3_progetto_estate16 - La Libera Accademia di Belle Arti
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ASPIRAPOLVERE Progetto supplementare estate 2016 >Il progetto verrà sviluppato singolarmente. >Prevede la progettazione di un'apparecchiatura destinata alle pulizie provvista di motore ventilatore. >Prevede una presentazione attraverso una unica tavola in formato 70x100 >Possibile sviluppo di un modello. TERZO ANNO: Descrizione di progetto: Si chiede di progettare un aspirapolvere “Canister model”, ovvero i modelli classici a traino o carrello. Questo tipo di aspirapolvere è caratterizzato da un corpo principale che alloggia motore e il collettore di polvere. Al corpo si possono aggiungere componenti come il tubo flessibile e varie teste di pulizia. Si richiede lo studio minimo di una testa. Si lascia libertà nella scelta tecnologica, nel formato e nell'uso. Fare molta attenzione a come il prodotto possa essere espressione della pulizia domestica nel contemporaneo. Cenni storici Il primo aspirapolvere fu inventato a Chicago nel 1868 da Ives W McGaffey, si chiamava “Whirlwind”. Un oggetto davvero difficile da usare in quanto l'operatore doveva girare una manovella e nello stesso tempo spingere l'atrezzo sul pavimento. Il primo aspirapolvere motorizzato invece, fu inventato da Hubert Cecil Booth in Inghilterra, nel 1901, sulla base del progetto dell'americano John S. Thurman, il "pneumatic carpet renovator" che sostanzialmente soffiava la polvere su un recipiente invece di risucchiarla. Booth creò un dispositivo di grandi dimensioni, trainato da cavalli e azionato da un motore a combustione interna, soprannominato il "Puffing Billy". Il primo modello, con una pompa a pistoni alimentata a benzina, si basava sull'aspiramento dell'aria attraverso un filtro di stoffa. James Spangler – Henry Dreyfuss // HOOVER Il punto di forza dei primi aspirapolveri verticali a motore di James Spangler e i primi modelli di William Henry Hoover, si basavano sulla promessa di un'aria più sana e priva di germi, non tanto sul risparmio di fatica nel fare pulizie. Inoltre erano caratterizzati da un'aspetto industriale che ne esibiva i meccanismi. Henry Dreyfuss iniziò a lavorare per Hoover dal 1934 e per loro disegnò il modello 150. Questo fu il primo aspirapolvere che rifletteva l'ottimismo e i progressi tecnologici del tempo ma trasmetteva anche un messaggio di salute e igiene grazie alla sua scocca pulita e inaccessibile alla polvere: “Madam, here's the most helpful cleaner ever built”, così recitava il claim pubblicitario. Rispetto ai modelli precedenti, il 150 era facile da spostare e manovrare anche perché incorporava alcune strutture leggere in lega di magnesio e l'alloggio del motore era in bachelite. Sixten Sason // ELECTROLUX Sason, pioniere del design industriale svedese, alla fine deglia anni trenta fu assunto da Electrolux e per loro disegnò un nuovo aspirapolvere sfruttando il suo background nel mondo dell'aeronautica e le sue conoscenze di estetica aerodinamica. Disegnò un aspirapolvere a forma di proiettile con un'ergonomica impugnatura nella parte terminale del corpo principale. L'aspirapolvere era dotato di molte parti accessorie che permettevano di pulire ogni angolo possibile e grazie ad una cinghia posta sulla parte superiore del corpo principale, era portatile e facile da usare. Achille e Piergiacomo Castiglioni // REM L'aspirapolvere Spalter impiegava materiali innovativi e componenti miniaturizzati, frutto della sperimentazione di tecnologie e materiali sviluppati dall'industria della Difesa durante la seconda guerra mondiale. Il motore e la parte elettrica erano alloggiati dentro un leggero contenitore di nylon, elastico, a prova di colpi e isolante. Aveva una forma ergonomica che ne rendeva comodo l'uso sul fianco tramite una cinghia in cuoio. Il corpo principale era diviso in due parti: una che conteneva il motorte e una seconda per il filtro rimovibile e lo spazio per raccogliere la polvere. James Dyson // DYSON È il 1986 quando in Giappone fa la sua prima comparsa l'aspirapolvere G-Force, status symbol Hi-tech e predecessore del famoso DC01. Il successo che l'aspirapolvere DC01 ebbe subito ottenuto in inghilterra e all'estero, pur essendo due volte più costoso dei concorrenti, fu dovuto semplicemente al fatto che era insuperabile nel fare ciò che si suppone un aspirapolvere debba saper fare: aspirare lo sporco. DC sta per Dual Cyclone, sistema che aveva lo scopo di sostituire i sacchetti o filtri che si intasavano con fini particelle di polvere, riducendo così la potenza dell'aspirapolvere stesso. Dyson usò l'idea di un filtro ciclonico visto in una segheria per poi ridurlo e adattarlo all'ambito domestico. Con I modelli successivi si continuò a lavorare su un'estetica molto funzionalista, che esibiva gli aspetti ingegneristici del prodotto, il tutto supportato da scelte cromatiche che facevano risaltare il prodotto tra i concorrenti. Questo ha permesso di rendere appetibile il prodotto ad una fascia di mercato di utenti inedita: quella degli uomini single. Approfondimenti http://www.vacuumcleanerhistory.com SECONDO ANNO: ROBOT PULIZIA ASPIRAPOLVERE. DESCRIZIONE PROGETTO: Il brief prevede lo studio e lo sviluppo di un robot aspirapolvere per ambienti domestici, che si basi su un ingombro interno che conterrà il motore e un ingombro esterno massimo della scocca. forma, allocazione del motore e gestione del movimento saranno liberi e dovranno essere sviluppati dal candidato. TARGET: Il prodotto deve essere pensato per l’utilizzo domestico, con una analisi da parte del candidato sulla determinazione del target in relazione alle scelte estetiche e di funzionamento del robot. dimensioni, tipologia di pulizia, intervalli d’uso, azienda di riferimento etc... AZIENDA DI RIFERIMENTO: É richiesto al candidato di valutare e prendere in esame una serie di aziende di riferimento per lo sviluppo del concept, selezionando successivamente un brand per il quale sviluppare il robot. utilizzando cosi gli elementi di target e estetici dell’azienda per lo sviluppo del progetto. (esempio: Azienda target - SMEG, forme vintage e colori puliti linea estetica anni 60. Sviluppo di un robot con una analisi estetica che si adatti al brand dalle forme morbide e un aspetto vintage.) FORMA / DIMENSIONI: La forma può essere libera, le dimensioni massime dell’ingombro non devono superare i 40cm (diametro o lato lungo massimo) l’altezza da terra non deve superare i 15 cm. in caso di scelta di robot con motore aspirante: Ingombro del motore aspirante: 8x8x5 cm ingombro del motore di movimento: motore cilindrico diametro 4cm x 6cm di profondità. GESTIONE DEL MOVIMENTO: (RUOTE, MOTORE SU SFERA…) Il candidato deve compiere una ricerca e una analisi dei vari metodi propulsivi del robot in commercio scegliendo poi un metodo di riferimento su cui costruire la scocca. Alcuni esempi possono essere, motore elettrico su ruote. motore dentro sfera, etc... non dovete progettare il motore, ma definire il metodo e determinare come si sposterà. METODO PER LA RACCOLTA DELLO SPORCO: (ASPIRAZIONE / STATICITA’ / LAVA-ASCIUGA) Il candidato dovrà valutare e scegliere tra i vari metodi di raccolta dello sporco, aspirazione, panno statico, spatole / setole etc... utilizzando il metodo migliore in riferimento al target, alle dimensioni del robot, all’utilizzo dello stesso, e al costo. ALLOCAZIONE DEI RIFIUTI: Analisi e sviluppo della gestione dei rifiuti, all’interno di un contenitore con filtro oppure attraverso un panno statico, attraverso un contenitore con acqua etc.. SENSORI: Determinazione dei sensori sulla scocca, analisi del loro posizionamento, tipologia di sensori (bumper sensibili al tocco, sensori di prossimità) DISPLAY / TELECOMANDO /INTERFACCIA / BATTERIA, AUTONOMIA, BASE DI RICARICA: Sviluppare un progetto tenendo conto di una eventuale base di ricarica, nella quale il robot andrà a ricaricarsi finita l’autonomia, oppure senza base, con carica attraverso plug-in e cavo. Nello sviluppo della scocca tenere conto del rapporto di interfaccia con l’utente. Utilizzo di un display? utilizzo di un telecomando? display con info solo sulla base di ricarica? nessun display? APPROFONDIMENTI: http://www.aspirapolvererobot.eu/ https://www.altroconsumo.it/elettrodomestici/aspirapolvere/test/robot-aspirapolvere http://www.irobot.it/ https://www.dyson360eye.com/ http://www.designboom.com/technology/dyson-360-eye-robotvacuum-cleaner-09-04-2014/ http://www.designboom.com/technology/panasonic-ruloautonomous-robotic-vacuum-cleaner-japan-good-design-award-11-10-2015/ https://www.youtube.com/watch?v=0qo-ZXw2k-4 https://www.youtube.com/watch?v=NVX2hX3N2NA MATERIALE RICHIESTO PER LA CONSEGNA: modalità comune ad entrambi i corsi. Si richiede di presentare il progetto su poster 70X100. Non ci sono vincoli in termini di materiali (carta, cartone, tela, ...), consigliamo però una grafica su fondo bianco. Distanza di visualizzazione di max 1m. (giudicheremo la comunicazione) + Eventuale Modello La tavola dovrà essere pensata come presentazione stand-alone chiara anche senza una presentazione a voce, questo per agevolare il giudizio, vista la grande quantità di elaborati che saranno in consegna. (Come se fosse un concorso con un invio di materiale via posta) contenuti che vi consigliamo di rendere presenti: 1_ ricerca ( mood / esistente sul mercato) 2_ concetti/concept 2a_analisi del tema proposto 2b_come il tema si concretizza nel progetto 3_tecnologie proposte e eventuali formature 4a_presentazione del progetto 4b_tecnici per comprendere meglio il progetto 5_utilizzo / rapporti con l’utilizzatore + eventuale Modello OBBIETTIVI DA RAGGIUNGERE PER LA VALUTAZIONE: - Qualità della presentazione, analisi della comunicazione (qualità chiarezza dei testi, chiarezza dei disegni e delle immagini di render, leggibilità). - Ricerca e sviluppo di un percorso progettuale - Grado di innovazione. (analisi dell’idea, della fattibilità, dei costi e della produzione) - Analisi della forma. (valutazione della parte formale del progetto, analisi di eventuali scelte formali di giunti, strutture, superfici) I contenuti dovranno essere chiaramente ben espressi. la tavola deve essere impaginata graficamente in modo tale da dare l’idea di una presentazione continua. All’interno dovranno esserci sicuramente dei riferimenti tecnici e di materiale, oltre alla ricerca, allo sviluppo del concept e alla presentazione dell’oggetto finale. _in allegato nelle prossime pagine alcune immagini di riferimento.