Morgante M. et al. - Università di Bologna
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Morgante M. et al. - Università di Bologna
VALUTAZIONE DI ALCUNI PARAMETRI DEL METABOLISMO ENERGETICO NEL POST PARTUM IN CAPRE “CASHMERE” E DEI RISPETTIVI CAPRETTI SOME FINDINGS OF ENERGETIC METABOLISM IN CASHMERE GOATS AND THEIR SUCKLING KIDS DURING INITIAL POSTPARTUM PERIOD M.Morgante1,C.Stelletta1, L.M.Coppola1, M.Carniel2, N.D.Kravis3 1 Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie, Università di Padova, Legnaro, Padova, Italy 2 Medico Veterinario libero professionista. 3 Medico Veterinario libero professionista, azienda agricola”La Penisola”, Radda in Chianti, Siena Italy Key Words: Cashmere goats, postpartum, kids, energetic metabolism. Summary: The aime of present work is to evaluate the clinical status and the energetic metabolism in the 17 Cashmere goats and their respective kids during post partum period, (first 48 h) in relation of the newborns number (single or twins). Results showed significant differences (p ≤0.05) for triglycerides and LDL cholesterol betwin single and twin goats. Data for single or twin kids showed a significant differences (p ≤0.05) between blood glucose concentration and body weight. These result show that single kids adapt better metabolically during the first 48 H after delivery. INTRODUZIONE La continua domanda, di prodotti per l’abbigliamento di origine animale qualitativamente elevati come il Cashmere, ha indotto gli addetti ai lavori a ricercare nuove realtà territoriali per poter allevare le capre del Kashmir deputate alla produzione di questo tipo di questa fibra, con lo scopo di migliorarne, non solo quantitativamente, ma anche qualitativamente la produzione. La capra Cashmere ha la capacità di adattarsi ad un vasto numero di condizioni climatiche e geografiche, cibandosi di cespugli, arbusti secchi ed erbe aromatiche (Khan J. R. e Ludri S. R., 2002). La gravidanza dura circa 150 giorni con una gemellarità che si attesta intorno al 10% sopratutto in capre anziane (Jensen H. L. e Holcomb G. B., 1993). Il vello delle capre cashmere è costituito da una lanugine molto sottile ed arricciata e da un pelo esterno più lungo, dritto e ruvido La raccolta del cashmere è fatta in primavera. Le femmine in genere richiedono una quantità maggiore di cibo prima della gravidanza e cibo di buona qualità durante la gestazione affinché il feto sviluppi i follicoli piliferi. Durante la gravidanza e la lattazione, vanno somministrati alle femmine circa 220 g di proteina grezza al giorno. Molti studi mostrano come un aumento della proteina della dieta non dia effetti significativi sull’aumento della lunghezza e del diametro della fibra di cashmere, ma dia invece un aumento di peso vivo ed una maggior crescita del pelo. Scopo di questo lavoro è stato quello di valutare come variano alcuni parametri del metabolismo energetico in capre Cashmere allevate in Italia e dei relativi capretti durante le ultime fasi di gestazione e le prime ore dopo il parto in relazione al tipo dello stesso (gemellare o singole). MATERIALI E METODI Lo studio effettuato è stato condotto, tra il 14 ed il 23 dicembre 2003, su diciassette capre di razza Cashmere appartenenti all’azienda agricola “La Penisola” in località “Radda in Chianti” sulle colline senesi ad un ‘altitudine di 533 m s.l.m. Nell’allevamento, ufficialmente indenne da CAEV, tutti gli animali sono stati regolarmente vaccinati contro clostridiosi con vaccino Clostrivax (Fatro S.p.A.) e sverminati per via orale. con Oramec.Gli animali vivono su ampi pascoli recintati, divisi per età. L’alimentazione, costituita da erbe al pascolo, è integrata con fieno e paglia. Nella seconda metà della gravidanza viene aggiunto del mangime in pellet (circa 200 g/capo/die) (tabelle n.3,4). L’estro è indotto sfruttando unicamente l’effetto maschio; in particolare, viene usato un maschio per un gruppo di 40-50 femmine. Le partorienti e i nascituri sono stati trasferiti in ricoveri coperti ed attrezzati. In tutte le capre sono stati prelevati utilizzando tubi vacutainer contenenti litio-eparina campioni di sangue dalla vena giugulare. I prelievi sono stati effettuati nel pre-parto (circa 1 settimana prima), ad un’ora, a dodici ed a quarantotto ore post-parto.Tutti i campioni, sono stati centrifugati a 40 RPM per 10 minuti; il plasma ottenuto è stato stoccato a -20 ºC fino alle analisi. A ciascuna capra è stata misurata la temperatura rettale ad una, dodici e quarantotto ore dal parto. Sui capretti neonati sono stati rilevati: peso, temperatura rettale e glicemia sempre agli stessi punti temporali. Sui capretti la glicemia è stata misurata col glucometro ad uso umano (ACUCHEK, Roche). Su plasma sono stati determinati i seguenti parametri: β-idrossibutirrato, acidi grassi non esterificati (NEFA), colesterolo totale, colesterolo LDL ,colesterolo HDL Trigliceridi, Glucosio. Per la determinazione del β-idrossibutirrato è stato utilizzato il β−idrossibutirrato Liquid Color della Stan Bio Laboratory (Texas) nº catalogo 2440-058.I NEFA sono stati determinati con il NEFA-KIT, Wako NEFA-C ref: 999-75406. Sia il colesterolo LDL che HDL sono stati dosati rispettivamente kit diagnostico Sentinel 17203A e Sentinel C1710 acquistati dalla Mediko.Tutte le determinazioni sono state effettuate con analizzatore Cobas Fara. Per trigliceridi, colesterolo totale, e glucosio è stato invece usato l’analizzatore Hitachi 912. L’analisi statistica è 1 stata effettuata con procedura GLM del software Sigmastat 2.03 utilizzando come variabili il tipo di parto (singolo o gemellare) ed il tempo dei prelievi. RISULTATI E CONCLUSIONI La percentuale dei parti gemellari è risultata essere del 53%. I risultati delle analisi biochimiche sul sangue sono riportati in Tabella 1. I valori medi ottenuti rientrano tra quelli ritenuti normali per la specie. Tra i due gruppi è stata rilevata una differenza statisticamente significativa per alcuni di essi: trigliceridi, colesterolo LDL nelle capre, glucosio e peso tra i capretti, in relazione al tipo di parto (singolo o gemellare). Tabella 1: Valori medi dei parametri registrati in relazione al tipo di parto. Capre Glicemia Colesterolo totale Trigliceridi β idrossibutirrato Colesterolo HDL NEFA Colesterolo LDL Temperatura Parto singolo Parto gemellare 88,46±9,46 58,83±1,44 16,12±1,20 0,19±0,12 35,04±2,84 0,37±0,33 18,58±1,35 102,81±9,61 58,65±1,32 13,04±0,35 0,17±0,14 35,46±1,73 0,42±0,26 13,35±0,44 39,01±0,07 38,82±0,51 130,21±12,04 38,829±0,10 3139,58±98,45 100,13±7,19 38,62±0,62 2805,77±50,78 P<0,05 * * Capretti Glicemia Temperatura Peso * * Nei grafici sono riportati gli andamenti temporali medi dei parametri che hano mostrato una significatività statistica tra i due gruppi considerati. Il Grafico 1 mostra i valori medi di glicemia tra i due gruppi di capre; per entrambi si evidenzia una differenza (P<0,001) tra il valore riscontrato ad un’ora dal parto e quello relativo ai restanti prelievi. 20 0 24 18 0 22 16 0 20 14 0 mg/ dL 12 0 mg/dl 18 16 10 0 8 0 14 6 0 12 4 0 preparto 1 ora postparto Parti singoli 12 ore Partipost-parto gemellari 48 ore post parto 10 pre-parto 1 ora post-parto Parti singoli 12 ore post-parto 48 ore post parto Parti gemellari Grafico 1: Variazioni della glicemia nel periodo Grafico 2: Variazioni del Colesterolo LDL nel periodo peripartale (medie+SEM nel periodo peripartale (medie+SEM) Nel passaggio dal preparto al post-parto, si assiste ad una significativa riduzione dei livelli di colesterolo (P<0,042). Nei soggetti con parti gemellari, il colesterolo totale subisce un evidente calo, raggiungendo un’ora dal parto un valore medio di 54,75 mg/dl contro 61,3 mg/dl delle capre con parto singolo. Entrambi i gruppi mostrano un aumento del colesterolo tra dodici e quarantotto ore postparto. Le capre con parti singoli, hanno una colesterolemia tra una e dodici ore postparto mediamente più elevata (P<0,05). L’andamento del colesterolo LDL (Grafico 2) mette in evidenza livelli di colesterolo LDL più elevati in capre con parti singoli. Stesso andamento assumono i valori dei trigliceridi sia nei parti singoli che gemellari. L’andamento del colesterolo HDL è similmente quelle della colesterolemia totale. In capre con parti gemellari si evidenzia una diminuzione da pre- a post-parto. Il Grafico 3 evidenzia una diminuzione costantemente della temperatura rettale in entrambi i gruppi. Ciò risulta essere più evidente, nei soggetti con parti gemellari (P<0,001), soltanto nella fase finale del periodo di osservazione si evidenzia una significatività tra i valori riscontrati a 12 ed a 48 ore post-parto. Nelle capre con parti singoli invece, si rileva una differenza significativa nell’arco delle 48 ore (P<0,001). Nei capretti nati da parti gemellari si sono evidenziate,delle differenze relative all’incremento ponderale (Grafico 4); infatti, tale incremento si evidenzia soltanto dopo le prime 12 ore di vita. I valori della glicemia (Grafico 5) mostrano un 2 aumento costantemente in entrambi i gruppi, la differenza significativa è evidente soltanto nell’arco delle 48 ore (P<0,001). Simili risultati sono stati messi in evidenza per la temperatura rettale dei capretti. 39,6 3700 39,4 3500 39,2 3300 g °C 39 3100 38,8 2900 38,6 38,4 2700 38,2 1 ora post-parto 12 ore post-parto Parti singoli 48 ore post parto 2500 1 ora post-parto Parti gemellari 12 ore post-parto Parti singoli Grafico 3: Variazioni delle temperatura nel periodo 48 ore post parto Parti gemellari Grafico 4: Variazioni del peso dei capretti nel peripartale (medie+SEM) periodo peripartale (medie+SEM) 190 170 150 mg/dl 130 110 90 70 50 1 ora post-parto 12 ore post-parto Parti singoli 48 ore post parto Parti gemellari Grafico 5: Variazioni della glicemia dei capretti nel periodo peripartale (medie±SEM). Nel gruppo di capre Cashmere oggetto del nostro studio si è evidenziato una percentuale di parti gemellari più elevata .Ciò potrebbe essere giustificato da un determinismo genetico poiché i dati riscontrati in bibliografia sono riferiti a metodiche di allevamento nelle aree d’origine delle capre. La buona conduzione aziendale, le condizioni pedoclimatiche ed alimentari, possono aver influito sulla percentuale di parti gemellari. I valori dei trigliceridi ed del colesterolo LDL (Grafico 2) potrebbero indicare che le fattrici con parto singolo arrivano al momento del parto con un bilancio energetico positivo. Per contro, i livelli alti di acidi grassi non esterificati (NEFA), nei soggetti con gravidanza gemellare, risultano essere più elevati . Tale riscontro potrebbe indicare la tendenza ad un bilancio energetico negativo. Queste condizioni, favorevoli all’aumento del numero delle capre in allevamento, potrebbero incidere sia sul metabolismo energetico sia sulla qualità del prodotto. Infatti dall’andamento del colesterolo HDL, si evidenzia uno spostamento del metabolismo verso la mammella per la produzione di latte e quindi per il mantenimento dei capretti.. I maggiori livelli di glicemia (Grafico 1) riscontrati ad un’ora dal parto nelle capre con parto gemellare, potrebbero essere una risposta al dolore provocata dalla maggior durata del puerperio. Per i capretti, le differenze del parametro peso (P<0,05), potrebbero essere causate dal minor accrescimento prenatale dei gemelli ,confermato dal peso alla nascita, e dai minori livelli di glicemia (P<0,05) durante il periodo di osservazione (Grafico 5); inoltre la variazione della temperatura rettale amplifica detta condizione in accordo con Greenwood et al. (2002) che indicano il peso inferiore come il principale fattore nell’adattamento alla vita post-natale. Nei capretti singoli la glicemia e la temperatura (Tabella 1) sono significativamente correlate anche al peso, inoltre possiedono rispetto ai gemelli, livelli di glicemia più elevati. (Grafico 5); con accumulo di tessuto adiposo.. Inoltre capre che hanno espletato parti singoli, poiché meno stressate, possiedono livelli inferiori di glicemia (Grafico 1) ad un’ora dal parto, e questo si traduce in un maggior incremento dei livelli glicemici dei capretti singoli. E’ importante sottolineare la migliore qualità della fibra in capretti singoli, considerando la maggiore percentuale di follicoli secondari che in questi soggetti si riscontrano e che influenzano la produzione per i primi sei anni (Galbraith H. et al., 2000). In conclusione, tale obiettivo è perseguibile soltanto individuando esigenze nutrizionali nelle varie fasi del ciclo produttivo e soprattutto individuare le gravidanze gemellari per poter effettuare integrazione alimentare nell’ultimo periodo di gravidanza 3 ed inoltre un maggiore controllo del primo periodo postnatale per i soggetti con un basso peso corporeo. Ci sembra opportuno sottolineare che l’allevamento delle capre Cashmere possa avere un reale sviluppo in Italia. Ottimale, a nostro avviso potrebbe essere la possibilità di suddividere le madri, mediante ecografia, in due gruppi secondo il tipo di parto singolo o gemellare. Ciò consentirebbe una differenze integrazione alimentare nei due gruppi con lo scopo di cercare ridurre al minimo le differenze legate ai parti singoli e gemellari. BIBLIOGRAFIA Budge Helen, Dandrea Jennifer, Mostyn Alison, Evens Yvonne, Watkins Ryan, Sullivan Claire, Ingleton Patricia, Stephenson Terence and Symonds Michael E., 2003. Differential Effects of Fetal Number and Maternal Nutrition in Late Gestation on Prolactin Receptor Abundance and Adipose Tissue Development in the Neonatal Lamb. Pedriatic Research 53: 302-308. Edwards et al., 2001; Yuen et al., 2002 (citati in Mostyn A., Wilson V., Dandrea J., Yakubu D. P., Budge H., Alves-Guerra M. C., Pecqueur C., Miroux B., Symonds M. E. and Stephenson T., 2003. 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