numero 5 - uil trasporti autoferrotranvieri piemonte torino
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UIL Autoferrotranvieri Piemonte PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA Torino Piazza Statuto Se vuoi partecipare con il tuo Racconto, contatta la segreteria UIL Autoferrotranvieri Piemonte Via Nizza 40 Torino Foglia invisibile Torino, piazza Statuto, zona centrale della città. I portici, il monumento al traforo del Frejus, le molte strade che vi confluiscono, i rumori dei motori, le moto, le auto, gli autobus, lo sferragliamento dei tram. Il ritmo frenetico delle persone con passi veloci, sguardi tesi, cupi, stressati e pensierosi. I giardini. Nei giardini noto la presenza di un uomo, sempre sorridente, sempre sulla stessa panchina. A volte in silenzio, a volte chiacchiera con i passanti o con amici, a volte dorme. Sempre nello stesso punto in diverse ore della giornata. Sempre con gli stessi abiti. L’unico volto sorridente nei paraggi. Non riesco a definire l’età evidentemente alterata da una vita di stenti, e nemmeno l’etnia. Sicuramente non è una persona pericolosa o violenta. Decido di avvicinarmi per scoprire chi è quell’uomo. Mi siedo su una banchina vicina. Mi agevola. Inizia lui subito a chiacchierare. Si chiama Mohamed è marocchino. Mi dice che spesso persone dell’est Europa lo scambiano per Albanese o Spazio dedicato a racconti e esperienze vissute da iscritti e simpatizzanti. Romeno. Sicuramente non sono marcati i connotati magrebini. Ha 48 anni ed è in Italia da 30 anni. Il suo paese si chiama Settat e si trova lungo il percorso tra Marrakech e Casablanca. Un paese povero, senza opportunità e senza speranze. Entra in Italia dalla porta principale. Mi racconta che a 18 anni ha acquistato un biglietto per l’Italia, andata e ritorno per far credere ad un viaggio turistico. Passa la dogana spagnola e francese e sul passaporto viene posto il timbro “transito”. Arriva alla frontiera italiana e al controllo alla dogana trova un agente che scrutandolo fisso negli occhi gli chiede “dimmi la verità, sei qui per turismo o sei venuto a vendere tappeti?”; Mohamed dice di aver abbassato lo sguardo e con voce bassa e tremolante ha risposto “vorrei vendere tappeti ma vorrei costruirmi la vita e il futuro”. L’agente risponde “almeno tu sei sincero”. Un timbro. Anno 1982. Mohamed è in Italia. L’estate la trascorre al mare su e giù lungo le spiagge. Conosce molto bene i lidi adriatici. Vende oggetti, abiti e teli mare. [email protected] 011.65.02.632 011.65.02.761 UIL Autoferrotranvieri Piemonte Via Nizza 40 TORINO 011.65.02.632 011.65.02.761 [email protected] UIL AUTOFERROTRANVIERI PIEMONTE VIA NIZZA 40 TORINO: PUNTI DI VISTA Acquista presso magazzini a Genova o a Roma spendendo circa 4 euro a pezzo sperando di rivendere a 10 euro. Investe circa 400 euro a viaggio. Finita l’estate trascorre il resto dell’anno in città dove lavora come posteggiatore abusivo ma solo per guadagnare l’essenziale per vivere. Da mangiare e da bere. Il vino in cartocci low cost a Mohamed non manca mai. Dorme sotto i portici, ma dice che il sonno è disturbato dal rumore dei giovani che entrano ed escono dai locali. L’inverno a Torino è molto freddo. Quest’anno la temperatura e scesa a -13 gradi. Gli chiedo come faccia a sopportare. Mi dice che ci sono strutture che in condizioni particolari lo ospitano per la notte. Mi parla del Cottolengo. Gli faccio notare che io l’ho sempre visto sulla stessa panchina. Non l’ho mai visto lavorare. Lui mi risponde che oggi ha già lavorato per il tempo necessario per guadagnare quanto basta per comprarsi da mangiare e da bere. Mi sconvolge il pensiero di una vita vissuta alla giornata, senza progetti, senza programmi, a mio vedere senza futuro e con infinite incertezze. Lui mi risponde che Dio lo aiuta e precisa che la sua religione raccomanda “alzati e datti da fare e vedrai che Dio ti aiuterà”. Penso. Probabilmente a Mohamed è mancata l’opportunità di integrarsi. Credo che in 30 anni di permanenza in Italia in realtà non sia mai stato molto lontano dal suo paesino d’origine. Sono convinto che sia entrato in un vicolo cieco di emarginazione. Credo che l’alcool non sia la causa ma l’effetto di indifferenza. Mohamed potrebbe essere recuperato, ma la vita intorno a lui scorre troppo veloce per notarlo e per aiutarlo. In diverse occasioni, o meglio quando i miei turni di lavoro mi portano lì, divido in parti uguali il mio pranzo al sacco. Una sola volta non l’ho visto sulla panchina ma è bastato allungare lo sguardo verso il parcheggio davanti al palazzo Paravia, per vederlo in piedi tra le auto. Mi avvicino per salutarlo. Mi dice che non ha ancora mangiato nulla. Gli offro quel che ho, un pacchetto di biscotti salati e uno di biscotti dolci. Li divora e torna verso la sua panchina del giardinetto. Ha soddisfatto la necessità del momento. Mi dice che aveva fame e “Dio” mi ha mandato da lui. Questa frase non mi è nuova. Qualcosa di simile l’ho già sentito nella mia vita. Gli rispondo che Dio è distratto da altro. Per un attimo perde il sorriso di sempre e mi sorprende con una figura retorica che posso ricostruire così: “siamo due foglie di una grandissima pianta con tantissime altre foglie. L’albero è Dio, l’albero è la vita, ci alimenta e ci tiene fermi a lui. Il tempo che passa, il giorno e la notte, il vento, l’acqua il sole agiscono sulle foglie dalla primavera all’autunno. Siamo foglie. Figlie di Dio”. Sono assolutamente stupefatto dalla serenità e dalla calma di Mohamed. Rispetto, ascolto, rifletto. Non ribatto nulla sulla sua filosofia di vita e nemmeno sulla metafora. Avrei voluto fargli notare che in natura esistono svariate specie di piante con grandi varietà di foglie. Mohamed un clochard, un uomo invisibile a molti. Un uomo. Una foglia. Come me. Al vento. Un collega qualunque. “[…] In un mondo apparentemente ogni giorno più globalizzato si riscontrano sempre più spaccature dovute probabilmente alla sommatoria di svariate cause. L’odio, l’ignoranza, l’invidia, gli interessi materiali, ma anche la frenesia dei ritmi che ci vengono imposti, ledono il sapore della vita. L’indifferenza squarcia le persone ed è causa di ferite profonde nell’animo e nella mente.[…]” Un tranviere Da un gioco di parole, che deriva dai familiari termini inglesi ON-LINE e da IN-TIME nasce ON-TIME NEWS. E' uno strumento che integra e approfondisce le notizie ed è composto da spazio web e dall'omonimo giornalino. “Bisognerebbe tentare di essere felici, non fosse altro per dare l’esempio.” Jacques Prèvert UIL AUTOFERROTRANVIERI PIEMONTE VIA NIZZA 40 TORINO: PUNTI DI VISTA