Diapositiva 1

Transcript

Diapositiva 1
L’Africa tra sviluppo e
sottosviluppo
Il ruolo dell’acqua
ISPI, 25 Marzo 2009
Giorgio Cancelliere
L’accesso all’acqua potabile in
Africa
• Dei 1,2 miliardi di persone che nel mondo
non hanno ancora accesso all’acqua
potabile, 313 milioni vivono in Africa di
cui 95% nell’Africa sub-sahariana (dato
2005)
• 48 milioni (15%) vivono in ambienti urbani
• 265 milioni (85%) in ambienti rurali
Media dei acceso all’acqua potabile in Africa: 61% , di cui 83,7% in ambiente
urbano e 51,7 % in ambiente rurale. Mondo: 81% (92% urbano, 78% rurale)
I fattori condizionanti la disponibilità
di risorse idriche
•
•
•
•
•
Distribuzione non uniforme delle risorse idriche
Crescita demografica
Ambiente (variazioni climatiche e inquinamento)
Conflitti per il controllo delle risorse idriche
Povertà, basse capacità gestionali delle risorse e alti
costi di finanziamento necessari per migliorare l’acceso
all’acqua
Accesso all’acqua e disponibilità di risorse idriche
L’africa preleva il 3,7% delle sue risorse rinnovabili
13 paesi su 177 (7%) detengono 64,4% delle risorse idriche mondiali
rinnovabili:
Brazil (14,9%), Russia (8,2%). Canada (6%), United States of America (5,6%),
Indonesia (5,2%), China (5,1%), Colombia (3,9%), India (3,5%), Peru (3,5%),
Congo (2,3%), Venezuela (2,2%), Bangladesh (2,2%), Myanmar-Burma
(1,9%).
Parametri mondiali per valutare le risorse disponibili di
acqua per far fronte alle richieste di agricoltura, industria,
energia e ambiente (m³/anno per persona)
•
•
•
•
> 1.700 m³/a
1000 – 1700 m³/a
500 -1000 m³/a
< 500 m³/a
Buono
Stress idrico
Scarso
Assolutamente
scarso
Oggi 700 milioni di persone in 43 paesi
vivono sotto la soglia di scarsità (1000
m³/a)
Paragone tra popolazione con accesso all’acqua potabile riferita al 1990 e al 2004
Prelievo di acqua dolce per uso
100%
80%
60%
40%
20%
0%
Africa
America
Settrentionale e
Centrale
America
Meridionale
Asia
Popolazione totale nel 2005: 6.450,6 milioni
Popolazione totale nel 2015 : 7.219 milioni
Europa
Oceania
Totale
Agricoltura
Industriale
Domestico
Il maggior rischio futuro è per l’agricoltura
•
L’agricoltura mondiale assorbe in media il 70% dell’insieme dei
prelievi d’acqua (raggiunge il 90% nei paesi sottosviluppati),
l’industria preleva il 20%, mentre gli usi domestici il 10%.
•
I sistemi di irrigazione agricola – soprattutto quelli richiesti
dall’agricoltura intensiva – perdono in media il 40% dell’acqua
che consumano
•
L'International Food Policy Research Institute prevede che agli
attuali tassi di crescita demografica e di consumo idrico, entro il
2025 il fabbisogno di acqua aumenterà oltre il 50%. Questo
aumento andrà a scapito degli agricoltori — in particolare nel mondo
in via di sviluppo, dove i raccolti dipendono molto più direttamente
dalle irrigazioni rispetto al Nord America o all'Europa.
Accelerazione dello stress idrico
La produzione del cibo per una famiglia richiede
70 volte la quantità di acqua che per gli usi
domestici.
-Per produrre 1 Kg di riso ci vogliono 2.000-5.000 l
-Per produrre 1 hamburger ci vogliono 11.000 l
-Per produrre 1 Kg di pane ci vogliono 1.000 l
Cambiamenti climatici e possibili scenari
20% dell’incremento della scarsità d’acqua mondiale sarà dovuto ai cambiamenti climatici
Aree con alto
rischio di siccità
La cattiva gestione delle risorse idriche e dell’ambiente
danneggiano la disponibilità di risorse idriche
• Conflitti locali (agricoltori/allevatori), nazionali (uso irriguo
o potabile o industriale, dighe), internazionali (bacini
transfrontalieri)
• 40% della popolazione mondiale dipende da risorse
fluviali transfrontaliere (bacini)
• Competizione sulla quantità delle acque da gestire
• Impatto sulla qualità (acqua e solido trasportato, terreno
fertile per agricoltura)
• Tempi di flusso dell’acqua (navigabilità)
Bacino idrografico del Nilo
•
11 paesi interessati: Burundi, Repubblica Centro Africana,
Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya,
Ruanda, Sudan, Tanzania e Uganda.
•
150 milioni di persone vivono nel bacino del Nilo, che mette in
contatto il 97% della popolazione egiziana agli abitanti di Etiopia e
Uganda. Nel 1929 gli accordi tra Egitto e Inghilterra prevedevano
che ogni paese che avesse voluto utilizzare le risorse idriche del
Nilo, doveva preventivamente chiedere l’autorizzazione all’Egitto.
Nel 1959 un ulteriore accordo fu firmato tra Egitto e Sudan per l’uso
delle risorse. Nel 2050 si prevede che la popolazione nell’area
raggiungerà 340 milioni e questo aumenterà la domanda di
approvvigionamento dalle acque del bacino del Nilo, in particolare
da parte dell’Etiopia dal cui territorio provengono 85% delle
risorse del Nilo e che nello stesso momento è uno dei paesi più
poveri al mondo e con minor accesso alle risorse idriche (UNDP,
2006).
Bacino idrografico del Lago
Chad
• 8 paesi interessati: Chad, Camerum, Niger e Nigeria.
Algeria, Repubblica Centro Africana, Libia, Sudan
• Il lago ha oggi 1/10 della superficie di 40 anni fa. Oltre
ad una calo nella piovosità e lunghi periodi di siccità, la
causa è da ricercarsi anche nel fattore umano. Tra il
1983 e 1994, la domanda di acqua per irrigazione
quadruplicò senza una appropriata gestione. La diga di
Hadejia River in Nigeria ha danneggiato le attività ittiche
a valle, come altri sbarramenti in Niger, Nigeria e
Camerum hanno diminuito l’afflusso delle acque nel
lago.
Le prospettive per raggiungere gli Obiettivi del Millennio
• Dimezzare entro il 2015 la popolazione mondiale che
non ha accesso a fonti d’acqua potabile e a strutture
igienico-ambientali (circa 200 milioni di persone in Africa
considerando la crescita demografica)
• Mancato raggiungimento del MDG nell’area africana
sub-sahariana
• Minimo investimento per raggiungere il MDG è di 8
miliardi di Euro all’anno (circa 2,5 miliardi in Africa).
Problemi e suggerimenti
•
•
•
•
•
•
•
Lunghe procedure burocratiche nella disponibilità finale degli aiuti
Decisioni centralizzate nei paesi donatori (si tendono oggi di
superare dopo le dichiarazione di Parigi del 2005)
Attesa degli investimenti privati (rapporto attuale pubblico-privato
7:1)
Rilancio degli investimenti ponendo particolare attenzione a
costruire le capacità di gestione di istituzioni e comunità (possibilità
di finanziarsi i costi di gestione, manutenzione ed espansione degli
impianti)
Introduzione di tecniche irrigue ad alto risparmio idrico
Rafforzamento degli accordi internazionali sull’uso appropriato delle
risorse di bacino
Maggiore sensibilizzazione dei paesi poveri sull’utilizzo del loro
budget istituzionale per migliorare l’accesso delle risorse idriche
“I popoli antichi e quelli che oggi vivono
più vicini alle forze della Natura sapevano
che distruggere l'acqua equivaleva a
distruggere sé stessi. Solo le moderne
culture “avanzate”, spinte dalla logica
dell'acquisto e convinte della propria
supremazia sulla Natura, hanno mancato
di onorare l'acqua” (Barlow e Clarke,
2005)
GRAZIE