ritratto di spalle - Teatro di Messina

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ritratto di spalle - Teatro di Messina
RITRATTO DI SPALLE
di Rocco Familiari
Regia e interpretazione: Viviana Piccolo
Progetto luci: Tiziano Ruggia
Scene: Alessandro Martinelli
Musiche : Carlo Cenini
E’ la prima opera pubblicata da Familiari. Scritta nel 1973, lo stesso anno cioè
in cui l’autore ha esordito come regista con I tessitori di Hauptmann, alla Sala
Laudamo (il protagonista era Walter Manfrè, e vi era anche, in una particina,
un giovanissimo Nino Frassica), uscì nella prestigiosa collana All’insegna del
pesce d’oro delle edizioni Scheiwiller, nel 1977, l’anno dopo la fondazione, da
parte di Familiari, del Festival Internazionale del Teatro di Taormina.
E’ un “monodramma”, messo in scena per la prima volta nel 1974, come
precisato in una nota del volumetto, in casa di Adele Fortino, interpretato da
Giovanna Conti, con una colonna sonora di Nicolò Castiglioni e la regia dello
stesso autore. Sempre nel 1974 ne è stata trasmessa una versione
radiofonica (su Rai 3), e successivamente Familiari ha curato la regia
televisiva del testo per la messinese “Telespazio”, con la stessa interprete.
E’ stato ripreso da Aldo Trionfo, che nel 1982 aveva tenuto a battesimo
Familiari con la sua splendida realizzazione di “Don Giovanni e il suo servo”
(con
Andrea
Giordana
e
Giancarlo
Zanetti).
Lo
spettacolo
venne
rappresentato (insieme con un altro monodramma, La caduta, interpretato da
Virgionio Gazzolo) al “Teatro dell’Orologio” di Roma, nella stagione 1984/’85,
con Laura Cardile, scena di Giorgio Panni, musiche di Paolo Terni.
E’ inserito ora nel volume che raccoglie l’intera produzione drammaturgica di
Familiari: Teatro, Gangemi editore, 2008, Prefazione di Krzysztof Zanussi,
Introduzione di Dario Tomasello, con due scritti di Aldo Trionfo.
ROCCO FAMILIARI
Ha esordito come regista a Messina nel 1973, con I tessitori di Hauptmann
(alla Laudamo), che, pur inserendosi in un percorso già tracciato dal CUT di
Fulchignoni, Celi, etc, innovò profondamente la scena messinese, rifacendosi
ai moduli delle avanguardie teatrali degli anni settanta. Familiari ha ricostruito
la temperie di quel periodo in un articolo dal titolo L’avanguardia romana in…
Sicilia, apparso sul n. 1/2005 di inScena. Successivamente diresse (sempre
alla Laudamo) I ciechi e Escurial di de Ghelderode, U Tamburu,
appositamente commissionato al poeta Nino Pino, e, infine, Le Baccanti, per i
teatri greci della Sicilia, al successo del quale seguì la proposta, da parte della
regione Sicilia, di fondare a Taormina il Festival Internazionale del Teatro,
che Familiari diresse dal 1976 al 1980, ospitando al Teatro greco-romano i
più grandi nomi della scena mondiale, da Brook a La Mama, dal Living a
Besson, ad Arias, Savary, Gruber, etc. Dopo il 1980, trasferitosi a Roma, si è
dedicato esclusivamente alla scrittura.
Il Teatro di Messina ha ospitato diversi spettacoli realizzati sui testi di
Familiari, intervenendo, in alcuni casi, anche nella produzione: Don Giovanni
e il suo servo, Herodias, L’altra metà, Orfeo Euridice, Il Presidente, Agata (da
questo dramma è stato tratto il film Il sole nero, diretto da Zanussi, con
Valeria Golino).
Più di recente Familiari ha presentato (alla libreria Mondatori) i suoi romanzi,
editi da Marsilio, L’odore, nel 2007 e Il sole nero, nel 2008, e, all’Accademia
Peloritana, nel 2009, il volume Teatro, edito da Gangemi (con un’introduzione
critica di Dario Tomasello), che raccoglie tutta la sua produzione teatrale e
saggistica.