N° 43 del 06/12/2014
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N° 43 del 06/12/2014
Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:58 Pagina 1 0828. 1991330 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177 Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€ ALTRO ARTICOLO A PAGINA 5 Anno XV n° 43 del 06 Dicembre 2014 CAPACCIO PAESTUM Quel sorriso della cilentana... Era la fine di un settembre di qualche anno fa, e nelle colline del Cilento l'aria era dolce di fichi bianchi e ancora tiepida di estate. La mia auto mi aveva portato - lei -, a zonzo, e viaggiavo con la sicurezza di chi conosce ogni curva, ma con la lentezza di chi vuole apprezzare tutto ciò che vede intorno. Mi sentivo turista a casa mia, insomma. In fondo, però, non ero tanto una turista di luoghi quanto, piuttosto, di emozioni, che seguivano anch'esse il circuito di curve in collina che avevo davanti: su, giù, destra, sinistra, piano, forte. Esattamente così camminavano i miei pensieri. Per questo, sbucata dietro l'ennesimo alto dosso, e trovato davanti a me uno spettacolo naturale da togliere il fiato, tra l'azzurro intenso del mare e il verde grigiastro degli ulivi, rallentai ancora di più, fino a fermarmi, per cercare di contenere con uno sguardo solo tutto ciò che avevo di fronte. Qualche secondo, per razionalizzare il tutto, e per accorgermi di essere in sosta davanti a un piccolo cimitero, affacciato lì, su quella meraviglia visiva. Sembrava chiamarmi, quel posto, e ci entrai. Pochi minuti per girarlo tutto, in silenzio, e in un raccoglimento che, pur non avendo nulla di religioso, aveva però un forte senso mistico. Intimistico, forse, meglio. Nel momento di uscire, scorrendo i nomi sulle tombe, e guardando velocemente le foto di persone che, in qualche modo e stranamente non mi parevano del tutto sconosciute, la vidi. Laggiù, una foto in bianco e nero con lo sguardo di traverso e un nome, in mezzo ad altri: un nome di donna e il viso di una ragazza, bello, volitivo, orgoglioso, il viso di una cilentana morta a vent'anni. Ci siamo guardate, le ho sorriso, emozionata. Avrei voluto dirle qualcosa, così, d'impulso, ma sono stata zitta, e sono uscita dopo qualche minuto col mio sorriso sulla bocca, di traverso come il suo sguardo. La mia auto mi ha riportata a casa e, guidando, le ho cantato una canzone di Tenco. O forse due. (Pao la Raeli) € 1,00 Voza “rimpasta” la giunta: la ciambella avrà il buco? CARICATURA DI PAOLA PAOLINO Italo Voza “rimpasta” la giunta: ecco le nuove deleghe Il sindaco Italo Voza integra e rimodula le deleghe affidate ai componenti della giunta comunale, dopo le dimissioni di Maria Rosaria Palumbo e la nomina del nuovo assessore Franco Sica. Ecco i decreti di nomina con le rispettive deleghe assegnate ai cinque assessori della giunta capaccese. Al vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Nicola Ragni sono state affidate le deleghe a: Stu, servizi demografici, servizi al cittadino, diritti dei consumatori, risorse umane, servizi cimiteriali, contratti di quartiere, formazione professionale, rapporti con il territorio, piano per gli insediamenti produttivi, acquedotto comunale, innovazione tecnologica, arredo urbano. Assessore alle politiche sociali e alla sanità èMarilena Montefusco, con deleghe a: servizi e competenze igiene, sanità, randagismo, diritti degli animali, rapporti con il consiglio, politiche sociali e del lavoro, politiche educative, politiche di genere, della famiglia, d’integrazione, osser- vatorio oncologico, dieta mediterranea. Assessore al turismo è Vincenzo Di Lucia, con delega a: servizi di turismo, spettacolo, beni culturali, spettacoli ed eventi, marketing territoriale, riqualificazione e valorizzazione della costa di Paestum con realizzazione di percorsi pedonali e infrastrutture a servizio del mare, Expo 2015. La carica di assessore allo sport e al tempo libero è stata assegnata a Francesco Sica, con delega a: Suap, attività produttive, politiche dello sport e del benessere, rapporti con i borghi, edilizia sportiva, agricoltura e zootecnia. Assessore all’identità culturale è, infine, Eustachio Voza, con delega ai servizi di : pubblica istruzione, edilizia scolastica, cultura, avvocatura e contenzioso, patrimonio verde, piano di sviluppo regionale, politiche ambientali ed energetiche, depuratore e rete fognaria, politica per lo sviluppo sostenibile, progetti strategici e finanziamenti nazionali ed europei. Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:58 Pagina 2 2 N° 43 06 Dicembre 2014 ALTAVILLA - Gente complicata gli altavillesi Il ritratto della gente della collina degli ulivi [email protected] PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie, Rummerie, Alberghi e Discoteche INFO&CONTATTI tel 0828 730510 / fax 0828 72805 S. S 18, Km 89, 700 Capaccio [email protected] www. planetbeverage. it “Quando Anguilla ritornó a Santo Stefano Belbo trovó tutto cambiato,eppure era rimasto esattamente tutto identico. Così Anguilla capì che era lui ad essere cambiato”. Cesar e Pavese, La luna e i faló . La maggior parte dei paesi interni cilentani sono dominati dal criterio dell'uniformità. Spesso hanno anche pochi cognomi. C'è dove si producono solo i fagioli e si cucinano solo le castagne. Dove sono stati tutti briganti e dopo carabinieri. Dove gli abitanti hanno, fateci caso, le stesse "facies": segno di uno scarso scambio di patrimonio genetico. In altri paesi, soprattutto in quelli di mare o spiaccicati accanto alle vecchie vie storiche, c'è tutto e il contrario di tutto. Il sangue si è abbondantemente mischiato per tutta una serie di ragioni che non è il caso d'indagare: guerre, immigrazioni, pellegrinaggi, tanto per fare un elenco. Il mio paese, Altavilla Silentina, sta più tra i secondi. E se ne vanta. Perché non è sul mare, che vediamo all’orizzonte, e non ci passavano le strade consolari romane. Ed ancora oggi una misconosciuta strada che porta a Castelcivita e a Roccadaspide è affogata dagli scalini e dai balconi di via Borgo S. Martino. Un bus, di quelli a due piani non ci passa. Altavilla caput mundi! Eppure, quando ci fu quel tempo che vide gli etruschi a Pontecagnano ed in tutto il Picentino, i greci d'Occidente tra Paestum e Velia con i lucani appostati e guardinghi sugli Alburni: noi eravamo lì, a poche decine di chilometri di distanza da tutti questi luoghi. Perfettamente equidistanti. Sì, da tutti abbiamo preso ed a tutti abbiamo dato. Anche ai pirati berberi che sovente, e prepotenti, ci fecero visita. Molti di noi potrebbero facilmente andare nel Maghreb e confondersi con i locali. Sorridete pure, siamo un paese aperto: il centro antico non è chiuso tra le gole di un'inaccessibile montagna ma ci s'arriva risalendo le giogaie di dolci colline. E quando la Piana del Sele era malsana per i miasmi della palude e la malaria non perdonava, quassù qualcuno (non tutti, per la verità) si godeva la vita. Questo raccontano le tante storie del Castello dove i discendenti dell'abate Ciccio Solimena vissero, o meglio se la spassarono, per oltre due secoli. Tutti quelli che passavano per la pubblica via dovevano ossequiare i signori e le cose migliori andavano a loro. I furbissimi briganti che stavano dentro al vicino bosco di Persano, una specie di Supramonte salernitano di quei tempi, sulla collina altavillese ci venivano perché avevano gli appoggi di tante donne - vivandiere. Persano è ai nostri confini con un lungo tratto del bello e pescoso fiume Calore. I re qui erano di casa. Carlo III, Francesco e Ferdinando di Borbone amavano venirci a caccia. Goethe ci venne e ne scrisse. Hackert la dipinse. Fu culla dell'allevamento della razza equina omonima che trionfò in diverse Olimpiadi ed oggi è sede della Brigata Garibaldi: una delle più "operative" unità dell'Esercito italiano. È il passato con le sue luci (poche) e le tante ombre. Ancora: altri hanno avuto le industrie con i soldi dello stato? Noi di Altavilla, oltre alle regolamentari tre torri, sul gonfalone comunale abbiamo, virtualmente, i caseifici che sfornano la mozzarella più buona del salernitano. Un successo costruito, in meno di un decennio, da allevatori oggi diventati industriali. Torna il tema di un'Altavilla Silentina doppia o una e trina: divisa tra una Piana del Sele alla quale appartiene per l'agricoltura avanzata ed un'imprenditoria vivace, ed un territorio collinare che è cilentano per tante consonanze, non secondaria quella musicale. C'è poi l'Altavilla Silentina dell'appartenenza religiosa raccontata dalle oltre trentacinque chiese ma anche da un non troppo passato "culto" massonico dalle atmosfere sulfuree. Gli altavillesi sono d’indole complessa poiché prodotti da lunghe stratificazioni culturali ma sono di generosi e di buon cuore. Or este Motto la Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:59 Pagina 3 PROVINCIA N° 43 06 Dicembre 2014 3 Una “fuga” durata 40 assessori, 32 staffisti e 100 consulenti Il presidente Canfora torna sulla dura realtà dei conti dell’ente e bachetta Cirielli “Nella difficile situazione economico-finanziaria che sta attraversando il nostro Paese, in particolare il meridione d'Italia e, dunque, anche la nostra comunità provinciale - afferma il Presidente della Provincia, Giuseppe Canfora – nessun amministratore pubblico che abbia veramente a cuore le sorti dell'Ente chiamato a governare, può rimanere inerte di fronte alle difficoltà oggettive di adempiere ai propri doveri istituzionali a causa della scarsa disponibilità di risorse economiche. Nel caso della Provincia di Salerno, le risorse economiche non mancano solo a causa dei tagli operati dal Governo centrale, costretto a tanto anche dalle regole di bilancio imposte dall'Europa, ma sono state determinate, per una non trascurabile parte, dalla disamministrazione del governo guidato dall'onorevole Cirielli e dal suo delfino signor Iannone, che a vario titolo, si “stupiscono”, sorprendentemente, delle mie dichiarazioni sulle criticità riscontrate, piuttosto che fare ammenda di se stessi. Dovrei essere io - continua il Presidente Canfora - a rimanere stupito del fatto che a parlare è quello stesso Cirielli, che a soli due anni dalla sua elezione, ha pensato bene di abbandonare il suo posto, in cambio di una più comoda e sicura poltrona di par- lamentare, e lasciare la Provincia di Salerno a un suo delegato, direttamente da lui nominato, come usava il Sovrano nel Medioevo, che concedeva un feudo al Vassallo che gli aveva giurato fedeltà, mai eletto ad alcuna carica pubblica ed accompagnato da una schiera di oltre 40 Assessori. E’ appena il caso di ricordare la pletora di staffisti (32 per la precisione) che hanno affiancato l’esercito degli Assessori, gli oltre 100 consulenti esterni (dopo la promessa elettorale di valorizzazione delle sole risorse interne dell’Ente), per non parlare della incredibile quantità di “consiglieri politici”, dichiaratamente gratuiti ma pur onerosi, perché si sono serviti di risorse della Provincia. Per tacere del ricorso sistematico alla nomina di legali esterni per i sinistri, senza alcun criterio logico, nemmeno logistico (emblematici i casi di avvocati provenienti da altre province incaricati di assistere l'Ente dinanzi ad uffici giudiziari anche lontanissimi) e spesso per vertenze che, opportunamente gestite, avrebbero potuto e dovuto trovare una bonaria composizione con notevole risparmio per l'Erario. Un dato su tutti! Ci riferisce, infatti, il Broker dell'Ente - dichiara il Presidente Canfora -, che la mancata o scarsa manutenzione delle strade provinciali, peraltro gestita, Pino Di Chiara, saluti dall’Algeria Il papà Fulvio arrivò da Roma a seguito dei lavori della Riforma Fondiaria. Geometra e delicato pittore d’acquerelli. Finora dei figli il più noto era Germano, già impegnato in politica e medico amato dai suoi pazienti. Giuseppe, Pino per gli amici, è di professione geometra alle dipendenze di grandi imprese. Dopo essersi a lungo occupato di restauro di beni culturali. Ora, a 63 anni, è in Algeria con Ansaldo Energia come supervisore delle opere civili per un centrale elettrica ad Hassi Messaud, nel deserto del Sahara. A Pino, nostro affezionato lettore, i saluti della redazione. in gran parte, in cambio di milioni di euro all'anno, dalla partecipata Arechi Multiservice, a sua volta retta da un ex assessore cirielliano, riciclato nella qualità di Amministratore delegato, ha portato ad una mole di sinistri per un valore complessivo di oltre 19 milioni di euro negli ultimi 5 anni. Dai mille e più sinistri denunciati ogni anno, dal 2009 ad oggi, sono scaturiti centinaia di giudizi ai quali il settore contenzioso, affidato, nei fatti, alle particolari cure dell'Assessore Bellacosa, ha risposto spesso con inutili difese solo per scaricare unicamente la condanna della Provincia sulla successiva amministrazione. Una pesante eredità negativa, questa, ben più corposa di quella che l'onorevole Cirielli lamenta di aver ricevuto dalla gestione che lo ha preceduto. Aggiungiamo - sottolinea il Presidente Canfora - le poltrone moltiplicate nelle società partecipate, e le fondazioni in house, che hanno unicamente drenato risorse. A cosa è servito, ad esempio, immettere milioni di euro nel pozzo senza fondo dell’Aeroporto Costa d’Amalfi, senza prima realizzare l’allungamento della pista? Purtroppo sono certo, con mio grande rammarico, che nel tempo emergeranno altri problemi lasciati dall'amministrazione Fra- telli d’Italia; tuttavia, piuttosto che soffermarmi in inutili e sterili polemiche, che non appartengono al mio stile e che la gente, che stenta ad arrivare a fine mese, è stanca di ascoltare, mi adopererò, unitamente ai consiglieri di maggioranza che mi sostengono, per trovare un utile rimedio nell’interesse esclusivo dei cittadini della Provincia di Salerno”. Tel 0828. 1991330 Fax 0828. 1991331 e-mail: redazione@unicosettimanale. it url: www. unicosettimanale. it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola [email protected] Grafica ed Impaginazione Luciano Marino Stampa C.G.M. s.r.l. Contrada Malagenia, 84061 Ogliastro Cilento - (SA) tel. 0974 844039 Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25, 00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10, 00 Unico + I Piccoli € 30, 00 Arretrati: € 2,00 + sp.di sped. Per abbonarsi: Codice IBAN: IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585 C.C. Postale: 53 07 14 94 intestato a Calore s. r. l. Tiratura: 3500 copie Il N° 43 di Unico è stato chiuso in redazione il 03/12/2014 ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il giorno 05/12/2014 presso il CPO di Salerno Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:59 Pagina 4 4 N° 43 06 Dicembre 2014 Utilizzo dei beni confiscati alla criminalità Primo atto di ripristino della legalità, ora fate sul serio E' di questi giorni la notizia di ulteriori beni confiscati alla camorra in agro di Eboli. Non sappiamo se il provvedimento è definitivo, ma nel caso in cui lo fosse, o lo diventasse, noi riteniamo che il Comune di Eboli debba richiedere che questi beni gli vengano assegnati, ed inseriti nel patrimonio comunale come in anni passati, sicuramente fino al 2005, è sempre stato fatto. In questa direzione sollecitiamo la Commissaria Straordinaria, dott.ssa Filippi,che regge attualmente le sorti del nostro Comune. Occorre, naturalmente, avere subito delle idee sul come utilizzare questi beni: oltre ad una villa, si tratta di terreni agricoli. Questi, noi riteniamo, possono , ad esempio, essere fatti rientrare nel protocollo d'intesa che proprio in questi giorni la Commissione Straordinaria che regge il Comune di Battipaglia ha firmato con il Centro Ricerche, per interventi a favore delle produzioni ti- piche della Piana. In questo caso si è trattato dell'accordo per rimettere a coltura, su terreni confiscati alla camorra, quella tipologia di pomodoro , il "fiaschetto", proprio della nostra realtà agricola fino agli anni settanta. Una scelta di grande intelligenza e di grande attenzione verso la riscoperta e la valorizzazione delle produzioni tipiche della Piana, di cui troppo spesso si parla senza che alle parole seguano i fatti. Si potrebbe, a nostro avviso, riprendere una progettualità con l'ICATT di Eboli, o altre "comunità" presenti nel territorio, affinché le terre confiscate vengano affidate a Cooperative di lavoro costituite dagli ospiti di queste strutture, come avviene in altre realtà italiane. Discorso che anche ad Eboli si era avviato, in modo concreto, su una ex azienda bufalina. La recente confisca riapre la questione dello stato dei tanti beni confiscati alla camorra, di cui il Comune di Eboli, negli anni fino al 2005, è stato destinatario: aziende agricole, appartamenti, depositi , ville ecc. Di queste strutture il nostro Comune aveva chiesto l'assegnazione per acquisirle al patrimonio comunale - ed erano in corso le pratiche burocratiche per definire il rapporto e su di esse erano stati elaborati progetti di utilizzo a fini sociali. La villa Falcone-Borsellino sulla litoranea è soltanto uno dei tanti beni che il Comune aveva richiesto di ottenere in assegnazione, ma da anni di essi non si ha più notizia. Sapere se sono stati acquisiti al patrimonio comunale, o quale sia lo stato delle pratiche e quale ne sia, eventualmente, l'utilizzo deciso, è cosa di cui faremo richiesta alla Commissaria Straordinaria. In questi anni è stato impossibile avere risposte o informazioni dall’ Amministrazione comunale. Riaffermare la "LEGALITA' " sul nostro territorio passa anche attraverso atti concreti da parte delle Istituzioni locali, e quello del richiedere di acquisire al patrimonio comunale di Eboli i beni confiscati, ed utilizzarli per finalità produttive e sociali, è l'atto più concreto che una Istituzione possa compiere. ALTAVILLA ripartono i lavori alla scuola media per oltre 700 mila euro La metà a carico del comune. Giardullo: “successo” Altavilla Silentina. 300mila euro per la scuola media “Giovanni XXIII”, in via Peschiera. E’ questa la spesa prevista dall’amministrazione comunale. Il decreto per la concessione dei fondi dal Miur verrà firmato entro questo mese. "Si tratta di finanziamento molto importante -afferma l’assessore al bilancio Enzo Giardullo, che ha capeggiato la delegazione recatasi al Ministero dell’Istruzione a Roma – perché finalmente siamo passati dalle parole ai fatti. Abbiamo ottenuto in tutto 300mila euro. Il progetto di riqualificazione della struttura prevede una spesa complessiva pari a 767.916,65 euro. Quasi metà della somma è stata ora finanziata dal Miur, che ci ha assicurato la firma del decreto entro la fine del 2014. L’altra metà, invece, è a carico dell’amministrazione comunale". L’istituto scolastico che ospitava gli alunni delle scuole medie era stato chiuso oltre un anno e mezzo fa, a seguito di problemi relativi all’adeguamento antisismico e l’agibilità della struttura. Il primo acconto per i lavori di riqualificazione della scuola “Giovanni XXIII”, pari a 85.758,84 euro, era stato concesso lo scorso mese di gennaio. "Rendere agibile la scuola media – continua Giardullo - è fondamentale per il territorio di Altavilla Silentina. La chiusura della struttura e il successivo trasferimento dei bambini, prima a Cerrelli e poi all’interno dei locali che ospitano già la scuola elementare, è stato un evento traumatico per il territorio. Come Comune ci impegniamo a coprire l’altra metà dei costi per la ristrutturazione di un edificio che è fondamentale per il nostro comune. Sin da quando la struttura è stata chiusa ci siamo impegnati per la sua riapertura. Si tratta di un atto dovuto, per restituire dignità ai bambini e alle famiglie, e una responsabilità alla quale, come amministratori, non possiamo sottrarci". I lavori di riqualificazione e consolidamento della struttura in via Peschiera partiranno immediatamente dopo la firma del decreto. Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:59 Pagina 5 N° 43 06 Dicembre 2014 Perché gli uomini uccidono le donne...e la fanno franca? Due femminicidi nel Cilento e negli Alburni nell’arco di 48 ore Ripristinato il sentiero che da Capaccio Vecchia conduce al castello Postiglione e Vibonati, due ridenti paesini uno negli Alburni e l’altro nel Cilento, in cui tutto ci si poteva aspettare, tranne che nascondessero nel loro seno l’orco, la bestia, l’assassino, il mostro. Maria è stata uccisa a Postiglione dall’ex marito Cosimo con un coltello utilizzato per i lavori agricoli. Pierangela è stata uccisa a Vibonati dal marito Alessandro con un coltello da cucina. Due donne accoltellate dai loro uomini, che tali si sono dimostrati, liberando tutto il loro istinto di morte e la loro follia omicida. Due donne ammazzate dai loro consorti, che non si sono dimostrati compagni, ma nemici carichi di ferocia. Due donne private della loro vita dai propri coniugi, che non hanno saputo coniugare altro che sangue, crudeltà e morte. L’87% delle donne asssassinate, vengono uccise dai propri familiari, e, il 95% di questi assassinii è commesso da un marito, da un compagno, da un convivente. Ogni tre giorni un “uomo” uccide la propria compagna, 130 donne vengono assassinate ogni anno in Italia, il 69% dei casi di femminicidio è preceduto da violenza e stalking, questo conferma che l’assassino prima di uccidere ha maltrattato, violentato fisica- Questa mattina il sindaco Italo Voza e l’assessore all’Ambiente Eustachio Voza hanno incontrato i rappresentanti della SMA Campania spa (Sistemi per la Meteorologia e l’Ambiente Campania), società partecipata della Regione Campania che si è occupata dei lavori di risanamento e riqualificazione del sentiero che da Capaccio Vecchia (area del santuario della Madonna del Granato) conduce al castello di Capaccio. Nel corso dell’intervento, finalizzato al ripristino della qualità ambientale del sentiero, sono stati eseguiti interventi di recupero degli ecosistemi e delle biodiversità dei siti. L’intervento, a costo zero per il Comune di Capaccio, ha una triplice valenza: ambientale, di prevenzione del rischio idrogeologico, e turisticoculturale, in quanto il sentiero, che in passato era ostruito da sterpaglie, oggi è agevolmente percorribile da appassionati di trekking e non solo, consentendo di raggiungere il castello che fu sede della congiura di Capaccio ordita dai feudatari contro il re Federico II di Svevia nel 1246. L’incontro di questa mattina, oltre che per fare il punto sui lavori eseguiti, è stato voluto dal sindaco Italo Voza per programmare nuovi interventi per il risa- mente e psicologicamente la povera vittima per lungo tempo. Le donne possono difendersi dai propri assassini chiamando il 1522, oppure utilizzare il sito internet (www.sara-cesvis.org), dove, attraverso la compilazione di un questionario del tutto anonimo può capire il rischio che sta correndo. La rete può essere utile per salvare una vita, dalla rete ci è arrivato il racconto di Paola in viaggio nel Cilento, che potremmo consigliare a tutte le donne... Lucio Capo 5 namento e la riqualificazione ambientale di altre aree del territorio. «Nel ribadire la nostra disponibilità a portare avanti una collaborazione istituzionale che si è rivelata esemplare, ci teniamo a dire che lavorare in un territorio così ricco di potenzialità e attento dà reali soddisfazioni ad un’istituzione regionale come SMA», ha dichiarato Cosimo Silvestro, Direttore di SMA Campania. «Ringrazio a nome degli appassionati e dei cittadini di Capaccio Paestum la SMA Campania, i tecnici e le maestranze che hanno lavorato alla realizzazione di questo progetto. Infatti, è importante sottolineare, oltre all’indubbio valore di riqualificazione ambientale dell’intervento, anche la sua funzione di prevenzione del rischio idrogeologico», ha dichiarato il sindaco Italo Voza. Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:59 Pagina 6 6 N° 43 06 Dicembre 2014 Indagine sui Borghi d'Italia "Capaccio" Intervista a Dora Celeste Amato, giornalista, scrittrice, saggista Intervista di Maurizio Vitiello a Dora Celeste Amato, giornalista, scrittrice, saggista, che soggiorna a Capaccio, in provincia di Salerno. Com’è nato il suo amore per Capaccio, in provincia di Salerno? Può parlarci delle prime volte che è arrivato in questo scorcio salernitano? Circa trent’anni fa mio padre acquistò, a Paestum, allora frazione di Capaccio (Sa), una villetta, 160 mq.: lui non parlava di Paestum come di una zona marina ma, chiamandolo ‘Pesto’, quasi un reiterare l’appellativo greco, diceva, “andiamo, o vado, in campagna”. L’abitazione, in zona “Acquarulo di Licinella” era circondata da un giardino, lato strada, e da un orto, lato torrente ‘Capo di fiume’. Tutto ciò gli dava , forse, la sensazione di trovarsi in campagna, o almeno tra il verde. Eppure, uomo di collina, lucano, il mare era il sogno. Ma, forse, lo sentiva un ‘tradimento’. E, dunque, cercava di sentirsi legato ad entrambi. Chissà, forse favole di un’eterna poetessa … Molto legato a questo luogo, era lì ogni fine settimana ma, spesso, anche soltanto dalla mattina alla sera. Ricordo che, era la vigilia della mia laurea, una domenica, ‘pretese’ che andassimo lì, lui, mia Madre ed io, con …l ibri al seguito, pur di non interrompere il suo’idillio’ con ‘Pesto’!. Lo capivo e, pur vivendo male la sua estrema severità, forse in modo inconscio, ho iniziato a sentire mio quel luogo e, ancor più, il borgo in collina, 450 m., Capaccio. O un tutt’uno. Amo più la campagna del mare esso mi ricordava il paesino lucano di mia Nonna, Nemoli (Potenza), ove trascorrevo le mie vacanze prima dell’acquisto della casa di Paestum. In un Palazzo di fine ‘700, arconi conventuali e circa 40 stanze, il retro verso la campagna a perdita d’occhio, il vialetto sotto i pergolati e le panchine per la sosta, lettura e scrittura. A Capaccio, atmosfera antica e silenziosa, molti sono i palazzi simili e, così, ho avuto sempre la sensazione che il Tempo si fosse fermato. Oggi è cambiato qualcosa? No, non è cambiato alcunché. Per fortuna o purtroppo? L’unica novità è la denominazione. Da pochi anni, il Sindaco ha disposto che il Comune si chiami ‘Capaccio Paestum’, data la notorietà mondiale della sua frazione più conosciuta. E se il Museo del Grand Tour, all’interno del bellissimo Convento di Sant’Antonio, da circa dieci anni attrae viaggiatori e turisti, non esistono grosse novità. Se non l’Associazione “Agorà “che si occupa di cultura del territorio. Ma, molto di nicchia, non ha molti legami con la … marina. Cosa c’è e cosa dovrebbe essere salvaguardato in termini di paesaggio e di habitat? Boschi, montagne con prestigiosi sentieri per trekking, artigianato del ricamo che va scomparendo -, palazzi antichi, portali opera di scalpellini-artisti, dovrebbero essere più conosciuti e valorizzati. Poi, in alto, isolato sullo sperone, il Santuario della Madonna del Granato, primo luogo ove si rifugiarono i pestani, anno 1000, in fuga dalla malaria della Piana del Sele. Granato? Sì, portarono con sé il culto di Hera Argiva ed il melograno. Dunque dal paganesimo al cristianesimo , la stessa attenzione alla terra e alla venerazione per il rinnovo delle stagioni. Tutto, però, tranne per il Granato - ma soprattutto durante la festa patronale, l’Assunta, il 15 agosto - è custodito come una sorta di geloso patrimonio che non vuole essere conosciuto. Questa è la sensazione che si prova. Anche perché, pur con la nuova denominazione, ciò rimane un’idea di ‘facciata’ ma i ‘capac- cesi’ si sentono molto diversi dai ‘pestani’. Arrivati al mare da Capaccio stesso (molti, ora, a Capaccio Scalo, luogo senza identità) e da molti paesi del Cilento, quasi sempre per impiantarvi attività commerciali. Oppure, già ex ‘ualani’ (coloro che si occupano dei bufali), spesso hanno dato vita a piccoli caseifici che, certo, non fanno ‘decollare’ l’interesse culturale. I pochissimi autoctoni, vivono poco e male i vincoli con il loro luogo straordinario. E molti, ahimé, non conoscono del tutto il patrimonio archeologico . Ad esempio, il bellissimo Museo archeologico, tenuto molto bene, curato, raramente è visitato dai ‘locali’, se non dalle scuole. Tutto ciò riguarda anche Capaccio. Può segnalarci i migliori percorsi per conoscerlo? Lasciarsi prendere dalla curiosità personale: il paese è piccolo, i vicoletti, i supportici, tanti, esiste soltanto l’imbarazzo della scelta. Quali persone ha apprezzato e ha frequentato in questo posto? Poche. Forse soltanto i fondatori ed i soci di Agorà. Meriterebbe una maggiore promozione questo luogo? Certamente. E’un luogo magico, ricco di suggestioni paesaggistiche, architettoniche, naturalistiche. Ad esempio, la piazza principale viene chiamata “I Giardini”. Infatti, panchine, vialetti ed alberi, è stretta e lunga, grande belvedere sulla Piana. Al tramonto e all’alba, laggiù, i Templi dorici sono un’apparizione divina. Gli abitanti ne sono pochi e riservati? Sì, pochi e molto riservati. Ecco perché è difficile fare amicizia. I cilentani dell’interno, poi, hanno sempre vissuto la paura delle aggressioni dal mare, dei saraceni. E questo è nel loro dna. A Capaccio, poi, ci fu , all’epoca di Fede- rico II, la congiura dei baroni. Dunque il ‘litigio’ è di casa. C’è qualche progetto applicabile a questo luogo? Credo, penso, che sarebbe auspicabile un maggiore contatto tra Piana e collina. Anche come residenze estive, BB, ristoranti tipici. Inesistenti. In quale altro luogo vivrebbe volentieri, e perché? Vivere? No, ma sapere di poterci andare in qualsiasi momento. Penso ad un luogo dell’anima. Alla mia Basilicata, in particolare tra i dorati tufi dei Sassi oppure alla mitica Val d’Agri, dai colori dei vedutisti inglesi e con le suggestioni degli scritti e dei dipinti di Leonardo Sinisgalli, Maria Padula, Giuseppe Antonello Leone. Mauriz io Vitiello Chiedici l’amicizia su faceb o o k h t t p s : / / w w w. f a c e book.com/redazione.unico Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:01 Pagina 7 SACCO N° 43 06 Dicembre 2014 7 Giuseppe Autuori, il primo generale di brigata ora a riposo Nella sua quarantennale carriera ha firmato operazioni molto importanti Sacco è un paesino che a tutt'oggi conta 582 residenti, con un'alta percentuale di anziani e pensionati. Se fosse possibile, in un'ipotesi di fantascienza, il “ritorno” dei suoi figli si potrebbero agevolmente allestire una sezione del tribunale (con un gruppo di valenti magistrati), un'ala di ospedale primari inclusi ed un istituto comprensivo al completo, volendoci fermare al settore pubblico e al territorio nazionale. In questo quadro da figurine Panini (celo, manca) si può contare, per la prima volta nella storia della comunità locale, su un generale di brigata della Guardia di finanza. Ad assurgere a tale prestigioso ruolo Giuseppe Autuori, classe 1953, ora collocato a riposo dopo 40 anni di servizio effettivo. Il curriculum di Pino, che vive a Lucca, è ricco di capacità ed abilità, a partire dalle lauree in giurisprudenza e in scienza della sicurezza economica e finanziaria, ma ad esso è strettamente col- legata una storia di ideali, passioni e senso etico. Le sue capacità investigative, esercitate in trenta anni di comandi operativi nel territorio di cinque regioni, si sono concentrate in particolare nel contrasto della criminalità economico-finanziaria e della corruzione, con attività d'indagine svolte anche fuori dai confini nazionali, nell'ambito di rogatorie internazionali. Un ambito di grande complessità, alla luce dei legami e delle interconnesioni tra economia legale ed illegale, rimbalzati non di rado dall'attualità, nei quali si innestano le grandi organizzazioni criminali. “Follow the money”, seguiamo il denaro, il principio di riferimento dei bravi investigatori come Pino, che in questi anni ne ha viste davvero tante, ma mantiene intatta la riservatezza del pubblico ufficiale, infranta dai motori di ricerca della rete. “La massima soddisfazione per un finanziere è collegata ad un'attività d'indagine che si concluda, in materia di polizia giudiziaria, con la condanna degli imputati e, per la polizia tributaria, con un accertamento fiscale complesso, che vada a buon fine e con un rilevante incasso per l'erario” dichiara. Un ulteriore motivo di merito il suo attaccamento al paese, “del quale ho ricordi indelebili, dove ogni angolo e portone mi rimanda a persone, tante scomparse, e nel quale anche i silenzi mi parlano”. La famiglia del generale, “chir' r' Fior” (quelli di Fiore) seguendo le classificazioni saccatàre (capostipite nonno Domenico Polito), sono a loro volta un piccolo esercito, modello testuggine, la formazione di fanteria dell'esercito romano. Se ne tocchi uno ti si rivoltano tutti contro. Il papà di Pino, Matteo, riposa nel cimitero di Sacco, la mamma Angelina vive prevalentemente in paese. A parte la famiglia, moglie e due figli, per il generale c'è l'amore sofferto per la pazza Inter, le partite a tressette, la musica, le escursioni in campagna per i funghi. Il suo buen retiro in paese è la “Macchia del sorbo”, dove c'è la tenuta di famiglia, eredità della nonna Donata. “Me la sogno anche di notte”. Silvio Masullo Vallo della Lucania. 12 dicembre il concerto di Natale Patrocinato dal comune di Vallo, il concerto natalizio di quest’anno del Cral si terrà il 12 dicembre alla Provvidenza di Vallo della Lucania e vede l’esibizione di veri artisti, a iniziare dai direttori: i Maestri Santina De Vita e Manfredo D'Alessandro, direttore del Coro “Bianca Maria Gigi”, di Marina di Camerota e dell’Orchestra da camera del Cilento e Vallo di Diano. Il Cral, guidato da Virginia Casaburi, prosegue nella sua opera di promozione culturale nel Cilento. Fondato nel 1984, vuole continuare in maniera convinta la sua mission iniziale: l'aggregazione e la valorizzazione delle risorse del territorio, nel caso specifico dell’arte, dei talenti locali. Importante per il Cral è la collaborazione con altre associazioni ed istituzioni del territorio. In scaletta, arrangiati dal Maestro D'Alessandro, gli ascoltatori troveranno Mascagni, Mozart, Bach, ma anche Bocelli, N. Rota, il jazz di H. Mancini e il rock di Zucchero e M. Jackson. Non mancherà la musica napoletana e il magico tango di Astor Piazzolla, per chiudere, ovviamente, con le magiche atmosfere natalizie come White Christmas e Oh happy day. La Schola cantorum San Pantaleone e la Corale Ensamble Vallese faranno da splendido legame tra i vari generi musicali in programma. Saranno supportati dal Quintetto G. Martucci e da musicisti d’eccezione come quelli dell’Accademia mandolinistica salernitana. L’Orchestra da Camera del Cilento e Vallo di Diano chiude un programma musicale di prestigio. A incantare il pubblico ci penserà inoltre il pluricampione del mondo di Fisarmonica diatonica Alessandro Gaudio, che stupirà gli ascoltatori per le sue acrobazie musicali. Nel 2013 Gaudio partecipa al Music reality show a Castelfidardo mentre in Russia vince il 63° trofeo mondiale CMA. Nel 2014 intraprende un progetto con il percussionista Gianluca Perazzo di musica ethno- jazz: Diatonic Duo. Con Marcello Pietromica (campione italiano 2014 sezione fisarmonica diatonica junior), Manuel Scarpitta (campione mondiale 2014 sez fisarmonica diatonica junior) e Francesco Chiariello (campione italiano 2014 sezione organetto junior) forma gli Ethnotrio. Voce simbolo dello spettacolo sarà il Baritono Juan Possidente. Apprezzato interprete del repertorio lirico e lirico leggero, fa del fraseggio e della profondità timbrica, nonché di un'emissione ricca di colori, le armi che gli hanno permesso di interpretare con successo i ruoli più diversi: Ping di un'applauditissima “Turandot” prodotta da Opera Festival Firenze, diretta da Armando Krieger, da George Sullivan per il Teatro dell'Ermitage di S. Pietroburgo. E’ stato un appassionato Silvio nei “Pagliacci” del Teatro Verdi di Salerno. Per Roberto De Simone ha cantato la “Serva Padrona”. Nel 2014 ha aperto l’anno con il Concerto di Capodanno con l’Orchestra Scarlatti a Napoli. Nicola Nicoletti C b b Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 8 8 N° 43 06 Dicembre 2014 AMBIENTE Missione impossibile…abbattere gli “ecomostri” Ora sotto con le tante “brutture” edilizie del Cilento Per incrementare il turismo in Italia bisogna abbattere gli “Ecomostri”. Questa è la lezione che ci proviene dalla demolizione dell’albergo abusivo di Alimuri, a Vico Equense sulla Costiera Sorrentina. Dopo 50 anni di battaglie giudiziarie, di accordi sottobanco, di ricorsi, di protocolli d’intesa tra governo e proprietà, di tentavi maldestri per salvare l’obbrobrioso scheletro di cemento abusivo che insozzava la spiaggia di Alimuri, il famigerato mostro di calcestruzzo è venuto giù con poco più di 60 chili di tritolo in pochi secondi…pochi secondi, durati una vita intera. Una vita di occasioni perse per il turismo e per la tutela ambientale. Perché quando la telecamera che inquadrava i rozzi pilastri, screpolati dalla salsedine, dell’Ecomostro, e, apriva il campo al resto della costa, saltava agli occhi immediatamente l’effetto “Pasolini”… primo piano di bellezza “recuperata”…piano sequenza di bruttezza consolidata. Un piano sequenza che sottolineava la coincidenza tra continuità spazio-temporale e realtà. Una rappresentazione della realtà, intesa come adesione al tempo presente, un tempo sciagurato di cementificazione della costa. Sulla spiaggia di Meta di Sorrento, come hanno potuto vedere milioni di telespettatori non v’era solo l’”Ecomostro”, ma a fianco e sopra di esso spiccavano, per la loro orribile presenza, fior di costruzioni, in totale distonia con la scogliera a picco sul mare. S’è voluto fare un micro intervento chirurgico su una piccola metastasi, ma il corpo malato, della Campania cementificata, rimane lì ad incancrenirsi e a puzzare, a puzzare ancora, un puzzo che durerà per chi sa quanti altri decenni. La demolizione dell’Ecomostro di Alimuri , è uno dei pochi esempi di riqualificazione ambientale… SPERIAMO!… e di ripristino della legalità, che si sono concretizzati in Campania, tra questi ricordiamo l’abbattimento dell’ecomostro del Fuenti a Vietri sul Mare, la demolizione delle case della camorra sulla litoranea di Pontecagnano e lo smantellamento delle ville abusive della collina di Montecorice. Ma tutto questo non riabilita quello che una volta era il Paese più Bello del Mondo. Tanto bello che l’UNESCO volle premiarlo con ben 50 siti patrimonio dell’umanità. Tra i 50 siti che si fregiano della medaglia dell’UNESCO la Provincia di Salerno spicca con la Costiera Amalfitana - il Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula – La Dieta Mediterranea quale patrimonio immateriale dell’Umanità. Della Terra Felix di una volta rimangono solo poche gemme, che come perle ai porci rimangono sfregiate, vandalizzate, incustodite ed inaccessibili ai turisti e ai viaggiatori, come capita a Velia e ad altre aree archeologiche della Campania. Dalla lista dei “50 gioielli”, restano esclusi altrettanti patrimoni culturali ed ambientali che potrebbero fare dell’Italia la prima meta turistica mondiale, ma come dice il saggio - siediti sulla riva del fiume che la bellezza passerà - .Ma si sa l’Italia è il paese delle contraddizioni, un Paese senza memoria, senza cultura, che ignora le enormi bellezze, che si contrappongono purtroppo ad immani bruttezze, illegalità, speculazioni e costruzioni incompatibili con l’ambiente circostante. Chi di noi non s’incazza nel vedere un albergo sulla spiaggia… e a Paestum, a Velia e a Catellabate c’è ne sono!… o si stranisce nel vedere una villetta in mezzo agli scavi archeologici…e a Paestum, a Velia e a Castellabate c’è ne sono!… Purtroppo nel Cilento di ecomostri ne abbiamo tanti, figli di una cementificazione selvaggia, di leggi non rispettate, di abusi e di speculazioni immobiliari. “La demolizione dell’ecomostro di Alimuri – ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – possa servire a dare un segnale chiaro ai cittadini, possa far capire, a tutti, che la difesa del territorio è una priorità. Le ammini- strazioni locali hanno il dovere di far rispettare le regole ed avere il coraggio e la serietà di vietare le costruzioni abusive e ripristinare i luoghi in cui si è costruito in violazione della legge. La prima e più importante battaglia che dobbiamo combattere è quella CULTURALE…per concretizzare azioni responsabili da parte di tutti nella tutela dell’ambiente. Sarebbe un grave errore pensare di combattere l’abusivismo e mettere in sicurezza il nostro Paese se non poniamo al primo posto la difesa del territorio. E’ nostro dovere custodirlo, perché non ci appartiene; è nostro dovere preservarlo, per consegnarlo migliore ai nostri figli. Da Ministro dell’Ambiente, non posso che appoggiare pienamente la demolizione dell’Ecomostro di Alimuri, che rappresenta senza ombra di dubbio una vittoria della tutela ambientale sulla cementificazione selvaggia”. Così parlò Gian Luca Galletti, a cui l’Italia non era ignota… e ignota non resterà. Noi, con la speranza nel cuore vorremmo porgere una semplice domanda, al ministro, a proposito degli ECOMOSTRI… che se dice a Rivombrosa? Lucio Capo Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 9 N° 43 06 Dicembre 2014 STORIE CILENTANE 9 SUPPLEMENTO ODIERNO AL SETTIMANALE UNICO “Il gatto selvatico, la martora e altri mammiferi nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.” Fototrappolaggio, distribuzione ed ecologia E’ stato di recente pubblicato il volume “Il gatto selvatico, la martora e altri mammiferi nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Fototrappolaggio, distribuzione ed ecologia” di Romina Fusillo e Manlio Marcelli, edito dall’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Con la pubblicazione di questo primo volume della nuova collana editoriale “Quaderni della Biodiversità” si inaugura una nuova stagione di divulgazione delle numerose ricerche nel campo delle indagini bio-ecologiche, finalizzate a conoscere, conservare e valorizzare la straordinaria biodiversità del parco. La pubblicazione, frutto di ampie e lunghe indagini condotte dai due zoologi, descrive i risultati di una vasta indagine, condotta nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che ha indagato ed approfondito le relazioni della presenza del gatto selvatico (Felis silvestris silvestris) e della martora europea (Martes martes) con la quantità e la fisionomia della vegetazione forestale. Lo stato di conservazione di queste due specie di carnivori, in Italia e in Europa risulta poco soddisfacente, anche le informazioni riguardanti l’ecologia e la di- stribuzione di questi due mammiferi sono scarse e frammentarie. La ricerca, nel panorama italiano ed europeo, rappresenta un raro esempio di applicazione della tecnica del fototrappolaggio, impiegata per lo studio dei piccoli e medi carnivori, per entità dello sforzo di campionamento e utilizzo di adeguate tecniche di analisi e modellizzazione dei dati raccolti. I mammiferi, in particolare i carnivori, includono specie elusive in molti casi minacciate dalle attività umane, che risultano spesso difficili da studiare anche a causa delle loro abitudini prevalentemente notturne. L’ampia disponibilità degli ultimi anni dei sistemi fotografici con sensori di movimento ha tuttavia rivelato enormi potenzialità nello studio, monitoraggio e conservazione dei carnivori. Le fotocamere con sensori di movimento (fototrappole) “catturano” automaticamente le immagini degli animali, utilizzabili nella forma di rilevamenti ripetuti della loro presenza, per stimare parametri di distribuzione, abbondanza e ricchezza delle specie. Il volume introduce il lettore alla bio-ecologia e conservazione del gatto selvatico e della martora, nel contesto dell’ampio gruppo dei carnivori di dimensioni medio-piccole “mesocarnivori”, all’uso della tecnica del fototrappolaggio e dei modelli statistici, enfatizzando i punti chiave del processo dell’indagine scientifica: la definizione degli obiettivi e delle ipotesi, lo sviluppo di un disegno di campionamento adeguato, la costruzione di modelli che rappresentano le ipotesi e il confronto delle previsioni dei modelli con i dati collezionati. La pregevole pubblicazione riserva agli occhi dei lettori una piacevole sorpresa, la visione di suggestive immagini dei paesaggi di uno dei più straordinari parchi nazionali d’Italia e, delle 15specie di mammiferi fotografate nel corso della ricerca, accompagnate da mappe di distribuzione e note di bio-ecologia che descrivono una parte importante ed affascinante della biodiversità animale e degli habitat del parco. a cura di Romina Fusillo e Manlio Marcelli Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 10 10 N° 43 06 Dicembre 2014 Regionali, partita la corsa per un posto in lista. C’è chi lascia Gennaro Mucciolo si farà “succedere” dal figlio Pasquale. Nel PD ecco Gina Fusco Degli uscenti, ad oggi, Gennaro Mucciolo, Antonio Valiante e Donato Pica, sono i consiglieri regionali pronti a passare la mano. In particolare Mucciolo passerà il testimone a suo figlio Pasquale che sarà naturalmente candidato nella lista del Psi che potrebbe rivedere la riproposta anche dell’assessore comunale Enzo Maraio. Valiante e Pica, invece, faranno posto nel Pd, già alle prese con l’abbondanza dei candidati e la riduzione dei posti, prevista dai tagli. Infatti sono nove i consiglieri regionali che dovrà eleggere la provincia di Salerno, rispetto ai dodici uscenti. Il fermento è alle stelle, soprattutto in casa De Luca, dove sono pronte le due opzioni: corsa con il Pd o candidatura solitaria e civica. Dalla sua, il sindaco di Salerno ha già due liste civiche: la consolidata Campania Libera ed un’altra che farà spazio anche ai transfughi del centrodestra. Poi se dovesse venire meno il Partito democratico, ci sarà quella del presidente. Allo stato nel Pd, oltre ad Anna Petrone, in pole position ci sono già i sindaci Franco Alfieri (Agropoli), Tom- maso Amabile (Fisciano) e Paolo Russomando (Giffoni Valle Piana). Tra le donne, Gina Fusco pare la più accreditata, seppure in cerca di collocazione in casa Pd è anche Carmen Guarino. Ma la segreteria provinciale dovrà assicurare anche un posto a Nello Fiore, che questa volta vuole entrare in Consiglio regionale anche con l’avallo forte di Fulvio Bonavitacola. Conteso il posto del candidato di Salerno città. Dovrebbe essere uno degli assessori di Vincenzo De Luca. Quindi Franco Picarone, Luca Cascone e Nino Savastano. I restanti, poi, potrebbero confluire nella civica “Campania Libera” che già deve assicurare un posto all’uscente Enrico Coscioni, subentrato a Gianfranco Valiante dopo l’elezione a sindaco di Baronissi. Il contenitore civico deluchiano dovrebbe accogliere anche esponenti della provincia di Salerno, pescando a nord ed a sud. Al centro, l’Udc candiderà Giovanni Baldi anche con il sacrificio probabilmente di Luigi Cobellis. Il Nuovo centrodestra, invece, punterebbe tutto su Lello Ciccone, anche se in corsa ci sarebbe anche l’ex consigliere regionale Pasquale D’Acunzi. Naturalmente resta in piedi l’incognita Ernesto Sica che a quanto pare avrebbe avuto rassicurazioni dal Nuovo centrodestra, soprattutto nel caso di una corsa solitaria (con De Girolamo candidata alla presidenza) o di un accordo con il Pd a sinistra. Stasera l’Udc definirà meglio il suo percorso e soprattutto deciderà se formare una lista unica con Ncd o meno. Sempre nell’Unione di Centro potrebbe tentare la sua candidatura il sindaco di Angri, Pasquale Mauri. Più a destra, Fratelli d’Italia ha già pronta la sua lista, che sarà guidata dall’uscente Alberico Gambino. A seguire Imma Vietri, Salvatore Arena, Nunzio Carpentieri. In Forza Italia, invece, dopo l’addio di Baldi e la riconferma di Monica Paolino, si fa spazio l’ipotesi Gigi Casciello. Non si esclude la candidatura di Marzia Ferraioli, mentre è in dubbio la posizione di Antonio Fasolino, fedelissimo del presidente Caldoro che potrebbe scegliere l’ombrello forzista piuttosto che la civica del presidente. Qui in “Caldoro presidente” infatti, oltre ad assicurare la riconferma di Giovanni Fortunato pare che voglia approdare Fernando Zara (rimasto qualche mese in aula consiliare, fino al ritorno di Gambino). Poi ci sarà la lista della Lega, che quasi certamente si chiamerà Lista Salvini – o Lega dei popoli – e raggrupperà gli ex Mpa. Tra questi pare ci stia facendo un pensierino Flavio Meola. Cilento, un giacimento inutilizzato Danni alle colture ed immobili vanificano gli sforzi per uno sviluppo socioeconomico Con una nota del 13 novembre scorso l' Autoritá di Bacino Campania Sud ha richiesto ai Comuni di trasmettere delle schede tecniche sugli interventi per la difesa del suolo al fine di redigere il Programma d' Interventi a scala regionale nell' ambito del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico. Anche la Provincia di Salerno si e' mossa proponendo ai Comuni un protocollo d' intesa per una collaborazione interistituzionale per rimuovere le condizioni di dissesto idrogeologico che interessano tra l' altro, anche strade provinciali e regionali. Il Piano Nazionale contro il dissesto idrogeologico 2014-2020 rappresenta una grande opportunitá per effettuare interventi risolutivi sulla viabilitá cilentana e non soltanto interventi tampone.Entro il 4 dicembre tutte le Regioni dovranno presentare a Palazzo Chigi gli elenchi di interventi con una scala di prioritá definita dal livello di pericolositá e validata dalle Autoritá di Bacino e dalla Protezione Civile.Per l' intero territorio nazionale e' previsto un investimento complessivo di 9 miliardi di euro.Secondo il Consiglio Nazionale dei Geologi in Italia l' 81,9% dei Comuni ha aree in dissesto idrogeologico e secondo una nota di Palazzo Chigi il costo pagato dallo Stato dal 1945 ad oggi per danni e risarcimenti da frane e alluvioni e' pari a 3,5 miliardi l' anno.Purtroppo molti interventi per la messa in sicurezza del territorio sono ostaggio della burocrazia e, nonostante i finanziamenti, arrivano alla fase cantierabile dopo anni.Ma ci sono zone, come il Cilento, che non possono piu' permettersi il lusso di attendere anni.E' ora che le istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio rivendichino un PIANO STRAORDINARIO che risolva le problematiche degli 80 Comuni: viabilitá, danni alle colture ed abbandono degli immobili che invece potrebbero essere utilizzati come ostelli, country house, centri visita.Le aree protette in virtu' della Legge 394/91 dovrebbero usufruire di criteri di prioritá nella concessione di finanziamenti nazionali e comunitari ma non sempre questa norma viene applicata.E tutto cio' in futuro potrebbe avere anche gravi ripercussioni sui riconoscimenti UNESCO ottenuti grazie al Parco.Il Cilento rappresenta un grande giacimento per l' economia dell' intera Regione Campania ma merita molta piu' attenzione. Il ruolo di grande attrattore turistico a livello internazionale del Cilento dipenderá dalle scelte che gli Amministratori avranno il coraggio di fare adesso. Maria Giulia Fier r o Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 11 N° 43 06 Dicembre 2014 11 “Socio x Socio”, il programma di sconti dedicato ai soci della BCC “Chi trova un Socio trova un tesoro”, anche a Natale, e acquista risparmiando fino al 40% L’iniziativa “Socio x Socio” della BCC, atta a favorire lo sviluppo dell’economia locale e inquadrata in una logica di solidarietà tra i Soci, favorendo le loro attività attraverso una campagna di risparmi, si ispira di sana pianta allo stesso statuto sociale, e, in modo specifico, all’art.2, che recita: “Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale.” Di seguito, l’elenco dei negozi, per categorie, che offrono per ogni acquisto il 40% di sconto: ABBIGLIAMENTO Boutique 3a - Abbigliamento Donna Via Magna Graecia, 180 Capaccio SA sconto del 20% Paestum Sport Viale della Repubblica, 13 Capaccio SA sconto del 20% Ricami e Legami Via Italia '61, 120 Capaccio SA sconto del 10% Sorrentino Abbigliamento Via Italia '61, 168 Capaccio SA sconto del 20% Stefanel Via Italia '61, 246 Capaccio sconto del 20% Valery Shop Via Ponte Barizzo, 177, Capaccio SA sconto del 25% ARTICOLI PRIMA INFANZIA E JUNIOR Baby Center – Chicco Via Magna Graecia, 94 Capaccio SA sconto del 20% su abbigliamento e calzature su spesa minima di 50€ Esposito Junior Via Italia '61, 200 Capaccio SA sconto del 15% CALZATURE E PELLETERIE Alice Calzature e Pelletterie Via Italia '61, 55 Capaccio SA sconto del 20% Alipes Calzature Via Ponte Barizzo km 87.9 Capaccio SA sconto del 20% Calzature Valigeria Guarracino Via Gaetano Giuliani, 88 Roccadaspide sconto del 20% Corium Via Magna Graecia, 319 Capaccio SA sconto del 15% -Marco Cerullo Boutique Via Italia ‘61, 11 Capaccio SA Via Magna Graecia, 238 Capaccio SA sconto del 15% Sorrentino Calzature Via Italia ‘61, 296 Capaccio SA sconto del 20% CARTOLERIE E LIBRERIE Buffetti Via Magna Graecia, 357 Capaccio SA sconto del 20% Cartolibreria Cento Pagine di Rossomando Antonio Via Magna Graecia, 183 Capaccio SA sconto del 5% su tutti gli articoli (esclusi i libri) Cartolibreria Edicola Butrico Sergio Via Magna Grecia, 444 Capaccio SA sconto del 10% sui libri (esclusi i testi scolastici) sconto del 20% articoli cartoleria DES Line Via Italia '61, 37 Capaccio SA sconto del 10% su una spesa minima di 50€ CASEIFICI Caseificio Barlotti Via Torre di Paestum Capaccio SA sconto dal 10% al 20% Caseificio Eliseo Via Eliseo, 15 Gromola Capaccio SA sconto del 7% sulla mozzarella F.lli Di Lascio Via Cerro Pontebarizzo Capaccio SA sconto del 20% La Mozzatella del Cilento Via Sandro Pertini, Capaccio SA sconto del 10% Masseria Lupata Via Porta Marina, 29 Capaccio SA sconto del 16,5% sulla mozzarella Caseificio Prime Querce Via Getsemani, 2 Capaccio SA buono spesa del 20% del totale, acquistato da utilizzare dal 2/1/2015 Caseificio Rivabianca SS 18 KM 92,5 Capaccio SA sconto del 10% Azienda Agricola Tempio Via Magna Graecia, Loc.Gaudo-Borgonuovo Capaccio SA sconto del 10% su confezioni natalizie DOLCEZZE Az.agricola Il Fico di Ruocco Guido C.da Cote -Via Vicinale Giardino Agropoli sconto del 5% M.Greco Azienda Dolciaria Via Sandro Pertini, 1 Capaccio SA sconto del 10% Murano Dolcezze Area artigianale Giungano SA sconto del 20% ELETTRODOMESTICI, ELETTRONICA E TELEFONIA Alkadia Via Magna Graecia, 58 Capaccio SA sconto del 25% su tutti gli accessori Centro Tecnico Torrusio Atrigna Viale della Repubblica, 49 Capaccio SA sconto del 20% Euronics Point Sanfilippo Via Magna Graecia, 460 Capaccio SA sconto del 5% su piccoli e grandi elettrodomestici GIOIELLERIA Di Bartolomeo Gioielli Viale della Repubblica, 15 Capaccio SA sconto del 20% Gioielleria Iannuzzi Via Italia '61, 170/172 Capaccio SA sconto del 20% Gioielleria Iannuzzi Antonio Via Magna Graecia, 213 Capaccio SA sconto dal 10% al 20% Marandino Leopoldo Via Magna Graecia, 237 Capaccio sconto dal 10% al 20% Oreficeria Lo Scrigno Via Guazzo, 34 Capaccio Capoluogo sconto del 20% INTIMO E BIANCHERIA PER LA CASA Commercial Paestum Group Via Italia '61, 196 Capaccio SA sconto del 15% Il Bello Delle Donne Via Perillo, 27 Roccadaspide SA sconto del 10% OGGETTISTICA E COMPLEMENTI DI ARREDO Anna Bomboniere di Minichino Angelo Donato Corso Europa 196/B, Matinella di Albanella SA sconto del 20% Fiori D'arancio Via Magna Gracia, 57 Capaccio SA sconto dal 20% al 30% La Reggia di Salzano Vincenzo Via Italia '61, 33 Capaccio SA sconto del 30% PROFUMERIA Sanicosm Via Italia '61, 64 Capaccio SA sconto dal 10% al 40% Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 12 12 N° 43 06 Dicembre 2014 Bccc Aquara qua q a Quadrivio di Campagna Nono sportello a Salerno e provincia La soddisfazione di soci e correntisti TERRITORIO SUL TERRIT ORIO Credito a tassi favorevoli Per famiglie ed imprese TASSO VARIABILE EURIBOR EUR RIBO 6 MESI + SPREAD AL Quello a Campagna, in località Quadrivio, sarà il nono sportello operativo della Bcc Aquara a Salerno e provincia: l’annuncio da parte del direttore generale Anntonio Marino dell’autorizzazione all’apertura da parte della Banca d’Italia ha generato notevole entusiasmo tra soci e correntisti dell’istituto di cui è presidente Luigi u Scorziello. “Complimenti vivissimi. E’ una soddisfazione ed un orgoglio per tutti noi e sono sicuro che lo sia ancora di più per voi. E’ il completamento di un disegno strategico e territoriale “perf erffeetto” e lungimirante per la nostra banca. Ad maiora ..... verso traguardi sempre più ambiziosi.... ”, ha scritto Carmine Stoppiello. L’operatività di questo nuovo sportello della Bcc Aquara è prevista per febbraio 2015 e sarà ubicato in località Quadrivio di Campagna. “Sempre grazie all’alta proffeessionalità del nostro direttore generale, Antonio Marino, e del consiglio di amministrazione che, con un’attenta politica legata al territorio e alle persone, la Bcc di Aquara, giorno dopo giorno diventa punto per la crescita di rifferimento e e lo sviluppo dell’economia delle nostre aree interne. sottolinea Gaetano Sorgente - Mentre gli altri abbandonano, la Bcc Aquara rafforza la vicinanza alle famiglie e alle nostre realtà economiche. Buon lavoro per il raggiungimento di ulteriori importanti traguardi”. Con l’apertura dello sportello a Campagna la Bcc Aquara diventa una delle realtà più significative del credito cooperativo in Campania per quanto riguarda l’articolazione territoriale. “Dire ad maiora sembra addirittura riduttivo. Auguri. Auguri”, la soddisfazione espressa da Giancarmine Vitolo e che si aggiunge a quella di Giovanni Serrelli («Complimenti») e di Franco Paduano («Complimenti sinceri a tutto il management»). Per o informativo presso tutti gli sportelli sito internet (www.bccaquara.it). si riserva la valutazione dei requisiti necessari per la concessione degli affidamenti. VALIDITÀ: www.bccaquara.it www w.bccaquara.it [email protected] in [email protected] AQUARA | ROCCADASPIDE | CAPACCIO EBOLI AQUARA | CASTEL CASTEL SSAN AN LLORENZO OR CAPACCIO | EB OLI | OLIVETO OLIVETO CITRA CITRA | BATTIPAGLIA BATTIPAGLIA | SALERNO SALERNO 44AMNPGGJLSMTM 4A AAMMMNNP NPG PGGJGJLS LLSMTM SSMM MUTUO O JOLLY JOLL OLLLY FINANZIAMENTO LE VELOCE VELO E CONVENIENTE O FLESSIBILE PER FAMIGLIE AMIGLIE E PICCOLE IMPRESE MPRESE IMPORTO MAX ½30.000,00 0 RIMBORSO RA RATE ATE T MENSILI DURATA MAX $11, TERRITORIO PER IL TERRIT ERRITORIO A Capaccio, Salerno, Battipaglia e Oliveto La Bcc Aquara conferma il proprio impegno per il territorio salernitano supportando le iniziative oltre che a tutela delle tradizioni per la promozione sia della cultura che delle tipicità. Così l’istituto di credito di cui è presidente Luigi Scorziello ha offfeerto il proprio contributo a Salerno alla Associazione culturale Lav, rappresentata da Antonella Vaalitutti, per la rappresentazione teatrale di “Finchè morte non ci separi” separi”.. Un contributo ha riguardato anche la Festa della patata di montagna organizzata a Castelcivita dall’associazione “La Pagoda” rappresentata da Assunta Falco. A Capaccio, invece, è stata promossa la Giornata di prevenzione del seno organizzata dall’associazione “C’He. La. Vie.” rappresentata da Anna D’Elia. Sempre a Capaccio contributo offfeerto er per la mostra natalizia, con commedia Massimo Mas ssimo finanziabile 50% ze di chi ha h bisogno di una liquidità * Risponde alle esigenze ompletare qualsiasi progetto progetto a medio extra per realizzare/completare termine. 7GCLG?RPMT?PAGGLDGJG?JC 7 GGCCL CLLGG?RP RPM PMT?P ??PAG PAAGGGL GLDGJGJGJG? G?J ?JJCC La Banca si riserva la valutazione dei requisiti necessari per la concessione degl www www.bccaquara.it .bccaquara.it · in info@bcca fo@bcca BCC AQUARA A SOSTEGNO ANCHE DELLLA CULLTTURA Nella foto o sopra Antonella Va Valitutti dell’’Associazione A Lav di bambini e realizzazione del calendario 2015, organizzata dall’ associazione Elabora rappresentata da Rosita Galdi . Bcc Aquara artefice della sponsorizzazione per la stagione sportiva 2014/2015 dell’Asd Caput Aquae Soccer di Capaccio rappr esentata da Luigi De Feo. Contributo anche per la gestione dell’ impianto sportivo da parte dell’Asd Sport, rappresentata da Sabatino Izzo, a Battipaglia. A Fisciano supporto per la giornata di studi in onore del proff. avv. Alffoonso M. Stile. Sostegno, inoltre, è stato offfeerto dalla Bcc Aquara, di cui è direttore generale Antonio Marino, ad Oliveto Citra per l’acquisto delle campane del santuario Madonna della Consolazione retto da don Luuigi Piccolo. Banca del territorio la BCC Aquara e capace di innovare i propri servizi, in relazione alle c riticità del m omento, per vincere la crisi partecipando ad un ulteriore sviluppo per il territorio. Così l’istituto di credito di cui è direttore g en er al e An t on io M ar in o gu ar da c on attenzione assoluta a famiglie, imprese e singoli correntisti proponendo tre nuovi prodotti (MUTUO JOLLY, MUTUO CASA e ECOCONTO, CONTO ANTICIPO FATTURE), ascoltate le istanze provenienti dal territorio, con tassi favorevoli nel solco del credito cooperativo. MUTUO JOLLY - Offre la possibilità, di un finanziamento omnibus per famiglie e piccole imprese per un importo massimo di trentamila euro rimborsabile in rate mensili. Risponde il Mutuo Jolly concretamente alle esigenze di chi ha bisogno di una liquidità extra per realizzare e completare qualsiasi progetto a medio termine con rimborso della durata massima di cinque anni. MUTUO CASA 10 ANNI - Con tasso va riabile Euribor 6 mesi + Spread al 2,10 per cento, prevede un finanziamento massimo pari al 50 per cento del valore dell’immobile ECOCONTO - E’ il riv oluzionario conto corrente della Bcc Aquara: economico (canone zero) ed ecologico (zero utilizzo di carta). CONTO ANTICIPO O FATTTURE capace di offrire liquidità immediata e che permette di conseguire l’anticipata disponibilità liquida di un proprio credito vantato nei confronti di terzi al fine di “reimmettere” velocemente risorse finanziarie nel proprio ciclo produttivo. Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:04 Pagina 13 ROSCIGNO Partono i comitati per le celebrazioni dei 500 anni Il primo mezzo millennio del “paese che cammina” Le vicende storiche del comune di Roscigno ruotano intorno a tre direttrici: Monte Pruno e la sua zona archeologica, Roscigno Vecchio, antico centro storico, e Roscigno Nuovo. La storia del comune di Roscigno è molto complessa, non a caso Roscigno Vecchio viene chiamato “il paese che cammina”. Pochi anni fa il comune di Roscigno, il 9 luglio 2008, ha festeggiato i 100 anni del nuovo centro abitato ed il trasferimento dei primi abitanti da Roscigno Vecchio a Roscigno Nuovo a causa della frana che ancora minaccia la sopravvivenza dell'antico centro storico. Una targa ricorda l'evento in piazza Silvio Resciniti. Ora l'amministrazione comunale ha deciso di celebrare l'autonomia territoriale del comune avvenuta con il decreto del Viceré del 1515 con il quale il comune venne separato dal comune di “Corleto Monforte diventando Università autonoma”. Per poter trovare dei riferimenti bibliografici necessari ad avallare la vicenda storica del 1515 occorre fare riferimento al libro “Fede e religiosità a Roscigno” di Marco Ambrogi. Nel libro viene raccontata la vicenda dell'indipendenza territoriale del comune di Roscigno nel seguente modo: << Nel 1515 il piccolo paese si staccò da Corleto, di cui era casale, ricevendone in dote la terza parte delle “Difese di Galdo”, la “Costa del Monte”, “il “Cellino” e le “Serricelle”. Nonostante la separazione giuridica tra i due paesi, da allora sono sempre esistiti forti legami di sangue>>. Con la delibera del consiglio comunale n. 40 del 19 novembre 2014, passata con il voto unanime di tutti i consiglieri, si è deciso di costituire dei comitati per organizzare e realizzare le celebrazioni dei 500 anni dalla nascita dell'attuale centro alburnino come territorio autonomo. All'interno della delibera viene specificato che il consiglio comunale di Roscigno, dopo ampia e democratica discussione, ha deciso di “costituire un comitato d'onore, un comitato esecutivo ed un comitato tecnico organizzativo per le celebrazioni dei 500 anni del comune di Roscigno, che ricorrono nel 2015, con incarico alla Giunta per l'adozione di tutti gli atti necessari”. I comitati per le celebrazioni dei 500 anni saranno costituiti da ex sindaci, da autorità istituzionali, da esperti, da storici e da cittadini in grado di dare un contributo utile al fine dell'elaborazione e della realizzazione degli eventi. Vito Gerardo Roberto vitor ober [email protected] SPORT. LA POSEIDON CON UNA VITTORIA RICORDA DANTE MANDETTA Inizia la Terza categoria, vittoria delle gromolesi Non potevamo cominciare il nostro consueto approfondimento sul calcio di Capaccio Paestum se non ricordando Dante Mandetta, pilastro della Poseidon, del calcio, del nostro territorio. Zio Dante, simbolo del calcio fatto di passione ci ha lasciamola settimana scorsa e la Poseidon lo ha ricordato nel miglior modo possibile. Vittoria per 2 a 0 in casa sul Volcei, con gol di Procida e Cavallo e punti importanti in chiave salvezza. L'altra cugina in Promozione invece, la Calpazio, perde lo scontro al vertice contro la Giffonese con un 4 a 2 che ridimensiona le aspettative dell'ambiente. In gol Maurizio Bellizio e Carlo Ariete. Torna alla vittoria in Prima categoria la squadra dell' Herajon, 2 a 1 alla Pollese mentre in Seconda categoria timbra bottino pieno anche l'altra gromolese, la compagine del Borgo Gromola, con 1 a 0 in trasferta contro il Football Club Castiglione. Sconfitto lo Scigliati per 2 a 0 invece tra proteste per un arbitraggio non adeguato e alcuni comportamenti non proprio consoni. Dulcis in fundo è l'inizio della Terza categoria, dove risplende la multietnicità del nostro comprensorio. Vincono il Cafasso, 3 a 1 all' Altavilla, la Licinella, 2 a 1 alla Virtus Eredita e il Caput Acquae Soccer, 1 a 0 nel derby contro il Real Laura. Cede invece il Vuccolo Maiorano, 1 a 0 dall' Atletico Saracena mentre pareggiano Tempalta e Sporting Club Battipaglia, 3 a 3, e Alba Calcio contro Castelcivita, 2 a 2. Riposo per l'Aversana San Diego. Emiddio Mazza & Pasquale Quaglia N° 43 06 Dicembre 2014 13 Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:05 Pagina 14 14 N° 43 06 Dicembre 2014 ALBANELLA Torna la sagra dell’olio con gli Antiqua Saxe Il “condimento” dell’anno precendente è ancora più buono Perchè non allietare il weekend che è alle porte facendo visita alla XXI giornata promozionale dell'olio d'oliva che si terrà sabato 6 e domenica 7 dicembre 2014 nel centro storico di Albanella? Durante le due serate, organizzate dalla Pro loco col patrocinio del comune, si potranno degustare antiche ricette locali come l’acqua sale, lagane e ceci, paccheri con baccalà, pasta e fagioli aglio e olio e la novità della pasta alle erbe aromatiche. Non mancheranno piatti come cicoria e patate, sfrionza, soffritto, broccoli e salsiccia, frittura di paranza, pizza cilentana e vicci fritti il tutto accompagnato da ottimo vino. E per finire si potranno 5 assaporare dolci tipici e tradizionali. Le serate saranno allietate da buona musica infatti sabato sarà presente la band di musica popolare “Antiqua Saxa” col leader Peppe Cirillo mentre il giorno 7 toccherà ad Ivano De Simone l’albanellese campione italiano di organetto. Purtroppo anche sul territorio albanellese quest’anno il maltempo e le temperature abbastanza calde hanno agevolato il proliferare della mosca olearia detta anche “Bactrocera oleae” che depone le uova sulle olive in fase di maturazione e la larva che si sviluppa all’interno del frutto si nutre della polpa e ne provoca il deterioramento. Quindi c’è stato, sostanzialmente, un calo di circa il 60-70% della produzione di olio ma la giornata promozionale non ne ha pagato le conseguenze poiché è diventata consuetudine, di anno in anno, “prenotare” da chi fornisce l’olio le quantità per l’anno successivo. Poiché l’olio della produzione dell’anno precedente è più raffinato è, quindi, più adatto a condire e cucinare i piatti delle ricette locali mentre l’olio prodotto nell’anno in corso ha un sapore più forte ed è ottimo per l’assaggio a crudo. Inerente alla tematica, nel pomeriggio di domenica 7 dicembre alle ore 17.00, presso Palazzo Spinelli (Piazzetta Marconi) sarà possibile seguire il convegno "Emergenza Olio d'Oliva" Problemi e soluzioni per il nostro patrimonio economico e ambientale. Saranno presenti il presidente della Pro Loco Luigi Rufo ed il sindaco Renato Josca. Interverranno Giuseppe Caputo presidente LAPOSA Soc.Coop., Lorenzo Di Giacomo consigliere dell’associazione frantoi oleari italiani, l’agronomo dell’unione coltivatori italiani dott. Francesco Ciarniello ed il direttore della BCC di Aquara Antonio Marino. Il tutto moderato da Angela Sabetta direttore di “Voce di Strada webtv”. Per qualsiasi informazione basta inviare una mail a [email protected] Katia Lettieri katialett@liber o.it Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:06 Pagina 15 VALLO DI DIANO Padula: successo per il processo alla storia di Eleonora de Fonseca Pimentel Il processo alla storia di Eleonora de Fonseca Pimentel è l’evento che ha avuto luogo domenica scorsa nel refettorio della Certosa di San Lorenzo a Padula. Dopo i saluti del sindaco Paolo Imparato, la corte presieduta da Rosario Priore e composta da Renivaldo Lagreca il Pubblico accusatore, Angelo Paladino il difensore, Giovanna Marrone l’imputata, Geppino D’Amico il Perito storico, Tina D’Urso il cancelliere e dal pubblico in qualità di giuria ha inscenato la singolare vicenda giudiziaria legata a questa donna straordinaria e rivoluzionaria allo stesso tempo. Incartamenti giudiziari che però sono andati perduti e che con attraverso uno studio capillare e attento sono stati ricostruiti proprio in questa occasione. I protagonisti si sono calati nelle maglie storiche più profonde ripercorrendo l’epoca borbonica e facendo luce sulla politica, tradizione cultura e paure unitamente allo scetticismo nei confronti di una donna che era troppo avanti per quei tempi. E andava fermata. Venne così formulata l’accusa di giacobinismo nei confronti della patriota e politica italiana Eleonora de Fonseca Pimentel vissuta sul finire del ‘700, incarcerata nel 1798. Si sa che il 17 agosto fu condannata a morte e quindi impiccata a soli 47 anni il 20 agosto del 1799 a Piazza Mercato a Napoli. E la Pro Loco di Padula, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ha voluto ripercorrere questa triste vicenda che sembra però tremendamente attuale. Soddisfatta la sua Presidente Tina D’Urso nella elaborazione di questo progetto. La giuria alla luce delle arringhe con i sassolini ha decretato oggi l’innocenza della imputata diversamente dai fatti come si sono svolti. “Eleonora de Fonseca Pimentel è stata la prima donna a fondare un giornale nel momento in cui le donne non erano ammesse all’università e qui si parlava latino e lei lo conosceva bene insieme all’inglese francese e greco – dice Geppino d’Amicopiena di cultura, piena di principi che iniziarono a cozzare con gli interessi della casa reale. Finì nelle mani del boia dopo un processo sommario. Ferdinando IV emanò un editto con cui stabilì la damnatio memoriae dei Repubblicani napoletani e gli atti furono distrutti”. “E’ vero che si parla di una donna, una eroina – dice l’avv. Lagreca- una donna consapevole del suo tempo. E’ riuscita a cogliere e comprendere i segni dei tempi e a scrutarli. Voleva capire la storia dove stava volgendo. Fu una rivoluzionaria e si applicarono le leggi del tempo come quello di lesa maestà”. Una donna che spaventava insomma nominata tra i componenti dell’Arcadia alla quale Voltaire aveva mandato una lettera definendola come l’usignolo della Bella Italia. “Forse un giorno gioverà ricordare tutto questo” è la frase finale pronunciata da Eleonora de Fonseca Pimentel per avvalorare quel sacrificio che di certo non è stato vano. E anche la nostra Giovanna Marrone: “E’ una donna forte all’apparenza fragile ma con una grande cultura alla spalle, mi emoziona vestire i suoi panni”. Antonella Citr o Dentro e fuori le mura. Una passeggiata nella storia di Elea-Velia Domenica 7 Dicembre, in occasione della Giornata Nazionale dell’Archeologia promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sarà possibile fare un viaggio a ritroso nel tempo, passeggiando nel sito di Elea-Velia. L’iniziativa gratuita, svolta in collaborazione con il Consorzio Arte’m e il Gruppo Archeologico Velino, prevede - in un suggestivo connubio tra archeolo- gia e natura - una passeggiata all’interno della città, risalendo il crinale lungo la cinta muraria sino a ridiscendere nel quartiere artigianale, fuori le mura, in località Vasalia. Parco Archeologico di Velia, Domenica 7 Dicembre. ore 10.00 Visita al quartiere meridionale; possibilità di proseguimento con due percorsi alternativi: - cinta muraria con arrivo al quartiere artigianale in località Vasalìa - quartiere artigianale in loc. Vasalia Ingresso e visite gratuite. Per info e contatti Ufficio Archeologico di Velia tel. 0974.972396 e mail: [email protected] Consorzio Arte’m tel. 0974.271016 e mail: [email protected] AGENZIA DI PAESTUM VIALE DELLA REPPUBLICA,18 84047 - CAPACCIO (SA) Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886 e-mail:[email protected] N° 43 06 Dicembre 2014 15 Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:06 Pagina 16 16 N° 43 06 Dicembre 2014 VALLO DELLA LUCANIA La prima biografia di Franco Chirico è stata pubblicata L’autore è Goffredo Locatelli, giornalista - scrittore di Sarno Sono trascorsi 50 anni da quando Franco Chirico fu eletto, per la prima volta, nel 1964 presidente del Consorzio Irriguo di miglioramento Fondiario. Ecco perché sabato 22 novembre presso il consorzio di Vallo della Lucania c’era un bel po’ di gente alla presentazione di "Mezzo secolo di opere per il futuro del Cilento", gustoso libro di Goffredo Locatelli dove si parla della “fine della sete del Cilento e dell’inizio della modernizzazione”. Pura curiosità, stima e anche interesse hanno spinto un bel po’ di cilentani a partecipare all’incontro dove non sono mancate le stilettate politiche. Al tavolo, oltre all’avvocato Chirico, l’autore, già giornalista di Espresso e Repubblica, e il presidente della Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio moderati dal giornalista Alfonso Ruffo. La figura di Chirico è ben tracciata dall’agile penna di Locatelli: “un giovane ottantenne: de- terminato, testardo e concreto. Un buldozer che non si ferma mai”. Ed è questa l’immagine uscita fuori dalla serata, ben sapendo le lotte vissute contro i politici cilentani che lo hanno visto ora vincere, a volte perdere qualche pezzo importantissimo, come è successo, ed è stato ricordato, con la Banca del Cilento. Poiché "il tempo consuma tutto", hanno spiegato in sala i relatori, il Consorzio, per salvare dall'oblio degli uomini una parte di storia del nostro territorio, ha ritenuto opportuno far scrivere "Mezzo secolo di opere per il futuro del Cilento". Viene narrata la storia che ha percorso l'ente per dotare il territorio di acqua sufficiente per gli usi agricoli, potabili, civili non potabili ed idroelettrici in un territorio arido e a tratti paludoso, oggi florido e con attività agricole innovative e anche produttore di energia elettrica. Il volume mira a suscitare nei giovani, che hanno trovato le opere già fatte, la curiosità di conoscere le condizioni di partenza del Consorzio Irriguo che, pur essendo di natura privatistica, sprov¬visto di potere politico e decisionale, è riuscito a portare in porto una pluralità di opere che, per dimensioni e caratteristiche, possono definirsi strategiche ed innovative per il progresso e la qualità della vita fatti conseguire alla comunità locale: disponibilità di acqua 20 volte più grande di quella captata dal Consorzio Acquedotti per l'uso potabile; impianto di distribuzione a pioggia, rete viaria minore, potabiliz¬zatore, impianti idroelettrici. “L'ente, nell'ultimo mezzo secolo, si è cimentato con opere ed impianti che sono andate oltre i compiti statutari”, ha concluso il presidente del Consorzio Irriguo di Miglioramento Fondiario, mentre invita i presenti al buffet con piatti tipici del Cilento. esposizioni del Progetto Ceramica Donna Exspressive, Visioni natalizie al femminile che, inaugurate il 13 dicembre, proseguono sino al 10 gennaio. Si tratta di un numeroso gruppo di ceramiste riunite sotto il nome di Pandora in esposizione con un discorso incentrato sul misticismo. “Artiste affermate e capaci di trasmettere emozioni e richiami al divino. L’esposizione mette in evidenza le eccellenze del territorio salernitano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le bellezze e le tradizioni natalizie del Sud, viste al femmi- nile: una visione delle donne e il loro rapporto con la propria terra, dalle origini della vita alla tutela della stessa e ai progetti futuri con il tema del Natale, evidenziando l’origine della vita che la stessa donna offre nel corso della propria vita e del Cristianesimo”, spiega l’artista Anna Rita Fasano. Pagina a cura di Nico la Nicoletti nnico@liber o.it Il Natale e i suoi simboli Vallo della Lucania si prepara alla Natività Valori e simboli del presepe nella società. Se ne discute a Vallo della Lucania il 9 dicembre, presso l’ex convento dei Domenicani grazie al programma che l’associazione cittadina La Rosa Bianca e il comune vallese hanno pensato per le sante feste. Alle 18, dopo il saluto del sindaco Toni Aloia, sarà il vescovo della diocesi, Ciro Miniero, a proporre una riflessione sulla tradizione che in questi giorni tante case italiane ripresenteranno con la presentazione della natività. Don Roberto Guida, dell’ufficio di Pastorale familiare ne parlerà invece come esempio antico nella nostra realtà. Il dottor Luigi Leuzzi racconterà invece un originale particolare, le rappresentazione femminili nel presepe. Dopo l’incontro verrà inaugurato l’artistico presepe alla maniera del 700 napoletano del maestro Giovanni De Angelis - autore di tutti i particolari del suo capolavoro - che apre la mostra dei presepi di tradizione napoletana e cilentana da visitare sino al 10 gennaio all’ex convento. Con la giornata del 9 dicembre si aprono anche i mercatini di Natale, visitabili sino al 21 dicembre, e poi le interessanti Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:06 Pagina 17 CAPACCIO - FELITTO N° 43 06 Dicembre 2014 17 “Ospedale di Comunità” a Pazzano: si farà, dice Longo Sarà il primo “country hospital” dell’Italia meridionale Sono anni che si parla della struttura di Pazzano, come indirizzarla e quale gestione darle. Per alcuni anni ha funzionato, bene, come struttura diurna per disabili poi per problemi del piano di zona – Comune – Asl, è stata chiusa e non se n’è parlato più. O meglio c’era l’idea dell’Asl di farne un centro per degenti degli OPG (ospedali psichiatrici giudiziari) della Campania. Ora c’è il progetto di farne un ospedale di comunità, una struttura di accoglienza con l’ausilio dei medici di base per quelle degenze difficili da poter gestire in famiglia. Ne abbiamo parlato con il dott. Franco Longo che insieme all’assessore Montefusco sta guidando questo progetto: «la struttura di Pazzano è stata creata nel ’95 come residenza per anziani questa era la sua collocazione originaria. Per moltissimi anni non è stata mai utilizzata dall’ Asl per mancanza di fondi o altre motivazioni, nel 2007 fu sottoscritto un protocollo d’intesa tra Comune, Asl e piano di zona per utilizzare Pazzano come un luogo da utilizzare per i diversamente abili. Nacque così la strut- tura “Sole Luna” . Questa esperienza positiva fallì dopo alcuni anni e non voglio entrare nei dettagli di chi fu la responsabilità. Nel 2011 fu fatta la richiesta al Ministero per individuare strutture sanitarie sostitutive degli OPG e fu individuata la struttura di Pazzano come una delle disponibili per questo tipo di operazione. Come amministrazione comunale ci siamo sempre opposti a questa scelta dell’Asl di Salerno perché non riteniamo idonea la struttura ad ospitare degenti degli ex OPG, e lo abbiamo specificato nelle varie delibere comunali. Negli ultimi anni ci siamo battuti affinché si creasse una struttura più vicina ai cittadini del territorio e cioè un ospedale di Comunità o Country Hospital sul modello di alcuni piccoli ospedali che hanno visto la luce nel Nord Italia in questi ultimi anni. Partiamo dalle prime esperienze che si sono avute già dal 1999 - 2000 a Mirandola un piccolo centro dell’Emilia Romagna e il riflesso che ha avuto nel resto della regione e un po’ in tutto il Nord. Ebbene, questo tipo di cura in queste strutture sono uno strumento essenziale per dare delle cure mirate sul territorio per tutta una serie di problematiche soprattutto a quei soggetti più deboli con patologie croniche e che hanno anche problematiche di natura sociale e assistenziale e mi riferisco a pazienti che vivono soli e non possono essere effettuate delle cure domiciliari. Gli ospedali di Comunità vengono sempre gestiti dalla Asl però il comune interviene per la parte sociale del paziente insieme al piano di zona. Il Comune dovrà fare la sua parte contribuendo nella gestione delle spese come ad esempio le pulizie e quant’altro. È sicuramente uno strumento fondamentale visto la dismissione degli ospedali di provincia. Sarà una gestione molto semplice e molto più economica in questo periodo di lunga crisi economica. Il medico di medicina generale gestisce tutto il percorso terapeutico del malato con personale infermieristico garantiti dall’Asl insieme all’assistenza specialistica e la parte diagnostica. Una degenza di un giorno in un ospedale di comunità viene a costare 200 euro mentre in un ospedale pubblico un giorno di degenza costa sugli 800 - 900 euro. Molto meno della metà. Si darà più dignità al medico che si sentirà coinvolto in questo percorso e l’ammalato si sentirà più assistito in una struttura del genere. La formula di gestione a livello nazionale è quello di creare delle cooperative in cui tutti gli attori sovra menzionati ( Ente locale – medici – Asl) dovranno fare la loro parte. Ognuno deve intervenire a seconda delle proprie competenze, ci sono dei protocolli di gestione ben precisi fin dal lontano 2000. Qui c’era l’idea di creare una Rems (Residenza di esecuzione misura di sicurezza) al posto degli Opg che devono chiudere (l’Opg di Aversa in primis) secondo un decreto ministeriale del 2008 poi prorogato al 2015; noi invece abbiamo pensato di creare a Pazzano un ospedale di Comunità al servizio degli ammalati cronici. Anche l’ospedale di Agropoli potrebbe essere riconvertito in ospedale di Comunità secondo il decreto Balduzzi di qualche anno fa». Antonio Pecorar o "Felitto: Raccolta di carta e cartone, Vola verso il riciclo" Con molti concorsi a premi, verrà incentivata l’adesione della popolazione Il Comune di Felitto e "Comieco" presentano un'iniziativa per porre l'accento su una tematica delicata e necessaria: il Riciclo. Sensibilizzazione, attenzione e tutela dell'ambiente si configurano come principi ispiratori di questo nuovo progetto, per far sì che la coscienza ecologica nel nostro territorio possa essere incentivata sempre di più. Tale iniziativa svetta alla nostra attenzione poiché utilizza un metodo "alternativo" per coinvolgere tutte le fasce della popolazione: ossia il meccanismo del concorso a premi, in modo da solleticare l'attenzione della popolazione e, unitamente, traghettarli verso la raccolta di carta e cartone. Per saperne di più, abbiamo ascoltato le parole del vicesindaco del comune di Felitto, l'avvocato Marta Gnazzo. Iniziativa di sensibilizzazione per la raccolta di carta e cartone: com'è nata questa idea e quali sono state le finalità che vi hanno spinto ad agire in questa direzione? L' iniziativa che la nostra amministrazione ha adottato assume rilevanza sotto un duplice profilo: sociale e ambientale in quanto da un lato è rivolta ad incrementare la raccolta di carta e cartone ed il corretto conferimento della stessa, e dall'altro è indirizzata a sviluppare una maggiore attenzione e sensibilizzazione per la tutela dell'ambiente proprio attraverso questo meccanismo di "premialità" per l'intera comunità. Avete preso spunto da qualche iniziativa in particolare per l'organizzazione del concorso a premi? Il concorso è nato in concerto con Comieco che più volte ci ha premiati per i nostri progetti in materia di raccolta dei rifiuti definendoci "comune ecocampione". Non abbiamo fatto altro che recepire le iniziative messe in atto da Comieco e adattarle al nostro contesto e al nostro territorio. Pensate che a Felitto manchi una coscienza civile e un sentire propriamente "ecologico"? No al contrario, pensiamo invece che lo spirito ecologico che contraddistingue i felittesi e la loro diffusa sensibilità a tali tematiche, si sposi perfettamente con l'obiettivo che questa iniziativa intende perseguire e cioè alimentare l'industria del riciclo della Carta e e la percentuale di raccolta differenziata , e magari portare nel tempo benefici non soltanto sociali ed ambientali, ma anche economici con un auspicabile riduzione dei costi e conseguente risparmio per i nostri concittadini. Avete in mente altre iniziative per favorire la raccolta di carta e in generale tutta la raccolta differenziata? Certo. Ci auguriamo infatti che questo sia solo l'inizio di un percorso di promozione e di incentivazione economica della raccolta differenziata affinchè si possa parlare di rifiuti non solo per aspetti negativi (costi elevati e tasse insostenibili) ma anche con spirito di positività e gioiosità. Monica Acito Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:07 Pagina 18 18 N° 43 06 Dicembre 2014 BENESSERE E SALUTE IN FARMACIA. MEGLIO LA CURCUMA DEGLI ANTIDEPRESSIVI Il disturbo depressivo maggiore è una patologia o disturbo dell'umore, caratterizzata da una bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente piacevoli. Tipicamente, i pazienti sono trattati con farmaci antidepressivi e spesso, in maniera complementare, anche con la psicoterapia. La ricerca clinica internazionale ha sperimentato più volte l’efficacia e la tollerabilità di rimedi naturali in questo tipo di patologia. Ad esempio, alcuni studi sulla curcumina, un principio attivo della pianta medicinale Curcuma longa, hanno documentato che sugli animali questa esercita attività antidepressiva. Con lo scopo di verificare tali risultati, un gruppo di ricercatori indiani ha confrontato l’efficacia e la sicurezza della curcumina verso fluoxetina in pazienti con disturbo depressivo maggiore (MDD). 60 persone con diagnosi di MDD sono state assegnate random al trattamento con 20 mg di fluoxetina o con 1000 mg di curcumina, in monoterapia o in combinazione fra loro, per sei settimane. Quale principale misura di risultato è stata adottata la risposta al trattamento valutata con la variazione dei punteggi HAM-D17 (Hamilton Depression Rating Scale, versione a 17-item). Dalla sperimentazione è emerso che la curcumina è stata ben tollerata da tutti i pazienti. La percentuale di responder, come misurato attraverso la scala HAM.D17, è stata maggiore nel gruppo in combinazione (77,8%), rispetto ai gruppi trattati con fluoxetina (64,7%) e curcumina (62,5%), ma le differenze tra i gruppi non erano fra loro significativamente significative. Gli autori scrivono che questo studio fornisce la prima evidenza clinica che la curcumina può essere considerata una risorsa efficace e sicura per il trattamento di pazienti con MMD senza concomitanti ideazioni suicidarie o altri disturbi psicotici. Alberto Di Muria [email protected] Il Radicchio, una verdura camaleontica Dopo il caldo estivo, nella Piana del Sele iniziano i trapianti di una particolare cicoria, il Radicchio rosso. Per chi ama la natura, è incantevole osservarne la crescita durante i mesi di coltivazione. La piantina di Radicchio (Chicorium Intybus) infatti viene posta a dimora in campo con una colorazione verde, verso la maturazione del cespo cioè in prossimità della raccolta, si verifica un processo sorprendente, l’ invaiatura, in cui la pianta passa dal colore verde al rosso più o meno intenso a seconda della varietà. Sono delle particolari sostanze polifenoliche, gli antociani, che prendono il sopravvento sulla clorofilla, caratterizzandone così sia le proprietà merceologiche che nutrizionali del prodotto. A seconda del periodo in cui si raccolgono i grumoli, il radicchio si divide in “precoce”, raccolto nel periodo autunnale e caratterizzato da un sapore più dolce, e “tardivo”, raccolto da dicembre a febbraio, con retrogusto amarognolo alla degustazione. La coltivazione del radicchio è iniziata in Italia in Veneto, da lì via via ha trovato ambienti di sviluppo favorevoli anche in altre zone del nostro paese e si è diffuso anche in altre regioni così come nella Piana del Sele, grazie ai terreni di medio impasto, disponibilità idrica e alle giuste temperature. Tra le aziende associate Terra Orti rientrano prestigiosi produttori di tale cultivar. In particolare le varietà prodotte rientrano nella tipologia di Radicchio Rosso a forma globosa, ideali sia da impiegare nella IV gamma per la preparazione di insalate pronte al consumo che per la I gamma ovvero come cespi non lavorati. Lasagna Radicchio e provolone dolce Il radicchio rosso è una verdura che può essere consumata sia fresca che cotta. All’acquisto scegliere sempre un cespo compatto, con coste e foglie non raggrinzite. E’ possibile tuttavia conservarlo in frigorifero per diversi giorni, magari avvolto in un panno da cucina umido. E’ importante tagliarlo soltanto al momento dell’utilizzo per evitare che imbrunisca. Il radicchio rosso è composto per il 94% da acqua, il 3% da fibra; i minerali principali sono potassio, fosforo e calcio, mentre tra le vitamine l’acido folico. Ha pertanto proprietà depurative, grazie all'alto contenuto di acqua, alla presenza di fibre e principi amari (antociani), che favoriscono la digestione ed il buon funzionamento dell'intestino oltre ad avere proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. La ricetta può essere seguita in dettaglio sulla pagina Facebook di Terra Orti. Mondare e lavare un cespo di Radicchio Rosso, tagliarlo poi a julienne e soffriggerlo in padella con olio extra vergine di oliva ed uno scalogno. Preparare circa 150g di besciamella. Disporre su una pirofila un po’ di besciamella, poi una sfoglia di pasta fresca, su di essa delle fette di provolone dolce che contrasterà l’amarognolo della verdura, una stemperata di formaggio grattugiato e uno strato di radicchio saltato in padella. Proseguire con la preparazione della lasagna fino ad un massimo di 4 strati di pasta. La parte superiore del preparato sarà formata da provolone, radicchio e formaggio grattugiato. Aggiungere un po’ di acqua di cottura del radicchio alla besciamella e poi versarla sulla lasagna in modo da ricoprirne gli strati. Infornare a 180°C fino a doratura. Servire calda. Rosa Cinz ia Bor relli Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:07 Pagina 19 GASTRONOMIA N° 43 06 Dicembre 2014 19 a cura di Diodato Buonora http://diodatobuonora.blog.tiscali.it “Reginella” a Salerno, la mia tappa consigliata per “Luci d’Artista” LA RICETTA Mezzi paccheri con olive e baccalà La signora Anna Carillo tra i suoi Antonio e Gianluca Alcuni eventi e manifestazioni per tanti diventano annualmente degli appuntamenti fissi. Questo, naturalmente, vale anche per me. Da tre anni puntualmente, ad inizio dicembre, faccio una capatina a Salerno per le “Luci d’Artista”. Preferisco andarci ad inizio mese e nei primi giorni della settimana, perché non mi è mai piaciuta la confusione, si riesce a parcheggiare in centro ed è piacevole passeggiare. Chi c’è stato nei week end, sa cosa voglio dire: impossibile arrivarci in macchina, si cammina a passo di lumaca, i locali sono super affollati e così via. D’altro canto bisogna ammettere che “Luci d’Artista”, evento fortemente voluto dal Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e dalla sua amministrazione, è riuscito a creare turismo nel periodo invernale portando a Salerno oltre due milioni di visitatori. Pensate, dall’inizio di questa avventura sono nati a Salerno 120 B&B con la conseguente creazione di centinaia di posti di lavoro. Queste “luci” a Salerno formano uno spettacolo dall’atmosfera fantastica e magica di luci e colori. Sono vere e proprie opere d’arte e si possono ammirare tra le strade, le piazze ed il lungomare di Salerno. Il tema dell’edizione 2014-2015 è quello dell’Aurora Boreale e delle Fiabe. Ad arricchire questo evento, dopo il successo dello scorso anno, il lungomare e le piazze sono popolati da circa 100 stand natalizi in legno a cura dell’associazione Buongiorno Italia. In pratica sono dei veri e propri mercatini di Natale che non hanno nulla da invidiare a quelli delle località nordiche che hanno lunghe tradizioni in questo settore. Tornando al gusto, nella mia tappa gastronomica salernitana, dopo aver parcheggiato agevolmente in Piazza della Concordia, ho passeggiato, ammirando le luci, lungo il corso principale fino ad arrivare al centro storico. Qui mi sono diretto al Ristorante Reginella, locale che (come qualcuno ricorderà) avevo recensito quasi 6 anni fa. Il ristorante è situato alle spalle del bellissimo Duomo e a ridosso del Trincerone. Allora, era stato aperto da pochi mesi ed era nuovissimo. Era stato ricavato dai locali che prima erano gli archivi del Tar. Come allora, l’ingresso è invitante, si ha l’impressione di entrare in un posto che ha nell’ospitalità uno dei suoi accessori primari. La gestione è affidata alla signora Anna Carillo che si occupa della cucina, con la collaborazione di due dei suoi figli, Gianluca e Antonio Mucciolo (chiare le loro origini castellesi). Il primo lo troviamo in sala e all’accoglienza che fa con impegno e passione, mentre Antonio si occupa con maestria e competenza delle pizze. I due sono veramente dei ragazzi come quelli che attualmente è raro trovare. Hanno voglia di lavorare e hanno capito che la ristorazione è una cosa seria. Ci hanno fatto scegliere il tavolo, ed abbiamo subito apprezzato le comode sedie impagliate. Ci guardiamo intorno, l’ambiente è caldo sia nell’arredo che nell’atmosfera. Dal mio posto ho potuto ammirare, grazie alla cucina a vista con quanta pa- dronanza e sicurezza la signora Anna svolgeva il suo lavoro. Sfogliamo il menu. Sono tante le cose invitanti. La scelta è molto vasta. Mentre leggevo, ho visto passare una pizza che mi ha fatto venire l’acquolina in bocca. L’ho mangiata con gli occhi e senza esitare abbiamo optato anche noi per la pizza e abbiamo scelto una “tonno e cipolla” (bianca con spicchi di pomodorini) e una “siciliana” (mozzarella, melanzane a funghetti e parmigiano). Entrambe belle da vedere, leggere e buone. L’impasto con lievito madre e le materie prime hanno fatto la differenza. Nell’attesa delle pizze ci hanno servito e offerto dei calzoncelli fritti con ricotta e delle mini pizzette fritte al pomodoro. Stuzzichini che ci hanno fatto capire che eravamo nel posto giusto. Per concludere abbiamo scelto e gradito un tartufo al pistacchio e un tartufo bianco. Anche il conto è stato onestissimo, il tutto compreso le bevande (acqua e birra) ci è costato appena 25 euro. Comunque, a parte la pizza, il locale offre una cucina semplice, tradizionale e possiamo aggiungere mediterranea. Tra i piatti che avrei scelto con piacere c’erano la pasta e fagioli, gli spaghetti alla chitarra alla scarpariello e i paccheri con porcini e salsiccia. Da come avete potuto intuire, non è un posto dove si fa la “poesia”. È un posto funzionale e essenziale e alla fine non si può che essere soddisfatti, come è capitato a noi. All’uscita, con una leggera pioggerellina, abbiamo piacevolmente riattraver- Ingredienti per 4 persone: 320 g di mezzi paccheri, 200 g di baccalà ammollato, 1 cucchiaio di capperi sottaceto, 2 cucchiai di olive verdi denocciolate, 1 spicchio d'aglio, 1 ciuffo di prezzemolo, olio extravergine di oliva del Cilento, sale e pepe. Preparazione: cuocete i mezzi paccheri al dente, in abbondante acqua salata. Nel frattempo, in una padella capiente mettete dell’olio extravergine d’oliva e l’aglio tritato. Prima che il soffritto prende colore aggiungete il baccalà sfogliato, i capperi e le olive tritate. Pepate e cuocete per alcuni minuti. Aggiungete i mezzi paccheri, il prezzemolo tritato e amalgamate bene il tutto Vino consigliato: Paistom 2013, Aglianico Rosato Paestum Igp, I Vini del Cavaliere. sato il centro storico fino ad arrivare al lungomare. Purtroppo, non abbiamo potuto godere dei mercatini in quanto per le condizioni atmosferiche hanno dovuto chiudere prima del previsto. Ma riferendomi a un detto antico “non tutti i mali vengono per nuocere”, così ne approfitterò per ritornarci appena possibile e andrò anche a gustare la pasta e fagioli della signora Anna. Ristorante “Reginella”, Via Sedile di Portarotese 8/9, – 84100 Salerno 089.2961282 – 3924089709 Chiuso il mercoledì. [email protected] Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:07 Pagina 20 'DOOHWXHSDUWL GDOODWXDSDUWH