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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Luglio-Agosto 2014 - numero 73
Sommario
Editoriale
Nel numero precedente avevamo
sollevato la questione delle gite
scolastiche che, prima della grande
crisi, privilegiavano le mete straniere
a discapito di quelle, certamente
più belle e soggettive, del nostro
territorio.
In questa occasione ci permettiamo di
insistere sul tema traendo spunto dalla
decisione presa dall’UNESCO nel
considerare patrimonio dell’umanità
le Langhe, territorio piemontese
famoso per i suoi superbi vini, in
particolare il Barolo, il Barbaresco,
l’Arneis e tanti altri.
Una domanda retorica: “Ma la Bassa
cosa può invidiare alle Langhe?”
Secondo noi nulla!
Ecco alcuni esempi.
Provate a fare una passeggiata
attraverso la nostra campagna e la
troverete semplicemente splendida
con i suoi cannocchiali verdi, con le
sue rogge piene d’acqua, con le sue
rive arricchite da una flora spontanea
di incommensurabile bellezza.
Provate a visitare i nostri castelli e
palazzi: Villa Fenaroli a Seniga, Palazzo
Martinoni a Cigole, Il Castelletto
a Manerbio, Palazzo Gambara a
Verola, i castelli di Padernello e di
Barco, la grande Piazza di Orzinuovi
con a nord i resti del castello di San
Giorgio.
Provate a visitare la Mella morta
a Milzano, le Lanche, il Parco
dell’Oglio.
Dopo che avrete visto cosa la Bassa è
in grado di offrire provate a pensare
che anche la nostra terra è un
patrimonio dell’umanità seppur priva
dell’ufficialità dell’UNESCO.
Come tale va tutelato e preservato.
Consentiteci
una
indicazione
controcorrente.
La tutela non va affidata a leggi e a
norme, bensì alla coscienza e alla
consapevolezza dei cittadini.
Solo con la consapevolezza e
non con la costrizione di norme
possiamo tramandare ai nostri figli lo
straordinario patrimonio lasciatoci in
eredità dai nostri padri.
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 4
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 5
Manerbio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 6
Orzinuovi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 7
Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 8
Pontevico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9
Il nostro dialetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 10
San Gervasio Bresciano . . . . . . . . . . . . . » 11
Offlaga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12
Calendario Bresciano . . . . . . . . . . . . . . . » 14
Ricette. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 15
Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 16
Al Pascal distribuiti
i tablet del
Progetto Generazione Web
articolo a pagina 5
Direzione: Stefania Brunelli
Edizioni “La Pianura”-Via S.Martino, 11-Verolanuova
(Bs)
Stampa: Tiber spa - Brescia
Pubblicazione mensile
E-mail: [email protected]
per inserzioni pubblicitarie email:
[email protected]
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Pag. 2
Luglio-Agosto 2014
Manerbio
Luglio-Agosto 2014
Pag. 3
Immagini della rivoluzione
ambientale in atto
Nel numero scorso della Pianura
abbiamo commentato due immagini che
rappresentavano la rivoluzione ambientale
e agricola in atto.
Con la sequenza fotografica che ora
presentiamo vengono evidenziate le
successive operazioni: l’inondazione della
stoppia con i reflui zoologici in eccesso
e alla fine il campo rullato con la nuova
semina.
Terre senza riposo e non rispettate nella
tempistica fisiologica e dei cicli biologici.
Altro che set-asside e risoluzione del
problema dei nitrati!
Mormorii in riva al Mella
L’esperienza del City Camp
per i ragazzi manerbiesi
Il 20 Giugno si è conclusa un’importante
esperienza che ha visto come protagonisti i
bambini ed i ragazzi della Scuola Primaria
Sant’Angela Merici, della Scuola Secondaria
di I Grado Beato Tovini ed alcuni studenti
manerbiesi. Il City Camp ha visto impegnati
più di quaranta partecipanti tra i 6 ed i 13
anni in attività in lingua inglese, guidati
da 2 tutors americani, Angelo ed Erin,
e due irlandesi, Roisin e Laura. I quattro
ragazzi madrelingua hanno animato, per
le settimane dal 9 al 20 Giugno, lezioni
in classe alla mattina ed attività ludiche il
pomeriggio presso le Scuole Parrocchiali
di Manerbio. La full immersion nella
lingua straniera non ha rappresentato
solo un momento di approfondimento e
uso attivo della lingua inglese, ma anche
una occasione di contatto con culture e
tradizioni diverse. I tutors, infatti, sono stati
ospitati da quattro famiglie manerbiesi che
hanno fatto di tutto per farli sentire a casa
e per far loro conoscere le tradizioni e la
bellezza dell’Italia. Molti anche i volontari,
tra genitori degli alunni e studenti di
Istituti Superiori, che hanno contribuito
alla buona riuscita del Camp.
L’interessante esperienza è stata organizzata
dalla Prof.ssa Lanzani della Scuola
Secondaria di I Grado “Beato Tovini” di
Manerbio con il supporto dell’associazione
ACLE, ente da anni impegnato in attività di
promozione della lingua straniera in Italia.
Il corso si è concluso con uno saggio finale e
la consegna delle certificazioni linguistiche
agli studenti partecipanti.
Nel mese di giugno a lungo è stato esposto
uno stendardo sulla facciata del Comune di
color bianco e verde.
Poiché alla maggior parte dei cittadini ne
sfuggiva il significato, sono serpeggiate
alcune interpretazioni maligne e al tempo
stesso ironiche che leggevano la cromatica
in questo modo: il Comune è al verde, alza
bandiera bianca. Poi con l’intervento della
riscossione della TASI e dei parcometri si
pensava forse che il problema si sarebbe
risolto.
Fortunatamente si celebrava la promozione
in Divisione Nazionale Serie C del
Manerbio Basket e questo ha rincuorato
tutti.
Decoro delle vie
Si assiste, percorrendo le vie del paese, alla
proliferazione dei panni stesi e delle relative
sartie domestiche (comprese antenne tv
satellitari) esposti su balconi, terrazzi e
finestre.
La loro visione peggiora e degrada l’estetica
del paese di per sé già non eccelsa.
Si potrebbe richiamare con un’ordinanza
il Regolamento Comunale in proposito e
sanzionare chi non lo rispetta così come si
fa o si intende fare per i parcometri.
IL CAI per il centenario
1914-2014
Nel centenario dello scoppio della Prima
Guerra Mondiale il C.A.I. di Manerbio
ha pensato ad una serie di iniziative. Oltre
ad un buon numero di escursioni centrate
sull’argomento, anche alcune serate che
dovrebbero culminare con una serata al
teatro Politeama in collaborazione con il
coro Sotto la Torre, il Teatro Politeama,
il gruppo teatrale Ribalta Pazza ed il
Fotoclub.
Il Consiglio del CAI di Manerbio ha
deliberato inoltre la costituzione di un
archivio fotografico sulla Prima Guerra
Mondiale facendo leva esclusivamente sul
patrimonio fotografico di soci e non soci
della Bassa Bresciana chiedendo di fornire
eventuale materiale fotografico in possesso
delle famiglie riguardante questo evento
(foto di nonni o bisnonni in divisa, soggetti
della Prima Guerra Mondiale, fotografie dei
paesi della Bassa relative al periodo 19141918). Ai soci vengono richieste altresi
documentazioni fotografiche attuali sui
luoghi teatro della Prima Guerra Mondiale,
visitati durante escursioni, in modo da
procedere ad eventuale confronto (come
era e come è).
Il materiale dovrebbe essere recapitato alla
Segreteria del CAI che, dopo catalogazione e
digitalizzazione, lo restituirà al proprietario.
La catalogazione avverrà secondo criteri che
prevederanno anche l’appartenenza della
fotografia. Da questo lavoro di archiviazione
verrà effettuato uno studio da cui trarre una
eventuale pubblicazione.
A questo scopo si è costituito un Gruppo di
studio l’accesso al quale è libero ed aperto a
quanti sono appassionati alla materia. Chi
desidera farne parte è pregato di segnalare
il proprio nominativo al nostro indirizzo
di posta elettronica o direttamente in
segreteria.
La segreteria del CAI Manerbio si trova
inVia Palestro 55b sotto la sede dell’INPS,
aperta il venerdì sera dalle 20,30 alle 22,30
e il sabato mattina dalle 9 alle 12, oppure
[email protected]
Pag. 4
Manerbio
La piazza, il mercato ed i negozi
La città sorge
generalmente
lungo
una
strada e dove
vi è una sosta.
Il transito e la
sosta sono gli
elementi fondativi di una città.
Questi due termini, a loro volta, risultano
essere elementi fondativi di altri aspetti
senza i quali una città non si forma. Dal
crocevia discende il mercato, il quale a sua
volta permette l’insediamento di abitanti.
L’insieme di questi elementi forma una
città. Nel nostro caso la strada è quella
di antichissima formazione che parte da
Brescia ed arriva a Cremona, chiamata per
l’appunto via Cremonese.
Tutta la pianura bresciana si caratterizza
per un impianto viario radiocentrico che
ha come punto di partenza Brescia e come
termine le altre città circonvicine. Lungo
questo sistema viario le soste possono essere
di vario tipo.
Ad esempio un incrocio. Manerbio, dopo
il primo nucleo insediatosi sulle rive del
fiume Mella, si forma sull’incrocio tra la
via Brixiana ed il Decumano romano.
In altre parole sull’incrocio tra le attuali
vie Mazzini e Dante con le vie Roma
e XX Settembre. Su questo incrocio si
forma la piazza. Una piazza particolare,
però, perché priva di almeno un fronte,
quello occidentale, perché occupato dal
terraglio del vecchio castello. La piazza è
riconducibile, sostanzialmente, a due lati:
quello orientale e quello meridionale.
In epoca cinquecentesca le attività
commerciali occupavano questi due lati.
La famiglia Botti con la propria aromataria,
oggi sarebbe la farmacia, occupava il lato
sud, laddove oggi c’è il prospetto principale
di Palazzo Ghirardi, ed una serie di mercanti
insediati sul lato est dove esisteva un’altra
aromataria. Perché questa concentrazione
di attività commerciali che si è tramandata
fino ai giorni nostri?
Perché la piazza è la sede deputata del
mercato che è uno dei principali elementi
della formazione della città. Il mercato così
come oggi lo intendiamo sorge nella prima
metà del ‘500. Non abbiamo la data precisa
di istituzione del mercato manerbiese ma
sappiamo che quello di Verolanuova è del
1526 e quello di Pontevico è del 1559.
Il primo mercato che si istituisce a Manerbio
è relativo alla compravendita del bestiame.
Il giorno deputato per il mercato è il
mercoledì, tradizione che permane fino ad
oggi. In precedenza il mercato era tenuto
nel giorno di domenica.
Manerbio fino al 1930 era il principale
centro della pianura centrale bresciana.
Più popolosi e, pertanto, più importanti nel
circondario erano Pontevico e Verolanuova.
Di conseguenza anche i mercati avevano
questa importanza.
Infatti, il Bollettino della Prefettura di
Brescia riporta le varie quotazioni dei
prodotti agricoli con assidua frequenza per
i mercati di Pontevico e Verolanuova e solo
saltuariamente per quello di Manerbio.
Solo per il 1888 abbiamo le quotazioni del
mercato di Manerbio.
Oggi che Manerbio ha sopravanzato
Pontevico e Verolanuova, il mercato
manerbiese ha un’importanza pari a quella
degli altri due centri, anche se rimaniamo
su un livello assai inferiore a quello di
Montichiari, che è il più importante della
pianura bresciana.
La sede storica del mercato non poteva
essere che in piazza. Con la motorizzazione
il numero degli ambulanti si è sempre
più accresciuto e di conseguenza
anche la dimensione del mercato si è
progressivamente ingrandita. Dapprima
il mercato, che non era più possibile
contenere nella sola piazza, si è espanso in
via Diaz, e poi in piazza Cesare Battisti.
Dopo l’ultima ed improvvida sistemazione
della piazza, in ragione di carenza della
nuova pavimentazione che non era in
grado di sopportare il peso dei furgoni degli
ambulanti, essa veniva liberata dal mercato
che in compenso invadeva via Insurrezione
Nazionale.
Tutto ciò avveniva nel 2001.
Nel 2003 l’intero mercato veniva
trasportato nella nuova piazza Falcone,
facendo così venire meno la centralità
spaziale dello stesso.
Accanto ai mercati, a far data dal medioevo,
sorsero le fiere. Le fiere erano legate alle
festività santoriali ed a ricorrenze religiose.
Per limitarci alle prime ed a quelle che si
sono conservate fino ad oggi, sia pure tra
alti e bassi, tra pause più o meno lunghe,
ricordiamo quelle di San Faustino (15
febbraio) e di San Rocco (16 agosto).
La fiera più rinomata di Manerbio è quella
legata alla festa mariana che si celebra, dalla
lontana battaglia di Lepanto fino ad oggi,
nella seconda domenica di ottobre.
Nel secolo scorso era l’occasione per
radunare nelle famiglie d’origine tutti i
manerbiesi che erano emigrati.
Per questa festività le ferrovie aggiungevano
delle carrozze supplementari ai treni diretti
a Manerbio, allorquando la motorizzazione
Il negozio Micheletti
Il negozio di calzature Micheletti è
presente sulla piazza di Manerbio da oltre
50 anni e si contraddistingue, non solo
come il più longevo, ma anche come il più
frequentato.
La longevità e la frequentazione sono i
sinonimi di abilità commerciale.
Ma andiamo per ordine.
E’ il 1959 l’anno in cui Italo Micheletti
chiede al Comune la voltura di una licenza
commerciale in piazza Italia per vendere
scarpe.
In precedenza vi era un altro negozio di
scarpe gestito dalle sorelle Boninsegna.
Sono gli anni in cui si intravedono i primi
e concreti segni del boom economico.
Italo, figlio e fratello di commercianti del
settore provenienti da Ghedi, intuisce
nella piazza di Manerbio un’opportunità
per espandere la propria attività e vi si
trasferisce.
Sono anni in cui il ricordo di una miseria
indicibile è ancora forte.
Sono anni in cui vi sono ancora
profondamente radicati i calzolai che non
solo riparano le scarpe, ma le realizzano.
I supilì, come si chiamavano allora, sono
più di uno e sono gli antagonisti di un
moderno commercio, essendo sospesi tra
l’antica artigianalità e le nuove forme di
vendita.
Comunque sia Italo, forte della propria
tradizione famigliare e della giusta
ubicazione del negozio, inizia la propria
attività che gli darà, nel corso degli anni,
numerose soddisfazioni.
La moglie Giuseppina gli è accanto ed
insieme procedono sulla strada intrapresa
che li porterà ad affermarsi come il
negozio di scarpe dei manerbiesi.
Col trascorrere degli anni verranno
affiancati dai figli Ugo e Valter.
Questi, pur essendo ghedesi,
frequentano le scuole di Manerbio
e diventano parte della nostra
comunità.
Dopo che una terribile tragedia
sottrae alla vita la moglie ed il
figlio Ugo, la tradizione viene
perpetuata da Valter, coadiuvato
dalla moglie Amneris, il cui nome
è di pura derivazione melomane.
Amneris non tradisce le aspettative
ed il blasone della famiglia
Micheletti.
Lunga vita, pertanto, a questo
negozio storico che tanta parte è
della nostra tradizione.
Accanto il negozio Micheletti in una
foto storica.
Luglio-Agosto 2014
individuale non era di massa.
La sagra, oltre alle solite bancarelle,
era composta di alcune giostre quali
l’autoscontro, le montagne russe ed altre
che riscuotevano un incredibile successo
presso i bambini di quel tempo.
Non mancava, naturalmente, il gioco
d’azzardo con banchetti dove si giocava a
dadi.
Per concludere questa rapida carrellata sulle
fiere manerbiesi è opportuno citare quella
legata alla festività del santissimo nome di
Gesù che si celebra il primo gennaio.
Questa era una fiera molto sentita, grazie
anche alla presenza della omonima
confraternità.
E’ questa la ragione per la quale la fiera si
celebrava nella piazzetta del Gesù e non,
come le altre, nella pubblica piazza accanto
alla parrocchiale.
Detto questo è inevitabile ricordare
come sulla piazza vi era la maggiore
concentrazione di attività commerciali.
Lo era ieri e lo è oggi.
Analizzando gli estimi del 1641 e del 1734,
i catasti storici (Napoleonico, Austriaco ed
Unitario) verifichiamo la persistenza delle
attività commerciali sulla piazza.
Come già detto, oggi è come ieri.
Questo concetto va ribadito perché i
moderni centri commerciali altro non
sono che, come da una felice definizione
di Marc Augè, dei “non luoghi” e, pertanto
non appartenenti alla città.
Sarà occasione di un ulteriore scheda lo
studio dell’articolazione di questi spazi ed
attività commerciali cui rinviamo per non
appesantire la narrazione.
Luglio-Agosto 2014
L’estate del CAI
DOMENICA 6 LUGLIO “TUTTI
INSIEME ALLE CASE DI BLES” - Punto
di partenza per escursione: Canè - Ritrovo
alle Case di Bles ore 11 - Coordinatore
Agostino Zani - Ogni anno ci diamo
appuntamento alle Case di Bles.
DOMENICA 13 LUGLIO : “LE STORIE
DIMENTICATE DEL SEROSINE”
-Partenza: ore 7 da piazza Falcone –
Manerbio – L’escursione parte dalla Centrale
del Caffaro al Gaver – Coordinatore:
Fabrizio Bonera (3397398477) - Iscrizione
obbligatoria entro il 11 luglio ITINERARIO: Gaver Centrale del Caffaro
(m 1502) – Malga Blumone di sotto (m ) –
Malga Blumone di Mezzo (m ) – Casinello
di Blumone (m ) – Passo di Serosine (m
) – Monte Serosine.
“IL TETTO DELLA CONCARENA:
CIMA BACCHETTA” Per gli amanti dei
dislivelli forti
Partenza da Manerbio: piazza Falcone ore
7- Partenza per escursione: Sommaprada di
Lozio - Coordinatore: Giacinto Andrico Iscrizione obbligatoria entro il 11 luglio.
Domenica 20 LUGLIO - Memoria ed
Oblio “SILENZI DEL MEZZAMALGA
E CIMA DEL FUPU’”. Ritrovo ore
7 piazza Falcone, Manerbio -Punto di
partenza per escursione: Rifugio De Marie
al Volano - Coordinatore: Fabrizio Bonera
(3397398477) - Iscrizione obbligatoria
entro il 18 luglio. Itinerario: Rifugio De
Marie al Volano (m 1427) – Malga del
Dosso (m 1938) – Passo di Mezzamalga
(m 2313) – Cima del Fupù (m 2.413).
VENERDI’ 25 – DOMENICA 27 luglio
- “LA LINEA DEGLI HONVED - Cime
e sentieri ambito Carè Alto e Pozzoni IV
sottosettore” - L’escursione è a numero
chiuso con precedenza ai Soci CAI.
SABATO 9 agosto - “AL PASSO DI
NAMBRON” - Partenza da Manerbio:
ore 6,30 in piazza Falcone - Partenza
per escursione: Madonna di CampiglioCoordinatore: Fabrizio Bonera
Iscrizione entro venerdi 8 agosto. ITINERARIO: Madonna di Campiglio –
Rifugio Pancugol (m 2084) - Passo Ritort
(m 2300) – Lago Serodoli (m 2370) – Passo
Nambron (m 2460) – Rifugio Nambron
(m 1369)
SABATO 23 AGOSTO - “LA PALA
DELLA FALCULOTTA” - Partenza
da Manerbio: ore 6,30, piazza Falcone
- Ritrovo: Pinzolo Piazzale impianti ore
9 - Partenza per escursione: Madonna di
Campiglio - Coordinatore: Fabrizio Bonera
- Iscrizione obbligatoria entro il 22 agosto.
ITINERARIO: Madonna di Campiglio –
Rifugio Pancugol – Lago Ritort (m 2065)
– Passo della Falculotta (m 2300) – Monte
Ritort (m 2411) – Pala della Falculotta –
Passo Ritort (m 2300) – Malga Ritort (m
1750) – Madonna di Campiglio.
Il dott. Antonini nuovo
presidente del Rotary
Passaggio delle consegne al Rotary Club
Manerbio. All’avv. Roberto Molinari
succede il dott. Benvenuto Antonini che
per il prossimo periodo coordinerà l’attività
del sodalizio che ha sede a cascina Rampini
di Leno. Durante la serata alla prof.ssa
Mariangela Castelpietra e alla d.ssa Giuditta
Galli, rispettivamente presidente e direttrice
della RSA di Manerbio, è stata consegnata
la somma necessaria per acquistare un
apparecchio per la magnetoterapia, utile
al recupero e alla riabilitazione di anziani
che hanno avuto problematiche (postumi
da fratture o osteoporosi). Il Presidente
Molinari ha ringraziato il socio Sandro
Vazzoler per aver sollecitato il Club in
questa iniziativa. Sono state distribuite
pure due Paul Harris: alla“Fondazione
Castello di Padernello”, e al prof. Giancarlo
Maccarini per la sua attività nell’anno
rotariano trascorso. La serata è stata allietata
dalla presenza dell’attore Sergio Isonni che
ha proposto poesie e brani scelti, e motivi
di Gershwin e Brubeck eseguiti dal duo
Alberti e Caniato.
Manerbio
L’informatica al Pascal
Un centinaio di tablet sono stati distribuiti
agli allievi delle classi prime (sezioni A e
C), terza (sezioni A e C) e quarta (sezione
A) del liceo scientifico dell’Itc Pascal
di Manerbio. Breve la cerimonia per la
consegna nell’aula magna dell’istituto di via
Solferino. Gli studenti risultati promossi
alla classe successiva (a quelli con giudizio
sospeso la consegna sarà fatta a settembre,
dopo aver superato le relative prove
d’esame) accompagnati dai relativi genitori
sono stati ricevuti, a nome del preside
Giancarlo Bornati, dal vice Battista Barozzi
e dal segretario Battista Petrobelli, assieme
ad altri docenti, i quali hanno provveduto
alla consegna in comodato d’uso il tablet
a fini esclusivamente didattici. Per questo
evento il Pascal è risultato assegnatario dei
fondi relativi al bando Generazione Web
Lombardia per il prossimo anno didattico.
Cinema sotto le stelle
La rassegna estiva cinematografica presso il
Cortile del Centro Culturale del Comune
di Manerbio. Ingresso: € 4,00 - rid: € 3,00
Orari: giugno e luglio ore 21,30 – Agosto e
settembre ore 21
6 e 7 Luglio - GIGOLO’ PER CASO
9 Luglio - MONUMENTS MAN
13 e 14 Luglio - ALLACCIATE LE
CINTURE
16 Luglio - PHILOMENA
20 e 21 Luglio - DIVERGENT
23 Luglio - L’ULTIMA RUOTA DEL
CARRO
27 e 28 Luglio - SOLE A CATINELLE
30 Luglio - IL CAPITALE UMANO
6 Agosto - SMETTO QUANDO
Pag. 5
VOGLIO
3 e 4 Agosto - GODZILLA
10 e 11 Agosto - LA SEDIA DELLA
FELICITA’
13 Agosto - GRAND BUDAPEST
HOTEL
15 Agosto - ASPIRANTE VEDOVO
17 e 18 Agosto - NON BUTTIAMOCI
GIU’
20 Agosto - ANNI FELICI
24 e 25 Agosto - UN FANTASTICO VIA
VAI
27 Agosto - UNA PICCOLA IMPRESA
MERIDIONALE
31 Agosto e 1 Settembre - RUSH
3 Settembre - STORIA D’INVERNO
Manerbio
Il Gen Rosso alla festa dell’oratorio
Pag. 6
Tre giorni del Gen Rosso tra i ragazzi
del Grest di Manerbio e per il concerto
“Dimensione indelebile” di sabato 28
giugno. Il primo incontro al loro arrivo
subissati da domande sulla attività del
gruppo nato nell’ambito del Movimento
dei Focolari che in settembre radunerà
gli aderenti per l’Assemblea generale.
Ci saranno esponenti di varie parti del
Mondo, di impegno e di generazioni
proprie dei movimento. Saranno inviati i
rappresentanti di Chiese cristiane diverse
da quella cattolica, di religioni non
cristiane e di culture non religiose, che
accompagneranno i lavori dell’Assemblea
e esprimeranno le proprie prospettive,
indispensabili per la vita e l’azione del
Movimento.
A Manerbio il Gen Rosso ha messo in
evidenza la sua originale attività che
scaturisce, dal suo bagaglio artisticoculturale, dalla internazionalità dei suoi
componenti e dall’impegno personale
di ciascuno ad attuare, nel contesto
di vita quotidiana, i valori di cui si fa
ambasciatore. Per capire l’evoluzione
ORATORIO
DON BOSCO
artistica della formazione occorre prendere
in considerazione il background dal quale
ha avuto origine e risalire alla fine degli
anni ‘60 in una piccola località delle
colline toscane, vicino a Firenze, chiamata
Loppiano: 900 abitanti da 70 paesi del
mondo. Loppiano è sempre stato un forte
centro di attrazione per migliaia di persone
e, fin dall’inizio, si era composto un gruppo
che, con canzoni e danze tradizionali di vari
popoli, dava il benvenuto ai visitatori. E fu
proprio a quella prima formazione artistica
che nel Natale del 1966, Chiara Lubich
volle regalare una chitarra e una batteria
rossa. Da qui il nome del gruppo. Erano
gli anni della contestazione giovanile, del
pacifismo, della beat generation. Così
il Gen Rosso si affacciò agli anni ’70
quando il gruppo cominciò a viaggiare
per il mondo con lo show che era un mix
nel quale si amalgamavano espressioni
musicali di origine diversa, quasi una etnomusic. E c’era spazio anche per lunghi
interventi coreografici e per veri e propri
spunti di Modern Dance. Negli anni
successivi si andava delineando sempre più
COMUNE DI
PAVONE DEL MELLA
un orientamento
verso la rockopera,
genere
affascinante
e, per certi
versi,
ancora
inesplorato. Una
rappresentazione
fu allestita in uno
dei templi della
lirica, l’Arena di
Verona. Risale
agli anni Novanta
il concerto per la
pace mentre nel
Duemila il Gen Rosso debuttava con il
musical “Streetlight” basato su una storia
vera accaduta nel 1969 a Charles Moats,
un ragazzo afro-americano che viveva
in un ghetto di Chicago. Lo spettacolo è
stato rappresentato in tutto il mondo in
più di 450 repliche volate come un treno
sull’onda dei ricordi e della scoperta: rock,
buona musica, spruzzata di funky, rap, pop
e di latino, tanto calore, tanta autenticità.
Su tutto regna la sintonia con il pubblico,
che sembra poter fare a meno della fama
per nutrirsi solo della capacità di far
vibrare corde e dare emozioni che fanno
Luglio-Agosto 2014
riflettere com’è avvenuto nel concerto di
Manerbio dove “Dimensione incredibile”
ha entusiasmato gli spettatori lasciando il
ricordo di una serata indimenticabile. Pavone Mella,
il calcio femminile vince la
Coppa Leonessa
4-5-6 LUGLIO 2014
PROGRAMMA
MUSICALE
VENERDì 4 LUGLIO
OXXXA
SABATO 5 LUGLIO
DJ NOTTY
+ VOCALIST
+ RAGAZZE
E RAGAZZI
IMMAGINE
PAVONE
MELLA
IMPIANTI SPORTIVI
DOMENICA 6 LUGLIO
CONCORSO
DI BELLEZZA
MISS BRF E
MUSICA CON DJ
BAR E CUCINA
SEMPRE APERTI
NICA
DOMUEGLIO
6 L TORNEO
5:00
Y
ORE 1 CH-VOLLETE
S
A
I
E
V
E
DI B IZIONI PR ET”)
(ISCR NCO GADG
A
AL “B
L’UNICA FESTA SU UNA VERA SPIAGGIA!!
Domenica 15 giugno sul campo neutro
di Vestone il CALCIO FEMMINILE
PAVONE MELLA si è aggiudicato la sua
seconda Coppa Leonessa battendo ai rigori
l’USO POMPIANO.
Un match che ha regalato emozioni a
raffica e che è stato disputato da due
ottime squadre. Al termine dei 50 minuti
regolamentari, sul risultato di 4-4, è andata
in scena la roulette dei calci di rigore.
La protagonista della serata è il portiere
del CF Pavone Mella, Gatta Michela,
che neutralizza l’ultimo rigore calciato
dall’estremo
difensore
dell’USO
POMPIANO, regalando la vittoria alla
sua squadra composta da : Gatta Michela,
Bruno Giusy, Luchena Tania, Zenucchini
Rossana, Signorini Sara, Lucini Francesca,
Manfredi Monica, Chiara Vittoria, Scalvini
Francesca
Con questo trionfo la società presieduta
da Mariateresa Vivaldini aggiunge un
altro trofeo alla propria bacheca e chiude
nel migliore dei modi la stagione calcistica
2013/2014 con la soddisfazione dei due
allenatori Parola Fausto e Masiello Dino.
Orzinuovi
Luglio-Agosto 2014
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Orzinuovi, controlli alla velocità
Dunque anche ad Orzinuovi sono apparsi
gli “Speed check” o “Dissuasori” di velocità
che dir si voglia. Ne vediamo, nella loro
vivace ed evidente livrea arancione, tre
all’ingresso del paese per chi proviene
da Borgo S. Giacomo, tre sulla strada
che arriva da Chiari e due sulla strada da
Coniolo.
Se ne sono già visti diversi in Brescia e nelle
sue vicinanze, ma sono ancora una rarità
nella nostra pianura. Dovrebbero con la
loro sola presenza rallentare la velocità
degli automobilisti in transito, ed in effetti
per la loro finalità il termine di “dissuasori”
è certamente corretto. Ma per qualcuno
la loro funzione non sarà molto dissimile
dai vigili di cartone, e non è una battuta,
apparsi in diverse località in questi ultimi
tempi.
La questione è che, come risaputo, queste
colonnine sono semplici scatoloni vuoti e
che solo alla presenza di un vigile saranno
veramente muniti di rilevatori di velocità.
Il problema, dunque, è che in questo
modo si riesce facilmente a riconoscere
se lo “speed check” sia funzionante o
meno. Gli autovelox infatti non possono
essere utilizzati in automatico, come
postazione fissa, se non in alcuni tratti
specifici di strade extraurbane o ad alto
scorrimento su specifica autorizzazione
del Prefetto, rendendone per questo il loro
utilizzo di incerta utilità pratica se non,
ripetiamo, come deterrente per lo spazio
fisico antistante la loro presenza.
Qualcuno - il discorso non riguarda
Orzinuovi ma è più generale - ha anche
sollevato l’ipotesi di una loro pericolosità,
installati come sono ai bordi della strada.
Ma se dovessimo dar fede a questa ipotesi,
avanzata fra noi anche quando fu presa
la decisione di eliminare i cippi che
completavano la monumentale rotonda
posta all’ingresso in Orzinuovi per chi
proveniva da Brescia, perché, si disse allora,
quei cippi con nomi di personaggi orceani
illustri potevano distrarre gli automobilisti
in transito, oltre a costituire possibili
ostacoli, dovremmo anche tenere conto
del fatto che – riferendoci a quel caso
specifico - su quel tratto di strada, che va
da Orzinuovi ad Orzivecchi, si contano
ben 136 fra pali, paletti, piloni, cartelloni
e nel senso opposto altri 153, per un totale
incredibile di ben 289 possibili pericoli per
gli automobilisti per un percorso di poco
superiore al km.
Detto questo, ritornando ai dissuasori
arancione, pur se spesso impiegati “vuoti”
da molti Comuni come deterrente contro
l’alta velocità senza contenere effettivamente
un autovelox, secondo le indicazioni fornite
dal Ministero dei trasporti - in risposta
ai molti interrogativi sollevati su questa
questione - il loro impiego è consentito
solo quando comunque vi sia un ricorso
frequente all’utilizzo di questi box di
contenimento per collocarvi un rilevatore
mobile di velocità e non dunque come
puro e semplice deterrente.
La festa di San Camillo all’Abbazia di coniolo
Presso la Cascina Abbazia di Coniolo di
Orzinuovi da venerdì 11 a lunedì 14 luglio
2014 si svolge la 26a edizione della Festa
di S. Camillo, festa popolare nota per la
grande partecipazione di pubblico nel
suggestivo contesto della cascina Abbazia.
Per la edizione di quest’anno é stata
programmata la presenza dell’orchestra
dei Rodigini e dei cantanti Marco Zeta,
Ruggero Scandiuzzi, Mary ed Elisa,
mentre nella giornata di chiusura della
manifestazione avranno luogo i tradizioni
fuochi pirotecnici. Sono state inoltre
abbinate a questa Festa una Pesca ed una
Lotteria i cui introiti verranno in parte
devoluti quest’anno alla Associazione della
Croce Verde di Orzinuovi.
Questa festa nasce, nella sua struttura
attuale, nel 1988 nella vicina località di
Rossa, anch’essa frazione del comune di
Orzinuovi ma facente parte della parrocchia
di Coniolo. La festa, anche se in forme più
rustiche, era sorta però nel 1940 e consisteva
in una processione dedicata a S. Camillo
con successivi ritrovi conviviali nelle osterie
del paese. Il culto di S. Camillo in Rossa
ha avuto una origine abbastanza recente e
risale al tempo nel quale un signor Nodari
come ringraziamento per la guarigione del
figlio Camillo, aveva donato una statua
raffigurante il Santo che portava il suo
nome e che ancora si conserva all’interno
della chiesa locale, contribuendo anche al
suo ampliamento.
[email protected]
Organizzata dunque per 18 anni in Rossa
all’interno della cascina Migliorati, venne in
seguito spostata nel limitrofo Coniolo nel
2007, presso la storica cascina Abbazia della
famiglia Zucchi. L’Abbazia di Coniolo, da
cui il cascinale deriva il proprio nome, risale
al secolo XI e pur abbandonata dai monaci
già nel secolo XV, rimase sede sin quasi
alla fine del 1700 della chiesa parrocchiale
la cui struttura è tuttora conservata, con
interessanti tracce di affreschi, nella parte
ovest del complesso.
Limitata in origine alla sola giornata della
ricorrenza, la Festa vide ampliarsi la sua
durata sino a cinque serate, ridotte ora
a quattro. Il suo spostamento da Rossa
in Coniolo ha certamente prodotto un
palese sviluppo qualitativo rispetto ad altre
manifestazioni similari, sia per la “location”
prescelta, la vecchia Abbazia, che per alcuni
eventi connessi.
Proprio per questi motivi, la Festa di S.
Camillo di Coniolo nello scorso mese di
giugno è stata premiata presso il Museo
di Santa Giulia dall’Associazione “Pane e
Salamina” di Brescia, che sotto il Patrocinio
della Provincia coordina tutti gli eventi di
questo tipo, come migliore manifestazione
fra i “Paesi in festa” del nostro territorio.
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Pontevico
PONTEVICO, i concerti della banda
Il Corpo Bandistico “Alessandro Vatrini”
di Pontevico sta celebrando con una
nutrita serie di iniziative il decimo
anniversario di fondazione. Festeggiamenti
che sono cominciati lo scorso autunno e
che ora proseguono in un lungo elenco di
appuntamenti che hanno l’indubbio merito
di valorizzare sia l’attività dello stesso corpo
bandistico che il doveroso occhio di riguardo
che spetta alla musica. In questo cammino
si è ritagliato a buon diritto un posto di
primo piano il “Concerto estivo” che si è
tenuto la sera dello scorso sabato 28 giugno,
una tradizione molto sentita dalla comunità
pontevichese, che si è confermata una volta
di più. Nella centrale piazza dell’Abbazia,
infatti, si sono ritrovate davvero tante
persone, che hanno accompagnato con
applausi ripetuti le esecuzioni dei musicisti
del sodalizio presieduto dalla professoressa
Clotilde Rippa. Un programma dall’elevato
contenuto tecnico che ha messo d’accordo
tutti i presenti e che in conclusione ha
ribadito il legame sempre più stretto tra la
comunità pontevichese e la “sua” banda.
Un corpo bandistico che, forte del successo
raccolto in “patria”, nel fine settimana
seguente si è esibito in “trasferta”. Sabato 5
luglio, infatti, la banda musicale “Alessandro
Vatrini” ha suonato a Gonzaga insieme
“ai colleghi locali”, che nella significativa
occasione hanno potuto festeggiare la
ricostruzione della loro sede, danneggiata
dal terremoto, grazie anche ai fondi raccolti
dallo stesso Corpo Bandistico e da altre
associazioni pontevichesi. Una “visita” che
ha regalato grandi emozioni, sia a livello
umano che musicale, e che verrà ricambiata
ad ottobre, quando la banda musicale di
Gonzaga si esibirà, sempre con i “colleghi”
pontevichesi, nella cittadina bresciana. Un
grande regalo all’insegna delle emozioni
forti è stata anche la partecipazione del
Corpo Bandistico “Alessandro Vatrini” alla
serata che domenica 6 luglio ad Alfianello
è stata dedicata a Lorenzo Mariolini, il
giovanissimo trombettista strappato alla
vita dopo essere stato travolto nel 2009,
a soli 14 anni, da un’automobile proprio
sotto casa. Da quel tragico evento è nata
l’associazione “Lorenzo sempre con noi”
che ha organizzato la manifestazione e la
banda di Pontevico ha accettato di buon
grado l’invito portando l’omaggio più
Luglio-Agosto 2014
bello e toccante a quello che è stato un
suo promettente allievo. Le iniziative per
il decimo “compleanno” non sono però
ancora finite e senza dubbio nei prossimi
mesi il Corpo Bandistico “Alessandro
Vatrini” avrà ancora ampio modo di
regalare le sue intense emozioni, ponendosi
al centro dell’attenzione con nuove
iniziative.
Premiata Monica Dervishi,
“gioiello” della ginnastica
Tra le prime iniziative che hanno inaugurato
il nuovo quinquennio amministrativo
affidato al sindaco Roberto Bozzoni merita
un posto particolare una cerimonia di
indubbio significato come il premio che
l’Amministrazione Comunale di Pontevico
ha deciso di attribuire a Monica Dervishi.
La promettente atleta dell’Asd Liberty ha
infatti vinto il Campionato Italiano di
ginnastica artistica nella categoria Juniores,
regalando così una grande soddisfazione
alla propria società e a tutta la comunità
pontevichese, ma ponendo anche in bella
evidenza le potenzialità giuste per salire
sempre più in alto in questa disciplina.
Prima di iniziare il primo Consiglio
Comunale del nuovo mandato, dunque,
una emozionatissima Monica ha potuto
ricevere il tributo ampiamente meritato.
Un riconoscimento che ha davvero colpito
la giovane promessa della Liberty, la quale
si è limitata a distribuire grandi sorrisi e a
rispondere con un sintetico “Grazie a tutti!”
che hanno fatto capire come Monica si trovi
decisamente più a suo agio sul parquet di
una palestra rispetto alla austera atmosfera
di una Sala Consigliare animata da diverse
autorità. In questo senso è toccato al sindaco
Roberto Bozzoni, fresco reduce dalla
conferma a primo cittadino, il compito
di spiegare le ragioni che hanno originato
questa premiazione: “E’ una giovanissima
atleta che non solo ha portato lustro alla
nostra comunità, ma lo ha fatto attraverso
una disciplina come la ginnastica artistica
che troppo spesso è lontana dalle luci della
ribalta anche se riesce ad interpretare un
preciso ruolo educativo e formativo che
merita il massimo interesse.
Con questo premio, che speriamo possa
essere il primo di una lunga serie per
Monica, vogliamo porre nel doveroso risalto
l’impresa che lei ha compiuto portando un
titolo italiano a Pontevico, ma intendiamo
anche porre al centro dell’attenzione il
suo esempio, affinché in futuro ci siano
sempre più giovani disposti a sacrificarsi e
ad impegnarsi per raggiungere gli obiettivi
desiderati”.
Una calorosa stretta di mano con i dirigenti
della Liberty, società che riveste un ruolo
di assoluto rilievo nel panorama sportivoeducativo di Pontevico, e con il consigliere
Barbara Zavaglio, che è stata incaricata
dallo stesso sindaco di seguire in modo
particolare il settore dello sport, ha poi
calato il sipario sulla premiazione, affidando
alla stessa Monica il compito di continuare
la sua scalata e di portare al più presto in
terra pontevichese nuovi allori.
725
Feriti
al giorno
10
Morti
al giorno
51
Disabili
al giorno
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I 35 anni della scuola di
danza classica
La Scuola di Danza Classica di Pontevico ha
celebrato il trentacinquesimo anniversario
di fondazione e lo ha fatto con un saggio
che ha ribadito nel più eloquente dei
modi le conoscenze e l’elevata qualità di
una realtà che nel corso di questo lungo
cammino non solo ha saputo raccogliere
grandi soddisfazioni, ma è riuscita anche
a coinvolgere profondamente l’intera
comunità pontevichese.
La festa dedicata alla Scuola di Danza
Classica, in stretta collaborazione con
l’assessorato alla cultura del Comune e
l’associazione per il teatro “Le muse”, si
è trasformata in una due-giorni intensa
e splendida al tempo stesso ospitata dal
Teatro Comunale di Pontevico.
Accompagnate dall’insegnante e coreografa
Stefania Brianzi, le allieve della scuola di
danza hanno messo in mostra il frutto dei
sacrifici e di tutto l’impegno con il quale
hanno seguito questo anno accademico
davanti al numeroso pubblico che ha
seguito le due esibizioni della sera del 31
maggio e del pomeriggio del 1 giugno. Ne
è così uscito uno spettacolo, al quale hanno
preso parte anche Antonella De Gasperi e
Fabrizio Macciantelli, che ha richiamato
a più riprese i convinti applausi degli
spettatori.
Un programma nutrito, che ha saputo
affiancare (con indubbio coraggio a dire il
vero) le musiche più celebri del repertorio
classico ad alcuni pezzi che vanno per la
maggiore ai giorni nostri.
Le allieve delle scuola pontevichese hanno
così evidenziato di sentirsi pienamente a loro
agio sia con gli immortali brani di Rossini,
Debussy, Strauss, Stravinskij, Vivaldi
e Beethoven, che con quelli estratti dal
repertorio contemporaneo di Rita Pavone,
Michael Bublé e Richard Clayderman. Un
mix tra classico e moderno che ha avuto il
grande merito di porre in particolare rilievo
l’indubbia preparazione delle allieve della
Scuola di Danza di Pontevico.
Una preparazione che, a sua volta, è il felice
connubio di una forte passione per questa
disciplina e di una costante applicazione
che dopo questi primi 35 anni proiettano
a buon diritto l’istituto pontevichese, i suoi
dirigenti, gli insegnanti e le allieve verso un
lungo futuro ricco di soddisfazioni.
Pronta la nuova palestra
L’inaugurazione ufficiale avverrà il prossimo
autunno quando per le diverse discipline
sportive inizierà la nuova stagione. In ogni
caso possiamo già anticipare con tutti i
crismi del caso che Pontevico può contare
su una palestra in più. Un impianto molto
atteso da diverse società del territorio e da
tanti pontevichesi che amano praticare
una disciplina sportiva. Una richiesta
che si è fatta sempre più diffusa, fino a
diventare uno degli obiettivi di lavoro
del primo mandato amministrativo
guidato dal sindaco Roberto Bozzoni.
Proprio la consapevolezza dell’importanza
dell’intervento ha indotto lo stesso primo
cittadino pontevichese ad accelerare i
tempi di realizzazione e a cavallo tra la
fine del primo mandato amministrativo e
l’inizio del secondo si è potuto celebrare
il raggiungimento dell’obiettivo previsto.
In estrema sintesi l’ex campo da tennis
è stato riqualificato e coperto ed ora le
discipline da palestre potranno contare su
un valido punto di riferimento in più per
Pontevico
La nuova giunta Bozzoni,
gioventù, esperienza
ed un forte tocco di “rosa”
portare avanti con rinnovata serenità la
loro attività.
L’intervento ha comportato non solo la
copertura con una tensostruttura in legno
lamellare di quello che in precedenza era
un campo da tennis scoperto e per questo
motivo inutilizzato per diversi mesi all’anno.
Per trasformare a dovere l’impianto e
renderlo idoneo al nuovo utilizzo sono
stati effettuati dei lavori di riqualificazione
e, soprattutto, è stata installata una caldaia,
indispensabile per permettere agli atleti di
praticare all’interno la disciplina preferita.
I cosiddetti sport di palestra (ginnastica e
karate in primis) riceveranno senza dubbio
un importante contributo dalla nuova
struttura.
Potranno consentire ai loro tesserati di
praticare il proprio sport in condizioni
confortevoli, evitando anche quel vero e
proprio assembramento che si verificava
quando diversi sodalizi si trovavano a dover
richiedere l’uso della palestra. Intasamenti
di orari e difficoltà di vario genere che
verranno senza dubbio meno grazie alla
possibilità di usufruire di questa nuova
“casa”, in grado di rispondere a dovere
alle esigenze delle diverse discipline che
vengono praticate ed amate a Pontevico
e che meritano a buon diritto la giusta
considerazione per quello che riescono a
fare in campo strettamente agonistico, ma
anche e soprattutto a livello educativo e di
socializzazione.
Tenendo fede a quanto ufficializzato in
campagna elettorale, Roberto Bozzoni non
ha certo impiegato molte ore nel presentare
la squadra che, insieme a lui, avrà il compito
di amministrare il Comune di Pontevico
per i prossimi cinque anni.
Come era stato ribadito, del resto, si trattava
soltanto di far proseguire un progetto
che era stato portato avanti nel mandato
precedente e che ora, dopo aver ricevuto
la fiducia degli elettori, era già pronto a
riprendere il suo cammino a ritmo ancora
più intenso ed ancora con più decisione.
Prendendo spunto da questa solida base di
partenza, è stato lo stesso primo cittadino
pontevichese a sintetizzare i tratti salienti
che hanno portato alla composizione
della nuova Giunta: “Abbiamo impostato
un programma ed ora siamo decisi a
completarlo. Siamo partiti per operare un
preciso rinnovamento nella vita politica
di Pontevico e la squadra che abbiamo
presentato agli elettori e, soprattutto, la
Giunta che si incaricherà di realizzare i
progetti previsti ne sono una piena conferma.
In effetti abbiamo mantenuto con noi
alcuni elementi di esperienza, proprio per
aiutare i tanti giovani a svolgere al meglio il
loro compito, ma poi, per il resto, abbiamo
puntato con decisione sulla gioventù ed
abbiamo scelto con convinzione anche di
affidarci al tocco femminile, convinti che
la presenza nella nostra formazione di tante
donne potrà essere un’ulteriore ricchezza”.
Il sindaco Bozzoni ha così deciso di tenere
per sé settori importanti come lavoro,
bilancio, personale e urbanistica, mentre i
quattro assessori che con lui comporranno
la squadra amministrativa sono Luciano
Migliorati, vicensindaco ed assessore
ai servizi alla persona, Felice Franchi,
assessore alla sicurezza, all’immigrazione,
al territorio e all’interazione col cittadino,
e due “novità” assolute come Alessandra
Azzini, assessore ai lavori pubblici e
all’edilizia privata, ed Alessia Spagnoli,
assessore all’ambiente, all’ecologia e alle
attività commerciali e produttive.
Per completare al meglio la grande mole di
lavoro che attende la sua Amministrazione,
Roberto Bozzoni ha poi scelto di affidare
alcuni settori alla particolare attenzione dei
consiglieri.
In questo senso Samanta Micic seguirà con
un occhio di riguardo la delega alla pubblica
istruzione e alla scuola, Barbara Zavaglio
si occuperà di sport, scuola dell’infanzia e
protezione civile, Mario Ferrari di cultura
e rapporti con le associazioni e Marcella
Gobbi di pari opportunità e politiche
giovanili.
Il tutto per dare vita ad una squadra unita
e “ben disposta in campo”, con tutti i suoi
componenti ben consapevoli di quello che
devono fare per condurre al desiderato
successo amministrativo la formazione
capitanata da Roberto Bozzoni.
Lettere al direttore
A proposito di...
Cari amici e sostenitori del progetto Parco
delle Rimembranze,
l’approssimarsi del periodo estivo ci dà
l’occasione per unire ai nostri più cari
saluti e auguri di meritato riposo un breve
aggiornamento relativo alla realizzazione
del parco.
La piantumazione in programma per la
fine del mese di aprile è stata rimandata al
prossimo autunno, in quanto, a parere di
alcuni vivaisti, le temperature già elevate
di quel periodo avrebbero compromesso
l’attecchimento degli alberi.
Siamo contenti per le donazioni raccolte!
A tempo debito, affronteremo anche il
problema dei volontari per la manutenzione
del parco, ma come dice il proverbio. “Dio
vede e provvede”.
Un grazie di cuore a quanti ci sostengono e
a quanti ci vorranno sostenere.
Ringraziamenti particolari vanno al
Comitato San Rocco che ci ha aiutato
ed incoraggiato, a Don Antonio che ci
ospita sempre volentieri sul Bollettino
Parrocchiale, a Stefania Brunelli,
direttore del periodico “La Pianura”,
e all’Amministrazione Comunale che,
fin dall’inizio ci ha supportato in questo
progetto, anche con la pubblicazione dei
nostri articoli su “Pontevico Informa”.
Un cordiale saluto a tutti e auguri per una
rilassante e serena estate.
Arrivederci in autunno con l’avvio del
parco!
IL COMITATO
Nadia Fontana, Cesare Ferrari, Mario
Capelli, Angelo Corbellini.
Pag. 10
Il nostro Dialetto
Angelo Maria Canossi, poeta della Brescianità
Luglio-Agosto 2014
Àsegn laureacc
Ön dé ‘n caàl dè lüsso, endispitit
dè ‘idìs a trotà ‘n banda ön somarèl
“Ma, dise, o ‘nsiminit, - èl ghè domanda èn-dô ghét èl servèl dè ignì a mitìt
a fianc e ‘n compagnia
d’ön animal dè lüsso come mé,
o ignorant chè tè sé?!”
“El scüse, Signorìa,
- ghè rispond èl somaro - ‘l’ ignorant
èl sé la tègne lü töt quant,
e piötost èl riflète
chè a Pàdoa e a Pavia,
en lege, medisina, ingegnerìa,
lètere, scienze, arti e cosé via,
e in ògni Facoltà
d’ògni Università
s’è duturacc somari èn quantità,
èn-dóe ché dè animài compagn dè lü
nó sé ‘n’è mai laureat gna ü.”
Asini laureati
Un giorno un cavallo di razza, indispettito
di vedersi trottare a fianco un somarello
“Ma, dico, o scemo - gli domanda dove hai il cervello di venire a metterti
a fianco e in compagnia
di un animale di razza come me,
o ignorante che non sei altro?!”
“Scusi, Signoria,
- gli risponde il somaro - l’ignorante
lo tenga per sé, che glielo permetto,
e si tenga per sé tutto quanto,
e piuttosto rifletta
che a Padova e a Pavia,
in legge, medicina, ingegneria,
lettere, scienze, arti e così via,
e in ogni Facoltà
d’ogni Università
si son laureati somari in quantità,
laddove di animali simili a lei
non s’è mai laureato nessuno.
Fomne e dutur
Chè piàtole dè fómne e dè dutur!
a le dés mé moér ogni matina
la va fàs visità dal professur.
Ghè ignit söl còl dèl pè ‘na macitina,
ön mal dè gnènt, ön mal sènza dulur:
ma lü ‘l tè ghè dislussa la büstina
pèr misüraga i gradi dè calur,
èl la palpa, èl la sculta, pò ‘l ghè nina
Donne e dottori
Che fastidi di donne e di medici
alle dieci mia moglie ogni mattina
va a farsi visitare dal professore.
Le è venuta sul collo del piede una
macchiolina,
un male da nulla, un male senza dolore:
ma lui le slaccia il busto
per misurarle la temperatura,
la palpa, la ascolta, poi le culla
el pè söi so zönöcc, èl ghè ‘n fa dré…!
Pèr ‘na ólta, sé sa, l’hó compagnada,
ma dòpo l’hó mandada dè pèr lé.
il piede sulle ginocchia, le fa tante cose…!
Per una volta, si sa, l’ho accompagnata,
ma dopo l’ho mandata da sola.
E nòn piö ‘l póer dutur dè la Stochèta!
Mé nóna dè otant-àgn èl l’ha cürada
sènza tiràga ‘n dré gna ‘n bris dè pièta!
Ma non più dal povero dottore della
Stocchetta!
Mia nonna di ottanta anni l’ha curata
senza sollevarle nemmeno una briciola
della rimboccatura del lenzuolo.
Da SAn gervasio al Bernina, una gita panoramica col
Trenino Rosso
Domenica 22 giugno, l’Accademia
dell’Arte e della Musica Lino Fassoli, ha
organizzato l’uscita al Trenino Rosso del
Bernina. Grazie alla splendida giornata e
alla preparatissima guida Rossana, tutti
e 48 i partecipanti sono tornati a casa
entusiasti. Il gruppo era accompagnato da
Beatrice Maccagnola e Federico Ambrosio.
L’organizzazione della giornata è stata
curata alla perfezione e adattata secondo le
esigenze del gruppo.
Questo spettacolare percorso inizia
a Tirano. L’ormai famoso “Trenino
Rosso” o “Bernina Express”, non è solo
un collegamento tra Italia e Svizzera,
è un’avventura magica tra montagne
stupende con caratteristiche uniche: è
la trasversale alpina più alta d’Europa e
una delle ferrovie ad aderenza naturale
più ripide del mondo. Con moderne e
confortevoli carrozze panoramiche che
consentono una vista a 360°, sia in inverno
che in estate, il trenino viaggia su pendenze
del 70 per mille, supera i 2253 m del Passo
Bernina e discende poi verso St. Moritz, la
perla dell’Engadina. Pochi chilometri dopo
aver lasciato la stazione di Tirano supera
già una meraviglia: il viadotto elicoidale di
Brusio. Oltrepassata Poschiavo, capoluogo
dell’omonima valle con le sue belle dimore
patrizie, raggiunge Alp Grüm (2091 m),
eccezionale punto panoramico. Superato il
valico del Bernina offre ai viaggiatori la vista
sull’imponente ghiacciaio del Morteratsch
e sul gruppo montuoso del Bernina, con
i suoi “quattromila” scintillanti di nevi
eterne. La gita verrà ripetuta domenica 31
agosto, ed è già il tutto esaurito.
Luglio-Agosto 2014
Scuola Materna.
Genitori e Minoranza uniti:
restituite i soldi delle rette
I consiglieri comunali di opposizione,
Barbara Migliorati, Marianna Baldo e
James Scaburri, hanno presentato una
interrogazione al sindaco relativa all’effettivo
utilizzo del contributo pari ad € 30.000,00
erogato dal comune all’asilo e che doveva
essere esclusivamente adoperato per
abbattere le rette di frequenza.
Il presidente dell’asilo, Iris Savaresi, nel
determinare le rette divise in tre fasce,
a seconda del reddito della famiglia, ha
utilizzato solo una parte del contributo
comunale che, ripetiamo, doveva essere
dedicato esclusivamente alla riduzione
delle stesse. A seguito di questa decisione
del presidente dell'asilo solo due terzi
del contributo è stato utilizzato per la
riduzione delle rette di frequenza. Ne
consegue che circa € 10.000,00 sono
stati trattenuti dall'asilo per un utilizzo
diverso, disattendendo le ragioni sottese al
contributo. La questione presenta diversi
profili che vanno attentamente esaminati.
Il primo è naturalmente la mancata verifica
da parte del comune circa l'effettivo utilizzo
del contributo. La negligenza comporta una
domanda: a chi spetta esercitare il dovuto
e necessario controllo? E' palese che la
responsabilità dell'accaduto sia in capo ad
una persona.
Una altra considerazione ne discende.
Visto che il comune ha nominato due
propri rappresentanti nel consiglio di
amministrazione dell'asilo è inevitabile
porsi il quesito secondo il quale il sindaco, si
relazioni o meno con i propri rappresentanti.
Come si vede è tutta una cascata di
inadeguatezze che, alla fine, si ritorce sui
genitori che sono chiamati, proprio in questo
momento di gravi difficoltà, a pagare di
tasca propria l'incapacità di tradurre in fatti
concreti la volontà del consiglio comunale.
E' auspicabile che qualcuno si assuma la
responsabilità dell'accaduto. In che modo?
Individuando le responsabilità oggettive di
chi ha consentito che il contributo non fosse
utilizzato totalmente all’abbattimento delle
rette.
Restituendo alle famiglie la quota di rette
pagate in eccesso.
Stabilendo una forma più trasparente e
più partecipativa dell'uso dei contributi
comunali. Questi sono solo tre degli
innumerevoli esempi di ciò che sarebbe
opportuno ed utile fare nell'interesse delle
famiglie.
Festa del Gruppo Volontari,
un risultato di successo
Si conclude con un bilancio positivo la
festa dei volontari di San Gervasio con
un’ottima partecipazione di pubblico.
La serata che si è tenuta lo scorso 14
giugno, con una ricca cena dove il piatto
principe è stato lo spiedo, allietata anche
dal karaoke e dalla sottoscrizione a premi,
ha reso soddisfatti il gruppo di volontari
capitanati dal Presidente Giulio Barbieri.
Un successo dato anche dagli asporti e
da un numeroso gruppo di collaboratori.
L’obiettivo per cui è stata organizzata,
l’acquisto di un’auto adibita al trasporto
anche di persone disabili presso i centri
ospedalieri o strutture sanitarie per visite
o terapie, ha sensibilizzato la comunità
sangervasina e dei comuni limitrofi. Questo
risultato è stato raggiunto anche grazie alla
collaborazione di diverse aziende, persone e
sponsor che i volontari ringraziano di cuore
per le agevolazioni e gli aiuti riservati.
Il gruppo Volontari di San Gervasio
ricorda ai lettori che eventuali nuovi amici
e volontari per il miglioramento degli
innumerevoli servizi offerti dall’associazione
sono i benvenuti. Per info 338 77 43 643
oppure presso la sede a San Gervasio in via
Barbara Ferrazzi 24 ogni martedì e venerdì
mattina dalle 9.30 alle 11.00.
San Gervasio
Bilancio positivo per
l’Accademia Lino Fassoli
Si è concluso con l’esibizione degli allievi,
l’anno accademico della Lino Fassoli,
domenica 1 giugno presso il Nook café di
San Gervasio. Sempre in crescita il numero
dei ragazzi iscritti ai corsi, quest’anno
36. La realizzazione della serata è stata
preparata dal gruppo docenti, affiatato e
preparato, che ha creduto nel progetto di
musica d’insieme; un’iniziativa in corso
ormai da un paio di anni, dove gli allievi
di tutti i corsi si trovano a suonare insieme,
formando così una band. Attualmente
collaborano con l’accademia Alain
Morandi, docente di batteria, Nicola Anni,
docente di basso elettrico, Stefano Dui,
docente di chitarra, Dario Bono, docente di
canto, Luigi Andreoli, docente di Violino,
Pianoforte e del corso di solfeggio valido
per tutti gli strumenti. Ultima ma non
per importanza Chiara Bresciani, docente
del corso di propedeutica musicale, per i
bambini dai 3 ai 6 anni. Quest’ultimo è
un’opportunità per avvicinare i bambini
all’ambiente musicale. Conoscere il mondo
del ritmo e dell’origine del suoni, l’obiettivo
è giocare con la musica, in modo da riuscire
Pag. 11
ad appassionarsi senza forzature: un
trampolino di lancio. L’accademia possiede
un parco strumenti i quali possono essere
lasciati in comodato d’uso alle famiglie, in
modo da non obbligare le stesse a comprare
fin da subito lo strumento.
Sicuramente tutti i corsi verranno
riproposti per il prossimo anno, con inizio
ad ottobre.
Un ringraziamento ai docenti che seguono
con passione tutti gli allievi e instaurano un
rapporto diretto con le famiglie.
Alle volontarie Carla e Virginia che
sorvegliano i ragazzi nel periodo d’attesa tra
una lezione e l’altra in modo da mantenere
un ambiente sicuro.
La presidente Erminia Micheletti, i
consiglieri Marianna Baldo, Nicola Bertoni
e Beatrice Maccagnola e i collaboratori
Federico Ambrosio, Domenica Aimo
e Luca Baronchelli che si occupano
dell’organizzazione
dell’Accademia
stessa, sia per i corsi di musica che per la
realizzazione delle uscite culturali e ludiche
che vengono proposte ogni anno.
Offlaga
faverzano, terza edizione della Festa della Famiglia
Luglio-Agosto 2014
Pag. 12
Terza edizione per la “Festa della Famiglia”.
A Faverzano fervono i preparativi per la
manifestazione in programma dal 20 al 24
agosto prossimi negli spazi dell’oratorio e
dell’adiacente canonica. Anche quest’anno
al lavoro un gruppo di infaticabili volontari
della parrocchia che desidera creare
un momento di aggregazione a misura
di… famiglia. ”La nostra idea è quella
di realizzare una festa che sia davvero
per tutti e di tutti, condivisa dall’intera
comunita’” – ci spiega Mariolina Galvani
tra gli organizzatori dell’appuntamento
– “a partire dal coinvolgimento dei
cittadini nella preparazione. Sono davvero
numerose le persone che a diverso titolo ci
stanno aiutando prodigandosi per la buona
riuscita dell’iniziativa, sacrificando spesso
ore libere e giorni di ferie”.
Tra le novità di questa edizione, il cui
ricavato, come sempre, sarà devoluto a
favore delle attività parrocchiali, c’è il
desiderio di valorizzare, dando loro nuova
vita, gli spazi esterni della canonica: si
tratta del porticato e del piccolo giardino,
da tempo non utilizzati e comunicanti con
il cortile dell’oratorio. I volontari li stanno
ripulendo e sistemando in modo che in
occasione della festa possano ospitare
gli spettacoli e la serata di riflessione che
aprirà la manifestazione. Una festa, come
spiegano ancora gli organizzatori, che
desidera distinguersi dalle tante sagre estive
proposte sul territorio, non tanto nella
formula quanto nella sostanza: certo nella
cinque giorni di festa non mancheranno
buon cibo e divertimento ma il programma
è stato pensato per rispondere alle esigenze
di tutti, dai più piccoli ai più anziani, a
partire dagli orari e dalla tipologia degli
spettacoli, la maggior parte dei quali inizia
tra le 19 e 19,30 per permettere alle famiglie
con bimbi e a quanti non più giovanissimi
preferiscono non fare “le ore piccole”, di
seguire tutti gli appuntamenti. Per i più
“nottambuli” invece, alle 21 si apriranno le
serate musicali ospitate, insieme agli stand
gastronomici, nel campo dell’oratorio.
Particolare cura è stata posta nella scelta dei
piatti serviti dall’attrezzatissimo servizio di
ristorazione che a partire da giovedì 21 alle
19,30 offrirà solo piatti tipici della buona
cucina bresciana “ per portare avanti la
tipicità della nostra cucina anche tra i più
giovani” ci viene spiegato. Tra le specialità
proposte: casoncelli, trippa, spiedo,
bistecche, tagliata di manzo e cavallo,
salamine con polenta, contorni e dolce ma
anche lo stracotto d’asino ( solo il giovedì)
che grande (e inaspettato) apprezzamento
cignano festeggia i 91 anni
di don Franco
E’ nato il 18 giugno del 1923 e per
il suo 91°compleanno don Franco
Marchioni, parroco di Cignano dal 1959
al 1998, ha ricevuto un augurio davvero
speciale dalla comunità che ha guidato
per decenni e nella quale ha scelto di
restare e continuandola a servire con lo
stesso immutato amore di sempre. Un
aiuto prezioso quello di don Franco che
nonostante l’età, partecipa attivamente alla
vita pastorale della parrocchia di S. Andrea
Apostolo ed ogni giorno puntualmente,
con il consueto piglio deciso, celebra la
messa mattutina. Una presenza tanto
discreta e schiva quanto significativa
capace di incarnare a pieno il significato
più profondo della vocazione sacerdotale
fatta di azione, di entusiasmo ma anche di
pazienza, ascolto, tolleranza, compostezza
e di preghiera. Così, il 18 giugno scorso,
la comunità cignanese ha voluto festeggiare
con don Franco il ragguardevole traguardo
anagrafico raggiunto, partecipando alla
santa messa delle 20 concelebrata dal
parroco e dal curato delle parrocchie
di Offlaga, Cignano e Faverzano, don
Felice Frattini e don Daniele Botticini e
presieduta, naturalmente, da don Franco.
Nato a Temù, don Marchioni non ha mai
tradito le sue origini valligiane a partire dal
suo carattere forte, deciso, a tratti aspro ma
che, come spesso accade, custodisce tanta
timidezza ed una profonda bontà d’animo.
Ordinato sacerdote nel giugno del 1946,
don Franco, prima di arrivare a Cignano
E’ stato curato a Ospitaletto, a Orzivecchi
ed a Collebeato poi nel 1952 fu nominato
parroco di Canè quindi, nel ’59, il suo
ingresso nel piccolo paese della Bassa, dove
tutt’ora risiede.
Ste.Bru
Gli organizzatori della pesca abbinata alla Sagra di S.Imerio di
Offlaga comunicano i numeri vincenti:
1)
Bicicletta - n. 461
2)
Cesto di generi alimentari – n° 547
3)
Quadro – n° 695
ha raccolto
l’anno scorso tanto da
convincere gli organizzatori a passare dai
20 chili preparati per la scorsa edizione
della festa (andati letteralmente a ruba) ai
ben 80 chili di quest’anno. I buongustai
sono avvisati.
Quanto al programma, le cinque serate si
presentano davvero ricche di appuntamenti.
Ad aprire alle 20 di mercoledì 20 agosto,
ospitata negli spazi della canonica, sarà la
serata di riflessione sul tema “La famiglia
cristiana” guidata dal parroco delle
comunità di Faverzano, Cignano e Offlaga,
don Felice Frattini, con il quale, tengono a
precisare gli organizzatori ,si è condiviso
ogni momento della fase preparatoria della
festa. Durante l’incontro sarà a disposizione
un servizio di animazione per i più piccoli.
Da giovedì alle 19,30 il
via al divertimento con
lo spettacolo di magia
per grandi e piccini in
compagnia del “Mago
Jacopo” e la musica de
“I Cosmos Comedy”,
quindi venerdì 22 alle
19 “I Circonfusi “
proporranno clowneria,
giocoleria e lo spettacolo
con il fuoco; a partire
dalle 21 nel vicino campo
dell’oratorio “Carlitos
Dj” proporrà invece una
serata di musica latino–americana animata
da una coppia di ballerini. Sabato 23 alle
19, nel giardino della canonica, il gruppo
teatrale “La Lampada” di Pompiano
mette in scena la commedia in dialetto
bresciano “Sganarello” tratto un’opera di
Molière, sempre sabato ma in oratorio, alle
21 il gruppo “Terre di mezzo” proporrà
un revival musicale anni ’60-’70-’80.
Domenica 24 il ristorante aprirà per il
pranzo a base di spiedo (anche da asporto)
mentre a partire dalle 21 si ballerà con la
musica di “Manuela e Maurizio”
Tutte le sere, dalle 18, sarà in funzione
il servizio bar mentre, per la gioia dei
più piccoli, a partire dalle 19,30, sarà a
disposizione il “Truccabimbi”.
Stefania Brunelli
Domande alla nutrizionista:
LA DIETA PER LE VACANZE
Gentilissima
Dottoressa
Subacchi,
tra
un paio di
settimane parto
per le ferie estive.
Saro’
presso
una località di
mare per circa
due settimane,
in albergo ma
compreso solo
la cena serale.
Come mi devo
comportare a pranzo? Devo seguire la dieta
anche in ferie? Grazie Giorgia.
Gentilissima Giorgia, durante le ferie si
lasci tranquillamente andare a tavola, le
ferie infatti per essere tali devono escludere
sia lavoro sia costrizioni come la dieta
stessa.
Ovviamente non possiamo “esagerare”
La dott.ssa Subacchi riponde alle Vs domande
scrivendo a: [email protected]
Riceve a: MANERBIO (BS) Ambulatorio
per cui di seguito le indico alcuni consigli
utili per non rischiare di aumentare
drasticamente di peso.
Consiglio una colazione abbondante,
magari a base di frutta di stagione, melone,
anguria che sono i sostitutivi di un pasto.
Succo di frutta o meglio spremuta durante
la mattinata per reintegrare i Sali persi con
l’esposizione al sole.
Pausa pranzo a base di verdura (una bella
insalatona di mare o con bresaola) oppure a
base di macedonia di frutta e yogurt.
Per la cena, visto il pranzo leggero cerchiamo
di abbondare con buffet di verdure che
aiuta il senso di sazietà, un primo con pochi
carboidrati e molti frutti di mare purchè
non troppo conditi e secondo con pesce o
carne alla griglia (evitare i fritti in genere).
Si conceda qualche buon gelato purchè alla
frutta in genere.
Godetevi le ferie, ci vediamo con consigli
utili dopo l’estate. Buone vacanze a tutti
dalla vostra Nutrizionista.
Minervium di Via Verdi n.64 tel. 030/9937552
CREMONA Cell. 366 4759134
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Calendario - Ricette
C ALEN DAR IO B R ESCIANO: LU G LIO
1 MARTEDI’
S. ESTER
El sul de löi dà du bόi.
Il sole di luglio fa bollire due volte.
9 MERCOLEDI’
S. APOLLONIO
G’hè gnè sancc gnè madóne.
Non ci sono né santi né madonne.
2 MERCOLEDI’
S. BERNARDINO
A löi ‘l temporale l düra pόch e ‘l fa mia mal.
A luglio il temporale dura poco e non fa
mai male.
10 GIOVEDI’
S. VERONICA GIULIANI
E po’ rangìf chè per mé l’è l’östess.
Arrangiatevi, per me è lo stesso (lo dice
l’indifferente).
3 GIOVEDI’
S. TOMMASO
Caal dè rang ‘l tirä föra dè i fang.
Cavallo di razza tira fuori dal fango.
11 VENERDI’
S.
BENDETTO
–
PATRONO
D’EUROPA E DEGLI AGRICOLTORI
Nigόlä róssä, ό ché piöf ó ché bófa.
Nuvola rossa o piove o il vento soffia.
4 VENERDI’
S. ULDERICO
A pόc a pόc sa pélä l’όc.
A poco a poco si pela l’oca.
5 SABATO
S. ATANASIO
Se l’öcc nό ‘l mira, ‘l cör nό ‘l suspirä.
Se l’occhio non ammira, il cuore non
sospira.
6 DOMENICA
S. MARIA GORETTI
Parèncc, mal dè dencc.
Parenti uguali al mal di denti.
7 LUNEDI’
S. CLAUDIO
Chi s’è ulìcc bé, s’è ulìcc mai mal.
Chi bene s’è voluto, mai male sentir ha
potuto.
8 MARTEDI’
S. PRISCILLA
Sói bèlä, sói brötä, sö i mé söpèi g’ha stó tötä.
Sono bella, sono brutta, sui miei zoccoli ci
sto tutta.
12 SABATO
S. OLIVIERO
Íghèl quatèr dicc süra la pèl.
Averlo quattro dita sopra la pelle (al limite
della sopportazione).
13 DOMENICA
S. ENRICO
‘Ndà là tat al tòch.
Procedere un tanto al pezzo (avere un
rendimento costante).
14 LUNEDI’
S. CAMILLO DE LELLIS
L’è mèi ön sόrèc ‘n bócä a ‘n gatt, ché ‘n òm ‘n
ma dό ‘n aócat.
Sta meglio un topo in bocca ad un gatto
che un uomo in mano ad un avvocato.
15 MARTEDI’
S. BONAVENTURA
Om ché rit e ca ché rògnä nó sta a fidàt.
Da uomo che ride e da cane che gagnola
non ti fidare.
16 MERCOLEDI’
B. V. MARIA DEL CARMELO
L’è mia sö ‘l so drét.
Non è sul suo dritto (non sta bene).
17 GIOVEDI’
S. ALESSIO
Con ‘n cόlpo aànti e ‘n cólpo ‘ndré l’amur ‘l
sa manté.
Con un colpo avanti e un colpo indietro
l’amore si mantiene.
18 VENERDI’
S. FEDERICO
L’è mia culàt zό dal cero pasqual.
Non è colato dal cero pasquale (non è uno
stinco di santo).
19 SABATO
S. LIBERIO
L’è andàt a viöle.
E’ andato a viole (è un visionario).
20 DOMENICA
S. ELIA
On dé dè malinconiä nό pagä ‘n solt dè dèbèt.
Un giorno di malinconia non paga un
soldo di debito.
21 LUNEDI’
S. DANIELE
Ardìf dè chèi ché ga i sign ché sa tòcä e ‘l nas
ché pissä ‘n bocä.
Guardatevi da che ha le ciglia che si toccano
e il naso che piscia in bocca.
22 MARTEDI’
S. MARIA MADDALENA
A Santa Madaléna la nus l’è piéna.
A Santa Maddalena la noce è piena.
23 MERCOLEDI’
S. BRIGIDA PATRONA D’EUROPA
Nigólä rossä, e dόmà, sé nó ‘l piöf, ‘l piöarà.
Nuvola rossa domani se non piove
pioverà.
Luglio-Agosto 2014
24 GIOVEDI’
S. CRISTINA
Ìga rót ‘l fil dè la schénä.
Avere rotta la spina dorsale (essere uno
sfaticato).
25 VENERDI’
S. GIACOMO
Ìga zó ‘l müss.
Avere giù il muso (tenere il broncio).
26 SABATO
SS. ANNA E GIOACCHINO
G’ho indìt la sèlä per miä fa l’àsen.
Ho venduto la sella per non fare l’asino
(astuto e pratico).
27 DOMENICA
B. MARIA MADDALENA MARTINENGO
Le fómné lé ga i caèi lόnc e ‘l sèrvèl cürt.
Le donne hanno i capelli lunghi e il cervello
corto.
28 LUNEDI’
SS. NAZARIO E CELSO
L’òm aléghèr ‘l ciél ‘l la ötä.
Uomo allegro il ciel l’aiuta.
29 MARTEDI’
S.
MARTA
PATRONA
DELLE
CASALINGHE
Òm ché gà mόér, όsel ‘n gabiä.
Uomo ammogliato, uomo ingabbiato.
30 MERCOLEDI’
S. PIETRO CRISOLOGO
Dulùr dè mόér mόrtä, ‘l düra fin a la pόrtä.
Il dolore per la moglie morta, dura fino alla
porta.
31 GIOVEDI’
S. IGNAZIO DI LOYOLA
‘L cόlp prèist l’è méno trist.
Colpo previsto è meno doloroso.
Cucin a b r es c ia n a : C a r ne
Continua la pubblicazione delle ricette di
carne di ogni genere:
POLPETTE DI CONIGLIO
Ingredienti: carne avanzata di coniglio,
mollica di pane, latte, grana grattugiato,
burro, prezzemolo, brodo, sale, 1 uovo,
salsa di pomodoro e olio per friggere.
Procedimento: potete utilizzare sia gli
avanzi di lesso che di arrosto o di umido
che triterete e vi aggiungerete la mollica
di pane bagnata nel latte, l’uovo sbattuto,
il prezzemolo tritato e abbondante grana.
Mescolate bene tra loro gli ingredienti e poi
formate con le mani delle piccole polpettine
che friggerete in olio caldo dopo averle
passate nel pangrattato. Per ammorbidirle
ripassatele in padella con poco burro, del
brodo e della salsa di pomodoro.
CAPRETTO ALLA BRESCIANA
Ingredienti: 2 kg di capretto nostrano,
500 g di patate novelle, 100 g di lardo,
50 g di burro, 100 g di olio d’oliva, salvia,
rosmarino, sale, pepe e 2 noci.
Procedimento: tagliate il lardo a dadini
e mettetelo in una casseruola da forno
capiente, aggiungete l’olio e il burro.
Tagliate il capretto a piccoli pezzi e
rivoltateli nella casseruola a freddo, salate,
pepate e fate rosolare la carne sul fuoco.
Mettete al forno la casseruola con il capretto
rosolato aggiungendo un mazzetto di salvia
e rosmarino ed un unitevi anche le noci
intere con il loro guscio (servono a togliere
al capretto l’odore di selvatico). Lasciate
cuocere per un’oretta, quindi togliete le noci
e il mazzetto di odori e versatevi le patatine
con la loro buccia (naturalmente pulite). A
cottura ultimata servite il capretto con la
polenta fumante.
LEPRE IN SALMI’ ALLA BRESCIANA
Ingredienti: 1 lepre di media grossezza, 4
cipolle, 1 bicchiere di Brandy, rosmarino,
chiodi di garofano, 1 cucchiaio di farina
bianca, salvia, lardo, sale, pepe, burro e vino
rosso.
Procedimento: tagliate la lepre a pezzi
mettendo da parte il fegato ed il cuore. In
una terrina capace mettete la lepre, una
cipolla tagliata, dei chiodi di garofano,
salvia, rosmarino, le frattaglie e coprite tutto
con vino rosso di buona struttura. Mettete
al fresco per 24 ore. Il giorno seguente fate
rosolare nel burro e lardo pestato le tre
cipolle affettate, unite i pezzi sgocciolati
della lepre, aggiungete la farina bianca e
quindi tutta la marinata, salate e pepate.
Fare cuocere per due ore quindi togliete
le verdure e passatele al setaccio col fondo
di cottura, rimettetele nella casseruola
aggiungendo il Brandy e finite di cuocere.
Potete fare alla stessa maniera conigli,
anatre, piccioni e altra selvaggina.
TRIPPA BRESCIANA TIPO
ASCIUTTO
Ingredienti: 1 kg di trippa (foiolo o lattuga),
100 g di burro, salvia, alloro, 1 gambo di
sedano, 2 carote, 2 cipolle, 50 g di lardo,
brodo, 2 cucchiai di salsa di pomodoro,
vino bianco secco, sale, pepe, dado per
Luglio-Agosto 2014
Calendario - Ricette
C ALEN DAR IO B R ESCIANO: AGOSTO
1 VENERDI’
S. ALFONSO DE’ LIGUORI
Agόst el sügä fòs e pόs.
Agosto asciuga fossi e pozzi.
2 SABATO
S. EUSEBIO DI VERCELLI
Chi dórmä d’agóst dórmä a sò cóst.
Chi dorme d’agosto dorme a suo danno.
3 DOMENICA
S. LIDIA
Quant piöf dè óst, ‘l piöf mél e móst.
Quando piove in agosto, piovono miele e
mosto.
4 LUNEDI’
S. CURATO D’ARS
Per igä ‘n bu móst, sapä la égnä dè óst.
Per avere un buon mosto, zappa la vigna
in agosto.
5 MARTEDI’
S. OSVALDO
L’aj l’è ‘l spéssiér dè ‘l contadì.
L’aglio è il miglior farmacista per il
contadino.
6 MERCOLEDI’
SS. GIUSTINO E PASTORE
Ché cólpä galä la gatä sé la móér l’è matä.
Che colpa ne ha la gatta se la moglie è
matta.
7 GIOVEDI’
S. GAETANO
‘L siòr nó la öl, ‘l póarèt nó ‘l sa όlsä, e la bèlä
la pólsä.
Il ricco non la vuole, il povero non osa, e la
bella sta a riposo (non si sposa).
9 SABATO
S. EDITH STEIN
I la sa nissü, förä ché ‘l pòpól e ‘l cumü.
Nessuno lo sa eccetto il popolo e la
comunità.
17 DOMENICA
S. GIACINTO
Scuà sensä nétà l’è pès dè ‘na malatìa.
Scopare senza pulire è peggio di una
malattia.
10 DOMENICA
S. LORENZO
Sant Lórèns dè la gran calürä anche sé póc la
dürä.
San Lorenzo dalla gran calura anche se
poco dura.
18 LUNEDI’
S. ELENA
La caédagnä quant la frötä, l’è ‘n’anadä ‘n
gran brötä.
Quando la cavedagna frutta, è un’annata
assai brutta.
11 LUNEDI’
S. CHIARA
A laórà cómè al zöc, chi öl strafà ‘l dürä póc.
Sia al lavoro sia al gioco chi vuole strafare
dura poco.
19 MARTEDI’
S. GIOVANNI EUDES
L’è ‘n póèr pórsèl chèl ché sta ‘n dèl so bödel.
E’ un povero porcello quello che sta nel suo
budello.
12 MARTEDI’
S. ERCOLANO
A Sant’Ercolà sbat le angürie ‘n dèl lac.
A Sant’Ercolano metti le angurie nel lago
(per rinfrescarle).
20 MERCOLEDI’
S. SAMUELE
Chi majä bé e cagä fort, ga mai póra dè la
mórt.
Chi mangia bene e si scarica forte non ha
paura della morte.
13 MERCOLEDI’
S. PONZIANO
El fa balà ‘l mórt.
Fa ballare il morto (è uno scriteriato).
14 GIOVEDI’
S. MASSIMILIANO KOLBE
Éssèr ‘l sügamà dè vèrgü.
Essere l’asciugamano di qualcuno (oggetto
di scherno).
15 VENERDI’ - L’ASSUNZIONE
Da fò come l’Òi.
Straripare come l’Oglio (dicesi di tipo
scalmanato).
8 VENERDI’ - S. DOMENICO
Fa ‘n altèr büs ‘n dè la sintürä.
Fare un altro buco nella cintura (dimagrire
troppo).
16 SABATO
S. ROCCO
A San Ròc la nus la crödä dèl bròc.
A San Rocco la noce cade dal ramo.
brodo, prezzemolo, chiodi di garofano, 150
g di borlotti lessati e grana grattugiato.
Procedimento: scegliete una trippa pulita
ma non troppo bianca (il bianco causato
dai prodotti usati per pulirla, ma ne
rimane impoverita). Fatela sbollentare in
acqua salata per qualche minuto, scolatela
e tagliatela a listarelle. Tritate le verdure e
fatele rosolare nel burro e lardo, aggiungete
la salvia, l’alloro, la trippa e fate insaporire
a lungo. Bagnate con il vino bianco, fatelo
evaporare e insaporite con sale, pepe, chiodi
di garofano e la salsa di pomodoro. Bagnate
con del brodo fatto con ossa spugnose,
ritagli di carne (le zonte) e un dado, coprite
a filo la trippa e fate cuocere tre-quattro
ore, bagnando di tanto in tanto con il
brodo. Un quarto d’ora prima della fine
della cottura aggiungete i fagioli (che potete
sostituire con patate tagliate a cubetti). La
trippa dovrà risultare asciutta e ben cotta, il
giorno seguente sarà ancora più buona.
Servitela con un pizzico di prezzemolo
tritato e abbondante grana grattugiato.
SOPPRESSATA DI MAIALE DELLA
BASSA
Ingredienti: ¼ di testina di maiale, 1 piedino
di maiale, 1 orecchio di maiale, 300 g di
lombo, 2 spicchi d’aglio, 1 carota, 1 porro,
1 gambo di sedano, sale, pepe, alloro e ½
bicchiere di vino bianco.
Procedimento: dividete il piedino a metà,
lavate l’orecchio e la testina, fate attenzione
alle setole. In una pentola mettete la testina,
l’orecchio e il piedino, coprite con acqua,
quando bollirà schiumate con attenzione,
aggiungete l’aglio, la carota, il porro, il
sedano, il prezzemolo e una foglia di alloro.
Fate cuocere bene, quindi togliete le carni
e passate il brodo con una garza. Tagliate le
carni lessate a cubetti, dopo averle disossate
accuratamente. Tagliate a cubetti anche
il lombo. Rimettete in pentola il brodo
21 GIOVEDI’
S. PIO X
‘L dutùr bésògnä sai fassèl dè pèr lur.
Il medico bisogna saperlo fare da se stessi.
22 VENERDI’
S. FABRIZIO
Ogné söpa dè èrdürä, salüté la ta sicürä.
Ogni zuppa di verdura la salute ti assicura.
23 SABATO
S. ROSA DA LIMA
Cól tèmp e có la pajä sa madürä inèspói.
Col tempo e con la paglia maturano le
nespole.
24 DOMENICA
S. BARTOLOMEO
Tal màdèr tal fiölä.
passato, mettetevi la carne preparata,
cuocete 15 minuti lentamente, versate
il vino bianco, aggiustate di sale e pepe e
cuocete ancora per 10 minuti, il brodo deve
bastare per coprire a filo la carne, non di
più. Preparate uno stampo adeguato (tipo
plume-cake) bagnatelo con acqua fredda,
versatevi le carni e lasciate solidificare in
frigorifero. Rovesciate sopra un piatto da
portata e decorate a piacere.
FILETTI DI AGNELLO AL
ROSMARINO
Ingredienti: 4 filetti di agnello, 3 rametti
di rosmarino, 2 spicchi d’aglio, timo, olio
extra vergine d’oliva e 1 bicchiere di vino
bianco secco.
Procedimento: Tritate finemente il
rosmarino, l’aglio e il timo. Preparate i
filetti d’agnello e rosolateli in 6 cucchiai di
olio d’oliva, senza pungerli per 3 minuti.
Aggiungete il trito di erbe e il vino bianco, il
Pag. 15
Tale madre tale figlia.
25 LUNEDI’
S. LUDOVICO
Al mónd g’hè i martèr, i poér Christi e i balòs:
chi mangia la carne e chi ciüciä i òs.
Al mondo ci sono i martiri, i poveri Cristi
e i furbi: chi mangia la carne e chi succhia
gli ossi.
26 MARTEDI’
S. ALESSANDRO
A stó mónd bisògnä saì sta con töcc.
A questo mondo bisogna saper stare con
tutti.
27 MERCOLEDI’
S. MONICA
Andà al mulì s’anfarinä.
Andando al mulino ci s’infarina.
28 GIOVEDI’
S. AGOSTINO
Töcc i pè ‘n dèl cül i pórtä aanti ‘n pas.
Ogni calcio nel sedere fa fare un passo
avanti.
29 VENERDI’
S. SABINA
A róbà póc sa a ‘n galera.
A rubare poco si va in galera.
30 SABATO
S. FELICE
‘N ca ghè sèmpèr piaghé sé l’òm ‘l ga ‘l bigaröl
e la fómnä le braghe.
In famiglia son doloroni se l’uomo porta il
grembiule e la donna i calzoni.
31 DOMENICA
S. RAIMONDO
‘L na còpä pö tanc la pènä d’òn dutùr, che ‘n
s-ciòp dè ‘n braó cassadùr.
Ne uccide più la panna di un medico, che
il fucile di un bravo cacciatore.
sale e il pepe e cuocete dolcemente tenendo
la carne un po’ al sangue. Affettate i filetti
e serviteli con il loro sugo di cottura e con
degli spinaci passati al burro.
BISTECCHE DI CERVO ALLA
CAMUNA
Ingredienti: 400 g di bistecche di cervo,
burro, 2 cucchiai di panna, bacche di
ginepro, rosmarino, farina bianca, brodo
di carne, vino bianco, sale, pepe, Genepy
e olio d’oliva.
Procedimento: infarinate le fettine di
carne e rosolatele nel burro e olio, giratele
sui due lati e aggiungete le erbe tritate, il
Genepy, insaporite e togliete la carne dal
fuoco. Versate nella padella il vino bianco,
fate evaporare, mettete la panna e formate
un sughetto abbondante aiutandovi con il
brodo, cercando di ottenere un sughetto
non troppo liquido. Versate il sugo sulla
carne e servite ben caldo.
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Rubriche
Il nostro dialetto
Luglio-Agosto 2014
MOSAICO DI MANDORLE
Un dolce
spettacolare
che ripaga a
pieno l’esercizio
di pazienza
necessario per
comporre il
mosaico.
Termini in via d’estinzione
Gèra: ghiaia, duna, banco di sabbia.
Gerèt: sabbia fine.
Gèré: greto.
Gèrlo: musone, lunatico, maniaco, testardo.
Geröla: rete da pesca per alborelle.
Geröle (vedi Gèré): greto.
Gerù(s): ghiaioso.
Gesusì: giungere le mani in preghiera.
Ghèba/Ghèbù: nebbia, foschia, furbacchione
(v. bolda, borda).
Ghéda: grembo.
Ghènga: compagnia di facinorosi,
associazione a delinquere.
Ghèo (Sghèo): verso, abitudine.
Ghidàs: padrino.
Ghídol: terra argillosa, compatta, con
pietrisco, marna.
Ghìnàlda: virago, donna mascolina.
Ghirba: otre in pelle, (trasfigurato) lasciarci
la vita, morire.
Ghirlo: vortice d’acqua.
Ghísa: fetta di polenta.
Gialà: tagliare la corda, scappare.
Giandina: boccetta del profumo, attacco
del segnalibro.
Gianìser: giannizzero, sostenitore fanatico,
tifoso sfegatato.
Giasöl: ghiacciolo.
Gìch: formaggio magrissimo.
Gimbàrda (vedi baltega): altalena, porta
cose del carrettiere appeso sotto il carretto,
usato anche come giaciglio pensile.
Gimbardì: gradino, scalino, predellino del
carro.
Gimbardù: persona sciatta.
Gingì: bell’imbusto, frinfrì.
Gingilo: gioiello.
Giöment (vedi ströment): persona
stravagante, bizzarra, cervellotica.
Giómer: vomere.
Giòna: cappotto sdrucito e largo.
Giòndina: allegria, baldoria, euforia.
Giösta: giusta, guardia di questura, esecutore
di giustizia.
Giöstaciàpe: ambulante, riparatore di
maiolica, rabberciatore.
Giöstrà: districarsi, dirigere.
Giòstroù: uomo di malaffare, maneggione.
Giόa (Giùa): recipiente per raccogliere i
fichi.
Giuèla: attrezzo a forcella, a zampa di gallina
per comprimere i raspi dell’uva nel tino.
Giustì: poliziotto.
Gnàgna: malessere, malavoglia.
Gnàgnera: pelle della mucca, (in senso
figurato) lo sciocco, uomo di malavoglia.
Per 10 persone
Ingredienti:
- 250 g di farina + il necessario per la spianatoia
e la tortiera;
- 150 g di burro ammorbidito + per tortiera;
- 1 cucchiaio di zucchero;
- 1 tuorlo;
Per la guarnizione:
4 uova; 300 g di mandorle macinate; 150 g di
burro fuso; 90 g di zucchero; 10 cl di liquore
amaretto; sale; 200 g di mandorle pelate.
Preparazione: In una capiente terrina
disponete la farina a fontana. Nella
conchetta centrale mettete il burro a pezzetti,
lo zucchero e il tuorlo. Amalgamate molto
velocemente, poi raccogliete l’impasto a
palla, avvolgetelo in un foglio di pellicola per
alimenti e riponetelo in frigorifero per 30
minuti. Infarinate la spianatoia e stendete
l’impasto con il mattarello preparando una
sfoglia molto sottile, con cui tappezzerete
una tortiera di 28 cm di diametro
preventivamente imburrata e infarinata.
Tenete da parte in fresco. Rompete le uova
e separate gli albumi dai tuorli.Versate
in una terrina le mandorle macinate e,
mescolando molto energicamente con un
cucchiaio di legno, incorporatevi il burro
fuso, lo zucchero, i tuorli ed il liquore.
Montate gli albumi a neve ferma insieme
con un pizzico di sale e amalgamateli alla
preparazione precedente, quindi versate il
composto sulla base di pasta nella tortiera
e livellatelo con una spatola. Disponete poi
le mandorle sul composto, avendo cura di
collocarle il più armoniosamente possibile.
Infornate la tortiera a 180°C per 40
minuti; se le mandorle tendessero a scurirsi
troppo, copritele con un foglio d’alluminio
da cucina. Gustate il “mosaico” tiepido o
freddo.