03 patologie frequenti - colusso_cheli
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03 patologie frequenti - colusso_cheli
PILLOLE DI CHIRURGIA PEDIATRICA Le più frequenti patologie di interesse chirurgico in età pediatrica Mara Colusso, Maurizio Cheli USC Chirurgia Pediatrica, Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo Patologia del dotto peritoneo-vaginale DOTTO PERITONEO VAGINALE-CANALE DI NUCK Estroflessione del peritoneo che ricopre l’interno della cavità addominale, che accompagna, nel maschio, il testicolo nella discesa verso lo scroto e, nella femmina, il legamento rotondo dell’utero verso le grande labbra (canale di Nuck) Ernia inguinale Idrocele - dotto ampio - contenuto intestinale, omentale - contenuto ovarico - dotto piccolo - disabitato - passaggio di liquido Anatomia del canale inguinale In trasparenza, tolta l’aponeurosi dell’obliquo esterno, si visualizza l’orifizio inguinale interno (A) attraverso cui il cordone spermatico da una sede profonda, sottomuscolare e properitoneale si immette nel canale inguinale e fuoriesce attraverso l’anello esterno (B). Ernia inguinale L’ernia inguinale congenita corrisponde alla varietà anatomica obliqua esterna o indiretta Ernia inguinale incidenza: 4-7%; 1/3 dei casi entro 6 mesi di vita nei nati prematuri: 30-50% sesso: M-F 6 a 1 familiarità: 11,5% lato: dx 60%; sx 30-32%; bilaterale 8-10% Clinica Tumefazione (ringofiamento) teso-elastica a livello inguinale o inguino-scrotale testicolo ernia Diagnosi differenziale: -testicolo ritenuto o mobile -linfoadenopatia -Cisti del funicolo Complicanze Strozzamento Improvvisa fuoriuscita del viscere erniato, che non si riduce, con compromissione della circolazione < 1 aa: 65-70% di probabilità di strozzamento > 1 aa: 15-35 % di probabilità di strozzamento rischio maggiore: M-F 83%:17% incidenza maggiore: lato dx 82%, sx 18% danno intestinale: 1,4 % atrofia del testicolo a distanza: 0-19% Clinica Strozzamento tumefazione dolente, tesa, non riducibile, ricoperta di cute iperemica ed edematosa pianto inconsolabile, irrequietezza dolore addominale vomito distensione addominale tachicardia leucocitosi discolorazione scura della cute Stato tossico Trattamento Riduzione per taxis ricovero accesso venoso analgesia ev (Morfina) riduzione manuale Dopo riduzione: rialimentazione (se non sofferenza d’ansa) digiuno ( se sofferenza d’ansa) intervento chirurgico dopo 48 ore (meno edema) Se ernia NON riducibile: intervento in URGENZA Timing chirurgico dell’ernia inguinale Immediato per ernia strozzata non riducibile Differito di 48 ore per ernia strozzata ridotta Precoce nelle ernie con incarceramento ovarico Quando possibile nel neonato a termine e bambino senza storie di incarceramento Prima della dimissione nel prematuro: 45W di età gestazionale Idrocele Raccolta del liquido peritoneale nello scroto molto frequente nel neonato e nel lattante (80-94%) spesso bilaterale scompare spontaneamente entro 2-3° anno complicanze eccezionali raccolta liquida, non dolente transilluminalbile in sede scrotale Idrocele comunicante non comunicante Timing chirurgico dell’idrocele dopo i 3 anni, verificata la mancata chiusura idrocele di volume importante (teso) cisti del funicolo idrocele in pz con catetere per dialisi peritoneale: sempre indicazione chirurgica Trattamento chirurgico per ernia inguinale o idrocele Chiusura del dotto peritoneo-vaginale (canale di Nuck) Complicanze dell’intervento recidiva dell’ernia: 0,8% lesioni al dotto deferente e ai vasi del testicolo: 1% risalita del testicolo 0,2% atrofia del testicolo ( in genere dopo ernia strozzata, molto rara) infezione della ferita: 1-2 % Idrocele secondario IDROCELE SCROTALE: liquido tra la tunica vaginale ed il testicolo Idrocele secondario traumi processi infettivi del testicolo e dell’epididimo tumori tubercolosi esito di intervento per varicocele Idrocele secondario Trattamento chirurgico: approccio per via scrotale; eversione della tunica vaginale Criptorchidismo Mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nella borsa scrotale Agenesia bilaterale Eziopatogenesi Difetto embrionario della fisiologica discesa del testicolo nello scroto 2° mese: fase dello spostamento renale 3° mese: fase della migrazione trans-addominale (arrivano alla regione inguinale 8° mese: fase della migrazione trans-inguinale: - passa dalla regione inguinale fino allo scroto in posizione posteriore del dotto PV - obliterazione del dotto PV nella sua parte craniale, la parte caudale forma la tunica vaginale Tale processo regolato da: - fattori ormonali (gonadotropine corioniche ed androgeni) e - fattori meccanici (pressione endoaddominale, impervietà del canale inguinale, brevità di uno degli elementi del funicolo spermatico) Incidenza nei nati con peso < 2500 gr: 9-30% nei nati con peso > 2500 gr: 3-6,8% dopo 1 anno di vita: 0.97-2,2% lato: 70% dx bilateralità: 80% nei prematuri 40% nei casi a termine Criptorchidismo TRANSITORIO: Testicolo mobile PERSISTENTE: Testicolo ritenuto «vero» palpabile (85%) non palpabile (15%) Testicolo mobile (retrattile, fluttuante, ad ascensore) • Assenza transitoria della gonade nella borsa scrotale, per iperreattività/contrattilità del muscolo cremastere. • Il testicolo può essere condotto manualmente , senza tensione, al fondo della tasca scrotale ove permane una volta rimossa la trazione esercitata • Non necessita di intervento chirurgico, ma solo di controlli periodici Testicolo ritenuto Situato lungo la normale via di migrazione (canale inguinale) Situato fuori la normale via di migrazione (ectopico) Testicolo non palpabile 1. Agenesia, anorchia: testicolo non sviluppato embriologicamente - strutture vascolo-deferenziali terminano a fondo cieco - 64% all’interno del canale inguinale - 36% intra-addominale 2. Artofia testicolare (“vanishing testis”) - vasi e dotto deferente esili che terminano con un abozzo testicolare macroscopico (per atrofia su base ischemica per possibile torsione intrauterina) 3. Testicolo in sede endoaddominale: - testicolo non migra, rimane fuori dall’anello inguinale interno, sotto la biforcazione dei vasi iliaci, diversi cm sopra all’anello inguinale interno Diagnostica esame obiettivo (età 6 mesi) ecografia (poco efficace nel testicolo intraaddominale) se bilaterale e non palpabile: test di stimolo con gonadotropina corionica (dosaggio di testosterone basale e dopo stimolazione, per accertarsi della presenza di tessuto testicolare) - - cariotipo; ricerca ambiguità genitali - esplorazione chirurgica (Laparoscopia) Trattamento chirurgico Orchidopessi inguinoscrotale: età 12-15 mesi - incisione cutanea inguinale trasversale - Apertura del canale inguinale - isolamento del testicolo ritenuto - funicololisi; legatura e sezione dotto peritoneo vaginale - preparazione della tasca dartoica/incisione scrotale - abbassamento del testicolo nello scroto - sutura Trattamento chirurgico Complicanze atrofia del testicolo risalita del testicolo lesioni del dotto defferente ematoma infezione della ferita, deiscenza della ferita Varicocele - Ectasia venosa del plesso pampiniforme - Incidenza: 6% a 10 anni; 15% a 13 anni Varicocele -Varicocele idiopatico (78-93%, sinistro): incompetenzaassenza del sistema valvolare della v. spermatica interna sinistra; confluenza a 90° nella v. renale; fattori emodinamici -Varicocele secondario: dovuto a compressione esercitata da processi espansivi, tumorali o malformativi -Solitamente asintomatico; sintomi rari: dolore, senso di peso inguinoscrotale -Riscontro occasionale in occasione di visita Varicocele classificazione clinica • I Grado: varicosità palpabili in ortostatismo sotto manovra di Valsalva, ma non visibili • II Grado: varicosità palpabili • III Grado: varicosità palpabili e visibili senza manovre di potenziamento Diagnosi strumentale: ECODOPPLER (valutazione anche di eventuale ipotrofia testicolare) Trattamento INDICAZIONI: •Varicocele sintomatico •Ipotrofia testicolare •Varicocele di III Grado (varicosità palpabili e visibili senza manovre di potenziamento) INTERVENTO: interruzione del flusso venoso retrogrado nella vena spermatica sinistra e di eventuali collaterali, attraverso: •Legatura e sezione chirurgica, a vari livelli •Legatura con approccio laparoscopico •Tecniche endovascolari di scleroembolizzazione (radiologia interventistica) Varicocele: scleroembolizzazione Fimosi Restringimento patologico della cute prepuziale, primitivo o secondario, tale da non permettere di scoprire il glande Fimosi Congenita o primitiva (fisiologica): Cicatriziale o secondaria - Prepuzio non retraibile; meato uretrale non visibile - - Cute prepuziale più stretta e allungata: presenza di un anello fimotico alla base del glande Cute prepuziale ristretta come risultato di processi flogistici (balanopostiti; lichen scleroatrofico - Causata da errate manipolazioni tendenti a retrarre forzamente il prepuzio - Può essere associata ad altre malformazioni peniene Storia naturale Alla nascita, nella maggior parte dei neonati vi è una fimosi fisiologica (96% dei neonati; 70% all’età di 1 anno) Durante i primi 3-4 anni di vita, si accumulano detriti epiteliali (smegma) sotto il prepuzio, che gradualmente separano il prepuzio dal glande, processo favorito dalle erezioni intermittenti Complicanze della fimosi Balanopostite età: soprattutto nei bambini di 2-5 anni eziologia: batterica, fungina sintomatologia: disuria, pollachiuria, arrossamento e tumefazione della zona interessata; presenza di secrezione da parte della mucosa Complicanze della fimosi Balanopostite Trattamento: - locale: irrigazioni attraverso l’anello prepuziale con fisiologica, applicazione di Colbiocin pomata oftalmica due volte al giorno - in caso di dolore: Tachipirina - ANTIBIOTICOTERAPIA Complicanze della fimosi Infezioni delle vie urinarie età: soprattutto nei bambini nel 1° anno di vita (colonizzazione della cute prepuziale periuretrale e del solco glandulare) Trattamento: circoncisione più interna e Complicanze della fimosi Parafimosi Strozzamento del glande a livello del solco balanico da parte del prepuzio stirato forzamento con conseguente disturbo vascolare secondario Trattamento della parafimosi riduzione manuale (applicazione della pomata anestetica, compressione del glande edematoso e trazione all’esterno dell’anello prepuziale) Trattamento congenita cicatriziale Trattamento conservativo -Igiene personale -Ginnastica prepuziale: cauta retrazione della cute prepuziale, senza forzature -Terapia cortisonica topica: Betametasone 0,05% sull’anello prepuziale, 2 volte/die per 4 settimane (ciclo ripetibile) Se fallimento o scarsa compliance: intervento chirurgico Intervento chirurgico Trattamento chirurgico Circoncisione: asportazione totale del prepuzio In Lombardia non è permessa la circoncisione Rituale/religiosa Trattamento chirurgico Plastica del prepuzio: una o più incisioni verticali dell’anello prepuziale fimotico suturate poi trasversalmente (tecnica di Duhamel) Circoncisione: complicanze precoci (0,1-35%) sanguinamento dolore disuria edema locale Circoncisione: complicanze tardive (0.2-4%) stenosi del meato infezione della ferita fistolizzazione Aderenze balano-prepuziali Sono fisiologiche: incompleta separazione dei 2 epiteli (del glande e del prepuzio). Possono condizionare la formazione di cisti smegmatiche non ostacolano l’esposizione del meato uretrale risoluzione spontanea entro gli 8-10 anni, mediante eliminazione dello smegma (materiale biancastro prodotto da alcune ghiandole presenti alla base del glande) igiene personale trattamento conservativo: crema cortisonica 2v/dì per 4 settimane + ginnastica prepuziale per 3 mesi EVITARE MANOVRE FORZATE DI SCOLLAMENTO ERNIA OMBELICALE L’ernia ombelicale è dovuta alla presenza di difetto di chiusura dell’anello ombelicale (difetto della linea alba) dopo la caduta del cordone ombelicale. ERNIA OMBELICALE L’ombelico è circondato da un anello fasciale costituito da tessuto denso, rinforzato alla base dai residui delle arterie ombelicali, della vena ombelicale, dell’uraco e dalla fascia di Richet, che deriva dalla fascia trasversalis. Quando la fascia è assente o poco sviluppata si ha lo sviluppo di un’ernia diretta attraverso il tessuto fibroso, denso dell’anello ombelicale; l’ernia ombelicale è coperta da un sacco peritoneale integro e protrude attraverso la cute sovrastante ERNIA OMBELICALE - È la seconda più comune malformazione congenita di interesse chirurgico - Incidenza: 1:6 bambini; 9 volte più comune nella razza nera - Incidenza maggiore nei prematuri e nei nati di basso peso - S. Down; trisomia 18; 13; S. di BeckwithWiedemann; ipotiroidismo e mucopolisaccaridosi - Storia naturale: risoluzione spontanea (progressiva chiusura dell’anello ombelicale) entro i 3-5 anni di vita ERNIA OMBELICALE Storia naturale risoluzione spontanea entro i 3-5 anni di vita per progressiva chiusura dell’anello ombelicale INDICAZIONI ALL’INTERVENTO •Ernia persistente oltre i 4-6 anni •Paziente di razza nera •Dimensioni della porta erniaria •Ernia sintomatica COMPLICANZE •Incarceramento •Strozzamento •Eviscerazione ERNIA OMBELICALE Intervento Chiusura del difetto fasciale ombelicale con punti di sutura non riassorbibili, a cui si associa una eventuale plastica della cute ombelicale ERNIA EPIGASTRICA Si presenta come piccola tumefazione della linea mediana, ad altezza variabile, sopra all’ombelico. Si sviluppa per un difetto aponeurotico della linea alba. Tumefazione non dolente e solitamente non riducibile. Contenuto: grasso preperitoneale erniato attraverso il difetto fasciale Tale difetto non si chiude spontaneamente Indicazione chirurgica (dopo l’anno di età): incisione cutanea e chiusura del difetto fasciale con punti di sutura non riassorbibile GRANULOMA OMBELICALE Masserella di tessuto di granulazione di dimensioni variabili da pochi mm a 1cm, sempre molto vascolarizzata, di colorito rosso vinoso, talvolta peduncolata, modicamente secernente materiale mucoso Il granuloma può svilupparsi sulla cicatrice ombelicale dopo la caduta del moncone del cordone ombelicale. Il cordone cade in un tempo variabile tra 3 giorni e 2 mesi dopo la nascita. Trattamento: cauterizzazione mediante toccatura con matita al nitrato d’argento al 75%, ripetuta a distanza di qualche giorno GRANULOMA OMBELICALE: Diagnosi differenziale Residuo del dotto onfalo mesenterico: -POLIPO OMBELICALE -SINUS -CISTI DEL DOTTO ONFALO-MESENTERICO -DOTTO ONFALOMESENTERICO Residui dell’uraco: -URACO PERVIO -CISTI DELL’URACO SINECHIE PICCOLE LABBRA Fusione parziale o completa delle piccole labbra sulla linea mediana, dovuta all’ipoestrogenismo infantile. Nessuna neonata presenta sinechie per la presenza di ormoni materni e nessuna adolescente lamenta tale problema quando si avvicina al menarca perché è iniziata la produzione di estrogeni. È una situazione transitoria e non una patologia! SINECHIE PICCOLE LABBRA Età più colpita: 13-23 mesi; ma possono essere presenti dai 3 mesi ai 6 anni o sino alla pubertà. Ogni stimolo irritativo locale può essere un fattore predisponente: pannolino; infezioni dei genitali esterni; IVU basse; scarsa igiene; infezioni intestinali. L’accumulo di sebo e la secchezza delle mucose irritate può indurre la fusione delle piccole labbra Possono essere il primo segno di una lesione dermatologica: lichen scleroatrofico SINECHIE PICCOLE LABBRA INDICAZIONI AL TRATTAMENTO: -Sinechie complete che interessano tutta l’estensione delle piccole labbra -Ostacolo al flusso urinario con ritenzione di gocce di urina a monte delle piccole labbra; flogosi locale -Ritenzione urinaria (rara) TRATTAMENTO - scollamento con tampone, con crema anestetica - terapia topica con crema a base di estrogeni e/o unguento a base di vitamia E LA RECIDIVA E’ FREQUENTE 14-20%, ma poiché la situazione è transitoria non occorre traumatizzare la bambina