Materiale didattico scuola primaria
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Materiale didattico scuola primaria
COMUNE DI UDINE POLIZIA LOCALE Educazione stradale nelle scuole primarie • La sede stradale o o o o o La strada Segnaletica orizzontale Segnaletica verticale Segnaletica luminosa Segnaletica manuale • Il comportamento del pedone o o o o o o Il pedone Sul marciapiede Come si attraversa la strada: la regola del quattro Attraversamento in diagonale della strada Il percorso pedonale La circolazione sulla banchina • La bicicletta o o o o o o o o Comportamenti corretti alla guida Comportamenti scorretti Dispositivi catarifrangenti Dispositivi visivi e di illuminazione Il funzionamento dei fari - "La dinamo" La pista ciclabile Pneumatici e freni Il caschetto LA SEDE STRADALE La strada La strada è definita secondo le norme del codice della strada come un’area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei veicoli, dei pedoni e degli animali. Essa è composta da una carreggiata (divisa in corsie) dove possono circolare i veicoli, da banchine, marciapiedi e percorsi pedonali dove la circolazione è prevalentemente consentita ai pedoni e da piste ciclabili destinate alla circolazione dei velocipedi. Soggetti e veicoli che si possono incontrare sulla strada: persone in bicicletta, in motorino, in macchina, pedoni ed animali al guinzaglio o liberi. Segnaletica orizzontale La segnaletica orizzontale fa parte della grande famiglia della segnaletica stradale ed è riferita a tutti i “segni” apposti sull’asfalto che hanno a che fare con la circolazione stradale. Possono avere una diversa colorazione (bianco, giallo, blu e rosso) che viene destinata ad altrettante tipologie di uso (attraversamento pedonale, striscia di mezzeria continua, striscia di mezzeria discontinua, linea trasversale di arresto, triangoli che indicano il “dare precedenza”, soste libere, soste a pagamento, corsie e spazi di sosta riservati). Esempi: dare precedenza, stop, divieto di sorpasso, sorpasso consentito, attraversamento pedonale, frecce direzionali, attraversamento della pista ciclabile, corsie riservate ai bus, aree di sosta riservate ai bus, aree di sosta riservate ai disabili, aree di sosta riservate ai taxi ed aree di sosta a pagamento. Segnaletica verticale Quando si parla di segnaletica verticale, si tratta l’argomento riferito ai cartelli stradali, che hanno diversa forma e diverso colore a seconda delle loro specifiche indicazioni. • I cartelli di pericolo sono riconoscibili dalla loro forma triangolare con la punta rivolta verso l’alto e dal loro sfondo di colore bianco e bordo laterale rosso. • I segnali di divieto, si caratterizzano per la forma circolare con lo sfondo bianco e bordo rosso. • I segnali di obbligo presentano una forma circolare con sfondo di colore blu. • I segnali di indicazione hanno forma rettangolare o quadrata, di colore blu, verde, marrone. La segnaletica verticale presenta inoltre cartelli di precedenza che hanno forma e colori diversi tra loro (ottagono = STOP, triangolo con punta rivolta verso il basso = DARE PRECEDENZA) e segnali a carattere temporaneo di qualsiasi forma ma con un'unica caratteristica in comune: il colore giallo. Alcuni esempi di segnaletica verticale: cartelli di precedenza come lo stop, di pericolo (strettoia, incrocio, ecc.), di obbligo (ad esempio direzione obbligatoria), di divieto (divieto di accesso, di transito, ecc.), di indicazione (ad esempio senso unico) e cartelli temporanei come quello dei lavori in corso. Segnaletica luminosa La segnaletica luminosa fa riferimento al funzionamento di diverse tipologie di semafori: quelli veicolari a cui si devono attenere tutti i veicoli circolanti sulle strade e quelli direzionali che indicano specificatamente le direzioni che sono più o meno consentite ai veicoli stessi. La segnaletica stradale luminosa è rappresentata inoltre da semafori specificatamente dedicati ad alcune tipologie di utenti come i pedoni ed i ciclisti; i primi si trovano solitamente in corrispondenza delle intersezioni stradali mentre i secondi trovano la loro collocazione lungo le piste ciclabili che si incrociano con carreggiate destinate alla circolazione dei veicoli in generale. Nonostante la loro diversa tipologia, i semafori presentano un comune denominatore: il significato dei loro colori. ROSSO: VIETA SEMPRE IL PASSAGGIO – BISOGNA FERMARSI VERDE: CONSENTE DI PASSARE GIALLO: in qualsiasi situazione ci si trovi (a piedi o alla guida di un qualsiasi veicolo) quando siamo nei pressi di una intersezione e quindi non l’abbiamo ancora impegnata, ci dobbiamo fermare. Laddove si sia in corrispondenza dell’incrocio o dove lo stesso sia già stato impegnato, dobbiamo liberarlo quanto prima continuando la marcia. Esempi di segnaletica luminosa: semaforo veicolare a tre colori (verde, giallo, rosso), semaforo lampeggiante giallo, semaforo direzionale (viene specificata la direzione di marcia alla quale si riferisce), semaforo pedonale a tre o due colori (nel secondo caso il verde lampeggiante corrisponde al giallo), semaforo ciclabile a due colori (il verde lampeggiante corrisponde al giallo). Segnaletica manuale La segnaletica manuale rappresenta gerarchicamente, nell’ambito della segnaletica stradale, la forma più importante di comunicazione tra l’ambiente strada e i soggetti che vi circolano; è riferita alle segnalazioni manuali degli agenti del traffico (polizia locale, carabinieri, polizia stradale, guardia di finanza) e sostituiscono principalmente il significato dei colori del semaforo. Esempio: inizialmente l’agente è con le braccia allargate ad indicare via libera per i veicoli che transitano nella direzione parallela alle braccia. Successivamente abbassa il braccio sinistro ed alza in verticale il destro ad indicare ai veicoli di rallentare e fermarsi, al pari del giallo di un semaforo. Infine l’agente si gira di 90 gradi ed allarga nuovamente le braccia per dare via libera ai veicoli che transitano nell’altra strada. ORDINE DI IMPORTANZA DELLA SEGNALETICA: 1. 2. 3. 4. MANUALE LUMINOSA VERTICALE ORIZZONTALE IL COMPORTAMENTO DEL PEDONE Il pedone Derivante dalla lingua latina “pìs pe dis”, cioè piede, il “PEDONE” è considerato come colui che si sposta a piedi. Gli spazi ad esso dedicati sono il marciapiede, il percorso pedonale e la banchina. Sul marciapiede Spesso non ci rendiamo conto, convinti del fatto di essere gli utenti più deboli dell’ambiente strada, che anche camminando rischiamo di creare disturbo agli altri come ad esempio correre sul marciapiede, camminare sul suo bordo rischiando di cadere sulle corsie dove circolano i veicoli oppure fermarsi, facendo gruppo, o ancora, mettersi a giocare con il pallone. Tutti questi comportamenti non solo mettono a rischio la nostra sicurezza ma costringono, spesso, anche gli altri a tenere i nostri stessi comportamenti sbagliati. Come si attraversa la strada: la regola del quattro La carreggiata va attraversata in modo perpendicolare e nelle strade a doppio senso di circolazione, prima di attraversare, si deve guardare: 1. prima a sinistra: perché i veicoli circolano tenendosi sulla destra e quindi, rispetto a chi attraversa, sono questi i primi che ci troviamo a ridosso; 2. poi a destra: perché, sebbene siano più distanti i veicoli che circolano sulla corsia di marcia opposta a quella da dove ci accingiamo ad attraversare, bisogna comunque accertarsi che non ce ne sia alcuno nemmeno in lontananza mentre iniziamo l’attraversamento; 3. poi si riguarda di nuovo a sinistra e, se proprio nessun veicolo si trova nelle nostre vicinanze, si incomincia ad attraversare e ci si porta esattamente al centro della carreggiata; 4. a questo punto si guarda ancora a destra, perché adesso i primi veicoli che ci troviamo a ridosso provengono da tale senso; se non c’è nessun veicolo si procede a passo deciso ma non correndo. Nelle strade a senso unico di circolazione, il pedone che intende attraversare la carreggiata, deve considerare il senso di marcia dei veicoli e rivolgere la propria attenzione proprio in quella direzione. Attraversamento in diagonale della strada L’attraversamento della strada, in presenza o in assenza di strisce pedonali, è consentito solo in modo perpendicolare. Attraversare la strada diagonalmente comporta rischi notevoli per l’incolumità fisica dei pedoni in quanto, durante il percorso viene occupato per troppo tempo uno spazio riservato alla circolazione dei veicoli. Il percorso pedonale Il percorso pedonale è lo spazio esterno alla sede stradale riservato alla circolazione dei pedoni: viene segnalato da un cartello di forma circolare a sfondo blu con all’interno disegnata la figura di un pedone di colore bianco. Su di esso non può circolare alcun tipo di veicolo. Elementi identificativi della pista pedonale: un cartello tondo a sfondo blu con stilizzata in bianco la figura di una persona che ne indica l’inizio e la pista stessa, di colore rosso con la stessa figura stilizzata che si ripete sul fondo con una certa frequenza. La circolazione sulla banchina La banchina è lo spazio a margine della carreggiata dove è consentita la sosta dei veicoli in caso di emergenza ed il camminamento dei pedoni in assenza del marciapiede. Quando il pedone vi circola lo deve fare in fila indiana e nelle strade a doppio senso di marcia la sua circolazione deve avvenire sul lato sinistro ovvero in senso opposto a quello della circolazione dei veicoli; nelle strade a senso unico di circolazione, il pedone deve camminare lungo la banchina muovendosi sul lato destro. Nel caso in cui i pedoni, lungo la banchina, sono in numero superiore ad uno, la persona più alta deve sempre stare dietro così che tutti possono avere la visuale libera della strada ed osservare in sicurezza il movimento dei veicoli che vi circolano. IN VIAGGIO IN AUTO CON MAMMA E PAPA’ - ALLACCIARE SEMPRE LE CINTURE DI SICUREZZA, SIA SUL SEDILE DAVANTI CHE SU QUELLO DI DIETRO - SEDERSI SUGLI APPOSITI SEGGIOLINI CON CINTURE QUANDO SI E’ PIU’ PICCOLI - STARE SEDUTI IN MANIERA COMPOSTA LA BICICLETTA Comportamenti corretti alla guida Il ciclista che conduce la propria bicicletta spingendola a mano sia sul marciapiede che sulle strisce pedonali si comporta correttamente: così facendo diventa un pedone e può tranquillamente occupare determinati spazi. Il ciclista quando si approssima ad una intersezione dotata di segnaletica verticale indicante il segnale di stop ed il segnale di obbligo direzionale a sinistra, ha l’obbligo di fermarsi e dare la precedenza ai veicoli provenienti da destra e da sinistra. Nel caso la bicicletta non sia dotata di indicatori di direzione inoltre, il conducente deve alzare il braccio (destro o sinistro) per indicare la sua intenzione di svoltare. Comportamenti scorretti Circolare in sella alla propria bicicletta occupando spazi, come il marciapiede e le strisce pedonali, destinati ai pedoni. Ciclisti che attraversano una intersezione senza fermarsi al segnale di stop e senza quindi dare la precedenza ai veicoli provenienti da destra e da sinistra. Ciclisti che circola contromano e contro senso non rispettando il segnale di senso vietato. Dispositivi catarifrangenti I dispositivi catarifrangenti sono elementi obbligatori della bicicletta. Di colore arancione, posizionati sui pedali e sui raggi delle ruote, e di colore rosso, situato nella parte posteriore della bicicletta, questi dispositivi sono così detti in quanto vivono di luce riflessa. La loro collocazione è così disposta per favorire la visione notturna della bicicletta stessa da parte degli altri veicoli, da qualsiasi direzione essa provenga. Dispositivi visivi e di illuminazione Quando si parla dei dispositivi visivi e di illuminazione di una bicicletta, si parla dei fari. Il velocipede deve essere dotato anteriormente di un faretto di colore bianco o giallo, e posteriormente di una luce di colore rosso. La dotazione di questi elementi da parte della bicicletta, nonché il loro uso, è obbligatoria durante le ore notturne ed in ogni altro caso di scarsa visibilità. Il funzionamento dei fari - "La dinamo" I dispositivi di illuminazione della bicicletta possono essere a batteria o, come nella maggior parte dei casi, funzionare attraverso l’uso della dinamo. Quest’ultimo elemento, attraverso il movimento dei pedali produce corrente dinamica se messo a contatto con il pneumatico della ruota anteriore. La corrente che si sviluppa va ad alimentare il faro anteriore e quello posteriore. Si dice corrente dinamica quel tipo di corrente che ha un’attività di movimento così detta alternata. Le luci smetteranno di funzionare attraverso il click di disinnesto della dinamo a contatto con la ruota o attraverso il semplice arrestarsi della pedalata. La pista ciclabile La pista ciclabile è uno spazio riservato alla circolazione dei velocipedi. Trattandosi di un’area che permette la circolazione di un veicolo, i soggetti che vi circolano sono tenuti ad osservare la regole dettate dal codice della strada. Elementi identificativi della pista ciclabile: un cartello tondo a sfondo blu con stilizzata in bianco la figura di una bicicletta che ne indica l’inizio e la pista stessa, di colore rosso con la stessa figura stilizzata che si ripete sul fondo con una certa frequenza. Pneumatici e freni I dispositivi pneumatici sono da mettere in stretta relazione con il sistema frenante; la funzionalità degli uni non può prescindere dalla piena efficienza degli altri. I freni infatti saranno efficaci se anche i pneumatici saranno efficienti e, per efficienza di quest’ultimi, si intende pneumatici non consumati e gonfiati (attraverso l’uso di un manometro) alla corretta pressione. Il valore della pressione atmosferica di un pneumatico varia a seconda del tipo di pneumatico ed è impresso lateralmente sulla sua superficie. L’azionamento delle manopole dei freni mette in movimento le cordicelle “tiranti” di acciaio che a loro volta hanno la funzione di spingere, come ultimo anello del sistema, i tasselli di gomma sul cerchio della ruota. Il caschetto Il codice della strada non prevede l’uso obbligatorio del casco quando si circola in sella ad una bicicletta. Il consiglio, considerato l’elevato numero di incidenti che hanno visto coinvolti ciclisti che hanno riportato traumi cranici, è quello di indossarlo. Il casco deve essere omologato ed i dati dell’avvenuta omologazione sono generalmente riportati su una targhetta bianca applicata all’interno del casco stesso. Per omologazione si intende la certificazione rilasciata dalla casa costruttrice, nella quale si dichiara che il casco, sottoposto a prove tecniche specifiche, è stato ritenuto idoneo per essere venduto (nell’interno del caschetto si trova una targhetta bianca che riporta i dati dell’omologazione, sigla CE). La qualità di un casco è data da due fattori molto importanti: l’allacciatura e la sua rottura in caso di incidente. Allacciatura In caso di incidente il casco non deve uscire dalla testa del ciclista, ed una prova preventiva si può fare al momento di indossarlo: una volta agganciato, si tira il cinturino in modo deciso e con tutte due le mani. Così facendo il casco non si deve slacciare. Rottura In caso di rottura a seguito di incidente stradale, il casco deve rompersi nella parte centrale superiore della calotta esterna.