Abatino - Ricovero degli animali sequestrati abbandonati e/o feriti in spazi idonei, alla loro
riabilitazione, finalizzata al successivo rilascio negli habitat naturali di provenienza.
Il parco dell'abatino rappresenta inoltre un interessante centro di educazione ambientale poiché consente, anche
grazie alla disponibilità e competenza dei gestori, di conoscere la fauna locale.
Altre attività quali:
GLI ACQUISTI VERDI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (GPP)
- Gli acquisti verdi sono uno degli strumenti individuati
dal VI Piano di Azione Ambientale dell’Unione Europea (con il nome di “Green Public Procurement”) e dalla
Strategia di Azione Ambientale per l’Italia approvata dal CIPE il 2/08/2000; sono uno strumento di sviluppo
sostenibile, rivolto alle pubbliche amministrazioni ed enti locali per orientarne gli acquisti verso prodotti ad
elevata compatibilità ambientale.
La norma italiana che ha introdotto gli acquisti verdi è il Decreto Ministeriale (Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio) 8 maggio 2003, n. 203, in applicazione al comma 4 dell’art. 19 del D.lgs 22/97 (Decreto
Ronchi).
Il Decreto, che individuava le regole affinché enti pubblici e società a prevalente capitale pubblico e/o aziende,
che gestiscono pubblici servizi, orientino i propri acquisti verso prodotti riciclati e a basso impatto ambientale,
è stato modificato dalla Commissione Europea che ha posto agli stati membri l’obiettivo di raggiungere, entro
il 2010, il 50% delle forniture verdi.
Si è svolto inoltre, un corso di formazione per fornire le informazioni basilari per avviare un processo di GPP,
rivolto ai responsabili degli uffici acquisti, provveditorato e risorse umane degli assessorati all’Ambiente dei
Comuni, degli Enti Parco e delle Comunità montane della Provincia di Rieti.
Successivamente con delibera di G. P. la provincia ha stabilito di adottare il GPP nei propri acquisti stabilendo
che questi dovranno essere condivisi dai settori dell'ente includendo un numero di forniture e servizi sempre
crescente fino a raggiungere la quota stabilita.
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE – Si tratta di un sistema di organizzazione e controllo della gestione che ha
come scopo la riduzione dell'impatto ambientale dell'attività svolta dal settore VI conforme al modello
rappresentato dalle norme internazionali ISO 14001:2004.
una prima fase del sistema è stata conclusa nel corso del 2010:
- analisi ambientale iniziale (identificazione delle prescrizioni legislative e regolamentari – identificazione
degli aspetti ambientali delle attività sviluppate e dei prodotti realizzati, al fine di determinare quali possano
avere impatto sull'ambiente circostante – identificazione degli impatti ambientali reali e potenziali – studio
volto alla identificazione e soluzione delle criticità riscontrate – individuazione degli obiettivi ambientali da
perseguire;
è da completare la fase relativa alla formazione del personale responsabile del sistema di gestione ambientale
(formazione del responsabile del sistema di gestione ambientale e di tutto il personale il cui lavoro ha un
significativo impatto sull'ambiente allo scopo di conoscere gli obiettivi e le procedure di riduzione dell'impatto
ambientale all'interno delle normali procedure lavorative);
sono ancora da svolgere:
−
preparazione ed emissione della documentazione del Sistema di Gestione Ambientale (descrizione di
regole procedure e metodi di riduzione di impatto ambientale documentabili in modo appropriato ed
identificazione del responsabile dell'attuazione del sistema)
−
richiesta di certificazione da presentare all'organismo di certificazione prescelto ed eventuale attività di
adeguamento e risoluzione delle eventuali non conformità rilevate dal certificatore.
−
mantenimento della certificazione
PARTECIPAZIONE DELLA
−
PROVINCIA ALL'EXPO MILANO 2015 .
la Provincia intende presentare un progetto di partecipazione all’expo Milano 2015 alle
associazioni più rappresentative della realtà territoriale ritenendo che partecipare ad un evento unico
ed irripetibile per la promozione delle peculiarità ambientali e socio economiche del territorio possa
costituire l'occasione per unire sinergicamente i potenziali attori dello sviluppo territoriale
attraverso la sottoscrizione di un protocollo propedeutico alla adesione formale della
Amministrazione Provinciale all’Expo 2015.
VINCOLO IDROGEOLOGICO
Lo scopo principale del Vincolo Idrogeologico è quello di preservare l'ambiente fisico e quindi
di garantire che tutti gli interventi che vanno ad interagire con il territorio non compromettano la
stabilità dello stesso, né inneschino fenomeni erosivi, ecc., con possibilità di danno pubblico,
specialmente nelle aree collinari e montane.
Il Vincolo Idrogeologico in generale non preclude la possibilità di intervenire sul territorio, ma
segue l'integrazione dell'opera con il territorio. Un territorio che deve rimanere integro e fruibile
anche dopo l'azione dell'uomo, rispettando allo stesso tempo i valori paesaggistici dell’ambiente.
Le autorizzazioni rilasciate da questo Settore inerenti alla trasformazione e gestione del territorio
sono state nel n. di 250 ed hanno comportato una serie di interventi, ossia sopralluoghi, controlli.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Assessorato allo Sport, Politiche Giovanili, Politiche dei
Consumatori, Protezione Civile
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
L’ASSESSORE
Francesco Tancredi
SPORTELLO PER IL CONSUMATORE:
In accordo con la Regione Lazio, si è sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la promozione del
Progetto Sportello per il Consumatore: Il progetto ha come impegno fondamentale quello di
individuare in 15 (quindici) Comuni della Provincia altrettante sedi periferiche che consentano una
trasparente informazione per il cittadino sulle politiche di gestione dell’ente provincia e della P.A. in
genere. Il progetto si sta realizzando con partners di eccezione, quali le associazioni dei
consumatori, che hanno altresì individuato i collaboratori addetti agli sportelli. Il progetto si cala in
un sistema più ampio di decentramento amministrativo.
La Provincia sta svolgendo un ruolo importante, anche di coordinamento, delle esigenze degli enti
locali di ridotte dimensioni demografiche.
La Provincia di Rieti, sta realizzando la terza annualità del progetto.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA E POLITICHE COMUNITARIE.
PROGETTO TAIS:
Nel corso dell'anno 2012, verranno concluse le azioni e le attività relative al progetto Tais,
nato all'interno delle iniziative semplificazione 2008.
Il progetto è finanziato nell’ambito dell’iniziativa “semplificAZIONE 2008” promossa dalla
Regione Lazio le cui finalità sono sintetizzate nel seguente box.
Iniziativa “semplificAZIONE 2008” Regione Lazio
L’iniziativa “semplificAZIONE 2008” ha lo scopo, nell’ambito dell’attuazione del Piano di azione
di e-Government, di individuare e co-finanziare progetti, proposti dalle Province del territorio
regionale, che abbiano come obiettivo lo sviluppo di iniziative di semplificazione amministrativa
e innovazione tecnologica finalizzate all’attuazione del piano e-Government.
In linea con le precedenti iniziative (“semplificAZIONE 2006” e “Semplificazione 2.0”),
Semplificazione 2008 propone un intervento finalizzato alla realizzazione di azioni di
semplificazione e di snellimento delle procedure, all’innalzamento del livello qualitativo dei
servizi offerti, alla creazione di collaborazioni e scambio di competenze sul territorio della
regione, alla riduzione del “digital divide” ed alla valorizzazione delle potenzialità dei territori
svantaggiati abitualmente esclusi dai processi e programmi di innovazione. Tra le finalità
strategica rientra anche quella di sviluppare i servizi on-line e garantire l’accesso in modo veloce
e sicuro combattendo il divario digitale, dovuto a condizioni sociali, fisiche o territoriali.
L’iniziativa è volta ad azioni di:
• Semplificazione amministrativa;
• Reingegnerizzazione dei processi e razionalizzazione delle procedure per un nuovo back-office;
• Interoperabilità e riuso.
Con il progetto TAIS- Tecnologie Accessibili per l’Integrazione Scolastica, la Provincia
intende allestire, in alcuni Istituti Superiori, uno spazio in cui offrire agli alunni diversamente abili e
in situazione di disagio, la possibilità di usufruire di ausili e metodologie didattiche innovative,
erogate da personale qualificato e basate sull’impiego delle nuove tecnologie nel campo della
disabilità e del disagio sociale.
Progetto Rietic
Nel corso dell'anno 2012, verranno concluse le azioni e le attività relative al progetto Rietic,
nato all'interno delle iniziative Semplificazione 2008.
Il progetto è finanziato nell’ambito dell’iniziativa “semplificAZIONE 2008” promossa dalla
Regione Lazio le cui finalità sono sintetizzate nel seguente box.
Iniziativa “semplificAZIONE 2008” Regione Lazio
L’iniziativa “semplificAZIONE 2008” ha lo scopo, nell’ambito dell’attuazione del Piano di azione
di e-Government, di individuare e co-finanziare progetti, proposti dalle Province del territorio
regionale, che abbiano come obiettivo lo sviluppo di iniziative di semplificazione amministrativa
e innovazione tecnologica finalizzate all’attuazione del piano e-Government.
In linea con le precedenti iniziative (“semplificAZIONE 2006” e “Semplificazione 2.0”),
Semplificazione 2008 propone un intervento finalizzato alla realizzazione di azioni di
semplificazione e snellimento delle procedure, all’innalzamento del livello qualitativo dei servizi
offerti, alla creazione di collaborazioni e scambio di competenze sul territorio della regione, alla
riduzione del “digital divide” ed alla valorizzazione delle potenzialità dei territori svantaggiati
abitualmente esclusi dai processi e programmi di innovazione. Tra le finalità strategica rientra
anche quella di sviluppare i servizi on-line e garantire l’accesso in modo veloce e sicuro
combattendo il divario digitale, dovuto a condizioni sociali, fisiche o territoriali.
L’iniziativa è volta ad azioni di:
• Semplificazione amministrativa;
• Reingegnerizzazione dei processi e razionalizzazione delle procedure per un nuovo back-office;
• Interoperabilità e riuso.
Con il progetto RIE-TIC, la Provincia intende realizzare due tipologie di intervento:
 il primo (RIE) Riuso e Integrazione di Esperienze, rivolto al completamento del progetto
“scuole in rete”, tramite l’attivazione dei registri di classe ed il loro collegamento al sistema
centralizzato mediante la realizzazione di una rete interna alle scuole stesse;
 il secondo denominato TIC (Tecnologie per una Intranet Condivisa), che ha per obiettivo la
progettazione e la realizzazione di una intranet provinciale ovvero di un’applicazione
accessibile via web, ad uso esclusivamente interno, per la condivisione di informazioni e
documenti.
Progetto Ali:
Nel corso del 2012 si concluderanno le azioni e le iniziative della prima annualità del
progetto ALI. Il progetto ALI, è nato dal fatto che questo Ente ha promosso ed aderito - unitamente
ad altri 68 Comuni, 3 Comunità Montane e 1 Unione dei Comuni della Provincia di Rieti - alla
costituzione, tramite accordo di programma, della ALI – CST del Reatino con propria Delibera di
Giunta n. 157 del 15/10/2007. Sono state espletate tutte le formalità necessarie all’avvio del
progetto, e precisamente:
 approvazione del Piano di Monitoraggio da parte del CNIPA in data 22/10/2009;
 firma delle Convenzioni con il CNIPA e con la Regione Lazio, rispettivamente in data
22/2/2010 e 20/4/2010);
Alla scadenza dell’accordo di cui sopra, con propria Delibera di Giunta n. 14 del 9/2/2011, la
Provincia di Rieti ha approvato uno schema di accordo di programma con cui si rinnovava ed
estendeva, fino a tutto il 2013, la validità dell’accordo precedentemente sottoscritto;
Alla nuova aggregazione hanno aderito i Comuni della Provincia, le Comunità Montane e le
Unione dei Comuni.
Allo stato naturalmente, stante i ritardi accumulati dalla precedente gestione, si sono dovute
riformulare le schede di intervento e le attività da realizzare;
Il progetto è stato finanziato per una somma complessiva pari ad euro 793.100,00 così distinta:
a- quanto ad euro 233.100,00 Regione Lazio (giusta Convenzione stipulata tra la Regione Lazio
e la Provincia di Rieti registrata cron. 12717 del 20.04.2010) ed euro 340.000,00 Lait s.p.a. Lazio;
b- quanto ad 220.000,00 quale co-finanziamento CNIPA (con deliberazioni n.133/2008 e
5/2009) sulla base dei lavori del Comitato di Valutazione di cui al Decreto del Ministro per le
Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione;
Il Progetto è nato al fine di attivare diverse azioni ed interventi per promuovere l'ausilio della
innovazione tecnologica nei Comuni del territorio e rimuovere e superare le difficoltà di accesso ai
sistemi informatici. Le attività da porre in essere consistono principalmente:
- Sito internet del Comune: funzioni informative
- Acquisti di servizi ICT, telefonia compresa - Gare e appalti- Protocollo informatico (e
naturalmente albo on line);
Dato atto che tra gli obiettivi principali delle ALI vi è il ruolo di affiancamento ed assistenza
qualificata agli enti aderenti per:
 potenziare le gestioni associate di servizi e funzioni tra i Comuni;
 favorire le economie di gestione, con particolare riferimento alla spesa per le ICT e per le
consulenze specialistiche;
 migliorare e potenziare la qualità dei servizi offerti dai Comuni a cittadini e imprese;
 consentire o scambio di informazioni e l'interoperabilità tra Amministrazioni;
 raggiungere con successo gli obiettivi di e-government, stabiliti in occasione di altri
finanziamenti regionali e nazionali;
PROTEZIONE CIVILE
In riferimento alla Legge 225/92 di istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile
che introduce i principi fondamentali di previsione e prevenzione cui sono chiamati a provvedere
anche gli Enti Locali, la Provincia, in relazione alle vigenti normative in materia di Protezione
Civile, partecipa alle attività di riduzione e prevenzione dei rischi in coordinamento con la Regione
Lazio e la Prefettura di Rieti rispetto alla quale esercita, a livello locale, un’attività di supporto
nell’attivazione dei Servizi Urgenti e necessari alla gestione delle calamità.
Con delibera di consiglio provinciale n. 22 del 22/04/2009 è stato approvato il Piano
Provinciale di Protezione Civile e coerentemente con quanto previsto dall’attuale quadro normativo,
la Provincia nel corso del 2012, in relazione al tempo trascorso e a sopraggiunte esigenze di
aggiornamento e di approfondimento derivate da sollecitazioni del Dipartimento della Protezione
Civile Nazionale, della Direzione Regionale Protezione Civile e dei Comuni della Provincia
provvederà all'aggiornamento del Piano.
L'aggiornamento sarà improntato all'acquisizione di dati di livello comunale supportando al
contempo la redazione dei piani comunali di protezione civile esistenti che la Provincia contribuirà
a formare in conformità alle direttive del Dipartimento di Protezione Civile e delle eventuali linee
guida regionali.
I comuni avranno a disposizione per la redazione dei piani comunali la collaborazione
diretta della provincia che offrirà un supporto ai tecnici comunali.
Per quanto riguarda l’attività rivolta alle organizzazioni di volontariato nel corso del 2012, si
proseguirà (subordinatamente al trasferimento dei fondi regionali) con la realizzazione di corsi di
formazione specialistici ed esercitazioni pratiche, da rivolgere al Volontariato, al fine di migliorare
le capacità operative dei volontari rispetto alle molteplici situazioni di rischio cui è soggetto il
territorio della provincia di Rieti.
Inoltre nel novero delle attività a favore del volontariato sarà realizzata, in
località
Vescovio, nel Comune di Torri in Sabina, una struttura prefabbricata di Protezione Civile da
destinare a Centro Operativo della Croce Rossa Italiana.
SERVIZIO POLITICHE DELLO SPORT
Il servizio sport prosegue nella promozione dell’attività sportiva e degli eventi/manifestazioni di
livello territoriale, nazionale, internazionale, oltre che nell’implementazione di progetti che
coinvolgono i giovani e i non abili. In relazione agli obiettivi già conseguiti si procederà nel
seguente modo:

finanziamento degli avvenimenti sportivi che hanno connotazione di eventi ricorrenti per il
mantenimento degli standard raggiunti tra i quali: il Meeting Internazionale di Atletica
Leggera, la gara podistica ’Amatrice-Configno’, la gara automobilistica ‘Coppa Carotti’, la
‘Corsa dei Santi’ maratona internazionale;

sostegno alle squadre sportive che giocano a livelli agonistici e di eccellenza (serie B, serie
C) nelle discipline del basket, della pallavolo, della danza, delle arti marziali, del ciclismo,
degli sport d’acqua (nuoto, wakeboard), degli sport invernali, degli sport d’aria, ecc.

sostegno alle associazioni sportive che svolgono gare di campionato regionale, italiano.

finanziamento dei progetti delle federazioni sportive/associazioni che svolgono attività
socio-aggregativa sul territorio già a partire dall’età pre-scolare, fino alla terza età che
annovera una crescente affezione allo sport amatoriale. Tra queste il podismo tennis, il
motociclismo, gli sport della montagna (sci alpino, fondo, arrampicata), l’equitazione, il
rugby, il pattinaggio, il golf, le bocce, il baseball, il calcio maschile/femminile, il tiro a
volo/a segno, ala scherma, le attività in palestra, il bridge e quant’altro);

avvio di progetti per la fruibilità delle aree protette e dei corsi d’acqua. Per citare qualche
esempio: la promozione di interventi per il canottaggio sul fiume Tevere presso la Riserva
Naturale Tevere-Farfa, l’impulso alla fattibilità di strutture natatorie in aree montane quale la
piscina in località Petrella Salto sull’omonimo lago, l’utilizzo delle sponde lacustri per
incrementare la ricezione turistica e l’implementazione della nautica, dello sci d’acqua e
dello sport subacqueo praticati presso l’impianto del wakeboard in prossimità della diga del
Salto;

pre-contatti con altre province in Europa per far convergere diversi soggetti su un’unica
progettualità legata alla fruibilità e alla ricettività delle aree verdi in termini turisticosportivi;

implementazione delle attività sportive per i diversamente abili (Special Olympics
International) per far competere i portatori di handicap in condizioni di relativa uguale
potenzialità. In questa direzione negli ultimi anni si è registrato un considerevole incremento
di presenze e una accresciuta frequenza della pratica sportiva negli sport di gruppo;

assegnazione in concorso con altri soggetti istituzionali operanti sul territorio(il comune, la
Camera di Commercio, la Cassa di Risparmio, Il Gruppo Sportivo Forestale e il Gruppo
Sportivo Esercito) dei Campionati Europei Juniores di Atletica Leggera che si
svolgeranno a Rieti nel luglio 2013; l’ambizioso risultato consente di promuovere le
eccellenze sportive e turistico-ricettive del territorio note ai più grazie al Meeting
Internazionale ‘Città di Rieti’ ospitato allo stadio di atletica R.Guidobaldi. D’intesa con le
istituzioni pubbliche locali è stato costituito un Comitato denominato ‘Rieti 2013’ che
lavorerà all’avvio delle fasi preliminari dei campionati per i quali sono attese oltre 2.000
persone tra atleti ed accompagnatori da tutta Europa. Il Comitato sta effettuando tutte le
operazioni necessarie per dare risalto all’evento a partire dalle infrastrutture sportive fino
all’ospitality. L’ente da parte sua provvederà ad attivare tutte le sinergie necessarie per
promuovere i circuiti turistici locali e le eccellenze del territorio. Anche il comparto scuola
si sta attivando in collaborazione con gli Enti e la Fidal per creare una task force di giovani
sportivi che effettueranno le attività collaterali di appoggio e assistenza alla federazione
atletica. La Provincia si avvarrà delle società/enti collegati per le operazioni di marketing e
comunicazione dell’immagine del territorio.

organizzazione di convegni/conferenze su temi di studio che afferiscono alle attività psicomotorie e allo sport. Sulla scorta del grande interesse suscitato dal convegno sulla Sclerosi
Laterale Amiotrofica tenutosi a Rieti il 19 gennaio 2011 e le interazioni con le patologie
psico-motorie e la Conferenza sulla salute degli atleti tenutasi il 1° settembre 2011, ci
saranno nuovi appuntamenti per tenere alta l’attenzione del mondo sportivo sugli aspetti
trattati.
Prosegue la collaborazione con Agensport, l’agenzia dello sport della Regione Lazio, e con il
Coni Servizi che hanno attivato il progetto di censimento e di catalogazione su base informatica
dell’impiantistica sportiva della provincia di Rieti. Sono infatti disponibili on line i dati sulle
strutture sportive pubbliche e private che abbiano un utilizzo di interesse pubblico presso scuole,
oratori, strutture ricettive, in ambiente naturale, ecc. allo scopo di valorizzare il patrimonio
dell’impiantistica sportiva, di promuovere e incentivare la pratica delle attività ludico-ricreative
e sociali del territorio, di creare percorsi e punti di interesse utili al turismo e per la fruibilità
delle risorse ambientali.
Permane il mantenimento dello standard di sicurezza negli impianti sportivi di proprietà della
Provincia, priorità della programmazione pluriennale del settore; la materia richiede grande
attenzione sul versante dell’idoneità degli ambienti destinati alle attività ludico-motorie e
dell’adeguamento di ogni parametro alla normativa vigente sulla sicurezza.
Il personale del servizio continua l’assist ai lavori della IV commissione consiliare permanente
per lo sport impegnata ad elaborare un regolamento per l’utilizzo e la fruizione degli impianti
sportivi di proprietà della Provincia da parte dell’utenza.
SERVIZIO POLITICHE GIOVANILI
OFFICINE DELL’ARTE
Il progetto approvato su bando della Regione Lazio e implementato insieme al Comune di
Rieti e dato in gestione ad associazioni esterne tramite procedimento di gara,
è
in fase di
attuazione.
Il progetto prevede l’allestimento di locali attrezzati dedicati all’arte e all’aggregazione di
giovani artisti per dare loro la possibilità di esprimere il loro talento nelle varie forme dell’arte.
L’Officina collaborerà con l’assessorato alle politiche giovanili della provincia e con tutti gli uffici
collegati mettendo in pratica gli indirizzi di questo ente in tema di politiche giovanili.
L’Officina sarà dotata di tutti gli strumenti tecnico/informatici necessari per svolgere le varie
attività e offrirà i seguenti servizi:

spazio prove per gruppi musicali,

spazio prove per cori,

spazio prove per gruppi teatrali,

internet point,

sala registrazione per incisioni musicali e video,

spazio esterno per cinema, concerti e spettacoli vari.
SVE – Servizio Volontario Europeo
L’ufficio ha completato il progetto “Refugees”, presentato all’Agenzia Nazionale Giovani
per l’approvazione. In seguito consentirà l’inizio del servizio nella nostra provincia a 4 volontari
stranieri
già
dal
1°
febbraio
2012
per
la
durata
di
un
anno.
Inizierà il progetto che coinvolgerà anche l’associazione “Caritas di Rieti – Gruppo il Samaritano”
come nostro partner partecipando come “ente ospitante”. Le organizzazioni di invio contattate per
il reclutamento dei volontari sono di nazioni diverse: Spagna, Francia, Armenia e Svezia e hanno
un profilo simile al nostro operando anch’esse nel settore della gioventù e nel sociale. L’intento è
quello di implementare l’opportunità di mobilità dei giovani per una loro crescita personale e
professionale.
Le attività di coordinamento che dovrà svolgere la provincia comprenderanno:
-coordinamento del progetto in collaborazione con tutte le Organizzazioni di Invio e Ospitanti;
-la responsabilità finanziaria e amministrativa di tutto il progetto;
-ripartizione del finanziamento SVE tra le Organizzazioni di Invio e Ospitanti, in linea con la
distribuzione dei compiti formalizzata nell’Accordo SVE;
-assicurazione che i volontari frequentino l’intero Ciclo di formazione e valutazione SVE;
-assistenza personale ai volontari;
-gestione delle pratiche amministrative delle Organizzazioni di Invio e Ospitanti che partecipano al
progetto;
-la copertura dei volontari dal piano obbligatorio di assicurazione collettiva SVE, previsto dal
Programma Gioventù in Azione insieme alle Organizzazioni di Invio e Ospitanti;
-ottenimento del visto per i volontari che ne hanno bisogno;
-assistenza nel percorso di apprendimento ed elaborazione dello Youthpass.
Essendo la Provincia di Rieti accreditata presso l’Agenzia Nazionale Giovani come ente di
Invio, si sta preparando un nuovo bando per il reclutamento di giovani della nostra provincia
intenzionati a fare un’esperienza di mobilità in Europa tramite lo SVE. Si confida in una consistente
richiesta visto l’interesse manifestato in precedenza.
EURODESK
Lo sportello Eurodesk, attivo presso questo assessorato come Punto Locale, offre ai giovani,
associazioni e altri enti locali della provincia di Rieti , informazione e orientamento su programmi
promossi dall’Unione Europea, nonché opportunità riguardo a mobilità, studio, tirocini,
apprendimento e cittadinanza attiva. Lo sportello continuerà le medesime attività nel corso
dell’anno 2012.
SPORTELLI INFORMAGIOVANI
Lo sportello centrale Informagiovani con sede presso la Provincia di Rieti, ha il compito di
coordinare gli sportelli che verranno presto attivati in Sabina e a Borgorose. Lo sportello avrà come
finalità quella di favorire la più ampia e capillare diffusione delle informazioni sul territorio
attraverso strumenti e modalità di comunicazione adatte ai giovani, promuovere un sistema
integrato tra servizi, enti e istituzioni con competenze in materia di informazione, orientamento e
consulenza. Questo servizio è affidato ad una associazione esterna. Per il prossimo anno si
prevedono corsi di formazione professionalizzanti per gli operatori e una maggiore adesione dello
sportello alla rete nazionale.
D.Lgs 81/2008 e s.m.i. - SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
La Dirigenza del IX settore è soggetto incaricato dei servizi di prevenzione e protezione
presso la Provincia e dei connessi adempimenti previsti dalla norma.
Il settore sovrintende e vigila sulla osservanza da parte dei lavoratori degli obblighi di legge
e delle disposizioni impartite in materia di salute e sicurezza sul lavoro; verifica ed accerta
l’efficienza degli strumenti e dei dispositivi di protezione della struttura; predispone/aggiorna il
report di valutazione dei rischi e della pianificazione delle emergenze e connesse attività di
assistenza e informazione ai lavoratori.
Prosegue l’opera di valutazione di tutti i rischi, compresi quelli riguardanti gruppi di
lavoratori particolarmente esposti, quelli connessi allo stress lavoro-correlato e quelli riconducibili
ad altre specificità con la conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi.
L’evoluzione della normativa in materia di sicurezza sempre più in linea con gli indirizzi
della Corte di Giustizia delle Comunità Europee, induce ad una complessa valutazione dei rischi da
parte degli incaricati della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, incaricati che devono
possedere conoscenze ed attitudini idonee a valutare correttamente la norma e le sue ricadute in
ambito socio-lavorativo.
Sono state nominate le figure previste dal decreto (medico, incaricati tenuta registri) e si è
provveduto agli adempimenti connessi in materia di affidamento dei servizi a soggetti esterni
qualificati. In funzione delle proprie competenze professionali e dei poteri adeguati alla natura
dell’incarico conferitogli, il settore attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività'
lavorativa e vigilando su di essa.
Il settore si avvale inoltre degli strumenti individuati dalle linee guida per verificare il trend
degli indicatori che forniscono lo stato di salute della struttura, in stretta collaborazione con il
gruppo di lavoro individuato (datore di lavoro, medico competente, rspp, ecc) e con ogni altra figura
preposta alla gestione del rischio.
Provvede ad effettuare le necessarie comunicazioni per attuare in modo efficace ed efficiente
le azioni da intraprendere diversificandole a seconda del gruppo di soggetti destinatari.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Assessorato alle Politiche Turistiche
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
L’ASSESSORE
Alessandro Mezzetti
SERVIZIO POLITICHE TURISTICHE
Il Servizio Turismo, visto il successo ottenuto con le iniziative degli anni precedenti, intende
proseguire nello stesso spirito, sostenendo eventi volti alla valorizzazione ed all'incremento
dei flussi turistici nel nostro territorio.
A tal proposito, l'Assessorato alle Politiche Turistiche, ha stipulato con la Società Rieti
Turismo S,p.A. un contratto di servizio finalizzato ad implementare alcune attività in ambito
turistico per stimolare la crescita economica e culturale del territorio attraverso iniziative e
progetti specifici in materia turistica.
La collaborazione e le funzioni di vigilanza e controllo prevedono che l'ufficio Turismo,
unitamente alla suddetta società, prosegua nell'organizzazione di “Grandi Eventi”
turistici/musicali di interesse della Provincia su indicazione della stessa.
Sia presente con un punto mobile d' informazione turistica nei punti ritenuti di particolare
attrattiva per il raggiungimento degli scopi sociali.
Elaborazione di un piano strategico di comunicazione istituzionale di marketing turistico
curandone la diffusione e la distribuzione.
Continuazione dell'attività del centro informativo istituito presso la sede dell' amm.ne prov.le
con l'aggiornamento ed il monitoraggio delle banche dati di interesse turistico.
Prosecuzione e potenziamento del sistema inerente il monitoraggio della Via Francigena
ponendo costante attenzione a segnalazioni di problematiche e criticità inerenti il cammino
pianificando eventuali interventi risolutivi.
Dato il successo riscontrato durante i grandi eventi musicali si intende proseguire
nell'organizzazione degli stessi poiché importanti occasioni per richiamare turisti provenienti
da tutta Italia.
Avendo constatato che il cammino di fede non si limita solo alla visita dei luoghi di culto ma
è un avvincente e ricco itinerario turistico a carattere culturale, si vuole continuare
nell'organizzazione di tale iniziative valorizzando le bellezze della natura di cui è ricca la
Valle Santa Reatina.
Anche per l'anno 2012 l'Assessorato al Turismo sosterrà iniziative ricadenti nel territorio
provinciale attente alla conservazione delle tradizioni popolari locali. Tante manifestazioni
potranno vedere coinvolte, come negli anni passati, Bande musicali provinciali e gruppi
folcloristici, che si prodigano, con grandi sacrifici, a rendere viva la cultura tradizionale dei
luoghi.
Piccoli aiuti economici verranno erogati a favore di Associazioni Culturali che rievocano
tradizioni storiche, importanti veicoli di indotto culturale, sociale, turistico ed economico.
Un'adeguata attenzione verrà riservata alla valorizzazione della tradizione popolare del teatro
in vernacolo, organizzando il Quarto Festival del Teatro Popolare, alla luce del confermato
successo delle precedenti edizioni.
L'Assessorato ritiene infatti che, promuovere lo sviluppo del tessuto culturale, della storia e
delle tradizioni popolari è un proprio dovere, per questo per non intende incorrere nel rischio
di un progressivo declino di questa importante branca del teatro.
Particolare attenzione verrà riservata alla partecipazione a manifestazioni fieristiche anche
di rilevanza internazionale, con spazi espositivi, allo scopo di promuovere e valorizzare il
territorio della provincia di Rieti.
La promozione del turismo culturale rappresenta uno degli obiettivi prioritari per
l'Assessorato.
Particolare interesse verrà riservato allo sviluppo turistico del Monte Terminillo con
iniziative e manifestazioni nei periodi di maggiore afflusso di frequentatori, quali il periodo
natalizio e quello estivo.
Legge Regione Lazio n.13 del 6 Agosto 2007 “Organizzazione del sistema turistico
laziale”
E RELATIVI REGOLAMENTI REGIONALI N. 16-17-18-19 DEL 24
OTTOBRE 2008.
Disciplina delle strutture extralberghiere;
Disciplina delle strutture ricettive alberghiere;
Disciplina delle strutture ricettive all'aria aperta;
Si prende atto che la Legge Regionale 13 Agosto 2011 n.12 – suppl. n.160 del 27.08.2011- al
bollettino uff.n.32, rispettivamente agli artt. 47 e 52 ribadisce le competenze alle province già
previste nella L.R. 6.08.2007 n.13 in materia di strutture ricettive e abroga l'art.60 della
succitata legge relativo all'esercizio provvisorio delle funzioni dell' APT e soppressione. In
virtù di ciò l'Ufficio Turismo dovrà provvedere alle proprie funzioni in materie di strutture
ricettive avendo ad oggi provveduto solo alla parte finale del provvedimento a seguito di
convenzione stipulata tra l'Ente e la locale APT e già richiamata nelle precedenti relazioni.
Disciplina delle agenzie di viaggi e turismo, elenco regionale delle Agenzie Sicure. Elenco
Regionale delle Associazioni e degli altri Enti senza scopo di lucro operanti a livello
nazionale;
Il regolamento di cui sopra, in conformità a quanto previsto dalla Legge Regionale n. 13 del 6
agosto 2007, disciplina le attività di agenzia di viaggi e turismo, criteri e modalità
per le iscrizioni nell'elenco regionale delle agenzie sicure, nonché le modalità di iscrizione
nell'elenco regionale delle associazioni e degli altri enti senza scopo di lucro;
l'ufficio, in ottemperanza a tale regolamento, vigila e controlla, avvalendosi della Polizia
Locale di questo Ente, il regolare esercizio delle agenzie.
Da ultimo, con direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri, provvede, tramite la
chiave di accesso al sistema INFOTRAV a individuare il nominativo dell'agenzia.
Si fa carico, inoltre dell'assistenza informativa relativamente alle molte richieste da parte
dell'utenza sia per l'apertura di agenzie di viaggio principali che di filiali.
Relativamente alla figura professionale di Direttore Tecnico di Viaggi e Turismo l'ufficio è
in attesa apposito provvedimento ministeriale per la fissazione dei requisiti professionali a
livello nazionale dei D.T in quanto con D.Lgs. n.79 del 23 Maggio 2011 è stato abrogato il
D.Lgs. n.392 del 23 Novembre 1991.
Associazioni turistiche Pro Loco
In attuazione dell DGR 961 del 21 dicembre 2008, è avvenuto l'effettivo passaggio dalla
Regione alle Province in materia di Pro Loco ( ex competenze A.P.T.)
E' stato istituito l'albo provinciale come disciplinato dalla l.R. n. 13 del 06 agosto 2007 ed
iscritte n. 65 Pro Loco che operano su tutto il territorio provinciale.
La Provincia vigila e tutela iniziative intraprese dalle Pro Loco volte al raggiungimento degli
obiettivi sociali del Turismo.
PIANO AGRITURISTICO REGIONALE 2012-2014 L.R.n..14 DEL 02.11.2006
Norme in materia di Agriturismo e Turismo Rurale
L'ente in collaborazione con L'Assessorato Alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti
Locali della Regione Lazio sta lavorando al Piano Agrituristico Regionale 2012-2014.
L'Ufficio Turismo si occupa della promozione degli Agriturismi e del Turismo Rurale perseguendo
i seguenti obbiettivi:
-Promozione turistica e territoriale
-Organizzazione di giornate informative e promozionali
-Organizzazione di promozione agrituristica e partecipazione ad analoghe manifestazioni
Per quanto riguarda la promozione turistica e territoriale, gli interventi dell'ufficio saranno
finalizzati al recupero delle tradizioni gastronomiche e della valorizzazione dei prodotti locali a
rischio di marginalizzazione.
Resta confermata la necessità di una stretta collaborazione con le strutture di ricerca universitarie e
nazionali presenti sul territorio per uno sviluppo omogeneo e armonico delle potenzialità
agrituristiche della Provincia.
L'Ufficio continuerà a sostenere economicamente le imprese agrituristiche della provincia per la
loro partecipazione ad eventi sulla “piazza” di Roma ed a eventi vetrina del settore al fine di
incrementare la promozione turistica del territorio.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Consigliere delegato alla cultura e Università
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
IL CONSIGLIERE
Domenico Scacchi
SERVIZIO CULTURA ANNO 2012
Per l’anno 2012 il Servizio Cultura, come negli anni precedenti, intende riservare una particolare
attenzione ai temi del teatro, del cinema e della musica dal vivo in quanto ritenuti le espressioni culturali
più sentite nel territorio locale, intendendo anche muoversi nella direzione della promozione del settore
della ricerca storica locale e della valorizzazione della tradizione popolare.
Le nostre attività si articoleranno come segue:
Teatro
Continuazione, per il sesto anno consecutivo, del percorso intrapreso con la Compagnia La Casa dei
Racconti per la definizione di un circuito di attività teatrali nell’arco dell’anno in diversi Comuni della
Provincia finalizzato all’innalzamento dell’offerta culturale, con il coinvolgimento di alcune compagnie
locali e nazionali e la presenza di attori prestigiosi.
Partecipazione al Centro Internazionale di Studi Agiografici:
Tale attività potrà concretizzarsi attraverso la partecipazione ad iniziative culturali presentate da
Enti pubblici o Associazioni oppure attraverso l’organizzazione diretta di eventi cultuali.
Sostegno ad iniziative culturali presentate da Enti pubblici e Associazioni od
organizzazione diretta di eventi culturali:
Come, ad esempio, la manifestazione “Notte di note e poesia” a Roccavittiana di Varco Sabino
o il “Giugno Antoniano”, il
“Grande Cinema Italiano” a Poggio Mirteto,
il
“Premio
cinematografico Fausto Tozzi” a Casaprota, il “Festival del Corto” a Mompeo, il Festival del
Canto a Braccio, la II edizione della manifestazione Suoni d’Aria in Alta Quota etc.
Rieti danza festival:
Particolare importanza in termini di visibilità riveste la partecipazione a sostegno del tradizionale
evento organizzato dal Comune di Rieti nel periodo aprile/maggio 2011.
Attività natalizie in provincia:
S’intende sostenere le tradizioni natalizie fortemente radicate nel territorio provinciale, quali
rappresentazioni dei presepi viventi, il concorso dei presepi, concerti e rappresentazioni teatrali a
carattere natalizio.
Partecipazione all’Associazione Rete Italiana di Cultura Popolare:
Tale partecipazione in qualità di soci fondatori comporta, oltre alla condivisione di obbiettivi ed azioni
programmate nel corso dell’anno, la collaborazione per la realizzazione di una sessione di attività
culturali nel territorio provinciale e una serie di iniziative volte a dare risalto alla reciproca conoscenza
della cultura popolare italiana. In particolare, è comune obiettivo quello di promuovere e implementare
la rete locale del “canto a braccio”, a seguito della firma del protocollo d’intesa tra Provincia di Rieti, i
Comuni dell’Alta Valle del Velino e la VII Comunità Montana avvenuta nel corso del 2011.
ACQUISTO MATERIALI PER ATTIVITA’ DI PROMOZIONE CULTURALE:
Acquisto pubblicazioni destinate ad attività divulgative, di valorizzazione degli autori locali e/o
all’implementazione del fondo librario delle biblioteche provinciali.
ATTIVITA’ DELEGATE DALLA REGIONE LAZIO:
- L.R. 17/07di modifica della L.R. 32/78(capp. 8066 e 8067): procedura relativa all’avviso pubblico per
la presentazione di iniziative/progetti in ambito culturale anno 2012. Tutto ciò è condizionato dalla
comunicazione regionale circa l’assegnazione del contributo, che per il 2011 ha subito un forte ritardo
ed un cospicuo ridimensionamento.
- Attività bandistiche di cui alla L.R. 31/95 (cap. 8073): procedura per l’assegnazione di contributi
alle bande musicali provinciali iscritte all’Albo regionale che ne abbiamo fatto richiesta e che abbiamo
opportunamente rendicontato l’attività svolta.
Tutto ciò è condizionato dalla comunicazione regionale circa l’assegnazione del contributo, che per il
2011 ha subito un forte ritardo ed un cospicuo ridimensionamento.
PROGETTO: “Interventi relativi allo sviluppo della navigabilità del fiume Tevere ai fini turistici”:
Essendo terminate le procedure amministrative relative ai lavori, si sta procedendo alla definizione di un
accordo di programma promosso dalla Regione Lazio con la Provincia di Roma e il Comune di Roma
per l’utilizzo unitario dell’intero percorso del fiume Tevere e per regolamentare l’utilizzo dei battelli, che
verranno messi a disposizione dalla Provincia di Roma, destinataria di un finanziamento da parte della
Regione Lazio per il loro acquisto e per il servizio di navigazione. Inoltre, sono previste azioni la
promozione turistica della navigazione destinate ad incrementare i flussi turistici nel settore ambientale.
PROGETTO: “IV ACCORDO INTEGRATIVO APQ 7 BENI CULTURALI”:
Progetto realizzazione di punti di informazione culturale e di promozione territoriale nelle porte del
territorio reatino (direttrice SS4 Salaria – Bassa Sabina – Amatrice). I lavori per il punto informazione di
Amatrice sono in fase avanzata di realizzazione. L’importanza di tali lavori consiste nel realizzare due
strutture in cui verranno promosse le realtà territoriali e la produzione delle eccellenze gastronomiche e
di accoglienza della Sabina.
UFFICIO VALORIZZAZIONE PATRIMONI CULTURALI
Centro europeo di studi agiografici
Prosegue la partecipazione all’attività del Centro europeo di studi agiografici, con sede a
Rieti, presso la Biblioteca civica Paroniana, insieme all’Assessorato alla cultura del Comune di
Rieti. Il programma 2012 del CESA è stato definito, in linea di massima, nell’ultima riunione del
Consiglio direttivo, alla quale ha preso parte anche il prof. Domenico Scacchi, rappresentante della
Provincia in seno a quella istituzione. Programma di massima: Scuola di studi agiografici, in
prosecuzione della settimana 2011, dal 6 al 9 giugno (programma in elaborazione da parte del
Direttore della Scuola Gennaro Luongo
Sono state inoltre presentate al Consiglio direttivo, e approvate, in linea di massima altre
proposte di iniziative: seminario di studio sul tema dei resoconti di viaggio nella Valle Santa, da
concordare e definire con lo studioso di bibliofilia Fabrizio Dolci; convegno di studio sulla figura di
mons. Paroni, al cui nome è intitolata la Biblioteca civica reatina, la cui organizzazione resta da
definire.
B. Istituto storico per lo studio della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Rieti
Attivazione dell’Istituto storico per lo studio della Resistenza e dell’età contemporanea in
provincia di Rieti.

Nomina del comitato scientifico

Attuazione delle norme statutarie

Il Consiglio di amministrazione potrebbe nominare il Direttore ed elaborare e approvare, a
norma di Statuto (Art. 7), i regolamenti per il funzionamento degli uffici, e nominare i revisori
dei conti. Il Presidente c'è già.

Nel frattempo si può procedere ad elaborare le bozze di regolamenti: quello che stabilisce i
criteri contabili e quello per il funzionamento degli organi statutari.

Elaborazione di un programma di attività per il 2012.
Didattica degli archivi. L’archivistica, la memoria e le fonti per la storia
Prosecuzione del progetto “pilota” di didattica della storia negli archivi storici, proposto nel
2009 dall’Unione dei comuni della bassa Sabina e dalla Regione Lazio, che si avvale degli operatori
del Sistema bibliotecario della bassa Sabina, in collaborazione con i dirigenti scolastici, con il corpo
docente del territorio, e con la Provincia di Rieti.
Il progetto si rivolge agli insegnanti della scuola media, per il coinvolgimento degli alunni
nello studio dei criteri della ricerca storica, secondo il seguente programma: insegnare agli studenti
la metodologia scientifica di ricerca; incontri con specialisti della materia; visite guidate negli
archivi storici di alcuni comuni della Sabina; produzione di elaborati da parte
degli studenti, nell’ambito delle attività didattiche messe a punto dagli insegnanti.
Il progetto ha avuto una prima attuazione, attraverso gli incontri specifici. Per il prossimo
futuro si prevedono altri incontri, altre visite guidate negli archivi storici comunali, e la
pubblicazione degli atti e delle documentazioni prodotte fino ad oggi.
Censimento dei siti di interesse storico naturalistico su tutto il territorio provinciale
Prosecuzione del lavoro di schedatura e analisi, dei luoghi significativi, sul piano storico e
naturalistico, delle diverse aree della Sabina, che hanno sempre trovato il massimo apprezzamento
nel mondo degli studi, anche se a volte poco noti nella loro totalità. Fin dall’antichità la Sabina è
stata decantata dagli autori classici per questa sua caratteristica, che ha reso le sue terre sacre alle
antiche popolazioni italiche, tanto da farne il centro principale dei loro culti fauni, strettamente
connessi alle selve ed alle acque (T. Leggio, 1995).
Si tratterà di continuare quella sorta di viaggio, già avviato, attraverso alcuni archetipi del
nostro pensiero simbolico, attraverso l’osservazione di siti quasi sconosciuti e remoti, con
l’intenzione di recuperare quell’immenso patrimonio fatto di miti e riti, che hanno fondato
l’esistenza umana, e che abbiamo cominciato a dimenticare e ad accantonare soltanto negli ultimi
tre secoli (M. Kerenyi, 1989).
Nella Valle Reatina tutte le più alte valenze simboliche legate alle sorgenti, alle fonti, alle
rupi ed alle caverne, hanno trovato una sintesi speciale nell’interpretazione cristiana di Francesco
d’Assisi, che ha riconsacrato luoghi abbandonati o demonizzati, sulla base del loro altissimo valore
naturalistico; ritrovando il senso perduto dei luoghi comuni. I Santuari francescani sono un modello
di continuità insediativa, cultuale e religiosa: darne conto in questo lavoro ha significato coglierne
sinteticamente gli aspetti più profondi, legati alle suggestioni mistiche che emanano quei siti
straordinari. Il significato simbolico dell’acqua resta fissato nella cultura tradizionale del Reatino,
come un valore indissolubile dalle antichissime ritualità del calendario contadino: così è per le
cerimonie dell’acqua benedetta per la colazione del giorno di Pasqua, del calendimaggio, del
comparatico di San Giovanni, delle rogazioni (la benedizione dei campi), della preparazione
dell’acqua odorosa dell’Ascensione, e per tante altre cerimonie che sarebbe eccessivo enumerare.
Censimento dei beni culturali archeologici, artistici e architettonici del territorio provinciale
Il territorio che compone la provincia di Rieti è costituito, sul piano storico, sette aree ben
distinte, che hanno caratteristiche proprie: la Sabina, dal versante occidentale dei Monti Sabini, al
Tevere; la Valle del Turano; la Valle del Salto (il Cicolano); la Valle del Velino; l’alta Valle del
Tronto; l’altopiano di Leonessa; e la Piana Reatina, con i monti che la contornano. Ognuna di
queste aree si caratterizza soprattutto per differenze linguistiche, socio culturali e per le strutture del
paesaggio: collinare e premontato, quello della Sabina, con ampi
coltivi, dove l’uliveto è l’elemento dominante; più aspro ed inciso quello della Valle del Turano e
della Valle del Salto, entrambi stravolti dai bacini artificiali. Il paesaggio del Cicolano è sicuramente
quello più marcato dai segni antichi della pastorizia, con vasti altopiani in quota.
Più varia la campagna della media e alta Valle del Velino, che si incunea profondamente nel cuore
dell’Appennino Centrale, facendo da displuvio alla Valle del Tronto, l’Amatriciano, dove dominano
gli alti pascoli; come pure nell’Altopiano di Leonessa, tipica area di coltura montana. La Piana
Reatina, insieme alle montagne che la contornano: Monti Reatini, Monti Sabini, Altopiano dei
Castelli (Castel San Benedetto, Maglianello, Sant’Elia, Poggio Fidoni, Cerchiara e Monte San
Giovanni) e Altopiano di Sala (propaggine nord occidentale dei Monti Carseolani), costituisce una
classica area di transizione tra le zone prettamente laziali della bassa Sabina e della Valle del
Turano, e quelle umbro–marchigiane–abruzzesi, dell’alto Velino, dell’alto Tronto, del Leonessano e
del Cicolano. Una caratteristica accomuna i territori della provincia di Rieti, come gran parte di
quelli dell’Italia centrale: l’estrema frammentazione degli insediamenti umani, sia nelle zone
montane che collinari, avvenuto, nel corso della storia, con modalità, criteri, tecniche e tempi, molto
diversi secondo le diverse zone. Dagli insediamenti perilacustri e in grotta, delle popolazioni
preistoriche, alle città dell’antichità, alle ville rustiche dell’epoca romana, ai casali e ai castra (gli
insediamenti fortificati) del Medioevo, che caratterizzano ancora i differenti paesaggi. Come hanno
messo in evidenza le ricerche archeologiche, quelle storiche, e quelle demoetnoantropologiche avviate dal secondo dopoguerra - queste differenze hanno prodotto una miriade di importantissimi
segni materiali del passato, dalla preistoria ai giorni nostri, patrimoni culturali diffusi.
Dai resti degli insediamenti antichi e dei castelli abbandonati, non sempre oggetto di campagne di
scavo e di ricognizione, a quelli delle dimore pastorali della montagna, ai resti dell’antica viabilità,
ai terrazzamenti dell’agricoltura di montagna, agli opifici preindustriali e industriali, fino alle
costruzioni dei secoli XIX e XX, e a tutto il patrimonio etnografico, costituito dai prodotti delle
tradizioni popolari, ossia i riti, i miti, le cerimonie, la religiosità, i canti, i racconti, le feste, del
mondo contadino.
Tutti rientrano a pieno titolo nelle categorie di beni tutelati o tutelabili dallo Stato, secondo la
distinzione di beni archeologici, artistici, storici, archivistici, librari, demoetnoantropologici. Alcuni
sono ampiamente valorizzati e noti in tutto il mondo, come – ad esempio - l’Abbazia di Farfa, Santa
Maria di Vescovìo (antica cattedrale di Sabina), i castelli di Rocca Sinibalda, di Labro o di Collalto,
trasformati i grandi residenze nobiliari, o l’intero centro storico di Rieti, città capoluogo e di altre
cittadine di rilievo, che conservano – in specifici musei - beni artisti e storici di alto pregio.
Moltissimi altri segni del passato, rientranti perfettamente nelle categorie dei beni culturali e
paesaggistici, si trovano sparsi nei territori dei settantatre comuni della provincia, per i quali si
rende indispensabile individuare una corretta proposta di valorizzazione, in accordo con gli organi
statali preposti alla tutela.
Il censimento generale dei patrimoni individuati e segnalati nei diversi comuni è il primo passo
indispensabile, per fornire all’Amministrazione provinciale di Rieti uno strumento operativo, da
utilizzare in questo senso.
MUSEI , BIBLIOTECHE E ARCHIVI STORICI
L'Ufficio Musei, Biblioteche e Archivi Storici, per l'annualità 2012, proseguirà nell'attività di
valorizzazione e promozione dei servizi culturali del territorio provinciale, in virtù delle direttive
dello schema di Piano settoriale 2010/2012.
Le azioni di intervento saranno le seguenti:
- calendarizzazione dei sopralluoghi nei servizi culturali (al momento risultano 9 Musei in OMROrganizzazione Museale Regionale; 18 Biblioteche in OBR-Organizzazione bibliotecaria regionale;
73 Archivi Storici) al fine di monitorare il completamento delle proposte progettuali presentate dai
Comuni e dai soggetti di interesse locale e conseguente individuazione delle emergenze e delle
problematiche;
-accoglimento delle istanze di finanziamento, presentate entro giugno, e redazione del Piano
provinciale, entro ottobre;
- attivazione di progetti di formazione rivolto agli operatori dei servizi;
- realizzazione di un concreto progetto di promozione culturale dei servizi del territorio, inserito nel
Piano provinciale 2011;
- creazione di una banca dati delle figure professionali operanti in ambito culturale della Provincia;
- istituzionalizzazione del Coordinamento provinciale, mediante atto di Giunta dell'Ente, con
l'obiettivo di raccordare i servizi culturali, attraverso incontri ciclici che permettano lo scambio di
informazioni utili alla risoluzione delle problematiche e alla condivisione degli obiettivi di
razionalizzazione e ottimizzazione dei servizi, in virtù di una politica integrata dei servizi in
sistemi appartenenti alla stessa tipologia (sistemi bibliotecari, archivistici e museali) e, laddove
fosse possibile, in poli culturali identitari;
- aggiornamento del sito web delle strutture culturali della Provincia per migliorare l'accesso e la
fruizione del patrimonio culturale del territorio;
- promozione alla lettura mediante la reale organizzazione dei centri integrati di lettura, inseriti nel
Piano provinciale 2011 e 2012 . La Provincia di Rieti al fine di offrire agli utenti delle aree più
carenti di servizi culturali, ha promosso la creazione di punti di lettura nelle aree della valle del
Turano (Centro di Colle di Tora cui aderiscono i comuni di Ascrea, Paganico e Castel di Tora) e del
Cicolano;
- realizzazione del progetto Museo di Francesco. L'ente ha presentato regolare proposta, inserita
nel Piano provinciale 2012. Nel chiostro di San Francesco, nei locali di propria competenza, si
allestirà un museo multimediale incentrato sulla vita del Santo di Assisi.Un museo che parlerà del
Santo attraverso un linguaggio innovativo e moderno,in un ambiente-opera, studiato e allestito in
modo tale da coinvolgere sensorialmente il visitatore.
Concetto che diventa museo, sulla scia delle moderne concezioni già sperimentate in ambito
provinciale del Monastero del Silenzio delle Clarisse di Fara in Sabina e del Museo dell'Olio di
Castelnuovo di Farfa. Il museo sarà la tappa fondamentale del Cammino di Francesco, attrattiva
turistica della Provincia e promuoverà, grazie alla proficua collaborazione con il CESA (Centro
Europeo di Studi Agiografici) la valorizzazione dell'identità reatina del francescanesimo. Un museo
aperto al territorio, le cui sfere di attività saranno: attività di ricerca, organizzazione e diffusione
della documentazione, tutela indiretta, valorizzazione integrata, partecipazione a progetti di
sviluppo locale. Il Museo sarà strumento di interazione con la società circostante, capace di
raggiungere tutto il tessuto sociale attraverso un circuito di lettura del territorio. I fruitori del museo
potranno interagire, esplorare, e trasformare ciò che verrà allestito, in una prospettiva alternativa,
nella misura di musealizzazione della storia passata.
- Queste peculiarità consentiranno alla nuova istituzione di svolgere appieno il ruolo, riconosciuto
ai servizi museali, di agenzia educativa, in un dialogo tra generazioni e culture.Una nuova officina
di cultura legata al passato ma orientata al futuro, in rapporto con il territorio circostante, così da
promuovere una rete di relazioni tra ricerca, conservazione, comunicazione, pianificazione e
valorizzazione del territorio e delle risorse umane.
- Promozione contestuale di un approfondimento del francescanesimo in versione femminile, per
ideare un sistema demo-etno-antropologico, il cui asse fondamentale sarà rappresentato dai servizi
culturali afferenti al Monastero delle Clarisse Eremite di Fara in Sabina, dal Monastero di Santa
Caterina d'Alessandria di Cittaducale e dal Monastero di Santa Filippa Mareri di Petrella Salto.
UNIVERSITA'
La Provincia continua a sostenere l'impegno del Polo Universitario reatino con notevoli risorse
finanziarie.
L'Università di Rieti sta dimostrando di avere una particolare vitalità come dimostrato dalle
iniziative che costantemente prende e visto il numero crescente degli studenti iscritti e frequentanti i
vari corsi.
CERTAMEN VARRONIANUM
Organizzazione, in collaborazione con il Comitato appositamente costituito, del Certamen
Varronianum, concorso dedicato alla traduzione dei testi in latino di Marco Terenzio Varrone e di
altri autori di prosa scientifica.
L’evento, ormai consolidato oltre l’ambito territoriale, accoglie a Rieti docenti e studenti
provenienti da tutta Italia con significativo ritorno d’immagine per il territorio.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Assessorato alle Politiche Sociali e del Lavoro
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
L’ASSESSORE
Luigi Taddei
RELAZIONE SERVIZI per le Politiche SOCIALI.
La Provincia di Rieti, ormai da anni, svolge un ruolo continuo in materia di politiche di
inserimento ed integrazione degli extracomunitari ed oggi parzialmente dei comunitari. Il lavoro
dell'ente si è sempre rivolto, con particolare attenzione, all'integrazione partendo dalle esigenze
espresse dal mondo della scuola.
Extracomunitari (L. 286/98)
Nel corso degli anni, la Provincia di Rieti ha provveduto a gestire diversi finanziamenti
messi a disposizione dalla Regione Lazio, al fine di promuovere le politiche e gli interventi a favore
degli immigrati. La Regione Lazio, per il D.Lgs n. 286/98, ha ripartito un finanziamento tra la
Provincia di Rieti ed i diversi distretti (con progettualità ricorrenti ed annuali), dietro presentazione
di un piano provinciale da rimettere alla stessa Regione Lazio. Anche per l'anno 2011 si è
provveduto a richiedere il finanziamento necessario. Le progettualità distrettuali e provinciali sono
state raccolte dalla Provincia e presentate alla Regione Lazio. Le risorse non sono state messe a
disposizione dalla Regione e non hanno consentito alla Provincia di istituire il CDS, quale Centro
Servizi per l’Immigrazione e Osservatorio Provinciale per l’integrazione e la multietnicità. La
funzione del CDS è stata, in passato, quella di erogare servizi informativi ed assistenza immigrati e
fungere da Osservatorio Provinciale per il monitoraggio del fenomeno migratorio della Regione
Lazio.
La legge n. 286/98 ha consentito, in passato, di attivare il progetto “Integrazione Scolastica” degli
alunni extracomunitari (iniziato nel 2002), nato con l’accordo e d’intesa dei Direttori Didattici delle
scuole della Provincia.
La Provincia di Rieti, allo stato, potrà solo provvedere a riorganizzare le proprie scelte e politiche di
sostegno dell'integrazione.
Assistenza ai minori all'interno delle scuole superiori e sostegno della mobilità degli alunni
diversamente abili
In analogia ai programmi degli anni precedenti, la Provincia di Rieti provvederà, con risorse
messe a disposizione dalla Regione Lazio, a finanziare specifici progettualità presentate dagli
istituti scolastici che siano dirette al superamento delle disabiltà.
Si è tra l'altro promosso, con risorse messe a disposizione dalla Regione Lazio, un servizio
continuo di accompagnamento dei minori disabili (dalle abitazioni alle scuole).
Long - time
La Provincia di Rieti ha sottoscritto un protocollo d'intesa con la ASL di Rieti per un
progetto di attività socio-assistenziale-riabilitativa, allo scopo di realizzare una struttura long –
time di tipo semiresidenziale, per una risposta adeguata alle patologie H complesse più gravi,
necessitanti di prese in carico sempre più dedicate e specialistiche, con trattamenti globali socioeducativo-riabilitativi: Disturbi Multisistemici dello Sviluppo, Disturbi Neurocognitivi, Autismo,
Disturbi neuromotori e della psicomotricità di complessità elevata.
Allo stato, si sta provvedendo alla gestione della seconda annualità del progetto.
Consulta
La Consulta per la Cultura - Turismo- Sport- Istruzione- La qualità della vita- le attività
sociali è un organo di consultazione per l'Amministrazione Provinciale ed uno strumento di
partecipazione dei cittadini alla gestione pubblica delle tematiche inerenti la disabilità, la riduzione
e la prevenzione dell'handicap, la società, le politiche culturali e scolastiche, la promozione dello
sport e del turismo e la definizione dei livelli essenziali, con particolare funzione di collaborazione
propositiva.
Ad oggi, l'Ente ha proceduto alla costituzione degli albi-elenchi degli enti e degli organismi
interessati per materia. Il Consiglio Provinciale ha definitivamente ratificato la "Consulta".
CENTRI PER L'IMPIEGO:
Il servizio e le funzioni del Centro per l'Impiego per l'anno 2012, saranno incentrati sui
principi di cui appresso:
alla luce degli obiettivi di riduzione delle inefficienze della Pubblica Amministrazione,
occorre privilegiare percorsi che permettano la riduzione di alcuni sportelli ubicati sul
territorio che allo stato hanno pochissima affluenza di popolazione, erogando dunque
pochissimi servizi, con enorme dispendio di risorse umane. L'Amministrazione può invece,
privilegiare momenti di assistenza agli enti locali interessati, che potrebbero svolgere un
ruolo di assistenza e di complementarietà con i Centri per l'Impiego;
potenziamento del materiale software e hardware in dotazione presso i Centri per
l'Impiego;
costruzione di un punto informazione-notizia circa le attività dei Centri per l'Impiego, da
valorizzare sul sito dell'ente (allo stato dopo oltre un anno è stato "costruito" un sito
adeguato per potenziare, conoscere e attivare operazioni trasparenti delle politiche del
lavoro);
razionalizzazione delle attività della Commissione tripartita;
potenziamento delle risorse umane per il miglioramento delle competenze storiche degli ex
uffici di collocamento (variazione dati lavoratori, anagrafica per le aziende, avviamento a
selezione per il pubblico e privato secondo le prescrizioni della legge n. 56/87 articolo 16);
completamento del progetto PROV-INTEGRA;
accoglienza e consulenza alle imprese, gestione delle liste dei lavoratori in mobilità, al fine
di favorire la ricollocazione dei lavoratori licenziati da aziende per riduzione di personale,
cessazione o trasformazione delle attività;
creazione di un osservatorio in materia di politiche del lavoro. la prima pubblicazione è
stata già effettuata;
E' stato promossa una Convenzione con Italia Lavoro relativa a un progetto denominato
Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego che ha come compito
fondamentale quello di proporre un intervento, che segna il passaggio dagli interventi di
carattere sperimentale, attuati con il Programma PARI, ad un intervento strutturale di
welfare to work, che tiene conto della attuale crisi congiunturale e vuole intervenire con
misure di carattere integrato, in grado di incidere sul mercato del lavoro, mettendo in
campo interventi volti a tutelare l’occupazione, con particolare attenzione ai soggetti più
deboli, maggiormente esposti alle ricadute della crisi;
In questa ottica, la Regione Lazio ha proceduto, con l’assistenza di Italia Lavoro, ad
elaborare un progetto che si inserisce, per la parte di sua competenza, all’interno della
attuale programmazione regionale e delle recenti normative nazionali in funzione anti-crisi;
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Assessorato alle Attività Produttive (Commercio, Industria,
artigianato), Formazione Professionale, Energia e Trasporti,
Urbanistica e Assetto del Territorio
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
L’ASSESSORE
Giancarlo Felici
Di seguito troverete un resoconto delle iniziative in corso di realizzazione e gli
obiettivi che vogliamo raggiungere in futuro; il tema ricorrente per ogni amministratore è
quello legato allo sviluppo, al benessere degli amministrati, alla salvaguardia del territorio ,
delle risorse non rinnovabili, della cultura e tradizioni. In definitiva il nostro obiettivo
principale rimane la crescita sostenibile della nostra provincia.
Una provincia la nostra posta ai margini della regione, schiacciata dal peso
preponderante della città di Roma, relegata a fanalino di coda per numero di residenti; noi
non ci sentiamo ultimi ma al contrario consapevoli della nostra storia e della nostra cultura
ci proponiamo come il “territorio provinciale con la più massiccia presenza di eccellenze”
siano esse ambientali, storico-culturali, agricole, idriche ecc.
I 73 comuni che compongono la provincia, alcuni piccolissimi, si aspettano dal
nostro Ente sostegno e coordinamento sui temi importanti quali i rifiuti, le energie
rinnovabili, i trasporti, lo sviluppo economico e non da ultima la formazione professionale;
sarà proprio in questa ottica che il lavoro di questo assessorato dovrà dare i suoi frutti, la
nostra azione oltre che incisiva dovrà essere improntata all'ascolto delle problematiche e
alla loro risoluzione in tempi sostenibili.
SVILUPPO LOCALE
ATTIVITA' PRODUTTIVE
In presenza della crisi che attanaglia il nostro paese e non solo, molte imprese italiane
hanno avuto qualche genere di difficoltà nel fare fronte al proprio fabbisogno finanziario,
per mancanza di risorse, di liquidità o di credito.
Le fasce più colpite sono, come facilmente immaginabile, le aziende del commercio e le
microimprese operanti nelle zone a minore sviluppo, in particolare del Mezzogiorno.
Le previsioni per l'immediato sono altrettanto fosche, in un contesto che vede il
pessimismo regnare sovrano tra le stesse aziende sia a livello locale che regionale e
nazionale.
Le difficoltà maggiori riguardano i ricavi insufficienti, le entrate in diminuzione i pagamenti
in ritardo, per far fronte alle quali le imprese sono costrette a pagare in ritardo i fornitori, a
ricorrere allo scoperto di conto corrente, o a far uso di canali di finanziamento non ufficiali.
Questa situazione di insicurezza si somma alla difficoltà di accesso al credito da parte
delle imprese, diminuiscono in modo allarmante il numero di richieste di finanziamento
accolte da parte degli istituti di credito.
Quel che serve in questo momento è dunque una nuova concreta alleanza tra banche,
imprese e istituzioni che sappia adattare alle mutate realtà le azioni politiche, offrendo al
sistema economico nuove e differenti opportunità di crescita e di sviluppo. Anche e
soprattutto attraverso una riorganizzazione degli incentivi e delle garanzie per l'accesso al
credito.
In questo contesto quelle sotto descritte sono le azioni che la provincia ha attivato per
contribuire allo sviluppo economico del territorio:
Programma Integrato Valle del Tevere
Il programma Integrato rappresenta una delle possibili iniziative riconducibili a quella
pratica amministrativa meglio nota con il nome di “programmazione negoziata”; essa
nasce dalla volontà congiunta della Provincia di Roma e di quella di Rieti, di affrontare in
modo coordinato e con una ampia rete di coinvolgimenti dal basso, lo sviluppo e il governo
di quella porzione ampia di territorio a cavallo tra le due province.
Il lavoro condotto ha cercato di sviluppare il più ampio coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali e dei
vari soggetti economici presenti sul territorio; è stato sottoposto all’approvazione delle Amministrazioni Co munali interessate il documento programmatico che definisce le linee strategiche di intervento.
Nel mese di aprile 2006 è stato pubblicato il bando per la presentazione delle manifestazioni di interesse da
parte di soggetti pubici e privati; numerose sono state le adesioni
La tabella riporta in dettaglio la quantità e la tipologia delle proposte pervenute dal territorio provinciale.
Provincia di Rieti
Settore
Agricoltura
Serv.alle persone,e attività legale all’economia sociale
Sistema manifatturiero, artigiano e logistico
Turismo e tempo libero
Ambiente
Infrastrutturale
TOTALE
PropoComuste Preni
sentate
9
1
5
1
2
0
0
0
Proposte Ammissibili
6
Imprese
Associazio- Ent Universi- Cooperati- Prov.Rieni
i
tà
ve
ti
2
0
0
2
0
0
0
0
0
11
6
4
0
0
0
0
1
9
49
20
9
10
8
1
1
0
33
6
1
78
4
1
32
0
0
18
0
0
13
1
0
11
0
0
1
1
0
2
0
0
1
4
1
53
Il 12 aprile 2007, presso l'Abbazia di Farfa in Fara in Sabina, si è tenuto un convegno di presentazione delle
attività legate alla promozione del Programma Integrato di Sviluppo della Valle del Tevere e della Sabina Ro mana organizzato dalle amministrazioni provinciali di Rieti e di Roma, in particolare è stata proposta ai soggetti pubblici e privati l’approvazione del Documento Generale delle Linee di Indirizzo del Programma, illustrandone
l’iter
procedimentale
e
proponendo
il
Cronoprogramma
delle
attività;
Il lavoro condotto ha cercato di sviluppare il più ampio coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali e dei
vari soggetti economici presenti sul territorio; è stato sottoposto all’approvazione delle Amministrazioni Co munali interessate il documento programmatico che definisce le linee strategiche di intervento.
Recentemente è stato costituito il tavolo di concertazione e pubblicato il primo avviso pubblico per la presentazione degli interventi progettuali da parte di soggetti pubici e privati.
Il 31 maggio 2008, a seguito della proroga richiesta da numerose amministrazioni
comunali, è scaduto il termine per l’invio delle proposte per accedere alle agevolazioni
amministrative previste per l’Avviso Pubblico nell’area della Valle del Tevere e della
Sabina.
Nel termine prefissato sono pervenuti 123 progetti: 77 presentati nell’area della Provincia
di Roma e 46 presentati nel territorio della Provincia di Rieti. Come previsto dal
Regolamento per le Attività Procedimentali ed Istruttorie, la prima fase del Programma si
concluderà con la pronuncia del Tavolo di Concertazione, convocato per il giorno 24
settembre 2008, per la verifica degli esiti formali della prima fase e la delibera circa l’avvio
del successivo iter dei progetti ammessi relativamente ai progetti privati, mentre
relativamente ai progetti infrastrutturali, il Tavolo prenderà atto delle verifiche compiute dai
Soggetti Responsabili.
Il Tavolo di Concertazione in data 24.04.2009 ha concluso la seconda fase di Programma,
sia per quanto riguarda le proposte di interesse infrastrutturale – Titolo I, sia per quanto
concerne i progetti privati – Titolo II, per i quali ha preso atto dell’istruttoria presentata dal
Soggetto Istruttore Interno.
Ai sensi dell’art.17 del Regolamento per le Attività Procedimentali ed istruttorie e così
come emerso nel corso della medesima seduta, il Tavolo di Concertazione, ha deliberato e
stabilito una nuova tempistica istruttoria, accogliendo anche le istanze delle
Amministrazioni Comunali presenti, molte delle quali saranno coinvolte nelle elezioni
amministrative del 6/7 giugno 2009.
Il Tavolo di Concertazione ha quindi definito i termini ultimi per concludere gli adempimenti delle
Amministrazioni Comunali, sia per i progetti di cui al Titolo I dell’Avviso Pubblico del 21.01.08, per
la conclusione delle attività concertative tra le imprese proponenti e gli atti istruttori nonché la delibera di infrastrutturalità/non infrastrutturalità, sia per quanto riguarda i progetti presentati al Titolo II
e che hanno superato il punteggio minimo di 50/100, secondo la graduatoria redatta dal Soggetto
Istruttore Interno, per concludere gli adempimenti delle Amministrazioni Comunali relativi alle attività istruttorie nonché le delibere di conformità, realizzabilità e/o approvazione dei progetti presentati
di cui al Titolo II dell’Avviso Pubblico del 21.01.08:


31/10/2009, per le Amministrazioni Comunali che andranno al voto
31/07/2009, per tutte le altre Amministrazioni Comunali aventi progetti in istruttoria.
Nonostante tale proroga della scadenza, solo recentemente alcuni Comuni hanno provveduto ai propri
adempimenti istruttori, in seguito ai quali è stata richiesta alla Regione Lazio la disponibilità ad un esame
preliminare delle pratiche in relazione alle criticità urbanistiche rilevate dai Comuni. Nel mese di marzo 2011
si è provveduto congiuntamente tra la Provincia di Rieti e la Provincia di Roma ad inoltrare richiesta di disponibilità alla Regione Lazio a dare formale adesione al Programma Integrato della Sabina e Valle del Tevere,
prevedendo l’inserimento del citato Programma tra gli strumenti della programmazione negoziata approvati
dalla stessa Regione; al momento la Presidenza della Regione Lazio non si è ancora pronunciata
Con decorrenza da marzo a luglio sono state poste in essere varie attività per il
completamento delle istruttorie organizzando specifici incontri tecnici in contraddittorio con
i Comuni ed i soggetti proponenti.
E’ stata, infine, convocata la Conferenza di Servizi in data 27 Luglio 2011 presso gli uffici
della Regione Lazio, Assessorato Urbanistica, Dipartimento Territorio, Direzione Territorio
e Urbanistica per l’esame della proposta presentata dalla Società TECNORIVEST Srl –
Codice Intervento 14/31769/05062008 e successiva variante del 26/01/2011, per la
realizzazione di un capannone per attività artigianale nel Comune di Fara in Sabina, nella
frazione di Passo Corese in località Baciabove.
I termini per la conclusione del procedimento relativo alla Conferenza di Servizi sono stati
sospesi in attesa dell’adesione al Programma Integrato della Sabina e Valle del Tevere da
parte della Regione Lazio
Nel corso dell’anno si procederà, pertanto, a sollecitare i provvedimenti regionali al fine di
procedere alla nuova convocazione della Conferenza di Servizi relativa alla suddetta
proposta progettuale.
Ottenuta l’adesione regionale sarà possibile, inoltre, effettuare congiuntamente al
Dipartimento Territorio, Direzione Territorio e Urbanistica regionale una valutazione delle
proposte progettuali per il superamento delle criticità emerse nelle proposte in deroga agli
strumenti urbanistici e da realizzare in zone comunque vincolate ciò al fine di evitare inutili
oneri per lo sviluppo dei livelli di progettazione definitiva ed esecutiva per gli interventi la
cui realizzabilità è di norma preclusa da norme urbanistiche regionali, vincoli paesaggistici
e ambientali.
Nel mese di settembre la Direzione Regionale Ambiente, in riscontro alla richiesta
inoltrata, proponeva la sottoscrizione di apposito protocollo di intesa inerente le procedure
in
materia
ambientale,
sottoposto
all’approvazione
della
Giunta
Provinciale
e
recentemente sottoscritto.
Programma Integrato del Montepiano Reatino
La Provincia di Rieti, nell’ambito del proprio ruolo di coordinamento istituzionale ha inteso
promuovere e sostenere un Programma Integrato di Sviluppo tra tutti i Soggetti pubblici e
privati del territorio ricadente nell’area del Montepiano Reatino, sottoponendo, nel recente
convegno organizzato a Labro il 16.7.2007, a tutti i Comuni dell’area, nonché agli altri Enti
Pubblici e Privati interessati il “Documento generale di programmazione” per il progetto di
sviluppo integrato del Montepiano Reatino, al fine di promuovere, la definizione e
sottoscrizione dell’Intesa di Programma .
Allo scopo di rendere più agevole il percorso di adesione da parte dei soggetti pubblici e
privati è stato creato sul sito della Provincia di Rieti un apposito link mettendo a
disposizione tutti gli atti del convegno, in versione scaricabile.
In data 31.7.2007, al fine di dare un rapido prosieguo alle attività programmate si è tenuto
un incontro istituzionale con la partecipazione di numerosi Sindaci e Assessori delegati dei
Comuni del Montepiano ( Rieti, Contigliano, Cantalice, Morro, Labro, Greccio, Monte San
Giovanni, Leonessa e Poggio Bustone) che, unitamente al Presidente della V Comunità
Montana, hanno sottoscritto l’intesa di programma, già trasmessa alla Regione Lazio
(prot.49948 del 7.8.2007) per la presentazione formale della candidatura ai sensi della
L.R. n.40/99.
Successivamente è pervenuta la formale adesione del Comune di Colli sul Velino con
deliberazione C.C. n.23 del 7.8.2007.
I tematismi individuati sui quali far convergere ogni azione ed attività sinergica per lo
sviluppo del territorio, sono i seguenti:
 Percorsi della Fede
 Ambiente, Paesaggio e Agricoltura
 le Vie dell’Acqua
 Tradizioni locali e Saperi
 Turismo, Tempo Libero e Sport
 Infrastrutture per lo sviluppo del territorio negli ambiti individuati
In data 25 febbraio 2008, è stato sottoscritto dalla Provincia di Rieti, ente capofila,
unitamente a tutti gli enti aderenti, il protocollo d'intesa con l’Assessore Regionale
all'Ambiente, per individuare una strategia condivisa e integrata di sviluppo locale per il
Montepiano Reatino.
Con DGR. n. 543 in data 18.7.2008 veniva accolta la candidatura proposta dalla Provincia
di Rieti e ufficialmente riconosciuta dalla Regione Lazio l’area integrata del Montepiano
Reatino.
In data 17 giugno 2008 gli Enti partecipanti al Programma Integrato del Montepiano
Reatino hanno condiviso l’istituzione e la composizione del Comitato di Concertazione e
della Segreteria Tecnica
In data 19.6.2008 si è provveduto alla pubblicazione del I avviso pubblico per la
manifestazione di interesse allo scopo di invitare i soggetti privati, aziende ed imprenditori
a presentare proposte finalizzate alla realizzazione di interventi che contribuiscano al
raggiungimento delle finalità del Programma Integrato di Sviluppo del Montepiano Reatino.
l’istruttoria relativa alle proposte pervenute è stata curata dal Nucleo di Valutazione e
sottoposta all’approvazione del Comitato di Concertazione nella seduta dell’11 marzo 2009
.
In particolare in seguito all’istruttoria relativa allo “sviluppo progettuale di interventi
infrastrutturali” previsto dalla III Sezione il Comitato di Concertazione ha disposto la
ammissione di n.4 proposte progettuali che sono state acquisite al “parco progetti” per cui,
attualmente, il Programma Integrato dispone di un valido patrimonio utilizzabile per
l’accesso a specifici canali di finanziamento con fondi comunitari (PSR programma
sviluppo rurale 2007/2013, FESR Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale), nazionali
(Accordi di Programma Quadro APQ ) e regionali (L.R. 22 dicembre 1999 n. 40) in
conformità agli indirizzi programmatici e agli specifici tematismi individuati per lo sviluppo
dell’Area Integrata del Montepiano.A fronte della realizzazione di alcuni interventi inseriti
nel piano strategico d’area l’Amministrazione Provinciale ha ottenuto nel corrente anno un
finanziamento di €.2.500.000,00, in esecuzione del protocollo d'intesa sottoscritto in data
25 febbraio 2008, con l’Assessore Regionale all'Ambiente.
In adesione al bando pubblicato dalla Regione Lazio - Direzione Ambiente e Cooperazione
tra i Popoli , a valere sul “POR FESR Lazio 2007-2013 Obiettivo Competitività regionale e
Occupazione – Attuazione degli “interventi puntuali” e dei “progetti di area vasta” previsti
dallAttività II.4 “Valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette” è stato,
inoltre, presentato il progetto per la realizzazione di una rete di piste ciclabili a servizio dei
Comuni della Conca Reatina per il completamento del I lotto funzionale per un importo di
€.700.000,00, approvato con deliberazione G.P. 86 del 24.4.2009, la cui istruttoria è stata
recentemente conclusa con esito positivo ai fini dell’ammissione a finanziamento.
Recentemente si è provveduto alla elaborazione del Piano Operativo (POA) in conformità
alle linee ed indirizzi di cui al vademecum regionale per l’elaborazione e presentazione dei
piani operativi d’area.
Con il Piano Operativo sono state definite le tavole riportanti gli itinerari relativi ai seguenti
tematismi:
− Vie del Sacro
− Mondo Agropastorale
− Vie Storiche del Lazio: la via del sale
− Vie d’acqua, zone umide e termali
nonché i progetti trasversali e puntuali di cui alle schede allegate al POA ;
il Programma Integrato dispone,inoltre, di un “parco progetti” definitivi e cantierabili che
sono stati riportati nella strategia del POA ;
E’ stato infine predisposto il Piano di Comunicazione illustrante le iniziative previste per
l’immagine coordinata dell’Area Integrata del Montepiano Reatino e il marchio rielaborato
graficamente. Tali elaborati tecnici descrittivi sono stati sottoposti all’approvazione del
Comitato di Concertazione in data 30 luglio 2010, sono stati trasmessi alla Regione Lazio
e costituiranno un valido supporto per la programmazione degli interventi a favore
dell’Area integrata.
Nel termine previsto per l’inoltro delle richieste di finanziamento alla Regione Lazio
(30.6.2011) è stata sottoposta all’approvazione della Giunta Provinciale del 29.6.2011
apposita istanza di finanziamento di €. 150.000,00, presentata alla Regione Lazio –
Direzione Regionale Cultura, Arte e Sport - per la realizzazione delle attività contemplate
nel Piano di Comunicazione e delle iniziative previste per l’immagine coordinata dell’Area
Integrata del Montepiano Reatino
“Completamento e recupero Villa Battistini - Parco della Musica”
La Provincia di Rieti è proprietaria del complesso immobiliare di Villa Battistini, sito nel
Comune di Contigliano, da destinarsi a “Parco della Musica”, che si compone di più
strutture autonomamente fruibili.
In considerazione dell’autonoma fruibilità della Villa e della sua dependance e della
limitata disponibilità finanziaria a copertura della spesa occorrente, si è ritenuto opportuno
individuare un ordine di priorità nell’esecuzione dei lavori stabilendo di procedere per
stralci funzionali (Villa e Dependance) Si è così proceduto con appositi atti
all’approvazione di 3 distinti Lotti.
A completamento dei lavori di recupero del complesso immobiliare è stato acquisito il
progetto definitivo per la sistemazione funzionale e paesaggistica di Villa Battistini.
Il progetto persegue l’obiettivo di dare adeguata sistemazione agli spazi esterni del
complesso “Parco della Musica” di proprietà della Provincia di Rieti, costituito dalla villa
Battistini, dalla Dependance e dalle aree esterne e di dotare il complesso di servizi ed
attrezzature complementari alle attività previste in funzione del nuovo programma d’uso
che destina gli edifici a sede decentrata del Conservatorio di Santa Cecilia.
L’area di intervento, e segnatamente le parti distinte al N.C.E:U., foglio n. 41 del Comune
di Contigliano, particelle n. 262, 265, 267, relative al terreno circostante la villa (part. n. 26)
e la dependance (part. n 266) e la part. n. 263 relativa al bosco, sono compresi negli
elenchi descrittivi previsti dall’art. 4 della Legge 1089 del 01/06/39 con dichiarazione di
notevole interesse artistico e storico del Soprintendente per i Beni ambientali ed
architettonici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Elementi di progetto.
Tenuto conto delle finalità del progetto di rifunzionalizzazione e qualificazione delle aree
esterne del Complesso di Villa Battistini, sono stati individuati quattro temi a cui
corrispondono parti specifiche dell’intervento:
- le “terrazze” (della villa, della dependance ed il teatro), luoghi per attività del
conservatorio, per il tempo libero ed eventi speciali;
- Il parco, un intervento nel “bosco” preesistente finalizzato al restauro e mantenimento
della vegetazione ed all’inserimento di spazi per attività connesse alle nuove funzioni del
complesso;
- la passeggiata panoramica, un itinerario di collegamento dei diversi luoghi presenti
nell’area;
- il parcheggio, esterno all’area recintata del parco.
L’importo complessivo dell’intervento (lavori e somme a disposizione della stazione
appaltante) è pari ad € 1.000.000,00.
In data 27.7.2011 veniva convocata la Conferenza di Servizi effettuata presso la Regione
Lazio i cui lavori sono stati chiusi, in seguito alle integrazioni documentali richieste, con
determinazione n. 286 del 6.9.2011 .
Sono stati effettuati gli adeguamenti progettuali alle prescrizioni dettate in Conferenza di
Servizi dalla Soprintendenza per i Beni ambientali ed architettonici.
Eseguita la validazione della documentazione progettuale da parte del R.U.P. veniva
approvato il progetto esecutivo e indetta la gara per l’aggiudicazione dei lavori.
Stipulato il contratto, nei prossimi giorni verrà effettuata la consegna dei lavori che
proseguiranno nel corrente esercizio finanziario.
Istituzione dello sportello provinciale a supporto della creazione di impresa
Di recente attivazione lo sportello provinciale a supporto della creazione di impresa
proseguirà la propria attività anche nell’esercizio finanziario 2012 e opererà attraverso
l’impiego di specifiche risorse professionali e strumentali a supporto dell’occupabilità dei
cittadini.
L’attività avrà 2 specifici target di riferimento:
target interno, con attività orientata all’analisi, attraverso periodici report, della situazione
economica territoriale e all’individuazione degli interventi necessari per migliorarne la
competitività e, fermo restando la necessità di interagire con gli altri settori
dell’Amministrazione Provinciale nonché con gli altri attori locali, impegna lo sportello per:
-effettuare una analisi storica dell’economia del territorio
-monitorare l’andamento dell’economia del territorio anche attraverso la messa a punto di
indicatori specifici e la realizzazione di report trimestrali
-ipotizzare e curare azioni congiunte con gli operatori territoriali
-predisporre analisi di contesto e territoriali anche rispetto a territori concorrenti con
l’utilizzo di tecniche statistiche
-definire le azioni di marketing territoriale
-definire i gap di competitività rispetto a territori concorrenti
-supportare il decisore politico nella messa a punto di linee di sviluppo territoriale
-fornire supporto al decisore politico nell’analisi, pianificazione e sviluppo delle attività
legate all’avvio, promozione e monitoraggio dei diversi strumenti di programmazione
territoriale (Programmi Integrati, Patti Territoriali, Accordi di Programma Quadro) per
incrementare la crescita socio economica del territorio provinciale
-definire il percorso (metodo, tempi, costi) delle azioni a supporto della riduzione del gap di
competitività
-supportare il decisore politico e l’amministrazione nei casi di crisi aziendali
-target esterno, con attività diretta a favorire l’assistenza ai potenziali investitori anche con
specifiche azioni di informazione e di presentazione delle diverse opportunità rinvenibili nei
bandi pubblici nonché, sulla base delle azioni definite in precedenza, focalizzare
l’attenzione sui potenziali neo investitori nella consapevolezza che l’ampliamento della
base imprenditoriale possa essere il volano dello sviluppo.
La finalità è quella di sostenere l’aspirante imprenditore nel delicato percorso di
trasformazione dell’astratta idea imprenditoriale in un concreto progetto di impresa, e ciò
con lo scopo di verificare l’effettiva fattibilità tecnica ed economica del progetto, prima di
impegnarsi nello start-up. Gli interventi dovranno rivolgersi ai lavoratori disoccupati e
inoccupati in età lavorativa, con particolare attenzione alle donne, ai giovani e agli
immigrati.
Progetto “Riconosciamoci”
La Provincia di Rieti, ha finanziato nel mese di Agosto (Det. 239 del 09-08-2011) una
proposta progettuale che prevede la realizzazione di una “Guida al riconoscimento dei
Titoli di studio e competenze professionali dei cittadini stranieri. L’intervento, in corso di
realizzazione, prevede un finanziamento pari ad € 19.134,00.
Nel mese di dicembre è stata prodotta una prima bozza della guida e si sta provvedendo
alla stesura definitiva che verrà presentata nell’ambito di una specifica iniziativa di
promulgazione nel corso del I bimestre del corrente anno.
Avviso per la realizzazione di azioni formative propedeutiche per l’acquisizione
della certificazione ecdl advanced
L’intervento è stato approvato con determinazione n. 320 del 04-10-2011 e consiste nella
realizzazione di percorsi formativi della durata max di n. 100 ore ciascuno, propedeutici
alla acquisizione della certificazione ECDL Advanced..
Tale certificazione si pone a un livello superiore rispetto alla patente ECDL Core level
(European Computer Driving Licence) e si rivolge a chiunque voglia certificare le proprie
competenze a svolgere attività di tipo applicativo proprie di un utente evoluto.
Se l’ECDL livello base non costituisce di per sé titolo legale di studio né si configura come
qualifica professionale, con il conseguimento del livello avanzato è possibile ottenere il
riconoscimento formale delle proprie competenze informatiche.
Sono stati finanziati n. 04 Corsi di formazione rivolti a n. 15 allievi ciascuno, che saranno
realizzati da n. 04 Enti di Formazione accreditati operanti nel territorio provinciale per un
importo complessivo di € 55.044,00 come di seguito specificato:
Ente di Formazione
Progetto
Importo
Centro Formazione Maveco s.r.l. ECDL Advanced
€ 11.244,00
Consorzio RO.MA.
ECDL Advanced
€ 15.750,00
Enaip Lazio
ECDL Advanced
€ 15.000,00
Servizi Integrati Soc. Coop.
ECDL Advanced
€ 13.050,00
I predetti interventi formativi sono in fase di avvio attività e si prevede la loro conclusione
entro il 31-05-2012.
Progetto “FORDIS”- formare disossatori
Promosso dalla Provincia di Rieti per la realizzazione di percorsi formativi finalizzati allo
sviluppo/acquisizione delle competenze di operatori specializzati nel disosso, taglio e
trattamento della carne per la commercializzazione. L’intervento prevede, al fine di favorire
il processo di trasferimento delle conoscenze e favorendo l’adozione da parte delle
imprese di una migliore organizzazione del lavoro e di interventi di crescita professionale,
150 ore di formazione di cui 60 di attività didattiche in aula, che verranno gestite da
apposito ente di formazione accreditato, e 90 ore di tirocinio formativo e di orientamento in
azienda.
Al fine di formare un apposito catalogo delle imprese ospitanti i predetti tirocini, è stato
pubblicato un avviso, con scadenza nel mese di dicembre, per la presentazione delle
candidature, prevedendo che la formazione in azienda verrà articolata in 90 ore di tirocinio
da svolgersi in step successivi e precisamente:
- 30 ore presso un’industria di lavorazione delle carni
- 30 ore presso una grande struttura di vendita (reparto macelleria)
- 30 ore presso una ditta individuale o azienda che svolge attività di trattamento delle carni
per la commercializzazione.
Alla scadenza sono state presentate n.12 candidature di cui 6 da parte di grandi strutture
di vendita aventi il reparto macelleria e 6 da ditte individuali o azienda che svolge attività di
trattamento delle carni per la commercializzazione.
Nessuna candidatura è pervenuta da industrie di lavorazione delle carni, pertanto nei
prossimi giorni si procederà ad una rielaborazione del progetto che vedrà ripartito il monte
ore di attività formativa in azienda fra le uniche due tipologie di impresa inserite nel
catalogo.
Rielaborato il progetto si procederà, quindi, alla pubblicazione dell’avviso per la
presentazione delle candidature da parte degli enti accreditati.
Le azioni formative saranno destinate a soggetti disoccupati/e e inoccupati/e iscritti/e ai
Centri per l’Impiego della Provincia di Rieti (CON ALMENO 12 MESI DI DURATA DELLO
STATO DI DISOCCUPAZIONE) che verranno individuati in seguito ad apposito avviso.
Avviso per la realizzazione delle attività formative in Apprendistato nella
Provincia di Rieti
In data 09/11/2010 è stato pubblicato l’avviso per l’attivazione della formazione
d’apprendistato professionalizzante. Nel percorso formativo un’attenzione particolare è
dedicata alla sicurezza del lavoratore, argomento che viene trattato nel Modulo A proprio
per il suo carattere di utilità trasversale a tutti gli impieghi del mercato del lavoro italiano.
I destinatari dell’attività formativa sono le persone di età compresa tra i diciotto anni e i
ventinove anni, assunti dal 1° ottobre 2007 con contratto di apprendistato
professionalizzante ai sensi dell’art. 49 D. Lgs. n. 276/03 e con contratto di apprendistato
ex art. 16 della Legge n. 196/97, in tutti i settori di attività, con contratto di apprendistato
professionalizzante, che devono partecipare alla formazione formale esterna della durata
di almeno 120 ore annue
L’Importo impegnato con l’Avviso è di € 650.000,00 di cui risultano ad oggi utilizzati €
84.504,00 per l’attivazione del Modulo A – Competenze di base e trasversali a favore di
oltre 200 apprendisti con 14 corsi chiusi e n.3 corsi di prossima attivazione.
Attività estrattive
Successivamente all'approvazione del PRAE (Piano Regionale Attività Estrattive) le
province elaborano i PAE provinciali che, a partire dai quadri conoscitivi presenti nel
PRAE, contengono:
• la verifica delle aree compatibili con l'attività estrattiva in riferimento agli
obiettivi della pianificazione di ambito provinciale PTPG
• la eventuale proposta di revisione dei Poli di interesse provinciale
• l'individuazione di aree suscettibili di attività estrattiva
• la definizione areale dei poli
• l'individuazione delle aree estrattive in dismissione e le modalità di
gestione delle stesse
• l'individuazione delle risorse lapidee da sottoporre a tutela ai fini del loro
utilizzo nel restauro di beni archeologici e architettonici
• l'eventuale individuazione di cave attive da destinare a discarica di inerti
o a centri di accumulo e lavorazione degli inerti.
La pianificazione afferente le attività estrattive sarà condotta attraverso un tavolo tecnico di
raccordo delle competenze provinciali relative alla Pianificazione territoriale, alle attività
produttive e all'ambiente oltre alla stretta collaborazione con i comuni della provincia nella
verifica dei dati relativi alle concessioni in atto e alla formazione dei piani di recupero delle
cave esaurite o prossime all'esaurimento. Ad oggi sono iniziate le attività di studio e di
raccolta del materiale necessario per avviare la redazione del PAE.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Istituzione Formativa Rieti
L’Istituzione Formativa della Provincia di Rieti (IFR) è ormai una realtà consolidata nel
panorama dell’offerta formativa per i ragazzi che escono dalle scuole medie.
Questo servizio risponde alle esigenze dei giovani che devono assolvere al Diritto/Dovere
dell’Obbligo Formativo e tende ad instaurare un rapporto più stretto tra il sistema
dell’istruzione e quello il mondo del lavoro. (Legge 53/2003).
Lo scopo dell’I.F.R. non è solo quello di offrire, nell’intero territorio provinciale, interventi
relativi al proseguimento e completamento dei percorsi scolastici e formativi ma anche
quello di rispondere alle esigenze delle imprese ed all’inserimento lavorativo.
I corsi triennali che vengono svolti sono infatti utili sia ad avere una preparazione di base
per inserirsi nel mondo del lavoro, sia per coloro che vogliano poi proseguire gli studi fino
al diploma.
L’IFR è inoltre un punto di riferimento sul territorio provinciale per quanto riguarda la
formazione ricorrente in agricoltura.
Con Decreto del Presidente della Provincia del 28 settembre 2010 è stato nominato il
nuovo Consiglio di Amministrazione, che risulta composto da: Federico Fioravanti
(Presidente), Pietro Agostinelli, Gabriele Bizzoca, Stefania Ciccomartino, Marino
Formichetti (componenti).
OBBLIGO FORMATIVO
ATTIVITA’
L’I.F.R. provvede ad esercitare tali attività nelle sedi (C.P.F.P.) di:
Rieti :
- Via Fundania snc;
- Via Maestri del Lavoro n. 10 (presso l’azienda Metecna).
- Via E. Greco (presso l’Autoparco della Provincia di Rieti).
Poggio Mirteto :
- Via G. Felici n. 23 (Polo Didattico);
Amatrice:
Via S. Muzii n. 19.
Lo scopo dell’I.F.R. non è solo quello di offrire, nell’intero territorio provinciale, interventi
relativi al proseguimento e completamento dei percorsi scolastici e formativi ma anche
quello di rispondere alle esigenze delle imprese ed all’inserimento lavorativo.
Per la realizzazione delle attività formative, l’I.F.R. si avvale di personale interno e di
collaboratori reperiti attingendo dalla graduatoria costituita tramite selezione per titoli e
successivo colloquio motivazionale.
L’I.F.R. complessivamente consta di:
40 dipendenti (direttori di sede, amministrativi, ausiliari e docenti di ruolo);
45 dipendenti a tempo determinato e esperti (docenti a contratto).
OFFERTA FORMATIVA
L’Istituzione Formativa Rieti ha all’attivo 6 tipologie di corsi:
 Operatore della ristorazione:
− indirizzo Cuoco
b) indirizzo Cameriere
 Operatore del benessere:

indirizzo acconciatura

indirizzo estetica
 Operatore meccanico
 Operatore alla riparazione di veicoli a motore
Tutti i percorsi sono convenzionati con un Istituto Scolastico di II grado per garantire la
“verticalità” dei percorsi stessi (conseguimento del Diploma di Scuola Media Superiore ed
eventuale accesso a Università o I.F.T.S.).
LA POPOLAZIONE IN FORMAZIONE
Come si evince dai grafici sottostanti, l’Istituzione Formativa è l’utenza interessata è
cresciuta in modo considerevole. Infatti osservando il numero degli allievi presenti,
considerato sia per singole sedi formative (grafico A), che per numero totale (grafico B), è
evidente l’incremento della popolazione scolastica.
Per l’anno formativo in corso sono pervenute 184 nuove iscrizioni che, suddivise per i corsi
previsti, ha permesso la creazione di 8 nuovi primi anni, per un totale di 22 classi. Gli
allievi totali sono quest’anno 421.
A questo incremento di attività è purtroppo corrisposto, per questo nuovo anno formativo,
un drastico taglio dei finanziamenti regionali, che mette in serio pericolo la prosecuzione
per il futuro dell’attività, in particolare per il Centro di Amatrice.
L’offerta formativa è la seguente:
anno
I
II
III
Rieti
Maut/A/E
A/E/Maut
A/E/M/Maut
P. Mirteto
A/E
A/E
A/E
Legenda:
A
Operatore benessere: acconciatura
E
Operatore benessere: estetica
M
Operatore Meccanico
Maut
Meccanico autoriparatore
Cu
Operatore ristorazione: cuoco
Ca
Operatore ristorazione: cameriere
Amatrice
Cu/Ca
Cu/Ca
Cu/Ca
Grafico A
Numero allievi diviso per sedi formative nei sette anni formativi.
180
167
156
160
137
140
120
100
72
80
60 47
33
128
124
118
114 113
103 108
109
96
101
9795
84
80
86
146
108
43
40
20
0
A.F. 2004/2005 A.F.2005/2006 A.F.2006/2007 A.F.2007/2008 A.F.2008/2009 A.F.2009/2010 A.F.2010/2011 A.F.2011/2012
Grafico B
Numero allievi totale nei sette anni formativi
RIETI
POGGIO MIRTETO
AMATRICE
20
04
/2
00
5
A.
F.
20
05
/2
00
6
A.
F.
20
06
/2
00
7
A.
F.
20
07
/2
00
8
A.
F.
20
08
/2
00
9
A.
F.
20
09
/2
01
0
A.
F.
20
10
/2
01
1
A.
F.
20
11
/2
01
2
A.
F.
200
150
100
50
167
156 146
137 128
124 113
118
114
108
109
108
101
96 103
9795
86
84
80
72
47
43
33
0
SETTORE AGRICOLTURA
Oltre alle attività legate all’obbligo formativo, l’IFR svolge attività di formazione per adulti
nel campo dell’agricoltura.
Di seguito vengono evidenziate le attività svolte nel 2011:
“SPORTELLO
DI
IMPLEMENTAZIONE
DI
UN
SISTEMA
DI
ORIENTAMENTO
FORMAZIONE INDIRETTA, INQUADRABILE NELL’ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE –
ORIENTAMENTO E PROMOZIONE IMPRENDITORIALE”
Totale ore intervento : 986 ore
Contenuti sintetici intervento:
Lo sportello di informazione e orientamento che permette di affrontare in modo veloce le
varie problematiche poste dall’utenza, conta nelle zone di attuazione un numero elevato di
contatti fra i formatori dell’ISTITUZIONE FORMATIVA RIETI e le imprese agricole.
L’obiettivo è quello di costruire insieme un sistema di relazione non più verticale ed a
senso unico ma orizzontale e dialettico.
I dati raccolti possono essere utilizzati da più soggetti per differenti fini:
1) Monitorare la richiesta di formazione specialistica, di riqualificazione o di base.
2) Migliorare l’accesso alle Misure del P.S.R..
3) Destinare risorse in comparti più critici o più bisognosi.
4) Per gli enti pubblici capire dove sono presenti le maggiori difficoltà ed
incongruenze per l’attuazione degli obiettivi di politica agraria.
5) Supportare progetti specifici nel settore agroambientale e territoriale.
Sedi attività:
L’attività di Sportello, è stata svolta presso le seguenti sedi:
comune
Comune di Amatrice
Comune di Borgorose
Comune di Antrodoco
Comune di Magliano
Sabina
Comune
indirizzo
Corso Umberto I 70 - 02012 Amatrice (RI)
Viale Micangeli - 02021 Borgorose (RI)
Via del Ponte 8 – 02013 Antrodoco (RI)
Piazza Garibaldi 1 - 02046 Magliano
Sabina (RI)
di Via Monte
Carparo
1
-
Ore
72
72
72
72
02024 72
Pescorocchiano
Pescorocchiano (RI)
Comune
di
Poggio P.zza Martiri della Libertà - 02047 Poggio
Mirteto
Comune di Scandriglia
V Comunità Montana
I.F.R. sede di Rieti
Mirteto (RI)
Via Umberto I 33 - 02038 Scandriglia (RI)
Via A. Manzoni 10 - 02100 Rieti
Via Fundania snc - 02100 Rieti
Via del Municipio, 3 - 02043 Contigliano
72
72
72
147
72
Comune di Contigliano (RI)
Comune di Cittaducale Corso Mazzini 111- 02015 Cittaducale
72
I.F.R. sede di Poggio Via G. Felici 21 - 02047 Poggio Mirteto
119
Mirteto
(RI)
TOTALE INTERVENTO
Ore
986
La scelta di queste sedi di intervento formativo, per lo svolgimento dell’attività di sportello
è determinata dall’adesione delle stesse alla proposta formativa offerta dall’I.F.R. ai
comuni più rappresentativi della provincia e alle comunità montane.
“AFFIANCAMENTO IMPRENDITORIALE “
Sono stati svolti 6 affiancamenti imprenditoriali di 50 ore ciascuno
Totale ore intervento formativo : 300 ore
Contenuti sintetici
L’attività formativa di affiancamento imprenditoriale alle imprese agricole e agli addetti del
Settore, si differenzia nettamente dalla formazione corsuale tradizionalmente svolta, in
quanto si passa dal confronto della realtà agricola mediata dalle lezioni frontali al rapporto
diretto con l’azienda reale le sue specifiche problematiche, con necessità di orientamento,
di tutorschip, di promozione e trasmissione di informazioni a cui il docente dovrà
necessariamente fornire delle risposte adeguate, affrontando il problema un modo
specifico.
L’attività di affiancamento imprenditoriale è stata svolta presso le seguenti aziende:
azienda
MARTINI SERENA
SILVERI VALERIO
DI VIRGILIO ANNA
REGIS RICCARDO
PAOLINI MARIA CRISTIANA
MAZZATOSTA BENEDETTA
indirizzo
FARA SABINA
POGGIO NATIVO
VARCO S.
CANTALUPO S.
MONTOPOLI DI S.
CASAPROTA
Ore attività di sportello
50
50
50
50
50
50
Nell’anno 2011 l’intervento formativo ha concentrato l’attenzione nel far acquisire agli
imprenditori insediati le conoscenze e le abilità che permettano la gestione dei dati
aziendali per l’elaborazione della contabilità RICA sia attraverso la compilazione cartacea
che attraverso l’utilizzo di software.
“IMPRENDITORE AGRICOLO”
N. 2 corsi da 150 ore
Totale ore intervento : 300 ore
Contenuti sintetici intervento:
L’obiettivo primario del corso è quello di impartire una formazione di medio-alto livello agli
utenti, allo scopo di far loro acquisire la qualifica di “Imprenditori agricoli”. Si punta a fornire
una sufficiente conoscenza dell'attività gestionale e nelle tecniche di lavorazione del
settore agricolo in generale e nell'area dell’attività amministrativa e commerciale
dell’impresa agricola con un‘attenzione particolare sullo sviluppo dei prodotti tradizionali e
biologici.
Inoltre l’acquisizione del titolo di imprenditore agricolo consentirà di ottenere il premio di
primo insediamento concesso dall’Unione europea ai giovani (18-40 anni) che ne faranno
richiesta .
Sede dei corsi:
I corsi sono stati svolti nei comuni di:
- Poggio Mirteto (presso la sede dell’Ifr) chiuso il 19 luglio con il rilascio di 21 attestati di
imprenditore agricolo
- Rieti (presso la sede dell’Ifr) iniziato il 07 settembre ancora in essere con 24 allievi.
“CONOSCERE I FUNGHI”
N. 3 corsi da 14 ore
Totale ore intervento : 42 ore
Contenuti sintetici intervento:
Il corso di micologia è stato voluto, pensato e realizzato per tutti gli appassionati
raccoglitori di funghi ed anche, più in generale, per tutti coloro che ogni anno frequentano
le nostre ricche ed accoglienti montagne e vallate; l’obiettivo è creare “coscienze
ecologiche” rispettose dell’ambiente .
Un ulteriore obiettivo è inoltre quello di far acquisire, tra gli esperti-raccoglitori dei funghi
titolari di aziende agrituristiche , la consapevolezza, di poter utilizzare le loro conoscenze
del territorio e ovviamente dei funghi, per accompagnare i clienti dell’agriturismo alla
ricerca di questo “tesoro” dei nostri boschi; creare punti vendita aziendali, per la
commercializzazione dei prodotti raccolti, freschi e/o trasformati, creare quindi un indotto
che contribuisca alla quadratura del bilancio aziendale.
Sede corsi:
I corsi sono stati svolti presso le seguenti sedi:
sede
Com. Montana Velino
Aula universitaria provincia Rieti
Aula universitaria provincia Rieti
indirizzo
Via Roma - POSTA
Via salaria
Via salaria
Ore attività di sportello
14
14
14
TOTALE INTERVENTO
42
Per il 2012, in linea con quanto sopra esposto per le attività svolte nel 2011, ed in funzione
al finanziamento regionale che ci verrà stanziato, è prevista la prosecuzione delle attività
di sportello e, in funzione anche dei finanziamenti concessi dalla Provincia, ulteriori corsi
per il mondo agricolo.
PARCO DELLA MUSICA DI VILLA BATTISTINI – Sede delocalizzata del Conservatorio
di Musica di Santa Cecilia di Roma
ATTIVITA'
Il Parco della Musica di Villa Battistini, sede delocalizzata del Conservatorio di Musica di
Santa Cecilia in virtù della Convenzione stipulata a partire dall’Anno Accademico
2008/2009, è, per la Provincia di Rieti, il luogo deputato per sviluppare politiche culturali
anche al fine di far progredire e valorizzare le professionalità presenti nel territorio della
Provincia stessa.
Lo scopo è quindi quello di avviare attività di sensibilizzazione, alfabetizzazione,
orientamento nel settore delle arti musicali, coreutiche e teatrali per favorire l’integrazione
sociale in particolare dei giovani come pure dei meno giovani.
I percorsi ad orientamento strumentale e più in genere musicale, hanno, infatti, la finalità di
promuovere la partecipazione attiva alla esperienza della musica intesa come la pratica e
la comprensione di un linguaggio per il quale, il conseguimento di abilità tecniche
strumentali, sono il mezzo e non il fine per il raggiungimento di obiettivi educativi generali.
“Fare musica insieme”, ad esempio, diventa un importante laboratorio di socializzazione e
di convivenza civile perché la bontà della riuscita finale è legata alla positiva
partecipazione di tutti ed alla armonizzazione delle diverse competenze, grandi o piccole
che siano. E’ legata al rispetto per l’altro, alla disciplina ed alla disponibilità a mettersi al
servizio del gruppo.
“Fare musica insieme” diventa cioè una occasione ed un contributo per la formazione
dell’uomo e del cittadino.
Per l’Anno Accademico 2011/2012, gli insegnamenti principali attualmente erogati dai
docenti del Conservatorio di Santa Cecilia sono: Canto, Chitarra, Clarinetto, Fagotto,
Flauto Traversiere, Pianoforte, Sassofono, Tromba, Trombone, Viola e Violino, mentre gli
insegnamenti complementari sono Solfeggio, Armonia, Pianoforte Complementare, Storia
della Musica, Esercitazione Corale, Musica d’insieme, Flauto dolce.
ANDAMENTO DEMOGRAFICO
Anno Accademico 2008/2009
Iscritti: 133
Allievi frequentanti: 100
Classi: 17
Insegnamenti: 11
Docenti: 18
Impegno finanziario: € 240.000,00
Anno Accademico 2009/2010
Iscritti: 43
Allievi frequentanti: 115
Classi: 22
Insegnamenti: 11
Docenti: 24
Impegno finanziario: € 276.878,55
Anno Accademico 2010/2011
Iscritti: 65
Allievi frequentanti: 132
Classi: 26
Insegnamenti: 16
Docenti: 24
Impegno finanziario: € 303.669,36
Anno Accademico 2011/2012
Nuovi iscritti: 26
Allievi frequentanti: 138 (compresi i nuovi iscritti)
Classi: 23
Insegnamenti: 18
Docenti: 22
Impegno finanziario: € 295.987,35
Cosa cambia
Visto il D.M. n.237 del 19/10/2010 con il quale è stato disposto il riordino dei corsi di studio
di primo livello e vista sia la Legge 508/1999 che il D.P.R. 212/2005 il quale, in particolare,
consente tra l’altro che “Fino all’attivazione della formazione musicale e coreutica di base
nell’ambito della Istruzione primaria e secondaria, i Conservatori di musica, gli Istituti
musicali pareggiati e l’Accademia nazionale di danza modulano l’offerta dei relativi corsi,
disciplinandoli in modo da consentire la frequenza agli alunni iscritti alla scuola media ed
alla scuola secondaria superiore”, mentre i percorsi Istituzionali di vecchio ordinamento
proseguiranno fino alla naturale conclusione, vengono attivati i Corsi Pre-Accademici.
Cosa sono i Corsi Pre-Accademici
Sono percorsi formativi che intendono fornire un’ampia e differenziata offerta formativa nei
campi del sapere e della pratica musicale e sono rivolti a tutti coloro che, al momento, non
possono o vogliono trovare spazio, sia all’interno dei percorsi istituzionali presenti nelle
scuole primarie, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, sia nei percorsi
Istituzionali di vecchio ordinamento.
Possono pertanto essere frequentati anche contemporaneamente alla frequenza di
qualunque scuole di ogni ordine e grado, di livello universitario e di istituzioni A.F.A.M. .
Sono, infine, propedeutici all’accesso ai corsi accademici di primo livello, specificamente
indirizzati all’acquisizione delle competenze ed alle abilità richieste in ingresso dai
regolamenti di ciascun corso di studio.
I docenti nei Corsi Pre-Accademici
Il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, partner della Provincia di Rieti a seguito della
stipula di apposita Convenzione, ha stabilito che il reclutamento dei docenti avvenga
attraverso selezione per avviso pubblico.
Tale avviso è stato pubblicato in data 31Agosto 2011 con scadenza 26 Settembre 2011.
All’art. 6 comma 5 dell’Avviso è stata inserita la seguente clausola: “La residenza presso
la Provincia di Rieti è titolo di preferenza, a parità di punteggio complessivamente
acquisito, per l’eventuale stipula di contratto relativo alla docenza da espletare presso Villa
Battistini in Rieti”.
E’ prevista anche la figura dei tutor le cui funzioni, ai fini dell’orientamento, della
supervisione e della verifica, sono svolte da docenti interni al Conservatorio designati dai
vari consigli di scuola.
PROGRAMMAZIONE IN MATERIA DI RIFIUTI
Nel corso del 2005 la Provincia di Rieti ha attivato un’azione di sensibilizzazione dei
Comuni per la condivisione di iniziative volte al potenziamento della raccolta differenziata
dei rifiuti che, attraverso l’organizzazione di varie riunioni con i Sindaci sia in sede sia
presso enti sovracomunali sul territorio, ha portato alla predisposizione di un Piano
Provinciale per lo smaltimento differenziato con la verifica di fattibilità e localizzazione di
isole ecologiche, da realizzare con il contributo triennale della Regione Lazio concesso ai
sensi delle Leggi regionali nn. 27 del 9 luglio 1998 e 16 del 15 settembre 2005.
Il Piano per la RD è stato, quindi, elaborato attraverso un esteso coinvolgimento delle
Amministrazioni Comunali che rappresentano il soggetto fondamentale per il buon esito
delle iniziative. L’individuazione delle isole ecologiche, in stretta collaborazione con i
comuni e con la VI commissione consiliare, si basa sui criteri legati alla accessibilità dei
luoghi indicati dai comuni, alla presenza di specifiche limitazioni ambientali, ai bacini di
popolazione di riferimento, ai costi delle realizzazioni.
Il Piano risulta così articolato:
Isole ecologiche
Realizzazione di una rete di isole ecologiche che costituirà il telaio portante dell’intero
sistema di raccolta differenziata poiché ciascuna a servizio di un bacino di utenza
sovracomunale che consentirà l’ottimizzazione del servizio con un abbattimento dei costi di
gestione.
Sono in corso di realizzazione gli ecocentri nei seguenti Comuni con una spesa di:
1. Contigliano
€ 204.254,00
2. Montasola
3. Poggio Moiano
4. Forano
5. Pescorocchiano
6. Borbona
€ 308.050,83
€ 320.000,00
€€ 213.804,00
€ 280.000,00
In particolare si descrive di seguito lo stato di attuazione per ogni singolo intervento:
1) isola ecologica Contigliano
Approvato certificato di regolare esecuzione e corrispondenza delle opere da parte del
genio civile di Rieti.
E’ stata sottoscritta la convenzione per la consegna dell’isola ecologica al Comune di
Contigliano e la sua utilizzazione per un bacino intercomunale per la raccolta differenziata
dei RSU.
2) isola ecologica Montasola
Lavori di contratto ultimati ed eseguita la fase di collaudo dell’opera da parte dell’area
Genio Civile di Rieti. E’ in corso la consegna dell’impianto ed attrezzature al Comune di
Montasola.
3) isola ecologica Poggio Moiano
Fermo restando i pareri acquisiti in Conferenza dei Servizi si necessita del parere
ambientale da parte della Regione Lazio e della Soprintendenza ai quali è stata inoltrata
da tempo la documentazione richiesta.
In sede di C.d.S. all’atto di approvazione del progetto definitivo è stato fissato quale
presupposto, per la realizzazione dell’intervento, la modifica del vicino impianto di
depurazione in impianto di sollevamento come già previsto dal progetto in corso di
realizzazione da parte del Comune di Scandriglia per la costruzione della rete fognaria.
L’appalto dei lavori è stato recentemente aggiudicato all’Impresa Ferri Simone di Vacone e
nei prossimi giorni è fissata la stipula del contratto e la consegna dei lavori.
4) isola ecologica Forano
Non è stato possibile definire l’individuazione di un’area disponibile e tecnicamente idonea
alla realizzazione e pertanto si è proceduto al disimpegno dell’importo relativo alla
realizzazione dell’impianto.
5) isola ecologica Pescorocchiano
Con determinazione n° 157 del 13.07.2010 è stato approvato la schema di disciplinare di
incarico ed affidata la progettazione preliminare che, in seguito alla consegna degli
elaborati integrativi richiesti dal R.U.P., veniva approvato in data 29.3.2011 con
deliberazione G.P. n.33. È stato quindi formalizzato l’incarico per le successive fasi
progettuali. Si è provveduto all’approvazione del progetto definitivo e a breve verrà indetta
la Conferenza di Servizi. È in corso di elaborazione la progettazione esecutiva da parte del
tecnico incaricato e si presume che nel I semestre potrà essere indetta la gara per la
realizzazione dell’opera.
6) isola ecologica Borbona
E’ stato approvato il progetto preliminare che è stato trasmesso ed approvato dal Comune
di Borbona, mentre è attualmente in corso di redazione il progetto definitivo.
Programma triennale di Interventi finalizzato allo sviluppo della raccolta
differenziata – annualità 2009/2011
Con deliberazione G.P. n.173 del 26.8.2009 è stato approvato il Programma di interventi
finalizzato allo sviluppo della raccolta differenziata, finanziato con le risorse assegnate
alla Provincia di Rieti con Deliberazione Giunta Regionale n.291 del 30.4.2009, per un
importo complessivo su base triennale di €.6.474.480,59, di cui €.1.993.620,15 in conto
capitale ed €.4.480.860,44 in parte corrente.
L’entità delle somme assegnate alla Provincia di Rieti deriva da un assiduo lavoro
garantito con la partecipazione al Tavolo Tecnico, istituito con la Determinazione del
Direttore del Dipartimento Istituzionale della Regione Lazio n. A2348 del 9.7.2008,
attraverso cui si otteneva che le risorse finanziarie disponibili per gli anni 2009 – 2011,
fossero ripartite con l’attribuzione di una quota perequativa fissa ( €.1.000.000 per le
spese correnti ed €.500.000 per le spese in conto capitale ) oltre ad una quota variabile
calcolata sulla base della popolazione residente.
Il Programma triennale è stato trasmesso alla Regione Lazio a fine agosto e si è in attesa
dell’approvazione.
Il Piano della RD diventa, quindi, un elemento centrale e indifferibile dell’intero sistema
provinciale di raccolta e smaltimento dei rifiuti; il Piano Provinciale dei Rifiuti è infatti
caratterizzato da una forte componete di recupero e trattamento dei rifiuti dentro una
complessiva cornice di autosufficienza d’ambito.
Il lavoro della Provincia di Rieti si sta muovendo per conseguire una progressiva
autosufficienza dell’Ambito Territoriale Ottimale, che attraverso il riferimento a tecnologie
sperimentate di trasformazione dei rifiuti e l’esclusione di ogni forma di termocombustione,
valorizzi la centralità della raccolta differenziata.
Ipotesi di gestione integrata
Con deliberazione C.P. n. 2 del 18.2.2011 veniva autorizzata, la costituzione della Società
mista, pubblico-privata, a Capitale pubblico maggioritario, ai sensi e per gli effetti del
comma 2, lettera b), dell’art. 23-bis del decreto legge 112/2008 e sue ss.mm.ii, tra i
Comuni reatini ed un Socio privato da individuarsi mediante una procedura ad evidenza
pubblica ed avente quale scopo sociale la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti . Con la citata
deliberazione il Consiglio Provinciale :
• autorizzava la sottoscrizione, da parte dell’Ente Provincia di Rieti, quale soggetto
rappresentativo del territorio e dei suoi interessi generali, del Capitale della
Società mista, pubblico-privata, a Capitale pubblico maggioritario.
• autorizzava, anche, l’assunzione di una partecipazione temporaneamente totalitaria
dell’Ente Provincia di Rieti al suddetto Capitale, al solo fine di consentire un
ingresso progressivo dei Comuni nonché del Socio privato ed alla condizione che
alla suddetta Società sia precluso l’esercizio dell’attività sociale fino a quando la
stessa non abbia assunto le caratteristiche della Società mista di cui all’art. 23-bis
del sopra citato decreto.
• approvava lo Statuto della costituenda Società di gestione del ciclo dei rifiuti,
autorizzando il Presidente della Provincia di Rieti alla sottoscrizione di ogni atto
conseguenziale
Ottenuta l’esecutività della deliberazione si è provveduto a richiedere ai Comuni della
Provincia di voler formalizzare la propria adesione di massima con l’adozione di apposito
atto deliberativo, di cui è stato predisposto e fornito lo schema.
Nel corso del I semestre è stata garantita assistenza ai comuni per il perfezionamento
dell’iter procedimentale fino ad arrivare in data 13 e 21 luglio 2011 alla sottoscrizione delle
quote da parte dei Comuni aderenti.
Si è inoltre proceduto ad una verifica di compatibilità tra le attività programmate e la
normativa in seguito al risultato referendario del 12 e 13 giugno 2011 e da ultimo con le
disposizioni contenute nella manovra estiva di cui all’art.4 del D.L. n.138 del 13.8.2011
attualmente in fase di conversione.
Si è ritenuto opportuno e necessario seguire un percorso di lavoro basato sul confronto e
teso alla condivisione di obiettivi ed iniziative con gli Enti locali presenti sul territorio
provinciale, dando seguito, così, a quelle che sono le politiche istituzionali di
coordinamento e di governo del territorio proprie dell’Ente Provincia.
In considerazione del fatto che il Piano Provinciale dei Rifiuti individua gli impianti
tecnologici necessari a garantire un’autosufficienza d’ambito, è senz’altro preferibile che le
scelte e le azioni di ciascuno degli Enti territoriali della Provincia di Rieti rispondano
sempre più ad una logica di sistema e, quindi, del “fare rete”, la modernizzazione delle
scelte e delle azioni della classe politica e dirigente passa anche attraverso la creazione ed
il mantenimento di gestioni dei servizi pubblici locali quanto più unitarie possibile, al fine di
garantire maggiore stabilità economica e sociale al territorio.
Tale gestione va necessariamente sostenuta con criteri e strumenti di tipo industriale e la
partecipazione ad una Società di capitali che, nel rispetto delle modalità di “conferimento
della gestione dei servizi pubblici locali”, abbia quale scopo sociale la gestione
imprenditoriale del ciclo dei rifiuti in ambito sovracomunale, così da superare le criticità
proprie delle gestioni in economia o in appalto a privati, e che, pur volendo comunque
mantenersi nel perimetro del territorio della sola Provincia di Rieti, si prefigga l’obiettivo di
diventarne l’unico gestore, considera il Piano Provinciale dei Rifiuti quale punto di partenza
e quale insieme delle linee guida per una gestione integrata e coordinata, volta alla
configurazione del rifiuto quale risorsa.
La gara per l’individuazione del socio privato e l’affidamento dei compiti operativi
Ad oggi è in fase di elaborazione il “piano industriale” che consentirà di individuare gli
obiettivi di investimento della Società di Gestione (SAPRODIR) e la capacità della stessa
di generare flussi di ricavi sufficienti a garantirne l’equilibrio economico-finanziario.
L’elaborazione del Piano industriale consentirà la definizione delle caratteristiche gestionali
ed operative del servizio integrato di raccolta, trasporto e trattamento del rifiuti solidi urbani
e assimilabili ai fini del dimensionamento dello stesso (operatori, mezzi, impianti e servizi)
In tale fase si procederà all’analisi di:
o Caratteristiche delle tipologia e quantità dei rifiuti solidi urbani e assimilati da recuperare
e smaltire (dati di produzione e tendenze) comprese le attività in termini di raccolte
differenziate;
o Attuali capacità di recupero e smaltimento in impianti esistenti;
o Definizione possibili interventi per la riduzione della produzione dei rifiuti
o Rilevamento e descrizione dei servizi di raccolta e trattamento attualmente in atto nei
Comuni della Provincia comprese le attività di raccolta differenziata
o Analisi dell’Ambito Territoriale Ottimale e delle aree di raccolta
o Individuazione preliminare dei metodi e tecnologie di gestione più idonei (tipologie di
impianti, i servizi integrati di raccolta e di raccolta differenziata e gli impianti di supporto)
o Modalità di attuazione operativa (operatori, mezzi, impianti, servizi) degli scenari
identificati
o Modalità di attuazione organizzativa e gestionale e politiche tariffarie degli scenari
identificati
Da tale fase si procederà alla redazione dell’analisi di sostenibilità economica-finanziaria
per l’individuazione dei livelli ottimali di liquidità e struttura patrimoniale atti a sostenere lo
sviluppo del progetto in un contesto di sostanziale equilibrio finanziario.
Tale documentazione costituisce un elaborato essenziale ai fini della gara .
Sono stati predisposti il bando, disciplinare di gara e capitolato d’oneri prestazionale che,
una volta completato con gli elementi economico finanziari desumibili dal Piano Industriale
in corso di redazione, potranno essere formalmente approvati e pubblicati per l’indizione
della gara ad evidenza pubblica concernente l’individuazione del socio privato e
l’affidamento dei compiti operativi.
• Avviso Pubblico per l’assegnazione di contributi a finanziamento degli
Interventi per il Potenziamento della raccolta differenziata “porta a porta”
Con propria determinazione n. 77 del 7.3.2011 veniva approvato il bando pubblico per
l’assegnazione di contributi a finanziamento degli Interventi per il Potenziamento della
raccolta differenziata “porta a porta”, che veniva pubblicato in data 16.3.2011 con
scadenza fissata al 16.5.2011;
Considerato che in prossimità della scadenza pervenivano varie richieste di proroga da
parte degli enti interessati alla partecipazione :
• V Comunità Montana, per conto di alcuni Comuni del proprio comprensorio
comunitario ( nota Prot. 1332 acquisita al prot. 19367 del 5.5.2011)
• Unione dei Comuni dell’Alta Sabina per conto dei Comuni del proprio comprensorio
(nota Prot. 1017 acquisita al prot. 20508 dell’11.5.2011)
Che alcuni Comuni del territorio della Provincia di Rieti sono interessati dalle consultazioni
elettorali per l’elezione del Sindaco ed il rinnovo dei Consiglio Comunale fissate in
concomitanza con la scadenza del bando;
al fine di consentire la massima partecipazione, conformemente alle indicazioni politiche
ricevute è stata autorizzata la proroga di 1 mese della scadenza prevista dal bando
pubblico fissando così la scadenza al 16.6.2011.
Il bando prevede il finanziamento di progetti di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata
domiciliare “integrata” e precisamente :
• Intervento A - Progetti da avviare risorse disponibili €. 400.000,00 in parte
corrente ed €. 150.000,00 in conto capitale
• Intervento B - Progetti in corso di attuazione con estensione del servizio - risorse
disponibili €. 400.000,00 in parte corrente ed €. 150.000,00 in conto capitale
Sono soggetti destinatari del bando i Comuni, Unioni di Comuni, Comunità Montane, con
riferimento a progetti, in corso o da avviare, in territori (anche non confinanti) aventi un
numero complessivo di utenti serviti dal porta a porta non inferiore alle 2000 unità .
Ai fini della quantificazione del contributo da assegnare sono state ritenute ammissibili le
seguenti spese:
Per la parte in conto capitale:
•
acquisto di mezzi e attrezzature fisse e mobili per i servizi di raccolta differenziata e
di trattamento e trasformazione dei rifiuti biodegradabili
•
realizzazione di strutture a supporto della raccolta differenziata ed al miglioramento
qualitativo della stessa
Per la parte di spesa corrente:
•
acquisto di materiali di consumo per le singole utenze (tipo contenitori, mastelli,
sacchi, compostiere domestiche), per l’avvio ed il potenziamento della raccolta
differenziata porta a porta, fino a un massimo di € 15,00 a nucleo familiare o utenza
coinvolta;
•
programmi e sistemi per la rilevazione delle percentuali di raccolta differenziata
•
a copertura dei maggiori costi di gestione nel 1° anno di avviamento e/o
potenziamento della raccolta differenziata porta a porta, verrà riconosciuto un
contributo fino ad un massimo del 25% del costo standard del servizio ad abitante
coinvolto; il costo standard è stabilito ai fini del presente bando in € 110/abitante.
Inoltre ai soggetti beneficiari che dimostreranno il raggiungimento degli obiettivi di progetto
nel rispetto del cronoprogramma proposto, verrà riconosciuta una premialità aggiuntiva, di
cui potranno beneficiare anche gli utenti, sulla base dei risultati di raccolta differenziata
raggiunti, purchè superiori alle percentuali fissate, come obiettivi minimi di raccolta
differenziata, dalla Deliberazione Giunta Regionale n.291 del 30.4.2009 e precisamente:
superiore al 27% premialità del 5% sul contributo concesso
superiore al 40% premialità del 10% sul contributo concesso
superiore al 50% premialità del 20% sul contributo concesso
A completamento degli incentivi è stato previsto che la Provincia di Rieti, contestualmente
all’avvio o ampliamento del servizio di raccolta differenziata “porta a porta”, predisporrà
apposita campagna di comunicazione e sensibilizzazione dell’utenza.
Le modalità operative per la realizzazione delle iniziative di comunicazione e informazione
verranno concordate d’intesa con i soggetti beneficiari.
Sono stati presentati n.16 progetti di cui 1 non ammissibile in quanto non rispetta il bacino
minimo di 2.000 abitanti così come espressamente richiesto nelle linee guida della
Regione e riportato nel bando pubblico provinciale. La Commissione ha verificato in quasi
tutti i progetti una carenza di documentazione, procedendo quindi ad inoltrare una
richiesta di integrazione della documentazione progettuale.
la Commissione ha provveduto in varie sedute alla valutazione tecnica dei progetti
presentati In conformità al bando pubblicato che all’art.4 prevedeva la possibilità di
stanziare ulteriori risorse finanziarie, a valere sugli esercizi successivi, sia per il
finanziamento dei progetti presentati e non finanziati per esaurimento delle risorse
disponibili, sia per i progetti che richiedono ulteriori integrazioni, con Deliberazione G.P. n.
152 del 27.9.2011 si provvedeva stanziando risorse aggiuntive per un importo di €.
1.300.000,00 autorizzando l’utilizzo di parte dei fondi relativi all’annualità 2010 per il
finanziamento dei progetti presentati e fornendo gli opportuni indirizzi politici in merito ai
criteri e priorità cui uniformare i conseguenziali atti di gestione, fermo restando ogni
disposizione contenuta nel bando pubblico a disciplina della selezione ed assegnazione
dei contributi .
Con determinazione n. 321 del 5.10.2011 si è provveduto all’approvazione dei lavori
della commissione di valutazione e della graduatoria, nonché all’assunzione degli impegni
di spesa a favore degli enti beneficiari.
A chiusura dell’esercizio finanziario 2011 si è provveduto alla liquidazione del I acconto
pari al 20% del contributo concesso in conto capitale per complessivi €.176.000,00 e ciò al
fine di agevolare l’avvio delle attività programmate, agli enti beneficiari dei contributi a
finanziamento degli Interventi per il Potenziamento della raccolta differenziata “porta a
porta”.
Nei prossimi giorni si procederà all’acquisizione e verifica della documentazione prevista
dall’art.9 del citato bando e precisamente:
- delibera di Giunta Comunale di accettazione del contributo e formale impegno al rispetto
del crono programma per l’avvio o l’ampliamento del servizio di raccolta differenziata
domiciliare
- eventuale rimodulazione del programma di intervento proposto, qualora necessario in
relazione al contributo assegnato
- comunicazione di avvio del servizio o dell’ampliamento dello stesso
All’esito di tale verifica si procederà alla liquidazione dell’acconto pari al 20% del contributo
concesso in parte corrente.
Il lavoro degli uffici verrà pertanto orientato al monitoraggio delle attività che verranno
poste in essere da ciascun soggetto beneficiario e al raggiungimento degli obiettivi
prefissati.
Progetto LIFE
Nel mese di Gennaio 2010 è stato attivato il progetto “More Reusing & More Recycling
(Mo.re. & Mo.re.)” presentato dalla Provincia di Rieti in partenariato con la Regione Lazio,
l’area dei Castelli Romani e la società Nova Consulting. L’obiettivo del progetto è
promuovere il riuso e il riciclo dei rifiuti secondo un approccio basato sul ciclo di vita, con
l’obiettivo ultimo di risparmiare risorse naturali e di disporre meno rifiuti in discarica e,
quindi, di ridurre le emissioni di anidride carbonica legate alla gestione dei rifiuti.
Fra le varie Azioni è previsto lo sviluppo e lancio della borsa on line, l’apertura di uno
sportello informativo nella Provincia di Rieti, l’elaborazione di linee guida per gli enti locali
oltre all’organizzazione di workshop per lo scambio di buone pratiche negli enti locali.
I soggetti target del progetto sono:
- gli enti locali, nello specifico i comuni e le province
- le imprese agricole, industriali e artigianali
- i cittadini
Gli enti locali saranno coinvolti direttamente nel progetto attraverso 3 workshop specifici
nel corso dei quali i funzionari saranno guidati, con esercitazioni e simulazioni, alla
revisione delle procedure amministrative e alla definizione di delibere che favoriscano il
mercato delle materie prime secondarie (MPS) sul territorio. L’input degli enti locali è
fondamentale affinché il progetto ottenga i maggiori risultati possibili, in termini di riduzione
dei rifiuti smaltiti e aumento dell’uso di MPS,. Gli enti locali, attraverso la propria politica,
influiscono direttamente sulle possibilità di trasporto e reimpiego di MPS. Attraverso i
workshop si vuole garantire che il progetto comporti degli effetti concreti sul territorio e che
gli enti locali effettivamente mettano in opera le migliori pratiche disponibili nella gestione
del territorio.
Gli operatori economici saranno coinvolti nel corso dell’intero progetto, sia nelle fasi di
analisi che nelle fasi operative di definizione delle filiere e della borsa on-line. Le imprese
saranno chiamate a partecipare direttamente alle attività di progetto attraverso le tavole
rotonde, momento in cui si otterrà il necessario input dagli operatori economici. Questo
sarà fondamentale per rendere efficaci le attività prodotte dal progetto e i risultati saranno
monitorati e misurati anche in base alle informazioni che questi forniranno come feedback
circa i cambiamenti gestionali attuati.
I cittadini saranno coinvolti quali attori e beneficiari del processo di miglioramento della
gestione amministrativa in materia di rifiuti. Essi potranno infatti accedere ai servizi dei
punti informativi, godere di una migliore e più chiara regolamentazione dei servizi di
smaltimento e recupero e, più in generale, vedere aumentate le possibilità offerte in
termini di prodotti-servizi legati al mercato delle materie prime secondarie.
E’ prevista per il 21.1.2010 l’organizzazione della giornata informativa con incontri che
vedranno la partecipazione di Imprese ed operatori del settore, Enti Locali coinvolti nella
gestione dei rifiuti, Associazioni ambientaliste e organismi preposti al controllo del
territorio.
Gli operatori economici saranno coinvolti nel corso dell’intero progetto, sia nelle fasi di
analisi che nelle fasi operative di definizione delle filiere e della borsa on-line. Le imprese
saranno chiamate a partecipare direttamente alle attività di progetto attraverso le tavole
rotonde, momento in cui si otterrà il necessario input dagli operatori economici. Questo
sarà fondamentale per rendere efficaci le attività prodotte dal progetto e i risultati saranno
monitorati e misurati anche in base alle informazioni che questi forniranno come feedback
circa i cambiamenti gestionali attuati.
I cittadini saranno coinvolti quali attori e beneficiari del processo di miglioramento della
gestione amministrativa in materia di rifiuti. Essi potranno infatti accedere ai servizi dei
punti informativi, godere di una migliore e più chiara regolamentazione dei servizi di
smaltimento e recupero e, più in generale, vedere aumentate le possibilità offerte in
termini di prodotti-servizi legati al mercato delle materie prime secondarie.
In concomitanza con la chiusura dell’esercizio finanziario l’ufficio è stato impegnato
nell’organizzazione della giornata informativa, tenutasi in data 21.1.2011 con la
partecipazione di Imprese ed operatori del settore, Enti Locali coinvolti nella gestione dei
rifiuti, Associazioni ambientaliste e organismi preposti al controllo del territorio.
Al fine di istituire un apposito sportello informativo che vedrà nei prossimi mesi operatori
ed esperti impegnati nell’attività di sensibilizzazione e nelle fasi operative di definizione
delle filiere e della borsa on-line, in data 1.12.2010 veniva pubblicato apposito avviso
pubblico per la selezione di professionalità esterne a supporto del gruppo di lavoro
impegnato nelle attività relative al progetto n. LIFE08 ENV/IT/000437 recante il titolo
Mo.Re. & Mo.Re
Nel termine prefissato del 23.12.2010 pervenivano n.17 domande di partecipazione alla
selezione delle quali n.6 escluse per carenza dei requisiti di accesso e le restanti 11 sono
state valutate dalla sottoscritta Dirigenza mediante comparazione dei titoli dichiarati.
Per effetto della selezione espletata a seguito dell’avviso pubblicato in data 1.12.2010 nel
mese di gennaio 2011 sono stati attivati alcuni rapporti contrattuali a supporto delle attività
progettuali, con n.2 tecnici ed 1 assistente di progetto.
Il 20.6.2011 si è tenuta la prima conferenza di progetto presso la Regione Lazio con
l’intervento di tutti i partner, aperta agli operatori economici, amministratori locali, cittadini e
tecnici per la presentazione delle azioni e dello stato di attuazione del progetto.
Con decorrenza dal mese di luglio 2011 sono stati altresì attivate n.2 consulenze
specialistiche per le attività contemplate nell’AZIONE 17: ELABORAZIONE DI
PACCHETTI LOCALIZZATIVI
La Provincia sarà responsabile della creazione dei “pacchetti localizzativi” pensati ad hoc
per le aziende interessate a investire nel territorio e che rientrino nelle categoria
“trattamento e/o riutilizzo dei rifiuti”. I pacchetti localizzativi consisteranno in brevi depliant
(10-15 pagine) che forniranno informazioni circa le possibilità offerte dal territorio in termini
di insediamento di attività agricole o manifatturiere che utilizzino strutture esistenti
recuperate e /o entrino a fare parte delle filiere corte per il riuso dei rifiuti. Nel primo
trimestre 2012 la Provincia realizzerà 14 Pacchetti localizzativi (7 per area geografica) .
Sono in corso di realizzazione le tavole rotonde sulle varie filiere di progetto tese a
divulgare le potenzialità legate al riutilizzo delle materie prime seconde. Tali incontri tecnici
sono stati avviati durante l’ultimo bimestre del 2011 e proseguiranno nel corrente mese
con la partecipazione di esperti, amministratori locali e imprese.
La chiusura del progetto è prevista per la fine del I semestre 2012.
TRASPORTI
IL territorio della nostra provincia, sia per la sua struttura che per la sua collocazione
geografica risulta estremamente problematico da gestire in modo ottimale;
E' indubbio che gli sforzi devono essere concentrati all'eliminazione dell'isolamento a cui
sono relegati parti del territorio interno ed in questo sarà d'aiuto il progetto del Piano di
Bacino e mi piace riportare i passaggi salienti che ci hanno portato alla sua elaborazione:
Aggiornamento P.d.B. del traffico provinciale

In data 23.01.2008, mediante una riunione tenutasi nella sala Giunta della Provincia
di Rieti alla presenza della Commissione Trasporti della Provincia di Rieti, delle
OO.SS. di categoria e dei vertici del Co.tra.l., è stata affrontata la problematica di
procedere all’aggiornamento del P.d.B. del traffico provinciale – competenza delegata
alla provincia ai sensi della L.R. 30/1998 e L.R. 16/2003 – avvalendosi della
collaborazione del Centro Reatino Ricerche dell’Università di Roma “La Sapienza”,
sede distaccata di Rieti;

Con D.G.P. n. 206 del 07.08.2008 è stato approvato il protocollo d’intesa da
sottoscrivere con il CRITEVAT (Centro Reatino Ricerche) dell’Università di Roma “La
Sapienza” – Dipartimento Idraulica Trasporti Strade – sede distaccata di Rieti, avente
ad oggetto l’aggiornamento del Piano di Bacino del Traffico provinciale, ai sensi della
L.R. 30/1998, s.m.i.;

In data 09.08.2008 è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra il Presidente della
Provincia ed il rappresentante del D.I.T.S.;

In data 12.09.2008, mediante una riunione tenutasi nella sala Giunta della provincia
di Rieti alla presenza delle OO.SS. di categoria, dei vertici del Co.tra.l., delle
Associazioni dei consumatori è stato presentato il lavoro che l’Università avrebbe
svolto, volto alla redazione dell’aggiornamento del P.d.B.;

In data 18.09.2008 è stata sottoscritta la convenzione tra il Dirigente del VII Settore
della Provincia e l’Università, disciplinante l’incarico tecnico-scientifico per
l’aggiornamento del P.d.B. del traffico provinciale;

In data 28.10.2008, mediante un pubblico incontro tenutosi presso la sala consiliare
della Provincia di Rieti, sono stati presentati ai Sindaci ed alle varie Autorità della
provincia le attività che l’Università avrebbe condotto per la redazione
dell’aggiornamento del P.d.B. e sono state raccolte le prime considerazioni e
suggerimenti da parte dei rappresentanti della comunità locale;

In data 07.02.2009, con un ulteriore pubblico incontro tenutosi presso la sala
consiliare della Provincia di Rieti, è stata presentata ai Sindaci ed alle varie Autorità
della provincia la prima fase della ricerca, svolta secondo le modalità di cui alla
convenzione sottoscritta;

Attualmente sono state redatte le quattro fasi in cui è suddiviso il piano, abbiamo
avuto numerosi incontri con i sindacati e l'azienda Cotral ai quali abbiamo illustrato il
piano stesso, dopo un ulteriore illustrazione e discussione nell'Assemblea dei Sindaci e
nelle varie sedute della commissione consiliare si è adottato il Piano di bacino dei
trasporti provinciali nella seduta di Consiglio Provinciale del 23.12.2011, dopo la
pubblicazione sarà definitivamente approvato e trasmesso alla Regione Lazio.
Nella seduta di Consiglio Provinciale del 23 dicembre 2011 è stata decisa la
ricapitalizzazione della COTRAL e quindi la Provincia di Rieti continuerà a far parte
della compagine azionaria dell'azienda; questo con lo scopo di seguire da vicino gli
sviluppi aziendali futuri e per far valere le richieste e le ragioni del nostro territorio.
Purtroppo le ultime notizie sul fronte dei trasporti non lasciano presagire nulla di buono per il
settore, i tagli effettuati dalla legge finanziaria al capitolo (oltre 180 milioni alla regione) ci
impongono di intervenire su un servizio che al contrario avrebbe bisogno di sostegno e
potenziamento, vedremo a breve come la Regione Lazio intenderà affrontare il problema, dal
canto nostro negli incontri con l'Assessore Regionale abbiamo sostenuto che la nostra Provincia
ha già dato in materia di razionalizzazione dei trasporti ed il nostro territorio non potrebbe
sostenere ulteriori tagli e riduzioni del servizio.

POLITICHE ENERGETICHE
Il procedimento di autorizzazione unica ai sensi dell'art. 12 del Dlgs 387/03 e s.m. e i.
continua a rappresentare, considerato il numero di istanze in crescente aumento, l'attività
principale del servizio energia di questa Amministrazione. Il nuovo conto energia e la
riduzione degli incentivi che ne è conseguita non sembra aver rallentato gli investimenti sul
settore delle energie rinnovabili anche nella nostra Provincia.
L'entrata in vigore delle tanto attese Linee guida nazionali con l'approvazione del DM 10
settembre 2010 ha chiarito alcune problematiche relative al procedimento ed ha
comportato una riduzione dei tempi per la loro conclusione.
Con determinazione n. 342 del 4/11/2010 le linee guida provinciali sono state adeguate ai
contenuti del suddetto Decreto ministeriale e verranno ulteriormente riviste alla luce degli
ulteriori interventi normativi.
Le ultime modifiche normative intervenute sui temi energetici e sul procedimento
amministrativo con particolare riferimento alle modifiche all'art. 14 e ss. della L. 241/90 e
s.m.i. in materia di conferenza di servizi oltre a comportare e l'aggiornamento delle linee
guida provinciali e della relativa modulistica hanno reso indispensabile un aggiornamento
totale del sito www.rietienergia.it e la trasmissione a tutti i Comuni della Provincia di Rieti,
alle imprese e ai cittadini interessati delle novità legislative in questa materia.
Per questo negli ultimi mesi del 2011 si è operata una rivisitazione del sito internet
finalizzata non solo all'aggiornamento dei contenuti ma a una sua completa
ristrutturazione per renderlo più fruibile in relazione alle richieste dell'utenza.
Al fine di velocizzare e migliorare gli scambi di informazioni e documentazione tra gli enti
partecipanti alle conferenze di servizi si provvederà a mettere a punto un sistema di
accesso agli atti della CDS direttamente dal sito internet, a vantaggio peraltro della
sostenibilità ambientale dell'azione amministrativa.
Oltre al sito si intende porre in essere azioni formative e informative capaci di diffondere
ulteriormente sul territorio una cultura mirata al risparmio energetico e all'utilizzo delle fonti
rinnovabili in ambito privato e pubblico.
Il crescente interesse per la produzione di energia mediante la realizzazione di impianti
alimentati da biomasse impone la necessità di valutare le reali dimensioni e localizzazioni
delle disponibilità territoriali in modo da non compromettere la qualità ambientale dei
territori a seguito della perdita quantitativa e qualitativa delle risorse.
La possibilità inoltre data dall’art. 12 del Dlgs 387/03 e s.m.i. di poter costruire impianti
alimentati da fonti rinnovabili in terreni agricoli e la forte richiesta di aree agricole sulle
quali costruire in prevalenza impianti fotovoltaici a terra e/o integrati da parte degli
investitori, comporta la necessità di una riflessione sull’utilizzo di queste aree e sulla
vocazione del nostro territorio.
E' una riflessione che si sta facendo con la stessa serietà e rigore con cui si stanno
portando avanti i procedimenti di autorizzazione unica, nel rispetto della normativa vigente
e compatibilmente con i poteri che la stessa attribuisce, in questo campo, alla
Amministrazione provinciale.
Gli enti locali (e fino alla entrata in vigore del DM 10/09/2010 anche le Regioni), come più
volte ribadito da una giurisprudenza ormai consolidata e da una nota della Regione Lazio
sollecitata in merito da questa Amministrazione, in relazione ai Regolamenti comunali per
la costruzione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili,
non hanno la possibilità di individuare aree non idonee alla costruzione degli impianti. E'
solo con l'entrata in vigore del DM 10/09/2010, come stabilito dall'art. 12 co. 10 del Dlgs
387/03 che le Regioni possono finalmente procedere alla indicazione di aree e siti non
idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti.
E' auspicabile pertanto che la Regione Lazio, quanto prima, concerti con tutte le Provincie
una pianificazione relativa alla installazione di impianti di produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili anche in relazione alla quota di riduzione delle emissioni in atmosfera a
queste assegnate (burden sharing).
Tutto ciò premesso è chiaro che l’ Amministrazione provinciale nella consapevolezza del
fatto che gli interventi di mitigazione, oltre alle ricadute in termini di abbattimento delle
emissioni, possono rappresentare altresì una grande opportunità di sviluppo per i territori
dovrà continuare ad orientare le politiche locali all’utilizzo delle fonti rinnovabili e alla
diffusione della cultura del risparmio energetico attraverso di interventi diversificati in
campo energetico con azioni e progetti mirati rivolti ai Comuni, alle imprese e alle famiglie.
Un settore sul quale incrementare le azioni della Amministrazioni è proprio quello del
risparmio energetico: se è vero infatti che le fonti rinnovabili (eolica, solare, geotermica,
idraulica, biomasse, biogas) sono considerate una rilevante risorsa è anche vero che
occorre innanzitutto orientare le politiche locali ad una maggior razionalizzazione nell’uso
dell’energia che prevede, anche avvalendosi di nuove tecnologie, miglioramenti sostanziali
in termini di efficienza e risparmio.
In questo quadro si stanno incrementando le attività già messe in campo con progetti
mirati alle imprese, famiglie ed ai Comuni con ulteriori azioni su tutto il territorio, anche in
collaborazione con altri soggetti operanti sullo stesso. In particolare: progetto RI-nova,
progetto Cres.
ELETTRODOTTI
La legge Regionale n. 14/99 Art. 121 c.1 lett. “C” ha delegato alle Province le funzioni
relative alla ’autorizzazione degli elettrodotti con tensione inferiore a 150 KV.
L' autorizzazione è rilasciata ai sensi dell'art. 113 del R.D. 1775/1933 e secondo le
procedure della Legge Regionale 42/1990 che prevede l'acquisizione, ai fini della
formazione dell'atto autorizzativo, di numerosi pareri e nulla osta che per gli elettrodotti di
lunghezza superiore a 500 metri arrivano fino a 25 enti diversi. Per tale ragione si intende
per il futuro regolamentare tale procedimento amministrativo, su modello
dell'autorizzazione unica prevista dall'art. 12 del dlgs 327/2003, ovvero procedere nel
rilascio delle autorizzazioni alla costruzione e all'esercizio degli elettrodotti attraverso la
convocazione di conferenze di servizi ai sensi dell'art. 14 della legge 142/90 sul
procedimento amministrativo.
PROGETTO RI-NOVA
Con DGP n. 335 del 340/12/2008 la Provincia di Rieti ha attivato il Progetto Ri-nova
attraverso il quale sono stati predisposti audit energetici finalizzati al risparmio energetico
e realizzati studi di fattibilità per l'impiego dell'energia solare fotovoltaica su edifici di
proprietà comunale.
Sono stati 27 i Comuni della Provincia di Rieti (Ascrea, Borbona, Borgorose,
Cittaducale, Collegiove, Colli sul Velino, Cottanello, Fiamignano, Leonessa, Magliano in
Sabina, Monte San Giovanni, Montebuono, Montenero, Montopoli, Poggio Catino, Poggio
Mirteto, Poggio Moiano, Rieti, Rocca Sinibalda, Salisano, Selci sabino, Varco Sabino) ad
aver aderito al progetto richiedendo la redazione degli studi di fattibilità per la realizzazione
di impianti fotovoltaici integrati o parzialmente integrati su un totale di n. 76 immobili di
proprietà comunale.
Il Centro di Ricerca Universitario Reatino di Ingegneria per la tutela e la
valorizzazione dell'ambiente e del territorio (CRITEVAT), partner della Provincia di Rieti
nell’ambito del progetto Ri-nova, ha redatto i suddetti studi di fattibilità individuando, per
ogni Comune, gli immobili per i quali sarebbe risultata vantaggiosa l’installazione di
impianti fotovoltaici.
Ventidue dei ventisette Comuni aderenti al progetto Ri-nova (Amatrice, Antrodoco,
Ascrea, Borbona, Borgorose, Cittaducale, Collegiove, Colli sul Velino, Cottanello,
Fiamignano, Frasso Sabino, Greccio, Leonessa, Magliano in Sabina, Monte San Giovanni,
Montebuono, Montenero, Montopoli, Pagnanico Sabino, Poggio catino, Poggio Mirteto,
Poggio Moiano, Rieti, Rocca Sinibalda, Salisano, Selci sabino, Varco Sabino) con proprio
provvedimento hanno autorizzato la Provincia di Rieti ad espletare una procedura di
evidenza pubblica per la individuazione di un unico operatore economico al quale affidare
la realizzazione e la gestione degli impianti fotovoltaici attraverso un meccanismo che,
utilizzando gli incentivi statali, consenta alle singole amministrazioni di realizzare, senza
costi di installazione e gestione, gli impianti fotovoltaici previsti sugli immobili selezionati e
di ottenere benefici economici, sia nel breve periodo, sottoforma di costo risparmiato
(generato dalla disponibilità di energia elettrica “gratuita” autoprodotta) e sia nel lungo
periodo, attraverso la fruizione del contributo economico del GSE.
I Comuni interessati hanno pertanto autorizzato l’Amministrazione Provinciale allo
svolgimento della funzione di stazione appaltante nella procedura di affidamento delle
opere di realizzazione e gestione dei relativi impianti ai sensi dell’art. 33, co. 3 del Dlgs
163/2006 e s.m.i;
Gli uffici competenti hanno provveduto ad approfondire ulteriormente gli studi di fattibilità
realizzati sugli immobili comunali apportando alcune modifiche e/o integrazioni per
ottimizzarne la potenza complessiva elettrica prodotta escludendo, ai fini dell’espletamento
della procedura di evidenza pubblica, gli impianti al di sotto dei 3kw, per la cui
realizzazione si provvederà ad individuare una diversa forma di sostegno; inoltre per
l’ampliamento della potenza complessiva prodotta sono stati realizzati studi di fattibilità per
la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici di proprietà provinciale.
In relazione agli obiettivi prefissati dal progetto Ri-nova anche e alle novità
normative in materia di incentivi, sulla base delle ultime modifiche del codice degli appalti,
con delibera di G.P. n
25 del 22/12/2012 si è scelto di espletare una procedura di evidenza pubblica per
l’individuazione di un unico operatore economico con il quale concludere un accordo
quadro ai sensi dell’art. 59 del Dlgs 163/06 e s.m.i..
L’accordo quadro avrà per oggetto la realizzazione della fornitura di impianti
fotovoltaici “chiavi in mano” e relativi servizi di progettazione e lavori accessori di posa in
opera da realizzarsi, per conto della stessa Provincia di Rieti e dei Comuni aderenti al
Progetto Ri-nova relativamente agli studi di fattibilità effettuati ritenuti vantaggiosi, a tal
fine, ai sensi dell’art. 3 comma 13 del D.lgs. 163/06 e ss.mm.ii. l“Accordo quadro” sarà
concluso fra le Amministrazioni Aggiudicatrici che hanno aderito al Progetto e l’operatore
economico che verrà individuato attraverso una procedura ad evidenza pubblica.
SPORTELLO ENERGIA
L’Amministrazione provinciale attraverso lo Sportello Energia ha attivato un circuito
formativo e informativo sulle fonti di energia rinnovabile e sull’uso razionale dell’energia
rivolto a target diversi, finalizzato a diffondere informazioni circa la normativa di settore, le
competenze ed i servizi offerti dalla Provincia, gli iter amministrativi per l’autorizzazione
degli impianti energetici, gli incentivi statali regionali e provinciali, e per fornire un supporto
utile alla ridefinizione degli strumenti edilizi e urbanistici.
Nel corso degli ultimi mesi del 2011, è stata effettuato il restyling grafico/strutturale,
l’implementazione del software, la manutenzione, la gestione e l’aggiornamento del portale
www.rietienergia.it;.
In relazione al restyling grafico/strutturale del sito si è ritenuto opportuno inserire una
nuova e più ricca sezione “NEWs” nella quale sono pubblicate notizie e articoli attinenti le
tematiche trattate nel portale tratte da testate web nazionali e internazionali con
inserimento di immagini e eventuali audio/video
PROGETTO CRES – CLIMA RESILIENTI
KYOTO CLUB, con il supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare, per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia ha proposto alla Provincia di Rieti di
collaborare alla realizzazione del progetto CRES – CLIMA RESILIENTI. Un percorso
educativo allo sviluppo sostenibile per dare a studenti, docenti e tecnici di Comuni una
maggiore consapevolezza delle potenzialità che l’Italia possiede per uno sviluppo
sostenibile.
Il progetto CRES è costruito sulla pratica della resilienza, la capacità del sistema socioecologico di saper far fronte agli shock economici e climatici (mitigazione) e di saper
ricostruire e rinnovare il sistema stesso in sintonia con la natura (adattamento), senza
danneggiare ulteriormente l’ecosistema e la biosfera in cui viviamo, attuando, dove
possibile, interventi di ri-naturalizzazione, efficienza energetica e sostenibilità.
Il target del progetto è rappresentato da studenti e docenti di scuole medie inferiori e
superiori e dai tecnici delle istituzioni locali; lo svolgimento dell’attività didattica, di
divulgazione dell’iniziativa e di diffusione dei risultati avverrà durante l’anno scolastico per
le scuole e simultaneamente per i comuni, anche per favorire il contatto tra docenti,
studenti ed amministratori e tecnici locali;
CRES, attraverso il coinvolgimento di aziende aderenti a Kyoto Club, di ANCI ed UPI e
attraverso la creazione di una rete di formatori e responsabili sul territorio, mira a formare i
docenti responsabili e i dirigenti e funzionari delle Amministrazioni locali sul percorso
educativo che li vedrà coinvolti in modo attivo.
il percorso didattico prevede un numero indicativo di due workshop per introdurre i
partecipanti alle cause e conseguenze dei cambiamenti climatici, ed un terzo workshop in
cui avverrà una simulazione di un audit energetico per gli edifici scolastici con studenti e
docenti, mentre i tecnici istituzionali verranno sostenuti nella definizione, come previsto
dalla strategia dell’Unione Europea (UE) 20-20-20, di un Piano per il Clima, inclusivo di un
SEAP - Sustainable Energy Action Plan (PAES – Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile).
Successivamente, grazie alla rete creata ed al sito internet www.climaresilienti.it, di
supporto all’iniziativa, le esperienze locali verranno divulgate per renderle fruibili su tutto il
territorio nazionale e per favorire gli scambi tra le amministrazioni facilitando la
pianificazione di attività future condivise.
CRES mira ad ottenere la partecipazione della popolazione locale e degli enti territoriali
utilizzando gli incontri tematici (workshop) e gli strumenti multimediali per divulgare le
buone pratiche attivate nel territorio e per raccogliere esperienze e portarle alla
conoscenza del grande pubblico.
La Provincia di Rieti, sensibile alle tematiche ambientali, ai temi dell’efficienza energetica e
dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili come strumento per la
razionalizzazione dei consumi energetici e per la riduzione delle emissioni in atmosfera
ritenendo peraltro tale iniziativa iscrivibile nell'ambito delle strategie volte all’educazione
ambientale di cui questa Amministrazione partecipa, si farà promotrice dell’iniziativa sul
territorio collaborerà con il Kyoto club nella individuazione dei Comuni e delle scuole da
coinvolgere nel percorso formativo, coordinerà gli enti e le scuole coinvolte e metterà a
disposizione gli spazi necessari per lo svolgimento dei workshop e le risorse necessarie
per il trasporto degli studenti.
URBANISTICA E ASSETTO DEL TERRITORIO
Il primo decennio di applicazione della legge 142/90 ha prodotto a livello nazionale
numerose proposte di piano, grazie soprattutto a quella legge che ha ridefinito i compiti
delle Province e alla riforma del sistema elettorale che ne ha parzialmente rafforzato la
rappresentatività
politica.
Gli ultimi anni sono stati quelli di una seconda generazione delle legislazioni regionali in
materia urbanistica e territoriale, anche se circoscritta ad alcune Regioni, che ha tentato di
scostarsi più di quanto fosse avvenuto venti anni prima dalla vecchia legge urbanistica
nazionale proponendo alcune indispensabili innovazioni, ormai mature nel mondo
disciplinare e amministrativo, che a livello di legislazione nazionale non si sono sapute
ancora affrontare. E questo sviluppando in particolare due contenuti principali: la riforma
del piano comunale, con la definizione delle due componenti strutturale e operativa
mentre la disciplina della pianificazione provinciale, in attuazione appunto della legge
142/90, riguarda in vario modo la maggioranza delle Regioni, con alcune eccezioni assai
rilevanti
come
la
Lombardia
e
il
Piemonte.
Per quanto riguarda la pianificazione provinciale si registra però, in vari casi, una
incertezza e talvolta una aperta ostilità da parte delle Regioni a trasferire le competenze di
legge; in effetti, se alcune Regioni si sono mosse apertamente per favorire l'ingresso delle
Amministrazioni Provinciali nel settore dell'urbanistica, altre, tra cui la Regione Lazio, pur
avendo attribuito competenze urbanistiche alle Province sia riguardo alla redazione dei
Piani Provinciali, sia riguardo l’esame dei PRG comunali, hanno di fatto “ostacolato”
l'applicazione in toto delle competenze loro attribuite.Va sottolineato come la forma e la
sostanza della legge 142/'90 sia quella di trasformare il Piano Territoriale di
Coordinamento della legge urbanistica del 1942 in un piano provinciale effettivamente utile
e non un ulteriore elemento di complicazione di un sistema di pianificazione già troppo
complicato e farraginoso; un provvedimento tale, inoltre, da consentire anche una effettiva
riforma del piano comunale, perché toglie dalla unica e isolata responsabilità di questo
strumento, proprio alcuni di quei contenuti (la tutela ambientale, le politiche di ecologica
territoriale, le grandi scelte infrastrutturali e dei trasporti, ad esempio) che ne hanno
determinato
la
parziale
inefficacia.
A quasi dieci anni dalla legge 142/90 il cammino dei Piani Provinciali, componente
indispensabile in un organico ed efficiente sistema di pianificazione, non appare
certamente facile. Da un lato esso è aiutato solo parzialmente dalla più recente
legislazione regionale, non sempre adeguata, come già ricordato, per una definizione
appropriata di questo piano; ma soprattutto ancora incompleta, dato che non tutte le
Regioni a statuto ordinario hanno ottemperato alle disposizioni della legge. Dall'altro lato le
sperimentazioni in atto si sono spesso allontanate dal modello strutturale suggerito
sostanzialmente dalla legge e elaborato più dettagliatamente dall'INU (Istituto Nazionale di
Urbanistica), creando situazioni controproducenti per quell'esperienza e, più in generale,
per lo stesso successo della pianificazione provinciale. Infine bisogna purtroppo ricordare
la precarietà dell'istituzione provinciale, spesso messa in discussione fino alle ricorrenti
proposte di abolizione, che non conferisce certo autorità e credibilità all'azione
pianificatrice,
anche
alla
più
responsabile
e
concreta.
Nonostante queste difficoltà il cammino dei Piani Provinciali deve essere compiuto, perché
il piano provinciale non solo fornisce le necessarie risposte di coordinamento del sistema
insediativo e dei servizi e attrezzature di rilevanza territoriale, di tutela ambientale e
paesistica oltre che di nuove politiche ecologiche sul territorio; ma rappresenta anche uno
strumento indispensabile di un moderno sistema di pianificazione, per affrontare quei temi
che i PRG hanno dimostrato di non poter governare, rischiando di rimanere ancora per
lungo tempo l'unico elemento del sistema di pianificazione urbanistica italiana.
L'esperienza della Provincia di Rieti rispetto alla pianificazione urbanistica e
territoriale
A seguito dell'approvazione del Piano Territoriale Provinciale Generale con D.C.P. n. 14
del 15/04/2009 e successiva pubblicazione sul BURL n.25 del 07/07/2009 la Regione
Lazio, con accordo di pianificazione, ha conferito le deleghe in materia urbanistica alla
provincia di Rieti, in particolare: compiti di verifica di compatibilità dei PUCG e delle
varianti puntuali, adozione degli atti ed elaborati del PTPG e tutte le funzioni attribuite alla
provincia dalla legge regionale 38/99.
Con D.G.R. n. 523 del 18/07/2008 la Regione chiariva i “Criteri e le modalità per l'esercizio
delle funzioni conferite alla Provincie, successivamente alla pubblicazione dei PTPG sul
BURL, ai sensi dell'art. 21, comma 12 della legge regionale 38/99. Norme sul governo del
territorio , nella fase transitoria ed a regime”.
Dall'entrata in vigore della delega ad oggi l'attenzione è stata rivolta:
all'evasione delle pratiche di verifica di compatibilità delle varianti puntuali trasmesse dai
comuni con le procedure di cui all'art. 50bis della L.R. 38/99- (sono state inoltrate 22
pratiche lavorate con esito positivo).
all'avvio delle istruttorie ed all'indizione delle Conferenze di Servizi sui Documenti
Preliminari di Indirizzo- (sono state istruiti 5 DPI e convocate le rispettive Conferenze di
Servizi; ad oggi non è possibile chiudere le Conferenze di servizi essendo in attesa che i
comuni trasmettano alla Regione Lazio la VAS).
alla presa visione dei piani di lottizzazione trasmessi dalla Regione Lazio.
alla predisposizione di un Regolamento Edilizio Tipo nato per maggiore chiarezza circa i
suoi contenuti minimi e per dettare le linee guida ai comuni nella loro redazione.
alla ricognizione delle modifiche normative ed all'individuazione dei mutamenti delle
dinamiche territoriali al fine della predisposizione di un aggiornamento del PTPG.
alla predisposizione di una bozza di regolamento e di una proposta di deliberazione per
l'istituzione di una comitato tecnico di valutazione in osservanza dell'art. 7 delle NTA del
PTPG
L'ufficio di piano ha lavorato in modo continuativo coinvolgendo in vari modi i comuni della
provincia. Si è provveduto ad informarli circa le previsioni di legge rispetto all'obbligo di
redazione dei nuovi PUCG organizzando anche un convegno sul PTPG allo scopo di
chiarire gli obiettivi, i contenuti e gli obblighi dello stesso. Nonostante sia stata fatta
opportuna pubblicità e siano stati invitati direttamente a partecipare all'incontro comuni,
associazioni di categoria e ordini professionali, l'evento non ha visto una numerosa
partecipazione. Questo a dimostrazione che l'attività svolta dalla provincia non è riuscita a
sollecitare l'interesse collettivo nonché politico e amministrativo anche in virtù
dell'atteggiamento “equivoco” tenuto dalla Regione Lazio che se da un lato ha delegato la
provincia in materia urbanistica dall'altro ha adottato atteggiamenti poco chiarificatori verso
il lineare svolgimento delle competenze attribuite.
Nonostante le sollecitazioni sia scritte che verbali per avviare tutte le procedure nel
rispetto dei tempi dettati dalla legge regionale 38/99 e dalle NTA del PTPG anche i comuni
hanno disatteso le procedure individuate per legge; solo una modesta parte di essi (5 su
73) hanno avviato la redazione del PUCG tramite la stesure del DPI.
Queste difficoltà hanno trovato riscontro anche nell'esperienza delle altre provincie del
Lazio con le quali si sono tenuti costanti rapporti di scambio di opinioni, informazioni ed
incontri diretti.
Alla luce di ciò appare evidente che l'obiettivo principale dell'amministrazione provinciale
dovrà essere quello di istituire un tavolo di confronto tra i comuni, gli enti territorialmente
competenti, l'amministrazione provinciale e la regione al fine di avviare tutte le procedure
di supporto e pianificare nuove tempistiche per l'avvio della prima fase progettuale di tutti i
comuni.
Ciò dovrà avvenire indipendentemente dalla volontà della regione di riaccentrare le
funzioni in materia urbanistica, come peraltro ribadito con la delibera di G.R. N° 551
del 25.11.2011, ribadendo il ruolo di coordinamento e di collegamento tra enti della
provincia e di applicazione del principio di sussidiarietà come previsto dal titolo V della
Costituzione.
In tale ottica si dovrà potenziare l'ufficio di piano che, oltre a quanto sopra descritto ed alle
pratiche da istruire, dovrà porre particolare attenzione all'aggiornamento del PTPG.
Ad oggi l’ufficio di piano è costituito da tre unità e sviluppa la propria attività di:
- coordinamento delle politiche e delle iniziative dell’Amministrazione Provinciale in
funzione del processo di pianificazione in corso e dei Progetti di territorio in particolare;
- comunicazione interattiva tra i soggetti esterni, singoli o associati, istituzionali e non, e
la rete interna della struttura amministrativa;
- attivazione e sviluppo dei contesti di interazione progettuale connessi al processo di
pianificazione in corso ed, in particolare, ai Progetti di territorio, anche attraverso
l’organizzazione di specifici gruppi di lavoro composti da soggetti interni ed esterni
all’Amministrazione Provinciale; -sostegno alla capacità progettuale diffusa sui temi
territoriali e le forme connesse di partecipazione ed elaborazione progettuale;
- correlazione tra le iniziative connesse agli strumenti di programmazione negoziata (Patti
territoriali, Accordi di programma, Contratti d’area, ecc.), i programmi/progetti di iniziativa
comunitaria (ed i soggetti ad essi connessi: GAL, ecc.) ed il processo di pianificazione in
corso ed, in particolare, i Progetti di territorio;
- collaborazione alla redazione dei POR relativi ai diversi fondi strutturali dell’Unione
Europea, sulla base delle indicazioni del processo di pianificazione in corso e dei progetti
di territorio in particolare.
- provvede alla predisposizione dell’istruttoria e dei pareri in ordine alle funzioni di
competenza della provincia, in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica ed
all’attestazione delle compatibilità degli strumenti sub provinciali con il PTPG.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI
RIETI
Assessorato alla Agricoltura, Caccia e Pesca, Personale,
Affari Generali e Polizia Locale
RELAZIONE PREVISIONALE E
PROGRAMMATICA ANNO 2012
E TRIENNALE 2012-2014
L’ASSESSORE
Oreste Pastorelli
CACCIA - PESCA
L'anno 2010 - 2011 sono stati incentrati al riordino dei servizi con la predisposizione di un buon
monitoraggio delle somme in entrata e una sistemica organizzazione della modulistica e delle
procedure. L'anno ha visto l'apporto di una serie di interventi volti a raggiungere gli obiettivi di peg.
In particolare nel corso del 2012 si potenzieranno le attività di cui appresso:
- Monitoraggio e raccolta dati relativi al fenomeno della caccia la cinghiale, distinguendo
opportunamente i danni alle colture, i capi uccisi e i territori maggiormente interessati;
-sviluppare un nuovo regolamento per la vigilanza venatoria;
-predisporre una convenzione con gli atc per svolgere sinergicamente funzioni ed attività;
-chiudere ed approvare il piano faunistica venatorio;
-rivedere ed aggiornare il regolamento disciplinante le aziende faunistiche venatorie ed
agrituristiche venatorie;
- censimento definitivo delle squadre della caccia al cinghiale in battuta;
- adeguamento della cartografia degli istituti che interessano la caccia e le politiche venatorie;
Gli uffici hanno lavorato al fine di ammodernare, alla luce delle esperienze acquisite e attraverso
l’espletamento di alcune modifiche resisi indispensabili, per una migliore gestione della fauna e soprattutto,
per una sicura pratica venatoria da parte di tutti i cacciatori, il Regolamento della Caccia al cinghiale in
battuta (delibera di C.P. n. 27/2011).
Tale lavoro è stato necessario anche e soprattutto per meglio conoscere il fenomeno e censire le attività e
l'andamento della fauna selvatica;.
Si sta elaborando il nuovo piano faunistico venatorio; una prima bozza è stata già acquisita e
sottoposta al Comitato Faunistico Venatorio e agli ATC:
Si è operato un attento monitoraggio del fenomeno relativo alle AFV e AATV ed in particolare alle
percentuali (occupazione territoriale) cui bisogna attenersi per il rilascio delle concessioni;Per
l'anno 2012 si completerà il lavoro di predisposizione del rinnovo delle concessioni scadute ed in
scadenza.
Si è lavorato sul recupero dell'intero archivio relativo alle sanzioni in materia di caccia e
pesca, considerando che dal controllo effettuato lo stesso risultava "fermo" all'annualità 2005:
si è costituito un ufficio apposito: allo stato onde evitare la prescrizione e mancati introiti
siamo arrivati a controllare ed evadare le annualità 2007- 2008.Per l'anno 2012, gli uffici
contano di completare il lavoro.
Pesca:
Si sta lavorando per la predisposizione di un adeguato studio ed una ricognizione generale sulla
capacità biogenica del bacino Salto. Lo studio appare oggi piu’ che mai inderogabile in quanto lo
stesso per molti anni è stato inibito alla pesca professionale e tenuto conto del tempo ormai
trascorso rispetto alla data di stesura della carta ittica adottata dall’Ammne Provinciale, risulta
necessario intervenire al fine di implementare adeguatamente gli strumenti in nostro possesso;
Al fine di recuperare il gettitto delle entrate, diversamente dalla gestione degli anni precedenti, si è
attivato il sistema di consegna dei tesserini segna cattura per le attività di pesca, per il tramite degli
uffici. In passato si consegnavano i tesserini ai diversi negozi e associazioni (di pratica e mezzi di
pesca): allo stato però si sono verificate situazioni poco efficienti considerato che ci sono stati
ammanchi economici;
Con l'attivazione della consegna gestita direttamente dagli uffici si sono incrementate le entrate ed
evitati ammanchi.Si reitererà anche per l'anno 2012.
Obbligo ittiogenico: Si continuerà ad applicare il regolamento provinciale stante la positiva
esperienza dell'anno 2011.
Programmazione del fabbisogno di personale a tempo indeterminato per il triennio 2020/2014.
Allegato al Bilancio di Previsione 2012.
Premesso:
che l’art. 2, comma 1, del D.Lgs. n.165/2001 stabilisce che le amministrazioni pubbliche
-
-
definiscono, secondo principi generali fissati da disposizioni di legge e, sulla base dei
medesimi, mediante atti organizzativi secondo i rispettivi ordinamenti, le linee fondamentali
di organizzazione degli uffici; individuano gli uffici di maggiore rilevanza e i modi di
conferimento della titolarità dei medesimi; determinano le dotazioni organiche complessive;
che l’art. 6, comma 1, del D.Lgs. n.165/2001 stabilisce che, nelle amministrazioni pubbliche,
l’organizzazione e la disciplina degli uffici nonché la consistenza e la variazione delle
dotazioni organiche sono determinate in funzione delle finalità indicate all’art. 1, comma 1,
dello stesso D.Lgs. n. 165/2001, previa verifica degli effettivi fabbisogni;
che l’art. 89, comma 1, del D.Lgs. n. 267/2000 stabilisce che gli enti locali disciplinano i
propri ordinamenti ai principi di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il migliore
funzionamento dei servizi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie di bilancio;
che l’art. 91 del D.Lgs. n. 267/2000 prevede............" che gli organi di vertice delle
amministrazioni locali, sono tenuti alla programmazione triennale del fabbisogno di
personale, comprensiva delle unità di cui alla Legge 12/3/1999, n. 68, finalizzata alla
riduzione programmata delle spese del personale"...;
Richiamato inoltre....." l’art. 1, comma 557, della Legge 27.12.2006 n. 296 (finanziaria 2007),
cosi come modificato, integrato e rettificato parzialmente dalla finanziaria n.244/07, dalla
legge 133/2008,dalla legge n. 102/2009, dalla legge n. 122/2010, dalla legge n. 111 del 15
luglio 2011, e soprattutto quanto disposto dal decreto legge n.201/2011 il quale integrando le
precedenti normative e utilizzando il parametro relativo al costo del personale sulle spese
correnti, (se supera il 50%, comporta il blocco assoluto delle assunzioni negli enti locali
(comma 7, articolo 76 del decreto legge 112/2008)...sono intervenute ad estendere il calcolo
del suddetto parametro prevedendo anche i costi e le spese sostenute dalle società partecipate
o controllate dagli enti medesimi (c.conti n.;
Che la Provincia di Rieti, per il tramite della Direzione Generale, sta provvedendo a
monitorare tale dato e nelle more risulta corretto confermare la programmazione di cui
alla bilancio di previsione per l'anno 2011, qui integralmente riportata, fatta salve
eventuali modifiche adottate dalla giunta nei limiti delle disposizioni di legge di cui sopra
sinteticamente riportate. Risultera opportuno in ogni caso che gli organismi partecipati
dall'ente adottino ed adeguino le proprie strutture alle previsioni normative vigenti per
l'ente locale, considerato che l’art.14, commi 7 e 9, del decreto legge n.78/2010 (legge
122/2010), basa il più volte dibattuto “processo di contenimento delle spese del personale
degli enti locali”su un indicatore dato dall’incidenza percentuale delle spese del personale
sulle spese correnti, sanzionandone la violazione con il divieto; e' fatto divieto agli enti di
procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia
contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione continuata e continuativa e di
somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. E' fatto
altresi' divieto agli enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si
configurino come elusivi della presente disposizione.... ;
Il Consiglio nel prendere atto delle disposizioni introdotte dalla legge n.133/2008 e dalla legge
n.138/2011 in materia di collocamento a riposo del personale dipendente, ed in particolare (l'articolo
72 commi da 7 a 10) dispone quale indirizzo che:
- l'istanza del personale dipendente per il trattenimento in servizio (ex art.16 comma 1 del
decreto legislativo n. 503 del 1992), è soggetta a valutazione discrezionale (sulla base delle esigenze
organizzative e funzionali dell'amministrazione, la particolare esperienza professionale del
personale richiedente e soprattutto l'efficiente andamento dei servizi), e quindi può ben non essere
accolta dalla amministrazione provinciale;
La Giunta inoltre prima di procedere ad ogni nuova assunzione dovrà attentamente valutare le
prescrizioni di legge di cui al decreto legge n. 201/2011 e legge n. 183/2011 e provvedere a
monitorare ex dec. Leg.vo n. 165/2001 eventuali situazioni di sopranumero del personale
dipendente rispetto alla dotazione in essere;
Considerato che annualmente il Consiglio Provinciale ha disposto (e dispone anche per la prossima
tornata contrattuale), le necessarie capacità e risorse finanziarie per la integrazione (secondo le
prescrizioni di legge e contratto) delle risorse per la contrattazione decentrata, in analogia a
quanto disposto dall'articolo 40 del decreto legislativo n. 165/2001;
Servizio legale contenzioso
I criteri di efficienza ed efficacia, che insieme allo snellimento dell’attività ed alla trasparenza hanno caratterizzato
l’attività amministrativa della Provincia di Rieti, sono stati coerentemente applicati anche nella gestione del Servizio
legale-contenzioso.
Per il 2012 si continuerà , perseguendo sempre l’obiettivo di una tendenziale riduzione di nuovi
contenziosi; in talune fattispecie, si tenterà, di intavolare incontri e trattative volte a scongiurare
l’insorgenza o prosecuzione di altri giudizi. Si sta provvedendo e si continuerà, alla conseguente
attività amministrativa e gestionale per la definizione diretta e transattiva da parte dell’ufficio delle
richieste di risarcimento inoltrate per tutti quei sinistri che abbiano cagionato danni rientranti nella
franchigia. Tale suddetta attività ha comportato rapporti diretti con il danneggiato, consultazioni e
relazioni con il Broker, atti di previsione della spesa necessaria per i relativi pagamenti con
istituzione di apposito capitolo di bilancio, atti di liquidazione e quietanze.
Assistenza Organi istituzionali-Posta-Centralino
Le attività saranno svolte di concerto con le indicazioni della Direzione Generalee secondo le
previsioni del flusso documentale.
Flusso documentale
Ai fini della presente, per FLUSSO DOCUMENTALE si intende l'insieme delle attività di formazione,
protocollazione, registrazione, classificazione, fascicolazione, gestione, accesso e conservazione dei
documenti su qualsiasi supporto formati, considerate come FLUSSO di lavorazione degli stessi.
L'ente intende realizzare compiutamente il SISTEMA di cui appresso:
L'ente risulta allo stato organizzato con un sistema unico, declinato però con più postazioni di
registratura (comunque regolamentate), necessariamente supportato da un software efficiente, nel quale
si lascia a carico dell’Unità Organizzativa Responsabile la costituzione dei fascicoli e delle serie
correnti:)
Conviene descrivere le operazioni e le procedure archivistiche, i relativi strumenti, i responsabili.
1)La registrazione a protocollo, obbligatoria ai sensi del DPR 445/2000, art. 53, ha funzione di
certificare l’esistenza di un documento in un determinato archivio e di provarne la data archivistica, che
è quella da cui partono gli effetti giuridici, di cui alla legge 241/1990.
2) La classificazione dei documenti, che serve a realizzare una corretta organizzazione dei documenti
nell’archivio, è obbligatoria per legge e si avvale del piano di classificazione (titolario), cioè di quello che
si suole definire «sistema precostituito di partizioni astratte gerarchicamente ordinate, individuato sulla
base dell’analisi delle funzioni dell’ente, al quale deve ricondursi la molteplicità dei documenti prodotti».
3) La costituzione dei fascicoli, delle serie e dei repertori è funzione strategica della gestione archivistica,
riconosciuta e ribadita come obbligatoria dal DPR 445/2000.
Servizio statistico
L’ufficio statistica dopo aver presentato il nuovo piano statistico provinciale per il triennio
2009/2012, ha iniziato ad attuare le prime linee programmatiche presenti nello stesso piano. Si è
orientata la propria attività alla realizzazione di un sistema informativo statistico affinchè lo stesso
si trasformi in uno strumento essenziale per la raccolta ed elaborazione dei flussi informativi sia
interni alla Amministrazione Provinciale che esterni in ambito locale, regionale, nazionale e
comunitario.
Il primo passo compiuto, per la raccolta sistematica e razionale dei flussi territoriali provinciali, è
stato quello di richiedere agli uffici anagrafici dei comuni la base dati relativa alle dinamiche della
popolazione residente disaggregata per genere, età e nazionalità per l’anno 2008. Le attività di
raccolta hanno comportato da un lato un’utile innovazione che ha suscitato interesse e
collaborazione da parte degli stessi comuni, dall’altra un notevole dispendio di energia, tenuto conto
anche dell’alta parcellizzazione dei comuni sul territorio.
L’attività appena conclusa e da ripetere per i prossimi anni, costituisce un interessante esempio di
tessitura di rapporti tra le istituzioni che ha permesso di creare quel bacino informativo necessario
per supportare i decisori politici ed amministrativi.
Si sta attuando lo stesso modello di azione per il reperimento delle informazioni da altre istituzioni
locali come l’APT, il CSA (ex Provveditorato agli Studi), la Prefettura.
POLIZIA LOCALE
Premessa
Il Corpo di Polizia Locale provinciale rappresenta una fondamentale risorsa
operativa ed istituzionale per dare effettività ed efficacia alle politiche di governo del territorio.
Il recente avvicendamento nella delega ad un così rilevante ambito gestionale
rappresenta la volontà di dare una maggiore attenzione e vicinanza della polizia locale ai settori
della caccia e della pesca, quali politiche fondamentali di questo Ente per lo sviluppo turistico del
territorio.
È necessario, quindi, che sia chiara e netta la direttrice politica e programmatica
lungo la quale indirizzare l’attività del Corpo, al fine di non disperdere le già ridotte risorse umane e
strumentali.
In questa prospettiva, in linea con le competenze funzionali dell’Amministrazione
Provinciale, questo Assessorato, in attuazione di quanto previsto dalla L. 65/86 e dalla L.R. 1/2005,
formulerà direttive del servizio che orientino l’attività del Corpo prevalentemente verso ambiti
operativi connesis alla tutela ambientale e al controllo delle attività alieutiche e venatorie.
Il Controllo del territorio e gli ambiti operativi di riferimento
La particolare conformazione geografica ed orografica, unità ad una peculiare parcellizzazione del
tessuto demografico, impongo di articolare il servizio verso una massima capillarità della presenza
sul territorio.
È noto, infatti, come moltisismi piccoli centri non dispongano di corpi o servizi di
polizia locale, imponendo un ruolo sussidiario al corpo di questo Ente.
In questa direzione, si solleciterà una articolazione operativa capace di garantire un
costante contatto con i territori e le comunità della provincia, al fine di recepirne istanze e
segnalazioni da tradurre in supunti operativi.
È evidente, per altro, come l’attività di controllo del territorio debba essere
prioritariamente orientata verso la tutela ambientale e la verifica del rispetto delle normative
attinenti la caccia e la pesca, al fine di dare alle stesse efficacia ed effettività.
La sinergia istituzionale
Lo stretto legame tra le politiche di governo del territorio e la funzione di vigilanza
impongo una stretta sinergia tra i vari Settori dell’Ente mediante la definizione di protocolli
operativi e obiettivi coordinati.
In questo senso, sarà necessario istituire forme di coordinamento stabile tra il
Corpo e le dirigenze interessate al fine di dare la massima efficacia all’attività di vigilanza senza
disperdere preziose risorse umane e strumentali.
L’attività di polizia stradale
Nell’ottica di dare compiuta e definitiva attuazione alle iniziative intraprese in
passato, si darà definitiva implementazione ai dispositivi di controllo del traffico, mediante loro
installazione messa in funzione.
Tale attività, oltre a costituire un significativo contributo di questo Ente al sistema
di sicurezza stradale, rappresenta un importante ambito di attività cui gli Uffici dovranno
presiedere, al fine di irrogare e riscuotere le relative sanzioni.
L’attività di polizia stradale, per altro, troverà estrinsecazione anche nell’ambito
della partecipazione del Corpo ai servizi coordinati dalla Prefettura per particolari circostanze e
nello svolgimento di sessioni di educazione stradale nelle scuole finalizzate al conseguimento da
parte degli alunni del patentino per il ciclomotore.
Gli obiettivi strategici
La carenza di risorse umane impone di strutturare per obiettivi l’attività del Corpo
al fine di massimizzarne i risultati.
Tale strategia, infatti, si rivela particolarmente preziosa al fine di dare coerenza
sistematica al lavoro operativo del personale, in linea con i prioritari ambiti disciplinari sopra
individuati.
In questo senso, si ritengono prioritari:

La prosecuzione delle attività di monitoraggio degli scarichi nei bacini lacuali con
riferimento al Lago Scandarello;

L’attuazione di specifici piani di controllo sull’attività venatoria con particolare riferimento
alla caccia al cinghiale;

Il conseguimento degli obiettivi gestionali legati all’attività di polizia stradale;

Lo svolgimento di corsi di educazione stradale nelle scuole.