Giornalino 2009/2010 - Istituto Comprensivo Mazzarrone Licodia

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Giornalino 2009/2010 - Istituto Comprensivo Mazzarrone Licodia
Istituto Scolastico Comprensivo
“Ettore Majorana”
Mazzarrone (CT)
L.R. 20/99
PROGETTO: COSTRUIAMO INSIEME UNA SOCIETA’ MIGLIORE
Anno Scolastico 2009-2010
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Direttore Responsabile
Il Dirigente Scolastico
Prof. Giorgio Scribano
Redazione
gli alunni dell’Istituto Comprensivo
“E. Majorana” di Mazzarrone
Foto
A cura degli alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado
con la collaborazione straordinaria
dei prof.ri Concetta Battaglia e Sebastiano Costa
e del dirigente scolastico prof. Giorgio Scribano
Stampa
Tipografia Messina – Caltagirone
Tel./Tax 0933.23439
Giugno 2010
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Presentazione
Il presente opuscolo è stato possibile pubblicarlo a seguito del finanziamento
avuto dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica istruzione della Regione Siciliana, ai sensi dell’art. 14 della Legge Regionale 13 Settembre 1999, n. 20, per il progetto: “Costruiamo insieme una società migliore”. Tale
legge è finalizzata ad interventi finanziari alle scuole per lo svolgimento di attività che
stimolino la formazione di una coscienza civile degli alunni.
Gli articoli contenuti nell’opuscolo, dal titolo: “Il rispetto della Legalità”,
sono stati redatti dagli alunni di scuola secondaria di 1° grado e delle classi terminali
di scuola primaria, sotto la guida dei docenti, durante le attività laboratoriali. In essi
vengono descritte sia attività relative al progetto sopra accennato, sia attività relative
ad altri temi trattati durante l’anno scolastico, svolte sia all’interno della scuola (mostre e manifestazioni), sia all’esterno, in occasione di visite guidate e gite scolastiche,
ma anche in occasione di eventi culturali a carattere cittadino (Presepe vivente, Carnevale, etc.).
Particolarmente significativa è stata la conferenza-dibattito, tenutasi in data
29 Aprile 2010 presso la nostra scuola, avente per tema: “ Il Rispetto della Legalità”
a cui ha partecipato la psicologa dott.ssa Lorena Baglieri, i giornalisti: dott. Nicola
Colombo e dott. Nuccio Merlini ed il sindacalista sig. Gianluca Floridia, in rappresentanza dall’associazione contro tutte le Mafie “Libera”, che opera nel Ragusano.
Altrettanto significativa è stata la visita guidata degli alunni delle classi seconde e
terze di scuola secondaria di 1° grado a Portella della Ginestra, a Piana degli Albanesi,
a Corleone San Giuseppe Jato, nonché alla cooperativa “Libera Terra-Placido
Rizzotto” , sorta sui beni confiscati alla Mafia.
Particolare rilievo merita l’articolo “Solidarietà” relativo alla cosiddetta “Vendita del Dolce”, gestita dalla prof.ssa Concetta Battaglia, che si effettua periodicamente presso i locali della scuola secondaria di 1° grado, grazie alla generosità dei
genitori, che preparano dolci in casa e che portano a scuola e che durante l’intervallo,
vengono acquistati e consumati da alunni e operatori in genere della scuola, in alternativa alle merende che normalmente si consumano per la ricreazione. Il ricavato da
questi gesti di solidarietà va a costituire un fondo che viene utilizzato per continuare
a sovvenzionare dei bambini adottati nel Burkina-Faso.
Un ringraziamento sentito va rivolto a tutti gli operatori della scuola : docenti, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici che si prodigano quotidianamente in
maniera esemplare, contribuendo a trasmettere agli alunni valori reali di rispetto reciproco, di accettazione delle diversità, di tolleranza, di solidarietà, creando le condi3
zioni per far sviluppare in loro una coscienza civile, avulsa da ogni forma di sopraffazione e di prevaricazione dell’uomo sull’uomo.
Un ringraziamento, ancora, va al Sig. Giuseppe Di Pasquale, il quale dedica
il suo tempo libero ad una passione innata per la riproduzione di fotografie. Gli abbiamo chiesto di riprodurre l’ingrandimento di una foto, presa da un ritaglio di giornale,
del famoso fisico catanese a cui è intitolata la nostra scuola: Ettore Majorana. Riconoscenti del regalo che ci ha fatto, gli abbiamo dato l’opportunità di far conoscere il
suo talento ai genitori dei nostri alunni, consentendogli di fare una “mostra” dei suoi
lavori nell’atrio della scuola.
Infine, ma non ultimo, un gradito ringraziamento va fatto al dott. Nuccio Merlini,
corrispondente del quotidiano “La Sicilia”, che ha dato un contributo autorevole,
partecipando alle manifestazioni più significative che la scuola ha realizzato sia negli
anni passati, sia durante l’anno in corso, su cui ha pubblicato brevi articoli.
Il Dirigente Scolastico
Prof. Giorgio Scribano
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Conferenza sulla Legalità
raccontata da Matteo
Giorno 29 Aprile, mi sono recato con la mia classe alla scuola media per assistere ad
una conferenza sul tema della “Legalità”. La conferenza è stata tenuta dalla dott.ssa
Lorena Baglieri, da un giornalista e da un membro dell’associazione “Libera”.
Alla conferenza hanno parlato della mafia che è molto presente nel nostro territorio e
cioè in Sicilia. Parlando di Mafia Siciliana ci si riferisce a “Cosa Nostra”, una organizzazione criminale di stampo terroristico - mafioso, presente in Sicilia dagli inizi del XIX
secolo e che si è trasformata nella seconda metà del XX secolo in una organizzazione
internazionale. La mafia, in generale, è costituita da un sistema di gruppi, chiamati
famiglie, organizzati al loro interno sulla base di un rigido sistema gerarchico. Gli interventi dello Stato, si sono fatti più decisi a partire dagli anni 80, grazie al Pool antimafia,
di cui facevano parte i due giudici simbolo della lotta alla mafia, Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino. Essi a costo della loro vita, hanno distrutto il cuore di Cosa Nostra,
dimostrando la sua vera esistenza e garantendo la possibilità di punire coloro che ne
facevano parte.
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Falcone e Borsellino fecero, contro Cosa Nostra, il Maxiprocesso di Palermo, con
oltre 1400 imputati, sferrando il primo vero duro colpo a Cosa Nostra. Il maxiprocesso
si concluse con 342 condanne e 19 ergastoli, tra cui Liggio, Riina e Provenzano. I più
famosi e terribili attentati, dopo il maxiprocesso sono state le stragi di Capaci, 23 Maggio 1992 e di via D’Amelio, 19 luglio 1992, nelle quali hanno perso la vita Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino insieme alle loro scorte. Giovanni Falcone fu ucciso da una
terribile esplosione avvenuta sulla autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi con
Palermo città. L’esplosione fu provocata da un enorme quantitativo di tritolo. Con Falcone morirono anche la moglie e i suoi agenti di scorta. Paolo Borsellino morì in circostanze simili, a seguito dell’esplosione di un’ autobomba parcheggiata sotto la casa della
madre in via D’Amelio, fatta esplodere da un radiocomando. L’autobomba esplose
facendo morire anche gli uomini della scorta. Falcone e Borsellino oggi sono il simbolo
della lotta alla mafia.
Secondo recenti stime, ha detto la dott.ssa Baglieri concludendo, sembra che i guadagni di Cosa Nostra ammontino a quasi 13 miliardi di euro l’anno, provenienti dal traffico
di droga, da appalti truccati, da riciclaggio di denaro sporco, da traffico di armi, dall’estorsione e dall’usura e dalla prostituzione. Questa conferenza che si è conclusa alle
ore 13,00, secondo me è stata molto educativa, perché ci ha spiegato fatti orribili di cui
non eravamo a conoscenza e ci ha fatto vedere la mafia come una cosa negativa da
non imitare mai, cosa che, nei film recenti fatti in tv, non era stata fatta, in quanto i
personaggi mafiosi erano stati presentati quasi come degli “eroi”.
Matteo Novello - V Sciascia
UOMO MAFIOSO
Uomo mafioso che hai perso la tua anima,
ti arricchisci col denaro impoverendoti nel cuore,
ti disseti col sudore degli altri.
Difendi il territorio rubato con sangue e violenza.
Chiami famiglia persone che ti ucciderebbero.
Vai in chiesa offendendo Dio con la tua presenza.
Ti credi uomo d’onore e invece sei un verme,
perché fai tanto soffrire gli altri.
Ma, alla fine, dovrai fare i conti con la tua coscienza.
Poverino ………… fai solo pena
Ilenia Cusumano e Grazia Dell’Aquila
Classe V Bufalino
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Una giornata
dedicata alla LEGALITA’...
La LEGALITA’ è un termine molto importante, mi voglio soffermare su di
esso, perchè oggi è conosciuto e approfondito poco. Legalita’ significa: qualcosa
riguardante la legge, rispetto e osservanza della legge; ma c’è sempre stata qualcuno
che non ha rispettato questo punto fondamentale e che è andato anche contro: LA
MAFIA. Essa è ben conosciuta da tutti e prende vari nomi in base a dove si sviluppa,
bisogna stare attenti con essa, perchè chi sbaglia PAGA e anche più di quanto ci
immaginiamo.
La mafia ha origini siciliane ed è basata sullo sfruttamento, della classe più
povera.. Essa controllava i lavori fatti dai contadini nei latifondi e a loro toglieva tutto:
veniva distribuito molto poco in confronto a ciò che lavoravano. Poi si sviluppò anche la struttura della mafia siciliana diventando: ‘NDRANGHETA calabrese, e CAMORRA campana; era organizzata con delle “famiglie” con a capo uno o più capi;
uno dei capi più famosi è RIINA. La mafia cerca di entrare a far parte della politica
e arrivare al potere; si interessa anche di altre attività come l’usura e il contrabbando
di varie merci.
Di tutto questo se ne è parlato in una giornata dedicata alla “legalità”, organizzata nel
nostro istituto comprensivo “Ettore Majorana”, giorno 29/04/2010, con la psicologa
Lorena Baglieri, il giornalista, Dott. Nicola Colombo e il rappresentante dell’associazione “Libera”, che opera nel ragusano, sig. Gianluca Floridia. A questo incontro
sono stati invitati anche i bambini delle classi quinte di scuola elementare. I relatori
hanno fatto i nomi di grandi “eroi” di cui ne conoscevano l’importanza e di cui io non
avevo mai sentito parlare. Questo perchè la mafia ha fatto in modo di farli dimenticare, gli unici che conosco sono Falcone e Borsellino, solo perché di recente, i mezzi di
informazione ne parlano e pare che ci siano ancora dei “perchè” da scoprire.
Ma questi ospiti che sono venuti ci hanno fatto vedere dei filmati su ciò che è capace
di fare la mafia e ciò che può trasmettere ai ragazzi. I bambini nonostante non conoscono molto bene il termine MAFIA ne traggono cattiveria e pericolosità. Una delle
stragi fatte dalla mafia è quella di Portella delle Ginestre, attuata dagli uomini di Salvatore Giuliano, che causò 11 morti e 65 feriti tra i braccianti che stavano festeggiando
il 1°Maggio.
La mafia cerca di entrare nei mercati finanziari e di investire per riciclare il
denaro sporco che riceve dai suoi “lavori” ... Inoltre nel corso degli anni ‘80 e ‘90
furono uccisi Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, questi ultimi avevano avuto più successo nel com7
battere il fenomeno della mafia. Ci hanno anche fatto vedere un filmato in cui una
ragazza di 12 anni aveva mandato una lettera al giudice Falcone, esprimendo ciò che
pensava sul mondo che la circondava, ma purtroppo, dato che Falcone era morto,
questa lettera l’ha letta il fratello del giudice e si è commosso molto. Poi ci è stato
illustrato l’attentato fatto in autostrada al giudice Falcone il 23/05/92, una cosa veramente disastrosa, sembrava che il mondo si fosse fermato e ascoltasse la disperazione di quel momento. Nella strage, che ha coinvolto un intero tratto dell’autostrada
Palermo-Punta Raisi, devastato dall’esplosione di una potentissima bomba, oltre al
giudice, persero la vita anche la moglie e tre uomini della sua scorta. Solo due mesi
dopo, viene fatto un attentato al giudice Paolo Borsallino, il 19/07/92, a Palermo in
via D’Amelio e lì muore sul colpo.
La mafia è anche paragonabile al “Bullismo”, perchè i bulli quando vogliono
qualcosa fanno di tutto per prendersela, anche con la forza e contro gli indifesi; infatti
ci hanno mostrato dei filmati su dei bambini che a scuola vogliono togliere un panino
a un bambino indifeso, ma quest’ultimo, rimanendo unito con i suoi compagni è riuscito a vincere la paura e a non dare nulla a coloro che si credevano più forti. Questo
fa capire che se si sta tutti uniti, forse si riuscirà, a sconfiggerla e a combatterla.
Abbiamo anche visto dei filmati che mostravano dei terreni e dei fabbricati che sono
stati confiscati alla mafia, trasformati in agriturismi, maneggi, vigneti, caseggiati e varie
piantagioni. Noi ragazzi di III media abbiamo visto questi luoghi di presenza, facendo una gita a Palermo.
Quando hanno finito di parlare su ciò che riguardava la “legalità e la mafia”, anche se
in fondo c’era ancora molto da dire, abbiamo fatto un dibattito sulle conoscenze che
avevamo acquisito durante quella giornata, ma anche su ciò che conoscevamo noi
stessi. Alla fine ci hanno salutato e ringraziato per la nostra attenzione, così è finita
questa giornata che è stata molto istruttiva.
Jessica Gurrieri
Classe III B - Media
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Gita a Palermo
Giorno 7 maggio 2010, noi alunni delle classi 2° e 3° di scuola media, abbiamo visitato alcune località vicine a Palermo, e precisamente: San Giuseppe Jato,
Cipirello, Piana degli Albanesi e Corleone. In questa nostra “scampagnata”, uso
questo termine per indicare tutte le campagne viste, abbiamo potuto osservare e
apprendere, per mezzo della guida, che è stata molto gentile, tutto quello che è successo a causa della Mafia nel nostro capoluogo di regione.
La prima tappa è stata la visita a Portella della Ginestra, nota per essere stato
teatro, il 1° Maggio 1947, della prima strage di Stato per mano mafiosa. In quella
occasione contadini ed operai si erano riuniti per manifestare contro il latifondismo, a
favore dell’occupazione delle terre incolte, e per festeggiare la vittoria del “Blocco
Del Popolo” nelle elezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana, e proprio su quella
folla in festa partirono, dalle colline circostanti, delle raffiche di mitra che lasciarono
sul terreno 11 morti (9 adulti e 2 bambini). La responsabilità dalla strage, fu attribuita,
dopo qualche mese, alla banda separatista di Salvatore Giuliano; tuttavia ancora oggi
rimangono alcuni lati oscuri della vicenda, poco indagata e poco approfondita, anzi
sono nate nuove teorie sulla ricostruzione degli eventi.
Un’altra località visitata è stata Corleone, città natia di molti personaggi che
hanno segnato la storia della mafia e dell’antimafia. Questa cittadina è stata il luogo
ideale per ripercorrere delle tappe fondamentali, infatti proprio qui è vissuto Placido
Rizzotto, un grande sindacalista che è stato assassinato il 10 Marzo 1948, perchè
aveva osato sfidare i boss mafiosi locali. Oggi su questi terreni sono stati realizzati
degli agriturismi e anche industrie, tra cui la cantina Centopassi, (da cui prese nome
un film), che sono una risposta a tutte le ingiustizie e a tutti gli omicidi che la mafia ha
fatto. Questi omicidi la mafia li ha fatti con l’unico scopo di avere i “picciuli”, che non
sono altro che i soldi che servivano loro per acquistare oggetti di artiglieria, comprare
terreni e fare del nostro patrimonio una loro terra, che gli è servita a diventare oggetto
di scombussolamento della vita politica, amministrativa e civile, per la Sicilia intera.
Per far fronte a tutte queste ipocrisie, uomini di gran coraggio e di grande intelletto
si sono impegnati molto, sacrificando anche la propria vita e la propria famiglia, si
sono fatti avanti per dire NO alla mafia; ricordiamo: Placido Rizzotto, Pio La Torre,
Margherita Cresceri, Giuseppe Di Maggio, Vito Allotta, Giovanni Grifò, Castrenze
Intravaia, Vincenza La Fata, Filippo Di Salvo, Serafino Lascari, Giovanni Megna,
Giorgio Cusenza, Francesco Vicari e tantissimi altri che non possiamo dimenticare
perché hanno fatto moltissimo per la nostra terra, a cui va un GRAZIE enorme per il
loro smisurato coraggio.
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Infine, per questa nostra esperienza, c’è da ringraziare il dirigente scolastico
prof. Giorgio Scribano e i professori che ci hanno accompagnato: Amodeo, Battaglia, Costa e Gugliuzza, che ci hanno dato la possibilità di vivere un giorno all’insegna
della nostra terra stupenda, quale la Sicilia. E come dicevano Ficarra e Picone in uno
dei loro spettacoli: NOI SIAMO FIERI DI ESSERE SICILIANI.
Salvatore Maiorana
Classe IIIB Media
La mafia e …….. La morte
La mafia e un’organizzazione criminale
e il suo passaggio è mortale.
I mafiosi son contenti di uccidere le persone
perché vogliono un governo con le loro decisioni.
Borsellino e Falcone furono eliminati dai mafiosi
perché abbandonati e isolati.
Prima ancora era arrivato Peppino Impastato
che un bel guaio aveva combinato:
si mise contro i mafiosi
che furono molto scontrosi.
Cosi decisero di ammazzarlo,
ma suo padre chiese di ignorarlo,
però loro non lo ascoltarono,
a colpi di pietre lo ammazzarono
e sulla linea del treno lo “trucidarono”.
Per la famiglia ci fu un grande dolore,
ma i mafiosi ebbero l’onore.
Cosi furono contenti
e diventarono tristemente sorridenti
Yulia Bodnar, Noemi Guastella e Giorgia Tumino
Classe V Bufalino
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La mafia
Con il termine“mafia” si intende un’organizzazione criminosa che è nata nel
XIX secolo, sotto il dominio borbonico, in Sicilia, e da qui si è estesa in Italia e in altre
parti del mondo. La prima volta chela nostra insegnante Maria Grazia Damico ha chiesto a noi alunni il significato della parola “mafia”, siamo rimasti senza parole perché non
l’avevamo mai sentita e, di conseguenza, non avevamo idea del suo significato. Da quel
momento in poi, la nostra maestra ha iniziato un lavoro graduale di conoscenza della
mafia.
Abbiamo incominciato a capire molte cose e a leggere e commentare articoli di
giornali che riportavano fatti di cronaca mafiosa. Lo sconcerto di noi alunni aumentava
sempre di più, perché noi, piccoli siciliani, non sapevamo nulla della mafia e quindi non
capivamo la gravità di questo fenomeno, che ci ha soffocato e che continua a farci del
male. Abbiamo ascoltato cose assurde e terribili di come la mafia impedisce di essere
“liberi”, di vivere la propria vita e anche di come molti uomini (eroi) si sono sacrificati
fino a perdere la vita per combatterla.
Ma di questi uomini, purtroppo, si parla solo raramente, concentrando di più
l’attenzione su quelli più conosciuti come i giudici Falcone e Borsellino. Ancora oggi, di
eroi “vivi” c’è ne sono. In classe, oltre ad avere le foto dei due giudici del maxi processo, abbiamo anche quella del Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, che continua a dedicare la propria vita alla lotta alla mafia, dovendo combattere non solo contro
essa, ma anche contro leggi contrarie, contro invidie e cattiverie, contro persone interessate più ai colori politici, che al valore e alla capacità dei magistrati.
In classe, abbiamo visto il film”cento passi” che raccontava la storia di un
uomo, Peppino Impastato, figlio di un mafioso che viveva in un paese di mafia e che si
ribella sia alla propria famiglia sia alla”famiglia mafiosa”. Peppino sosteneva che la
mafia impedisse agli uomini di vivere liberi, di avere una dignità e di migliorare. Peppino
verrà ucciso barbaramente dalla mafia, ma la sua morte creerà un precedente importante e una voglia di cambiamento che esisteva già nei cuori e nell’animo di tutti. Per
fortuna, aumentano sempre di più le associazioni per la lotta contro la mafia, le persone
che denunciano il pizzo e quelle che non credono più all’omertà. Tutto ciò fa sperare
perché, come amava dire Falcone: “ la mafia è un fenomeno umano e come tale ha un
inizio e una fine! “.
Raffaele Mormorano
Classe V Bufalino
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Scenette della classe IIIA
Commissione preposta a premiare la scenetta più significativa, relativa al progetto “Brindo alla
Vita”, fra quelle rappresentate dagli alunni delle terze classi (da sinistra: Don Nello, Ass.re
Tasca, Sig.ra Basile, Dott.ssa Arnone).
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DIARIO DI AMICIZIA E SOLIDARIETA’
DAL 14 AL 16 DICEMBRE 2009 - L’AQUILA– ROMA
DELEGAZIONE DEL BABY-CONSIGLIO DI MAZZARRONE.
Lunedì 14 Dicembre 2009
Siamo partiti da Catania alle ore 8.00, molti di noi prendevano l’aereo per la
prima volta, entusiasti ed emozionati. Siamo arrivati a Roma alle ore 9.15 e siamo
saliti sul pullman diretto alla scuola “Carducci” dell’Aquila, per incontrare i ragazzi
abruzzesi. Noi ragazzi di Mazzarrone abbiamo portato loro in dono un computer
portatile e le altre scuole della provincia di Catania, hanno provveduto ad arredare
una classe.
La scuola che abbiamo visitato è stata costruita in soli due mesi e mezzo; il
preside della scuola “Carducci”, diceva che la palestra sarebbe stata inaugurata prossimamente, giorno 19 Dicembre 2009 e verrà intitolata all’unico ragazzo della scuola, morto nel recente terremoto dell’Abruzzo, del 6 Aprile 2009. Le mamme dei
ragazzi della scuola “Carducci”, sono state molto cordiali ed accoglienti, infatti ci
hanno offerto il pranzo e tantissimi dolci locali.
I.C. di Greppo: Consegna targa al nostro Baby sindaco Francesco Di Pasquale
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Nel pomeriggio ci siamo diretti a Crecchio. Spostandoci in pullman e ammirando il
paesaggio imbiancato dalla neve, noi ragazzi che viviamo a Mazzarrone, siamo rimasti incantati, in quanto nel nostro paesino la neve non cade mai; ci è sembrato di
ammirare una cartolina. Giunti a Crecchio, abbiamo incontrato i ragazzi del Baby
Consiglio, con i quali c’eravamo incontrati nel mese di Maggio 2009, durante la loro
visita a Catania. Con loro abbiamo visitato il Castello, all’interno del quale era stato
allestito un museo. Qui abbiamo conosciuto il Sindaco, una delegazione dell’Amministrazione Comunale e l’Assessore alla Pubblica Istruzione di Crecchio; anche
loro ci hanno offerto un buffet all’interno del Castello.
Ci hanno raccontato che nella loro cittadina, nel mese di Luglio, si celebra
una festa popolare e si organizza un corteo d’epoca bizantina in quanto in questo
paese sono stati trovati dei reperti archeologici d’età bizantina.
Dopo Crecchio siamo andati ad Ortona a visitare la Basilica di San Tommaso
Apostolo, il Santo che “non credeva se non vedeva”. Finalmente siamo ritornati in
albergo per andare a dormire…si fa per dire!
Martedì 15 Dicembre 2009
Dopo aver fatto colazione alle ore 8.30 siamo partiti per Lanciano per andare a visitare il Santuario del Miracolo Eucaristico. Qui un prete ci ha raccontato che
durante la celebrazione della Santa Messa, nella piccola chiesa di San Legonziano,
nell’ VIII sec. d.C., un monaco Basiliano, avendo il dubbio sulla presenza reale di
Gesù nell’Eucaristia, avvenne che dopo la consacrazione, l’ostia diventò carne viva e
il vino si mutò in sangue vivo, raggrumandosi in cinque globuli irregolari e di diversa
forma e grandezza. Oggi questa ostia-carne e il vino-sangue sono esposti sull’altare
della Chiesa. Ci hanno detto che questo miracolo è stato dimostrato scientificamente.
Noi ragazzi siamo rimasti incantati e meravigliati da questo racconto. Poi siamo andati a visitare i presepi provenienti da tutta Italia. Quindi siamo ritornati per il pranzo
in albergo e dopo siamo partiti, in pullman, per Roma dove siamo arrivati dopo tre
ore e mezzo. A Roma dovevamo incontrare il Ministro della Pubblica Istruzione, on.
Maria Stella Gelmini, la quale, avendo avuto dei contrattempi istituzionali, ha annullato l’incontro con noi. Così siamo andati a fare shopping in Via del Corso. Abbiamo
percorso le scalinate di Piazza di Spagna e visto Via Condotti, dove c’erano negozi
di tutti gli stilisti più famosi del mondo. Quello che ci ha colpito di più è stato quello di
Dolce & Gabbana perché la vetrina era allestita con un cesto di frutta siciliana, c’erano le arance i limoni e l’uva. Noi abbiamo subito pensato che quell’uva provenisse da
Mazzarrone.
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Poi siamo andati da “Spizzico” per la cena e successivamente siamo andati in giro per
Roma, in pullman e abbiamo visto: Il Colosseo, Piazza Venezia e l’Altare della Patria,
la Bocca della Verità, il Circo Massimo, l’Arco di Augusto, Castel Sant’Angelo, il
Ponte Adriano e poi Via della Conciliazione e San Pietro e dopo siamo andati in
albergo.
Mercoledì 16 Dicembre 2009
Alle ore 9.00 dopo aver fatto colazione siamo andati a Piazza San Pietro per l’Udienza
con il Papa nella Sala Paolo VI, detta anche Sala Nervi, il baby Sindaco, Francesco
Di Pasquale si è seduto nelle prime file insieme agli altri Baby-Sindaci. Particolarmente significativo è stato per tutti noi, che il Papa durante l’Angelus, ha salutato la
delegazione del baby consiglio venuto dalla provincia di Catania. Ma ciò che ci ha
colpito veramente sono state le sue parole e in particolare ha detto: “La verità e
l’amore non si possono produrre ma accogliere, perché nasca giustizia con un cuore
purificato nella luce di Dio” e poi “aprite il vostro cuore e accogliete Gesù che nasce”.
Roma : Piazza S. Pietro
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La delegazione di Mazzarrone a Roma in Piazza S. Pietro
Dopo l’Angelus, finito alle 12.30 circa, siamo andati subito a pranzo perché
alle ore 15.00 avevamo l’incontro, al Parlamento con il presidente della Camera dei
deputati, Onorevole Gianfranco Fini, che non lo abbiamo incontrato perché impegnato altrove; tuttavia abbiamo visitato lo stesso l’aula del Parlamento, assistendo
alla lettura delle proposte sulla nuova finanziaria, abbiamo visto molti Onorevoli e poi
ci hanno fatto visitare la Sala Aldo Moro e alle ore 17.00 siamo usciti per andare a
vedere la Galleria di Alberto Sordi. Alle 17.30 siamo saliti sul pullman per andare
all’aeroporto e alle 19.00 ci siamo imbarcati per Catania.
I Ragazzi del Baby-Consiglio
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Una bella esperienza vissuta da Melanie
L’esperienza più bella di quest’anno ha avuto luogo a Roma ed in Abruzzo: si è svolta
nei giorni 14 , 15 e 16 dicembre. Ci sono stata con Carla, Sofia, Mariaelisa, Monica,
Salvatore, Giorgia, Francesco (baby-sindaco) e la sig.ra Giuseppa Buonvicino (vicepresidente del consiglio comunale di Mazzarrone). Lunedì, giorno 14 Dicembre 2009,
siamo partiti da Mazzarrone alle ore 5:45 . Io ero molto emozionata ed eccitata
pensando che con questi compagni avrei passato tre giorni interi. Arrivati in aeroporto, abbiamo imbarcato le valigie, siamo saliti sull’aereo ed abbiamo decollato. Appena atterrati e prese le valigie, siamo saliti su un pullman per andare a L’Aquila insieme
ad altri baby-consiglieri di altri paesi della provincia di Catania. Purtroppo all’inizio
non abbiamo fatto amicizia. Ricordo benissimo quelle tre ore di pullman: c’era chi
scherzava; chi cantava; chi dormiva (tra cui la mia compagna Carla). Salendo per
l’Abruzzo, notavo che la temperatura si abbassava, il tempo peggiorava ed il paesaggio si faceva sempre più bianco. Finalmente arrivati, abbiamo visto a L’Aquila le case
e gli edifici distrutti dal terribile terremoto della notte del 6 aprile 2009. Abbiamo
visto alcune case ricostruite e la scuola “Carducci” che abbiamo visitato, che era
stata ricostruita. Le madri degli alunni sono state molto accoglienti, ci hanno offerto
del cibo e, in qualche modo, ci hanno reso partecipi delle loro emozioni. Dopo pranzo siamo partiti per Chieti, siamo passati per Ortona e dopo abbiamo visitato il “museo di popoli antichi” a Crecchio. Successivamente, sfiniti, siamo arrivati a Orsogna,
all’hotel a dormire. La notte, per me, è stata più bella di tutto il giorno, perché io,
Sofia e Giorgia ci siamo coricate nel letto matrimoniale ed abbiamo scherzato e giocato. Alle ore 6:30 del mattino seguente ci siamo svegliati e dopo aver fatto colazione siamo andati a Lanciano a vedere il Miracolo Eucaristico. Quindi abbiamo pranzato all’hotel e siamo partiti per Roma, dove abbiamo fatto conoscenza con dei
ragazzi. A Roma siamo stati in giro per le vie e abbiamo mangiato da Spizzico. Di
sera, con il pullman, abbiamo visto i monumenti più importanti e siamo tornati in un
hotel. Di notte abbiamo fatto un pigiama-party con tante risate, divertimento, allegria
e, la mattina, eravamo stanchi, perché non avevamo dormito per niente. Il terzo
giorno è stato il più emozionante, perché siamo stati a vedere il Papa ed eravamo
tristi pensando che dovevamo ritornare a casa. Dopo aver pranzato, siamo stati al
palazzo di Montecitorio, dove abbiamo visto l’on. Casini. Abbiamo visto alcuni negozi ed abbiamo salutato Roma. Siamo arrivati all’aeroporto e, con tantissima malinconia, abbiamo imbarcato le valigie, siamo saliti sull’aereo e quando siamo arrivati
abbiamo cenato in una Pizzeria di Mazzarrone. In questi tre giorni ci siamo divertiti e
abbiamo fatto nuove amicizie. Per me è stata la prima esperienza fuori dalla Sicilia,
senza genitori, ed ho capito che è più bello così. Questi giorni sono stati indimenticabili, sono passati velocemente e , se ci penso, provo ancora le forti emozioni che ho
provato in quei giorni.
Melanie Aristia
Classe I A
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Il Presepe Vivente a Mazzarrone…
Quest’anno a Mazzarrone, per il secondo anno consecutivo, in occasione
del Natale è stato realizzato il presepe vivente, nel quartiere di “Cucchi”. Questo è
stato fatto per iniziativa di alcuni esponenti dell’oratorio della chiesa del “Sacro Cuore di Gesù” di Botteghelle. Loro si sono offerti di impersonare i vari ruoli, come
Maria, Gesù, Giuseppe, gli angeli, i pastori, i venditori di frutta, di pesce, di formaggi,
di salumi, di spezie, di ortaggi, di legumi e di altri prodotti tipici. Rispetto all’anno
precedente il presepe è stato realizzato molto più in grande e vi hanno partecipato
più persone, ma soprattutto più bambini, oltre ad esserci state molte più cose. Noi
vogliamo esporvi ciò che accade a Mazzarrone nel periodo di Natale, perché vogliamo farvi capire che questo presepe ha due significati importanti: uno religioso, perché
vogliamo manifestare il nostro spirito natalizio, e l‘altro scopo è quello di far partecipare ragazzi e persone adulte a qualcosa di diverso.
Il presepe vivente ha avuto luogo nei giorni 26 dicembre, 2 e 6 gennaio dalle
ore 17:00 alle ore 22:00. Quest’anno sono state aggiunte nuove scene, rispetto alla
prima edizione dello scorso anno, e si è svolto in un quartiere in cui vi sono abitazioni
antiche, che si adattano perfettamente all’ambiente. L’entrata al presepe era abbellita
da un canneto illuminato da candele e dietro ad esso vi era una persona che si occupava di far firmare la gente che entrava, che se lo desiderava poteva lasciare un’offerta, che sarebbe andata in beneficenza.
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Grazie alla pubblicità e ai manifesti collocati in vari luoghi dei paesi viciniori, si
sono avuti più visitatori venuti, appunto da Modica, Acate, Caltagirone, Comiso,
Grammichele. Mentre si passeggiava lungo il percorso prestabilito, si udiva una melodia dolce e rilassante che faceva ritornare, nelle menti della gente, i bei ricordi del
loro passato e faceva da sottofondo ad ogni scena. In ogni parte del presepe c’era un
cartello a forma di pergamena, che citava un versetto della Bibbia. Tra le persone che
partecipavano al presepe c’era sintonia e collaborazione, oltre ad esserci la soddisfazione di aver fatto una cosa piacevole per tutti.
Superata l’entrata vi era una stradina con due case tipiche, allestite con mobili antichi e illuminate da candele; all’interno c’erano delle donne che cucivano, con
telai antichi, con abiti e stoffe tipiche. Esse erano vestite con delle vesti lunghe e
scure, ricoperte da un grembiule bianco ed in testa, portavano una bandana.
Andando più avanti c’era il calzolaio che faceva e riparava scarpe. Egli era
situato in una capanna di canne ed era vestito con un berretto, una giacca e un paio di
pantaloni marroni. Accanto c’era uno spiazzale in cui era situato un pozzo; lì vi erano
le lavandaie che usavano l’acqua del pozzo per lavare i panni. Il processo del lavaggio non era come avviene oggi, ma si metteva l’acqua in un pentolone di rame insieme
a della cenere, si appoggiava sul fuoco e si mescolava con dei lunghi bastoni di legno,
in modo da eliminare lo sporco. Nel frattempo le bambine, sotto lo sguardo costante
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delle madri, strofinavano i vestiti, con del sapone fatto in casa, sul lavatoio. Le donne
erano vestite con degli abiti lunghi sia bianchi che marroni, con uno scialle e una
bandana, così anche le bambine.
Più avanti c’era una casa in cui si faceva il pane, ed ogni panettiera aveva un
compito diverso: una dava forma al pane, un’altra preparava il forno con la legna da
ardere e un’ultima, dopo sfornato, lo condiva con olio, sale, origano e pomodoro
essiccato e tritato, e lo offriva alla gente che ammirava la scena.
In seguito vi era un legnaiolo che sistemava la legna in dei fasci che dovevano
servire a creare sedie, tavoli, botti per il vino e vari utensili richiesti dalla gente. Salendo per una stradina si poteva vedere una casa in cui abitava una tipica famiglia di
quell’epoca. All’interno c’era una “culla a vento”, cioè una stoffa legata dalle due
estremità da una parete all’altra. Sotto la culla c’era il letto matrimoniale e accanto un
tavolo con delle sedie, infine vi era una credenza dove si vedevano dei piatti e dei
bicchieri. A fianco alla casa vi era il barbiere che, con attrezzi antichi, faceva la barba
e i capelli agli uomini. Andando più avanti c’era un’osteria in cui si riunivano gli
uomini, che vi andavano per bere del vino e giocare a carte e all’uscita offrivano del
caffè, del formaggio e della salsiccia essiccata e tagliata a fettine.
Dirigendosi verso una stradina di campagna ci si avvicinava verso
Gerusalemme. All’entrata c’era un pastore che stava attento alle pecore che erano
all’interno del recinto. Nella stessa zona c’era un pescivendolo, un ortolano e dei
venditori con dei prodotti tipici di quell’epoca. Ma la cosa che colpiva di più era la
grotta con il bambino Gesù, la madre Maria, Giuseppe, il bue e l’asino; davanti c’erano
l’angelo Gabriele, i Re Magi, delle balle di paglia e delle candele accese che circondavano la dimora. Accanto alla grotta c’era una cascata che rappresentava il fiume
Giordano e dei recinti con degli animali come oche, galline, un gallo, pavoni, tacchini,
una faraona e dei conigli.
C’era anche un percorso, che accompagnava per tutta Gerusalemme, costruito con un passamano costituito da una corda che si interrompeva all’entrata di
una Sinagoga, in cui pregavano gli ebrei, inoltre si potevano vedere dei fuochi accesi
con degli spiedi che arrostivano.
All’uscita del presepe c’erano degli stand che vendevano: vaschette di ricotta, frittelle e dolci vari. Siamo rimaste un po’ deluse dal clima, in quanto faceva freddo
e piovigginava, ma il resto ci è piaciuto molto, sia per l’organizzazione che per la
creatività. Ci aspettiamo che l’anno prossimo sia ancora più grande e con più partecipanti e che, soprattutto le condizioni meteorologiche siano più favorevoli.
Federica Aristia – Rita Scribano
Jessica Gurrieri - Alessia Tidona
Classe III B
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Natale 2009 a Mazzarrone:
Presepe vivente
Durante i preparativi del Natale i cittadini di Mazzarrone hanno allestito un
presepe vivente, rappresentazione che viene realizzata da due anni consecutivi,
infatti i cittadini si sono occupati dell’organizzazione di questa iniziativa che è stata
creata con la partecipazione di alcuni mazzarronesi, che lo hanno rappresentato con
grande impegno e collaborazione. Il presepe era diviso in due parti, da una vi erano
rappresentate le usanze Ebraiche, mentre dall’altra vi erano le usanze Arabe. Nella
prima parte vi erano alcune donne che lavavano e stendevano i panni nel modo
tradizionale. Vi erano alcune persone che si occupavano della raccolta e la pulizia del
grano da cui ricavare alcuni prodotti tra cui la farina che veniva poi utilizzata per la
preparazione dei diversi tipi di pane e pasta. In seguito vi erano altre donne che si
dedicavano al ricamo. Poi vi erano altri artigiani che realizzavano con la ceramica
vasi e vari oggetti di uso quotidiano. Proseguendo c’erano alcuni uomini che si occupavano della falegnameria e realizzavano diversi oggetti in legno, mentre altri li realizzavano con la pietra. Le rappresentazioni erano realizzate all’interno di case antiche
presenti nella zona di Cucchi, che i proprietari hanno messo a disposizione, alcune di
esse si sono trasformate in piccole botteghe alimentari. Come la bottega del pescivendolo e l’osteria dove veniva offerto il formaggio tipico e il vino, questa veniva
utilizzata anche come luogo d’incontro.
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Vi era anche la bottega del calzolaio. Una delle case era stata utilizzata come
negozio del barbiere, mentre in un’altra vi era la rappresentazione di come viveva una
famiglia in quel tempo. Qui finisce la prima parte del presepe e si prosegue con una
stradina che porta al luogo della nascita di Gesù. Entrando vi erano alcuni venditori di
frutta, legumi e spezie. Da una parte vi era un luogo adibito all’allevamento di galline,
papere e pecore, infatti vi erano venditori di formaggio e uova. Infine la capanna
dove vi erano Maria, Giuseppe e il bambino Gesù che veniva riscaldato dal bue e
l’asinello. Dopo di che vi era un luogo dove si potevano degustare i diversi prodotti
alimentari come frittelle,vino, formaggi e bruschette. Questa rappresentazione è stata
molto interessante anche perché realizzata dai cittadini stessi con grande impegno e
collaborazione da parte di tutti quanti. Il Comune ha anche organizzato una mostra di
presepi realizzati dai ragazzi che poi, il più originale e significativo, sarebbe stato
premiato. Anche l’istituto Comprensivo ”Ettore Majorana” ha partecipato alla mostra grazie alla professoressa Pitrella che ha fatto realizzare ai suoi alunni dei personaggi con il Das e bottigliette di vetro, che poi sono state pitturate.
Damiana Tumino e Sofia Ragusa
Classe III B
Concorso organizzato dal Baby-Consiglio:
Mostra dei presepi
al Centro Polivalente Giovanni Paolo II
del quartiere Cucchi
Presepe realizzato a scuola Media con
la prof.ssa Pitrella, esposto alla mostra
fuori concorso
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Presepe che ha vinto il Primo premio, realizzato dal gruppo 3C
Media
Presepe che ha vinto il Secondo premio, realizzato dalla V
Guttuso
Momenti di recite natalizie dei
bambini di scuola dell’Infanzia
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Mostra Di Pasquale
Dal 15-12-2009 al 15-02-2010, abbiamo avuto il piacere di ospitare nell’androne
della scuola media, la “Mostra” di un bravo ritrattista mazzarronese, il sig. Giuseppe
Di Pasquale, che per l’occasione ci ha fatto dono del ritratto del fisico catanese a cui
è intitolata la nostra scuola : Ettore Majorana.
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La solidarietà
Oggigiorno si sente sempre più spesso parlare del tema della solidarietà.
Guardando la televisione, ascoltando la radio o leggendo un giornale, c’è sempre
qualcuno che cerca di spiegare i motivi per cui si dovrebbe fare qualcosa per aiutare
qualcuno! Ma cosa s’intende veramente con questo termine?
I dizionari danno diversi significati di solidarietà:
- legame che unisce più individui;
- senso di partecipazione alle difficoltà, alle sofferenze altrui;
- qualità, comportamento di chi è solidale con altri;
Io sono del parere che solo tutte queste definizioni, messe insieme formino il
giusto significato di solidarietà. Infatti la solidarietà non la si può definire correttamente perché per ogni individuo potrebbe avere un significato diverso, comunque, è una
qualità, che purtroppo non tutti hanno; per essere solidali bisognerebbe pensare oltre
che a noi stessi anche un po’ agli altri, cosa che risulta a volte un po’ difficile. Io credo
che la solidarietà debba consistere soprattutto nel dare sé stessi, ossia nel mettere sé
stessi al servizio del prossimo.
Mi viene in mente una persona eccezionale che, nonostante fosse povera,
donava a tutti una ricchezza molto più grande: sé stessa; si è fatta vicina ai poveri, agli
ammalati, a tutti coloro che soffrivano portando la speranza e la gioia di sentirsi amati:
Madre Teresa di Calcutta. Certo una persona solidale come Lei, ha dentro di sé una
forza che non viene da sé, ma dalla fede. Un altro esempio di uomo solidale, penso
sia stato Martin Luther King, perché ha lottato per il suo “popolo”, cercando di
portare l’uguaglianza tra “bianchi” e “neri” di fronte alla legge e anche socialmente,
battendosi, facendosi sentire e protestando. Solidali sono quindi quegli uomini che
sacrificano anima e corpo per aiutare un determinato gruppo di persone.
Davanti a tanti esempi di uomini e donne che spendono la loro vita per dare
a chi non ha, ci si sente ipocriti e superficiali. Tanti giorni conduciamo la nostra vita
senza pensare a chi soffre, chiusi nel nostro egoismo nel pensare che l’importante è
stare bene con noi stessi, mentre forse dietro l’angolo di casa nostra, c’è qualcuno
che vorrebbe sentirsi capito, rispettato, amato e guardato. Il futuro dipende, in buona
parte, da come noi riusciamo a vincere il nostro egoismo, la nostra indifferenza.
La nostra scuola, penso, ci stia aiutando ad alzare lo sguardo verso chi non
ha tutto quello che abbiamo noi. Da undici anni, grazie all’interessamento della professoressa Graziella Pedilarco, si è intrapreso un percorso di solidarietà che, oltre a
coinvolgere il dirigente scolastico e i professori, ed in modo particolare la prof.ssa
Concetta Battaglia, è riuscito ad interessare noi ragazzi e le nostre famiglie: l’adozione a distanza. Si tratta di una pratica ormai diffusa che si prefigge di aiutare i bambini
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del Terzo Mondo a vivere una vita più felice. All’inizio si è avviata una sola adozione,
l’anno successivo un’altra, adesso sono quattro le adozioni che la scuola sostiene
con la partecipazione di tutti noi. Viene organizzata periodicamente la “vendita di
dolci” che le nostre mamme preparano e poi ogni classe li vende ai compagni. Sapere
che, ragazzi come noi, grazie a quel piccolo contributo che ognuno di noi ha dato,
hanno la possibilità di avere un pasto al giorno e la possibilità di studiare, ci rende
contenti.
Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, “ma se non ci fosse quella goccia, all’oceano mancherebbe qualcosa” (Madre Teresa di Calcutta). Mi piace concludere citando ancora alcuni versi di una poesia che questa grande donna ha scritto:
Il bene che fai
Il bene che fai
potrà essere dimenticato:
non importa, fa’ il bene.
Quello che hai costruito
sarà distrutto:
non importa costruisci.
La gente che hai aiutato
forse non ti dirà “grazie”:
non importa, aiutala.
Dai al mondo
il meglio di te
e ti tireranno le pietre:
non importa,
da’ il meglio di te.
Francesco Di Pasquale
Classe IIIB Media
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Il Carnevale a Mazzarrone
raccontato dalle ragazze
Quest’anno, come negli ultimi quattro anni, a Mazzarrone si è organizzato il
carnevale; vogliamo parlarvi di questo argomento perché ci ha colpito molto il modo
di festeggiare e anche perché Mazzarrone, pur essendo un piccolo paesino, è in
grado di organizzare un grande carnevale e di mostrare la propria creatività, gioia e
divertimento, inoltre, noi che abbiamo vissuto in prima persona questa esperienza,
vogliamo mostrarvi la bellezza e lo spirito vero del carnevale. Esso è stato preparato
a partire dal mese di gennaio con la collaborazione di alcune persone, che si sono
impegnate nella costruzione di tre carri e dei tre gruppi in maschera. Il carnevale ha
avuto inizio con la sfilata di essi che percorrevano le vie cittadine, in tre serate: sabato, domenica e martedì. Lunedì invece si è avuta la tipica spaghettata della mezzanotte nella piazza principale di Mazzarrone: San Giuseppe, e per intrattenere la gente, si
ballava con della musica guidata da un Dj venuto dalla discoteca “Il koala” di
Marina di Ragusa.
La prima sfilata è iniziata sabato 13 Febbraio alle ore 16:00 da Cucchi, dove
noi, per la prima volta, abbiamo fatto vedere i nostri meravigliosi carri, trainati da dei
trattori, e li abbiamo fatti sfilare fino a piazza Concordia dove siamo arrivati alle ore
21:00. L’arrivo era previsto un po’ più tardi, ma a causa del mal tempo i carri sono
dovuti rientrare prima. Durante questa parata, i carri facevano delle soste di circa 15
minuti, in modo da dedicarsi soprattutto alle danze, per far divertire la gente e per
coinvolgerli in questi balli. Ogni carro era dotato di musica propria, del proprio
gruppo e della propria struttura. Ad esempio il carro degli spagnoli era molto grande
e si vedeva che aveva una struttura molto resistente e che aveva richiesto molto
lavoro per la sua realizzazione. Esso aveva un toro, con la struttura in ferro e rivestito
in cartapesta nera, che mirava ad un torero, anche lui con la stessa struttura, ma con
un abito bianco arricchito con un fazzoletto rosso intorno al collo, da un cappello e da
un gilet nero. Egli teneva in mano la classica bandiera rossa che faceva sventolare
proprio come nella corrida; accanto a lui vi era una donna spagnola che ballava il
flamenco, una danza tradizionale dei gitani andalusi che unisce elementi arabi, berberi
e africani, riflettendo l’eredità multiculturale della regione spagnola. La donna era
vestita con un abito lungo, rosso fuoco e con dei merletti neri. Inoltre, il carro, era
dotato di movimento proprio, ossia, aveva un ventaglio sul retro che si apriva e si
chiudeva e la spagnola faceva un giro di 180° prima a destra e poi a sinistra. Il gruppo
era formato da ballerine di flamenco e da toreri.
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Poi vi era il carro dei greci che aveva anch’esso la stessa struttura in ferro
rivestito da cartapesta: esso era a forma di tempio e al centro vi era un unicorno rosa
che si alzava, si abbassava e muoveva la coda a destra e a sinistra. Seduto sul trono
posto sulla soglia del tempio, vi era il maestoso Zeus impersonato da un uomo vestito
con un abito azzurro e accanto ad lui vi erano delle ragazze che impersonavano il
ruolo di alcune Dee dell’antica Grecia.
Vi era anche la guardia che stava attenta al tempio. Il gruppo che stava ai
piedi del carro era formato da donne vestite in due modi: alcune con delle tuniche
lunghe fino ai piedi e con una stola che passava da spalla a spalla di colore rosso;
altre con una tunica più corta, arricciata sul davanti anch’essa percorsa da una stola
rossa. Gli uomini invece, avevano una gonna nera con una cintura che conteneva le
spade, un elmo e la corazza di pelle. C’era anche il carro degli spaventapasseri che
aveva dei girasoli, un contadino che coltivava la terra e dei corvi che si posavano sugli
spaventapasseri. Il gruppo che impersonava gli spaventapasseri era vestito con delle
tutine ricavate da dei sacchi di juta, e sotto ad essa vi erano delle camicette a quadri,
il tutto arricchito con un simpatico cappello di paglia.
Vi era anche il gruppo in maschera della Walt Disney, con i personaggi di Topolino,
Minnie, Paperina e Paperino; per calarsi meglio nel ruolo avevano realizzato anche il
famoso castello della Walt Disney.
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Inoltre vi era il gruppo in maschera del circo che voleva raffigurare la bellezza
dei pagliacci che essi rappresentavano; infatti erano vestiti con delle parrucche colorate e dei vestiti fatti con delle stoffe dai colori molto vivaci. Infine vi era il gruppo di
Cupido dato che carnevale, quest’anno, si è festeggiato insieme a San Valentino. Essi
erano vestiti in due modi diversi: le ragazze con degli abitini molto corti che finivano
con del tulle, il tutto era bianco; i ragazzi avevano dei pantaloni, delle giacche e delle
camicie bianche abbellite con delle cravatte rosse e con delle ali a forma di cuore .
Essi hanno realizzato anche un piccolo carro che aveva un cuore enorme e davanti vi
era cupido con un arco e delle frecce che si muoveva a destra e a sinistra.
Domenica 14 febbraio, la parata dei carri è partita da piazza Concordia alle
ore 16:00 e, tra balli e divertimento siamo arrivati in via Botteghelle verso le ore
20:45. Lì abbiamo fatto vedere alla gente, i nostri mitici balli e verso le 22:00 siamo
rientrati. Lunedì giorno 15 non abbiamo sfilato, ma nella piazza principale, S. Giuseppe, si è tenuta una serata da ballo con delle musiche house che hanno coinvolto tutti
nelle danze, e allo scoccare della mezzanotte si cucinavano gli spaghetti con le sarde
per riprendere fiato, in modo da poter ballare ancora. Martedì 16 febbraio è stato
l’ultimo giorno dedicato alle sfilate: si partiva da via Botteghelle e si arrivava a piazza
S. Giuseppe dove si doveva tenere la premiazione.
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Il tempo, purtroppo non ha permesso di fare ciò che era previsto dal programma, infatti la sfilata è iniziata, non da dove era previsto, ma dalla cartolibreria “il
Papiro”. Per fortuna, poi, il tempo si è sistemato e siamo riusciti ad arrivare in piazza,
dove si è tenuta la premiazione: al primo posto, ex-equo ci sono stati il carro dei greci
e quello degli spaventa passeri; al secondo posto gli spagnoli.
Anche se i carri quest’anno sono stati pochi, lo spirito del carnevale non si è
perso, e la partecipazione è stata molto numerosa. Speriamo che l’anno prossimo ci
siano più carri e che il tempo permetta di festeggiare questa meravigliosa festa che
capita soltanto una volta l’anno e che fa divertire tutti.
Aristia Federica - Gurrieri Jessica
Scribano Rita - Tidona Alessia
Classe IIIB Media
Il Carnevale a Mazzarrone
raccontato dai ragazzi
Da qualche anno, la tranquilla cittadina agricola di Mazzarrone, è diventata
un centro di festeggiamenti per il carnevale. Ogni anno, migliaia di persone, tra cui
molti ragazzi e ragazze, si cimentano nella costruzione di carri allegorici di ogni tipo,
mettendo alla prova la loro fantasia e abilità. Questo avvenimento è stato festeggiato
anche quest’anno, richiamando l’attenzione di molte persone che vengono dai paesi
circostanti, per vedere questa magnifica festa, che grazie a loro è diventata una delle
feste di carnevale più importanti di Sicilia (8° posto).
Quest’anno il risultato della festa è stato a dir poco esaltante. Sono stati
molti i carri presentati alla gara, per vincere un montepremi che è servito a ripagare le
loro fatiche e tante serate passate in bianco per curare ogni particolare. Tra questi
capolavori dell’immaginazione, noi c’eravamo inseriti nel gruppo del carro: ”l’unicorno di Zeus, il re dell’olimpo”, in cui tutti i partecipanti erano vestiti da antichi greci: al
centro del carro dominava un grande unicorno rosa in mezzo alla colonnata del tempio. Il nostro carro è stato quello con più partecipanti, quasi 200.
Poi vi era il carro degli “spaventa passeri”, in cui tutti i partecipanti erano
travestiti da autentici spaventa passeri. Il loro carro era composto da grandi uccelli di
cartapesta, fra cui vi era un personaggio che raffigurava il premier italiano Silvio
Berlusconi. Per ultimo, ma non di minore importanza, vi era il carro de “fuego espaniol”,
ovvero detto il carro degli spagnoli. In questo carro era raffigurato un gigantesco
toro, da cui usciva fumo dalle narici, e anche una ballerina tipica del folklore spagnolo, che suonava le nacchere. I partecipanti maschi erano vestiti da toreros, invece le
donne da ballerine spagnole.
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Ma non mancavano anche i gruppi in maschera, tra cui vi era il gruppo dei
“cupido”, che è stato costruito in occasione della festa di San Valentino, che quest’anno è coincisa con il carnevale. Questo gruppo era composto da un mini-carro, e
i partecipati erano vestiti da cupido. Poi vi era il gruppo della Walt Disney, anch’esso
caratterizzato da un mini-carro, in cui era rappresentato il castello delle fiabe. I partecipanti erano travestiti da topolino e paperino. Infine vi era il gruppo de “il circus”,
composto da un mini-carro, dove era allestito un circo in miniatura ed i partecipanti
erano travestiti da allegri clown. Alla fine questa incredibile festa si è conclusa con la
vittoria degli spaventapasseri, al pari con i greci, ed al secondo posto il carro degli
spagnoli, ma l’importante non è stata la vittoria del montepremi, è stato divertirsi per
tre giorni e, senza alcun dubbio, questo è il carnevale più bello di tutti.
Alessio Giannone, Salvatore Maiorana,
Giuseppe Blanco e Nunzio Bennardo
Classe III B Media
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Gita ad Acireale
Giorno 11 febbraio il baby consiglio e le classi IIIC Media e V Guttuso
(vincitori della mostra Presepi Natalizi) con l’accompagnamento di alcuni Professori,
del Preside, dell’assessore Simona Cilio e della vice presidente del consiglio, sig.ra
Giuseppa Buonvicino, siamo andati ad Acireale per assistere alla sfilata dei carri. La
mattina, la partenza era prevista per le ore 8.30 ma a causa di un imprevisto scolastico, che ha impegnato il preside, siamo partiti verso le ore 9.00. Arrivati verso le ore
10.30, siamo scesi dal pullman e siamo andati a visitare i capannoni, dove alcune
persone di Acireale costruiscono maestosi carri. Per fare questi carri, come ci hanno
spiegato, le persone iniziano a lavorare nel mese di settembre e che le somme di
denaro che impiegano sono di oltre •.30.000,00.
Carro della sfilsta di Acireale
Dopo aver visitato diversi capannoni, siamo andati a vedere una mostra di
divise e armi dell’800, all’interno del palazzo comunale e dopo siamo stati ricevuti
nell’aula consigliare, dove ci hanno accolto il preside prof. Giuseppe Massimino dell’Istituto Comprensivo “Paolo Vasta” di Acireale, il sindaco e l’assessore della pubblica istruzione. Loro ci hanno parlato della città e del Carnevale acese. Verso le
13.00 siamo andati a pranzare nel ristorante “Da Sasà”, nel centro storico di Acireale.
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Gruppo in gita ad Acireale
Quando abbiamo finito di pranzare, siamo andati ad acquistare delle maschere nelle bancarelle sul corso Umberto. Dopo siamo andati ai giardini pubblici
dove abbiamo mangiato un gelato e abbiamo passato qualche ora di divertimento.
Infine, nel tardo pomeriggio abbiamo assistito alla sfilata dei carri. Alla fine
della sfilata siamo andati a prendere l’autobus per tornare a casa e siamo arrivati
verso le ore 21.30. È stata una gita piena di emozioni e divertimento, perché abbiamo
potuto confrontare il nostro carnevale di Mazzarrone con quello di Acireale e perché
abbiamo passato una bella giornata con gli amici.
Mariaelisa Cugnata
Monica Maiorana- Elia Tasca
Classe II A Media
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Visita di istruzione a Licodia Eubea
Giorno 5 Maggio 2010 accompagnati dal prof. Salvatore Girlando, siamo
andati a visitare Licodia Eubea, piccolo centro agricolo a 16 chilometri circa da
Mazzarrone. La prima tappa è stata la visita al museo, dove abbiamo visto molti
reperti archeologici che risalgono anche al X secolo a.C. La nostra guida era il vice
presidente dell’archeoclub di Licodia, dott. Salvatore Modica, che ci ha spiegato
tutti i segreti dell’archeologia e come hanno ritrovato e ricostruito i reperti e i sarcofagi,
tra cui uno visibile nel museo, con ancora alcune ossa: femori e cranio. Guardando
bene c’erano anche molti oggetti di valore come anelli, vasi e molti gioielli. Poi ci ha
spiegato che se il defunto era un
guerriero, mettevano nella tomba
le armi: spade e lance.
Finito di visitare il museo siamo andati a visitare la chiesa del
Santissimo Crocifisso e abbiamo
ammirato dei bellissimi quadri del
Seicento e del Settecento e un
bellissimo crocifisso ligneo appena restaurato. Dopo una faticosa
passeggiata abbiamo raggiunto il
Calvario, che si trova in una collina, dove abbiamo ammirato degli scavi fatti nel 2007.
Infine con il pulmino abbiamo raggiunto il lago di Licodia, dove abbiamo
mangiato il panino e abbiamo ammirato l’estensione del lago e il paesaggio. Questa
giornata è stata indimenticabile non solo perché ci siamo divertiti moltissimo, ma
anche perché abbiamo appreso molte cose riguardanti il mondo dell’archeologia.
Federico De Sario
& Giorgio Di Pasquale
Classe III A Media
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Laboratorio di Ricamo
Quest’anno la professoressa di Arte e Immagine, Sebastiana Pitrella, ha organizzato un laboratorio di ricamo, che si è svolto nelle ore pomeridiane dalle ore
14.30 alle ore 17.30 dei giorni di mercoledì. Quando la nostra insegnante ci ha
proposto questa nuova attività extracurriculare, siamo state entusiaste di accettarla,
dal momento che si trattava di una nuova esperienza da affrontare. Questa attività era
rivolta a tutti gli alunni della scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto, ma abbiamo
partecipato soltanto le ragazze delle classi 2A e 3A.
Grazie alla professoressa abbiamo appreso le tecniche di realizzazione di
alcuni operati di questa antica e preziosa arte, che si tramanda di generazione in
generazione. Ringraziamo in modo speciale la nostra insegnante, per l’impegno, la
pazienza e la dedizione dimostrata, grazie alle quali è stato possibile la realizzazione di
questo progetto.
Oriana Morreale
e Miriam Noemi Grosso
Classe III A Media
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Laboratorio scientifico:
“La frutta a scuola”
Quest’anno a scuola la nostra maestra, Rosa Marino, durante il laboratorio
scientifico, ci ha proposto di portare per due giorni la settimana, la frutta a scuola
come merenda. Certo, per noi che eravamo abituati a mangiare panini e merendine,
è stato un po’ difficile. Per
incoraggiarci, la maestra ha
fatto preparare un cartellone, dove segnavamo tutte le volte che mangiavamo la frutta, alla fine di questo progetto i nostri compagni Giuseppe Occhipinti
e Giuseppe Guastella sono
stati i più attivi e costanti.
La maestra, ci ha
spiegato quanto è importante per la nostra crescita
e la nostra salute, mangiaGli alunni delle classi IV A e B del Plesso “L. Sciascia
re frutta; ma molti bambini
non la mangiano sempre, perché spesso non fanno colazione e per la ricreazione
hanno molta fame e mangiano panini con salumi e merendine con tanti conservanti.
Nei mesi di aprile e maggio, diverse scuole di quattro regioni, tra cui la Sicilia,
hanno realizzato il progetto “Frutta nelle scuole”. Tra le scuole interessate c’era anche la nostra. Grazie a questo progetto, per sei settimane alterne, tutti i giorni, noi
alunni, abbiamo usufruito di frutta fresca, che un corriere portava confezionata singolarmente: arance, mele, kiwi, fragole ecc…, per essere consumata da noi alunni.
Infine, hanno regalato a ogni alunno: un portachiavi a forma di frutta, degli opuscoli
con tante informazioni utili e una maglietta. Sabato 22 maggio 2010, abbiamo completato il progetto, mangiando a scuola macedonia di frutta e torte di frutta fresca che
le mamme hanno preparato per noi.
Concludendo, noi bambini, abbiamo capito che poi non è così brutto mangiare la
frutta, anzi speriamo che anche il prossimo anno, la maestra ci aiuti ad apprezzare
ancor di più la frutta, perché è indispensabile per una sana e corretta alimentazione.
Gli alunni delle classi IV A e B
Plesso “L. Sciascia”.
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L’esperienza di Simone
al p.o.n. di Inglese
Quest’anno ho fatto una bella esperienza partecipando al corso P.O.N. di
Lingua Inglese che si è tenuto nei locali della scuola media. All’inizio, quando le maestre lo hanno proposto, io non volevo partecipare, ma poi la mamma, mi ha fatto
capire che poteva essere una buona occasione per imparare nuove cose; così alla
fine mi sono convinto a partecipare.
Il giorno in
cui è iniziato il corso, ho dovuto pranzare in fretta, perché
i miei genitori arrivavano a casa dal lavoro alle 14,15 e io
dovevo essere a
scuola alle ore
14.30. A questo corso partecipavamo gli
alunni delle quarte
del plesso “Sciascia”
Classi Quarte Sciascia e Bufalino al PON di Inglese
e del plesso
“Bufalino”. E’ stato bello ritrovarmi con i compagni del plesso Bufalino, che avevo
lasciato alla fine della prima elementare, in quanto per motivi di famiglia ho dovuto
trasferirmi.
La docente di Inglese si chiamava Carmela Spada e la tutor era la nostra
maestra Rosetta Marino. La docente è stata molto brava, il primo giorno ci siamo
salutati in inglese e ci ha parlato del Regno Unito. Anche se nella classe eravamo in
tanti e certe volte c’era un pò di chiasso, abbiamo imparato nuove cose. La docente
scriveva alla lavagna in inglese i nomi di oggetti, di vestiti, degli animali marini, degli
animali della fattoria e degli animali selvatici e noi alunni li copiavamo sul nostro
quaderno.
Poi li leggeva in inglese e li faceva ripetere ad ogni bambino. Alcune volte ci ha
fatto fare delle schede che dovevamo completare; ci ha insegnato anche un canto in
inglese: “We are the world” che è piaciuto a tutti. Abbiamo imparato a fare lo spelling, in
inglese, del nostro nome e cognome; fare il mio cognome è stato un po’ difficile.
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Ogni volta che eravamo stanchi, le maestre ci facevano fare un po’ di pausa
per riposarci e io, come sempre, ho giocato a correre, perché non resisto a stare
troppo tempo seduto e fermo.
Il penultimo giorno del P.O.N. la mamma del mio compagno Marco ha portato una torta buonissima e l’abbiamo mangiata tutti insieme. Insomma, l’esperienza
del P.O.N. è stata bella anche se impegnativa e faticosa, data che l’attività si è svolta
complessivamente per 50 ore pomeridiane.
Simone Di Pasquale
Classe IV B Sciascia
Classi Quinte
Sciascia - Bufalino-Guttuso
al PON di Inglese
Classi 1A e 1B Media
al PON di Inglese
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UNA RIMA PER OGNI BAMBINO
Una rima per ogni bambino, se lo guardi diventa sempre più carino.
C’è un bambino di nome Saif che è un pittore naif.
Il suo cognome è Ammar e a lui piace navigar.
C’è un compagno di nome Marco che fa il tiro con l’arco.
Il suo cognome è De Sario e gli piacerebbe fare il commissario.
E adesso vi presento Giada fresca come la rugiada.
Il suo cognome è Di Stefano e con suo fratello si azzuffano.
Poi c’è Salvatore che da grande farà l’attore.
Il suo cognome è Guastella e lo trovi a guardare la sua stella.
Ho una compagna di nome Debora che corre veloce come la bora.
Il suo cognome è Licata e va a mare a Donnalucata.
Poi con un bel vestito arriva Sharon e tutti la guardaron.
Il suo cognome è Masi e sa risolvere molti casi.
C’è un compagno di nome Fedi che sta sempre in piedi.
Il suo cognome è Moualhi e quando gioca fa molti falli.
Adesso arriva Giuseppe che ha le scarpe con le zeppe.
Il suo cognome è Occhipinti e sembra che ha gli occhi dipinti.
Poi c’è l’amico Filippo a cui piace tanto il gelato Calippo.
Il suo cognome è Tinghino e beve ogni tanto il vino.
C’è poi Enrico, nel suo giardino ha un albero di fico.
Il suo cognome è Turrisi e fa a tutti tanti sorrisi.
Ed infine ci sono io, Clara che a tutti sono molto cara.
Il mio cognome è La Terra e se si sbaglia sono pronta a fare la guerra.
Nella nostra classe ci sono poi le maestre
che mettono i voti ad ogni quadrimestre.
C’è la maestra Elisabetta che va sempre di fretta.
Il suo cognome è Di Natale e quando cuce usa sempre il ditale.
Poi arriva la maestra Rosetta che usa sempre la borsetta.
Il suo cognome è Marino ed ha un gattino molto carino.
C’è la maestra di inglese Agata e anche molto amata.
Il suo cognome è Pistone Nascone ed ha un gran fratellone.
Poi c’è la maestra Alduccia che ha una sorella di nome Mariuccia.
Il suo cognome è Tullio ed ha un coniglio sopra un cespuglio.
Ed infine la maestra Angela che ha una collega di nome Rosangela.
Il suo cognome è Chiovè e quando non studi ti chiede il perché.
Clara La Terra - IV Sciascia
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Grazie è dir poco...
Come ogni anno, la fine dell’anno scolastico per noi alunni è un motivo di
grande gioia. Quest’anno però, per me, lo è un pò meno. A volte mi capita di chiudere gli occhi e ripercorrere i tre anni di scuola media, importanti e fondamentali come
un tassello di puzzle senza il quale non potrei continuare a costruire il grande quadro
della mia vita.
Sono felice ed orgoglioso di aver fatto parte della mitica sezione A in tutte le
sue sfaccettature: nel bene e nel male, nei momenti in cui abbiamo dato e nei momenti
in cui abbiamo ricevuto. Ogni compagno di sicuro mi lascerà qualcosa di suo: c’è chi
mi ha fatto divertire e chi mi ha fatto arrabbiare, chi mi è stato amico e chi mi è stato
rivale, chi mi ha portato dal preside e chi mi ha aiutato nei momenti di difficoltà.
Una cosa è certa: per tutti provo un profondo affetto, a tutti voglio un mondo
di bene. Anche i professori, dal primo all’ultimo, avranno un posto nel mio cuore.
Forse mi ricorderanno come quel ragazzo bravo a scuola, ma poco maturo per i suoi
atteggiamenti: ricorderanno le mie battute fuori luogo, le mie distrazioni durante le
lezioni, le fissazioni sulla squadra del cuore e soprattutto ricorderanno tutte le volte
che mi hanno costretto a buttare la mia inseparabile masticogna.
Non voglio fare una classifica di preferenza, ma senza togliere niente a nessuno vorrei dire un grazie particolare al professore Costa. Per me è stato un maestro,
un amico, un confidente, un bravo consigliere, un collaboratore, insomma una persona che ha avuto un ruolo fondamentale in questo periodo della mia crescita. GRAZIE
amici, GRAZIE professori, GRAZIE preside, GRAZIE carissimi bidelli, GRAZIE
Alfredo, GRAZIE A TUTTI!!!
Gabriele Baglieri
III A Media
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Il sentimento
Il sentimento è un qualcosa di speciale,
che è per ogni uomo molto particolare.
Forse qualcuno lo cercherà
e quando lo trova prova felicità.
L’uomo lo trova dal più profondo del cuore,
soprattutto parlo dell’amore.
Sono sicuro che chi non ce l’abbia
provi una profonda rabbia.
Se lo stato ti censura
gli scatta in atto la paura.
Dopotutto io non mento,
questo è il sentimento.
Gabriele Baglieri
III A Media
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Indice
Presentazione
Pag. 03
Conferenza sulla legalità raccontata da Matteo
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05
Uomo mafioso
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06
Una giornata dedicata alla Legalità
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07
Articolo sul quotidiano “La Sicilia”: Una lezione di Legalità
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09
Gita a Palermo
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10
La mafia e ….. la morte
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11
La mafia
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12
Articolo sul quotidiano “La Sicilia”: Progetto Brindo alla vita
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13
Diario di amicizia e solidarietà …
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15
Una bella esperienza vissuta da Melanie
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19
Il Presepe vivente a Mazzarrone
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20
Il Natale 2009 a Mazzarrone
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23
Concorso organizzato dal Baby - Consiglio
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24
Mostra Di Pasquale
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26
La solidarietà
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27
Il Carnevale a Mazzarrone raccontato dalle ragazze
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29
Il Carnevale a Mazzarrone raccontato dai ragazzi
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32
Gita ad Acireale
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34
Visita di istruzione a Licodia Eubea
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36
Laboratorio di Ricamo
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37
Laboratorio scientifico: La frutta a scuola
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38
L’esperienza di Simone al PON di Inglese
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39
Una rima per ogni bambino
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41
Grazie è dir poco…
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42
Il sentimento
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