Bilancio 2015, effetti sul patrimonio netto di legge di stabilità 2016 e

Transcript

Bilancio 2015, effetti sul patrimonio netto di legge di stabilità 2016 e
CONTABILITÀ
STUDIO PROFESSIONALE DANIELA ERMINI
Bilancio 2015, effetti sul patrimonio netto di legge di
stabilità 2016 e decreto bilanci
In sede di redazione del bilancio 2015 occorre valutare l’opportunità di assumere provvedimenti per
tutelare la solidità patrimoniale
/ Fabrizio BAVA e Alain DEVALLE
Nonostante le novità nella disciplina civilistica del bilancio d’esercizio introdotte dal DLgs. 139/2015 riguardino i bilanci 2016, sono numerosi gli aspetti da considerare già nella chiusura del bilancio 2015.
Le maggiori criticità riguardano il trattamento contabile dei costi di pubblicità e di ricerca, non più considerabili attività a partire dal 1° gennaio 2016, tema che sarà approfondito in un successivo intervento.
In linea generale, è opportuno stimare la rilevanza degli effetti che si produrranno sul patrimonio netto
aziendale in sede di riapertura generale dei conti 2016.
Nei casi di effetti negativi rilevanti, è opportuno valutare se nell’esercizio 2015 si possono adottare soluzioni utili a incrementare la solidità patrimoniale dell’impresa e a controbilanciare pertanto, in anticipo, gli effetti negativi sul 2016.
Un’opportunità può essere rappresentata dalla previsione, nella legge di stabilità 2016, della possibilità di
ricorrere alla rivalutazione dei beni d’impresa (si veda
“I nuovi OIC guidano al rialzo i valori di rivalutazione”
del 6 febbraio 2016).
È noto che la norma non suscita grande interesse dal
punto vista fiscale, in considerazione delle aliquote di
imposta sostitutiva troppo elevate, ma in questa sede
stiamo ragionando in termini di tutela del patrimonio
netto.
La rivalutazione è certamente una opportunità da
sfruttare se si ha la possibilità di incrementare il valore di un immobile piuttosto che di un marchio o un
brevetto versando il 16% del maggior valore, rispetto,
ad esempio, alla ricapitalizzazione della società versando quindi il 100% (in tale sede non entriamo nel
merito della discutibile tesi dell’Agenzia delle Entrate
per quanto riguarda la presunta obbligatorietà del versamento dell’imposta sostitutiva).
Si pensi alle imprese che con effetto dal 1° gennaio
2016 dovranno stornare dall’attivo di Stato patrimoniale importi elevati di spese pubblicitarie e/o spese di ricerca non qualificabili come spese di sviluppo. In tali
situazioni può essere opportuno valutare il ricorso alla
rivalutazione monetaria.
Ulteriori effetti negativi sul patrimonio netto in sede di
riapertura dei conti 2016 potrebbero essere causati dalla presenza di derivati con fair value negativo alla data del 31 dicembre 2015. Se infatti fino al bilancio 2015
Eutekne.Info / Venerdì, 04 marzo 2016
devono essere imputati a bilancio soltanto i fair value
negativi degli strumenti finanziari derivati di negoziazione, attraverso l’iscrizione di un apposito fondo rischi, dal 1° gennaio 2016 dovranno essere rilevati quali
attività o passività tutti gli strumenti finanziari derivati.
Va sottolineato che, nel caso dei derivati che presentano le caratteristiche per essere qualificati di copertura,
è espressamente previsto che la riserva di patrimonio
netto non produce effetti ai fini della disciplina della
riduzione del capitale sociale per perdite, ma in ogni
modo inciderà sull’ammontare complessivo del patrimonio netto.
Effetti negativi anche dalla riduzione dell’aliquota
IRES dal 2017
Effetti negativi sul patrimonio netto aziendale non saranno prodotti soltanto, a partire dal 2016, dal DLgs.
139/2015, poiché per diverse imprese si determinerà
già nel 2015 l’effetto negativo prodotto dalla riduzione
dell’IRES dal 2017 (si veda “La riduzione dell’aliquota
IRES peggiora i bilanci 2015” del 22 febbraio 2016).
Tale modifica normativa comporta in sede di chiusura
del bilancio 2015 la necessità di allineare alla nuova
aliquota del 24% la fiscalità differita iscritta a bilancio
(si dovrà inoltre tenere in considerazione l’aliquota del
24% per quanto riguarda l’iscrizione della nuova fiscalità differita). L’operazione potrebbe produrre effetti
negativi sul patrimonio netto per le imprese che presentano elevati importi di attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo (si tratta,
tra l’altro, di imprese che difficilmente presentano valori di patrimonio netto elevati in bilancio).
Ulteriori effetti negativi sul patrimonio netto saranno
prodotti nei bilanci delle imprese che detengono azioni proprie, che dovranno essere stornate e rilevate direttamente a riduzione della nuova riserva negativa
per azioni proprie in portafoglio.
In conclusione, in sede di chiusura dell’esercizio 2015 è
bene simulare gli effetti sul patrimonio netto aziendale prodotti dal DLgs. 139/2015, al fine di valutare l’opportunità di assumere provvedimenti efficaci nel tutelare la solidità patrimoniale dell’impresa.