1 IL PECCATO. “Dio ti ama” è il tema che abbiamo annunciato la

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1 IL PECCATO. “Dio ti ama” è il tema che abbiamo annunciato la
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IL PECCATO.
“Dio ti ama” è il tema che abbiamo annunciato la settimane passata. Dio si é affacciato sulla tua vita, ha
fatto lui il primo passo per venire da te, per cominciare con te una storia di alleanza.
Se Dio ci ama, come mai non lo sperimentiamo?, Perché esiste il male?
Perché esiste il peccato!
1)Cos’è dunque il peccato?
1. Il testo della genesi che abbiamo letto ci dice dunque che è tentare di essere come Dio e che è
una ribellione contro di lui.
2. Il vangelo di Giovanni amplia questo significato dicendo che è non credere in lui, non
accoglierlo (Gv1,4-5) e che è una schiavitù (Gv8,44).
3. E’ l’allontanamento dal creatore, per intraprendere un cammino di indipendenza e di ribellione
di cui presto si vedranno le conseguenze.
4. E’ una schiavitù: “ Chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Gv8,44) Il peccato ci
rovina ci ammazza ci distrugge. Ci sembra di fare qualcosa di bello di piacevole e invece ci
scaraventa nella morte e nella rovina. Tre esempi:
a. Il figliol prodigo (Lc 15,11-32): il peccato ci fa perdere la dignità dei figli di Dio.
b. La donna curva (Lc 13,11-13) : Il peccato che è un ripiegarsi su sé stessi, ci impedisce di
muoverci liberamente.
c. Il paralitico (Lc 5, 18-26): Il peccato ci paralizza con catene invisibili.
Ma come ci si arriva al peccato?
2)La brutta notizia
Abbiamo un grande nemico Satana: L’uomo ha un nemico che non può vincere, che è più forte e più
intelligente di lui: Satana. (Mt 12, 24-26). La morte non è stata creata da Dio, ma è entrata per invidia
del demonio.
In che modo Satana ci porta al peccato? Attraverso la paura della morte.
3 ) Paura della morte. Eb2,14-15
Secondo questo versetto veniamo a sapere che ciò che condiziona la nostra vita più che la morte é la
paura della morte. La paura della morte impone la sua signoria sull’uomo lungo tutto l’arco della sua
vita, per cui l’uomo finisce per non vivere più in funzione della vita, ma in funzione della morte.
Ma cos’é realmente la morte? Diciamo che la morte non é tanto un evento biologico, ma antropologico.
Tutti i giorni e tutti i momenti infatti il nostro confronto con la morte é attuale.
Ogni giorno affrontiamo situazioni che ci mettono alla prova, che si rivelano una incognita e che si
possono definire come esperienze di morte. Umiliazioni, possibilità di perdite, di disastri, di
abbassamento. La realtà da una parte ci fa’ un appello a superare noi stessi, e dall’altra ci dice tanti no,
tanti no alle nostre aspirazioni e desideri.
Cosa fa la paura della morte? Ci ispira le soluzioni per contrastare la morte e spingerci al peccato.
Sempre le soluzioni della paura della morte hanno a che vedere con avere di più e essere di più: la
ricchezza e il potere. Sposando questi desideri alimentiamo le nostre passioni, e diamo fiducia più a
queste cose che alla parola di Dio. Ascoltiamo di più questa voce della paura piuttosto che la voce di
Dio. Si ripete in noi il primo peccato dei nostri progenitori che hanno ascoltato più volentieri la voce
del nemico di Dio, raffigurato nel serpente, proprio perché questa antiparola si insinua , striscia
subdolamente, fa leva sulla sensazione di frustrazione che viene dalla proibizione di Dio e alla fine
stringe la coscienza in una tale morsa che non si può fare altro che disobbedire a Dio. Ecco il peccato
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non è tanto la singola trasgressione, quanto l’aver impostato una vita non sull’obbedienza alla parola,
ma sull’obbedienza a un altra voce che si maschera e si confonde come una voce che viene da sé stessi
o dallo stesso Dio. Infatti Paolo dice che satana è un angelo di luce, ci inganna per bene facendo passare
per bene quello che è male. Il Diavolo quindi nonn agisce direttamente nella nostra anima. Non può
perché l’anima è creata a immagine di dio, quindi deve usare uno stratagemma, lo stratagemma è la
paura della morte. quando l’uomo ascolta la paura della morte inizialmente gli sembra di avere
azzeccato la strada giusta, di avere incontrato la soluzione: prende il frutto dall’albero, vede che
proprio è succoso e polposo e che darà sicuramente la felicità, poi lo azzanna e li’ si aprirono gli occhi:
l’uomo si accorge di essere nudo, dice la scrittura, cioè si accorge di non essere affatto Dio e di essere
diventato schiavo della paura. E si nasconde.
Così dice il magistero:” L’uomo, tentato dal diavolo, ha lasciato spegnere nel suo cuore la fiducia nei
confronti del suo creatore e, disobbedendogli, ha voluto diventare ‘come Dio’ senza Dio, e non secondo Dio
(cf Gen 3,5). Così Adamo ed Eva hanno perduto immediatamente per sé e per tutti i loro discendenti, la
grazia originale della santità e della giustizia”(compendio CCC,75)
4)Tipi di peccato
4.1) Dieci comandamenti.
1) Uno solo ti ha salvato e ti è venuto incontro. Non avrai altro Dio fuori di questo.
2) Non lo offenderai, quindi. Né gli mancherai di rispetto, perché non avrebbe senso.
3) Lui ti ha liberato dal faraone, non ti lascerai dominare dall’ansia perché è il faraone, il segno è il
riposo settimanale.
4°: La vita è un dono, il segno è il papà e la mamma.
5°: la vita non è tua non la puoi dare e non la puoi togliere.
6°: la vita è comunione, tutto ciò che non porta alla comunione è morte.
7°: la vita non la puoi prendere, la puoi solo ricevere.
8°: La vita si manifesta come decide lei di manifestarsi, non puoi dire una cosa diversa dalla realtà
come è.
9° e 10°: La vita si dona a ciascuno in un modo differente, Non invidiare gli altri.
4.2)I vizi capitali
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Superbia= mettersi al di sopra degli altri e al posto di Dio.
Avarizia= Identificarsi con ciò che si ha, pensare di averne assoluta proprietà e non
condividere, non usare le cose per comunicare.
Invidia= Fare guerra al dono dell’altro.
Ira= Voler cambiare la realtà con la forza, anche quando non si può o non si deve.
Lussuria= usare la realtà, non amarla.
Gola= Volere più vita di quello che è necessario.
Accidia= Volere il dono della vita senza fare niente.
4.3) Tipologia biblica.
Qui abbiamo poco tempo prendiamo semplicemente un testo biblico per fare un esame di coscienza.
Gal 5,18-21
Risultati della carne:
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Fornicazione: Rapporto sessuale illegittimo. Bisogna fare un atto di fede: il rapporto sessuale
per il cristiano è legato all’amore di donazione, quindi al dono dello spirito Santo. Fuori di
questo è un esercizio di potere, è uso del corpo in maniera separata dall’anima. E’ costringere
l’anima a non nutrirsi più di Dio, ma di una cosa.
Impurità: Dio è puro e lui solo è vita. Tutto ciò che porta alla morte, alla sterilità, al non
produrre la vita intorno a me, tutto ciò rende impuro. Se non facciamo un buon uso della
televisione, di internet, se frequentiamo amicizie che ci portano a perdere tempo, se non ci
poniamo in un atteggiamento critico davanti alla cultura, al potere, siamo impuri.
Libertinaggio: E’ farsi le leggi a proprio uso e consumo. Non solo disobbedire alle leggi. Di
solito non ci si riesce a disobbedire alle leggi in pieno. La coscienza rimprovera. Allora si
cambiano le leggi. Ma si possono cambiare le leggi degli uomini, ma non quelle di Dio. In questo
senso libertinaggio non è solo farsi delle leggi più blande che giustifichino il debosciamento,
ma anche fare delle leggi più rigide, come se dipendesse da queste il darsi la salvezza.
Idolatria: porre le qualità di Dio in qualcuno o qualcosa e adorarlo.
Stregoneria, Magia: Cercare di controllare e di dirigere il reale attraverso l’occulto. Cercare di
avere potere sul reale attraverso il controllo delle forze – energie di pertinenza di Dio.
Inimicizia: Capacità di avversare qualcuno o qualcosa, desiderio di distruggere, non tollerare.
Discordia: contraddire, fare sempre il bastian contrario, non darla mai vinta
Gelosia: l’altro o le cose appartengono a me, e nessuno ci deve ficcare il naso. Gli altri sono
potenziali avversari da eliminare. Invece tutto è dato come dono, e io non devo possederlo.
Dissensi: Intrighi, agire di nascosto con doppi fini.
Divisioni: E’ una ribellione politica all’interno della comunità
Fazioni: dare a qualcuno una autorità che non gli è stata data da Dio. E’ creare una leadership
alternativa all’autorità eletta da Dio. Anche eresie: cioè distorcere la dottrina autentica,
distorcere la buona notizia.
Invidia = fare guerra a chi ha ed è ciò che io non ho e sono.
Ubriachezza: Stonare la propria coscienza, stordirla, fargli avere per forza certe risonanze e
non avere certe altre con l’uso di qualcosa di esterno. Lasciare che qualcosa eserciti potere
sulla coscienza.
Orge: L’aspetto collettivo della fornicazione. Il sentirsi collettivo che si vota alla soddisfazione
di sé stesso; che esercita potere su sé stesso.
Abbiamo preso solo questo tipo di elenco perché è molto pratico e ci aiuta a fare subito un esame di
coscienza e a prendere una risoluzione in vista dell’effusione, di prendere le distanze da questo tipo di
cose.
5) Il salario del peccato è la morte.
Non tanto come atto che dura comunque un istante, ma come stato, una situazione di morte cronica.
Immagini di questa situazione sono le malattie, le malattie sono simbolo della morte del peccato, non
intese nei riguardi del singolo uomo , ma dell’uomo in generale.
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Il lebbroso ( Lc5, 12-14) la morte deturpa la nostra vita e ci impedisce il rapporto con gli altri e
con il mondo.
Il cieco ( mc 8, 22-26) Vivere nelle tenebre è già vivere nella morte
Il sordomuto ( Mc7, 31-37) Il peccato interrompe la comunicazione con Dio e con gli altri.
L’emorroissa ( Mc 5, 25-34) Il peccato ci indebolisce e ci svuota.
La figlia di Giairo ( mc 5, 35-42) Il frutto del peccato è la morte, ma Gesù è il vincitore.
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6) Le vie di redenzione dal peccato.
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Il pentimento
La prevenzione
L’affidarsi alla chiesa.
I sacramenti.
BIBLIOGRAFIA
MERLO P., Vi darò un cuore nuovo, ed. rinnovamento dello Spirito Santo.
SPICACCI V., Gesù di Nazareth una buona notizia?, Ed Ancora.
Martini C.M., I frutti dello Spirito,