i castelli di Santa Giuliana, San Gregorio, Morcicchia

Transcript

i castelli di Santa Giuliana, San Gregorio, Morcicchia
:z)
M. ENRICA SACCHI DE ANGELIS
I CASTETLIDI SANTAGTIIANA, SAN GREGORIO,
MORCICCHIA:CONDIZIONIECONOMICO-INSEDIATIVE
PRESENTIE PASSATE
Esratto da:
CENTRISTORICIDELL'UMBRIA
E CONTESTOSOCIO-AMBIENTALE
Quadernidell'IstitutoPolicattedradi Geografia
n. 6 (1984)
UNIVERSITADEGLI STUDI
PERUGiA
M. ENRICA SACCHIDE ANGELIS
I CASTELLIDI SANTA GIULIANA, SAN GREGORIO,
MORCICCHiA:CONDIZIONIECONOMICO-INSEDIATIVE
PRESENTIE PASSATE
Prentessa3)
il piccolo agglomeratoma tutta la circoscrizionetemitoriale che ne
dipende.
La funzionemilitare e strategicadi questiinsediamenticontinuò du('*) Per la disponibilità con cui gentilmentehanno fornito dati e consenritola consultazione di documenti necessariper I'indagine, sento il dovere e al contempo mi è gradito
\\gr.azyî: i Signori Dante Pavon, Dirigente della Tenuta di Montecorona e Antognolla,
Sheila Tabakoff e David \wetherell della Comunità di Santa Giuliana; il Rev.do lon GiuseppeGasperini e il Sig. Galliano Fratini, amministratore dell'azienda agrariadí San Gregorio; il Rev.do Don Italo Mariani e i.l Dott. Bruno Rossidell'Archivio Storico del Comune di Giano dell'Umbria, per le notizie sul castello di Morcicchia.
(1)CusruF., Per la storiadel castelloruedioeoale,
in <Riv. sror. it.r>,vol. II (1939), pp.
491-542.
(2) Mocm Oxonv S., L'Unbia bizantina, in <L'Umbria nella storia, nella letrerarura,
nell'arte>. Bologna, Zartrchelli, L954, pp. 57-77.
59
popolazionirurali minacciatedalle scorreriedelle compagniedi ventuia, questinuovi nucleipuf conservandofunzioni di difesadiventarono
centri di vita agricola,vereunità territoriali comprendentivigneti, campi,
boschie costituirono isole di colonizzazionee di dissodamentointorno
alle quali si crearono aree di gîavítazioneben definite (t).
Di particolarerilievo per la loro edificazione,comeè facilesupporre, furono le caratteristichemorfologichedel sito prescelto,tali da renderedifficoltosala conquistadel castello, ma altrettantoimportantefu
pure la dislocazionealtimetricadi questiinsediamentiche, comesi riscontra,non superamai le quoteolffe le quali non è consentitala ptattca agîicola(u).Altra caratteristicaè la mancanzadi spaziverdi all'interno dell'abitatodovuta alla necessitàdi poter dispore di una massa
compattadi edifici cheindubbiamenteavrebbepotuto offrire maggiori
g ranziedi sicvezza, datala precipuafunzionedifensivadell'insediamento.
Presenti nelle pianure alluvionali, nelle aree collinari marnosoarenaceee in quellefnontanecalcaree,i castellisonoelementodomiumbro e le traccedellaloro passataimportanzasonantedel paesaggio
no evidenti sia nelle zone caratterizzateda concentrazionedemografica e produttiva,sianelleateecolpitedal fenomenodell'esodoe dal conseguenteabbandonodi qualunqueforma di attività.
È sembratoopport{rnofermareI'attenzionesu alcuniesempidi questi villaggifortificati che sorgonoin localitàdifferenti per cafatteristi(r) Assisi,Statuto,1469,I, 101e 109.
(a)Cacctss R., Ckssi e comunirurali nel MedioEuo inliano, Firenze,Le Monnier,
vol.2; cfr. vol. I, pag.204.
1906-1909,
(5)DnsprexeursH.,Canpagnes
Paris,Colin, 1969,pp. 573; cfu.pag.469'
onbriennes,
(6)FuNcovr6r R., Geograliastoricadell.esediunaane.
I castellidel contadoliorentino
nei secoliXII e XIII, Firenze,Le Monniet, 1973, 18 e segg.
60
cheambientalie socio-economiche.
L'indagineè statasvolta s'.ticastelli
di SantaGiuliana nell'alta valle del Tevere, di San Gregorionella valle
Umbra e di MorcicchiasuiMonti Martani. I tre insedíamenti,sorti pressocchènella stessaepocae con vicendestorichesimíli, presentanoattualmenteuna notevolediversitàsia per lo stato di conservazione
che
per il tipo di utilizzazione. Se nel primo castellosi rileva la ferma volontà da parte degli odierni abitantrdi restituire vita e dignità ad un
complessoedilizio la cui tipologiaè rimasta intatta, nel secondosono
evidentii tentativi di conservazione
delle strutture ediliziemedioevali
da parte dei nuovi proprietariin attesadi tempi migliori, in netto conrasto con le condizionidi abbandonoe di degradodell'ultimo. Tale
diversitànon deveatribuirsi al differenteambientefisico in cui si elevanole lora muravetuste,quantopiuttosto aparticolaticondizionisocioeconomicheper le quali si sono maturati destini conrastanti.
SANTAGruLIANA
Il castellodi SantaGiuliana si elevatunito fra il territorio perugino
e l'estremitàmeridionaledell'alta Valtiberina, il cui limite è segnato
dalla città di Umbertide distante appenauna decinadi chilometri.
SantaGiuliana sorgea 406 metri slm su un modestoripiano calcareo che affioranel versantemarnosomeridionaledi Monte Corona.Circondatoda rilievi alto collinari a nord (Monte Corona,m 705) e montani a nord ovest(Monte Acuto, m926) e a sud (Monte Tezio,m 961)
chelo riparanoda correnti d'ariafredda,il piccolosperoneprotesosulla valle del Nesegode di un clima relativamentemite anchenei mesi
invernali.Assaiscarsesonoinfatti le precipitazioninevosee alrettanto può dirsi delle nebbie frequenti invecelungo il Tevere che scorre
ad est a pocopiù di 2 chilometri.Alla destraidrograficadi questofiume confluisceil torrente Neseche scorrenella srett a valle sinuosaa
suddell'abitatoda cui è separatoda un dislivellodi un centinaiodi metri. Le pendicidei rilievi circostantisonocoperteda boschidi latifoglie
con fitto sottoboscodi essenzearbustive(ginesre, rovi, biancospini)
che si diradanosullesommitàdoveprevalgonopascolicespugliati.Nelle immediate vrcinanzedel borgo, là dove i rilievi sono meno accidentati,la presenzadi viti e di olivi confermail rapportoesistentein passatoÍta I'economiaruralee I'ubicazionedel castellola cui esistenza eta
condizionatadallapresenzao menodi tereni coltivabili appenafuori
Ie muta.
6I
Fig. 1. - Il castellodi Sanra Giuliana.
Spezzonida:F. l22I NE e F L22I SE. (Dai tipi I.G.M., attorizzazionen.2lI0
del 28 giugno 1984 - scala 1:25.000).
Non si hanno notizie cfucala datadi fondazionedel <Castellodi
cosìchiamatogià nel1.282,annoin cui vi si contano
SantaGiuliana>>,
24 fuocLi (?).Il nome comparela prima volta nel LI43 in un documento degli Annalí camaldolesiin cui si dà notizia della primitiva chiesa
parrocchialedipendentedall'Abbaziadi SanSalvatoredi Monte Acuto
f), dedicataaSantaGiuliana f), ad un chilometrocirca più a valle ri
spetto al borgo.
Soggettoa Perugiail castellodi SantaGiulianavissegli avvenimenti storici ed economicidellacittà vicina; fu sicurorifugio di fuorusciti
durantele vicendebellicheprotrattesia lungo fravarie famiglieperugine (to);fu sottopostoad un pesanteassedio,nel 1410,dalleruppe di
BraccioFortebraccioda Montone e del suo allegatoPaoloOrsini (").
Come si rileva da un documentodel1.332(t'), gli abitantidel castello
eranoobbligatia contribuireagli oneri imposti da Perugia,quali ad esempio il mantenimentodelle stradedel contadodi Porta Sant'Angelodi
cui SantaGiuliana facevaparte, ma da Perugiail castelloottenne anche dei beneficicomeI'esenzionedel pagamento,per qualchetempo,
dellatassadellalibbra e del catastodecretatadal consigliogeneraledella città nel 1411qualepremioper il comportamentodegli abitanti - 91
Anchein alte occasiobocche- (") duranteI'assediodi Fortebraccio.
ni gli abitanti del castellodevonoaver dimostratola propria fedeltà a
Perugiase nel 1518furono loro concessi
J0 fiorini, comerisultadagli
(to),
per la costruzionedi un pozzo all'interno del
Annali decemvirali
borgo, ultimato nel L526secondola dataincisasul bordo della pietra
anularemonoblocco.Alri avvenimentiimportanti per la comunità,sempre relativi al XVI secolo,sonoricordati con due date incisesullepietre dellaporta dellachiesae di una casa:la prima - OratoriumS. Anto-
(e)L'esistenzadi questachiesaoggi denominatadel Piano di Nese, è attestatada un
edificio semidiroccatoaccantoal quale si elevauna torre massicciaquasitotalmenteintatta.
(10)BnrzranrrrtG.,Ilnbertid.e, Città di Castello, Un. Arti Giafiche, 196), pp. 102;
cfr. pag.9l.
(11)L'assediomise a dura prova il coraggiodegli abitanti del castelloi quali però ne
uscirono vincitori e costrinsero alla [tga Paolo Orsini gravementeferito.
(12)I1 documento è un atto del notaio Cagnoli (GnoHrvraNN
A., Op.cit., pag.665).
(1r) Fannsrrr A., Documenti di storia perugina,Toríno, coi tipi privati dell'Editore,
1 9 8 2 .n n . 2 8 3 : c Í r . o a p . 8 ) .
(14)Brr-ronrr G. e Manlorrr A ., Illustrazioni storichee topograÍichedelk città e del contado di Perugia,Mns. 142L della Bibl. Augusta di Perugia, cc. 310311.-31.2.
o,
nii 1588- è da riferire all'anno di costruzione della chiesa,l'a)tra 1-527
funzione strategica di primaria impoftafiza.
Il castello a Íorma ellittica è circondato da alte mura lunghe 320
metri circa vefso est, mentfe nella zonavolta a valle sono le stesseabitazionr a cîeaîe un baluardo difensivo feso più sicuro dalla ripida scarpata sottostante che termina in un fosso affluente del Nese, dove oggi
si convoglia I'acqua di tracimazione di un laghetto artificid,e costruito
poco fuori le mura lungo il lato nord occidentale. A nord ovest, nell'area cioè strategicamentepiù debole, si elevavano cinque torri, oggi ridotte a tre: la prima, poliedrica, seminascostadaun pergolato di viti,
e I'ultima, circolare, sono in cattivo stato di conservazione,a differenza diun'altra che si erge ancota massiccianella sua mole a pianta quadrangolare all'estremità settentrionale della cerchia muraria. Una gtande porta ad arco in pietra che si apre nel lato meridionale delle mura
al boreo costituito da undici edifici compresela chiesa
coniente 1'accesso
Fig.2. - Il castellodi Santa Giuliana: píantadel Catasto Gregoriano (1819). Copia dell'originales.d, rett. n. VI, Arch. Stato di Perugia(scala1:2.000).
e la scuolachefino ad un ventenniofa etafrequentatadai bambini che
abitavanonel castelloe da quelli dellecasecolonichespafsenellevicinanze.Alla stessaepoca,quandolapopolazionedi SantaGiuliana era
di circauna trentina di abítanti,comesi rileva dal censimentodel 1961
(tt), era attivo anchelo spacciodi salee tabacchi.
Caratteristicoè il tracciatoviario interno che si snodadalla porta
di ingressoa sudbiforcandosiin due rami paralleliche percorronoI'abitato in tutta la sualunghezza;mentfe il tacciato lungo il lato occidentalefiancheggiale mura, I'altro corre fra alte casedi pietra lungo
il lato versovalle. Le due stradesono unite da una terza,più breve,
al centrodell'abitato,chedall'esremitànord dellemura si dirige verso
sud alla piccola piazzadelborgo dove devia per congiungersial ttacciato del lato occidentaledi fronte alla chiesa.
I sotterraneiattorno allemurada temposonodiventati orticelli oggi non più irrigati con l'acquadelpozzocomein passato,ma con quella
fornita dall'acquedottocostruitodal Comunedi Umbertidecheha utiIizzatoI'acquadi una sorgentea nord est del castello,vicinissimaall'abitato, a 4L6 metri di quota.
un tempo il castellocon Perugiaed UmAspri sentiericollegavano
costruitenel 1936
bertide, sostituiti oggi da buonesrade carcozzabili,
dal proprietariodell'azíendaagrariadi Montecorona('u)con lo scopo
di facilitarele comunicazioninellavastaproprietàdi olre 2000 ettari.
Le stradeattuali unisconoSantaGiuli anaaLlasmadaprovincialedel Pantano che collegaPerugiacon Umbertide;oltre il bivio di SanGiuliano
dellePignatte,alro anticofortilizio di cui restanosoltantopochecase
colonicheabbandonate,lastradasaleper 2 chilomeri fino al Colle della Croce(m 477)dove appare,a quotainferiore,la massabruna e compatta del castello(m 406). La stradaraggiungeancheI'Eremo di Montecorona(m 693),salendoper altri due chilometrie ricalcandoun antico sentierodettoLa mattonataperchècostruitodai monaciCamaldolesi con i mattoni lavoratiin una fornacedi cui è statoconsefvatoil toponimo - La Fornace- in prossimitàdella attualesededell'azienda;e proprio in questalocalità,sul fondovalle(m 240)la sffadavicinalechescende
(16)L'azienda di Montecorona, costituitasi nel 1870 a seguito delf incameramento dei
beni ecclesiastici,avevaun superficiedi oltre 2000 ettari cui oggi si aggiungonoquelli del1'aziendadiAntognolla, acqoistatanel1941,peruntotalecomplessivo di3630 ettari. DalIaÍamiglia Marignoli prima proprietaria, Montecorona è passatanel 1918 a Beniamino Gi
gli, neI 1.941.
alla I.F.I (Istituto Finanziario ltalíano), nel 1.965alla S.A.I. (SocietàAssicuratrice Industriale) che nel 1980 ha conferito i1 pacchetto azionario alla Saiagricolache sta
attualmenteprowedendo alla vendita di alcuni edifici alf interno delle mura e al castello
di Antognolla destinato forse ad essetettasformato in albergo ristorante.
65
Foto 1,.- I1 castello di Santa Giuliana: visione di insieme del boreo.
dall'Eremoper 7 chilometri,si ricongiungecon la provincialePerugiaUmbertide.
Il castelloè attualmenteabitato da gruppi familíai stranieri che ne
sonoancheproprietari.Nel 1971un inglese,una austaliana,un olandese,tre statunitensihanno costituito la Conzunitàdi S. Giuliana con
lo scopo,comeè specificatonel 2o articolodell'atto costitutivo,<di saluaredallo abbandono,dalla decandenza
e dalla usuradel tempo...quelle
areedi qualilicatointeresse
ambientale,storico,archeologico,ecc.,chegiì
sediper lunghisecolidi insediamentiurnanie già centriliorenti di uita co66
rnanitaria,a causad,elprogressiuo
spopolarnento
dellecampagne,
sonooryi
totalrnenteabbandonate,
resedeserteed esposte
L'rmpealk distruzione>>.
gno a difènderee proteggerequestopatrimonio artisticoe storicodel
nostro Paeseè stato rispettatodagli stranieriche a distanzadi un decennio,alladatacioèdello scioglimentodell'associazione,
sonoaumentati a 9 famiglieper un totale complessivo
di 20 persone- il Censimento del 1981non considerapiù SantaGiulianacomeun nucleoa séstante - tutte culturalmentepreparatee in gradodi prowedere con competenza allaristutturazione delle singolecasee di tutto il complessointeso comeunità indivisibile, aÍ.francatida una impresaedile localeche
ha mateúalmenteeseguitoi lavori di restauro. ih. è diventataa sua
volta proprietaúadi una casa.Niente è statotrascuratoe la visionegeneraledel complessosemprepresenteai nuovi proprietariha impedito
qualsiasiiniziativa índividuale che avrebbepotuto costituire una nota
eccenricanell'armoniadell'architettura.dei materialiusatie dell'amedo urbano.
I socifondatori dellaComunitàdi SantaGiulianahannoacquistato
le casedel castellorilevandoleai numerosie diversiproprietariin parte
dipendentidell'aziendadi Montecoronae coltivatori diretti di piccoli
("). Nel 1974 ha avuto inizio I'opera di risrutturuzioappezzamenti
ne cheultimataha consentitoai nuovi proprietaristranieridi insediarsi, alcunistabilmente,altri periodicamente,nel castelloche ha cosìripresoa vivere.Le casehannoriacquistatole primitive linee architettonicheed anchelà doveè statonecessario
apportaredellemodifiche,come ad esempiocreareun nuovo ingresso,si è proweduto mediantela
costruzionedi un cavalcaviaa non alterarel'equilibrio architettonico
del borgo congiungendol'abitazionecon la piazzetta,centro dellavita
comunitariaoggicomein passato,dominatadùpozzo cinquecentesco.
Il castellonon più centro fortificato, nè rurale, ha inevitabilmente
mutatole propriefunzioni con I'attualecompaginesocialeaTlaqualeva
peròil merito di non averlotrasformatoin residenzaestivanè in villaggio turistico; grazieallaComunitàdi SantaGiulianatutto il complesso
di edifici, abitazioni,mura, stradeha ripresola propria fisonomiasviluppatasinei secolipassatinonchèil caratteresocietariodi comunità
tipico degli insediamentidel periodo medioevale.In rclazionealla rismutturazioneedilizia si può evidenziarechele casehannomantenuto
le loro forme ma proprio perchècosìstrutturatesi è tenuto conto che
non potevanoessereabítateda molte personesecondole esigenzemoderne e quindi lo statuto della Comunitàha previsto I'ammissionedi
(17)La popolazione eta di una trentina di persone secondo il censimento del 7971..
_
bl
Foto 2. -L'anticaporta di ingressoal castellodi SantaGiuliana; l'accessoangusto
alla base della cinta muraria si articola in una porta sormontata da un abbozzo
di casserocon funzione difensiva e con la sovrastfuttura di un campanilea vela
di epoca più tarda.
nuovi socifino ad un massimodi 1.0,mentrefino a L6 personepuò giungereil numerocomplessivodei soci,dei fondatori e degli aggtegati,non
Ionteggiandoowiàmente i componentidei varie nuclei familiari (").
di caratteîeantisocialeha avuQúéstalimitazioneapparentemente
piano
pratico
edilizio; si è infatti evitasul
importanza
to una notevole
la costruzioto un affollamentoche avrebbeimpostonecessariamente
di varie sovfastfutne di nuovi edifici o quantomenola rcahzzazione
tute. Le caseabitatesono10 poichè1'edificiodoveè la chiesa,regolar(18)Art. 9 dell'Atto costitutivo della Comunità di S. Giuliana'
68
mente officiatadal sacerdotedellaBadiadi SanSalvatoredi Montecorona, non è adibita ad abitazioneavendosoltantoun vano soprastante
il luogo di-culto.
Interessantenotarechei modestispazivuoti all'internodellemura
non sono stati trasformatiin giardini comeera facile immaginare,ma
hannocontinuatoad essereutilizzaticomeorti secondola destinazione
di un tempo, ed essendoproprietà comunei prodotti sono divisi fra
gli attuali abitanti, compresii frutti delle piante di mandorlo che svettano rigoglioseoltre le mura.
I proprietaripronti ad ospitarechiunquesi awicini al castello,anche secontenti di mostrareil risultato del loro operato,sonoperò giustamentedesiderosidi conservarela propriaprivacyed i turisti, seitaliani, ammiranocon rammaricoe conlatenteinvidia quantoè statofatto da chi, pur non avendoretaggi affettivi tadizionali ha saputoutilizzarelapropriaculturaper vietaresiala trasformazionedi alcunesffutture in abítazíone,comead esempiola tome cilindrica,sia l'inserimento di infrastrutture moderne, sia infine la vis'talizzazionedi moderní
impianti eletrici e telefonici,mantenendoinveceed anzievidenziando
le traccedi un tempo, come ad esempioquelle soprala grandeporta
d,'accesso
al castello,del meccanismoche azionavail ponte levatoio.
A propositodel caratterecomunitariodell'insediamentoattualeva
precisatochei nuovi proprietarihannostabilitofra loro un tipo di rapporto certamentenuovo per la societàmodernao per lo meno per gli
abitantrdi grandicittà, ma ugualea quellodi un tempoquandogli abiunaunicafamiglia.Oggii vari ametanti del castelloeranopraticamente
ricani, olandesi,australianiche hanno eletto SantaGiuliana a propria
sedesociale,formanoancheessiuna unicafamiglia,lontani comesono
da1propriopaesedi originee nellapiccolapíazzaintorno alpozzoespongonoproblemie formulanoprogrammiper il futuro dellacomunità,proche non temono
prio comeun tempo. Oggi però i nuovi <<castellani>>
che si diflingua
staniera
in
una
esprimono
più gli assaltidei nemici,si
fonde fra le mura e sullepietre medioevalied echeggiafino sullevette
circostantie giù nella val1edel Nese.
Sullependicidi Monte Coronala vrta continuadunqueall'interno
e all'esternodel castellodi SantaGiuliana ma con una netta differenziazioneperchèi proprietaridellecasee dei terreni non sonogli stessi,
cosìcomediversi sonogli intendimenti.Gli abitantrdeLcastellosi dedicanoalle proprie attività - soittori, disegnatori,pubblicisti - alla
ottivi dentro le mura, all'allevacoltivazionedei piccoli appezzamenti
latte
e
alla
crra di canida guardia,fedeli
forniscono
mentodi capreche
69
Foto 3. - Particolare del lato sud-ovest del castello di Santa Giuliana. Da notare
le abitazioni giustapposte che sviluppate in altezza costituiscono la stessacinta
muraria del centro pur consetvando la propria individualità, come è testimoniato
dal diverso andamento dei tetti.
Foto 4. - Uno slargo nel castello di Santa Giuliana conle abitazioni, isolate su
piani sÍ.alzati, che si affacciano su una superficie in pendenza con scalini e terrapieni, sostenuti da muretti a secco,che consentonoI'accessoe la praticabilità dello slargo.
castellodi cui inesorabilmentedeturpala severabellezza.Altra opera
creatadallastessaamministrazione
e per fortuna non cosìviolentemente aggressiva,è il piccoloinvaso per fuúgazionea poca distanzadalborgo sul lato nord-occidentale,la cui acquaè oggi utilizzataper abbeverare gli animali.
Sonoduemondidiversidento e fuori le mura:all'internodellacinta
muratTadove si affrontanoe si risolvonoproblemicomuni comeaccadevain passato,nonostanteil volgeredel tempo, si valonzzail patrimonio storicoe culturalee si restituiscea nuovavita un insediamento
gíà centro fiorente di vita comunitaria;nei temeni circostantila saia-
.i,4NGREGOR/O
Il castellodi SanGregoriosorgesu un modestorilievo a forma ftiangolarea 279 metri slm, sulladestraidrograficadel fiume Chiascioda
cui dista appenaun chilomefto, allimite fra le ultime propagginicollinari del monte Subasioe l'esremità settentrionaledella Valle Umbra.
Ad est del borgo i rilievi di arenariee marneargillosesonopiù accentuati (Monte Casicola,m 474),mentre si addolcisconoversoovest in
lievi ondulazioniche degradanonellapianadel Chiascio(m 200) costituita da depositi argilloso-sabbiosi
e ghiaiosilacustri.
Tutta questaf.asciaintermediafua Ia pianurae la montagnagode
di un clima mite con abbondantiprecipitazionichefacilitano1osviluppo delle colture nella zonapianeggiantee del boscoin quella collinare.
Oliveti rigogliosi,campia seminativinei quali sonoanchealberida frutto
e filari di viti costituisconoil paesaggioattuale a confermadi quella
tendenzaalla coltva promiscuae quindi alla autosufficienzache ha ca(1e)Vedi nota n. 16.
71
Foto 5. - Il castellodi San Gregorio visto da nord. Situato alla base dei rilievi
collinari che degradanovefso il Chiascio, domina la parte occidentale della Valle
Umbra che intensamentecoltivata si estendeverso sud.
Foto 6. - Il castellodi Morchicchia su una risffetta dorsaleche si inseriscemorbidamente fra i risvolti occidentali del settore settentrionale della catena mattana.
Da notare gli oliveti che sebbene radi, costituiscono un elemento vegetazionale
di grande importanza per I'economia di questo territorio alto-collinare.
ratteîizzatole aspirazionidei contadinie dei proprietaritertieri già da
tempi lontani. L'immaginedi questopaesaggio
non si discostada quella del passatocomesi deducedaunadescrizionecinquecentesca
del territorio di Assisi,di cui San Gregoriofacevae fa parte:<<..gli
altri colli
che le (Assisi)sonopiù uicini si aegiano tutti pieni et adomi di delicati
frutti; ha granquantitàdi oliui, belissimeoigne,ottimi pascoliet in abondanzaper la cornodiù dei monti, chesonnosuoi; quel poco chepossed.e
nella pianura è tutto perletissirnoet di granÍratto ('o).
Nel Corpo delleleggidi Assisi,ossianegli Statuti dellacittà, il territorio comunalerisulta suddivisoin due zone,Montaneae Plano con
diverse utilizzazioni colturali e di allevamento;è tuttavia possibileinriconosciudividuare úrt'aîeacollinareche senzaesserespecificatamente
ta, si differenzíaoracomein passato,dallealre due per caratteristiche
insediativee colturali. In questafasciadi transizionedove coesistevano le normelegislativedella montagnae del piano, sorgevanoi centri
più importanti del contadoe fra questiè menzionato
economicamente
rurale di età alto medioevale.Diventato sucSanGregorio, aggregato
cessivamente
un avampostodel Comunedi Assisi verso Perugia(tt),
nelle lotte fra questedue città dimostrò in più occasionidi preferire
Perugia("). Fu labailia (") più occidentaledelle52 in cui era suddiviso il territorio comunaleassisano,
chiamatoS. Gregoriode Coltratitiis
perchèunito alla bailia di Coltraticce(") che si estendevaad est olte
il monte Casicola.Di circa 200 chilomeri quadrati,il temitorio della
bailia di San Gregorio confinavacon la baiha di Torrancaa nord, di
Coltraticcead est,di Torrita e di RoccaSant'Angeloa sud,di Torchiaginaa sudoveste ad ovestinfine con il temitorio comunaledi Perugia.
I1 documentopiù anticorelativo a SanGregorioè un atto dell'Archivio della Cattedraledi San Rufino (") dei 1114 con cui un certo
Boncontefa donazionedi tre oezzidi terra situatiin vocaboioSanGre(20)Iìccor-pessoC., Le piante et i ritrutti delle città e tene dell'IJrnbria sottoposteal gooemo di Perugin,a cura di Cècchini G., Roma, 1963, pp,. 30f, 19w.t LXV; cfr' p!F: I99
(21)Fonirr\rrA., Nooa uita di S. Francesco,Assisi, Tip. Ztbbolí' 1950, pp. 2)0; ctr'
pag.
" l2).
(22)Nel 1120 San Gregorio passòa Perugia insieme con valfabbrica e Tortanca; si
perugino'
di nuovo nel 1381";neli++t si rifiu-tòdi.opporreresistenza.all'esercito
assoggettò
'(7
aunotevole
di
dotate
comunale
dell'época
territoriali
suddivisioni
Le bailie sono
tonomia politico-amminstrativa, la cui delimitazione geografica si identifica talvolta con
le attuali <frazioni>>amminisffative.
(zt1 Gli Statuti del1469 prevedono Ia possibilità di riunire pir) bailie e I'obbligo di
ottemperare alla riunione qu"ndo il numero dei fuochi è inferiore a quattro per poter così
eleggereun solo rappresentante'
(25)Arch. Catt. Assisi, fasc. II, n. 16.
73
Fig. 3. - I1 castello di S. Gregorio.
SpezzonedaF l23III NO (dai tipi I.G.M., autorizzazionen. 2lI0 del 28 giugno
1984 - scala1:25.000).
gorio al priore di San Rufino in suffragio dell'anima del proprio fuatello; un alro documento del XII secoloconferma la proprietà della cattedrale dei San Rufino su alcune tene in caria sancti Gregorii ('6); ínfine
nel 1254 si attesta I'esistenza della fraternitas plebis sancti Gregorii dc
Podio (").
questi documenti che attestano la dipendenza religiosa
.- ^Accanto a
di San Gregorio da Assisi, ve ne sono altri relativi agli obblighi poiitici
ed economici assunti dal castello nei confronti deila LedesiÀa ciìtà: al-
75
Foto 7. - Il castellodi San Gregorio di forma quadrangolare;agli angoli i torrioni
quadrati esterni sono collegati da mura alte e possenti in cui si aprono strette feritoie irregolari e alcune finestre e porte ricavate in epoca più recente. Da notare
ibarbacani che sovrastanoil torrione nel quale si apre l'accessoal castello.
Fig. 4. - Il castellodi S. Gregorio: pianta del Catasto Gregoriano (1819). Copia
dell'originale s.d, rett. n. VI, Arch. Stato di Perugia (scala1:2.000).
i comitativi ma non va dimenticatochenellevicinanzedi SanGregorio
è denominataCalcinarouna localitàdove sono ancoraevidentile tfacce
I'occupazioneda parte del Piccinino (").
L'insediamentoa pianta quadrata,costruito in pie6a arenatía\ocale, ciottoli di fiume e cotto, è chiusoda una duplice cinta muraria e
difesoda un fossatotuttora visibile lungo il lato meridionale.Ls cinta
più esternachecomprende10 abitazioni,è beneconsetvatalungoi lati
versoAssisi,
meridionaleed orientaledove si aprela porta di accesso
difuta ad ovestverso
mentreè in disfacimentoa nofd e completamente
Perugia.Distrutte sonoanchele quatto torri d'angolo,mentreè in buone
condizioniil torione, soprastantela porta d'accessoal castello,dove
sonoben visibili le fenditure delle calatoiedel ponte levatoio.La secondacerchia,con arco di accessoa f.ormaogivale,racchiudela pate
più alta del borgo occupatada una piccolarocca,attualmenteadibíta
a chiesa,e tre abitazioni.
La viabilità interna è costituita datracciatiin piera di cui uno atperArchivistie Bibliotecaridell'Universitil,Roma,
folignate,in <AnnalidellaScuolaspeciale
1966,pp. L25-I30.
(ra)N.l 1469<.,,ipriori ordinanochei conitatiuiportinocalcinain citù; .,,SanGiorgio ras.75.,.gli alni neno (CsuctC.,Op. cit.; cfr. pag.705.Arch. Com.Assisi,Cn H 17,
dellaquantitàdi calcecheogni
a)la<...tassazione
i. ASv.).Nel 1471SanGregorioè soggetto
,,.5, Gregorio16 ... gli
castelloe boryodi Assisidooù portarealk labbricadi S. Francesco
(CnNctC.,Op.cit.;cfr. pag.711.Arch. Com.Assisi,Cn H 18,f . 256v.).
altri rnoltorneno>
1ii; Nell'elencodei fuochidellebailie deI1232(fuch. com.Assisi,Lett. N. Dative,
4., Per
n. I) San Gregoriocompatenellaterzaclassedei fuochi tra 21.e 30 (GnonueNN
di Assisi,in <Atti V Conv. Iltern. Assisi,
unani nelcontad,o
unatipologialegli insedinmenti
1978,pp.
Tip. Porziuncola,
1l-16 ottobre1977>,Assisi,Soc.Intern. StudiFrancescani,
432; cfu.pae.208).
() Ii baiutoera il rappresentante
della bailia cui competevadi raccoglierei tributi
e,difenderegli interessidèfa comunità.Incarichi specialigli .tano affídati dal podestà,
ma servivaaiche il vescovoe il suonotaioin tutto ciò che si riferiva alla curia vescovile.
Suoprimo compitoeraquellodi portaregli atti alleparti e le petizioniai notari dellecurie.
(37)I gualdierieranoi guardianidei boschi, pagatídallacomunità'
(rejniale occasione,
ttél t4lg, SanGregorioiriviò vino al Assisiper rifornire I'esercito di occupazione.
77
Foto 8. - L'accessoal castello di San Gregorio, dalf interno; sopra f ingressole
feritorie per azionarc il ponte levatoio e in primo piano, sulla destra, il proseguimento del torrione che si configura come secondacerchia di mura.
traversal'abitato in tutta la sua lunghezzadalla púma porta fino alla
rccca alla sommitàdell'insediamento,snodandosiin una ripida rumpa
attraversola secondaporta della cerchia murariapiù interna. Altri re
ftacciati sono paralleli fra loro ed ortogonali al primo; uno è entro la
secondacinta murariae conduceai resti dellapricipaletorre di guardia
che si elevavasul lato occidentaledelle mura versó Perugia.Il borgo
non ha unapiazzama solopiccoli slarghi:uno tra la roccae la seconda
cerchia murariaversoil lato nord, uno vicino alla púmaporta di accesso ad est, ed un alro prima della secondaportatra lo spacciodi sale
e tabacchi- funzionantedallafine del XIX secolofino al 1981- e
78
la fontana e i lavatoi pubblici. Questeultime stfutture edilizie ampie
per
e robuste,_alimentateda acquasorgiva,venivano ttilizzate anche
'30 meanni
agli
abbeverarèil bestiame;ilavatoi, modificati intorno
diante iI úalzamentodel fondo così da renderli più agevoli, sono oggi
fontana,da una sorgentea 500 metri a sud est dell'abitato'
L'ubicazionedeliastello di SanGregorioal limite fra pianutae collinaha facilitato anchein passatoi collegamenticon i centri vicini più
importanti. La rete viarraattualeinsistequasiovunquesui vecchitracciati comead esempiola stradaa sud che congiungeil borgo ad Assisi
attraversoPalazzo;ad ovestè statainvececostfuitaper interessamento
della parrocchiae beneficiandodella leggen. 65 (tt) la stada, inaug)îat; nel !962, che medianteun nuovo ponte sul fiume Chiascio,collegaSanGregoriocon la fuazioneperuginadi Pianellodove si innesta
nella statalen. JL8 di Valfabbrica'
inagibili elapopolazioneè stataallontanatapfowedendo al]asuasiste^ iion neilèvicinanze.Attualmentedunqueil castelloè del tutto di-
in coooerativa.
79
Foto 9. - Una srada all'interno del castellodi San Gregorio. Nelle costruzioni
si evidenzial'uso di materiali diversi: cotto, ciottoli di fiume e lastre di calcare.
Numerosi gli interventi che si sonosuccedutinel tempo determinati probabilmente dalle modificazioni nell'uso degli stabili: ampie arcate chiuse, piccole finestre
riaperte, coperturedi protezione su precedentiedifici in parte crollati e finestrature in alto nel tortione in pietra con funzione di awistamento e difesa. La lastricatura della stada evidenzia 7a cura con cui era stato edificato il castello.
colonichesparsenelle vicinanzedel borgo con un precisoprogramma
diutilízzazione agrituristica da affiancaread una ripresadi attivítà artigianali all'interno del castellodove avrebberodovuto riaprirsi le vecchiebotteghedel fabbro,del falegname,del calzolaio.Il borgoavrebbe
potuto riprendereil ritmo di vita legatoallapresenzacostantedellapo80
polazionepoichèmolto probabilmentesarebberotornatele famiglieemigrate che da genenzioni avevanoabitatoin questecasedi pietra e avevano affiaitcatoal primo lavoro contadinoquello aftígiano.L'ambiente
storicoche è parimonio della collettività avrebbedi nuovo acquistato
il suo ruolo non come museoma come abitazíonee luogo di làvoro e
avrebbequindi avuto nuova impoîtanzasociale.Purtroppole ingenti
speseche l'attuazionedi una impresacosìgrandiosaed estremamente
impegnativaavrebbecomportato,hannofatto desisterei nuovi proprietari. Si è inveceproweduto alla ristuttuazione del vecchio pal,azzo
Serafini,cosìdenomínatodaíprimi proprietari,ad un chilometrocirca
a nord estdel castello,trasformatoin albergocon una ventinadi stanze
e con un ottimo serviziorestaurant:un sogiornoper pochissimi,come
indicail cartelloturisticonellapiccola piazzaantistanteCastelSanGregorio. Di conseguenza
sonorimastedisabitatele caseall'interno delle
parte
mura, in
tilizzate come magazzinte cantine dall'amministrazione dell'azienda.
La societàoperain due settori diversi, agricoloe turistico che si
completanoa vicenda:i prodotti agricoli,ad esempio,rifornisconola
cucinadel ristoranteil cui personale,comepure quello dell'albergo,è
in parte selezionatofua i salariati dell'azienda.
L'attività agricolaè incentratasull'allevamento
bovino e sullaviticoltura.Dei 271,ettari di superficie aziendale
circa80 sonooggia seminativo irriguo,oltre 40 a boscoe il resto aprato pascolo.E'evidente
dunqueI'interessea destinaremaggioresuperficiea colture foraggere
datala consistenzadegli allevamenti:circa 400 sonoi capi di mucche
dirazzalimousine,bavaresee chianinaallo statosemibradochedispongonoper il ricoveroinvernaledi due capannoniaperticostruiti un ventennio fa dallaprecedenteamminisrazionedell'azienda.La pagliaper
le lettiere dei capannoniè ricavatada un modestoappezzamento
coltivato appositamente
a grano.Non è da tascurare ancheun piccoloallevamento di daini - oggi 7 capi - iniziato per hobby dal primo proprietarioe mantenutocon finalità turistiche.In passatosi curavaanche
un allevamentodi cinghialima gli animalirorrortuti tutti abbatrutiperchè
diventati troppo numerosinei fitti boschiintorno al palazzoSerafini
e nocivi per le colture.
Per quanto ríguardala coltivazionedella vite va precisatoche due
vigneti di7 ettaúcomplessivifornisconouva di buonaqualitàdestinata allaproduzionedelVino SanGregorio- circa800 quintali annui la cui denominazionegeograficarisaleal 1978, annodel primo imbottigliamento.
81
L
cO
N
'o(.)
È
N
c
0)
N
N
N
H
E
rl
Fi
-..;ò.
'-
.i
. n v
H
-
-
2z
V H O
È .n,^
9 ì È N
6 g
O ( - )
ta\
N
N s Î
^ h o c o
fuaa
Grazieai modernisistemidi meccanizzazione
tutto il lavoronell'a-
corapiù singolareè inolre la constatazione
cheil temitorio dell'antica
bailia di SanGregorio di circa 200 ettaúè di poco inferiore alla suoerficie dell'attualeaziendaagricolachecomeè statodetto possiedeanche
la maggiorparte degli immobili del borgo.
Da quantoespostosi può affermarecheil castellodi SanGregorio,
nonostantele condizionidi graveabbandonoe sebbenequasispopolato, continuaa suomodo a viveregraziea quellafisionomiaagricolache
lo ha conraddistinto in passatoe che oggi si raffigura nei campicoltivati chelo circondano,nellemandriechepascolanofuori dellesuemurà dirute, nei folti boschivicini aIl'abitato.Sorto a scopodrcolontzzazione,Sn Gregorioha nuovamenteacquistatoil suospecificocarattere
rurale per I'impegnoeconomicoed operativodella societàche gestisce
l'aziendaa conduzionediretta coinvolgendola gentedel borgo. Forse
non è azzardatoavanzaîel'ipotesi che fra qualcheanno,dopo il ripristino mediante sovvenzioni statali delle abitazioni danneggiatedal sisma,una <popolazioneagrituristica>>,
pur soggettaad avvicendamenti
stagionali,sia in grado di mantenerecostanteI'entità numericadegli
abitanti del castellodurante tutto I'anno, qtalora si possaattuareil progîammainiziale della SocietàAzienda agricolaS. Gregorio.
MORCICCHIA
Morcicchiaè fra gli insediamentipiù piccoli dell'area martana(o')
che si estendeal cenro dell'Umbriaper un centinaiodi chilometi approssimativamente
da Perugiaa Terni, fra la mediavalle del Teverea
notd ovest,la ConcaTernanaa sud e la Valle Umbra ad est. I rilievi
si innalzanooltre i 1000 metri di quota - Monte Martano m 7094,
Cima Pancom I0I2, Tome Maggiorem 1L20- nella parte centrale
della catenadelimttataad ovest dal fiume Teveree dal torrente Naia
e ad est dal torrente Maroggia.Proprio in questazona sorgeMorcicchia sullependici nord orientali del Monte Martano a 559 meri slm,
(ar) Gnessrru LusseNeE., Monti Martani. Paesaggio,ambiente, econontia, in <Annali
Facoltà Economia e Commercio>>,
n. I, Univ. Perugia, 1969, pp.257.
83
Foto 10. - I1 borgo di Morcicchia visto da ovest. Si noti I'allineamentosulla linea
di cresta;lapafte più antica a sinisra con monconi dei vecchi bastioni quadrangolari e al centro alcunecosffuzioni più tarde raccordatecomunquecon I'antico nucleo. I magri seminativi e i cespuglio macchiedi olivi abbandonatitestimoniano
una continuità diutilizzazione del suolo che solo di recenteè venuta a decadere.
nel territorio comunaledi Giano dell'Umbria,a 2 chilometricircaa sud
colest del capoluogo.I1 castelloè circondatoda piccoli appezzamenti
tivati, rimboschimentirigogliosidi coniferee macchieradedi latifoglie
che si alternanoa superficinude di calcarcgrigio e soprattuttodi scaglia cinereasu cui la copertura erbaceaè magrae stentata.
dellacatenacalcarca
A causadellacostituzioneprevalentemente
calcaineocomianigrigi scuridel Reticoe grigi chiari del Lias medionumerosesonole forme carsiche(doline,voragini,grotte) ma tutte di
carattelemodestoper la presenzadi strati marnosie argillosicheintered interromponola circolazionesotteffanea
calatiai calcanostacolano
della acque.Fra le doline di maggioredimensione,dette corueneI dialetto locale('), è da ricordarela Cotva del Lago con specchiod'acqua
pefennea sud del castellodi Morcicchiada cui dista circaun chilometro; troscesonoinvecedenominatele doline di dimensioniridotte ma
(a2)Il termine indica i panieri e Ie doline sono così denominate per la loro forma.
84
anchele semplicipozzefangoseche si trovano ovunque(o')'
Nella zonanumerosisonoi piccoli alveidi corsid'acquaa caîatteîe
torrentizio stagionaledi cui il più importanteè il FossodellaFonte che
scorrepoco a sud dell'abitato. Alla carenzad'acquasi fa riferimento
in un documentodel secoloscorsoconservatonell'archiviostorico di
Giano dell'Umbria relativo alla perizía dei terreni che il Comune del
centro suddettoavrebbedovuto acquistareper la costruzionedi una
fonte pubblicadistantecircaun miglio da Moricicchia,denominataFonte
dellaMonugna.Yi si leggechegli allevamentisoffritebbero,.seal benelicio del pascoloche- Morcicchia - godemediantela Montagllanoft si
unissel'acquaper l'abbateragio dclk qualeqrlestaMontagnane è priua ().
L'idrografia dellazonasi è arricchitacon la creazionedel lago artificiale di Arezzo(") - 60 ettari di superficiee 650 meri cubi di invaso- chesebbenenon sia,almenoper ora, di alcuninteresseper Morcicchiada cui è alquantolontano, è però molto importanteper l'area
centrale mattana.Creato un ventenniofa dallo sbarramentodel torrente Maroggia,hail duplicescopodi regolarele pienedel corsod'acqua suddettoe di irrigarele zono limitrofe: la suapresenzaattira inoltre turisti e pescatorie sotto questoaspettopotrebbediventareinteresuna attisanteancheper Morcicchiaqualoranel castellosi affermasse
vità turistica.
La posizionecentraledel Monte Martano e quindi anchedi Morcicchiarispetto alla catenaè la causadelle variazioni climatichedi tipo
nettamentecontinentaledi questaarea,con temperaturemassimedi
35o-36oCin luglio e minimedi -7o o -5"C in dicembree in gennaio.
è il diversoandamentodelleprecipitazioninei due verInteressante
santi del monte più piovosoè quelloorientale- dovuto ai uentidi
sottoe ai aentidi sopra,comesonorispettivamentechiamatilo scirocco
e la tramontanache spiranosul Monte Maftano da sud ovesti primi,
portatori di pioggiae di caldi estivi, da nord est gli altri, cui si devono
le bassetemperatureinvernali e le gelateprimaverili (ou).
Il terrenocalcareo,la catenzadi acquanonostantei molti torrenti,
rendono difficile 7'utilizzazioneagricoladel suolo, limitata ad una modestaolivicolturala cui tecnicaprevalentedi impianto consentedi ve(a') Saccnror ANcelts M.E., Mrr.lNrrr.aV.G., SroreRIT., I Monti Martani, Il contribun. 2 (1979), pp.257-322;
to dell'agriturisnoper la riualutazionedel tenitodo, in <L'Universo>>,
cfr. -f4)
op. 257-293.
Arch. st. com. Giano dell'Umbria, Tit. I,41', 1863, Fonte della Morcicchia.
(at) Il bacino artificiale è stato cosruito Íra Arezzo e Firenzuola negli anni 1958-1962
ad opera del Consorzio di Bonificazione Umbra.
(a6)Seccrr or ANcrus M.E., MrNNu-la V.G., SEoteniT., Op. cit,, cfr. pag. 276.
85
(') al limite del proprio habidere tuttora frlan di olivi a gfuapoggio
tat comesi rileva dalle dimensioniridotte delle piante e dai loro tonchi contorti. Pochii seminativispessoarboratie vitati che si spingono
in lembi residui {ino a 700 metri di quota su temeni poveri e difficili
dalavorarcdove quasiprodigiosarisulta I'introduzionedi nuovetecniL'economiadel secolo
impossibilela meccanízzazione.
che e pressochè
,s.orroerabasatatnll'all.uu-ento comesi leggenel documentopreceredditodi questoPaeseè l'industria
dentementecitato (o'):..i|principale
ma oggi solotre asinie pochi animalida cortile costituidelBestiarne.,,
sconola ricchezzadegli abitanti del castelloche ricordanocon nostalgia le numerosegreggidi pecoree di capreche fino ad un trentennio
fa avevanoricovero comune nellapiazzadel villaggio.
Nei secoliXIII e XIV Morcicchiafeceparte della capitanatodi Normandiacostituitosiforse alla fine del secoloXI (t) sullependicimeridionali del Monte Martano tra Montefalcoe MassaMafiana e mantenutosiautonomofino al 1400circa,esempiodi quel frazionamentopolitico dovuto al facile giocodi alleanzee di contrastitipico dell'epoca.
La denominazionedel capitanatoche comprendevaoltre MorcicCastelRitaldi,Giano,Castagnola,
chiai castellidi Colledel Marchese,
Montecchio,Macciano,secondola terminologta attuale,deriverebbe,
norntannisu quel terdi elennenti
per I'Ermini fo), dallo <<stanziamento
governo
di questapicI'autonomia
di
anche
ritorio>e ciò spiegherebbe
provinciale
cocolaregioneamministîata non dagliufficiali dellacuria
me gli altri centri del Ducato di Spoleto,ma dal capitanoo vicario il
quale pertanto interferiva fra i centri rurali menzionatie il rettore
provinciale.
Nel Liber censuumRomanorurnpontilicumcompilatoall'inizio del
XIII secolodopo la riconquistadel Ducato di Spoletoda parte della
Chiesaad operadi InnocenzoIII, è riportato un elencodei proventi
che la Cameruapostolicariscuotevadalle terre del Ducato di Spoleto
e vi si legge:Normanniasohtitpro Fod.roL. solidos.Pro adiutorioNatiuiXX. solidos,Et Omnia Banna
tatisXXX. Solidos.Pro adiutorio Paschae
(a7)È la disposizionede1lecolture che seguonoI'andamentodelle curve altimetriche.
(48)Vedi nota n. 44.
(4e)Nel 1078 i Normanni attaccaronoil Ducato di Spoleto (Reg. Greg., VII, V, 14,
pag. )07) e si ritiene pertanto valida I'ipotesi dell'Ermini (EnurNrG., Una contrada<<Normandia> nell'Ilmbria dei secoli XIII e XIV, in <Annali della Facoltà di Giurisprudenza di
Perugía,vol. XLIV, serie V, 19-37.Studi in memoria di R. Michels>, Padova, CEDAM,
t937, pp.223-T0) relativa alla possibilitàche alcuní di essisi siano spinti fino alle pendici
dei Monti Martani dove abbiano fondato la piccola provincia di Normandia.
(50)Cfr. EnnarNr
G., Op. cit., pag.229.
86
et Follias,et Bladum secunduntemporisqualitatem>(t).La Normandia
Normandiaè del 1118, ciò non comportache l'origine di Morcicchia
(51)SeNsrA., Documenti storici inediti, Foligno, Stab. Sgariglia, L879, pp. 528; cfu.
pag. 402.
(52)Il fodro, dal longobardo lodr = îoruggio, era il diritto dei pubblici ufficiali e del
sovrano in viaggio di esigere dalle popolazioni foraggio e biada per i cavalli.
(") L'adiatoio è il ributo straordinario sui beni stabili che fu imposto dai re normanni in Sicilia.
(54)Il documento - 10 agosto 1318 - è nei regisri dell'Archivio Vaticano che comprendono gIí introiti ed esiti della provincia di Normandia del Ducato di Spoleto, riferiti
dal tesoriere provinciale Giovanni d'Amelio al tempo del rettore Rainaldo di Santa Artemia (Cfr. nota seg. n. 55).
Qt) <Habui et recepi ab anbasciatoribus Normandie, rctione arendationisiarisdictionis
(t7) o...eademautoritate statuimuset ordinanus quod in tend seu contrutaNormandie non
sit nec constituaturarnodo rector aliquis per ntaiorerucuriam specialiterdeputatus,set homines
illius contradead maioreriacuriam ducalem pro obtinenda iustitia, tarn in cioilibus quarn in
crirninalibus, debeanthaberelecafsarn,et per ipsamruaiorem curiarn tantum debeat ipsisiustitia ruinistrari>>(Drvrrrau A., Op. cit., cÍr., pag. 46).
87
.
sul lato ovest del castello di Morcicchia. QueFoto l,1,.- La potta di <<Ressando>>
sto accessoche immetteva nel castello è oggi protetto da un portone in ferro costruito per difendere i pochi abitanti, tutti anziati, dai freddi venti che si incanalavano nelle sffette vie del borgo.
debbarisalireallastessaepoca.Sembrachequestocastellosiasorto anteriormenteal secoloXI, ma purtropponon esistonoelementiprobatori. Si può avanzare
I'ipotesi,in verità vagamentesuÍfragata,chesiastato feudo della famiglia dei Litardi, signori del vicino Castrolitardi(8)
- oggiCastelRitaldi - passatoin proprietà,forseper permuta, aMarronedi Gigliero, signorelongobardoil qualenel L078lo cedetteallaChie(58)TesannrNr
M,, L'Umbria si racconta.Dizionario,vol. I, A-D, pp. 558; vol. II, E(S.M. Angeli),L982;cft.
O, pp.502; vol. III, P-2, pp.620, Foligno,Tip. Porziuncola
vol. II, pag.424.
88
sa ("); nel secoloXII infatti CencioCamerariolo dice iuris Petri (0),
..interMuricem(Moriano)et Clarignanum..
Nel XIII secoloil castello
vennein proprietàalla Chiesaspoletinama nel 7293Íu cedutodal vescovoBerardoo Gerardo (6t)in cambiodi altre terre per un valoredi
2000 lire cortonesial Comunedi Spoleto(u')che nel 1294 ne prese
possesso
e affrancògli abitanti da ogni vassallaggio.
Singolarmente
appareelencatoper la prima volta fra i castellidipendentida Spoletosolo
nel L490,con il nomedi Morocicchi.aanzichèMorcichia,Moriciclae Moricicula,comeè denominatonei secoliXIII e XIV. Succesivamente
formò
una piccolacomunitàcon Moriano con cui nel 1600ebbeun unico Statuto essenzialmente
rurale e silvano(u').Per la suaposizionestrategicapotè goderedi notevoleautonomiafino al 1861quandofu aggregato
al Comunedi Giano.
Morcicchiasorgesu un terrenoin decliviocon un dislivellodi circa
16 metri fra la cerchia muraúae la pate piú elevatadel borgo dove
si innalzanouna torre massicciaa piantarettangolare,pochi resti delI'antico castello,la cui lettura risultaimpossibilein quantosullesuerovine è statoimpiantatoun orto, e un alto campanileavela del XIV secolo,unico elementomurarioconservatodellastrutturu edthziacasffense.
Il borgo ha:una superficiedi 1100 metri quadrati e oggi vi si accede
facilmentea seguitodellacadutadellacinta mvaria; un tempoI'ingresso
eraconsentitoattraversodue porte chesi aprivanorispettivamentelungo
i lati orientaleed occidentaledellemuta. Ad est pochi ruderi vengono
tuttora chiamati Porta Vecchia,mentre ad ovest la Porta di Ressando
(Alessandro?)
o di Re Sando(re Santo?)- così denominatadagli attuah abitanti del villaggio che però non sonoin gradodi fornire spiegazione alcuna del nome
ad arco. in pietra. è stata di re(te) FeusrrL., Castellie oillc dell'antico contadoe distrettodi Spoleto,ms. pressola Bibl.
com. di Sooleto.
(60)i...Castntn quod Moricicla dicitur, sicut inuenitur in RegistroGregorii Papae VII,
iuris beati Petri esh>(Líber censuum Romanorum pontificum, Census Romanae Ecclesiae,
XXXI).
(6r)<..,Anno Domini MCCLXXXXilI BerardusepsspolctanusuendiditSpoletinisCastrun
(SaNsrA., Op. cit., Parte II, Caput III,
Morcichiae quod erat sab iurisditionent episcopatus...>
pag. 402).
(62)Nell'atto stilato presso la Pieve di San Fortunato di Montefalco il 1l novembre
1293, si legge che <.,.Gerardus.,.episcopusspoletanus...incaticò priori e canonici di rappresentarlo ...et ipsi... extimarentlore utile episcopoed episcopatuispolctanoper??lutare
castftifl
Morcicle et honines etuassalloset teffaset possessiones
ipsiuscastricum pertinensissaisspoletanus, et titillo permutationh acciperepro predictis, terw et possessiones
aalentesduonilia Lbr.
coltonl> (SaNsr4., Op. cit., LXXIID.
(6i) Lo Statuto, consetvato presso la Bioblioteca comunale di Spoleto, non è diviso
per materie.
89
centechiusacon una grandeporta in ferro per interventodell'amministrazionecomunalecheha cosìesaudítoi desiderideglianzianiabitanti
che si lamentavanodel vento violentoche peneffavafino nelleloro case.Il castellocomprendevafino ad un cinquantenniofa 8 case-torrila
cui potentef.attwa si eguagliavaad una torre molto alta e ben conservata, a nord est del borgo, sul fianco del Monte Martano, per alcuni
eretta sulle rovine del castellodi Clarignanofo).
Le abitazioni_. 15 in totale,solo5 occupate* serviteda rete idrica e ed eletrica rispettivamentedal L970e dal 1956,sonoper la maggior parte ancaraprivedi serviziigienici.Collegatefra loro daunafitta
rete viaria di piccoli ffacciatiin pietrachedi recentesonostati sostitui-
Fig. 6, - Il castellodi Morcicchia:piantadel CatastoGregoriano(1819).Copia
dell'originales.d, rett. n" VI, Arch. Statodi Perugia(scala1:2.000).
(64)Itinerarispoletini,n. 4. Da Spoletoa MassaMartana,a curadi NBssrS. e CEccano.
u S,, XXVI settimanadi Studi sull'altomedioevo,Spoleto,Penelli,1978,pp. L02; cf.r.
pag.L3.
on
ti da scalinatemodernein pieffa e cemento,non hanno più l'aspetto
maestosodi un tempo,ma sonotutte ristrutturate.La Piazza,singolarmentedenominatadellaBuonaVolontà(6t),è vicina all'ingressoattvale, menffe la chiesadedicataa San Silvestro,di recenterinnovata, è
nellaparte altadelborgo;in contrastocon quantotestimonianoi documenti, probabilmenterisale ad epocaanterioreal 1300 e tale ipotesi
può esserestÍf.ragatadall'esame
di alcuniratti dei muri perimetraliche
denunciano
e cheinequivocabilmente
allemura castellane
si addossano
una origine più remota del XIV secolo.
Morcicchiaè collegatacon i centri vicini - Giano dell'Umbria,Colle
del Marchese- da una stradacon fondo elarghezzadr careggiatasod'60.
Va precisatocheil problema
disfacenti,costruitaintorno agli anni
dellaviabilità era sentitogià fin dal secoloscorsocomedi leggenel Prospettostradetenitoriali di CastagnolaMonteccbioe Morcicchia (uu)del
di raggiungereil centro vicino più im1830quandoci si preoccupava
(').
poftante,cioèFoligno
La stradacostruitaun ventenniofa è assai
poco transitatapet I'esiguonumerodi abitanti del villaggio.Forsepiù
degli altri centri dell'areamattanaMorcicchiaè statacolpita dal massiccioesodorurale che ha portato i giovani a tentareun avveniremigliorein cenri urbani esterniallaregionee in alcunicasiancheall'estero, mentrenellevecchiecase-tori sonorimasti sologli anziantrn atte'
sa che si compiail proprio destino.Fa eccezioneuna giovanefamiglia
tedescaÍecentementedivenutaptoprietariadi una delle casepiù antiche addossata allemura castellane,ma la ptesenzadi questi stranieri
è limitata al petiodo delle vacanze.
Lapopolazionedi Morcicchiaè oggi di sole L1 persone- 15 nel
dimiCensimento
del 1981- conro le 7l del 195L.La considerevole
intercensuale
particolarmente
elevata nel decennio
nuzione è stata
si è ridotta di 16
demografica
196I-7Lduranteil qualela consistenza
unità - da 64 a 28 abitanti- con una diminuzione del56Vo. Degli attuali 11 abitanti - 4 uomini e 7 donne - 9 sonopensionatiagricoliin età
superioreai70 anni,una donna di35 e una bambinadi 10 anni, tutti
indistintamenteimpegnati,secondole proprie forze,nellacoltivazione
(65)I1 nome è stato dato allapiazza da alcuni emigrati volonterosi che si sono impeenati a livellare il terreno e ad abbellirlo con piante resinose.
(66)Arch. com. di Giano dell'Umbria, Tiì. XVIII, 10, 1810.
(67)<...Rispettoa questo luogo (Giano) le stradeche da qua conduconoa codestoConzuze (Montefalco) percbèconducanoal gooemo (Spoleto) e perchècondacanoanchea Fuligno,
sonoper qui le più interessantiper il conmercio e per ogni altro rapporto>.<...RispettoMorcicchia, lruzione di solo appodiato, la stradaper lo stessoriflusso, cbe passandoper la uilk di Moriano conduceparimenti a codestoluogo> (Foligno). (Cft. nota n. 66).
9I
della terra di cui sonopiccoli proprietari e dalla qualettaggonomagri
raccolti che male compensanole gravi fatiche sostenute.
Non è difficile immaginarechefra pochi anni Morcicchiasaràcompletamentedisabitatae soltantonel periodoestivoacquisteràvita con
il ritorno degli emigratiche in parte hannogià ristrutturato le proprie
abitazioniignorandopurtroppo le più elementarinorme di rispetto per
il centro storico.Sonostati infatti adottatii metodi di costruzione<<a
nuovo)>per gli interventi <<sull'usato>>)
come affermail Mennella (ut),
con risultati inevitabilmentenegativisia sul piano storico-artisticoche
E soprattuttopreoccupanteil fatto che i lavori di
tecnico-economico.
restaurosianostati rcalizzatisenzaalcunasensibilitàartisticanè rispetto
per la storiaancheda partedi enti pubblici:bastapensareallescalinate
in cementoe pietra, al tipo di illuminazíonecon grandi globi bianchi,
allaportadi ferro la cui tinteggiaturamarronevuol richiamareil colore
del legnodell'originalePorta di Ressandodi cui sonorimasti infissi nella
pietrai cardini possenti.Ne consegue
che a questiinterventi di recupero cosìgrossolanamente
ertati, sia da preferirelo stato di abbandono
dellamaggiorpartedegliedifici, ma tutto ciò contrastacon la prosperità di cui Morcicchiadeveavercertamentogodutonei secoliXIII e XIV
quandof.acevaparte dellapotentecontradadi Normandia,nonchènel
come confermail suo Statuto secentesco
che rivela
secolosuccessivo
una continuità di autonomia.Purtroppole alternativeper una tiptesa
di questocentro sono quasiinesistenti:infatti se è difficile praticare
una florida agricolturaper i motivi precedentemente
elencati,è addirittura impossibilevolgereI'attenzioneall'indusria chenellazonanon
è presentein alcunaforma.Unicapossibilitàdi ripresasi individuanell'attivita turistica sostenutadai pubblici amminisratori. Di recentesi
sonoinfatti interessatial problemail Comunedi Giano dell'Umbria,
di cui Motcicchiaè una dellepiù piccolefrazioni,la ComunítàMontana dei Monti Matani e del Serano,I'Agriturist umbro. Nell'anno in
corsoè statastipulataunaconvenzione
fra il Comunedi Gianodell'Umbria e i proprietaridella torre medioevaleche si elevafuori del centro
abitato ad un chilometro circa di distanza,a guardiadel territorio circostante(u'). Con questoatto il proprietarioconcedein usoal Conuper un periododi anni trenta
nedi Gianodell'Umbria...la tone in questione
(o) dnrant. i quali il Comune suddetto utilizzeru l.'immobile contete(68)Saccsror ANcsr-rsM.E., MTNNET-r-I
V.G., SsnranrT., Op. cit., cfî. pag. 31,0.
(6e)Deliberazione del Consiglio comunale n. 54 del l8l5lL984 rclativa alla deliberazione della G.M. n. 119 del 271311984<<Attorizzazioneal Sindaco a firmare una convenzione con la proprietà della Torre di Morcicchia>.
(70)Art. n. 2 della Convenzione suddetta.
92
i.lii{ii:i:
:ri:!:fîa:
iiil:,,],,1
Foto 12. - Tipico esempiodi moderna risffutturazione di una antica bottega medioevale.Nel vecchio arco a sestoribassatosono state inserite spallettein pietra
e cemento e <<femamenta>
in alluminio anodizzato che si commentano da sole.
stimonianzastoricadcl proprio ten'itorio,comecontponentequalilicau delk
propria offera turistica,per scopiscientificiimpegnandosiad effettuare
(tt). Sempredell'annoin
interventi di valoúzzazionee conservazione
corsoè la deliberazione
dellaGiunta dellaComunitàMontanadei Monti
Martani e del Seranoin base alla qtale è approvatoil progetto di restaurodelle mura castellane('), progettorichiestodal Comunedi Giano dell'Umbría (t') sensibilead avviarcun programmadi restaurodi
alcunibeni di suapertinenza.Infine,nonostantela priorità cronologica, è da ricordarelaTavola rotonda sui Monti Martani ('o) organizzata dall'Agriturist regionaleumbro già nel L978, finalizzataallapreparazíonedi un piano di intervento per la úvitalizzazionedel centro di
Morcicchia,Nella pubblicazionerelativafurono indicatele linee operative di restaurodli beni storici ed ambientaliper il recuperodel pa(71)Art. n. 5 della Convenzione suddetta.
(72)Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano,deliberazionedi Giunta. n.
71 del81311984.
(7r)Comunità Montana dei Monti Matani e del Serano,notan.4739 del26l1,Lll9$.
(74)Agriturist regionaleumbro, Tavola rotonda sui Monti Martani, I1411978.
93
trimonio edilizio esistentee per 1osviluppoeconomicoe socialedell'area
_("y.
Inrelazione al1'attivitàturisticache i pubblici atti operativie promozionaliappenacitati tendonoad incrementare,va sottolineatoche
il turismo a Morcicchiaè già ptaticatoda tempo con gli emigrati che
ritornano nel periododelleproprie ferie. E un turismo dunquescarsamenteincentivantee proprio per questomotivo sembrapiù opportuno
volgerel'attenzione allarcalizzazionedi un piano agrituristico che consentirebbenon solodi individuarenel centrostoricola sederesidenziale ma anchediutllizzare megliole risorsenatuali incentivandoI'agricolturanellecircostantiareecollinati e montane.Lo sviluppodell'agriturismo restituirebbea Morcicchiaun ruolo imooîtante sul territorio
conterminedoveil villaggiopotrebbeesercitare
là propriainfluenzapoichèla praticadi una attività agrituristica,a'corapococonosciutanella
zona dei Monti Martani, costituirebbeuna novità interessante.Tutta
l'aîea, oggi caratterizzata da una preoccupanteinvoluzione socioeconomica,poffebbecosìgoderedi un benessere
soddisfacente,
come
un tempo.A questopropositosembraimportantefermareI'attenzione
sull'atteggiamento
degli organizzatoridi una manrfestazione
estiva,i
quali inconsapevolmente
operanoin sintoniacon le finalità agrituristiche impegnandoin una sfida singolareturisti, agricoltoried allevatori
('u).La manifestazionesi può inquadrarein un programmaagrituristico da realizzarefacilmentenella sua interezza uttlizzandole strutture
già esistentinellazona,comead esempiola buonarete viaria e la relati
va vicinanzadel lagodi Arezzo,la cui presenzaúchiamaturisti e sportivi. Ancora più importanti delleoperedell'uomoper il potenzialesviluppo di una attività di carattereturistico sonole bellezzedell'ambiente naturalecon prati, boschidi essenze
diverse,macchiecespugliose
interrotte da piccoli appezzamenti
coltivati chela curadell'uomoha provveduto a delimitarecon siepivive: un paesaggiod'altri tempi dunque,
( 7 t )S a c c u r o r A N c r r r s M . E . ,M E N N s r 1 4 V . G .S, t o n R rT . , O p . c i t , , c f r , p p . 3 0 4 - 3 2 4 .
(76)La festa, celebratain occasionedel Ferrasosto,è indettì dalla parrocchiache si
avvale della collaborazionedí d:ueSantesi,cioè di due laici amministratóri dei beni della
chiesa, ai quali è affidato anche f incarico di raccogliere i fondi necessariper la manifestazione. Le trattative di questa festa paesanareligiòsae civile var.ianosecàndol'inventiva
dei Santesiche sono eletti annualmente.Nelle precedentiricorrenzeun animaleda cortile
o un agnello sono stati assegnatia chi aveva cènrato con un maggior numero di colpi le
sagomedi legno dei rispettivi animali; nell'ultima occasioneun suino vivo è stato assegnato
in premio a chi ne avesseindovinato il pesoesatto e pertanto i tentativi awentati deituristi inesperti ma desiderosidi vincere il premio, si sono alternati alle affermazioni sicure
degli allevatori.
94
fra collinae montagna,con caratteristiche
in una zonapocoaccessibile
tipiche delle due aree,dove sono ancoravive le ttadizioni, i dialetti,
del territorio negli
le sagreé dove, provvedendoalla riorganizzazione
è possibilesalaspettinatural1urbanistici,culturalie socio-economici,
v agrsar
darc I' equilibrio uomo-ambiente.
Conclusione
I castellidi SantaGiuliana,SanGregorío,Morcicchíasorgonoa quote variabili ra i 100 e i 600 metri di ouota in quell'areacollinaredunque che per le suecaratteristiche- tèmperatutamite, soleggiamento,
fertilità del suolo- è semprestataconsideratail sito più idoneo alla
vita dell'uomo il quale nell'opera di organizzazionee di utilizzazione
ha proweduto a creareforme varie di insediamento.* sparsoe raggruppato- fua cui il castello.
I tre cenri fortificati oggettodella ricerca,con gli appezzamenti
coltivati vicino alle mura, le stradeinterpoderali,rivelanoil ruolo importanteavuto nellaorganizzazione
territorialedi tempi lontani quando per benessere
economicoe potenzamilitare godevanotutti di uguale prestigio.Oggi si differenzianoper condizioniedilizie ed economiche: per SantaGiuliana le caratteristichegeneralisi possonodefinire
senz'altrobuonegrazieall'interventooculatodi una comunitàdi turisti stranieriche hanno restituito víta al castelloisolato fra montagne
ricchedi vegetazione
boschiva.Altrettanto non può dirsi per SanGtegorio ai margini della Valle Umbra, oggi spopolatoin seguitoal sisma
dell'aprilescotsoche ha resoinagibihle abítazioni;la popolazioneche
provvisoriain attesadi riprendere
ha trovato alttoveuna sistemazione
possesso
delleproprie case,continuaad essereimpegnatanellapratica
agricolain qualità di salariati,alle dipendenzedella Societàche gestisceI'azienda.Ben più triste è la situazionea Morcicchia, annidataalle
falde del Monte Martano con appenauna decinadi abitanti. dove I'azionedi recuperoè affidataall'inventivaindividualedegliemigratiche
tornano nel periodo estivo e ai programmidi ristrutturazioneavviati
comunaledi Giano dell'Umbriae in corsodi readall'amministrazione
Irzzazioneda partedella Comunità montanadei Monti Nlartani e del
Serano.
A SantaGiuliana dunquela ripresaè da attribuire al turismo ad
operadi sranieri e alrettanto si potrebbeipotizzareancheper Morciechia, datala presenzadi una famigliatedescadiventatadí reeentepro-
pîretaîra,di una delle casepíù antichedel castello. La situazioneattuale
rendeperò troppo ottimisticala previsionee per ora almenosi può parlare sblodi attività agricolapraticatacomeforma di sussistenzalegata
al consumofamiliare da partedei pochi abítanti, tvttr anziani,che continuanoa coltivarela terradi loro proprietàcosìcomefacevanoun tempo
gli appartenentialleUniversità agrarie.Agricolturasu baseindusriale
è invecequella ptaticataa San Gregorio.
Quanto espostonon significache il fenomenoturistico abbiaignorato questidue castelliper i quali è comunquepiù esattoparlarcdi una
attività affine, quella agrituristicache a San Gregorio si è tentato di
promuoveree che a Morcicchiasi speradi programmare.A propostito
di turismo ed agriturismoè forseopportunofare alcuneconsiderazioni
di caratteregeneralecui si ricollegail diverso stato di conservazione
e di uttlizzazionedei castellicitati che sembradoversiattribuire a quei
rinnovamentisocio-economici,
verificatisiattravetsovari periodi storici, chehannodeterminatoun diversorapportouomo-ambiente.
Nel processodi innovazioneevidentein tutti i settori- urbanistico,agricolo,
industriale,per accennaresolo ad alcuni - il turismo che è il fattore
innovatoreper eccellenzadi questi ultimi anni, è individuabilecome
I'attività più idonea ad una ripresadei centri suddetti, unitamentea
quellaagrituristica.Là doveI'agricolturaè stataquasidel tutto abbandonataedovenon esistonoimpianti industriali,comenelleareedi pertinenzadei tre castelli,è statafacilitatal'invasionedelle .u-pugrré du
parte della gentedi città che per un fatto di moda preferisceoggi trascorrerele proprie vacanzein una abitazionerurale, meglio se antica
ma benesistemataall'interno,e si giustificaquindi l'impegnonell'azione di recuperodi edifici rurali e di castellichecostituisconola ricchezzaambientalee una dellemaggioîrattîattivedel paesaggio
umbro.Non
si può disconoscere
che I'attività turistica più di qualunquealtra è in
gradodi valoúzzarclebeTlezze
paesaggistiche
ed i reperti storico-artistici
su cui in generesi basaI'offerta commercialedi un soggiornopiacevole
e culturalmente interessante. T ali bellezzesi dovrebberosalvaguardare
in modo adeguatopoichèoltre ad essereparimonio inestimabile,rappresentanoI'alternativavalidaper una ripresaeconomicae sociale.Da
ultimo non va trascuratoil ruolo che può averenella ripresadi questi
centri il ricordo dellapotenza di tn tempola cui rievocazionepuò essere stimolante.
Per quanto concerneI'agriturismointeso anchecomepromozione
culturale,socialeed economicadi coloro che vivono nell'agricolturae
dell'agricoltura,è evidentela suapotenzialeimpoftanzaperMorcicchia
96
i cui abitanti,comegià detto, sonotutti dediti ùl'attività,primaria.D'altro canto poichèI'agriturismotende a difenderee valoúzzareil patrimonio ambientale,architettonico,artigianalenonchè gastronomicoalimentareconsentendoalla collettività di usufruiredell'ambientesenza defirîpaîlo,sembraopportunoevidenziarechel'afferm azionedi tale
attività potrebbeconsentirela rcahzzazione
del primitivo programma
agtituristicodi SanGregoriocheprevedevalariaperruradelle antiche
botteghe aftigianee quindi la ripresadi quell'arti gianatodomesticoche
un tempo soddisfaceva
le necessitàdelle comunitàagricole.L'afirgianatova infatti enumeratofra le possibilitàdi ripresae I'agriturismocerca
ovunquedi riattivarlo non solocomeofferta turisticama comesistema
di conservazione
dell'ambiente.Se poi all'atigianato di attribuisceil
potenzialerecuperodei centri storici, sembraovvialapropostaavanzata dallaGiuliani Balestino e da me pienamentecondivisa,di offrire
alla categoria artigtanale<<...facilitazioni
sufficientiper la riappropriazione dell'ambiente
storicodi cui la stessacategoria- curerebbe
/a naturale,spontanea
manutenzione>>
tenendopresenteche al contempo<<si
recupererebbe
(71).
il saperetecnicodei mestieri>>
Semprea propositodell'agriturismova sottolineataI'importanza dell,a
recenteleggeregionalesugli interventí a favoredi questaattività (?t)
riconosciutafonte integrativa dell'agricoltura.Nell'articolo 2 delLastessa
leggel'agriturismo è definito <<..,iniziatiua
di ricezione,ristoro,suago,realizzato con l'eserciziodell'impresaagricola>>
e poichè tale attività opera
nell'ambienteagricoloe quindi nello spazioin generale,il turismorurale diventaoggettodi uno studiogeograficoe ne è giustificatoI'interesse da parte di chi operain questosettore.
A conclusionedi quantoespostova puntualizzatochele areeagricole,comesonoper la precisionequelledei tre castellicitati, presentano risorselimitate a seguitodell'abbandono
dell'agricolturada partedei
contadinie seogni territorio è in gradodi svilupparsieconomicamente
e socialmente
secondola propria îatúra e le condizioniumaneprogrammandol'utilizzazione dellerisorsedisponibili, i territori dei castellisuddetti sembranodestinatia non averealcunosviluppo.Proprio in relazionea questatriste prospettivaè opportunoauspicarela ripresadi attività artigianalíconseguentialla affermazionedel turismo e dell'agriper i castellidi SantaGiuliana, SanGregoturismoche rappresentano
(77)GruuaNr BarrsrnlNo M.C ., L'artigianato conzerccuperodei centri storici europei, in
<Boll._Soc.Geogr. It.> (1984),fasc. 1-6, pp. 133-t39; cfi. pag. 138.
(78)Legge regionale L7l4l\984, n. T.
97
rio e Morcicchia,i due aspéttímoderni del rinnovamentosòcíaleed economicoda cui sembrapòssaderivarèil nuovo assettoterritotiale e la
Le due attività, comesi è potuto conrist?utturazionedellecampagne.
statate,tendonoinfatti uit.ur. strutture di fruizione e di protezione
non soltantomaterialema
dell'ambientechegarantiscal$un benessefe
t socio-culturale.
anchepolitico-economico
BIBLIOGRAFIA
Acnorr F.M., Agriturismo.Problernigiuridici,posibilità e limiti operatiui,Bologna,
1.977,pp. 265.
Edagricole,
delk città e del con'
Bsrronfl é. e Manroryfi.,Illusttzzioni storichee topogralicbe
tad.odiPerugia,ms.l42l dellaBibl. Augustadi Perugia,cc.3l0'3Ll-312.
H., FoNoIM., PonreA., La casaruralenell'Umbria,
F., Dsspr,{Nouts
BoNasnna
Firenze,Olschki, 1955,Pp. 219.
Città di Castello,Un. Art Grafiche,1963,pp. I02.
BnrzrannruG.,IJnzbertide,
Ceccps6R., Ctassie conuni ruralinelMedioEoo italiano,Firenze,Le Monnier,
voll. 2.
1,906-1,909,
per aridi e la suadiflusionenel tenitorio
CepassoG., La raserianisura ruedioeaale
per Archivisti e Bibliotecaridelspeciale
<Annali
della
scuefu
in
t'olignate,
I'Universitb>,Roma, 1966,pp. 125-1'30.
dl uitadsisana,Grottaferrata,CollegiS. BonaventuCnNcrC., Docunentazione
voll. I, II, II, pp. t236 + 486.
Aquas,1974-75-76,
raead Claras
Paris,Colin, L969,pp. 573ornbfiennes,
H., Campagnes
DespLeNeuss
L892,pp. 283.
Fausr L., Caltettie uille dell'anùòoconadoe distrettodi Spoleto,ms. pressoBibl.
com.di Spoleto.
Assisi,tip. Zubboli, 1950,pp. 230.
FonrmrA., Nouauita di S. Francesco,
storicadcllesediuruane.I castellidel contadofiorentino
R., Geografia
FRaNcovrcs
nei secoliXII e XIII, Firenze,Le Monnier, 197J.
Grulrlu BemstnINloM.C., L'artigianatocone recuperodei centristoricieuropei,
in <Bol1.SocGeogr.It.> (1984),fasc.1-6,pp. t3)-t39.
GnessnruLussaNa8., lvlontiMartani,Paesagio,ambiente,economia,in <Annali
n. I, Univ. Perugia;1969,pp' 257'
Fac. Economiae Cogrmercio>,
umaninel contadodi Assisi,ín
degli
insediaruenti
A.,
Per
tipologia
una
GnoHueNN
Assisi,Soc.intern.Stu<Atti V Conv.Intern.Assisi,13-16ottobre1977>>,
Tip. Porziuncola,1978,pp. 183-239.
di Francescani,
GnonlraNNA., Città e territoriotra Medioeuoed età moderna,Perugia,sec.XIil'
XIV, Perugia,Volumnia,1981,tomi 2.
98
Isrrr, Censimenti
delk Popolazione,
anni 1861-19g1.
Ltp_pt
Boxcauwc., umbria.sintesimonografica,
in <<L'universo>,
XLIV (1964),
I, pp. I-44; 2, pp.233-278.
LoII _B-,,Il gruppomontuosod.elMonteMartano,in <Boll. Regio Com. Geol.>>
(1917),pp. 103-146.
Mac_acruomr
P., Agriturismo,teoriaed esperienze,
Bologna,Edagricole,1975, pp.
22.
MruccrueA., variazioniclimatiche
nell'Italiacentrare,
c.N.R., vor.IX, 1942,pp.
200.
MENIvsrLe
V., Valorizzazione
e riqualilicazione
dei tenitori agricoliin lunzioneturistica,in <<L'Italia
agricolar.(1916),12, pp. L6-47.
MsNNsu-aV., SroreRtT., Edilici produttiuie-tàniturionei rapportiesteticocostruttiuo, funTiona/e,econorztico,
in <<AnnaliFac. Agratia,Unìv. perugía>>,
1976,
XXXI, pp.335-363.
MrMsrEnoAcntcorruRaE FoRESTE,
La aalorizzazione
agrituristica
delk rTxontagna
appenniftica,
I974, pp. 23.
Mtna G., Alcune resistenze
nell'econontia
perugina.Misuree rnoneteall'inizio dell'etàmoderna,
in <<AttiVII Conv. StudiUÀbri, Gubbio 1969>>,
pp. IL7_1.45.
Mne G., Aspettidi uita economica
nel|Assisidi s. Francesco,
in uAttiù conv. Intern.Assisi,1l-16 ottobreL977>>,
Assisi,Soc.Intern.StudiFrancescani,
Tip.
Porziuncola,
1978,pp. 123-179.
MocHio_Nonv
s., L'umbria bizantina,
in <L'umbria nellastoria,nellaletteratura,
nell'arte>,
Bologna,
Zanichelli,
1954,pp.57-77.
_
onswr G., Prospettiue
di suiluppoeconomico
à iociatedel cornuned.iMassaMarta1975,pp.22.
^ na, T2dt,_Ist.AgrarioStatale<A. Ciuffelli>>,
PetEu,eL.v. e RaMsornF., Bailìee lrazionigeograliche
àit ttoltorio dì Assisi.Due
diueniaspettidi partizioneterritoriale,in nAtti * conrr. Studi umbri. Gubbio
7976>,pp.459-473.
Iìccorpesso*C.,Lepianteet i ritratti dettecittà e teryedell'[Jrnbriasottoposte
al gouemo
Perugia,
a
cura_di
Cecchini
G.,
Roma
1963,
pp.307,
Taw.
LXV-.
^
li
PRrncrpr
P., secondocontributoallo studiodei fenomenitoÀîri dtlt;tJnbria (catena
dei
Monti
(Iglj),IX, pp. 49-65.
Sotterraneo>
_
\artan), in <<Mondo
RrcroNEopr,r'unrsRrA,
c,asae centristorici,Firenze,valreccÉi,L977, pp.262.
RtccenolR., Mernoriaìllustratiuadellacartadelk utilizzazione'del
suolò'deil'flmbria,Roma,C.N.R., 1966,pp. I40.
RossrR. e Benrornr,r-1M.,Arabienterurale,una nuouorisorsaper il turismo, Ro.
ma, Agriturist,1,972,
pp. 19.
Seccsron ANcnrrsM.E., Le caseseconde
in [Jmbria,in <L'Universo>>,
(1978),
LXIII, n. 4, pp. 785-848;
n. j, pp. 1001-1056;
n. 6 , p p . 1 2 5 7 - 1 3 1 0 .
Saccnros ANcErrs
M.E., MpNNEu,e
V.G., Sroranr
T., I Monti Martani. Il contributo dell'agriturismo
per la riualutazione
(1979),
del tenitorio,in <<L'Universo>
n. 2, pp.257-322.
Sarusr
A., Docunenti storici inediti, Foligno, Stab. Tip. Sgariglia, Ig79, pp. 52g.
TasaRRrNJr
M., L'Urnbria si racconta.Dizionario, uol. i, A-D, pp. 55g; uól. tt, E_
O, pp. 502; vol.III, P-2, pp. 620.
- Appunli storici intorno alln piccola chiesapostapresso
il castellodi Sal Gregorio
scritti dal can, D, GiuseppeElisei, in <Atti Acc.-ptoperzianadel subasio>,-vol.
I I I , A s s i s i ,1 9 0 9 - 1 6 p
, p. 105.
qct
t- Itinerarispoletinin. 4. Da Spoletoa MassaMartana,a curadi NssSIS' e CrccaRowlS., XXVI settimanadi Studi sull'alto medioevo,Spoleto,Panettoe Petreti, 1978,pp. 102.
Arch. Catt. Assisi,fasc.II, n. )6 e n' 40.
Arch. Catt. Assisi,f.asc-III, n. )2.
fuch. com.Assisi,H 17, f..88v; H 18,f 256v;H 27, f. I05r.
TitI,4l,1863;Tit I, 28, 1850;Tit. III, 25,1847;
fuch. com.Gianodell'Umbria,
Tit. III, l), 1835;Tit. XV[I, 10, 18]0'
Arch. Vat., Inr.et exit., N 228,f.. L2.
100