Pubblicità Progresso, da 40 anni sollecita la coscienza civile dalla

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Pubblicità Progresso, da 40 anni sollecita la coscienza civile dalla
23-06-2014
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Pubblicità Progresso, da 40 anni
sollecita la coscienza civile dalla
raccolta di sangue alla
discriminazione di genere
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Ricordate "Chi fuma avvelena anche te. Digli di smettere"? Pubblicità
Progresso stavano muovendo i primi passi nel campo della
comunicazione sociale. Da allora di strada ne è stata fatta molta, al
punto che la Fondazione, primeggia a livello mondiale nel settore
andando dell'Advertising Council
Maturità: da Quasimodo, alla Grande guerra,
all'Italia fragile alla "tecnologia pervasiva"
Italia, battiamo il Costarica e facciamo i conti:
ma la vittoria dell'Uruguay complica il cammino
MILANO - "Chi fuma avvelena
anche te. Digli di smettere". Chi
non ricorda questo spot televisivo,
diventato quasi un refrain, che
puntava l'accento sulla
pericolosità del fumo passivo?
Era la metà degli anni Settanta e
le campagne no profit di
Pubblicità Progresso stavano
muovendo i primi passi nel campo
della comunicazione sociale. Da
allora di strada ne è stata fatta
molta, al punto che l'associazione,
ora Fondazione, primeggia a
livello mondiale nel settore andando ad intaccare anche il primato americano
dell'Advertising Council. 50.000 nuove iscrizioni all'Aido. L'ultimo riconoscimento è stato quello
ricevuto dal Capo dello Stato, incontrato dal Presidente dell'Organizzazione per
la donazione degli organi (Aido, appunto) - Alberto Contri - per i risultati
raggiunti dalla Campagna multimediale sulla donazione degli organi, che ha
portato al traguardo di quasi 50.000 nuove iscrizioni all'Aido in 18 mesi. A due
spot (diffusi via tv e via web) è stato affidato il compito di raccontare una storia
commovente in due puntate, protagonisti due giovani, le cui vite si incrociano
attraverso un'armonica a bocca lasciata dal primo sulla spiaggia e ritrovata dal
secondo e che simboleggia il valore del dono che non andrà perduto. In
Yara, Procura contro Alfano: "Volevamo
riserbo". Ministro: "Si chieda chi ha dato
dettagli"
Irriconoscibile Italia, il Costarica vince 1-0 e si
qualifica
Italia, parte l'operazione Uruguay: il problema è
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Mondiale, il pagellone: rimandato il Brasile,
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Immunità ai senatori, un ostacolo per la riforma
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23 giugno 2014
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di MILENA NEBBIA PUBBLICITA'
"Schumacher uscito dal coma: vede e
comunica con moglie e figli"
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sottofondo le note della canzone "Tu che sei parte di me" di Pacifico. In super
compare, il sito che costituisce la struttura portante della campagna: "Questo,
per far capire che dopo l'emozione si deve passare all'informazione su altri
mezzi - spiega Alberto Contri - perché non basta certo uno spot in tv a
convincere su una tematica così complessa. Importanti innovazioni. Il sito è costruito in modo da facilitare un percorso
guidato verso la decisione auspicabile. Infatti, all'inizio compare l'annuncio: "un
sito per farsi domande, ottenere risposte, prendere una decisione". Da non
sottovalutare anche l'alliterazione tra "doniamo" e "org", desinenza dei siti
formativi e sociali, accuratamente ricercata". Il sito, aggiunge Contri, contiene un
importante elemento di innovazione, cioè le risposte alle Faq, le domande più
frequenti, non sono riportate come al solito per iscritto, ma con rapide interviste
video girate in sala operatoria o in ospedale, fatte da alcuni autorevoli chirurghi e
personalità del mondo dei trapianti". Una campagna multimediale contro i
pregiudizi di genere Stesso tipo di "comunicazione integrata" è stata utilizzata
anche per l'altra campagna, ancora in corso, quella contro i pregiudizi di genere
e la violenza contro le donne. In questo caso, sono stati affissi, nelle maggiori
città, diversi manifesti che mostrano il volto di alcune donne con uno spazio tipo
fumetto contenente una frase incompleta. 2/2
Perugia, il prefetto: "Madre non si accorge che
suo figlio si droga? Si suicidi". Alfano lo rimuove
Incinta di 9 mesi, fermata e appiedata dai vigili
per un fermo amministrativo
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Quei "non detti" delle donne. Alcuni messaggi erano: "Dopo gli studi mi
piacerebbe...", "Quando cammino per strada mi piacerebbe...", "Vorrei che mio
marito...". L'incompletezza delle frasi avrebbe dovuto rappresentare
l'impossibilità delle donne di potersi esprimere al 100% e lo scopo era quello di
riprendere le reazioni dei passanti con una telecamera nascosta e di fare un
video per documentare che cosa sarebbe successo. Dopo 48 ore i puntini delle
frasi sono stati completati con frasi volgari e discriminatorie, che hanno portato
alla luce inequivocabilmente i profondi pregiudizi e gli atteggiamenti negativi nei
confronti delle donne. ILMIOLIBRO
STORIEBREVI
Reazioni contrastanti. Come in altre campagne di Pubblicità Progresso, anche
in questo caso il video ha suscitato reazioni contrastanti: alcuni si sono schierati
con i creatori della campagna (Agenzia Young & Rubicam), che ha fatto
smascherare da soli i colpevoli di discriminazione; altri invece hanno pensato
che la provocazione abbia avuto ripercussioni negative, agevolando il degrado
delle donne invece che combatterlo, umiliando il "femminile". "In realtà, spiega
Contri, il nostro obiettivo è quello di far capire che la discriminazione, anche
mentale, è ancora diffusissima e radicata nella fascia media della popolazione".
Una comunicazione al di là dei classici media. Pubblicità progresso Aido Donazione di organi Discriminazioni di genere
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"Ma non si cambia il mondo con uno spot". "Naturalmente - prosegue il
Presidente della Fondazione - non ci illudiamo certo di cambiare gli stereotipi
con uno spot, per questo cerchiamo di andare oltre e, proprio in un momento in
cui lo spazio offerto dal servizio pubblico è sempre minore, abbiamo creato
nuovi ambiti di diffusione. Anche la campagna sulle donne si farà sentire su più
canali, con concorsi, iniziative nelle università e nelle scuole - i ragazzi, sollecitati
a realizzare progetti non convenzionali, li hanno poi diffusi con il tam tam dei
social network - e una canzone creata apposta da alcuni autori italiani
(gratuitamente, come tutto è gratuitamente svolto da chi opera in P. P), che
porterà poi ad un concerto, il cui ricavato andrà in borse di studio per ragazze".
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