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PARERE I N T O R N O ALL* A N T I C O STATO jnfieme con Piacenza fu dedotta colonia da' Romani, l'anno di Roma DXXXV. elTendo Conloli P. Cornelio Scipione e T. Sempronio Longo, i Romani non avevano per anco avuta guerra alcuna co' Cenomani, anzi gli avevano fempre avuti confederati, ncque enim bello dum Cenomanos populus Rj>m. attigerat,immo vero fo- ν ΛΪ ••li cios tum & quidem confiantes habebat. Cremona dunque non poteva eifere de' Cenomani , mentre i Romani la dedullero colonia infìeme con Piacenza in agro de Gallis capto ( i ) . Può elfer vero quanto dice il Sigonio, e fé amendue quelle colonie furono veramente polle nel paefe foggiogato da' Romani, in agro d& Gallis capto, Cremona forfè doveva elfer pallata dal dominio de' Cenomani fotto quel degl'Infubri nelle guerre civili, che i Galli per Γ addietro avevano, come atteila Polibio ( 2. ) , lungamente avute fra loro. S'io debbo dire pertanto quel che ne penfo, parmi verifimile, che la diffidenza , che i Romani avevano inoltrata dei Galli fuoi confederati nella guerra cogl' Infubri ( 3 ) poco avanti alia fondazione delle due colonie , gì' inducelle dopo Γ infigne vittoria riportata dai Confoli Gn. Cornelio Scipione e M. Claudio Marcello Γ anno di Roma Dxxxi. ( 4 ) per tenere a freno Γ incoflanza e la ferocia di quelli popoli, come avevano fatta colonia Piacenza nel paefe de' Boj , cosi a fare Cremona in cjuel de' Cenomani, pur allora tolto agi'Infubri. Comunque ciò fiafi, non v' ha dubbio alcuno , che la fondazione di quelle due colonie fu per li Romani un feminario di nuove guerre coi Boj , e cogl' Infubri già vinti, come halli da Livio ( 5 ) , e di fempre maggiori diffidenze coi Brefciani aufiliarj ; le quali apparvero manifelle quando i Romani fi trovarono a fronte di Annibale fotto Piacenza e lungo la Trebbia ( 6 ) : e benché dilfimulate allora, rimaneilero i foli Cenomani fra tutti i Galli collanti nel!' amicizia de' Romani ( 7 ) , ca fola in fide manferat Gallica gens, proruppero pofcia indi a non molto in efprelTa rottura , e traflero la gioventù de' Cenomani ad unirfi cogl' Infubri e co* Boj ( 8 ) in aperta guerra contro i Romani. Ma lafciando le conghictture, è certa cofa, che i confini naturali degl' Infubri non giunfero fino al Pò , come colia fcorta di Polibio , che diligentemente defcrilfe le Umazioni di quelli popoli, olferva anche il Cellario ( 9 ) , e per confeguenza non poteva fra loro comprenderli Crexnona ; laddove fé venirle tolta ai Cenomani, pili fuffiller non potrebbe il detto dello lleiTo Polibio, che gli colloca vicino a quel fiume (io), -παρά m ττοτημον Κίνομανοι. mA VI. Di Verona, che folle comprefa nei Cenomani, parmi cofa tanto certa, che non polla dubitarfene in alcun modo . I luoghi di Giullino e di Tolomeo fon manifeili , il primo de' quali (11) attribuifce ai Galli l'averla ο riilorata , ο ampliata, l'altro ( i z ) dentro ai confini de' Cenomani la ripone. Ne giova il dire , che in ciò Tolomeo non polla fare autorità alcuna , e che però debba anteporglifi Piinio ; perch' io mollrerò chiaramente , che in propofito de' Cenomani, ( 1 ) Liv. Hißor. "Rom. Epitom. lib. xx. Coloniae deduBae in agro de Gallis capto , Tlacentia iy> Cremona. 1 I' fidei per wittere i?> concredere non audebant. C 4 ) Polyb. Hißor. lib. n . cap. xxxv. ( 2 ) Polyb. Hiftor. lib. π. cap. xvm. ^ ^s mvm , ( 5 ) Liv. Hißor. Rom. lib. xxi. cap. xxv. Boii, fd'ichat'is Injubribus defecerunt , nee tarn ob veteres in populum τυίς ίΜψυλίοΐζ «rtve/^oTO ττοΧίμοις . Toßea vero Galles Romanum iras, quam quod nuper circa "Padum, Tlacentiam bella civiltà exceperuin, ( 3 ) Polyb. Hi/ìor. lib. π . cap. xxxir. li J\g Ρομαϊοι TO' Cremonamque colonias in agrum Gallicum deduéìas aegre paμίν òpóùvTtc (Γψας sKaTTyç ανίας ντάρα 7Τίλϋ τγ} εναντίων, tiebantur. ( 6 ) Liv. Hiß. Rom. lib. xxi. cap. XLVili. & cap. i n . ίβίίλ.οντο avy~}&wBcii τνίϊς ?§} συμμα^πνχίύν άϋτοίς Κ?λ( 7 ) Liv. Hißor- Rom. lib. xxi. cap. LV. TOV ^ννάμίσι ' τκ <^ί crvWoyισαμ^νοι την τξ. Τα\ατΐν,*\ν (S ) Liv. Hißor. Rom. lib. xxxn. cap. xxx. άθίίτίαν, «} £ιότι TTpòf ομοφύΚχς τ^ρ 7τραατ\αμβανομΒνων ( 9 ) Chriftoph. Celiar. J^otit. Orbis <Antiq. lib. n. cap. ix. μ'ί\\χ<η iroiéicr&cu τνν yJv^ivov, h)\aßSv70 TOIXTOIÇ âv^pct- pag. 685. tom. 1. edit. Lipfienf. MDCCI. σι, ιύιχίχ KCUpS, >§ ττράγμαιτΌς ηοινων&ίν. Romani, quia (10) Polyb. Hißor. lib. n. cap. xvii. numero hnge ab boßibus vincebantur, auxiliaribus Gallorum (11) Juftin. Hißor. lib. xx. cap. v. Mediolanum, Comum, fociorum copiis uti in animo babebant : [ed quoties Gallicani Brixiam , Veronam , Vergamum , Tridentum , Vincentiam condiderunt. in foederibus ifoonßantiam ad animum revocabant ,ßmul co( 12) Ptolem. Geograph, lib. m, cap. 1. tab. vi. Europae · gnationem eorum quos ajournèrent cum us quitus erat bellandum : takm occaßonem tantamque rem ejufmodi hominum