Grazie ai suoi lettori e a Faliero Sarti conosciuto nel mondo per le

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Grazie ai suoi lettori e a Faliero Sarti conosciuto nel mondo per le
Grazie ai suoi lettori e a Faliero Sarti conosciuto nel mondo per le sue
sciarpe sempre molto fashion, torneranno a nuova vita le poltrone
appositamente create per la Biblioteca nazionale negli anni Trenta.
Vero esempio di interior design ante litteram e raro esempio in Italia di progetto unitario (edificio e
arredi) per una biblioteca, saranno finalmente restaurate le storiche poltroncine delle Sale di
Consultazione della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Lo saranno grazie a un'idea nata dalla generosità dei lettori della Biblioteca a cui si è unita la
fondamentale sponsorizzazione della Ditta Faliero Sarti, celebre nel mondo della moda per le sue
sciarpe e per i suoi tessuti.
La somma offerta da Faliero Sarti, grazie a Monica Sarti, stilista della Linea Accessori, permetterà
di restaurare tutte le 150 poltroncine delle Sale di Consultazione e dei Manoscritti, mentre la somma
raccolta dai lettori permetterà il recupero anche delle poltroncine danneggiate della Sala di lettura.
Il Personale e il Direttore della Biblioteca ringraziano quanti hanno contribuito, dimostrando il loro
attaccamento all’Istituto, e in particolare Monica Sarti e Sylvie Bonas per l’entusiasmo con cui
hanno accolto la nostra proposta di sponsorizzazione, Artemisia Calcagni per l’Associazione Amici
della BNCF e Maria Pia Paoli per l’Associazione dei lettori, e infine Giuseppe Giuliani, per la
perizia con cui ha condotto il restauro delle poltroncine,.
Qualche notizia in più sulle poltrone:
Le poltroncine, come tutti gli arredi interni della Biblioteca, costituiscono una significativa tappa
nella storia dell'arredamento. Dal progetto iniziale dell'edificio alla sua realizzazione trascorrono
diversi lustri, che mutano le priorità linguistiche in architettura e nelle arti decorative, conoscendo
inoltre la nascita del design. Fu lo stesso Cesare Bazzani, che ha firmato il progetto della Biblioteca,
ad affidare lo studio dell’arredo a Italo Mancini, fedele e giovane collaboratore esterno, che Ulisse
Tramonti nel suo saggio su Gli arredi della BNCF (in 1861/2011 L’Italia Unita e la sua Biblioteca.
Firenze, Polistampa, 2011) definisce “assolutamente attento alle proposte innovative di arredo che
la rivista Architettura e Arti Decorative diffondeva attraverso le sue pagine”. Nello stesso scritto,
sono così descritti gli arredi delle Sale di Consultazione: “Nelle Sale di Consultazione al primo
piano l’arredo aveva una valenza rappresentativa e conforme all’importanza, alla severità e
all’utilità del luogo. [….] Per la consultazione si trovano grandi tavoli in legno di noce progettati
con razionale semplicità, e dove ogni postazione di lettura era segnata da una sorgente luminosa,
costituita da uno stelo bronzeo portante una calotta di vetro opalino, prodotto dalla ditta milanese
Fontana Arte. Le avvolgenti sedute, ancora presenti, riflettono in chiave moderna il disegno
dell’antico klismos greco, la seggiola priva di braccioli, ma con profondo schienale curvilineo a
suggellare qui l’isolamento del lettore. “