Lupin III – press book completo

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Lupin III – press book completo
presenta
IL PRIMO FILM LIVE ACTION SU LUPIN UFFICIALMENTE RICONOSCIUTO DAL SUO IDEATORE
con
Shun Oguri, Meisa Kuroki, Tadanobu Asano
una produzione
Tokyo Broadcasting System (TBS), Kadokawa, Tristone Entertainment Inc.
Ufficio stampa
VIC COMMUNICATION
Stefano Orsini (+39) 377 6869907;
[email protected]
Vera Usai (+39) 347 0927133;
[email protected]
web: www.vic-communication.com
Ufficio stampa web
MADE IN COM
Silvia Palermo (+39) 339 5028904
[email protected]
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CAST
Shun Oguri
Meisa Kuroki
Tetsuji Tamayama
Gô Ayano
Tadanobu Asano
Jerry Yan
Nick Tate
Nirut Sirichanya
Lupin III
Fujiko Mine
Jigen
Goemon
Ispettore Zenigata
Michael Lee
Thomas Dawson
Pramuk
CAST TECNICO
Regia
Sceneggiatura
Direttore della fotografia
Montaggio
Responsabile CGI
Coreografie combattimenti
Musiche
Produttore
Produzione
Ryûhei Kitamura
Rikiya Mizushima
Pedro J. Márquez
Shuichi Kakesu
Son Seunghyun
Kil young Yang, Jae won Shim
Aldo Shllaku
Tema originale scritto e interpretato da Tomoyasu Hotei
“TRICK ATTACK – Theme of Lupin The Third”
Mataichirô Yamamoto
Tokyo Broadcasting System (TBS), Kadokawa, Tristone Entertainment Inc.
Paese
Formato
Durata
Giappone
DCP
133’
Distribuzione
MICROCINEMA DISTRIBUZIONE
Via Nomentana 251, Roma
Tel. 06 64760273
www.microcinema.eu
Uscita
Solo il 22, 23 e 24 febbraio 2016
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SINOSSI
Lupin III, nipote del celebre Arsenio Lupin, è universalmente riconosciuto come uno dei ladri più famosi del
mondo, tanto da far parte dell’organizzazione The Works.
A capo di questo gruppo di ladri, c'è il veterano Dawson, che viene ucciso da una banda di criminali nel
corso di una rapina, che ha come obiettivo un'antica collana, che a sua volta un tempo conteneva la
preziosa pietra “Cuore rosso cremisi di Cleopatra”. A breve, il rubino e la collana si ricongiungeranno, per
formare un unico gioiello dal valore inestimabile.
Lupin e i suoi amici - l'infallibile pistolero Jigen, il maestro della spada Goemon e l’affascinante Fujiko dovranno espugnare “L’Arca di Navarone”, la gigantesca cassaforte di massima sicurezza in cui il gioiello è
custodito. Il loro ingegnoso piano sarà ostacolato dall’instancabile ispettore Zenigata, pronto a tutto pur di
arrestare Lupin, che continua a prendersi gioco di lui e dei suoi sforzi per consegnarlo alla giustizia.
Lupin, Jigen, Goemon, Fujiko e Zenigata saranno così protagonisti di un’avventura incredibile, nel primo
“live action” riconosciuto ufficialmente dall’ideatore del personaggio, Monkey Punch.
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LA STORIA DI LUPIN
Lupin III, nipote di Arsenio Lupin, nasce dalla matita di Monkey Punch nel 1967. Un fumetto che fonde
abilmente il genere poliziesco e la commedia, Lupin III arriva alla sua prima versione animata nel 1971 (in
quella serie il protagonista indossava una giacca verde), e successivamente conosce un’enorme popolarità
nel 1977, grazie alla seconda stagione (che lo vede con la giacca rossa), che vanta la collaborazione di artisti
del calibro di Hayao Miyazaki e Seijun Suzuki. La serie animata del 1984 (quella della giacca rosa) dà il via ad
una serie di opere collaterali e speciali televisivi che assicurano al personaggio una grande fama
internazionale.
1967: esce in Giappone la prima serie a fumetti di Lupin III, pubblicata su Weekly Manga Action e ideata da
Kazuhiko Katō, che in seguito prenderà il nome d’arte Monkey Punch.
1969: Viene realizzato il primo episodio della serie animata di Lupin III. Bisognerà però aspettare fino al
1971 per vedere tutti gli episodi (23) in TV.
1977: esce la seconda serie dei fumetti di Lupin III, che dura fino al 1981. Nello stesso anno, parte anche la
seconda serie del cartone animato, che sarà composta di 155 puntate.
1978: esce in Giappone il primo film di animazione dedicato al personaggio. L’anno dopo arriverà anche in
Italia, per poi essere trasmesso in televisione nel 1987, quando prenderà il nome di Lupin III - La pietra della
saggezza.
1979: arriva in Giappone il secondo film con protagonista il celebre ladro, Lupin III - Il castello di Cagliostro,
che rappresenta anche l’esordio nel lungometraggio del premio Oscar e Leone d’oro alla carriera Hayao
Miyazaki. Lo stesso anno, la prima serie dell’anime arriva in Italia, dove viene trasmessa da alcune tv locali,
per poi essere riproposta nel 1987, con un nuovo doppiaggio, dai canali Fininvest.
1981: Anche la seconda serie viene proposta dalle tv locali italiane.
1984: esce in patria la terza serie di Lupin III, composta di 50 episodi.
1985: arriva in Giappone Lupin III - La leggenda dell'oro di Babilonia, che rappresenta il terzo film
d’animazione ispirato all’anime originale.
1987: i canali Fininvest iniziano a trasmettere la terza serie di Lupin III.
1995: Lupin III - Le profezie di Nostradamus è il quarto film di animazione con protagonista Lupin ad arrivare
nelle sale giapponesi. L’anno successivo, uscirà anche il quinto, Lupin III - Trappola mortale.
1997: esce la terza serie dei fumetti di Lupin III, che però vede Monkey Punch impegnato solo come
curatore responsabile.
2015: la nuova serie di Lupin III, oltre a essere ambientata nel nostro Paese, viene trasmessa in anteprima
mondiale da Italia 1.
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DOPPIAGGIO ITALIANO
Per quanto riguarda i cinque protagonisti, sono stati scelti i doppiatori che sono impegnati attualmente con
i film e le serie di Lupin. Si tratta di:
Stefano Onofri (LUPIN)
È la voce del ladro più intelligente di tutti dal 2008, quando ha esordito con il film Lupin III, il ladro
gentiluomo. Hanno beneficiato delle sue capacità, il vincitore dell’Oscar Adrien Brody, così come Kevin
Bacon, Fabrice Luchini e Jason Priestley.
Rodolfo Bianchi (ZENIGATA)
È dal 1992, quindi da ben 23 anni, che Rodolfo Bianchi presta la sua voce al commissario che ha la sfortuna
di inseguire (con pochissimo successo) Lupin. È stato direttore del doppiaggio di centinaia tra film e serie
televisive, mentre tra i tanti attori con cui è stato impegnato possiamo ricordare Michael Douglas, Gérard
Depardieu, Harvey Keitel, Chuck Norris, Stellan Skarsgård, Ed Harris e William Hurt.
Alessandra Korompay (FUJIKO)
La doppiatrice storica di Fujiko, festeggia quest’anno i trent’anni che l’hanno vista al lavoro sulla donna
amata da Lupin. È la voce storica del premio Oscar Juliette Binoche, oltre a essere stata impegnata anche
con Helen Hunt, Uma Thurman, Miranda Richardson, Laura Linney, Holly Hunter e Marcia Gay Harden.
Antonio Palumbo (GOEMON)
Anche Antonio Palumbo, come Rodolfo Bianchi, è coinvolto con il personaggio di Goemon dal 1992. Sempre
come doppiatore, ha lavorato con gli attori Sean Bean, Billy Bob Thornton, Jon Favreau e Gary Sinise.
Alessandro D’Errico (JIGEN)
Il più ‘fresco’ a partecipare alle storie di Lupin, considerando che è arrivato a bordo nel 2014. Lo abbiamo
ascoltato spesso come voce di John Cena, ma è anche stato impegnato con Jason Statham, Jean-Claude Van
Damme, Clive Owen e Andy Serkis.
Doppiaggio eseguito presso
Studio P.V Srl
Assistente Doppiaggio
Ariella Portolan
Direzione del doppiaggio
Ivo De Palma
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NOTE DI PRODUZIONE
Le riprese del film si sono svolte in Giappone, Thailandia, Hong Kong e Singapore. Il cast ha girato per sei
giorni in Giappone e per più di due mesi in Thailandia: insomma, una produzione su larga scala, lunga e
impegnativa. Le riprese hanno preso il via a Kisarazu, nella Prefettura di Chiba, in Giappone.
La prima scena girata è stata quella della riunione nel nascondiglio di Jigen. Entrando sul set, si rimaneva
colpiti dall’enormità dell’attrezzatura e il tempo necessario per montarla. Con questo sistema il
responsabile della fotografia non dirige direttamente le telecamere, ma le controlla attraverso un monitor
assieme al regista.
Nel frattempo, il team degli effetti visivi mostra al realizzatore un’anteprima in 3D della scena. Non è raro
che i supervisori della computer graphic portino delle previsualizzazioni sul set, ma questa volta si poteva
vedere accuratamente l’angolazione della cinepresa in relazione ai movimenti e alla posizione degli attori.
Tramite questa anteprima visiva, tutto lo staff era in grado di farsi velocemente un’idea di come procedere.
La prima giornata di lavoro è stata all’insegna dell’allegria. Per fornire il tono giusto alla troupe e al cast, il
regista si è rivolto con entusiasmo a tutti dicendo: “Lupin è uno spirito libero. Mi piacerebbe girare questo
film col sorriso anche nei momenti difficili”. Il primo ciak si svolge nel nascondiglio segreto della banda e la
scena vede Lupin che si allena colpendo un sacco da boxe. La ripresa ha inizio, ma viene fermata
immediatamente da Kimura, che urla: “Shun, lo hai distrutto!”. Il sacco che Oguri stava prendendo a pugni
si era squarciato, sparpagliando sabbia per tutto il pavimento. Non si può certo dire che l’attore
protagonista non fosse entusiasta di iniziare.
Monkey Punch, il creatore originale di Lupin, il primo giorno si è precipitato sul set per incoraggiare tutto lo
staff e gli attori. Per omaggiarlo, il regista gli ha chiesto di dare il via alla prima parte del film con un classico
“Azione!”. All’inizio, Monkey Punch si è trovato in imbarazzo, poi si è fatto coraggio e ha sfoderato un
energico “Ready, Action!”, mettendo in mostra un accento inglese eccessivo. Il papà di Lupin era
decisamente di buon umore, tanto da aver detto che “è la prima volta che vengo su un set
cinematografico. È tutto fantastico e sembra di essere a Disneyland!”. Tuttavia, date le alte temperature
previste in Thailandia, Monkey Punch ha deciso, con grande rammarico, di non seguire la troupe verso la
successiva destinazione. Prima di lasciare il set ha comunque fatto a tutti una sorpresa, regalando una
maglietta con stampato un disegno originale di Lupin e la sua firma.
A quel punto, si è passati alla scena in cui Goemon Ishikawa si allena. Gli scenografi si sono messi al lavoro
in una foresta di bambù per installare vari dispositivi per gli effetti speciali, che avrebbero permesso di
catturare i movimenti fulminei di Goemon sfruttando diverse inquadrature. Così, Tsuyoshi Ayano si è
elegantemente fatto largo attraverso la foresta brandendo la spada. Alla fine, appeso a una fune, Ayano
viene prima issato e poi piomba a terra mentre tira un fendente con la spada e, in un attimo, i bambù
circostanti cadono. È la prima di una lunga serie di prove, tanto che, davanti agli occhi di Ayano e dei
cameraman, ogni volta cadevano decine di tronchi di bambù in un colpo solo.
Il corpo elastico di Tsuyoshi Ayano, tutt’uno con Goemon, entra in azione. Per un attimo, il regista pensa di
stare vedendo un anime, e non crede ai suoi occhi. Anche nella scena successiva, quella dove Goemon
sfodera la spada balzando su un trampolino, gli effetti tecnici si sprecano: il cameraman viene appeso a un
cavo per riprendere la scena dall’alto e viene utilizzato un dispositivo in grado di effettuare riprese
continue a 360 gradi.
Dopo questa suggestiva sequenza, le riprese sono proseguite in Thailandia per due mesi, dalla fine di
ottobre alla fine di dicembre. La prima scena girata in Thailandia è quella che vede impegnato l’esercito e la
location utilizzata era una base militare che si trova proprio davanti al famoso tempio di Wat Pho, a
Bangkok. Prima del ciak, proprio come avviene durante una cerimonia di harai giapponese, il cast ha fatto
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un’offerta a una statua di bronzo posta al centro del giardino del quartier generale, pregando per una
buona riuscita del film.
Decisamente diversa la scena della stanza di Fujiko, che è stata girata nella suite al ventesimo piano
dell’Aetas Hotel, un albergo di lusso del quartiere di divertimenti di Bangkok. Dopo l’ok del regista,
guardando la versione definitiva sul monitor, Oguri non è riuscito a trattenersi e si è lasciato scappare un
complimento esplicito rivolto all’attrice: “sexy!”. In effetti, l’obiettivo di tutti era proprio quello.
Nella stanza di Fujiko assistiamo a uno dei momenti migliori del film e che sicuramente conquisterà gli
appassionati: la scena del bagno di Fujiko e la sua zuffa seminuda con Maria. A mollo nell’acqua e nella
schiuma, Fujiko si lava sensualmente, allungando braccia e gambe, facendo così un gradito omaggio a tutti
gli spettatori di sesso maschile. Percepita la presenza di Maria, Fujiko esce dalla vasca e, indossando
solamente l’accappatoio, riceve l’indicazione del regista: “Dai, rendila ancora più sensuale!”.
Anche Maria, la sua rivale, non era da meno: indossa un vestito succinto ed è distesa sul letto, in
un’inquadratura seducente. Insomma, un’eccitante sfida di sensualità! Le due hanno poi combattuto quasi
svestite. La sceneggiatura prevedeva che Lupin, fuori dalla finestra, le osservasse. Ma il povero Oguri aveva
l’imbarazzo della scelta su dove guardare…
Michael ha il collare, Pramuk il rubino. Entrambi si sfidano, contrattando il prezzo della loro merce preziosa.
Si tratta della scena dell’asta clandestina, che è stata girata all’Aksra Theater, un teatro di marionette al
terzo piano del più grande duty free di Bangkok, il King Power Complex. Alla sequenza hanno partecipato
più di 300 comparse, scelte tra turisti occidentali e asiatici, negli eleganti panni dei ricchi spettatori
dell’asta. Nel frattempo, Lupin è ricorso ad uno dei suoi tipici travestimenti per confondersi nella platea:
un’elegante pettinatura anni ‘80, un soprabito luccicante ed enormi occhiali da sole. Quel giorno sul set
tutti lo chiamavano “Elvis Presley”.
Uno dei set più importanti (anche perché è il primo che vediamo nel film) è il Museo d’arte contemporanea
di Singapore, dove era custodita la prima medaglia delle olimpiadi antiche, la “Medaglia di Zeus”.
L’edificio sembra un normale palazzo in stile europeo, ma in realtà si tratta della sede di una famosa
università privata thailandese, la Assumption University. Nel cortile al terzo piano della struttura, è stata
montata un’impalcatura dove gli attori venivano issati con una fune per la scena in esterna. Fujiko balza giù
dal tetto da una discreta altezza, ma niente paura: infatti, nel punto di arrivo, per girare la scena in totale
sicurezza, è stato collocato un materasso gonfiabile di circa due metri di spessore.
Subito dopo, scendendo da una scala a chiocciola, si viene sorpresi da statue angeliche, splendidi candelieri,
ritratti alle pareti e altre opere artistiche mozzafiato. Insomma, non sembra assolutamente di stare in
un’università. In cima alla scala a chiocciola è stata predisposta una grande gru, con una telecamera
girevole telecomandata a distanza. Per riuscire a sincronizzare i passi di Fujiko con il movimento della
cinepresa, l’attrice ha dovuto ripetere la scena più volte.
La “Stanza dell’alloro”, la sala dove è esposta l’antica medaglia che Fujiko e gli altri tentano di rubare, è
stata allestita invece in un set del Montri Studio di Bangkok. Le meravigliose statue di bronzo e gli antichi
vasi del museo sono stati creati appositamente da un team di artisti giapponesi e thailandesi. Le funi,
appese e distribuite secondo criteri ben precisi, sembravano aspettare l’arrivo degli attori da un momento
all’altro.
La scena inizia con Fujiko, Pierre e Jirō che si scontrano per impossessarsi della medaglia. Il team di
supervisori degli stunt dirige i loro assistenti mentre questi ultimi manovrano le corde, con i tre attori che
devono effettuare dei movimenti piuttosto difficili. Fujiko è collegata a un cavo di 15 metri fissato al soffitto
e, subito dopo essere entrata nella stanza, deve afferrare la medaglia con un balzo. Jirō indossa un jetpack
e cerca di alzarsi in volo, ma Fujiko lo colpisce con un dardo anestetizzante che gli fa perdere i sensi a
mezz’aria. Pierre, invece, salta furiosamente da una statua all’altra. Nonostante la difficoltà della scena,
Kuroki non lascia il posto alla sua controfigura e riesce nell’intento grazie ai suoi ottimi riflessi. Quando sta
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per afferrare la medaglia, all’improvviso si ritrova appesa al soffitto a testa in giù. È un momento difficile, in
cui il suo corpo si gira mentre lei è appesa per i piedi, ma Fujiko non si arrende, e ancora una volta dimostra
la sua agilità.
Finalmente arriva il momento di girare la prima apparizione di Lupin nel film. Ci troviamo sotto al
pavimento del set del museo e vediamo Lupin in moto. In seguito, arriva il momento del confronto tra
Lupin e Fujiko. “Un bacio. Soltanto un piccolo bacio e poi sarà tua”, Lupin bacia la medaglia e poi soffia un
altro bacio in direzione di Fujiko. “Uno di questi giorni riuscirò a conquistarti, cara Fujiko!” giorno sarai
mia!”. L’intonazione e il modo di trascinare le parole di Oguri sono chiaramente influenzati dal cartone
originale.
La scena della villa di Dawson a Hong Kong è stata girata in una location all’aperto, nella periferia di
Bangkok. Per le riprese in esterni, è stato creato un giardino, invece per gli interni è stata allestita una villa
di lusso su due piani, con vari corridoi, una sala da pranzo e un’imponente cassaforte. Visto che nei dintorni
non c’era nessuno, ci potevano essere forti rumori, urla e spari senza nessun problema. Sapendo che le
riprese sarebbero state piuttosto movimentate, la costruzione del set è partita all’inizio di settembre e ha
richiesto due mesi di tempo.
E’ proprio qui che è iniziata la lotta contro il caldo della Thailandia. Sino a quel momento, le riprese erano
avvenute principalmente in interni climatizzati, oppure in notturna. Dentro la villa, in qualche modo era
possibile ripararsi dai raggi diretti del sole, ma il cast, vestito in abiti pesanti e impegnato in scene concitate,
è stato messo a dura prova.
Oltre all’interno della villa, è stato utilizzato anche il giardino esterno, nella scena in cui arriva l’ispettore
Zenigata assieme ai poliziotti di Hong Kong e avviene una sparatoria. Il giardino era ormai diventato un
groviglio di cavi elettrici e di detonatori necessari per le esplosioni. Un passo sbagliato e gli attori avrebbero
potuto provocare un incidente. Inoltre, durante la scena della sparatoria, è stato impiegato un
lanciagranate: la troupe ha quindi fatto esplodere la fontana del giardino e le macchine della polizia, con
risultati inaspettati. Infatti, il frastuono dell’esplosione, forse a causa della quantità di esplosivo utilizzato,
ha raggiunto una potenza sonora che nessun membro del cast o della troupe si ricorda di aver mai sentito
nella propria vita.
Le scene action più intense, impossibili da girare in una zona abitata, sono proseguite per giorni. Anche il
momento in cui, davanti agli occhi di Zenigata, una macchina salta in aria, è stato studiato accuratamente
per garantire la massima sicurezza, e grazie alla bravura dei tecnici tutto si è concluso senza problemi.
Forse la parte più interessante di questi giorni di riprese è stata la lotta tra Lupin e Michael, l’atteso
momento della sfida corpo a corpo tra i due rivali. Per prepararsi a questa scena, nei loro giorni liberi dal
set, Oguri e Jerry Yan si sono allenati in una palestra thailandese. Il gran giorno, gli stuntman hanno
mostrato ai due attori come dovevano lavorare alla scena. Non si fa in tempo a iniziare, che i supervisori
degli stunt rimangono ammirati: Oguri e Yan dimostrano addirittura un’energia maggiore degli stuntman
professionisti!
Per la scena in cui Michael lancia sul tavolo Lupin, era necessario predisporre diverse inquadrature e per
questa ragione la schiena di Oguri ha dovuto subire tanti brutti colpi. Ogni volta, le stoviglie e i bicchieri si
frantumavano, producendo un rumore assordante. I due hanno iniziato a darsele di santa ragione, al punto
che Oguri si è ferito a un occhio e Yan si è fatto male al petto. Finito il tutto, entrambi si preoccupano l’uno
dell’altro e, una volta assicuratisi che nessuno avesse subito grossi danni, si stringono vigorosamente la
mano.
Nonostante i realizzatori fino a quel momento avessero già lavorato su tante scene importanti,
probabilmente nessuna è stata così complicata e soddisfacente per loro dell’inseguimento in macchina. I
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fan di Lupin lo sanno bene: gli inseguimenti in macchina sono sempre stati un classico della serie
animata. Per la scena è stata utilizzata la macchina simbolo di Lupin, la 500 gialla della Fiat. Considerando la
difficoltà della sequenza, lo staff era comprensibilmente nervoso, ma quando Oguri e gli altri attori si sono
stipati in quattro nell’autovettura, improvvisamente l’atmosfera è diventata comica. Davanti a
quell’immagine che sembrava uscita dal cartone animato, il regista e lo staff non sono riusciti a
trattenere le risate. La scena è stata girata affiancando alle vere scene di inseguimento quelle girate
utilizzando il blue screen, procedimento che ha permesso di includere delle sequenze impossibili da
riprodurre dal vero, come i giochi d’abilità di Lupin al volante o il momento in cui Goemon balza sul Suv
Hummer in corsa e lo taglia con la spada. A un certo punto, Lupin abbandona il volante e salta fuori dalla
macchina, mentre Jigen si lancia dal sedile posteriore e si affretta a sterzare il volante al posto dell’amico.
Pierre, invece, seduto nel posto accanto al guidatore, si butta sotto il volante e manovra con le mani i
pedali. I due per un attimo vanno nel panico e le imprecazioni di Pierre rendono il momento decisamente
comico.
All’inizio di dicembre le riprese a Bangkok arrivano alla loro conclusione. La troupe si è spostata quindi a
Chiang Dao, nella Thailandia settentrionale, e da lì ha percorso altri cento chilometri verso nord. Laggiù,
esiste una tranquilla città di montagna dal nome piuttosto particolare, che può essere tradotto come “La
città dove cadono le stelle”. Nonostante il caldo opprimente tipico della Thailandia, in questa zona di
mattina e sera la temperatura è piuttosto fresca. In mezzo a quelle montagne, si erge la pericolosa fortezzacassaforte conosciuta come “L’arca”: questa location, preparata e allestita con grande cura per molto
tempo, sarà il teatro della scena più adrenalinica e action dell’intero film.
Una granata lanciata da Fujiko colpisce per sbaglio una mina e l’onda d’urto dell’esplosione colpisce tutti.
Una ripresa mozzafiato e pericolosa, dove l’effetto è stato ottenuto seppellendo una grande quantità di
esplosivo nel terreno. Quando si girava in situazioni pericolose, gli attori dovevano fare molta attenzione e
la tensione era palpabile. Lupin e Michael, seppellita l’ascia di guerra, affrontano uniti i mercenari che
bloccano il passaggio. Tra pugni e calci che volano, anche Fujiko e Maria si sfidano, mentre Jigen e Royal si
lanciano in una feroce sparatoria. Goemon e Savor, invece, lottano all’arma bianca, in una scena
appassionante dove tutti i personaggi sono impegnati a combattere.
Dopo diverse giornate trascorse in questo modo, arriva il momento dell’ultima scena a Chiang Dao.
L’imponenza delle riprese ha ormai superato ogni aspettativa: cento soldati accompagnati da macchine
d’assalto con mitragliatrice e Zenigata a bordo di un elicottero militare, tutti uniti per dar vita a
un’immagine spettacolare. Ed era tutto vero! L’esercito thailandese, infatti, ha partecipato alla scena,
proprio come se fosse impegnato in una missione. L’ultimo giorno a Chiang Dao, la produzione ha
preparato numerosi khom loi, delle piccole lanterne volanti che tutti gli anni vengono liberate in cielo
durante le celebrazioni del Loy Krathong. Dopo aver espresso un desiderio, ogni membro dello staff ha
acceso la sua lanterna. Tutte le luci si sono alzate in volo, come per commemorare una furiosa battaglia
appena giunta al termine. Ogni angolo del set è stato così baciato da una luce magica.
Verso la metà di dicembre, la troupe è tornata a Bangkok. Le riprese in studio vedevano Lupin e la sua
banda entrare nel nascondiglio del nemico, dove sono impegnati a disattivare i famosi ordigni, grazie ai
quali la fortezza viene considerata inespugnabile. Le giornate passano senza un attimo di tregua, tra
trappole e trucchetti vari. Tutti sono concentrati al massimo, nell’intento di completare il film nel miglior
modo possibile. Assorti fino all’ultimo, hanno continuato a lavorare sino al mattino, quando era prevista la
partenza per il Giappone.
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CURIOSITÀ DAL SET
Per dar vita alla storia del protagonista di manga e anime più celebre al mondo, il regista Kitamura si è
avvalso della supervisione dell’uomo che, quasi cinquanta anni fa, ha ideato il geniale ladro, il mangaka
giapponese Monkey Punch, che è stato presente sul set nei primi giorni delle riprese. Il padre di Lupin III
compare anche in un cameo, nei panni di un passeggero (con un cappello di paglia in testa) dell’aereo su cui
Lupin viaggia insieme a Jigen e Goemon.
Shun Oguri, interprete del protagonista, si è sottoposto a un duro allenamento di sei mesi per acquisire
l’agilità di Lupin, dimagrendo otto chili prima delle riprese. Inoltre, durante le riprese del film, Oguri ha
trovato una sbarra dove appendersi e fare esercizio per mantenere un fisico scultoreo!
Sull’etichetta della bottiglia del vino che ha in mano Lupin in una delle scene del film, compare la scritta
“Saint Arsene 1967”. È l’anno di nascita del fumetto di Lupin, un piccolo omaggio ai fan dell’opera originale.
Protagonista del film - insieme al famoso ladro, a Fujiko, Jigen, Goemon e Zenigata - è la mitica Fiat 500
gialla di Lupin III, targata ovviamente R-33 (da Rupan=R e Sansei=33 - nome originale di Lupin III in
Giappone).
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SHUN OGURI (Lupin III)
Filmografia selezionata
2016 Museum, regia di Keishi Ohtomo
2016 Nobunaga Concerto: The Movie, regia di Hiroaki Matsuyama
2014 Doraemon il film - Le avventure di Nobita e dei cinque esploratori, regia di Shinnosuke Yakuwa
2012 Space brothers, regia di Yoshitaka Mori
2011 Gaku: Minna no Yama, regia di Osamu Katayama
2010 Surely Someday, regia di Shun Oguri
2009 Tajomaru, regia di Hiroyuki Nakano
2009 Gokusen: The Movie, regia di Tôya Satô
2009 Crows Zero 2, regia di Takashi Miike
2008 Snakes and Earrings, regia di Yukio Ninagawa
2008 Hana Yori Dango: Final, regia di Yasuharu Ishii
2007 Crows Zero, regia di Takashi Miike
2007 Kisaragi, regia di Yûichi Satô
2007 Sakuran, regia di Mika Ninagawa
2006 Gigolo Wannabe, regia di Ryo Nishimura
2005 The Neighbor No. 13, regia di Yasuo Inoue
2003 Robokon, regia di Tomoyuki Furumaya
2003 Azumi, regia di Ryûhei Kitamura
2001 Ao to Shiro de Mizuiro, regia di Naoharu Takahashi (film per la TV)
TADANOBU ASANO (Ispettore Zenigata)
Filmografia selezionata
2016 Silence, regia di Martin Scorsese
2013 47 Ronin, regia di Carl Rinsch
2013 Thor: The Dark World, regia di Alan Taylor
2012 Battleship, regia di Peter Berg
2011 Thor, regia di Kenneth Branagh
2007 Mongol, regia di Sergei Bodrov
2004 Last Life in the Universe, regia di Pen-Ek Ratanaruang
2003 Zatoichi, regia di Takeshi Kitano
2001 Ichi the Killer, regia di Takashi Miike
1999 Tabù - Gohatto, regia di Nagisa Ôshima
MEISA KUROKI (Fujiko Mine)
Filmografia selezionata
2011 Andalucia: Revenge of the Goddess, regia di Hiroshi Nishitani
2010 Space Battleship Yamato, regia di Takashi Yamazaki
2009 Assault Girls, regia di Mamoru Oshii
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2007
2006
2005
Kimi no Yubisaki (corto), regia di Hiroshi Ishikawa
The Call - Final, regia di Manabu Asô
Under the Same Moon, regia di Kenta Fukasaku
GÔ AYANO (Goemon)
Filmografia selezionata
2014 The Long Goodbye (miniserie tv), di A.V.
2013 Gacchaman, regia di Tôya Satô
2009 Crows Zero II, regia di Takashi Miike
2008 Love Exposure, regia di Shion Sono
TETSUJI TAMAYAMA (Jigen)
Filmografia selezionata
2010 Norwegian Wood, regia di Tran Anh Hung
2009 Goemon, regia di Kazuaki Kiriya
2005 Purei, regia di Yûichi Satô
2004 Kyashan - La rinascita, regia di Kazuaki Kiriya
RYÛHEI KITAMURA (Regia)
Filmografia selezionata
2012 No One Lives
2009 Baton
2008 Prossima fermata: l'inferno
2006 LoveDeath
2004 Gojira: Fainaru uôzu
2003 Sky High
2003 Azumi
2003 Aragami
2003 Sukai hai (Serie TV)
2002 Alive
2002 Jam Films ( episodio "The Messenger - Requiem for the Dead")
2000 Versus
1997 Down to Hell
1996 Heat After Dark
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Microcinema è società leader in Italia nella distribuzione di contenuti complementari e nello
sviluppo di tecnologie digitali per la Sala cinematografica. Nel 2012 inaugura la prima stagione di
Microcinema Distribuzione, divisione interamente dedicata alla distribuzione di contenuti di qualità
ed eventi culturali (anche in diretta), con l’uscita nelle sale di Silent Souls (2010) di Aleksei
Fedorchenko. Tra le acquisizioni vanno menzionati i lungometraggi presentati alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, La nave dolce (2012) di Daniele Vicari ed Enzo
Avitabile Music Life (2012) di Jonathan Demme. Arricchiscono il catalogo di lungometraggi Ci
vediamo a casa (2012) di Maurizio Ponzi e L’amore inatteso (2010) di Anne Giafferi, mentre i
concerti Hungarian Rhapsody dei Queen, Live at the Bowl ’68 dei Doors, Crossfire Hurricane dei
Rolling Stones e Back to Front di Peter Gabriel permettono di ammirare alcuni degli artisti rock più
importanti della storia. E ancora Pompei (2013), il primo evento cinematografico ad essere
prodotto dal British Museum; Francesco da Buenos Aires - La Rivoluzione dell'uguaglianza di Miguel
Rodriguez Arias e Fulvio Iannucci, il primo documentario per il cinema sull’attuale Papa; e Song ‘e
Napule (2014) dei Manetti Bros, film che ha ottenuto molti riconoscimenti, tra cui il Nastro
d’argento per la migliore commedia.
Microcinema ha accordi in esclusiva con i più importanti palcoscenici del mondo: Metropolitan
Opera di New York, Teatro Alla Scala di Milano, Gran Teatro La Fenice di Venezia, Maggio Musicale
Fiorentino e Festival Pucciniano di Torre del Lago. Con il progetto “Fuoriprogramma”, patrocinato
dal MiBAC, Microcinema porta nei cinema un catalogo di film di qualità ed eventi culturali che
danno nuovo valore all’intrattenimento in sala.
300 Schermi in rete che proiettano film e oltre 400 collegati per gli eventi live
480 Film diffusi via satellite e 80 Opere in diretta satellitare
50.000 Ore di trasmissione satellitare di contenuti di qualità in alta definizione
40.000 biglietti per un unico evento in diretta: Don Giovanni, di Mozart, Teatro alla Scala di
Milano, 7 dicembre 2011, record superato poi dai 50.000 biglietti per La traviata di Giuseppe
Verdi, Teatro alla Scala di Milano, 7 dicembre 2013
− 40.000 biglietti per un unico evento in contemporanea nazionale: Hungarian rhapsody
− Queen live in Budapest, ultimo tour di Freddie Mercury, il 20 novembre 2012
− 4 nastri d’argento, 2 David di Donatello e un Globo d’oro ottenuti dalla commedia Song ‘e
Napule, grande successo di critica e di pubblico
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