Due compagni di scuola e il sogno dei Rolling Stones

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Due compagni di scuola e il sogno dei Rolling Stones
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DOMENICA 3 MARZO 2013
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FIRENZE
PER SAPERNE DI PIÙ
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■ XV
La recensione del lettore
Scrittura
Non abbiate paura dei libri e nemmeno del vostro passato
mista
NON AVERE
PAURA DEI LIBRI
E’ UN libro che parla dei libri, molto particolare ed emozionante. E’
una storia di ricordi reali mescolati ai ricordi su personaggi prelevati dai romanzi, gente che comunque ci ha aiutato a crescere: «Non
siamo solo quello che mangiamo:
siamo anche quello che leggiamo»
Il saggio
scrive Chicca Gagliardo nella prefazione. Il libro di cui consiglio la
lettura si intitola: “Non avere paura dei libri” ed è firmato da Christian Mascheroni per le edizioni
Hacca.
(Linda Bianchini)
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I fumetti
Due compagni
di scuola
È
e il sogno
dei Rolling Stones
Il chitarrista della Bandabardò e uno storico
raccontano l’innamoramento di una generazione
Se china e matita ci portano
nel dramma di Amleto
ELISA BIAGINI
per me un viaggio nel tempo avere tra le mani i due volumi
di questo Shakespeare a fumetti appena ripubblicato da
Blackvelvet: non nel mondo tardo cinquecentesco del
Bardo ma in quello più prossimo della mia infanzia anni
settanta. Ho una chiara memoria di me stessa bambina che
legge e rilegge la tormentata storia di Amleto, vorrebbe fermare
il fatale scivolamento di Ofelia nell’acqua e dire a Romeo di non
bere il veleno perché Giulietta sta solo dormendo. Ero attratta e
spaventata dal fantasma del padre di Amleto che racconta la
dinamica della propria uccisione rappresentata nel testo come
fosse la vetrata di una chiesa medievale.
E ancora oggi mi colpisce il lavoro fatto da De Luca per superare
la suddivisione in vignette tipica di tutti gli altri fumetti che
avevo allora, la sua idea di accompagnare il lettore
nell’evoluzione dei movimenti dei protagonisti, la sua
accuratezza per i costumi e le architetture. Peccato solo non
ritrovare in questa nuova edizione i colori che caratterizzavano
quel mio amato e consumato libro.
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BENEDETTO FERRARA
UNA questione chimica.
Prendi Mick Jagger e Keith Richards: movenze funky più
anima blues uguale rock &
roll senza tempo e senza fine.
Proprio così. Ci sono coppie magiche e
congiunzioni astrali che lasciano un segno elettrico sulla storia, magari spingendola verso nuove strade. Poi prendi
un’altra coppia. Meno famosa, certo, ma
attivata dall’energia della stessa passione. Andrea Orlandini suona la chitarra
nella Bandabardò e guida la “vera” cover
band degli Stones: i Crazy Mama. Luca
Polese Remaggi invece è uno storico, e
insegna all’università di Salerno. I due
erano compagni di scuola al “Miche” e
una vita dopo il liceo si sono ritrovati per
scrivere insieme il libro che sognavano di
tirar giù dai loro quindici anni: una biografia dei Rolling Stones, la band della loro vita. Un rockettaro puro con tanto di
capello che scende sulle spalle e un fan
agguerrito nascosto dietro modi compiti molto post nerd. E così ecco la loro opera piena d’amore (I Rolling Stones —
Ediesse edizioni): dati, curiosità e scenari storici racchiusi in 267 pagine che scorrono veloci e appassionate come un riff
di Keith Richards. Eppure questo è un lavoro attento e anche un po’ pignolo. Soprattutto perché i due autori, prima di
tuffarsi nell’impresa, da veri Stones addicted sono partiti da un punto fermo:
nessuno in Italia aveva mai pubblicato
È
I ROLLING
STONES
di Andrea
Orlandini e
Luca Polese
Remaggi
Ediesse
edizioni, pp.
281, euro 12
una storia della band di Jagger che li avesse soddisfatti per davvero. Quindi: era
giunta l’ora.
Tanto più che, mentre scrivevano,
Mick e gli altri tornavano sulla scena per
festeggiare i loro 50 anni di gloria. Il momento era questo, a botta calda, sull’onda
del best di vecchi hits con due nuovi singoli acclusi. E i due autori si sono divisi la
parte in modo semplice: col musicista che
parla di musica e lo storico che racconta il
mondo intorno. Vincente la scelta di concentrare l’attenzione su un periodo preci-
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so della carriera della band: quei quattro
anni che vanno da Beggars Banquet
(1968) a Exile on Main st. (1972). Un periodo di creatività divina che ha rivoluzionato la storia del rock.
Ma se i retroscena dei dischi e gli intrecci personali (litigi, collaborazioni, influenze, vicende sentimentali, giudiziarie
o drammi come la scomparsa di Brian Jones) viene raccontata senza fronzoli e con
molta passione, a dare il senso compiuto
a questa biografia c’è la storia di un mondo che sfuggiva dal controllo degli adulti:
è così che da (I cant’ get no) Satisfaction a
Street fighting man, la colonna sonora di
una generazione ribelle esplodeva nelle
strade e nelle stanze dei teenager d’Europa e d’America. La linguaccia degli Stones
era il marchio della rivolta, mentre la
band era solo all’inizio di una avventura
fatta di tutto: droga, sesso e virate black
sull’accordo aperto di mister Richards. In
questi libro c’è davvero tanto, anche quello che serve per integrare con due voci
fuori la straordinaria versione di Keith,
cioè Life, l’autobiografia del chitarrista
principe della band uscita nel 2010. Curiosa anche l’idea degli Stones “inglesi”
ma sempre altrove. Dalle questioni fiscali che li portarono in Francia, fino alle scelte americane forse figlie di un karma da
cui non si può scappare. Tutto cominciò
strappando il nome a un pezzo di Muddy
Waters. E, a conti fatti, i dischi americani
che i ragazzi ascoltavano da ragazzini, sono rimasti la loro anima più semplice e più
viva: l’anima pura del rock&roll.
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“AMLETO” E “ROMEO E GIULIETTA” DA SHAKESPEARE
di Gianni De Luca e Raoul Traverso
Blackvelvet, pp.56, euro 10,90
La storia
E’ piena di ostacoli la strada
per tornare ad essere “puliti”
GERARDO ADINOLFI
eandro Serotini è «pulito» da otto mesi, da quando è
entrato alla comunità terapeutica Il Cantiere dopo anni di
eroina. E’ deciso a smettere, ma la strada verso la completa
riabilitazione è piena di curve, di ostacoli che Leandro deve
superare. Uno «Slalom» (Manni editore) continuo, così come il
libro di Niccolò Vivarelli che attraversa percorsi tortuosi e le
piaghe della società di metà anni ’90 rinchiudendole in un
giallo, non convenzionale. Riabilitazione, tossicodipendenza,
ma anche omicidi e amore si intersecano tra le pagine di questo
romanzo ambientato nella Firenze del 1996. Nella sua prima
uscita libera Leandro si imbatte in un omicidio di un ospite della
comunità e inizia a indagare, seguendo la curiosità di una
giornalista che segue il caso. Ma l’unico obiettivo che ha il
protagonista è quello di riabilitarsi, anche se due omicidi
sembrano bloccargli la strada e impedire di riprendere possesso
di se stesso. Leandro sarà costretto a scegliere, se fidarsi di una
comunità all’interno della quale potrebbero essere stati
compiuti degli omicidi pur di portare a termine la sua missione
ed uscire da una storia in cui non sarebbe mai voluto entrare.
L
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SLALOM
di Niccolò Vivarelli
Manni editore, pp. 140, euro 13