Dieci titoli per quattro serate: "Lo Schermo del`Arte" debutta

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Dieci titoli per quattro serate: "Lo Schermo del`Arte" debutta
02 marzo 2017 delle ore 09:12
Dieci titoli per quattro serate: "Lo Schermo
del'Arte" debutta al Teatrino di Palazzo Grassi,
con Khalil Joreige, Luca Trevisani e Omer Fast
Lingua originale con sottotitoli in italiano;
ingresso libero; dieci pellicole, da stasera al 5
marzo. Ecco la quarta edizione de "Lo Schermo
dell'Arte" a Venezia, che debutta al Teatrino di
Palazzo Grassi stasera, con il lungometraggio
di Marcie Begleiter dedicato all’artista
minimalista americana Eva Hesse, a cui seguirà
A Brief Story of Princess X di Gabriel Abrantes
in cui l’artista dialoga ironizzando sulla storia
compositiva della celebre scultura di Costantin
Brancusi, per poi lasciare posto all’autore del
film Ismyrne, Khalil Joreige, pellicola che
indaga i concetti di identità e appartenenza
raccogliendo le parole della poetessa e artista
Etel Adnan. Il festival, nato a Firenze e che
tornerà in Toscana a novembre, ancora una volta
indaga il complesso rapporto tra cinema e arte
contemporanea, mixando le produzioni. Da non
perdere l'incontro con Luca Trevisani e il suo
Sudan, che racconta l’esistenza dell’ultimo
esemplare vivente di rinoceronte bianco
settentrionale, inquadrandone e indagandone il
corpo come se si trattasse di un’opera d’arte
morente, insieme ad Omer Fast con Remainder,
il primo lungometraggio di finzione firmato
dall'artista israeliano: sabato 4 marzo, dalle 18.
Per domani invece in scena la nuova opera del
premio Oscar francese Pierre Bismuth, Where
is Rocky II?, basata sulla ricerca ossessiva di
un finto masso dipinto e in seguito nascosto nel
Mojave Desert da Ed Ruscha nel 1979 e il
documentario Hockney di Randall Wright,
mentre domenica sarà la volta di The Chinese
Lives of Uli Sigg di Michael Schindhelm, che
tratta la vicenda del grande collezionista
svizzero che per primo si è interessato alla
nuove generazioni cinesi (nelle foto un frame),
e Don’t Blink Robert Frank, un esclusivo
ritratto del celebre fotografo e documentarista
americano che per la prima volta accetta di
lasciarsi intervistare dalla sua collaboratrice e
montatrice Laura Israel. Insomma, ne vedrete
delle belle.
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