Testo - Centro on line Storia e Cultura dell`Industria

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Testo - Centro on line Storia e Cultura dell`Industria
Rubinetteria e valvolame nel
Piemonte Nord Orientale
Renata Allio
2010
Testo per Storiaindustria.it
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Ad esclusivo uso didattico. Gli altri diritti riservati.
Rubinetteria e valvolame nel Piemonte Nord Orientale
Nella meccanica, un distretto che si estende su un territorio vasto, compreso fra le province di
Novara Verbania e Vercelli, è quello della rubinetteria sanitaria (di erogazione) e del valvolame
(rubinetteria di intercettazione o regolazione detta anche gialla). Il distretto ha il suo centro
principale a San Maurizio d’Opaglio e realizza circa il 40% della produzione italiana del settore.
Altri centri importanti sono Pella, Pogno, Armeno, Miasino, Orta.
Il distretto, che é formalmente riconosciuto dalla Regione Piemonte, ha origini indirette molto
antiche, risalendo alla lavorazione dei metalli, già presente in epoca medievale. In zona si
lavoravano ferro, ottone e bronzo. A Valduggia la produzione di campane risale al Quattrocento.
Nei secoli successivi si sviluppò lo stampaggio di acciaio alluminio ottone, lega base, quest’ultima,
per la produzione di rubinetti e valvole, che in seguito divennero la caratteristica della zona. I
rubinetti furono però preceduti da altre lavorazioni in bronzo e ottone: così, ad esempio, a inizio
Novecento a Pogno la ditta Righi produceva casalinghi, placche e manette di ottone e Giulio
Perolio gestiva una fonderia e torneria di articoli in bronzo e ottone, mentre a Pella operavano
fonderie artistiche. Perolio e Righi, più tardi convertirono la produzione dedicandosi alla
rubinetteria. Questa specializzazione pare sia stata introdotta da emigrati temporanei che avevano
assunto competenze nel settore in Germania, ma anche a Torino e Milano. Il distretto si sarebbe
quindi definito grazie alla presenza in loco di materie prime e all’importazione dall’esterno di
tecniche produttive grazie all’emigrazione. In seguito sarebbe cresciuto per gemmazione delle
imprese, cioé grazie alla creazione di nuove ditte da parte di operai che decidevano di mettersi in
proprio.
Il livello qualitativo della produzione è alto, e larga parte del prodotto è destinata all’esportazione.
La produzione è assai frammentata e le poche aziende medio grandi sono affiancate da numerose
piccole imprese, che lavorano per lo più nell’indotto e in una o più fasi del ciclo produttivo. Il know
how specifico è elevato, la rete di rapporti aziendali è fitta, tecnici e manodopera possiedono un
elevato grado di qualificazione. L’alto livello qualitativo della produzione e la cura del design hanno
consentito nel tempo una buona affermazione della produzione a livello nazionale e internazionale.
Nel corso del XX secolo, dopo aver conosciuto un buon sviluppo negli anni immediatamente
successivi alla fine della prima guerra mondiale, la produzione risentì gli effetti negativi della crisi
del 1929. Dal secondo dopoguerra le sorti del settore risultarono legate alla congiuntura
internazionale, all’urbanizzazione e soprattutto all’andamento del settore edile. Negli anni
cinquanta-sessanta il grande sviluppo dell’edilizia e il boom economico stimolarono l’avvio di
nuove iniziative, molti lavoratori specializzati sfruttarono le conoscenze tecniche acquisite come
dipendenti per dar vita a nuove imprese, che operavano spesso come terziste di imprese più
grandi. E’ questo il caso di Alberto Giacomini, operaio specializzato che, con pochi capitali a
disposizione, avviò nel 1951 a San Maurizio d’Opaglio una piccola impresa terzista per la tornitura
di lance anti-incedio in ottone. Negli anni successivi, la ditta ampliò e diversificò la produzione
orientandola verso il valvolame di alta qualità, mise in opera due stabilimenti a San Maurizio
d’Opaglio e uno a Castalnuovo del Garda e attivò società commerciali in Francia, Belgio, Svizzera
e Germania per promuovere le vendite all’estero. Nel 1990 si trasformò in Giacomini Spa,
diventando azienda leader del distretto nel settore della rubinetteria gialla.
L’espansione del distretto durò fino agli anni settanta. Il decennio successivo fu di crisi e costrinse
alcune imprese alla chiusura. Altre reagirono puntando sul miglioramento qualitativo dei prodotti
sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello estetico. In questo periodo non felice, nel 1981,
vennero fondate a Gozzano la Officine Meccaniche Boccalerio e Godi (OMBG srl) che otterranno
brevetti e si portereranno all’avanguardia nel settore della rubinetteria termostatica. Entrambi i
fondatori dell’OMBG erano dei tecnici, seppure non specializzati nel settore della rubinetteria. Allo
stabilimento iniziale se ne aggiunse in seguito uno a Bolzano Novarese e la produzione, di alta
qualità, venne collocata in gran parte all’estero.
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Rubinetteria e valvolame nel Piemonte Nord Orientale
La svalutazione della lira all’inizio degli anni novanta restituì competitività al settore sul mercato
mondiale, ma dal 1997 si fece sentire l’ agguerrita la concorrenza dei paesi asiatici e in particolare
della Cina, cui si rispose puntando ancora una volta su qualità e design.
Caratteristiche del distretto sono la forte specializzazione nella produzione di singole linee, la
frammentazione delle iniziative e l’elevata diffusione di informazione e di competenze specifiche.
Nel 2000 operavano nel distretto 390 imprese di rubinetteria; le 45 attive a San Maurizio d’Opaglio
davano lavoro a 16.00 operai.
Nel 1998, otto produttori locali costituiscono la Srl Ruvaris “Rubinetteria e valvolame ricerca e
sviluppo” che nel 2006 si trasformò in consorzio, fissò la sede a Borgomanero coinvolgendo
inizialmente 19 imprese e 4 associazioni industriali e di categoria operanti nella zona, ma anche
nel distretto di Brescia (Lumezzane). Gli aderenti aumentarono negli anni successivi. Obiettivo del
consorzio è quello di sviluppare progetti di ricerca utili a promuovere l’innovazione tecnologica nel
settore.
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