Casa … dolce casa! - Centro protezione chirotteri Ticino
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Casa … dolce casa! - Centro protezione chirotteri Ticino
BAtiNFO Bollettino del Centro protezione chirotteri Ticino Anno 17 No. 58 Ottobre 2006 Pro Natura Ticino Alcuni esempi di interventi presso rifugi premiati dal successo Casa … dolce casa! del Centro protezione chirotteri Ticino Restauro della Chiesa di San Lorenzo a Muggio con salvaguardia di un rifugio di riproduzione di Orecchione (Plecotus auritus) e di un rifugio estivo di Vespertilio maggiore e/o minore (Myotis myotis/blythi) Tra il 2003 e il 2005 la chiesa e il campanile di San Lorenzo a Muggio sono stati sottoposti a un approfondito restauro. Entrambe le strutture venivano utilizzate regolarmente da una colonia di riproduzione di Orecchione, inoltre il campanile ospitava pure un rifugio estivo di Vespertilio maggiore e/o minore. Il primo ad essere interessato dagli interventi è stato il tetto della chiesa, modificato con la posa di un sottotetto composto di un telo impermeabile rivestito di perline. Grazie alla sensibilità dell’architetto che ha rispettato alcuni semplici accorgimenti quali l’esecuzione dei lavori durante l’inverno, l’utilizzo di legno grezzo e non trattato e la conservazione delle aperture di involo nelle posizioni e dimensioni originali, la colonia di Orecchioni ha potuto essere salvaguardata. Purtroppo però il nuovo sottotetto impedisce ai pipistrelli di L’Orecchione, una delle specie di accedere agli interstizi tra le piode, importanti posatoi nel caso di condizioni climatiche pipistrelli che si rifugia nella chiesa particolari. Solo il futuro ci rivelerà se tale perdita avrà conseguenze negative per la parrocchiale di Muggio. colonia. Una volta ultimato il restauro della chiesa si è passati al campanile. In questo caso i lavori potenzialmente conflittuali con i rifugi di pipistrelli erano la sostituzione del tetto e il restauro della facciata e dell’orologio, con presenza prolungata dei ponteggi. Anche in questo caso, grazie alla grande disponibilità di tutte le persone coinvolte, è stato possibile trovare una soluzione. Innanzitutto, in accordo con l’Ufficio beni culturali, si è rinunciato alla sostituzione del vecchio tetto in cemento e rame. Le condizioni microclimatiche presenti all’interno della cupola del campanile hanno così potuto essere mantenute, con grande giovamento per la colonia di Vespertili, animali estremamente sensibili alle condizioni climatiche presenti all’interno del rifugio. Inoltre i lavori al tetto sono stati eseguiti tutti nel tardo autunno-inverno, quando i pipistrelli trascorrono il letargo lontano dai rifugi estivi e di riproduzione, evitando così il disturbo degli animali. Come ulteriore misura, i lavori alla facciata sono stati pianificati in maniera tale da consentire l’allontanamento dei ponteggi attorno alla cella campanaria già all’inizio della primavera. Questa precauzione si è resa necessaria dopo che in vari casi è stato purtroppo documentato come gatti e/o faine avevano approfittato della presenza dei ponteggi per saccheggiare colonie di pipistrelli. Sostituzione di un rifugio di Serotino comune (Eptesicus serotinus) situato in un cassonetto delle tapparelle con una speciale cassetta-nido Una piccola colonia di Serotino comune aveva da alcuni anni trovato rifugio all’interno di un cassonetto delle tapparelle al settimo piano di uno stabile a Sant’Antonino. Nel corso del 2005 la facciata del palazzo ha dovuto essere completamente risanata e i lavori previsti avrebbero comportato la scomparsa del rifugio di questa specie, la cui protezione nel nostro Cantone viene considerata prioritaria. In collaborazione con i proprietari dello stabile e l’architetto incaricato dei lavori si è quindi cercato di trovare una soluzione che permettesse di salvaguardare la colonia di Serotini. Impressum BAtiNFO è il bollettino semestrale d'informazione del Centro protezione chirotteri Ticino. Riporta informazioni sulle attività di ricerca e di protezione svolte in Ticino. Tiratura 650 copie. BAtiNFO può essere richiesto gratuitamente al Centro protezione chirotteri Ticino - 6714 Semione. Gradite offerte possono essere versate sul ccp 65-6273-3. Il Centro protezione chirotteri Ticino opera su mandato del Centro svizzero di coordinamento per lo studio e la protezione dei pipistrelli con il sostegno dell’Ufficio della natura e del paesaggio (Dipartimento del territorio, Bellinzona), dell’Ufficio federale dell’ambiente (Berna), di Pro Natura Ticino e di numerosi privati. Come richiesto dalla nostra legislazione (Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio e relativa Ordinanza d’applicazione) lo scopo principale del Centro è di proteggere le 21 specie di chirotteri presenti in Ticino e i loro biotopi. Questo avviene attraverso la raccolta e la gestione di dati faunistici, l’informazione alla popolazione e la consulenza a privati ed enti pubblici. BAtiNFO - 58/ ottobre 2006 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 2 Grazie alla grande disponibilità delle parti coinvolte è stato possibile offrire ai pipistrelli un rifugio alternativo a pochi passi (o meglio, a pochi colpi d’ala) dal rifugio originale. Si tratta di una speciale cassetta-nido in legno, progettata in maniera tale da riprodurre il più fedelmente possibile le condizioni originali del cassonetto delle tapparelle, in particolare l’apertura d’involo e le condizioni microclimatiche. Per ridurre al minimo gli inconvenienti causati dallo sterco, la cassetta è stata leggermente spostata rispetto all’ubicazione originale, mantenendo però la medesima esposizione. Ora lo sporco, invece di accumularsi sul davanzale della finestra e sul viale di accesso allo stabile, cade sul prato. Lo sforzo è stato premiato. Infatti, durante vari sopralluoghi eseguiti nel corso del 2006, è stato possibile osservare i Serotini all’interno della cassetta-nido e in occasione di un conteggio all’involo serale ne sono stati censiti ben 11! Resta ora da verificare se si tratta di un rifugio di riproduzione o di un rifugio estivo. Rifugio originale di Serotino comune in un cassonetto delle tapparelle (freccia nera) e speciale cassetta-nido (freccia bianca). Speciale cassetta-nido in assi di abete grezzi e non piallati. Posa di una lamiera anti-faina presso un rifugio di Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus) Vi ricordate quando un anno fa (BAtiNFO 56, ottobre 2005) vi davamo la bella notizia riguardante la scoperta della più grande colonia di riproduzione della Svizzera di Vespertilio smarginato? Ebbene, appena trovato, il rifugio è stato subito fonte di notevoli preoccupazioni. Infatti il solaio della Chiesa di Sant’Antonio a Gordola non era abitato solo dai pipistrelli, ma veniva visitato regolarmente pure da una faina. Purtroppo la presenza di questo mustelide comporta solitamente all’abbandono del rifugio da parte dei chirotteri. Per preservare l’importante colonia era quindi necessario impedire l’accesso alla faina. Un sopralluogo aveva permesso di constatare che probabilmente il predatore raggiungeva il solaio sfruttando i canali di scarico dell’acqua piovana per arrampicarsi lungo il muro verticale. Per impedirne il passaggio, in accordo con il Consiglio parrocchiale e con il sostegno dell’Ufficio della natura e del paesaggio, sono quindi stati posati dei colletti in lamiera attorno ai canali. Il successo della misura è stato verificato nel corso di alcune visite di controllo durante le quali è stata osservata la colonia di Vespertilio smarginato, composta di una trentina di femmine con i loro piccoli, mentre non sono più state trovate tracce di faina. Canale di scarico dell’acqua piovana con lamiera anti-faina in rame. In totale sono state posate 5 lamiere attorno ad altrettanti canali di scolo. Come dimostrano questi esempi spesso bastano un po’ di buona volontà e alcuni piccoli accorgimenti tecnici per preservare importanti rifugi di pipistrelli. Grazie all’esperienza accumulata negli anni passati in tutta Europa, un restauro presso un edificio che ospita una colonia è ora possibile, senza causare la scomparsa dei chirotteri. Resta di fondamentale importanza il coinvolgimento tempestivo di un esperto di pipistrelli, in maniera da pianificare sin dall’inizio i lavori anche sotto un punto di vista naturalistico. BAtiNFO - 58/ ottobre 2006 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 3 Risultati di 8 anni di monitoraggio delle cassette-nido Cerchi un alloggio suggestivo per la luna di miele…? Vai al Bosco Isolino! del Centro protezione chirotteri Ticino Il Bosco Isolino a Locarno, grazie alla sua struttura aperta, è un biotopo molto importante per diverse specie di pipistrelli che cercano rifugio all’interno delle cavità dei suoi alberi. Per ragioni di sicurezza negli ultimi anni hanno però dovuto essere tagliate numerose piante. Nel 1999, quale misura di sostituzione temporanea per le cavità perse, tra l’Ufficio tecnico di Locarno, l’Ufficio della natura e del paesaggio e il CPT è stata concordata la posa di 20 speciali cassette-nido per pipistrelli. Queste sono state controllate regolarmente, rivelandoci alcuni interessanti dettagli sulla vita dei pipistrelli. 60 numero di animali Tutto esaurito, o quasi Fin da subito le cassette-nido appese agli alberi del Bosco Isolino hanno riscontrato i favori dei pipistrelli e ogni anno l’80-95% presenta tracce della presenza dei chirotteri. A titolo di paragone il tasso di occupazione delle cassette-nido in un bosco a Losone ammonta unicamente al 10%. Un’occupazione così alta conferma la forte attrattività del Bosco Isolino per i pipistrelli. Questa è dovuta sia alla presenza di vecchi alberi cavi che offrono possibilità di rifugio a molte specie, sia alle sue ottime potenzialità quale ambiente di caccia. Il bosco rappresenta infatti una delle poche aree naturali di una certa estensione all’interno della città di Locarno e, grazie anche alla sua vicinanza al lago, è particolarmente ricco di insetti. L’elevato tasso di occupazione delle cassette mette però pure in luce una carenza di cavità naturali idonee come rifugi. Nonostante la presenza di numerosi vecchi alberi, il fattore limitante per i pipistrelli al Bosco Isolino sembra quindi essere proprio la disponibilità di cavità. 50 40 Pipistrello soprano 30 Nottola di Leisler 20 10 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 anno Fig. 1 - Evoluzione degli effettivi di Pipistrello soprano e Nottola di Leisler osservati all’interno delle cassette-nido al Bosco Isolino a Locarno durante i mesi di settembre-ottobre. Pipistrello soprano? No, Nottola di Leisler! Dal 1999 a oggi nelle cassette-nido del Bosco Isolino hanno potuto essere osservati principalmente Pipistrelli soprani (Pipistrellus pygmaeus) e Nottole di Leisler (Nyctalus leisleri). Solo in un’occasione è stato trovato un Pipistrello di Savi (Hypsugo savii). Se guardiamo l’evoluzione degli effettivi del Pipistrello soprano e della Nottola di Leisler possiamo notare una tendenza verso il ribasso per il Pipistrello soprano e un incremento per la Nottola di Leisler (Fig. 1). Questa evoluzione viene confermata anche dall’analisi dettagliata del quadro di occupazione delle singole cassette da parte delle due specie (Fig. 2). Si nota come la maggior parte è stata occupata sempre dalla stessa specie e solo per 5 cassette vi è stato un cambiamento. In 4 casi la Nottola di Leisler ha occupato cassette precedentemente utilizzate dal Pipistrello soprano e unicamente in un caso è successo il contrario. Attualmente sembra quindi che la Nottola di Leisler, nettamente più grande, sia in espansione a scapito del Pipistrello soprano. Sarà interessante seguire questa evoluzione durante i prossimi anni per vedere se la tendenza si conferma. Cassetta 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 2002 2003 2004 2005 cassetta mancante cassetta mancante Fig. 2 - Occupazione specifica delle singole cassette-nido. Grigio = Pipistrello soprano, nero = Nottola di Leisler. Alta stagione in autunno Le cassette-nido al Bosco Isolino rivestono principalmente la funzione di rifugi nuziali e vengono utilizzate soprattutto durante il periodo di accoppiamento in autunno, come dimostrato dall’osservazione degli accumuli di sterco nelle cassette e dal rapporto tra maschi e femmine. Per il Pipistrello soprano questo in media è di 1:6, mentre per la Nottola di Leisler è di 1:3; le cassette sono quindi solitamente occupate da un maschio e dal suo harem. BAtiNFO - 58/ ottobre 2006 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 4 Catturato in Siberia un pipistrello di 41 anni A caccia dell’elisir dell’eterna giovinezza tratto da: Fledermausanzeiger 82, giugno 2006; traduzione e adattamento Marzia Mattei-Roesli Attorno al 1960, nelle vicinanze di diverse grotte della Siberia russa, sono stati inanellati più di 1'500 pipistrelli. Ora uno di questi è stato ricatturato ben 41 anni dopo essere stato marcato con uno speciale anellino numerato. Si tratta di un maschio di Vespertilio di Brandt (Myotis brandti), una specie presente pure in Ticino, ma piuttosto rara. Poiché la sua età al momento della cattura non era nota potrebbe addirittura essere ancora più vecchio. Quello che è certo è che si tratta del piccolo mammifero più vecchio della Terra. Secondo un principio biologico l’aspettativa di vita di una specie è proporzionale alla sua dimensione: animali grandi come l’uomo o l’elefante vivono in media più a lungo di specie piccole quali topi e toporagni. Se applichiamo questa regola al Vespertilio di Brandt, i suoi pochi grammi di peso dovrebbero permettergli di raggiungere al massimo un’età di 4 anni. Ma i pipistrelli rappresentano un’eccezione a questa regola. Infatti il Vespertilio di Brandt catturato ha già superato di ben 10 volte la sua aspettativa di vita. Inoltre per altre 22 specie di Vespertilio di Brandt. Disegno di Paola Ricceri. chirotteri è documentata un’età superiore ai 20 anni e per 6 sono addirittura stati osservati individui che avevano superato i 30 anni di età. L’eccezionale longevità dei pipistrelli sta ora attirando l’attenzione dei gerontologi. La grande domanda è: come fanno i chirotteri a vivere così a lungo in barda a tutti i principi biologici? Una possibile spiegazione risiede nel letargo: i pipistrelli che passano l’inverno in ibernazione vivono in media 6 anni in più rispetto alle specie tropicali attive tutto l’anno. Questo fatto però non dice niente a proposito del meccanismo con il quale i pipistrelli evitano di invecchiare e inoltre non può essere l’unico motivo della loro longevità, visto che anche specie che non ibernano vivono molto più a lungo di altri mammiferi di taglia simile. Inoltre, secondo un altro principio biologico, animali che si riproducono lentamente vivono più a lungo. Sia i pipistrelli, sia noi umani seguiamo questa regola. Infatti, come ben sapete, solitamente i pipistrelli danno alla luce un solo piccolo all’anno. Attualmente i ricercatori immaginano quindi che i chirotteri abbiano sviluppato dei particolari meccanismi che proteggono il DNA delle loro cellule dall’invecchiamento, magari impedendone l’ossidazione. Letteratura: Podlutsky A.J., Austad S.N., Krithankov M. & Ovodov N.D. (2005). A new field record for bat longevity. Journal of gerontology Series A: Biological sciences and medical sciences 60: 1366-1368. Età media e massima di alcune specie di pipistrelli presenti pure in Ticino. Nome della specie Età media (anni) * Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) Rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros) Vespertilio maggiore (Myotis myotis) Vespertilio minore (Myotis blythi) Vespertilio di Daubenton (Myotis daubentoni) Orecchione (Plecotus auritus) 3-4 4-5 4-4.5 4 Età massima (anni) 30 21 22 33 20 31 * L’età media è di parecchio inferiore all’età massima in quanto considera l’elevata mortalità dei giovani. I pipistrelli su internet http://fauna.dipbsf.uninsubria.it/chiroptera/ Eccovi l’indirizzo del sito internet dei chirotterologi italiani, adatto soprattutto a tutti coloro che desiderano conoscere più da vicino la biologia delle varie specie di pipistrelli. Ogni specie presente in Italia viene descritta da una scheda di un paio di pagine, molto ben fatta. Il sito contiene inoltre numerose altre pagine interessanti, molte delle quali però in lingua inglese. BAtiNFO - 58/ ottobre 2006 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 5 Strategie di caccia – seconda parte Mostrami le tue ali… e ti dico dove voli di Hubert Krättli (Fondazione per la protezione dei nostri pipistrelli in Svizzera); traduzione e adattamento Marzia Mattei-Roesli Sul penultimo numero del BAtiNFO (56, ottobre 2005) abbiamo visto come in base alle caratteristiche degli ultrasuoni e alla forma delle orecchie sia possibile prevedere la strategia di caccia utilizzata dalle varie specie di pipistrelli. Anche la forma delle ali è però molto importante e, studiandola attentamente, è possibile avanzare numerose ipotesi sulle tecniche di caccia. I volatori lenti hanno ali corte e larghe con una punta arrotondata. A bassa velocità questa forma garantisce una buona portata, un po’ come un paracadute. Le specie dotate di ali di questo tipo possono addirittura volare sul posto, eseguire capriole e fare looping, tutte manovre molto utili per catturare insetti tra le fronde degli alberi. Le specie veloci, invece, possiedono ali lunghe, strette e appuntite, simili a quelle delle rondini. Queste non permettono grandi acrobazie ma garantiscono appunto una buona velocità, con punte massime di 50-60km/h. Il Rinolofo maggiore possiede ali molto larghe e arrotondate che gli permettono di cacciare tra e lungo la vegetazione. Inoltre i suoi ultrasuoni sono eccezionalmente lunghi, perfettamente adatti a scovare prede che volano. Battito d’ali… musica per le orecchie di un Rinolofo I Rinolofi sono pipistrelli molto particolari. Per cacciare si servono della tecnica dell’appostamento e, appesi a un rametto, aspettano il passaggio delle loro prede. Emettono gli ultrasuoni dal naso e non, come tutte le altre specie, dalla bocca. Inoltre i loro richiami sono eccezionalmente lunghi e possiedono una frequenza praticamente costante. Gli ultrasuoni sono talmente lunghi (20-40 millisecondi) che l’eco e il richiamo si sovrappongono, rendendo in teoria impossibile la localizzazione delle prede. Quello che a prima vista sembra assurdo è in realtà un sistema molto specializzato per localizzare delle prede che volano. Infatti, il battito delle ali di un insetto in volo modifica leggermente la frequenza dell’eco. Questo fenomeno è conosciuto con il nome di effetto doppler. Ognuno di noi l’ha già sperimentato ascoltando la sirena di un’ambulanza: quando questa si avvicina a noi percepiamo un suono più acuto rispetto a quando si allontana. In pratica la frequenza della sirena viene modificata dal movimento dell’ambulanza. La stessa cosa capita con il battito delle ali: il movimento modifica leggermente la frequenza dell’eco alzandola o abbassandola. L’eco che colpisce le orecchie del pipistrello ha quindi una frequenza diversa (maggiore o minore) del richiamo emesso. Nel corso dell’evoluzione i Rinolofi si sono specializzati nella percezione di queste minuscole differenze e il loro orecchio possiede una sensibilità eccezionale per le frequenze vicine a quella del loro richiamo. richiamo richiamo eco eco Rinolofo intento a cacciare. Mentre l’eco rimandata dalla vegetazione non si distingue dal richiamo emesso dal pipistrello, risultando quindi impercettibile (sinistra), il battito d’ali di un insetto in volo modifica la frequenza dell’eco (destra) permettendo al Rinolofo di sentirla e scovare la sua preda. BAtiNFO - 58/ ottobre 2006 Centro protezione chirotteri Ticino, Semione pag. 6 Pipistrellino: la pagina per i più giovani I superpoteri dei pipistrelli del Centro protezione chirotteri Ticino 1/3 0,5 km/h 2 grammi 3 cm 4-5 grammi 2-10 gradi 15-20 21 30 30 35-40 gradi 40 mm 41 anni 41 cm 60 km/h 60-90 minuti 76 grammi 160 minuti 170 cm 250-450 737 km 880 1’600 km 2’000 3’300 m s.l.m. 100'000 60'000'000 anni di tutte le specie di mammiferi ticinesi sono pipistrelli è la velocità a nuoto di un Vespertilio maggiore è il peso del pipistrello più piccolo al mondo è la lunghezza del corpo del pipistrello più piccolo è il peso del pipistrello ticinese più piccolo, il Pipistrello soprano è la temperatura corporea di un pipistrello in letargo sono i battiti cardiaci al minuto di un Vespertilio maggiore in letargo sono le specie di pipistrelli presenti in Ticino sono le specie di pipistrelli presenti in Svizzera sono pure i maggiolini che una Nottola mangia in una notte è la temperatura corporea di un pipistrello in volo è la dimensione delle orecchie più lunghe, quelle dell’Orecchione © E. Giuliano è l’età del pipistrello più vecchio, un Vespertilio di Brandt della Siberia russa è l’apertura alare del pipistrello ticinese più grande, il Molosso di Cestoni è la velocità di una Nottola in volo è il tempo che può trascorrere tra un respiro e l’altro di un pipistrello in letargo pesa il più grande pipistrello europeo sono necessari a un pipistrello per svegliarsi dal letargo è l’apertura alare del pipistrello più grande al mondo sono i battiti cardiaci di un Vespertilio maggiore a riposo è la distanza percorsa da una Nottola di Leisler tra Fescoggia (Malcantone) e Burgstal (Germania) sono i battiti cardiaci di un Vespertilio maggiore in volo è la distanza massima percorsa da un Pipistrello di Nathusius tra il rifugio estivo e quello invernale sono le zanzare catturate in una notte da un Vespertilio di Daubenton è l’altitudine massima alla quale è stato osservato un Pipistrello di Savi in volo sono le femmine e piccoli di una colonia di pipistrelli in Messico è l’età del più vecchio fossile di pipistrello L’angolo di... giovani Venerdì 8 dicembre 2006 – Un regalo alla torbiera Le torbiere, minacciate e rare nelle nostre regioni, sono spesso esposte all’avanzamento del bosco che le invade e le fa scomparire. Per aiutare la torbiera della Bedrina, in parte proprietà di Pro Natura, andremo sul posto a liberare alcune zone di prati vicini alla torbiera. Gli abeti rossi che verranno tagliati saranno regalati come alberelli di Natale ai partecipanti. Luogo: Torbiera della Bedrina, Dalpe Partecipanti: dai 10 ai 14 anni, massimo 10 partecipanti Costo: 5.- fr Sabato 9 dicembre 2006 – Festa di fine anno Per coronare un anno ricco di scoperte e di emozioni, come consuetudine proponiamo una giornata dedicata alla confezione di biscotti. Ma non è tutto. La sorpresa vi attende! A partire dalle ore 16 verrà offerto un rinfresco e saranno proiettate le fotografie delle attività del 2006. È possibile partecipare, con amici e parenti anche solo all’aperitivo. Luogo: Bellinzona, ritorno con mezzi propri Partecipanti: dai 6 ai 12 anni, massimo 25 partecipanti Costo: 10.- fr Per partecipare: Visitate il sito www.pronatura.ch/ti/giovani dove potete iscrivervi online oppure scrivete a Pro Natura Giovani, CP 2317, 6501 Bellinzona, possibilmente tre settimane prima dell’attività. Attenzione: l’assicurazione è a carico dei partecipanti. Agli iscritti sarà data conferma e verranno fornite indicazioni sui luoghi, gli orari e il materiale da prendere.