N° 43 del 06/12/2014

Transcript

N° 43 del 06/12/2014
Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:58 Pagina 1
0828. 1991330 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it
Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa);
Sede Redazionale:Viale della Repubblica, 177 Capaccio Paestum (Sa) - “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in
abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut: 952/ATSUD/SA Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
ALTRO ARTICOLO A PAGINA 5
Anno XV
n° 43 del 06 Dicembre 2014
CAPACCIO
PAESTUM
Quel sorriso
della cilentana...
Era la fine di un settembre di qualche anno fa, e
nelle colline del Cilento l'aria era dolce di fichi bianchi e ancora tiepida di estate.
La mia auto mi aveva portato - lei -, a zonzo, e
viaggiavo con la sicurezza di chi conosce ogni curva,
ma con la lentezza di chi vuole apprezzare tutto ciò
che vede intorno. Mi sentivo turista a casa mia, insomma. In fondo, però, non ero tanto una turista di
luoghi quanto, piuttosto, di emozioni, che seguivano
anch'esse il circuito di curve in collina che avevo davanti: su, giù, destra, sinistra, piano, forte. Esattamente così camminavano i miei pensieri. Per questo,
sbucata dietro l'ennesimo alto dosso, e trovato davanti a me uno spettacolo naturale da togliere il fiato,
tra l'azzurro intenso del mare e il verde grigiastro
degli ulivi, rallentai ancora di più, fino a fermarmi,
per cercare di contenere con uno sguardo solo tutto
ciò che avevo di fronte. Qualche secondo, per razionalizzare il tutto, e per accorgermi di essere in sosta
davanti a un piccolo cimitero, affacciato lì, su quella
meraviglia visiva. Sembrava chiamarmi, quel posto,
e ci entrai. Pochi minuti per girarlo tutto, in silenzio,
e in un raccoglimento che, pur non avendo nulla di
religioso, aveva però un forte senso mistico.
Intimistico, forse, meglio. Nel momento di uscire,
scorrendo i nomi sulle tombe, e guardando velocemente le foto di persone che, in qualche modo e stranamente non mi parevano del tutto sconosciute, la
vidi. Laggiù, una foto in bianco e nero con lo
sguardo di traverso e un nome, in mezzo ad altri:
un nome di donna e il viso di una ragazza, bello,
volitivo, orgoglioso, il viso di una cilentana morta a
vent'anni. Ci siamo guardate, le ho sorriso, emozionata. Avrei voluto dirle qualcosa, così, d'impulso,
ma sono stata zitta, e sono uscita dopo qualche minuto col mio sorriso sulla bocca, di traverso come il
suo sguardo. La mia auto mi ha riportata a casa e,
guidando, le ho cantato una canzone di Tenco. O
forse due.
(Pao la Raeli)
€ 1,00
Voza “rimpasta” la giunta:
la ciambella avrà il buco?
CARICATURA DI PAOLA PAOLINO
Italo Voza “rimpasta” la giunta: ecco le nuove deleghe
Il sindaco Italo Voza integra e rimodula le deleghe affidate ai componenti della giunta comunale, dopo le dimissioni di Maria Rosaria
Palumbo e la nomina del nuovo assessore Franco
Sica. Ecco i decreti di nomina con le rispettive
deleghe assegnate ai cinque assessori della
giunta capaccese. Al vicesindaco e assessore ai
lavori pubblici Nicola Ragni sono state affidate
le deleghe a: Stu, servizi demografici, servizi al
cittadino, diritti dei consumatori, risorse umane,
servizi cimiteriali, contratti di quartiere, formazione professionale, rapporti con il territorio,
piano per gli insediamenti produttivi, acquedotto
comunale, innovazione tecnologica, arredo urbano. Assessore alle politiche sociali e alla sanità
èMarilena Montefusco, con deleghe a: servizi e
competenze igiene, sanità, randagismo, diritti
degli animali, rapporti con il consiglio, politiche
sociali e del lavoro, politiche educative, politiche
di genere, della famiglia, d’integrazione, osser-
vatorio oncologico, dieta mediterranea. Assessore al turismo è Vincenzo Di Lucia, con delega
a: servizi di turismo, spettacolo, beni culturali,
spettacoli ed eventi, marketing territoriale, riqualificazione e valorizzazione della costa di Paestum con realizzazione di percorsi pedonali e
infrastrutture a servizio del mare, Expo 2015. La
carica di assessore allo sport e al tempo libero è
stata assegnata a Francesco Sica, con delega a:
Suap, attività produttive, politiche dello sport e
del benessere, rapporti con i borghi, edilizia
sportiva, agricoltura e zootecnia.
Assessore all’identità culturale è, infine, Eustachio Voza, con delega ai servizi di : pubblica
istruzione, edilizia scolastica, cultura, avvocatura
e contenzioso, patrimonio verde, piano di sviluppo regionale, politiche ambientali ed energetiche, depuratore e rete fognaria, politica per lo
sviluppo sostenibile, progetti strategici e finanziamenti nazionali ed europei.
Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:58 Pagina 2
2
N° 43
06 Dicembre 2014
ALTAVILLA -
Gente complicata gli altavillesi
Il ritratto della gente della collina degli ulivi
[email protected]
PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie,
Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie,
Rummerie, Alberghi e Discoteche
INFO&CONTATTI
tel 0828 730510 / fax 0828 72805
S. S 18, Km 89, 700 Capaccio
[email protected]
www. planetbeverage. it
“Quando Anguilla ritornó a Santo
Stefano Belbo trovó tutto cambiato,eppure era rimasto esattamente tutto
identico. Così Anguilla capì che era
lui ad essere cambiato”.
Cesar e Pavese,
La luna e i faló .
La maggior parte dei paesi interni
cilentani sono dominati dal criterio dell'uniformità. Spesso hanno
anche pochi cognomi. C'è dove
si producono solo i fagioli e si cucinano solo le castagne. Dove
sono stati tutti briganti e dopo
carabinieri. Dove gli abitanti
hanno, fateci caso, le stesse "facies": segno di uno scarso scambio di patrimonio genetico. In
altri paesi, soprattutto in quelli di
mare o spiaccicati accanto alle
vecchie vie storiche, c'è tutto e il
contrario di tutto. Il sangue si è
abbondantemente mischiato per
tutta una serie di ragioni che non
è il caso d'indagare: guerre, immigrazioni, pellegrinaggi, tanto per
fare un elenco.
Il mio paese, Altavilla Silentina,
sta più tra i secondi. E se ne
vanta. Perché non è sul mare, che
vediamo all’orizzonte, e non ci
passavano le strade consolari romane. Ed ancora oggi una misconosciuta strada che porta a
Castelcivita e a Roccadaspide è
affogata dagli scalini e dai balconi
di via Borgo S. Martino. Un bus,
di quelli a due piani non ci passa.
Altavilla caput mundi!
Eppure, quando ci fu quel tempo
che vide gli etruschi a Pontecagnano ed in tutto il Picentino, i
greci d'Occidente tra Paestum e
Velia con i lucani appostati e
guardinghi sugli Alburni: noi eravamo lì, a poche decine di chilometri di distanza da tutti questi
luoghi. Perfettamente equidistanti. Sì, da tutti abbiamo preso
ed a tutti abbiamo dato. Anche ai
pirati berberi che sovente, e prepotenti, ci fecero visita. Molti di
noi potrebbero facilmente andare
nel Maghreb e confondersi con i
locali.
Sorridete pure, siamo un paese
aperto: il centro antico non è
chiuso tra le gole di un'inaccessibile montagna ma ci s'arriva risalendo le giogaie di dolci colline.
E quando la Piana del Sele era
malsana per i miasmi della palude
e la malaria non perdonava,
quassù qualcuno (non tutti, per la
verità) si godeva la vita. Questo
raccontano le tante storie del Castello dove i discendenti dell'abate Ciccio Solimena vissero, o
meglio se la spassarono, per oltre
due secoli. Tutti quelli che passavano per la pubblica via dovevano ossequiare i signori e le cose
migliori andavano a loro. I furbissimi briganti che stavano dentro
al vicino bosco di Persano, una
specie di Supramonte salernitano
di quei tempi, sulla collina altavillese ci venivano perché avevano
gli appoggi di tante donne - vivandiere. Persano è ai nostri confini con un lungo tratto del bello
e pescoso fiume Calore. I re qui
erano di casa. Carlo III, Francesco e Ferdinando di Borbone
amavano venirci a caccia. Goethe
ci venne e ne scrisse. Hackert la
dipinse. Fu culla dell'allevamento
della razza equina omonima che
trionfò in diverse Olimpiadi ed
oggi è sede della Brigata Garibaldi: una delle più "operative"
unità dell'Esercito italiano. È il
passato con le sue luci (poche) e
le tante ombre. Ancora: altri
hanno avuto le industrie con i
soldi dello stato? Noi di Altavilla,
oltre alle regolamentari tre torri,
sul gonfalone comunale abbiamo, virtualmente, i caseifici
che sfornano la mozzarella più
buona del salernitano. Un successo costruito, in meno di un
decennio, da allevatori oggi diventati industriali. Torna il tema
di un'Altavilla Silentina doppia o
una e trina: divisa tra una Piana
del Sele alla quale appartiene per
l'agricoltura avanzata ed un'imprenditoria vivace, ed un territorio collinare che è cilentano per
tante consonanze, non secondaria quella musicale. C'è poi l'Altavilla Silentina dell'appartenenza
religiosa raccontata dalle oltre
trentacinque chiese ma anche da
un non troppo passato "culto"
massonico dalle atmosfere sulfuree. Gli altavillesi sono d’indole
complessa poiché prodotti da
lunghe stratificazioni culturali ma
sono di generosi e di buon cuore.
Or este Motto la
Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:59 Pagina 3
PROVINCIA
N° 43
06 Dicembre 2014
3
Una “fuga” durata 40 assessori, 32 staffisti e 100 consulenti
Il presidente Canfora torna sulla dura realtà dei conti dell’ente e bachetta Cirielli
“Nella difficile situazione economico-finanziaria che sta attraversando il nostro Paese, in
particolare il meridione d'Italia e,
dunque, anche la nostra comunità
provinciale - afferma il Presidente della Provincia, Giuseppe
Canfora – nessun amministratore
pubblico che abbia veramente a
cuore le sorti dell'Ente chiamato
a governare, può rimanere inerte
di fronte alle difficoltà oggettive
di adempiere ai propri doveri istituzionali a causa della scarsa disponibilità di risorse economiche.
Nel caso della Provincia di Salerno, le risorse economiche non
mancano solo a causa dei tagli
operati dal Governo centrale, costretto a tanto anche dalle regole
di bilancio imposte dall'Europa,
ma sono state determinate, per
una non trascurabile parte, dalla
disamministrazione del governo
guidato dall'onorevole Cirielli e
dal suo delfino signor Iannone,
che a vario titolo, si “stupiscono”,
sorprendentemente, delle mie dichiarazioni sulle criticità riscontrate, piuttosto che fare ammenda
di se stessi.
Dovrei essere io - continua il Presidente Canfora - a rimanere stupito del fatto che a parlare è
quello stesso Cirielli, che a soli
due anni dalla sua elezione, ha
pensato bene di abbandonare il
suo posto, in cambio di una più
comoda e sicura poltrona di par-
lamentare, e lasciare la Provincia
di Salerno a un suo delegato, direttamente da lui nominato, come
usava il Sovrano nel Medioevo,
che concedeva un feudo al Vassallo che gli aveva giurato fedeltà,
mai eletto ad alcuna carica pubblica ed accompagnato da una
schiera di oltre 40 Assessori.
E’ appena il caso di ricordare la
pletora di staffisti (32 per la precisione) che hanno affiancato
l’esercito degli Assessori, gli oltre
100 consulenti esterni (dopo la
promessa elettorale di valorizzazione delle sole risorse interne
dell’Ente), per non parlare della
incredibile quantità di “consiglieri
politici”, dichiaratamente gratuiti
ma pur onerosi, perché si sono
serviti di risorse della Provincia.
Per tacere del ricorso sistematico
alla nomina di legali esterni per i
sinistri, senza alcun criterio logico, nemmeno logistico (emblematici i casi di avvocati
provenienti da altre province incaricati di assistere l'Ente dinanzi
ad uffici giudiziari anche lontanissimi) e spesso per vertenze che,
opportunamente gestite, avrebbero potuto e dovuto trovare una
bonaria composizione con notevole risparmio per l'Erario. Un
dato su tutti! Ci riferisce, infatti,
il Broker dell'Ente - dichiara il
Presidente Canfora -, che la mancata o scarsa manutenzione delle
strade provinciali, peraltro gestita,
Pino Di Chiara, saluti dall’Algeria
Il papà Fulvio arrivò da Roma a
seguito dei lavori della Riforma
Fondiaria. Geometra e delicato
pittore d’acquerelli. Finora dei
figli il più noto era Germano,
già impegnato in politica e medico amato dai suoi pazienti.
Giuseppe, Pino per gli amici, è
di professione geometra alle dipendenze di grandi imprese.
Dopo essersi a lungo occupato di
restauro di beni culturali. Ora,
a 63 anni, è in Algeria con Ansaldo Energia come supervisore
delle opere civili per un centrale
elettrica ad Hassi Messaud, nel
deserto del Sahara. A Pino, nostro affezionato lettore, i saluti
della redazione.
in gran parte, in cambio di milioni di euro all'anno, dalla partecipata Arechi Multiservice, a sua
volta retta da un ex assessore cirielliano, riciclato nella qualità di
Amministratore delegato, ha portato ad una mole di sinistri per un
valore complessivo di oltre 19
milioni di euro negli ultimi 5 anni.
Dai mille e più sinistri denunciati
ogni anno, dal 2009 ad oggi, sono
scaturiti centinaia di giudizi ai
quali il settore contenzioso, affidato, nei fatti, alle particolari cure
dell'Assessore Bellacosa, ha risposto spesso con inutili difese
solo per scaricare unicamente la
condanna della Provincia sulla
successiva amministrazione.
Una pesante eredità negativa,
questa, ben più corposa di quella
che l'onorevole Cirielli lamenta di
aver ricevuto dalla gestione che lo
ha preceduto.
Aggiungiamo - sottolinea il Presidente Canfora - le poltrone
moltiplicate nelle società partecipate, e le fondazioni in house, che
hanno unicamente drenato risorse.
A cosa è servito, ad esempio, immettere milioni di euro nel pozzo
senza fondo dell’Aeroporto
Costa d’Amalfi, senza prima realizzare l’allungamento della pista?
Purtroppo sono certo, con mio
grande rammarico, che nel tempo
emergeranno altri problemi lasciati dall'amministrazione Fra-
telli d’Italia; tuttavia, piuttosto
che soffermarmi in inutili e sterili
polemiche, che non appartengono al mio stile e che la gente,
che stenta ad arrivare a fine mese,
è stanca di ascoltare, mi adopererò, unitamente ai consiglieri di
maggioranza che mi sostengono,
per trovare un utile rimedio nell’interesse esclusivo dei cittadini
della Provincia di Salerno”.
Tel 0828. 1991330
Fax 0828. 1991331
e-mail:
redazione@unicosettimanale. it
url: www. unicosettimanale. it
Direttore Responsabile
Bartolo Scandizzo
Condirettore
Oreste Mottola
[email protected]
Grafica ed Impaginazione
Luciano Marino
Stampa
C.G.M. s.r.l.
Contrada Malagenia, 84061 Ogliastro
Cilento - (SA) tel. 0974 844039
Iscritto nel Registro della Stampa
periodica del Tribunale di Vallo della
Lucania al n. 119
Responsabile Trattamento Dati
Bartolo Scandizzo
Abbonamento annuale 25, 00 Euro
Abbonamento a I Piccoli € 10, 00
Unico + I Piccoli € 30, 00
Arretrati: € 2,00 + sp.di sped.
Per abbonarsi:
Codice IBAN:
IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585
C.C. Postale:
53 07 14 94
intestato a Calore s. r. l.
Tiratura: 3500 copie
Il N° 43 di Unico è stato
chiuso in redazione il 03/12/2014
ed è stato avviato alla spedizione
agli abbonati il giorno 05/12/2014
presso il CPO di Salerno
Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:59 Pagina 4
4
N° 43
06 Dicembre 2014
Utilizzo dei beni confiscati alla criminalità
Primo atto di ripristino della legalità, ora fate sul serio
E' di questi giorni la notizia di ulteriori beni confiscati alla camorra in agro di Eboli.
Non sappiamo se il provvedimento è definitivo, ma nel caso in
cui lo fosse, o lo diventasse, noi
riteniamo che il Comune di Eboli
debba richiedere che questi beni
gli vengano assegnati, ed inseriti
nel patrimonio comunale come
in anni passati, sicuramente fino
al 2005, è sempre stato fatto. In
questa direzione sollecitiamo la
Commissaria
Straordinaria,
dott.ssa Filippi,che regge attualmente le sorti del nostro Comune.
Occorre, naturalmente, avere subito delle idee sul come utilizzare
questi beni: oltre ad una villa, si
tratta di terreni agricoli. Questi,
noi riteniamo, possono , ad
esempio, essere fatti rientrare nel
protocollo d'intesa che proprio in
questi giorni la Commissione
Straordinaria che regge il Comune di Battipaglia ha firmato
con il Centro Ricerche, per interventi a favore delle produzioni ti-
piche della Piana. In questo caso
si è trattato dell'accordo per rimettere a coltura, su terreni confiscati alla camorra, quella
tipologia di pomodoro , il "fiaschetto", proprio della nostra realtà agricola fino agli anni
settanta. Una scelta di grande intelligenza e di grande attenzione
verso la riscoperta e la valorizzazione delle produzioni tipiche
della Piana, di cui troppo spesso
si parla senza che alle parole seguano i fatti.
Si potrebbe, a nostro avviso, riprendere una progettualità con
l'ICATT di Eboli, o altre "comunità" presenti nel territorio, affinché le terre confiscate vengano
affidate a Cooperative di lavoro
costituite dagli ospiti di queste
strutture, come avviene in altre
realtà italiane. Discorso che
anche ad Eboli si era avviato, in
modo concreto, su una ex
azienda bufalina.
La recente confisca riapre la questione dello stato dei tanti beni
confiscati alla camorra, di cui il
Comune di Eboli, negli anni fino
al 2005, è stato destinatario:
aziende agricole, appartamenti,
depositi , ville ecc. Di queste
strutture il nostro Comune aveva
chiesto l'assegnazione per acquisirle al patrimonio comunale - ed
erano in corso le pratiche burocratiche per definire il rapporto e su di esse erano stati elaborati
progetti di utilizzo a fini sociali.
La villa Falcone-Borsellino sulla
litoranea è soltanto uno dei tanti
beni che il Comune aveva richiesto di ottenere in assegnazione,
ma da anni di essi non si ha più
notizia. Sapere se sono stati acquisiti al patrimonio comunale, o
quale sia lo stato delle pratiche e
quale ne sia, eventualmente, l'utilizzo deciso, è cosa di cui faremo
richiesta alla Commissaria Straordinaria. In questi anni è stato impossibile avere risposte o
informazioni dall’ Amministrazione comunale.
Riaffermare la "LEGALITA' "
sul nostro territorio passa anche
attraverso atti concreti da parte
delle Istituzioni locali, e quello
del richiedere di acquisire al patrimonio comunale di Eboli i
beni confiscati, ed utilizzarli per
finalità produttive e sociali, è
l'atto più concreto che una Istituzione possa compiere.
ALTAVILLA ripartono i lavori alla scuola media per oltre 700 mila euro
La metà a carico del comune. Giardullo: “successo”
Altavilla Silentina. 300mila euro
per la scuola media “Giovanni
XXIII”, in via Peschiera.
E’ questa la spesa prevista dall’amministrazione comunale.
Il decreto per la concessione dei
fondi dal Miur verrà firmato entro
questo mese. "Si tratta di finanziamento molto importante -afferma l’assessore al bilancio Enzo
Giardullo, che ha capeggiato la delegazione recatasi al Ministero
dell’Istruzione a Roma – perché finalmente siamo passati dalle parole ai fatti. Abbiamo ottenuto in
tutto 300mila euro. Il progetto di
riqualificazione della struttura prevede una spesa complessiva pari a
767.916,65 euro. Quasi metà della
somma è stata ora finanziata dal
Miur, che ci ha assicurato la firma
del decreto entro la fine del 2014.
L’altra metà, invece, è a carico
dell’amministrazione comunale".
L’istituto scolastico che ospitava
gli alunni delle scuole medie era
stato chiuso oltre un anno e
mezzo fa, a seguito di problemi relativi all’adeguamento antisismico
e l’agibilità della struttura. Il primo
acconto per i lavori di riqualificazione della scuola “Giovanni
XXIII”, pari a 85.758,84 euro, era
stato concesso lo scorso mese di
gennaio. "Rendere agibile la scuola
media – continua Giardullo - è
fondamentale per il territorio di
Altavilla Silentina.
La chiusura della struttura e il successivo trasferimento dei bambini,
prima a Cerrelli e poi all’interno
dei locali che ospitano già la scuola
elementare, è stato un evento traumatico per il territorio. Come Comune ci impegniamo a coprire
l’altra metà dei costi per la ristrutturazione di un edificio che è fondamentale per il nostro comune.
Sin da quando la struttura è stata
chiusa ci siamo impegnati per la
sua riapertura. Si tratta di un atto
dovuto, per restituire dignità ai
bambini e alle famiglie, e una responsabilità alla quale, come amministratori, non possiamo
sottrarci". I lavori di riqualificazione e consolidamento della
struttura in via Peschiera partiranno immediatamente dopo la
firma del decreto.
Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:59 Pagina 5
N° 43
06 Dicembre 2014
Perché gli uomini uccidono le donne...e la fanno
franca? Due femminicidi nel Cilento e negli Alburni nell’arco di 48 ore
Ripristinato il sentiero che da
Capaccio Vecchia conduce al castello
Postiglione e Vibonati, due ridenti paesini uno negli Alburni e
l’altro nel Cilento, in cui tutto ci
si poteva aspettare, tranne che nascondessero nel loro seno l’orco,
la bestia, l’assassino, il mostro.
Maria è stata uccisa a Postiglione
dall’ex marito Cosimo con un
coltello utilizzato per i lavori agricoli. Pierangela è stata uccisa a
Vibonati dal marito Alessandro
con un coltello da cucina. Due
donne accoltellate dai loro uomini, che tali si sono dimostrati,
liberando tutto il loro istinto di
morte e la loro follia omicida.
Due donne ammazzate dai loro
consorti, che non si sono dimostrati compagni, ma nemici carichi di ferocia.
Due donne private della loro vita
dai propri coniugi, che non
hanno saputo coniugare altro che
sangue, crudeltà e morte. L’87%
delle donne asssassinate, vengono uccise dai propri familiari,
e, il 95% di questi assassinii è
commesso da un marito, da un
compagno, da un convivente.
Ogni tre giorni un “uomo” uccide la propria compagna, 130
donne vengono assassinate ogni
anno in Italia, il 69% dei casi di
femminicidio è preceduto da violenza e stalking, questo conferma
che l’assassino prima di uccidere
ha maltrattato, violentato fisica-
Questa mattina il sindaco Italo
Voza e l’assessore all’Ambiente
Eustachio Voza hanno incontrato i rappresentanti della SMA
Campania spa (Sistemi per la Meteorologia e l’Ambiente Campania), società partecipata della
Regione Campania che si è occupata dei lavori di risanamento e
riqualificazione del sentiero che
da Capaccio Vecchia (area del
santuario della Madonna del Granato) conduce al castello di Capaccio. Nel corso dell’intervento,
finalizzato al ripristino della qualità ambientale del sentiero, sono
stati eseguiti interventi di recupero degli ecosistemi e delle biodiversità dei siti. L’intervento, a
costo zero per il Comune di Capaccio, ha una triplice valenza:
ambientale, di prevenzione del rischio idrogeologico, e turisticoculturale, in quanto il sentiero,
che in passato era ostruito da
sterpaglie, oggi è agevolmente
percorribile da appassionati di
trekking e non solo, consentendo
di raggiungere il castello che fu
sede della congiura di Capaccio
ordita dai feudatari contro il re
Federico II di Svevia nel 1246.
L’incontro di questa mattina,
oltre che per fare il punto sui lavori eseguiti, è stato voluto dal
sindaco Italo Voza per programmare nuovi interventi per il risa-
mente e psicologicamente la povera vittima per lungo tempo.
Le donne possono difendersi dai
propri assassini chiamando il
1522, oppure utilizzare il sito internet
(www.sara-cesvis.org),
dove, attraverso la compilazione
di un questionario del tutto anonimo può capire il rischio che sta
correndo. La rete può essere utile
per salvare una vita, dalla rete ci
è arrivato il racconto di Paola in
viaggio nel Cilento, che potremmo consigliare a tutte le
donne...
Lucio Capo
5
namento e la riqualificazione ambientale di altre aree del territorio.
«Nel ribadire la nostra disponibilità a portare avanti una collaborazione istituzionale che si è
rivelata esemplare, ci teniamo a
dire che lavorare in un territorio
così ricco di potenzialità e attento
dà reali soddisfazioni ad un’istituzione regionale come SMA», ha
dichiarato Cosimo Silvestro, Direttore di SMA Campania.
«Ringrazio a nome degli appassionati e dei cittadini di Capaccio
Paestum la SMA Campania, i tecnici e le maestranze che hanno lavorato alla realizzazione di questo
progetto. Infatti, è importante
sottolineare, oltre all’indubbio valore di riqualificazione ambientale
dell’intervento, anche la sua funzione di prevenzione del rischio
idrogeologico», ha dichiarato il
sindaco Italo Voza.
Unico4314_Layout 1 04/12/14 17:59 Pagina 6
6
N° 43
06 Dicembre 2014
Indagine sui Borghi d'Italia "Capaccio"
Intervista a Dora Celeste Amato, giornalista, scrittrice, saggista
Intervista di Maurizio Vitiello a
Dora Celeste Amato, giornalista,
scrittrice, saggista, che soggiorna
a Capaccio, in provincia di Salerno.
Com’è nato il suo amore per
Capaccio, in provincia di Salerno? Può parlarci delle prime
volte che è arrivato in questo
scorcio salernitano?
Circa trent’anni fa mio padre acquistò,
a Paestum, allora frazione di Capaccio
(Sa), una villetta, 160 mq.: lui non
parlava di Paestum come di una zona
marina ma, chiamandolo ‘Pesto’, quasi
un reiterare l’appellativo greco, diceva,
“andiamo, o vado, in campagna”.
L’abitazione, in zona “Acquarulo di
Licinella” era circondata da un giardino, lato strada, e da un orto, lato torrente ‘Capo di fiume’.
Tutto ciò gli dava , forse, la sensazione
di trovarsi in campagna, o almeno tra
il verde. Eppure, uomo di collina, lucano, il mare era il sogno. Ma, forse, lo
sentiva un ‘tradimento’. E, dunque,
cercava di sentirsi legato ad entrambi.
Chissà, forse favole di un’eterna poetessa …
Molto legato a questo luogo, era lì ogni
fine settimana ma, spesso, anche soltanto dalla mattina alla sera. Ricordo
che, era la vigilia della mia laurea, una
domenica, ‘pretese’ che andassimo lì,
lui, mia Madre ed io, con …l ibri al
seguito, pur di non interrompere il suo’idillio’ con ‘Pesto’!.
Lo capivo e, pur vivendo male la sua
estrema severità, forse in modo inconscio, ho iniziato a sentire mio quel luogo
e, ancor più, il borgo in collina, 450
m., Capaccio. O un tutt’uno.
Amo più la campagna del mare esso mi
ricordava il paesino lucano di mia
Nonna, Nemoli (Potenza), ove trascorrevo le mie vacanze prima dell’acquisto
della casa di Paestum. In un Palazzo
di fine ‘700, arconi conventuali e circa
40 stanze, il retro verso la campagna a
perdita d’occhio, il vialetto sotto i pergolati e le panchine per la sosta, lettura
e scrittura.
A Capaccio, atmosfera antica e silenziosa, molti sono i palazzi simili e,
così, ho avuto sempre la sensazione che
il Tempo si fosse fermato.
Oggi è cambiato qualcosa?
No, non è cambiato alcunché. Per fortuna o purtroppo? L’unica novità è la
denominazione. Da pochi anni, il Sindaco ha disposto che il Comune si
chiami ‘Capaccio Paestum’, data la notorietà mondiale della sua frazione più
conosciuta.
E se il Museo del Grand Tour, all’interno del bellissimo Convento di
Sant’Antonio, da circa dieci anni attrae viaggiatori e turisti, non esistono
grosse novità. Se non l’Associazione
“Agorà “che si occupa di cultura del
territorio. Ma, molto di nicchia, non ha
molti legami con la … marina.
Cosa c’è e cosa dovrebbe essere salvaguardato in termini
di paesaggio e di habitat?
Boschi, montagne con prestigiosi sentieri
per trekking, artigianato del ricamo che va scomparendo -, palazzi antichi,
portali opera di scalpellini-artisti, dovrebbero essere più conosciuti e valorizzati. Poi, in alto, isolato sullo sperone,
il Santuario della Madonna del Granato, primo luogo ove si rifugiarono i
pestani, anno 1000, in fuga dalla malaria della Piana del Sele. Granato?
Sì, portarono con sé il culto di Hera
Argiva ed il melograno. Dunque dal
paganesimo al cristianesimo , la stessa
attenzione alla terra e alla venerazione
per il rinnovo delle stagioni.
Tutto, però, tranne per il Granato - ma
soprattutto durante la festa patronale,
l’Assunta, il 15 agosto - è custodito
come una sorta di geloso patrimonio che
non vuole essere conosciuto. Questa è la
sensazione che si prova. Anche perché,
pur con la nuova denominazione, ciò rimane un’idea di ‘facciata’ ma i ‘capac-
cesi’ si sentono molto diversi dai ‘pestani’. Arrivati al mare da Capaccio
stesso (molti, ora, a Capaccio Scalo,
luogo senza identità) e da molti paesi
del Cilento, quasi sempre per impiantarvi attività commerciali. Oppure, già
ex ‘ualani’ (coloro che si occupano dei
bufali), spesso hanno dato vita a piccoli
caseifici che, certo, non fanno ‘decollare’
l’interesse culturale.
I pochissimi autoctoni, vivono poco e
male i vincoli con il loro luogo straordinario. E molti, ahimé, non conoscono
del tutto il patrimonio archeologico .
Ad esempio, il bellissimo Museo archeologico, tenuto molto bene, curato, raramente è visitato dai ‘locali’, se non
dalle scuole. Tutto ciò riguarda anche
Capaccio.
Può segnalarci i migliori percorsi per conoscerlo?
Lasciarsi prendere dalla curiosità personale: il paese è piccolo, i vicoletti, i
supportici, tanti, esiste soltanto l’imbarazzo della scelta.
Quali persone ha apprezzato e
ha frequentato in questo
posto?
Poche. Forse soltanto i fondatori ed i
soci di Agorà.
Meriterebbe una maggiore
promozione questo luogo?
Certamente. E’un luogo magico, ricco
di suggestioni paesaggistiche, architettoniche, naturalistiche. Ad esempio, la
piazza principale viene chiamata “I
Giardini”. Infatti, panchine, vialetti ed
alberi, è stretta e lunga, grande belvedere sulla Piana. Al tramonto e all’alba, laggiù, i Templi dorici sono
un’apparizione divina.
Gli abitanti ne sono pochi e riservati?
Sì, pochi e molto riservati. Ecco perché
è difficile fare amicizia. I cilentani dell’interno, poi, hanno sempre vissuto la
paura delle aggressioni dal mare, dei
saraceni. E questo è nel loro dna. A
Capaccio, poi, ci fu , all’epoca di Fede-
rico II, la congiura dei baroni. Dunque
il ‘litigio’ è di casa.
C’è qualche progetto applicabile a questo luogo?
Credo, penso, che sarebbe auspicabile
un maggiore contatto tra Piana e collina. Anche come residenze estive, BB,
ristoranti tipici. Inesistenti.
In quale altro luogo vivrebbe
volentieri, e perché?
Vivere? No, ma sapere di poterci andare in qualsiasi momento. Penso ad
un luogo dell’anima. Alla mia Basilicata, in particolare tra i dorati tufi dei
Sassi oppure alla mitica Val d’Agri,
dai colori dei vedutisti inglesi e con le
suggestioni degli scritti e dei dipinti di
Leonardo Sinisgalli, Maria Padula,
Giuseppe Antonello Leone.
Mauriz io Vitiello
Chiedici l’amicizia su faceb o o k h t t p s : / / w w w. f a c e book.com/redazione.unico
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:01 Pagina 7
SACCO
N° 43
06 Dicembre 2014
7
Giuseppe Autuori, il primo generale di brigata ora a riposo
Nella sua quarantennale carriera ha firmato operazioni molto importanti
Sacco è un paesino che a tutt'oggi
conta 582 residenti, con un'alta
percentuale di anziani e pensionati. Se fosse possibile, in un'ipotesi di fantascienza, il “ritorno”
dei suoi figli si potrebbero agevolmente allestire una sezione del
tribunale (con un gruppo di valenti magistrati), un'ala di ospedale primari inclusi ed un istituto
comprensivo al completo, volendoci fermare al settore pubblico
e al territorio nazionale. In questo
quadro da figurine Panini (celo,
manca) si può contare, per la
prima volta nella storia della comunità locale, su un generale di
brigata della Guardia di finanza.
Ad assurgere a tale prestigioso
ruolo Giuseppe Autuori, classe
1953, ora collocato a riposo dopo
40 anni di servizio effettivo. Il
curriculum di Pino, che vive a
Lucca, è ricco di capacità ed abilità, a partire dalle lauree in giurisprudenza e in scienza della
sicurezza economica e finanziaria, ma ad esso è strettamente col-
legata una storia di ideali, passioni
e senso etico. Le sue capacità investigative, esercitate in trenta
anni di comandi operativi nel territorio di cinque regioni, si sono
concentrate in particolare nel
contrasto della criminalità economico-finanziaria e della corruzione, con attività d'indagine
svolte anche fuori dai confini nazionali, nell'ambito di rogatorie
internazionali.
Un ambito di grande complessità,
alla luce dei legami e delle interconnesioni tra economia legale
ed illegale, rimbalzati non di rado
dall'attualità, nei quali si innestano le grandi organizzazioni
criminali. “Follow the money”,
seguiamo il denaro, il principio di
riferimento dei bravi investigatori
come Pino, che in questi anni ne
ha viste davvero tante, ma mantiene intatta la riservatezza del
pubblico ufficiale, infranta dai
motori di ricerca della rete. “La
massima soddisfazione per un finanziere è collegata ad un'attività
d'indagine che si concluda, in materia di polizia giudiziaria, con la
condanna degli imputati e, per la
polizia tributaria, con un accertamento fiscale complesso, che
vada a buon fine e con un rilevante incasso per l'erario” dichiara. Un ulteriore motivo di
merito il suo attaccamento al
paese, “del quale ho ricordi indelebili, dove ogni angolo e portone
mi rimanda a persone, tante
scomparse, e nel quale anche i silenzi mi parlano”. La famiglia del
generale, “chir' r' Fior” (quelli di
Fiore) seguendo le classificazioni
saccatàre (capostipite nonno Domenico Polito), sono a loro volta
un piccolo esercito, modello testuggine, la formazione di fanteria dell'esercito romano. Se ne
tocchi uno ti si rivoltano tutti
contro. Il papà di Pino, Matteo,
riposa nel cimitero di Sacco, la
mamma Angelina vive prevalentemente in paese. A parte la famiglia, moglie e due figli, per il
generale c'è l'amore sofferto per
la pazza Inter, le partite a tressette, la musica, le escursioni in
campagna per i funghi.
Il suo buen retiro in paese è la
“Macchia del sorbo”, dove c'è la
tenuta di famiglia, eredità della
nonna Donata. “Me la sogno
anche di notte”.
Silvio Masullo
Vallo della Lucania. 12 dicembre il concerto di Natale
Patrocinato dal comune di Vallo, il
concerto natalizio di quest’anno del
Cral si terrà il 12 dicembre alla Provvidenza di Vallo della Lucania e vede
l’esibizione di veri artisti, a iniziare
dai direttori: i Maestri Santina De
Vita e Manfredo D'Alessandro, direttore del Coro “Bianca Maria Gigi”,
di Marina di Camerota e dell’Orchestra da camera del Cilento e Vallo di
Diano. Il Cral, guidato da Virginia
Casaburi, prosegue nella sua opera di
promozione culturale nel Cilento.
Fondato nel 1984, vuole continuare
in maniera convinta la sua mission
iniziale: l'aggregazione e la valorizzazione delle risorse del territorio,
nel caso specifico dell’arte, dei talenti locali. Importante per il Cral è la
collaborazione con altre associazioni
ed istituzioni del territorio.
In scaletta, arrangiati dal Maestro
D'Alessandro, gli ascoltatori troveranno Mascagni, Mozart, Bach, ma
anche Bocelli, N. Rota, il jazz di H.
Mancini e il rock di Zucchero e M.
Jackson. Non mancherà la musica
napoletana e il magico tango di Astor
Piazzolla, per chiudere, ovviamente,
con le magiche atmosfere natalizie
come White Christmas e Oh happy
day. La Schola cantorum San Pantaleone e la Corale Ensamble Vallese
faranno da splendido legame tra i
vari generi musicali in programma.
Saranno supportati dal Quintetto G.
Martucci e da musicisti d’eccezione
come quelli dell’Accademia mandolinistica salernitana. L’Orchestra da
Camera del Cilento e Vallo di Diano
chiude un programma musicale di
prestigio. A incantare il pubblico ci
penserà inoltre il pluricampione del
mondo di Fisarmonica diatonica
Alessandro Gaudio, che stupirà gli
ascoltatori per le sue acrobazie musicali. Nel 2013 Gaudio partecipa al
Music reality show a Castelfidardo
mentre in Russia vince il 63° trofeo
mondiale CMA. Nel 2014 intraprende un progetto con il percussionista Gianluca Perazzo di musica
ethno- jazz: Diatonic Duo. Con Marcello Pietromica (campione italiano
2014 sezione fisarmonica diatonica
junior), Manuel Scarpitta (campione
mondiale 2014 sez fisarmonica diatonica junior) e Francesco Chiariello
(campione italiano 2014 sezione organetto junior) forma gli Ethnotrio.
Voce simbolo dello spettacolo sarà il
Baritono Juan Possidente. Apprezzato interprete del repertorio lirico e
lirico leggero, fa del fraseggio e della
profondità timbrica, nonché di
un'emissione ricca di colori, le armi
che gli hanno permesso di interpretare con successo i ruoli più diversi:
Ping di un'applauditissima “Turandot” prodotta da Opera Festival Firenze, diretta da Armando Krieger,
da George Sullivan per il Teatro dell'Ermitage di S. Pietroburgo. E’ stato
un appassionato Silvio nei “Pagliacci” del Teatro Verdi di Salerno.
Per Roberto De Simone ha cantato la
“Serva Padrona”. Nel 2014 ha aperto
l’anno con il Concerto di Capodanno
con l’Orchestra Scarlatti a Napoli.
Nicola Nicoletti
C
b
b
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 8
8
N° 43
06 Dicembre 2014
AMBIENTE
Missione impossibile…abbattere gli “ecomostri”
Ora sotto con le tante “brutture” edilizie del Cilento
Per incrementare il turismo in Italia bisogna abbattere gli “Ecomostri”. Questa è la lezione che ci
proviene dalla demolizione dell’albergo abusivo di Alimuri, a Vico
Equense sulla Costiera Sorrentina. Dopo 50 anni di battaglie
giudiziarie, di accordi sottobanco,
di ricorsi, di protocolli d’intesa tra
governo e proprietà, di tentavi
maldestri per salvare l’obbrobrioso scheletro di cemento abusivo che insozzava la spiaggia di
Alimuri, il famigerato mostro di
calcestruzzo è venuto giù con
poco più di 60 chili di tritolo in
pochi secondi…pochi secondi,
durati una vita intera. Una vita di
occasioni perse per il turismo e
per la tutela ambientale. Perché
quando la telecamera che inquadrava i rozzi pilastri, screpolati
dalla salsedine, dell’Ecomostro, e,
apriva il campo al resto della
costa, saltava agli occhi immediatamente l’effetto “Pasolini”…
primo piano di bellezza “recuperata”…piano sequenza di bruttezza consolidata.
Un piano sequenza che sottolineava la coincidenza tra continuità spazio-temporale e realtà.
Una rappresentazione della realtà,
intesa come adesione al tempo
presente, un tempo sciagurato di
cementificazione della costa.
Sulla spiaggia di Meta di Sorrento,
come hanno potuto vedere milioni di telespettatori non v’era
solo l’”Ecomostro”, ma a fianco
e sopra di esso spiccavano, per la
loro orribile presenza, fior di costruzioni, in totale distonia con la
scogliera a picco sul mare.
S’è voluto fare un micro intervento chirurgico su una piccola
metastasi, ma il corpo malato,
della Campania cementificata, rimane lì ad incancrenirsi e a puzzare, a puzzare ancora, un puzzo
che durerà per chi sa quanti altri
decenni.
La demolizione dell’Ecomostro
di Alimuri , è uno dei pochi
esempi di riqualificazione ambientale… SPERIAMO!… e di
ripristino della legalità, che si sono
concretizzati in Campania, tra
questi ricordiamo l’abbattimento
dell’ecomostro del Fuenti a Vietri
sul Mare, la demolizione delle
case della camorra sulla litoranea
di Pontecagnano e lo smantellamento delle ville abusive della collina di Montecorice. Ma tutto
questo non riabilita quello che
una volta era il Paese più Bello del
Mondo. Tanto bello che l’UNESCO volle premiarlo con ben 50
siti patrimonio dell’umanità. Tra i
50 siti che si fregiano della medaglia dell’UNESCO la Provincia di
Salerno spicca con la Costiera
Amalfitana - il Parco del Cilento
Vallo di Diano e Alburni, con i siti
archeologici di Paestum, Velia e
la Certosa di Padula – La Dieta
Mediterranea quale patrimonio
immateriale dell’Umanità. Della
Terra Felix di una volta rimangono solo poche gemme, che
come perle ai porci rimangono
sfregiate, vandalizzate, incustodite
ed inaccessibili ai turisti e ai viaggiatori, come capita a Velia e ad
altre aree archeologiche della
Campania. Dalla lista dei “50 gioielli”, restano esclusi altrettanti patrimoni culturali ed ambientali
che potrebbero fare dell’Italia la
prima meta turistica mondiale, ma
come dice il saggio - siediti sulla
riva del fiume che la bellezza passerà - .Ma si sa l’Italia è il paese
delle contraddizioni, un Paese
senza memoria, senza cultura, che
ignora le enormi bellezze, che si
contrappongono purtroppo ad
immani bruttezze, illegalità, speculazioni e costruzioni incompatibili con l’ambiente circostante.
Chi di noi non s’incazza nel vedere un albergo sulla spiaggia… e
a Paestum, a Velia e a Catellabate
c’è ne sono!… o si stranisce nel
vedere una villetta in mezzo agli
scavi archeologici…e a Paestum,
a Velia e a Castellabate c’è ne
sono!… Purtroppo nel Cilento di
ecomostri ne abbiamo tanti, figli
di una cementificazione selvaggia,
di leggi non rispettate, di abusi e
di speculazioni immobiliari. “La
demolizione dell’ecomostro di
Alimuri – ha detto il ministro
dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – possa servire a dare un segnale chiaro ai cittadini, possa far
capire, a tutti, che la difesa del territorio è una priorità. Le ammini-
strazioni locali hanno il dovere di
far rispettare le regole ed avere il
coraggio e la serietà di vietare le
costruzioni abusive e ripristinare
i luoghi in cui si è costruito in violazione della legge.
La prima e più importante battaglia che dobbiamo combattere è
quella CULTURALE…per concretizzare azioni responsabili da
parte di tutti nella tutela dell’ambiente. Sarebbe un grave errore
pensare di combattere l’abusivismo e mettere in sicurezza il nostro Paese se non poniamo al
primo posto la difesa del territorio. E’ nostro dovere custodirlo,
perché non ci appartiene; è nostro
dovere preservarlo, per consegnarlo migliore ai nostri figli. Da
Ministro dell’Ambiente, non
posso che appoggiare pienamente
la demolizione dell’Ecomostro di
Alimuri, che rappresenta senza
ombra di dubbio una vittoria della
tutela ambientale sulla cementificazione selvaggia”. Così parlò
Gian Luca Galletti, a cui l’Italia
non era ignota… e ignota non resterà. Noi, con la speranza nel
cuore vorremmo porgere una
semplice domanda, al ministro, a
proposito degli ECOMOSTRI…
che se dice a Rivombrosa?
Lucio Capo
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 9
N° 43
06 Dicembre 2014
STORIE
CILENTANE
9
SUPPLEMENTO ODIERNO
AL SETTIMANALE UNICO
“Il gatto selvatico, la martora e altri mammiferi nel Parco
Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.”
Fototrappolaggio, distribuzione ed ecologia
E’ stato di recente pubblicato il
volume “Il gatto selvatico, la martora e altri mammiferi nel Parco
Nazionale del Cilento, Vallo di
Diano e Alburni. Fototrappolaggio, distribuzione ed ecologia” di
Romina Fusillo e Manlio Marcelli, edito dall’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e
Alburni. Con la pubblicazione di
questo primo volume della nuova
collana editoriale “Quaderni della
Biodiversità” si inaugura una
nuova stagione di divulgazione
delle numerose ricerche nel
campo delle indagini bio-ecologiche, finalizzate a conoscere, conservare e valorizzare la
straordinaria biodiversità del
parco.
La pubblicazione, frutto di ampie
e lunghe indagini condotte dai
due zoologi, descrive i risultati di
una vasta indagine, condotta nel
Parco Nazionale del Cilento,
Vallo di Diano e Alburni, che ha
indagato ed approfondito le relazioni della presenza del gatto selvatico (Felis silvestris silvestris) e
della martora europea (Martes
martes) con la quantità e la fisionomia della vegetazione forestale.
Lo stato di conservazione di queste due specie di carnivori, in Italia e in Europa risulta poco
soddisfacente, anche le informazioni riguardanti l’ecologia e la di-
stribuzione di questi due mammiferi sono scarse e frammentarie.
La ricerca, nel panorama italiano
ed europeo, rappresenta un raro
esempio di applicazione della tecnica del fototrappolaggio, impiegata per lo studio dei piccoli e
medi carnivori, per entità dello
sforzo di campionamento e utilizzo di adeguate tecniche di analisi e modellizzazione dei dati
raccolti.
I mammiferi, in particolare i carnivori, includono specie elusive in
molti casi minacciate dalle attività
umane, che risultano spesso difficili da studiare anche a causa
delle loro abitudini prevalentemente notturne. L’ampia disponibilità degli ultimi anni dei
sistemi fotografici con sensori di
movimento ha tuttavia rivelato
enormi potenzialità nello studio,
monitoraggio e conservazione
dei carnivori.
Le fotocamere con sensori di
movimento (fototrappole) “catturano” automaticamente le immagini degli animali, utilizzabili
nella forma di rilevamenti ripetuti
della loro presenza, per stimare
parametri di distribuzione, abbondanza e ricchezza delle specie.
Il volume introduce il lettore alla
bio-ecologia e conservazione del
gatto selvatico e della martora,
nel contesto dell’ampio gruppo
dei carnivori di dimensioni
medio-piccole “mesocarnivori”,
all’uso della tecnica del fototrappolaggio e dei modelli statistici,
enfatizzando i punti chiave del
processo dell’indagine scientifica:
la definizione degli obiettivi e
delle ipotesi, lo sviluppo di un disegno di campionamento adeguato, la costruzione di modelli
che rappresentano le ipotesi e il
confronto delle previsioni dei
modelli con i dati collezionati.
La pregevole pubblicazione riserva agli occhi dei lettori una
piacevole sorpresa, la visione di
suggestive immagini dei paesaggi
di uno dei più straordinari parchi
nazionali d’Italia e, delle 15specie
di mammiferi fotografate nel
corso della ricerca, accompagnate
da mappe di distribuzione e note
di bio-ecologia che descrivono
una parte importante ed affascinante della biodiversità animale e
degli habitat del parco.
a cura di
Romina Fusillo e
Manlio Marcelli
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 10
10
N° 43
06 Dicembre 2014
Regionali, partita la corsa per un posto in lista. C’è chi lascia
Gennaro Mucciolo si farà “succedere” dal figlio Pasquale. Nel PD ecco Gina Fusco
Degli uscenti, ad oggi, Gennaro
Mucciolo, Antonio Valiante e
Donato Pica, sono i consiglieri
regionali pronti a passare la
mano. In particolare Mucciolo
passerà il testimone a suo figlio
Pasquale che sarà naturalmente
candidato nella lista del Psi che
potrebbe rivedere la riproposta
anche dell’assessore comunale
Enzo Maraio. Valiante e Pica, invece, faranno posto nel Pd, già
alle prese con l’abbondanza dei
candidati e la riduzione dei posti,
prevista dai tagli. Infatti sono
nove i consiglieri regionali che
dovrà eleggere la provincia di Salerno, rispetto ai dodici uscenti. Il
fermento è alle stelle, soprattutto
in casa De Luca, dove sono
pronte le due opzioni: corsa con
il Pd o candidatura solitaria e civica. Dalla sua, il sindaco di Salerno ha già due liste civiche: la
consolidata Campania Libera ed
un’altra che farà spazio anche ai
transfughi del centrodestra. Poi
se dovesse venire meno il Partito
democratico, ci sarà quella del
presidente. Allo stato nel Pd,
oltre ad Anna Petrone, in pole
position ci sono già i sindaci
Franco Alfieri (Agropoli), Tom-
maso Amabile (Fisciano) e Paolo
Russomando (Giffoni Valle
Piana). Tra le donne, Gina Fusco
pare la più accreditata, seppure in
cerca di collocazione in casa Pd è
anche Carmen Guarino. Ma la segreteria provinciale dovrà assicurare anche un posto a Nello
Fiore, che questa volta vuole entrare in Consiglio regionale anche
con l’avallo forte di Fulvio Bonavitacola. Conteso il posto del
candidato di Salerno città. Dovrebbe essere uno degli assessori
di Vincenzo De Luca. Quindi
Franco Picarone, Luca Cascone e
Nino Savastano. I restanti, poi,
potrebbero confluire nella civica
“Campania Libera” che già deve
assicurare un posto all’uscente
Enrico Coscioni, subentrato a
Gianfranco Valiante dopo l’elezione a sindaco di Baronissi. Il
contenitore civico deluchiano dovrebbe accogliere anche esponenti della provincia di Salerno,
pescando a nord ed a sud. Al centro, l’Udc candiderà Giovanni
Baldi anche con il sacrificio probabilmente di Luigi Cobellis. Il
Nuovo centrodestra, invece, punterebbe tutto su Lello Ciccone,
anche se in corsa ci sarebbe
anche l’ex consigliere regionale
Pasquale D’Acunzi. Naturalmente resta in piedi l’incognita
Ernesto Sica che a quanto pare
avrebbe avuto rassicurazioni dal
Nuovo centrodestra, soprattutto
nel caso di una corsa solitaria
(con De Girolamo candidata alla
presidenza) o di un accordo con
il Pd a sinistra. Stasera l’Udc definirà meglio il suo percorso e soprattutto deciderà se formare una
lista unica con Ncd o meno. Sempre nell’Unione di Centro potrebbe tentare la sua candidatura
il sindaco di Angri, Pasquale
Mauri. Più a destra, Fratelli d’Italia ha già pronta la sua lista, che
sarà guidata dall’uscente Alberico
Gambino. A seguire Imma Vietri,
Salvatore Arena, Nunzio Carpentieri. In Forza Italia, invece, dopo
l’addio di Baldi e la riconferma di
Monica Paolino, si fa spazio l’ipotesi Gigi Casciello. Non si esclude
la candidatura di Marzia Ferraioli,
mentre è in dubbio la posizione
di Antonio Fasolino, fedelissimo
del presidente Caldoro che potrebbe scegliere l’ombrello forzista piuttosto che la civica del
presidente. Qui in “Caldoro presidente” infatti, oltre ad assicurare la riconferma di Giovanni
Fortunato pare che voglia approdare Fernando Zara (rimasto
qualche mese in aula consiliare,
fino al ritorno di Gambino). Poi
ci sarà la lista della Lega, che
quasi certamente si chiamerà
Lista Salvini – o Lega dei popoli
– e raggrupperà gli ex Mpa. Tra
questi pare ci stia facendo un
pensierino Flavio Meola.
Cilento, un giacimento inutilizzato
Danni alle colture ed immobili vanificano gli sforzi per uno sviluppo socioeconomico
Con una nota del 13 novembre
scorso l' Autoritá di Bacino Campania Sud ha richiesto ai Comuni
di trasmettere delle schede tecniche sugli interventi per la difesa
del suolo al fine di redigere il
Programma d' Interventi a scala
regionale nell' ambito del Piano
nazionale contro il dissesto idrogeologico.
Anche la Provincia di Salerno si
e' mossa proponendo ai Comuni
un protocollo d' intesa per una
collaborazione interistituzionale
per rimuovere le condizioni di
dissesto idrogeologico che interessano tra l' altro, anche strade
provinciali e regionali. Il Piano
Nazionale contro il dissesto idrogeologico 2014-2020 rappresenta
una grande opportunitá per effettuare interventi risolutivi sulla
viabilitá cilentana e non soltanto
interventi tampone.Entro il 4 dicembre tutte le Regioni dovranno presentare a Palazzo
Chigi gli elenchi di interventi con
una scala di prioritá definita dal livello di pericolositá e validata
dalle Autoritá di Bacino e dalla
Protezione Civile.Per l' intero territorio nazionale e' previsto un investimento complessivo di 9
miliardi di euro.Secondo il Consiglio Nazionale dei Geologi in Italia l' 81,9% dei Comuni ha aree in
dissesto idrogeologico e secondo
una nota di Palazzo Chigi il costo
pagato dallo Stato dal 1945 ad
oggi per danni e risarcimenti da
frane e alluvioni e' pari a 3,5 miliardi l' anno.Purtroppo molti interventi per la messa in sicurezza
del territorio sono ostaggio della
burocrazia e, nonostante i finanziamenti, arrivano alla fase cantierabile dopo anni.Ma ci sono zone,
come il Cilento, che non possono
piu' permettersi il lusso di attendere anni.E' ora che le istituzioni
pubbliche e private presenti sul
territorio
rivendichino
un
PIANO STRAORDINARIO
che risolva le problematiche degli
80 Comuni: viabilitá, danni alle
colture ed abbandono degli immobili che invece potrebbero essere utilizzati come ostelli,
country house, centri visita.Le
aree protette in virtu' della Legge
394/91 dovrebbero usufruire di
criteri di prioritá nella concessione di finanziamenti nazionali e
comunitari ma non sempre questa norma viene applicata.E tutto
cio' in futuro potrebbe avere
anche gravi ripercussioni sui riconoscimenti UNESCO ottenuti
grazie al Parco.Il Cilento rappresenta un grande giacimento per l'
economia dell' intera Regione
Campania ma merita molta piu'
attenzione. Il ruolo di grande attrattore turistico a livello internazionale del Cilento dipenderá
dalle scelte che gli Amministratori
avranno il coraggio di fare adesso.
Maria Giulia Fier r o
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 11
N° 43
06 Dicembre 2014
11
“Socio x Socio”, il programma di sconti dedicato ai soci della BCC
“Chi trova un Socio trova un tesoro”, anche a Natale, e acquista risparmiando fino al 40%
L’iniziativa “Socio x Socio” della
BCC, atta a favorire lo sviluppo
dell’economia locale e inquadrata in
una logica di solidarietà tra i Soci, favorendo le loro attività attraverso una
campagna di risparmi, si ispira di
sana pianta allo stesso statuto sociale, e, in modo specifico, all’art.2,
che recita: “Nell’esercizio della sua
attività, la Società si ispira ai principi
cooperativi della mutualità senza fini
di speculazione privata.
Essa ha lo scopo di favorire i soci e
gli appartenenti alle comunità locali
nelle operazioni e nei servizi di
banca, perseguendo il miglioramento
delle condizioni morali, culturali ed
economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione
e l’educazione al risparmio e alla
previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale
opera.
La società si distingue per il proprio
orientamento sociale e per la scelta
di costruire il bene comune.
È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi
forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci nonché la
partecipazione degli stessi alla vita
sociale.”
Di seguito, l’elenco dei negozi, per
categorie, che offrono per ogni acquisto il 40% di sconto:
ABBIGLIAMENTO
Boutique 3a - Abbigliamento
Donna
Via Magna Graecia, 180 Capaccio
SA
sconto del 20%
Paestum Sport
Viale della Repubblica, 13 Capaccio
SA
sconto del 20%
Ricami e Legami
Via Italia '61, 120 Capaccio SA
sconto del 10%
Sorrentino Abbigliamento
Via Italia '61, 168 Capaccio SA
sconto del 20%
Stefanel
Via Italia '61, 246 Capaccio
sconto del 20%
Valery Shop
Via Ponte Barizzo, 177, Capaccio
SA
sconto del 25%
ARTICOLI PRIMA INFANZIA
E JUNIOR
Baby Center – Chicco
Via Magna Graecia, 94 Capaccio SA
sconto del 20% su abbigliamento e
calzature su spesa minima di 50€
Esposito Junior
Via Italia '61, 200 Capaccio SA
sconto del 15%
CALZATURE E PELLETERIE
Alice Calzature e Pelletterie
Via Italia '61, 55 Capaccio SA
sconto del 20%
Alipes Calzature
Via Ponte Barizzo km 87.9 Capaccio
SA
sconto del 20%
Calzature Valigeria Guarracino
Via Gaetano Giuliani, 88 Roccadaspide
sconto del 20%
Corium
Via Magna Graecia, 319 Capaccio
SA
sconto del 15%
-Marco Cerullo Boutique
Via Italia ‘61, 11 Capaccio SA
Via Magna Graecia, 238 Capaccio
SA
sconto del 15%
Sorrentino Calzature
Via Italia ‘61, 296 Capaccio SA
sconto del 20%
CARTOLERIE E LIBRERIE
Buffetti
Via Magna Graecia, 357 Capaccio
SA
sconto del 20%
Cartolibreria Cento Pagine di
Rossomando Antonio
Via Magna Graecia, 183 Capaccio
SA
sconto del 5% su tutti gli articoli
(esclusi i libri)
Cartolibreria Edicola
Butrico Sergio
Via Magna Grecia, 444 Capaccio SA
sconto del 10% sui libri (esclusi i
testi scolastici) sconto del 20% articoli cartoleria
DES Line
Via Italia '61, 37 Capaccio SA
sconto del 10% su una spesa minima
di 50€
CASEIFICI
Caseificio Barlotti
Via Torre di Paestum Capaccio SA
sconto dal 10% al 20%
Caseificio Eliseo
Via Eliseo, 15 Gromola Capaccio SA
sconto del 7% sulla mozzarella
F.lli Di Lascio
Via Cerro Pontebarizzo Capaccio SA
sconto del 20%
La Mozzatella del Cilento
Via Sandro Pertini, Capaccio SA
sconto del 10%
Masseria Lupata
Via Porta Marina, 29 Capaccio SA
sconto del 16,5% sulla mozzarella
Caseificio Prime Querce
Via Getsemani, 2 Capaccio SA
buono spesa del 20% del totale, acquistato da utilizzare dal 2/1/2015
Caseificio Rivabianca
SS 18 KM 92,5 Capaccio SA
sconto del 10%
Azienda Agricola Tempio
Via Magna Graecia, Loc.Gaudo-Borgonuovo Capaccio SA
sconto del 10% su confezioni natalizie
DOLCEZZE
Az.agricola Il Fico
di Ruocco Guido
C.da Cote -Via Vicinale Giardino
Agropoli
sconto del 5%
M.Greco Azienda Dolciaria
Via Sandro Pertini, 1 Capaccio SA
sconto del 10%
Murano Dolcezze
Area artigianale Giungano SA
sconto del 20%
ELETTRODOMESTICI,
ELETTRONICA E TELEFONIA
Alkadia
Via Magna Graecia, 58 Capaccio SA
sconto del 25% su tutti gli accessori
Centro Tecnico Torrusio Atrigna
Viale della Repubblica, 49 Capaccio
SA
sconto del 20%
Euronics Point Sanfilippo
Via Magna Graecia, 460 Capaccio
SA
sconto del 5% su piccoli e grandi
elettrodomestici
GIOIELLERIA
Di Bartolomeo Gioielli
Viale della Repubblica, 15 Capaccio
SA
sconto del 20%
Gioielleria Iannuzzi
Via Italia '61, 170/172 Capaccio SA
sconto del 20%
Gioielleria Iannuzzi Antonio
Via Magna Graecia, 213 Capaccio
SA
sconto dal 10% al 20%
Marandino Leopoldo
Via Magna Graecia, 237 Capaccio
sconto dal 10% al 20%
Oreficeria Lo Scrigno
Via Guazzo, 34 Capaccio Capoluogo
sconto del 20%
INTIMO E BIANCHERIA
PER LA CASA
Commercial Paestum Group
Via Italia '61, 196 Capaccio SA
sconto del 15%
Il Bello Delle Donne
Via Perillo, 27 Roccadaspide SA
sconto del 10%
OGGETTISTICA E
COMPLEMENTI DI ARREDO
Anna Bomboniere di
Minichino Angelo Donato
Corso Europa 196/B, Matinella di
Albanella SA
sconto del 20%
Fiori D'arancio
Via Magna Gracia, 57 Capaccio SA
sconto dal 20% al 30%
La Reggia di Salzano Vincenzo
Via Italia '61, 33 Capaccio SA
sconto del 30%
PROFUMERIA
Sanicosm
Via Italia '61, 64 Capaccio SA
sconto dal 10% al 40%
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:03 Pagina 12
12
N° 43
06 Dicembre 2014
Bccc Aquara
qua
q a Quadrivio di Campagna
Nono sportello a Salerno e provincia
La soddisfazione di soci e correntisti
TERRITORIO
SUL TERRIT
ORIO
Credito a tassi favorevoli
Per famiglie ed imprese
TASSO VARIABILE EURIBOR
EUR
RIBO 6 MESI
+ SPREAD AL
Quello a Campagna, in località Quadrivio, sarà il nono
sportello operativo della Bcc
Aquara a Salerno e provincia:
l’annuncio da parte del direttore generale Anntonio Marino
dell’autorizzazione all’apertura
da parte della Banca d’Italia
ha generato notevole entusiasmo tra soci e correntisti
dell’istituto di cui è presidente
Luigi
u Scorziello. “Complimenti
vivissimi. E’ una soddisfazione
ed un orgoglio per tutti noi e
sono sicuro che lo sia ancora
di più per voi. E’ il completamento di un disegno strategico
e territoriale “perf
erffeetto” e lungimirante per la nostra banca.
Ad maiora ..... verso traguardi
sempre più ambiziosi.... ”, ha
scritto Carmine Stoppiello.
L’operatività di questo nuovo
sportello della Bcc Aquara è
prevista per febbraio 2015 e
sarà ubicato in località Quadrivio di Campagna.
“Sempre grazie all’alta proffeessionalità del nostro direttore
generale, Antonio Marino, e
del consiglio di amministrazione che, con un’attenta politica
legata al territorio e alle persone, la Bcc di Aquara, giorno
dopo giorno diventa punto
per la crescita
di rifferimento
e
e lo sviluppo dell’economia
delle nostre aree interne. sottolinea Gaetano Sorgente
- Mentre gli altri abbandonano,
la Bcc Aquara rafforza la vicinanza alle famiglie e alle nostre realtà economiche. Buon
lavoro per il raggiungimento di
ulteriori importanti traguardi”.
Con l’apertura dello sportello
a Campagna la Bcc Aquara
diventa una delle realtà più
significative del credito cooperativo in Campania per
quanto riguarda l’articolazione
territoriale. “Dire ad maiora
sembra addirittura riduttivo.
Auguri. Auguri”, la soddisfazione espressa da Giancarmine Vitolo e che si aggiunge
a quella di Giovanni Serrelli
(«Complimenti») e di Franco
Paduano («Complimenti sinceri a tutto il management»).
Per
o informativo
presso tutti gli sportelli
sito internet (www.bccaquara.it).
si riserva la valutazione dei requisiti necessari per la concessione degli affidamenti.
VALIDITÀ:
www.bccaquara.it
www
w.bccaquara.it
[email protected]
in
[email protected]
AQUARA
| ROCCADASPIDE | CAPACCIO
EBOLI
AQUARA | CASTEL
CASTEL SSAN
AN LLORENZO
OR
CAPACCIO | EB
OLI | OLIVETO
OLIVETO CITRA
CITRA | BATTIPAGLIA
BATTIPAGLIA | SALERNO
SALERNO
44AMNPGGJLSMTM
4A
AAMMMNNP
NPG
PGGJGJLS
LLSMTM
SSMM
MUTUO
O JOLLY
JOLL
OLLLY
FINANZIAMENTO
LE VELOCE
VELO E CONVENIENTE
O FLESSIBILE
PER FAMIGLIE
AMIGLIE E PICCOLE IMPRESE
MPRESE
IMPORTO MAX ½30.000,00
0
RIMBORSO RA
RATE
ATE
T MENSILI
DURATA MAX $11,
TERRITORIO
PER IL TERRIT
ERRITORIO
A Capaccio, Salerno, Battipaglia e Oliveto
La Bcc Aquara conferma il
proprio impegno per il territorio salernitano supportando
le iniziative oltre che a tutela
delle tradizioni per la promozione sia della cultura che delle
tipicità.
Così l’istituto di credito di cui
è presidente Luigi Scorziello
ha offfeerto il proprio contributo
a Salerno alla Associazione
culturale Lav, rappresentata
da Antonella Vaalitutti, per la
rappresentazione teatrale di
“Finchè morte non ci separi”
separi”..
Un contributo ha riguardato
anche la Festa della patata
di montagna organizzata a
Castelcivita dall’associazione
“La Pagoda” rappresentata da
Assunta Falco.
A Capaccio, invece, è stata
promossa la Giornata di prevenzione del seno organizzata
dall’associazione “C’He. La.
Vie.” rappresentata da Anna
D’Elia. Sempre a Capaccio
contributo offfeerto
er per la mostra natalizia, con commedia
Massimo
Mas
ssimo finanziabile 50%
ze di chi ha
h bisogno di una liquidità
* Risponde alle esigenze
ompletare qualsiasi progetto
progetto a medio
extra per realizzare/completare
termine.
7GCLG?RPMT?PAGGLDGJG?JC
7
GGCCL
CLLGG?RP
RPM
PMT?P
??PAG
PAAGGGL
GLDGJGJGJG?
G?J
?JJCC
La Banca si riserva la valutazione dei requisiti necessari per la concessione degl
www
www.bccaquara.it
.bccaquara.it · in
info@bcca
fo@bcca
BCC AQUARA A SOSTEGNO ANCHE DELLLA CULLTTURA
Nella foto
o sopra Antonella Va
Valitutti dell’’Associazione
A
Lav
di bambini e realizzazione del
calendario 2015, organizzata dall’ associazione Elabora rappresentata da Rosita
Galdi . Bcc Aquara artefice
della sponsorizzazione per la
stagione sportiva 2014/2015
dell’Asd Caput Aquae Soccer
di Capaccio rappr esentata
da Luigi De Feo. Contributo
anche per la gestione dell’
impianto sportivo da parte
dell’Asd Sport, rappresentata
da Sabatino Izzo, a Battipaglia. A Fisciano supporto per
la giornata di studi in onore del
proff. avv. Alffoonso M. Stile. Sostegno, inoltre, è stato offfeerto
dalla Bcc Aquara, di cui è direttore generale Antonio Marino,
ad Oliveto Citra per l’acquisto
delle campane del santuario
Madonna della Consolazione
retto da don Luuigi Piccolo.
Banca del territorio la BCC Aquara e capace di innovare i propri servizi, in relazione
alle c riticità del m omento, per vincere la
crisi partecipando ad un ulteriore sviluppo
per il territorio.
Così l’istituto di credito di cui è direttore
g en er al e An t on io M ar in o gu ar da c on
attenzione assoluta a famiglie, imprese e
singoli correntisti proponendo tre nuovi
prodotti (MUTUO JOLLY, MUTUO CASA
e ECOCONTO, CONTO ANTICIPO FATTURE), ascoltate le istanze provenienti dal
territorio, con tassi favorevoli nel solco del
credito cooperativo.
MUTUO JOLLY - Offre la possibilità, di
un finanziamento omnibus per famiglie e
piccole imprese per un importo massimo di
trentamila euro rimborsabile in rate mensili.
Risponde il Mutuo Jolly concretamente alle
esigenze di chi ha bisogno di una liquidità
extra per realizzare e completare qualsiasi
progetto a medio termine con rimborso
della durata massima di cinque anni.
MUTUO CASA 10 ANNI - Con tasso va riabile Euribor 6 mesi + Spread al 2,10 per
cento, prevede un finanziamento massimo
pari al 50 per cento del valore dell’immobile
ECOCONTO - E’ il riv oluzionario conto
corrente della Bcc Aquara: economico
(canone zero) ed ecologico (zero utilizzo
di carta).
CONTO ANTICIPO
O FATTTURE capace di
offrire liquidità immediata e che permette di conseguire l’anticipata disponibilità
liquida di un proprio credito vantato nei
confronti di terzi al fine di “reimmettere”
velocemente risorse finanziarie nel proprio
ciclo produttivo.
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:04 Pagina 13
ROSCIGNO
Partono i comitati per le celebrazioni dei 500 anni
Il primo mezzo millennio del “paese che cammina”
Le vicende storiche del comune
di Roscigno ruotano intorno a tre
direttrici: Monte Pruno e la sua
zona archeologica, Roscigno Vecchio, antico centro storico, e Roscigno Nuovo.
La storia del comune di Roscigno
è molto complessa, non a caso
Roscigno Vecchio viene chiamato
“il paese che cammina”. Pochi
anni fa il comune di Roscigno, il
9 luglio 2008, ha festeggiato i 100
anni del nuovo centro abitato ed
il trasferimento dei primi abitanti
da Roscigno Vecchio a Roscigno
Nuovo a causa della frana che ancora minaccia la sopravvivenza
dell'antico centro storico. Una
targa ricorda l'evento in piazza
Silvio Resciniti.
Ora l'amministrazione comunale
ha deciso di celebrare l'autonomia
territoriale del comune avvenuta
con il decreto del Viceré del 1515
con il quale il comune venne separato dal comune di “Corleto
Monforte diventando Università
autonoma”.
Per poter trovare dei riferimenti
bibliografici necessari ad avallare
la vicenda storica del 1515 occorre fare riferimento al libro
“Fede e religiosità a Roscigno” di
Marco Ambrogi.
Nel libro viene raccontata la vicenda dell'indipendenza territoriale del comune di Roscigno nel
seguente modo: << Nel 1515 il
piccolo paese si staccò da Corleto,
di cui era casale, ricevendone in
dote la terza parte delle “Difese di
Galdo”, la “Costa del Monte”, “il
“Cellino” e le “Serricelle”.
Nonostante la separazione giuridica tra i due paesi, da allora sono
sempre esistiti forti legami di sangue>>.
Con la delibera del consiglio comunale n. 40 del 19 novembre
2014, passata con il voto unanime di tutti i consiglieri, si è deciso di costituire dei comitati per
organizzare e realizzare le celebrazioni dei 500 anni dalla nascita
dell'attuale centro alburnino
come territorio autonomo. All'interno della delibera viene specificato che il consiglio comunale di
Roscigno, dopo ampia e democratica discussione, ha deciso di
“costituire un comitato d'onore,
un comitato esecutivo ed un comitato tecnico organizzativo per
le celebrazioni dei 500 anni del
comune di Roscigno, che ricorrono nel 2015, con incarico alla
Giunta per l'adozione di tutti gli
atti necessari”.
I comitati per le celebrazioni dei
500 anni saranno costituiti da ex
sindaci, da autorità istituzionali,
da esperti, da storici e da cittadini
in grado di dare un contributo
utile al fine dell'elaborazione e
della realizzazione degli eventi.
Vito Gerardo Roberto
vitor ober [email protected]
SPORT. LA POSEIDON CON UNA VITTORIA RICORDA DANTE MANDETTA
Inizia la Terza categoria, vittoria delle gromolesi
Non potevamo cominciare il nostro consueto approfondimento
sul calcio di Capaccio Paestum se
non ricordando Dante Mandetta,
pilastro della Poseidon, del calcio,
del nostro territorio. Zio Dante,
simbolo del calcio fatto di passione ci ha lasciamola settimana
scorsa e la Poseidon lo ha ricordato nel miglior modo possibile.
Vittoria per 2 a 0 in casa sul Volcei, con gol di Procida e Cavallo
e punti importanti in chiave salvezza. L'altra cugina in Promozione invece, la Calpazio, perde lo
scontro al vertice contro la Giffonese con un 4 a 2 che ridimensiona le aspettative dell'ambiente.
In gol Maurizio Bellizio e Carlo
Ariete. Torna alla vittoria in Prima
categoria la squadra dell' Herajon,
2 a 1 alla Pollese mentre in Seconda categoria timbra bottino
pieno anche l'altra gromolese, la
compagine del Borgo Gromola,
con 1 a 0 in trasferta contro il Football Club Castiglione. Sconfitto
lo Scigliati per 2 a 0 invece tra
proteste per un arbitraggio non
adeguato e alcuni comportamenti
non proprio consoni. Dulcis in
fundo è l'inizio della Terza categoria, dove risplende la multietnicità del nostro comprensorio.
Vincono il Cafasso, 3 a 1 all' Altavilla, la Licinella, 2 a 1 alla Virtus
Eredita e il Caput Acquae Soccer,
1 a 0 nel derby contro il Real
Laura. Cede invece il Vuccolo
Maiorano, 1 a 0 dall' Atletico Saracena mentre pareggiano Tempalta e Sporting Club Battipaglia,
3 a 3, e Alba Calcio contro Castelcivita, 2 a 2. Riposo per l'Aversana
San Diego.
Emiddio Mazza &
Pasquale Quaglia
N° 43
06 Dicembre 2014
13
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:05 Pagina 14
14
N° 43
06 Dicembre 2014
ALBANELLA
Torna la sagra dell’olio con gli Antiqua Saxe
Il “condimento” dell’anno precendente è ancora più buono
Perchè non allietare il weekend che è alle porte facendo visita alla XXI giornata promozionale dell'olio d'oliva che si terrà sabato 6 e domenica 7
dicembre 2014 nel centro storico di Albanella?
Durante le due serate, organizzate dalla Pro loco
col patrocinio del comune, si potranno degustare
antiche ricette locali come l’acqua sale, lagane e ceci,
paccheri con baccalà, pasta e fagioli aglio e olio e la
novità della pasta alle erbe aromatiche.
Non mancheranno piatti come cicoria e patate,
sfrionza, soffritto, broccoli e salsiccia, frittura di paranza, pizza cilentana e vicci fritti il tutto accompagnato da ottimo vino. E per finire si potranno
5
assaporare dolci tipici e tradizionali.
Le serate saranno allietate da buona musica infatti
sabato sarà presente la band di musica popolare
“Antiqua Saxa” col leader Peppe Cirillo mentre il
giorno 7 toccherà ad Ivano De Simone l’albanellese
campione italiano di organetto.
Purtroppo anche sul territorio albanellese quest’anno il maltempo e le temperature abbastanza
calde hanno agevolato il proliferare della mosca
olearia detta anche “Bactrocera oleae” che depone
le uova sulle olive in fase di maturazione e la larva
che si sviluppa all’interno del frutto si nutre della
polpa e ne provoca il deterioramento.
Quindi c’è stato, sostanzialmente, un calo di circa
il 60-70% della produzione di olio ma la giornata
promozionale non ne ha pagato le conseguenze
poiché è diventata consuetudine, di anno in anno,
“prenotare” da chi fornisce l’olio le quantità per
l’anno successivo. Poiché l’olio della produzione
dell’anno precedente è più raffinato è, quindi, più
adatto a condire e cucinare i piatti delle ricette locali
mentre l’olio prodotto nell’anno in corso ha un sapore più forte ed è ottimo per l’assaggio a crudo.
Inerente alla tematica, nel pomeriggio di domenica
7 dicembre alle ore 17.00, presso Palazzo Spinelli
(Piazzetta Marconi) sarà possibile seguire il convegno "Emergenza Olio d'Oliva" Problemi e soluzioni per il nostro patrimonio economico e
ambientale. Saranno presenti il presidente della Pro
Loco Luigi Rufo ed il sindaco Renato Josca. Interverranno Giuseppe Caputo presidente LAPOSA
Soc.Coop., Lorenzo Di Giacomo consigliere dell’associazione frantoi oleari italiani, l’agronomo
dell’unione coltivatori italiani dott. Francesco Ciarniello ed il direttore della BCC di Aquara Antonio
Marino. Il tutto moderato da Angela Sabetta direttore di “Voce di Strada webtv”. Per qualsiasi informazione
basta
inviare
una
mail
a
[email protected]
Katia Lettieri
katialett@liber o.it
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:06 Pagina 15
VALLO DI DIANO
Padula: successo per il processo alla storia di
Eleonora de Fonseca Pimentel
Il processo alla storia di Eleonora
de Fonseca Pimentel è l’evento
che ha avuto luogo domenica
scorsa nel refettorio della Certosa
di San Lorenzo a Padula.
Dopo i saluti del sindaco Paolo
Imparato, la corte presieduta da
Rosario Priore e composta da Renivaldo Lagreca il Pubblico accusatore, Angelo Paladino il
difensore, Giovanna Marrone
l’imputata, Geppino D’Amico il
Perito storico, Tina D’Urso il
cancelliere e dal pubblico in qualità di giuria ha inscenato la singolare vicenda giudiziaria legata a
questa donna straordinaria e rivoluzionaria allo stesso tempo. Incartamenti giudiziari che però
sono andati perduti e che con attraverso uno studio capillare e attento sono stati ricostruiti
proprio in questa occasione. I
protagonisti si sono calati nelle
maglie storiche più profonde ripercorrendo l’epoca borbonica e
facendo luce sulla politica, tradizione cultura e paure unitamente
allo scetticismo nei confronti di
una donna che era troppo avanti
per quei tempi. E andava fermata.
Venne così formulata l’accusa di
giacobinismo nei confronti della
patriota e politica italiana Eleonora de Fonseca Pimentel vissuta
sul finire del ‘700, incarcerata nel
1798. Si sa che il 17 agosto fu
condannata a morte e quindi impiccata a soli 47 anni il 20 agosto
del 1799 a Piazza Mercato a Napoli. E la Pro Loco di Padula, in
occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle
donne, ha voluto ripercorrere
questa triste vicenda che sembra
però tremendamente attuale.
Soddisfatta la sua Presidente Tina
D’Urso nella elaborazione di questo progetto.
La giuria alla luce delle arringhe
con i sassolini ha decretato oggi
l’innocenza della imputata diversamente dai fatti come si sono
svolti. “Eleonora de Fonseca Pimentel è stata la prima donna a
fondare un giornale nel momento
in cui le donne non erano ammesse all’università e qui si parlava latino e lei lo conosceva bene
insieme all’inglese francese e
greco – dice Geppino d’Amicopiena di cultura, piena di principi
che iniziarono a cozzare con gli
interessi della casa reale. Finì nelle
mani del boia dopo un processo
sommario. Ferdinando IV emanò
un editto con cui stabilì la damnatio memoriae dei Repubblicani
napoletani e gli atti furono distrutti”. “E’ vero che si parla di
una donna, una eroina – dice
l’avv. Lagreca- una donna consapevole del suo tempo. E’ riuscita
a cogliere e comprendere i segni
dei tempi e a scrutarli. Voleva capire la storia dove stava volgendo.
Fu una rivoluzionaria e si applicarono le leggi del tempo come
quello di lesa maestà”. Una
donna che spaventava insomma
nominata tra i componenti dell’Arcadia alla quale Voltaire aveva
mandato una lettera definendola
come l’usignolo della Bella Italia.
“Forse un giorno gioverà ricordare tutto questo” è la frase finale
pronunciata da Eleonora de Fonseca Pimentel per avvalorare quel
sacrificio che di certo non è stato
vano. E anche la nostra Giovanna
Marrone: “E’ una donna forte
all’apparenza fragile ma con una
grande cultura alla spalle, mi
emoziona vestire i suoi panni”.
Antonella Citr o
Dentro e fuori le mura. Una passeggiata nella storia di Elea-Velia
Domenica 7 Dicembre, in occasione della Giornata Nazionale
dell’Archeologia promossa dal
Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo, sarà possibile fare un viaggio a ritroso nel
tempo, passeggiando nel sito di
Elea-Velia. L’iniziativa gratuita,
svolta in collaborazione con il
Consorzio Arte’m e il Gruppo Archeologico Velino, prevede - in un
suggestivo connubio tra archeolo-
gia e natura - una passeggiata all’interno della città, risalendo il
crinale lungo la cinta muraria
sino a ridiscendere nel quartiere
artigianale, fuori le mura, in località Vasalia. Parco Archeologico
di Velia, Domenica 7 Dicembre.
ore 10.00 Visita al quartiere meridionale;
possibilità di proseguimento con
due percorsi alternativi:
- cinta muraria con arrivo al
quartiere artigianale in località
Vasalìa
- quartiere artigianale in loc. Vasalia
Ingresso e visite gratuite.
Per info e contatti
Ufficio Archeologico di Velia
tel. 0974.972396 e mail: [email protected]
Consorzio Arte’m
tel. 0974.271016
e mail: [email protected]
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
N° 43
06 Dicembre 2014
15
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:06 Pagina 16
16
N° 43
06 Dicembre 2014
VALLO DELLA LUCANIA
La prima biografia di Franco Chirico è stata pubblicata
L’autore è Goffredo Locatelli, giornalista - scrittore di Sarno
Sono trascorsi 50 anni da quando
Franco Chirico fu eletto, per la
prima volta, nel 1964 presidente
del Consorzio Irriguo di miglioramento Fondiario.
Ecco perché sabato 22 novembre
presso il consorzio di Vallo della
Lucania c’era un bel po’ di gente
alla presentazione di "Mezzo secolo di opere per il futuro del Cilento", gustoso libro di Goffredo
Locatelli dove si parla della “fine
della sete del Cilento e dell’inizio
della modernizzazione”. Pura curiosità, stima e anche interesse
hanno spinto un bel po’ di cilentani a partecipare all’incontro
dove non sono mancate le stilettate politiche. Al tavolo, oltre all’avvocato Chirico, l’autore, già
giornalista di Espresso e Repubblica, e il presidente della Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio
moderati dal giornalista Alfonso
Ruffo. La figura di Chirico è ben
tracciata dall’agile penna di Locatelli: “un giovane ottantenne: de-
terminato, testardo e concreto.
Un buldozer che non si ferma
mai”. Ed è questa l’immagine
uscita fuori dalla serata, ben sapendo le lotte vissute contro i politici cilentani che lo hanno visto
ora vincere, a volte perdere qualche pezzo importantissimo, come
è successo, ed è stato ricordato,
con la Banca del Cilento. Poiché
"il tempo consuma tutto", hanno
spiegato in sala i relatori, il Consorzio, per salvare dall'oblio degli
uomini una parte di storia del nostro territorio, ha ritenuto opportuno far scrivere "Mezzo secolo
di opere per il futuro del Cilento".
Viene narrata la storia che ha percorso l'ente per dotare il territorio
di acqua sufficiente per gli usi
agricoli, potabili, civili non potabili ed idroelettrici in un territorio
arido e a tratti paludoso, oggi florido e con attività agricole innovative e anche produttore di
energia elettrica. Il volume mira a
suscitare nei giovani, che hanno
trovato le opere già fatte, la curiosità di conoscere le condizioni di
partenza del Consorzio Irriguo
che, pur essendo di natura privatistica, sprov¬visto di potere politico e decisionale, è riuscito a
portare in porto una pluralità di
opere che, per dimensioni e caratteristiche, possono definirsi strategiche ed innovative per il
progresso e la qualità della vita
fatti conseguire alla comunità locale: disponibilità di acqua 20
volte più grande di quella captata
dal Consorzio Acquedotti per
l'uso potabile; impianto di distribuzione a pioggia, rete viaria minore, potabiliz¬zatore, impianti
idroelettrici.
“L'ente, nell'ultimo mezzo secolo, si è cimentato con opere ed
impianti che sono andate oltre i
compiti statutari”, ha concluso il
presidente del Consorzio Irriguo
di Miglioramento Fondiario,
mentre invita i presenti al buffet
con piatti tipici del Cilento.
esposizioni del Progetto Ceramica Donna Exspressive, Visioni
natalizie al femminile che, inaugurate il 13 dicembre, proseguono sino al 10 gennaio. Si tratta
di un numeroso gruppo di ceramiste riunite sotto il nome di
Pandora in esposizione con un
discorso incentrato sul misticismo. “Artiste affermate e capaci
di trasmettere emozioni e richiami al divino. L’esposizione
mette in evidenza le eccellenze
del territorio salernitano con
l’obiettivo di promuovere e valorizzare le bellezze e le tradizioni
natalizie del Sud, viste al femmi-
nile: una visione delle donne e il
loro rapporto con la propria
terra, dalle origini della vita alla
tutela della stessa e ai progetti futuri con il tema del Natale, evidenziando l’origine della vita che
la stessa donna offre nel corso
della propria vita e del Cristianesimo”, spiega l’artista Anna Rita
Fasano.
Pagina a cura di
Nico la Nicoletti
nnico@liber o.it
Il Natale e i suoi simboli
Vallo della Lucania si prepara alla Natività
Valori e simboli del presepe nella
società. Se ne discute a Vallo della
Lucania il 9 dicembre, presso l’ex
convento dei Domenicani grazie
al programma che l’associazione
cittadina La Rosa Bianca e il comune vallese hanno pensato per
le sante feste. Alle 18, dopo il saluto del sindaco Toni Aloia, sarà
il vescovo della diocesi, Ciro Miniero, a proporre una riflessione
sulla tradizione che in questi
giorni tante case italiane ripresenteranno con la presentazione
della natività. Don Roberto
Guida, dell’ufficio di Pastorale familiare ne parlerà invece come
esempio antico nella nostra realtà. Il dottor Luigi Leuzzi racconterà invece un originale
particolare, le rappresentazione
femminili nel presepe. Dopo l’incontro verrà inaugurato l’artistico
presepe alla maniera del 700 napoletano del maestro Giovanni
De Angelis - autore di tutti i particolari del suo capolavoro - che
apre la mostra dei presepi di tradizione napoletana e cilentana da
visitare sino al 10 gennaio all’ex
convento. Con la giornata del 9
dicembre si aprono anche i mercatini di Natale, visitabili sino al
21 dicembre, e poi le interessanti
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:06 Pagina 17
CAPACCIO - FELITTO
N° 43
06 Dicembre 2014
17
“Ospedale di Comunità” a Pazzano: si farà, dice Longo
Sarà il primo “country hospital” dell’Italia meridionale
Sono anni che si parla della struttura di Pazzano, come indirizzarla
e quale gestione darle. Per alcuni
anni ha funzionato, bene, come
struttura diurna per disabili poi
per problemi del piano di zona –
Comune – Asl, è stata chiusa e
non se n’è parlato più. O meglio
c’era l’idea dell’Asl di farne un
centro per degenti degli OPG
(ospedali psichiatrici giudiziari)
della Campania. Ora c’è il progetto di farne un ospedale di comunità, una struttura di
accoglienza con l’ausilio dei medici di base per quelle degenze
difficili da poter gestire in famiglia. Ne abbiamo parlato con il
dott. Franco Longo che insieme
all’assessore Montefusco sta guidando questo progetto:
«la struttura di Pazzano è stata
creata nel ’95 come residenza per
anziani questa era la sua collocazione originaria. Per moltissimi
anni non è stata mai utilizzata
dall’ Asl per mancanza di fondi o
altre motivazioni, nel 2007 fu sottoscritto un protocollo d’intesa
tra Comune, Asl e piano di zona
per utilizzare Pazzano come un
luogo da utilizzare per i diversamente abili. Nacque così la strut-
tura “Sole Luna” . Questa esperienza positiva fallì dopo alcuni
anni e non voglio entrare nei dettagli di chi fu la responsabilità.
Nel 2011 fu fatta la richiesta al
Ministero per individuare strutture sanitarie sostitutive degli
OPG e fu individuata la struttura
di Pazzano come una delle disponibili per questo tipo di operazione. Come amministrazione
comunale ci siamo sempre opposti a questa scelta dell’Asl di Salerno perché non riteniamo
idonea la struttura ad ospitare degenti degli ex OPG, e lo abbiamo
specificato nelle varie delibere comunali.
Negli ultimi anni ci siamo battuti
affinché si creasse una struttura
più vicina ai cittadini del territorio
e cioè un ospedale di Comunità o
Country Hospital sul modello di
alcuni piccoli ospedali che hanno
visto la luce nel Nord Italia in
questi ultimi anni. Partiamo dalle
prime esperienze che si sono
avute già dal 1999 - 2000 a Mirandola un piccolo centro dell’Emilia
Romagna e il riflesso che ha
avuto nel resto della regione e un
po’ in tutto il Nord. Ebbene, questo tipo di cura in queste strutture
sono uno strumento essenziale
per dare delle cure mirate sul territorio per tutta una serie di problematiche soprattutto a quei
soggetti più deboli con patologie
croniche e che hanno anche problematiche di natura sociale e assistenziale e mi riferisco a
pazienti che vivono soli e non
possono essere effettuate delle
cure domiciliari. Gli ospedali di
Comunità vengono sempre gestiti dalla Asl però il comune interviene per la parte sociale del
paziente insieme al piano di zona.
Il Comune dovrà fare la sua parte
contribuendo nella gestione delle
spese come ad esempio le pulizie
e quant’altro. È sicuramente uno
strumento fondamentale visto la
dismissione degli ospedali di provincia.
Sarà una gestione molto semplice
e molto più economica in questo
periodo di lunga crisi economica.
Il medico di medicina generale
gestisce tutto il percorso terapeutico del malato con personale infermieristico garantiti dall’Asl
insieme all’assistenza specialistica
e la parte diagnostica. Una degenza di un giorno in un ospedale
di comunità viene a costare 200
euro mentre in un ospedale pubblico un giorno di degenza costa
sugli 800 - 900 euro. Molto meno
della metà. Si darà più dignità al
medico che si sentirà coinvolto in
questo percorso e l’ammalato si
sentirà più assistito in una struttura del genere. La formula di gestione a livello nazionale è quello
di creare delle cooperative in cui
tutti gli attori sovra menzionati (
Ente locale – medici – Asl) dovranno fare la loro parte.
Ognuno deve intervenire a seconda delle proprie competenze,
ci sono dei protocolli di gestione
ben precisi fin dal lontano 2000.
Qui c’era l’idea di creare una
Rems (Residenza di esecuzione
misura di sicurezza) al posto degli
Opg che devono chiudere (l’Opg
di Aversa in primis) secondo un
decreto ministeriale del 2008 poi
prorogato al 2015; noi invece abbiamo pensato di creare a Pazzano un ospedale di Comunità al
servizio degli ammalati cronici.
Anche l’ospedale di Agropoli potrebbe essere riconvertito in
ospedale di Comunità secondo il
decreto Balduzzi di qualche anno
fa».
Antonio Pecorar o
"Felitto: Raccolta di carta e cartone, Vola verso il riciclo"
Con molti concorsi a premi, verrà incentivata l’adesione della popolazione
Il Comune di Felitto e "Comieco" presentano un'iniziativa
per porre l'accento su una tematica delicata e necessaria: il Riciclo.
Sensibilizzazione, attenzione e tutela dell'ambiente si configurano
come principi ispiratori di questo
nuovo progetto, per far sì che la
coscienza ecologica nel nostro
territorio possa essere incentivata
sempre di più. Tale iniziativa
svetta alla nostra attenzione poiché utilizza un metodo "alternativo" per coinvolgere tutte le
fasce della popolazione: ossia il
meccanismo del concorso a
premi, in modo da solleticare l'attenzione della popolazione e, unitamente, traghettarli verso la
raccolta di carta e cartone. Per
saperne di più, abbiamo ascoltato
le parole del vicesindaco del comune di Felitto, l'avvocato Marta
Gnazzo.
Iniziativa di sensibilizzazione
per la raccolta di carta e cartone: com'è nata questa idea e
quali sono state le finalità che
vi hanno spinto ad agire in
questa direzione?
L' iniziativa che la nostra amministrazione ha adottato assume rilevanza
sotto un duplice profilo: sociale e ambientale in quanto da un lato è rivolta
ad incrementare la raccolta di carta e
cartone ed il corretto conferimento della
stessa, e dall'altro è indirizzata a sviluppare una maggiore attenzione e sensibilizzazione per la tutela
dell'ambiente proprio attraverso questo
meccanismo di "premialità" per l'intera
comunità.
Avete preso spunto da qualche
iniziativa in particolare per
l'organizzazione del concorso
a premi?
Il concorso è nato in concerto con Comieco che più volte ci ha premiati per i
nostri progetti in materia di raccolta dei
rifiuti definendoci "comune ecocampione". Non abbiamo fatto altro che recepire le iniziative messe in atto da
Comieco e adattarle al nostro contesto
e al nostro territorio.
Pensate che a Felitto manchi
una coscienza civile e un sentire propriamente "ecologico"?
No al contrario, pensiamo invece che lo
spirito ecologico che contraddistingue i
felittesi e la loro diffusa sensibilità a tali
tematiche, si sposi perfettamente con
l'obiettivo che questa iniziativa intende
perseguire e cioè alimentare l'industria
del riciclo della Carta e e la percentuale
di raccolta differenziata , e magari portare nel tempo benefici non soltanto sociali ed ambientali, ma anche economici
con un auspicabile riduzione dei costi e
conseguente risparmio per i nostri concittadini.
Avete in mente altre iniziative
per favorire la raccolta di carta
e in generale tutta la raccolta
differenziata?
Certo. Ci auguriamo infatti che questo
sia solo l'inizio di un percorso di promozione e di incentivazione economica
della raccolta differenziata affinchè si
possa parlare di rifiuti non solo per
aspetti negativi (costi elevati e tasse insostenibili) ma anche con spirito di positività e gioiosità.
Monica Acito
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:07 Pagina 18
18
N° 43
06 Dicembre 2014
BENESSERE E SALUTE
IN FARMACIA.
MEGLIO LA CURCUMA DEGLI
ANTIDEPRESSIVI
Il disturbo depressivo maggiore è
una patologia o disturbo dell'umore, caratterizzata da una
bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente piacevoli. Tipicamente, i
pazienti sono trattati con farmaci
antidepressivi e spesso, in maniera
complementare, anche con la psicoterapia. La ricerca clinica internazionale ha sperimentato più
volte l’efficacia e la tollerabilità di
rimedi naturali in questo tipo di
patologia. Ad esempio, alcuni studi
sulla curcumina, un principio attivo della pianta medicinale Curcuma longa, hanno documentato
che sugli animali questa esercita
attività antidepressiva. Con lo
scopo di verificare tali risultati, un
gruppo di ricercatori indiani ha
confrontato l’efficacia e la sicurezza della curcumina verso fluoxetina in pazienti con disturbo
depressivo maggiore (MDD).
60 persone con diagnosi di MDD
sono state assegnate random al
trattamento con 20 mg di fluoxetina o con 1000 mg di curcumina,
in monoterapia o in combinazione
fra loro, per sei settimane. Quale
principale misura di risultato è
stata adottata la risposta al trattamento valutata con la variazione
dei punteggi HAM-D17 (Hamilton
Depression Rating Scale, versione
a 17-item). Dalla sperimentazione
è emerso che la curcumina è stata
ben tollerata da tutti i pazienti. La
percentuale di responder, come misurato attraverso la scala
HAM.D17, è stata maggiore nel
gruppo in combinazione (77,8%),
rispetto ai gruppi trattati con fluoxetina (64,7%) e curcumina
(62,5%), ma le differenze tra i
gruppi non erano fra loro significativamente significative. Gli autori
scrivono che questo studio fornisce
la prima evidenza clinica che la
curcumina può essere considerata
una risorsa efficace e sicura per il
trattamento di pazienti con MMD
senza concomitanti ideazioni suicidarie o altri disturbi psicotici.
Alberto Di Muria
[email protected]
Il Radicchio, una verdura camaleontica
Dopo il caldo estivo, nella Piana
del Sele iniziano i trapianti di una
particolare cicoria, il Radicchio
rosso. Per chi ama la natura, è incantevole osservarne la crescita
durante i mesi di coltivazione. La
piantina di Radicchio (Chicorium
Intybus) infatti viene posta a dimora in campo con una colorazione verde, verso la maturazione
del cespo cioè in prossimità della
raccolta, si verifica un processo
sorprendente, l’ invaiatura, in cui
la pianta passa dal colore verde al
rosso più o meno intenso a seconda della varietà. Sono delle
particolari sostanze polifenoliche,
gli antociani, che prendono il sopravvento sulla clorofilla, caratterizzandone così sia le proprietà
merceologiche che nutrizionali
del prodotto.
A seconda del periodo in cui si
raccolgono i grumoli, il radicchio
si divide in “precoce”, raccolto
nel periodo autunnale e caratterizzato da un sapore più dolce, e
“tardivo”, raccolto da dicembre a
febbraio, con retrogusto amarognolo alla degustazione.
La coltivazione del radicchio è
iniziata in Italia in Veneto, da lì via
via ha trovato ambienti di sviluppo favorevoli anche in altre
zone del nostro paese e si è diffuso anche in altre regioni così
come nella Piana del Sele, grazie
ai terreni di medio impasto, disponibilità idrica e alle giuste temperature. Tra le aziende associate
Terra Orti rientrano prestigiosi
produttori di tale cultivar. In particolare le varietà prodotte rientrano nella tipologia di Radicchio
Rosso a forma globosa, ideali sia
da impiegare nella IV gamma per
la preparazione di insalate pronte
al consumo che per la I gamma
ovvero come cespi non lavorati.
Lasagna Radicchio
e provolone dolce
Il radicchio rosso è una verdura
che può essere consumata sia fresca che cotta. All’acquisto scegliere sempre un cespo compatto,
con coste e foglie non raggrinzite.
E’ possibile tuttavia conservarlo
in frigorifero per diversi giorni,
magari avvolto in un panno da
cucina umido. E’ importante tagliarlo soltanto al momento dell’utilizzo per evitare che
imbrunisca.
Il radicchio rosso è composto per
il 94% da acqua, il 3% da fibra; i
minerali principali sono potassio,
fosforo e calcio, mentre tra le vitamine l’acido folico. Ha pertanto
proprietà depurative, grazie all'alto contenuto di acqua, alla presenza di fibre e principi amari
(antociani), che favoriscono la digestione ed il buon funzionamento dell'intestino oltre ad avere
proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
La ricetta può essere seguita in
dettaglio sulla pagina Facebook di
Terra Orti.
Mondare e lavare un cespo di Radicchio Rosso, tagliarlo poi a julienne e soffriggerlo in padella
con olio extra vergine di oliva ed
uno scalogno. Preparare circa
150g di besciamella.
Disporre su una pirofila un po’ di
besciamella, poi una sfoglia di
pasta fresca, su di essa delle fette
di provolone dolce che contrasterà l’amarognolo della verdura,
una stemperata di formaggio
grattugiato e uno strato di radicchio saltato in padella. Proseguire
con la preparazione della lasagna
fino ad un massimo di 4 strati di
pasta. La parte superiore del preparato sarà formata da provolone,
radicchio e formaggio grattugiato.
Aggiungere un po’ di acqua di
cottura del radicchio alla besciamella e poi versarla sulla lasagna
in modo da ricoprirne gli strati.
Infornare a 180°C fino a doratura. Servire calda.
Rosa Cinz ia Bor relli
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:07 Pagina 19
GASTRONOMIA
N° 43
06 Dicembre 2014
19
a cura di Diodato Buonora
http://diodatobuonora.blog.tiscali.it
“Reginella” a Salerno, la mia tappa consigliata per “Luci d’Artista”
LA RICETTA
Mezzi paccheri
con olive e baccalà
La signora Anna Carillo tra i suoi Antonio e Gianluca
Alcuni eventi e manifestazioni
per tanti diventano annualmente
degli appuntamenti fissi. Questo,
naturalmente, vale anche per me.
Da tre anni puntualmente, ad inizio dicembre, faccio una capatina
a Salerno per le “Luci d’Artista”.
Preferisco andarci ad inizio mese
e nei primi giorni della settimana,
perché non mi è mai piaciuta la
confusione, si riesce a parcheggiare in centro ed è piacevole passeggiare. Chi c’è stato nei week
end, sa cosa voglio dire: impossibile arrivarci in macchina, si cammina a passo di lumaca, i locali
sono super affollati e così via.
D’altro canto bisogna ammettere
che “Luci d’Artista”, evento fortemente voluto dal Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e dalla
sua amministrazione, è riuscito a
creare turismo nel periodo invernale portando a Salerno oltre due
milioni di visitatori. Pensate, dall’inizio di questa avventura sono
nati a Salerno 120 B&B con la
conseguente creazione di centinaia di posti di lavoro. Queste
“luci” a Salerno formano uno
spettacolo dall’atmosfera fantastica e magica di luci e colori.
Sono vere e proprie opere d’arte
e si possono ammirare tra le
strade, le piazze ed il lungomare
di Salerno. Il tema dell’edizione
2014-2015 è quello dell’Aurora
Boreale e delle Fiabe. Ad arricchire questo evento, dopo il successo dello scorso anno, il
lungomare e le piazze sono popolati da circa 100 stand natalizi
in legno a cura dell’associazione
Buongiorno Italia. In pratica
sono dei veri e propri mercatini
di Natale che non hanno nulla da
invidiare a quelli delle località
nordiche che hanno lunghe tradizioni in questo settore. Tornando
al gusto, nella mia tappa gastronomica salernitana, dopo aver
parcheggiato agevolmente in
Piazza della Concordia, ho passeggiato, ammirando le luci,
lungo il corso principale fino ad
arrivare al centro storico. Qui mi
sono diretto al Ristorante Reginella, locale che (come qualcuno
ricorderà) avevo recensito quasi 6
anni fa. Il ristorante è situato alle
spalle del bellissimo Duomo e a
ridosso del Trincerone. Allora,
era stato aperto da pochi mesi ed
era nuovissimo. Era stato ricavato
dai locali che prima erano gli archivi del Tar. Come allora, l’ingresso è invitante, si ha
l’impressione di entrare in un
posto che ha nell’ospitalità uno
dei suoi accessori primari. La gestione è affidata alla signora Anna
Carillo che si occupa della cucina,
con la collaborazione di due dei
suoi figli, Gianluca e Antonio
Mucciolo (chiare le loro origini
castellesi). Il primo lo troviamo in
sala e all’accoglienza che fa con
impegno e passione, mentre Antonio si occupa con maestria e
competenza delle pizze. I due
sono veramente dei ragazzi come
quelli che attualmente è raro trovare. Hanno voglia di lavorare e
hanno capito che la ristorazione
è una cosa seria. Ci hanno fatto
scegliere il tavolo, ed abbiamo subito apprezzato le comode sedie
impagliate. Ci guardiamo intorno,
l’ambiente è caldo sia nell’arredo
che nell’atmosfera. Dal mio
posto ho potuto ammirare, grazie
alla cucina a vista con quanta pa-
dronanza e sicurezza la signora
Anna svolgeva il suo lavoro. Sfogliamo il menu. Sono tante le
cose invitanti. La scelta è molto
vasta. Mentre leggevo, ho visto
passare una pizza che mi ha fatto
venire l’acquolina in bocca. L’ho
mangiata con gli occhi e senza
esitare abbiamo optato anche noi
per la pizza e abbiamo scelto una
“tonno e cipolla” (bianca con
spicchi di pomodorini) e una “siciliana” (mozzarella, melanzane a
funghetti e parmigiano). Entrambe belle da vedere, leggere e
buone.
L’impasto con lievito madre e le
materie prime hanno fatto la differenza. Nell’attesa delle pizze ci
hanno servito e offerto dei calzoncelli fritti con ricotta e delle
mini pizzette fritte al pomodoro.
Stuzzichini che ci hanno fatto capire che eravamo nel posto giusto. Per concludere abbiamo
scelto e gradito un tartufo al pistacchio e un tartufo bianco.
Anche il conto è stato onestissimo, il tutto compreso le bevande (acqua e birra) ci è costato
appena 25 euro. Comunque, a
parte la pizza, il locale offre una
cucina semplice, tradizionale e
possiamo aggiungere mediterranea. Tra i piatti che avrei scelto
con piacere c’erano la pasta e fagioli, gli spaghetti alla chitarra alla
scarpariello e i paccheri con porcini e salsiccia. Da come avete
potuto intuire, non è un posto
dove si fa la “poesia”. È un posto
funzionale e essenziale e alla fine
non si può che essere soddisfatti,
come è capitato a noi. All’uscita,
con una leggera pioggerellina, abbiamo piacevolmente riattraver-
Ingredienti per 4 persone: 320 g
di mezzi paccheri, 200 g di baccalà ammollato, 1 cucchiaio di
capperi sottaceto, 2 cucchiai di
olive verdi denocciolate, 1 spicchio d'aglio, 1 ciuffo di prezzemolo, olio extravergine di oliva
del Cilento, sale e pepe.
Preparazione: cuocete i mezzi
paccheri al dente, in abbondante acqua salata. Nel frattempo, in una padella capiente
mettete dell’olio extravergine
d’oliva e l’aglio tritato. Prima
che il soffritto prende colore aggiungete il baccalà sfogliato, i
capperi e le olive tritate. Pepate
e cuocete per alcuni minuti. Aggiungete i mezzi paccheri, il
prezzemolo tritato e amalgamate bene il tutto
Vino consigliato: Paistom 2013,
Aglianico Rosato Paestum Igp,
I Vini del Cavaliere.
sato il centro storico fino ad arrivare al lungomare. Purtroppo,
non abbiamo potuto godere dei
mercatini in quanto per le condizioni atmosferiche hanno dovuto
chiudere prima del previsto. Ma
riferendomi a un detto antico
“non tutti i mali vengono per
nuocere”, così ne approfitterò
per ritornarci appena possibile e
andrò anche a gustare la pasta e
fagioli della signora Anna.
Ristorante “Reginella”,
Via Sedile di Portarotese
8/9, – 84100 Salerno
089.2961282 – 3924089709
Chiuso il mercoledì.
[email protected]
Unico4314_Layout 1 04/12/14 18:07 Pagina 20
'DOOHWXHSDUWL
GDOODWXDSDUWH