TAVOLO MASSOFISIOTERAPISTI VERBALE SEDUTA DI
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TAVOLO MASSOFISIOTERAPISTI VERBALE SEDUTA DI
Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE E DELL’ORDINAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE DIREZIONE GENERALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE E DELLE RISORSE UMANE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE UFFICIO VI ex DGRUPS TAVOLO MASSOFISIOTERAPISTI VERBALE SEDUTA DI INSEDIAMENTO DEL 29 ottobre 2013 Il giorno 29 ottobre 2013, alle ore 16.30, presso la sede del Ministero della Salute, via Lungotevere Ripa n. 1, sala 201, sita al 2° piano, si sono riuniti i rappresentanti del Ministero, e i rappresentanti: della Associazione Italiana Fisioterapisti, delle Associazioni e delle organizzazioni sindacali dei Massofisioterapisti. Il Tavolo che si insedia in data odierna è stato fortemente voluto per la risoluzione delle questioni relative al profilo professionale di massofisioterapista. Per il Ministero sono presenti: On.le Paolo Fadda, Sottosegretario di Stato del Ministero della Salute; Dott.ssa Serena Bartolucci, Capo segreteria del Sottosegretario On.le Fadda; Dott. Giovanni Cogliandro, collaboratore del Sottosegretario On.le Fadda; Dott. Giovanni LEONARDI, Direttore Generale delle Professioni sanitarie e delle Risorse Umane del Servizio Sanitario Nazionale; Dott.ssa Cristina RINALDI, Dirigente dell’Ufficio VI, Deontologia delle Professioni Sanitarie, della Direzione delle Professioni Sanitarie; Dott. Saverio PROIA, esperto del Ministero della Salute; 1 Dott.ssa Laura Ticconi, coordinatore Amministrativo, in servizio presso l’Ufficio VI della Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute. Per le Associazioni e le Organizzazioni Sindacali sono presenti: Dott.Antonio Bortone, presidente AIFI, Associazione Italiana Fisioterapisti; Dott. Mauro Tavarnelli, rappresentante AIFI, Associazione Italiana Fisioterapisti; Dott. Domenico D’Erasmo, rappresentante AIFI, Associazione Italiana Fisioterapisti; Dott. Alessandro Locati, rappresentante UIC, Unione Italiana Ciechi; Dott. Donato Cavalluzzo, rappresentante FNCM, Federazione Nazionale Collegi Massofisioterapisti; Dott. Claudio Marcotti, rappresentante FNCM, Federazione Nazionale Collegi Massofisioterapisti; Dott. Luciano Zeli, rappresentante FNCM, Federazione Nazionale Collegi Massofisioterapisti; Dott. Luca De Martino, rappresentante SIMMAS, Sindacato Italiano Massofisioterapisti e Massaggiatori Sportivi; Dott. Christian De Martino, rappresentante SIMMAS, Sindacato Italiano Massofisioterapisti e Massaggiatori Sportivi; Dott. Antonio D’Angelo, rappresentante SIMMAS, Sindacato Italiano Massofisioterapisti e Massaggiatori Sportivi; Dott. Roberto Cirelli, rappresentante AIMFI, Associazione Italiana Massofisioterapisti; Dott. Gianluca Bonetti, rappresentante AMSI, Associazione Massaggiatori masso fisioterapisti e Massaggiatori Sportivi Italiana; Dott. Paolo Carnevali, rappresentante AMSI, Associazione Massaggiatori masso fisioterapisti e Massaggiatori Sportivi Italiana; 2 Dott. Daniele Dondarini, rappresentante CNA, Confederazione Nazionale Artigiani e Piccole e Medie Imprese; Dott. Antonello Viceconti, rappresentante SPIF, Sindacato professionale italiano Fisioterapisti e professioni Area Riabilitativa. È stato invitato a partecipare alla seduta anche l’Istituto Fermi di Perugia in rappresentanza del settore di formazione, e sono intervenuti: Prof Fabrizio Fornari, legale rappresentante dell’Istituto Enrico Fermi Perugia srl; Dott. Luigi Repace, direttore dei corsi per Massofisioterapista. Svolge le funzioni di segretario la dott.ssa Angelita CALCO’, Assistente Amministrativo Contabile, in servizio presso l’Ufficio VI della Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute. Il dott. Leonardi apre i lavori del tavolo partendo dalla necessità ormai stringente di una normativa che riordini la figura del massofisioterapista e il settore interessato. Comunica, infatti che a seguito delle recenti sentenze del Consiglio di Stato si pongono due ordini di problemi: si potrebbe continuare a considerare il Massofisioterapista figura di interesse sanitario, rimanendo nella incertezza normativa in cui si versa; oppure si potrebbe pensare che non sia necessario creare una figura nuova e sopprimere quella esistente. Occorre fare una riflessione su quella che è la realtà scaturita dalle recenti sentenze e proporre delle soluzioni che possano essere poste all’attenzione del sottosegretario per una risoluzione definitiva sul piano politico. Lo spirito che anima il Ministero è di ascolto e di apertura per riuscire a trovare delle soluzioni e condividere un percorso comune. Il dott. Cavalluzzo, FNCM, informa i presenti che, in accordo con Ministero, AIFI e OOSS, già nel 2012 erano stati presentati una serie di emendamenti alla XII 3 commissione. Si chiedeva il riordino dell’area riabilitativa con lo sguardo rivolto anche al problema occupazionale, coloro che si sono diplomati dopo il 1999 non hanno la possibilità di lavorare, riordino della formazione che dovrebbe essere azzerata sanando però il pregresso, riordinare per omogeneizzare le situazioni pre e post 1999. Secondo la federazione che rappresenta è necessario continuare sulla stessa strada, passa quindi ad illustrare la proposta: Chiudere la formazione attuale; Recuperare il passato; Sanare le situazioni post 1999 e post 2006; Istituire un doppio canale di formazione a seguito della sentenza del 2011. Consegna al segretario e chiede che venga acquisito agli atti il “parere sulla legittimità dell’inserimento del Massofisioterapista nel Link del Ministero della Salute come “operatore di interesse sanitario” ex art. 1 comma 2 L.43/2006” reso dall’Avv. Eugenia Monegatti il 20 settembre 2013 (all. 1), e chiede di correggere la definizione di massofisioterapista pubblicata. Il dott. Cirelli, AIMFI, afferma che l’associazione che rappresenta tutela la figura del massofisioterapista che ha, senza ombra di dubbio, compiti diversi dal fisioterapista ma, purtroppo, non trova sbocchi nel mondo del lavoro che, invece potrebbe aprirsi al massofisioterapista visto l’andamento della popolazione che invecchia. È doveroso un riordino della figura perché la legge istitutiva, la 403 del 1971, è ancora vigente e i professionisti continuano ad essere formati. Il massofisioterapista può avere uno sbocco nel mondo dello sport ecco perché si è evoluto nel massaggiatore sportivo. Invece il fisioterapista possiede un diploma universitario quindi la sua formazione è nettamente superiore a quella del massofisioterapista. 4 Si trova d’accordo con il dott. Cavalluzzo quando dice di concludere i corsi in essere ma non riesce a comprendere cosa ci sia da dover sanare del passato, a parere suo e dell’associazione che rappresenta è necessario difendere una professione che è stata defraudata della dignità e della professionalità. Forse si potrebbe sanare non privando però i professionisti di ciò che hanno conquistato, si parla del massofisioterapista come di qualcuno che operi illegalmente ma così non è, occorre riordinare e aggiornare la figura il più celermente possibile. Il dott. Locati, UIC, difende la categoria dei non vedenti, dichiarandosi a favore anche di una soppressione della figura a patto che si istituisca una nuova figura professionale, l’operatore del benessere non vedente, figura non sanitaria che permetterebbe l’occupazione anche di coloro che non possiedono il titolo di massofisioterapista post 1999. Il prof. Fornari, Istituto Fermi, afferma che non è possibile trasformare il massofisioterapista nell’operatore del benessere, nel corso del 2011 sono state emesse 3 sentenze del TAR Lazio che hanno creato un dislivello ma non hanno soppresso la figura, che continua a rimanere professione sanitaria. La legge 570 del 1961 ha istituito la formazione del massofisioterapista per i non vedenti, la qualifica professionale che da più parti si vuole sopprimere esiste e non può essere cancellata tanto semplicemente perché la legge 403 del 1971, che l’ha istituita, è di rango costituzionale. Nel decreto di riordino del ministro Gelmini il MIUR ha lasciato, per il massofisioterapista, la competenza di formazione e aggiornamento alla normazione regionale. L’operatore del benessere esiste già. Tempo fa era stato preparato un decreto di riordino della figura del massofisioterapista che aveva anche ottenuto l’ok del CSS, ma non ha avuto seguito. 5 Non si può dimenticare che il massofisioterapista possiede programmi formativi e ordinamenti didattici fissati da norme dello Stato a differenza della figura del capo bagnino. Non si può operare una abrogazione alla cieca; occorre, invece, riordinare perché le esigenze assistenziali non prevedono solamente la figura del fisioterapista e di operatori laureati ma anche di professionisti solamente diplomati. Il dott. Leonardi chiede di poter acquisire la sentenza che definisce di rango costituzionale la legge 403. Il dott. Viceconti, SPIF, obietta che alla seduta non hanno preso parte le associazioni dei consumatori e invece sarebbe stato giusto sentire sulla questione anche i pazienti. È d’accordo sul fatto che difficili siano le questioni occupazionali, ma occorre conoscere anche il punto di vista e gli interessi dei pazienti. Secondo il sindacato che rappresenta il fisioterapista e il massofisioterapista sono figure parallele e non c’è ragione che esistano entrambe; inoltre non si può dimenticare che il massofisioterapista ha una formazione minore erogata da corsi regionali e non statali e ovviamente diversi su tutto il territorio nazionale. Sono sicuramente d’accordo ad un riordino dell’area riabilitativa ma che non preveda la figura del massofisioterapista. Il dott. De Martino, SIMMAS, ricorda che, nella circolare del 22 gennaio 2010, il ministro Fazio definisce sanitaria la figura del massofisioterapista, inoltre i corsi non sono stati soppressi, la formazione è ancora valida e i masso fisioterapisti possono chiedere al Ministero gli attestati di conformità per andare a lavorare all’estero e in tutta la Comunità europea. Si tratta di una figura non riordinata, che, a seguito della recente sentenza del Consiglio di Stato è definita di interesse sanitario. Il dott. Leonardi, chiarisce che nessuna sentenza del Consiglio di Stato contraddice le altre, l’unica differenza tra tutte è che la sentenza del 2013 affronta la questione giuridica in maniera più approfondita. 6 La posizione del Ministero è chiara, la sentenza non dà adito a dubbi, afferma che il massofisioterapista è una figura di interesse sanitario e l’Amministrazione non può esimersi dall’eseguire la sentenza muovendosi in modo confacente a questa. Il prof. Fornari, Istituto Fermi, obietta che la seconda sentenza del Consiglio di Stato del 2013 sul massaggiatore capo bagnino afferma che la suddetta figura non esiste e che non è mai esistita, però sul sito del Ministero è ancora menzionata quale arte ausiliaria delle professioni sanitarie. Il dott. Leonardi chiarisce ancora che il Ministro conosce tale sentenza ed è in corso una profonda riflessione sulla stessa certo è che non è buona norma e buona amministrazione cancellare di punto in bianco una figura professionale con il rischio di una “sommossa popolare”. Il dott. Marcotti, FNCM, ritorna sulla definizione, secondo loro errata, del Massofisioterapista come figura non riordinata e di interesse sanitario che compare sul sito del Ministero della Salute. Ribadisce che l’operatore del benessere esiste già ma non è una figura sanitaria. Occorre urgentemente una sanatoria, una copertura normativa per il massofisioterapista che non esiste, perché non è pari a quella del fisioterapista. Questo è un problema che deve essere risolto dalle istituzioni e la soluzione potrebbe essere mettere fine alla attuale formazione e sanare le situazioni che si ritrovano sul territorio ante e post 1999, bisogna prima di tutto dare la possibilità ai professionisti di lavorare. Il dott. Locati interviene di nuovo per chiarire il suo precedente intervento. Lo scopo dell’Unione Italiana Ciechi è quello di tutelare la categoria, sono ovviamente d’accordo ad un riordino della figura se il massofisioterapista continua ad esistere, sono per la creazione dell’operatore del benessere, non collocato nell’ambito sanitario, se il massofisioterapista dovesse essere eliminato. Il dott. Bonetti, AMSI, la situazione sul territorio è veramente preoccupante, è assodato che il massofisioterapista sia una figura sanitaria, ma da più parti i 7 professionisti vengono licenziati con il pretesto che si tratti di una figura non sanitaria. Secondo il DM del 1976 il massofisioterapista si prende cura del paziente e deve poter usare gli strumenti elettromedicali, oggi, nella realtà dei fatti questo gli è precluso. Le istituzioni hanno il compito di analizzare la situazione per trovare una soluzione. Arriva il sottosegretario On.le Fadda. Il dott. Bortone, AIFI, sostiene che la figura del massofisioterapista appartiene alla storia della riabilitazione, prima che esistesse il fisioterapista esisteva il massofisioterapista. La figura viene istituita nel 1971 con la legge 403, una legge molto delicata che nasce per una categoria protetta, i ciechi, e viene riformata in qualche modo con il DM del 1976. La stortura è che la legge 403/1971 è stata in seguito utilizzata e fatta propria anche da coloro che non appartenevano ad alcuna categoria protetta. Si è sempre cercato di favorire i massofisioterapisti nell’accesso ai corsi di laurea per fisioterapisti. Nel 1998 c’è stato un tentativo di riordino della figura che però non ha avuto seguito, si tratta dell’atto senato 468 del 1998 presentato dall’allora senatrice Bettoni, propedeutico della legge 42/1999. Sempre del 1998 è l’interrogazione parlamentare 4/12794, nella quale la senatrice Bettoni, alla domanda se siano ancora validi i corsi e i titoli rilasciati in Umbria e Marche per massofisioterapista, risponde che i titoli rilasciati non sono da considerarsi abilitanti e validi ai fini dell’esercizio professionale in quanto i corsi sono stati attivati contra legem; (Il testo dell’interrogazione viene acquisita e viene allegata al verbale). 8 Il prof. Fornari, Istituto Fermi, interviene dicendo che il massofisioterapista rappresenta l’origine storica del Fisioterapista. Le due professioni non si possono neppure paragonare, nei corsi universitari per fisioterapisti sono pochissime le ore di formazione in tecniche del massaggio, il programma di studi del massofisioterapista è nettamente diverso da quello del fisioterapista. Il massofisioterapista effettua 600 ore l’anno di massaggio, gli ordinamenti didattici sono diversi. La legge 403/1971 nasce per tutelare una categoria protetta, ma è da ritenersi incostituzionale una legge che riserva lo svolgimento di una professione solo ad una categoria di persone. Il dott. Marcotti, FNCM, chiarisce che i programmi formativi sono notevolmente cambiati nel corso degli ultimi anni, è necessario un riordino normativo per colmare le lacune e riallineare tutta l’area della riabilitazione. Il dott. Bortone, AIFI, sostiene che il massaggio è competenza del Fisioterapista e non potrebbe essere altrimenti, i compiti massoterapici sono del fisioterapista. Suggerisce di orientarsi verso soluzioni fattibili rivedendo la normativa vigente pre 1999 e post sentenze. Il dott. Cavalluzzo, FNCM, informa che la federazione chiede da circa 4 anni il riordino e auspica che si trovi in fretta una soluzione. Il dott. Leonardi, chiarisce che la proposta del Ministero c’è già ma il problema e che non è piaciuta a tutti. Il dott. Repace, Istituto Fermi, fa delle considerazioni di carattere generale, sostiene che ciascuna figura professionale ha i propri compiti, i masso fisioterapisti non fanno quello che fanno i fisioterapisti, i programmi di studio sono differenti nel corso dei tre anni. I masso fisioterapisti sono ausiliari del medico e fanno ciò che il medico gli dice di fare, non pensano alla frequenza di master o specializzazioni. 9 Il dott. Leonardi riassume le diverse posizioni, c’è chi vuole una stabilità della figura, c’è chi chiede una soppressione della figura e chi chiede il riordino mantenendo la figura. Il sottosegretario On.le Fadda afferma che con la sua presenza si vuole dare carattere politico all’incontro e si dichiara disponibile a trovare una soluzione anche normativa. Con riferimento all’interpretazione delle sentenze questa è molto soggettiva perché ciascuna parte ovviamente cerca di dimostrare di aver ragione. Non ha senso continuare a discutere dell’interpretazione di questa o quella sentenza, deve esserci la volontà di tutte le parti di arrivare a dare una risposta comune e trovare una soluzione per uscire dallo stato di incertezza nel quale ci si trova. Questo è solo un primo incontro di carattere politico, suggerisce a ciascuno di formulare una propria proposta e di inviarla all’Amministrazione perché possa essere esaminata e valutata con attenzione, confrontandola anche con le altre. Successivamente si può pensare di organizzare un altro incontro nel quale discutere delle varie proposte per trovare la migliore e la più confacente per tutti. Bisogna lavorare insieme eliminando la possibilità di rotture. Il Ministero aspetterà le proposte della categoria perché la soluzione possa essere condivisa. Tutti gli intervenuti si ritengono soddisfatti e si impegnano a far pervenire le diverse proposte al Ministero; si dichiarano disponibili lavorare insieme per la risoluzione delle problematiche che riguardano la figura del Massofisioterapista. La seduta si scioglie alle ore 18.30. 10