Virginia de Winter

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Virginia de Winter
Virginia de Winter - La bio
Written by Administrator
Sunday, 25 April 2010 12:35 - Last Updated Saturday, 01 May 2010 12:50
Nella mia vita ho contribuito a commettere vilipendio su cadaveri di lingue già abbondantemente
defunte come il greco e il latino; non contenta, anni dopo mi sono messa in testa di studiare
russo con scarsi risultati in termini di conversazione e coprendomi invece di gloria quando si è
trattato di scovare cantanti pop e soap opera dove recitavano ex glorie del pattinaggio.
Amo la tranquillità, le città poco caotiche, le passeggiate vicino alla spiaggia, e il mare più di
ogni altra cosa; detesto il traffico, la confusione e il rumore delle macchine.
Siccome nella vita è importante la coerenza ovviamente abito a Roma.
Per questo motivo durante buona parte dell’anno non vedo spiagge né surfisti né bagnini a
meno che io non sia molto, ma molto ubriaca, però Roma appaga completamente il mio senso
estetico e in primavera ha un profumo meraviglioso.
Mi piace andare a ballare e in giro per il centro le notti d’estate; i mercati, le sale da tè, le
mostre d’arte (cioè alla fine sempre la stessa mostra: Caravaggio quando ci vede entrare ormai
saluta per primo…), andare all’Opera e alle Terme di Caracalla, a mangiare africano e
giapponese e a fare vasche tra gli scaffali delle librerie e dei negozi di accessori luccicanti e
pieni di strass.
Sempre se riesco a schiodarmi da casa, visto che sono terribilmente pigra: mi piace dormire e
starmene su un divano con un libro abbastanza a lungo da confondermi col mobilio. Quando
posso comincio le giornate in modalità vampiro: dormo di giorno ed esco a caccia di cibo al
calare delle tenebre, solitamente diretta verso il primo arabo o il primo giapponese che scorgo
nel buio. Per sfamarmi con sushi o kebab, non sangue umano.
Abito insieme a una deliziosa sorellina da guardia di piccola taglia che fa molto rumore quando
deve difendere il territorio dai miei cappotti sparsi in ogni dove e indurmi a raccogliere le mie
pezze ammucchiandole nella mia camera. Anche i miei genitori, fanaticamente impegnati nella
crociata dell’ordine, tentano rapide incursioni per sistemare casa e riempire il frigorifero nel
quale io tento vanamente di fare il deserto per non avere troppe tentazioni.
Vorrei un animaletto ma non riuscirei mai a badargli, quindi devo accontentarmi della
sopracitata sorellina domestica anche se, in alternativa, potrei provare un pesce rosso da
combattimento che almeno non ascolterebbe Bruce Springsteen a tutto volume. Abbiamo
anche dodici piante da terrazzo che sopravvivono nonostante la sottoscritta a volte si metta in
testa di fare qualcosa per coltivarle.
La violetta africana invece non è scampata all’ultima volta che ho cercato di innaffiarla, quindi
pace all’anima sua.
Dicono di lei (e a lei).
"E’ una portatrice sana di tiara", (Mel)
"NON vorrai certo uscire con quella cosa in testa, vero?" (Sabrina)
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"Se si tinge i capelli di rosa dille che non le rivolgo più la parola", (Aurora)
"Vorrei poter dire in giro che sei mia sorella, quindi NON tingerti i capelli di rosa", (la Sorellina
da Guardia)
"Stirati la frangia", (Sabrina)
"Delle ben quattro metafore con cui hai messo perfettamente in chiaro che le mani del
personaggio sono bianche, potresti toglierne almeno due?", (la Editor)
"Cosa mi interessa della trama, dimmi se alla fine si mettono insieme!", (Anna)
"Potresti creare dopo aver sparecchiato la tavola e messo i piatti in lavastoviglie?", (Mamma)
"Cosa significa NC17?", (Papà)
"L’ho capito che i capelli della ragazza sono castani dopo aver letto che somigliano ai biscotti, al
brandy, alla cannella e alle castagne, ma è la tua protagonista, non un menu", (la Editor)
"Mangia", (Sabrina)
"Non mangiare", (la Dietologa)
"Sparatemi", (Elena)
"Devo pulire", (Chiara)
"Cosa vuol dire esattamente slash?", (Papà)
"Puoi scrivere romanzi dopo esserti rifatta il letto", (Mamma)
"Vuoi vestirti come si deve?", (Sabrina)
"A cuccia!", (la Editor)
"Tornate indietro quando potete", (TomTom)
Mi fanno notare dalla regia che, essendo questo il sito di qualcuno che è anche autrice di un
romanzo (sarei io), dovrei parlare di scrittura.
Ho cominciato a pubblicare su internet sul sito EFP ormai nel lontano 2004. Fanfiction su Harry
Potter, Draco/Hermione, per la precisione, sotto lo pseudonimo di Savannah con cui gran parte
delle persone continua a conoscermi e a cui io sono molto affezionata.
Black Friars – L’Ordine della Spada, è nato in una sera di fine marzo molto triste per via della
fine della stagione di pattinaggio e racchiude tutto ciò che libri, musica, viaggi e studi hanno
lasciato in me. Una delle patrie dei miei sogni, di quelle che tutti abbiamo e in cui viviamo a
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occhi aperti e chiusi, quei posti che costruiamo come case dove abitare ogni volta che ne
abbiamo voglia.
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