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www.lapianura.it Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Luglio-Agosto 2014 - numero 73 Sommario Editoriale Nel numero precedente avevamo sollevato la questione delle gite scolastiche che, prima della grande crisi, privilegiavano le mete straniere a discapito di quelle, certamente più belle e soggettive, del nostro territorio. In questa occasione ci permettiamo di insistere sul tema traendo spunto dalla decisione presa dall’UNESCO nel considerare patrimonio dell’umanità le Langhe, territorio piemontese famoso per i suoi superbi vini, in particolare il Barolo, il Barbaresco, l’Arneis e tanti altri. Una domanda retorica: “Ma la Bassa cosa può invidiare alle Langhe?” Secondo noi nulla! Ecco alcuni esempi. Provate a fare una passeggiata attraverso la nostra campagna e la troverete semplicemente splendida con i suoi cannocchiali verdi, con le sue rogge piene d’acqua, con le sue rive arricchite da una flora spontanea di incommensurabile bellezza. Provate a visitare i nostri castelli e palazzi: Villa Fenaroli a Seniga, Palazzo Martinoni a Cigole, Il Castelletto a Manerbio, Palazzo Gambara a Verola, i castelli di Padernello e di Barco, la grande Piazza di Orzinuovi con a nord i resti del castello di San Giorgio. Provate a visitare la Mella morta a Milzano, le Lanche, il Parco dell’Oglio. Dopo che avrete visto cosa la Bassa è in grado di offrire provate a pensare che anche la nostra terra è un patrimonio dell’umanità seppur priva dell’ufficialità dell’UNESCO. Come tale va tutelato e preservato. Consentiteci una indicazione controcorrente. La tutela non va affidata a leggi e a norme, bensì alla coscienza e alla consapevolezza dei cittadini. Solo con la consapevolezza e non con la costrizione di norme possiamo tramandare ai nostri figli lo straordinario patrimonio lasciatoci in eredità dai nostri padri. Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4 Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5 Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 6 Orzinuovi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 7 Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 8 Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9 Il nostro dialetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10 San Gervasio Bresciano . . . . . . . . . . . . . » 11 Offlaga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12 Calendario Bresciano . . . . . . . . . . . . . . . » 14 Ricette. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 15 Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 16 Al Pascal distribuiti i tablet del Progetto Generazione Web articolo a pagina 5 Direzione: Stefania Brunelli Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino, 11-Verolanuova (Bs) Stampa: Tiber spa - Brescia Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] VISITA IL NOSTRO SITO www.lapianura.it Pag. 2 Luglio-Agosto 2014 Manerbio Luglio-Agosto 2014 Pag. 3 Immagini della rivoluzione ambientale in atto Nel numero scorso della Pianura abbiamo commentato due immagini che rappresentavano la rivoluzione ambientale e agricola in atto. Con la sequenza fotografica che ora presentiamo vengono evidenziate le successive operazioni: l’inondazione della stoppia con i reflui zoologici in eccesso e alla fine il campo rullato con la nuova semina. Terre senza riposo e non rispettate nella tempistica fisiologica e dei cicli biologici. Altro che set-asside e risoluzione del problema dei nitrati! Mormorii in riva al Mella L’esperienza del City Camp per i ragazzi manerbiesi Il 20 Giugno si è conclusa un’importante esperienza che ha visto come protagonisti i bambini ed i ragazzi della Scuola Primaria Sant’Angela Merici, della Scuola Secondaria di I Grado Beato Tovini ed alcuni studenti manerbiesi. Il City Camp ha visto impegnati più di quaranta partecipanti tra i 6 ed i 13 anni in attività in lingua inglese, guidati da 2 tutors americani, Angelo ed Erin, e due irlandesi, Roisin e Laura. I quattro ragazzi madrelingua hanno animato, per le settimane dal 9 al 20 Giugno, lezioni in classe alla mattina ed attività ludiche il pomeriggio presso le Scuole Parrocchiali di Manerbio. La full immersion nella lingua straniera non ha rappresentato solo un momento di approfondimento e uso attivo della lingua inglese, ma anche una occasione di contatto con culture e tradizioni diverse. I tutors, infatti, sono stati ospitati da quattro famiglie manerbiesi che hanno fatto di tutto per farli sentire a casa e per far loro conoscere le tradizioni e la bellezza dell’Italia. Molti anche i volontari, tra genitori degli alunni e studenti di Istituti Superiori, che hanno contribuito alla buona riuscita del Camp. L’interessante esperienza è stata organizzata dalla Prof.ssa Lanzani della Scuola Secondaria di I Grado “Beato Tovini” di Manerbio con il supporto dell’associazione ACLE, ente da anni impegnato in attività di promozione della lingua straniera in Italia. Il corso si è concluso con uno saggio finale e la consegna delle certificazioni linguistiche agli studenti partecipanti. Nel mese di giugno a lungo è stato esposto uno stendardo sulla facciata del Comune di color bianco e verde. Poiché alla maggior parte dei cittadini ne sfuggiva il significato, sono serpeggiate alcune interpretazioni maligne e al tempo stesso ironiche che leggevano la cromatica in questo modo: il Comune è al verde, alza bandiera bianca. Poi con l’intervento della riscossione della TASI e dei parcometri si pensava forse che il problema si sarebbe risolto. Fortunatamente si celebrava la promozione in Divisione Nazionale Serie C del Manerbio Basket e questo ha rincuorato tutti. Decoro delle vie Si assiste, percorrendo le vie del paese, alla proliferazione dei panni stesi e delle relative sartie domestiche (comprese antenne tv satellitari) esposti su balconi, terrazzi e finestre. La loro visione peggiora e degrada l’estetica del paese di per sé già non eccelsa. Si potrebbe richiamare con un’ordinanza il Regolamento Comunale in proposito e sanzionare chi non lo rispetta così come si fa o si intende fare per i parcometri. IL CAI per il centenario 1914-2014 Nel centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale il C.A.I. di Manerbio ha pensato ad una serie di iniziative. Oltre ad un buon numero di escursioni centrate sull’argomento, anche alcune serate che dovrebbero culminare con una serata al teatro Politeama in collaborazione con il coro Sotto la Torre, il Teatro Politeama, il gruppo teatrale Ribalta Pazza ed il Fotoclub. Il Consiglio del CAI di Manerbio ha deliberato inoltre la costituzione di un archivio fotografico sulla Prima Guerra Mondiale facendo leva esclusivamente sul patrimonio fotografico di soci e non soci della Bassa Bresciana chiedendo di fornire eventuale materiale fotografico in possesso delle famiglie riguardante questo evento (foto di nonni o bisnonni in divisa, soggetti della Prima Guerra Mondiale, fotografie dei paesi della Bassa relative al periodo 19141918). Ai soci vengono richieste altresi documentazioni fotografiche attuali sui luoghi teatro della Prima Guerra Mondiale, visitati durante escursioni, in modo da procedere ad eventuale confronto (come era e come è). Il materiale dovrebbe essere recapitato alla Segreteria del CAI che, dopo catalogazione e digitalizzazione, lo restituirà al proprietario. La catalogazione avverrà secondo criteri che prevederanno anche l’appartenenza della fotografia. Da questo lavoro di archiviazione verrà effettuato uno studio da cui trarre una eventuale pubblicazione. A questo scopo si è costituito un Gruppo di studio l’accesso al quale è libero ed aperto a quanti sono appassionati alla materia. Chi desidera farne parte è pregato di segnalare il proprio nominativo al nostro indirizzo di posta elettronica o direttamente in segreteria. La segreteria del CAI Manerbio si trova inVia Palestro 55b sotto la sede dell’INPS, aperta il venerdì sera dalle 20,30 alle 22,30 e il sabato mattina dalle 9 alle 12, oppure [email protected] Pag. 4 Manerbio La piazza, il mercato ed i negozi La città sorge generalmente lungo una strada e dove vi è una sosta. Il transito e la sosta sono gli elementi fondativi di una città. Questi due termini, a loro volta, risultano essere elementi fondativi di altri aspetti senza i quali una città non si forma. Dal crocevia discende il mercato, il quale a sua volta permette l’insediamento di abitanti. L’insieme di questi elementi forma una città. Nel nostro caso la strada è quella di antichissima formazione che parte da Brescia ed arriva a Cremona, chiamata per l’appunto via Cremonese. Tutta la pianura bresciana si caratterizza per un impianto viario radiocentrico che ha come punto di partenza Brescia e come termine le altre città circonvicine. Lungo questo sistema viario le soste possono essere di vario tipo. Ad esempio un incrocio. Manerbio, dopo il primo nucleo insediatosi sulle rive del fiume Mella, si forma sull’incrocio tra la via Brixiana ed il Decumano romano. In altre parole sull’incrocio tra le attuali vie Mazzini e Dante con le vie Roma e XX Settembre. Su questo incrocio si forma la piazza. Una piazza particolare, però, perché priva di almeno un fronte, quello occidentale, perché occupato dal terraglio del vecchio castello. La piazza è riconducibile, sostanzialmente, a due lati: quello orientale e quello meridionale. In epoca cinquecentesca le attività commerciali occupavano questi due lati. La famiglia Botti con la propria aromataria, oggi sarebbe la farmacia, occupava il lato sud, laddove oggi c’è il prospetto principale di Palazzo Ghirardi, ed una serie di mercanti insediati sul lato est dove esisteva un’altra aromataria. Perché questa concentrazione di attività commerciali che si è tramandata fino ai giorni nostri? Perché la piazza è la sede deputata del mercato che è uno dei principali elementi della formazione della città. Il mercato così come oggi lo intendiamo sorge nella prima metà del ‘500. Non abbiamo la data precisa di istituzione del mercato manerbiese ma sappiamo che quello di Verolanuova è del 1526 e quello di Pontevico è del 1559. Il primo mercato che si istituisce a Manerbio è relativo alla compravendita del bestiame. Il giorno deputato per il mercato è il mercoledì, tradizione che permane fino ad oggi. In precedenza il mercato era tenuto nel giorno di domenica. Manerbio fino al 1930 era il principale centro della pianura centrale bresciana. Più popolosi e, pertanto, più importanti nel circondario erano Pontevico e Verolanuova. Di conseguenza anche i mercati avevano questa importanza. Infatti, il Bollettino della Prefettura di Brescia riporta le varie quotazioni dei prodotti agricoli con assidua frequenza per i mercati di Pontevico e Verolanuova e solo saltuariamente per quello di Manerbio. Solo per il 1888 abbiamo le quotazioni del mercato di Manerbio. Oggi che Manerbio ha sopravanzato Pontevico e Verolanuova, il mercato manerbiese ha un’importanza pari a quella degli altri due centri, anche se rimaniamo su un livello assai inferiore a quello di Montichiari, che è il più importante della pianura bresciana. La sede storica del mercato non poteva essere che in piazza. Con la motorizzazione il numero degli ambulanti si è sempre più accresciuto e di conseguenza anche la dimensione del mercato si è progressivamente ingrandita. Dapprima il mercato, che non era più possibile contenere nella sola piazza, si è espanso in via Diaz, e poi in piazza Cesare Battisti. Dopo l’ultima ed improvvida sistemazione della piazza, in ragione di carenza della nuova pavimentazione che non era in grado di sopportare il peso dei furgoni degli ambulanti, essa veniva liberata dal mercato che in compenso invadeva via Insurrezione Nazionale. Tutto ciò avveniva nel 2001. Nel 2003 l’intero mercato veniva trasportato nella nuova piazza Falcone, facendo così venire meno la centralità spaziale dello stesso. Accanto ai mercati, a far data dal medioevo, sorsero le fiere. Le fiere erano legate alle festività santoriali ed a ricorrenze religiose. Per limitarci alle prime ed a quelle che si sono conservate fino ad oggi, sia pure tra alti e bassi, tra pause più o meno lunghe, ricordiamo quelle di San Faustino (15 febbraio) e di San Rocco (16 agosto). La fiera più rinomata di Manerbio è quella legata alla festa mariana che si celebra, dalla lontana battaglia di Lepanto fino ad oggi, nella seconda domenica di ottobre. Nel secolo scorso era l’occasione per radunare nelle famiglie d’origine tutti i manerbiesi che erano emigrati. Per questa festività le ferrovie aggiungevano delle carrozze supplementari ai treni diretti a Manerbio, allorquando la motorizzazione Il negozio Micheletti Il negozio di calzature Micheletti è presente sulla piazza di Manerbio da oltre 50 anni e si contraddistingue, non solo come il più longevo, ma anche come il più frequentato. La longevità e la frequentazione sono i sinonimi di abilità commerciale. Ma andiamo per ordine. E’ il 1959 l’anno in cui Italo Micheletti chiede al Comune la voltura di una licenza commerciale in piazza Italia per vendere scarpe. In precedenza vi era un altro negozio di scarpe gestito dalle sorelle Boninsegna. Sono gli anni in cui si intravedono i primi e concreti segni del boom economico. Italo, figlio e fratello di commercianti del settore provenienti da Ghedi, intuisce nella piazza di Manerbio un’opportunità per espandere la propria attività e vi si trasferisce. Sono anni in cui il ricordo di una miseria indicibile è ancora forte. Sono anni in cui vi sono ancora profondamente radicati i calzolai che non solo riparano le scarpe, ma le realizzano. I supilì, come si chiamavano allora, sono più di uno e sono gli antagonisti di un moderno commercio, essendo sospesi tra l’antica artigianalità e le nuove forme di vendita. Comunque sia Italo, forte della propria tradizione famigliare e della giusta ubicazione del negozio, inizia la propria attività che gli darà, nel corso degli anni, numerose soddisfazioni. La moglie Giuseppina gli è accanto ed insieme procedono sulla strada intrapresa che li porterà ad affermarsi come il negozio di scarpe dei manerbiesi. Col trascorrere degli anni verranno affiancati dai figli Ugo e Valter. Questi, pur essendo ghedesi, frequentano le scuole di Manerbio e diventano parte della nostra comunità. Dopo che una terribile tragedia sottrae alla vita la moglie ed il figlio Ugo, la tradizione viene perpetuata da Valter, coadiuvato dalla moglie Amneris, il cui nome è di pura derivazione melomane. Amneris non tradisce le aspettative ed il blasone della famiglia Micheletti. Lunga vita, pertanto, a questo negozio storico che tanta parte è della nostra tradizione. Accanto il negozio Micheletti in una foto storica. Luglio-Agosto 2014 individuale non era di massa. La sagra, oltre alle solite bancarelle, era composta di alcune giostre quali l’autoscontro, le montagne russe ed altre che riscuotevano un incredibile successo presso i bambini di quel tempo. Non mancava, naturalmente, il gioco d’azzardo con banchetti dove si giocava a dadi. Per concludere questa rapida carrellata sulle fiere manerbiesi è opportuno citare quella legata alla festività del santissimo nome di Gesù che si celebra il primo gennaio. Questa era una fiera molto sentita, grazie anche alla presenza della omonima confraternità. E’ questa la ragione per la quale la fiera si celebrava nella piazzetta del Gesù e non, come le altre, nella pubblica piazza accanto alla parrocchiale. Detto questo è inevitabile ricordare come sulla piazza vi era la maggiore concentrazione di attività commerciali. Lo era ieri e lo è oggi. Analizzando gli estimi del 1641 e del 1734, i catasti storici (Napoleonico, Austriaco ed Unitario) verifichiamo la persistenza delle attività commerciali sulla piazza. Come già detto, oggi è come ieri. Questo concetto va ribadito perché i moderni centri commerciali altro non sono che, come da una felice definizione di Marc Augè, dei “non luoghi” e, pertanto non appartenenti alla città. Sarà occasione di un ulteriore scheda lo studio dell’articolazione di questi spazi ed attività commerciali cui rinviamo per non appesantire la narrazione. Luglio-Agosto 2014 L’estate del CAI DOMENICA 6 LUGLIO “TUTTI INSIEME ALLE CASE DI BLES” - Punto di partenza per escursione: Canè - Ritrovo alle Case di Bles ore 11 - Coordinatore Agostino Zani - Ogni anno ci diamo appuntamento alle Case di Bles. DOMENICA 13 LUGLIO : “LE STORIE DIMENTICATE DEL SEROSINE” -Partenza: ore 7 da piazza Falcone – Manerbio – L’escursione parte dalla Centrale del Caffaro al Gaver – Coordinatore: Fabrizio Bonera (3397398477) - Iscrizione obbligatoria entro il 11 luglio ITINERARIO: Gaver Centrale del Caffaro (m 1502) – Malga Blumone di sotto (m ) – Malga Blumone di Mezzo (m ) – Casinello di Blumone (m ) – Passo di Serosine (m ) – Monte Serosine. “IL TETTO DELLA CONCARENA: CIMA BACCHETTA” Per gli amanti dei dislivelli forti Partenza da Manerbio: piazza Falcone ore 7- Partenza per escursione: Sommaprada di Lozio - Coordinatore: Giacinto Andrico Iscrizione obbligatoria entro il 11 luglio. Domenica 20 LUGLIO - Memoria ed Oblio “SILENZI DEL MEZZAMALGA E CIMA DEL FUPU’”. Ritrovo ore 7 piazza Falcone, Manerbio -Punto di partenza per escursione: Rifugio De Marie al Volano - Coordinatore: Fabrizio Bonera (3397398477) - Iscrizione obbligatoria entro il 18 luglio. Itinerario: Rifugio De Marie al Volano (m 1427) – Malga del Dosso (m 1938) – Passo di Mezzamalga (m 2313) – Cima del Fupù (m 2.413). VENERDI’ 25 – DOMENICA 27 luglio - “LA LINEA DEGLI HONVED - Cime e sentieri ambito Carè Alto e Pozzoni IV sottosettore” - L’escursione è a numero chiuso con precedenza ai Soci CAI. SABATO 9 agosto - “AL PASSO DI NAMBRON” - Partenza da Manerbio: ore 6,30 in piazza Falcone - Partenza per escursione: Madonna di CampiglioCoordinatore: Fabrizio Bonera Iscrizione entro venerdi 8 agosto. ITINERARIO: Madonna di Campiglio – Rifugio Pancugol (m 2084) - Passo Ritort (m 2300) – Lago Serodoli (m 2370) – Passo Nambron (m 2460) – Rifugio Nambron (m 1369) SABATO 23 AGOSTO - “LA PALA DELLA FALCULOTTA” - Partenza da Manerbio: ore 6,30, piazza Falcone - Ritrovo: Pinzolo Piazzale impianti ore 9 - Partenza per escursione: Madonna di Campiglio - Coordinatore: Fabrizio Bonera - Iscrizione obbligatoria entro il 22 agosto. ITINERARIO: Madonna di Campiglio – Rifugio Pancugol – Lago Ritort (m 2065) – Passo della Falculotta (m 2300) – Monte Ritort (m 2411) – Pala della Falculotta – Passo Ritort (m 2300) – Malga Ritort (m 1750) – Madonna di Campiglio. Il dott. Antonini nuovo presidente del Rotary Passaggio delle consegne al Rotary Club Manerbio. All’avv. Roberto Molinari succede il dott. Benvenuto Antonini che per il prossimo periodo coordinerà l’attività del sodalizio che ha sede a cascina Rampini di Leno. Durante la serata alla prof.ssa Mariangela Castelpietra e alla d.ssa Giuditta Galli, rispettivamente presidente e direttrice della RSA di Manerbio, è stata consegnata la somma necessaria per acquistare un apparecchio per la magnetoterapia, utile al recupero e alla riabilitazione di anziani che hanno avuto problematiche (postumi da fratture o osteoporosi). Il Presidente Molinari ha ringraziato il socio Sandro Vazzoler per aver sollecitato il Club in questa iniziativa. Sono state distribuite pure due Paul Harris: alla“Fondazione Castello di Padernello”, e al prof. Giancarlo Maccarini per la sua attività nell’anno rotariano trascorso. La serata è stata allietata dalla presenza dell’attore Sergio Isonni che ha proposto poesie e brani scelti, e motivi di Gershwin e Brubeck eseguiti dal duo Alberti e Caniato. Manerbio L’informatica al Pascal Un centinaio di tablet sono stati distribuiti agli allievi delle classi prime (sezioni A e C), terza (sezioni A e C) e quarta (sezione A) del liceo scientifico dell’Itc Pascal di Manerbio. Breve la cerimonia per la consegna nell’aula magna dell’istituto di via Solferino. Gli studenti risultati promossi alla classe successiva (a quelli con giudizio sospeso la consegna sarà fatta a settembre, dopo aver superato le relative prove d’esame) accompagnati dai relativi genitori sono stati ricevuti, a nome del preside Giancarlo Bornati, dal vice Battista Barozzi e dal segretario Battista Petrobelli, assieme ad altri docenti, i quali hanno provveduto alla consegna in comodato d’uso il tablet a fini esclusivamente didattici. Per questo evento il Pascal è risultato assegnatario dei fondi relativi al bando Generazione Web Lombardia per il prossimo anno didattico. Cinema sotto le stelle La rassegna estiva cinematografica presso il Cortile del Centro Culturale del Comune di Manerbio. Ingresso: € 4,00 - rid: € 3,00 Orari: giugno e luglio ore 21,30 – Agosto e settembre ore 21 6 e 7 Luglio - GIGOLO’ PER CASO 9 Luglio - MONUMENTS MAN 13 e 14 Luglio - ALLACCIATE LE CINTURE 16 Luglio - PHILOMENA 20 e 21 Luglio - DIVERGENT 23 Luglio - L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO 27 e 28 Luglio - SOLE A CATINELLE 30 Luglio - IL CAPITALE UMANO 6 Agosto - SMETTO QUANDO Pag. 5 VOGLIO 3 e 4 Agosto - GODZILLA 10 e 11 Agosto - LA SEDIA DELLA FELICITA’ 13 Agosto - GRAND BUDAPEST HOTEL 15 Agosto - ASPIRANTE VEDOVO 17 e 18 Agosto - NON BUTTIAMOCI GIU’ 20 Agosto - ANNI FELICI 24 e 25 Agosto - UN FANTASTICO VIA VAI 27 Agosto - UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE 31 Agosto e 1 Settembre - RUSH 3 Settembre - STORIA D’INVERNO Manerbio Il Gen Rosso alla festa dell’oratorio Pag. 6 Tre giorni del Gen Rosso tra i ragazzi del Grest di Manerbio e per il concerto “Dimensione indelebile” di sabato 28 giugno. Il primo incontro al loro arrivo subissati da domande sulla attività del gruppo nato nell’ambito del Movimento dei Focolari che in settembre radunerà gli aderenti per l’Assemblea generale. Ci saranno esponenti di varie parti del Mondo, di impegno e di generazioni proprie dei movimento. Saranno inviati i rappresentanti di Chiese cristiane diverse da quella cattolica, di religioni non cristiane e di culture non religiose, che accompagneranno i lavori dell’Assemblea e esprimeranno le proprie prospettive, indispensabili per la vita e l’azione del Movimento. A Manerbio il Gen Rosso ha messo in evidenza la sua originale attività che scaturisce, dal suo bagaglio artisticoculturale, dalla internazionalità dei suoi componenti e dall’impegno personale di ciascuno ad attuare, nel contesto di vita quotidiana, i valori di cui si fa ambasciatore. Per capire l’evoluzione ORATORIO DON BOSCO artistica della formazione occorre prendere in considerazione il background dal quale ha avuto origine e risalire alla fine degli anni ‘60 in una piccola località delle colline toscane, vicino a Firenze, chiamata Loppiano: 900 abitanti da 70 paesi del mondo. Loppiano è sempre stato un forte centro di attrazione per migliaia di persone e, fin dall’inizio, si era composto un gruppo che, con canzoni e danze tradizionali di vari popoli, dava il benvenuto ai visitatori. E fu proprio a quella prima formazione artistica che nel Natale del 1966, Chiara Lubich volle regalare una chitarra e una batteria rossa. Da qui il nome del gruppo. Erano gli anni della contestazione giovanile, del pacifismo, della beat generation. Così il Gen Rosso si affacciò agli anni ’70 quando il gruppo cominciò a viaggiare per il mondo con lo show che era un mix nel quale si amalgamavano espressioni musicali di origine diversa, quasi una etnomusic. E c’era spazio anche per lunghi interventi coreografici e per veri e propri spunti di Modern Dance. Negli anni successivi si andava delineando sempre più COMUNE DI PAVONE DEL MELLA un orientamento verso la rockopera, genere affascinante e, per certi versi, ancora inesplorato. Una rappresentazione fu allestita in uno dei templi della lirica, l’Arena di Verona. Risale agli anni Novanta il concerto per la pace mentre nel Duemila il Gen Rosso debuttava con il musical “Streetlight” basato su una storia vera accaduta nel 1969 a Charles Moats, un ragazzo afro-americano che viveva in un ghetto di Chicago. Lo spettacolo è stato rappresentato in tutto il mondo in più di 450 repliche volate come un treno sull’onda dei ricordi e della scoperta: rock, buona musica, spruzzata di funky, rap, pop e di latino, tanto calore, tanta autenticità. Su tutto regna la sintonia con il pubblico, che sembra poter fare a meno della fama per nutrirsi solo della capacità di far vibrare corde e dare emozioni che fanno Luglio-Agosto 2014 riflettere com’è avvenuto nel concerto di Manerbio dove “Dimensione incredibile” ha entusiasmato gli spettatori lasciando il ricordo di una serata indimenticabile. Pavone Mella, il calcio femminile vince la Coppa Leonessa 4-5-6 LUGLIO 2014 PROGRAMMA MUSICALE VENERDì 4 LUGLIO OXXXA SABATO 5 LUGLIO DJ NOTTY + VOCALIST + RAGAZZE E RAGAZZI IMMAGINE PAVONE MELLA IMPIANTI SPORTIVI DOMENICA 6 LUGLIO CONCORSO DI BELLEZZA MISS BRF E MUSICA CON DJ BAR E CUCINA SEMPRE APERTI NICA DOMUEGLIO 6 L TORNEO 5:00 Y ORE 1 CH-VOLLETE S A I E V E DI B IZIONI PR ET”) (ISCR NCO GADG A AL “B L’UNICA FESTA SU UNA VERA SPIAGGIA!! Domenica 15 giugno sul campo neutro di Vestone il CALCIO FEMMINILE PAVONE MELLA si è aggiudicato la sua seconda Coppa Leonessa battendo ai rigori l’USO POMPIANO. Un match che ha regalato emozioni a raffica e che è stato disputato da due ottime squadre. Al termine dei 50 minuti regolamentari, sul risultato di 4-4, è andata in scena la roulette dei calci di rigore. La protagonista della serata è il portiere del CF Pavone Mella, Gatta Michela, che neutralizza l’ultimo rigore calciato dall’estremo difensore dell’USO POMPIANO, regalando la vittoria alla sua squadra composta da : Gatta Michela, Bruno Giusy, Luchena Tania, Zenucchini Rossana, Signorini Sara, Lucini Francesca, Manfredi Monica, Chiara Vittoria, Scalvini Francesca Con questo trionfo la società presieduta da Mariateresa Vivaldini aggiunge un altro trofeo alla propria bacheca e chiude nel migliore dei modi la stagione calcistica 2013/2014 con la soddisfazione dei due allenatori Parola Fausto e Masiello Dino. Orzinuovi Luglio-Agosto 2014 Pag. 7 Orzinuovi, controlli alla velocità Dunque anche ad Orzinuovi sono apparsi gli “Speed check” o “Dissuasori” di velocità che dir si voglia. Ne vediamo, nella loro vivace ed evidente livrea arancione, tre all’ingresso del paese per chi proviene da Borgo S. Giacomo, tre sulla strada che arriva da Chiari e due sulla strada da Coniolo. Se ne sono già visti diversi in Brescia e nelle sue vicinanze, ma sono ancora una rarità nella nostra pianura. Dovrebbero con la loro sola presenza rallentare la velocità degli automobilisti in transito, ed in effetti per la loro finalità il termine di “dissuasori” è certamente corretto. Ma per qualcuno la loro funzione non sarà molto dissimile dai vigili di cartone, e non è una battuta, apparsi in diverse località in questi ultimi tempi. La questione è che, come risaputo, queste colonnine sono semplici scatoloni vuoti e che solo alla presenza di un vigile saranno veramente muniti di rilevatori di velocità. Il problema, dunque, è che in questo modo si riesce facilmente a riconoscere se lo “speed check” sia funzionante o meno. Gli autovelox infatti non possono essere utilizzati in automatico, come postazione fissa, se non in alcuni tratti specifici di strade extraurbane o ad alto scorrimento su specifica autorizzazione del Prefetto, rendendone per questo il loro utilizzo di incerta utilità pratica se non, ripetiamo, come deterrente per lo spazio fisico antistante la loro presenza. Qualcuno - il discorso non riguarda Orzinuovi ma è più generale - ha anche sollevato l’ipotesi di una loro pericolosità, installati come sono ai bordi della strada. Ma se dovessimo dar fede a questa ipotesi, avanzata fra noi anche quando fu presa la decisione di eliminare i cippi che completavano la monumentale rotonda posta all’ingresso in Orzinuovi per chi proveniva da Brescia, perché, si disse allora, quei cippi con nomi di personaggi orceani illustri potevano distrarre gli automobilisti in transito, oltre a costituire possibili ostacoli, dovremmo anche tenere conto del fatto che – riferendoci a quel caso specifico - su quel tratto di strada, che va da Orzinuovi ad Orzivecchi, si contano ben 136 fra pali, paletti, piloni, cartelloni e nel senso opposto altri 153, per un totale incredibile di ben 289 possibili pericoli per gli automobilisti per un percorso di poco superiore al km. Detto questo, ritornando ai dissuasori arancione, pur se spesso impiegati “vuoti” da molti Comuni come deterrente contro l’alta velocità senza contenere effettivamente un autovelox, secondo le indicazioni fornite dal Ministero dei trasporti - in risposta ai molti interrogativi sollevati su questa questione - il loro impiego è consentito solo quando comunque vi sia un ricorso frequente all’utilizzo di questi box di contenimento per collocarvi un rilevatore mobile di velocità e non dunque come puro e semplice deterrente. La festa di San Camillo all’Abbazia di coniolo Presso la Cascina Abbazia di Coniolo di Orzinuovi da venerdì 11 a lunedì 14 luglio 2014 si svolge la 26a edizione della Festa di S. Camillo, festa popolare nota per la grande partecipazione di pubblico nel suggestivo contesto della cascina Abbazia. Per la edizione di quest’anno é stata programmata la presenza dell’orchestra dei Rodigini e dei cantanti Marco Zeta, Ruggero Scandiuzzi, Mary ed Elisa, mentre nella giornata di chiusura della manifestazione avranno luogo i tradizioni fuochi pirotecnici. Sono state inoltre abbinate a questa Festa una Pesca ed una Lotteria i cui introiti verranno in parte devoluti quest’anno alla Associazione della Croce Verde di Orzinuovi. Questa festa nasce, nella sua struttura attuale, nel 1988 nella vicina località di Rossa, anch’essa frazione del comune di Orzinuovi ma facente parte della parrocchia di Coniolo. La festa, anche se in forme più rustiche, era sorta però nel 1940 e consisteva in una processione dedicata a S. Camillo con successivi ritrovi conviviali nelle osterie del paese. Il culto di S. Camillo in Rossa ha avuto una origine abbastanza recente e risale al tempo nel quale un signor Nodari come ringraziamento per la guarigione del figlio Camillo, aveva donato una statua raffigurante il Santo che portava il suo nome e che ancora si conserva all’interno della chiesa locale, contribuendo anche al suo ampliamento. [email protected] Organizzata dunque per 18 anni in Rossa all’interno della cascina Migliorati, venne in seguito spostata nel limitrofo Coniolo nel 2007, presso la storica cascina Abbazia della famiglia Zucchi. L’Abbazia di Coniolo, da cui il cascinale deriva il proprio nome, risale al secolo XI e pur abbandonata dai monaci già nel secolo XV, rimase sede sin quasi alla fine del 1700 della chiesa parrocchiale la cui struttura è tuttora conservata, con interessanti tracce di affreschi, nella parte ovest del complesso. Limitata in origine alla sola giornata della ricorrenza, la Festa vide ampliarsi la sua durata sino a cinque serate, ridotte ora a quattro. Il suo spostamento da Rossa in Coniolo ha certamente prodotto un palese sviluppo qualitativo rispetto ad altre manifestazioni similari, sia per la “location” prescelta, la vecchia Abbazia, che per alcuni eventi connessi. Proprio per questi motivi, la Festa di S. Camillo di Coniolo nello scorso mese di giugno è stata premiata presso il Museo di Santa Giulia dall’Associazione “Pane e Salamina” di Brescia, che sotto il Patrocinio della Provincia coordina tutti gli eventi di questo tipo, come migliore manifestazione fra i “Paesi in festa” del nostro territorio. Pag. 8 Pontevico PONTEVICO, i concerti della banda Il Corpo Bandistico “Alessandro Vatrini” di Pontevico sta celebrando con una nutrita serie di iniziative il decimo anniversario di fondazione. Festeggiamenti che sono cominciati lo scorso autunno e che ora proseguono in un lungo elenco di appuntamenti che hanno l’indubbio merito di valorizzare sia l’attività dello stesso corpo bandistico che il doveroso occhio di riguardo che spetta alla musica. In questo cammino si è ritagliato a buon diritto un posto di primo piano il “Concerto estivo” che si è tenuto la sera dello scorso sabato 28 giugno, una tradizione molto sentita dalla comunità pontevichese, che si è confermata una volta di più. Nella centrale piazza dell’Abbazia, infatti, si sono ritrovate davvero tante persone, che hanno accompagnato con applausi ripetuti le esecuzioni dei musicisti del sodalizio presieduto dalla professoressa Clotilde Rippa. Un programma dall’elevato contenuto tecnico che ha messo d’accordo tutti i presenti e che in conclusione ha ribadito il legame sempre più stretto tra la comunità pontevichese e la “sua” banda. Un corpo bandistico che, forte del successo raccolto in “patria”, nel fine settimana seguente si è esibito in “trasferta”. Sabato 5 luglio, infatti, la banda musicale “Alessandro Vatrini” ha suonato a Gonzaga insieme “ai colleghi locali”, che nella significativa occasione hanno potuto festeggiare la ricostruzione della loro sede, danneggiata dal terremoto, grazie anche ai fondi raccolti dallo stesso Corpo Bandistico e da altre associazioni pontevichesi. Una “visita” che ha regalato grandi emozioni, sia a livello umano che musicale, e che verrà ricambiata ad ottobre, quando la banda musicale di Gonzaga si esibirà, sempre con i “colleghi” pontevichesi, nella cittadina bresciana. Un grande regalo all’insegna delle emozioni forti è stata anche la partecipazione del Corpo Bandistico “Alessandro Vatrini” alla serata che domenica 6 luglio ad Alfianello è stata dedicata a Lorenzo Mariolini, il giovanissimo trombettista strappato alla vita dopo essere stato travolto nel 2009, a soli 14 anni, da un’automobile proprio sotto casa. Da quel tragico evento è nata l’associazione “Lorenzo sempre con noi” che ha organizzato la manifestazione e la banda di Pontevico ha accettato di buon grado l’invito portando l’omaggio più Luglio-Agosto 2014 bello e toccante a quello che è stato un suo promettente allievo. Le iniziative per il decimo “compleanno” non sono però ancora finite e senza dubbio nei prossimi mesi il Corpo Bandistico “Alessandro Vatrini” avrà ancora ampio modo di regalare le sue intense emozioni, ponendosi al centro dell’attenzione con nuove iniziative. Premiata Monica Dervishi, “gioiello” della ginnastica Tra le prime iniziative che hanno inaugurato il nuovo quinquennio amministrativo affidato al sindaco Roberto Bozzoni merita un posto particolare una cerimonia di indubbio significato come il premio che l’Amministrazione Comunale di Pontevico ha deciso di attribuire a Monica Dervishi. La promettente atleta dell’Asd Liberty ha infatti vinto il Campionato Italiano di ginnastica artistica nella categoria Juniores, regalando così una grande soddisfazione alla propria società e a tutta la comunità pontevichese, ma ponendo anche in bella evidenza le potenzialità giuste per salire sempre più in alto in questa disciplina. Prima di iniziare il primo Consiglio Comunale del nuovo mandato, dunque, una emozionatissima Monica ha potuto ricevere il tributo ampiamente meritato. Un riconoscimento che ha davvero colpito la giovane promessa della Liberty, la quale si è limitata a distribuire grandi sorrisi e a rispondere con un sintetico “Grazie a tutti!” che hanno fatto capire come Monica si trovi decisamente più a suo agio sul parquet di una palestra rispetto alla austera atmosfera di una Sala Consigliare animata da diverse autorità. In questo senso è toccato al sindaco Roberto Bozzoni, fresco reduce dalla conferma a primo cittadino, il compito di spiegare le ragioni che hanno originato questa premiazione: “E’ una giovanissima atleta che non solo ha portato lustro alla nostra comunità, ma lo ha fatto attraverso una disciplina come la ginnastica artistica che troppo spesso è lontana dalle luci della ribalta anche se riesce ad interpretare un preciso ruolo educativo e formativo che merita il massimo interesse. Con questo premio, che speriamo possa essere il primo di una lunga serie per Monica, vogliamo porre nel doveroso risalto l’impresa che lei ha compiuto portando un titolo italiano a Pontevico, ma intendiamo anche porre al centro dell’attenzione il suo esempio, affinché in futuro ci siano sempre più giovani disposti a sacrificarsi e ad impegnarsi per raggiungere gli obiettivi desiderati”. Una calorosa stretta di mano con i dirigenti della Liberty, società che riveste un ruolo di assoluto rilievo nel panorama sportivoeducativo di Pontevico, e con il consigliere Barbara Zavaglio, che è stata incaricata dallo stesso sindaco di seguire in modo particolare il settore dello sport, ha poi calato il sipario sulla premiazione, affidando alla stessa Monica il compito di continuare la sua scalata e di portare al più presto in terra pontevichese nuovi allori. 725 Feriti al giorno 10 Morti al giorno 51 Disabili al giorno Luglio-Agosto 2014 Pag. 9 I 35 anni della scuola di danza classica La Scuola di Danza Classica di Pontevico ha celebrato il trentacinquesimo anniversario di fondazione e lo ha fatto con un saggio che ha ribadito nel più eloquente dei modi le conoscenze e l’elevata qualità di una realtà che nel corso di questo lungo cammino non solo ha saputo raccogliere grandi soddisfazioni, ma è riuscita anche a coinvolgere profondamente l’intera comunità pontevichese. La festa dedicata alla Scuola di Danza Classica, in stretta collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune e l’associazione per il teatro “Le muse”, si è trasformata in una due-giorni intensa e splendida al tempo stesso ospitata dal Teatro Comunale di Pontevico. Accompagnate dall’insegnante e coreografa Stefania Brianzi, le allieve della scuola di danza hanno messo in mostra il frutto dei sacrifici e di tutto l’impegno con il quale hanno seguito questo anno accademico davanti al numeroso pubblico che ha seguito le due esibizioni della sera del 31 maggio e del pomeriggio del 1 giugno. Ne è così uscito uno spettacolo, al quale hanno preso parte anche Antonella De Gasperi e Fabrizio Macciantelli, che ha richiamato a più riprese i convinti applausi degli spettatori. Un programma nutrito, che ha saputo affiancare (con indubbio coraggio a dire il vero) le musiche più celebri del repertorio classico ad alcuni pezzi che vanno per la maggiore ai giorni nostri. Le allieve delle scuola pontevichese hanno così evidenziato di sentirsi pienamente a loro agio sia con gli immortali brani di Rossini, Debussy, Strauss, Stravinskij, Vivaldi e Beethoven, che con quelli estratti dal repertorio contemporaneo di Rita Pavone, Michael Bublé e Richard Clayderman. Un mix tra classico e moderno che ha avuto il grande merito di porre in particolare rilievo l’indubbia preparazione delle allieve della Scuola di Danza di Pontevico. Una preparazione che, a sua volta, è il felice connubio di una forte passione per questa disciplina e di una costante applicazione che dopo questi primi 35 anni proiettano a buon diritto l’istituto pontevichese, i suoi dirigenti, gli insegnanti e le allieve verso un lungo futuro ricco di soddisfazioni. Pronta la nuova palestra L’inaugurazione ufficiale avverrà il prossimo autunno quando per le diverse discipline sportive inizierà la nuova stagione. In ogni caso possiamo già anticipare con tutti i crismi del caso che Pontevico può contare su una palestra in più. Un impianto molto atteso da diverse società del territorio e da tanti pontevichesi che amano praticare una disciplina sportiva. Una richiesta che si è fatta sempre più diffusa, fino a diventare uno degli obiettivi di lavoro del primo mandato amministrativo guidato dal sindaco Roberto Bozzoni. Proprio la consapevolezza dell’importanza dell’intervento ha indotto lo stesso primo cittadino pontevichese ad accelerare i tempi di realizzazione e a cavallo tra la fine del primo mandato amministrativo e l’inizio del secondo si è potuto celebrare il raggiungimento dell’obiettivo previsto. In estrema sintesi l’ex campo da tennis è stato riqualificato e coperto ed ora le discipline da palestre potranno contare su un valido punto di riferimento in più per Pontevico La nuova giunta Bozzoni, gioventù, esperienza ed un forte tocco di “rosa” portare avanti con rinnovata serenità la loro attività. L’intervento ha comportato non solo la copertura con una tensostruttura in legno lamellare di quello che in precedenza era un campo da tennis scoperto e per questo motivo inutilizzato per diversi mesi all’anno. Per trasformare a dovere l’impianto e renderlo idoneo al nuovo utilizzo sono stati effettuati dei lavori di riqualificazione e, soprattutto, è stata installata una caldaia, indispensabile per permettere agli atleti di praticare all’interno la disciplina preferita. I cosiddetti sport di palestra (ginnastica e karate in primis) riceveranno senza dubbio un importante contributo dalla nuova struttura. Potranno consentire ai loro tesserati di praticare il proprio sport in condizioni confortevoli, evitando anche quel vero e proprio assembramento che si verificava quando diversi sodalizi si trovavano a dover richiedere l’uso della palestra. Intasamenti di orari e difficoltà di vario genere che verranno senza dubbio meno grazie alla possibilità di usufruire di questa nuova “casa”, in grado di rispondere a dovere alle esigenze delle diverse discipline che vengono praticate ed amate a Pontevico e che meritano a buon diritto la giusta considerazione per quello che riescono a fare in campo strettamente agonistico, ma anche e soprattutto a livello educativo e di socializzazione. Tenendo fede a quanto ufficializzato in campagna elettorale, Roberto Bozzoni non ha certo impiegato molte ore nel presentare la squadra che, insieme a lui, avrà il compito di amministrare il Comune di Pontevico per i prossimi cinque anni. Come era stato ribadito, del resto, si trattava soltanto di far proseguire un progetto che era stato portato avanti nel mandato precedente e che ora, dopo aver ricevuto la fiducia degli elettori, era già pronto a riprendere il suo cammino a ritmo ancora più intenso ed ancora con più decisione. Prendendo spunto da questa solida base di partenza, è stato lo stesso primo cittadino pontevichese a sintetizzare i tratti salienti che hanno portato alla composizione della nuova Giunta: “Abbiamo impostato un programma ed ora siamo decisi a completarlo. Siamo partiti per operare un preciso rinnovamento nella vita politica di Pontevico e la squadra che abbiamo presentato agli elettori e, soprattutto, la Giunta che si incaricherà di realizzare i progetti previsti ne sono una piena conferma. In effetti abbiamo mantenuto con noi alcuni elementi di esperienza, proprio per aiutare i tanti giovani a svolgere al meglio il loro compito, ma poi, per il resto, abbiamo puntato con decisione sulla gioventù ed abbiamo scelto con convinzione anche di affidarci al tocco femminile, convinti che la presenza nella nostra formazione di tante donne potrà essere un’ulteriore ricchezza”. Il sindaco Bozzoni ha così deciso di tenere per sé settori importanti come lavoro, bilancio, personale e urbanistica, mentre i quattro assessori che con lui comporranno la squadra amministrativa sono Luciano Migliorati, vicensindaco ed assessore ai servizi alla persona, Felice Franchi, assessore alla sicurezza, all’immigrazione, al territorio e all’interazione col cittadino, e due “novità” assolute come Alessandra Azzini, assessore ai lavori pubblici e all’edilizia privata, ed Alessia Spagnoli, assessore all’ambiente, all’ecologia e alle attività commerciali e produttive. Per completare al meglio la grande mole di lavoro che attende la sua Amministrazione, Roberto Bozzoni ha poi scelto di affidare alcuni settori alla particolare attenzione dei consiglieri. In questo senso Samanta Micic seguirà con un occhio di riguardo la delega alla pubblica istruzione e alla scuola, Barbara Zavaglio si occuperà di sport, scuola dell’infanzia e protezione civile, Mario Ferrari di cultura e rapporti con le associazioni e Marcella Gobbi di pari opportunità e politiche giovanili. Il tutto per dare vita ad una squadra unita e “ben disposta in campo”, con tutti i suoi componenti ben consapevoli di quello che devono fare per condurre al desiderato successo amministrativo la formazione capitanata da Roberto Bozzoni. Lettere al direttore A proposito di... Cari amici e sostenitori del progetto Parco delle Rimembranze, l’approssimarsi del periodo estivo ci dà l’occasione per unire ai nostri più cari saluti e auguri di meritato riposo un breve aggiornamento relativo alla realizzazione del parco. La piantumazione in programma per la fine del mese di aprile è stata rimandata al prossimo autunno, in quanto, a parere di alcuni vivaisti, le temperature già elevate di quel periodo avrebbero compromesso l’attecchimento degli alberi. Siamo contenti per le donazioni raccolte! A tempo debito, affronteremo anche il problema dei volontari per la manutenzione del parco, ma come dice il proverbio. “Dio vede e provvede”. Un grazie di cuore a quanti ci sostengono e a quanti ci vorranno sostenere. Ringraziamenti particolari vanno al Comitato San Rocco che ci ha aiutato ed incoraggiato, a Don Antonio che ci ospita sempre volentieri sul Bollettino Parrocchiale, a Stefania Brunelli, direttore del periodico “La Pianura”, e all’Amministrazione Comunale che, fin dall’inizio ci ha supportato in questo progetto, anche con la pubblicazione dei nostri articoli su “Pontevico Informa”. Un cordiale saluto a tutti e auguri per una rilassante e serena estate. Arrivederci in autunno con l’avvio del parco! IL COMITATO Nadia Fontana, Cesare Ferrari, Mario Capelli, Angelo Corbellini. Pag. 10 Il nostro Dialetto Angelo Maria Canossi, poeta della Brescianità Luglio-Agosto 2014 Àsegn laureacc Ön dé ‘n caàl dè lüsso, endispitit dè ‘idìs a trotà ‘n banda ön somarèl “Ma, dise, o ‘nsiminit, - èl ghè domanda èn-dô ghét èl servèl dè ignì a mitìt a fianc e ‘n compagnia d’ön animal dè lüsso come mé, o ignorant chè tè sé?!” “El scüse, Signorìa, - ghè rispond èl somaro - ‘l’ ignorant èl sé la tègne lü töt quant, e piötost èl riflète chè a Pàdoa e a Pavia, en lege, medisina, ingegnerìa, lètere, scienze, arti e cosé via, e in ògni Facoltà d’ògni Università s’è duturacc somari èn quantità, èn-dóe ché dè animài compagn dè lü nó sé ‘n’è mai laureat gna ü.” Asini laureati Un giorno un cavallo di razza, indispettito di vedersi trottare a fianco un somarello “Ma, dico, o scemo - gli domanda dove hai il cervello di venire a metterti a fianco e in compagnia di un animale di razza come me, o ignorante che non sei altro?!” “Scusi, Signoria, - gli risponde il somaro - l’ignorante lo tenga per sé, che glielo permetto, e si tenga per sé tutto quanto, e piuttosto rifletta che a Padova e a Pavia, in legge, medicina, ingegneria, lettere, scienze, arti e così via, e in ogni Facoltà d’ogni Università si son laureati somari in quantità, laddove di animali simili a lei non s’è mai laureato nessuno. Fomne e dutur Chè piàtole dè fómne e dè dutur! a le dés mé moér ogni matina la va fàs visità dal professur. Ghè ignit söl còl dèl pè ‘na macitina, ön mal dè gnènt, ön mal sènza dulur: ma lü ‘l tè ghè dislussa la büstina pèr misüraga i gradi dè calur, èl la palpa, èl la sculta, pò ‘l ghè nina Donne e dottori Che fastidi di donne e di medici alle dieci mia moglie ogni mattina va a farsi visitare dal professore. Le è venuta sul collo del piede una macchiolina, un male da nulla, un male senza dolore: ma lui le slaccia il busto per misurarle la temperatura, la palpa, la ascolta, poi le culla el pè söi so zönöcc, èl ghè ‘n fa dré…! Pèr ‘na ólta, sé sa, l’hó compagnada, ma dòpo l’hó mandada dè pèr lé. il piede sulle ginocchia, le fa tante cose…! Per una volta, si sa, l’ho accompagnata, ma dopo l’ho mandata da sola. E nòn piö ‘l póer dutur dè la Stochèta! Mé nóna dè otant-àgn èl l’ha cürada sènza tiràga ‘n dré gna ‘n bris dè pièta! Ma non più dal povero dottore della Stocchetta! Mia nonna di ottanta anni l’ha curata senza sollevarle nemmeno una briciola della rimboccatura del lenzuolo. Da SAn gervasio al Bernina, una gita panoramica col Trenino Rosso Domenica 22 giugno, l’Accademia dell’Arte e della Musica Lino Fassoli, ha organizzato l’uscita al Trenino Rosso del Bernina. Grazie alla splendida giornata e alla preparatissima guida Rossana, tutti e 48 i partecipanti sono tornati a casa entusiasti. Il gruppo era accompagnato da Beatrice Maccagnola e Federico Ambrosio. L’organizzazione della giornata è stata curata alla perfezione e adattata secondo le esigenze del gruppo. Questo spettacolare percorso inizia a Tirano. L’ormai famoso “Trenino Rosso” o “Bernina Express”, non è solo un collegamento tra Italia e Svizzera, è un’avventura magica tra montagne stupende con caratteristiche uniche: è la trasversale alpina più alta d’Europa e una delle ferrovie ad aderenza naturale più ripide del mondo. Con moderne e confortevoli carrozze panoramiche che consentono una vista a 360°, sia in inverno che in estate, il trenino viaggia su pendenze del 70 per mille, supera i 2253 m del Passo Bernina e discende poi verso St. Moritz, la perla dell’Engadina. Pochi chilometri dopo aver lasciato la stazione di Tirano supera già una meraviglia: il viadotto elicoidale di Brusio. Oltrepassata Poschiavo, capoluogo dell’omonima valle con le sue belle dimore patrizie, raggiunge Alp Grüm (2091 m), eccezionale punto panoramico. Superato il valico del Bernina offre ai viaggiatori la vista sull’imponente ghiacciaio del Morteratsch e sul gruppo montuoso del Bernina, con i suoi “quattromila” scintillanti di nevi eterne. La gita verrà ripetuta domenica 31 agosto, ed è già il tutto esaurito. Luglio-Agosto 2014 Scuola Materna. Genitori e Minoranza uniti: restituite i soldi delle rette I consiglieri comunali di opposizione, Barbara Migliorati, Marianna Baldo e James Scaburri, hanno presentato una interrogazione al sindaco relativa all’effettivo utilizzo del contributo pari ad € 30.000,00 erogato dal comune all’asilo e che doveva essere esclusivamente adoperato per abbattere le rette di frequenza. Il presidente dell’asilo, Iris Savaresi, nel determinare le rette divise in tre fasce, a seconda del reddito della famiglia, ha utilizzato solo una parte del contributo comunale che, ripetiamo, doveva essere dedicato esclusivamente alla riduzione delle stesse. A seguito di questa decisione del presidente dell'asilo solo due terzi del contributo è stato utilizzato per la riduzione delle rette di frequenza. Ne consegue che circa € 10.000,00 sono stati trattenuti dall'asilo per un utilizzo diverso, disattendendo le ragioni sottese al contributo. La questione presenta diversi profili che vanno attentamente esaminati. Il primo è naturalmente la mancata verifica da parte del comune circa l'effettivo utilizzo del contributo. La negligenza comporta una domanda: a chi spetta esercitare il dovuto e necessario controllo? E' palese che la responsabilità dell'accaduto sia in capo ad una persona. Una altra considerazione ne discende. Visto che il comune ha nominato due propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione dell'asilo è inevitabile porsi il quesito secondo il quale il sindaco, si relazioni o meno con i propri rappresentanti. Come si vede è tutta una cascata di inadeguatezze che, alla fine, si ritorce sui genitori che sono chiamati, proprio in questo momento di gravi difficoltà, a pagare di tasca propria l'incapacità di tradurre in fatti concreti la volontà del consiglio comunale. E' auspicabile che qualcuno si assuma la responsabilità dell'accaduto. In che modo? Individuando le responsabilità oggettive di chi ha consentito che il contributo non fosse utilizzato totalmente all’abbattimento delle rette. Restituendo alle famiglie la quota di rette pagate in eccesso. Stabilendo una forma più trasparente e più partecipativa dell'uso dei contributi comunali. Questi sono solo tre degli innumerevoli esempi di ciò che sarebbe opportuno ed utile fare nell'interesse delle famiglie. Festa del Gruppo Volontari, un risultato di successo Si conclude con un bilancio positivo la festa dei volontari di San Gervasio con un’ottima partecipazione di pubblico. La serata che si è tenuta lo scorso 14 giugno, con una ricca cena dove il piatto principe è stato lo spiedo, allietata anche dal karaoke e dalla sottoscrizione a premi, ha reso soddisfatti il gruppo di volontari capitanati dal Presidente Giulio Barbieri. Un successo dato anche dagli asporti e da un numeroso gruppo di collaboratori. L’obiettivo per cui è stata organizzata, l’acquisto di un’auto adibita al trasporto anche di persone disabili presso i centri ospedalieri o strutture sanitarie per visite o terapie, ha sensibilizzato la comunità sangervasina e dei comuni limitrofi. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione di diverse aziende, persone e sponsor che i volontari ringraziano di cuore per le agevolazioni e gli aiuti riservati. Il gruppo Volontari di San Gervasio ricorda ai lettori che eventuali nuovi amici e volontari per il miglioramento degli innumerevoli servizi offerti dall’associazione sono i benvenuti. Per info 338 77 43 643 oppure presso la sede a San Gervasio in via Barbara Ferrazzi 24 ogni martedì e venerdì mattina dalle 9.30 alle 11.00. San Gervasio Bilancio positivo per l’Accademia Lino Fassoli Si è concluso con l’esibizione degli allievi, l’anno accademico della Lino Fassoli, domenica 1 giugno presso il Nook café di San Gervasio. Sempre in crescita il numero dei ragazzi iscritti ai corsi, quest’anno 36. La realizzazione della serata è stata preparata dal gruppo docenti, affiatato e preparato, che ha creduto nel progetto di musica d’insieme; un’iniziativa in corso ormai da un paio di anni, dove gli allievi di tutti i corsi si trovano a suonare insieme, formando così una band. Attualmente collaborano con l’accademia Alain Morandi, docente di batteria, Nicola Anni, docente di basso elettrico, Stefano Dui, docente di chitarra, Dario Bono, docente di canto, Luigi Andreoli, docente di Violino, Pianoforte e del corso di solfeggio valido per tutti gli strumenti. Ultima ma non per importanza Chiara Bresciani, docente del corso di propedeutica musicale, per i bambini dai 3 ai 6 anni. Quest’ultimo è un’opportunità per avvicinare i bambini all’ambiente musicale. Conoscere il mondo del ritmo e dell’origine del suoni, l’obiettivo è giocare con la musica, in modo da riuscire Pag. 11 ad appassionarsi senza forzature: un trampolino di lancio. L’accademia possiede un parco strumenti i quali possono essere lasciati in comodato d’uso alle famiglie, in modo da non obbligare le stesse a comprare fin da subito lo strumento. Sicuramente tutti i corsi verranno riproposti per il prossimo anno, con inizio ad ottobre. Un ringraziamento ai docenti che seguono con passione tutti gli allievi e instaurano un rapporto diretto con le famiglie. Alle volontarie Carla e Virginia che sorvegliano i ragazzi nel periodo d’attesa tra una lezione e l’altra in modo da mantenere un ambiente sicuro. La presidente Erminia Micheletti, i consiglieri Marianna Baldo, Nicola Bertoni e Beatrice Maccagnola e i collaboratori Federico Ambrosio, Domenica Aimo e Luca Baronchelli che si occupano dell’organizzazione dell’Accademia stessa, sia per i corsi di musica che per la realizzazione delle uscite culturali e ludiche che vengono proposte ogni anno. Offlaga faverzano, terza edizione della Festa della Famiglia Luglio-Agosto 2014 Pag. 12 Terza edizione per la “Festa della Famiglia”. A Faverzano fervono i preparativi per la manifestazione in programma dal 20 al 24 agosto prossimi negli spazi dell’oratorio e dell’adiacente canonica. Anche quest’anno al lavoro un gruppo di infaticabili volontari della parrocchia che desidera creare un momento di aggregazione a misura di… famiglia. ”La nostra idea è quella di realizzare una festa che sia davvero per tutti e di tutti, condivisa dall’intera comunita’” – ci spiega Mariolina Galvani tra gli organizzatori dell’appuntamento – “a partire dal coinvolgimento dei cittadini nella preparazione. Sono davvero numerose le persone che a diverso titolo ci stanno aiutando prodigandosi per la buona riuscita dell’iniziativa, sacrificando spesso ore libere e giorni di ferie”. Tra le novità di questa edizione, il cui ricavato, come sempre, sarà devoluto a favore delle attività parrocchiali, c’è il desiderio di valorizzare, dando loro nuova vita, gli spazi esterni della canonica: si tratta del porticato e del piccolo giardino, da tempo non utilizzati e comunicanti con il cortile dell’oratorio. I volontari li stanno ripulendo e sistemando in modo che in occasione della festa possano ospitare gli spettacoli e la serata di riflessione che aprirà la manifestazione. Una festa, come spiegano ancora gli organizzatori, che desidera distinguersi dalle tante sagre estive proposte sul territorio, non tanto nella formula quanto nella sostanza: certo nella cinque giorni di festa non mancheranno buon cibo e divertimento ma il programma è stato pensato per rispondere alle esigenze di tutti, dai più piccoli ai più anziani, a partire dagli orari e dalla tipologia degli spettacoli, la maggior parte dei quali inizia tra le 19 e 19,30 per permettere alle famiglie con bimbi e a quanti non più giovanissimi preferiscono non fare “le ore piccole”, di seguire tutti gli appuntamenti. Per i più “nottambuli” invece, alle 21 si apriranno le serate musicali ospitate, insieme agli stand gastronomici, nel campo dell’oratorio. Particolare cura è stata posta nella scelta dei piatti serviti dall’attrezzatissimo servizio di ristorazione che a partire da giovedì 21 alle 19,30 offrirà solo piatti tipici della buona cucina bresciana “ per portare avanti la tipicità della nostra cucina anche tra i più giovani” ci viene spiegato. Tra le specialità proposte: casoncelli, trippa, spiedo, bistecche, tagliata di manzo e cavallo, salamine con polenta, contorni e dolce ma anche lo stracotto d’asino ( solo il giovedì) che grande (e inaspettato) apprezzamento cignano festeggia i 91 anni di don Franco E’ nato il 18 giugno del 1923 e per il suo 91°compleanno don Franco Marchioni, parroco di Cignano dal 1959 al 1998, ha ricevuto un augurio davvero speciale dalla comunità che ha guidato per decenni e nella quale ha scelto di restare e continuandola a servire con lo stesso immutato amore di sempre. Un aiuto prezioso quello di don Franco che nonostante l’età, partecipa attivamente alla vita pastorale della parrocchia di S. Andrea Apostolo ed ogni giorno puntualmente, con il consueto piglio deciso, celebra la messa mattutina. Una presenza tanto discreta e schiva quanto significativa capace di incarnare a pieno il significato più profondo della vocazione sacerdotale fatta di azione, di entusiasmo ma anche di pazienza, ascolto, tolleranza, compostezza e di preghiera. Così, il 18 giugno scorso, la comunità cignanese ha voluto festeggiare con don Franco il ragguardevole traguardo anagrafico raggiunto, partecipando alla santa messa delle 20 concelebrata dal parroco e dal curato delle parrocchie di Offlaga, Cignano e Faverzano, don Felice Frattini e don Daniele Botticini e presieduta, naturalmente, da don Franco. Nato a Temù, don Marchioni non ha mai tradito le sue origini valligiane a partire dal suo carattere forte, deciso, a tratti aspro ma che, come spesso accade, custodisce tanta timidezza ed una profonda bontà d’animo. Ordinato sacerdote nel giugno del 1946, don Franco, prima di arrivare a Cignano E’ stato curato a Ospitaletto, a Orzivecchi ed a Collebeato poi nel 1952 fu nominato parroco di Canè quindi, nel ’59, il suo ingresso nel piccolo paese della Bassa, dove tutt’ora risiede. Ste.Bru Gli organizzatori della pesca abbinata alla Sagra di S.Imerio di Offlaga comunicano i numeri vincenti: 1) Bicicletta - n. 461 2) Cesto di generi alimentari – n° 547 3) Quadro – n° 695 ha raccolto l’anno scorso tanto da convincere gli organizzatori a passare dai 20 chili preparati per la scorsa edizione della festa (andati letteralmente a ruba) ai ben 80 chili di quest’anno. I buongustai sono avvisati. Quanto al programma, le cinque serate si presentano davvero ricche di appuntamenti. Ad aprire alle 20 di mercoledì 20 agosto, ospitata negli spazi della canonica, sarà la serata di riflessione sul tema “La famiglia cristiana” guidata dal parroco delle comunità di Faverzano, Cignano e Offlaga, don Felice Frattini, con il quale, tengono a precisare gli organizzatori ,si è condiviso ogni momento della fase preparatoria della festa. Durante l’incontro sarà a disposizione un servizio di animazione per i più piccoli. Da giovedì alle 19,30 il via al divertimento con lo spettacolo di magia per grandi e piccini in compagnia del “Mago Jacopo” e la musica de “I Cosmos Comedy”, quindi venerdì 22 alle 19 “I Circonfusi “ proporranno clowneria, giocoleria e lo spettacolo con il fuoco; a partire dalle 21 nel vicino campo dell’oratorio “Carlitos Dj” proporrà invece una serata di musica latino–americana animata da una coppia di ballerini. Sabato 23 alle 19, nel giardino della canonica, il gruppo teatrale “La Lampada” di Pompiano mette in scena la commedia in dialetto bresciano “Sganarello” tratto un’opera di Molière, sempre sabato ma in oratorio, alle 21 il gruppo “Terre di mezzo” proporrà un revival musicale anni ’60-’70-’80. Domenica 24 il ristorante aprirà per il pranzo a base di spiedo (anche da asporto) mentre a partire dalle 21 si ballerà con la musica di “Manuela e Maurizio” Tutte le sere, dalle 18, sarà in funzione il servizio bar mentre, per la gioia dei più piccoli, a partire dalle 19,30, sarà a disposizione il “Truccabimbi”. Stefania Brunelli Domande alla nutrizionista: LA DIETA PER LE VACANZE Gentilissima Dottoressa Subacchi, tra un paio di settimane parto per le ferie estive. Saro’ presso una località di mare per circa due settimane, in albergo ma compreso solo la cena serale. Come mi devo comportare a pranzo? Devo seguire la dieta anche in ferie? Grazie Giorgia. Gentilissima Giorgia, durante le ferie si lasci tranquillamente andare a tavola, le ferie infatti per essere tali devono escludere sia lavoro sia costrizioni come la dieta stessa. Ovviamente non possiamo “esagerare” La dott.ssa Subacchi riponde alle Vs domande scrivendo a: [email protected] Riceve a: MANERBIO (BS) Ambulatorio per cui di seguito le indico alcuni consigli utili per non rischiare di aumentare drasticamente di peso. Consiglio una colazione abbondante, magari a base di frutta di stagione, melone, anguria che sono i sostitutivi di un pasto. Succo di frutta o meglio spremuta durante la mattinata per reintegrare i Sali persi con l’esposizione al sole. Pausa pranzo a base di verdura (una bella insalatona di mare o con bresaola) oppure a base di macedonia di frutta e yogurt. Per la cena, visto il pranzo leggero cerchiamo di abbondare con buffet di verdure che aiuta il senso di sazietà, un primo con pochi carboidrati e molti frutti di mare purchè non troppo conditi e secondo con pesce o carne alla griglia (evitare i fritti in genere). Si conceda qualche buon gelato purchè alla frutta in genere. Godetevi le ferie, ci vediamo con consigli utili dopo l’estate. Buone vacanze a tutti dalla vostra Nutrizionista. Minervium di Via Verdi n.64 tel. 030/9937552 CREMONA Cell. 366 4759134 CREMA Cell. 366 4759134 Pag. 14 Calendario - Ricette C ALEN DAR IO B R ESCIANO: LU G LIO 1 MARTEDI’ S. ESTER El sul de löi dà du bόi. Il sole di luglio fa bollire due volte. 9 MERCOLEDI’ S. APOLLONIO G’hè gnè sancc gnè madóne. Non ci sono né santi né madonne. 2 MERCOLEDI’ S. BERNARDINO A löi ‘l temporale l düra pόch e ‘l fa mia mal. A luglio il temporale dura poco e non fa mai male. 10 GIOVEDI’ S. VERONICA GIULIANI E po’ rangìf chè per mé l’è l’östess. Arrangiatevi, per me è lo stesso (lo dice l’indifferente). 3 GIOVEDI’ S. TOMMASO Caal dè rang ‘l tirä föra dè i fang. Cavallo di razza tira fuori dal fango. 11 VENERDI’ S. BENDETTO – PATRONO D’EUROPA E DEGLI AGRICOLTORI Nigόlä róssä, ό ché piöf ó ché bófa. Nuvola rossa o piove o il vento soffia. 4 VENERDI’ S. ULDERICO A pόc a pόc sa pélä l’όc. A poco a poco si pela l’oca. 5 SABATO S. ATANASIO Se l’öcc nό ‘l mira, ‘l cör nό ‘l suspirä. Se l’occhio non ammira, il cuore non sospira. 6 DOMENICA S. MARIA GORETTI Parèncc, mal dè dencc. Parenti uguali al mal di denti. 7 LUNEDI’ S. CLAUDIO Chi s’è ulìcc bé, s’è ulìcc mai mal. Chi bene s’è voluto, mai male sentir ha potuto. 8 MARTEDI’ S. PRISCILLA Sói bèlä, sói brötä, sö i mé söpèi g’ha stó tötä. Sono bella, sono brutta, sui miei zoccoli ci sto tutta. 12 SABATO S. OLIVIERO Íghèl quatèr dicc süra la pèl. Averlo quattro dita sopra la pelle (al limite della sopportazione). 13 DOMENICA S. ENRICO ‘Ndà là tat al tòch. Procedere un tanto al pezzo (avere un rendimento costante). 14 LUNEDI’ S. CAMILLO DE LELLIS L’è mèi ön sόrèc ‘n bócä a ‘n gatt, ché ‘n òm ‘n ma dό ‘n aócat. Sta meglio un topo in bocca ad un gatto che un uomo in mano ad un avvocato. 15 MARTEDI’ S. BONAVENTURA Om ché rit e ca ché rògnä nó sta a fidàt. Da uomo che ride e da cane che gagnola non ti fidare. 16 MERCOLEDI’ B. V. MARIA DEL CARMELO L’è mia sö ‘l so drét. Non è sul suo dritto (non sta bene). 17 GIOVEDI’ S. ALESSIO Con ‘n cόlpo aànti e ‘n cólpo ‘ndré l’amur ‘l sa manté. Con un colpo avanti e un colpo indietro l’amore si mantiene. 18 VENERDI’ S. FEDERICO L’è mia culàt zό dal cero pasqual. Non è colato dal cero pasquale (non è uno stinco di santo). 19 SABATO S. LIBERIO L’è andàt a viöle. E’ andato a viole (è un visionario). 20 DOMENICA S. ELIA On dé dè malinconiä nό pagä ‘n solt dè dèbèt. Un giorno di malinconia non paga un soldo di debito. 21 LUNEDI’ S. DANIELE Ardìf dè chèi ché ga i sign ché sa tòcä e ‘l nas ché pissä ‘n bocä. Guardatevi da che ha le ciglia che si toccano e il naso che piscia in bocca. 22 MARTEDI’ S. MARIA MADDALENA A Santa Madaléna la nus l’è piéna. A Santa Maddalena la noce è piena. 23 MERCOLEDI’ S. BRIGIDA PATRONA D’EUROPA Nigólä rossä, e dόmà, sé nó ‘l piöf, ‘l piöarà. Nuvola rossa domani se non piove pioverà. Luglio-Agosto 2014 24 GIOVEDI’ S. CRISTINA Ìga rót ‘l fil dè la schénä. Avere rotta la spina dorsale (essere uno sfaticato). 25 VENERDI’ S. GIACOMO Ìga zó ‘l müss. Avere giù il muso (tenere il broncio). 26 SABATO SS. ANNA E GIOACCHINO G’ho indìt la sèlä per miä fa l’àsen. Ho venduto la sella per non fare l’asino (astuto e pratico). 27 DOMENICA B. MARIA MADDALENA MARTINENGO Le fómné lé ga i caèi lόnc e ‘l sèrvèl cürt. Le donne hanno i capelli lunghi e il cervello corto. 28 LUNEDI’ SS. NAZARIO E CELSO L’òm aléghèr ‘l ciél ‘l la ötä. Uomo allegro il ciel l’aiuta. 29 MARTEDI’ S. MARTA PATRONA DELLE CASALINGHE Òm ché gà mόér, όsel ‘n gabiä. Uomo ammogliato, uomo ingabbiato. 30 MERCOLEDI’ S. PIETRO CRISOLOGO Dulùr dè mόér mόrtä, ‘l düra fin a la pόrtä. Il dolore per la moglie morta, dura fino alla porta. 31 GIOVEDI’ S. IGNAZIO DI LOYOLA ‘L cόlp prèist l’è méno trist. Colpo previsto è meno doloroso. Cucin a b r es c ia n a : C a r ne Continua la pubblicazione delle ricette di carne di ogni genere: POLPETTE DI CONIGLIO Ingredienti: carne avanzata di coniglio, mollica di pane, latte, grana grattugiato, burro, prezzemolo, brodo, sale, 1 uovo, salsa di pomodoro e olio per friggere. Procedimento: potete utilizzare sia gli avanzi di lesso che di arrosto o di umido che triterete e vi aggiungerete la mollica di pane bagnata nel latte, l’uovo sbattuto, il prezzemolo tritato e abbondante grana. Mescolate bene tra loro gli ingredienti e poi formate con le mani delle piccole polpettine che friggerete in olio caldo dopo averle passate nel pangrattato. Per ammorbidirle ripassatele in padella con poco burro, del brodo e della salsa di pomodoro. CAPRETTO ALLA BRESCIANA Ingredienti: 2 kg di capretto nostrano, 500 g di patate novelle, 100 g di lardo, 50 g di burro, 100 g di olio d’oliva, salvia, rosmarino, sale, pepe e 2 noci. Procedimento: tagliate il lardo a dadini e mettetelo in una casseruola da forno capiente, aggiungete l’olio e il burro. Tagliate il capretto a piccoli pezzi e rivoltateli nella casseruola a freddo, salate, pepate e fate rosolare la carne sul fuoco. Mettete al forno la casseruola con il capretto rosolato aggiungendo un mazzetto di salvia e rosmarino ed un unitevi anche le noci intere con il loro guscio (servono a togliere al capretto l’odore di selvatico). Lasciate cuocere per un’oretta, quindi togliete le noci e il mazzetto di odori e versatevi le patatine con la loro buccia (naturalmente pulite). A cottura ultimata servite il capretto con la polenta fumante. LEPRE IN SALMI’ ALLA BRESCIANA Ingredienti: 1 lepre di media grossezza, 4 cipolle, 1 bicchiere di Brandy, rosmarino, chiodi di garofano, 1 cucchiaio di farina bianca, salvia, lardo, sale, pepe, burro e vino rosso. Procedimento: tagliate la lepre a pezzi mettendo da parte il fegato ed il cuore. In una terrina capace mettete la lepre, una cipolla tagliata, dei chiodi di garofano, salvia, rosmarino, le frattaglie e coprite tutto con vino rosso di buona struttura. Mettete al fresco per 24 ore. Il giorno seguente fate rosolare nel burro e lardo pestato le tre cipolle affettate, unite i pezzi sgocciolati della lepre, aggiungete la farina bianca e quindi tutta la marinata, salate e pepate. Fare cuocere per due ore quindi togliete le verdure e passatele al setaccio col fondo di cottura, rimettetele nella casseruola aggiungendo il Brandy e finite di cuocere. Potete fare alla stessa maniera conigli, anatre, piccioni e altra selvaggina. TRIPPA BRESCIANA TIPO ASCIUTTO Ingredienti: 1 kg di trippa (foiolo o lattuga), 100 g di burro, salvia, alloro, 1 gambo di sedano, 2 carote, 2 cipolle, 50 g di lardo, brodo, 2 cucchiai di salsa di pomodoro, vino bianco secco, sale, pepe, dado per Luglio-Agosto 2014 Calendario - Ricette C ALEN DAR IO B R ESCIANO: AGOSTO 1 VENERDI’ S. ALFONSO DE’ LIGUORI Agόst el sügä fòs e pόs. Agosto asciuga fossi e pozzi. 2 SABATO S. EUSEBIO DI VERCELLI Chi dórmä d’agóst dórmä a sò cóst. Chi dorme d’agosto dorme a suo danno. 3 DOMENICA S. LIDIA Quant piöf dè óst, ‘l piöf mél e móst. Quando piove in agosto, piovono miele e mosto. 4 LUNEDI’ S. CURATO D’ARS Per igä ‘n bu móst, sapä la égnä dè óst. Per avere un buon mosto, zappa la vigna in agosto. 5 MARTEDI’ S. OSVALDO L’aj l’è ‘l spéssiér dè ‘l contadì. L’aglio è il miglior farmacista per il contadino. 6 MERCOLEDI’ SS. GIUSTINO E PASTORE Ché cólpä galä la gatä sé la móér l’è matä. Che colpa ne ha la gatta se la moglie è matta. 7 GIOVEDI’ S. GAETANO ‘L siòr nó la öl, ‘l póarèt nó ‘l sa όlsä, e la bèlä la pólsä. Il ricco non la vuole, il povero non osa, e la bella sta a riposo (non si sposa). 9 SABATO S. EDITH STEIN I la sa nissü, förä ché ‘l pòpól e ‘l cumü. Nessuno lo sa eccetto il popolo e la comunità. 17 DOMENICA S. GIACINTO Scuà sensä nétà l’è pès dè ‘na malatìa. Scopare senza pulire è peggio di una malattia. 10 DOMENICA S. LORENZO Sant Lórèns dè la gran calürä anche sé póc la dürä. San Lorenzo dalla gran calura anche se poco dura. 18 LUNEDI’ S. ELENA La caédagnä quant la frötä, l’è ‘n’anadä ‘n gran brötä. Quando la cavedagna frutta, è un’annata assai brutta. 11 LUNEDI’ S. CHIARA A laórà cómè al zöc, chi öl strafà ‘l dürä póc. Sia al lavoro sia al gioco chi vuole strafare dura poco. 19 MARTEDI’ S. GIOVANNI EUDES L’è ‘n póèr pórsèl chèl ché sta ‘n dèl so bödel. E’ un povero porcello quello che sta nel suo budello. 12 MARTEDI’ S. ERCOLANO A Sant’Ercolà sbat le angürie ‘n dèl lac. A Sant’Ercolano metti le angurie nel lago (per rinfrescarle). 20 MERCOLEDI’ S. SAMUELE Chi majä bé e cagä fort, ga mai póra dè la mórt. Chi mangia bene e si scarica forte non ha paura della morte. 13 MERCOLEDI’ S. PONZIANO El fa balà ‘l mórt. Fa ballare il morto (è uno scriteriato). 14 GIOVEDI’ S. MASSIMILIANO KOLBE Éssèr ‘l sügamà dè vèrgü. Essere l’asciugamano di qualcuno (oggetto di scherno). 15 VENERDI’ - L’ASSUNZIONE Da fò come l’Òi. Straripare come l’Oglio (dicesi di tipo scalmanato). 8 VENERDI’ - S. DOMENICO Fa ‘n altèr büs ‘n dè la sintürä. Fare un altro buco nella cintura (dimagrire troppo). 16 SABATO S. ROCCO A San Ròc la nus la crödä dèl bròc. A San Rocco la noce cade dal ramo. brodo, prezzemolo, chiodi di garofano, 150 g di borlotti lessati e grana grattugiato. Procedimento: scegliete una trippa pulita ma non troppo bianca (il bianco causato dai prodotti usati per pulirla, ma ne rimane impoverita). Fatela sbollentare in acqua salata per qualche minuto, scolatela e tagliatela a listarelle. Tritate le verdure e fatele rosolare nel burro e lardo, aggiungete la salvia, l’alloro, la trippa e fate insaporire a lungo. Bagnate con il vino bianco, fatelo evaporare e insaporite con sale, pepe, chiodi di garofano e la salsa di pomodoro. Bagnate con del brodo fatto con ossa spugnose, ritagli di carne (le zonte) e un dado, coprite a filo la trippa e fate cuocere tre-quattro ore, bagnando di tanto in tanto con il brodo. Un quarto d’ora prima della fine della cottura aggiungete i fagioli (che potete sostituire con patate tagliate a cubetti). La trippa dovrà risultare asciutta e ben cotta, il giorno seguente sarà ancora più buona. Servitela con un pizzico di prezzemolo tritato e abbondante grana grattugiato. SOPPRESSATA DI MAIALE DELLA BASSA Ingredienti: ¼ di testina di maiale, 1 piedino di maiale, 1 orecchio di maiale, 300 g di lombo, 2 spicchi d’aglio, 1 carota, 1 porro, 1 gambo di sedano, sale, pepe, alloro e ½ bicchiere di vino bianco. Procedimento: dividete il piedino a metà, lavate l’orecchio e la testina, fate attenzione alle setole. In una pentola mettete la testina, l’orecchio e il piedino, coprite con acqua, quando bollirà schiumate con attenzione, aggiungete l’aglio, la carota, il porro, il sedano, il prezzemolo e una foglia di alloro. Fate cuocere bene, quindi togliete le carni e passate il brodo con una garza. Tagliate le carni lessate a cubetti, dopo averle disossate accuratamente. Tagliate a cubetti anche il lombo. Rimettete in pentola il brodo 21 GIOVEDI’ S. PIO X ‘L dutùr bésògnä sai fassèl dè pèr lur. Il medico bisogna saperlo fare da se stessi. 22 VENERDI’ S. FABRIZIO Ogné söpa dè èrdürä, salüté la ta sicürä. Ogni zuppa di verdura la salute ti assicura. 23 SABATO S. ROSA DA LIMA Cól tèmp e có la pajä sa madürä inèspói. Col tempo e con la paglia maturano le nespole. 24 DOMENICA S. BARTOLOMEO Tal màdèr tal fiölä. passato, mettetevi la carne preparata, cuocete 15 minuti lentamente, versate il vino bianco, aggiustate di sale e pepe e cuocete ancora per 10 minuti, il brodo deve bastare per coprire a filo la carne, non di più. Preparate uno stampo adeguato (tipo plume-cake) bagnatelo con acqua fredda, versatevi le carni e lasciate solidificare in frigorifero. Rovesciate sopra un piatto da portata e decorate a piacere. FILETTI DI AGNELLO AL ROSMARINO Ingredienti: 4 filetti di agnello, 3 rametti di rosmarino, 2 spicchi d’aglio, timo, olio extra vergine d’oliva e 1 bicchiere di vino bianco secco. Procedimento: Tritate finemente il rosmarino, l’aglio e il timo. Preparate i filetti d’agnello e rosolateli in 6 cucchiai di olio d’oliva, senza pungerli per 3 minuti. Aggiungete il trito di erbe e il vino bianco, il Pag. 15 Tale madre tale figlia. 25 LUNEDI’ S. LUDOVICO Al mónd g’hè i martèr, i poér Christi e i balòs: chi mangia la carne e chi ciüciä i òs. Al mondo ci sono i martiri, i poveri Cristi e i furbi: chi mangia la carne e chi succhia gli ossi. 26 MARTEDI’ S. ALESSANDRO A stó mónd bisògnä saì sta con töcc. A questo mondo bisogna saper stare con tutti. 27 MERCOLEDI’ S. MONICA Andà al mulì s’anfarinä. Andando al mulino ci s’infarina. 28 GIOVEDI’ S. AGOSTINO Töcc i pè ‘n dèl cül i pórtä aanti ‘n pas. Ogni calcio nel sedere fa fare un passo avanti. 29 VENERDI’ S. SABINA A róbà póc sa a ‘n galera. A rubare poco si va in galera. 30 SABATO S. FELICE ‘N ca ghè sèmpèr piaghé sé l’òm ‘l ga ‘l bigaröl e la fómnä le braghe. In famiglia son doloroni se l’uomo porta il grembiule e la donna i calzoni. 31 DOMENICA S. RAIMONDO ‘L na còpä pö tanc la pènä d’òn dutùr, che ‘n s-ciòp dè ‘n braó cassadùr. Ne uccide più la panna di un medico, che il fucile di un bravo cacciatore. sale e il pepe e cuocete dolcemente tenendo la carne un po’ al sangue. Affettate i filetti e serviteli con il loro sugo di cottura e con degli spinaci passati al burro. BISTECCHE DI CERVO ALLA CAMUNA Ingredienti: 400 g di bistecche di cervo, burro, 2 cucchiai di panna, bacche di ginepro, rosmarino, farina bianca, brodo di carne, vino bianco, sale, pepe, Genepy e olio d’oliva. Procedimento: infarinate le fettine di carne e rosolatele nel burro e olio, giratele sui due lati e aggiungete le erbe tritate, il Genepy, insaporite e togliete la carne dal fuoco. Versate nella padella il vino bianco, fate evaporare, mettete la panna e formate un sughetto abbondante aiutandovi con il brodo, cercando di ottenere un sughetto non troppo liquido. Versate il sugo sulla carne e servite ben caldo. Pag. 16 Rubriche Il nostro dialetto Luglio-Agosto 2014 MOSAICO DI MANDORLE Un dolce spettacolare che ripaga a pieno l’esercizio di pazienza necessario per comporre il mosaico. Termini in via d’estinzione Gèra: ghiaia, duna, banco di sabbia. Gerèt: sabbia fine. Gèré: greto. Gèrlo: musone, lunatico, maniaco, testardo. Geröla: rete da pesca per alborelle. Geröle (vedi Gèré): greto. Gerù(s): ghiaioso. Gesusì: giungere le mani in preghiera. Ghèba/Ghèbù: nebbia, foschia, furbacchione (v. bolda, borda). Ghéda: grembo. Ghènga: compagnia di facinorosi, associazione a delinquere. Ghèo (Sghèo): verso, abitudine. Ghidàs: padrino. Ghídol: terra argillosa, compatta, con pietrisco, marna. Ghìnàlda: virago, donna mascolina. Ghirba: otre in pelle, (trasfigurato) lasciarci la vita, morire. Ghirlo: vortice d’acqua. Ghísa: fetta di polenta. Gialà: tagliare la corda, scappare. Giandina: boccetta del profumo, attacco del segnalibro. Gianìser: giannizzero, sostenitore fanatico, tifoso sfegatato. Giasöl: ghiacciolo. Gìch: formaggio magrissimo. Gimbàrda (vedi baltega): altalena, porta cose del carrettiere appeso sotto il carretto, usato anche come giaciglio pensile. Gimbardì: gradino, scalino, predellino del carro. Gimbardù: persona sciatta. Gingì: bell’imbusto, frinfrì. Gingilo: gioiello. Giöment (vedi ströment): persona stravagante, bizzarra, cervellotica. Giómer: vomere. Giòna: cappotto sdrucito e largo. Giòndina: allegria, baldoria, euforia. Giösta: giusta, guardia di questura, esecutore di giustizia. Giöstaciàpe: ambulante, riparatore di maiolica, rabberciatore. Giöstrà: districarsi, dirigere. Giòstroù: uomo di malaffare, maneggione. Giόa (Giùa): recipiente per raccogliere i fichi. Giuèla: attrezzo a forcella, a zampa di gallina per comprimere i raspi dell’uva nel tino. Giustì: poliziotto. Gnàgna: malessere, malavoglia. Gnàgnera: pelle della mucca, (in senso figurato) lo sciocco, uomo di malavoglia. Per 10 persone Ingredienti: - 250 g di farina + il necessario per la spianatoia e la tortiera; - 150 g di burro ammorbidito + per tortiera; - 1 cucchiaio di zucchero; - 1 tuorlo; Per la guarnizione: 4 uova; 300 g di mandorle macinate; 150 g di burro fuso; 90 g di zucchero; 10 cl di liquore amaretto; sale; 200 g di mandorle pelate. Preparazione: In una capiente terrina disponete la farina a fontana. Nella conchetta centrale mettete il burro a pezzetti, lo zucchero e il tuorlo. Amalgamate molto velocemente, poi raccogliete l’impasto a palla, avvolgetelo in un foglio di pellicola per alimenti e riponetelo in frigorifero per 30 minuti. Infarinate la spianatoia e stendete l’impasto con il mattarello preparando una sfoglia molto sottile, con cui tappezzerete una tortiera di 28 cm di diametro preventivamente imburrata e infarinata. Tenete da parte in fresco. Rompete le uova e separate gli albumi dai tuorli.Versate in una terrina le mandorle macinate e, mescolando molto energicamente con un cucchiaio di legno, incorporatevi il burro fuso, lo zucchero, i tuorli ed il liquore. Montate gli albumi a neve ferma insieme con un pizzico di sale e amalgamateli alla preparazione precedente, quindi versate il composto sulla base di pasta nella tortiera e livellatelo con una spatola. Disponete poi le mandorle sul composto, avendo cura di collocarle il più armoniosamente possibile. Infornate la tortiera a 180°C per 40 minuti; se le mandorle tendessero a scurirsi troppo, copritele con un foglio d’alluminio da cucina. Gustate il “mosaico” tiepido o freddo.