Ortopedia, la parola al Tar prima della nuova

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Ortopedia, la parola al Tar prima della nuova
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48 .Riviera Albenga
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE 2016
La protesta
Ferrentino (Cgil): fondamentale il reintegro dei lavoratori
Ortopedia, la parola al Tar
prima della nuova gestione
Dopo il responso sul ricorso, l’analisi dell’offerta del Policlinico di Monza
LUCA REBAGLIATI
ALBENGA
La parola torna ai giudici, poi di
nuovo alla Regione per approfondire l’offerta economica giudicata «anomala» dalla commissione, quindi la pallina tornerà nel campo del Tribunale
amministrativo che il 20 novembre si esprimerà anche sul
secondo ricorso. Cioè sul primo
(quello di Gsl contro la revoca
della convenzione), perché in
realtà il secondo è proprio quello per cui la sentenza è attesa
per domani: quello presentato
dal Centro ortopedico ligure
(erede di Gsl) contro la proroga
del bando. Dopo l’apertura delle buste ed il successo sub judice (per via del ribasso anomalo
di oltre il 20%) del Policlinico di
Monza, l’assessore regionale
Sonia Viale mostra ottimismo,
anzi entusiasmo, e sembra considerare chiusa la partita, rivendicando di aver mantenuto
fede alle promesse. «Impegno
mantenuto – scrive la vicepresidente -. Io ho fatto il mio dovere dando indirizzi precisi su
salvaguardia dei posti di lavoro. Ma i demolitori della sanità,
cercatori di facili consensi sulla
salute, ora staranno cercando
altri argomenti. Io vado avanti
con la riforma della sanità e con
determinazione a risanare la
difficile eredità della precedente gestione politica».
A cambiare le carte in tavola
potrebbe essere il Tar, se domani accettasse il ricorso di
Col, secondo classificato con
una proposta presentata prima
della proroga ed escludesse di
fatto i vincitori brianzoli, che
hanno depositato la busta successivamente.Una partita di
ping pong in cui i lavoratori temono di recitare la parte della
pallina, che prende botte da
una parte e dall’altra. «Qualunque cosa decidano i giudici e
comunque vadano gli approfondimenti disposti dalla Regione, l’unica cosa che importa
è che l’attività riprenda al più
presto – afferma Ciro Ferrentino (Cgil) -. Il fatto che sia garantito il reintegro dei lavoratori è
importante, anzi fondamentale. A questo punto aspettiamo
di poterci sedere a un tavolo
per discutere con il gestore,
Villanova, la rivolta contro le sanzioni
“Ho già preso sette multe
per colpa dell’autovelox
Vado al lavoro per pagarle”
L’ex reparto di ortopedia del Gsl di Albenga
nuovo o vecchio che sia in base
alle decisioni che saranno prese
da chi di dovere». Ad attendere
con ansia la riapertura del reparto è anche la clinica San Michele,
che spera nella ripresa dell’attività di riabilitazione, ma secondo
Ferrentino il discorso è ancora
più ampio. «Bisogna capire al più
presto quali saranno i contenuti
della riorganizzazione della sanità ligure – afferma il sindacalista
-, sapere cosa sarà dell’ospedale
di Albenga, degli altri ospedali,
delle procedure di accreditamento e del servizio sanitario sul
territorio. Chiusa la partita del
reparto di chirurgia ortopedica
bisogna discutere urgentemente
di tutto questo, perché nel frattempo si rischia che la qualità del
servizio sanitario decada bruscamente».
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Il sindaco di Albenga in difesa degli ospedali
«ll comprensorio ha bisogno di due strutture complementari»
1 «I distretti socio-sanitari albenganese e
finalese sono compatti nel chiedere il mantenimento del Dea di II livello al Santa Corona e
il potenziamento del Santa Maria di Misericordia. La Regione deve tenere in considerazione una presa di posizione così importante
e, da ora in poi, vogliamo che le decisioni in
termini di sanità vengano discusse con noi
prima di essere prese». È questa la dura presa
di posizione del sindaco Giorgio Cangiano all’indomani del consiglio comunale congiunto che ha visto protagonisti i primi cittadini
dell’Albenganese, del Finalese e di alcuni comuni dell’Imperiese. Al termine, i sindaci
hanno condiviso il documento proposto dai
consiglieri regionali De Vincenzi, Vaccarezza
e Melis per impegnare il presidente della Regione e la sua giunta a mantenere il Dea di II
Loano: trovati 700 grammi di cocaina
Aveva droga e pistola
arrestata una donna
Un’arma e droga. Per la precisione una pistola e cocaina.
Sono questi gli elementi che
fanno da sfondo all’ultima
operazione dei carabinieri
che è sfociata ieri, a Loano,
nell’arresto di una diciannovenne romena, Sorina Genete, che dovrà rispondere delle accuse di detenzione ai fini
di spaccio di droga e di quella
appunto dell’arma da fuoco.
Secondo quanto trapelato,
nel corso di una perquisizione dei militari, la giovane, è
stata trovata in possesso di
un ingente quantitativo di
polvere bianca (si parla di
confezioni per un peso totale
compreso tra i settecento e
Oltre 500
persone
multate si
sono ritrovate
lunedì sera in
un bar di
Villanova
d’Albenga per
una maxiassemblea
convocata
tramite i
social per
affilare le
armi dei
ricorsi
Intervento dei carabinieri
livello al Santa Corona estendendolo anche
al nosocomio di Albenga per rendere i due
ospedali complementari. Un atto definito
«molto positivo» da Cangiano, che ha spiegato: «Se il Santa Corona non sarà depotenziato e il Santa Maria verrà dotato di pronto
soccorso, studiando una divisione dei reparti
sui due plessi, ne gioverà tutto il territorio. Ai
pazienti sarà garantita maggior assistenza e
ne gioveranno anche le pubbliche assistenze, che non saranno più costrette a “rimpallare” i malati da un nosocomio all’altro e
avranno più sedi ospedaliere su cui contare».
Il documento è stato trasmesso in Regione e
una risposta è attesa già lunedì, quando l’assessore regionale alla Sanità Viale si recherà
a Savona per un incontro, al quale parteciperanno i sindaci della provincia.
[D.SR.]
gli ottocento grammi). Inoltre,
durante il blitz, gli uomini dell’Arma hanno trovato anche
l’arma.
Di qui l’arresto che, su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Cristiana Buttiglione, è scattato nei confronti della ragazza che è stata poi trasferita nel carcere di Genova
Pontedecimo.
Questa mattina Sorina Genete sarà interrogata dal giudice per le indagini preliminari
Francesco Meloni per la convalida dell’arresto. Ulteriori
dettagli sull’operazione dei carabinieri, (l’ultima di una serie
di attività investigative che di
recente hanno permesso di arrestare diverse persone coinvolte in attività di spaccio di
sostanze stupefacenti) saranno invece forniti nel corso di
una conferenza stampa fissata
sempre oggi al Comando Provinciale dell’Arma.
[O.STE.]
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Sette in un colpo, come nella
fiaba. Ma a differenza di quello
del piccolo sarto dei Grimm,
questo record non finirà ricamato su una cintura né reso
immortale da un volume per
bambini, e forse non resterà
nemmeno negli annali visto
che si prevede sarà battuto abbastanza in fretta. È quello poco invidiabile delle multe rimediate da un cittadino ingauno a causa dei nuovi autovelox
installati sulla strada provinciale tra Albenga e Villanova.
Uno degli oltre 500 che si sono
ritrovati lunedì sera in un bar
di Villanova per una maxiassemblea convocata tramite i
social per affilare le armi dei
ricorsi.
«Percorro quella strada più
volte al giorno, così come la
mia compagna, per andare a
lavorare ci sono già arrivate 7
multe, ma ne aspettiamo altre
– ha detto un giovane -. Non
sappiamo davvero come fare,
in pratica andiamo a lavorare
per pagare le multe e rischiamo che non ci bastino i nostri
stipendi». Ma non si tratta di
un caso unico e forse nemmeno il più eclatante, visto che a
quanto pare c’è chi “attende”
addirittura una sessantina di
multe, chi si è già visto contestare due infrazioni in meno di
24 ore e i verbali multipli si
sprecano. Stefano Patris afferma di avere già ricevuto una
multa, al pari della moglie, e di
temere che altre due siano in
arrivo. «Percorro quel tratto
spessissimo e mi sono già arrivate due multe, ma temo possano essere di più – conferma
Albenga: un ex agente penitenziario
Minacce con una pistola
condannato a un anno
Era accusato di aver mostrato la pistola d’ordinanza per
minacciare l’autista con il
quale stava avendo una discussione per motivi di viabilità. Per questo ieri mattina
un agente della polizia penitenziaria in pensione, M.M.,
di 45 anni, è stato condannato ad un anno di reclusione
con la sospensione condizionale della pena per il reato di
minacce aggravate. L’episodio finito al centro del processo risale al 18 dicembre del
2008. Quel giorno M.M. aveva perso il controllo della sua
auto allo svincolo autostradale di Albenga. Nell’incidente
non era rimasto coinvolto
Lo svincolo autostradale
Luca Gargiulo -. Oltre all’aspetto economico a preoccupare è
anche il rischio di vedersi sospesa la patente perché, alla seconda contravvenzione per eccesso
di velocità alla “folle” velocità di
61 km all’ora si rischia la sospensione da 15 giorni a 6 mesi della
patente. Ad agosto quando sono
stati installati i velox molti turisti hanno detto che non verranno più. Senza contare i danni ai
lavoratori, si pensi a quelli della
Piaggio che staccando dal turno
di notte percorrono quella strada per tornare a casa e si trovano a prendere multe maggiorate
oltretutto del 30% per l’orario
notturno». A quanto pare le
multe già arrivate sono circa
7000, ma secondo i calcoli effettuati dal comitato spontaneo in
arrivo ce ne sarebbero ben
60000. In molti casi si tratta di
sanzioni da una cinquantina di
euro, ma che salgono al crescere
della velocità. E per ricorrere al
giudice di pace bisogna sborsare un contributo di 45, che per
chi ha preso le fatidiche 7 multe
andrebbe oltre i 300 euro, ed ecco perché si pensa di raccogliere tutto in un unico fascicolo.
«Abbiamo già predisposto il ricorso congiunto che l’avvocato
Margherita Gallo inoltrerà immediatamente – annuncia Paolo
Morcio – Arrivano sul territorio
almeno 3-400 verbali al giorno,
nel 95% dei casi meritano un ricorso». Presenti all’incontro anche i sindaci Pietro Balestra e
Giorgio Cangiano, che hanno ribadito la richiesta di innalzare il
limite di velocità a 70 chilometri
orari.
[L.REB.]
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nessun altro veicolo, ma la sua
vettura era rimasta in mezzo
alla carreggiata. Per questo
motivo un camionista di passaggio se l’era presa con l’allora agente di polizia penitenziaria «colpevole» di non averla
ancora spostata. Tra i due era
quindi era nato un diverbio durante il quale l’automobilista
avrebbe appunto mostrato all’autista del mezzo pesante la
pistola d’ordinanza con un atteggiamento minaccioso. Un
comportamento che era stato
denunciato e che era poi costato il rinvio a giudizio per l’agente. Nel corso del processo
M.M., difeso dall’avvocato Paolo Gianatti, ha spiegato di non
aver mai usato l’arma d’ordinanza in modo improprio in 25
anni di carriera. Per conoscere
le motivazioni della sentenza
bisognerà attendere 90 giorni
poi la difesa farà ricorso in Appello dove, tra l’altro, la vicenda cadrà in prescrizione. [O.STE]
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