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CULTURA ITALIANA CONTEMPORANEA MODULO 4. MASS MEDIA IN ITALIA: ISTRUZIONI PER L’USO Arianna Alessandro [email protected] BLOCCO 2. La lingua italiana nei mezzi di comunicazione di massa Arianna Alessandro [email protected] 2 LINGUA E MEDIA Varietà nell’uso della lingua italiana nei mezzi comunicazione: la lingua varia a seconda del mezzo usato. di Mezzi scritti: giornale, fumetto Mezzi orali: radio, telefono Mezzi audiovisivi: cinema e televisione Mezzi elettronici: computer New media (“nuovi mezzi”): internet, posta elettronica, cellulare Lettura di approfondimento: Rossi, Fabio “Lingua e media”, Enciclopedia dell’Italiano (2010), Treccani.it – L’Enciclopedia Italiana http://www.treccani.it/enciclopedia/lingua-e-media_(Enciclopedia_dell'Italiano)/ 3 VARIAZIONE NEL TEMPO LA LINGUA DEI GIORNALI Fino alla metà del 1900 prevale la tradizione letteraria colta, con l’uso di una lingua contenuta e sorvegliata: lessico letterario-burocratico, morfologia standard, sintassi complessa. La lingua inizia a cambiare a partire dalla fine degli anni Settanta (1976 nasce il quotidiano La Repubblica) Oggi (cambiamenti sociali e influsso di televisione, radio ed internet): • vistosa contaminazione tra linguaggi: metafore sportive negli articoli di politica (autogol, prendere in contropiede, scendere in campo), metafore belliche negli articoli di sport (attaccare, invasione di campo, offensiva, retroguardia, serrare i ranghi, tattica, trincea), ecc. • notevole modernizzazione della lingua rispetto al passato e stile brillante (Dardano, 1981): interscambio di ambiti lessicali e agilità sintattica. 4 VARIAZIONE NEL TEMPO LA LINGUA DEI GIORNALI • il lessico: termini stranieri (gay); colloquialismi; neologismi semantici (chattare); stereotipi; lessici specialistici. • la sintassi: brevità; paratassi e semplificazione del periodo (poche subordinate); sintassi nominale soprattutto nei titoli (es. “Francia: scontri e feriti per l’ambientalista ucciso”); si preferisce l’indicativo al congiuntivo. • la retorica: stile burocratico; allusività ed espressività; discorso diretto e citazioni; tecniche di posticipazione del tema. • l’influsso della lingua della televisione ha sostituito quello della lingua letteraria (“spettacolarizzazione” della notizia) • presenza della “componente oralizzante”: ampio uso di costruzioni e strutture tipiche del parlato, soprattutto nella lingua dei quotidiani online. Lettura di approfondimento: Bonomi, Ilaria “La lingua dei giornali”, Enciclopedia dell’Italiano (2010), Treccani.it – L’Enciclopedia Italiana http://www.treccani.it/enciclopedia/lingua-dei-giornali_(Enciclopedia_dell'Italiano)/ 5 VARIAZIONE NEL TEMPO LA LINGUA DEI GIORNALI Specificità della lingua dei quotidiani online: • rapidità, che in alcuni casi implica la presenza di errori di sintassi, ortografia e punteggiatura (“imbarbarimento dell’italiano”) e scarsa rielaborazione critica della notizia. • semplificazione, accorciamento e informalità. • testo aperto che può essere modificato infinite volte (aggiornamento continuo). • il lettore può commentare ed essere parte attiva. • il testo è composto da blocchi (ogni articolo deve essere chiuso e finito) e molto importanti sono i link (struttura a rete e non più lineare). • grazie alla lingua e allo stile comunicativo più immediato i quotidiani on-line, rispetto a quelli cartacei, stanno conquistando un sempre maggior numero di utenti. A questo si vanno ad aggiungere la facilità di reperimento, di fruizione ed, infine, la possibilità di interagire in tempo reale. 6 LINGUA E MEDIA L’ “IMBARBARIMENTO” DELL’ITALIANO CONTEMPORANEO Giornali, televisione, messaggi scritti con i telefoni cellulari, posta elettronica e altre applicazioni di Internet sono oggi accusati di aver provocato l’imbarbarimento della lingua italiana, con la presenza di errori di sintassi, ortografia e punteggiatura (sempre più frequenti errori quali l’apostrofo in casi come un’altro, la virgola che separa il soggetto dal predicato, ecc.), forestierismi, dialettalismi, indicativi al posto di congiuntivi (penso che è meglio, se lo sapevo ci venivo), ecc. È vero che nella lingua usata dai media si osserva un progressivo avanzamento del parlato informale (e soprattutto dialogico), il quale si è andato sostituendo a usi un tempo propri della lingua scritta di media o alta formalità (si pensi allo stile brillante dei giornali, alla conversazione disinvolta dei dibattiti radiotelevisivi e all’abbattimento delle barriere sociali in alcuni messaggi di posta elettronica). Tuttavia, secondo molti linguisti, più che generare tali usi, i media li rispecchiano, riflettendo la lingua che utilizza 7 la società italiana. LINGUA E MEDIA LA LINGUA DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE: DA “MODELLO” A “SPECCHIO” Importante funzione dei media come propagatori di usi linguistici e modi di dire: se nel passato i mezzi di comunicazione hanno svolto un’importante funzione di modello o “scuola di lingua”, oggi hanno assunto quella di “specchio delle lingue” (Simone, 1987). 8 LINGUA E MEDIA LA LINGUA DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE: DA “MODELLO” A “SPECCHIO” FUNZIONE DI MODELLO O “SCUOLA DI LINGUA” Soprattutto i media non scritti -a partire dalla radio nel 1924, seguita dal cinema sonoro dal 1930 con i film americani doppiati e poi soprattutto con la televisione dal 1954- sono stati nel corso del Novecento la scuola di lingua per milioni di italiani, ancora in larga parte analfabeti e abituati a parlare quasi esclusivamente in dialetto, favorendo il processo di alfabetizzazione con la diffusione di un italiano comune ed omogeneo a livello nazionale. 9 LINGUA E MEDIA LA LINGUA DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE: DA “MODELLO” A “SPECCHIO” FUNZIONE DI “SPECCHIO DELLE LINGUE” Attualmente il parlato televisivo, radiofonico e cinematografico tende a riprodurre la lingua reale, quotidiana, spontanea rispecchiando le molteplici varietà che essa presenta, incluso quelle regionali e dialettali (“specchio delle lingue”). All’italiano standard, totalmente rispettoso delle regole grammaticali, si è sostituito il cosiddetto “italiano dell’uso medio” (Sabatini, 1997). 10 LINGUA E MEDIA LA LINGUA DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE OGGI A livello lessicale, assistiamo oggi a fenomeni come: • il ricorso a termini e formule preconfezionate e pronte all’uso, con scarso valore semantico, che producono una lingua di plastica, ripetitiva e piena di luoghi comuni (Masini, 2003): allucinante, intrigante, mitico, megagalattico, riportare una contusione • uso di neologismi prodotti e propagati dai media di durata effimera: allucinante, intrigante, mitico, megagalattico, riportare una contusione, ecc. • uso di sintagmi giustappositivi nome-nome: discorso-bomba, governo fantoccio, legge truffa. • uso di termini e formule televisive che passano alla lingua comune: bucare il video o lo schermo, consigli per gli acquisti, di tutto di più, gabibbo, mi consenta, new entry, standing ovation, top ten, tronista, ecc. Lettura di approfondimento: Rossi, Fabio “Televisione e lingua”, Enciclopedia dell’Italiano (2011), Treccani.it – L’Enciclopedia Italiana http://www.treccani.it/enciclopedia/televisione-e-lingua_(Enciclopedia_dell'Italiano)/ 11 LINGUA E MEDIA RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Bonomi, Ilaria, Masini, Andrea e Morgana, Silvia (a cura di) (2003), La lingua italiana e i mass media, Roma, Carocci. Dardano, Maurizio (1981), Il linguaggio dei giornali italiani. Con un saggio su “Le radici degli anni Ottanta”, Roma - Bari, Laterza. Masini, Andrea (2003), L’italiano contemporaneo e la lingua dei media, in Bonomi, Id. & Morgana 2003, pp. 11-32. Sabatini, Francesco (1997), Prove per l’italiano ‘trasmesso’ (e auspici di un parlato serio semplice), in Gli italiani trasmessi: la radio. Atti del Convegno (Firenze, Villa Medicea di Castello, 13-14 maggio 1994), Firenze, Accademia della Crusca, pp. 11-30. Simone, Raffaele (1987), Specchio delle mie lingue, «Italiano e oltre» 2, pp. 53-59. 12